StampaQuotidiana ,
Sant
'
Anna
di
Rapallo
-
Anche
qui
i
metodi
didattici
si
sono
ammodernati
:
bando
alle
aste
,
scrivono
parole
fin
dal
primo
giorno
,
a
Natale
le
sanno
già
quasi
tutte
,
e
dopo
le
feste
abbandonano
la
matita
per
impugnare
la
penna
vera
,
quella
che
s
'
inzuppa
nell
'
inchiostro
.
Le
prime
volte
sono
macchie
,
sbaffi
,
pasticci
,
anzi
«
pacciughi
»
.
Escono
alle
cinque
del
pomeriggio
,
i
diciotto
alunni
della
maestra
Luisa
Solari
,
prima
B
,
sdoppiata
perché
gli
iscritti
,
contro
le
previsioni
,
furono
quasi
quaranta
,
l
'
inverno
è
mite
,
e
prima
di
rincasare
sostano
lì
fra
il
cancello
e
la
strada
che
va
alle
case
dell
'
INA
,
a
giocare
.
Fra
questi
diciotto
alunni
,
e
fra
gli
altri
scolari
della
«
Giovanni
Pascoli
»
,
sono
relativamente
pochi
i
liguri
,
i
Canepa
,
gli
Assereto
,
i
Costa
:
Marcellino
per
esempio
si
chiama
Jatosti
,
che
è
un
cognome
abruzzese
,
forse
di
lontana
origine
polacca
.
È
nato
a
Milano
e
abita
coi
suoi
(
padre
toscano
,
madre
romana
)
al
terzo
piano
del
condominio
lì
di
fronte
.
I
suoi
comprarono
l
'
appartamento
anche
perché
videro
la
comodità
della
scuola
così
vicina
.
Le
due
bambine
,
gemelle
,
sono
Cariddi
,
Michele
è
un
Tricarico
.
Renato
è
un
Bellonzi
,
di
madre
napoletana
e
di
padre
ferrarese
,
cameriere
giù
a
Rapallo
,
e
abitano
a
Savagna
,
in
collina
,
quindicimila
mensili
una
casetta
e
un
ettaro
di
terra
.
A
tempo
perso
allevano
polli
e
conigli
di
razza
speciale
,
dal
pelo
fulvo
.
Gaetano
sta
accanto
alla
chiesa
di
Sant
'
Anna
,
che
dà
nome
al
paesino
.
Di
cognome
fa
De
Luca
:
padre
siciliano
,
già
sarto
,
poi
operaio
,
adesso
allevatore
anche
lui
di
polli
e
conigli
.
La
madre
invece
lavora
al
golf
.
Al
golf
,
appunto
,
perché
ormai
quasi
tutti
dicono
così
:
abito
al
golf
,
devo
andare
al
golf
,
la
corriera
per
il
golf
,
il
golf
di
Rapallo
,
nove
buche
,
cioè
la
metà
di
un
campo
regolamentare
,
ma
sembra
che
già
comprino
altre
terre
,
fino
a
Valle
Christi
per
arrivare
alle
fatidiche
diciotto
.
Il
campo
naturalmente
è
assai
bello
e
tenuto
a
dovere
,
costa
carissimo
come
tutti
i
golf
d
'
Italia
,
dove
lo
sport
non
è
affatto
popolare
,
la
sede
del
circolo
è
signorilmente
arredata
,
ma
vista
da
fuori
sembra
un
palazzo
della
GIL
,
e
non
a
caso
lo
costruirono
in
epoca
fascista
.
Un
tempo
,
al
posto
dei
green
e
del
bunker
c
'
era
«
la
fanga
»
,
ricordano
i
più
anziani
,
c
'
erano
«
e
pusse
de
Sant
'
Anna
»
.
Pozze
formate
a
furia
di
scavare
argilla
da
mattoni
,
e
che
il
torrente
(
si
chiamerebbe
Bogo
ma
i
villeggianti
e
le
carte
topografiche
dicono
Boato
,
imprevedibile
e
violento
con
le
sue
piene
puntualmente
allagava
,
e
da
Rapallo
venivano
fin
qui
con
lo
zatterino
a
pescare
.
Sant
'
Anna
a
quei
tempi
era
un
borgo
di
fornaciai
e
di
ortolani
.
Oggi
le
fornaci
non
ci
sono
più
e
c
'
è
invece
il
golf
.
Secondo
le
agenzie
immobiliari
(
compravendita
,
affitti
e
permute
)
questa
è
zona
verde
con
vista
golfi
una
precisazione
che
dà
tono
,
certo
,
ma
i
prezzi
sono
i
più
bassi
,
sulle
novantamila
al
metroquadro
.
Man
mano
che
si
procede
verso
il
mare
i
prezzi
salgono
:
zona
tranquilla
,
zona
semicentrale
,
a
cinque
minuti
dalla
passeggiata
(
ma
cinque
minuti
di
che
cosa
?
