StampaQuotidiana ,
La
conclusione
dell
'
articolo
precedente
,
in
cui
parlo
di
un
«
doppio
Stato
»
a
proposito
dello
Stato
neocorporativo
,
è
manifestamente
forzata
.
Nella
realtà
,
e
senza
forzature
,
un
doppio
Stato
esiste
davvero
in
Italia
,
ma
non
è
quello
neocorporativo
:
è
lo
Stato
che
deriva
dalla
sopravvivenza
e
dalla
robusta
consistenza
di
un
potere
invisibile
accanto
a
quello
visibile
.
Alcuni
anni
or
sono
uno
studioso
americano
in
un
libro
tradotto
anche
in
italiano
,
I
confini
della
legittimazione
(
De
Donato
,
Roma
)
,
per
sottolineare
l
'
estensione
del
potere
occulto
negli
Stati
Uniti
negli
anni
di
Nixon
,
ha
usato
l
'
espressione
«
the
duali
State
»
che
corrisponde
esattamente
al
nostro
«
doppio
Stato
»
.
Dei
due
presunti
Stati
di
una
società
neocorporativa
dicevo
che
erano
entrambi
compatibili
coi
principi
fondamentali
della
democrazia
.
La
stessa
cosa
non
vale
quando
dei
due
Stati
l
'
uno
è
lo
Stato
visibile
,
l
'
altro
quello
invisibile
.
Lo
Stato
invisibile
è
l
'
antitesi
radicale
della
democrazia
.
Si
può
definire
la
democrazia
(
ed
è
stata
di
fatto
definita
)
nei
modi
più
diversi
.
Ma
non
vi
è
definizione
in
cui
possa
mancare
l
'
elemento
caratterizzante
della
visibilità
o
della
trasparenza
del
potere
.
Governo
democratico
è
quello
che
svolge
la
propria
attività
in
pubblico
,
sotto
gli
occhi
di
tutti
.
E
deve
svolgere
la
propria
attività
sotto
gli
occhi
di
tutti
perché
ogni
cittadino
ha
il
diritto
di
essere
posto
in
grado
di
formarsi
una
libera
opinione
sulle
decisioni
che
vengono
prese
in
suo
nome
.
Altrimenti
,
per
quale
ragione
dovrebbe
essere
chiamato
a
recarsi
periodicamente
alle
urne
,
e
su
quali
basi
potrebbe
esprimere
il
proprio
voto
di
approvazione
e
di
condanna
?
Che
il
potere
tenda
a
mettersi
la
maschera
per
non
farsi
riconoscere
e
per
poter
svolgere
la
propria
azione
lontano
da
sguardi
indiscreti
,
è
una
vecchia
storia
.
Questa
vecchia
storia
ha
anche
un
celebre
nome
che
al
solo
pronunciarlo
mette
i
brividi
nella
schiena
:
arcana
imperii
.
Nella
sua
analisi
magistrale
del
potere
Elias
Canetti
ha
scritto
:
«
Il
segreto
sta
nel
nucleo
più
interno
del
potere
»
(
Massa
e
potere
,
Adelphi
,
Milano
1981
)
.
I
padri
fondatori
della
democrazia
pretesero
di
dar
vita
a
una
forma
di
governo
che
non
avesse
più
maschera
,
in
cui
gli
arcani
del
dominio
fossero
definitivamente
aboliti
e
questo
«
nucleo
interno
»
distrutto
.
Molte
sono
le
promesse
non
mantenute
della
democrazia
reale
rispetto
alla
democrazia
ideale
.
E
la
graduale
sostituzione
della
rappresentanza
degl
'
interessi
alla
rappresentanza
politica
di
cui
mi
sono
occupato
nell
'
articolo
precedente
è
una
di
queste
.
Ma
rientra
,
insieme
con
altre
,
nel
capitolo
generale
delle
cosiddette
«
trasformazioni
»
della
democrazia
.
Il
potere
occulto
,
no
.
Non
trasforma
la
democrazia
,
la
perverte
.
Non
la
colpisce
più
o
meno
gravemente
in
uno
dei
suoi
organi
vitali
,
la
uccide
.
Di
tutte
le
promesse
non
mantenute
,
è
quella
che
maggiormente
ne
offende
lo
spirito
,
ne
devia
il
corso
naturale
,
ne
vanifica
lo
scopo
.
Grazie
ai
risultati
ormai
noti
della
Commissione
parlamentare
d
'
inchiesta
presieduta
dall
'
on.
Tina
Anselmi
,
ai
numerosi
documenti
resi
pubblici
,
alle
dichiarazioni
di
parlamentari
e
di
personaggi
variamente
autorevoli
,
alle
inchieste
giornalistiche
,
sappiamo
ormai
sulla
loggia
segreta
di
Licio
Gelli
molto
di
più
di
quello
che
si
venne
a
sapere
in
seguito
alle
perquisizioni
nella
villa
di
Arezzo
e
nell
'
ufficio
di
Castiglion
Fibocchi
del
marzo
1981
.
