StampaPeriodica ,
PARTE
I
:
Che
debbasi
intendere
per
emancipazione
della
donna
.
La
donna
ne
ha
essa
diritto
?
Ne
è
essa
degna
?
Riconosciuta
l
'
uguaglianza
dei
due
sessi
e
quindi
il
diritto
di
emancipazione
per
la
donna
,
rinnoviamo
la
già
fatta
domanda
:
Ne
è
dessa
degna
?
Non
si
conquista
se
non
meritando
.
È
la
legge
storica
d
'
ogni
grande
emancipazione
.
Guardiamo
alla
classe
operaia
il
tempo
è
maturo
,
per
la
sua
emancipazione
,
ma
gli
operai
s
'
affratellarono
da
lunghi
anni
,
dietro
l
'
obolo
e
il
sangue
,
patirono
combattendo
per
la
causa
della
patria
,
pel
trionfo
d
'
un
santo
principio
.
La
donna
nulla
di
simile
ha
fatto
finora
.
Mi
direte
che
la
severità
mi
rende
ingiusta
contro
il
mio
sesso
,
poiché
qual
maggior
sacrifizio
può
idearsi
di
quello
della
vita
de
'
propri
cari
?
La
donna
non
offre
in
olocausto
alla
patria
,
in
ogni
conflitto
,
in
ogni
battaglia
,
la
parte
più
cara
di
sé
nella
persona
del
proprio
figlio
,
consorte
o
padre
?
Non
furono
le
donne
che
abbandonando
ogni
occupazione
domestica
dedicarono
giorni
e
notti
alla
cura
dei
feriti
e
dei
moribondi
quando
il
bisogno
richiedeva
il
loro
aiuto
?
Non
fu
per
opera
spontanea
delle
donne
che
nelle
varie
città
italiane
vennero
costituiti
comitati
di
soccorso
pei
garibaldini
e
pei
feriti
?
Tutto
ciò
è
vero
,
e
la
slanciata
accusa
va
alquanto
ritemprata
;
ma
tutto
questo
non
basta
per
cancellarla
.
Poiché
quelle
donne
che
in
tal
modo
cooperarono
alla
redenzione
della
propria
patria
erano
,
benché
la
più
cospicua
,
una
parte
minima
della
nazione
,
e
la
maggior
parte
di
quelle
,
diciamolo
pur
francamente
,
nonché
spinte
da
un
santo
principio
,
dall
'
intimo
sentimento
del
proprio
dovere
,
lo
erano
da
vanità
,
da
invidia
o
da
più
ignobile
passione
.
Certamente
sacrifizio
superiore
a
quello
della
propria
esistenza
è
per
la
donna
il
sacrifizio
della
vita
d
'
un
suo
caro
;
ma
sì
nobile
olocausto
non
è
spontaneo
,
non
è
volontario
,
bensì
imposto
dalla
necessità
.
Eccezione
rara
si
è
vedere
una
sposa
,
una
madre
di
non
dubbia
sensibilità
spingere
animosa
il
suo
diletto
alla
battaglia
e
non
versare
un
effluvio
di
lagrime
che
tenti
ammollire
in
lui
l
'
innata
virtù
e
gli
faccia
imprecare
al
suo
dovere
,
alla
patria
sua
!
Alla
mancanza
di
un
tale
eroismo
nel
cuore
femminile
dobbiamo
occagionare
se
la
indipendenza
del
nostro
paese
non
è
ancora
compiuta
se
la
libertà
è
ancora
per
gl
'
Italiani
uno
splendido
fantasma
che
va
errando
dell
'
un
capo
all
'
altro
della
penisola
senza
trovare
chi
abbia
la
virtù
di
realizzarlo
.
Fossero
le
donne
animate
da
un
giusto
sentimento
del
proprio
dovere
,
se
null
'
altro
avessimo
potuto
risparmiare
,
non
avremmo
però
lo
scorso
autunno
pianto
gli
assassinati
di
Mentana
,
non
avremmo
ingoiato
ignominia
sopra
ignominia
fino
al
punto
di
lasciare
che
lo
straniero
dicesse
impunentemente
:
Roma
non
sarà
mai
degli
Italiani
.
Ma
ritorniamo
all
'
argomento
,
da
cui
desolanti
riflessioni
sulla
attualità
ci
hanno
per
breve
alquanto
sviate
.
Abbiamo
cercato
dimostrare
che
la
donna
de
'
nostri
giorni
,
vana
,
civetta
,
inconseguente
,
apatica
,
non
è
degna
d
'
emancipazione
,
che
nulla
ha
fatto
finora
,
perché
la
generalità
debba
riconoscere
in
lei
questo
diritto
,
che
anzi
la
maggior
parte
delle
donne
non
solo
non
se
ne
curano
,
ma
non
sognano
pur
di
averlo
.
Conchiudiamo
che
se
la
donna
vuole
da
senno
che
il
principio
della
sua
emancipazione
passi
nel
novero
della
verità
riconosciute
,
non
deve
retrocedere
davanti
a
qualunque
sacrifizio
pel
trionfo
'
di
detto
principio
.
È
necessario
ch
'
ella
curvi
rassegnata
il
capo
alla
corona
del
marito
,
che
a
somiglianza
delle
primi
martiri
del
Cristianesimo
sfidi
imperterrita
ogni
tortura
,
che
gli
egoisti
ed
i
retrivi
non
mancheranno
di
apprestarle
,
pel
trionfo
della
sua
causa
.
Quando
la
fede
illuminerà
l
'
anima
nostra
,
quando
unite
,
perseveranti
,
concordi
,
l
'
uomo
,
ci
vedrà
camminare
sulla
via
dell
'
abnegazione
per
raggiungere
la
sublime
meta
,
allora
soltanto
si
prostrerà
a
noi
d
'
inanzi
e
ci
saluterà
,
non
con
ipocrite
parole
,
ma
coi
fatti
,
veramente
compagne
ed
uguali
.