StampaQuotidiana ,
Ho
accennato
al
Croce
la
lugubre
visione
di
alcuni
che
considerano
assai
pericoloso
il
momento
politico
-
elettorale
,
al
quale
ci
avviciniamo
.
Pericoloso
?
(
mi
ha
risposto
)
.
Non
mi
pare
.
E
certamente
non
mi
pare
che
sia
più
pericoloso
di
altri
che
abbiamo
vissuti
da
un
decennio
in
qua
.
Del
resto
,
la
mia
capacità
di
commozioni
si
è
assai
attutita
dopo
il
novembre
del
1917
.
Niente
di
quanto
è
accaduto
poi
,
mi
è
parso
degno
di
muovermi
nelle
più
intime
fibre
come
l
'
irruzione
dello
straniero
in
Italia
:
tutto
mi
è
parso
lieve
a
sopportare
,
riportandomi
a
quel
termine
di
confronto
.
Ma
che
cosa
prevede
circa
l
'
effetto
del
prossimo
movimento
elettorale
?
Lascio
le
previsioni
a
chi
si
diletta
a
questa
sorta
di
giuoco
,
e
formo
invece
un
augurio
:
l
'
augurio
che
sia
largamente
sentita
la
necessità
di
non
compromettere
l
'
opera
intrapresa
di
restaurazione
politica
.
Il
governo
presente
,
col
fatto
,
come
i
precedenti
col
desiderio
e
col
lamento
,
fa
intendere
che
non
si
può
governare
senza
una
maggioranza
,
e
chiede
che
il
paese
gli
dia
una
compatta
maggioranza
.
Bisogna
procurare
di
dargliela
.
Pure
,
il
nuovo
sistema
elettorale
sembra
ad
alcuni
cercar
di
desumere
dagli
atti
del
fascismo
la
filosofia
,
o
almeno
la
tendenza
morale
nuova
,
che
si
dice
implicita
in
esso
,
e
,
quantunque
abbia
qualche
pratica
e
qualche
abilità
in
coteste
analisi
e
sintesi
logiche
,
in
coteste
riduzioni
ai
principi
,
questa
volta
non
sono
venuto
a
capo
di
nulla
.
Temo
che
il
nuovo
pensiero
non
ci
sia
,
e
credo
che
non
ci
sia
perché
non
possa
esserci
.
Insomma
,
Ella
,
piuttosto
che
alle
ideologie
,
guarda
alla
novità
dei
fatti
.
E
ciò
particolarmente
trattandosi
di
giovani
...
Proprio
così
.
E
la
gioventù
è
bella
e
feconda
di
bene
.
Vorrei
concludere
:
«
Peccato
non
essere
tutti
giovani
!
»
,
se
non
avvertissi
che
questa
sarebbe
un
'
esclamazione
rettorica
.
Ci
vuole
,
al
mondo
,
il
giovane
e
il
non
giovane
:
ci
vuole
l
'
impeto
e
la
riflessione
,
e
non
bisogna
temere
che
l
'
una
cosa
sia
per
nuocere
all
'
altra
.
StampaQuotidiana ,
Ho
chiesto
al
senatore
Croce
il
permesso
di
pubblicare
una
nostra
conversazione
sugli
attuali
avvenimenti
politici
italiani
.
Il
Croce
si
è
mostrato
dapprima
restio
,
e
per
persuadermi
mi
ha
detto
:
Nella
mia
qualità
di
letterato
sono
costretto
a
scrivere
molto
ed
anche
a
polemizzare
in
difesa
delle
mie
idee
.
Non
voglio
aumentare
la
somma
del
mio
scrivere
e
parlare
,
occupandomi
anche
degli
avvenimenti
politici
del
giorno
,
per
quanto
gravi
e
importanti
come
gli
attuali
.
Ma
io
ho
insistito
.
La
parola
di
un
uomo
di
alto
intelletto
e
di
grande
autorità
come
il
Croce
può
giovare
non
poco
in
questo
momento
,
e
aiutare
il
fascismo
a
trovare
la
strada
buona
nel
supremo
interesse
della
patria
.
Ed
egli
ha
finito
per
cedere
.
Voi
sapete
mi
ha
detto
il
Croce
che
io
ho
sempre
sostenuto
che
il
movimento
fascistico
fosse
sterile
di
nuove
istituzioni
,
incapace
di
plasmare
,
come
i
suoi
pubblicisti
vantavano
,
un
nuovo
tipo
di
Stato
.
Perciò
esso
non
poteva
e
non
doveva
essere
altro
,
a
mio
parere
,
che
un
ponte
di
passaggio
per
la
restaurazione
di
un
più
severo
regime
liberale
,
nel
quadro
di
uno
Stato
più
forte
.
Doveva
rinunziare
a
inaugurare
una
nuova
epoca
storica
,
conforme
ai
suoi
vanti
;
ma
poteva
ben
soddisfarsi
della
non
piccola
gloria
di
ridare
tono
e
vigore
alla
vita
politica
italiana
,
cogliendo
,
per
merito
dei
già
combattenti
,
il
miglior
frutto
della
guerra
.
Per
altro
,
questo
vostro
giudizio
fu
vivamente
contrastato
.
Già
,
e
i
giornali
fascisti
si
misero
alla
ricerca
di
quello
che
era
o
doveva
essere
l
'
ideale
proprio
del
fascismo
,
il
nuovo
Stato
fascistico
,
le
nuove
originali
sue
istituzioni
,
e
via
dicendo
.
Chiacchierarono
molto
,
ma
dettero
,
in
via
negativa
,
la
conferma
della
giustezza
del
mio
giudizio
,
che
era
poi
il
giudizio
del
buon
senso
.
Cosicché
voi
ritenete
che
i
recenti
avvenimenti
lo
abbiano
convalidato
?
È
accaduto
quel
che
dice
il
noto
«
latinorum
»
,
che
voglio
risparmiarvi
:
cioè
che
i
fati
conducono
il
volenteroso
e
trascinano
chi
non
vuole
.
Quel
che
non
era
stato
possibile
iniziare
con
savia
preveggenza
e
dando
prova
di
moderazione
,
è
stato
imposto
da
una
sollevazione
della
pubblica
coscienza
innanzi
a
un
orribile
delitto
.
Delitto
che
,
come
gli
altri
delitti
di
quella
sorta
,
sconvolge
e
ferisce
il
nostro
cuore
umano
,
ma
che
ha
poi
come
tutti
hanno
sentito
qualche
cosa
di
specificamente
politico
,
essendo
significativo
di
un
errato
indirizzo
,
che
nel
suo
estremo
porta
a
conseguenze
come
queste
.
Come
intendete
questa
connessione
?
In
un
modo
semplicissimo
.
Poiché
il
fascismo
non
è
in
grado
di
creare
un
nuovo
assetto
costituzionale
e
giuridico
che
sostituisca
l
'
assetto
del
liberalismo
,
deve
reggersi
con
quegli
stessi
procedimenti
violenti
con
cui
è
sorto
,
perpetuando
ciò
che
doveva
essere
occasionale
e
transitorio
.
E
nella
serie
di
questi
procedimenti
violenti
non
si
può
determinare
esattamente
a
qual
punto
ci
si
debba
fermare
.
Le
ingiurie
e
le
violenze
appartengono
a
una
stessa
serie
e
trapassano
le
une
nelle
altre
per
gradazioni
più
o
meno
sensibili
.
Abbiamo
udito
quel
che
dicevano
alcuni
fascisti
:
«
Queste
cose
non
sono
certamente
belle
,
appartengono
alle
passività
del
fascismo
;
ma
di
fronte
c
'
è
l
'
attività
,
il
mantenimento
del
fascismo
stesso
come
salute
d
'
Italia
»
.
E
vi
sembra
che
vi
siano
segni
di
un
ritorno
al
regime
liberale
?
Non
si
poteva
aspettare
,
e
neppure
desiderare
,
che
il
fascismo
cadesse
a
un
tratto
.
Esso
non
è
stato
un
infatuamento
o
un
giochetto
.
