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StampaPeriodica ,
... L ' Europa ha bisogno che la sua politica divenga una religione . Il Fascismo che è un ' idea , un movimento spirituale , che trae la sua vita da rispondenze storiche e nazionali , ha dato quest ' anima alla sua azione . Un principio di unione europea , la redenzione futura di una gente non può uscire che da un organismo dottrinale e gerarchico , che da una unità spirituale . In ciò è il significato del potenziarsi di un organismo dottrinale e gerarchico . Si va verso una unità religiosa europea . È innegabile che la civiltà dei popoli europei deriva dall ' Italia : tale civiltà è sempre cattolica nella sua origine . Se l ' occidente si vuole salvare dall ' ovest e dall ' est , la fatalità degli eventi storici gli impone il ritorno a quelle fedi che sole possono salvare la nostra civiltà occidentale ; il ritorno ai principi da cui nacque questa civiltà . L ' occidente deve andare a Roma , all ' idea che da essa sorge . Il Fascismo riprende la tradizione mediterranea : lo spirito romano nutre la sua fede per questa divina speranza di grandezza , che abbiamo ... Né si tenti di fare del Mediterraneo un lago gallico e di Roma una succursale di Parigi e Mosca . Attualmente , mentre a Ginevra si sogna una Eurasia , mentre la civiltà nelle degenerazioni del progresso meccanico tende all ' ovest nei suoi sviluppi intesi a sopraffare lo spirito d ' Europa e per cui angosciosa si alza la domanda : " America o Mosca , " noi giovani italiani di Mussolini affermiamo la tradizione europea nella romanità . Nella romanità latina temperata dal cattolicesimo : concezione integrale , adunque , per non dire classica . Far risorgere i valori dello spirito è compito europeo del Fascismo , che nel nome di una funzione spirituale romana dovrà vincere il male intimo dell ' angosciata Europa . Il Fascismo è antieuropeo poiché il popolo nostro ha raggiunto la sua unità spirituale : essa è profonda data la sua tradizione storica . In Italia il popolo ha una fede comune ed un Capo : Mussolini . Noi siamo l ' Antieuropa , perché combattiamo le idee democratiche , comuniste , che attualmente dominano lo spirito europeo . Siamo l ' Antieuropa , per la lotta che dobbiamo sostenere in nome della nostra libertà , del nostro sviluppo di popolo proletario contro le varie plutocrazie europee , che tendono a soverchiare ed a soffocare la nostra forza di espansione . Siamo l ' Antieuropa , perché mentre i popoli europei si accalcano nelle metropoli meccaniche , sentine d ' ogni corruzione , mostruose interpretazioni della vita moderna , noi italiani torniamo alla terra non per retrocedere ma per fondare su di essa e ritrovarvi il profondo spirito della nostra tradizione secolare e mediterranea . Siamo l ' Antieuropa perché mentre in taluni popoli europei imperversa il malthusianismo , noialtri italiani tenacemente progrediamo , quasi fosse a proteggerci la divinità nel cammino fecondo della lotta demografica . Siamo antieuropei adunque perché siamo contro le città tentacolari , le plutocrazie , il bolscevismo , contro la concezione e la pratica individualistica e materialistica della democrazia di tutte le gradazioni , perché siamo contro la decrepita civiltà europea parlamentaristica e internazionalistica . Noi siamo l ' Eresia della moderna Europa . Contro l ' Europa di Parigi , di Mosca , di Ginevra , la nostra Antieuropa ha il nome di Roma . Instaureremo l ' unità religiosa d ' Europa onde fondare il ritorno agli ideali . Il Fascismo , come idea dell ' Italia moderna e classica è il restauratore di una civiltà : Roma è il centro morale di azione . È l ' Antieuropa . È l ' insorgere dell ' occidente romano contro l ' occidente usurpatore : la supremazia di Parigi è solo un ' apparenza . L ' Italia si prepara a svolgere la sua azione di primato : è l ' Antieuropa che ha in sé il germe dinamico dell ' unità e della civiltà . Nella instabile Europa noi siamo perciò gli eresiarchi che preparano gli sviluppi della verità storica . Noi siamo l ' Antieuropa in funzione europea .
