StampaPeriodica ,
Nel
dicembre
del
1826
il
Foscolo
scriveva
a
Liverpool
ad
un
amico
,
il
quale
s
'
era
proposto
d
'
andare
a
Londra
a
fargli
una
visita
:
«
Il
mio
consiglio
sarebbe
che
non
veniste
a
trovarmi
,
perché
sono
in
molto
misero
stato
,
e
la
mia
vista
vi
affliggerebbe
»
.
Egli
era
davvero
in
molto
misero
stato
,
tanto
misero
,
che
senza
il
soccorso
di
un
generoso
amico
sarebbe
forse
,
come
egli
stesso
dice
in
una
di
queste
lettere
,
morto
qualche
mese
innanzi
.
Morì
invece
nel
settembre
dell
'
anno
di
poi
;
e
le
privazioni
e
i
dolori
degli
ultimi
quattro
anni
affrettarono
probabilmente
,
se
non
produssero
,
la
morte
.
Accade
non
di
rado
che
intorno
agli
uomini
straordinari
d
'
animo
e
d
'
ingegno
si
formino
come
due
partiti
opposti
,
il
partito
degli
ammiratori
ad
ogni
costo
,
e
quello
di
coloro
che
,
con
la
scusa
di
manifestare
la
verità
,
nascosta
o
travisata
dagli
altri
,
insistono
con
una
specie
di
compiacenza
sulle
debolezze
e
gli
errori
.
Oggimai
tutti
quelli
che
studiano
senza
secondi
fini
sono
d
'
accordo
in
ciò
,
che
la
verità
si
deve
sempre
a
tutti
ed
in
tutto
,
e
che
la
vita
degli
uomini
grandi
,
se
s
'
ha
da
scriverla
,
s
'
ha
da
scriverla
quale
dallo
studio
diligente
e
spassionato
dei
fatti
risulta
che
fu
.
L
'
idea
che
gli
uomini
,
ai
quali
toccò
in
sorte
una
particella
maggiore
di
divinità
,
non
abbiano
da
avere
con
sé
niente
di
quel
d
'
Adamo
,
o
che
almeno
giovi
rappresentarli
come
se
tali
fossero
stati
,
è
una
idea
che
non
cammina
più
:
la
realtà
ha
finito
di
roderle
in
questi
ultimi
anni
le
gambe
.
Se
non
ci
scandalizziamo
troppo
di
tanti
vizi
di
tanta
gente
volgare
,
o
che
la
ricchezza
soltanto
distingue
dal
volgo
,
perché
vorremo
meravigliarci
o
sdegnarci
degli
errori
di
coloro
che
compensano
con
molte
nobili
qualità
le
loro
debolezze
?
E
queste
debolezze
hanno
spesso
così
profonda
radice
nell
'
animo
di
chi
le
possiede
,
sono
così
intimamente
connesse
con
tutte
le
facoltà
di
lui
,
che
,
tacendone
,
non
si
spiegherebbe
interamente
l
'
uomo
.
Si
può
dunque
,
e
si
deve
,
parlare
;
ma
con
reverente
indulgenza
:
parlarne
altrimenti
è
indizio
d
'
animo
gretto
o
maligno
.
Gli
uomini
grandi
,
tanto
non
sono
esenti
dalle
debolezze
della
natura
umana
,
che
il
più
delle
volte
si
cercano
invano
in
essi
alcune
di
quelle
umili
virtù
,
che
molti
uomini
anche
volgari
possiedono
,
e
che
sono
la
guida
più
sicura
alla
tranquilla
felicità
della
vita
.
Perciò
forse
principalmente
è
vera
quella
sentenza
del
Leopardi
,
che
alla
grandezza
dell
'
ingegno
va
spesso
congiunta
la
infelicità
;
benché
egli
la
sostenesse
con
intendimenti
diversi
e
per
diverse
ragioni
.
Al
Foscolo
mancò
,
fra
le
altre
,
la
virtù
di
sottomettere
ai
consigli
della
prudenza
il
sodisfacimento
dei
propri
desidèri
.
Quel
savio
dettato
popolare
:
«
Bisogna
fare
il
passo
secondo
la
gamba
»
,
che
ha
fatto
e
fa
la
contentezza
di
tanta
buona
gente
,
si
direbbe
che
fu
da
lui
perfettamente
ignorato
.
Se
lo
conobbe
,
e
si
provò
a
metterlo
in
pratica
,
non
gli
riuscì
:
la
volontà
,
per
quanto
forte
,
non
bastò
a
vincere
l
'
inclinazione
naturale
.
Egli
,
che
in
tempo
di
guerra
avea
saputo
sopportare
con
sereno
animo
le
fatiche
e
privazioni
più
dure
della
milizia
,
non
sapeva
,
ridottosi
nella
pacifica
vita
di
letterato
e
di
professore
a
Milano
e
a
Pavia
,
adattarsi
a
vivere
in
quella
modesta
condizione
che
i
suoi
guadagni
gli
consentivano
:
egli
,
che
esulando
nella
Svizzera
,
con
una
salute
già
mezzo
rovinata
,
s
'
era
messo
tranquillamente
a
pericolo
di
patire
la
fame
ed
il
freddo
,
avea
nei
tempi
ordinari
bisogno
delle
sue
stufe
,
de
'
suoi
tappeti
,
delle
sue
elegantissime
tazze
di
porcellana
,
della
sua
cara
e
fida
teiera
nera
,
senza
la
quale
gli
pareva
di
non
poter
fare
colazione
.
