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LE RIPERCUSSIONI DELLA CRISI EUROPEA ( GONELLA GUIDO , 1939 )
StampaQuotidiana ,
I discorsi di Daladier e Chamberlain , le dichiarazioni di Etter , le richieste americane , nonché i diffusi commenti della stampa internazionale permettono ora di vedere chiaramente qualisiano le principali ripercussioni politiche delle nuove occupazioni germaniche nel Centro - Europa . Si profilano pure nuove orientazioni della politica di quei paesi i quali intendono opporsi allo sviluppo dell ' azione tedesca nel bacino danubiano . La gravità della tensione ha provocato una inevitabile dissonanza di impressioni e di commenti ; ma , dopo lo smarrimento delle prime giornate , sembra ora che si delineino con sufficiente chiarezza la natura e la responsabilità degli avvenimenti , come pure le conseguenze dirette ed indirette degli avvenimenti stessi . Dall ' esame di questo complesso materiale alcuni punti emergono in modo più caratteristico : 1 ) Tendenza a negare una vera e propria validità giuridica allo stabilimento di protettorati nel cuore dell ' Europa . La stampa tedesca ha riprodotto il testo fotografico del documento sottoscritto a Berlino da Hacha - Chvalkovski , e continua a considerare l ' azione militare tedesca come la logica conseguenza dell ' essere state poste « in die Hünde des führers » le sorti della Repubblica cecoslovacca per opera di chi rappresentava legittimamente tale Repubblica . È questo il punto capitale di tutta l ' argomentazione di parte tedesca . Ma la stampa , specialmente inglese , non discute l ' autenticità del documento , la quale è pacificamente riconosciuta . Detta stampa si chiede invece se nella notte del 15 marzo i due rappresentanti della Cecoslovacchia erano in condizioni tali da esprimere liberamente , e quindi validamente , la volontà del popolo cecoslovacco . Su questo tema il misurato e ponderato Chamberlain si è espresso con termini che non lasciano dubbi : « Anziché procedere alle consultazioni internazionali da lui promesse , il cancelliere tedesco ha assunto personalmente l ' iniziativa . Prima che il presidente ceco fosse ricevuto e messo di fronte a domande alle quali egli non aveva alcun potere di resistere , le truppe tedesche si sono messe in marcia ed in poche ore hanno raggiunto la capitale ceca » . Quindi , in base alle informazioni del Foreign Office , l ' inizio dell ' azione militare ha preceduto il convegno di Berlino nel quale i rappresentanti cechi non avevano « potere di resistere » alle richieste germaniche . 2 ) La fine dell ' indipendenza cecoslovacca è considerata da due dei firmatari dell ' accordo di Monaco come una violazione dell ' accordo stesso . Anche su questa materia vi è netta opposizione fra i commenti tedeschi e quelli inglesi . Secondo la stampa germanica , Monaco deve segnare l ' abdicazione delle potenze occidentali di fronte al dinamismo della politica tedesca nel Centro - Europa , di fronte al progressivo attuarsi delle rivendicazioni germaniche tendenti al revisionismo della carta d ' Europa fissata a Versailles . Al contrario , Parigi e Londra considerano Monaco come un sacrificio fatto in vista di un solo fine : salvare l ' indipendenza dei popoli cechi e slovacchi , indipendenza che fu una delle rivendicazioni in nome delle quali fu combattuta la guerra contro l ' Austria - Ungheria . Tutta la politica di Chamberlain , rileva la stampa inglese , aveva il solo obiettivo di salvare l ' autonomia statale di Praga ; i negoziati di Berchtesgaden - Godesberg - Monaco vollero significare accettazione di sacrifici territoriali ( rinunzia ai sudeti ) in cambio di una garanzia tedesca dell ' inviolabilità dei territori propriamente cechi . Ora invece Chamberlain si chiede : « Che cosa è avvenuto delle assicurazioni tedesche relative alla rinuncia ad ulteriori ambizioni territoriali ? Che cosa è avvenuto dell ' assicurazione secondo la quale la Germania non desiderava avere cechi nel terzo Reich ? » . Il governo inglese ritiene perciò tramontata la politica di Monaco , circa la quale però né Londra né Parigi si erano mai fatte eccessive illusioni , come è dimostrato dall ' intensificazione del riarmismo negli ultimi sei mesi . Il tramonto del tentativo di Monaco è constatato con amarezza dal governo inglese , poiché , per questo fatto , risente un serio contraccolpo tutto il sistema di Chamberlain basato sulla fiducia di salvare la pace con le soluzioni di compromesso . 