ZAVORRA ( - , 1929 )
StampaPeriodica ,
Non è possibile che gli uomini dabbene chiudano gli occhi su quanto avviene in una parte del campo editoriale italiano , perché , se così fosse , ci sarebbe proprio da disperare del coraggio e dello spirito animatore di noi stessi . Se scorri il catalogo , sia pure di una modestissima casa editrice , per tre quarti non fai che leggere nomi di stranieri più o meno illustri , che oggi si scovano tutte le mediocrità franciose , slavate , standardizzate e si ammanniscono piatti conditi di tutte le droghe e dopo i nomi ostrogoti , titoli sensazionali . È un eccesso di libertà che bisogna energicamente curare . Il sano spirito italiano non bisogna turbarlo e deturparlo con le infezioni d ' Oltralpe ; perderlo contraffacendolo ; contaminarlo . Lo spirito italiano non ha nessuna necessità nemmeno del " genio slavo , " il quale può essere solo materia di studio per coloro che avendo già formata una salda spiritualità non c ' è pericolo ne siano ammorbati . La nostra forza consiste sopra tutto nel conservare intatti i nostri valori , anzi nel rinsaldarli e affinarli , per renderli meglio adeguati all ' aspra lotta che si combatte oggi in tutti i settori dell ' attività umana . Non abbiamo noi necessità di " europeizzarci , " ma è l ' Europa che deve , se vuole continuare vita indipendente e vigorosa , abbeverarsi a queste pure fonti italiche e assorbirne tutte le sane , vitali , eterne energie . Il resto è zavorra ...
StampaPeriodica ,
“ L ' operaio dev ' essere istruito : s ' istruisca l ' operaio , e cadranno innanzi a lui l ' impostura , e la tirannide . ” Queste parole , se volete saperlo , sono di un eroe del nostro secolo dallo stile laconico , dette in una tornata democratica in Genova . L ’ eroe però non si avvide , che in senso assai diverso da quello in cui furono pronunziate suonarono una grande verità , una di quelle verità , ch ’ escono sovente di bocca anche agli stessi nemici della verità ; come , a cagione d ’ esempio , se ne sentirono dalla bocca di un Balaano indovino , e di Caifa , il peggiore forse dei nemici del Redentore . Or bene siccome appunto suonano una grande verità , così il Veridico se ne serve in questa prima comparsa per far conoscere il bisogno che ha il popolo operaio di essere istruito , ed annunziare , che non mancherà mai nelle sue colonne un articolo diretto a questa istruzione . Ma parliamo chiaro ; perché questa dev ’ essere sempre la sua divisa , di quale istruzione credete voi che si parli qui ? chi sa a che stramberie andate voi pensando . Non vi stancate il capo , vi risponde il Ve - ridico in due parole : di quella , di cui maggiormente v ’ è oggi bisogno , dell ’ istruzione religiosa anzitutto ; perché la sola religione è l ’ unica , vera , solidissima base d ’ ogni civiltà , d ’ ogni perfezionamento , d ’ ogni educazione , e ben essere dei popoli . Senza la religione , siatene sicuri , il mondo sociale non può durarla a lungo , ma è necessario che si sfaceli e cada in un orribile caos , in cui perduta ogni norma del lecito e dell ’ illecito , del giusto e dell ’ ingiusto , del vero e del falso non si conoscono più i nomi di diritto , di proprietà , di onestà , di soggezione , ma solo quelli del delitto , del sacrilegio , della rapina , del libertinaggio , dell ' anarchia . Esaminate , ma spassionatamente , i fatti che accadono poco lungi da noi , e conoscerete se sia proprio il Veridico che parla . E a questo orribile caos appunto i moderni sedicenti rigeneratori cercano di educare i popoli , sottraendoli totalmente con mille arti infernali ad ogni idea di Dio , di religione , di anima , d ’ immortalità , ed informandoli invece all ’ oscenità , alla licenza , alle turpitudini , alle bestemmie . E tutto questo sapete perché ? per formare in seguito del popolo operaio un automa , ossia per meglio intenderci , un materiale instromento nelle loro mani , che corrisponda e serva fedelmente ai loro perversi disegni . Il volgo , scusatemi , ma son Veridico e non posso tacere la verità , il volgo è ordinariamente ignorante , e nella sua ignoranza serve a meraviglia di eco e di portavoce , grida sovente al lupo , solo perché sente gridare gli altri , e si lascia facilmente allettare come il pesce dall ’ esca , che nasconde l ' amo avvelenato destinato a privarlo dolosamente di vita . Il Veridico adunque non la risparmierà a fatica per dimostrare al popolo la verità , e la santità della religione che professa , il rispetto , che perciò le deve coll ’ onestà della vita . Oltre a ciò si adopererà nello smascherare le ipocrisie dei maligni , nel confutare gli errori degli empi , nel ribattere le massime perverse anticattoliche della giornata a solo fine di preservare questo popolo , per quanto è possibile , dal torrente della corruzione e del pervertimento , in una parola farlo essere geloso del più prezioso tesoro che possieda , della