StampaPeriodica ,
Il
calcio
italiano
ha
conquistato
anche
il
titolo
olimpionico
.
Gli
atleti
della
sfera
di
cuoio
come
gli
schermidori
e
come
Ondina
Valla
ci
hanno
procurato
la
gioia
sublime
.
Quale
emozione
!
Il
giornalismo
italiano
è
,
in
fatto
di
Olimpiadi
,
in
sede
di
bilancio
.
E
voi
sapete
che
quando
si
tratta
di
tirare
le
somme
la
poesia
può
anche
patire
le
offese
più
gravi
.
Ma
qui
,
noi
,
ci
occupiamo
della
superba
e
affascinante
affermazione
dei
calciatori
in
maglia
azzurra
.
Sia
dunque
celebrata
la
vicenda
olimpica
,
capace
di
offrire
sensazioni
che
la
mente
e
il
cuore
non
dimenticheranno
.
Non
importa
avere
sofferto
.
Non
importa
la
partigianeria
delle
cento
e
più
migliaia
di
persone
che
hanno
gremito
lo
stadio
,
nel
pomeriggio
solatio
,
dopo
le
ostilità
invernali
e
temporalesche
della
giornata
di
ieri
.
La
folla
ha
simpatizzato
per
gli
austriaci
.
Non
conta
.
Anzi
viene
fatto
di
essere
lieti
che
tanta
gente
abbia
desiderato
il
successo
dei
nostri
rudi
e
meno
abili
avversari
.
Perché
il
giubilo
che
ci
ha
pervaso
al
termine
dei
tempi
supplementari
è
stato
insieme
espressivo
della
ammirazione
che
ci
trasportava
verso
gli
atleti
,
stremati
ma
pazzi
di
soddisfazione
,
e
dell
'
orgoglio
che
ognuno
degli
italiani
presenti
allo
spettacolo
emozionante
e
inobliabile
ha
provato
.
Dunque
il
pubblico
non
era
per
gli
azzurri
.
Il
particolare
non
è
risultato
sorprendente
.
Viceversa
è
l
'
esito
dell
'
incontro
che
deve
avere
lasciato
intontita
la
massa
imponente
.
La
quale
sarebbe
esplosa
se
l
'
arbitro
fosse
stato
posto
in
grado
di
lanciare
il
segnale
conclusivo
della
dura
tenzone
a
consacrazione
della
vittoria
degli
austriaci
.
No
,
non
è
stato
elegante
il
contegno
del
pubblico
,
che
ha
gremito
lo
stadio
per
la
finale
del
torneo
di
calcio
.
Nessuno
aveva
chiesto
l
'
applauso
di
sortita
,
né
gli
italiani
soffrivano
di
fegato
,
pur
avendo
constatato
che
tanta
gente
avrebbe
desiderato
l
'
affermazione
dei
nostri
avversari
.
Ma
sarebbe
stato
cavalleresco
che
come
avviene
dovunque
la
folla
,
arrendendosi
all
'
evidenza
,
constatando
cioè
che
attraverso
un
comportamento
corretto
gli
azzurri
apparivano
degni
del
successo
,
almeno
nella
stessa
misura
mi
limito
a
dire
dei
beniamini
,
avesse
moderata
la
propria
parzialità
.
La
squadra
austriaca
ha
raggiunto
la
finale
nel
modo
meno
convincente
cioè
in
virtù
dell
'
incidente
col
Perù
.
La
rappresentativa
italiana
non
aveva
imbrogliate
le
proprie
carte
,
mai
.
La
carta
appariva
leggermente
favorevole
ai
nostri
.
La
stampa
berlinese
,
invece
,
vedeva
equilibrato
,
in
modo
perfetto
,
il
combattimento
.
Gli
azzurri
hanno
dovuto
lottare
in
ambiente
avverso
.
E
hanno
avvertito
il
peso
dello
svantaggio
.
Dopo
i
primi
tre
quarti
dei
tempi
regolari
i
nostri
atleti
non
sono
riusciti
infatti
a
raggiungere
la
cifra
esatta
delle
loro
possibilità
.
Ciò
malgrado
,
alla
mezz
'
ora
del
secondo
tempo
,
essi
conducevano
in
vantaggio
.
La
rete
all
'
attivo
non
sembrò
galvanizzarli
.
E
gli
avversari
,
in
un
'
azione
tanto
abile
,
quanto
per
noi
sfortunata
,
pervenivano
al
pareggio
.
Rimanemmo
con
la
bocca
amara
,
più
che
altro
perché
era
andata
maturando
la
convinzione
che
gli
azzurri
avrebbero
potuto
e
dovuto
essere
in
possesso
di
un
ben
più
cospicuo
bottino
,
quando
l
'
Austria
è
riuscita
a
realizzare
la
propria
rete
.
