StampaQuotidiana ,
Roma
,
7
giugno
1964
-
BOLOGNA
-
INTER
:
2-0
.
NOTE
:
Pomeriggio
di
sole
,
assai
caldo
.
Un
lieve
ponentino
dall
'
orario
di
inizio
.
Spettatori
51.000
paganti
.
97.000.000
di
lire
.
Terreno
ottimamente
inerbato
.
Nessun
incidente
,
se
si
eccettua
qualche
pestone
a
Suarez
e
Jair
.
Disposizioni
delle
squadre
:
Picchi
e
Janich
liberi
.
L
'
ala
sinistra
Capra
occupa
la
zona
del
terzino
sinistro
.
Fogli
segue
Corso
,
che
non
lo
segue
.
Tagnin
su
Bulgarelli
e
Burgnich
su
Haller
.
Suarez
senza
avversari
diretti
.
Furlanis
su
Mazzola
.
Angoli
:
Inter
7
,
Bologna
4
(p.t
.
1-3
)
.
Antidoping
per
Facchetti
,
Tagnin
,
Corso
,
Pavinato
,
Tumburus
e
Capra
.
Il
Bologna
ha
battuto
l
'
Inter
e
si
consacra
campione
d
'
Italia
1964
.
L
'
Inter
ha
subìto
dal
Bologna
lo
stesso
modulo
tattico
inflitto
al
Real
Madrid
sul
terreno
del
Prater
.
Davvero
,
possiamo
sportivamente
compiacerci
che
per
conquistare
il
titolo
italiano
il
Bologna
abbia
dovuto
superare
,
e
con
pieno
merito
,
la
squadra
campione
d
'
Europa
!
Il
Bologna
aveva
disputato
un
ottimo
campionato
fino
al
momento
della
condanna
per
doping
.
Poi
ha
arrancato
parecchio
,
avendo
attenuanti
soprattutto
psicologiche
.
Riottenuti
i
punti
della
condanna
di
prima
istanza
,
il
Bologna
si
è
ritrovato
alla
pari
dell
'
Inter
e
lo
spareggio
si
è
reso
inevitabile
.
La
scelta
di
Roma
era
quasi
ovvia
,
a
dispetto
del
caldo
mediterraneo
.
Ma
il
prolungamento
della
stagione
agonistica
è
stato
fatale
all
'
Inter
.
Si
sono
visti
i
suoi
resti
,
all
'
Olimpico
:
una
sorta
di
labile
ectoplasma
di
quella
che
era
stata
la
squadra
più
grintosa
e
gagliarda
del
campionato
.
Il
Bologna
,
per
contro
,
ha
finalmente
impostato
la
partita
per
vincere
.
Nessuna
concessione
alle
fole
estetiche
già
tanto
deplorate
(
e
scontate
)
l
'
anno
scorso
.
Praticamente
l
'
Inter
ha
insegnato
la
lezione
vincendo
al
Prater
e
il
Bologna
l
'
ha
applicata
con
energica
,
direi
spietata
,
determinazione
.
L
'
Inter
ha
largamente
dominato
il
centrocampo
ed
ha
scontato
in
attacco
la
nullaggine
e
lo
scadimento
psicofisico
delle
sue
punte
.
Il
profilo
tecnico
-
tattico
dell
'
Inter
è
troppo
noto
perché
ci
si
debba
tornare
sopra
;
fino
all
'
altezza
dei
centrocampisti
è
di
valore
mondiale
:
poi
scade
moltissimo
.
Milani
non
è
abbastanza
agile
per
reggere
al
gioco
stretto
,
guizzato
in
triangolo
;
Mazzola
è
vuoto
al
punto
che
sembra
si
regga
a
stento
;
Jair
è
malconcio
e
non
ha
alcuna
intelligenza
di
gioco
.
Il
Bologna
ha
favorito
il
lento
forcing
dell
'
Inter
non
prestandosi
mai
a
sguarnire
l
'
area
.
Su
quell
'
arcigno
bastione
aspettavano
imperterriti
Janich
,
Tumburus
,
Pavinato
e
Capra
.
E
a
loro
si
aggiungeva
Furlanis
,
che
Mazzola
non
aveva
l
'
accortezza
(
né
il
dinamismo
sufficiente
)
di
portare
lontano
.
In
centrocampo
,
senza
compiti
difensivi
(
finalmente
)
,
Fogli
ha
giganteggiato
proiettandosi
ogni
volta
in
arrembanti
incursioni
.
Bulgarelli
e
Haller
stavano
sulla
sua
linea
e
soltanto
Haller
si
consentiva
qualche
attesa
un
po
'
più
in
avanti
.
Lo
stesso
Perani
arretrava
in
appoggio
,
ora
a
destra
,
ora
a
sinistra
.
E
sulle
estreme
si
spingevano
talvolta
anche
Capra
e
Furlanis
.
Si
è
veduto
spesso
Nielsen
sola
punta
avanzata
del
Bologna
.
Ma
la
difesa
di
Negri
non
si
è
mai
scomposta
.
La
disposizione
tattica
della
squadra
doveva
considerarsi
perfetta
.
E
non
stupisce
affatto
che
,
pur
dominando
l
'
Inter
...
fino
alle
soglie
dell
'
area
,
con
fasi
di
disimpegno
e
di
palleggio
ad
alto
livello
stilistico
,
non
stupisce
che
sia
stato
proprio
il
Bologna
a
creare
le
migliori
occasioni
sottomisura
!
È
nella
dialettica
stessa
del
contropiede
questa
apparente
contraddizione
logica
.
Chi
attacca
e
si
squilibra
,
per
eccessiva
lentezza
o
per
povertà
di
schemi
,
alla
lunga
subisce
le
incursioni
degli
avversari
più
dotati
di
spunto
e
di
inventiva
.
Il
Bologna
ha
assottigliato
al
massimo
il
suo
gioco
di
offesa
.
Ma
sulle
misere
sei
conclusioni
del
primo
tempo
,
ben
tre
avrebbero
potuto
fruttare
il
gol
.
Sarti
ha
dovuto
rischiare
la
vita
(
e
la
reputazione
)
per
sventare
un
tiro
di
Nielsen
al
23'
.
Dal
canto
suo
il
formidabile
danese
aveva
sbagliato
al
16'
,
quando
era
ormai
solo
davanti
a
Sarti
,
e
aveva
grossolanamente
mancato
il
tempo
,
così
da
ciccare
,
su
un
invitantissimo
traversone
basso
di
Bulgarelli
al
37'
.
L
'
Inter
,
dal
canto
suo
,
non
ha
impegnato
una
sola
volta
seriamente
Negri
.
Nessun
interista
è
mai
riuscito
a
liberarsi
davanti
a
lui
.
Le
conclusioni
,
dice
il
taccuino
,
sono
otto
,
ma
un
sol
tiro
discreto
è
stato
effettuato
da
Milani
,
ed
è
finito
fuori
.
Il
numero
,
davvero
irrisorio
,
delle
conclusioni
,
dice
quanto
sia
stato
moscio
di
ritmo
e
povero
di
coraggio
il
gioco
del
primo
tempo
.
Alla
ripresa
,
nulla
è
cambiato
,
se
non
in
peggio
.
L
'
Inter
si
è
ancora
più
squilibrata
in
avanti
ogni
volta
fermandosi
,
impotente
,
sul
poderoso
bastione
sorretto
da
Janich
.
