StampaPeriodica ,
Se
guardiamo
una
città
,
troviamo
vivervi
l
'
una
insieme
all
'
altra
molte
istituzioni
e
varie
e
disparate
e
perfino
anche
in
contrasto
fra
di
loro
.
Per
modo
d
'
esempio
,
un
'
industria
di
manifatture
e
un
conservatorio
di
musica
,
il
carnevale
e
la
settimana
santa
,
una
chiesa
dove
si
professa
la
fede
nei
miracoli
,
e
una
scuola
di
scienze
dove
il
soprannaturale
è
dichiarato
assurdo
.
Queste
istituzioni
corrispondono
ai
bisogni
dei
cittadini
,
che
le
crearono
appunto
allo
scopo
di
soddisfarli
.
Non
però
tutte
ad
un
tratto
;
ma
successivamente
e
ad
una
ad
una
:
cioè
a
dire
in
tempi
diversi
e
,
o
per
occasioni
date
dal
caso
,
o
per
condizioni
sociali
più
o
meno
stabili
che
le
reclamavano
.
Tanto
che
,
sopravvivendo
,
esse
rimangono
la
testimonianza
viva
delle
epoche
anche
da
lungo
tempo
tramontate
e
delle
cose
anche
del
tutto
scomparse
;
e
sopratutto
del
contrasto
fra
le
condizioni
materiali
e
morali
di
una
età
e
quelle
di
un
'
altra
.
Le
dette
istituzioni
però
,
sopravvivendo
ai
tempi
che
le
produssero
,
mutandosi
in
seguito
le
circostanze
a
poco
a
poco
,
non
si
conservano
poi
colla
vigoria
e
colla
forma
del
primo
loro
nascere
e
fiorire
.
Il
moltiplicarsi
delle
istituzioni
dà
origine
alla
tendenza
e
all
'
opera
di
conciliarle
fra
di
loro
e
di
armonizzarle
nell
'
unità
del
corpo
sociale
:
il
sorgere
delle
istituzioni
nuove
è
accompagnato
dallo
sforzo
di
sopprimere
e
di
eliminare
le
vecchie
che
sono
con
esse
in
opposizione
.
Se
non
che
il
detto
lavoro
,
sia
di
coordinamento
sia
di
sostituzione
,
si
compie
sempre
solo
parzialmente
.
E
ciò
dipende
sopratutto
:
primo
,
dal
grado
elevatissimo
di
resistenza
che
hanno
acquistato
le
istituzioni
vecchie
colle
abitudini
secolari
indotte
onde
si
sono
incastrate
profondissimamente
nella
vita
del
popolo
foggiandola
a
loro
immagine
e
somiglianza
;
secondo
,
dalla
forza
limitata
delle
istituzioni
nuove
volgenti
ad
orientazione
contraria
l
'
organismo
sociale
;
terzo
,
dalle
difficoltà
delle
distanze
per
cui
lo
sforzo
riordinatore
decresce
rapidissimamente
estendendosi
dalla
sfera
in
cui
nasce
a
quelle
più
e
più
rimote
alle
quali
si
porta
successivamente
;
quarto
,
dalla
lunghezza
del
tempo
occorrente
alla
trasformazione
degli
ordini
sociali
ricomponibili
vitalmente
solo
per
via
dei
loro
elementi
minimi
ad
uno
ad
uno
.
Da
ciò
quindi
il
fatto
notato
sopra
delle
istituzioni
,
non
solo
varie
,
ma
disparate
anzi
opposte
e
pugnanti
fra
loro
,
in
una
stessa
città
;
e
malgrado
la
connessione
strettissima
delle
sue
parti
e
l
'
unità
della
vita
in
cui
si
fondono
,
costituendone
una
vera
e
propria
individualità
.
Essendo
naturale
il
fatto
in
discorso
,
nessuna
meraviglia
che
se
ne
trovi
l
'
analogia
in
tutte
le
altre
unità
della
natura
.
Più
in
grande
nelle
maggiori
,
come
ad
esempio
nel
mondo
vegetale
;
più
in
piccolo
nelle
minori
,
come
ad
esempio
nel
mondo
delle
idee
di
un
uomo
solo
.
Il
mondo
vegetale
è
costituito
attualmente
di
produzioni
di
moltissime
specie
,
e
di
più
ordini
,
e
differentissimi
gli
uni
dagli
altri
.
