StampaQuotidiana ,
L
'
antipatia
,
quello
che
mi
fa
soffrire
!
Per
vincerla
,
mi
sono
sottoposto
a
cure
eroiche
.
Niente
.
Ha
vinto
l
'
antipatia
.
Due
fratelli
imbestialiti
per
un
contrasto
di
successione
si
andavano
cercando
armati
per
tutta
la
città
.
Si
incontrano
alla
fine
nell
'
atrio
di
un
grande
albergo
e
si
sparano
dodici
colpi
fracassando
vetri
e
specchi
senza
colpirsi
:
dopodiché
si
buttano
le
braccia
al
collo
scoppiando
in
lagrime
uno
sulla
spalla
dell
'
altro
.
Come
li
capisco
!
Ho
amici
coi
quali
da
tempo
c
'
è
un
malinteso
che
mi
fa
soffrire
,
e
forse
cruccia
anche
loro
,
perché
non
s
'
è
trovato
ancora
il
modo
di
fracassare
insieme
un
po
'
di
porcellane
e
cristallerie
.
Ma
c
'
è
degli
altri
(
mica
tanti
:
tre
o
quattro
,
sopra
il
milione
di
abitanti
della
città
dove
vivo
,
e
due
o
tre
dispersi
,
fra
Catania
e
Torino
)
per
i
quali
un
'
intera
Boemia
di
cristalli
frantumata
a
colpi
di
cannone
non
saprebbe
determinare
la
catarsi
d
'
una
piena
pacificazione
.
Anche
perché
,
a
questi
sei
o
sette
,
io
non
ho
mai
dichiarato
guerra
.
Mi
sono
semplicemente
antipatici
.
Viva
la
faccia
dell
'
odio
,
sentimento
che
occupa
fortemente
tutto
l
'
animo
,
eccitazione
violenta
che
nutre
e
corròbora
,
quando
invece
l
'
antipatia
è
una
scròfola
senza
altro
sfogo
che
di
piccoli
sgarbi
,
dispetti
,
calunnie
,
che
finiscono
con
avvilire
e
rimordere
chi
li
fa
senza
intaccare
la
salute
del
destinatario
.
Potessi
cambiare
in
doppie
d
'
odio
sonante
tutti
i
palanconi
d
'
antipatia
che
m
'
appesantiscono
il
cammino
,
già
mi
parrebbe
d
'
aver
fatto
il
buon
guadagno
!
Ma
dall
'
antipatia
all
'
odio
non
c
'
è
possibilità
di
conversione
,
né
c
'
è
speranza
mai
di
promozione
.
Sotto
le
bandiere
dell
'
odio
si
combattono
anche
le
belle
battaglie
.
L
'
odio
è
padre
della
satira
,
dell
'
invettiva
,
della
commedia
.
Ma
le
antipatie
,
oltreché
siano
assolutamente
infeconde
,
è
mortificante
anche
solo
darle
a
conoscere
,
anche
parlarne
.
Bisogna
curàrsele
di
nascosto
:
e
non
c
'
è
cura
che
valga
.
Viva
la
faccia
anche
dell
'
invidia
,
sentimento
tanto
più
confessabile
e
sociale
:
ché
è
possibile
portare
invidia
anche
a
persona
che
ci
resti
straordinariamente
simpatica
.
E
tanto
dell
'
odio
quanto
dell
'
invidia
si
guarisce
e
può
nascerne
come
niente
un
grande
amore
:
la
favola
della
Fonte
di
Ardenna
,
alla
quale
si
beveva
in
ugual
misura
avversione
ed
amore
,
significa
ben
questo
.
L
'
antipatia
è
invece
una
pappa
fredda
che
non
cava
né
la
fame
né
la
sete
.
Consuma
la
pazienza
,
ruba
tempo
,
sciupa
la
digestione
.
Non
cresce
né
cala
.
In
ogni
sua
fase
è
insalubre
e
insopportabile
.
Né
a
guarirne
giova
la
distanza
.
Anzi
la
distanza
l
'
aggredisce
d
'
ombre
,
e
di
tutti
i
rimedi
sperimentati
per
renderla
meno
fastidiosa
il
migliore
(
caro
costa
!
)
resta
pur
sempre
la
frequentazione
della
persona
antipatica
.
Se
metto
in
fila
le
persone
che
tali
mi
sono
,
hanno
tutte
in
comune
due
tratti
:
una
faccia
verde
e
soddisfatta
,
ignoranza
e
sprezzo
del
buon
dritto
altrui
.
Consideriamo
un
caso
tipico
:
quello
di
Demetrio
Sufficienti
.
Che
cosa
è
che
mi
mette
di
malumore
al
solo
pensiero
ch
'
egli
viva
in
questa
città
?
Che
si
creda
troppo
da
più
di
quanto
pesa
e
vedere
come
tale
convinzione
lo
situi
in
un
atteggiamento
gratuito
e
stonato
di
fronte
al
prossimo
.
Tra
'
l
quale
prossimo
ci
sono
anch
'
io
.
Sarebbe
dunque
l
'
antipatia
un
moto
e
un
modo
istintivi
di
difesa
collettiva
?
Me
lo
farebbe
credere
il
fatto
che
per
solito
chi
è
antipatico
a
me
lo
è
anche
per
molti
altri
,
se
non
proprio
tutti
tutti
(
con
l
'
eccezione
solo
di
persone
o
troppo
ingenue
o
troppo
distratte
e
indifferenti
;
non
certo
con
l
'
eccezione
d
'
altri
colleghi
in
antipatia
,
giacché
,
se
Dio
vuole
,
è
buona
regola
che
antipatico
con
antipatico
si
facciano
sempre
pessima
grinta
)
;
ma
non
è
che
da
questa
solidarietà
col
prossimo
la
mia
rancura
possa
trarre
qualche
consolazione
.