Arrivato
a
Londra
con
pochi
denari
,
bisognoso
di
guadagnare
per
vivere
,
e
sempre
incerto
della
domani
,
non
sapeva
,
passando
davanti
al
negozio
di
un
orefice
o
di
un
ebanista
,
resistere
alla
tentazione
di
comprare
un
oggetto
d
'
arte
o
un
bel
mobile
.
In
un
gran
fascio
di
conti
,
ricevute
,
cambiali
,
e
altre
carte
d
'
interessi
privati
,
ch
'
io
mi
son
preso
la
cura
di
esaminare
a
una
a
una
(
e
mentre
le
sfogliavo
,
esse
mi
venìan
raccontando
una
lunga
storia
di
piaceri
e
di
dolori
,
di
sodisfazioni
e
d
'
umiliazioni
,
di
speranze
e
di
disinganni
,
di
propositi
fatti
e
non
mantenuti
,
d
'
ansie
,
di
paure
,
di
pentimenti
,
che
travagliarono
i
primi
sei
anni
,
pur
i
meno
infelici
,
della
vita
del
Foscolo
in
Inghilterra
)
,
in
cotesto
fascio
di
carte
,
dove
fra
le
note
del
carbonaio
e
del
barbiere
,
della
stiratrice
e
del
calzolaio
,
stanno
il
catalogo
dei
libri
e
l
'
inventario
dei
mobili
del
Digamma
cottage
venduti
all
'
incanto
,
c
'
è
una
fattura
del
gioielliere
Wells
in
data
del
20
giugno
1818
,
quietanzata
,
per
un
servizio
da
tavola
in
argento
del
valore
di
lire
1600;
c
'
è
una
ricevuta
,
in
data
dello
stesso
giorno
,
di
un
negoziante
di
mobili
,
per
lire
550
,
prezzo
di
una
tavola
e
di
tre
sedie
;
ci
sono
due
ricevute
,
una
dello
stesso
giorno
,
una
di
tre
giorni
avanti
,
per
oltre
seicento
lire
di
biancheria
;
c
'
è
una
fattura
del
4
giugno
per
una
sedia
da
viaggio
,
del
prezzo
di
lire
cinquecento
.
Il
Foscolo
faceva
tutte
queste
spese
per
una
villetta
che
aveva
presa
in
affitto
a
Moulsey
,
in
una
incantevole
posizione
,
tanto
incantevole
che
gli
permetteva
il
lusso
di
regalare
a
'
suoi
amici
l
'
uva
colta
da
una
vite
che
adornava
le
muraglie
esterne
della
casa
.
Le
sole
spese
accennate
da
me
,
fatte
tutte
nello
stesso
mese
di
giugno
,
anzi
quasi
tutte
nello
stesso
giorno
,
superano
le
tremila
lire
,
e
lasciano
facilmente
indovinare
che
dovettero
essere
accompagnate
e
seguìte
da
molte
altre
.
Naturalmente
,
comprata
la
carrozza
,
ci
volle
il
cavallo
;
comprato
il
cavallo
,
ci
volle
il
cocchiere
;
de
'
quali
Ugo
aveva
veramente
bisogno
,
perché
,
ritiratosi
in
campagna
per
aver
più
quiete
e
agio
da
lavorare
,
gli
occorreva
recarsi
spesso
in
città
,
dove
lo
chiamavano
gli
amici
e
gli
affari
,
e
dove
aveva
perciò
seguitato
a
tener
un
quartierino
mobiliato
in
Woodstock
street
.
Non
più
che
tre
mesi
innanzi
dal
tempo
di
quelle
spese
per
la
villa
,
nel
marzo
del
1818
,
egli
terminava
una
lettera
alla
Quirina
Magiotti
con
queste
parole
:
«
Le
forze
mancano
:
il
tempo
passa
;
e
s
'
io
non
provvedo
,
la
miseria
può
condurmi
da
un
'
ora
all
'
altra
all
'
infamia
»
.
E
quasi
tutte
le
lettere
che
dopo
il
suo
arrivo
in
Inghilterra
avea
scritte
fino
allora
in
Italia
erano
piene
del
racconto
delle
sue
miserie
.
Qual
radicale
cambiamento
era
nello
spazio
di
soli
tre
mesi
avvenuto
nella
sua
condizione
?
Tutto
il
cambiamento
era
questo
:
l
'
Edinburgh
Review
avea
pubblicato
un
suo
articolo
,
e
glie
lo
avea
pagato
profumatamente
,
32
lire
sterline
per
ogni
sedici
pagine
,
invece
delle
15
lire
che
usava
pagare
agli
altri
.
L
'
articolo
era
stato
lodatissimo
.
Oltre
ciò
egli
avea
fissato
alcun
lavori
con
l
'
Hobhouse
,
il
quale
gli
avea
anticipato
,
un
po
'
in
conto
di
quei
lavori
,
un
po
'
a
titolo
di
prestito
,
qualche
somma
,
e
gli
avea
dato
speranza
di
altre
simili
anticipazioni
.
Questa
,
dico
,
tutta
la
realtà
del
cambiamento
:
ma
questa
povera
realtà
si
strascicava
dietro
una
coda
di
aurei
sogni
infinita
.
Ecco
la
coda
.