religione cioè e della fede . Verificata così la prima parte della sentenza dell ’ eroe , istruito cioè il popolo nei religiosi doveri , si verificherà ancora la seconda , cioè cadranno innanzi a lui l ' impostura e la tirannide . In altri termini non sarà così facile a piegarsi come fragile canna ad ogni soffio di perversa dottrina ; saprà discernere i lupi sotto la pelle d ’ agnello ; saprà schermirsi dalle loro insidie maligne , e l ’ impostura e l ’ ipocrisia non potendo far più breccia nel popolo , sarà costretta a cadere senza meno esecrata e maledetta da tutti . Questo popolo allora sarà veramente libero dalla tirannide e dalla schiavitù , a cui gli umanitari del nostro secolo vogliono ad ogni costo ridurlo . Quale sia questa tirannide e schiavitù , il Veridico non si prende la pena di spiegarlo , perché troppo chiaramente lo dicono quei popoli infelici , che già ne sperimentano i lagrimevoli effetti nel dispotismo , nell ’ oppressione , nella fame , nella miseria , nelle imposte , nell ’ immoralità , nella irreligione , nelle ruine immense di anime , di corpo , di sostanze , di tutto .
ProsaGiuridica ,
Vittorio Emanuele III per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione Re d ' Italia e di Albania Imperatore d ' Etiopia Il Senato e la Camera dei Fasci e delle Corporazioni , a mezzo delle loro Commissioni legislative , hanno approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue : Articolo unico L ' Ente di gestione e liquidazione immobiliare , istituito con l ' art . 11 del R . decreto - legge 9 febbraio 1939-XVII , n . 126 , convertito nella legge 2 giugno 1939-XVII , n . 739 , è autorizzato a delegare agli Istituti di credito fondiario , di cui all ' art . 12 del decreto medesimo , la gestione e la vendita dei beni immobili che a detto Ente siano attribuiti anche con provvedimenti successivi al citato R . decreto - legge 9 febbraio 1939-XVII , n . 126 . Gli Istituti indicati nel comma precedente sono autorizzati ad esercitare le funzioni di cui al comma stesso anche in deroga ai rispettivi ordinamenti o statuti . La presente legge entrerà in vigore nel giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Regno . Ordiniamo che la presente , munita del sigillo dello Stato , sia inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato . Dato a Roma , addì 24 febbraio 1941-XIX Vittorio Emanuele Mussolini , Di Revel Visto : ( ai sensi del R . decreto 20 febbraio 1941-XIX , n . 76 ) Mussolini
StampaPeriodica ,
... Date a Cesare . La politica religiosa di Mussolini . Il Duce non ha bisogno di riconoscimenti : ma certo , Cesare ha in lui parlato ed agito con una coscienza di sé che non poteva essere più vasta . Esaminiamo il te - sto inedito del Trattato e del Concordato , secondo le primitive richieste della Santa Sede , e mettiamolo in relazione col testo definitivo : scorgete nitido il Mussolini dei discorsi parlamentari ; tutto quanto potesse intaccare i primi principi asseriti in quei discorsi è sparito senz ' altro . Le parole che scrisse Gioacchino Volpe , quando taluno pensava turbato ad una sorta di abdicazione , ad una fusione dello Stato nella Chiesa , " lo Stato Italiano con l ' alto sentimento di se stesso , che ha raggiunto , pur dando alla Chiesa più largo campo per muoversi , anzi appunto per questo , vigilerà che essa non trabocchi , " sono divinatorie . Ma il Volpe è quello storico che ognuno conosce , e sa bene come non si possa tradire la sto - ria ; ma anche l ' on . Mussolini sa questo : di qui il realismo della sua politica e la sua forza meravigliosa . Raccogliendo in volume le discussioni parlamentari sul problema dei rapporti fra Stato e Chiesa dal '61 al '70 , egli , che tutte le conosceva e le teneva presenti nel periodo delle trattative , ha voluto come documentare , se ve ne fosse stato bisogno , la profondità ideale del suo agire . Un ' azione sempre decisa , ma meditata , saggiata , tormentata col richiamo continuo ad un ' idea accolta per intero nella sua maestà , e resa pura da ogni elemento estrinseco . Quando , infatti , l ' on . Mussolini disse che egli compiva il Risorgimento , e custodiva nel Concordato l ' anima più genuina della Nazione , criticando quelle discussioni mostrò tutta la spregiudicatezza e in uno la fede del vero uomo politico che sa distingue - re l ' empirico mutevole dall ' ideale che non si può tradire . Lontano del pari , adunque , dai due eccessi contrari e maligni : elevare la diplomatica a ideologia , invilire l ' idea nel patteggiamento ; errore il primo che fiaccò spesso i nostri padri , il secondo che corrompe molti empirici . Tanta precisa chiarezza rende i due discorsi del Duce , come il libro del Missiroli , che quelli minutamente commenta in ogni loro motivo , corpus del pensiero dello Stato al riguardo ; la bussola , per dir così , che dovrà guidarci nei futuri viaggi di politica ecclesiastica ...
