StampaQuotidiana ,
La
moltitudine
dei
convertiti
alla
libertà
,
respinta
dall
'
antifascismo
ufficiale
,
andò
a
ingrossare
le
file
dei
separatisti
.
Sul
principio
del
'45
,
questo
movimento
era
il
più
vasto
che
contasse
l
'
Italia
e
,
insieme
,
il
più
energico
per
il
gran
numero
di
persone
risentite
e
irritate
che
vi
partecipavano
.
I
separatisti
potevano
allora
dividersi
nelle
seguenti
categorie
:
1
)
I
ricchi
,
che
non
amavano
pagare
le
spese
di
una
sconfitta
per
una
guerra
provocata
secondo
loro
dalle
industrie
del
nord
,
e
volevano
trovarsi
,
al
momento
della
firma
del
trattato
di
pace
,
invece
che
in
uno
Stato
italiano
carico
di
colpe
,
di
errori
e
di
sventure
,
in
uno
Stato
siciliano
nuovo
e
innocente
.
2
)
I
lavoratori
e
i
tecnici
che
avevano
sempre
sognato
di
diventare
italo
-
americani
,
gli
emigranti
per
istinto
e
per
educazione
,
i
quali
scoprivano
tutt
'
a
un
tratto
che
questo
sogno
poteva
avverarsi
senza
le
noie
di
un
trasloco
.
3
)
La
piccola
borghesia
spaventata
dalla
frase
:
"
Il
dopoguerra
in
Italia
sarà
orribile
!
"
Per
costoro
separarsi
dall
'
Italia
era
come
separarsi
dalla
realtà
.
4
)
I
contadini
piccoli
proprietari
che
temevano
il
comunismo
da
quando
avevano
scoperto
che
il
comunismo
era
il
regime
degli
ammassi
.
5
)
Gli
stanchi
del
servizio
militare
per
i
quali
l
'
Italia
antifascista
era
colpevole
di
continuare
una
guerra
che
l
'
Italia
fascista
aveva
chiuso
saggiamente
con
una
sconfitta
.
6
)
Gl
'
imperialisti
irriducibili
che
preferivano
uccidere
l
'
Italia
piuttosto
che
vederla
priva
di
sogni
imperiali
.
7
)
Un
certo
numero
di
sacerdoti
che
speravano
di
riacquistare
i
privilegi
che
gli
erano
stati
tolti
dal
regno
d
'
Italia
.
8
)
Una
folla
di
scontenti
minori
,
mossi
da
ragioni
piccole
e
quasi
inconfessabili
:
gl
'
ignoranti
che
odiavano
la
grammatica
e
l
'
obbligo
di
parlare
in
italiano
,
i
bocciati
alla
licenza
liceale
,
quelli
che
nel
viaggio
di
nozze
erano
stati
trattati
male
negli
alberghi
di
Milano
,
i
rimpatriati
per
accattonaggio
,
i
letterati
di
cui
la
"
critica
di
lassù
"
non
si
era
mai
occupata
ecc.
Il
separatismo
siciliano
del
'45
non
aveva
origini
ignobili
.
Era
nato
sotto
il
fascismo
come
odio
a
Roma
,
la
città
in
cui
l
'
oligarchia
fascista
,
proveniente
quasi
tutta
dal
nord
,
aveva
stabilito
i
suoi
troni
.
Roma
"
imperiale
"
aveva
ridotto
gli
agricoltori
quasi
alla
povertà
e
mandato
i
loro
soldi
al
di
là
del
canale
di
Suez
,
vicino
all
'
equatore
,
arricchendo
una
contrada
lontanissima
di
macchine
,
porti
e
strade
,
mentre
i
dintorni
di
Enna
e
Caltanissetta
marcivano
sotto
il
fango
e
la
malaria
.
Roma
imperiale
offendeva
poi
di
continuo
,
con
le
sue
prepotenti
bugie
,
il
buon
senso
dei
siciliani
.
Se
questi
diffidano
per
natura
di
qualunque
potere
costituito
,
pensate
come
dovevano
diffidare
di
un
potere
assoluto
e
imperiale
.
Quando
nell
'
agosto
del
'43
si
riunì
in
un
paesino
dell
'
Etna
il
primo
comitato
di
liberazione
,
i
rappresentanti
di
tutti
i
partiti
erano
separatisti
.