Di
marcia
o
di
automobile
?
)
,
zona
centrale
,
zona
centralissima
,
vista
mare
.
Chi
vuol
vedere
il
mare
paga
più
di
tutti
,
fino
a
duecentottanta
al
metroquadro
.
Ma
la
domanda
ristagna
e
ci
sono
i
primi
cenni
del
ribasso
(
sulle
diecimila
al
metroquadro
in
meno
,
dal
cinque
al
dieci
per
cento
)
.
A
Sant
'
Anna
il
mare
non
si
vede
,
il
centro
dista
due
chilometri
,
siamo
insomma
all
'
estrema
periferia
di
Rapallo
,
ed
ecco
perché
vendesi
a
prezzi
vantaggiosissimi
,
anche
con
mutuo
.
È
appunto
la
fila
dei
condomini
che
percorre
tutta
la
vallata
del
Bogo
,
identici
l
'
uno
all
'
altro
;
progettati
dallo
stesso
architetto
,
calcolati
dallo
stesso
ingegnere
:
una
gabbia
di
cemento
armato
su
cui
poi
si
tendono
i
foratoni
,
per
i
solai
e
per
i
muri
.
Altezza
gronda
in
17,50
,
secondo
i
limiti
del
regolamento
edilizio
,
ma
spesso
sopra
la
gronda
cresce
l
'
attico
o
il
superattico
,
e
così
si
arriva
ai
metri
20,50;
e
ci
entrano
,
a
settantacinque
metroquadri
per
famiglia
,
fino
a
cinquanta
inquilini
,
ciascuno
col
suo
bravo
nome
e
titolo
a
stampatello
sulla
targa
dei
campanelli
:
Anzaghi
,
Carugati
,
Viganò
,
Terzi
,
Colombo
,
Garbagnati
,
poi
qualche
Codognotto
e
qualche
Canessa
.
È
la
proprietà
privata
di
massa
.
Parecchie
tapparelle
restano
sempre
chiuse
,
gli
inquilini
compaiono
al
massimo
il
venerdì
sera
,
fanno
la
gitarella
a
Portofino
o
a
Montallegro
,
e
poi
dopo
cena
si
trovano
tutti
quanti
a
parlare
di
nebbia
e
di
quattrini
(
che
non
ci
sono
più
)
.
Meno
male
che
lo
hanno
fatto
in
tempo
,
quest
'
investimento
di
setto
-
otto
milioni
:
hanno
un
posticino
per
le
vacanze
,
il
gruzzoletto
è
al
sicuro
,
e
possono
sempre
dire
«
la
nostra
villa
in
Riviera
»
.
Dopo
tutto
non
sono
neanche
lontane
le
villette
vere
,
le
«
unifamiliari
»
con
giardino
:
basta
salire
un
po
'
più
su
e
la
zona
comincia
a
valorizzarsi
:
ampio
panorama
,
splendida
veduta
,
vista
golfo
.
Da
vedere
il
golf
a
vedere
il
golfo
la
differenza
è
del
doppio
preciso
.
La
più
bella
di
tutte
si
chiama
«
Villa
Mia
»
,
e
il
proprietario
è
il
signor
Osvaldo
Menga
:
ampio
terreno
a
parco
con
alberi
pregiati
,
vialetti
ghiaiosi
,
lampioni
,
finti
pozzi
,
passeggiata
archeologica
con
Veneri
monche
e
putti
,
la
piscina
di
maiolica
verde
.
Ora
è
deserta
,
ma
d
'
estate
ci
danno
splendide
feste
con
orchestrina
e
cantanti
,
gare
di
tiro
alla
pistola
e
rinfreschi
assortiti
.
Per
questa
popolazione
saltuaria
e
lombarda
,
due
o
tre
anni
or
sono
,
hanno
allestito
,
in
quindici
giorni
,
comprese
le
fondamenta
,
una
chiesa
prefabbricata
,
che
prende
nome
dal
Sacro
Cuore
.
L
'
armatura
è
di
montanti
in
lamiera
traforata
,
che
s
'
imbullonano
come
i
pezzi
del
Meccano
,
con
sopra
un
rivestimento
di
materiale
precompresso
.
Un
'
unica
grande
navata
col
tetto
uso
rimessa
,
accanto
all
'
altare
c
'
è
l
'
usciolino
della
sacrestia
,
che
ha
uno
sportello
scorrevole
,
a
coprire
la
grata
del
confessionale
.
Ci
dicono
messa
soltanto
la
domenica
,
in
inverno
e
debbono
accendere
le
stufe
dal
sabato
sera
,
altrimenti
i
fedeli
scesi
per
lo
«
weekend
»
in
Riviera
«
barbellano
»
dal
freddo
.
