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LA TAGLIA DELLA STORIA ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
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Cosa domanda ancora la storia al proletariato russo per legittimare e rendere permanenti le sue conquiste ? Quale altra taglia di sangue e di sacrifizio pretende ancora questa sovrana assoluta del destino degli uomini ? Le difficoltà e le obiezioni che la rivoluzione proletaria deve superare si sono rilevate immensamente superiori a quelle di ogni altra rivoluzione del passato . Queste tendevano solo a correggere la forma della proprietà privata e nazionale dei mezzi di produzione e di scambio ; toccavano una parte limitata degli aggregati umani . La rivoluzione proletaria è la massima rivoluzione : poiché vuole abolire la proprietà privata e nazionale , e abolire le classi , essa coinvolge tutti gli uomini , non solo una parte di essi . Obbliga tutti gli uomini a muoversi , a intervenire nella lotta , a parteggiare esplicitamente . Trasforma la società fondamentalmente : da organismo pluricellulare ; pone a base della società nuclei già organici di società stessa . Costringe tutta la società a identificarsi con lo Stato , vuole che tutti gli uomini siano consapevolezza spirituale e storica . Perciò la rivoluzione proletaria è sociale : perciò deve superare difficoltà e obiezioni inaudite , perciò la storia domanda per il suo buon riuscimento taglie mostruose come quelle che il popolo russo è costretto a pagare . La rivoluzione russa ha trionfato finora di tutte le obiezioni della storia . Ha rivelato al popolo russo una aristocrazia di statisti che nessun ' altra nazione possiede ; sono un paio di migliaia di uomini che tutta la vita hanno dedicato allo studio ( sperimentale ) delle scienze politiche ed economiche , che durante decine d ' anni d ' esilio hanno analizzato e sviscerato tutti i problemi della rivoluzione , che nella lotta , nel duello impari contro la potenza dello zarismo , si sono temprati un carattere d ' acciaio , che , vivendo a contato con tutte le forme della civiltà capitalistica d ' Europa , d ' Asia , d ' America , immergendosi nelle correnti mondiali dei traffici e della storia , hanno acquistato una coscienza di responsabilità esatta e precisa , fredda e tagliente come la spada dei conquistatori d ' imperi . I comunisti russi sono un ceto dirigente di primo ordine . Lenin si è rivelato , testimoni tutti quelli che lo hanno avvicinato , il più grande statista dell ' Europa contemporanea ; l ' uomo che sprigiona il prestigio , che infiamma e disciplina i popoli ; l ' uomo che riesce , nel suo vasto cervello , a dominare tutte le energie sociali del mondo che possono essere rivolte a benefizio della rivoluzione ; che tiene in iscacco e batte i più raffinati e volpisti statisti della routine borghese . Ma altro è la dottrina comunista , il partito politico che la propugna , la classe operaia che la incarna consapevolmente , e altro è l ' immenso popolo russo , disfatto , disorganizzato , gettato in un cupo abisso di miseria , di barbarie , di anarchia , di dissoluzione da una guerra lunga e disastrosa . La grandezza politica , il capolavoro storico dei bolscevichi in ciò appunto consiste : nell ' aver risollevato il gigante caduto , nell ' aver ridato ( o dato per la prima volta ) una forma concreta e dinamica a questo sfacelo , a questo caos ; nell ' aver saputo saldare la dottrina comunista con la coscienza collettiva del popolo russo , nell ' aver gettato le solide fondamenta sulle quali la società comunista ha iniziato il suo processo di sviluppo storico , nell ' avere , in una parola , tradotto storicamente nella realtà sperimentale la formula marxista della dittatura del proletariato . La rivoluzione è tale e non una vuota gonfiezza della retorica demagogica , quando si incarna in un tipo di Stato , quando diventa un sistema organizzato del potere . Non esiste società se non in uno Stato , che è la sorgente e il fine di ogni diritto e di ogni dovere , che è garanzia di permanenza e di successo di ogni attività sociale . La rivoluzione proletaria è tale quando dà vita e s ' incarna in uno Stato tipicamente proletario , custode del diritto proletario , che svolge le sue funzioni essenziali come emanazione della vita e della potenza proletaria . I bolscevichi hanno dato forma statale alle esperienze storiche della classe operaia e contadina internazionale ; hanno sistemato in organismo complesso e agilmente articolato la sua vita più intima , la sua tradizione e la sua storia spirituale e sociale più profonda e amata . Hanno rotto col passato , ma hanno continuato il passato ; hanno spezzato una tradizione , ma hanno sviluppato ed arricchito la tradizione vitale della classe proletaria , operaia e contadina . In ciò sono stati rivoluzionari , perciò hanno instaurato l ' ordine e la disciplina nuovi . La rottura è irrevocabile , perché tocca l ' essenziale della storia , è senza possibilità di ritorni indietro , che altrimenti un immane disastro piomberebbe sulla società russa . Ed ecco iniziarsi un formidabile duello con tutte le necessità della storia , dalle più elementari alle più complesse , che occorreva incorporare nel nuovo Stato proletario . Bisognava conquistare al nuovo Stato la maggioranza leale del popolo russo . Bisognava rivelare al popolo russo che il nuovo Stato era il suo Stato , la sua vita , il suo spirito , la sua tradizione , il suo patrimonio più prezioso . Lo Stato dei Soviet aveva un ceto dirigente , il Partito comunista bolscevico ; aveva l ' appoggio di una minoranza sociale rappresentante la consapevolezza di classe , degli interessi vitali e permanenti di tutta la classe , gli operai dell ' industria . Esso è divenuto lo Stato di tutto il popolo russo e ciò ha ottenuto la tenace perseveranza del Partito comunista , la fede e la lealtà entusiastiche degli operai , l ' assidua e incessante opera di propaganda , di rischiaramento , di educazione degli uomini eccezionali del comunismo russo , condotti dalla volontà chiara e rettilinea del maestro di tutti , Nicola Lenin . Il Soviet si è dimostrato immortale come la forma di società organizzata che aderisce plasticamente ai multiformi bisogni ( economici e politici ) permanenti e vitali della grande massa del popolo russo , che incarna e soddisfa le aspirazioni e le speranze di tutti gli oppressi del mondo . La guerra lunga e disgraziata aveva lasciato una triste eredità di miseria , di barbarie , di anarchia ; l ' organizzazione dei servizi sociali era sfatta ; la compagine umana stessa si era ridotta a un ' orda nomade di senza lavoro , senza volontà , senza disciplina , materia opaca di un ' immensa decomposizione . Il nuovo Stato raccoglie dalle macerie i frantumi logori della società e li ricompone , li rinsalda : ricrea una fede , una disciplina , un ' anima , una volontà di lavoro e di progresso . Compito che potrebbe essere gloria di un ' intera generazione . Non basta . La storia non è contenta di questa prova . Nemici formidabili si drizzano implacabilmente contro il nuovo Stato . Si batte moneta falsa per corrompere il cittadino , si stuzzica il suo stomaco affamato . La Russia viene tagliata da ogni sbocco al mare , da ogni traffico , da ogni solidarietà : viene privata dell ' Ucraina , del bacino del Donetz , della Siberia , di ogni mercato di materia prime e di viveri . Su un fronte di diecimila chilometri bande di armati minacciano l ' invasione : sollevazioni , tradimenti , vandalismi , atti di terrorismo e sabotaggio vengono pagati . Le vittorie più clamorose si tramutano , per tradimento , in rovesci subitanei . Non importa . Il potere dei Soviet resiste : dal caos della disfatta crea un esercito potente che diviene la spina dorsale dello Stato proletario . Premuto da forze antagonistiche immani trova in sé il vigore intellettuale e la plasticità storica per adattarsi alla necessità della contingenza , senza snaturarsi , senza compromettere il felice processo di sviluppo verso il comunismo .
