StampaQuotidiana ,
I
discorsi
di
Daladier
e
Chamberlain
,
le
dichiarazioni
di
Etter
,
le
richieste
americane
,
nonché
i
diffusi
commenti
della
stampa
internazionale
permettono
ora
di
vedere
chiaramente
qualisiano
le
principali
ripercussioni
politiche
delle
nuove
occupazioni
germaniche
nel
Centro
-
Europa
.
Si
profilano
pure
nuove
orientazioni
della
politica
di
quei
paesi
i
quali
intendono
opporsi
allo
sviluppo
dell
'
azione
tedesca
nel
bacino
danubiano
.
La
gravità
della
tensione
ha
provocato
una
inevitabile
dissonanza
di
impressioni
e
di
commenti
;
ma
,
dopo
lo
smarrimento
delle
prime
giornate
,
sembra
ora
che
si
delineino
con
sufficiente
chiarezza
la
natura
e
la
responsabilità
degli
avvenimenti
,
come
pure
le
conseguenze
dirette
ed
indirette
degli
avvenimenti
stessi
.
Dall
'
esame
di
questo
complesso
materiale
alcuni
punti
emergono
in
modo
più
caratteristico
:
1
)
Tendenza
a
negare
una
vera
e
propria
validità
giuridica
allo
stabilimento
di
protettorati
nel
cuore
dell
'
Europa
.
La
stampa
tedesca
ha
riprodotto
il
testo
fotografico
del
documento
sottoscritto
a
Berlino
da
Hacha
-
Chvalkovski
,
e
continua
a
considerare
l
'
azione
militare
tedesca
come
la
logica
conseguenza
dell
'
essere
state
poste
«
in
die
Hünde
des
führers
»
le
sorti
della
Repubblica
cecoslovacca
per
opera
di
chi
rappresentava
legittimamente
tale
Repubblica
.
È
questo
il
punto
capitale
di
tutta
l
'
argomentazione
di
parte
tedesca
.
Ma
la
stampa
,
specialmente
inglese
,
non
discute
l
'
autenticità
del
documento
,
la
quale
è
pacificamente
riconosciuta
.
Detta
stampa
si
chiede
invece
se
nella
notte
del
15
marzo
i
due
rappresentanti
della
Cecoslovacchia
erano
in
condizioni
tali
da
esprimere
liberamente
,
e
quindi
validamente
,
la
volontà
del
popolo
cecoslovacco
.
Su
questo
tema
il
misurato
e
ponderato
Chamberlain
si
è
espresso
con
termini
che
non
lasciano
dubbi
:
«
Anziché
procedere
alle
consultazioni
internazionali
da
lui
promesse
,
il
cancelliere
tedesco
ha
assunto
personalmente
l
'
iniziativa
.
Prima
che
il
presidente
ceco
fosse
ricevuto
e
messo
di
fronte
a
domande
alle
quali
egli
non
aveva
alcun
potere
di
resistere
,
le
truppe
tedesche
si
sono
messe
in
marcia
ed
in
poche
ore
hanno
raggiunto
la
capitale
ceca
»
.
Quindi
,
in
base
alle
informazioni
del
Foreign
Office
,
l
'
inizio
dell
'
azione
militare
ha
preceduto
il
convegno
di
Berlino
nel
quale
i
rappresentanti
cechi
non
avevano
«
potere
di
resistere
»
alle
richieste
germaniche
.
2
)
La
fine
dell
'
indipendenza
cecoslovacca
è
considerata
da
due
dei
firmatari
dell
'
accordo
di
Monaco
come
una
violazione
dell
'
accordo
stesso
.
Anche
su
questa
materia
vi
è
netta
opposizione
fra
i
commenti
tedeschi
e
quelli
inglesi
.
Secondo
la
stampa
germanica
,
Monaco
deve
segnare
l
'
abdicazione
delle
potenze
occidentali
di
fronte
al
dinamismo
della
politica
tedesca
nel
Centro
-
Europa
,
di
fronte
al
progressivo
attuarsi
delle
rivendicazioni
germaniche
tendenti
al
revisionismo
della
carta
d
'
Europa
fissata
a
Versailles
.
Al
contrario
,
Parigi
e
Londra
considerano
Monaco
come
un
sacrificio
fatto
in
vista
di
un
solo
fine
:
salvare
l
'
indipendenza
dei
popoli
cechi
e
slovacchi
,
indipendenza
che
fu
una
delle
rivendicazioni
in
nome
delle
quali
fu
combattuta
la
guerra
contro
l
'
Austria
-
Ungheria
.
Tutta
la
politica
di
Chamberlain
,
rileva
la
stampa
inglese
,
aveva
il
solo
obiettivo
di
salvare
l
'
autonomia
statale
di
Praga
;
i
negoziati
di
Berchtesgaden
-
Godesberg
-
Monaco
vollero
significare
accettazione
di
sacrifici
territoriali
(
rinunzia
ai
sudeti
)
in
cambio
di
una
garanzia
tedesca
dell
'
inviolabilità
dei
territori
propriamente
cechi
.
Ora
invece
Chamberlain
si
chiede
:
«
Che
cosa
è
avvenuto
delle
assicurazioni
tedesche
relative
alla
rinuncia
ad
ulteriori
ambizioni
territoriali
?
Che
cosa
è
avvenuto
dell
'
assicurazione
secondo
la
quale
la
Germania
non
desiderava
avere
cechi
nel
terzo
Reich
?
»
.
Il
governo
inglese
ritiene
perciò
tramontata
la
politica
di
Monaco
,
circa
la
quale
però
né
Londra
né
Parigi
si
erano
mai
fatte
eccessive
illusioni
,
come
è
dimostrato
dall
'
intensificazione
del
riarmismo
negli
ultimi
sei
mesi
.