3 ) Lo stabilimento dei protettorati tedeschi sui boemi e slovacchi è ritenuto come un avvenimento che segna una svolta della politica estera del Reich . Infatti , i nuovi avvenimenti non sono secondo la stampa franco - inglese inquadrabili in quella nota e tradizionale dottrina hitleriana che era imperniata sull ' affermazione della necessità di unificare nella Grande Germania tutti i territori abitati da tedeschi . La stessa stampa tedesca riconosce questo mutamento di dottrina , cioè il passaggio dall ' azione di unificazione politica basata sul principio razzista , ad una azione di protettorato politico che inevitabilmente pone la politica tedesca su un terreno interrazzista . Nell ' autorevole « Börsen Zeitung » il portavoce della Wilhelmstrasse scrive : « Da oggi la Germania torna ad essere un Imperium , cioè uno Stato cui i popoli stranieri commettono la propria tutela » . Gli organi ufficiali tedeschi cercano pure di enucleare le ragioni filosofico - giuridiche di questa nuova concezione internazionalista . In tali dissertazioni è posto in secondo piano il diritto all ' autodecisionismo dei popoli ( Selbsbestimmungsrecht ) sul quale si è insistito fino a Monaco , cioè finché si trattava di aggregare le minoranze tedesche al Reich . Ora , nella premessa al decreto che istituisce il protettorato , si parla del Lebensraum , cioè del « territorio vitale » dell ' impero germanico , del territorio del quale la razza germanica ha bisogno per vivere tranquillamente . Oppure come preferisce la stampa berlinese si fa appello alle ragioni storiche e « fatali » di sviluppo dello Imperium germanicum che ritorna a vivere dopo un « interregno » di vari secoli . La « Deutsche Allgemeine Zeitung » scrive che « il popolo germanico ha ritrovato la sua linea di sviluppo originario assegnatole dal destino » . Tali appaiono i nuovi sviluppi dottrinali di una politica estera che è partita dal principio razzista dell ' autonomia dei gruppi razziali e che mira ora a stabilire rapporti di dipendenza fra gruppi razziali . 4 ) Le conseguenze prodotte nell ' Europa occidentale dai nuovi avvenimenti danubiani sono molteplici , ma si riassumono in una : nuova poderosa spinta al riarmo . Parigi e Londra hanno riaffermata la loro stretta cooperazione , pur vedendo da due angoli visuali diversi i nuovi problemi europei messi sul tappeto dai recenti fatti . Il punto di vista di Daladier si differenzia da quello di Chamberlain . La politica di Daladier è ancorata al principio dell ' integrità territoriale della Francia . « Non cederemo uno solo dei nostri diritti , né un palmo del nostro territorio » . In questa frase , una nuova volta ripetuta davanti al Parlamento , è espressa la preoccupazione centrale della politica francese . L ' Inghilterra invece vede il problema da un punto di vista che non è quello della difesa territoriale . Chamberlain si è infatti chiesto , nel discorso di Birmingham , se le nazioni occidentali possono permettere che si stabilisca una egemonia in Europa . Londra è necessariamente portata dalle sue condizioni a considerare soprattutto il problema della egemonia ed a vedere i nuovi avvenimenti secondo questa visuale . La stampa inglese è rimasta particolarmente impressionata dalla istituzione dei protettorati sulla Boemia e sulla Moravia , protettorati i quali secondo quanto sottolineano i fogli londinesi non ammettono neppure quelle assemblee rappresentative e legislative che sono ammesse in protettorati extraeuropei . Anche la stampa tedesca riconosce l ' originalità di questi protettorati , e la « Börsen Zeitung » avverte che « questi fatti e problemi non si possono calcolare e classificare con i concetti tradizionali del diritto internazionale o con le idee formalistico - democratiche » . La duplice preoccupazione di Parigi e di Londra si sta ora esprimendo in nuovi orientamenti interni ed esteri della politica di questi paesi .