LO SVILUPPO DELLA RIVOLUZIONE ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
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Le tesi fondamentali dell ' Internazionale comunista si possono così riassumere : 1 . la guerra mondiale 1914-18 rappresenta il verificarsi tremendo di quel momento del processo di sviluppo della storia moderna che Marx ha sintetizzato nell ' espressione : la catastrofe del mondo capitalista ; 2 . solo la classe lavoratrice può salvare la società umana dall ' abisso di barbarie e di sfacelo economico verso il quale la spingono le forze esasperate e impazzite della classe proprietaria , e può farlo organizzandosi in classe dominante per imporre la propria dittatura nel campo politico - industriale ; 3 . la rivoluzione proletaria è imposta e non proposta . Le condizioni create dalla guerra ( impoverimento estremo delle risorse economiche atte a soddisfare i bisogni elementari della vita collettiva e individuale , concentrazione dei mezzi di produzione e di scambio internazionali nelle mani di una piccola schiera di detentori , asservimento coloniale di tutti i paesi del mondo al capitalismo anglosassone , concentrazione , negli ambiti nazionali , delle forze politiche della classe proprietaria ) possono determinare questi sbocchi : o la conquista del potere sociale da parte della classe lavoratrice , coi metodi e gli strumenti che gli sono propri , per arrestare il processo di dissolvimento del mondo civile e gettare le basi di un ordine nuovo nel quale sia possibile una ripresa delle attività utili e uno slancio vitale energetico e rapido verso forme più alte di produzione e di convivenza ; o la morte per inedia ed esaurimento di una gran parte dei lavoratori ; o la strage in permanenza per la decimazione sociale fino al ricostituirsi di un congruo rapporto tra la produzione gestita capitalisticamente e la massa consumatrice . Aderire alla Internazionale comunista significa pertanto essere persuasi dell ' urgente necessità di organizzare la dittatura proletaria , cioè di atteggiare il movimento proletario nelle forme e nei modi più idonei perché il sistema politico proletario risulti una fase normale e necessaria nella lotta di classe combattuta dalle masse operaie e contadine . E significa che " l ' azione e la forza del proletariato " , a differenza di quanto si afferma nel programma del Partito socialista approvato a Genova nel 1892 , si esplicherà sotto questo doppio aspetto : 1 . organizzazione degli operai e dei contadini per unità di produzione ( fabbrica , azienda agricola , villaggio , città , regione , nazione ) rivolta ad addestrare le masse all ' autogoverno simultaneamente nel campo industriale e nel campo politico ; 2 . sviluppo di un ' azione sistematica e incessante di propaganda da parte degli elementi comunisti per conquistare rapidamente i poteri di questi organismi proletari , accentrarli in un nuovo tipo di Stato ( lo Stato dei Consigli operai e contadini ) nel quale si incarnerà la dittatura proletaria , dopo la dissoluzione del sistema economico - politico borghese . Queste innovazioni fondamentali da introdurre nel programma del 1982 , sono il risultato delle esperienze concrete attraversate dai lavoratori di Russia , di Ungheria , di Austria e di Germania nei loro tentativi di realizzazione rivoluzionaria . Esse sono da assumersi come inerenti necessariamente allo sviluppo industriale della popolazione capitalistica mondiale , perché attuate dagli operai inglesi e americani , indipendentemente dai contraccolpi delle circostanze politiche generali ( disfatta militare ecc . ) , come riflesso normale della lotta di classe nei paesi di più intensa vita capitalistica . Le esperienze concrete rivoluzionarie della classe operaia internazionale si possono riassumere nelle seguenti tesi : 1 ) la dittatura del proletariato , che deve fondare la società comunista sopprimendo le classi e gli inguaribili conflitti della società capitalistica , è il momento di più intensa vita dell ' organizzazione di classe dei lavoratori , operai e contadini ; 2 ) l ' attuale sistema di organizzazione della classe proletaria : associazione per mestiere ( sindacati ) , per industria ( federazione ) , per complesso di produzione locale e nazionale ( Camera del Lavoro ) e ( Confederazione Generale del Lavoro ) , sorto per organizzare la concorrenza nella vendita della merce - lavoro , non è idoneo , per questa sua natura essenziale concorrentista , ad amministrare comunisticamente la produzione e ad incarnare la dittatura del proletariato . L ' organizzazione per mestiere è stata un efficace strumento di difesa dei lavoratori , poiché è riuscita a limitare la strapotenza e l ' arbitrio della classe capitalistica , imponendo il riconoscimento dei diritti degli oppressi sulle questioni degli orari e dei salari . Essa continuerà a svolgere questo suo compito , durante la dittatura proletaria e nella società comunista , funzionando come organismo tecnico che compone i contrasti di interessi tra le categorie del lavoro e unifica nazionalmente e internazionalmente le medie di retribuzione comunista ; 3 ) l ' organizzazione dei lavoratori , che eserciterà il potere sociale comunista e nel quale si incarnerà la dittatura proletaria può essere solo un sistema di Consigli eletti nelle sedi di lavoro articolati agilmente in modo che aderiscano al processo di produzione industriale e agricola , coordinati e graduati localmente e nazionalmente in modo da realizzare l ' unità della classe lavoratrice al di sopra delle categorie determinate dalla divisione del lavoro . Questa unificazione si verifica anche oggi nelle Camere del Lavoro e nella Confederazione , ma senza efficacia coesiva delle masse , perché mero contatto saltuario e disorganico di uffici centrali e di individualità dirigenti . Nelle sedi del lavoro questa unificazione sarà invece effettiva e permanente perché risulterà dall ' armonico e articolato sistema del processo industriale nella sua vivente immediatezza , perché sarà basata sull ' attività creatrice che affratella le volontà e accomuna gli interessi e i sentimenti dei produttori ; 4 ) solo con questo tipo di organizzazione si potrà riuscire a rendere consapevoli le unità di lavoro della loro capacità a produrre e a esercitare la sovranità ( la sovranità deve essere una funzione della produzione ) , senza bisogno del capitalista e di una delegazione indeterminata del potere politico ; a rendere consapevoli , cioè , i produttori che la loro comunità organizzata , può sostituire , nel processo generale di produzione dei beni materiali , e quindi nel processo di creazione storica , il proprietario e i suoi sicari nel potere industriale e nella responsabilità della produzione ; 5 ) le unità di lavoro dovranno coordinarsi in organismi superiori , collegati per interessi locali e per branche industriali nella stessa unità territoriale di produzione ( province , regioni , nazione ) costituendo il sistema dei Consigli . La sostituzione agli individui proprietari di comunità produttive , collegate e intrecciate in una fitta rete di rapporti reciproci tendenti alla tutela di tutti i diritti e gli interessi scaturienti dal lavoro , determinerà la soppressione della concorrenza e della falsa libertà , gettando le basi dell ' organizzazione della libertà e della civiltà comunista ; 6 ) amalgamati intimamente nella comunità di produzione , i lavoratori sono automaticamente portati a esprimere la loro volontà di potere alla stregua di principi strettamente inerenti ai rapporti di produzione e di scambio . Cadranno rapidamente dalla psicologia media proletaria tutte le ideologie mitiche , utopistiche , religiose , piccolo borghesi : si consoliderà rapidamente e permanentemente la psicologia comunista , lievito costante di entusiasmo rivoluzionario , di tenace perseveranza nella disciplina ferrea del lavoro e della resistenza contro ogni assalto aperto o subdolo del passato ; 7 ) il Partito comunista non può avere competitori nel mondo intimo del lavoro . Nel periodo attuale della lotta di classe , fioriscono i partiti pseudo rivoluzionari : i socialisti cristiani ( che hanno facile presa fra le masse contadine ) , i " veri " socialisti ( ex combattenti , piccoli borghesi , tutti gli irrequieti spiriti avidi di novità purchessia ) , i libertari individualisti ( conventicole rumorose di vanità insoddisfatte e di tendenze capricciose e caotiche ) . Questi partiti hanno invaso la piazza ed assordano i mercati elettorali con la loro fraseologia vuota e inconcludente , con le promesse mirabolanti e irresponsabili , con rumorosi solleticamenti delle più basse passioni popolari e degli egoismi più angusti . Questi partiti non avranno presa alcuna sugli individui lavoratori , se questi dovranno esprimere la loro volontà sociale non più tra il tumulto e la confusione della fiera parlamentare , ma nella comunità di lavoro , dinanzi alla macchina di cui oggi sono schiavi e che dovrà diventare loro schiava ; 8 ) la rivoluzione non è un atto taumaturgico , è un processo dialettico di sviluppo storico . Ogni Consiglio di operai industriali o agricoli che nasce intorno all ' unità di lavoro è un punto di partenza di questo sviluppo , è una realizzazione comunista . Promuovere il sorgere e il moltiplicarsi di Consigli operai e contadini , determinare il collegamento e la sistemazione organica fino all ' unità nazionale da raggiungersi in un congresso generale , sviluppare una intensa propaganda per conquistarne la maggioranza , è il compito attuale dei comunisti . L ' urgere di questa nuova fioritura di poteri che sale irresistibilmente dalle grandi masse lavoratrici , determinerà l ' urto violento delle due classi e l ' affermazione della dittatura proletaria . Se non si gettano le basi del processo rivoluzionario nell ' intimità della vita produttiva , la rivoluzione rimarrà uno sterile appello alla volontà , un mito nebuloso , una Morgana fallace : e il caos , il disordine , la disoccupazione , la fame inghiottiranno e stritoleranno le migliori e più vigorose energie proletarie .