E
anche
qui
le
diversità
sono
la
testimonianza
durevole
dei
tempi
precorsi
e
delle
circostanze
d
'
ogni
maniera
che
influirono
a
trasformare
i
tipi
e
le
grandezze
delle
flore
dei
periodi
precedenti
.
La
forza
trasformatrice
degli
organismi
fitologici
valse
a
modificare
,
di
età
in
età
,
di
regione
in
regione
,
le
forme
anteriori
dei
vegetali
delle
specie
svariate
preesistenti
in
modo
da
produrvi
un
certo
carattere
di
consonanza
per
ogni
età
e
per
ogni
regione
,
ma
non
a
sopprimere
interamente
le
distinzioni
essenziali
proprie
delle
specie
medesime
.
E
valse
a
creare
gli
ordini
nuovi
più
recenti
,
ma
non
ad
eliminare
del
tutto
i
vecchi
contrastanti
colle
esigenze
degli
ambienti
mutati
.
La
forza
accumulata
nei
germi
delle
specie
primitive
dal
lavoro
della
più
antica
vegetazione
resistette
tanto
o
quanto
agli
impedimenti
delle
condizioni
telluriche
divenute
sfavorevoli
e
alle
influenze
degli
ambienti
mutati
,
e
bastò
a
conservare
fino
ad
oggi
dei
rappresentanti
delle
piante
delle
prime
età
,
quantunque
di
gran
lunga
più
rari
e
impiccoliti
.
E
lo
stesso
nel
mondo
delle
idee
di
un
uomo
solo
.
La
psiche
umana
è
la
unità
più
compatta
che
possiamo
immaginare
;
e
tuttavia
gli
elementi
che
la
costituiscono
presentano
la
stessa
molteplicità
varia
,
incoerente
,
discorde
,
contrastante
che
rilevammo
nelle
istituzioni
di
una
stessa
città
,
e
nelle
specie
e
negli
ordini
del
mondo
vegetale
;
e
per
le
ragioni
medesime
.
Sicché
la
verità
della
espressione
L
'
uomo
è
un
essere
logico
è
molto
,
ma
molto
,
relativa
.
Si
immagina
volgarmente
e
si
sentenzia
nella
filosofia
tradizionale
comune
che
le
cognizioni
umane
escono
da
una
sostanza
semplicissimamente
unica
e
quindi
modellate
tutte
sul
suo
stampo
logico
sempre
uguale
a
sé
stesso
;
sicché
debbano
necessariamente
e
consentire
tra
loro
assolutamente
e
subordinarsi
alla
perfine
infallibilmente
,
da
sfera
a
sfera
,
ad
una
sola
ragione
suprema
di
tutte
.
Ma
lo
stampo
unico
è
una
chimera
.
E
la
coerenza
logica
delle
idee
di
un
uomo
è
una
supposizione
falsa
contraddetta
apertissimamente
dal
fatto
.
I
dati
della
cognizione
di
un
uomo
cadono
nella
sua
coscienza
a
poco
a
poco
,
in
tempi
diversi
,
per
vie
disparate
,
in
modi
vari
,
con
direzioni
opposte
.
E
vi
si
incontrano
a
caso
,
come
i
detriti
e
gli
oggetti
d
'
ogni
sorta
trascinati
dagli
affluenti
nel
fondo
di
un
grande
fiume
da
plaghe
opposte
e
lontanissime
.
Anzi
,
siccome
il
massiccio
fondamentale
della
psiche
individua
è
lo
stesso
patrimonio
comune
delle
cognizioni
tradizionali
della
società
nella
quale
si
forma
,
e
questo
patrimonio
è
la
sovrapposizione
storica
dei
trovati
disformi
e
discordanti
delle
età
passate
,
così
la
coscienza
può
paragonarsi
alla
roccia
geologica
costituita
di
una
serie
di
stratificazioni
affatto
diverse
l
'
una
dall
'
altra
.
La
logica
non
precede
le
cognizioni
,
ma
le
segue
.
Le
cognizioni
quindi
si
accampano
nella
mente
prima
che
sia
intervenuta
nessuna
ragione
dialettica
di
principii
che
ne
decretino
l
'
accesso
e
l
'
ordine
e
il
modo
di
dipendenza
da
tutte
le
altre
prima
accettate
;
e
vi
possono
restare
senza
e
malgrado
questa
ragione
.