GARANZIE DELL'INDIPENDENZA POLACCA ( GONELLA GUIDO , 1939 )
StampaQuotidiana ,
L ' Inghilterra ha concesso alla Polonia quelle garanzie che Londra aveva semplicemente promesse alla Cecoslovacchia . L ' attuale tensione tedesco - polacca ha consigliato un pronto intervento . Infatti i negoziati che mirano ad una dichiarazione da parte di un gruppo di potenze le quali intendano affermare la loro solidarietà contro le minacce di togliere agli Stati la loro indipendenza , sono negoziati che esigono ulteriori elaborazioni . Non è esclusa la possibilità di una conferenza , quantunque come ha detto Chamberlain l ' Inghilterra preferisca farne a meno . L ' atmosfera europea è però troppo arroventata e non permette le lunghe attese , quelle attese che sono indispensabili per elaborare un organico piano di garanzia degli Stati dell ' Europa orientale . Per questo il governo inglese sotto la quotidiana spinta dell ' opinione pubblica e delle correnti più intransigenti del conservatorismo ha deciso di rendere pubblica la garanzia britannica dell ' indipendenza polacca . Tale è infatti l ' oggetto dell ' iniziativa inglese . Questa dichiarazione ha un duplice presupposto : anzitutto si presuppone che l ' indipendenza polacca sia minacciata ; in secondo luogo si presuppone che la Polonia non intenda subire la minaccia completamente o in parte ( come è avvenuto nelle recenti vicende centro - europee ) ma intenda difendere la sua indipendenza « con tutte le sue forze nazionali » . Vale a dire con le armi , con la guerra . Avverandosi queste due condizioni ( minaccia dell ' indipendenza e resistenza armata ) l ' Inghilterra si impegna fin d ' ora « a prestare al governo di Varsavia tutto l ' appoggio in suo potere » . Siccome l ' Inghilterra ha in suo potere anche l ' appoggio armato , l ' impegno britannico ha pure il significato di una cooperazione militare anglo - polacca contro gli aggressori della Polonia . Una cooperazione che gioca a solo beneficio della Polonia , non essendovi alcuna reciprocità né alcun obbligo di mutua assistenza nel caso in cui l ' Inghilterra sia oggetto di aggressione . L ' impegno britannico che è stato comunicato alle cancellerie degli Stati interessati a questa controversia ha suscitato enorme impressione . Tale iniziativa assume un significato tutto speciale se viene inquadrata nella linea tradizionale della politica continentale dell ' Inghilterra sistematicamente ostile ad assumere impegni nell ' Europa orientale . Come tante volte ebbero a ripetere gli uomini di governo britannici , il continentalismo dell ' Inghilterra intendeva fermarsi al Reno ; e , neppure nel corso della grave tensione che precedette lo sfacelo della Cecoslovacchia , Londra volle assumersi degli impegni di difesa dell ' indipendenza degli Stati situati oltre il Reno . Per avere presente il quadro completo delle garanzie internazionali sulle quali può ora appoggiarsi la politica di difesa dell ' indipendenza polacca non si deve dimenticare che un ' alleanza unisce la Francia alla Polonia . Mentre nessuna assistenza era stata finora assicurata dall ' Inghilterra alla Polonia , la Francia già da tempo fissò in un trattato il comune interesse delle due nazioni a cooperare nella difesa della loro indipendenza . Un ' alleanza analoga unisce la Polonia alla Romania . Quindi , nell ' ora presente , contro qualunque minaccia che venisse o dalla Germania o dalla Russia , la Polonia può fare appello non solo all ' alleanza romena ma anche all ' alleanza francese e all ' assistenza britannica . Ambedue le potenze occidentali sono impegnate sia pure in modo diverso a portare il loro aiuto alla difesa dell ' indipendenza polacca . Però , quando la Polonia parla di fedeltà agli accordi ed alle amicizie con i vicini , intende riferirsi non solo al buon vicinato con la Romania , la Lituania e l ' Ungheria , ma anche alle relazioni finora corrette con Berlino e con Mosca . Gli accordi polacco - sovietici , che fissano un reciproco impegno di non - aggressione , sono stati ribaditi dopo la crisi