Ha
risposto
a
seri
bisogni
e
ha
fatto
molto
di
buono
,
come
ogni
animo
equo
riconosce
.
Si
avanzò
col
consenso
e
tra
gli
applausi
della
nazione
.
Sicché
,
per
una
parte
,
c
'
è
,
ora
,
nello
spirito
pubblico
,
il
desiderio
di
non
lasciar
disperdere
i
benefici
del
fascismo
,
e
di
non
tornare
alla
fiacchezza
e
all
'
inconcludenza
che
lo
avevano
preceduto
;
e
dall
'
altra
,
c
'
è
il
sentimento
che
gl
'
interessi
creati
dal
fascismo
,
anche
quelli
non
lodevoli
e
non
benefici
,
sono
pur
una
realtà
di
fatto
,
e
non
si
può
dissiparla
soffiandovi
sopra
.
Bisogna
,
dunque
,
dare
tempo
allo
svolgersi
del
processo
di
trasformazione
.
Questo
il
significato
del
prudente
e
patriottico
voto
del
Senato
.
A
proposito
.
C
'
è
chi
si
dice
alquanto
meravigliato
del
voto
,
dato
da
voi
,
favorevole
all
'
ordine
del
giorno
di
fiducia
,
essendo
noti
i
vostri
convincimenti
,
che
anche
ora
riaffermate
.
Vi
sono
voti
che
si
danno
come
di
slancio
ed
altri
che
si
danno
dopo
avere
lungamente
ponderato
il
pro
e
il
contra
:
voti
di
entusiasmo
e
voti
di
dovere
.
Per
me
,
e
credo
per
moltissimi
altri
senatori
,
quel
voto
di
fiducia
è
stato
un
voto
di
dovere
.
Anche
i
più
gravi
discorsi
degli
oppositori
,
come
quelli
dell
'
Albertini
e
dell
'
Abbiate
,
sembravano
indicarci
la
via
media
,
a
cui
ci
siamo
attenuti
,
reprimendo
le
nostre
tendenze
personali
.
Voi
parlate
di
un
processo
di
trasformazione
del
fascismo
,
che
si
è
iniziato
,
e
che
la
libera
stampa
deve
spingere
innanzi
;
ma
non
vi
pare
che
,
piuttosto
che
di
trasformazione
,
si
debba
parlare
,
in
questo
caso
,
di
dissoluzione
del
fascismo
?
Ciò
dipenderà
dalla
saggezza
e
dalla
intelligenza
e
dalla
volontà
dei
migliori
componenti
del
fascismo
.
Se
essi
comprenderanno
l
'
ineluttabilità
del
ritorno
al
regime
liberale
,
sapranno
salvare
il
fascismo
come
un
elemento
forte
e
salutare
della
futura
gara
politica
.
E
avranno
distrutto
un
labile
fascismo
dittatorio
per
crearne
uno
duraturo
.
Credete
che
questo
processo
di
dissoluzione
o
di
trasformazione
sarà
rapido
?
Chi
può
dirlo
?
L
'
imprevedibile
può
accelerarlo
o
ritardarlo
.
E
poi
in
Italia
c
'
è
,
ora
,
scarsezza
di
uomini
politici
;
e
questo
è
un
serio
impaccio
.
Scarsezza
?
Non
mai
,
come
negli
ultimi
anni
,
si
sono
richiesti
e
si
sono
avuti
dalle
Camere
tanti
ministri
e
tanti
sottosegretari
di
Stato
.
È
una
vera
età
ferace
di
uomini
politici
nuovi
...
Nuovi
:
dite
bene
,
e
la
vostra
ironia
è
a
posto
.
Io
parlavo
dei
non
nuovi
,
dei
vecchi
.
Se
la
gente
ha
provato
tanta
antipatia
contro
i
nuovi
ricchi
,
i
ricchi
improvvisati
,
consentite
a
me
di
provare
qualche
diffidenza
verso
l
'
altro
prodotto
del
dopo
guerra
,
verso
i
nuovi
politici
improvvisati
.
Le
elezioni
del
'19
,
e
peggio
ancora
quelle
del
'24
,
hanno
privato
la
vita
politica
italiana
di
un
gran
numero
di
uomini
esperti
,
di
fedeli
servitori
dello
Stato
,
che
non
si
sa
come
sostituire
,
e
che
bisognerebbe
richiamare
...
Il
Croce
ha
continuato
:
Ne
volete
una
prova
?
Io
sono
stato
nel
gabinetto
Giolitti
nel
'20-'21
,
e
rivedo
in
immaginazione
il
tavolino
intorno
al
quale
sedevamo
.
Lo
rivedo
;
e
che
cosa
vedo
?
Otto
dico
otto
di
quei
ministri
,
ancora
validi
,
o
addirittura
ancora
giovani
,
e
tutti
provetti
parlamentari
,
non
appartengono
più
alla
Camera
.
Otto
:
il
Facta
,
il
Meda
,
il
Bonomi
,
l
'
Alessio
,
il
Raineri
,
il
Fera
,
Luigi
Rossi
ed
il
Peano
.
Il
quale
ultimo
,
esso
solo
,
è
passato
al
Senato
.
Non
vi
pare
che
ciò
debba
dare
alquanto
da
pensare
?
l
'
Italia
così
ricca
di
uomini
capaci
,
da
far
getto
di
questi
?
ProsaGiuridica ,
Il
Duce
dello
Stato
Nazionale
Repubblicano
Capo
del
Governo
Visto
l
'
art
.
11
del
decreto
legge
9
febbraio
1939
,
n
.
126
,
convertito
nella
legge
2
giugno
1939
,
n
.
739
,
sul
trattamento
dei
beni
ebraici
;
Visto
il
decreto
27
marzo
1939
,
n
.
665
,
che
ha
approvato
lo
statuto
dell
'
Ente
di
Gestione
e
Liquidazione
Immobiliare
;
Vista
la
legge
19
dicembre
1940
,
n
.
1994
,
riguardante
modifiche
alla
legge
di
guerra
in
materia
di
beni
appartenenti
a
sudditi
nemici
;
Visti
il
decreto
legislativo
in
data
4
gennaio
1944
,
n
.
2
,
contenente
modifiche
alle
disposizioni
riguardante
i
beni
e
le
aziende
ebraiche
di
cui
al
predetto
decreto
legge
9
febbraio
1939
,
n
.
126;
Visto
l
'
art
.
17
della
legge
16
giugno
1939
,
n
.
942
,
riguardante
le
acquisizioni
dei
beni
espropriati
dalle
esattorie
e
rimasti
invenduti
al
secondo
incanto
;
Ritenuta
la
necessità
di
modificare
detto
statuto
,
in
relazione
ai
nuovi
compiti
affidati
coi
suindicati
provvedimenti
legislativi
all
'
Ente
di
Gestione
e
Liquidazione
Immobiliare
;
Su
proposta
del
Ministro
delle
Finanze
;
Sentito
il
Consiglio
dei
Ministri
;
Decreta
:
Art
.
1
.
L
'
art
.
11
del
decreto
9
febbraio
1939
,
n
.
126
,
convertito
con
modificazioni
nella
legge
2
giugno
1939
,
n
.
739
,
è
sostituito
dal
seguente
:
«
È
istituito
un
Ente
denominato
"
Ente
di
Gestione
e
Liquidazione
Immobiliare
"
con
il
compito
di
provvedere
all
'
acquisto
,
alla
gestione
,
alla
trasformazione
e
alla
vendita
dei
beni
immobiliari
con
le
loro
pertinenze
,
di
bene
mobiliari
,
nonché
di
aziende
industriali
e
commerciali
,
nell
'
interesse
o
d
'
incarico
dello
Stato
.
All
'
Ente
anzidetto
è
assegnata
una
dotazione
di
L
.
20
milioni
da
stanziarsi
con
provvedimento
del
Ministro
per
le
Finanze
sul
bilancio
del
Ministero
stesso
.