Il
solo
tiro
serio
l
'
ha
effettuato
Facchetti
da
lontano
,
e
Negri
l
'
ha
prudentemente
alzato
di
sberla
sopra
la
traversa
.
Al
17'
(
nefastus
numerus
!
)
Suarez
ha
aperto
una
palla
-
gol
a
Milani
sulla
sinistra
,
ed
il
vecchio
bisonte
l
'
ha
ignobilmente
buttata
fuori
.
Pochi
istanti
prima
,
il
mio
magnifico
Fogli
aveva
chiarito
le
proprie
intenzioni
impegnando
Sarti
con
un
tiro
lungo
,
basso
e
carogna
,
diretto
all
'
angolino
.
Chi
avrebbe
dovuto
seguire
Fogli
,
il
fievole
Corso
,
assisteva
con
gli
stinchi
molli
sopra
le
ignobili
calzette
a
cacaiola
.
Se
la
difesa
del
Bologna
ha
badato
a
non
perdere
la
partita
,
Fogli
senza
dubbio
alcuno
l
'
ha
vinta
,
riempiendo
di
legittima
soddisfazione
chi
tempesta
da
mesi
il
buon
Fabbri
perché
si
decida
a
considerarlo
il
miglior
centrocampista
italiano
...
Tenuto
più
avanti
,
Fogli
ha
anche
sfoggiato
il
tiro
,
di
cui
lo
si
giudicava
a
torto
incapace
,
come
è
vero
che
cantare
e
portare
la
croce
non
è
possibile
.
Fogli
ha
segnato
su
tocco
di
punizione
e
il
suo
tiro
-
basso
e
angolato
-
è
stato
per
giunta
deviato
da
Facchetti
(
come
giuro
di
non
aver
visto
)
.
Poi
,
ha
offerto
palloni
strepitosi
a
Nielsen
,
che
finalmente
ha
infilato
Sarti
al
39'
.
Battuta
alla
mezz
'
ora
,
l
'
Inter
ha
tentato
invano
di
stringere
i
tempi
.
La
seconda
fondata
di
Nielsen
l
'
ha
definitivamente
seduta
.
È
anzi
da
rilevare
che
Nielsen
e
Haller
avrebbero
potuto
segnare
altre
due
reti
.
E
che
non
l
'
abbiano
fatto
è
solo
giusto
...
sotto
l
'
aspetto
sentimentale
.
In
effetti
questi
spareggi
,
quando
la
bilancia
si
decide
a
pendere
,
finiscono
quasi
sempre
in
Waterloo
clamorose
.
L
'
Inter
non
l
'
avrebbe
meritata
una
punizione
più
dura
.
Il
punteggio
deve
considerarsi
equo
come
la
vittoria
del
Bologna
.
Né
staremo
a
disperarci
per
la
temuta
inevitabile
dissoluzione
psicofisica
dell
'
Inter
.
È
già
straordinario
che
sia
giunta
a
tanto
.
Non
me
l
'
invento
ora
per
consolarmi
.
Il
campionato
italiano
è
terribile
:
la
Coppa
dei
Campioni
è
un
'
aggiunta
che
soltanto
una
grande
e
completa
squadra
potrebbe
sostenere
.
Del
resto
,
basti
ricordare
le
magre
della
Juventus
del
quinquennio
in
Coppa
Europa
per
spiegarsi
tutto
:
e
non
è
che
quella
splendida
squadra
avesse
tante
e
così
temibili
avversarie
come
l
'
Inter
di
oggi
.
Aveva
la
graziosa
,
incostante
,
Inter
di
Meazza
e
il
Bologna
,
che
giustappunto
la
lasciava
andare
per
poi
rifarsi
in
coppa
.
L
'
Inter
è
campione
d
'
Europa
e
questo
può
bastare
al
nostro
orgoglio
.
Il
Bologna
l
'
ha
superato
di
un
'
incollatura
,
e
anche
questo
lusinga
l
'
amor
proprio
del
critico
,
forse
unico
nel
pronosticarlo
vincitore
alla
vigilia
della
stagione
agonistica
.
Dirò
,
anzi
,
che
il
Bologna
non
avrebbe
avuto
nemmeno
bisogno
dello
spareggio
se
avesse
condotto
certe
partite
con
la
fredda
determinazione
tattica
di
oggi
.
A
pensarci
,
è
questa
la
primissima
volta
che
Bernardini
si
compiace
di
ricorrere
a
così
drastiche
contromisure
tattiche
.
Non
c
'
è
che
dire
:
il
vecchio
testone
è
stato
bravo
e
Fogli
deve
considerarsi
il
suo
maggior
profeta
,
con
quel
meraviglioso
puntero
che
è
Nielsen
.
Sulla
stagione
del
Bologna
e
sul
suo
profilo
tecnico
-
tattico
bisognerà
tornare
,
ovviamente
.
Già
da
ora
sembra
doveroso
ammettere
che
la
sua
difesa
è
straordinariamente
forte
e
decisa
,
che
Janich
è
inferiore
a
Picchi
per
stile
ed
eleganza
,
ma
forse
lo
supera
per
potenza
e
capacità
di
stacco
.
Tumburus
ha
avuto
gioco
facile
con
Milani
.
Furlanis
ancora
più
facile
con
Mazzola
.
Pavinato
ha
subito
atterrito
Jair
degradandolo
a
grottesco
piagnone
.
Capra
infine
è
stato
accorto
nel
tenere
la
zona
e
nel
lanciarsi
,
di
quando
in
quando
,
sull
'
estrema
.
Esaurito
l
'
esame
-
pur
molto
veloce
-
della
difesa
,
ancora
e
sempre
torna
in
mente
il
risolutivo
apporto
di
Fogli
,
la
cui
presenza
in
centrocampo
ha
persino
giustificato
certi
velleitari
triangoli
fra
Bulgarelli
,
spompato
assai
,
e
Haller
,
che
ha
avuto
spunti
rari
,
ma
grandiosi
,
impegnando
allo
stremo
l
'
intelligente
e
ruvido
Burgnich
.
Perani
e
Fogli
hanno
rilanciato
più
che
non
sapessero
i
due
finti
interni
.
E
Nielsen
,
finalmente
servito
a
tempo
,
è
stato
un
castigo
di
Dio
.
L
'
Inter
,
voglio
dire
i
suoi
resti
,
ha
giocato
un
ottimo
calcio
fino
al
momento
della
rifinitura
.
Ma
il
suo
lento
forcing
consentiva
ogni
fattivo
recupero
ai
bolognesi
e
,
per
contro
,
metteva
in
serio
imbarazzo
la
difesa
,
fin
troppo
sconnessa
e
svisata
per
le
marcature
,
non
molto
convincenti
a
loro
volta
.
Picchi
ha
compiuto
strabilianti
prodezze
in
tackle
,
negli
anticipi
e
nei
disimpegni
:
alla
lunga
,
era
fatale
che
ci
lasciasse
le
penne
.
E
non
meglio
di
lui
stava
Guarneri
che
in
troppo
spazio
doveva
vedersela
con
Nielsen
.
Quanto
a
Facchetti
,
vagava
dietro
a
Perani
.
E
Burgnich
dietro
ad
Haller
e
Tagnin
dietro
a
Bulgarelli
.
Tutti
quanti
erano
troppo
sbilanciati
in
avanti
.
E
non
valeva
l
'
estro
costruttivo
di
Suarez
(
un
ottimo
incontro
il
suo
)
ad
evitare
un
'
eccessiva
,
pericolosa
rarefazione
davanti
a
Sarti
.