I
santannesi
stanziali
-
sia
gli
indigeni
che
gli
immigrati
con
fissa
dimora
-
vanno
,
se
ci
vanno
,
all
'
altra
chiesa
,
che
è
il
centro
del
vecchio
borgo
.
È
un
minuscolo
ma
non
brutto
esempio
di
barocco
genovese
,
con
la
cupola
a
tegole
di
ardesia
,
e
sta
per
compiere
trecento
anni
precisi
.
I
borghigiani
ne
parlano
con
un
certo
orgoglio
.
La
sezione
(
anzi
la
sessione
)
del
Partito
comunista
è
poco
più
sotto
,
in
una
baracchetta
di
legno
,
quasi
di
fronte
all
'
osteria
di
Giovannino
Raffo
da
Sestri
Levante
.
Qui
la
sera
vengono
a
giocare
a
carte
,
a
bersi
un
bicchiere
,
e
a
discorrere
in
quel
loro
curioso
dialetto
che
sembra
portoghese
,
gli
adulti
di
Sant
'
Anna
,
quelli
che
all
'
ingrosso
,
hanno
già
fatto
il
militare
e
possiedono
il
fucile
da
caccia
.
Ma
la
selvaggina
deve
essere
scarsa
.
I
giovani
invece
vanno
al
bar
del
Porri
,
dove
il
mese
scorso
si
tenne
un
memorabile
torneo
di
boccette
,
con
medaglia
d
'
oro
.
Davano
per
favorito
il
giovane
Arminetti
,
detto
«
Canna
»
perché
è
alto
e
sottile
,
e
invece
vinse
un
altro
,
e
ora
«
Canna
»
continua
a
mugugnare
e
a
dire
«
belan
»
,
pur
essendo
nato
a
Mimose
,
in
Calabria
.
Ormai
Sant
'
Anna
è
un
cuneo
di
case
,
serrato
fra
due
sensi
unici
,
coi
condomini
da
una
parte
e
il
verde
del
golf
dall
'
altra
,
il
vertice
al
ponticello
sulla
confluenza
dei
due
torrenti
che
formano
,
appunto
,
il
Bogo
.
Due
bar
,
tre
o
quattro
botteghe
di
alimentari
,
il
macellaio
,
il
vinaio
,
qualche
officina
,
un
coiffeur
pour
dames
,
le
rimesse
delle
carrozze
.
Un
tempo
i
vetturini
tenevano
i
cavalli
(
due
,
sempre
,
il
grande
e
il
pony
,
che
può
anche
essere
un
somarello
sardegnolo
)
giù
al
mare
,
vicino
ai
grandi
alberghi
,
a
disposizione
dei
turisti
stranieri
,
ma
poi
è
sembrato
più
decoroso
spostarli
quassù
.
E
oltre
tutto
le
carrozze
sono
ridotte
a
una
decina
,
i
vetturini
hanno
ormai
l
'
età
della
pensione
:
il
più
popolare
,
ma
non
il
più
vecchio
,
ha
sessantun
anni
.
Si
chiama
Luigi
Tasso
,
detto
«
Fante
»
(
qui
il
soprannome
sembra
obbligatorio
,
lo
mettono
persino
sugli
avvisi
mortuari
)
e
diversi
anni
or
sono
,
girandosi
proprio
a
Rapallo
un
film
con
Peppino
De
Filippo
,
lo
scelsero
per
una
particina
.
A
Sant
'
Anna
se
ne
parla
ancora
.
A
Sant
'
Anna
dunque
c
'
è
una
inconsapevole
,
forse
,
volontà
di
restare
villaggio
:
si
trovano
al
caffè
,
provano
a
chiamar
per
nome
(
in
attesa
che
s
'
inventi
il
soprannome
)
anche
il
forestiero
,
hanno
la
scuola
e
la
posta
.
Manca
invece
la
farmacia
,
e
manca
l
'
edicola
dei
giornali
.
Eppure
qualcuno
è
ottimista
.
Da
un
mese
al
bar
del
Pozzi
c
'
è
una
clientela
nuova
:
gli
operai
che
sparano
le
mine
e
guidano
le
ruspe
dalle
parti
di
San
Pietro
.
Sono
i
lavori
per
l
'
autostrada
nuova
,
da
Genova
a
Sestri
,
che
sveltirà
il
traffico
sulla
Riviera
di
Levante
.
In
due
ore
dalle
brume
lombarde
all
'
eterno
tepore
di
qui
:
l
'
imbocco
sarà
proprio
a
Sant
'
Anna
,
e
già
s
'
immagina
il
«
movimento
»
che
ci
sarà
,
fra
un
paio
d
'
anni
.
Gente
che
va
,
gente
che
viene
.
E
speriamo
che
si
fermi
.
I
ragazzini
della
scuola
«
Giovanni
Pascoli
»
la
smetteranno
di
gingillarsi
lì
davanti
,
finita
la
lezione
.
Potranno
finalmente
dire
che
abitano
al
casello
di
Rapallo
.