IL PARTITO COMUNISTA ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
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Il movimento proletario , nella sua fase attuale , tende ad attuare una rivoluzione nell ' organizzazione delle cose materiali e delle forze fisiche ; i suoi tratti caratteristici non possono essere i sentimenti e le passioni diffuse nella massa e che sorreggono la volontà della massa ; i tratti caratteristici della rivoluzione proletaria possono esser ricercati solo nel partito della classe operaia , nel Partito comunista , che esiste e si sviluppa in quanto è l ' organizzazione disciplinata della volontà di fondare uno Stato , della volontà di dare una sistemazione proletaria all ' ordinamento delle forze fisiche esistenti e di gettare le basi della libertà popolare . L ' operaio nella fabbrica ha mansioni meramente esecutive . Egli non segue il processo generale del lavoro e della produzione ; non è un punto che si muove per creare una linea ; è uno spillo conficcato in un luogo determinato e la linea risulta dal susseguirsi degli spilli che una volontà estranea ha disposto per i suoi fini . L ' operaio tende a portare questo suo modo di essere in tutti gli ambienti della sua vita ; si acconcia facilmente , da per tutto , all ' ufficio di esecutore materiale , di " massa " guidata da una volontà estranea alla sua ; è pigro intellettualmente , non sa e non vuole prevedere oltre l ' immediato , perciò manca di ogni criterio nella scelta dei suoi capi e si lascia illudere facilmente dalle promesse ; vuol credere di poter ottenere senza un grande sforzo da parte sua e senza dover pensare troppo . Il Partito comunista è lo strumento e la forma storica del processo di intima liberazione per cui l ' operaio da esecutore diviene iniziatore , da massa diviene capo e guida , da braccio diviene cervello e volontà ; nella formazione del Partito comunista è dato cogliere il germe della libertà che avrà il suo sviluppo e la sua piena espansione dopo che lo Stato operaio avrà organizzato le condizioni materiali necessarie . Il Partito comunista , anche come mera organizzazione si è rivelato forma particolare della rivoluzione proletaria . Nessuna rivoluzione del passato ha conosciuto i partiti ; essi sono nati dopo la rivoluzione borghese e si sono decomposti nel terreno della democrazia parlamentare . Anche in questo campo si è verificata l ' idea marxista che il capitalismo crea forze che poi non riesce a dominare . I partiti democratici servivano a indicare uomini politici di valore e a farli trionfare nella concorrenza politica ; oggi gli uomini di governo sono imposti dalle banche , dai grandi giornali , dalle associazioni industriali ; i partiti si sono decomposti in una molteplicità di cricche personali . Il Partito comunista , sorgendo dalle ceneri dei partiti socialisti , ripudia le sue origini democratiche e parlamentari e rivela i suoi caratteri essenziali che sono originali nella storia : la rivoluzione russa è la rivoluzione compiuta dagli uomini organizzati nel Partito comunista , che nel partito si sono plasmati una personalità nuova , hanno acquistato nuovi sentimenti , hanno realizzato una vita morale che tende a divenire coscienza universale e fine per tutti gli uomini . I partiti politici sono il riflesso e la nomenclatura delle classi sociali . Essi sorgono , si sviluppano , si decompongono , si rinnovano , a seconda che i diversi strati delle classi sociali in lotta subiscono spostamenti di reale portata storica , vedono radicalmente mutate le loro condizioni di esistenza e di sviluppo , acquistano una maggiore e più chiara consapevolezza di sé e dei propri vitali interessi . Nell ' attuale periodo storico e in conseguenza della guerra imperialista che ha profondamente mutato la struttura dell ' apparecchio nazionale e internazionale di produzione e di scambio , è divenuta caratteristica la rapidità con cui si svolge il processo di dissociazione dei partiti politici tradizionali , nati sul terreno della democrazia parlamentare , e del sorgere di nuove organizzazioni politiche : questo processo generale ubbidisce a una intima logica implacabile , sostanziata dalle sfaldature delle vecchie classi e dei vecchi ceti e dai vertiginosi trapassi da una condizione ad un ' altra di interi strati della popolazione in tutto il territorio dello Stato , in tutto il territorio del dominio capitalistico . Il Partito socialista si dice assertore delle dottrine marxiste ; il partito dovrebbe quindi avere , in queste dottrine , una bussola per orientarsi nel groviglio degli avvenimenti , dovrebbe possedere quella capacità di previsione storica che caratterizza i seguaci intelligenti della dialettica marxista , dovrebbe avere un piano generale d ' azione , basato su questa previsione storica , ed essere in grado di lanciare alla classe operaia in lotta parole d ' ordine chiare e precise ; invece il Partito socialista , il partito assertore del marxismo in Italia , è , come il Partito popolare , come il partito delle classi più arretrate della popolazione italiana , esposto a tutte le pressioni delle masse e si muove e si differenzia quando già le masse si sono spostate e differenziate . In verità questo Partito socialista , che si proclama guida e maestro delle masse , altro non è che un povero notaio che registra le operazioni compiute spontaneamente dalle masse ; questo povero Partito socialista , che si proclama capo della classe operaia , altro non è che gli impedimenta dell ' esercito proletario . Se questo strano procedere del Partito socialista , se questa bizzarra condizione del partito politico della classe operaia non hanno finora provocato una catastrofe , gli è che in mezzo alla classe operaia , nelle sezioni urbane del Partito , nei sindacati , nelle fabbriche , nei villaggi , esistono gruppi energici di comunisti consapevoli del loro ufficio storico , energici e accorti nell ' azione , capaci di guidare e di educare le masse locali del proletariato ; gli è che esiste potenzialmente , nel seno del Partito socialista , un Partito comunista al quale non manca che l ' organizzazione esplicita , la centralizzazione e una sua disciplina per svilupparsi rapidamente , conquistare e rinnovare la compagine del partito della classe operaia , dare un nuovo indirizzo alla Confederazione Generale del Lavoro e al movimento cooperativo . Il problema immediato di questo periodo , che succede alla lotta degli operai metallurgici e precede il congresso in cui il Partito deve assumere un atteggiamento serio e preciso di fronte all ' Internazionale comunista , è appunto quello di organizzare e centralizzare queste forze comuniste già esistenti e operanti . Il Partito socialista , di giorno in giorno , con una rapidità fulminea , si decompone e va in sfacelo ; le tendenze in un brevissimo giro di tempo , hanno già acquistato una nuova configurazione ; messi di fronte alle responsabilità dell ' azione storica e agli impegni assunti nell ' aderire all ' Internazionale comunista , gli uomini e i gruppi si sono scompigliati , si sono spostati ; l ' equivoco centrista e opportunista ha guadagnato una parte della direzione del Partito , ha gettato il turbamento e la confusione nelle sezioni . Dovere dei comunisti , in questo generale venir meno delle coscienze , delle fedi , della volontà , in questo imperversare di bassezze , di viltà , di disfattismi è quello di stringersi fortemente in gruppi , di affiatarsi , di tenersi pronti alle parole d ' ordine che verranno lanciate . I comunisti sinceri e disinteressati , sulla base delle tesi approvate dal II Congresso della III Internazionale , sulla base della leale disciplina alla suprema autorità del movimento operaio mondiale , devono svolgere il lavoro necessario perché , nel più breve tempo possibile , sia costituita la frazione comunista del Partito socialista italiano , che , per il buon nome del proletariato italiano , deve , nel Congresso di Firenze , diventare , di nome e di fatto , Partito comunista italiano , sezione della III Internazionale comunista ; perché la frazione comunista si costituisca con un apparecchio direttivo organico e fortemente centralizzato , con proprie articolazioni disciplinate in tutti gli ambienti dove lavora , si riunisce e lotta la classe operaia , con un complesso di servizi e di strumenti per il controllo , per l ' azione , per la propaganda che la pongano in condizioni di funzionare e di svilupparsi fin da oggi come un vero e proprio partito . I comunisti , che nella lotta metallurgica hanno , con la loro energia e il loro spirito di iniziativa , salvato da un disastro la classe operaia , devono giungere fino alle ultime conclusioni del loro atteggiamento e della loro azione : salvare la compagine primordiale ( ricostruendola ) del partito della classe operaia , dare al proletariato italiano il Partito comunista che sia capace di organizzare lo Stato operaio e le condizioni per l ' avvento della società comunista .