Nella
cervellotica
disposizione
della
difesa
,
anche
Sarti
ha
scontato
le
sue
.
Due
o
tre
volte
si
è
salvato
per
miracolo
:
un
paio
di
volte
ha
sbagliato
grosso
:
tre
o
quattro
è
stato
graziato
dall
'
eccessiva
irruenza
degli
avversari
all
'
ultima
battuta
.
Né
si
deve
dimenticare
il
rimbombante
spigolo
di
Haller
sull'1-0
.
Insomma
,
avrebbe
anche
potuto
andar
peggio
.
E
per
quanto
sia
umano
il
nostro
disappunto
,
dobbiamo
sportivamente
toglierci
il
cappello
ai
nuovi
campioni
d
'
Italia
.
L
'
anno
prossimo
,
Inter
e
Bologna
,
faranno
sicuramente
in
Coppa
d
'
Europa
come
e
meglio
di
quanto
abbiano
saputo
il
Milan
e
l
'
Inter
:
e
daranno
nuovo
prestigio
a
quello
che
da
tempo
può
considerarsi
il
campionato
più
tecnico
e
difficile
del
mondo
.
Ora
la
cronaca
.
Sole
estivo
;
la
relativa
frescura
del
ponentino
.
Entrano
lente
le
squadre
,
come
riluttanti
all
'
ultima
fatica
.
Vince
il
campo
il
Bologna
;
batterà
l
'
Inter
contro
sole
.
Un
minuto
di
silenzio
per
ricordare
Dall
'
Ara
,
povero
caro
vecchio
.
Si
va
.
Bulgarelli
sgambetta
subito
Suarez
.
Ammonito
.
Suarez
si
avventa
in
area
,
Janich
lo
spiana
(
3'
)
.
L
'
Inter
domina
al
trotto
.
Ricorda
il
Real
del
Prater
.
E
il
Bologna
...
ricorda
l
'
Inter
.
Tutte
le
marcature
sono
esatte
.
L
'
Inter
arriva
al
bastione
dell
'
area
e
si
ferma
.
Il
primo
portiere
a
toccar
palla
è
Sarti
,
su
lancio
di
Pavinato
;
all
'
11'
Suarez
deve
fermare
a
scivolo
Capra
,
in
fuga
sulla
destra
.
Il
Bologna
si
annienta
da
sé
(
pare
non
esista
:
invece
si
limita
)
.
Ma
l
'
attacco
dell
'
Inter
è
nullo
.
E
il
contropiede
del
Bologna
schiatta
al
16';
Fogli
lancia
Nielsen
,
Guarneri
scivola
,
Nielsen
arresta
male
e
spara
fuori
di
destro
.
Capito
il
gioco
.
Per
l
'
Inter
marca
male
.
E
per
giunta
non
gioca
mai
sulle
estreme
.
Si
infogna
al
centro
,
dove
la
difesa
bolognese
è
più
munita
.
Fallo
di
Picchi
su
Haller
,
al
18'
:
due
calci
in
area
:
Perani
ad
Haller
:
destro
che
sarebbe
facile
per
Sarti
se
Suarez
non
svirgolasse
sopra
la
traversa
:
brividi
per
il
possibile
autogol
.
Furlanis
pianta
Mazzola
,
scende
e
serve
Nielsen
:
debole
sinistro
parato
(
21'
)
.
Guarneri
tunnelleggia
Haller
e
dà
a
Mazzola
:
destro
dal
limite
,
che
Janich
devia
:
para
facilmente
Negri
.
Al
23'
,
nuovo
schema
del
Bologna
:
Tumburus
,
ala
sinistra
,
crossa
per
Perani
:
tocco
a
Nielsen
:
scatto
a
rete
:
esce
Sarti
e
di
piede
sventa
il
tiro
in
angolo
.
Mi
ripeto
che
per
l
'
Inter
marca
male
.
«
Gioca
come
con
la
Lazio
»
dice
un
collega
.
Sinistro
di
Jair
al
26'
parato
facile
.
Facchetti
a
Suarez
(
30'
)
:
scende
Suarez
e
Milani
si
spreca
in
triangolo
.
Ahimè
,
Suarez
,
come
Picchi
,
è
grande
,
ma
al
32'
un
suo
lancio
a
Milani
,
ala
sinistra
,
è
sprecato
.
Gioco
noioso
.
L
'
Inter
rumina
calcetto
piacevole
,
ma
sterile
anche
.
Le
punte
,
zero
.
Al
37'
,
invece
,
Haller
fa
triangolo
con
Bulgarelli
,
che
da
destra
traversa
un
'
ottima
palla
-
gol
:
vi
balza
sopra
Nielsen
e
la
cicca
,
diavolo
d
'
un
uomo
:
palla
a
Perani
,
salva
Facchetti
,
molto
bravo
e
sicuro
.
38'
:
il
solo
vero
tiro
dell
'
Inter
:
cross
di
Suarez
a
Tagnin
,
a
Milani
:
destro
basso
da
venti
metri
:
fuori
.
Un
fallo
su
Milani
in
fuga
da
sinistra
:
punizione
di
Suarez
:
destruccio
alla
paesana
.
Ma
che
fanno
avanti
,
tutti
questi
bravi
testoni
?
Un
'
incursione
di
Perani
fallita
.
Un
destraccio
di
Milani
,
facile
.
Finisce
il
tempo
.
Impressioni
penosette
.
Tre
palle
-
gol
costruite
sotto
Sarti
,
nessuna
sotto
Negri
,
benché
apparentemente
l
'
Inter
abbia
dominato
il
campo
.
Ripresa
.
Al
via
,
Suarez
libera
Mazzola
che
tarda
a
concludere
:
il
suo
crossetto
non
serve
alcuno
.
Altro
stupendo
lancio
di
Suarez
per
Jair
:
ennesimo
fallo
a
gamba
tesa
dei
difensori
bolognesi
(
questa
volta
,
Janich
)
:
angolo
:
prende
Facchetti
il
rimpallo
,
avanza
e
fionda
il
sinistro
da
trenta
metri
:
Negri
sberla
sul
fondo
.
Tutto
il
Bologna
arroccato
:
Nielsen
al
centro
,
solo
.
All'8'
,
sprazzo
di
Mazzola
(
da
Milani
)
:
secco
cross
:
Janich
,
di
testa
,
in
angolo
.
Ancora
Janich
di
testa
,
sulla
battuta
:
riprende
Mazzola
:
Milani
manca
la
girata
:
riceve
Negri
sul
rimbalzo
,
e
molte
grazie
.
Veder
giocare
l
'
Inter
sembra
che
faccia
melina
su
un
già
cospicuo
vantaggio
.
Al
14'
,
Tagnin
«
palla
-
molla
»
serve
Janich
che
incorna
a
Bulgarelli
:
a
Fogli
,
che
avanza
lanciato
,
e
spara
un
gran
destro
basso
.
Sarti
devia
a
stento
dall
'
angolino
:
avanza
sulla
palla
Nielsen
,
a
destra
:
Sarti
,
grandioso
,
gli
blocca
il
tiro
sul
nascere
.
Al
15'
altro
brivido
:
Corso
guarda
Fogli
avanzare
.
