StampaPeriodica ,
Caro
Gobetti
,
Eccoti
qualche
osservazione
sul
tuo
tormentato
e
tormentatore
"
Manifesto
"
.
Tu
poni
perfettamente
come
compito
della
Rivoluzione
Liberale
la
spiegazione
di
questi
tre
fenomeni
della
vita
italiana
:
"
1
)
mancanza
di
una
classe
dirigente
come
classe
politica
;
2
)
mancanza
di
una
vita
economica
moderna
ossia
di
una
classe
tecnica
progredita
(
lavoro
qualificato
,
intraprenditori
,
risparmiatori
)
3
)
mancanza
di
una
coscienza
e
di
un
diretto
esercizio
della
libertà
"
Mio
caro
amico
,
ti
dirò
subito
che
non
credo
sia
possibile
arrivare
a
tanto
,
seguendo
il
tenue
filo
delle
avventure
hegeliane
e
delle
peripezie
antisensiste
dei
signori
Luigi
Ornato
,
Giovanni
Maria
Bertini
e
Santorre
di
Santarosa
.
Permetti
che
,
in
queste
mie
osservazioni
,
mi
valga
dei
risultati
degli
studi
di
autori
che
qui
convien
nominare
per
vendicarli
delle
spogliazioni
che
essi
soffrono
da
una
ristretta
cerchia
di
iniziati
,
che
non
li
nomina
mai
per
paura
che
anche
gli
altri
se
li
facciano
venire
dal
libraio
.
Mi
baso
sopratutto
su
:
Sombart
,
Der
Bourgeois
,
Monaco
e
Lipsia
1913;
Max
Weber
,
Gesammelte
Aufsätze
zur
Religions
soziologie
,
Tufinga
1921;
Troeltsch
,
Soziallehren
der
chrislichen
Kirchen
,
Berlino
1917
.
La
vostra
posizione
di
protesta
contro
l
'
Italia
giolittiana
o
nittiana
,
contro
il
socialismo
di
Serrati
e
le
cooperative
di
Vergnanini
somiglia
molto
alla
passionale
opposizione
puritana
contro
il
sistema
sociale
che
si
era
formato
in
Inghilterra
sotto
gli
Stuardi
:
lega
di
malaffare
fra
Stato
,
Chiesa
anglicana
e
monopolisti
,
per
far
prosperare
le
imprese
di
un
capitalismo
mercantile
coloniale
statalmente
privilegiato
.
Il
puritanesimo
vi
contrapponeva
le
tendenze
ad
un
profitto
capitalistico
razionale
e
legale
,
raggiunto
in
forza
della
propria
energia
e
iniziativa
.
I
puritani
(
Prynne
,
Parker
)
rigettavano
ogni
contatto
"
con
i
cortigiani
e
i
facitori
di
progetti
"
,
fautori
di
monopolii
parassitarii
,
come
con
una
classe
di
persone
eticamente
sospette
;
il
nostro
amico
E
.
Corbino
tratta
precisamente
su
questo
tono
i
socialisti
,
che
"
facitori
di
progetti
"
sono
già
fin
d
'
ora
,
e
"
cortigiani
"
diventeranno
ben
presto
.
Questa
analogia
di
posizioni
fa
capire
che
,
in
fondo
,
iI
compito
di
Rivoluzione
Liberale
mira
alla
spiegazione
della
mancanza
prima
e
profonda
nel
nostro
paese
:
quella
dello
"
spirito
capitalistico
"
.
Definizioni
dello
spirito
capitalistico
non
ce
ne
sono
.
Raccomandabilissimo
,
per
mia
esperienza
personale
,
lo
studio
di
due
libri
:
La
Vita
di
Beniamino
Franklin
e
Robison
Crusoè
:
né
dirai
che
questa
volta
faccio
delle
citazioni
peregrine
.
Lo
spirito
capitalista
è
facilmente
percepibile
quando
l
'
ascesi
protestante
si
è
impadronita
del
vecchio
concetto
(
-
che
il
lavoro
,
anche
per
misera
mercede
,
è
meritorio
agli
occhi
di
Dio
-
)
e
lo
ha
approfondito
,
anzi
trasformato
,
fino
a
creare
l
'
impulso
al
lavoro
come
vocazione
(ingl.:
state
;
ted
.