Giacché
le
Riviste
lo
pagavano
sì
bene
,
egli
stabilì
,
cioè
s
'
immaginò
,
che
avrebbe
dato
all
'
Edinburgh
e
alla
Quarterly
Review
otto
articoli
l
'
anno
,
i
quali
gli
avrebbero
portato
un
guadagno
sicuro
di
quattrocento
sterline
nette
,
quanto
gli
ci
voleva
appunto
per
vivere
.
Provveduto
al
vivere
quotidiano
,
bisognava
pensare
alle
eventualità
del
futuro
.
Egli
però
(
ecco
il
séguito
della
coda
)
avea
proposto
ad
alcuni
librai
il
disegno
di
pubblicare
in
trentasei
volumetti
alcuni
classici
italiani
illustrati
da
lui
;
e
i
librai
lo
aveano
assicurato
che
,
trovandosi
,
come
pareva
probabile
,
un
migliaio
di
compratori
,
avrebbe
ritratto
dal
suo
lavoro
,
nei
quattro
o
cinque
anni
che
ci
volevano
per
compierlo
,
un
capitale
almeno
di
diecimila
sterline
.
L
'
uomo
,
se
anche
per
natura
incredulo
e
dubitante
,
è
sempre
disposto
a
credere
le
cose
che
gli
fa
piacere
e
bisogno
che
avvengano
;
salvo
poi
,
se
non
avvengono
,
a
disperarsi
e
pigliarsela
con
gli
uomini
e
col
destino
.
Quei
calcoli
di
guadagno
si
disegnavano
alla
bella
prima
nella
mente
del
Foscolo
come
tanto
matematicamente
esatti
e
sicuri
,
ch
'
egli
non
dubitava
di
annunziare
agli
amici
e
ai
parenti
la
sua
mutata
fortuna
,
e
credeva
,
in
bonissima
fede
,
io
avviso
,
di
potere
spendere
anticipatamente
senza
nessun
pericolo
una
parte
di
quel
guadagno
.
Non
già
che
prima
e
dopo
questo
brevissimo
sogno
dorato
egli
conducesse
in
Inghilterra
una
vita
molto
economica
;
ma
,
prima
almeno
,
non
spendeva
,
credo
,
con
tanto
allegra
sicurezza
.
Le
notizie
della
sua
poco
economica
vita
arrivavano
fino
dai
primi
tempi
in
Italia
,
esagerate
forse
,
come
accade
,
e
forse
contrastanti
col
racconto
delle
miserie
portato
dalle
sue
lettere
.
Giulio
,
il
suo
buon
fratello
,
che
gli
avea
procacciato
il
danaro
col
quale
condursi
a
Londra
e
mantenercisi
qualche
tempo
,
che
vedea
passare
i
mesi
senza
che
Ugo
paresse
rammentarsi
degl
'
impegni
lasciati
in
Italia
,
Giulio
,
che
lo
conoscea
troppo
bene
,
che
avea
veduto
co
'
propri
occhi
a
Milano
e
a
Pavia
la
vita
di
lui
,
gli
scrisse
nel
giugno
del
1817
:
«
Da
molte
persone
ti
sento
a
Londra
e
onorato
e
con
molti
mezzi
da
far
danaro
.
Da
te
non
so
né
liete
,
né
tristi
nuove
;
però
ne
scrivesti
di
lacrimevoli
a
Firenze
.
A
settembre
finisce
l
'
affitto
della
casa
,
pagato
fino
ad
ora
dal
signor
Spiridione
Naranzi
,
il
quale
si
mostrò
e
nell
'
occasione
della
malattia
e
per
le
spese
del
funerale
buon
amico
e
affezionato
parente
.
Penso
che
la
sorella
potrà
ristringersi
in
due
stanze
,
e
la
spesa
della
pigione
sarà
assai
minore
;
e
penso
che
anche
per
la
pensione
tu
potrai
in
parte
essere
alleggerito
,
a
meno
che
la
fortuna
tua
,
e
più
che
la
fortuna
il
tuo
sistema
di
vita
ti
permetta
di
far
pagare
i
dieciotto
napoleoni
al
mese
.
Per
conto
mio
ho
mandato
e
manderò
finché
potrò
la
stessa
pensione
,
sebbene
mi
sia
di
sommo
peso
,
e
tale
da
obbligarmi
a
privazioni
dolorosissime
;
ma
mi
sostiene
il
conforto
di
non
avermi
nulla
a
rimproverare
,
e
trovo
nello
stesso
sacrifizio
molta
dolcezza
.
Se
le
letture
letterarie
che
tu
farai
,
se
la
ristampa
delle
tue
opere
,
o
la
pubblicazione
di
qualche
nuova
,
ti
mettono
in
istato
di
possedere
qualche
somma
,
non
trascurare
per
carità
,
fratel
mio
,
di
spedire
del
danaro
a
Visconti
.
Non
ti
nasconderò
che
siffatto
pensiero
è
un
chiodo
ognor
fitto
nel
cuore
;
sì
perché
conosco
la
situazione
dell
'
amico
,
e
sì
anche
perché
un
poco
d
'
amor
proprio
mi
lacera
,
che
gli
stranieri
faccian
tanto
per
mantenere
la
nostra
famiglia
»
.
Non
era
questa
la
prima
volta
che
Giulio
scriveva
in
tono
di
amorevole
rimprovero
ad
Ugo
.
Il
primo
febbraio
dell
'
anno
stesso
gli
avea
scritto
una
lettera
di
lamento
molto
più
amaro
.
