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> autore_s:"Bianciardi Luciano"
CATALOGO DI MOGLI LOMBARDE ( Bianciardi Luciano , 1963 )
StampaQuotidiana ,
La prima di cui si abbia notizia è la donna lombarda dela celebre canzone , quella che attossica il marito col velen del serpen . Moglie , dobbiamo intendere , e non donna , perché fu coeva , forse , dire Totila , e in ogni caso , secondo la prima redazione di quel canto « domina longobarda » . Ma queste sono cose successe tanto tempo fa , come diceva il parroco di Travale , e lasciamo perdere anche Lucia Mondella in Tramaglino e la bella pigotta , per venire alle più ordinarie e contemporanee . Il catalogo è vasto : c ' era la moglie , anzi la sposa bambina di Alfonso Gatto , e c ' è la moglie di Giorgio Soavi , che notoriamente dorme , mentre lui persegue nelle sue fughe letterarie la ragazza - cane e la ragazza - da - corsa . E per la verità ci sono anche mogli da corsa , per esempio quella di Giorgio De Gaspari , che va in giro vestita come Malabrocca , e con la macchina da autocross . Poi c ' è tutt ' altra categoria - la moglie di Vigevano : l ' ha sposata il pittore siciliano Edoardo Franceschini . Costei legge Proust e soffre di liftofobia , cioè d ' una irrazionale paura degli ascensori , e perciò è capace di fare otto piani di scale . Viene quindi la categoria delle mogli - record ( intendi « disco » ) ; quella a quarantacinque giri , legittimamente coniugata con Vittorio Metz , e quella prebellica , normale , tranquillante e protettiva , insomma a settantotto giri . È il caso della moglie di Marcello Marchesi , che sta a sentire indulgente il marito ( a trentatré giri ) quando attacca la filza delle ultime trovate : brodo scaccia brodo , Oreste Del Buono c ' è ma è sempre quello , nella libreria del finanziere non manchi il dizionario delle buone maniere , la cioccolata è una cosa seria , mangiare è un diritto , digerire un dovere , ho fatto battezzare il gatto , è peccato ? Ci sono le mogli portatili , come quella del play - boy sanremese Mario Acquarone , le mogli alte e le mogli basse , le mogli retroattive e le mogli ipotetiche , le mogli calde , le fredde e le scozzesi , che fan venire il raffreddore se prese con poca cautela . Ci sono infine le mogli incomunicabili . La più perfetta l ' ho vista sabato scorso non in un film di Antonioni , ma in un bar di piazzale Baracca . Sopra i sessanta , modesta nel vestire ma ben ravversata , alla moda dei suoi tempi . Sedeva tacita e immobile accanto a lui , settantenne , ovvio pensionato , coi calzoni lisi ma stirati bene e uno spillo alla cravatta . Immobile e tacito anche lui . Hanno aperto bocca soltanto alle ordinazioni : lei un tè , lui un caffè . Hanno bevuto , appena i gesti indispensabili , poi di nuovo silenzio e rigore . Poi , finalmente , il colloquio , due battute . Lei : « Il tè non fa male , il caffè sì » . Lui : « Mavadaviaipè » .