Beruf
)
,
fino
a
far
considerare
il
lavoro
come
l
'
eccellente
,
anzi
l
'
unico
mezzo
,
per
diventare
sicuri
dello
stato
di
grazia
:
quando
l
'
ascesi
protestante
-
divenuta
vera
ascesi
laica
-
legalizzò
d
'
altra
parte
lo
sfruttamento
della
specifica
volonterosità
al
lavoro
,
chiarificando
come
"
vocazione
"
,
l
'
ansia
di
guadagno
dell
'
imprenditore
.
È
evidente
poi
,
quanto
l
'
esclusivo
sforzo
di
raggiungere
il
regno
di
Dio
con
l
'
adempimento
del
dovere
al
lavoro
(
inteso
come
vocazione
)
dovesse
promuovere
la
"
produttività
"
,
nel
senso
capitalistico
della
parola
:
è
dimostrato
come
quella
concezione
dello
"
Stato
di
grazia
"
che
poteva
essere
garantito
non
da
qualunque
espediente
magico
sacramentale
,
o
dalla
assoluzione
della
confessione
,
o
dell
'
adempimento
di
pratiche
propiziatorie
,
ma
soltanto
dal
mantenimento
di
uno
speciale
stile
di
vita
pietistica
,
dovesse
condurre
a
quella
metodica
razionale
della
vita
pratica
,
che
è
il
segreto
dei
grandi
intraprenditori
e
delle
grandi
aziende
.
Si
è
spesso
-
e
Sombart
lo
ha
dichiarato
in
tratti
particolarmente
felici
-
indicato
come
motivo
fondamentale
dell
'
economia
moderna
il
"
razionalismo
economico
"
.
Senza
dubbio
,
se
con
questa
espressione
s
'
intende
l
'
allargamento
della
produttività
del
lavoro
mediante
l
'
ingranaggio
del
processo
di
produzione
,
combinato
da
un
punto
di
vista
scientifico
.
Ma
questo
processo
di
razionalizzazione
sul
terreno
tecnico
presuppone
uno
stile
di
vita
pietistico
-
ascetica
,
e
condiziona
una
parte
importante
degli
"
ideali
"
della
moderna
società
borghese
:
il
lavoro
per
una
razionale
distribuzione
di
beni
materiali
all
'
umanità
.
Sotto
Vanderlip
,
americano
inquirente
sui
mali
europei
,
è
agevole
scoprire
Vanderlip
razionalizzatore
di
una
azienda
bancaria
;
raschiate
ancora
,
troverete
il
gregario
di
una
setta
protestante
che
cerca
di
seguire
un
qualsiasi
sistema
di
ascesi
laica
.
Usando
uno
schema
grossolano
,
possiamo
dire
,
per
esempio
,
di
Beniamino
Franklin
:
a
)
Prima
abbiamo
lo
stile
di
vita
pietistico
-
ascetica
,
notissima
in
quelle
storielle
che
a
noi
sembrano
incredibili
e
ridicole
,
dell
'
Almanacco
del
povero
Riccardo
,
ecc
.
b
)
Poi
abbiamo
la
razionalizzazione
della
sua
vita
di
produttore
,
da
apprendista
tipografo
diventa
padrone
,
inventa
il
parafulmine
,
ecc
.
c
)
Infine
abbiamo
la
razionalizzazione
della
sua
vita
politica
:
leggere
la
descrizione
dei
suoi
sforzi
in
servizio
degli
Improvements
comunali
di
Filadelfia
,
per
capire
come
il
lavoro
per
la
distribuzione
dei
beni
materiali
,
per
la
"
prosperità
"
della
città
natale
,
ecc
.
penda
sempre
dinanzi
agli
occhi
di
chi
è
già
passato
attraverso
ai
due
stadii
o
momenti
precedenti
.
Questa
è
la
fioritura
completa
dello
spirito
capitalistico
,
che
,
come
vediamo
tipicamente
in
Franklin
e
in
tutta
la
società
americana
dei
suoi
tempi
,
ci
dà
perfettamente
quello
che
la
Rivoluzione
Liberale
cerca
invano
in
Italia
:
classe
tecnica
progredita
,
coscienza
e
diretto
esercizio
della
libertà
.