«
T
'
incalzi
,
gli
diceva
,
l
'
idea
degli
obblighi
tuoi
verso
Visconti
,
come
mi
tien
sollecito
il
timore
ch
'
ei
resti
scoperto
in
una
somma
consacrata
con
tanta
generosità
e
con
tanti
sacrifizi
per
la
migliore
delle
azioni
.
E
sai
tu
perch
'
io
tremo
?
Non
è
perch
'
io
dubiti
che
ti
manchi
volontà
,
o
danaro
,
ma
bensì
perché
ti
manca
economia
e
quell
'
assieme
d
'
idee
indispensabili
per
avanzarti
i
mezzi
necessari
e
pòrti
la
calma
nel
seno
col
disimpegno
de
'
tuoi
doveri
.
Non
ti
adirare
con
queste
verità
;
è
il
fratel
tuo
che
ti
parla
,
che
ti
ama
più
di
sé
stesso
e
che
ti
difende
costantemente
contro
tutti
quelli
che
tentano
intaccare
la
tua
delicatezza
;
ma
io
come
tuo
verace
amico
devo
scoprirti
con
verità
i
difetti
tuoi
,
se
parmi
che
tu
ne
abbia
,
e
tu
devi
correggerti
,
se
trovi
le
mie
ragioni
giuste
»
.
Chi
conosce
l
'
animo
altiero
d
'
Ugo
,
chi
sa
come
egli
amava
la
famiglia
,
s
'
immagina
facilmente
che
queste
lettere
del
fratello
dovettero
essergli
peggio
che
coltellate
.
Le
punte
di
quei
rimproveri
dovettero
penetrargli
tanto
più
a
fondo
nel
cuore
,
quanto
i
rimproveri
erano
più
amorevoli
,
e
,
in
parte
almeno
,
meritati
.
Ugo
passò
dei
giorni
ben
tristi
,
e
credo
non
ebbe
pace
finché
non
riuscì
a
trovare
e
mandare
il
denaro
che
dovea
.
Egli
era
allora
in
cattivissime
condizioni
economiche
;
ma
non
gli
mancò
l
'
aiuto
degli
ammiratori
ed
amici
.
Lord
Guilford
gli
scriveva
il
7
di
giugno
,
inviandogli
una
somma
di
danaro
,
e
pregandolo
di
rivolgersi
a
lui
nei
suoi
bisogni
.
«
La
tenuità
dell
'
acchiusa
somma
,
diceva
,
Le
proverà
che
non
voglio
abusare
della
sua
confidenza
»
.
Il
22
settembre
Lady
Westmoreland
lo
pregava
molto
delicatamente
e
cortesemente
di
accettarla
come
banchiera
per
la
piccola
somma
di
cinquanta
lire
sterline
:
«
C
'
est
possible
egli
scriveva
que
même
la
petite
somme
de
50
L
.
pourra
vous
être
utile
et
vous
débarrasser
de
quelques
personnes
aux
arrangements
qui
pourraiet
entraîner
plus
de
dépense
.
Pardonnez
donc
la
liberté
que
je
prends
et
attribuez
-
la
à
ma
franchise
naturelle
»
.
Nello
stesso
mese
un
amico
,
che
firmava
con
le
sole
iniziali
R.U.
,
lo
avvertiva
che
i
banchieri
Hoskins
avevano
accettato
di
negoziare
una
sua
cambiale
,
e
chiudeva
la
lettera
facendogli
coraggio
:
«
Chassez
le
chagrin
:
luttez
avec
plus
d
'
énergie
pour
vaincre
la
mauvaise
fortune
.
Tu
ne
cede
malis
Je
m
'
occuperai
de
votre
affaire
,
mais
en
même
temps
fiez
-
vous
à
vous
-
même
»
.
Quando
Ugo
fosse
in
grado
di
mandare
in
Italia
i
denari
pei
quali
Giulio
lo
sollecitava
,
non
saprei
dire
;
ma
che
li
mandò
non
più
tardi
della
prima
metà
del
1818
si
capisce
da
una
lettera
di
Giulio
stesso
dell
'
agosto
di
quell
'
anno
,
con
la
quale
si
rallegrava
col
fratello
della
sua
buona
fortuna
.
Sopra
che
fragili
fondamenta
questa
buona
fortuna
posasse
lo
abbiam
veduto
;
e
il
Foscolo
non
tardò
molto
ad
accorgersi
che
aveva
sognato
.
In
una
lettera
alla
Quirina
Magiotti
in
data
del
20
settembre
,
posteriore
cioè
di
soli
quattro
mesi
all
'
annunzio
che
avea
dato
anche
a
lei
delle
sue
mutate
condizioni
economiche
,
si
comincia
a
sentire
già
lo
sconforto
.
«
Il
mio
stato
apparente
,
le
scrive
,
è
quale
gli
amici
miei
vorrebbero
che
fosse
in
sostanza
;
ed
ho
dovuto
assumerlo
,
perché
qui
l
'
aspetto
e
il
sospetto
di
povertà
basta
a
farti
bandire
da
ogni
commercio
sociale
e
mercantile
.
E
se
i
librai
che
hanno
fatto
meco
il
contratto
dei
Classici
italiani
avessero
mai
pensato
che
io
non
lavoro
che
per
bisogno
,
mi
avrebbero
offerto
pochissimo
;
o
piuttosto
non
avrebbero
voluto
aver
che
fare
con
me
.
