StampaQuotidiana ,
Le
guerre
postmoderne
appaiono
cambiatissime
,
perché
si
combattono
tra
le
funzioni
avanzate
nelle
tecnologie
delle
armi
contro
quelle
dei
media
.
Però
la
gente
in
gran
parte
cambia
poco
,
e
dunque
i
danni
psicologici
e
spirituali
rimangono
più
o
meno
gli
stessi
.
Come
ai
tempi
delle
baionette
del
Duce
e
dei
cinegiornali
Luce
.
Mentre
la
Storia
si
rivela
una
maestra
sempre
più
inutile
,
per
chi
non
ha
memoria
.
Malgrado
quei
fantasmi
che
poi
ritornano
intatti
,
come
nella
psicoanalisi
da
film
di
Hitchcock
.
Basta
un
po
'
di
povere
rimembranze
infantili
.
Come
si
vive
,
cosa
si
prova
e
si
pensa
,
sotto
le
bombe
in
testa
?
Chi
ci
ha
passato
mesi
e
anni
,
piccolo
pseudo
-
vincitore
e
poi
disgraziato
sconfitto
,
improvvisamente
ricorda
tutto
.
Poveri
bambini
in
cantina
,
fra
le
esplosioni
,
ridacchiando
come
coglioncini
su
"
Re
Giorgetto
d
'
Inghilterra
/
per
paura
della
guerra
/
chiede
aiuto
e
protezione
/
al
ministro
Ciurcillone
"
.
MENTRE
gli
studenti
più
grandi
e
alla
moda
saltavano
le
lezioni
e
sfilavano
in
corteo
applauditi
dalle
ragazze
più
moderne
quando
scandivano
:
"
Nizza
,
Savoia
,
Corsica
fatal
,
Malta
baluardo
di
romanità
!
"
.
E
poi
gli
"
eia
,
eia
,
alalà
!
"
in
aggregazione
e
coinvolgimento
,
con
gli
inni
dei
sommergibili
rapidi
ed
invincibili
(
o
forse
invisibili
)
,
e
tutte
le
Canzoni
del
Tempo
di
guerra
trasmesse
ogni
sera
dopo
il
Giornale
Radio
.
Un
immenso
successo
tra
i
giovani
:
ci
si
passavano
i
fascicoli
con
parole
tipo
"
colpir
,
e
seppellir
,
ogni
nemico
che
si
incontra
sul
cammino
"
.
Mentre
i
più
"
sophisticated
"
mondani
,
sotto
le
bombe
di
Roosevelt
,
invocavano
la
"
Blue
Moon
"
e
le
stelle
d
'
America
,
in
italiano
:
"
Ma
tu
,
pallida
luna
perché
...
In
questa
polvere
di
stelle
vedo
te
"
...
(
Ma
solo
i
più
ammirati
gagà
sussurravano
che
quella
star
dust
era
cocaina
:
"
un
leggendario
lusso
per
nababbi
!
"
)
.
Tutte
le
casalinghe
si
ripetevano
,
nelle
portinerie
:
"
Siamo
nelle
mani
di
una
manica
di
...
Bocca
mia
taci
!
Chissà
se
quelli
ci
pensano
,
a
quello
che
fanno
.
Qui
ci
vanno
di
mezzo
i
bambini
.
E
i
figli
sono
figli
.
E
chi
muore
giace
.
Signora
mia
,
se
tutti
i
grandi
della
terra
si
potessero
riunire
una
volta
nel
mio
tinello
,
gustando
il
mio
famoso
sformato
si
metterebbero
d
'
accordo
in
quattro
e
quattr
'
otto
"
.
(
E
le
nonne
:
brave
,
arrivano
loro
)
.
La
radio
lodava
sempre
la
buona
tenuta
del
Fronte
Interno
,
attentissima
nell
'
assegnazione
di
aggettivi
-
chiave
come
glorioso
,
fraterno
,
miserabile
,
immancabile
,
immutabile
,
immarcescibile
;
e
si
abbandonava
a
continue
mazurche
,
popolari
e
autarchiche
,
e
a
ritornelli
sulla
fortuna
di
vincere
al
Lotto
.
Dicevano
gli
spiritosi
da
caffè
:
"
Ottimo
,
disse
il
presentatore
assaggiando
il
surrogato
.
Indi
vomitò
e
svenne
"
.