Il
tramonto
del
tentativo
di
Monaco
è
constatato
con
amarezza
dal
governo
inglese
,
poiché
,
per
questo
fatto
,
risente
un
serio
contraccolpo
tutto
il
sistema
di
Chamberlain
basato
sulla
fiducia
di
salvare
la
pace
con
le
soluzioni
di
compromesso
.
3
)
Lo
stabilimento
dei
protettorati
tedeschi
sui
boemi
e
slovacchi
è
ritenuto
come
un
avvenimento
che
segna
una
svolta
della
politica
estera
del
Reich
.
Infatti
,
i
nuovi
avvenimenti
non
sono
secondo
la
stampa
franco
-
inglese
inquadrabili
in
quella
nota
e
tradizionale
dottrina
hitleriana
che
era
imperniata
sull
'
affermazione
della
necessità
di
unificare
nella
Grande
Germania
tutti
i
territori
abitati
da
tedeschi
.
La
stessa
stampa
tedesca
riconosce
questo
mutamento
di
dottrina
,
cioè
il
passaggio
dall
'
azione
di
unificazione
politica
basata
sul
principio
razzista
,
ad
una
azione
di
protettorato
politico
che
inevitabilmente
pone
la
politica
tedesca
su
un
terreno
interrazzista
.
Nell
'
autorevole
«
Börsen
Zeitung
»
il
portavoce
della
Wilhelmstrasse
scrive
:
«
Da
oggi
la
Germania
torna
ad
essere
un
Imperium
,
cioè
uno
Stato
cui
i
popoli
stranieri
commettono
la
propria
tutela
»
.
Gli
organi
ufficiali
tedeschi
cercano
pure
di
enucleare
le
ragioni
filosofico
-
giuridiche
di
questa
nuova
concezione
internazionalista
.
In
tali
dissertazioni
è
posto
in
secondo
piano
il
diritto
all
'
autodecisionismo
dei
popoli
(
Selbsbestimmungsrecht
)
sul
quale
si
è
insistito
fino
a
Monaco
,
cioè
finché
si
trattava
di
aggregare
le
minoranze
tedesche
al
Reich
.
Ora
,
nella
premessa
al
decreto
che
istituisce
il
protettorato
,
si
parla
del
Lebensraum
,
cioè
del
«
territorio
vitale
»
dell
'
impero
germanico
,
del
territorio
del
quale
la
razza
germanica
ha
bisogno
per
vivere
tranquillamente
.
Oppure
come
preferisce
la
stampa
berlinese
si
fa
appello
alle
ragioni
storiche
e
«
fatali
»
di
sviluppo
dello
Imperium
germanicum
che
ritorna
a
vivere
dopo
un
«
interregno
»
di
vari
secoli
.
La
«
Deutsche
Allgemeine
Zeitung
»
scrive
che
«
il
popolo
germanico
ha
ritrovato
la
sua
linea
di
sviluppo
originario
assegnatole
dal
destino
»
.
Tali
appaiono
i
nuovi
sviluppi
dottrinali
di
una
politica
estera
che
è
partita
dal
principio
razzista
dell
'
autonomia
dei
gruppi
razziali
e
che
mira
ora
a
stabilire
rapporti
di
dipendenza
fra
gruppi
razziali
.
4
)
Le
conseguenze
prodotte
nell
'
Europa
occidentale
dai
nuovi
avvenimenti
danubiani
sono
molteplici
,
ma
si
riassumono
in
una
:
nuova
poderosa
spinta
al
riarmo
.
Parigi
e
Londra
hanno
riaffermata
la
loro
stretta
cooperazione
,
pur
vedendo
da
due
angoli
visuali
diversi
i
nuovi
problemi
europei
messi
sul
tappeto
dai
recenti
fatti
.
Il
punto
di
vista
di
Daladier
si
differenzia
da
quello
di
Chamberlain
.
La
politica
di
Daladier
è
ancorata
al
principio
dell
'
integrità
territoriale
della
Francia
.
«
Non
cederemo
uno
solo
dei
nostri
diritti
,
né
un
palmo
del
nostro
territorio
»
.
In
questa
frase
,
una
nuova
volta
ripetuta
davanti
al
Parlamento
,
è
espressa
la
preoccupazione
centrale
della
politica
francese
.
L
'
Inghilterra
invece
vede
il
problema
da
un
punto
di
vista
che
non
è
quello
della
difesa
territoriale
.
Chamberlain
si
è
infatti
chiesto
,
nel
discorso
di
Birmingham
,
se
le
nazioni
occidentali
possono
permettere
che
si
stabilisca
una
egemonia
in
Europa
.
Londra
è
necessariamente
portata
dalle
sue
condizioni
a
considerare
soprattutto
il
problema
della
egemonia
ed
a
vedere
i
nuovi
avvenimenti
secondo
questa
visuale
.
La
stampa
inglese
è
rimasta
particolarmente
impressionata
dalla
istituzione
dei
protettorati
sulla
Boemia
e
sulla
Moravia
,
protettorati
i
quali
secondo
quanto
sottolineano
i
fogli
londinesi
non
ammettono
neppure
quelle
assemblee
rappresentative
e
legislative
che
sono
ammesse
in
protettorati
extraeuropei
.
Anche
la
stampa
tedesca
riconosce
l
'
originalità
di
questi
protettorati
,
e
la
«
Börsen
Zeitung
»
avverte
che
«
questi
fatti
e
problemi
non
si
possono
calcolare
e
classificare
con
i
concetti
tradizionali
del
diritto
internazionale
o
con
le
idee
formalistico
-
democratiche
»
.
La
duplice
preoccupazione
di
Parigi
e
di
Londra
si
sta
ora
esprimendo
in
nuovi
orientamenti
interni
ed
esteri
della
politica
di
questi
paesi
.
