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ARTISTI DEL G.U.F. ( E.L. , 1938 )
StampaPeriodica ,
La Mostra d ' Arte organizzata dal nostro G.U.F. ci fa conoscere due giovani artisti che sono qualche cosa di più di semplici « promesse » : Antonio Zancanaro e Arrigo Episcopi . Formatisi entrambi in modo indipendente da ogni indirizzo scolastico , rivelano una loro personalità precisa , una originalità che invano noi potremmo cercare in altri giovani . Lontani da ogni Accademia o Cenacolo essi esprimono con piena sincerità la loro visione del mondo e della vita , non costretti in alcuna formula , non snaturati da alcuna imitazione . Questa lode deve essere detta per entrambi sebbene la loro arte presenti aspetti del tutto contrastanti e sebbene molto diversi siano i valori che rappresentano . TONO ZANCANARO . Tono Zancanaro è il più maturo e completo . Egli è assolutamente un autodidatta . Viene da una famiglia di artigiani e del padre meccanico egli ha ereditato l ' amore appassionato al lavoro , la scrupolosa e faticosa ricerca della perfezione tecnica , l ' onestà più assoluta nel produrre , nel creare . Non si può certo rimproverare a Tono Zancanaro di lavorare poco ; questa mostra ospita più di cento opere in bianco e nero e un grandissimo numero di schizzi , di bozzetti , di studi , e il tutto è prodotto dal metodico lavoro di meno d ' un anno . E quello che più stupisce in tanta produzione è l ' alto livello di quasi tutte le opere , la continuità dell ' ispirazione , la scrupolosa rifinitura di ognuna . Questa onestà di lavoro è la prima virtù di Zancanaro ed è valida testimonianza della serietà e profondità del suo mondo morale ed artistico , e non a caso abbiamo voluto sottolinearla prima di passare ad una valutazione propriamente artistica , perché è questa stessa profondità morale che rende viva e vera la sua arte . Tono Zancanaro , oggi , quando come mai l ' arte italiana appare imprigionata in un formalismo vuoto di valori spirituali e schiavo dell ' artificio , offre a chi vuole intenderlo un ' arte che è l ' espressione vigorosa di una visione della vita sincera e profonda . La sofferenza che si legge nelle opere di Zancanaro non è quella che tormenta la maggior parte degli artisti moderni e si rivolge tutta alla ricerca di nuove espressioni formali o tecniche . La sua sofferenza è per la vita e per gli uomini che sono affaticati dal male e dal dolore . Da queste sue opere si capisce che per lui l ' essenziale è intendere le cose , penetrare la realtà e la vita ; il problema di esprimersi si risolve allora da solo : la tecnica nascerà spontaneamente , necessariamente anzi , e nuova e personale come nuova e personale è l ' interpretazione . In questa sincera ricerca Zancanaro esprime la sua dolorosa convinzione : che il male , il brutto , sono nella radice stessa della vita e deturpano ed avviliscono la bontà , la bellezza , la gioia . L ' uomo nella sua più intima essenza è fatto per il bene e per il bello , ma tutto è imperfezione attorno a lui e la sua vita non può per ciò non essere infelice . Zancanaro ci raffigura il più delle volte uomini o immersi nel sonno o guardanti lontano con l ' occhio assente . Ma quel sonno è piuttosto tristissimo abbandono , è la sofferenza di chi è vinto e privo insieme anche di quella pace e di quel riposo che pur consegue alla sconfitta . Questi dormienti esprimono un tormento senza fine come senza fine è l ' ansia della nostra natura per il bello ed il buono e senza risoluzione è la contraddizione che ci lega al male e al dolore . Nei paesaggi Zancanaro interpreta in modo analogo alla vita dell ' uomo la vita della città . Così preferisce la notte ; le vie silenziose , tutte contrasti di ombre densissime e di luci improvvise . L ' armonia degli elementi architettonici , delle masse dei muri e degli alberi si smarrisce nel mistero creato dalle ombre che si annidano dense nel fogliame e nei portici oscuri e profondi . Altre opere invece manifestano una vivace reazione , una aspra intolleranza di ciò che è o troppo brutto o assurdo , e l ' arte di Zancanaro si esprime allora in grotteschi di grande efficacia , ma a volte così permeati della personalità del loro autore che recano simboli probabilmente comprensibili a lui solo . È attraverso questo profondo e doloroso sentire che Zancanaro ha conquistato la sua stessa tecnica , onesta , vigorosa , sempre più espressiva e aderente al pensiero . Nessuna imitazione , nessuna corrente accademica . Se qualche cosa dai moderni artisti italiani egli ha appreso , è da Rosai ; ma non in modo estrinseco e servile . Da questo nostro pittore , che egli reputa suo maestro ha imparato onestà e purezza e la sincerità nel vedere e nell ' esprimersi . ARRIGO EPISCOPI . Con un ' arte del tutto diversa si presenta Arrigo Episcopi . Egli è molto più giovane , ma anche meno maturo di Tono Zancanaro , e tuttavia anche la sua pittura è caratterizzata dalla sincerità . Se di Zancanaro si potesse dire che vede tutto troppo sul serio , di Episcopi bisognerebbe affermare che nulla egli prenda sul serio . In questa scherzosità che rasenta a volte la presa in giro è del resto la sua originalità , la sua nota schiettamente personale . Episcopi non vuole penetrare oltre la corteccia la realtà , e ciò deliberatamente . Non è un superficiale pretenzioso che finga con veli letterari e retorici una commozione che non sente ; egli non vuol essere commosso , forse non sa commuoversi , e facilmente ride di ogni istrioneria , di ogni posa tragica o sentimentale . Molti suoi tratti caratteristici sono del resto propri di gran parte della nostra gioventù , che appare fredda , ipercritica , motteggiatrice . Egli volutamente respinge ogni solennità , ma esige che ciò che resta abbia i segni dell ' intelligenza e dell ' eleganza , appaghi con la grazia e con lo scherzo . Tra le cose sue che più lo rappresentano son certi quadretti acquarellati con molto buon gusto , popolati da infinite figurine disegnate con fresca spontaneità , spesso con umorismo facile e signorile . Ma vi sono quadri di maggiore respiro , e particolarmente notevoli sono i ritratti ; il nostro giovane artista sa cogliere ciò che vi è di caratteristico nei suoi modelli , con acume cui non va disgiunta una certa vena di composto e sereno umorismo che anche qui rivela il suo personalissimo carattere . È qui che Episcopi esprime col più bel garbo questa sua ferma volontà di restare alla superficie . Eleganza , ordine , equilibrio nel disegno e nelle tonalità , sono le doti di queste sue opere e sono in fondo la preoccupazione più viva del nostro giovane artista . Non vogliamo dire con ciò che egli cada in quel formalismo , in quel tecnicismo che più sopra abbiamo rimproverato a troppi dei giovani pittori italiani ; il suo spirito critico , la sua immediatezza lo trattengono da questa via facile . Episcopi , se scherza su tutto , l ' arte sua però la prende sul serio , ed egli va conquistando con sforzi assidui e con progressi continui la sua orginalità e la sua maturità d ' artista .