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> autore_s:"DEL_ZANNA A."
PENSARE ALLA CORSICA! ( DEL_ZANNA A. , 1929 )
StampaPeriodica ,
Nella breve prefazione al suo interessantissimo libro « La Corsica vista da un vagabondo » ( Ed . Giusti - Livorno ) , Minuto Grosso termina con questa frase : « Italiani , una dolcissima terra vi attende ! Italiani , andate in Corsica ! » . L ' invocazione giunge quanto mai opportuna . Gli Italiani ignorano la Corsica non solo materialmente , ma soprattutto moralmente . Da pochi anni soltanto e naturalmente per merito del fascismo sono sorti in Italia piccoli centri di propaganda Corsa : segnatamente a Livorno e a Milano . Ma la grande massa della popolazione ignora la Corsica ; non si interessa di questa « isola di bellezza » pur tanto vicina a noi e non sa che su questa terra vivono altri nostri fratelli che di noi hanno la stessa lingua armoniosa e di noi la stessa grande madre . Ora tutto ciò è un male . Bisogna che l ' Italia fascista e segnatamente le classi più intellettuali si sveglino da questo torpore vergognoso : bisogna che l ' Italia guardi con affetto a questa sua figlia ; bisogna che l ' Italia s ' interessi di un problema còrso , e di un irredentismo còrso così come s ' interessa di un problema Dalmata , e di un irredentismo Dalmata . Sembra quasi impossibile pensare che quella grande massa bruna che si erge sull ' orizzonte del mare della costa toscana sia francese ; è doloroso pensare che questo azzurro lago italiano che si chiama mare Tirreno abbia una soluzione di continuità proprio in quell ' isola che per tante ragioni è forse la più italiana di tutte le altre . E queste tante ragioni sono geografiche , sono geologiche , sono storiche , artistiche , linguistiche . Per andare da Livorno a Bastia non occorrono più di tre ore di navigazione ; la conformazione geologica della Corsica è del tutto simile a quella della Sardegna e di molte altre regioni italiane del versante tirrenico ; la Corsica in tutti i tempi è sempre stata al fianco dell ' Italia ; l ' arte Corsa ha i suoi più gloriosi monumenti nelle chiese della repubblica Pisana ; infine il dialetto Corso è il più italiano e vorrei dire il più toscano di tutti gli altri dialetti d ' Italia . Non è vero che i Corsi d ' oggi siano antiitaliani , ossia francesi . Vi è la classe degli impiegati importata dalla Francia e che per ragioni facili a comprendersi è fedelissima alla nostra graziosa cugina ; ma la grande maggioranza della popolazione è autonomista ; e le classi più intellettuali si orientano tutte decisamente verso la grande madre comune : Roma . I Corsi se hanno un malato in casa non lo mandano nelle cliniche di Marsiglia , ma in quelle di Livorno e di Pisa , e gli studenti Corsi frequentano più volentieri le nostre Università di quelle francesi . Come tutti sanno , la Francia tiene la Corsica in uno stato di completo abbandono come la meno redditizia delle sue colonie . La Francia si serve della Corsica come vivaio di uomini giovani e di soldati ; ma proibisce ai Corsi di parlare la lingua italiana , trascura i suoi bisogni , ignora le sue necessità . Malservita da lente linee di navigazione , povera di ferrovie e di strade , immiserita da vaste zone di malaria , mancante assolutamente di ogni industria e con una agricoltura ancora allo stato primitivo , la Corsica sente fiaccarsi le sue energie e morire le sue volontà in questo stato di abbandono in cui la tiene il governo di Parigi ; proprio quando ha davanti agli occhi l ' esempio luminoso della Sardegna che per virtù del fascismo , bonifica i suoi terreni , apre strade , canali , ferrovie , crea laghi artificiali , popola le sue campagne , si rinnova materialmente e spiritualmente in un fervore di vita che è un sicuro auspicio per l ' avvenire . Attraverso la stampa , abbiamo potuto conoscere anche noi il malcontento e la sorda ribellione che serpeggiano giustamente nell ' isola bella e dimenticata ; e il nostro cuore si è rivolto con più accorato affetto verso quei nostri fratelli disgraziati . Oggi la Francia , che vede sfuggirsi inesorabilmente l ' anima della Corsica , tenta la sua ultima carta ; e mentre proibisce la diffusione della lingua e dei giornali italiani nell ' isola , cerca di creare con una propaganda subdola e maligna una coscienza antiitaliana e antifascista nei Corsi , facendo loro credere in un ' Italia di mire imperialistiche su l ' isola medesima . Al tempo stesso essa arma le coste e fortifica i porti corsi contro di noi ; e manda a presidiare l ' isola i reggimenti dei Senegalesi . Tutto questo lascia , come sempre , perfettamente tranquilla l ' Italia fascista che non agogna grandi imperi come certe ... repubbliche democratiche , ma che però guarda con vigile amore ai suoi figli più infelici . « Pensare alla Corsica » ecco il nostro programma in risposta ai cannoni del bieco livore francese . « Pensare alla Corsica : amare la Corsica » . Col pensiero del fratello che sogna colui che è della sua stessa origine e che è lontano , coll ' amore del fratello che tende le braccia verso colui che parla il suo stesso dolcissimo idioma , e che a lui si rivolge con affetto nella speranza e nella certezza di un avvenire migliore .