centro - europea che ha condotto a Monaco , e , nell ' ora presente se si tiene conto non solo della politica ufficiale ma anche delle voci della stampa e dell ' opinione pubblica nessun grave motivo vi è di turbamento dei rapporti fra Mosca e Varsavia , sicché si parla di una adesione della Russia alla dichiarazione comune promossa da Londra per la difesa dell ' indipendenza degli Stati . Attualmente sembra più esposto il delicato settore delle relazioni polacco - germaniche , e nella discussione che ha preceduto la dichiarazione di Chamberlain , al Parlamento britannico si è esplicitamente prospettata l ' eventualità di un ' azione germanica contro la Polonia , oppure di un negoziato che dovrebbe condurre alla cessione del corridoio polacco con compensi territoriali polacchi verso il mare a danno dell ' indipendenza degli Stati baltici . Varsavia intende respingere sia la minaccia , sia i piani che sono in contrasto con le buone relazioni polacco - lituane . La Polonia preferisce invece conservare tuttora l ' accordo tedesco - polacco firmato a Berlino nel 1934 . L ' insistenza su tale accordo si inserisce perfettamente nel quadro generale della politica polacca che vuole una sola cosa : il rispetto di tutti gli accordi nei quali Varsavia ha inteso consacrare le relazioni di amicizia con i suoi vicini . L ' accordo del 1934 è basato sul presupposto del rispetto dell ' integrità territoriale della Polonia , e impegna le due parti a risolvere con convenzioni dirette le controversie che possono sorgere fra i due paesi e a deferire ad un arbitrato quelle controversie per le quali l ' accordo diretto non è raggiungibile . La procedura è quindi chiara , ed esclude ogni ricorso alle armi . Ma siccome un accordo analogo di non aggressione e di arbitrato era in vigore anche fra Berlino e Praga , la Polonia di fronte alla polemica iniziata da un organo ufficiale tedesco che parla di « vitali interessi » della Germania nei confronti della Polonia ha provveduto a prendere misure militari precauzionali . Ora a queste misure si aggiunge l ' impegno britannico di assistenza in caso di minaccia , impegno che è considerato come una nuova garanzia di pace nell ' Europa orientale .
MOTIVI E PRETESTI DELLA GUERRA NORDICA ( GONELLA GUIDO , 1940 )
StampaQuotidiana ,
La giornata di ieri è stata definita dal « New York Times » « un ' orribile giornata » . Basta considerare il modo in cui furono travolte nella guerra due nazioni neutrali ed inermi , una delle quali era stata garantita con un patto decennale di non aggressione , per comprendere l ' estrema gravità degli avvenimenti di ieri che gettano un ' ombra cupa sulla vicenda bellica . Mentre sono ancora assolutamente incerte e , in tutti i casi , non definitive le notizie che riguardano gli sbarchi tedeschi ed i contrattacchi inglesi attualmente in corso , le parole dette ieri dai protagonisti del conflitto e da coloro che intendono resistere all ' attacco contribuiscono non solo ad illustrare le cause e le responsabilità di questo nuovo conflitto ma pure ad indicarne i possibili sviluppi . Il memorandum consegnato dalla Germania a Copenhagen e ad Oslo cercava di spiegare l ' impresa asserendo che il Reich intendeva proteggere la neutralità nordica minacciata da un imminente sbarco alleato . A questa asserzione ha risposto il ministro norvegese Koht : « Non crediamo che gli Alleati intendano prendere misure di sbarco » . Tale era , all ' alba di ieri , l ' opinione di chi doveva essere considerato un giudice competente e responsabile della sicurezza norvegese . Né Copenhagen né Oslo hanno chiesto alcuna « protezione » . Il carattere dell ' impresa risultava dallo stesso memorandum tedesco il quale ammoniva che ogni « resistenza » sarebbe stata « stroncata con tutti i mezzi » , al fine di evitare ogni « inutile » spargimento di sangue . Il governo norvegese , decidendo la resistenza , ha fatto comprendere che lo spargimento di sangue per la difesa della patria non è un sacrificio « inutile » . Ma il memorandum tedesco aggiungeva che