StampaQuotidiana ,
L
'
Inghilterra
ha
concesso
alla
Polonia
quelle
garanzie
che
Londra
aveva
semplicemente
promesse
alla
Cecoslovacchia
.
L
'
attuale
tensione
tedesco
-
polacca
ha
consigliato
un
pronto
intervento
.
Infatti
i
negoziati
che
mirano
ad
una
dichiarazione
da
parte
di
un
gruppo
di
potenze
le
quali
intendano
affermare
la
loro
solidarietà
contro
le
minacce
di
togliere
agli
Stati
la
loro
indipendenza
,
sono
negoziati
che
esigono
ulteriori
elaborazioni
.
Non
è
esclusa
la
possibilità
di
una
conferenza
,
quantunque
come
ha
detto
Chamberlain
l
'
Inghilterra
preferisca
farne
a
meno
.
L
'
atmosfera
europea
è
però
troppo
arroventata
e
non
permette
le
lunghe
attese
,
quelle
attese
che
sono
indispensabili
per
elaborare
un
organico
piano
di
garanzia
degli
Stati
dell
'
Europa
orientale
.
Per
questo
il
governo
inglese
sotto
la
quotidiana
spinta
dell
'
opinione
pubblica
e
delle
correnti
più
intransigenti
del
conservatorismo
ha
deciso
di
rendere
pubblica
la
garanzia
britannica
dell
'
indipendenza
polacca
.
Tale
è
infatti
l
'
oggetto
dell
'
iniziativa
inglese
.
Questa
dichiarazione
ha
un
duplice
presupposto
:
anzitutto
si
presuppone
che
l
'
indipendenza
polacca
sia
minacciata
;
in
secondo
luogo
si
presuppone
che
la
Polonia
non
intenda
subire
la
minaccia
completamente
o
in
parte
(
come
è
avvenuto
nelle
recenti
vicende
centro
-
europee
)
ma
intenda
difendere
la
sua
indipendenza
«
con
tutte
le
sue
forze
nazionali
»
.
Vale
a
dire
con
le
armi
,
con
la
guerra
.
Avverandosi
queste
due
condizioni
(
minaccia
dell
'
indipendenza
e
resistenza
armata
)
l
'
Inghilterra
si
impegna
fin
d
'
ora
«
a
prestare
al
governo
di
Varsavia
tutto
l
'
appoggio
in
suo
potere
»
.
Siccome
l
'
Inghilterra
ha
in
suo
potere
anche
l
'
appoggio
armato
,
l
'
impegno
britannico
ha
pure
il
significato
di
una
cooperazione
militare
anglo
-
polacca
contro
gli
aggressori
della
Polonia
.
Una
cooperazione
che
gioca
a
solo
beneficio
della
Polonia
,
non
essendovi
alcuna
reciprocità
né
alcun
obbligo
di
mutua
assistenza
nel
caso
in
cui
l
'
Inghilterra
sia
oggetto
di
aggressione
.
L
'
impegno
britannico
che
è
stato
comunicato
alle
cancellerie
degli
Stati
interessati
a
questa
controversia
ha
suscitato
enorme
impressione
.
Tale
iniziativa
assume
un
significato
tutto
speciale
se
viene
inquadrata
nella
linea
tradizionale
della
politica
continentale
dell
'
Inghilterra
sistematicamente
ostile
ad
assumere
impegni
nell
'
Europa
orientale
.
Come
tante
volte
ebbero
a
ripetere
gli
uomini
di
governo
britannici
,
il
continentalismo
dell
'
Inghilterra
intendeva
fermarsi
al
Reno
;
e
,
neppure
nel
corso
della
grave
tensione
che
precedette
lo
sfacelo
della
Cecoslovacchia
,
Londra
volle
assumersi
degli
impegni
di
difesa
dell
'
indipendenza
degli
Stati
situati
oltre
il
Reno
.
Per
avere
presente
il
quadro
completo
delle
garanzie
internazionali
sulle
quali
può
ora
appoggiarsi
la
politica
di
difesa
dell
'
indipendenza
polacca
non
si
deve
dimenticare
che
un
'
alleanza
unisce
la
Francia
alla
Polonia
.
Mentre
nessuna
assistenza
era
stata
finora
assicurata
dall
'
Inghilterra
alla
Polonia
,
la
Francia
già
da
tempo
fissò
in
un
trattato
il
comune
interesse
delle
due
nazioni
a
cooperare
nella
difesa
della
loro
indipendenza
.
Un
'
alleanza
analoga
unisce
la
Polonia
alla
Romania
.
Quindi
,
nell
'
ora
presente
,
contro
qualunque
minaccia
che
venisse
o
dalla
Germania
o
dalla
Russia
,
la
Polonia
può
fare
appello
non
solo
all
'
alleanza
romena
ma
anche
all
'
alleanza
francese
e
all
'
assistenza
britannica
.
Ambedue
le
potenze
occidentali
sono
impegnate
sia
pure
in
modo
diverso
a
portare
il
loro
aiuto
alla
difesa
dell
'
indipendenza
polacca
.
Però
,
quando
la
Polonia
parla
di
fedeltà
agli
accordi
ed
alle
amicizie
con
i
vicini
,
intende
riferirsi
non
solo
al
buon
vicinato
con
la
Romania
,
la
Lituania
e
l
'
Ungheria
,
ma
anche
alle
relazioni
finora
corrette
con
Berlino
e
con
Mosca
.
Gli
accordi
polacco
-
sovietici
,
che
fissano
un
reciproco
impegno
di
non
-
aggressione
,
sono
stati
ribaditi
dopo
la
crisi
centro
-
europea
che
ha
condotto
a
Monaco
,
e
,
nell
'
ora
presente
se
si
tiene
conto
non
solo
della
politica
ufficiale
ma
anche
delle
voci
della
stampa
e
dell
'
opinione
pubblica
nessun
grave
motivo
vi
è
di
turbamento
dei
rapporti
fra
Mosca
e
Varsavia
,
sicché
si
parla
di
una
adesione
della
Russia
alla
dichiarazione
comune
promossa
da
Londra
per
la
difesa
dell
'
indipendenza
degli
Stati
.
