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LA DONNA E LO STUDIO ( BERRETTINI MARIA CAMILLA , 1929 )
StampaPeriodica ,
Sia permesso una volta tanto anche a una donna di toccare questo problema che la riguarda così da vicino , e di dire la sua nel merito di una questione tutt ' altro che semplice e dibattuta , ormai , da più d ' un decennio . Non si pensi , per altro , che si voglia polemizzare e ribattere ciò che non da un uomo ma da molti uomini è stato detto e sostenuto con argomenti che la più sottile delle donne non potrebbe che trovare in teoria giustissimi . Solo si cerca di porre la questione sotto un punto di vista diverso da quello dal quale generalmente si considera , e di dimostrare che non uno spirito di gretta presunzione o di falso e malinteso orgoglio spingono la donna a crearsi un posto nel mondo , bensì la concreta realtà della vita e le mutate condizioni dl esistenza , verificatesi in ispecie nel dopoguerra . Tuttavia anche noi non bisogna dimenticare una importante premessa , e dobbiamo soggiungere che non è detto studiando di riuscire ad arrivare . Giungeranno alla mèta soltanto coloro che avranno preparazione spirituale , e mentalità consona agli scopi che si sono prefissi : le altre , naturalmente , dovranno rassegnarsi a rinunziare ai loro ideali e a cedere il passo a chi abbia maggiori e più spiccate attitudini . E , per entrare nel vivo della questione sia permesso obiettare che se la donna è , sotto certi aspetti , fisicamente inferiore all ' uomo è dotata , in compenso di tale resistenza , di così vivo amor proprio e di tanto encomiabile spirito di sacrificio , da potere assai bene supplire alle manchevolezze che ha sortito dalla Natura . Né si deve credere che sia in condizioni morali tali da non poter resistere alla lotta cui si prepara . Se così , infatti , potrà essere per colei che cresciuta esclusivamente fra le pareti domestiche e abituata a vivere solo nell ' atmosfera dei salotti , non potrà crearsi che una mentalità del tutto disadatta per affrontare le battaglie della vita non altrettanto potrà dirsi per la donna che fin dall ' infanzia sarà stata avviata a studi che le plasmino la mente e lo spirito in maniera affatto diversa da quella della sopra considerata categoria . Senza contare che il diuturno contatto spirituale che la donna è costretta ad avere con l ' altro sesso , forma e sviluppa idee , concezioni e sentimenti che la distaccano e la distanziano sensibilmente da coloro che si sono tenute lontane dagli studi e dalla vita intellettuale . Per questo non si dovrà credere , però , che la donna , cosiddetta moderna , voglia perdere la propria femminilità e cercare di uccidere in sé la parte più bella e più nobile del proprio essere , studiando di stilizzare e cuore e mente in una forma quanto più possibil mascolina , che non sarebbe né dignitosa né intelligente : essa vuole soltanto migliorarsi . Conservare , cioè , quanto la Natura le ha dato di dolcezza , di bontà e di sensibilità , e disfarsi di quella frivolezza e di quella graziosa superficialità di cui , non di rado , è fornita , e della quale , purtroppo , assai spesso si compiace . Bisogna convenire ohimè che la cosa non è facile e che , magari , nessuna di noi donne intellettuali sarà riuscita a congiungere sapientemente queste doti : tuttavia l ' intendimento è proprio questo , e sempre è stato detto che anche le buone intenzioni hanno un qualche valore ... Ma veniamo al secondo e più importante punto della questione . Si dice : perché la donna si affanna a procurarsi una indipendenza economica sforzandosi di far concorrenza all ' uomo ed ostentando , quasi , di trascurare la santa missione per la quale fu creata ? Perché invade le scuole , uffici , studi , laboratori , invece di dedicarsi alla cura della famiglia ed alla educazione dei propri figli ? Perché ? ... Ma un tempo e relativamente anche in un recente passato , la questione