Il
segreto
del
vantaggiosissimo
contratto
fatto
sta
tutto
nella
certezza
in
cui
i
librai
sono
,
che
,
vivendomi
io
co
'
ricchi
,
ed
in
case
di
grandi
ricchi
,
i
ricchi
e
i
grandi
compreranno
e
faranno
comprare
le
cose
stampate
col
nome
mio
Dacché
ho
dovuto
essere
in
commercio
coi
librai
(
alcuni
de
'
quali
,
e
specialmente
uno
col
quale
ho
più
che
fare
,
vivono
alla
Rinuccini
e
alla
Corsini
)
,
mi
è
convenuto
fare
l
'
estremo
del
mio
potere
,
ed
anche
del
mio
non
-
potere
,
perché
essi
vedano
e
possano
affermare
come
trattano
con
un
autore
gentiluomo
Or
io
,
parte
per
saldare
alcuni
debiti
fatti
,
e
parte
per
l
'
avvenire
,
sto
angosciandomi
dì
e
notte
col
cuore
,
temendo
di
non
potere
far
presto
,
e
travagliando
con
la
mente
e
la
penna
»
.
Il
Foscolo
sentiva
il
bisogno
di
giustificarsi
agli
altri
,
e
più
che
agli
altri
a
sé
stesso
,
del
lusso
col
quale
viveva
;
ma
l
'
idea
che
quel
lusso
fosse
necessario
per
trovar
lavoro
e
guadagno
era
,
se
non
interamente
falsa
,
per
lo
meno
esagerata
.
Bisognerebbe
conoscere
poco
la
natura
umana
in
generale
,
e
quella
del
Foscolo
in
particolare
,
per
non
accogliere
almeno
il
dubbio
che
cotesta
falsa
idea
,
dalla
quale
derivarono
tutti
i
guai
e
le
miserie
ultime
,
veramente
grandi
,
del
povero
Ugo
,
non
gli
fosse
,
direi
quasi
,
suggerita
dalla
inclinazione
sua
,
che
lo
portava
ad
amare
la
compagnia
,
le
usanze
e
la
vita
dei
grandi
.
E
vivendo
coi
ricchi
e
coi
grandi
il
suo
carattere
altiero
lo
portava
naturalmente
a
non
voler
parere
da
meno
di
loro
.
Questa
era
una
debolezza
;
ma
chi
può
fargliene
rimprovero
,
quando
si
pensa
che
egli
solo
ne
portò
la
pena
(
e
qual
pena
!
)
,
e
che
senza
la
fonte
di
quella
debolezza
,
egli
forse
non
avrebbe
compiuto
tante
altre
azioni
belle
e
magnanime
?
Alla
fine
dell
'
anno
1818
il
sogno
di
miglior
fortuna
sognato
dal
Foscolo
era
compiutamente
dileguato
.
Fidando
troppo
sull
'
aiuto
dell
'
Hobhouse
e
sui
guadagni
che
sperava
fare
lavorando
per
lui
,
egli
aveva
(
scrive
alla
Magiotti
)
tralasciato
di
fare
articoli
per
le
riviste
,
e
avea
sospeso
l
'
edizione
del
primo
volume
dei
classici
(
benché
non
risulta
che
avesse
trovato
gli
associati
che
ci
voleano
per
cominciarla
)
;
e
quando
l
'
Hobhouse
,
impigliatosi
nelle
gravi
spese
di
una
elezione
politica
,
si
trovò
costretto
a
diminuire
le
somministrazioni
di
denaro
che
gli
faceva
e
a
modificare
le
sue
prime
proposte
circa
il
lavoro
da
compiere
insieme
,
il
povero
Ugo
si
trovò
in
grande
imbarazzo
,
e
dové
,
fra
le
altre
cose
,
abbandonare
la
sua
villetta
di
Moulsey
.
«
Lasciai
,
scrive
alla
Quirina
,
la
mia
casetta
di
campagna
,
di
cui
per
altro
pago
tuttavia
la
pigione
;
ma
non
ho
spese
domestiche
,
né
necessità
di
calessetto
e
cavallo
,
né
imposte
.
Vivo
alla
meglio
in
due
stanzette
mobiliate
in
Woodstock
street
,
e
che
dianzi
non
mi
serviranno
che
per
dormire
quando
ci
veniva
Oramai
il
mio
carattere
fa
perdonare
anche
dagl
'
lnglesi
alla
mia
povertà
»
.
Il
povero
Foscolo
(
diciamo
le
cose
crudamente
come
sono
)
non
avea
proprio
testa
per
il
governo
di
una
famiglia
,
fosse
pure
la
più
semplice
possibile
,
composta
cioè
,
come
la
sua
,
di
un
solo
individuo
.
C
'
è
d
'
altra
parte
tante
brave
persone
che
hanno
testa
da
ciò
,
ma
non
sanno
scrivere
un
solo
verso
come
quello
dei
Sepolcri
,
che
sarebbe
ingiusto
pigliarsela
troppo
con
la
natura
perché
non
sempre
riesce
a
fate
che
i
buoni
poeti
sieno
buoni
amministratori
:
ad
ogni
modo
chi
avrebbe
ragione
di
pigliarsela
sarebbero
i
poeti
stessi
,
sopra
i
quali
ricade
tutto
il
danno
del
non
possedere
quella
qualità
.
Il
Foscolo
dunque
era
uno
di
questi
infelici
.
A
considerare
le
corbellerie
che
faceva
,
e
i
guai
che
si
tirava
addosso
,
si
prova
quasi
un
senso
di
compassione
.