Attualmente
sembra
più
esposto
il
delicato
settore
delle
relazioni
polacco
-
germaniche
,
e
nella
discussione
che
ha
preceduto
la
dichiarazione
di
Chamberlain
,
al
Parlamento
britannico
si
è
esplicitamente
prospettata
l
'
eventualità
di
un
'
azione
germanica
contro
la
Polonia
,
oppure
di
un
negoziato
che
dovrebbe
condurre
alla
cessione
del
corridoio
polacco
con
compensi
territoriali
polacchi
verso
il
mare
a
danno
dell
'
indipendenza
degli
Stati
baltici
.
Varsavia
intende
respingere
sia
la
minaccia
,
sia
i
piani
che
sono
in
contrasto
con
le
buone
relazioni
polacco
-
lituane
.
La
Polonia
preferisce
invece
conservare
tuttora
l
'
accordo
tedesco
-
polacco
firmato
a
Berlino
nel
1934
.
L
'
insistenza
su
tale
accordo
si
inserisce
perfettamente
nel
quadro
generale
della
politica
polacca
che
vuole
una
sola
cosa
:
il
rispetto
di
tutti
gli
accordi
nei
quali
Varsavia
ha
inteso
consacrare
le
relazioni
di
amicizia
con
i
suoi
vicini
.
L
'
accordo
del
1934
è
basato
sul
presupposto
del
rispetto
dell
'
integrità
territoriale
della
Polonia
,
e
impegna
le
due
parti
a
risolvere
con
convenzioni
dirette
le
controversie
che
possono
sorgere
fra
i
due
paesi
e
a
deferire
ad
un
arbitrato
quelle
controversie
per
le
quali
l
'
accordo
diretto
non
è
raggiungibile
.
La
procedura
è
quindi
chiara
,
ed
esclude
ogni
ricorso
alle
armi
.
Ma
siccome
un
accordo
analogo
di
non
aggressione
e
di
arbitrato
era
in
vigore
anche
fra
Berlino
e
Praga
,
la
Polonia
di
fronte
alla
polemica
iniziata
da
un
organo
ufficiale
tedesco
che
parla
di
«
vitali
interessi
»
della
Germania
nei
confronti
della
Polonia
ha
provveduto
a
prendere
misure
militari
precauzionali
.
Ora
a
queste
misure
si
aggiunge
l
'
impegno
britannico
di
assistenza
in
caso
di
minaccia
,
impegno
che
è
considerato
come
una
nuova
garanzia
di
pace
nell
'
Europa
orientale
.
StampaQuotidiana ,
La
giornata
di
ieri
è
stata
definita
dal
«
New
York
Times
»
«
un
'
orribile
giornata
»
.
Basta
considerare
il
modo
in
cui
furono
travolte
nella
guerra
due
nazioni
neutrali
ed
inermi
,
una
delle
quali
era
stata
garantita
con
un
patto
decennale
di
non
aggressione
,
per
comprendere
l
'
estrema
gravità
degli
avvenimenti
di
ieri
che
gettano
un
'
ombra
cupa
sulla
vicenda
bellica
.
Mentre
sono
ancora
assolutamente
incerte
e
,
in
tutti
i
casi
,
non
definitive
le
notizie
che
riguardano
gli
sbarchi
tedeschi
ed
i
contrattacchi
inglesi
attualmente
in
corso
,
le
parole
dette
ieri
dai
protagonisti
del
conflitto
e
da
coloro
che
intendono
resistere
all
'
attacco
contribuiscono
non
solo
ad
illustrare
le
cause
e
le
responsabilità
di
questo
nuovo
conflitto
ma
pure
ad
indicarne
i
possibili
sviluppi
.
Il
memorandum
consegnato
dalla
Germania
a
Copenhagen
e
ad
Oslo
cercava
di
spiegare
l
'
impresa
asserendo
che
il
Reich
intendeva
proteggere
la
neutralità
nordica
minacciata
da
un
imminente
sbarco
alleato
.
A
questa
asserzione
ha
risposto
il
ministro
norvegese
Koht
:
«
Non
crediamo
che
gli
Alleati
intendano
prendere
misure
di
sbarco
»
.
Tale
era
,
all
'
alba
di
ieri
,
l
'
opinione
di
chi
doveva
essere
considerato
un
giudice
competente
e
responsabile
della
sicurezza
norvegese
.
Né
Copenhagen
né
Oslo
hanno
chiesto
alcuna
«
protezione
»
.
Il
carattere
dell
'
impresa
risultava
dallo
stesso
memorandum
tedesco
il
quale
ammoniva
che
ogni
«
resistenza
»
sarebbe
stata
«
stroncata
con
tutti
i
mezzi
»
,
al
fine
di
evitare
ogni
«
inutile
»
spargimento
di
sangue
.
Il
governo
norvegese
,
decidendo
la
resistenza
,
ha
fatto
comprendere
che
lo
spargimento
di
sangue
per
la
difesa
della
patria
non
è
un
sacrificio
«
inutile
»
.
Ma
il
memorandum
tedesco
aggiungeva
che
la
Germania
intende
anche
difendere
la
sua
sicurezza
contro
le
misure
di
blocco
degli
Alleati
.
Tale
difesa
ha
trascinato
nel
conflitto
due
paesi
neutrali
.
La
Germania
,
mentre
occupava
Copenhagen
e
Oslo
,
garantiva
«
il
rispetto
dell
'
integrità
e
dell
'
indipendenza
»
dei
due
paesi
neutrali
.