Ora
,
in
Italia
,
non
esiste
e
non
è
esistito
mai
lo
"
spirito
capitalistico
"
come
fenomeno
di
masse
.
Esiste
quello
che
il
Sombart
chiama
Paria
-
kapitalismus
(
la
cupidigia
del
barcaiolo
napoletano
o
dell
'
aranciaro
,
la
parsimonia
dell
'
emigrante
tanto
ridicolamente
vantata
,
tutti
aspetti
dell
'
auri
sacra
fames
che
è
vecchia
quanto
il
mondo
,
e
non
ha
niente
da
fare
con
lo
spirito
capitalistico
)
.
Esiste
quello
che
lo
stesso
Sombart
,
e
altri
,
chiamarono
Abenteurer
-
kapitalismus
(
il
persistente
parassitismo
siderurgico
,
i
casi
Bondi
,
Perrone
,
ecc
.
rientrane
in
questa
categoria
)
.
Non
ci
fu
mai
altro
.
Perché
?
La
risposta
del
materialismo
storico
ingenuo
spiega
subito
,
si
sa
:
"
Tale
spirito
capitalistico
un
rispecchiamento
,
una
soprastruttura
di
situazioni
economiche
:
non
si
è
avuto
in
Italia
,
perché
queste
situazioni
sono
mancate
"
.
Balle
.
Basta
ricordare
che
nel
paese
natale
di
Beniamino
Franklin
(
Massachussets
)
lo
"
spirito
capitalistico
"
esistette
ben
prima
dello
"
sviluppo
capitalistico
"
:
che
nelle
colonie
che
poi
formarono
gli
Stati
meridionali
dell
'
Unione
,
questo
spirito
capitalistico
rimase
molto
meno
sviluppato
,
quantunque
là
sorgessero
le
prime
intraprese
d
'
affari
su
grande
-
ma
non
razionale
-
scala
:
che
lo
spirito
capitalistico
si
preparò
,
insomma
,
alle
più
grandi
esplosioni
nelle
Colonie
di
New
-
England
,
in
mezzo
a
una
popolazione
di
piccoli
borghesi
,
di
artigiani
,
di
yeomen
e
di
predicatori
.
Il
ritornello
incalza
:
perché
?
Perché
,
dai
Comuni
,
in
cui
,
come
tu
dici
,
"
sorsero
gli
elementi
della
vita
economica
moderna
"
non
derivò
anche
lo
spirito
che
questi
elementi
unifica
e
conduce
alla
battaglia
?
Perché
Machiavelli
,
che
"
professa
una
religiosità
della
pratica
come
spontaneità
di
iniziativa
e
di
economia
"
rimane
un
isolato
?
Perché
,
quando
,
sotto
la
superficiale
influenza
di
Cavour
e
del
periodo
libero
-
scambista
,
parve
che
un
più
intenso
sbocciare
di
imprese
animate
,
da
spirito
capitalistico
dovesse
segnare
l
'
inizio
del
nuovo
Regno
,
ci
fu
una
vera
rivolta
della
opinione
pubblica
,
un
vero
riaccendersi
di
disprezzo
mandarinesco
verso
gli
uomini
dell
'
industria
e
questa
rivolta
si
concretò
nell
'
accentramento
burocratico
?
Perché
,
mio
caro
,
tu
stesso
,
che
con
tanta
minuzia
studii
,
non
dico
l
'
embrione
,
ma
il
feto
della
classe
dirigente
in
Italia
,
arrivato
al
Santarosa
"
in
cui
l
'
espressione
dell
'
esigenza
religiosa
si
confondeva
nell
'
ossequio
alla
Chiesa
"
,
trovi
ciò
assolutamente
ovvio
,
"
perché
il
Cristianesimo
,
iniziale
ardore
di
sentimento
,
momento
ideale
naturalmente
anarchico
,
eretico
,
atto
che
supera
tutti
i
fatti
,
affermazione
violenta
di
spiritualità
contro
tutti
i
dati
,
non
può
avere
vita
e
compimento
reale
se
non
realizza
l
'
ardore
in
organismo
,
se
non
sostituisce
alla
purezza
astratta
dell
'
aspirazione
l
'
ordine
solido
della
praticità
"
?