L
'
Ente
è
amministrato
da
un
Consiglio
composto
dal
Presidente
e
da
altri
otto
componenti
,
nominati
con
decreto
del
Ministro
delle
Finanze
e
cioè
:
-
2
consiglieri
scelti
tra
i
funzionari
di
grado
non
inferiore
al
VI
del
Ministero
delle
Finanze
;
-
1
consigliere
scelto
tra
i
funzionari
dell
'
Ispettorato
per
la
Difesa
del
Risparmio
e
l
'
Esercizio
del
Credito
;
-
1
consigliere
in
rappresentanza
dell
'
Ispettorato
per
demografia
e
razza
;
-
1
consigliere
su
proposta
del
Segretario
del
Partito
Fascista
Repubblicano
,
Ministro
segretario
di
Stato
;
-
1
consigliere
su
proposta
del
Ministro
per
la
Giustizia
;
-
1
consigliere
su
proposta
del
Ministro
per
l
'
Agricoltura
e
le
Foreste
;
-
1
consigliere
su
proposta
del
Ministro
per
l
'
Economia
corporativa
.
Con
decreto
del
Ministro
per
le
Finanze
sono
nominati
tre
sindaci
effettivi
,
dei
quali
uno
scelto
trai
Magistrati
della
Corte
dei
Conti
.
Con
lo
stesso
decreto
sono
pure
nominati
due
sindaci
supplenti
.
Il
bilancio
da
compilarsi
dall
'
Ente
alla
fine
di
ciascun
esercizio
annuale
è
sottoposto
all
'
approvazione
del
Ministro
per
le
Finanze
.
Per
l
'
assistenza
,
la
rappresentanza
e
la
difesa
in
giudizio
,
l
'
Ente
si
avvale
dell
'
Avvocatura
dello
Stato
.
»
Art
.
2
.
Il
decreto
27
marzo
1939
,
n
.
665
,
che
ha
approvato
lo
statuto
dell
'
Ente
di
gestione
e
Liquidazione
Immobiliare
è
abrogato
.
Lo
statuto
stesso
viene
sostituito
da
quello
annesso
al
presente
provvedimento
,
composto
di
numero
17
articoli
.
Il
Ministro
per
le
Finanze
è
autorizzato
ad
apportare
a
tale
statuto
le
modifiche
che
si
rendessero
in
seguito
necessarie
.
Il
presente
decreto
che
entrerà
in
vigore
il
giorno
stesso
della
sua
pubblicazione
sulla
Gazzetta
Ufficiale
,
sarà
inserto
,
munito
del
sigillo
dello
Stato
,
nella
raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
.
Dal
Quartier
Generale
,
addì
31
marzo
1944-XXII
Mussolini
Il
Ministro
delle
Finanze
:
Pellegrini
V
.
il
Guardasigilli
:
Pisenti
StampaPeriodica ,
Quei
concetti
sono
astratti
,
appunto
perché
vuoti
di
ogni
contenuto
rappresentativo
:
e
,
perciò
,
nessun
elemento
rappresentativo
occorre
per
la
loro
formazione
.
B
.
Croce
,
Logica
,
p
.
133
non
si
esce
mai
fuori
della
realtà
e
della
storia
Ibid
.
,
p
.
158
.
Il
pensiero
,
in
quanto
,
anch
esso
,
vita
(
e
,
cioè
,
quella
vita
che
è
pensiero
,
e
,
perciò
,
vita
della
vita
)
,
e
anch
esso
realtà
(
e
,
cioè
,
quella
realtà
che
è
pensiero
,
e
,
perciò
,
realtà
della
realtà
)
,
ha
in
sé
l
opposizione
;
e
,
per
questa
ragione
,
è
,
insieme
,
affermazione
e
negazione
;
non
afferma
se
non
negando
,
e
non
nega
se
non
affermando
.
Ma
non
afferma
e
nega
se
non
distinguendo
,
perché
pensiero
è
distinzione
;
e
distinguere
non
si
può
...
se
non
unificando
.
Chi
mediti
sui
nessi
di
affermazione
-
negazione
e
di
unità
-
distinzione
,
ha
innanzi
il
problema
della
natura
del
pensiero
,
anzi
della
natura
della
realtà
:
e
finisce
col
vedere
che
quei
due
nessi
non
sono
paralleli
o
disparati
,
ma
si
unificano
,
a
loro
volta
,
nell
unità
-
distinzione
,
intesa
come
realtà
effettiva
...
Ibid
.
,
pp.69-70
Della
vanità
del
tentativo
avrebbe
dovuto
dare
subito
qualche
sospetto
la
sua
costante
infecondità
.
Estetica
,
p
.
126
.
StampaQuotidiana ,
Di
fronte
agli
avvenimenti
tedeschi
occorre
,
per
oggi
,
fissare
brevemente
alcuni
punti
.
Primo
.
Fino
a
questo
momento
la
marcia
su
Berlino
è
semplicemente
incominciata
,
ma
non
è
ancora
arrivata
ad
una
fase
che
permetta
senz
'
altro
di
credere
nella
sua
riuscita
.
Hitler
ha
proclamato
il
nuovo
governo
prima
di
arrivare
nella
capitale
;
questo
errore
tattico
potrebbe
avere
serie
conseguenze
.
Per
ora
,
ha
permesso
al
governo
centrale
dello
Stato
di
prendere
misure
di
precauzione
e
di
dichiarare
illecito
e
rivoluzionario
il
tentativo
dei
social
-
nazionalisti
di
Monaco
,
così
che
allo
stato
dei
fatti
esistono
due
governi
,
uno
legale
ed
uno
illegale
;
non
è
escluso
che
il
secondo
possa
distruggere
il
primo
(
anzi
tale
ipotesi
è
da
considerare
come
la
più
probabile
)
ma
fino
a
quando
questo
non
sia
avvenuto
,
è
prematuro
considerare
l
'
eventuale
atteggiamento
del
governo
di
destra
nella
politica
estera
.
Siamo
in
una
fase
puramente
iniziale
,
e
non
resta
che
attendere
gli
avvenimenti
.
Esistono
due
governi
;
si
potrà
intavolare
una
conversazione
politica
con
l
'
uno
o
con
l
'
altro
,
quando
ve
ne
sarà
uno
solo
.
Secondo
.
In
previsione
di
qualsiasi
eventualità
,
ed
in
linea
assolutamente
generale
,
l
'
Italia
non
può
astenersi
dal
considerare
che
un
nuovo
governo
tedesco
,
il
quale
volesse
distruggere
i
frutti
della
vittoria
alleata
e
quindi
nostra
,
i
frutti
che
a
noi
sono
stati
dati
in
misura
minima
ma
che
costituiscono
tuttavia
l
'
unico
beneficio
che
a
noi
ha
dato
il
Trattato
,
non
potrebbe
in
alcun
modo
contare
sulla
amicizia
e
sulla
cordialità
italiana
.
Noi
dobbiamo
considerare
la
probabilità
di
un
mutamento
di
governo
in
Germania
non
tanto
dal
punto
di
vista
interno
,
quanto
dal
punto
di
vista
esterno
.
È
la
politica
estera
del
nuovo
presunto
governo
che
ci
interessa
soprattutto
,
la
politica
estera
che
riguarda
in
particolare
le
riparazioni
ed
in
generale
l
'
accettazione
dei
risultati
della
guerra
;
è
chiaro
.
Ciò
premesso
,
sarebbe
inutile
pronunziarsi
prima
che
si
sia
pronunziato
l
'
eventuale
nuovo
governo
,
prima
anzi
che
questo
abbia
acquistato
realmente
il
potere
.
Terzo
.
Non
bisogna
essere
pessimisti
,
ma
neppure
bisogna
nascondersi
che
la
«
marcia
su
Berlino
»
presenta
,
nel
suo
stesso
corso
,
aspetti
non
solo
interni
ma
anche
esterni
,
capaci
di
provocare
complicazioni
assai
gravi
;
non
è
possibile
dimenticare
che
la
Francia
ha
un
esercito
mobilitato
capace
di
iniziare
subito
azioni
in
grande
stile
.
Esistono
insomma
sul
tappeto
ipotesi
di
complicazioni
pericolose
.
