StampaQuotidiana ,
Un
pomeriggio
di
sabato
passavano
in
bicicletta
frotte
chiassose
di
ragazzi
e
ragazze
avviate
fuori
porta
.
Era
con
me
un
vecchio
compagno
d
'
università
e
stavamo
rivangando
i
giorni
di
prima
dell
'
altra
guerra
.
Quale
mancanza
d
'
iniziative
!
quante
mai
ore
fermi
a
discutere
sulla
porta
della
Biblioteca
Nazionale
!
E
il
discorso
cadde
sulle
ragazze
d
'
allora
.
Ai
nostri
tempi
,
ricordi
?
,
era
un
gran
passeggiare
sotto
le
finestre
.
E
qualche
volta
quelle
brave
figliuole
abitavano
agli
ultimi
piani
!
Anche
maturotte
,
non
uscivano
di
casa
se
non
accompagnate
dalla
mamma
o
dal
fratello
.
E
seppure
si
riusciva
a
fermarne
una
,
a
sola
,
per
la
strada
,
quanta
fretta
!
Subito
parlare
con
papà
e
mammà
.
Altrimenti
niente
(
o
pochissimo
)
da
fare
.
Ancora
c
'
era
un
sacrosanto
orrore
per
gl
'
impieghi
femminili
:
Roma
fu
una
delle
ultime
città
ad
arrendersi
,
e
si
arrese
,
si
può
dire
,
per
fame
.
Studenti
torinesi
e
bolognesi
,
o
ci
raccontavano
delle
fandonie
,
o
effettivamente
dovevano
durare
assai
meno
fatica
di
noi
a
far
breccia
nelle
coetanee
.
Davamo
la
colpa
al
papa
.
E
tutte
queste
bionde
,
di
dove
son
venute
fuori
?
Ai
nostri
tempi
,
ricordi
?
,
non
se
ne
vedeva
una
,
o
non
erano
romane
.
Con
questa
bella
novità
il
panorama
della
città
è
profondamente
alterato
.
Roma
portava
ancora
integro
il
vanto
delle
belle
more
,
come
per
il
passato
,
quando
tutte
le
Memorie
dei
viaggiatori
erano
piene
delle
lodi
della
chioma
corvina
delle
donne
romane
.
Ma
tu
fa
caso
come
in
effetti
sia
stonata
la
bionda
aureola
intorno
al
grugnettaccio
risentito
di
quella
carbonaretta
di
Trastevere
che
attraversa
adesso
in
strada
...
Ai
nostri
tempi
!
Un
momento
.
Tutt
'
altro
che
nostro
,
quel
tempo
.
Roma
è
stata
sempre
una
città
piuttosto
matrimoniale
.
La
galanteria
vi
attacca
poco
.
Lo
sanno
gl
'
intraprendenti
fastidiosi
che
cosa
possa
uscire
da
quelle
rosee
labbra
...
È
nota
la
uscita
della
bella
trasteverina
alla
quale
lo
scultore
Dupré
,
nuovo
di
Roma
,
ronzava
troppo
accosto
per
meglio
ammirarla
.
Gli
si
fece
addosso
con
lo
spillone
tolto
ai
capelli
chiedendo
:
Sor
paino
,
che
ve
puzza
'
l
campà
?
Fiera
e
pudibonda
la
ragazza
romana
s
'
era
mantenuta
fino
a
quei
nostri
tempi
:
e
per
difesa
della
sua
pudibonderia
,
magari
anche
un
po
'
sguaiata
.
«
Ecco
mi
sorrida
,
e
mi
dica
una
soave
ingiuria
in
romanesco
»
:
con
tali
parole
il
Carducci
(
che
nuove
ricerche
e
nuovi
documenti
ci
mostrano
assai
più
ardito
e
concludente
in
approcci
femminili
che
prima
non
si
supponesse
)
stuzzicava
una
bella
romana
:
l
'
Adele
Bergamini
.
Il
matrimonio
,
dicevo
,
a
Roma
si
succhia
nell
'
aria
.
Ne
fece
assaggio
Gustavo
Flaubert
,
scapolo
scapolorum
,
di
passaggio
per
Roma
la
Settimana
Santa
del
1851
,
quando
un
chiaro
pomeriggio
d
'
aprile
nella
basilica
di
San
Paolo
gli
apparve
una
bella
convalescente
languidamente
appoggiata
al
braccio
d
'
una
accompagnatrice
:
con
le
chiome
corvine
divise
in
due
bande
e
acconciate
con
una
sciarpa
rossa
,
con
un
corsaletto
rosso
e
lunghi
guanti
di
pelle
verde
(
modella
o
amica
di
qualche
pittore
?
)
.
Bastò
che
la
bella
romana
girasse
un
momento
i
suoi
occhi
nerissimi
e
sfolgoranti
sul
forastiero
perché
il
normanno
si
sentisse
trapassare
core
e
coratella
(
anzi
scrive
:
une
rage
subite
m
'
est
descendue
comme
la
foudre
dans
le
ventre
)
e
venire
senz
'
altro
la
voglia
di
andarla
a
chiedere
in
isposa
al
padre
(
!