Perché
-
io
credo
-
il
cattolicesimo
,
il
cattolicismo
della
Chiesa
romana
assoluta
negazione
di
ogni
metodica
di
vita
borghese
,
assoluta
soffocatrice
dell
'
ascesi
protestante
,
ci
ha
afferrati
e
non
ci
molla
più
.
Io
non
so
se
,
come
tu
dici
,
il
cattolicesimo
ha
ucciso
l
'
idea
liberale
:
perché
l
'
idea
liberale
è
per
me
una
espressione
alquanto
vaga
e
imprecisa
ma
esso
ha
forse
ucciso
in
Italia
ogni
possibilità
di
ascesi
laica
.
Ha
,
con
la
sua
mole
di
Chiesa
,
cioè
di
universale
fidecommesso
per
scopi
ultraterreni
,
abbracciante
i
giusti
e
i
reprobi
,
ucciso
tutte
le
possibilità
di
svolgimento
della
setta
,
intesa
come
comunità
di
coloro
che
personalmente
si
sentono
in
stato
di
grazia
,
credenti
ed
eletti
,
e
di
costoro
soltanto
:
e
cosi
,
con
questo
primo
schiacciamento
,
ha
tolto
di
mezzo
ogni
classe
dirigente
come
classe
politica
;
perché
la
setta
(
religiosa
)
ne
è
il
presupposto
.
La
Chiesa
Romana
ha
incarnato
in
noi
quell
'
orrore
verso
l
'
irrimediabile
banausismo
,
volgarità
e
monotonia
della
attività
pretina
specializzata
,
e
con
questo
ha
tolto
di
mezzo
le
possibilità
di
avere
la
classe
tecnica
progredita
.
La
Chiesa
Romana
ci
ha
evitate
le
angoscie
del
dubbio
sull
'
essere
o
no
predestinati
alla
grazia
,
degni
o
indegni
di
appartenere
alla
"
Ecclesia
pura
"
:
ma
"
la
coscienza
e
il
diretto
esercizio
della
libertà
"
sono
sorte
proprio
e
soltanto
da
quelle
angoscie
.
Insomma
io
credo
che
il
cattolicismo
della
Chiesa
Romana
ci
abbia
privati
dello
"
spirito
capitalistico
"
;
e
-
insieme
-
di
tutto
ciò
di
cui
Rivoluzione
Liberale
si
propone
di
spiegare
la
mancanza
,
e
che
manca
,
perché
è
mancato
quello
spirito
capitalistico
stesso
.
Il
più
bello
però
è
questo
:
che
tu
,
con
la
tua
rivista
,
non
solo
vuoi
spiegare
perché
tutta
questa
roba
manca
:
ma
vuoi
contribuire
a
fabbricarla
.
Io
credo
invece
che
la
vittoria
del
cattolicismo
sia
definitiva
,
nel
senso
chiarito
:
che
cioè
lo
"
spirito
capitalistico
"
non
sorgerà
-
come
afflato
di
massa
-
nel
nostro
paese
.
Tu
dici
:
Data
la
loro
affermazione
di
un
principio
idealistico
o
,
se
meglio
piace
,
volontaristico
,
che
fa
risiedere
la
funzione
dello
Stato
nelle
libere
attività
popolari
,
affermantisi
attraverso
un
processo
di
individuale
differenziazione
,
Mazzini
e
Marx
sono
i
più
grandi
liberali
del
mondo
moderno
.
Giusto
:
appunto
per
questo
il
marxismo
e
il
mazzinianismo
sono
fratelli
...
nella
tomba
.
Tu
dici
:
Coerenti
ad
una
visione
marxista
,
o
,
meglio
,
italianamente
marxista
sono
rimasti
alcuni
comunisti
(
non
il
Partito
Comunista
)
,
che
agitando
il
mito
di
Lenin
vedono
nella
Rivoluzione
il
cimento
della
capacità
politica
delle
classi
lavoratrici
,
della
loro
attitudine
a
creare
lo
Stato
.
Giusto
:
tu
hai
pronunciato
la
condanna
di
ogni
attività
pratica
dei
tuoi
amici
comunisti
.
Gira
e
rigira
biondina
,
in
Italia
-
altro
che
marxismo
!
-
non
c
'
è
che
del
"
poverismo
"
:
indicando
provvisoriamente
col
termine
di
poverismo
il
complesso
delle
tendenze
e
delle
dottrine
contrarie
allo
spirito
capitalistico
.