Come
nell
'
incontro
con
la
Norvegia
,
la
nostra
squadra
ha
giocato
meglio
nei
primi
30
minuti
di
ciascuno
dei
tempi
.
E
come
contro
gli
americani
e
i
norvegesi
gli
azzurri
hanno
ripreso
quota
e
riaffermata
la
loro
classe
,
quando
la
battaglia
ha
assunto
l
'
aspetto
di
quasi
drammaticità
e
quando
,
stanchezza
per
stanchezza
,
gli
uomini
in
campo
hanno
dovuto
fare
appello
ad
ogni
più
riposta
energia
nell
'
intento
di
agguantare
la
vittoria
luminosa
.
La
soddisfazione
è
piena
.
Vi
erano
da
regolare
diversi
conti
.
A
parte
l
'
umore
,
la
tendenza
,
la
preferenza
della
folla
,
si
trattava
di
rinverdire
il
prestigio
del
calcio
italiano
.
Giorgio
Vaccaro
,
con
alto
spirito
sportivo
,
ha
accettato
come
direttore
di
incontro
l
'
arbitro
tedesco
signor
Bauwens
.
Questi
,
all
'
epoca
della
vittoriosa
conquista
da
parte
degli
italiani
del
titolo
di
campioni
del
mondo
di
calcio
,
era
stato
tra
i
più
violenti
capi
di
una
campagna
denigratoria
del
successo
degli
azzurri
.
Il
presidente
della
FIGC
e
segretario
del
coni
,
era
in
diritto
di
scansare
l
'
ostacolo
Bauwens
.
Non
ha
voluto
.
E
l
'
arbitro
tedesco
ha
saputo
condursi
in
modo
esemplare
.
Cioè
con
serena
imparzialità
,
senza
impressionarsi
delle
ondate
tempestose
del
pubblico
.
Ma
l
'
ambiente
non
si
prestava
a
impressioni
dubbie
.
Non
si
vedeva
bene
la
possibile
conferma
da
parte
dei
nostri
atleti
,
del
famoso
titolo
di
campioni
del
mondo
.
Gli
azzurri
si
sono
sbandati
a
più
riprese
,
come
giovani
puledri
estrosi
;
hanno
accusato
la
fatica
snervante
del
lungo
torneo
;
hanno
avvertito
le
condizioni
svantaggiose
create
dal
clima
eccezionale
e
tuttavia
,
con
stile
inconfondibile
,
sono
entrati
in
possesso
anche
del
titolo
di
campioni
olimpici
,
che
corrisponde
a
quello
di
campioni
del
mondo
dei
dilettanti
.
I
critici
arcigni
sono
serviti
.
La
clamorosa
affermazione
del
1934
a
Roma
è
,
in
certo
senso
,
ribadita
.
La
visione
dello
stadio
è
fuori
dallo
sguardo
.
Si
raccolgono
i
fili
della
matassa
.
Si
contengono
i
battiti
e
si
imprimono
nella
mente
le
fasi
alterne
e
il
film
della
dura
contesa
.
L
'
incontro
è
durato
due
ore
.
Due
tempi
normali
di
45
minuti
e
il
supplemento
della
mezz
'
ora
.
Quest
'
ultimo
per
la
necessità
di
assegnare
il
titolo
.
Ho
già
detto
che
nel
periodo
in
cui
hanno
dovuto
battersi
con
il
cuore
in
bocca
,
tutti
gli
italiani
hanno
saputo
rifulgere
anche
per
le
virtù
morali
del
loro
temperamento
.
Ma
il
gioco
della
nostra
squadra
è
stato
alterno
.
Migliore
nella
tecnica
e
nello
stile
,
nella
concezione
e
per
la
rapidità
delle
frasi
di
quello
degli
austriaci
,
ha
avuto
delle
disuguaglianze
nel
rendimento
.
Fasi
luminose
e
periodi
di
nebbia
.
La
pattuglia
ha
iniziato
in
sordina
,
attenendosi
agli
ordini
assennati
.
Manovrando
con
calma
durante
i
primi
30
minuti
di
gioco
,
gli
azzurri
hanno
illustrato
le
loro
possibilità
.
La
cifra
della
squadra
italiana
deve
essere
sembrata
,
anche
ai
ciechi
e
agli
ottusi
,
più
alta
di
quella
delle
camicie
bianche
di
Austria
.
Ma
il
trio
centrale
d
'
attacco
,
non
nella
migliore
giornata
,
non
è
riuscito
a
realizzare
durante
il
periodo
di
predominio
offensivo
,
tecnico
e
vorrei
quasi
dire
:
fatale
.
