StampaPeriodica ,
Ne
ha
una
?
Sente
il
bisogno
d
'
averne
una
?
Non
si
direbbe
.
Il
fatto
è
curioso
,
perché
è
in
questo
campo
che
ci
sarebbe
modo
di
illustrare
uno
dei
più
begli
esempi
storici
di
lotta
di
classi
.
Una
campagna
antiprotezionista
,
potrebbe
riportare
il
partito
ad
uno
dei
momenti
della
sua
vita
migliore
.
In
essa
possono
essere
ugualmente
utilizzabili
le
particolari
conoscenze
e
competenze
dei
tecnici
e
l
'
idealismo
scientifico
dei
dottrinari
.
In
essa
potrebbe
anche
il
partito
socialista
,
o
per
meglio
dire
potrebbero
i
suoi
studiosi
,
aver
occasione
di
innestare
sul
vecchio
tronco
della
dottrina
qualche
ramo
novello
,
estirpandone
qualcuno
fattosi
secco
e
non
più
rispondente
alle
mutate
condizioni
delle
cose
e
della
scienza
.
Tale
campagna
segnerebbe
inoltre
l
'
inizio
dell
'
entrata
del
proletariato
nella
politica
commerciale
,
che
,
come
già
la
scienza
delle
finanze
e
il
diritto
civile
,
comincerebbe
a
recar
l
'
impronta
della
nuova
classe
;
e
forse
in
giorni
non
lontani
potrebbe
avverarsi
il
vaticinio
di
Luigi
Luzzatti
,
di
trattati
internazionali
in
cui
la
merce
lavoro
fosse
riguardata
almeno
come
tutte
le
altre
,
almeno
come
un
elemento
nuovo
da
considerarsi
.
L
'
emigrazione
così
sarebbe
fin
d
'
ora
un
elemento
greggio
destinato
un
giorno
ad
aver
cittadinanza
negli
accordi
internazionali
.
Questa
campagna
non
mancherebbe
anche
del
fascino
d
'
una
certa
grandiosità
,
che
le
viene
dall
'
essere
ora
questione
non
solo
italiana
,
ma
mondiale
.
Essa
fu
la
base
dell
'
ultimo
referendum
svizzero
e
delle
ultime
elezioni
germaniche
;
lo
sarà
delle
prossime
elezioni
inglesi
e
della
futura
campagna
presidenziale
americana
....
E
avrebbe
,
poi
,
particolarmente
per
noi
,
il
pregio
incommensurabile
di
essere
il
naturale
complemento
della
lotta
di
questi
ultimi
anni
per
l
'
incremento
dei
salari
.
E
non
a
caso
diciamo
complemento
.
Infatti
,
ad
es
.
,
nell
'
industria
del
cotone
i
profitti
sono
ora
del
12
,
del
16
,
del
18%;
mentre
,
nei
primi
anni
,
senza
protezione
quest
'
industria
non
avrebbe
potuto
reggersi
,
ora
è
esportatrice
;
ciò
nonostante
i
salari
degli
operai
del
cotone
non
si
sono
sensibilmente
accresciuti
.
I
cotonieri
si
sono
previdentemente
organizzati
contro
le
coalizioni
operaie
.
Orbene
,
l
'
industria
del
cotone
,
inaggredibile
da
questo
lato
,
lo
è
da
quello
della
protezione
,
di
cui
oggi
più
non
abbisogna
.
E
così
dicasi
per
l
'
industria
del
ferro
.
Riducendo
il
dazio
sul
ferro
,
indirettamente
si
riduce
il
costo
di
produzione
di
tutti
i
prodotti
industriali
,
il
loro
costo
di
trasporto
,
ecc
.
,
si
dà
impulso
all
'
intensificazione
dei
traffici
;
e
si
lascia
così
un
margine
per
future
conquiste
dirette
o
indirette
di
più
alti
salari
.
In
genere
,
con
questa
campagna
si
avrebbe
un
'
ottima
occasione
di
allargare
gli
orizzonti
mentali
della
classe
lavoratrice
,
di
persuaderla
che
il
problema
sociale
diventa
un
problema
di
distribuzione
solo
a
condizione
che
in
ogni
momento
esso
sia
risolto
nel
senso
che
assicuri
la
massima
produttività
;
ossia
,
perché
ogni
fattore
abbia
la
massima
rimunerazione
,
bisogna
che
la
sua
produttività
sia
stata
massima
,
essendo
che
in
un
sistema
catallattico
,
come
insegna
il
Clark
,
ognuno
si
ha
precisamente
quanto
produce
.