Ma
fu
quello
l
'
ultimo
giorno
in
cui
separatismo
e
antifascismo
coincisero
perfettamente
.
Subito
i
comunisti
capirono
che
separarsi
dal
continente
significava
perdere
i
contatti
col
grosso
del
loro
esercito
;
poi
lo
capirono
i
socialisti
;
infine
lo
capirono
i
democratici
del
lavoro
.
Sul
principio
del
'45
,
il
movimento
separatista
aveva
perduto
il
suo
carattere
antifascista
,
ma
conservava
profondamente
quello
di
un
movimento
di
diffidenza
verso
il
governo
centrale
,
verso
l
'
ufficialità
e
,
insieme
,
bisogna
ammetterlo
,
verso
la
modernità
.
E
dopo
un
disastro
come
quello
del
'43
,
quasi
tutti
in
Sicilia
erano
o
delusi
o
scontenti
o
perseguitati
o
timorosi
o
disgustati
.
Gli
animi
,
divisi
su
tante
questioni
,
erano
d
'
accordo
nell
'
odiare
il
re
.
Bastava
nominarlo
per
vedere
lo
stesso
pallore
di
rabbia
sfavillare
sulla
faccia
del
fascista
e
su
quella
dell
'
antifascista
.
I
primi
che
osarono
nominarlo
furono
in
verità
i
comunisti
in
seguito
alle
dichiarazioni
di
Togliatti
che
non
voleva
perdere
il
suo
tempo
in
una
impresa
sentimentale
come
quella
di
odiare
il
re
.
(
Fu
questo
il
primo
accento
machiavellico
nel
linguaggio
degli
antifascisti
che
era
stato
fino
a
quel
punto
romantico
e
mazziniano
.
)
Insomma
,
il
re
entrò
in
Sicilia
dalla
sinistra
;
poi
,
scacciato
bruscamente
da
quella
parte
,
rientrò
trionfalmente
dalla
destra
.
Ma
torniamo
al
separatismo
.
Già
nel
'44
esso
aveva
avuto
i
primi
sfoghi
violenti
.
V
'
erano
stati
atti
temerari
da
parte
della
folla
,
ma
nessuno
contro
i
ricchi
e
i
possidenti
.
La
folla
chiedeva
il
pane
e
i
sussidi
,
ma
non
ai
ricchi
:
li
chiedeva
al
governo
di
Bari
,
e
perfino
ai
propri
funzionari
e
burocrati
,
dei
quali
,
una
dopo
l
'
altra
,
distruggeva
le
sedi
.
Nei
colpi
di
randello
,
con
cui
venivano
spaccati
i
tavoli
e
le
casse
del
Municipio
,
del
Tribunale
,
e
dell
'
Agenzia
delle
imposte
,
sfogavano
la
loro
collera
le
persone
più
diverse
:
i
pensionati
che
non
riuscivano
più
a
vivere
,
i
contadini
costretti
agli
ammassi
,
i
ricchi
minacciati
dalle
tasse
e
dalle
riforme
,
i
fascisti
convertiti
alla
libertà
e
umiliati
dalle
nuove
leggi
,
gli
ex
militari
sconfitti
,
gli
autori
di
reati
comuni
dimessi
dalle
prigioni
il
giorno
in
cui
tutti
ne
erano
usciti
come
perseguitati
politici
e
ora
di
nuovo
ricercati
dalla
questura
,
gl
'
individualisti
che
consideravano
il
continente
la
patria
di
fanatismi
ripugnanti
.
Sui
muri
fecero
capolino
alcuni
manifesti
,
promossi
in
gran
parte
dai
comunisti
,
nei
quali
si
chiedeva
l
'
energica
repressione
di
questi
moti
"
antidemocratici
"
e
"
plebei
"
.
I
comunisti
erano
pochi
e
riuscivano
antipatici
alla
folla
.
La
campagna
li
odiava
perché
li
aveva
visti
far
parte
delle
commissioni
per
l
'
ammasso
del
grano
;
la
città
li
odiava
perché
li
aveva
visti
insieme
ai
funzionari
di
pubblica
sicurezza
correre
da
un
punto
all
'
altro
per
cercare
di
rimettere
l
'
ordine
.
Erano
i
soli
,
insieme
ai
monarchici
,
a
ricordare
violentemente
l
'
unità
della
patria
,
e
insieme
ai
monarchici
dividevano
,
nel
'45
,
l
'
universale
antipatia
della
Sicilia
.