Lancio
a
Furlanis
,
ala
destra
:
tarda
Picchi
all
'
incontro
:
cross
per
Nielsen
:
difficoltoso
dribbling
aereo
sotto
gli
occhi
di
Sarti
e
Guarneri
:
palla
fuori
da
un
passo
!
Al
17'
la
sola
ed
ultima
occasione
dell
'
Inter
:
Corso
a
Suarez
:
mischia
,
apertura
geniale
a
sinistra
:
Milani
è
solo
:
ingobbisce
e
spara
fuori
.
Negri
protesta
per
il
fuori
gioco
non
visto
da
Lo
Bello
.
Ammonito
Fogli
per
proteste
.
La
gente
dice
che
Lo
Bello
è
filo
-
interista
.
Non
lo
sono
neppure
gli
attaccanti
dell
'
Inter
!
Ogni
tocco
in
avanti
è
perduto
!
Sembra
sfinito
il
Bologna
(
ironia
)
:
i
falli
sono
molti
davanti
a
Negri
:
ma
una
punizione
di
Corso
al
25'
non
lo
inquieta
.
Il
Bologna
reagisce
a
puntate
improvvise
.
Un
cross
di
Bulgarelli
,
al
26'
,
trova
Nielsen
squilibrato
,
e
poi
Perani
,
che
Facchetti
contiene
.
Di
nuovo
Perani
scatta
al
27'
e
quand
'
è
in
area
Facchetti
lo
spiana
d
'
ancata
:
«
Rigore
!
»
strillano
tutti
.
Lo
Bello
lascia
correre
.
Fra
poco
potremo
dire
che
ha
fatto
bene
.
Un
cross
di
Furlanis
a
destra
:
Sarti
manca
la
presa
in
tuffo
,
Nielsen
cade
,
Perani
non
batte
in
tempo
:
Facchetti
allontana
.
Riprende
Haller
,
commette
fallo
Picchi
.
Punizione
da
venti
metri
.
Barriera
.
Bulgarelli
tocca
a
Fogli
:
destro
basso
deciso
:
dice
che
Facchetti
ci
mette
la
punta
a
peggiorare
le
cose
:
vedo
Sarti
tuffarsi
in
ritardo
(
essendo
coperto
)
:
gol
.
I
milanesi
zitti
,
i
bolognesi
festanti
(
e
non
loro
soli
)
.
È
fatta
ormai
.
Ed
era
fatale
,
aggiungo
.
L
'
Inter
,
sballate
le
marcature
,
non
ha
attaccanti
capaci
di
tenere
un
istante
la
palla
.
Non
si
può
non
perdere
,
se
per
giunta
ci
si
sbilancia
in
avanti
.
A131'
,
Corso
perde
la
palla
e
Nielsen
come
un
alce
va
via
seminando
Burgnich
e
Guarneri
:
in
area
,
scavezzandosi
,
riesce
a
fermarlo
Picchi
(
angolo
)
.
Dopo
la
battuta
dalla
bandierina
,
palla
ad
Haller
sulla
sinistra
:
gran
tiro
sullo
spigolo
dell
'
incrocio
(
e
fuori
)
.
Uno
spunto
di
Mazzola
in
dribbling
:
quando
pianta
i
due
che
lo
cianchettano
,
Lo
Bello
ferma
,
fischia
la
punizione
e
Corso
sciupa
(
còppet
)
.
Al
36'
,
palla
-
gol
da
Fogli
a
Nielsen
:
sinistro
alto
.
Ma
dopo
2'30
"
,
Fogli
si
ripete
e
questa
volta
Nielsen
non
sbaglia
:
il
suo
sinistro
è
secco
e
preciso
:
Sarti
fuori
causa
.
I
bolognesi
si
abbracciano
festanti
:
gli
interisti
scuotono
il
capo
e
si
seccano
.
È
finita
.
L
'
ultimo
tiro
lo
sbaglia
Suarez
.
Portano
Bernardini
in
campo
e
lo
issano
sulle
spalle
i
bolognesi
.
La
festa
incomincia
.
E
noi
a
casa
.
StampaQuotidiana ,
Milano
,
8
maggio
1966
-
INTER
-
JUVENTUS
:
3-1
.
NOTE
:
Pomeriggio
soleggiato
e
ventilato
da
ovest
;
qualche
bellissima
nube
navigante
alta
nel
cielo
azzurro
.
Circa
80.000
spettatori
,
di
cui
62.742
paganti
118.238.100
lire
.
Terreno
bene
inerbato
nonostante
l
'
usura
continua
.
Al
13'
di
gioco
,
Jaír
viene
contrastato
da
Castano
e
,
cadendo
,
si
contunde
la
coscia
destra
:
rimane
a
terra
finché
non
lo
portano
fuori
a
braccia
:
come
vorrebbe
andarsene
agli
spogliatoi
,
Helenio
Herrera
lo
costringe
(
saggiamente
)
a
rimanere
in
campo
fino
al
gol
di
Suarez
:
allora
il
medico
lo
accompagna
agli
spogliatoi
,
da
cui
rientra
-
zoppo
e
dolorante
-
dopo
l
'
intervallo
.
Pestoni
a
Traspedini
,
Suarez
e
Burgnich
.
Ammoniti
Suarez
e
Cinesinho
.
Presente
in
tribuna
il
CT
Edmondo
Fabbri
.
Controllo
antidoping
per
i
numeri
1-2-8
.
Due
miracolose
apparizioni
in
area
di
Giacinto
Facchetti
hanno
liquidato
la
Juventus
nei
cinque
minuti
intercorsi
dal
9'
al
14'
.
La
Juventus
aveva
strizzato
le
coronarie
di
molti
al
3'
di
gioco
,
liberando
clamorosamente
a
rete
Leoncini
,
il
cui
tiro
deludente
era
stato
parato
da
Sarti
.
Sollevata
dall
'
incubo
,
l
'
Inter
ha
tenuto
testa
con
gagliardo
disordine
all
'
avversaria
.
Al
13'
ha
perduto
Jair
e
dall
'
inizio
non
ha
mai
avuto
per
intero
le
altre
due
punte
.
La
sorte
l
'
ha
compensata
al
27'
facendo
uscire
a
vuoto
Anzolin
su
un
rimbalzo
:
Suarez
ha
segnato
il
3-0
e
sicuramente
il
largo
insperato
punteggio
ha
confuso
le
idee
ai
campioni
.
La
Juventus
si
è
accanita
in
forcing
con
la
dignità
della
squadra
di
grande
rango
.
L
'
Inter
,
come
annichilita
,
ha
visibilmente
rifiutato
il
gioco
.
Meline
oziose
,
talora
goffe
e
antipatiche
sono
state
intraprese
davanti
a
Sarti
.
Pareva
stesse
finendo
l
'
incontro
e
non
già
il
primo
tempo
.
Dopo
il
tocco
di
Suarez
a
rete
,
l
'
Inter
non
ha
più
concluso
una
volta
in
17'
.
Merito
indiscusso
della
Juventus
,
e
colpa
relativa
dell
'
Inter
,
se
si
considera
-
obiettivamente
-
che
Jair
era
impossibilitato
a
muover
passo
,
e
Mazzola
e
Domenghini
erano
afflitti
da
scandalosa
nullaggine
.
Dei
campioni
si
battevano
con
impeto
Suarez
e
Bedin
in
centro
campo
,
Guarneri
e
Burgnich
in
difesa
.