Gli
intellettuali
si
dividevano
da
sé
in
caratteristiche
categorie
d
'
epoca
:
strateghi
da
tavolino
,
mormoratori
disfattisti
,
fautori
del
regime
,
panciafichisti
,
pericolosi
estremisti
,
pseudo
-
idealisti
,
ascoltatori
di
radio
nemiche
(
cioè
alleate
)
.
I
giornali
erano
pieni
di
"
calorose
adesioni
"
.
Quanto
si
aderiva
.
Soprattutto
a
"
radiose
giornate
"
con
sfilate
di
camerati
,
legionari
,
squadristi
,
militi
,
massaie
rurali
,
cappellani
militari
,
vedove
di
guerra
,
ciechi
di
guerra
,
squadre
di
"
baldi
giovani
"
desiderosi
di
"
menare
le
mani
"
sotto
i
labari
e
i
fasci
e
i
gagliardetti
e
le
aquile
dei
prodi
battaglioni
universitari
e
dei
brillanti
ingegni
littoriali
.
E
giù
bombe
,
intanto
.
Le
discussioni
nel
"
fronte
interno
"
erano
accanitissime
.
Ben
vengano
le
bombe
alleate
perfino
su
Montecassino
e
sulla
Scala
(
perdite
rimediabili
)
pur
di
liberare
la
Patria
dall
'
infausto
regime
e
consegnarla
ai
sei
partiti
democratici
.
Gli
italiani
sono
remissivi
e
buoni
,
bisogna
aiutarli
a
liberarsi
di
quel
buffone
,
anche
a
costo
di
distruggere
il
Paese
.
I
tedeschi
no
,
sono
tutti
complici
di
Hitler
,
dunque
si
meritano
la
distruzione
totale
.
Frattanto
,
andando
e
tornando
da
scuola
in
bicicletta
,
si
incappava
sempre
nei
rastrellamenti
e
mitragliamenti
tedeschi
lungo
le
strade
,
nelle
sparatorie
alleate
dai
caccia
in
picchiata
(
col
tipico
sibilo
,
seguito
dal
ta
-
ta
-
ta
e
dal
rimbalzo
dei
bossoli
)
e
nelle
vendette
porta
a
porta
dei
fascisti
locali
.
Dunque
si
andava
a
lezione
d
'
inglese
,
ci
si
chiedeva
se
i
cugini
irlandesi
(
che
avevano
sempre
mandato
gli
auguri
di
Natale
)
abitassero
ancora
a
Londra
dopo
il
blitz
,
e
se
per
i
prossimi
corsi
d
'
inglese
sul
posto
le
pensioni
più
convenienti
sarebbero
ancora
a
Notting
Hill
Gate
;
e
per
non
portarsi
dietro
i
soldi
,
se
non
sarebbe
stato
il
caso
di
combinare
dei
cambi
"
au
pair
"
con
i
primi
conoscenti
inglesi
in
arrivo
dopo
la
guerra
.
Scarse
le
differenze
con
l
'
oggi
.
Hitler
lo
si
vedeva
nei
cinegiornali
,
anche
più
spesso
di
Mao
negli
anni
sessanta
,
ogni
volta
che
si
andava
a
un
film
con
Alida
Valli
o
Amedeo
Nazzari
o
Totò
;
e
non
veniva
in
mente
di
paragonarlo
a
nessun
altro
.
L
'
Eiar
faceva
in
pratica
da
sé
un
blob
fra
guerra
e
varietà
e
canzoncine
pubblicitarie
,
come
in
ogni
zapping
attuale
.
Mancavano
i
complessini
musicali
che
invocano
la
pace
sotto
sigle
tipo
"
Attack
"
o
"
Kombat
"
.
E
gli
intellettuali
dell
'
ancorché
e
del
benché
non
facevano
la
fila
per
sottoscrivere
i
loro
sebbene
e
quantunque
.
Anzi
,
la
cacciata
del
Duce
da
parte
del
Gran
Consiglio
(
allora
liquidata
dalle
brave
nonne
con
"
finalmente
un
briciolo
di
buon
senso
,
santa
Madonna
"
)
diventerà
un
gesto
fra
i
più
coraggiosi
del
Novecento
italiano
,
fra
giganti
della
disobbedienza
civile
come
Eduardo
(
"
nun
me
piace
o
'
presepe
"
)
e
Montale
(
"
ciò
che
non
siamo
,
ciò
che
non
vogliamo
"
)
.