StampaPeriodica ,
Dopo il caso scandaloso del pennaiolo giudio Guido Verona , che ha tentato di rimpolpettare i Promessi Sposi con la sua indecente prosa da salumiere , ecco che mi salta fuori un altro imbrattacarte ad alta tiratura , l ' innominabile Pitigrilli , il quale , leggo su di un giornale , " è stato invitato a Padova , da quei Sindacati intellettuali fascisti , a tenere una conferenza , presenti le notabilità cittadine . " Mi congratulo anzitutto con " quei Sindacati intellettuali fascisti " per l ' iniziativa geniale , e mi auguro che il diletto sia stato pari alla fama dell ' illustre conferenziere . Ma fuor dagli scherzi dico che " quei Sindacati intellettuali " debbono essere piuttosto a corto di argomenti per invitare Pitigrilli al secolo Gino Segre autore della Cintura di castità e della Vergine a 18 carati e di altri nobilissimi scritti , come si vede perfettamente intonati allo stile fascista . Può darsi che il sig . Segre abbia anche una tessera fascista in tasca , ma non per questo egli è meno antifascista , perché non è ammissibile che uno faccia il fascista a parole e demolisca a fatti ciò che il Fascismo intende creare nella vita dello spirito . Sarebbe un po ' troppo comodo !
StampaQuotidiana ,
Dopo aver colpito Gerbi e Petit Breton , la mala sorte si è abbattuta sopra Pavesi . Un forte per équipe . Non c ' è che la terna delle Rudge che si sia fino ad oggi salvata , avendo annientato Cuniolo lo scacco della prima tappa col trionfo della seconda . Ma il povero Pavesi , l ' uomo che aveva leoninamente sostenuto il nome italiano , e portato al successo , in uno dei più splendidi “ Giri di Francia " - ma il Pavesi modesto , forte e tenace , che era uno dei favoriti della grande corsa italiana , ha dovuto buttarsi a terra , vinto dal destino che , in questa gagliarda competizione sembra voler fiaccare tutti i migliori . Una ferita che pareva benissimo chiusa , riapertasi nello sforzo di una tappa lunga e pesante , lo ha schiantato di colpo . E il più forte e il più buono degli atleti , Giovanni , lo ha raccolto così sulla strada , come un bambino , e lo ha riportato , nella sua automobile , a Bologna , a piangervi uno spezzato sogno di gloria .
StampaQuotidiana ,
Con questo titolo il " Corriere Italiano " pubblica la seguente nota : L ' on . Matteotti , non contento di esercitare nell ' aula della Camera dei Deputati la sua dialettica irritante , alimentato da una inarrivabile acidità di spirito , si diletta a sparlare dell ' Italia e del Fascismo all ' Estero . Per un deputato riformista che non si perita di riconoscere - bontà sua ! - la realtà della nazione , il diramare per esempio in Inghilterra ( nella rivista " The Statist " ) pensierini di questo genere è una cosa che consola . Un pezzetto a titolo di saggio : Tre quarti d ' Italia sono poveri ed hanno bisogno di lavoro e di capitale per occupare la popolazione in continuo aumento . Col tenere compressa la popolazione , il Fascismo può far credere agli osservatori stranieri che in Italia regna la pace e la tranquillità , ma esso non ha risolto alcuno dei problemi vitali della vita economica e sociale italiana . Il presente ritorno ad uno stato di violenza e di irrequietezza spirituale , eredità della passata dominazione di governi stranieri , impedirà certamente il raggiungimento di quel completo sviluppo che le energie della razza potrebbero altrimenti realizzare . E poi andate a dire che gli unitari non riconoscono la " realtà concreta " della Patria che sono l ' antifascismo e l ' antinazione . Alla grazia ! come dicono in Toscana .