Il
fatto
di
sapermi
condiviso
non
mènoma
affatto
il
mio
malessere
.
Mi
sforzo
di
immaginare
Demetrio
battuto
,
scornato
,
vilipeso
,
sbandito
e
magari
sotterrato
.
La
mia
antipatia
non
disarma
per
questo
:
antipatico
mi
resta
né
riesco
a
vederlo
sotto
altra
luce
che
non
sia
quella
dell
'
antipatia
.
Cerco
di
farmi
una
ragione
.
Dico
:
Demetrio
si
crede
un
granché
.
E
con
questo
?
;
non
è
detto
che
cerchi
il
male
di
qualcuno
;
anche
il
tenore
Isidoro
si
crede
più
bravo
di
tutti
i
tenori
,
il
calzolaio
Crispino
più
bravo
di
tutti
i
calzolai
:
non
ci
vedo
motivo
perché
tu
perda
la
bella
pace
dell
'
anima
per
Demetrio
.
Altro
aspetto
del
«
problema
»
:
c
'
è
tanti
superbiosi
e
vanesii
coi
quali
vado
benissimo
d
'
accordo
;
c
'
è
dei
prepotentoni
vicino
ai
quali
sento
anzi
uno
speciale
calore
di
protezione
che
mi
piace
moltissimo
;
e
c
'
è
dei
tipi
veramente
ingombranti
dai
quali
pure
mi
lascio
portar
via
quasi
volentieri
parte
del
mio
«
spazio
vitale
»
.
Che
cosa
c
'
è
dunque
in
Demetrio
che
non
mi
è
possibile
perdonargli
?
Intanto
,
è
proprio
la
soddisfazione
di
sé
che
leggo
nei
suoi
occhi
e
in
ogni
sua
parola
.
Sicuramente
la
mia
antipatia
non
va
al
suo
potere
e
al
suo
successo
effettivi
,
di
quattrini
,
di
autorità
,
di
nominanza
,
di
donne
:
Creso
,
Cesare
,
don
Giovanni
non
hanno
mai
turbato
i
miei
sonni
,
eppoi
bene
spesso
quegli
che
mi
procura
tant
'
uggia
è
un
povero
diavolo
scansato
e
maltrattato
dall
'
universale
;
ma
va
,
la
mia
antipatia
,
proprio
a
quello
che
lui
si
ostina
a
credere
di
sé
nel
suo
cervellaccio
e
che
non
stinge
per
nessun
acquazzone
di
contrarietà
e
grandinata
di
botte
.
Ma
è
caritatevole
ciò
da
parte
mia
?
Certo
che
no
,
se
le
cose
stessero
tutte
e
semplicemente
a
questo
modo
.
Ma
ci
dev
'
essere
altro
,
e
me
n
'
assicura
il
fatto
che
,
insieme
con
me
,
a
non
poter
soffrire
Demetrio
,
siamo
in
tanti
,
e
fra
i
tanti
ci
sono
persone
infinitamente
più
giuste
e
longanimi
di
me
...
Demetrio
della
malora
,
se
tu
sapessi
nascondere
un
po
'
meglio
quella
tua
terribile
contentezza
di
te
stesso
,
se
tu
sapessi
essere
soltanto
un
po
'
ipocrita
,
vedi
quanta
noia
potresti
risparmiare
a
me
e
a
tant
'
altre
brave
persone
...
E
in
fondo
quanta
vergogna
.
Perché
,
in
fondo
,
proprio
questo
noi
ti
rinfacciamo
:
di
non
saperci
nascondere
la
tua
innocua
soperchieria
mentale
,
la
tua
troppo
ingenua
arroganza
.
Dice
:
Non
ci
pensare
.
E
una
parola
!
Antipatia
è
implicitamente
riconoscimento
di
personalità
,
come
quando
camminando
al
buio
abbiamo
l
'
impressione
di
star
sempre
per
urtare
in
qualcuno
.
Se
odiare
significa
sentir
la
voglia
di
acchiappare
Demetrio
per
il
petto
,
sbatterlo
contro
il
muro
,
piantargli
un
palmo
di
lama
nel
costato
,
è
certo
ch
'
io
non
ho
mai
odiato
Demetrio
.
Se
odiare
,
più
modestamente
,
vuol
dire
vagheggiare
nel
pensiero
che
Demetrio
venga
a
trovarsi
in
una
situazione
ridicola
e
tremenda
,
accompagnato
a
suon
di
fischi
e
a
furia
di
torsoli
fuori
delle
porte
della
città
,
neanche
a
questo
punto
ho
mai
odiato
Demetrio
.
Ma
se
per
odiare
bastasse
desiderare
che
Demetrio
non
fosse
mai
venuto
al
mondo
e
capitato
fra
i
piedi
,
allora
sono
ottimo
odiatore
anch
'
io
.
Mi
spiego
:
non
è
ch
'
io
gli
voglia
specificatamente
del
male
;
ma
la
sola
idea
che
ora
monto
sul
treno
e
potrei
trovarlo
dentro
lo
scompartimento
,
che
vado
a
rispondere
al
telefono
e
posso
sentire
la
sua
voce
,
mi
rende
smanioso
.
Peggio
,
mi
rende
antipatico
a
me
stesso
.
Cattiveria
da
parte
mia
non
è
,
ché
in
conclusione
il
solo
a
soffrirne
,
dei
due
,
sono
io
.
Male
che
la
vada
,
lui
si
bea
.
Dirò
l
'
ultima
:
l
'
idea
che
Demetrio
possa
intervenire
al
mio
funerale
già
mi
sciupa
il
riposo
della
fossa
.