Direi
anzi
,
che
il
valore
pedagogico
di
questa
campagna
supererebbe
tutti
gli
altri
suoi
pregi
,
principalmente
perché
essa
educa
ad
un
tempo
a
valutare
i
vantaggi
immediati
,
a
riconoscere
la
necessità
delle
limitazioni
pratiche
,
e
mantiene
sempre
limpida
innanzi
a
noi
la
visione
della
meta
più
lontana
.
L
'
episodio
e
il
tutto
si
rischiarano
a
vicenda
.
Detto
così
della
convenienza
e
della
opportunità
di
detta
campagna
,
accenniamo
brevemente
ai
limiti
a
cui
,
secondo
noi
,
dovrebbe
restringersi
,
perché
l
'
efficacia
ne
riesca
massima
.
Uno
dei
più
competenti
trattatisti
di
politica
commerciale
,
il
Fontana
-
Russo
,
così
riassume
i
risultati
dello
studio
sull
'
Italia
e
sul
suo
regime
doganale
:
«
Illeciti
sono
i
profitti
di
quei
manifatturieri
i
quali
,
non
più
bisognosi
di
tutela
,
continuano
l
'
esercizio
delle
industrie
all
'
ombra
di
essa
,
devolvendo
a
proprio
vantaggio
gli
effetti
della
protezione
.
Se
questo
stato
di
cose
è
tollerabile
,
e
forse
necessario
,
quando
le
fabbriche
muovono
i
primi
loro
passi
nel
cammino
industriale
,
esso
diviene
ingiusto
,
economicamente
pericoloso
e
socialmente
iniquo
,
allorquando
la
operosità
manifatturiera
si
svolge
in
pieno
rigoglio
senza
nulla
invidiare
alla
grande
industria
estera
.
In
Italia
poi
,
ove
misere
sono
le
condizioni
dei
consumi
,
il
fenomeno
di
cui
ora
si
discute
acquista
forme
e
proporzioni
più
pericolose
e
più
gravi
.
Convinti
che
la
produzione
più
in
Italia
che
all
'
estero
meriti
speciali
riguardi
,
noi
non
vogliamo
togliere
ogni
valore
protettivo
alle
gabelle
di
confine
,
ma
vorremmo
che
esse
si
riducessero
ad
una
giusta
ed
onesta
proporzione
,
non
dimenticando
che
alle
cause
sfavorevoli
in
cui
si
svolge
l
'
operosità
manifatturiera
,
bisogna
collegare
quelle
che
danno
ad
essa
speciali
vantaggi
(
basso
livello
dei
salari
in
Italia
)
.
«
Alcuni
rami
dell
'
industria
italiana
hanno
raggiunto
tal
grado
di
perfezionamento
,
da
far
ritenere
inopportuna
e
nociva
buona
parte
della
tutela
goduta
.
Le
fabbriche
di
cotonerie
,
per
es
.
,
dimostrano
di
poter
vivere
e
prosperare
senza
la
protezione
,
che
ne
stimolò
l
'
attività
,
rinvigorendone
l
'
organismo
.
La
diminuita
importazione
,
l
'
aumento
rapido
dell
'
esportazione
e
i
tentativi
già
fatti
per
limitare
la
produzione
sono
prove
evidenti
che
l
'
industria
cotoniera
può
fare
ormai
da
sé
,
senza
timori
di
sopraffazioni
da
parte
delle
cotonerie
forestiere
.
Anche
l
'
industria
serica
,
la
quale
ha
sempre
manifestato
forti
attitudini
liberali
e
che
parecchi
setaioli
vorrebbero
sottoporre
ad
un
regime
di
libero
scambio
,
in
alcuni
suoi
rami
gode
tutela
soverchia
.
Lo
stesso
si
può
dire
dell
'
industria
della
carta
e
delle
pelli
.
Per
la
lana
,
una
riduzione
è
da
invocarsi
per
opposte
ragioni
.
Tali
sono
i
bisogni
di
questa
industria
e
tali
le
condizioni
in
cui
essa
svolge
l
'
operosità
sua
,
che
essa
non
sente
gli
stimoli
della
tutela
.
La
protezione
non
è
medicina
che
possa
guarire
ogni
male
;
essa
non
può
risuscitare
gli
organi
afflitti
da
troppo
gravi
infermità
costituzionali
.