non sorgeva neppure e proprio per il fatto che altre e ben diverse erano le condizioni di vita . Prima , le donne non sognavano davvero il titolo accademico e la susseguente cattedra o qualsiasi altra sistemazione che le rendesse indipendenti , ma gli uomini , invece , anelavano , quasi quando ancora erano studenti di liceo , di potersi fare la loro famiglia , di avere una casa propria , con una moglie saggia e buona che fosse veramente l ' angelo tutelare del proprio tetto ; e non appena si trovavano in possesso anche di una modesta posizione , realizzavano il loro sogno e davano corpo alle ombre rosate delle giovanili fantasie . Oggi , forse , è ancora così ? Non è il caso di stabilire percentuali che comunque sarebbero cervellotiche e destituite di ogni fondamento . Certo si deve serenamente riconoscere che pochi molto pochi fra i giovani della nostra epoca , hanno ancora di queste idee ... patriarcali , e che tutti o quasi pensano e si augurano lontano il giorno in cui avranno un focolare loro , una moglie cui dedicarsi e dei figli da guidare attraverso le vie della vita . E se pure oggi qualcuno esiste che non sia completamente alieno dall ' idea del matrimonio , sarà ben difficile trovare quello che spontaneamente voglia assoggettarsi ad una vita modesta , fatta di sacrifici e di rinunzie quotidiane , e sarà quindi naturale che sposando si cerchi di farlo nelle condizioni più vantaggiose possibili . Forse per questo noi , povere donne , diciamo che i signori uomini sono interessati e che sacrificano qualsiasi idealità pur di trascorrere l ' esistenza nel migliore e più piacevole dei modi ? Nemmeno per sogno : anche noi constatiamo ogni giorno la metamorfosi che si opera nel generale modus vivendi , anche noi vediamo e valutiamo le molte condizioni che si oppongono al formarsi delle giovani famiglie le quali non abbiano solida base economica , e troviamo , quindi , che gli uomini fanno molto bene a provvedere ai loro interessi come meglio credono . Però ... lascino almeno che noi pure provvediamo nel più decoroso dei modi , a crearci un avvenire che non conosca incertezze , una indipendenza economica ed una sicurezza morale e intellettuale che ci permettano di affrontare la vita , e sopra tutto non dicano che l ' avviarsi di una donna in una carriera , non risolva , in gran parte , il problema economico di una famiglia . Nessuno potrà negare che ai dì di oggi sarà assai utile se la madre potrà contribuire , anche materialmente , al sostentamento dei figli , e in buona fede non si troverà alcuno che sostenga che possa esistere colei che spende più di quanto guadagna . Intendo dire in tesi generale , ché le eccezioni si sa esistono sempre , e non fanno che confermare la regola . Perché poi a considerare il problema sotto questo punto di vista bisognerebbe chiedere cosa succederà nel caso ( non infrequente , del resto ) in cui una donna , pur non essendo in alcun modo distolta dalle occupazioni casalinghe , e pur dedicandosi apparentemente per intero alla famiglia , non sappia per naturale trascuratezza o per insipienza curare l ' economia domestica . Date tutte queste considerazioni c ' è da domandarsi perché gli uomini non vedano di buon occhio ed anzi ostacolino per quanto sta in loro l ' ascensione intellettuale del sesso gentile , ascensione dalla quale non ritraggono nessun personale svantaggio , dato in ispecie che mostrano di non preoccuparsi , neppure incidentalmente , della concorrenza femminile . Credo , così , di poter dare per dimostrato il quesito , aggiungendo che la donna sottoponendosi volontariamente agli oneri gravosissimi che dei seri studi comportano dimostra di avere sufficiente buon senso e di arrendersi nel più sereno dei modi alle contingenze dell ' epoca sua . Né è il caso di ripetere a noi la frase che si è costretti ad adoperare per coloro che si fingono tardi e per i puntigliosi in genere : « moenibus surdis , campana muta » , perché proprio non siamo noi quelle che non vogliono capire le ragioni che , in tanti e bei modi , ci sono state esposte a più riprese . Del resto poi tenuto conto delle suesposte , attuali condizioni di vita gli uomini sarebbero proprio maggiormente contenti e più profondamente soddisfatti quando si vedessero contornati da uno stuolo di sartine e di modiste ? Disoccupate , per giunta , perché nessuno , certo , troverebbe da collocare tanta produzione di abiti e di cappelli . Oltre a tutte queste considerazioni , però , bisognerebbe farne altre , e purtroppo , adesso , di carattere polemico , che si affacciano spontanee dopo aver preso visione di altri articoli comparsi su diversi giornali intellettuali . La donna , questa volta , dimostrerà , almeno , di non avere il famigerato cervellino ( la lieve differenza di peso che distingue il suo da quello dell ' uomo , non è tale davvero da decidere della sua inferiorità , perché è risaputo che la funzione anatomica può benissimo non rispondere a quella fisiologica ) e farà grazia a colui che l ' ha definita « di limitatissimo spirito » e ritenuta « inutile , anzi dannoso elemento » per le nostre Università . Sarebbe invece assai più soddisfacente rispondere a chi sotto la speciosa apparenza di difenderci continua graziosamente a svolgere la tesi che ci è contraria , tentando di sbaragliarci col sorriso sulle labbra . Ma ormai già molto abbiamo parlato e ci limiteremo a toccare due o tre punti soltanto , di capitale importanza , non senza prima fare osservare che ringraziamo moltissimo chi non ci sbarra ogni strada e , se ci chiude le porte di tutte le professioni , lascia per noi il libero ingresso ad « alcune » delle arti . La « fiche de consolation » , non c ' è che dire , è garbata , ma poi siamo costrette a non accettarla , pur essendo gratissime per tanto delicato pensiero . Non vorrò anch ' io citare qualche nome di donna che ha preso un posto nella storia , e che ha dimostrato essere il nostro sesso a qualche cosa di più adatto che non ad « alcune delle arti » , perché si potrebbe rispondere che si tratta di eccezioni . Se mai , è preferibile convincere che la generalità delle donne pur non presumendo troppo può , se non altro , equipararsi intellettualmente alla massa degli uomini cui non sottrae niente e non toglie il minimo privilegio . Altrimenti si sarebbe costretti ad ammettere a fortiori che anche la concorrenza femminile è temibile , il che senz ' altro ogni grande e piccolo uomo ha sempre scartato . Del resto poi , non a noi bisogna far risalire la colpa del preoccupante fenomeno della disoccupazione intellettuale , che da qualche anno si verifica , ma , nel caso , all ' eccessiva larghezza con la quale nel periodo bellico e post - bellico sono state concesse lauree e sopratutto licenze delle scuole medie a coloro che , non avendo alcuna preparazione ( ed erano molti , purtroppo ! ) hanno dovuto , fatalmente , soccombere alla selezione naturale , verificatasi adesso col mutato e più serio indirizzo che l ' Italia del Fascismo per fortuna ha dato agli studi . C ' è dunque tanto da stupirsi , e più ancora da tirar la croce addosso , se una donna preparata ed intelligente andrà avanti ad un uomo fornito anch ' esso di diploma o di laurea ma non altrettanto di cultura e di buona volontà ? Una volta ancora , dunque , bisogna ammettere che dei mali ( se mali ci sono ) che causa la donna , è responsabile l ' uomo , perché se egli non avesse cambiato idee , neppur la donna le avrebbe cambiate , e , se sapesse ovunque e per vero e proprio merito imporsi , terrebbe naturalmente lontano l ' elemento femminile . Il quale , avendo molto più raziocinio di quanto possa , a prima vista , sembrare , chinerebbe senz ' altro il capo di fronte ad una indiscutibile superiorità , come lo ha chinato , in genere , in quei campi in cui l ' uomo ha dimostrato di sapere unico eccellere .