)
.
«
Se
avessi
saputo
l
'
italiano
,
seguita
,
avrei
ben
trovato
io
il
modo
d
'
attaccare
conversazione
»
.
(
Romanziere
!
l
'
impaccio
della
lingua
è
una
scusa
.
Garibaldi
che
dall
'
alto
del
cassero
dell
'
Itaparica
vede
col
binocolo
Anita
apparire
alla
finestra
di
una
casa
sulla
collina
di
faccia
e
si
precipita
a
incontrarla
,
si
fa
capire
a
meraviglia
«
tu
devi
essere
mia
»
senza
bisogno
d
'
interprete
)
.
Rentré
conclude
Flaubert
à
l
'
hôtel
à
4
heures
,
déjà
ses
traits
s
'
effacent
dans
ma
mémoire
.
Va
e
fidati
dei
romanzieri
!
Flaubert
aveva
trent
'
anni
.
Qualche
anno
prima
,
sui
suoi
quaranta
,
era
passato
da
Roma
Teofilo
Gautier
e
le
donne
romane
,
outrageusement
belles
,
l
'
avevano
colpito
per
la
loro
venustà
piena
e
compatta
.
Vingt
enfants
tiendraient
à
la
fois
dans
leurs
flancs
robustes
;
e
fantasticava
che
occorressero
busti
rinforzati
di
ferro
per
tenere
a
posto
quei
loro
petti
orgogliosi
.
Il
grandioso
portamento
delle
donne
romane
glie
le
fece
sembrare
tante
statue
discese
dai
piedistalli
.
E
qualche
vent
'
anni
prima
,
Stendhal
scriveva
:
«
Che
cosa
non
darei
per
poter
fare
comprendere
che
cosa
sia
l
'
aspetto
impassibile
d
'
una
bella
romana
.
Essa
considera
la
faccia
dell
'
uomo
che
la
guarda
ammirato
,
come
voi
guardereste
di
mattina
,
in
campagna
,
una
montagna
.
Ed
è
siffatta
impassibilità
che
poi
rende
così
affascinante
un
minimo
segno
d
'
interessamento
da
parte
loro
»
.
La
gravità
e
l
'
indifferenza
delle
ragazze
romane
fecero
effetto
anche
a
Leopardi
,
il
quale
si
meravigliava
che
girando
per
le
strade
«
in
compagnia
di
giovani
molto
belli
e
ben
vestiti
»
nessuna
alzasse
loro
gli
occhi
in
viso
.
(
Al
contino
non
venne
il
sospetto
che
le
ragazze
cittadine
potessero
veder
tutto
anche
senza
sollevare
le
ciglia
...
)
.
Benedette
ragazze
.
Un
uomo
di
cinquant
'
anni
ha
una
figlia
di
diciassette
anni
.
Gli
piacciono
ancora
le
donne
come
gli
sono
sempre
piaciute
e
per
consuetudine
se
le
rimira
con
quella
compiacenza
affettuosa
,
condita
di
una
punta
di
desiderio
,
con
la
quale
un
uomo
di
buon
sangue
considera
naturalmente
una
donna
nel
suo
fiore
.
Altro
alle
donne
non
chiede
,
il
mio
cinquantenne
,
se
non
che
si
lascino
guardare
senza
tirar
fuori
lo
spillone
dai
capelli
.
Ora
gli
accade
questo
:
che
fino
ai
suoi
quarantasette
,
fino
a
quando
cioè
la
figliuola
ne
contava
quattordici
,
egli
si
beava
a
guardare
anche
le
ragazze
sui
diciassette
.
Ma
quando
la
figlia
ebbe
toccati
i
sedici
ecco
che
papà
cominciò
a
farsi
un
certo
scrupolo
d
'
appoggiare
lo
sguardo
su
quante
s
'
accostassero
ai
diciotto
.
Quando
la
figlia
ne
avrà
diciotto
la
cosa
dunque
si
farà
grave
.
Perché
,
come
si
fa
a
non
posare
volentieri
lo
sguardo
su
una
bella
ragazza
di
vent
'
anni
?
,
È
vero
altresì
che
disturba
maledettamente
il
nostro
cinquantenne
quel
dover
pensare
,
quel
dover
ammettere
che
altri
,
cinquantenne
o
meno
,
possa
poi
posare
sopra
sua
figlia
lo
stesso
sguardo
col
quale
egli
considera
la
diciottenne
figlia
di
chicchessia
.
Potrebbe
,
provvisoriamente
,
in
via
d
'
accomodamento
,
farsi
una
legge
di
sbirciarle
oramai
solo
dai
ventuno
in
su
:
ma
il
tempo
fa
presto
a
passare
,
e
di
questo
passo
andrebbe
a
finire
che
un
giorno
dovrebbe
limitarsi
a
godere
in
pace
solo
la
vista
e
la
compagnia
delle
patronesse
del
Lyceum
.
Meglio
il
chiostro
,
ragiona
quel
cinquantenne
.