Quante
idee
,
se
facciamo
un
poco
di
esame
di
coscienza
,
noi
possediamo
che
non
ci
siamo
ancora
mai
domandati
in
che
rapporto
stiano
e
come
si
debbano
conciliare
con
quelli
che
chiamiamo
i
nostri
principii
;
ovvero
che
solo
in
progresso
di
tempo
accordammo
con
essi
,
magari
anche
con
un
accordo
puramente
provvisorio
e
mutabile
ad
ogni
lieve
occasione
!
La
logica
non
è
la
causa
,
ma
l
'
effetto
delle
cognizioni
già
possedute
.
Come
il
fermento
non
è
la
causa
ma
l
'
effetto
delle
miscele
fermentabili
.
Le
idee
si
orientano
le
une
verso
le
altre
e
si
aggruppano
intellettualmente
nelle
generalità
e
nei
sistemi
dipendenti
per
l
'
incontro
accidentale
che
se
ne
dà
nella
mente
,
secondo
le
ragioni
delle
loro
attinenze
naturali
e
delle
disposizioni
del
pensante
,
sia
generali
sia
del
momento
,
e
della
vivezza
colla
quale
gli
appariscono
.
Ma
la
forza
organizzatrice
così
sorta
,
essendo
sempre
limitata
,
si
esaurisce
in
una
quantità
proporzionata
di
lavoro
,
che
non
arriva
mai
,
di
gran
lunga
,
a
smuovere
l
'
intera
massa
dei
dati
della
cognizione
,
e
si
limita
anzi
ai
più
superficiali
;
verificandosi
anche
nel
mondo
del
pensiero
la
legge
del
mondo
fisico
,
nel
quale
la
resistenza
alla
scomposizione
cresce
portandosi
verso
le
formazioni
così
dette
elementari
,
fino
a
diventare
una
resistenza
assoluta
relativamente
alle
forze
attualmente
disponibili
.
Non
solo
;
ma
la
forza
stessa
agisce
con
intermittenza
e
a
sbalzi
,
e
rifacendo
e
disfacendo
e
con
energia
incostante
il
lavoro
fatto
innanzi
;
e
sopratutto
poi
stabilendosi
come
dei
fochi
molteplici
,
diversi
,
e
tra
loro
pugnanti
di
ordinamento
logico
,
in
modo
che
la
mente
riesce
sempre
,
oltre
che
ad
essere
solo
affatto
incompletamente
logica
dove
lo
è
,
ad
avere
poi
anche
più
logiche
opposte
nello
stesso
tempo
.
E
insomma
non
è
l
'
uomo
che
domini
il
suo
pensiero
,
ma
è
il
pensiero
,
che
la
natura
gli
insinua
suo
malgrado
,
che
domina
lui
.
Perché
poi
il
lavoro
logico
,
che
si
trova
già
fatto
nella
mente
di
un
individuo
,
e
che
dicemmo
derivare
dalla
stessa
virtù
nativa
delle
idee
che
vi
si
riscontrano
,
solo
in
piccolissima
parte
è
un
prodotto
individuale
:
nella
parte
immensamente
maggiore
è
un
prodotto
collettivo
;
e
quindi
nell
'
individuo
è
importazione
dal
di
fuori
.
La
logica
comune
del
pensiero
di
un
europeo
del
secolo
decimonono
è
l
'
accumulamento
dei
lavori
logici
di
tutti
i
precedenti
fissatisi
nel
patrimonio
cogitativo
generale
e
imposto
ad
esso
indeclinabilmente
dalla
eredità
fisiologica
,
dalla
educazione
,
dalla
lingua
,
dalle
istituzioni
,
dall
'
arte
,
dalla
convivenza
.
Cioè
a
dire
,
è
quel
massiccio
fondamentale
della
coscienza
del
quale
parlammo
sopra
.
E
siccome
un
uomo
,
oltreché
alla
società
in
generale
,
appartiene
ad
una
sua
classe
speciale
,
e
la
sua
educazione
l
'
ha
compiuta
sotto
l
'
influenza
di
una
qualche
istituzione
particolare
della
città
,
mettiamo
della
chiesa
,
della
milizia
,
del
teatro
,
e
via
dicendo
,
così
le
sue
idee
,
oltre
l
'
assetto
fondamentale
comune
a
tutti
,
hanno
poi
una
varietà
forzata
di
orientazione
determinata
dalla
suddetta
specialità
di
educazione
subìta
.