Eravamo
i
migliori
in
campo
.
Costringevamo
gli
avversari
in
difesa
affannosa
,
ma
non
mettevamo
in
rete
.
Anche
per
sfortuna
,
come
,
ad
esempio
,
quando
Marchini
si
è
visto
rimandare
dall
'
architrave
un
proiettile
non
altrimenti
parabile
.
La
squadra
austriaca
giocava
duro
.
Tirando
a
far
male
.
Cercando
di
mettere
fuori
di
combattimento
qualche
avversario
.
Venturini
,
Frossi
,
Bertoni
,
Foni
,
Gabriotti
potranno
,
in
proposito
,
raccontarvi
cose
interessanti
.
E
mostrarvi
le
loro
ferite
,
le
loro
sbucciature
,
le
loro
ecchimosi
.
Ma
oltre
al
lato
antipatico
,
la
compagine
avversa
metteva
in
mostra
una
difesa
solida
,
un
mediano
destro
,
un
'
ala
destra
,
un
mezzo
sinistro
e
un
'
ala
sinistra
di
qualità
più
che
notevoli
.
Tutti
gli
austriaci
erano
fisicamente
più
alti
e
robusti
dei
nostri
atleti
.
E
i
migliori
della
squadra
erano
impetuosi
,
veloci
,
ottimi
nel
tocco
del
pallone
,
lucidi
nei
passaggi
e
pronti
negli
spostamenti
.
Ragione
per
cui
le
azioni
in
controtempo
delle
maglie
bianche
risultavano
inquietanti
.
Venturini
era
emozionato
.
Foni
,
toccato
duro
all
'
inizio
,
e
toccato
di
proposito
da
un
avversario
scorretto
,
durava
fatica
a
riprendersi
.
Locatelli
aveva
da
vedersela
con
un
avversario
diretto
,
l
'
ala
destra
Werginz
,
che
si
slanciava
come
una
catapulta
.
Eppure
non
eravamo
inquieti
.
Perché
gli
austriaci
andavano
anche
palesandosi
stonati
,
scentrati
,
inesatti
nelle
azioni
a
rete
.
Non
ci
sentimmo
tranquilli
dopo
i
primi
45
minuti
.
Si
era
a
parità
con
un
bel
niente
di
fatto
,
a
reti
vergini
,
malgrado
la
complessiva
superiorità
italiana
.
Gli
azzurri
avevano
battuto
sei
o
sette
calci
d
'
angolo
contro
un
paio
a
favore
dei
rivali
;
ma
essi
avevano
giocato
in
favore
di
vento
e
di
sole
.
L
'
impressione
era
che
l
'
attacco
fosse
stato
impari
al
compito
:
inconclusivo
.
Nel
secondo
tempo
,
durante
i
primi
20
minuti
,
la
squadra
italiana
ha
affrettato
i
tempi
.
Ma
gli
austriaci
,
schierati
a
loro
volta
nella
metà
campo
favorevole
,
e
cioè
giocando
con
il
vento
nelle
anche
e
il
sole
alle
spalle
,
mostravano
le
unghie
.
Già
nel
finale
del
primo
tempo
Foni
,
Rava
,
Piccini
,
Locatelli
e
Baldo
,
avevano
avuto
lavoro
.
La
musica
si
ripeteva
.
E
forse
non
era
male
.
Perché
il
nostro
attacco
poteva
muoversi
e
tentare
di
distendersi
con
più
ampio
respiro
.
Gli
austriaci
si
ingolosivano
,
ma
battevano
contro
un
muro
.
Al
20'
,
ve
lo
dice
la
cronaca
,
una
azione
in
linea
:
Gabriotti
-
Bertoni
,
e
Frossi
coglieva
la
difesa
avversaria
in
condizioni
di
disagio
.
I
terzini
avevano
dovuto
ripiegare
furiosamente
.
Ma
Bertoni
,
riprendendo
la
sfera
indirizzatagli
da
Gabriotti
,
era
sgusciato
fra
i
due
pesanti
avversari
,
e
,
in
eccellente
posizione
,
aveva
scoccato
il
tiro
.
Il
gigantesco
guardiano
austriaco
riusciva
a
deviare
il
bolide
per
quel
tanto
che
permettesse
all
'
irriducibile
Frossi
di
scaraventare
definitivamente
a
rete
.
Quel
punto
avrebbe
dovuto
essere
,
attraverso
la
logica
del
facile
ragionamento
,
il
segnale
d
'
inizio
di
una
sempre
più
chiara
superiorità
degli
azzurri
.