A
questa
garanzia
il
ministro
Koht
ha
risposto
dichiarando
allo
Storting
:
«
Credo
che
tutti
i
paesi
neutrali
siano
semplicemente
atterriti
da
una
tale
violazione
della
giustizia
»
.
La
Norvegia
ha
considerato
l
'
attacco
tedesco
come
una
diretta
violazione
della
sua
neutralità
e
della
sua
indipendenza
.
Danimarca
e
Norvegia
erano
in
rapporti
diplomaticamente
diversi
con
il
Reich
.
Quando
Roosevelt
mandò
un
appello
ad
Hitler
asserendo
che
le
piccole
nazioni
europee
si
sentivano
minacciate
,
Hitler
chiese
a
tutti
gli
Stati
confinanti
se
esisteva
tale
minaccia
.
La
Danimarca
rispose
negativamente
.
Poco
dopo
questa
risposta
,
un
rapido
negoziato
fra
Berlino
e
Copenhagen
condusse
alla
conclusione
di
un
patto
tedesco
-
danese
di
non
aggressione
firmato
a
Berlino
il
31
maggio
1939
.
Tale
patto
che
ha
la
durata
di
un
decennio
all
'
art
.
1
dice
:
«
Il
Reich
tedesco
ed
il
Regno
di
Danimarca
non
faranno
fra
loro
la
guerra
,
né
in
alcuna
altra
maniera
faranno
ricorso
all
'
impiego
della
forza
»
.
Questa
esplicita
garanzia
non
ha
impedito
il
ricorso
alla
forza
armata
per
l
'
occupazione
del
territorio
danese
.
I
danesi
,
colti
di
sorpresa
,
hanno
pure
tentato
di
resistere
.
Ieri
,
un
messaggio
alla
nazione
del
primo
ministro
danese
deplorava
la
«
morte
di
quei
buoni
figli
della
Danimarca
che
hanno
perduto
la
loro
vita
nelle
prime
ore
di
questa
mattina
»
.
Copenhagen
ha
dovuto
poi
accettare
il
fatto
compiuto
,
però
«
elevando
proteste
»
come
dice
il
proclama
firmato
dal
sovrano
e
dal
capo
del
governo
danese
.
La
Norvegia
non
aveva
concluso
con
il
Reich
alcun
patto
di
non
aggressione
.
Tutti
i
paesi
della
Scandinavia
rifiutarono
nello
scorso
anno
le
offerte
tedesche
di
patti
di
non
aggressione
ritenendo
superflui
tali
accordi
i
quali
furono
pure
considerati
pericolosi
dagli
Stati
scandinavi
che
intendevano
conservare
una
rigorosa
neutralità
di
fronte
a
quel
conflitto
che
già
si
profilava
all
'
orizzonte
.
Non
avendo
la
Norvegia
domandata
alcuna
protezione
,
l
'
ultimatum
tedesco
è
stato
considerato
ad
Oslo
come
una
richiesta
di
«
resa
»
alla
quale
il
governo
norvegese
ha
risposto
con
la
resistenza
armata
alle
truppe
tedesche
che
,
entrando
in
Oslo
,
occupavano
la
quinta
capitale
d
'
Europa
.
Nello
stesso
momento
in
cui
von
Ribbentrop
dichiarava
che
l
'
impresa
tedesca
«
ha
salvata
questa
parte
d
'
Europa
dal
sicuro
declino
»
,
il
governo
di
Oslo
accettava
le
immediate
promesse
di
aiuto
degli
Alleati
per
salvare
la
indipendenza
del
paese
.
Mentre
il
governo
dei
norvegesi
si
rifugiava
ad
Hamar
,
in
Oslo
occupata
veniva
organizzato
un
governo
detto
di
«
concentrazione
nazionale
»
.
Fenomeno
analogo
a
quello
già
avvenuto
nella
Carelia
occupata
.
Questo
governo
«
nazionale
»
ha
lanciato
un
appello
in
cui
è
definito
«
criminale
»
ogni
tentativo
di
resistenza
per
la
difesa
della
nazione
.
Dalle
considerazioni
della
stampa
tedesca
e
della
stampa
inglese
si
può
rendersi
conto
dell
'
opposto
significato
che
i
belligeranti
attribuiscono
alla
guerra
scandinava
.
La
«
Deutsche
Allgemeine
Zeitung
»
definisce
l
'
impresa
come
«
il
salvataggio
del
Nord
»
.
Secondo
il
«
Lokal
Anzeiger
»
ogni
tentativo
dei
neutrali
per
impedire
la
«
protezione
»
è
apparso
fin
dal
primo
momento
«
totalmente
inutile
»
,
e
si
aggiunge
che
l
'
intervento
tedesco
è
riuscito
a
«
polverizzare
»
il
piano
alleato
di
espansione
in
Scandinavia
.
La
stessa
stampa
insiste
pure
nel
sottolineare
che
la
libertà
,
l
'
indipendenza
,
l
'
integrità
,
l
'
inviolabilità
e
la
pace
dei
paesi
scandinavi
sono
ora
più
che
mai
assicurate
,
ed
i
comunicati
ufficiali
trasmessi
per
radio
da
Berlino
precisano
che
le
misure
tedesche
sono
state
prese
«
esclusivamente
»
nell
'
interesse
dei
neutrali
minacciati
dalla
posa
di
mine
la
quale
secondo
la
dichiarazione
di
Goebbels
era
il
«
prologo
»
dell
'
occupazione
franco
-
inglese
della
Scandinavia
.
Berlino
promette
pure
la
pubblicazione
dei
documenti
che
illustrano
questo
piano
.
La
stampa
degli
Alleati
ha
preso
intonazione
dalla
definizione
fatta
da
Chamberlain
dell
'
impresa
tedesca
:
«
nuovo
e
crudele
atto
di
aggressione
che
si
ritorcerà
contro
la
Germania
e
che
ne
accelererà
la
sconfitta
finale
»
.