In
tali
condizioni
,
noi
constatiamo
che
le
condizioni
odierne
dell
'
Italia
sono
ben
diverse
da
quelle
che
erano
un
anno
fa
:
e
che
la
nostra
situazione
generale
,
ed
anche
militare
,
è
tale
da
giustificare
pienamente
la
tranquillità
del
governo
di
fronte
a
quelle
ipotesi
.
La
socialdemocrazia
interna
sente
ancora
,
forse
,
una
certa
solidarietà
con
la
socialdemocrazia
di
fuori
;
ma
la
verità
è
che
,
mentre
questa
soccombe
e
muore
,
provocando
minaccie
alla
pace
europea
,
l
'
Italia
è
in
grado
di
fronteggiare
tali
minaccie
perché
ha
anzitutto
sconfitta
la
socialdemocrazia
in
casa
propria
.
StampaQuotidiana ,
Ieri
è
stato
annunciato
,
con
tono
ironico
,
che
il
giornale
dello
pseudo
-
costituzionalismo
sovversivo
,
la
Stampa
del
senatore
Frassati
,
divenuta
ormai
modello
politico
per
il
Corriere
della
Sera
del
senatore
Albertini
,
dopo
il
sequestro
abbia
provveduto
ad
un
'
altra
edizione
sostituendo
al
solito
fondo
fazioso
,
particolare
fatica
del
professor
Salvatorelli
,
un
articolo
sulla
Cina
.
Ebbene
questa
ironia
è
una
confessione
di
insensibilità
.
Poiché
se
l
'
Italia
avesse
davvero
una
classe
dirigente
politica
,
che
non
fosse
oggi
quella
rappresentata
dagli
organi
della
servitù
al
socialismo
(
Stampa
,
Corriere
della
Sera
e
Mondo
)
,
dopo
la
guerra
,
questa
classe
dirigente
si
sarebbe
dovuta
addestrare
a
guardare
fuori
dei
confini
.
E
non
attraverso
i
soliti
schemi
socialdemocratici
della
ridicola
politica
assunta
dagli
Sforza
e
dagli
Schanzer
,
ma
attraverso
una
interpretazione
salda
degli
avvenimenti
mondiali
,
e
una
coscienza
non
meno
salda
della
dura
lotta
che
spetta
all
'
Italia
per
costruirsi
il
suo
avvenire
.
E
non
con
limitazioni
anguste
,
ma
arrivando
fino
alla
Cina
,
o
miserabili
trafficanti
del
giornalismo
e
parlamentarismo
di
corridoio
,
se
dalla
Cina
si
può
intendere
come
,
dopo
il
terribile
conflitto
mondiale
,
siano
impegnati
in
formidabili
sommovimenti
tutti
i
continenti
e
l
'
Europa
non
possa
più
sottrarsi
a
conseguenze
di
vicende
che
sembrano
e
non
sono
lontane
.
Guardiamo
fuori
dei
confini
,
in
questo
principio
d
'
anno
,
e
vediamo
quali
compiti
aspri
,
quali
difese
dure
spettino
all
'
Italia
,
e
per
cui
occorre
una
volontà
decisa
,
che
soltanto
il
Fascismo
può
esprimere
e
sorreggere
,
e
che
comunque
sarebbe
impedita
,
se
si
volesse
impegnare
follemente
il
paese
,
come
vuole
l
'
Aventino
,
a
distruggere
o
esiliare
il
Fascismo
.
Dobbiamo
fronteggiare
una
vera
e
propria
offensiva
finanziaria
anglosassone
.
Mentre
si
prepara
la
riunione
di
Parigi
per
la
ripartizione
delle
quote
di
riparazioni
,
gli
Stati
Uniti
,
superate
le
incertezze
elettorali
con
la
vittoria
di
Coolidge
,
domandano
nettamente
,
pur
essendosi
disimpegnati
dal
Trattato
di
Versailles
,
la
loro
quota
,
senza
preoccuparsi
se
la
Germania
,
dopo
i
primi
pagamenti
pagherà
anche
in
avvenire
.
Domandano
contemporaneamente
impegni
di
pagamento
per
i
debiti
di
guerra
.
Accanto
ad
essi
l
'
Inghilterra
forte
della
vittoria
conservatrice
,
resiste
in
difesa
delle
sue
quote
assegnate
a
Spa
,
mantiene
fermo
il
proposito
di
esigere
i
debiti
di
guerra
,
porta
la
sterlina
alla
pari
del
dollaro
per
raggiungere
la
stabilizzazione
monetaria
,
e
invia
due
grandi
capi
di
stato
maggiore
bancari
a
New
York
per
accordarsi
con
lo
stato
maggiore
bancario
americano
e
manovrare
con
durezza
verso
questa
Europa
continentale
in
travaglio
.
È
ammissibile
che
l
'
Italia
,
salvata
dal
Fascismo
,
consenta
di
far
prevalere
una
coalizione
stampaiola
e
quattro
congiurati
di
corridoio
,
dietro
cui
è
il
sovversivismo
armato
,
per
giocare
al
ribasso
e
contribuire
,
come
ha
riconosciuto
il
Consiglio
dei
Ministri
,
a
sconvolgere
l
'
Italia
,
e
metterla
in
dissoluzione
,
quando
occorre
la
massima
decisione
interna
per
la
difesa
difficilissima
della
nostra
posizione
?
No
.
De
Stefani
deve
partire
per
Parigi
con
la
sicurezza
che
l
'
Italia
non
offre
allo
straniero
la
complicità
dell
'
Aventino
dissolvitore
e
la
miseria
dei
complottatori
di
Francia
e
di
Svizzera
e
la
speculazione
dei
giocatori
al
ribasso
.
Dobbiamo
fronteggiare
una
nuova
difficile
fase
di
politica
continentale
,
che
ha
per
indice
oggi
la
disputa
sullo
sgombero
di
Colonia
.
La
Francia
soffre
di
travagli
interni
,
che
acuiscono
non
eliminano
,
come
la
socialdemocrazia
s
'
illude
,
le
difficoltà
del
conflitto
renano
.
La
Germania
,
presa
nelle
strette
del
regime
parlamentare
regalatogli
dalla
Repubblica
,
ripete
le
elezioni
a
breve
distanza
,
ma
non
riesce
ad
avere
un
governo
,
la
cui
formazione
è
stata
rinviata
,
dopo
settimane
di
vane
consultazioni
.
Tuttavia
la
Germania
ha
annullato
il
suo
debito
di
guerra
,
ha
sottratto
otto
miliardi
di
marchi
oro
all
'
estero
,
si
è
imposta
una
valuta
aurea
,
finge
di
accettare
il
piano
Dawes
,
ma
raccoglie
tutte
le
sue
forze
per
liberarsi
un
giorno
dalle
riparazioni
.
Il
ministro
Stresemann
ha
parlato
un
linguaggio
deciso
contro
il
negato
sgombero
di
Colonia
.
L
'
Italia
,
terza
grande
potenza
continentale
,
che
dal
Fascismo
è
stata
restituita
alle
possibilità
di
una
politica
di
autonomia
,
capace
di
esercitare
una
influenza
meditata
e
decisiva
,
può
essere
diminuita
solo
perché
la
coalizione
dei
responsabili
del
disfattismo
e
della
rinuncia
col
sovversivismo
repubblicano
e
socialista
,
pretende
di
annientare
la
passione
fascista
in
figura
di
reato
,
e
si
è
abbandonata
alla
più
torbida
speculazione
di
delazioni
?
No
.
Il
Fascismo
che
difende
lo
spirito
della
vittoria
non
può
consentire
che
,
ignari
di
questa
necessità
,
lavorino
nei
corridoi
i
Pasqualino
Vassallo
e
i
Beneduce
.
Questa
è
farsa
.
Noi
dobbiamo
fronteggiare
una
ripresa
in
pieno
dell
'
internazionale
bolscevica
che
ora
punta
in
Francia
,
come
già
puntò
in
Italia
,
ma
che
comunque
ha
vastissime
diramazioni
dappertutto
e
agisce
in
Inghilterra
,
in
Francia
,
in
Italia
,
in
Svizzera
,
negli
Stati
del
Centroeuropa
e
,
attraverso
una
solidarietà
islamica
,
appare
decisamente
su
tutte
le
rive
del
Mediterraneo
asiatiche
e
africane
.