la Germania intende anche difendere la sua sicurezza contro le misure di blocco degli Alleati . Tale difesa ha trascinato nel conflitto due paesi neutrali . La Germania , mentre occupava Copenhagen e Oslo , garantiva « il rispetto dell ' integrità e dell ' indipendenza » dei due paesi neutrali . A questa garanzia il ministro Koht ha risposto dichiarando allo Storting : « Credo che tutti i paesi neutrali siano semplicemente atterriti da una tale violazione della giustizia » . La Norvegia ha considerato l ' attacco tedesco come una diretta violazione della sua neutralità e della sua indipendenza . Danimarca e Norvegia erano in rapporti diplomaticamente diversi con il Reich . Quando Roosevelt mandò un appello ad Hitler asserendo che le piccole nazioni europee si sentivano minacciate , Hitler chiese a tutti gli Stati confinanti se esisteva tale minaccia . La Danimarca rispose negativamente . Poco dopo questa risposta , un rapido negoziato fra Berlino e Copenhagen condusse alla conclusione di un patto tedesco - danese di non aggressione firmato a Berlino il 31 maggio 1939 . Tale patto che ha la durata di un decennio all ' art . 1 dice : « Il Reich tedesco ed il Regno di Danimarca non faranno fra loro la guerra , né in alcuna altra maniera faranno ricorso all ' impiego della forza » . Questa esplicita garanzia non ha impedito il ricorso alla forza armata per l ' occupazione del territorio danese . I danesi , colti di sorpresa , hanno pure tentato di resistere . Ieri , un messaggio alla nazione del primo ministro danese deplorava la « morte di quei buoni figli della Danimarca che hanno perduto la loro vita nelle prime ore di questa mattina » . Copenhagen ha dovuto poi accettare il fatto compiuto , però « elevando proteste » come dice il proclama firmato dal sovrano e dal capo del governo danese . La Norvegia non aveva concluso con il Reich alcun patto di non aggressione . Tutti i paesi della Scandinavia rifiutarono nello scorso anno le offerte tedesche di patti di non aggressione ritenendo superflui tali accordi i quali furono pure considerati pericolosi dagli Stati scandinavi che intendevano conservare una rigorosa neutralità di fronte a quel conflitto che già si profilava all ' orizzonte . Non avendo la Norvegia domandata alcuna protezione , l ' ultimatum tedesco è stato considerato ad Oslo come una richiesta di « resa » alla quale il governo norvegese ha risposto con la resistenza armata alle truppe tedesche che , entrando in Oslo , occupavano la quinta capitale d ' Europa . Nello stesso momento in cui von Ribbentrop dichiarava che l ' impresa tedesca « ha salvata questa parte d ' Europa dal sicuro declino » , il governo di Oslo accettava le immediate promesse di aiuto degli Alleati per salvare la indipendenza del paese . Mentre il governo dei norvegesi si rifugiava ad Hamar , in Oslo occupata veniva organizzato un governo detto di « concentrazione nazionale » . Fenomeno analogo a quello già avvenuto nella Carelia occupata . Questo governo « nazionale » ha lanciato un appello in cui è definito « criminale » ogni tentativo di resistenza per la difesa della nazione . Dalle considerazioni della stampa tedesca e della stampa inglese si può rendersi conto dell ' opposto significato che i belligeranti attribuiscono alla guerra scandinava . La « Deutsche Allgemeine Zeitung » definisce l ' impresa come « il salvataggio del Nord » . Secondo il « Lokal Anzeiger » ogni tentativo dei neutrali per impedire la « protezione » è apparso fin dal primo momento « totalmente inutile » , e si aggiunge che l ' intervento tedesco è riuscito a « polverizzare » il piano alleato di espansione in Scandinavia . La stessa stampa insiste pure nel sottolineare che la libertà , l ' indipendenza , l ' integrità , l ' inviolabilità e la pace dei paesi scandinavi sono ora più che mai assicurate , ed i comunicati ufficiali trasmessi per radio da Berlino precisano che le misure tedesche sono state prese « esclusivamente » nell ' interesse dei neutrali minacciati dalla posa di mine la quale secondo la