Scriveva
,
come
abbiamo
visto
,
che
per
mantenersi
a
Londra
gli
bastavano
diecimila
lire
l
'
anno
(
le
quali
,
se
non
eran
molto
,
non
erano
neanche
pochissimo
)
;
e
,
pagando
la
pigione
di
un
quartiere
mobiliato
in
città
,
spendeva
duemila
cento
lire
per
l
'
affitto
di
una
villa
,
spendeva
in
pochi
giorni
più
di
tremila
lire
per
alcuni
oggetti
di
arredamento
.
Credeva
e
diceva
,
ciò
non
ostante
,
di
essersi
ritirato
in
campagna
anche
per
economia
;
e
poi
per
economia
tornava
,
come
abbiam
visto
,
dalla
campagna
in
città
:
tornava
in
città
per
risparmiare
,
fra
le
altre
,
la
spesa
di
mantenimento
del
cavallo
,
e
comprava
un
cavallo
proprio
alla
vigilia
di
lasciare
la
campagna
.
S
'
era
fatto
costruire
una
rimessa
,
avea
comprato
il
calesse
;
e
dal
4
giugno
al
1°
dicembre
spendeva
350
lire
per
nolo
di
vetture
.
Un
savio
e
grasso
borghese
,
la
cui
amministrazione
vada
,
per
sua
fortuna
,
come
un
orologio
,
e
che
,
per
sua
fortuna
,
non
abbia
mai
letto
i
Sepolcri
né
udito
pronunziare
il
nome
di
Ugo
Foscolo
,
a
sentir
queste
cose
proromperebbe
:
Ma
che
razza
d
'
imbecille
era
costui
?
Ecco
uno
dei
benefizi
dell
'
essere
poeti
.
Le
ultime
parole
da
me
riferite
nella
lettera
alla
Magiotti
lascerebbero
supporre
che
il
Foscolo
,
tornando
in
città
,
avesse
introdotto
un
radicale
cambiamento
nel
suo
sistema
di
vita
.
Pur
troppo
non
era
così
.
Glie
ne
sarà
forse
balenata
l
'
intenzione
,
si
sarà
forse
anche
provato
a
metterla
in
atto
;
ma
la
volontà
non
gli
bastò
.
E
l
'
occasione
non
si
porgeva
davvero
troppo
favorevole
.
Era
quello
il
tempo
che
avea
cominciato
a
frequentare
assiduamente
la
famiglia
Russell
e
ad
innamorarsi
di
Carolina
.
Alla
naturale
inclinazione
,
rafforzata
dalla
consuetudine
si
aggiungeva
quindi
una
ragione
di
più
per
non
ritirarsi
dalla
società
in
mezzo
alla
quale
avea
fino
allora
vissuto
.
E
il
rimanere
in
cotesta
società
voleva
dire
mantenersi
nella
necessità
di
menare
una
vita
superiore
alle
sue
entrate
.
Le
lettere
d
'
Inglesi
a
Foscolo
inedite
e
i
documenti
concernenti
gl
'
interessi
privati
confermano
queste
induzioni
.
E
disgraziatamente
le
confermano
i
fatti
.
Anzi
,
il
Foscolo
non
era
ancora
arrivato
al
punto
culminante
delle
spese
eccessive
e
inconsiderate
.
Ci
arrivò
,
come
è
noto
,
nel
1822
,
quando
gli
venne
l
'
idea
di
fabbricare
.
La
incapacità
negli
affari
,
la
passione
per
ciò
che
chiamasi
confortabile
,
e
il
gusto
dell
'
artista
congiurarono
in
ciò
alla
sua
totale
rovina
.
È
singolare
,
incredibile
quasi
,
la
tranquilla
sicurezza
con
la
quale
egli
parla
a
Lady
Dacre
del
contratto
da
lui
conchiuso
per
la
costruzione
della
sua
casa
.
Il
Foscolo
pare
un
uomo
seduto
sopra
un
barile
di
polvere
,
al
quale
appicca
tranquillamente
il
fuoco
da
sé
.
Quella
casa
di
cui
aveva
fatto
egli
stesso
il
disegno
,
che
adornava
e
mobiliava
con
la
eleganza
di
un
artista
,
quella
casa
che
doveva
essere
e
fu
l
'
amor
suo
,
che
doveva
essere
e
non
fu
l
'
asilo
della
sua
vecchiezza
,
quella
casa
egli
non
doveva
abitarla
tranquillamente
neppure
un
anno
:
che
dico
?
neppure
un
mese
.
Chiunque
altri
avrebbe
saputo
ciò
avanti
di
far
gittare
la
prima
pietra
,
e
si
sarebbe
quindi
astenuto
dal
farla
gittare
.
La
casa
non
era
,
si
può
dire
,
finita
,
il
Foscolo
non
avea
cominciato
ad
abitarla
,
che
i
creditori
gli
furono
addosso
.
La
lettera
con
la
quale
parla
a
Lady
Dacre
del
contratto
è
del
marzo
1822;
e
nel
dicembre
egli
si
trovava
già
in
tali
angustie
per
la
impossibilità
di
far
fronte
a
'
suoi
impegni
,
che
pensò
di
aprirsene
a
quella
egregia
donna
e
al
marito
di
lei
,
chiedendo
loro
consiglio
sui
vari
modi
che
stava
escogitando
per
far
quattrini
.