LO STRUMENTO DI LAVORO ( GRAMSCI ANTONIO , 1920 )
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La rivoluzione comunista attua l ' autonomia del produttore nel campo economico e nel campo politico . L ' azione politica della classe operaia ( rivolta a instaurare la dittatura , a creare lo Stato operaio ) acquista valore storico reale solo quando è funzione dello sviluppo di condizioni economiche nuove , ricche di possibilità , avide di espandersi e di consolidarsi definitivamente . Perché l ' azione politica abbia buon esito deve coincidere con un ' azione economica . La rivoluzione comunista è il riconoscimento storico di fatti preesistenti economici , che essa rivela , che essa difende energicamente da ogni tentativo reazionario , che essa fa diventare diritto , ai quali , cioè , da una forma organica e una sistemazione . Ecco perché la costruzione dei Soviet politici comunisti non può che succedere storicamente a una fioritura e a una prima sistemazione dei Consigli di fabbrica . Il Consiglio di fabbrica e il sistema dei Consigli di fabbrica saggia e rivela in prima istanza le nuove posizioni che nel campo della produzione occupa la classe operaia ; dà alla classe operaia consapevolezza del suo valore attuale , della sua reale funzione , della sua responsabilità , del suo avvenire . La classe operaia trae le conseguenze dalla somma di esperienze positive che i singoli individui compiono personalmente , acquista la psicologia e il carattere di classe dominante , e si organizza come tale , cioè crea il Soviet politico , instaura la dittatura . Ogni operaio , per costituire il Consiglio , ha dovuto prendere coscienza della sua posizione nel campo economico . Ha sentito di essere inizialmente inserito in una unità elementare , la squadra di reparto , e ha sentito che le innovazioni tecniche apportate nell ' attrezzatura delle macchine hanno mutato i suoi rapporti col tecnico : l ' operaio ha meno bisogno di prima del tecnico , del maestro d ' arte , ha quindi acquistato una maggiore autonomia , può disciplinarsi da sé . Anche la figura del tecnico è mutata : i suoi rapporti con l ' industriale sono completamente trasformati : egli non è più una persona di fiducia , un agente degli interessi capitalistici ; poiché l ' operaio può fare a meno del tecnico per una infinità di atti del lavoro , il tecnico come agente disciplinare diventa ingombrante : il tecnico si riduce anch ' egli a produttore , connesso al capitalista dai nudi e crudi rapporti di sfruttato e sfruttatore . La sua psicologia perde le incrostazioni piccolo - borghesi e diventa proletaria , diventa rivoluzionaria . Le innovazioni industriali e l ' acquistata maggiore capacità professionale , permettono all ' operaio una maggiore autonomia , lo collocano in una superiore posizione industriale . Ma il mutamento di rapporti gerarchici e di indispensabilità non si limita alla squadra di lavorazione , all ' unità elementare che dà vita al reparto e alla fabbrica . Ogni squadra di lavorazione esprime nella persona del commissario la coscienza unitaria che ha acquistato del proprio grado di autonomia e di autodisciplina nel lavoro , e assume figura concreta nel reparto e nella fabbrica . Ogni Consiglio di fabbrica ( assemblea dei commissari ) esprime nelle persone dei componenti il comitato esecutivo la coscienza unitaria che gli operai di tutta la fabbrica hanno acquistato della loro posizione nel campo industriale . Il comitato esecutivo può accorgersi del come sia avvenuto per la figura del direttore della fabbrica lo stesso mutamento di figura che ogni operaio constata nel tecnico . La fabbrica non è indipendente : non esiste nella fabbrica l ' imprenditore - proprietario , che abbia la capacità mercantile ( stimolata dall ' interesse legato alla proprietà privata ) di comprare bene le materie prime e di vendere meglio l ' oggetto fabbricato . Queste funzioni si sono spostate dalla fabbrica singola al sistema di fabbriche possedute da una stessa ditta . E non basta : esse si raccolgono in una banca o in un sistema di banche che si sono assunte l ' ufficio reale di fornitrici di materie prime e accaparratrici dei mercati di vendita . Ma durante la guerra , per le necessità della guerra , non è lo Stato divenuto l ' approvvigionatore di materie prime per l ' industria , il distributore di esse secondo un piano prestabilito , il compratore unico della produzione ? Dov ' è dunque andata a finire la figura economica dell ' imprenditore - proprietario , del capitano d ' industria , che è indispensabile alla produzione , che fa fiorire la fabbrica con la sua preveggenza , con le sue iniziative , con lo stimolo dell ' interesse individuale ? Essa è svanita , si è liquefatta nel processo di sviluppo dello strumento del lavoro , nel processo di sviluppo di rapporti tecnici ed economici che costituiscono le condizioni della produzione e del lavoro . Il capitano d ' industria è diventato cavaliere d ' industria , si annida nelle banche , nei salotti , nei corridoi ministeriali e parlamentari , nelle borse . Il proprietario del capitale è divenuto un ramo secco nel campo della produzione . Poiché egli non è più indispensabile , poiché le sue funzioni storiche sono atrofizzate , egli diventa un mero agente di polizia , egli pone i suoi " diritti " immediatamente nelle mani dello Stato perché li difenda spietatamente . Lo Stato diventa così l ' unico proprietario dello strumento di lavoro , assume tutte le funzioni tradizionali dell ' imprenditore , diventa la macchina impersonale che compra e distribuisce le materie prime , che impone un piano di produzione , che compra i prodotti e li distribuisce : lo Stato dei politicanti , degli avventurieri , dei bricconi . Conseguenze : aumento della forza armata poliziesca , aumento caotico della burocrazia incompetente , tentativo di assorbire tutti i malcontenti della piccola borghesia avida di ozio , e creazione a questo scopo di organismi parassitari all ' infinito . Il numero dei non produttori aumenta morbosamente , supera ogni limite consentito dalla potenzialità dell ' apparato di produzione . Si lavora e non si produce , si lavora affannosamente e la produzione cala continuamente . Perché si è formato un abisso spalancato , una fauce immane che inghiotte e annienta il lavoro , annienta la produttività . Le ore non pagate del lavoro operaio non servono più a dare incremento alla ricchezza dei capitalisti : servono a sfamare l ' avidità della sterminata moltitudine di agenti , di funzionari , di oziosi , servono a sfamare chi lavora direttamente per questa turba di inutili parassiti . E nessuno è responsabile , e nessuno può essere colpito : sempre dappertutto lo Stato borghese , con la sua forza armata , lo Stato borghese che è diventato il gerente dello strumento di lavoro che si decompone , che va in pezzi , che viene ipotecato e sarà venduto all ' incanto nel mercato internazionale dei ferrivecchi logori e inutili ... Così si è sviluppato lo strumento di lavoro , il sistema dei rapporti economici e sociali . La classe operaia ha acquistato un altissimo grado di autonomia nel campo della produzione , poiché lo sviluppo della tecnica industriale e commerciale ha soppresso tutte le funzioni utili inerenti alla proprietà privata , alla persona del capitalista . La persona del privato proprietario automaticamente espulsa dal campo immediato della produzione , si è annidata nel potere di Stato , monopolizzatore della distillazione del profitto . La forza armata tiene la classe operaia in una schiavitù politica ed economica divenuta antistorica , divenuta fonte di decomposizione e di rovina . La classe operaia si stringe intorno alle macchine , crea i suoi istituti rappresentativi come funzione del lavoro , come funzione della conquistata autonomia , della conquistata coscienza di autogoverno . Il Consiglio di fabbrica è la base delle sue esperienze positive , della presa di possesso dello strumento di lavoro , è la base solida del processo che deve culminare nella dittatura , nella conquista del potere di Stato da rivolgere alla distruzione del caos , della cancrena che minaccia di soffocare la società degli uomini , che corrompe e dissolve la società degli uomini .