Un
santo
eremita
aveva
per
uso
,
ogni
volta
che
gli
accadeva
di
scorgere
nella
polvere
della
strada
un
'
impronta
di
piede
femminile
,
di
cancellarla
perché
altri
non
vi
dovesse
inciampare
.
Santo
eremita
,
facci
strada
tu
...
Un
mio
amico
il
più
brav
'
uomo
del
mondo
era
stato
per
oltre
mezzo
secolo
un
imperterrito
amatore
.
Passata
la
settantina
e
calate
le
forze
,
cominciò
a
pensare
all
'
aldilà
e
piegava
un
poco
a
bacchettone
.
Ma
le
donne
seguitavano
a
piacergli
,
sempre
,
molto
,
troppo
.
In
istrada
si
faceva
forza
di
non
voltarsi
a
guardarle
,
anche
per
pietà
dei
propri
capelli
tutti
bianchi
:
ma
era
più
forte
di
lui
.
Un
giorno
(
andava
oramai
pei
settantaquattro
)
eravamo
fermi
sul
marciapiede
di
Aragno
e
c
'
era
un
passaggio
,
come
succede
certi
giorni
a
certe
ore
,
d
'
una
dopo
l
'
altra
,
una
più
bella
dell
'
altra
e
non
una
da
buttar
via
.
In
fine
ne
passò
una
che
dette
al
mio
amico
il
colpo
di
grazia
:
trionfante
,
raggiante
e
,
a
dire
il
vero
,
abbracciabilissima
.
Si
girò
sulla
vita
indolorita
a
vederla
allontanare
,
e
poi
sospirava
e
mi
guardava
al
disopra
degli
occhiali
.
Due
volte
aperse
bocca
per
parlare
e
poi
la
richiuse
.
Coraggio
gli
feci
ridendo
.
Mi
afferrò
allora
per
un
braccio
.
Non
ridere
e
dimmi
tu
come
può
stare
,
come
può
essere
vero
che
anche
solo
a
desiderarle
sia
peccato
mortale
.
E
lo
disse
come
uno
che
si
sentisse
in
corrente
fra
due
porte
,
una
aperta
sul
Paradiso
e
l
'
altra
sull
'
Inferno
e
vedesse
la
prima
chiudersi
lenta
lenta
e
spalancarsi
lenta
lenta
quell
'
altra
.
L
'
accento
mi
fece
fremere
.
Morì
l
'
anno
appresso
:
e
la
notte
vedeva
i
diavoli
che
venivano
a
portarselo
via
e
chiamava
atterrito
i
famigliari
che
salissero
a
tenergli
compagnia
.
Santo
eremita
,
prega
per
il
mio
amico
.
Da
giovani
sembrano
cose
da
ridere
,
e
nessuno
ci
aveva
riso
più
del
mio
amico
.
(
Santo
eremita
,
comincio
a
preoccuparmi
anch
'
io
)
.
Giovane
era
e
ci
rideva
di
gusto
Carlo
Bini
,
quando
scrisse
quel
suo
bellissimo
contrasto
con
lo
spione
Innocenzio
Tienlistretti
al
Forte
della
Stella
.
Innocenzio
:
Dunque
voi
avete
desiderato
la
donna
degli
altri
?
Carlo
:
Confesso
la
mia
debolezza
;
io
l
'
ho
desiderata
e
la
desidero
tuttavia
.
Ne
ho
desiderate
molte
;
non
quante
voi
,
perché
avete
più
anni
,
ma
molte
davvero
:
tante
,
che
se
mi
fossero
venute
tutte
ne
avrei
rimandate
via
la
metà
.
Eppoi
venne
il
giorno
che
una
bella
castigamatti
,
l
'
Adele
Witt
,
gli
tolse
grado
a
grado
la
voglia
di
scherzare
,
e
a
lungo
lo
tenne
in
corrente
fra
la
porta
della
Beatitudine
e
quella
della
Disperazione
.
Sarà
pur
bello
che
uomo
e
donna
,
pur
piacendosi
a
perdifiato
,
riescano
a
stare
insieme
in
vicinanza
coraggiosa
e
monda
.
È
un
verso
dell
'
Aleardi
,
non
bello
,
anzi
gaetanesco
:
ma
dipinge
una
situazione
tipicamente
aleardiana
:
due
innamorati
che
stanno
sempre
vicini
e
non
si
toccano
mai
.
(
Spiego
il
gaetanesco
.
Aleardo
Aleardi
non
si
chiamava
Aleardo
:
si
chiamava
,
una
bella
differenza
!
,
Gaetano
.
E
,
a
ben
considerarla
,
la
sua
poesia
ha
doppia
tempra
:
in
alcuni
versi
si
sente
la
mano
sfiorante
di
Aleardo
,
in
altri
la
mano
pesante
di
Gaetano
.
Più
forte
è
la
stonatura
dove
un
sentimento
da
vero
Aleardo
viene
calato
,
come
è
il
caso
di
sopra
,
in
versi
da
vero
Gaetano
)
.
Sarà
pur
bello
...
(
Santo
eremita
,
ora
pro
me
)
.