Prima
di
tutto
,
al
solito
,
il
sistema
poveristico
della
Chiesa
Romana
,
cui
ancora
si
volge
con
nostalgia
il
ricordo
e
l
'
affetto
degli
italiani
:
né
so
tenermi
dal
trascrivere
una
paginetta
del
Veuillot
,
dove
i
suoi
caratteri
sono
scolpiti
con
una
efficacia
che
non
mi
stanco
di
ammirare
:
"
A
l
'
osteria
,
le
déjeuner
couta
dix
-
sept
sous
.
C
'
est
une
des
grâces
de
Rome
,
de
pouvoir
déjeuner
où
l
'
on
veut
,
au
prix
que
l
'
on
veut
.
Toute
porte
est
ouverte
à
toute
honnête
homme
.
On
a
le
droit
d
'
être
pauvre
,
la
pauvreté
est
de
bonne
humeur
.
Le
droit
d
'
être
pauvre
,
la
bonne
humeur
de
la
pauvreté
!
Le
monde
finira
par
n
'
avoir
même
plus
l
'
idée
de
ces
deux
grands
biens
;
et
alors
il
y
aura
des
pleurs
et
de
grincement
de
dents
.
Rome
,
Rome
,
doux
pays
de
la
pauverté
honorée
et
libre
?
Le
docteur
B
*
*
,
excellent
prêtre
,
partit
de
Paris
son
breviaire
sous
le
bras
,
il
entra
dans
Rome
sans
autre
fortune
qu
'
un
sac
de
nuit
...
qui
contenait
un
plan
d
'
études
.
A
vingt
sous
par
jour
,
l
'
honoraire
de
sa
messe
,
il
est
logé
,
nourri
,
libre
,
content
;
il
est
entouré
de
consideration
,
et
il
fait
un
beau
livre
"
.
L
'
Italia
,
mio
caro
,
in
cui
vi
sentite
come
esiliati
,
è
questa
,
è
sempre
questa
.
Per
cambiarla
pare
che
tu
faccia
assegnamento
sui
nuclei
iniziali
dei
due
partiti
rivoluzionari
,
quello
degli
operai
e
quello
dei
contadini
.
Tu
li
chiami
rivoluzionari
:
spiegati
.
Forse
sono
rivoluzionari
i
loro
capi
,
le
loro
élites
,
i
giovani
che
più
o
meno
conosciamo
,
tizio
o
caio
,
e
che
assumono
verso
l
'
Italia
d
'
oggi
,
l
'
atteggiamento
di
protesta
puritana
?
Ma
perché
i
capi
e
le
élites
mettano
in
moto
le
masse
hanno
bisogno
di
un
vecchio
ingrediente
:
il
paradiso
.
E
non
mica
qualche
paradiso
laico
,
come
sempre
ce
ne
hanno
descritto
gli
utopisti
.
Per
battere
la
Chiesa
,
completamente
provvista
con
tre
paradisi
,
quello
di
Adamo
ed
Eva
,
quello
"
poverista
"
in
cui
Venillot
e
il
suo
amico
R
*
*
si
trovavano
così
bene
,
e
quello
lassù
,
bisogna
che
i
capi
e
le
élites
dispongano
di
un
paradiso
come
ne
disponevano
i
Calvinisti
,
i
Mennoniti
,
i
Quaccheri
.
Vuoi
tu
rimandarci
ai
Circoli
di
Coltura
Religiosa
?
Ah
,
mon
bon
,
pas
si
bête
que
ça
!
Il
coraggio
di
mascherarsi
da
protestante
l
'
ha
soltanto
il
nostro
amico
Prezzolini
!
O
forse
tu
vuoi
dire
che
"
l
'
ardore
e
l
'
iniziativa
degli
operai
saranno
-
da
certe
nuove
circostanze
economiche
,
-
potenziati
a
un
nuovo
completo
impeto
rivoluzionario
?