«
La
tutela
non
è
divenuta
soverchia
solo
per
certi
rami
dell
'
attività
manufattrice
,
ma
altresì
per
qualcuna
delle
industrie
che
si
collegano
all
'
economia
agraria
.
Tale
è
il
caso
del
caseificio
.
I
centri
manifatturieri
sono
anche
grandi
consumatori
di
derrate
agrarie
,
e
,
a
mezzo
dei
consumi
,
fanno
sentire
all
'
agricoltura
i
benefici
della
loro
prosperità
economica
.
In
Italia
,
senza
dubbio
,
questa
capacità
di
consumo
,
specie
se
comparata
agli
esempi
forestieri
,
non
è
gran
cosa
.
Ma
essa
,
ad
ogni
modo
,
non
tralascia
di
assorbire
buona
parte
dei
prodotti
del
suolo
,
i
quali
,
invece
di
correr
l
'
alea
dell
'
esportazione
verso
l
'
estero
,
è
sempre
meglio
che
trovino
in
paese
sicuro
consumo
.
«
Naturalmente
le
riduzioni
delle
tariffe
industriali
,
che
noi
vagheggiamo
e
che
s
'
impongono
come
una
ragione
grave
di
giustizia
,
dovrebbero
servire
a
sospingere
verso
l
'
estero
i
nostri
prodotti
agrari
.
Tale
è
la
struttura
dell
'
Italia
economica
e
tali
furono
gli
effetti
del
protezionismo
doganale
,
che
il
nostro
Mezzogiorno
non
può
aspirare
a
divenir
paese
industriale
.
Ormai
è
troppo
tardi
;
le
fabbriche
settentrionali
hanno
già
ammortizzato
i
capitali
d
'
esercizio
;
esse
conoscono
le
risorse
tutte
del
regime
manifatturiero
e
soffocherebbero
ben
presto
gli
opifizi
nuovi
che
,
per
necessità
di
cose
,
dovrebbero
produrre
a
più
caro
prezzo
.
«
Di
fronte
a
questa
condizione
di
cose
,
due
misure
s
'
impongono
:
ridurre
,
mediante
contrattazioni
con
l
'
estero
,
la
soverchia
protezione
di
cui
godono
alcune
industrie
,
e
servirsi
di
questa
riduzione
per
sospingere
verso
l
'
estero
i
prodotti
agricoli
.
Così
facendo
,
la
parte
meridionale
d
'
Italia
diverrebbe
un
campo
sempre
più
utile
all
'
operosità
manifatturiera
del
Settentrione
,
che
ora
ha
anzi
da
lagnarsi
per
la
scarsa
capacità
di
acquisto
del
Sud
»
.
Queste
vedute
del
Fontana
-
Russo
,
notevoli
e
sintomatiche
in
quanto
egli
affetta
disprezzo
per
i
principi
e
le
teorie
astratte
e
crede
che
la
protezione
abbia
giovato
allo
sviluppo
industriale
italiano
,
affrettandolo
se
non
provocandolo
.
Vedute
notevoli
,
perché
mostrano
che
,
indipendentemente
dal
modo
di
giudicare
le
esperienze
passate
,
vi
sono
amici
anche
in
campi
sotto
qualche
aspetto
avversari
.
Chi
,
da
opposta
banda
,
ha
primo
alzato
la
voce
contro
il
sistema
doganale
vigente
con
maggiore
autorità
e
larghezza
di
vedute
sintetiche
,
è
stato
di
poi
l
'
on
.
De
Viti
De
Marco
nel
suo
discorso
di
Lecce
e
nella
sua
conferenza
di
Napoli
(
19
aprile
1903
)
,
dichiarando
che
il
nostro
grande
interesse
è
quello
di
combattere
il
protezionismo
su
tutta
la
linea
.
Per
l
'
argomento
che
ci
riguarda
,
le
ragioni
liberistiche
rafforzano
e
rendono
più
efficaci
,
sotto
lo
schema
di
una
teoria
,
le
risultanze
empiriche
del
Fontana
-
Russo
.
È
dunque
ad
esse
che
dobbiamo
chiedere
buona
parte
dell
'
efficacia
della
campagna
da
aprirsi
;
ad
esse
,
che
in
fin
dei
conti
non
sono
che
assiomatiche
verità
logiche
.
