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> autore_s:"Bianciardi Luciano"
IL VILLAGGIO RESISTE AL CONDOMINIO DI MASSA ( Bianciardi Luciano , 1965 )
StampaQuotidiana ,
Sant ' Anna di Rapallo - Anche qui i metodi didattici si sono ammodernati : bando alle aste , scrivono parole fin dal primo giorno , a Natale le sanno già quasi tutte , e dopo le feste abbandonano la matita per impugnare la penna vera , quella che s ' inzuppa nell ' inchiostro . Le prime volte sono macchie , sbaffi , pasticci , anzi « pacciughi » . Escono alle cinque del pomeriggio , i diciotto alunni della maestra Luisa Solari , prima B , sdoppiata perché gli iscritti , contro le previsioni , furono quasi quaranta , l ' inverno è mite , e prima di rincasare sostano lì fra il cancello e la strada che va alle case dell ' INA , a giocare . Fra questi diciotto alunni , e fra gli altri scolari della « Giovanni Pascoli » , sono relativamente pochi i liguri , i Canepa , gli Assereto , i Costa : Marcellino per esempio si chiama Jatosti , che è un cognome abruzzese , forse di lontana origine polacca . È nato a Milano e abita coi suoi ( padre toscano , madre romana ) al terzo piano del condominio lì di fronte . I suoi comprarono l ' appartamento anche perché videro la comodità della scuola così vicina . Le due bambine , gemelle , sono Cariddi , Michele è un Tricarico . Renato è un Bellonzi , di madre napoletana e di padre ferrarese , cameriere giù a Rapallo , e abitano a Savagna , in collina , quindicimila mensili una casetta e un ettaro di terra . A tempo perso allevano polli e conigli di razza speciale , dal pelo fulvo . Gaetano sta accanto alla chiesa di Sant ' Anna , che dà nome al paesino . Di cognome fa De Luca : padre siciliano , già sarto , poi operaio , adesso allevatore anche lui di polli e conigli . La madre invece lavora al golf . Al golf , appunto , perché ormai quasi tutti dicono così : abito al golf , devo andare al golf , la corriera per il golf , il golf di Rapallo , nove buche , cioè la metà di un campo regolamentare , ma sembra che già comprino altre terre , fino a Valle Christi per arrivare alle fatidiche diciotto . Il campo naturalmente è assai bello e tenuto a dovere , costa carissimo come tutti i golf d ' Italia , dove lo sport non è affatto popolare , la sede del circolo è signorilmente arredata , ma vista da fuori sembra un palazzo della GIL , e non a caso lo costruirono in epoca fascista . Un tempo , al posto dei green e del bunker c ' era « la fanga » , ricordano i più anziani , c ' erano « e pusse de Sant ' Anna » . Pozze formate a furia di scavare argilla da mattoni , e che il torrente ( si chiamerebbe Bogo ma i villeggianti e le carte topografiche dicono Boato , imprevedibile e violento con le sue piene puntualmente allagava , e da Rapallo venivano fin qui con lo zatterino a pescare . Sant ' Anna a quei tempi era un borgo di fornaciai e di ortolani . Oggi le fornaci non ci sono più e c ' è invece il golf . Secondo le agenzie immobiliari ( compravendita , affitti e permute ) questa è zona verde con vista golfi una precisazione che dà tono , certo , ma i prezzi sono i più bassi , sulle novantamila al metroquadro . Man mano che si procede verso il mare i prezzi salgono : zona tranquilla , zona semicentrale , a cinque minuti dalla passeggiata ( ma cinque minuti di che cosa ? Di marcia o di automobile ? ) , zona centrale , zona centralissima , vista mare . Chi vuol vedere il mare paga più di tutti , fino a duecentottanta al metroquadro . Ma la domanda ristagna e ci sono i primi cenni del ribasso ( sulle diecimila al metroquadro in meno , dal cinque al dieci per cento ) . A Sant ' Anna il mare non si vede , il centro dista due chilometri , siamo insomma all ' estrema periferia di Rapallo , ed ecco perché vendesi a prezzi vantaggiosissimi , anche con mutuo . È appunto la fila dei condomini che percorre tutta la vallata del Bogo , identici l ' uno all ' altro ; progettati dallo stesso architetto , calcolati dallo stesso ingegnere : una gabbia di cemento armato su cui poi si tendono i foratoni , per i solai e per i muri . Altezza gronda in 17,50 , secondo i limiti del regolamento edilizio , ma spesso sopra la gronda cresce l ' attico o il superattico , e così si arriva ai metri 20,50; e ci entrano , a settantacinque metroquadri per famiglia , fino a cinquanta inquilini , ciascuno col suo bravo nome e titolo a stampatello sulla targa dei campanelli : Anzaghi , Carugati , Viganò , Terzi , Colombo , Garbagnati , poi qualche Codognotto e qualche Canessa . È la proprietà privata di massa . Parecchie tapparelle restano sempre chiuse , gli inquilini compaiono al massimo il venerdì sera , fanno la gitarella a Portofino o a Montallegro , e poi dopo cena si trovano tutti quanti a parlare di nebbia e di quattrini ( che non ci sono