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> autore_s:"BALDINI ANTONIO"
TASTIERA 9 ( BALDINI ANTONIO , 1942 )
StampaQuotidiana ,
Una ragazza siede al telaio e facendo « su la panchetta » un po ' di posto a Giovannino Pascoli gli mormora : Mio dolce amore ... ( La tessitrice , nei Canti di Castelvecchio ) ; ma la ragazza è morta da un gran pezzo e l ' incontro avviene solo nell ' affettuosa fantasia . Il poeta Giulio Orsini si strugge per Iacovella : Iacovella , è vespro e siamo soli : viene a sedermiti allato ... Ma Iacovella è morta da quattrocent ' anni . E con questo ? Vivi e morti , a noi che importa ? Sino a te lungo i secoli arrivo . Una bella giovane abbandona in quelle scarnite di Giacomo Leopardi una morbida mano che il contino ventunenne va coprendo di baci e si stringe al petto ( Il sogno , nei Canti ) ; ma anch ' essa è morta « or son più lune » e il sogno s ' interrompe sul più bello : e nell ' incerto raggio del Sol vederla io mi credeva ancora . ( Quattr ' anni più tardi scriverà la canzone Alla sua donna , che , per dichiarazione dell ' autore , è propriamente « la donna che non si trova » ) . Il Sannazaro ( canzone XII delle Rime ) stava sognando di tenere anche lui stretta fra le sue la tenera mano della Bella . Acciò il felice inganno si prolunghi , accòrtosi che il sonno è sul rompersi , lungo spazio non volli gli occhi aprire . Ma dalla bianca mano , che si stretta tenea , sentia lasciarme . Questo è proprio dei sogni , in sul mattino . Molto bello e poeticamente detto . Se la poesia italiana è piena di donne vagheggiate in sogno a occhi aperti o ad occhi chiusi , a distanza di luogo e a distanza di tempo , quando non addirittura divenute mummie da quattrocent ' anni , la colpa va fatta rimontare in gran parte al Sospiroso di Laura , che aveva finito col trovare un amaro piacere anche , e forse sopra tutto , nella non conclusione del suo amore . Proprio vero , che chi si contenta gode . Un giorno l ' imperatore d ' Oriente aveva mandato a regalare al Petrarca , che non sapeva di greco , un codice d ' Omero . « Vederlo scrive il poeta ( Lettere familiari XVIII , 2 ) a un amico è già per me una gioia straordinaria . Ogni tanto me lo stringo al seno e dico sospirando : oh quanto è d ' ascoltarti in me il desio ! » . Petrarca che amorosamente si stringe al seno un codice che non è in grado di sfogliare e di leggere , è tutto un programma . Prender coraggio a scrivere una dichiarazione d ' amore a una giovinetta straniera in una lingua ch ' ella non può intendere e unicamente per il fatto che non la possa intendere , anche questa è una situazione squisitamente petrarchesca e ci si trovò il gentile Pindemonte . La ragazza era una inglesina di Londra , Agnese H * * * alla quale il poeta aveva cercato d ' insegnare qualche po ' di italiano , ma l ' estatica zucconcella non aveva saputo trarre profitto di sorta da quelle preziose lezioni . Mancando pochi giorni al suo ritorno in patria , il marchese Ippolito sfogò sulla carta una canzone ( « O giovinetta che la dubbia via » ) che , quanto al sentimento , è tra le più delicate della nostra lirica amorosa . Canzone , a lei davante tu non andrai : ché né tua voce intende , né andarti lascerei , se l ' intendesse ... Ché se or ti parlo , e grido la fiamma di cui pieno il cor trabocca , farlo nella natia lingua mi lice , che non è ancor felice . si che uscir possa di tua rosea bocca . Gli basta e avanza di volerle bene nel suo segreto , di vederla e sentirla in quelle rare amabili occasioni , e altro per sé non domanda . Il men di che può donna esser cortese ver ' chi l ' ha di sé stesso assai più cara da te , Vergine pura , io non vorrei ... Sommo scrupolo e affettuoso terrore egli ha di poter turbare in qualche modo l ' incanto di quella innocenza , la rosea serenità di quei sogni verginali . Né volentier torrei di spargerti nel sen foco amoroso , ché quanto è a me più noto il fiero ardore delitto far maggiore mi parria , s ' io turbassi il tuo riposo . Maestro io primo ti sarò d ' affanno ? Non sia mai ! Ma neanche , diviso com ' è fra invidia desiderio curiosità gelosia , egli sopporta in pace il pensiero che ci possa essere un fortunato che abbia core di staccar quel fiore dalla pianta . Ma che fatto avrà mai di bello e strano chi