Gli
altri
,
per
esser
fuori
dalle
direttrici
del
gioco
,
stavano
tutti
sotto
il
loro
standard
,
chi
per
la
citata
nullaggine
,
chi
per
l
'
intrinseca
pochezza
degli
avversari
diretti
.
La
Juventus
ha
subìto
la
sua
sorte
quasi
senza
isterismi
.
Si
è
battuta
bene
,
però
in
condizioni
tattiche
ormai
disastrose
,
perché
l
'
Inter
badava
a
buttar
via
.
Premendo
sempre
in
avanti
,
la
Juventus
non
ha
più
liberato
un
uomo
dopo
Leoncini
:
l
'
area
interista
era
intasata
:
le
conclusioni
dovevano
esser
tentate
da
lontano
.
Sarti
ha
parato
a
stento
una
sola
rovesciata
di
Mazzia
(
29'
)
.
Gli
altri
tiri
erano
fuori
o
facili
da
neutralizzare
.
Alla
ripresa
è
rientrato
Jair
ed
è
stato
all
'
ala
immobile
ma
non
controllato
,
così
da
poter
ricevere
un
'
insolita
quantità
di
passaggi
e
di
appoggi
.
Il
povero
Jair
è
stato
stoico
;
ma
senza
dubbio
tonti
erano
i
compagni
che
gli
chiedevano
triangolo
.
La
fisionomia
tecnico
-
tattica
del
gioco
non
è
mutata
.
Il
centrocampo
dell
'
Inter
non
esercitava
filtri
di
sorta
:
la
Juventus
riconquistava
la
palla
alle
disastrose
punte
avversarie
e
impostava
l
'
attacco
.
La
difesa
di
Sarti
respingeva
alla
men
peggio
:
quando
riusciva
a
disimpegnare
su
Bedin
o
Suarez
,
allora
nasceva
l
'
attacco
alla
Juventus
,
ma
senza
sbocchi
possibili
.
Il
tiro
più
temibile
dell
'
Inter
è
stato
sferrato
da
Guarneri
al
23'
.
La
Juventus
invece
ha
bombardato
Sarti
,
autore
di
alcune
parate
importanti
(
su
Leoncini
e
Traspedini
)
ed
ha
segnato
per
un
'
incornata
di
Mazzia
al
29'
.
Forte
del
vantaggio
,
l
'
Inter
non
ha
creduto
mai
di
rischiare
e
ha
fatto
benissimo
.
Solo
Facchetti
ha
costruito
una
palla
gol
al
40'
per
Domenghini
,
che
ha
battuto
con
sorprendente
calma
e
precisione
per
sorvolare
Anzolin
e
infilare
l
'
angolo
alto
:
sulla
linea
si
è
trovato
il
diligente
Mazzia
che
,
staccando
con
bella
scelta
di
tempo
,
ha
potuto
incornare
via
.
In
tutti
i
45'
,
l
'
Inter
ha
concluso
6
misere
volte
e
la
Juventus
12
.
Oltre
alla
palla
-
gol
costruita
da
Del
Sol
per
Mazzia
,
va
ricordato
il
passaggio
di
Traspedini
a
Menichelli
,
che
l
'
ha
ciccata
due
volte
a
breve
distanza
da
Sarti
.
L
'
Inter
ha
avuto
assai
deboli
spunti
di
gioco
nel
monotono
forcing
della
Juventus
.
Gli
esteti
diranno
peste
.
Il
risultato
parla
per
l
'
Inter
e
per
i
suoi
che
l
'
hanno
conquistato
e
difeso
.
Essendo
nulle
le
tre
punte
,
che
altro
avrebbero
potuto
i
difensori
,
e
Corso
(
molto
bravo
in
appoggio
difensivo
)
,
e
i
soli
due
capaci
di
correre
:
Suarez
e
Bedin
?
I
dirigenti
della
Juventus
hanno
commentato
la
scoppola
affermando
che
l
'
Inter
non
è
grande
.
Scoperta
a
dir
vero
sensazionale
.
Non
solo
l
'
Inter
di
oggi
non
è
grande
,
ma
ha
tutto
il
diritto
di
non
esserlo
,
dopo
quanto
ha
combinato
in
quattro
anni
:
basta
a
noi
tapini
che
concluda
anche
questo
campionato
come
lo
scorso
,
pur
lamentando
lacune
che
soltanto
una
generosa
campagna
acquisti
potrà
colmare
...
Basta
infine
che
ieri
siano
stati
segnati
tre
gol
alla
Juventus
e
uno
solo
all
'
Inter
,
visibilmente
stremata
e
priva
di
concentrazione
in
almeno
cinque
uomini
su
undici
.
Ben
due
dei
tre
gol
interisti
sono
stati
inventati
da
Facchetti
con
l
'
aiuto
di
Corso
(
prima
il
cross
;
poi
la
battuta
di
punizione
)
.
Facchetti
ha
infilato
il
primo
con
il
sinistro
,
battendo
violentemente
a
mezzo
volo
;
ha
toccato
il
secondo
in
rete
di
piatto
destro
.
Avesse
portato
la
maglia
numero
nove
,
avrebbe
fatto
appieno
il
suo
dovere
di
centravanti
.
A
volerlo
in
quella
posizione
-
o
quasi
-
è
stato
Heriberto
Herrera
,
che
ha
mandato
Mazzia
all
'
ala
destra
e
poi
l
'
ha
ritratto
in
appoggio
.
Helenio
Herrera
non
suole
cambiare
le
marcature
per
nessun
motivo
al
mondo
.
La
felice
sorte
ha
voluto
che
,
seguendo
il
suo
avversario
diretto
,
Giacinto
Facchetti
sia
stato
in
condizione
di
scattare
e
concludere
due
volte
da
quel
grande
centravanti
che
potrebbe
essere
e
che
invano
invochiamo
dal
giorno
in
cui
si
è
ritirato
Milani
.
L
'
esibizione
sbagliata
di
Bologna
aveva
rischiato
di
compromettere
seriamente
la
condizione
psicofisica
di
Facchetti
:
ma
proprio
in
quella
circostanza
ha
dato
prova
di
meritare
il
primo
posto
mondiale
assoluto
assegnatogli
in
questi
giorni
da
una
rivista
specializzata
inglese
.
Non
solo
è
tornato
disciplinatamente
al
suo
posto
,
ma
ha
creduto
ancora
in
se
stesso
e
nelle
proprie
doti
quando
íl
momento
agonistico
l
'
ha
indotto
ad
avanzare
.
Fatto
mortificante
per
chiunque
abbia
occhi
e
cuore
di
sportivo
,
dopo
il
secondo
dei
due
clamorosi
gol
segnati
,
quasi
nessun
compagno
ha
avuto
il
coraggio
di
riconoscersi
in
debito
e
in
torto
,
accorrendo
almeno
a
ringraziare
Facchetti
.
C
'
è
un
po
'
di
marcio
sicuramente
anche
fuori
di
Danimarca
.
Al
diavolo
comunque
i
malevoli
e
gli
invidiosi
.
La
realtà
è
questa
e
tutti
l
'
hanno
veduta
.
Ma
se
nessuno
ammette
che
Facchetti
possa
almeno
sostituire
il
vecchio
Milani
,
che
diceva
Tecoppa
nostro
?
Còppet
:
o
coppèves
,
che
è
il
giusto
plurale
.
La
Juventus
non
si
meritava
certo
quei
tre
knock
-
down
così
avvilenti
,
ma
le
considerazioni
sentimentali
non
valgono
.