Immaginate
che
in
centinaia
di
conferenze
e
di
opuscoli
si
insegni
a
distinguere
tra
interesse
di
una
industria
e
interesse
della
industria
nazionale
;
a
tener
presenti
le
ripercussioni
tra
le
vicende
di
una
e
di
tutte
le
altre
industrie
;
a
vedere
che
i
prodotti
si
scambino
coi
prodotti
e
che
è
falso
che
gli
stranieri
ci
spoglino
del
nostro
oro
,
sì
che
la
importazione
di
beni
esteri
in
Italia
equivale
a
domanda
reale
di
prodotti
italiani
e
solo
nominalmente
a
domanda
di
oro
;
a
capire
che
,
col
metodo
della
cosidetta
reciprocità
,
si
agisce
come
se
l
'
esportazione
dei
nostri
prodotti
dipendesse
soltanto
dall
'
inasprimento
delle
tariffe
forestiere
e
non
anche
da
quello
delle
nostre
,
si
che
le
due
tariffe
agiscono
come
due
cause
indipendenti
di
effetti
che
si
sommano
;
e
,
pur
prescindendo
dai
risultati
immediati
,
avrete
aperta
la
via
a
una
risoluzione
non
più
segreta
ed
oligarchica
ma
profondamente
democratica
nel
metodo
e
nel
contenuto
di
esso
problema
.
Se
c
'
è
cosa
che
intralci
la
via
ad
una
politica
positiva
del
partito
socialista
,
gli
è
proprio
la
quasi
assoluta
ignoranza
di
ciò
che
è
economia
,
di
ciò
che
è
legge
naturale
nei
fenomeni
economici
.
E
ci
si
presenta
l
'
occasione
più
propizia
per
cominciare
ad
ovviarvi
.
Ma
il
partito
socialista
alle
ragioni
tecniche
degli
empirici
e
a
quelle
astratte
dei
liberisti
può
aggiungere
delle
proprie
;
può
,
anzi
,
inquadrar
quelle
nella
visione
internazionalistica
dei
rapporti
,
che
il
monopolio
è
a
fondamento
di
ogni
fenomeno
di
distribuzione
della
ricchezza
.
Perfino
ciò
che
di
vero
e
di
buono
è
in
un
ben
inteso
unitarismo
patriottico
s
'
accorderebbe
meglio
con
uno
schema
di
questa
agitazione
socialisticamente
inasprito
,
che
con
ogni
altro
.
Ed
allora
,
ecco
i
motivi
della
campagna
,
ecco
lo
schema
che
,
secondo
noi
,
quando
sia
convenientemente
svolto
dai
singoli
propagandisti
,
può
riuscire
più
efficace
:
a
)
In
Italia
,
come
in
ogni
collettività
,
non
tutti
partecipano
alla
gestione
degli
interessi
collettivi
,
e
,
tra
coloro
che
vi
partecipano
,
coloro
che
detengono
il
monopolio
della
coltura
,
della
ricchezza
e
del
potere
prevalgono
su
gli
altri
,
fino
a
che
questi
non
ne
li
spoglino
.
Di
qui
una
concorrenza
tra
le
classi
per
la
distruzione
del
monopolio
altrui
prima
e
per
l
'
erezione
d
'
un
monopolio
proprio
poi
.
Fino
ad
oggi
il
monopolio
fu
tenuto
dai
gruppi
più
forti
(
li
industriali
e
di
agrarii
.
b
)
Questo
monopolio
si
è
esplicato
per
mezzo
specialmente
del
protezionismo
ad
oltranza
,
consacrato
nella
tariffa
del
1887
tuttora
vigente
.
Esso
,
nel
mentre
affrettava
lo
sviluppo
,
del
resto
già
iniziato
prima
,
di
alcune
industrie
manifatturiere
,
e
mentre
poco
o
nulla
influiva
su
altre
,
sacrificava
allo
sviluppo
industriale
buona
parte
dei
prodotti
agricoli
del
Mezzogiorno
(
vini
,
frutta
,
agrumi
)
,
non
proteggendo
che
la
cerealicoltura
col
più
alto
dazio
sul
grano
che
esista
in
Europa
.
Tutto
ciò
,
oltre
a
favorire
produzioni
d
'
un
genere
a
scapito
di
altre
,
oltre
a
determinare
artificialmente
investimenti
di
capitale
in
industrie
e
in
colture
in
cui
la
mano
d
'
opera
richiesta
è
minore
,
elevava
tutto
il
costo
della
vita
in
Italia
.