dichiarazione di Goebbels era il « prologo » dell ' occupazione franco - inglese della Scandinavia . Berlino promette pure la pubblicazione dei documenti che illustrano questo piano . La stampa degli Alleati ha preso intonazione dalla definizione fatta da Chamberlain dell ' impresa tedesca : « nuovo e crudele atto di aggressione che si ritorcerà contro la Germania e che ne accelererà la sconfitta finale » . A Londra ed a Parigi si considera la denuncia del piano alleato di aggressione degli Scandinavi come un semplice « pretesto » per imporre con le armi non una protezione , ma un controllo . Lo stesso governo svedese ha negato di sentirsi minacciato , dimostrando di preferire , in tutti i casi , una semplice minaccia dell ' indipendenza alla perdita effettiva dell ' indipendenza , un semplice piano di occupazione all ' effettiva occupazione . I giornali inglesi , polemizzando violentemente contro l ' « invasione non provocata » che ha non garantita ma eliminata la neutralità scandinava trasformando il Nord d ' Europa in un teatro di operazioni , chiedono alla Germania perché non ha difeso la civiltà europea anche in Finlandia ove esisteva non una semplice minaccia della neutralità ma un ' aggressione effettiva . Chamberlain ha cercato di dimostrare che la spedizione navale della Germania era stata organizzata ed iniziata prima della decisione inglese di minare i mari . Narvik sarebbe stata occupata dagli stessi equipaggi delle navi mercantili tedesche che erano armati . Anche a Parigi , protestando contro i « bombardamenti di tutela » delle città norvegesi , la stampa ha chiesto un immediato intervento dell ' esercito alleato . Il settimo Consiglio di guerra , riunito ieri a Londra , ha deciso di dare immediatamente ai nordici il massimo aiuto possibile delle forze armate anglo - francesi . I primi gravissimi scontri sono già avvenuti , e da stamane ha avuto inizio una cronaca di guerra particolarmente drammatica . I tecnici inglesi ritengono che l ' impresa tedesca abbia determinato quell ' allargamento del teatro di guerra che la Germania ha sempre considerato come parte del piano degli Alleati , ritenendo tale allargamento utile agli Alleati . Questa estensione della guerra fu sempre considerata pericolosa dalla Germania che cercò di evitare d ' essere impegnata su due fronti . Mentre nei sotterranei delle linee renane gli eserciti stanno in attesa , Londra ritiene estremamente rischioso per la Germania il trasportare la guerra sul mare ove è considerevole la superiorità delle forze degli Alleati . Gli stessi rifornimenti nordici , che finora erano assicurati alla Germania , possono diventare problematici dal momento dello scoppio della guerra nei territori dei paesi fornitori . Le sorti del conflitto in corso possono dipendere da molti imponderabili . In genere , mentre si ritiene difficile variare l ' attuale stato di cose della Danimarca nella quale il Reich può stabilire una poderosa difesa , assai incerta appare invece la sorte del conflitto norvegese che sarà deciso non solo dalla resistenza della Norvegia e dall ' attacco degli Alleati , ma anche dall ' atteggiamento della Svezia e soprattutto dall ' atteggiamento della Russia . Si smentiscono le notizie di ultimatum tedesco a Stoccolma ; e contraddittorie sono le notizie sulla mobilitazione svedese . Sembra che il presidente Hansson abbia dichiarata la neutralità della Svezia , e si aggiunge pure che il governo , il quale ha nominato una commissione per trattare con la Germania , si opporrebbe ad ogni tutela e ad ogni passaggio . Circa l ' atteggiamento sovietico si ha notizia solo del lungo colloquio fra Molotov e l ' ambasciatore tedesco a Mosca . Anche l ' Olanda ed il Belgio , prendono varie misure precauzionali , riaffermano il loro proposito di opporsi alla tutela ed ai passaggi di truppe straniere . Quantunque il colpo di scena di ieri abbia messo in moto molte forze che agiranno sulla situazione , ormai solo il confronto fra le forze armate dei belligeranti potrà decidere le sorti della Scandinavia .