L
'
Inter
ha
rischiato
fin
troppo
avventandosi
in
modo
sovente
sbolinato
e
illogico
(
Bedin
e
Suarez
che
impostano
e
rientrano
furiosamente
in
azione
da
punte
)
.
Benché
ignorato
dopo
le
due
prodezze
,
Facchetti
non
appartiene
ai
marziani
,
bensì
all
'
Inter
,
che
questa
vittoria
ha
voluto
e
poi
ha
difeso
con
saggio
realismo
.
Il
gran
premere
della
Juventus
ha
pure
confermato
che
le
mancano
uomini
capaci
di
sfondare
.
Effettivamente
,
dopo
tanto
agitarsi
,
una
squadra
ha
diritto
che
qualcuno
segni
,
in
attacco
.
Heriberto
verrà
criticato
per
la
mossa
di
Mazzia
ala
:
altre
volte
giovò
a
impattare
un
'
Inter
ben
più
minacciosa
e
forte
di
questa
:
ma
il
calcio
è
un
mistero
agonistico
e
non
vale
stupirsi
di
nulla
.
Fin
quando
ha
giocato
per
vincere
,
la
Juventus
ha
esibito
schemi
assai
più
razionali
di
quelli
interisti
.
Quel
Leoncini
lanciato
a
grandi
falcate
in
area
e
puntualmente
cercato
dalla
destra
non
è
un
caso
fortuito
;
così
Traspedini
quando
si
apposta
per
i
traversoni
di
Cines
.
Sbilanciata
in
avanti
nell
'
ansia
di
recuperare
,
la
Juventus
ha
mostrato
qualche
cordone
ruvido
in
difesa
,
però
non
si
può
farle
colpa
.
Troppo
incerto
,
al
contrario
,
il
portiere
.
Il
centro
campo
,
presidiatissimo
,
ha
rifornito
le
punte
con
ammirevole
impegno
.
Del
Sol
si
è
battuto
allo
stremo
con
Suarez
,
giungendo
a
leticare
per
colpa
di
quel
caratterino
che
è
il
suo
più
celebre
connazionale
.
Cines
ha
dato
l
'
anima
.
Il
frenetico
Bedin
aveva
troppi
impegni
per
dedicarsi
a
lui
solo
;
più
accorto
Corso
nel
secondo
tempo
.
Il
modulo
applicato
da
Heriberto
contemplava
due
punte
:
Meníchellí
a
destra
(
con
Burgnich
)
,
Traspedini
a
sinistra
(
con
Guarneri
)
.
Nel
settore
centrale
si
smarcavano
a
turno
Leoncini
,
gli
interni
e
lo
stesso
Gori
,
che
seguiva
Corso
.
Le
punte
interiste
erano
marcate
con
Salvadore
(
su
Domenghini
)
,
Bercellino
(
su
Mazzola
)
e
Leoncini
(
su
Jair
finché
non
l
'
ha
sballato
Castano
)
.
In
centro
campo
gli
altri
,
con
Del
Sol
e
Suarez
spesso
lontani
l
'
uno
dall
'
altro
,
e
Mazzia
beceramente
arretrato
per
risucchiare
Facchetti
e
farne
-
ah
jattura
-
il
giustiziere
.
Benché
sembri
paradossale
,
Mazzia
è
stato
davvero
un
protagonista
:
lui
ha
deciso
il
risultato
in
ogni
senso
:
togliendo
Facchetti
dall
'
umiliante
angolino
del
terzino
d
'
ala
,
segnando
un
bellissimo
gol
di
testa
e
sventandone
uno
-
già
fatto
-
a
Domenghini
.
Nel
secondo
tempo
,
Facchetti
ha
tenuto
Leoncini
,
che
stava
avanzato
,
e
non
ha
seguito
Mazzia
che
avrebbe
voluto
attirarlo
...
davanti
ad
Anzolin
.
Poche
note
di
cronaca
,
adesso
.
Batte
l
'
Inter
contro
vento
e
contro
sole
.
Al
3'
Del
Sol
raggiunge
Leoncini
con
un
lungo
spiovente
:
Traspedini
ha
portato
al
largo
Guarneri
e
Picchi
,
goffissimo
in
scarpe
non
sue
,
si
corica
al
momento
del
tackle
:
Leoncini
lo
salta
e
s
'
inciampa
(
provate
voi
,
sotto
quella
scarica
di
adrenalina
)
:
intanto
esce
Sarti
e
ha
un
attimo
di
sgomento
,
poi
si
corica
a
sua
volta
su
un
tocchetto
sciapo
di
Leoncini
solo
solissimo
!
È
la
miglior
fase
di
calcio
di
tutto
l
'
incontro
:
ma
Leoncini
la
sciupa
a
quel
modo
(
e
la
sventa
Sarti
,
bisogna
anche
dire
)
.
Forcing
interista
con
follie
podistiche
di
Suarez
e
Bedin
(
come
non
esistessero
le
punte
e
forse
non
esistono
davvero
)
.
Appena
scoccato
1'8'
,
tre
accaniti
dribbling
di
rimpallo
portano
Mazzola
a
traversare
troppo
lungo
dalla
destra
.
Palla
che
ristagna
a
sinistra
:
cross
di
Corso
:
fra
molte
gambe
,
quelle
armoniose
e
possenti
di
Facchetti
,
strepitoso
sinistro
angolato
,
basso
,
imparabile
:
gol
per
l
'
Inter
:
è
il
9'
.
Forcing
della
Juve
senza
sbocchi
.
Spunto
di
Jair
che
si
accentra
al
13'
.
Castano
lo
spiana
lui
mentre
serve
Mazzola
,
che
viene
a
sua
volta
spianato
da
Bercellino
.
Punizione
dal
limite
.
La
batte
Corso
a
sorpresa
,
sulla
destra
di
Anzolin
che
non
trattiene
.
La
falcata
marziana
di
Facchetti
propizia
anche
lo
scatto
,
un
piatto
destro
a
rete
:
2-0
:
è
il
14'
.
Troppa
grazia
!
Ammonito
Cines
per
un
tackle
galeotto
su
Suarez
,
che
fa
lazzi
da
morituro
.
Un
sinistrone
di
Salvadore
parato
.
Forcing
juventino
,
paesano
ribattere
dell
'
Inter
.
Però
al
27'
Suarez
apre
lungo
su
Jair
,
zoppo
e
traballante
.
Jair
arresta
e
Suarez
,
scatenato
,
viene
a
prendersi
la
palla
,
avanza
a
destra
,
si
accentra
,
crossa
:
il
suo
cross
viene
alzato
da
Bercellino
a
ritroso
:
sul
rimbalzo
entrano
Leoncini
e
Anzolin
,
che
ne
resta
comicamente
superato
:
alle
sue
spalle
,
demoniaco
fasso
-
tuto
-
mi
,
ancora
Suarez
.
Riceve
il
dono
e
,
giunto
al
fin
della
licenza
,
tocca
in
rete
per
il
3-0
.
Di
tutto
il
resto
,
per
un
proposito
o
per
l
'
altro
,
ho
già
detto
:
così
del
gol
di
Mazzia
e
della
sola
cosa
buona
combinata
da
Domenghini
al
40'
,
dopo
un
falloso
dribbling
di
Facchetti
ai
danni
di
Salvadore
:
destro
a
pallonetto
,
ma
lungo
per
sorvolare
Anzolin
in
uscita
:
stacco
di
Mazzia
che
incorna
e
si
allocchisce
,
ma
così
evita
un
beffardo
e
sicuramente
ingiusto
4-1
.