Il
propagandista
qui
dovrebbe
elencare
gli
effetti
della
protezione
sul
ferro
nell
'
alto
costo
dei
trasporti
terrestri
e
marittimi
;
quelli
della
protezione
sul
cotone
e
sulla
lana
nel
prezzo
degli
abiti
,
delle
lenzuola
,
delle
valigie
,
dei
manufatti
d
'
ogni
specie
;
quelli
della
protezione
dei
prodotti
chimici
nel
prezzo
delle
medicine
,
dei
concimi
,
ecc
.
Dovrebbe
dimostrare
come
,
dove
tutto
è
protetto
in
una
certa
misura
,
gli
effetti
della
protezione
reciprocamente
si
annullano
,
o
piuttosto
non
rappresentano
che
una
passività
.
È
questo
il
punto
saliente
dell
'
efficacia
dimostrativa
di
questa
propaganda
,
culminante
nell
'
affermazione
che
questa
perdita
secca
è
pressoché
tutta
sopportata
dai
poveri
(
costretti
all
'
uso
di
prodotti
inferiori
)
,
nel
mentre
i
vantaggi
toccarono
solo
ai
produttori
protetti
.
c
)
Ciononostante
,
vi
furono
miglioramenti
agricoli
e
industriali
,
e
si
è
arrivati
a
un
punto
in
cui
molte
industrie
più
non
abbisognano
(
almeno
nella
misura
attuale
)
di
protezione
;
anzi
non
possono
estendere
i
loro
sbocchi
nel
paese
se
non
a
condizione
che
nel
Sud
i
prodotti
agricoli
(
vini
,
frutta
,
agrumi
)
si
estendano
sempre
più
a
spese
dei
cereali
e
possano
essere
esportati
in
crescente
quantità
;
e
non
possono
crescere
i
loro
sbocchi
all
'
estero
se
non
a
patto
di
consentire
a
una
importazione
di
merci
alimentari
meno
care
che
da
noi
.
Ne
segue
la
giustificazione
d
'
una
lotta
contro
tutto
l
'
attuale
sistema
protettivo
ed
ispirata
al
ristabilimento
dell
'
equilibrio
turbato
dal
protezionismo
,
mutatis
mutandis
.
Ora
gli
sbocchi
esteri
ai
prodotti
agricoli
attualmente
in
incremento
nell
'
Italia
del
Sud
non
si
possono
ottenere
che
mediante
trattati
commerciali
in
cui
si
riduca
almeno
sino
a
L
.
5
al
quintale
il
dazio
sul
grano
,
come
avviamento
all
'
abolizione
totale
del
dazio
;
in
cui
si
riduca
pure
notevolmente
il
dazio
sul
ferro
,
per
diminuire
il
costo
dei
trasporti
,
e
si
falcidii
d
'
assai
quello
sul
petrolio
,
di
tanta
utilità
per
le
classi
povere
,
specie
del
Sud
.
Ia
questa
guisa
le
sorti
del
Mezzogiorno
e
della
nuova
Italia
sudamericana
si
farebbero
sempre
più
solidali
,
e
la
cresciuta
produzione
meridionale
,
consentendo
una
intensificazione
di
traffici
con
l
'
industria
nordica
,
diverrebbe
un
potente
fattore
per
la
risoluzione
del
problema
più
grave
che
ora
tutti
affanna
,
e
che
solo
il
lavoro
paziente
di
anni
e
di
anni
potrà
torre
di
mezzo
.
Solo
per
questa
via
una
Italia
economica
comincerà
ad
avere
esistenza
organica
,
e
solo
a
questo
prezzo
non
sarà
crudele
ironia
parlare
di
istruire
nuovi
organismi
di
credito
agrario
.
Infatti
,
siccome
il
capitale
disponibile
corre
verso
gli
impieghi
più
rimunerativi
,
e
questi
non
sono
oggi
gli
agricoli
,
così
,
acciocché
un
organismo
di
credito
agrario
non
rappresenti
una
passività
o
un
trasferimento
puro
e
semplice
di
capitali
da
uno
ad
un
altro
impiego
,
è
indispensabile
che
gli
impieghi
agricoli
diventino
i
più
rimunerativi
e
sia
,
per
così
dire
,
messa
in
.
funzione
la
pompa
aspirante
d
'
oltre
Oceano
.
Solo
per
questa
via
ancora
,
anche
nel
Sud
sorgerà
un
vero
e
proprio
proletariato
,
che
porrà
termine
,
per
le
leggi
stesse
della
sua
esistenza
e
del
suo
sviluppo
,
allo
spagnolesco
feudalismo
politico
che
rende
colà
un
puro
flatus
votis
ogni
preteso
accenno
a
democrazia
.