Fra
cotesti
modi
c
'
era
quello
di
mettersi
a
dare
lezioni
private
.
Quando
in
cospetto
di
un
uomo
disgraziato
(
altri
dica
pure
,
disgraziato
per
colpa
sua
:
e
chi
,
a
questo
mondo
,
non
è
,
un
po
'
più
o
un
po
'
meno
,
l
'
artefice
della
propria
disgrazia
?
)
,
quando
in
cospetto
di
un
uomo
disgraziato
si
vede
un
'
anima
generosa
,
che
mostra
di
saperlo
intendere
e
compatire
,
che
sa
consolarlo
con
nobili
parole
,
le
quali
in
certi
casi
valgono
meglio
d
'
ogni
moneta
,
quelle
poche
volte
che
ciò
accade
,
un
galantuomo
si
sente
allargare
il
cuore
,
e
prova
una
certa
compiacenza
di
appartenere
al
genere
umano
.
Di
questa
compiacenza
noi
andiamo
debitori
a
Lady
Dacre
,
e
ci
è
largo
compenso
al
disgusto
che
proviamo
ripensando
la
crudele
leggerezza
e
la
severità
ingenerosa
con
la
quale
parlarono
del
Foscolo
il
Pecchio
ed
il
Tommaseo
.
Poiché
la
contemplazione
delle
nobili
idee
fa
bene
al
cuore
,
rileggiamo
qualche
passo
della
lettera
che
quella
gentil
donna
rispondeva
al
povero
Ugo
.
«
Povero
Foscolo
!
Votre
lettre
me
fait
beaucoup
de
peine
.
On
pourrait
blâmer
votre
imprudence
,
mais
cela
ne
guérirait
pas
le
mal
.
Lord
Dacre
,
qui
a
étudié
la
loi
dans
sa
jeunesse
,
aurait
pu
vous
donner
de
meilleurs
conseils
;
le
génie
ne
vaut
rien
pour
les
affaires
de
ce
bas
-
monde
.
Du
reste
ne
croyez
pas
que
le
parti
que
vous
voulez
prendre
(
quello
di
dare
lezioni
)
puisse
vous
rabaisser
dans
l
'
estime
de
ceux
dont
l
'
estime
vaille
quelque
chose
Vous
serez
toujours
Ugo
Foscolo
quand
on
vous
trouverait
labourant
la
terre
,
ou
raccommodant
vos
souliers
.
.
Nous
autres
femmelettes
qui
sommes
composées
de
gazes
et
de
rubans
,
et
dont
les
titres
sont
des
voitures
et
de
jolis
meubles
,
si
nous
perdons
tout
cela
,
nous
sommes
anéanties
.
Il
n
'
est
pas
ainsi
des
hommes
qui
se
sont
distingués
[
]
Mon
pauvre
Foscolo
,
ne
perdez
pas
courage
,
mais
ne
bâtissez
plus
de
maisons
Le
malheur
est
que
pour
vivre
il
faut
écrire
pour
les
ignorants
et
les
frivoles
;
pour
se
survivre
il
faut
écrire
pour
les
savants
et
les
sérieux
;
c
'
est
-
à
-
dire
que
pour
se
survivre
il
faut
mourir
de
faim
»
.
Chi
non
avrebbe
baciata
volentieri
la
mano
che
vergò
queste
nobili
parole
?
E
quanti
altri
,
non
dico
solamente
donne
,
ma
uomini
,
sono
capaci
di
sentire
e
di
esprimere
così
schiettamente
e
altamente
,
senza
nessuna
smorfia
,
senza
nessun
falso
sentimentalismo
,
la
compassione
e
il
rispetto
che
ispirano
le
sciagure
e
le
debolezze
di
un
animo
grande
?
Alle
generose
parole
seguirono
i
fatti
.
Lady
Dacre
suggerì
,
com
'
è
noto
,
al
Foscolo
di
dare
un
corso
di
lezioni
di
letteratura
italiana
,
e
si
adoperò
a
trovar
soscrittori
.
Il
corso
fruttò
,
al
dire
del
Foscolo
stesso
,
un
migliaio
circa
di
lire
sterline
;
le
quali
,
secondo
lui
,
avrebbero
dovuto
bastare
a
sanar
le
sue
piaghe
;
ma
non
bastarono
.
Egli
aveva
detto
a
Lord
Dacre
che
i
suoi
debiti
ascendevano
a
lire
600;
forse
non
pensando
che
ai
più
vicini
ed
urgenti
,
e
parendogli
che
il
termine
dei
più
lontani
non
dovesse
arrivar
mai
.
O
forse
la
sua
inesperienza
e
la
sua
passione
lo
trascinavano
e
l
'
accecavano
;
e
,
pagati
quei
debiti
,
ne
fece
degli
altri
,
fidando
al
solito
sopra
entrate
e
guadagni
che
poi
mancarono
.
Il
26
marzo
1823
scriveva
ad
un
amico
:
«
Ho
avuto
due
giorni
fa
la
soddisfazione
di
aggiustare
i
miei
conti
col
signor
G
.
,
e
,
grazie
al
cielo
,
il
banchiere
è
pagato
.
Ier
sera
mi
riuscì
di
sistemare
definitivamente
il
livello
delle
due
case
;
così
finalmente
si
chiude
il
lungo
capitolo
de
'
guai
che
per
più
mesi
mi
tennero
in
uno
stato
di
continua
ansietà
»
.
