Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> autore_s:"CROCE BENEDETTO"
'QUESTA TAVOLA ROTONDA È QUADRATA' ( CROCE BENEDETTO , 1905 )
StampaPeriodica ,
Lo Steinthal , nella polemica contro il Becker , per rendere chiara la differenza tra Logica e Grammatica si vale di quest ' esempio : " Qualcuno si avvicina a una tavola rotonda e dice : Questa tavola rotonda è quadrata . Il grammatico tace , perfettamente soddisfatto ; ma il logico grida : Assurdità ! " ' . Che il logico debba dare in quel grido è altrettanto evidente quanto ragionevole . Il concetto geometrico di figura rotonda è nettamente distinto da quello di figura quadrata : che l ' uno sia l ' altro è in geometria , o in una certa parte almeno della geometria2 , impensabile . Quelle affermazioni contradittorie eccitano la mente come se volessero apprenderle qualcosa , e la deludono ; donde l ' impeto d ' insofferenza contro l ' assurdo che si vorrebbe imporle . Anche evidente sembra che la Grammatica , dinanzi a una proposizione di quella sorta , si debba mostrare soddisfatta . Le sue regole vi sono perfettamente osservate : il femminile " tavola " è trattato come femminile ; l ' aggettivo " rotonda " è accordato col sostantivo in genere , numero e caso ; il verbo è in terza persona singolare e si accorda col soggetto , come col soggetto si accorda l ' attributo ; e così via . Senonché lo Steinthal ha dimenticato di proporsi una terza domanda : " Che cosa direbbe dinanzi a quella proposizione l ' estetico ? " . O , piuttosto , non si pone questa domanda a causa degli insufficienti concetti di teoria estetica che portava nelle sue indagini , pur tanto pregevoli , dei rapporti tra linguaggio e pensiero . Proponendocela , noi diciamo che l ' estetico , a differenza dal grammatico e in pieno accordo col logico , dichiarerà anche lui assurda quella proposizione . Non che l ' uomo estetico in quanto tale si dia pensiero dei concetti geometrici e della loro esattezza e verità ; ma , entrati che si sia nella sfera di quei concetti , l ' Estetica , come la Logica , esige che se ne segua l ' interna necessità . Il politeismo sarà , come concezione filosofica , erroneo ; ma niente vieta che s ' immagini una società di esseri potentissimi , che vivano in un certo luogo inattingibile , e variamente intervengano nelle cose umane , come gli dèi d ' Omero nelle contese degli eroi , o come gli abitanti di Marte , in un recente romanzo fantastico , scendono sulla terra . Onde il politeismo , fin tanto che non gli si attribuisca valore logico e filosofico , serba valore estetico . Ma io non posso immaginare qualcosa di rotondo che sia quadrato . Quelle parole sono , anche pel mio spirito estetico , vuote : non sono parole ma suoni , che sembrano promettermi qualcosa e non attengono la promessa : eccitano il pensiero ( e la fantasia che si lega al pensiero ) e lo deludono . - Se voglio dare concretezza d ' immagine a quella proposizione , debbo considerarla , per es . , come costruita intenzionalmente a rappresentare un ' incoerenza mentale ; cioè immaginare l ' atto arbitrario di chi combini voci prive di senso : il che facciamo per l ' appunto in questo momento col valercene al modo dello Steinthal come esempio , e per questo ci è possibile tenervi sopra fissa la mente e discorrerne . Ma , quando non se ne cangia il primo significato e valore , la proposizione : " Questa tavola rotonda è quadrata " , come è impensabile così non è immaginabile , come è illogica così è inestetica ; e anzi , in questo caso , è inestetica , perché illogica . Ciò importa che quella proposizione è falsa senza remissione : falsa nella sfera della coscienza estetica , falsa nella sfera della coscienza logica . E , poiché altra forma di conoscenza non v ' ha fuori dell ' intuitiva e della concettuale , quella proposizione è respinta fuori della cerchia dello spirito teoretico . Pure , la Grammatica , secondo lo Steinthal , si è dichiarata e persiste a dichiararsi soddisfatta . Come dunque l ' inimmaginabile e l ' impensabile può essere grammaticalmente razionale ? È , la Grammatica , forma speciale di conoscenza ? Vi è forse , accanto alla verità della poesia e della filosofia , la verità grammaticale , cioè una visione grammaticale delle cose ? Se una verità delle cose secondo Grammatica si confuta col suo stesso enunciato , cioè con un sorriso , viene di conseguenza che le regole , della cui applicazione gode il grammatico , non sono leggi di verità , e , dunque , che la Grammatica non ha valore teoretico e scientifico . Il dilemma è : - o porre quella tale verità secondo Grammatica o negare valore di scienza alla Grammatica ; - e dal canto nostro già sappiamo , per esservi giunti per altra via , quel che sia da pensare della Grammatica , complesso di astrazioni e di arbitri di uso affatto pratico . Ma , poiché taluni non riescono a persuadersi di codesta mancanza di verità scientifica nella Grammatica , è bene invitarli a meditare sull ' esempio arrecato e esortarli a risolvere i seguenti problemi : - Come mai quel che è assurdo logicamente ed esteticamente , può essere grammaticalmente soddisfacente ? Come mai sarebbe scienza quella che farebbe la teoria di prodotti del genere di " Una tavola rotonda è quadrata " , ossia di voci vuote di senso ? Appunto se fosse scienza , la Grammatica sarebbe la scienza della " tavola rotonda che è quadrata " , l ' Estetica di una poesia , che avrebbe per tipo i versi famosi , grammaticalmente e metricamente impeccabili : C ' era una volta un ricco pover ' uomo , che cavalcava un nero caval bianco ; salìa scendendo il campanil del Duomo poggiandosi sul destro lato manco ... L ' Etica teorizza le azioni degli eroi e dei santi , l ' Estetica , i poemi e le sculture dei Danti e dei Michelangeli , la Logica , i sistemi filosofici dei Platoni e dei Kant : la Grammatica come scienza teorizzerebbe , invece , la " tavola rotonda - quadrata " e il " ricco pover ' uomo " . Ma la Grammatica non è nata e non vive per essere scienza e filosofia e critica , né a tal fine dirige i suoi sforzi . Al qual proposito conviene tornare in parte sull ' affermazione dello Steinthal , perché , a dir vero , dinanzi a un detto del tipo : " Questa tavola rotonda è quadrata " , il grammatico che sia veramente consapevole del proprio ufficio , il grammatico che non varchi i limiti della propria competenza , non si dichiara soddisfatto , come crede lo Steinthal , e neppure insoddisfatto . Egli sa che suo ufficio non è di pronunziare giudizio alcuno , ma di porre certe regole , che hanno una determinata utilità . Dinanzi a una pagina qualsiasi , che venga sottoposta al suo giudizio , non si domanda dunque se sia approvabile o no , secondo che le regole grammaticali vi siano sta - te o no applicate ; ma dichiara la propria incompetenza , scrivendo nel margine di quelle pagine : Videat logicus , videat aestheticus . Se facesse altrimenti , si cangerebbe in critico grammaticale dell ' arte o della scienza , in pedante degno di quella irrisione onde è stato tante volte colpito . Questo passaggio dalla Grammatica alla pedanteria è , in verità , accaduto e accade spesso ; ma , tuttavia , non v ' ha ragione alcuna intrinseca per la quale un grammatico debba essere di necessità pedante , non essendovi ragione intrinseca che lo spinga a confondere il campo pratico con quello filosofico , e a convertirsi da costruttore di tipi astratti in giudice di realtà concreta e viva . H . STEINTHAL , Grammatik , Logik und Psychologie , ihre Principien und ihr Verhältniss zu einander ( Berlino , Dümmler , 1855 ) , p . 220 . Sotto un certo aspetto , il geometra non rifugge da quelle unioni di contrari , e , come diceva lo Hegel criticando il principio del terzo escluso : " Per quanto a siffatto principio ripugni un circolo poligonale o un arco di cerchio rettilineo , i geometri non si fanno scrupolo di considerare e trattare un circolo come un poligono di lati rettilinei " (Encykl., § 119 Anm . ) . Ma tali considerazioni , come le disquisizioni dello Stuart Mill e di altri sulla possibilità di un mondo dove si abbiano circoli rettangoli e via discorrendo , non hanno che vedere con la questione presente .