OPERAI E CONTADINI ( GRAMSCI ANTONIO , 1920 )
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La produzione industriale deve essere controllata direttamente dagli operai organizzati per azienda ; l ' attività di controllo deve essere unificata e coordinata attraverso organismi sindacali puramente operai ; gli operai e i socialisti non possono concepire come utile ai loro interessi e alle loro aspirazioni un controllo sull ' industria esercitato dai funzionari ( corrotti , venali , non revocabili ) dello Stato capitalista , una forma di controllo sull ' industria che altro non può significare che un risorgere dei comitati di mobilitazione industriale utile solo al parassitismo capitalista . Il motto " la terra ai contadini " deve essere inteso nel senso che le aziende agricole e le fattorie moderne devono essere controllate dagli operai agricoli organizzati per azienda agricola e per fattoria , deve significare che le terre a cultura estensiva devono essere amministrate dai Consigli dei contadini poveri dei villaggi e delle borgate agricole ; gli operai agricoli , i contadini poveri rivoluzionari , e i socialisti consapevoli non possono concepire come utili ai loro interessi e alle loro aspirazioni , non possono concepire come utile ai fini dell ' educazione proletaria , indispensabile per una repubblica comunista , la propaganda per le " terre incolte o mal coltivate " . Questa propaganda non può non avere per risultato che una mostruosa diffamazione del socialismo . Cosa ottiene un contadino povero invadendo una terra incolta o mal coltivata ? Senza macchine , senza abitazione sul luogo del lavoro , senza credito per attendere il tempo del raccolto , senza istituzioni cooperative che acquistino il raccolto stesso ( se il contadino arriva al raccolto senza prima essersi impiccato al più forte arbusto delle boscaglie , o al meno tisico fico selvatico , della terra incolta ! ) e lo salvino dalle grinfie degli usurai , cosa può ottenere un contadino povero dall ' invasione ? Egli soddisfa , in un primo momento , i suoi istinti di proprietario , sazia la sua primitiva avidità di terra ; ma in un secondo momento , quando s ' accorge che le braccia non bastano per scassare una terra che solo la dinamite può squarciare , quando s ' accorge che sono necessarie le sementi e i concimi e gli strumenti di lavoro , e pensa che nessuno gli darà tutte queste cose indispensabili , e pensa alla serie futura dei giorni e delle notti da passare in una terra senza casa , senza acqua , con la malaria , il contadino sente la sua impotenza , la sua solitudine , la sua disperata condizione , e diventa un brigante , non un rivoluzionario , diventa un assassino dei " signori " , non un lottatore per il comunismo . Perciò gli operai e i contadini rivoluzionari e i socialisti consapevoli non hanno visto un riflesso dei loro interessi e delle loro aspirazioni nelle iniziative parlamentari per il controllo dell ' industria e per le terre " incolte o mal coltivate " ; hanno visto in queste iniziative solo il " cretinismo " parlamentare , l ' illusione riformista e opportunista , hanno visto la controrivoluzione . Eppure l ' azione parlamentare avrebbe potuto essere utile : avrebbe potuto servire per informare tutti gli operai e tutti i contadini dei termini esatti del problema industriale e agricolo e dei mezzi necessari e sufficienti per risolverlo . Avrebbe potuto servire per far conoscere alla grande massa dei contadini di tutta Italia che la soluzione del problema agricolo può essere attuata solo dagli operai urbani dell ' Italia settentrionale , può essere attuata solo dalla dittatura proletaria . La borghesia settentrionale ha soggiogato l ' Italia meridionale e le isole e le ha ridotte a colonie di sfruttamento ; il proletariato settentrionale , emancipando se stesso dalla schiavitù capitalistica , emanciperà le masse contadine settentrionali asservite alla banca e all ' industrialismo parassitario del Settentrione . La rigenerazione economica e politica dei contadini non deve essere ricercata in una divisione delle terre incolte o mal coltivate , ma nella solidarietà del proletariato industriale , che ha bisogno , a sua volta , della solidarietà dei contadini , che ha " interesse " acché il capitalismo non rinasca economicamente dalla proprietà terriera e ha interesse acché l ' Italia meridionale e le isole non diventino una base militare di controrivoluzione capitalista . Imponendo il controllo operaio sull ' industria , il proletariato rivolgerà l ' industria alla produzione di macchine agricole per i contadini , di stoffe e calzature per i contadini , di luce elettrica per i contadini , impedirà che l ' industria e la banca sfruttino i contadini e li soggioghino come schiavi alle casseforti . Spezzando l ' autocrazia nella fabbrica , spezzando l ' apparato oppressivo dello Stato capitalista , instaurando lo Stato operaio che soggioghi i capitalisti alla legge del lavoro utile , gli operai spezzeranno tutte le catene che tengono avvinghiato il contadino alla sua miseria , alla sua disperazione ; instaurando la dittatura operaia , avendo in mano le industrie e le banche , il proletariato rivolgerà l ' enorme potenza dell ' organizzazione statale per sostenere i contadini nella loro lotta contro i proprietari e contro la natura e contro la miseria ; darà il credito ai contadini , istituirà le cooperative , garantirà la sicurezza personale e dei beni contro i saccheggiatori , farà le opere pubbliche di risanamento e di irrigazione . Farà tutto questo perché è suo interesse dare incremento alla produzione agricola , perché è suo interesse rivolgere la produzione industriale a lavoro utile di pace e di fratellanza tra città e campagna , tra Settentrione e Mezzogiorno . In questo senso gli operai e i contadini consapevoli devono volere sia rivolta l ' azione parlamentare socialista : a compiere opera di educazione rivoluzionaria nelle grandi masse , a unificare i sentimenti e le aspirazioni delle grandi masse nella comprensione del programma comunista , a diffondere incessantemente la persuasione che i problemi attuali dell ' economia industriale e agricola possono essere risolti solo fuori del Parlamento , contro il Parlamento , dallo Stato operaio .
