StampaPeriodica ,
Forse
è
proprio
vero
anche
della
Pedagogia
quello
che
un
personaggio
di
Sardou
diceva
dell
'
arte
:
sono
argomenti
in
cui
si
può
esprimere
liberamente
qualunque
giudizio
con
la
certezza
di
avere
sempre
ragione
.
Questo
melanconico
dubbio
mi
sorgeva
nell
'
animo
leggendo
le
ultime
discussioni
parlamentari
sul
bilancio
della
P.I.
Ché
questa
volta
non
abbiamo
assistito
solo
alla
consueta
spezzatura
di
lancia
del
marchese
Lucifero
in
favore
del
femminismo
;
ed
ancora
alle
più
consuete
raccomandazioni
di
onorevoli
,
assunti
per
ragioni
professionali
a
patroni
e
santi
protettori
di
speciali
classi
diseredate
.
Questa
volta
parecchi
deputati
hanno
sentito
il
bisogno
,
in
sede
di
bilancio
,
di
fare
un
loro
bravo
sermone
a
onore
e
gloria
della
pedagogia
scientifica
.
E
tutti
,
l
'
on
.
Rattone
,
l
'
on
.
Podrecca
,
l
'
on
.
Schanzer
,
l
'
on
.
Comandini
,
pur
esponendo
le
idee
più
opposte
,
hanno
meritato
quelle
cordiali
strette
di
mano
e
vivissime
approvazioni
,
di
cui
la
Camera
è
generosa
nelle
questioni
di
cui
le
importa
un
bel
niente
.
E
la
ragione
,
per
cui
in
materia
didattica
si
può
avere
sempre
ragione
e
riscuotere
vivissime
approvazioni
e
strette
di
mano
pure
esponendo
indifferentemente
le
idee
più
diverse
,
è
semplicemente
questa
:
che
il
valore
dell
'
insegnamento
,
come
di
ogni
attività
spirituale
,
consiste
nel
modo
intrinseco
con
cui
l
'
insegnamento
viene
attuato
,
e
non
è
determinabile
secondo
norme
astratte
e
principi
generali
.
Tutte
le
norme
e
tutti
i
principi
,
sono
divagazioni
superflue
,
che
ridotte
ad
un
contenuto
concreta
significano
solo
che
bisogna
insegnare
bene
.
Il
che
è
sublimamente
vero
.
Il
bene
,
ancora
adesso
come
ai
tempi
di
Aristotele
,
ha
la
disgrazia
o
la
fortuna
di
avere
a
lato
due
opposti
mali
.
Perciò
i
discorsi
didattici
di
ogni
specie
,
così
quelli
dei
ministri
,
come
quelli
dei
deputati
,
come
quelli
dei
professori
,
non
possono
essere
il
più
delle
volte
che
semplici
dilettazioni
,
in
cui
si
inveisce
o
contro
l
'
uno
o
contro
l
'
altro
male
e
si
fa
l
'
apologia
di
'
quella
santa
sola
virtù
che
sta
nel
mezzo
.
Nelle
sedute
dei
professori
,
in
principio
d
'
anno
,
se
non
è
noioso
,
è
quasi
divertente
ascoltare
la
lettura
dei
programmi
didattici
,
con
cui
ciascun
insegnante
fa
sapere
che
egli
non
stancherà
troppo
i
suoi
alunni
e
non
li
stancherà
troppo
poco
,
che
nel
suo
insegnamento
non
sarà
né
troppo
umile
né
troppo
sublime
,
che
eviterà
gli
ardui
voti
ma
non
si
contenterà
di
strisciare
troppo
terra
terra
,
che
insomma
farà
del
suo
meglio
per
fare
bene
.
Ma
per
essere
giusti
,
bisogna
convenire
che
talvolta
un
insegnante
approfittando
di
quel
po
'
di
libertà
che
gli
è
concessa
ed
arrischiandosi
a
qualche
personale
iniziativa
,
scende
dalle
vuote
astrattezze
a
qualche
concetto
concreto
:
ed
allora
può
dar
motivo
ad
una
discussione
interessante
,
e
può
anche
provare
la
soddisfazione
di
aver
torto
.
Ma
nei
recenti
discorsi
pedagogici
dei
nostri
onorevoli
,
di
concreto
non
c
'
era
proprio
nulla
.
Ed
ecco
perché
hanno
detto
tutti
delle
cose
inesorabilmente
giuste
.
S
'
alza
per
primo
l
'
on
.
Rattone
e
con
le
statistiche
e
con
gli
ultimi
risultati
della
scienza
nientemeno
positiva
,
dimostra
che
non
si
deve
rovinare
la
salute
dei
ragazzi
facendoli
studiare
troppo
.