Questa
offensiva
è
stata
nettamente
dominata
dal
Fascismo
,
che
solo
ha
potuto
ristabilire
i
rapporti
col
governo
di
Mosca
,
senza
che
questo
fosse
una
sottomissione
interna
.
Può
l
'
Italia
rinunziare
alla
difesa
fascista
,
e
abbandonarsi
ai
responsabili
del
'19-'22
che
sarebbero
di
nuovo
i
complici
,
nolenti
e
reluttanti
poco
importa
,
di
una
ripresa
bolscevica
,
che
si
organizza
palesemente
fuori
dei
confini
,
e
che
minaccerebbe
le
istituzioni
fondamentali
della
Nazione
e
dello
Stato
?
No
.
L
'
Italia
deve
rifiutare
i
falsi
teoremi
di
libertà
e
obbedire
ad
una
volontà
che
sia
espressione
di
forza
:
la
volontà
dello
Stato
nazionale
.
La
vasta
crisi
che
è
stata
aperta
dal
conflitto
mondiale
,
crisi
di
frontiere
,
di
popolazioni
,
di
mercati
,
di
produzione
,
di
continenti
,
di
razze
,
e
che
l
'
Italia
ha
saputo
cominciare
ad
intendere
e
fronteggiare
solo
per
virtù
del
movimento
fascista
,
che
è
stato
a
sua
volta
il
solo
movimento
di
interesse
mondiale
contrapposto
al
bolscevismo
;
questa
vasta
crisi
che
durerà
ancora
decenni
,
ha
già
segni
particolari
,
tra
i
quali
quelli
sommariamente
indicati
,
per
questo
1925
che
oggi
comincia
.
Ebbene
,
l
'
Italia
deve
guardare
ad
essa
.
Non
è
lecita
la
contesa
interna
;
non
è
lecito
,
dopo
la
nostra
crisi
di
resurrezione
,
porsi
in
ginocchio
,
impotenti
,
innanzi
ai
diritti
del
regime
parlamentare
,
che
sono
in
pratica
,
i
cosiddetti
diritti
dei
gruppi
,
dei
gruppetti
,
delle
clientele
di
Giolitti
o
di
Orlando
o
di
chicchessia
;
o
i
diritti
dei
quattro
servitori
del
sovversivismo
aventiniano
.
Non
è
lecito
annullare
la
vita
della
Nazione
,
perché
in
un
dato
momento
,
la
crisi
del
Fascismo
sia
considerata
reato
nella
ritornata
impunità
di
tutti
i
grandi
rei
contro
la
Nazione
,
contro
lo
Stato
e
contro
le
persone
,
che
l
'
opposizione
antifascista
raccoglie
.
Non
è
lecito
,
per
questo
formalismo
,
autocondannarsi
all
'
impotenza
rissosa
o
alla
sciagura
dissolutrice
.
Bisogna
intendere
quello
che
è
avvenuto
in
Italia
,
e
quello
che
avviene
nel
mondo
,
ciascuno
guardando
o
a
quello
che
ha
prodotto
di
male
e
a
quello
che
ha
dovuto
sopportare
di
male
,
dal
'15
al
'21;
sia
l
'
on
.
Giolitti
,
sia
l
'
on
.
Orlando
,
sia
l
'
on
.
Salandra
.
Questo
è
l
'
esame
da
fare
.
Alto
,
solenne
.
E
non
può
ridursi
alle
manovre
di
corridoio
e
alle
ambiguità
di
piccoli
pretesti
differenziatori
,
affidati
all
'
on
.
Beneduce
,
all
'
on
.
Pasqualino
Vassallo
,
o
anche
alle
esibite
perplessità
dell
'
on
.
Riccio
.
L
'
Italia
deve
stare
in
piedi
,
perché
possa
guardare
oltre
le
sue
frontiere
e
non
lasciarsi
accoppare
.
E
per
stare
in
piedi
oggi
è
necessario
che
l
'
Italia
stia
col
Fascismo
e
il
Fascismo
con
Mussolini
.
Con
questa
premessa
si
normalizza
.
I
trentanove
milioni
di
italiani
non
sono
,
non
debbono
essere
spettatori
che
guardano
ad
un
duello
;
ma
debbono
essere
consapevoli
della
posta
che
si
gioca
,
e
che
comprende
anche
essi
.
E
se
la
coscienza
politica
italiana
è
ancora
in
formazione
,
se
una
classe
dirigente
italiana
è
ancora
da
costituirsi
;
se
ancora
non
c
'
è
il
modo
di
pensare
l
'
Italia
come
elemento
della
vita
mondiale
,
ebbene
bisogna
essere
una
volontà
decisa
e
salutare
per
tutti
.
Questo
noi
domandiamo
a
Mussolini
e
al
suo
governo
.
StampaQuotidiana ,
Il
numero
della
Rivista
militare
ungherese
(
Magyar
Katonai
Szemle
)
uscito
nello
scorso
mese
di
ottobre
a
Budapest
pubblica
un
interessantissimo
studio
del
generale
ungherese
Nagy
Wilmos
sul
Comando
Supremo
Serbo
nel
1914
.
Risulta
da
questo
studio
e
in
maniera
irrefutabile
poiché
basato
sulle
testimonianze
stesse
della
Serbia
che
gran
parte
della
apologetica
letteratura
franco
-
serba
deve
essere
portata
al
macero
.
Sta
di
fatto
che
il
Comando
Supremo
Serbo
si
fece
ripetutamente
battere
nell
'
estate
e
nell
'
autunno
del
1914
e
che
la
felice
contro
-
offensiva
del
dicembre
diede
la
vittoria
ai
serbi
,
perché
si
trovarono
di
fronte
truppe
austro
-
ungariche
rarefatte
ed
esauste
.
Nell
'
ottobre
del
1914
le
truppe
serbe
della
III
e
I
Armata
non
resistevano
agli
attacchi
austro
-
ungarici
.
È
quello
il
momento
nel
quale
il
Comando
Supremo
Serbo
descrive
«
la
situazione
come
preoccupante
,
esprime
timori
circa
la
capacità
di
resistenza
delle
truppe
,
chiede
che
siano
ottenuti
con
ogni
urgenza
grandi
quantitativi
di
munizioni
dalla
Francia
,
dall
'
Inghilterra
,
dalla
Russia
,
poiché
altrimenti
avrebbe
declinato
ogni
responsabilità
»
.
È
quello
il
momento
8
novembre
1914
in
cui
«
visto
che
le
truppe
non
riescono
a
resistere
in
nessun
punto
»
il
generale
serbo
Putnik
ordina
la
ritirata
generale
della
I
,
II
,
III
Armata
per
sfuggire
all
'
accerchiamento
.
L
'
autore
dell
'
articolo
dimostra
che
gli
ordini
di
ritirata
dell'11
novembre
furono
così
confusi
che
,
senza
l
'
iniziativa
dei
comandanti
minori
,
ne
sarebbe
venuta
una
catastrofe
.
Una
vera
e
propria
diciamolo
pure
Caporetto
serba
!
In
quali
condizioni
precarie
si
trovasse
il
quel
momento
l
'
esercito
serbo
,
ci
viene
detto
dalla
stessa
relazione
ufficiale
serba
che
così
si
esprime
:
«
I
precedenti
continui
insuccessi
,
l
'
esaurimento
,
il
cattivo
tempo
,
la
mancanza
di
riposo
,
la
perdita
della
speranza
nella
vittoria
,
provocarono
nelle
truppe
grande
abbattimento
e
segni
di
dissolvimento
.
Militari
isolati
e
interi
reparti
abbandonarono
il
combattimento
arrendendosi
a
reparti
nemici
inferiori
di
forze
.
Buttar
via
le
armi
,
rifiuti
di
obbedienza
,
abbandono
volontario
nel
combattimento
,
autolesioni
erano
all
'
ordine
del
giorno
,
specie
presso
la
11
Divisione
Danubio
.