A
Londra
ed
a
Parigi
si
considera
la
denuncia
del
piano
alleato
di
aggressione
degli
Scandinavi
come
un
semplice
«
pretesto
»
per
imporre
con
le
armi
non
una
protezione
,
ma
un
controllo
.
Lo
stesso
governo
svedese
ha
negato
di
sentirsi
minacciato
,
dimostrando
di
preferire
,
in
tutti
i
casi
,
una
semplice
minaccia
dell
'
indipendenza
alla
perdita
effettiva
dell
'
indipendenza
,
un
semplice
piano
di
occupazione
all
'
effettiva
occupazione
.
I
giornali
inglesi
,
polemizzando
violentemente
contro
l
'
«
invasione
non
provocata
»
che
ha
non
garantita
ma
eliminata
la
neutralità
scandinava
trasformando
il
Nord
d
'
Europa
in
un
teatro
di
operazioni
,
chiedono
alla
Germania
perché
non
ha
difeso
la
civiltà
europea
anche
in
Finlandia
ove
esisteva
non
una
semplice
minaccia
della
neutralità
ma
un
'
aggressione
effettiva
.
Chamberlain
ha
cercato
di
dimostrare
che
la
spedizione
navale
della
Germania
era
stata
organizzata
ed
iniziata
prima
della
decisione
inglese
di
minare
i
mari
.
Narvik
sarebbe
stata
occupata
dagli
stessi
equipaggi
delle
navi
mercantili
tedesche
che
erano
armati
.
Anche
a
Parigi
,
protestando
contro
i
«
bombardamenti
di
tutela
»
delle
città
norvegesi
,
la
stampa
ha
chiesto
un
immediato
intervento
dell
'
esercito
alleato
.
Il
settimo
Consiglio
di
guerra
,
riunito
ieri
a
Londra
,
ha
deciso
di
dare
immediatamente
ai
nordici
il
massimo
aiuto
possibile
delle
forze
armate
anglo
-
francesi
.
I
primi
gravissimi
scontri
sono
già
avvenuti
,
e
da
stamane
ha
avuto
inizio
una
cronaca
di
guerra
particolarmente
drammatica
.
I
tecnici
inglesi
ritengono
che
l
'
impresa
tedesca
abbia
determinato
quell
'
allargamento
del
teatro
di
guerra
che
la
Germania
ha
sempre
considerato
come
parte
del
piano
degli
Alleati
,
ritenendo
tale
allargamento
utile
agli
Alleati
.
Questa
estensione
della
guerra
fu
sempre
considerata
pericolosa
dalla
Germania
che
cercò
di
evitare
d
'
essere
impegnata
su
due
fronti
.
Mentre
nei
sotterranei
delle
linee
renane
gli
eserciti
stanno
in
attesa
,
Londra
ritiene
estremamente
rischioso
per
la
Germania
il
trasportare
la
guerra
sul
mare
ove
è
considerevole
la
superiorità
delle
forze
degli
Alleati
.
Gli
stessi
rifornimenti
nordici
,
che
finora
erano
assicurati
alla
Germania
,
possono
diventare
problematici
dal
momento
dello
scoppio
della
guerra
nei
territori
dei
paesi
fornitori
.
Le
sorti
del
conflitto
in
corso
possono
dipendere
da
molti
imponderabili
.
In
genere
,
mentre
si
ritiene
difficile
variare
l
'
attuale
stato
di
cose
della
Danimarca
nella
quale
il
Reich
può
stabilire
una
poderosa
difesa
,
assai
incerta
appare
invece
la
sorte
del
conflitto
norvegese
che
sarà
deciso
non
solo
dalla
resistenza
della
Norvegia
e
dall
'
attacco
degli
Alleati
,
ma
anche
dall
'
atteggiamento
della
Svezia
e
soprattutto
dall
'
atteggiamento
della
Russia
.
Si
smentiscono
le
notizie
di
ultimatum
tedesco
a
Stoccolma
;
e
contraddittorie
sono
le
notizie
sulla
mobilitazione
svedese
.
Sembra
che
il
presidente
Hansson
abbia
dichiarata
la
neutralità
della
Svezia
,
e
si
aggiunge
pure
che
il
governo
,
il
quale
ha
nominato
una
commissione
per
trattare
con
la
Germania
,
si
opporrebbe
ad
ogni
tutela
e
ad
ogni
passaggio
.
Circa
l
'
atteggiamento
sovietico
si
ha
notizia
solo
del
lungo
colloquio
fra
Molotov
e
l
'
ambasciatore
tedesco
a
Mosca
.
Anche
l
'
Olanda
ed
il
Belgio
,
prendono
varie
misure
precauzionali
,
riaffermano
il
loro
proposito
di
opporsi
alla
tutela
ed
ai
passaggi
di
truppe
straniere
.
Quantunque
il
colpo
di
scena
di
ieri
abbia
messo
in
moto
molte
forze
che
agiranno
sulla
situazione
,
ormai
solo
il
confronto
fra
le
forze
armate
dei
belligeranti
potrà
decidere
le
sorti
della
Scandinavia
.
StampaQuotidiana ,
Sia
l
'
uno
che
l
'
altro
belligerante
ammettono
che
i
recenti
avvenimenti
scandinavi
sono
destinati
ad
influenzare
profondamente
la
politica
dei
neutrali
,
e
specialmente
di
quei
neutrali
che
confinano
con
la
Germania
.
Secondo
gli
inglesi
,
l
'
occupazione
tedesca
della
Norvegia
ha
ulteriormente
scosso
la
sicurezza
dell
'
Olanda
,
del
Belgio
e
della
Svizzera
.
Secondo
i
tedeschi
,
l
'
insuccesso
alleato
in
Norvegia
ha
scosso
la
fiducia
nelle
garanzie
anglo
-
francesi
a
favore
dei
neutrali
.