StampaQuotidiana ,
Commenti dei giornali Le dimissioni dell ' on . Finzi e del commendator Cesare Rossi sono oggetto di commenti da parte dei giornali della capitale . L " ' Osservatore Romano " esorta a non prestare troppa facile fede a questo fenomeno del resto naturale nella generale concitazione ed aggiunge che la verità è in marcia ed è ormai , per tutto lo stato d ' animo creatosi intorno al misfatto e per il severo procedere delle autorità , assolutamente infrenabile . L ' opera della magistratura è già successa a quella del potere esecutivo . Non resta pertanto , nell ' interesse della giustizia e per il buon vivere , che attendere fiduciosamente . L ' editoriale del " Corriere d ' Italia " segnala l ' importanza che ebbero le parole dell ' on . Delcroix quando disse come l ' orrenda violenza compiuta su di un deputato dell ' opposizione apparisse un nefando tentativo di render vani i propositi di concordia , e di pacificazione espressi nel discorso della Corona e affermati nel discorso dell ' on . Mussolini . Lo stesso on . Mussolini ricordò come con quel suo discorso egli avesse voluto superare le pressioni dell ' assemblea parlamentare e pronunziare una parola in base alla quale " una specie di ‘ détente ’ si era determinata nell ' assemblea e nel paese una situazione di concordia e di pacificazione . " " Io potevo dire - ha soggiunto l ' on . Mussolini - di essere giunto quasi al termine della mia fatica verso la ricostruzione morale ed ecco che quest ' opera minaccia di essere vana ... " L ' accorata sincerità di queste parole , dice l ' articolo del " Corriere d ' Italia " è indiscutibile . La dirittura dei propositi dell ' on . Mussolini è stata ed è evidente . La sua ferma volontà di determinare una nuova situazione di pace interna sopprimendo il triste fenomeno della violenza e nonostante che alcune manifestazioni delle sue parole abbiano potuto essere in passato male interpretate , è innegabile . " E veramente notevole - continua il giornale - è il fatto che tutta la maggioranza della Camera abbia fatto eco con slancio di convinzione alla solenne affermazione del grande mutilato di guerra e del Capo del Governo . L ' on . Mussolini insomma è in tale posizione da avere la fiducia dell ' opinione pubblica e a lui guardano tutti gli italiani convinti che egli possa trarre il paese sulle vie di una ristabilita concordia feconda di bene e convinti anche dall ' altra parte che all ' infuori di questa speranza e di questa fiducia altro non si veda oggi se non un vuoto tremendo , se non l ' angosciosa prospettiva di un ' insanabile discordia civile . Ma l ' on . Mussolini deve agire con quel massimo di risolutezza di cui egli è senza dubbio capace . " E dopo aver osservato che elementi pessimi del Fascismo hanno con i loro atti criminosi offerto occasione all ' opposizione e accennato alle voci di scandali che circolano nella sovreccitata opinione pubblica dichiarando di attendere dall ' on . Mussolini un ' azione radicalmente epuratrice , conclude : " Dai banchi della maggioranza e dal banco del Governo furono dette ieri alla Camera parole che spargono sull ' angoscia dell ' ora il balsamo della speranza e della fiducia che quelle parole non siano state dette al vento . Questo è ciò che attendono oggi tutti coloro i quali da ogni parte e prima che ad ogni altra cosa guardano al bene della Patria . " A un di presso ha avuto stamane la stessa intonazione il " Messaggero , " prima ancora che fossero note le dimissioni dell ' on . Finzi . Il " Messaggero " esprime infatti piena fiducia che il Presidente saprà vibrare la scure invocata dall ' on . Delcroix . Però si rileva che il " Messaggero " insisteva particolarmente sulla responsabilità del direttore del giornale concorrente . Noi apprezziamo in altissimo grado il gesto veramente nobile compiuto dall ' on . Finzi e dal comm . Cesare Rossi offrendo le loro dimissioni dalle cariche che occupavano e mettendosi a disposizione del Capo del Governo e dell ' opinione pubblica che vede in Benito Mussolini l ' interprete sicuro e infallibile della volontà del paese . Ora ogni polemica deve essere infrenata , ogni discussione eccessiva deve essere troncata . Parliamo sovrattutto alla stampa e per la stampa ; il Paese non vuoi essere gettato a nessun costo in una crisi di nervosismo e di disorientamento . Ora la Giustizia farà tutto ed intero il suo dovere e nessuno potrà esercitare pressioni di alcun genere in nessun senso per lo svolgimento del mandato sovrano dei giudici . Ogni nevrastenia scandalistica deve cessare . Ma dopo il sacrificio spontaneamente compiuto per dare soddisfazione all ' opinione pubblica da parte di Aldo Finzi e di Cesare Rossi , dopo questo gesto di grande nobiltà e di grande generosità tutti i mormoratori dei giorni e dei mesi passati hanno il sacrosanto dovere di dire alla Giustizia quello che sanno , altrimenti noi avremo il sacrosanto diritto di additarli al disprezzo del Paese , trattandoli come volgari calunniatori . Luce ci voleva e luce sarà fatta , piena ed assoluta . Per quanto riguarda la compagine del Governo essa è saldissima . Se vi sono fra gli oppositori di quelli che si illudono di giungere attraverso i dolorosi avvenimenti di questi giorni ad una crisi di Governo fascista , ad una crisi del regime fascista , questi devono immediatamente disilludersi . Il Governo rimane inflessibile al suo posto .