Nelle
retrovie
delle
Armate
su
tutte
le
strade
si
potevano
vedere
soldati
che
fuggivano
assieme
a
profughi
e
non
sapevano
dire
donde
venivano
,
né
dove
andavano
»
..
Così
parla
dell
'
esercito
serbo
nel
1914
una
relazione
ufficiale
serba
,
della
quale
bisogna
riconoscere
l
'
obiettivo
coraggioso
della
verità
.
Siamo
ben
lungi
dal
trarne
conclusioni
generalizzatrici
e
siamo
anche
pronti
a
riconoscere
il
valore
dei
soldati
serbi
,
aggiungendo
però
che
essi
sono
uomini
come
tutti
gli
altri
e
quindi
non
sono
sempre
leoni
,
come
si
vorrebbe
dare
ad
intendere
.
I
fatti
parlano
.
StampaQuotidiana ,
Al
Congresso
pangermanista
di
Dortmund
,
che
già
si
sapeva
avrebbe
assunto
un
particolare
significato
a
favore
dell
'
annessione
dell
'
Austria
alla
Germania
,
avrebbe
parlato
,
a
quanto
si
assicura
,
il
Presidente
del
Reichstag
,
confutando
irosamente
e
sconvenientemente
le
dichiarazioni
del
Presidente
Mussolini
.
Poiché
il
signor
Loebe
ha
responsabilità
precise
come
Presidente
del
Reichstag
sarebbe
opportuno
che
fosse
ben
chiarito
questo
suo
linguaggio
,
col
quale
ha
voluto
contestare
al
Presidente
Mussolini
e
per
esso
all
'
Italia
qualsiasi
diritto
di
occuparsi
dell
'
Austria
e
del
suo
destino
.
Avrebbe
aggiunto
,
a
quanto
pare
,
anche
una
tesi
assurda
e
che
cioè
l
'
annessione
dell
'
Austria
alla
Germania
non
sia
in
contrasto
,
come
invece
è
,
col
trattato
di
Versailles
e
con
quello
di
San
Germano
.
Il
signor
Loebe
è
fuori
strada
.
Come
persona
la
sua
esaltazione
pangermanista
può
essere
un
dato
più
o
meno
interessante
;
ma
come
Presidente
del
Reichstag
egli
ha
l
'
obbligo
di
conoscere
i
trattati
e
di
sapere
anche
quali
sono
i
termini
nei
quali
si
discutono
le
dichiarazioni
di
un
Capo
di
Governo
.
Subito
dopo
le
elezioni
di
Hindenburg
noi
dicemmo
non
essere
improbabile
che
il
grossolano
spirito
germanico
avrebbe
potuto
facilmente
,
nella
esaltazione
,
commettere
i
tradizionali
errori
della
politica
germanica
,
che
il
Principe
di
Bülow
denunziò
prima
della
guerra
,
e
che
alla
Germania
hanno
fatto
perdere
la
guerra
.
Questa
grossolanissima
infatuazione
pangermanista
che
unisce
la
propaganda
per
l
'
annessione
dell
'
Austria
con
la
propaganda
per
le
rivendicazioni
dell
'
Alto
Adige
,
è
appunto
un
segno
della
solita
incomprensione
.
C
'
è
un
errore
che
la
Germania
potrebbe
,
anche
più
presto
di
quanto
non
si
creda
,
vedere
al
suo
passivo
.
Comunque
noi
constatiamo
questo
non
per
allarme
,
ma
soltanto
per
indicare
quale
sia
lo
spirito
germanico
e
come
sia
indispensabile
per
l
'
Italia
una
politica
decisa
,
concreta
,
d
'
oltre
Brennero
.
StampaQuotidiana ,
Torna
a
circolare
con
particolare
insistenza
la
voce
di
un
accordo
pre
-
elettorale
tra
i
gruppi
cosiddetti
Italia
libera
,
sorti
a
scopo
disgregatore
accanto
all
'
Associazione
Combattenti
,
e
la
socialdemocrazia
antifascista
.
Ora
,
che
l
'
ingegnere
Rossetti
trovi
un
collegamento
spirituale
tra
il
suo
passato
e
quello
di
Treves
è
mostruosità
che
non
ci
interessa
:
necessario
è
invece
denunciare
la
nuova
manovra
e
scoprirne
le
origini
,
le
quali
trovano
poi
sintomatici
riscontri
attraverso
la
tensione
di
rapporti
qua
e
là
artificialmente
creata
a
mezzo
di
agenti
provocatori
che
sanno
di
massoneria
lontano
un
miglio
,
tra
fascisti
e
combattenti
.
Il
piano
in
elaborazione
tra
i
nittiani
,
unitari
,
repubblicani
e
simili
è
quello
che
noi
denunciammo
fino
dall
'
indomani
della
chiusura
parlamentare
:
cementare
il
cosidetto
blocco
della
libertà
.
A
tale
intento
ultimo
crediamo
anzi
siano
state
lanciate
le
riserve
circa
l
'
astensione
dalle
urne
.
Infatti
,
unitari
,
repubblicani
,
nittiani
i
quali
anche
se
alleati
,
sotto
la
loro
vera
etichetta
metterebbero
il
fardello
di
un
tristissimo
passato
antinazionale
nel
bilancio
passivo
di
una
affermazione
elettorale
,
sono
alla
ricerca
di
una
nuova
bandiera
che
possa
presentarli
al
pubblico
in
uno
stato
di
spudorata
verginità
:
e
l
'
insegna
è
trovata
nei
gruppi
Italia
libera
.
In
tal
modo
sarebbe
salva
la
protesta
dei
partiti
che
ufficialmente
si
asterrebbero
e
aperto
un
meno
angusto
spiraglio
alla
speranzella
di
un
ritorno
a
Montecitorio
.
Il
piano
,
insomma
,
che
in
questi
giorni
si
sta
trattando
in
private
intese
è
il
seguente
:
unitari
,
repubblicani
,
nittiani
,
scontenti
di
ogni
genere
farebbero
dichiarazione
di
astenersi
e
nello
stesso
tempo
aderirebbero
al
programma
politico
dell
'
Italia
libera
,
la
quale
a
sua
volta
si
dovrebbe
impegnare
ad
ospitare
sotto
il
suo
comodo
bandierone
un
certo
numero
di
uomini
che
per
la
loro
provenienza
siano
garanzia
sufficiente
alla
continuità
dell
'
azione
socialdemocratica
a
Montecitorio
.
Una
volta
là
poi
unitari
,
repubblicani
,
nittiani
in
veste
di
«
italiani
liberi
»
sarebbero
liberissimi
di
ricostituire
gli
antichi
nuclei
,
a
truffa
elettorale
consumata
.
Il
trucco
è
abile
;
non
c
'
è
da
dire
,
ed
occorre
quindi
sventarlo
in
tempo
prima
che
l
'
opinione
pubblica
,
o
almeno
gli
strati
più
ingenui
e
superficiali
di
essa
,
possano
essere
ingannati
da
questa
nuova
oscena
mascheratura
degli
antichi
padroni
della
diserzione
.
Dal
canto
suo
,
del
resto
l
'
Italia
libera
la
quale
,
quantunque
sia
una
modestissima
organizzazione
e
una
trascurabile
forza
politica
,
sta
accorgendosi
di
diventare
perno
e
rifugio
del
variopinto
antifascismo
,
comincia
ad
avanzare
qualche
riserva
.
Lo
vedemmo
giorni
fa
,
quando
,
pur
accettando
di
dare
un
riconoscimento
oscenamente
patriottico
ai
socialisti
unitari
,
fece
intendere
sul
suo
giornale
,
sia
pur
con
parole
largamente
ovattate
,
un
evidente
imbarazzo
di
fronte
alla
figura
di
Claudio
Treves
,
campione
troppo
riconoscibile
di
provocazione
antinazionale
.
Questo
anzi
crediamo
sarà
uno
degli
scopi
maggiori
per
l
'
attuazione
del
«
Blocco
della
Libertà
»
:
ma
finiranno
certo
per
intendersi
e
per
trovare
la
formula
che
consenta
anche
al
Marchese
di
Caporetto
di
figurare
tra
i
protetti
dell
'
ingegnere
Rossetti
.