SINDACATI E CONSIGLI ( GRAMSCI ANTONIO , 1920 )
StampaPeriodica ,
Il sindacato non è questa o quella definizione del sindacato : il sindacato diventa una determinata definizione e cioè assume una determinata figura storica in quanto le forze e la volontà operaie che lo costituiscono gli imprimono quell ' indirizzo e pongono alla sua azione quel fine che sono affermati nella definizione . Obiettivamente il sindacato è la forma che la merce - lavoro assume e sola può assumere in regime capitalista quando si organizza per dominare il mercato : questa forma è un ufficio costituito di funzionari , tecnici ( quando sono tecnici ) dell ' organizzazione , specialisti ( quando sono specialisti ) nell ' arte di concentrare e di guidare le forze operaie in modo da stabilire con la potenza del capitale un equilibrio vantaggioso alla classe operaia . Lo sviluppo dell ' organizzazione sindacale è caratterizzato da questi due fatti : 1 ) il sindacato abbraccia una sempre maggior quantità di effettivi operai , cioè incorpora nella disciplina della sua forma una sempre maggior quantità di effettivi operai ; 2 ) il sindacato concentra e generalizza la sua forma fino a riporre in un ufficio centrale il potere della disciplina e del movimento : esso cioè si stacca dalle masse che ha irregimentato , si pone fuori dal gioco dei capricci , delle velleità delle volubilità che sono proprie delle grandi masse tumultuose . Così il sindacato diventa capace a contrarre patti , ad assumersi impegni : così esso costringe l ' imprenditore ad accettare una legalità che è condizionata dalla fiducia che l ' imprenditore ha nella capacità del sindacato di ottenere da parte delle masse operaie il rispetto degli obblighi contratti . L ' avvento di una legalità industriale è stata una grande conquista della classe operaia , ma essa non è l ' ultima e definitiva conquista : la legalità industriale ha migliorato le condizioni della vita materiale della classe operaia , ma essa non è più che un compromesso , che è stato necessario compiere , che sarà necessario sopportare fin quando i rapporti di forza saranno sfavorevoli alla classe operaia . Se i funzionari dell ' organizzazione sindacale considerano la legalità industriale come un compromesso necessario , ma non perpetuamente , se essi rivolgono tutti i mezzi di cui il sindacato può disporre per migliorare i rapporti di forza in senso favorevole alla classe operaia , se essi svolgono tutto il lavoro di preparazione spirituale e materiale necessario perché la classe operaia possa in un momento determinato iniziare un ' offensiva vittoriosa contro il capitale e sottometterlo alla sua legge , allora il sindacato è uno strumento rivoluzionario , allora la disciplina sindacale , per quanto è rivolta a far rispettare dagli operai la legalità industriale , è la disciplina rivoluzionaria . I rapporti che devono intercorrere tra sindacato e Consiglio di fabbrica debbono essere considerati da questo punto di vista : dal giudizio che si dà sulla natura e il valore della legalità industriale . Il Consiglio è la negazione della legalità industriale , tende ad annientarla in ogni istante , tende incessantemente a condurre la classe operaia alla conquista del potere industriale , a far diventare la classe operaia la fonte del potere industriale . Il sindacato è un elemento della legalità , e deve proporsi di farla rispettare dai suoi organizzati . Il sindacato è responsabile verso gli industriali , ma è responsabile verso i suoi organizzati : esso garantisce la continuità del lavoro e del salario , e cioè del pane e del tetto , all ' operaio e alla famiglia dell ' operaio . Il Consiglio tende , per la sua spontaneità rivoluzionaria , a scatenare in ogni momento la guerra delle classi ; il sindacato , per la sua forma burocratica , tende a non lasciare che la guerra di classe venga mai scatenata . I rapporti tra le due istituzioni devono tendere a creare una situazione in cui non avvenga che un impulso capriccioso del Consiglio determini un passo indietro della classe operaia , determini una sconfitta della classe operaia , una situazione cioè in cui il Consiglio accetti e faccia propria la disciplina del sindacato , e a creare una situazione in cui il carattere rivoluzionario del Consiglio abbia un influsso sul sindacato , sia un reagente che dissolva la burocrazia e il funzionarismo sindacale . Il Consiglio vorrebbe uscire , in ogni momento , dalla legalità industriale : il Consiglio è la massa , sfruttata , tiranneggiata , costretta al lavoro servile , e perciò tende a universalizzare ogni ribellione , a dare valore e portata risolutiva a ogni suo atto di potere . Il sindacato , come ufficio responsabile in solido della legalità , tende ad universalizzare e perpetuare la legalità . I rapporti tra sindacato e Consiglio devono creare le condizioni in cui l ' uscita dalla legalità , l ' offensiva della classe operaia , avvenga quando la classe operaia ha quel minimo di preparazione che si ritiene indispensabile per vincere durevolmente . I rapporti tra sindacato e Consiglio non possono essere stabiliti da altro legame che non sia questo : la maggioranza o una parte cospicua degli elettori del Consiglio sono organizzati nel sindacato . Ogni tentativo di legare con rapporti di dipendenza gerarchica i due istituti non può condurre che all ' annientamento di entrambi . Se la concezione che fa del Consiglio un mero strumento di lotta sindacale si materializza in una disciplina burocratica e in una facoltà di controllo diretto del sindacato sul Consiglio , il Consiglio si isterilisce come espansione rivoluzionaria , come forma dello sviluppo reale della rivoluzione proletaria che tende spontaneamente a creare nuovi modi di produzione e di lavoro , nuovi modi di disciplina , che tende a creare la società comunista . Poiché il Consiglio nasce indipendentemente dalla posizione che la classe operaia è venuta acquistando nel campo della produzione industriale , poiché il Consiglio è una necessità storica della classe operaia , il tentativo di subordinarlo gerarchicamente al sindacato determinerebbe prima o poi un cozzo tra le due istituzioni . La forza del Consiglio consiste nel fatto che esso aderisce alla coscienza della massa operaia , è la stessa coscienza della massa operaia che vuole emanciparsi autonomamente , che vuole affermare la sua libertà di iniziativa nella creazione della storia : tutta la massa partecipa alla vita del Consiglio e sente di essere qualcosa per questa attività . Alla vita del sindacato partecipa un numero strettissimo di organizzati ; la forza reale del sindacato è in questo fatto , ma in questo fatto è anche una debolezza che può essere messa alla prova senza gravissimi pericoli . Se d ' altronde il sindacato poggiasse direttamente sui Consigli , non per dominarli , ma per diventarne la forma superiore , si rifletterebbe nel sindacato la tendenza propria dei Consigli a uscire ogni istante dalla legalità industriale , a scatenare in qualsiasi momento l ' azione risolutiva della guerra di classe . Il sindacato perderebbe la sua capacità a contrarre impegni , perderebbe il suo carattere di forza disciplinatrice e regolatrice delle forze impulsive della classe operaia . Se gli organizzati stabiliscono nel sindacato una disciplina rivoluzionaria , stabiliscono una disciplina che appaia alla massa come una necessità per il trionfo della rivoluzione operaia e non come una servitù verso il capitale , questa disciplina verrà indubbiamente accettata e fatta propria dal Consiglio , diverrà la forma naturale dell ' azione svolta dal Consiglio . Se l ' ufficio del sindacato diventa un organismo di preparazione rivoluzionaria , e tale appare alle masse per l ' azione che riesce a svolgere , per gli uomini che lo compongono , per la propaganda che sviluppa , allora il suo carattere concentrato e assoluto sarà visto dalle masse come una maggiore forza rivoluzionaria , come una condizione in più ( e delle più importanti ) per il successo della lotta impegnata a fondo . Nella realtà italiana , il funzionario sindacale concepisce la legalità industriale come una perpetuità . Egli troppo spesso la difende da un punto di vista che è lo stesso punto di vista del proprietario . Egli vede solo caos e arbitrio in tutto quanto succede tra la massa operaia : egli non universalizza l ' atto di ribellione dell ' operaio alla disciplina capitalistica come ribellione , ma come materialità dell ' atto che può essere in sé e per sé triviale . Così è avvenuto che la storiella dell ' " impermeabile del facchino " abbia avuto la stessa diffusione e sia stata interpretata dalla stupidità giornalistica allo stesso modo della storiella sulla " socializzazione delle donne in Russia " . In queste condizioni la disciplina sindacale non può essere che un servizio reso al capitale ; in queste condizioni ogni tentativo di subordinare il Consiglio al sindacato non può essere giudicato che reazionario . I comunisti , in quanto vogliono che l ' atto rivoluzionario sia , per quanto è possibile , cosciente e responsabile , vogliono una scelta , per quanto può essere una scelta , del momento di scatenare l ' offensiva operaia rimanga alla parte più cosciente e responsabile della classe operaia , a quella parte che è organizzata nel Partito socialista e che più attivamente partecipa alla vita dell ' organizzazione . Perciò i comunisti non possono volere che il sindacato perda della sua energia disciplinatrice e della sua concentrazione sistematica . I comunisti , costituendosi in gruppi organizzati permanentemente nei sindacati e nelle fabbriche , devono trasportare nei sindacati e nelle fabbriche le loro concezioni , le tesi , la tattica della III Internazionale , devono influenzare la disciplina sindacale e determinare i fini , devono influenzare le deliberazioni dei Consigli di fabbrica e far diventare coscienza e creazione rivoluzionaria gli impulsi alla ribellione che scaturiscono dalla situazione che il capitalismo crea alla classe operaia . I comunisti del Partito hanno il maggiore interesse , perché su di essi pesa la maggiore responsabilità storica , a suscitare , con la loro azione incessante , tra i diversi istituti della classe operaia , rapporti di compenetrazione e di naturale indipendenza che vivifichino la disciplina e l ' organizzazione con lo spirito rivoluzionario .
