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> autore_s:"Bianciardi Luciano"
TOSCANI A MILANO ( Bianciardi Luciano , 1959 )
StampaQuotidiana ,
Il primo di cui si abbia memoria arrivò un cinquecento anni or sono . Aveva preso casa a pigione in quella che oggi si chiama via Paris Bordone , non distante dal fiume Olona . Ormai è un rudere di mattoni bruni , che sta su coi puntelli . Tra poco la butteranno giù , per far posto a un villaggetto prefabbricato , su palafitte . Lui veniva dalle parti del Chianti , ma scrisse prima una lettera , che è rimasta famosa , precisando quel che sapeva fare : ponti , canali , carri armati , macchine volanti , e chiedendo d ' essere assunto o all ' ufficio studi o allo sviluppo e vendite . Alla pubblicità no , perché allora non c ' era . I1 posto Io ebbe : mezza giornata all ' ufficio tecnico , ma nel pomeriggio e a sera doveva occuparsi della ricreazione della corte , e pare anche che lo abbiano fatto vestire da buffone , come Rigoletto . Il sabato sera , non avendo la macchina per andare a pesca sul Ticino , né voglia di imbarcare passeggiatrici ( il parco non era aperto al pubblico , le passeggiatrici non passeggiavano , e le donne oltre tutto non gli garbavano nemmeno , se non come modelle ) , il sabato sera andava dai frati a dipingere . Gratis , assolutamente : anzi , pare che il padre guardiano lo avesse a noia ; e lui doveva entrare in refettorio da una porticina segreta , mentre quello dormiva . Non si sa nulla del salario , ma certamente era poco . Lui però ce la faceva , essendo , come tutti i toscani , assai parsimonioso . Il padrone era un tipo poco giovareccio , infatti lo chiamavano il Moro . « O Moro » , mi dice un amico mio di nome Leone , viareggino , ogni volta che capito dalle parti sue , « ci vieni alla spiaggia ? » . Moro in questo caso non è offensivo . In cinquecento anni ne sono arrivati su molti altri ; soprattutto dalle parti di Lucca . I lucchesi vanno in giro a vendere , sempre . In America , le statuine di gesso , qui i castagnacci , la pattona e la cecìna ( con l ' accento sulla i , altrimenti si confonde con la cittadina omonima che sta fra Rosignano e Campiglia ) . A casa loro , avendo venduto il resto fuori di Lucca , si vendono il concime , l ' uno con l ' altro . Il migliore è quello di cristiano , ma bisogna che sia stagionato bene . Lo verificano assaggiandolo . Ficcano l ' indice nel bottino e se lo passano sulla lingua . Chi vuole impari il gesto e lo ripeta appena incontra un conoscente della Lucchesia . Sentirà le madonne ! ( Eppure la Lucchesia è l ' unico posto della Toscana dove gli uomini vanno in chiesa ) . Ora , a Milano son venuti per vendere castagnacci e torte di ceci , ma dopo qualche anno , parsimoniosi come sono , si comprano un buco di trattoria , poi chiamano su il fratello , la moglie , la cognata , la zia e giù giù tutti gli altri , tutta la tribù . Le donne paiono , più o meno , disegnate tutte da Piero della Francesca . Questo non è un discorso letterario : vuol dire solo che anche ai tempi del grande Piero le donne avevano quella faccia , e che lui dipingeva quel che vedeva . Chi cena fuori ( cioè in una trattoria toscana , perché qui a Milano non si può cenare altrove ) , se vuol far la figura di quello che ha studiato glottologia , appena il cameriere , o la cameriera , si accosta e apre bocca ( ci vuole il tempo per fargli tirar fuori la gorgia , almeno ) gli dica subito : « Lei è di Chiesina Uzzanese , vero ? » . Nel cinquanta per cento dei casi il cameriere ( o la cameriera ) risponderà di sì . Se risponde di no bisogna dire subito : « Allora , è di Altopascio » . « Come fa a saperlo ? » « No , niente , così dall ' accento . Ma è strano , avrei giurato che lei è della Chiesina » . Chiesina Uzzanese e Altopascio son due borghi , che distano l ' uno dall ' altro due chilometri e mezzo ; oggi saranno deserti , immagino . La città più vicina è Montecatini . Montecatini è anche il nome di una grossa ditta , ma non c ' entra niente con la città delle terme , è un ' altra Montecatini , in val di Cecina , dove intorno al 1905 c ' era una minieretta di rame . Poi , piano piano , il capo di quella ditta , toscano anche lui , e della costa livornese per la precisione , ma non ebreo , come qualcuno crede , comprò le piriti di Gavorrano , si ingrandì , mise su il palazzone di vetro , con dentro segretarie e human relations . Dalle parti di Gavorrano le cose invece rimasero come nel 1910 , forse peggio . Toscani a Milano se ne trovano anche sparsi in tutti i giornali , di destra , di sinistra , mezzi e mezzi , maschili , femminili e sportivi . Per esempio c ' è il fucecchiese , che sarebbe poi il nipotino dei cacalibri . Della Versilia ce n ' è un branco intero . La massoneria però manca , purtroppo . I toscani , gente parsimoniosa ( ora però basta e diciamolo chiaro : avari , taccagni peggio dei genovesi ) lesinano in tutto , fanno a piccino anche col sentimento , e non legano , né con gli altri né fra di loro . Se facessero la massoneria ( come i siciliani , per esempio ) in quattro o cinque mesi prenderebbero in mano la città . Invece niente . C ' è unità solo dentro la famiglia , dentro la tribù . L ' unità arriva a Chiesina Uzzanese , ad Altopascio .