Questi
primi
sintomi
danno
esatta
la
sensazione
del
nuovo
artificioso
castello
di
carte
che
l
'
opposizione
prepara
,
e
ne
abbiamo
un
altro
segno
nei
tentativi
molteplici
e
dissennati
per
allontanare
dal
fascismo
l
'
Associazione
dei
Combattenti
.
Avemmo
occasione
di
illustrare
tale
insidia
giorni
or
sono
quando
i
rappresentanti
dell
'
Italia
libera
affermarono
di
voler
restare
entro
il
massimo
organismo
dei
reduci
pur
dichiarandosi
fuori
dalla
disciplina
:
occorre
quindi
chiarire
in
tempo
le
rispettive
posizioni
e
ciò
confidiamo
avverrà
domani
nella
riunione
del
Consiglio
Nazionale
dei
Combattenti
..
Ma
ad
ogni
modo
è
certo
che
il
fine
ultimo
della
socialdemocrazia
,
impotente
a
sostenere
con
una
sua
propria
responsabilità
una
eventuale
battaglia
elettorale
,
è
quello
di
trovarsi
,
mediante
una
formale
rinuncia
alla
lotta
,
entro
le
file
di
una
formazione
eterogenea
che
abbia
come
sua
bandiera
il
luogo
comune
in
gran
voga
oggidì
:
libertà
.
E
i
gruppi
rossettiani
anche
esigui
,
anzi
meglio
se
esigui
servono
egregiamente
allo
scopo
.
Essi
politicamente
sono
lo
zero
assoluto
,
ma
hanno
qualche
caratteristica
fondamentale
che
può
prestarsi
al
salvataggio
sia
pure
incompleto
del
pericolante
baraccone
antifascista
.
Basterà
infatti
dare
ai
principali
esponenti
lo
zuccherino
di
una
candidatura
e
tutto
sarà
aggiustato
:
e
sarà
raggiunto
anche
lo
scopo
di
non
addivenire
a
quella
rassegna
di
forze
che
tanto
affanna
il
campo
socialdemocratico
.
Perché
poi
,
chissà
!
,
il
lucicchìo
di
una
medaglia
d
'
oro
esercita
sempre
il
suo
fascino
e
può
fare
abboccare
all
'
amo
gli
allocchi
.
È
ad
ogni
modo
buona
merce
elettorale
oggi
,
come
ieri
lo
fu
la
diserzione
di
Misano
.
Occorre
adattarsi
ai
tempi
,
per
aver
fortuna
:
non
è
vero
?
Evidentemente
però
gli
organizzatori
in
pectore
di
questa
truffa
all
'
americana
in
grande
stile
han
fatto
i
conti
senza
l
'
oste
.
Poiché
se
sarà
data
ampia
incondizionata
libertà
e
garanzia
,
in
caso
d
'
elezioni
,
ai
vecchi
partiti
di
contarsi
e
di
fare
la
loro
propaganda
,
è
dovere
del
Governo
e
del
Partito
Fascista
non
permettere
simili
grotteschi
diversivi
i
quali
oltre
a
deformare
le
basi
della
lotta
,
sarebbero
una
provocazione
intollerabile
contro
il
regime
.
Ai
socialisti
sia
permesso
di
fare
i
socialisti
,
e
così
ai
repubblicani
,
ai
nittiani
,
ai
democratici
e
ai
popolari
.
Ma
tutti
dovranno
presentarsi
al
giudizio
della
Nazione
col
loro
programma
tradizionale
e
col
passivo
della
loro
opera
presente
e
passata
.
Chi
si
esibisse
vestito
a
nuovo
con
un
premeditato
proposito
di
ingannare
,
è
logico
cada
sotto
una
sanzione
immediata
,
legale
o
non
.
Gli
unitarii
vengano
a
difendere
la
loro
politica
,
i
nittiani
esaltino
Cagoia
,
Turati
giustifichi
il
patrocinio
di
Misiano
,
Treves
l
'
invocazione
alla
disfatta
.
Amendola
la
campagna
contro
l
'
Adriatico
:
ma
ognuno
con
la
propria
faccia
se
ne
ha
il
coraggio
!
E
bene
dunque
far
intendere
senza
equivoci
e
a
tempo
quali
sarebbero
le
conseguenze
inesorabili
e
immediate
della
irresponsabile
mascheratura
liberofila
.
Patti
chiari
,
dunque
.
StampaPeriodica ,
Il
paiòlo
non
dica
alla
padella
tirati
in
là
che
tu
non
mi
tinga
.
Questo
proverbio
,
l
aveva
sempre
in
bocca
quella
buon
anima
di
mia
nonna
,
quando
voleva
difender
me
,
che
ero
il
suo
cucco
,
difronte
a
coloro
che
mi
tenevano
per
il
più
birichino
fra
ragazzi
di
casa
e
di
scuola
.
Ed
il
proverbio
e
la
nonna
mi
tornarono
in
mente
una
mattina
,
che
uno
scamiciato
trattava
male
a
perdifiato
un
contadino
.
Non
vi
saprei
dire
il
motivo
della
contesa
:
so
per
altro
che
io
avrei
scommesso
tre
lire
contro
cinque
centesimi
,
che
aveva
torto
lo
schiamazzone
.
Toh
!
e
perché
?
Il
perché
sarebbe
troppo
lungo
:
ma
la
ragione
principale
sta
in
questo
,
che
i
cittadini
giudicano
quasi
sempre
colla
accetta
de
poveri
campagnuoli
.
Villanaccio
qua
,
villanaccio
là
,
villanaccio
su
,
villanaccio
giù
,
ecco
l
antifona
che
hanno
sempre
in
bocca
,
trecconi
,
facchini
,
vetturini
,
e
bottegai
d
ogni
specie
.
E
neanche
le
persone
dotte
ci
si
comportano
come
dovrebbero
:
non
parlo
de
pezzi
grossi
perché
questi
poi
,
tranne
pochi
e
pochi
bene
,
giudicano
e
governano
il
contadino
,
come
,
io
,
povero
diavolo
che
non
ho
mai
maneggiato
lo
schioppo
,
saprei
fare
il
generale
d
armata
.
E
quanto
inumana
cosa
sia
questa
e
dannosa
riesca
,
non
ve
lo
potete
immaginare
.
O
non
son
eglino
i
contadini
,
che
co
loro
sudori
ci
provvedono
del
pane
che
ci
sfama
,
delle
carni
che
ci
mantengono
grassi
e
robusti
,
degli
erbaggi
,
delle
frutta
,
dell
olio
,
de
latticini
,
del
vino
che
ci
ricreano
?
Se
smettessero
loro
di
lavorare
la
terra
,
di
custodire
il
bestiame
,
di
coltivare
le
piante
,
vorrei
vedere
quanti
artigiani
,
letterati
,
dottori
e
possidenti
anderebbero
a
sostituirli
.
Dei
campagnuoli
che
vengano
ad
ingombrare
le
città
se
ne
vedono
parecchi
,
ma
de
cittadini
che
vadano
a
zappare
,
a
portare
,
od
a
guardare
il
bestiame
,
ve
la
do
in
mille
se
me
ne
trovate
uno
soltanto
.
E
davvero
che
l
aver
sempre
il
povero
corpo
esposto
all
acqua
,
al
vento
,
alle
nebbie
,
allo
stridor
del
verno
,
ed
allo
stellone
d
estate
,
l
abitare
spesso
tuguri
che
stanno
ritti
per
miracolo
del
Signore
,
e
che
riparono
malamente
dalle
intemperie
delle
stagioni
;
mangiare
del
pane
nero
con
poco
e
cattivo
companatico
,
trangugiare
delle
sbroscie
tutt
altro
che
gustose
;
e
bevere
per
ristoro
dell
acqua
,
non
sempre
buona
,
è
tal
sorte
da
non
essere
di
certo
invidiata
da
chicchessia
.