Invece
è
cominciata
al
26'
la
febbre
terzana
.
Chi
può
dire
che
cosa
sia
passato
attraverso
le
file
dei
nostri
meravigliosi
ragazzi
?
Forse
l
'
assillante
responsabilità
della
vittoria
,
forse
la
stanchezza
che
ha
preso
alla
gola
qualcuno
degli
azzurri
,
forse
il
bruciore
delle
ferite
;
fatto
si
è
che
insieme
agli
sbandamenti
,
agli
errori
,
alle
sempre
maggiori
rudezze
degli
austriaci
percossi
dal
risultato
incontrovertibile
,
si
è
andata
delineando
la
fase
di
nebbia
nella
quale
gli
italiani
hanno
corso
il
pericolo
di
smarrirsi
.
Non
abbiamo
allora
saputo
approfittare
delle
situazioni
createsi
per
merito
e
capacità
dei
nostri
stessi
atleti
.
E
ancora
la
nostra
linea
di
attacco
ha
denunciato
le
proprie
incertezze
e
ancora
il
peso
della
fatica
è
caduto
sulle
spalle
dei
terzini
e
della
mediana
,
mentre
anche
Venturini
,
duramente
colpito
,
già
scosso
e
provato
,
cadeva
in
due
o
tre
errori
preoccupanti
.
Così
gli
austriaci
riprendevano
quota
.
E
scaturiva
dalla
loro
insistenza
all
'
attacco
il
pallone
da
rete
,
che
doveva
sorprendere
,
tra
lo
stupore
dei
giudici
sereni
e
per
la
felicità
di
100
mila
persone
,
il
nostro
sfortunato
portiere
.
Si
arrivava
al
termine
della
ripresa
un
po
'
stremati
da
ambo
le
parti
.
Vi
si
arrivava
dopo
una
decina
di
minuti
spesi
dagli
uni
e
dagli
altri
atleti
in
campo
in
un
gioco
temporeggiatore
e
statico
.
Gli
azzurri
hanno
conquistato
la
rete
del
trionfo
in
partenza
dei
tempi
supplementari
.
L
'
azione
che
ha
dato
la
corona
olimpica
agli
universitari
della
Nazionale
di
calcio
è
stata
brillante
,
irresistibile
.
Vi
ha
partecipato
l
'
intero
reparto
d
'
attacco
,
quasi
si
trattasse
di
riscattare
le
pause
,
le
incertezze
,
la
mancanza
di
mordente
dei
tempi
regolamentari
.
Gli
attori
della
scena
finale
sono
stati
Biagi
e
Gabriotti
,
mentre
Bertoni
imbrogliava
terzini
e
portiere
.
E
il
protagonista
dell
'
episodio
decisivo
sapeva
ancora
essere
quel
capriolo
,
un
po
'
pignolo
e
un
po
'
mastino
,
di
Frossi
.
La
squadra
austriaca
non
si
è
subitamente
arresa
al
secondo
colpo
di
maglio
.
Ha
tentato
invece
con
ogni
energia
di
controbilanciare
la
situazione
.
Tutto
è
stato
inutile
.
La
verità
è
che
non
vi
era
più
nulla
da
fare
nei
confronti
degli
azzurri
i
quali
sono
stati
i
migliori
in
campo
,
nettamente
,
durante
l
'
intero
periodo
dei
tempi
supplementari
.
Alla
distanza
gli
uomini
più
rudi
e
più
pesanti
,
i
meno
agili
e
i
meno
svelti
,
voglio
dire
gli
austriaci
,
erano
più
provati
degli
azzurri
.
Per
quanto
quasi
tutti
gli
atleti
apparissero
stremati
.
La
squadra
italiana
ha
vinto
meritatamente
.
La
corona
olimpica
non
si
è
concessa
in
forma
graziosa
.
Per
conquistarla
gli
azzurri
sono
stati
costretti
a
dare
fondo
alle
loro
più
riposte
energie
.
Perciò
mai
vittoria
è
apparsa
più
luminosa
,
più
entusiasmante
,
più
cara
al
nostro
cuore
di
italiani
e
di
sportivi
.
Undici
ragazzi
hanno
vinto
contro
undici
solidi
avversari
mai
complimentosi
,
mai
rassegnati
.
E
hanno
vinto
malgrado
il
parere
contrario
di
100
mila
simpatizzanti
dei
loro
avversari
.
È
stata
una
partita
di
calcio
e
una
battaglia
.
E
la
partita
ha
avuto
della
battaglia
tutti
i
pregi
e
le
caratteristiche
,
tutti
i
difetti
e
le
bizzarrie
.