(
I
neutrali
garantiti
sono
attualmente
solo
la
Romania
,
la
Grecia
e
la
Turchia
)
.
Il
punto
di
vista
inglese
sulla
sicurezza
dei
neutrali
(
dopo
i
recenti
fatti
)
è
stato
prospettato
da
Chamberlain
nelle
sue
dichiarazioni
ai
Comuni
.
L
'
Inghilterra
e
la
Francia
sottolineando
il
fatto
che
nessun
paese
neutrale
è
stato
attaccato
dagli
Alleati
i
quali
intervennero
in
Norvegia
solo
dopo
l
'
inizio
dell
'
occupazione
tedesca
dichiarano
che
il
principio
della
loro
politica
nei
confronti
dei
neutri
resta
immutato
:
«
rispetto
della
sovranità
e
dell
'
indipendenza
degli
altri
Stati
;
nessuna
difesa
dei
neutri
,
loro
malgrado
»
.
Questo
principio
,
ribadito
da
Chamberlain
,
mira
a
caratterizzare
la
politica
anglo
-
francese
di
fronte
alla
neutralità
,
e
mira
pure
a
distinguerla
da
altre
politiche
.
L
'
Inghilterra
aveva
preparato
truppe
destinate
ad
un
eventuale
sbarco
in
Norvegia
,
ma
,
come
precisò
lo
stesso
Chamberlain
,
«
le
istruzioni
date
ai
comandi
di
queste
forze
prevedevano
che
l
'
occupazione
fosse
iniziata
solo
in
due
casi
:
se
vi
era
un
esplicito
invito
da
parte
dell
'
autorità
norvegese
;
se
la
neutralità
norvegese
fosse
stata
violata
»
.
La
stampa
inglese
ora
rimprovera
alla
stampa
tedesca
di
polemizzare
con
l
'
Inghilterra
trascurando
di
tener
presenti
queste
specifiche
condizioni
sulle
quali
ha
insistito
Chamberlain
e
,
conseguentemente
,
figurando
l
'
occupazione
della
Norvegia
come
una
gara
a
chi
arriva
primo
.
Fu
il
rispetto
di
queste
due
condizioni
(
alle
quali
è
costretto
subordinare
ogni
intervento
chi
intende
rispettare
il
principio
della
neutralità
)
che
attardò
l
'
intervento
alleato
e
che
,
in
parte
,
ne
provocò
l
'
insuccesso
.
Considerando
questa
recente
esperienza
,
gli
Alleati
ora
ammoniscono
i
neutrali
a
non
lasciarsi
cogliere
di
sorpresa
e
a
non
chiedere
aiuti
troppo
tardi
,
quando
gli
aiuti
hanno
scarsa
possibilità
di
successo
.
«
I
neutri
scrive
il
"
Times
"
non
vogliono
chiamarci
in
tempo
,
e
criticano
poi
la
nostra
lentezza
»
.
Lo
stesso
giornale
ritiene
che
,
se
gli
scandinavi
avessero
accettata
l
'
alleanza
difensiva
offerta
dagli
Alleati
,
la
situazione
nordica
sarebbe
ora
diversa
.
Per
la
Germania
,
invece
,
l
'
ammaestramento
che
i
neutrali
possano
ricevere
dai
recenti
avvenimenti
è
di
natura
diversa
.
Partendo
dal
principio
che
considera
permessa
una
protezione
anche
se
non
richiesta
,
la
stampa
tedesca
indica
ai
paesi
neutrali
la
diversa
sorte
della
Danimarca
e
della
Norvegia
.
Il
primo
paese
ha
subìto
senza
resistenza
l
'
occupazione
tedesca
,
ed
ha
quindi
evitata
la
guerra
;
il
secondo
paese
ha
voluto
resistere
ed
ha
pure
chiamato
l
'
aiuto
degli
Alleati
.
Questa
resistenza
è
crollata
sotto
il
peso
delle
forze
militari
della
Germania
:
tutta
la
Norvegia
è
stata
insanguinata
,
e
molte
città
norvegesi
sono
ridotte
a
macerie
fumanti
.
La
campagna
di
Norvegia
viene
quindi
considerata
come
un
triste
monito
per
chi
tenta
difendere
la
propria
patria
e
per
chi
chiede
l
'
inefficace
aiuto
degli
Alleati
nella
speranza
di
rinforzare
tale
difesa
.
Di
fronte
a
questo
duplice
ordine
di
deduzioni
che
gli
alleati
ed
i
tedeschi
traggono
dalla
recente
esperienza
nei
confronti
della
politica
dei
neutrali
,
è
importante
notare
alcune
reazioni
dei
paesi
neutrali
più
esposti
ai
pericoli
della
tormenta
.
Olanda
.
Il
presidente
del
Consiglio
De
Geer
ha
tenuto
,
sabato
scorso
,
un
importante
discorso
alla
Camera
olandese
.
Secondo
De
Geer
,
i
recenti
avvenimenti
non
hanno
per
nulla
influito
sulla
politica
di
neutralità
dell
'
Olanda
.
Anche
se
l
'
esperienza
norvegese
dimostra
come
si
debba
pagare
a
caro
prezzo
la
difesa
della
patria
,
l
'
Olanda
è
più
che
mai
decisa
ad
opporsi
con
le
armi
ad
ogni
tentativo
:
costi
quello
che
costi
.
Il
presidente
del
Consiglio
ha
criticato
quei
nazionalisti
olandesi
che
,
per
le
loro
simpatie
con
movimenti
stranieri
,
assumono
atteggiamenti
che
possono
suscitare
sospetti
sulla
politica
di
neutralità
dell
'
Olanda
e
sui
propositi
olandesi
di
resistere
a
qualsiasi
tentativo
di
violazione
territoriale
.