E
se
badando
alla
condizione
delle
famiglie
di
qualche
bel
podere
delle
masse
,
o
di
qualche
altro
podere
stempiato
dalla
val
d
Arbia
,
s
irridesse
come
spropositato
il
quadro
che
ho
fatto
in
genere
del
campagnolo
,
prego
a
non
fermarsi
tanto
sull
eccezioni
,
ma
di
considerar
bene
come
vanno
le
faccende
per
i
più
,
ed
allora
ognuno
sarà
fatto
capace
,
che
invece
di
esagerare
sono
rimasto
al
di
sotto
del
vero
.
Alto
là
!
perché
arriccia
il
naso
lei
,
sor
Protoquamquam
della
prudenza
,
o
per
dir
meglio
della
paura
.
Se
mi
sente
fare
l
avvocato
de
contadini
non
si
pensi
,
ch
io
sia
di
que
figuri
,
che
vestiti
di
nero
o
di
rosso
mettono
a
leva
i
poveri
ed
i
disgraziati
,
per
farsi
largo
e
pescare
nel
torbido
.
Intendo
dire
la
verità
senza
rispetti
umani
,
ma
non
ha
a
credere
ch
io
voglia
adulare
le
genti
per
menarle
pel
naso
,
come
fanno
certi
bricconi
che
tutti
conosciamo
.
Ho
detto
quel
che
ho
detto
de
contadini
,
non
per
concluderne
che
tutti
sieno
stinchi
di
santo
,
e
che
in
quattr
e
quattr
otto
se
n
abbia
a
fare
altrettanti
pastori
come
quelli
della
Sacra
Scrittura
,
ed
agricoltori
alla
romana
.
Convengo
ancora
io
che
ce
ne
sono
,
e
non
pochi
,
degli
sgarbati
,
ignoranti
,
caparbi
,
lesti
di
mano
,
e
codini
;
ma
se
ci
mettiamo
una
mano
sul
cuore
,
si
dovrà
dall
altro
canto
convenire
,
che
se
sono
come
sono
,
non
è
assolutamente
di
loro
la
colpa
.
Sono
sgarbati
!
E
da
chi
e
dove
hanno
da
imparare
la
creanza
?
Sono
ignoranti
!
E
quando
si
è
pensato
ad
istruirli
come
farebbe
di
bisogno
?
Sono
caparbi
!
Mi
fate
ridere
,
e
come
non
dovevano
finora
esserlo
?
Costretti
a
fare
razza
da
sé
ed
a
vedersi
scherniti
da
tutti
,
fino
al
punto
che
della
qualifica
di
villano
si
fece
segno
di
spregio
ed
ingiuria
,
per
maledetta
saetta
non
potevano
dare
ai
lavori
campestri
altre
regole
,
che
quelle
che
da
padre
in
figlio
si
trasmettevano
.
E
per
peggio
se
qualche
volta
,
e
proprio
quando
il
diavolo
suonava
a
predica
,
i
proprietari
si
provavano
ad
ingerirsi
di
faccende
campestri
,
dicevano
tali
e
tanti
spropositi
,
che
i
contadini
avevano
ragione
d
insuperbire
della
loro
sapienza
;
e
sempre
più
s
intestavano
nella
falsa
supposizione
,
che
le
teorie
piuttosto
che
utili
fossero
dannose
,
e
che
a
voler
fare
qualche
cosa
di
buono
,
non
bisognava
dipartirsi
dalle
vecchie
consuetudini
.
Ora
poi
che
grazia
a
Dio
,
si
è
trovato
il
modo
di
fare
intendere
,
che
la
scienza
riesce
di
fatto
di
potentissimo
aiuto
alla
pratica
,
adagio
adagio
ancora
i
contadini
se
ne
persuadono
,
abbandonano
i
pregiudizi
,
accettano
le
nuove
pratiche
,
e
giorno
per
giorno
si
avvedono
meglio
,
che
l
agricoltura
è
suscettibile
di
grandi
e
continui
progressi
.
Le
macchine
introdotte
,
ed
i
nuovi
sistemi
di
cultura
in
parecchi
luoghi
accettati
,
ne
sono
luminosi
esempi
.
Sono
un
po
lesti
di
mano
!
È
un
peccataccio
questo
che
non
può
essere
scusato
.
Le
cagioni
che
lo
fomentano
sono
però
molte
,
e
ci
duole
per
ciò
,
che
la
necessaria
brevità
del
nostro
discorso
non
ci
permetta
dicifrare
.
Comunque
siasi
è
piaga
che
ha
bisogno
di
efficaci
rimedi
:
ma
i
peccatori
hanno
bisogno
di
esser
aiutati
.
Hanno
la
coda
!
L
avremmo
ancora
noi
se
non
vedessimo
,
non
ascoltassimo
,
e
non
confabulassimo
altro
che
con
codini
maliziati
.
Bisogna
proprio
avere
il
cervello
d
oca
per
non
convenire
,
che
di
molti
mancamenti
rinfacciati
ai
campagnoli
,
la
cagione
non
ultima
siamo
noialtri
cittadini
.
Se
mettiamo
il
caso
quando
vengono
in
città
principiassimo
a
trattarli
con
benevolenza
,
perderebbero
naturalmente
ancora
essi
quel
piglio
di
mala
grazia
e
diffidenza
che
tanto
ci
dispiace
.
Quando
le
cose
d
Italia
saranno
aggiustate
come
Iddio
comanda
,
e
,
giusta
i
voti
del
nostro
buon
Re
,
si
potrà
pensare
di
proposito
alla
sana
ed
efficace
istruzione
del
popolo
,
vedrete
che
ancora
le
genti
di
campagna
ci
guadagneranno
tanto
da
non
riconoscersi
nemmeno
.
E
se
li
sforzi
di
alcuni
benemeriti
,
saranno
coronati
da
buon
successo
,
e
riusciranno
di
far
comprendere
a
chi
può
dar
mano
all
opera
,
che
l
agricoltura
deve
essere
sorgente
di
ricchezza
incalcolabile
,
per
la
nostra
bella
e
feracissima
Italia
;
la
testardaggine
de
campagnuoli
dovrà
dileguarsi
,
come
la
nebbia
si
dissipa
al
vento
.
Si
pensi
da
senno
a
migliorare
la
sorte
del
contadino
;
si
riconosca
,
come
fra
gli
stenti
mal
si
cerchi
di
avere
robusto
e
lavoratore
l
operante
;
si
facciano
patti
da
potersi
veramente
mantenere
;
col
buon
esempio
s
inspiri
l
amore
pel
giusto
e
per
l
onesto
,
e
le
gherminelle
dell
affamato
cesseranno
,
e
le
bricconerie
del
mal
avvezzo
potranno
essere
facilmente
colpite
da
opportune
leggi
.
Poniamoci
tutti
d
accordo
alla
sant
opera
,
intesa
a
render
nulle
le
triste
e
nefande
pratiche
di
coloro
,
che
voglion
fare
del
contadino
un
cieco
strumento
di
reazioni
e
di
straniera
servitù
.
Dimostriamo
ai
miseri
illusi
,
che
gl
immensi
beni
che
debbon
derivare
agli
Italiani
,
dall
appartenere
ad
una
grande
e
potente
nazione
,
non
si
faranno
risentire
esclusivamente
nelle
città
,
ma
che
le
campagne
ci
avranno
forse
anche
maggior
tornaconto
.
Non
ci
spaventino
gli
ostacoli
;
non
ci
lasciamo
accalappiare
dalle
insidie
di
coloro
,
che
si
sono
ignominosamente
venduti
alla
fazione
parricida
:
concordia
,
fermezza
,
buon
volere
,
operosità
,
occhio
alla
penna
,
e
vedrete
ancora
i
contadini
divenire
buoni
,
onorati
,
amorosi
,
e
veri
Italiani
.
Ma
fino
a
tanto
che
queste
utili
pratiche
non
siano
iniziate
,
non
dimentichiamo
per
l
amore
del
prossimo
e
d
Iddio
,
che
il
paiolo
non
può
dire
alla
padella
tirati
in
là
che
tu
non
mi
tinga
.