Come
sempre
succede
fra
interisti
e
juventini
,
le
tribune
si
vuotano
in
un
gran
baccagliare
dei
meno
soddisfatti
,
che
questa
volta
non
sono
gli
interisti
.
StampaQuotidiana ,
Barcellona
,
5
.
È
vero
:
ho
chiesto
a
tutti
,
non
credendo
ai
miei
occhi
e
nemmeno
al
mio
taccuino
,
che
pure
è
pieno
zeppo
di
note
:
l
'
Italia
ha
battuto
il
Brasile
ed
ha
acquisito
il
diritto
a
giocarsi
giovedì
la
prima
semifinale
con
la
Polonia
!
Io
dunque
metterò
il
saio
dei
flagellanti
e
seguirò
la
processione
di
san
Bartolomeo
il
mese
d
'
agosto
al
mio
paese
.
Ha
vinto
l
'
Italia
,
sì
,
e
il
magno
Brasile
è
andato
insieme
-
come
si
dice
in
lombardo
-
ed
ora
torna
a
casa
scornato
.
Un
uruguagio
che
non
dico
mi
ha
rivelato
di
averli
battuti
nel
'50
,
quando
erano
infinitamente
più
forti
di
oggi
,
buttandosi
su
ogni
palla
e
gridando
con
sleale
insolenza
:
«
Dejame
la
pelota
,
negro
!
»
(
«
lasciami
la
palla
,
negro
!
»
)
.
I
poveri
brasiliani
diventavano
matti
e
gemevano
rabbia
e
impotenza
,
e
gli
uruguagi
,
perfidi
razzisti
per
l
'
occasione
,
li
hanno
sistemati
quando
loro
avevano
già
pronto
il
disco
con
l
'
inno
per
i
campeaos
do
mundo
.
Io
non
credo
che
gli
italiani
abbiano
usato
le
stesse
armi
degli
uruguagi
nel
'50
(
e
magari
anche
l
'
anno
scorso
,
al
Mundialito
)
:
so
tuttavia
che
hanno
seguito
la
stessa
tattica
:
li
hanno
lasciati
giocare
e
illusi
di
essere
i
più
forti
in
terra
.
Loro
ci
hanno
creduto
e
sono
stati
presi
d
'
infilata
.
Per
due
volte
sono
riusciti
a
pareggiare
i
gol
di
Rossi
,
e
il
pareggio
bastava
loro
a
passare
il
turno
per
differenza
reti
,
ma
alla
terza
prodezza
di
Rossi
non
sono
più
riusciti
a
raccattarsi
.
Ciascuno
di
loro
ha
preteso
di
sbrigarsela
per
suo
conto
:
e
quali
che
fossero
le
sue
prodezze
doveva
arrendersi
alla
fine
,
perché
gli
azzurri
facevano
squadra
e
loro
,
i
brasiliani
,
non
la
facevano
.
E
s
'
incaponivano
fino
a
perdere
il
color
cioccolato
o
liquirizia
e
farsi
lividi
com
'
erano
lividi
i
loro
compagni
bianchi
,
Oscar
in
retrovia
,
Zico
e
Falcao
e
Socrates
in
centrocampo
e
in
attacco
.
Onestamente
,
io
avevo
parlato
di
un
pellegrinaggio
al
Tibidabo
.
Costretto
a
tradurre
in
cifre
il
mio
pronostico
,
temevo
che
dovessimo
perdere
di
goleada
,
dico
per
quattro
o
cinque
gol
a
pochi
:
e
quasi
tutti
che
ho
sentito
parlare
dell
'
incontro
,
domandavano
scherzosamente
quando
sarebbe
partito
l
'
autobus
per
l
'
allenamento
del
magno
Brasile
.
Invece
è
vero
che
l
'
Italia
ha
vinto
e
che
il
magno
Brasile
torna
a
casa
.
La
spiegazione
si
rifà
al
sempiterno
mistero
agonistico
che
è
stato
,
rimane
e
sarà
il
gioco
del
calcio
.
Ha
incornato
Rossi
e
i
brasiliani
si
sono
guardati
sgrullando
come
mule
assediate
dai
tafani
.
Hanno
quasi
subito
pareggiato
e
si
sono
illusi
.
Rossi
gli
ha
rubato
una
palla
avvelenata
ed
ha
riportato
l
'
Italia
sul
2
a
1
con
un
tiro
dal
limite
che
ha
fatto
secco
Valdir
Peres
.
Poi
sono
stati
arrembaggi
roventi
.
I
brasiliani
soffocavano
se
stessi
intasando
a
frotte
la
nostra
area
:
non
riuscivano
letteralmente
a
controllare
la
palla
,
non
dico
a
tirare
.
Un
rimpallo
fortuito
ha
messo
Serginho
in
condizione
di
pareggiare
prima
di
Socrates
(
al
10'
)
:
ha
dovuto
affrettarsi
tanto
da
mettere
ignobilmente
fuori
.
Dalla
panchina
l
'
ha
maledetto
Telê
Santana
e
fin
da
allora
dev
'
essere
andato
granendo
in
lui
il
proposito
di
metterlo
fuori
alla
prima
occasione
.
L
'
ha
lasciato
alle
prese
con
Collovati
e
poi
con
Bergomi
,
che
si
è
conquistato
brillantemente
i
galloni
di
azzurro
.
Bergomi
è
un
jolly
,
cioè
uno
dei
pochi
,
pochissimi
che
possono
servire
in
tutti
i
quattro
ruoli
della
difesa
.
Serginho
si
è
arreso
.
E
con
lui
si
sono
via
via
arresi
i
suoi
compagni
.
Andare
insieme
,
in
lombardo
,
è
un
modo
di
dire
che
si
rifà
al
gergo
dei
tecnici
caseari
:
il
latte
si
coagula
e
guasta
:
il
siero
si
confonde
con
la
panna
e
rende
acido
tutto
.
Per
farlo
quaglíare
bene
il
latte
va
trattato
con
un
caglio
speciale
.
Così
il
calcio
,
e
se
io
mi
tiro
fuori
da
queste
metafore
(
elle
prometto
di
abbandonare
in
fretta
il
canone
dei
formaggiatti
per
tornare
al
calcio
,
che
è
mattissimo
sport
e
rispetta
l
'
agonismo
quando
così
vogliono
gli
astri
ed
Eupalla
,
rispetta
la
tecnica
,
ma
soprattutto
la
tattica
,
senza
la
quale
non
è
pensabile
che
si
possa
giocare
un
incontro
degno
.
Gli
italiani
parevano
discesi
da
Marte
anche
dopo
che
uno
li
aveva
visti
arrabbattarsi
e
lottare
allo
stremo
con
gli
argentini
.
Proprio
allora
ho
pensato
agli
uruguagi
e
all
'
inferiority
complex
che
afferra
alla
gola
i
negri
quando
non
si
chiamano
Pelé
(
ma
anche
del
Rey
ho
saputo
che
nell
'
intervallo
della
finale
1970
piangeva
in
aramaico
:
ed
eravamo
sull'1
a
1
,
non
certo
in
vantaggio
sul
Brasile
)
.
Sicuro
.
Gli
azzurri
parevano
marziani
.
Se
avessero
giocato
su
uno
standard
possibile
anche
Antognoni
e
Conti
e
Graziani
,
forse
la
scoppola
inferta
ai
brasiliani
sarebbe
stata
più
perentoria
.