Dove
poco
si
produce
,
poco
o
nulla
si
ha
da
dividere
e
da
lottare
per
dividere
.
Il
problema
dello
sviluppo
d
'
un
socialismo
meridionale
è
essenzialmente
quello
dello
sviluppo
di
una
produzione
meridionale
secondo
tutti
i
dettami
della
scienza
agraria
moderna
.
d
)
Il
quarto
punto
del
nostro
schema
dovrebbe
riguardare
le
confutazioni
dei
più
noti
sofismi
protezionistici
riediti
in
nuova
veste
per
la
circostanza
:
la
paura
della
disoccupazione
,
la
dipendenza
dallo
straniero
in
caso
di
guerra
,
ecc
.
Per
1'
Italia
,
anzi
,
una
maggiore
reale
indipendenza
si
acquista
promuovendo
i
più
economici
impieghi
dell
'
energia
elettrica
,
la
navigazione
interna
,
e
così
via
.
E
tutto
ciò
più
che
mai
s
'
inquadrerebbe
in
quella
funzione
di
rimozione
dei
veli
cuoprenti
ogni
politica
di
classe
,
che
è
l
'
essenza
stessa
della
scienza
economica
,
e
contribuirebbe
a
fare
sempre
più
una
realtà
di
quel
concetto
dello
Stato
,
superiore
a
ogni
dominazione
di
classe
,
che
finora
non
fu
che
un
'
astrazione
,
precisamente
perché
solo
alcuni
interessi
vi
erano
rappresentati
,
non
equilibrati
da
altri
.
Il
quadro
,
come
si
vede
,
può
essere
grandioso
,
e
chi
non
è
cosciente
di
questa
grandiosità
non
sente
il
momento
storico
che
1'
Italia
attraversa
,
non
sente
che
per
1'
Italia
va
approssimandosi
un
momento
simile
a
quello
che
provocò
il
mutamento
d
'
indirizzo
della
politica
commerciale
inglese
verso
la
metà
del
secolo
scorso
.
Le
organizzazioni
proletarie
,
cui
pare
di
non
aver
nulla
da
fare
,
potrebbero
far
proprio
questo
compito
e
formare
il
centro
di
un
colossale
e
irresistibile
esercito
,
alle
cui
ale
sarebbero
la
piccola
borghesia
,
le
industrie
e
le
colture
dimandanti
nuovi
mercati
.
Ponete
,
per
es
.
,
che
in
ogni
piccola
città
,
in
ogni
villaggio
,
ogni
domenica
un
propagandista
faccia
il
conto
di
quanto
alla
fin
d
'
anno
ognuno
paga
in
tributo
ai
produttori
protetti
,
in
più
del
valore
delle
scarpe
,
delle
calze
,
della
camicia
,
degli
abiti
,
del
pane
,
del
petrolio
,
dello
zucchero
,
del
caffè
,
e
che
ciò
duri
per
quattro
o
cinque
anni
e
sia
la
piattaforma
di
due
lotte
elettorali
;
e
si
può
metter
pegno
che
il
protezionismo
italiano
è
sconfitto
.
In
Italia
tutti
sono
penetrati
da
un
tale
spirito
di
tolleranza
e
di
equanimità
che
resistenze
fortissime
non
si
incontrano
pressoché
mai
;
è
forse
per
questo
anzi
che
tutto
dura
poco
ed
è
vero
ancora
oggi
ciò
che
cantava
il
Tasso
che
...
alla
virtù
latina
o
nulla
manca
o
sol
la
disciplina
.
E
nel
nostro
caso
la
fede
poserebbe
su
fatti
,
avrebbe
il
sussidio
delle
cose
,
non
sarebbe
un
pleonastico
epifenomeno
,
ma
una
efflorescenza
degli
interessi
industriali
ed
agricoli
,
una
vera
e
propria
epigenesi
della
nostra
struttura
economica
e
della
fase
che
attraversa
.
Perché
il
partito
socialista
non
la
fa
sua
?
È
vero
che
da
qualche
tempo
sembra
disoccupato
e
invecchiato
precocemente
.
Ma
gli
è
appunto
perché
s
'
è
troppo
chiuso
in
sé
,
perché
s
'
è
appartato
dalla
bufera
che
mai
non
resta
a
lui
d
'
intorno
.
Torni
all
'
antico
,
ritocchi
,
come
Anteo
,
la
terra
che
gli
fu
madre
,
e
gli
ritornerà
anche
,
con
la
giovinezza
,
la
fede
.