AVVENIMENTI DEL 2-3 DICEMBRE 1919 ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
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Piccola borghesia Gli avvenimenti del 2-3 dicembre sono un episodio culminante della lotta delle classi . La lotta non fu tra proletari e capitalisti ( questa lotta si svolge organicamente , come lotta per i salari e per gli orari e come lavorìo tenace e paziente per la creazione di un apparecchio di governo della produzione e delle masse di uomini che sostituisca l ' attuale apparecchio di Stato borghese ) ; fu tra proletari e piccoli e medi borghesi . La lotta è stata , in ultima analisi , per la difesa dello Stato liberale democratico dalle strettoie in cui lo tiene prigioniero una parte della classe borghese , la peggiore , la più vile , la più inutile , la più parassitaria : la piccola e media borghesia , la borghesia " intellettuale " ( detta " intellettuale " perché entrata in possesso , attraverso la facile e scorrevole carriera della scuola media , di piccoli e medi titoli di studio generali ) , la borghesia dei funzionari pubblici padre - figlio , dei bottegai , dei piccoli proprietari industriali e agricoli , commercianti in città usurai nelle campagne . Questa lotta si è svolta nell ' unica forma in cui poteva svolgersi : disordinatamente , tumultuosamente , con una razzìa condotta per le strade e per le piazze al fine di liberare le strade e le piazze da una invasione di locuste putride e voraci . Ma questa lotta , indirettamente sia pure , era connessa all ' altra lotta , alla superiore lotta di classi tra proletari e capitalisti : la piccola e media borghesia è infatti la barriera di umanità corrotta , dissoluta , putrescente con cui il capitalismo difende il suo potere economico e politico , umanità servile , abietta , umanità di sicari e di lacché , divenuta oggi la " serva padrona " che vuole prelevare sulla produzione taglie superiori non solo alla massa di salario percepita dalla classe lavoratrice , ma alle stesse taglie prelevate dai capitalisti ; espellerla dal campo sociale , come si espelle una volata di locuste da un campo semidistrutto , col ferro e col fuoco , significa alleggerire l ' apparato nazionale di produzione e di scambio da una plumbea bardatura che lo soffoca e gli impedisce di funzionare , significa purificare l ' ambiente sociale e trovarsi contro l ' avversario specifico : la classe dei capitalisti proprietari dei mezzi di produzione e di scambio . La guerra ha messo in valore la piccola e media borghesia . Nella guerra e per la guerra , l ' apparecchio capitalistico di governo economico e di governo politico si è militarizzato : la fabbrica è diventata una caserma , la città è diventata una caserma , la nazione è diventata una caserma . Tutte le attività di interesse generale sono state nazionalizzate , burocratizzate , militarizzate . Per attuare questa mostruosa costruzione lo Stato e le minori associazioni capitalistiche fecero la mobilitazione in massa della piccola e media borghesia . Senza che avessero una preparazione culturale e spirituale , decine e decine di migliaia di individui furono fatti affluire dal fondo dei villaggi e delle borgate meridionali , dai retrobottega degli esercizi paterni , dai banchi invano scaldati delle scuole medie e superiori , dalle redazioni dei giornali di ricatto , dalle rigatterie dei sobborghi cittadini , da tutti i ghetti dove marcisce e si decompone la poltroneria , la vigliaccheria , la boria dei frantumi e dei detriti sociali depositati da secoli di servilismo e di dominio degli stranieri e dei preti sulla nazione italiana ; e fu loro dato uno stipendio da indispensabili e insostituibili , e fu loro affidato il governo delle masse di uomini , nelle fabbriche , nelle città , nelle caserme , nelle trincee del fronte . Bene armati , ben pasciuti , non sottoposti a nessun controllo , nella possibilità di soddisfare impunemente le tre passioni che i pessimisti reputano originarie e insopprimibili della natura umana : la passione del potere assoluto sugli altri uomini , la passione di possedere molte donne , la passione di possedere molti quattrini per comprare piaceri e lusso , queste decine e decine di migliaia di corrotti , di poltroni , di dissoluti si tengono stretti al mostruoso apparato militare - burocratico costruito durante la guerra . Vogliono continuare a governare le masse di uomini , ad essere investiti di una assoluta verità sulla vita e sulla morte delle masse di uomini ; organizzano pogroms contro i proletari , contro i socialisti , tengono le piazze e le vie sotto un regime di terrore . Le elezioni parlamentari hanno mostrato che le masse di uomini vogliono essere guidate e governate da socialisti , che le masse di uomini vogliono una costituzione sociale in cui chi non produce , chi non lavora , non mangia . Questi signori , che continuano a prelevare sul reddito della produzione nazionale e sul credito estero dello Stato una taglia di un miliardo al mese , che gridano sui tetti la loro passione nazionalista e si fanno mantenere dalla patria , che per mantenerli nell ' ozio , nel lusso , nel piacere si vende agli americani , questi signori , interroriti per l ' imminente pericolo , hanno organizzato subito i pogroms , contro i deputati socialisti . E dalle officine , dai cantieri , dai laboratori , dagli arsenali di tutte le città italiane , subito , come una parola d ' ordine , appunto come succedeva in Russia e in Polonia quando i cento Neri tentavano scatenare pogroms gli ebrei , per annegare in una palude di barbarie e di dissolutezza ogni piccolo anelito di libertà , subito gli operai irruppero nelle vie centrali della città e spazzarono via le locuste piccolo - borghesi , gli organizzatori di pogroms i professionisti della poltroneria . E ' stato questo un episodio , in fondo , di " liberalismo " . Si era formato un modo di guadagno senza lavoro , senza responsabilità , senza alee ; oggi questo modo di guadagno ha anch ' esso le sue alee , le sue preoccupazioni , i suoi pericoli . Lotta di classe , guerra di contadini . Il caso ha voluto che le giornate di sciopero e di gravi tumulti in tutta l ' Italia superiore o media coincidessero con lo scoppio spontaneo di una insurrezione di popolo in una zona tipica dell ' Italia meridionale , nel territorio di Andria . L ' attenzione che si è prestata all ' insurrezione del proletariato delle città contro quella parte della casta piccolo - borghese che ha acquistato durante la guerra una fisionomia militaristica , e ora non vuol perderla , e contro la polizia , ha deviato gli sguardi da Andria , ha impedito che si desse l ' esatto rilievo agli avvenimenti di laggiù , che essi fossero apprezzati nel loro giusto valore . Noi speriamo di poter fornire ai nostri lettori importanti dati di osservazione diretta delle cause e dello svolgimento dei fatti , e ci limitiamo per ora a notare come il caso , facendo coincidere le due sommosse , abbia fornito quasi un modello di ciò che dovrà essere la rivoluzione italiana . Da una parte il proletariato nel senso stretto della parola , cioè gli operai dell ' industria e dell ' agricoltura specializzata , dall ' altra i contadini poveri : ecco le due ali dell ' esercito rivoluzionario . Gli operai di città sono rivoluzionari per educazione , li ha resi tali lo svolgimento della coscienza e la formazione della persona nella fabbrica , cellula dello sfruttamento del lavoro ; gli operai di città guardano oggi alla fabbrica come al luogo in cui si deve iniziare la liberazione , al centro di irradiazione del movimento di riscossa : perciò il loro movimento è sano , è forte e sarà vittorioso . Gli operai sono destinati ad essere , nella insurrezione cittadina , l ' elemento estremo e ordinatore a un tempo , quello che non lascerà che la macchina messa in moto si arresti e la terrà sulla giusta via ; essi rappresentano sin d ' ora l ' intervento nella rivoluzione delle grandi masse , e personificano in modo vivente l ' interesse e la volontà delle masse stesse . Nelle campagne dobbiamo contare soprattutto sull ' azione e sull ' appoggio dei contadini