Anche
nell
'
intervallo
,
quando
si
era
in
vantaggio
per
2
a
1
,
io
riflettevo
che
ben
tre
uomini
di
primo
piano
non
avevano
giocato
fra
gli
azzurri
e
quindi
era
impensabile
che
i
brasiliani
si
lasciassero
toreare
come
avevano
fatto
fino
al
45'
,
ciascuno
incornando
per
conto
suo
:
Zico
mostrando
invano
all
'
arbitro
la
maglia
strappatagli
da
Sala
ed
Din
Gentile
,
Socrates
corricchiando
sornione
con
un
distacco
da
calci
nel
sedere
,
Falcao
picchiando
anche
mica
male
nei
recuperi
difensivi
,
Serginho
sbattendo
le
palpebre
da
allocco
al
veder
Collovati
andarsene
con
le
lacrime
agli
occhi
,
i
difensori
concedersi
al
centrocampo
e
all
'
attacco
con
la
degnazione
di
chi
si
ritiene
troppo
forte
per
dimostrarsi
minimamente
preoccupato
.
Rileggo
il
taccuino
:
trovo
ancora
dei
«
siamo
cotti
»
da
uomo
di
poca
fede
.
E
si
badi
la
cottura
era
evidente
,
i
raccordi
fra
i
nostri
saltavano
spesso
.
Le
difese
erano
sempre
più
ansiose
.
Muraglie
umane
si
ergevano
innanzi
a
Dino
Zoff
in
un
pirlare
continuo
di
gente
con
gli
occhi
fissi
e
sbarrati
.
I
miei
timori
non
nascevano
dallo
scetticismo
,
bensì
da
constatazioni
perfino
troppo
ovvie
.
Uscivamo
da
un
incubo
per
rientrarvi
subito
dopo
.
Nessuno
riusciva
a
tenere
palla
in
centrocampo
.
Rossi
aveva
perduto
smalto
nel
lottare
quasi
sempre
da
solo
contro
giganti
che
lo
sovrastavano
.
Se
tentava
il
dribbling
di
scatto
lo
spingevano
con
astuzia
sleale
.
Una
volta
l
'
hanno
anche
abbattuto
di
spinta
in
area
.
Klein
non
ha
voluto
mollare
su
nulla
.
È
stato
splendido
anche
nella
pervicacia
del
sadico
.
Ma
quando
una
palla
era
buona
,
Rossi
tornava
a
impettire
come
certi
cavalli
da
guerra
al
suonare
della
tromba
:
ha
fallito
il
possibile
3
a
1
perché
forse
l
'
occasione
era
troppo
agevole
,
e
nonché
impuntarsi
su
quella
vi
si
è
rilassato
anzitempo
.
Il
recupero
di
Rossi
è
un
merito
del
quale
va
senz
'
altro
lodato
Bearzot
.
Mi
sono
stupito
invece
che
non
abbia
pensato
di
toglier
fuori
Graziani
,
che
non
ne
azzeccava
una
e
troppo
dimenticato
dai
compagni
si
andava
disanimando
a
vista
d
'
occhio
.
Bearzot
aveva
preannunciato
una
marcatura
mista
,
a
uomo
e
a
zona
:
non
si
è
smentito
per
banale
gusto
di
far
pretattica
.
In
effetti
non
si
è
mai
visto
un
avversario
che
non
avesse
di
fronte
o
alle
costole
un
azzurro
.
E
quando
i
brasiliani
facevano
muro
a
ridosso
di
Zoff
,
anche
i
nostri
facevano
muro
,
timorosi
di
nulla
,
sicuri
,
perfino
spavaldi
in
certi
atteggiamenti
agonistici
.
Quando
è
stato
picchiato
duro
Tardelli
,
è
entrato
il
mio
caro
Marini
con
l
'
esperienza
del
vecchio
drago
che
ha
fiutato
il
colpo
e
non
se
ne
voleva
lasciar
scappare
a
nessun
costo
.
Marini
ha
perseguito
Cerezo
fino
a
fargli
perdere
la
sinteresi
.
Socrates
,
lui
girava
a
largo
.
Il
sostituto
di
Serginho
,
nero
come
un
blocco
di
antracite
,
ha
tentato
invano
di
filtrare
dalla
destra
.
Qui
tiravano
gli
ultimi
fiati
Cabrini
e
Gentile
,
accanto
a
loro
si
battevano
Bergomi
e
Scirea
,
e
Zoff
con
giovanile
prontezza
saltava
su
ogni
palla
.
In
una
sola
occasione
è
uscito
da
l
'
area
fallendo
di
ciccata
una
respinta
con
il
destro
:
negli
ultimi
istanti
è
sceso
in
picchiata
come
un
falco
sulla
palla
che
stava
entrando
:
la
TV
ha
dimostrato
che
aveva
soltanto
sfiorato
la
linea
;
e
perché
fosse
gol
avrebbe
dovuto
superarla
.
Con
quali
stranguglioni
io
abbia
seguito
l
'
incontro
nella
sua
parte
finale
non
sto
a
dire
per
comune
pudore
.
Sul
piano
tecnico
ho
detto
quanto
ho
potuto
,
vibrando
fin
troppo
frettolosi
polpastrelli
sulla
tastiera
.
L
'
incontro
ha
una
sua
spiegazione
che
risulterà
sempre
più
logica
via
via
che
potremo
riflettere
sulle
sue
fasi
salienti
.
La
vittoria
è
legittima
e
acquista
sicuro
valore
storico
.
Come
ai
tempi
del
4
a
3
con
la
Germania
,
il
dubbioso
e
incerto
prestigio
del
nostro
calcio
è
stato
risollevato
d
'
un
colpo
.
Il
merito
è
di
tutti
,
dei
dirigenti
,
dei
tecnici
e
ovviamente
dei
giocatori
.
Sento
dire
,
mentre
chiudo
,
che
parecchi
dei
nostri
prodi
sono
stati
duramente
segnati
nel
corso
di
un
combattimento
che
non
ha
mai
concesso
pause
.
Chi
possa
giocare
contro
la
Polonia
non
è
dato
sapere
.
Per
il
momento
è
solo
da
deplorare
che
una
formula
largamente
astrusa
riproponga
incontri
già
delibati
e
sofferti
nel
primo
turno
come
la
Polonia
e
l
'
Italia
.
Pensare
a
domani
è
troppo
presto
.
Io
sono
stremato
per
l
'
emozione
e
per
l
'
ennesima
conferma
dell
'
imprevedibilità
del
calcio
a
certi
livelli
.
Per
la
prossima
mi
propongo
uno
studio
accurato
dei
particolari
,
che
almeno
venga
onorata
la
storia
di
questo
sport
così
protervamente
legato
ai
capricci
del
caso
e
alla
indole
precaria
di
chi
lo
fa
.
Se
non
pigio
troppo
sui
pistoni
della
tromba
,
mi
perdoni
il
lettore
.
Di
calcio
preferisco
sempre
parlare
a
freddo
.
Quando
il
cuore
salta
in
gola
,
ovviamente
per
l
'
emozione
e
la
gioia
,
il
cervello
stenta
ad
argomentare
.
E
poi
debbo
farmi
tagliare
addosso
i
panni
del
flagellante
.
Al
Tibidabo
li
farò
benedire
.
Parola
di
Gianni
Brera
.