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> autore_s:"GRAMSCI ANTONIO"
CHE NE SARÀ DEL MULETTO? ( GRAMSCI ANTONIO , 1918 )
StampaQuotidiana ,
Stamane , verso le dieci , nei pressi di Cascina Vica , cioè a pochi passi da Rivoli , un muletto , impauritosi del tram che sopraggiungeva , corse attraverso al binario e , incespicando , si abbatté a terra , cosicché la motrice , invano frenata a tutta forza , gli fu sopra , stroncandolo completamente . All ’ improvviso sobbalzo che ne ricevette tutto il convoglio , si unirono le alte grida strazianti del fanciullo che custodiva ... così bene il muletto , per cui una vera folla di passeggeri , sgomenti , atterriti , credendo che il travolto fosse il fanciullo , precipitò dalle vetture ; qualche donna svenne , fu insomma un episodio di paura e di pietà . Accertata la realtà del caso , cominciarono i ragionari dei passeggeri , reduci dal bagno emotivo ; cominciò il quarto d ’ ora di storia del muletto , diventato vivo nella mente e nel cuore degli uomini ! Le donne specialmente con un lungo sospiro di soddisfazione mormoravano un « meno male ! si tratta soltanto di un muletto » . Un soldato fiorentino , solidamente imboscato , faceva notare invece , come ne facesse un commosso funebre elogio , ch ’ i muletto poteva , costare du boni fogli da mille ! Oh dimmi la verità , fiorentino spirito bizzarro sotto quel grigio - verde di imboscato eroico palpita un generoso cuore di negoziante di vaccine , cavalli e specie affini ! non me lo negare . Ed ora che sarà di te , povero muletto ? Non sei mai stato così vivo , come oggi che tu sei morto ! non altrimenti avviene per gli uomini , credilo . Domani tu sarai portato a Torino : il mercatante dirà di te che eri giovane , bello e gagliardo , che sei stato reciso da morte violenta , come un fiore , che tu non eri una rozza esausta , una bestia avvizzita , consunta dai malanni , come si suole portare al macello . Con quale eloquenza diranno le tue lodi i mercatanti , o povero muletto ! La tua giovinezza e floridezza sarà esaltata . E una nobiltà nuova ti attende sicuramente : tu entrerai , fatto a brani , in uno spaccio di carne equina ; ma che mulo ? cavallo , il nobile cavallo sarai , altro che mulo ; e sarai ricercato , pagato stupidamente bene , masticato anche da aristocratiche , ignoranti mascelle ; guarda un po ’ quanto onore ti attende ! E , ahimé , anche vitello tu diventerai ! e dico ahimé , perché , uso purtroppo agli intrugli del trattore , farse sarò una tua vittima anch ’ io . Ecco tu entrerai sotto forma di una bella portata di vitello , stufatino , in guazzetto , con certi intingoli da far gola all ’ Artusi e a Stecchetti . Cameriere ! ma questa carne è coriacea , è tigliosa , è immasticabile ! Ma che ? È vitello sano , giovanissimo , e che vuole ? tempi grami questi e poi c ’ è ancora il caldo , non si può tenere la carne sotto pelle , per la necessaria frollatura , ci vuole un po ’ di tolleranza , d ’ altronde , tenuto calcolo di questo difettuccio , noi non le facciamo pagare la porzione di vitello che miserabili dieci lire . Povero muletto , la morte ti ha conferito due gradi di dignità : di vitello e di cavallo , il nobile amico dell ’ uomo ; i mercatanti si contendono la tua spoglia , i consumatori ti pagano imperialmente : non rammaricarti di essere morto .