Ahimè
!
il
capitolo
non
era
chiuso
:
cioè
,
era
chiuso
;
ma
stava
per
aprirsene
un
altro
,
ben
più
doloroso
e
terribile
,
il
quale
non
doveva
chiudersi
che
con
la
morte
.
Ugo
seguitò
ad
abitare
la
sua
casa
,
e
a
fare
la
solita
vita
,
adducendo
sempre
le
solite
ragioni
.
«
La
mia
vita
,
scriveva
il
6
agosto
1823
alla
Magiotti
,
è
tale
quale
l
'
ha
veduto
qui
il
marchese
(
Gino
Capponi
,
ch
'
era
stato
a
Londra
nel
1819
)
:
affaticata
,
servile
in
fatto
a
'
librai
ed
a
'
divoratori
di
libri
,
benché
in
apparenza
io
mi
studi
di
farla
parere
vita
di
libero
uomo
gentile
.
E
guai
se
siffatte
apparenze
non
illudessero
i
librai
e
i
lettori
!
perché
qui
nessuno
vuole
aver
che
fare
con
chi
è
,
o
si
professa
,
o
par
povero
»
.
Il
Pecchio
che
,
tornando
di
Spagna
,
andò
a
visitare
il
Foscolo
appunto
nell
'
agosto
del
1823
,
scrive
che
lo
trovò
«
alloggiato
nel
nuovo
casino
,
con
tutto
il
lusso
d
'
un
fermiere
arricchito
,
passeggiando
su
'
più
bei
tappeti
di
Fiandra
,
coi
mobili
de
'
legnami
più
rari
,
con
statue
nell
'
atrio
della
casa
,
con
una
stufa
ripiena
di
fiori
esotici
e
i
più
costosi
»
.
Anche
Lady
Dacre
,
che
fino
all
'
agosto
del
1823
non
avea
,
pare
,
veduto
la
casa
e
il
giardino
del
Foscolo
,
quando
li
vide
ne
rimase
meravigliata
;
e
glie
lo
scrisse
,
aggiungendo
riprensioni
e
consigli
intorno
alle
spese
non
necessarie
ch
'
egli
faceva
.
E
il
Foscolo
rispose
ringraziando
.
«
I
vostri
consigli
non
solo
non
hanno
bisogno
di
scusa
,
ma
sono
così
saggi
,
e
dettati
da
tanto
interesse
per
la
mia
felicità
,
che
più
crescerebbe
ancora
la
mia
premura
di
ringraziarvene
,
se
maggiore
fosse
stata
la
vostra
severità
nel
riprendermi
«
Alle
vostre
osservazioni
sul
mio
giardino
,
e
sui
fiori
,
e
sul
tempo
e
il
danaro
che
spendo
in
queste
dilettevoli
miserie
,
non
ho
che
opporre
.
In
altri
tempi
io
mi
deliziava
assai
più
delle
soavi
sensazioni
che
mi
venivano
dai
giardini
,
dagli
alberi
,
dai
prati
,
senza
che
ne
prendessi
cura
veruna
.
Il
mio
spirito
era
allora
più
vigoroso
,
più
attivo
,
e
sopra
tutto
più
tranquillo
.
Gli
anni
,
le
sventure
e
l
'
esilio
,
ma
sovra
ogni
altra
cosa
la
solitudine
,
mi
hanno
fatto
credere
che
dando
un
pensiero
ai
fiori
,
involerei
qualche
ora
alle
dolorose
meditazioni
,
alle
quali
fui
sempre
per
natura
inclinato
,
ed
ai
noiosi
lavori
cui
ora
son
condannato
dalla
fortuna
»
.
Aggiungeva
d
'
aver
preso
la
savia
risoluzione
di
affittare
o
di
vendere
il
suo
povero
Digamma
,
e
che
non
ci
sarebbe
rimasto
se
non
fino
al
momento
che
trovasse
un
buono
acquirente
.
Ma
non
ebbe
tempo
di
trovarlo
,
perché
di
lì
a
qualche
mese
,
ai
primi
del
1824
,
alcuni
creditori
lanciarono
contro
di
lui
un
mandato
d
'
arresto
;
ed
egli
,
per
sottrarsi
alle
loro
persecuzioni
,
dové
abbandonare
nascostamente
la
propria
casa
e
andare
errando
dall
'
uno
all
'
altro
dei
più
poveri
quartieri
della
città
.
Quale
fosse
d
'
allora
in
poi
la
sua
vita
,
negli
ultimi
non
interi
quattro
anni
ch
'
essa
durò
,
l
'
accennarono
in
genere
i
suoi
biografi
:
meglio
apparisce
dalle
lettere
,
specialmente
da
quelle
a
Hudson
Gurney
,
a
Dionisio
Bulzo
e
al
Capponi
,
nel
terzo
volume
dell
'
epistolario
:
ma
i
dolorosi
particolari
che
in
esse
si
leggono
non
sono
ancora
tutta
la
storia
delle
privazioni
,
delle
umiliazioni
,
dei
patimenti
,
a
prezzo
dei
quali
il
Foscolo
espiò
i
suoi
errori
e
le
sue
debolezze
.
Da
questa
storia
,
quando
potrà
scriversi
intera
,
apparirà
,
credo
,
che
se
gli
errori
furon
grandi
,
fu
anche
grande
l
'
espiazione
;
e
,
diciamolo
ad
intero
onore
del
Foscolo
,
fu
compiuta
con
una
forza
d
'
animo
veramente
ammirabile
.