Ed
a
parte
la
scienza
positiva
e
la
statistica
,
chi
avrebbe
mai
cuore
di
dargli
torto
?
Ma
sorge
,
secondo
,
l
'
on
.
Comandini
:
e
combatte
il
Rattone
,
sostenendo
la
tesi
reciproca
,
che
cioè
è
vero
che
i
ragazzi
non
bisogna
ammazzarli
coi
libri
,
bisogna
però
anche
farli
studiare
perché
non
crescano
asini
.
E
non
si
può
a
meno
di
concludere
come
quel
tale
sindaco
del
Daniele
Cortis
:
anca
vu
,
avi
razon
.
Se
non
ché
,
s
'
alza
,
terzo
,
l
'
on
.
Podrecca
ed
annuncia
una
cosa
anche
più
ragionevole
dell
'
on
.
Comandini
e
dell
'
on
.
Rattone
:
anch
'
egli
teme
il
sovraccarico
intellettuale
,
perché
sa
che
per
avere
delle
opinioni
,
ad
es
.
in
fatto
di
geografia
della
Libia
,
non
è
poi
necessario
aver
studiato
molto
;
ma
soprattutto
egli
vuole
che
nella
scuola
s
'
introducano
metodi
e
sistemi
adeguati
e
razionali
.
Ed
ecco
un
'
altra
verità
sacrosanta
,
a
cui
devono
inchinarsi
Rattone
e
Comandini
e
tutti
i
pedagogisti
della
terra
.
Finalmente
l
'
on
.
Schanzer
è
preoccupato
da
un
altro
timore
:
invece
del
sovraccarico
intellettuale
,
egli
teme
che
nella
scuola
media
l
'
antico
riesca
a
sopraffare
il
moderno
.
Il
che
sarebbe
certamente
grave
.
Peccato
che
non
ci
fosse
alla
Camera
un
rappresentante
dell
'
Atene
a
Roma
per
denunziare
l
'
altro
pericolo
altrettanto
imminente
ed
altrettanto
grave
che
la
modernità
riesca
a
sopraffare
l
'
antichità
,
che
è
sempre
moderna
,
poiché
lo
spirito
non
ha
tempo
.
Ma
c
'
è
mancato
poco
che
questa
parte
l
'
abbia
fatta
lo
stesso
on
.
Schanzer
;
quando
s
'
è
dichiarato
scontento
dei
licei
moderni
.
Ed
ora
,
se
noi
volessimo
stringere
in
breve
quello
che
abbiamo
appreso
sui
problemi
della
scuola
media
da
questi
eminenti
legiferatori
ed
illustri
luminari
della
pubblica
opinione
,
che
in
tanto
argomento
hanno
sentito
il
bisogno
di
esprimere
i
profondi
pensamenti
del
loro
pensiero
,
dovremmo
concludere
così
:
che
ci
vuole
l
'
antico
fino
ad
un
certo
punto
,
bisogna
fare
studiare
le
speranze
della
patria
fino
ad
un
certo
punto
e
farle
riposare
fino
ad
un
certo
punto
,
usare
fino
ad
un
certo
punto
metodi
persuasivi
e
fino
a
un
certo
punto
metodi
costrittivi
;
ed
è
necessaria
una
severità
indulgente
ed
una
indulgenza
severa
:
bisogna
tenere
quella
via
giusta
,
che
fuori
di
tutte
le
metafore
e
di
tutte
le
frasi
generiche
ed
indeterminate
vuoi
dire
insegnare
bene
.
B
.
G
.
...
e
potremmo
concludere
eziandio
con
un
'
altra
considerazione
:
che
i
signori
deputati
farebbero
bene
a
non
mettere
becco
in
quei
soggetti
,
sui
quali
non
possono
spifferare
solennemente
visibili
luoghi
comuni
,
quando
non
corrono
pericolo
di
dire
addirittura
delle
vere
e
proprie
asinità
.
Ognuno
faccia
il
suo
mestiere
.
Il
mestiere
dei
deputati
non
è
quello
di
fare
concioni
pedagogiche
;
ma
quello
di
non
perturbare
la
scuola
con
inframmettenze
importune
a
favore
quasi
sempre
degli
insegnanti
peggiori
e
di
non
approvare
leggi
,
che
non
stanno
né
in
ciclo
né
in
terra
.
Il
mestiere
dei
professori
è
che
facciano
essi
sul
serio
,
minuto
per
minuto
,
della
pedagogia
concreta
ed
applicata
,
senza
prendere
in
nessuna
considerazione
le
chiacchiere
dei
politicanti
(
L
Unità
)