Ma
prima
di
allora
io
stesso
avevo
cominciato
a
parlare
,
se
pure
con
una
espressione
che
era
apparsa
eccessiva
,
di
«
criptogoverno
»
(
in
un
articolo
sulla
«
Stampa
»
del
23
novembre
1980
)
.
Ho
ora
sott
'
occhio
la
voluminosa
e
documentata
relazione
di
minoranza
dell
'
on.
Massimo
Teodori
,
del
partito
radicale
,
sulla
medesima
inchiesta
.
La
tesi
principale
ivi
sostenuta
,
secondo
cui
la
loggia
P2
sarebbe
stata
parte
integrante
del
sistema
dei
partiti
e
pertanto
debba
essere
considerata
come
un
effetto
diretto
della
degenerazione
partitocratica
della
democrazia
italiana
,
dalla
quale
sarebbe
derivata
una
vera
e
propria
dislocazione
del
potere
fuori
dalle
sedi
costituzionalmente
riconosciute
,
si
può
anche
discutere
e
non
accettare
integralmente
.
Ma
è
da
ritenere
fuori
discussione
che
la
loggia
P2
,
come
rileva
giustamente
Teodori
,
abbia
esercitato
in
alcuni
momenti
della
nostra
vita
nazionale
una
influenza
ben
più
ampia
,
profonda
,
determinante
,
che
una
semplice
lobby
e
abbia
costituito
,
per
l
'
appartenenza
degli
affiliati
alle
più
alte
gerarchie
dello
Stato
e
ai
più
elevati
strati
della
società
,
alti
funzionari
,
diplomatici
,
generali
,
giornalisti
,
e
quel
che
è
ancora
più
scandaloso
,
uomini
politici
di
quella
che
si
chiama
-
oh
,
ironia
dei
nomi
!
-
l
'
area
democratica
del
nostro
sistema
politico
,
una
compiuta
organizzazione
di
potere
occulto
presso
,
dietro
,
sotto
(
o
sopra
?
)
lo
Stato
.
Indipendentemente
dalle
conseguenze
direttamente
politiche
,
che
forse
non
sono
da
sopravvalutare
,
la
formazione
di
una
simile
rete
di
potere
sotterraneo
è
di
per
se
stessa
una
vergogna
nazionale
dalla
quale
dobbiamo
redimerci
per
poter
diventare
pienamente
credibili
come
soggetti
di
un
regime
democratico
nel
consesso
internazionale
.
Senza
pregiudizi
,
s
'
intende
,
verso
le
persone
,
giacché
non
tutte
sono
egualmente
responsabili
,
ma
anche
senza
indulgenze
.
Non
possiamo
però
fingere
di
non
accorgerci
che
sin
d
'
ora
ciò
che
è
emerso
dalla
documentazione
è
una
prova
avvilente
della
mediocrità
intellettuale
e
morale
di
una
parte
non
piccola
della
nostra
classe
dirigente
.
Le
rivelazioni
sulla
vita
di
Gelli
sono
tali
da
farci
restare
allibiti
(
e
inorriditi
)
alla
scoperta
che
la
maggior
parte
di
coloro
che
sono
entrati
volontariamente
nella
sua
cerchia
per
sottomettersi
alla
protezione
di
un
uomo
che
non
aveva
altro
scopo
che
quello
di
estendere
il
proprio
potere
con
qualsiasi
mezzo
,
rendendo
in
cambio
della
protezione
servigi
presuntivamente
illeciti
per
la
loro
stessa
segretezza
,
siano
personaggi
quasi
tutti
di
altissimo
rango
,
e
nessuno
di
essi
abbia
avuto
in
anni
di
commerci
sospetti
con
il
fondatore
della
loggia
un
moto
di
ribellione
,
e
abbia
compiuto
un
atto
di
resipiscenza
.
Sono
considerato
uno
che
vede
sempre
nero
,
un
pessimista
cronico
.
Eppure
confesso
che
non
avrei
mai
immaginato
che
la
vita
italiana
fosse
stata
inquinata
sino
a
questo
punto
,
sino
al
punto
in
cui
non
sai
se
più
indignarti
della
bassa
qualità
dell
'
intrigo
o
del
grande
numero
delle
persone
che
vi
hanno
preso
parte
,
per
la
spudoratezza
di
chi
ha
guidato
il
gioco
o
per
la
insensibilità
di
coloro
che
l
'
hanno
accettato
,
e
dei
quali
molti
vengono
chiamati
nella
retorica
di
rito
delle
cerimonie
ufficiali
«
servitori
dello
Stato
»
.
La
realtà
ha
superato
questa
volta
la
più
catastrofica
delle
immaginazioni
.
Lo
Stato
democratico
deve
essere
ripristinato
nella
sua
integrità
.
Il
potere
occulto
deve
essere
snidato
ovunque
si
annidi
,
inflessibilmente
.
Non
ci
possono
essere
due
Stati
.
Lo
Stato
italiano
è
uno
solo
,
quello
della
Costituzione
repubblicana
.
Al
di
fuori
non
c
'
è
che
l
'
antistato
che
deve
essere
abbattuto
cominciando
dal
tetto
ed
arrivando
,
se
mai
sarà
possibile
,
alle
fondamenta
.