PROPOSITI OLANDESI, BELGI E SVIZZERI ( GONELLA GUIDO , 1940 )
StampaQuotidiana ,
Sia l ' uno che l ' altro belligerante ammettono che i recenti avvenimenti scandinavi sono destinati ad influenzare profondamente la politica dei neutrali , e specialmente di quei neutrali che confinano con la Germania . Secondo gli inglesi , l ' occupazione tedesca della Norvegia ha ulteriormente scosso la sicurezza dell ' Olanda , del Belgio e della Svizzera . Secondo i tedeschi , l ' insuccesso alleato in Norvegia ha scosso la fiducia nelle garanzie anglo - francesi a favore dei neutrali . ( I neutrali garantiti sono attualmente solo la Romania , la Grecia e la Turchia ) . Il punto di vista inglese sulla sicurezza dei neutrali ( dopo i recenti fatti ) è stato prospettato da Chamberlain nelle sue dichiarazioni ai Comuni . L ' Inghilterra e la Francia sottolineando il fatto che nessun paese neutrale è stato attaccato dagli Alleati i quali intervennero in Norvegia solo dopo l ' inizio dell ' occupazione tedesca dichiarano che il principio della loro politica nei confronti dei neutri resta immutato : « rispetto della sovranità e dell ' indipendenza degli altri Stati ; nessuna difesa dei neutri , loro malgrado » . Questo principio , ribadito da Chamberlain , mira a caratterizzare la politica anglo - francese di fronte alla neutralità , e mira pure a distinguerla da altre politiche . L ' Inghilterra aveva preparato truppe destinate ad un eventuale sbarco in Norvegia , ma , come precisò lo stesso Chamberlain , « le istruzioni date ai comandi di queste forze prevedevano che l ' occupazione fosse iniziata solo in due casi : se vi era un esplicito invito da parte dell ' autorità norvegese ; se la neutralità norvegese fosse stata violata » . La stampa inglese ora rimprovera alla stampa tedesca di polemizzare con l ' Inghilterra trascurando di tener presenti queste specifiche condizioni sulle quali ha insistito Chamberlain e , conseguentemente , figurando l ' occupazione della Norvegia come una gara a chi arriva primo . Fu il rispetto di queste due condizioni ( alle quali è costretto subordinare ogni intervento chi intende rispettare il principio della neutralità ) che attardò l ' intervento alleato e che , in parte , ne provocò l ' insuccesso . Considerando questa recente esperienza , gli Alleati ora ammoniscono i neutrali a non lasciarsi cogliere di sorpresa e a non chiedere aiuti troppo tardi , quando gli aiuti hanno scarsa possibilità di successo . « I neutri scrive il " Times " non vogliono chiamarci in tempo , e criticano poi la nostra lentezza » . Lo stesso giornale ritiene che , se gli scandinavi avessero accettata l ' alleanza difensiva offerta dagli Alleati , la situazione nordica sarebbe ora diversa . Per la Germania , invece , l ' ammaestramento che i neutrali possano ricevere dai recenti avvenimenti è di natura diversa . Partendo dal principio che considera permessa una protezione anche se non richiesta , la stampa tedesca indica ai paesi neutrali la diversa sorte della Danimarca e della Norvegia . Il primo paese ha subìto senza resistenza l ' occupazione tedesca , ed ha quindi evitata la guerra ; il secondo paese ha voluto resistere ed ha pure chiamato l ' aiuto degli Alleati . Questa resistenza è crollata sotto il peso delle forze militari della Germania : tutta la Norvegia è stata insanguinata , e molte città norvegesi sono ridotte a macerie fumanti . La campagna di Norvegia viene quindi considerata come un triste monito per chi tenta difendere la propria patria e per chi chiede l ' inefficace aiuto degli Alleati nella speranza di rinforzare tale difesa . Di fronte a questo duplice ordine di deduzioni che gli alleati ed i tedeschi traggono dalla recente esperienza nei confronti della politica dei neutrali , è importante notare alcune reazioni dei paesi neutrali più esposti ai pericoli della tormenta . Olanda . Il presidente del Consiglio De Geer ha tenuto , sabato scorso , un importante discorso alla Camera olandese . Secondo De Geer , i recenti avvenimenti non hanno per nulla influito sulla politica di neutralità dell ' Olanda . Anche se l ' esperienza norvegese dimostra come si debba pagare a caro prezzo la difesa della patria , l ' Olanda è più che mai decisa ad opporsi con le armi ad ogni tentativo : costi quello che costi . Il