Per
porre
riparo
a
questi
pericoli
,
e
per
riconfermare
la
sua
volontà
di
assoluta
resistenza
ad
ogni
pressione
straniera
,
il
governo
olandese
ha
deciso
,
negli
ultimi
giorni
,
vari
arresti
.
Anche
van
Tonninger
,
deputato
nazionalsocialista
e
direttore
dell
'
organo
nazista
«
National
Dagblat
»
,
è
stato
arrestato
.
Tali
misure
mirano
ad
impedire
dopo
la
grave
dichiarazione
di
Mussert
non
solo
che
vi
siano
dei
dubbi
sui
propositi
di
neutralità
dell
'
Olanda
,
ma
anche
che
si
sfrutti
l
'
azione
di
irresponsabili
gruppi
politici
(
disposti
ad
accettare
protezioni
straniere
)
per
far
credere
che
il
governo
olandese
,
unico
e
legittimo
interprete
della
volontà
nazionale
,
non
sia
pronto
a
respingere
con
ogni
mezzo
le
ingerenze
e
la
protezione
incompatibili
con
la
politica
di
neutralità
e
indipendenza
.
Belgio
.
Il
ministro
degli
Esteri
Spaak
ha
parlato
giovedì
scorso
ad
Anversa
,
e
il
presidente
del
Consiglio
Pierlot
ha
tenuto
ieri
un
discorso
a
Bruxelles
.
Spaak
ha
detto
:
siamo
pronti
a
difenderci
,
e
non
si
deve
dimenticare
che
le
forze
del
Belgio
del
1940
non
sono
le
forze
del
Belgio
del
1914
.
La
recente
esperienza
scandinava
ha
dimostrato
quanti
siano
i
pericoli
che
minacciano
la
neutralità
,
ed
ha
insegnato
che
i
paesi
neutrali
devono
essere
vigili
nella
difesa
della
loro
indipendenza
.
Il
presidente
Pierlot
,
in
un
discorso
di
commemorazione
della
Rerum
Novarum
(
definita
«
la
grande
carta
sociale
del
Cattolicesimo
»
)
ha
dichiarato
che
i
belgi
,
oggi
più
che
mai
,
sono
pronti
a
qualsiasi
sacrificio
perché
la
loro
patria
resti
«
grande
e
libera
»
.
Il
Belgio
è
difeso
,
ha
soggiunto
Pierlot
,
e
la
volontà
del
governo
di
tenere
fermo
alla
politica
di
neutralità
e
di
indipendenza
è
più
che
mai
decisa
ed
incrollabile
.
Svizzera
.
Nessuna
dichiarazione
ufficiale
è
stata
fatta
da
parte
svizzera
dopo
i
recenti
fatti
scandinavi
.
Però
,
tali
fatti
sono
ampiamente
commentati
dalla
stampa
elvetica
.
I
giornali
svizzeri
(
sia
di
lingua
francese
che
di
lingua
tedesca
)
hanno
manifestata
la
loro
solidarietà
con
la
Norvegia
che
ha
difeso
con
le
armi
la
sua
indipendenza
violata
.
Si
sottolinea
che
non
diverso
sarebbe
l
'
atteggiamento
della
Svizzera
qualora
questo
paese
si
dovesse
trovare
in
una
situazione
analoga
.
Il
«
Journal
de
Genève
»
,
facendo
un
bilancio
del
conflitto
norvegese
,
osserva
:
«
Nel
1914
il
Belgio
fu
travolto
in
maniera
più
completa
di
quanto
non
lo
sia
oggi
la
Norvegia
.
Basta
ricordare
Zeebruge
base
di
sottomarini
tedeschi
contro
l
'
Inghilterra
.
Niente
di
uguale
vi
è
ora
nel
Nord
.
Senza
dubbio
,
possono
essere
preziosi
per
le
navi
del
Reich
i
fiordi
occupati
a
nord
e
a
sud
di
Bergen
,
ma
i
fiordi
della
Norvegia
nordica
sono
nelle
mani
della
flotta
britannica
,
e
ciò
permette
di
fronteggiare
i
tentativi
nemici
di
compiere
incursioni
navali
sulla
Gran
Bretagna
.
In
sintesi
,
i
tedeschi
hanno
esteso
la
loro
ala
destra
nel
Nord
,
ma
l
'
estremo
Nord
ed
il
mare
sono
sotto
il
controllo
degli
Alleati
»
.
Lo
stesso
giornale
,
considerando
sentitamente
l
'
attuale
situazione
,
osserva
:
«
Resta
un
fatto
essenziale
:
Britannia
rules
the
waves
.
Sempre
,
nella
storia
militare
,
il
trionfo
finale
è
riservato
a
quel
belligerante
che
domina
sugli
oceani
.
Napoleone
stesso
non
ha
potuto
sottrarsi
a
questa
regola
:
padrone
della
maggior
parte
d
'
Europa
,
ha
finito
per
soccombere
.
Non
aveva
saputo
vincere
a
Trafalgar
»
.
Circa
lo
specifico
atteggiamento
della
Svizzera
,
la
stampa
elvetica
si
limita
a
ripetere
che
il
paese
è
armato
e
che
risponderà
con
le
armi
ad
ogni
tentativo
di
violare
la
neutralità
.
Questa
generale
riconferma
dei
propositi
di
resistenza
dei
neutrali
guarda
con
simpatia
all
'
esempio
,
sia
pur
sfortunato
,
della
Norvegia
,
e
non
all
'
esempio
della
Danimarca
.
È
facile
rilevare
che
le
molteplici
coincidenze
che
caratterizzarono
l
'
atteggiamento
dell
'
Olanda
,
del
Belgio
e
della
Svizzera
prima
dell
'
occupazione
della
Norvegia
,
trovano
ora
una
riconferma
dopo
il
recente
sviluppo
della
situazione
scandinava
.