Sotto
l
'
impero
ineluttabile
delle
dette
logiche
imposte
resta
poi
un
piccolo
campo
di
libertà
logica
individuale
.
Ed
è
in
questo
campo
che
si
maturano
i
tipi
logici
individuali
.
I
quali
,
se
più
rilevati
,
fanno
risaltare
fra
le
ordinarie
le
individualità
straordinarie
,
cioè
gli
uomini
eccentrici
e
i
sapienti
.
Il
lavoro
logico
dell
'
eccentrico
è
una
anormalità
non
vitale
destinata
a
svanire
con
esso
;
quello
del
sapiente
è
una
formazione
nuova
progressiva
durevole
nella
lotta
per
la
esistenza
e
gli
sopravvive
,
e
s
'
innesta
nel
grande
organismo
logico
che
sarà
ereditato
dai
posteri
.
Ma
fosse
l
'
uomo
coerente
con
sé
stesso
almeno
nella
logica
piena
di
incoerenze
impostagli
dal
di
fuori
!
Nemmeno
questo
.
La
regola
di
ragionare
nell
'
uomo
ha
le
sue
fasi
,
come
la
luna
.
In
lui
si
alternano
le
logiche
più
contraddittorie
coll
'
alternarsi
delle
condizioni
del
vivere
e
del
sentire
.
I
Tedeschi
designano
l
'
anima
con
un
nome
derivante
da
una
parola
che
anticamente
significava
il
mare
.
E
con
ragione
,
essendo
l
'
anima
mobile
,
varia
,
tempestosa
al
pari
di
esso
.
Ancor
meglio
però
si
potrebbe
assomigliare
l
'
essere
instabile
,
mutevolissimo
e
burrascoso
dell
'
anima
umana
all
'
atmosfera
e
ai
relativi
fenomeni
meteorologici
,
per
l
'
incessante
succedervi
della
luce
e
delle
tenebre
,
del
caldo
e
del
freddo
,
della
calma
,
della
serenità
,
del
vento
,
della
pioggia
e
della
gragnuola
.
Anche
nel
sogno
colle
sue
immagini
or
liete
or
tristi
il
sentimento
ondeggia
fra
il
piacevole
e
il
doloroso
.
Assai
più
vivamente
e
rapidamente
sale
e
discende
il
termometro
della
passione
nella
veglia
pel
contatto
continuo
e
variato
delle
cose
reali
ora
gradite
or
disgustose
.
Assai
curioso
è
il
fenomeno
per
chi
arriva
a
notarlo
e
a
seguirlo
ne
'
suoi
momenti
fuggevolissimi
,
come
avviene
per
esempio
in
chi
sta
giocando
mettiamo
al
bigliardo
.
Ad
ogni
colpo
di
stecca
,
ad
ogni
corsa
di
biglia
il
cuore
passa
rapidamente
e
vivamente
,
colle
gradazioni
più
variate
,
dal
timore
alla
speranza
,
dalla
soddisfazione
allo
sconforto
,
dalla
gioia
allo
sdegno
,
riproducendosi
nell
'
adulto
il
fatto
del
bambino
che
passa
in
un
attimo
dal
pianto
al
sorriso
per
la
sola
vista
improvvisa
di
un
giocattolo
o
di
una
ciambella
.
Or
bene
,
cambiandosi
così
lo
stato
del
sentimento
,
che
si
dice
cieco
,
si
cambia
del
pari
la
ragione
del
vero
e
del
falso
,
del
giusto
e
dell
'
ingiusto
nella
logica
dell
'
intelletto
,
al
quale
pure
si
attribuisce
il
vedere
.
Chi
non
l
'
ha
provato
,
chi
non
l
'
ha
visto
,
chi
ne
dubita
?
La
benevolenza
ha
la
sua
logica
;
una
contraria
ne
ha
la
malevolenza
.
Il
dispetto
ragiona
in
un
modo
,
in
un
altro
la
compiacenza
.
La
logica
dell
'
amore
è
di
cappotto
il
rovescio
di
quella
dell
'
odio
.
E
così
via
per
tutti
i
mille
registri
di
quello
strumento
curiosissimo
che
è
il
cuore
umano
.
Mantova
,
2
agosto
1881