presidente del Consiglio ha criticato quei nazionalisti olandesi che , per le loro simpatie con movimenti stranieri , assumono atteggiamenti che possono suscitare sospetti sulla politica di neutralità dell ' Olanda e sui propositi olandesi di resistere a qualsiasi tentativo di violazione territoriale . Per porre riparo a questi pericoli , e per riconfermare la sua volontà di assoluta resistenza ad ogni pressione straniera , il governo olandese ha deciso , negli ultimi giorni , vari arresti . Anche van Tonninger , deputato nazionalsocialista e direttore dell ' organo nazista « National Dagblat » , è stato arrestato . Tali misure mirano ad impedire dopo la grave dichiarazione di Mussert non solo che vi siano dei dubbi sui propositi di neutralità dell ' Olanda , ma anche che si sfrutti l ' azione di irresponsabili gruppi politici ( disposti ad accettare protezioni straniere ) per far credere che il governo olandese , unico e legittimo interprete della volontà nazionale , non sia pronto a respingere con ogni mezzo le ingerenze e la protezione incompatibili con la politica di neutralità e indipendenza . Belgio . Il ministro degli Esteri Spaak ha parlato giovedì scorso ad Anversa , e il presidente del Consiglio Pierlot ha tenuto ieri un discorso a Bruxelles . Spaak ha detto : siamo pronti a difenderci , e non si deve dimenticare che le forze del Belgio del 1940 non sono le forze del Belgio del 1914 . La recente esperienza scandinava ha dimostrato quanti siano i pericoli che minacciano la neutralità , ed ha insegnato che i paesi neutrali devono essere vigili nella difesa della loro indipendenza . Il presidente Pierlot , in un discorso di commemorazione della Rerum Novarum ( definita « la grande carta sociale del Cattolicesimo » ) ha dichiarato che i belgi , oggi più che mai , sono pronti a qualsiasi sacrificio perché la loro patria resti « grande e libera » . Il Belgio è difeso , ha soggiunto Pierlot , e la volontà del governo di tenere fermo alla politica di neutralità e di indipendenza è più che mai decisa ed incrollabile . Svizzera . Nessuna dichiarazione ufficiale è stata fatta da parte svizzera dopo i recenti fatti scandinavi . Però , tali fatti sono ampiamente commentati dalla stampa elvetica . I giornali svizzeri ( sia di lingua francese che di lingua tedesca ) hanno manifestata la loro solidarietà con la Norvegia che ha difeso con le armi la sua indipendenza violata . Si sottolinea che non diverso sarebbe l ' atteggiamento della Svizzera qualora questo paese si dovesse trovare in una situazione analoga . Il « Journal de Genève » , facendo un bilancio del conflitto norvegese , osserva : « Nel 1914 il Belgio fu travolto in maniera più completa di quanto non lo sia oggi la Norvegia . Basta ricordare Zeebruge base di sottomarini tedeschi contro l ' Inghilterra . Niente di uguale vi è ora nel Nord . Senza dubbio , possono essere preziosi per le navi del Reich i fiordi occupati a nord e a sud di Bergen , ma i fiordi della Norvegia nordica sono nelle mani della flotta britannica , e ciò permette di fronteggiare i tentativi nemici di compiere incursioni navali sulla Gran Bretagna . In sintesi , i tedeschi hanno esteso la loro ala destra nel Nord , ma l ' estremo Nord ed il mare sono sotto il controllo degli Alleati » . Lo stesso giornale , considerando sentitamente l ' attuale situazione , osserva : « Resta un fatto essenziale : Britannia rules the waves . Sempre , nella storia militare , il trionfo finale è riservato a quel belligerante che domina sugli oceani . Napoleone stesso non ha potuto sottrarsi a questa regola : padrone della maggior parte d ' Europa , ha finito per soccombere . Non aveva saputo vincere a Trafalgar » . Circa lo specifico atteggiamento della Svizzera , la stampa elvetica si limita a ripetere che il paese è armato e che risponderà con le armi ad ogni tentativo di violare la neutralità . Questa generale riconferma dei propositi di resistenza dei neutrali guarda con simpatia all ' esempio , sia pur sfortunato , della Norvegia , e non all ' esempio della Danimarca . È facile rilevare che le molteplici coincidenze che caratterizzarono l ' atteggiamento dell ' Olanda , del Belgio e della Svizzera prima dell ' occupazione della Norvegia , trovano ora una riconferma dopo il recente sviluppo della situazione scandinava .