più ) . Meno male che lo hanno fatto in tempo , quest ' investimento di setto - otto milioni : hanno un posticino per le vacanze , il gruzzoletto è al sicuro , e possono sempre dire « la nostra villa in Riviera » . Dopo tutto non sono neanche lontane le villette vere , le « unifamiliari » con giardino : basta salire un po ' più su e la zona comincia a valorizzarsi : ampio panorama , splendida veduta , vista golfo . Da vedere il golf a vedere il golfo la differenza è del doppio preciso . La più bella di tutte si chiama « Villa Mia » , e il proprietario è il signor Osvaldo Menga : ampio terreno a parco con alberi pregiati , vialetti ghiaiosi , lampioni , finti pozzi , passeggiata archeologica con Veneri monche e putti , la piscina di maiolica verde . Ora è deserta , ma d ' estate ci danno splendide feste con orchestrina e cantanti , gare di tiro alla pistola e rinfreschi assortiti . Per questa popolazione saltuaria e lombarda , due o tre anni or sono , hanno allestito , in quindici giorni , comprese le fondamenta , una chiesa prefabbricata , che prende nome dal Sacro Cuore . L ' armatura è di montanti in lamiera traforata , che s ' imbullonano come i pezzi del Meccano , con sopra un rivestimento di materiale precompresso . Un ' unica grande navata col tetto uso rimessa , accanto all ' altare c ' è l ' usciolino della sacrestia , che ha uno sportello scorrevole , a coprire la grata del confessionale . Ci dicono messa soltanto la domenica , in inverno e debbono accendere le stufe dal sabato sera , altrimenti i fedeli scesi per lo « weekend » in Riviera « barbellano » dal freddo . I santannesi stanziali - sia gli indigeni che gli immigrati con fissa dimora - vanno , se ci vanno , all ' altra chiesa , che è il centro del vecchio borgo . È un minuscolo ma non brutto esempio di barocco genovese , con la cupola a tegole di ardesia , e sta per compiere trecento anni precisi . I borghigiani ne parlano con un certo orgoglio . La sezione ( anzi la sessione ) del Partito comunista è poco più sotto , in una baracchetta di legno , quasi di fronte all ' osteria di Giovannino Raffo da Sestri Levante . Qui la sera vengono a giocare a carte , a bersi un bicchiere , e a discorrere in quel loro curioso dialetto che sembra portoghese , gli adulti di Sant ' Anna , quelli che all ' ingrosso , hanno già fatto il militare e possiedono il fucile da caccia . Ma la selvaggina deve essere scarsa . I giovani invece vanno al bar del Porri , dove il mese scorso si tenne un memorabile torneo di boccette , con medaglia d ' oro . Davano per favorito il giovane Arminetti , detto « Canna » perché è alto e sottile , e invece vinse un altro , e ora « Canna » continua a mugugnare e a dire « belan » , pur essendo nato a Mimose , in Calabria . Ormai Sant ' Anna è un cuneo di case , serrato fra due sensi unici , coi condomini da una parte e il verde del golf dall ' altra , il vertice al ponticello sulla confluenza dei due torrenti che formano , appunto , il Bogo . Due bar , tre o quattro botteghe di alimentari , il macellaio , il vinaio , qualche officina , un coiffeur pour dames , le rimesse delle carrozze . Un tempo i vetturini tenevano i cavalli ( due , sempre , il grande e il pony , che può anche essere un somarello sardegnolo ) giù al mare , vicino ai grandi alberghi , a disposizione dei turisti stranieri , ma poi è sembrato più decoroso spostarli quassù . E oltre tutto le carrozze sono ridotte a una decina , i vetturini hanno ormai l ' età della pensione : il più popolare , ma non il più vecchio , ha sessantun anni . Si chiama Luigi Tasso , detto « Fante » ( qui il soprannome sembra obbligatorio , lo mettono persino sugli avvisi mortuari ) e diversi anni or sono , girandosi proprio a Rapallo un film con Peppino De Filippo , lo scelsero per una particina . A Sant ' Anna se ne parla ancora . A Sant ' Anna dunque c ' è una inconsapevole , forse , volontà di restare villaggio : si trovano al caffè , provano a chiamar per nome ( in attesa che s ' inventi il soprannome ) anche il forestiero , hanno la scuola e la posta . Manca invece la farmacia , e manca l ' edicola dei giornali . Eppure qualcuno è ottimista . Da un mese al bar del Pozzi c ' è una clientela nuova : gli operai che sparano le mine e guidano le ruspe dalle parti di San Pietro . Sono i lavori per l ' autostrada nuova , da Genova a Sestri , che sveltirà il traffico sulla Riviera di Levante . In due ore dalle brume lombarde all ' eterno tepore di qui : l ' imbocco sarà proprio a Sant ' Anna , e già s ' immagina il « movimento » che ci sarà , fra un paio d ' anni . Gente che va , gente che viene . E speriamo che si fermi . I ragazzini della scuola « Giovanni Pascoli » la smetteranno di gingillarsi lì davanti , finita la lezione . Potranno finalmente dire che abitano al casello di Rapallo .