ProsaGiuridica ,
Vittorio Emanuele III per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione Re d ' Italia e di Albania Imperatore d ' Etiopia Il Senato e la Camera dei Fasci e delle Corporazioni , a mezzo delle loro Commissioni legislative , hanno approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue : Art . 1 . È nulla la condizione che subordina il conseguimento di un ' eredità o di un legato alla appartenenza del beneficato alla religione israelitica o che priva questi dell ' eredità o del legato nel caso di abbandono della religione medesima . Questa disposizione non si applica ai nati da genitori appartenenti entrambi alla razza ebraica . La predetta nullità ha effetto anche nei riguardi delle successioni aperte prima dell ' entrata in vigore della presente legge e per le quali non sia ancora intervenuta convenzione o sentenza definitiva in ordine alla decadenza dell ' erede o del legatario . Art . 2 . I cittadini appartenenti alla razza ebraica non discriminati ai termini dell ' art . 14 del R . decreto - legge 17 novembre 1938-XVII , n . 1728 , convertito nella legge 5 gennaio 1939-XVII , n . 274 , che avessero mutato il proprio cognome in altro che non riveli l ' origine ebraica , debbono riprendere l ' originario cognome ebraico . Tali cambiamenti possono essere disposti anche d ' ufficio . Art . 3 . I cittadini italiani nati da padre ebreo e da madre non appartenente alla razza ebraica , che ai termini dell ' art . 8 , ultimo comma , del R . decreto - legge 17 novembre 1938-XVII , n . 1728 , non sono considerati di razza ebraica , possono ottenere di sostituire , al loro cognome , quello originario della madre . Art . 4 . I cittadini italiani non appartenenti alla razza ebraica , che abbiano cognomi notoriamente diffusi tra gli appartenenti a detta razza , possono ottenere il cambiamento del loro cognome . Art . 5 . I cambiamenti di cognome , previsti dagli articoli 2 , 3 , e 4 , sono disposti dal Ministro per l ' interno , di concerto con quello per la grazia e la giustizia , prescindendo dalla procedura stabilita dal R . decreto 15 novembre 1865 , n . 2602 , sull ' ordinamento dello stato civile e con esenzione , in ogni caso , dalla tassa di concessione governativa . I provvedimenti adottati nei casi di cui agli articoli 2 , 3 e 4 sono pubblicati per estratto nella Gazzetta Ufficiale del Regno e nel Foglio annunzi della provincia di residenza del richiedente ; contro di essi è ammessa opposizione , da chiunque vi abbia interesse , nel termine di trenta giorni dalla data dell ' ultima pubblicazione . Sull ' opposizione decide il Ministro per l ' interno , di concerto con il Ministro per la grazia e la giustizia , con provvedimento insindacabile . Se non è stata proposta opposizione nel termine anzidetto , ovvero se l ' opposizione è stata respinta , il provvedimento è annotato nei registri dello stato civile e della popolazione . Art . 6 . La presente legge entrerà in vigore il giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Regno . Ordiniamo che la presente , munita del sigillo dello Stato , sia inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato . Dato a San Rossore , addì 13 luglio 1939-XVII Vittorio Emanuele Mussolini , Solmi , Di Revel Visto il Guardasigilli : Grandi