vorrà la tua mano ? Non so sì grande e sì leggiadra cosa per cui degno un uom sia d ' averti sposa . Vieto il frasario madrigalesco e girato con qualche stento il periodo , ma il sentimento è genuino . Il poeta dunque partirà lasciando mezzo il suo cuore a Londra , e altra consolazione non ispera alle sue pene che di ricevere di quando in quando lettere , non già di Miss Agnese , ma di Lady Madre , che facilmente troverà modo di dargli qualche notizia della graziosa figliuola . Consolerà i miei pianti foglio che a me dalla tua madre viene , su cui ( deh spesso ! ) ella tuo nome segna . Avete mai incontrato un « patito » sui trentacinque anni di più trepido cuore e semplice contentatura del poeta delle Campestri ? Sentimenti squisiti per certo : specie se poi pensiamo ad Ugo , il grande amico d ' Ippolito , che non si faceva scrupolo di far girare la testa e sconvolgere l ' animo a quante belle giovani gli venissero incontrate . Insegni il caso della Cecchina dei conti Giovio , con la quale l ' invasato autore dell ' Ortis fece il cascamorto nello stesso periodo di tempo in cui portava avanti per lo meno altre quattro operazioni amorose . Aveva cacciato sé e la ragazza in una situazione alla lunga insostenibile e , quando la poverina fu per bene inciuccata , se la cavò con una lettera . Io vi amerò sempre , ve lo giuro dal profondo del cuore , vi amerò fino all ' estremo sospiro , e giuro sull ' onor mio [ che cosa mai le vorrà giurare con tanta solennità ? ] di non ammogliarmi finché voi non sarete d ' altri . Se l ' infermità , se gli anni , se gli accidenti vi rapiranno la beltà e gli agi , se sarete disgraziata , [ bei discorsi da toccar ferro , veramente bei discorsi da farsi a una povera ragazza innamorata e di cui ci si dice innamorati ! ] se vi mancasse nel mondo un marito , un amico , io volerò da voi : io vi sarò marito [ ohé ] , padre [ toh ] , amico [ ahi ] , fratello . Parole : e anche fredde , anche brutte parole . Nella guerra d ' amor vince chi fugge . Ma è una gran brutta vittoria . Una meschina vittoria . Non per questo dipingeremo Foscolo tutto rosso come il Diavolo , né Pindemonte tutto azzurro come un Serafino . Nobili , non v ' ha dubbio , i sentimenti del marchese ; ma che forse non a bastanza nascondono il suo desiderio di non vedersi togliere la bella libertà della quale fu sempre gelosissimo guardiano . Curioso tipo , il marchese Ippolito . Gli amici , e più ancora le amiche , si lamentarono di « possederlo poco » . Aveva un modo tutto suo , praticato ben prima del viaggio a Londra , di squagliarsi all ' inglese . Ma sapeva poi così bene indorare di cortesia l ' indifferenza , e l ' uggia di gentilezza , che amici ed amiche finivano col mandargliela buona , così che visse ben voluto da tutti e senza farsi dei nemici . Mentre Foscolo ! Nessuno , meglio del Pindemonte , sapeva , al momento opportuno , fare il distratto , il trasognato , il « poeta » , ed eclissarsi lasciando i restanti nella rispettosa credenza d ' una urgente chiamata delle Muse . Al promesso sposo della Malinconia non occorrevano pretesti per isolarsi , quando sentisse il richiamo della « Ninfa gentile » . « Una tal sicurezza acqueta ; quando parte si dice : nol perdo del tutto , egli va a dipingersi , lo rivedrò fra non molto » : così spiegava la cosa con affettuosa malizia , nel suo vivace Ritratto d ' Ippolito , la spiritosa Isabella Teotochi Albrizzi , che in un certo momento aveva anche sperato d ' accomodarsi marchesa Pindemonte . Mi piaci così tanto , pare che il Pindemonte in fondo voglia dire anche alla bionda vergine del Tamigi , e posso volerti tanto bene appunto perché , lasciandoti io così tua , posso restare così mio . Non ho fatto un passo per possederti , perché tu nel tuo entusiasmo giovanile non facessi quell ' altro mezzo che sarebbe bastato a farmiti prigione . Estatica zucconcella , il tuo poco poco - maestro d ' italiano per questo si fidò di consegnarti il segreto del suo cuore solo nell ' ornato scrigno d ' una lingua che tu non saresti riuscita ad aprire . In una parola , e secondo il suo costume , ti si dette in modo che tu non lo potessi acchiappare . Non è detto che nel Terzo cielo , nel ciel di Venere , il disastroso Ugo non sia sistemato un grado più alto dell ' inincatenabile Ippolito .