Ebbene
allora
io
ti
chiedo
quale
espediente
rivoluzionario
mai
varrà
a
cancellare
il
marchio
anticapitalistico
impressoci
dalla
Chiesa
di
Roma
,
a
far
sorgere
quello
spirito
capitalistico
che
i
Comuni
,
il
Rinascimento
e
il
Risorgimento
non
sono
riusciti
a
far
sorgere
:
io
ti
domando
come
eviterai
che
la
rivoluzione
delle
masse
operaie
e
contadine
ricada
nel
vecchio
solco
del
poverismo
cattolico
,
non
sia
semplicemente
e
rovinosamente
un
pazzo
tentativo
di
ritorno
al
tempo
in
cui
con
venti
soldi
al
giorno
l
'
uomo
era
alloggiato
,
nutrito
,
libero
,
e
...
scriveva
ancora
dei
bei
libri
?
Valgono
insomma
,
non
contro
cotesti
nuclei
iniziali
che
sono
stimabili
,
ma
contro
una
loro
ipotetica
azione
politica
,
le
identiche
obiezioni
che
valgono
contro
"
la
demagogia
ridicola
di
Bombacci
e
di
Misiano
"
.
Essi
non
riescono
a
risolvere
il
problema
;
quale
io
lo
vedo
:
e
cioè
:
"
Come
è
possibile
che
una
nazione
,
destituita
di
spirito
capitalistico
come
la
nostra
,
possa
mettere
in
piedi
una
disciplina
sociale
valida
ad
affermarsi
di
fronte
alle
nazioni
,
che
la
loro
disciplina
sociale
traggono
da
quello
spirito
capitalistico
?
Come
è
possibile
che
l
'
Italia
non
diventi
una
colonia
-
o
non
lo
resti
?
"
Per
chiudere
con
un
filo
di
speranza
,
dopo
questa
domanda
che
pare
disperata
,
faccio
due
righe
di
inventario
.
1°
Non
siamo
soli
a
dover
risolvere
questo
problema
,
nel
mondo
.
Questo
problema
è
posto
,
in
termini
press
'
a
poco
identici
,
ai
popoli
slavi
e
alla
civilizzazione
cinese
.
Ecco
due
enormi
aggruppamenti
dell
'
umanità
destituiti
come
noi
,
più
di
noi
forse
,
di
spirito
capitalistico
:
eppure
ben
risoluti
,
mi
pare
,
a
non
diventare
colonie
anglosassoni
.
Siamo
in
buona
compagnia
.
2°
È
innegabile
che
un
inizio
di
cristallizazione
,
un
inizio
di
speciale
disciplina
sociale
si
svolge
attorno
al
cosiddetto
"
socialismo
"
di
cui
tu
ti
affretti
troppo
a
dichiarare
l
'
impotenza
.
Non
comprendo
,
a
dir
vero
,
l
'
interpretazione
missiroliana
del
fenomeno
socialista
.
Lo
intendo
invece
come
una
forma
di
poverismo
laico
,
che
però
manifesta
la
sua
originalità
in
questo
:
nella
costituzione
di
una
classe
dirigente
destituita
,
si
capisce
,
di
spirito
capitalistico
,
ma
reclutata
in
base
ad
un
certo
rituale
,
e
munita
delle
conoscenze
tecniche
necessarie
per
far
vivere
una
azienda
.
L
'
epiteto
di
"
mandarini
"
e
di
"
bonzi
"
lanciato
contro
gli
organizzatori
per
offenderli
mette
bene
in
rilievo
un
aspetto
di
questa
originalità
:
l
'
epiteto
poi
può
essere
trovato
offensivo
solo
dagli
ingenui
.
Se
e
come
questa
originalità
possa
svolgersi
:
se
e
come
questa
singolare
classe
dirigente
possa
essere
paragonata
a
quelle
che
,
in
Russia
(
funzionari
bolscevichi
)
e
in
Cina
(
funzionari
confuciani
)
,
cercano
di
difendersi
contro
gli
assalti
delle
classi
dirigenti
derivate
dalle
sétte
ascetico
-
laiche
e
sorrette
da
intenso
spirito
capitalistico
:
e
,
finalmente
,
quali
siano
i
rapporti
ideologici
di
essa
verso
la
Chiesa
Romana
e
la
sua
attività
:
tutte
queste
cose
sono
forse
di
un
grande
interesse
:
ma
per
non
cadere
nel
vago
dilettantismo
,
hanno
bisogno
di
essere
documentate
con
raffronti
e
citazioni
lunghissime
.
Perciò
chiudo
.
Tuo
Giovanni
Ansaldo
.