poveri , dei " senza terra " . Essi saranno spinti a muoversi dal bisogno di risolvere il problema della vita , come ieri i contadini di Andria , dal bisogno di lottare per il pane , non solo , ma dallo stesso continuo bisogno , dal pericolo sempre incombente della morte per la fame o per il piombo , saranno obbligati a far pressione sulle altre parti della popolazione agricola , per costringerle a creare anche nelle campagne un organismo di controllo , il consiglio dei contadini , pur lasciando sussistere le forme intermedie di appropriazione privata del terreno ( piccola proprietà ) , farà opera di coesione e di trasformazione psicologica e tecnica , sarà la base della vita comune nelle campagne , il centro attraverso il quale gli elementi rivoluzionari potranno far valere in modo continuo e concreto la loro volontà . Oggi bisogna che anche i contadini sappiano quello che vi è da fare , che l ' azione loro getti radici profonde e tenaci , aderendo come quella degli operai , al processo produttivo della ricchezza . Come gli uni guardano alla fabbrica , gli altri debbono incominciare a guardare al campo come alla futura comunità di lavoro . La sommossa di Andria ci dice che il problema è maturo : è il problema , in fondo , di tutto il Mezzogiorno italiano , il problema della effettiva conquista della terra da parte di chi la lavora . Il nostro Partito ha l ' obbligo di porselo e di risolverlo . La conquista della terra si prepara oggi con le stesse armi con le quali gli operai preparano la conquista della fabbrica , cioè formando gli organismi che permettano alla massa che lavora di governarsi da sé , sul luogo del suo lavoro . Il movimento degli operai e quello dei contadini confluiscono naturalmente in una sola direzione , nella creazione degli organi del potere proletario . La rivoluzione russa ha trovato appunto la sua forza e la sua salvezza nel fatto che in Russia operai e contadini , partendo da punti opposti , mossi da sentimenti diversi , si ritrovarono riuniti per uno scopo comune , in una lotta unica , perché entrambi si convinsero alla prova di non potersi liberare dall ' oppressione dei padroni , se non dando alla propria organizzazione di conquista una forma che permettesse di eliminare direttamente lo sfruttatore dal campo della produzione . Questa forma fu il Consiglio , fu il Soviet . La lotta di classe e la guerra dei contadini unirono in tal modo le loro sorti in modo inscindibile ed ebbero un esito comune nella costituzione di un organismo direttivo di tutta la vita del paese . Da noi il problema si pone negli stessi termini . L ' operaio e il contadino debbono collaborare in modo concreto inquadrando le loro forze in uno stesso organismo . La sommossa li ha trovati uniti e concordi . Il controllo della fabbrica e la conquista delle terre debbono essere un problema unico . Settentrione e Mezzogiorno debbono compiere insieme lo stesso lavoro , preparare insieme la trasformazione della nazione in comunità produttiva . Deve apparire sempre più chiaro che soltanto i lavoratori sono oggi in grado di risolvere e in un modo " unitario " il problema del Mezzogiorno ; il problema dell ' unità che tre generazioni borghesi hanno lasciato insoluto , verrà risolto dagli operai e dai contadini collaboranti in una forma di politica comune , nella forma politica nella quale essi riusciranno ad organizzare e a rendere vittoriosa la loro dittatura .
SINDACATI E CONSIGLI ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
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L ' organizzazione proletaria che si riassume , come espressione totale della massa operaia e contadina , negli uffici centrali della Confederazione del Lavoro , attraversa una crisi costituzionale simile per natura alla crisi in cui vanamente si dibatte lo Stato democratico parlamentare . La crisi è crisi di potere e di sovranità . La soluzione dell ' una sarà soluzione dell ' altra , poiché , risolvendo il problema della volontà di potenza nell ' ambito della loro organizzazione di classe , i lavoratori arriveranno a creare l ' impalcatura organica del loro Stato e vittoriosamente la contrapporranno allo Stato parlamentare . Gli operai sentono che il complesso della " loro " organizzazione è diventato tale enorme apparato , che ha finito per ubbidire a leggi proprie , intime alla sua struttura e al suo complicato funzionamento , ma estranee alla massa che ha acquistato coscienza dalla sua missione storica di classe rivoluzionaria . Sentono che la loro volontà di potenza non riesce ad esprimersi , in un senso netto e preciso , attraverso le attuali gerarchie istituzionali . Sentono che anche in casa loro , nella casa che hanno costruito tenacemente , con sforzi pazienti cementandola col sangue e le lacrime , la macchina schiaccia l ' uomo , il funzionarismo isterilisce lo spirito creatore e il dilettantismo banale e verbalistico tenta invano di nascondere l ' assenza di concetti precisi sulle necessità della produzione industriale e la nessuna comprensione della psicologia delle masse proletarie . Gli operai si irritano per queste condizioni di fatto , ma sono individualmente impotenti a modificarle ; le parole e le volontà dei singoli uomini sono troppo piccola cosa in confronto delle leggi ferree inerenti alla struttura dell ' apparato sindacale . I leaders dell ' organizzazione non si accorgono di questa crisi profonda e diffusa . Quanto più chiaramente appare che la classe operaia non è composta in forme aderenti alla sua reale struttura storica , quanto più risulta che la classe operaia non è inquadrata in una confederazione che incessantemente si adatti alle leggi che governano l ' intimo processo di sviluppo storico reale della classe stessa ; tanto più questi leaders si ostinano nella cecità e si sforzano di comporre " giuridicamente " i dissidi e i conflitti . Spiriti eminentemente burocratici , essi credono che una condizione obiettiva , radicata nella psicologia quale si sviluppa nelle esperienze vive dell ' officina , possa essere superata con un discorso che muove gli affetti , e con un ordine del giorno votato all ' unanimità in un ' assemblea abbruttita dal frastuono e dalle lungaggini oratorie . Oggi essi si sforzano di porsi all ' altezza dei tempi " e , tanto per dimostrare che sono anche capaci di " meditare aspramente " , rivogano le vecchie e logore ideologie sindacaliste , insistendo penosamente nello stabilire rapporti di identità tra il Soviet e il sindacato , insistendo penosamente nell ' affermare che il sistema attuale di organizzazione sindacale costituisce il sistema di forze in cui deve incarnarsi la dittatura proletaria . Il sindacato , nella forma in cui esiste attualmente nei paesi dell ' Europa occidentale , è un tipo di organizzazione non solo diverso essenzialmente dal Soviet , ma diverso anche , e in modo notevole , dal sindacato quale sempre più viene sviluppandosi nella repubblica comunista rossa . I sindacati di mestiere , le Camere del Lavoro , le federazioni industriali , la Confederazione Generale del Lavoro sono il tipo di organizzazione proletaria specifico del periodo della storia dominato dal capitale . In un certo senso si può sostenere che esso è parte integrante della società capitalistica , e ha una funzione che è inerente al regime di proprietà privata . In questo periodo , nel quale gli individui valgono in quanto sono proprietari di merce e commerciano la loro proprietà , anche gli operai hanno dovuto ubbidire alle leggi ferree della necessità generale e sono diventati mercanti dell ' unica loro proprietà , la forza - lavoro e l ' intelligenza professionale . Più esposti ai rischi della concorrenza , gli operai hanno accumulato la loro proprietà in " ditte " sempre più vaste e comprensive , hanno creato questo enorme apparato di concentrazione di carne da fatica , hanno imposto prezzi e orari e hanno disciplinato il mercato . Hanno assunto dal di fuori o hanno espresso dal loro seno un personale d ' amministrazione di fiducia , esperto in questo genere di speculazioni , in grado di dominare le condizioni del mercato , capace di stipular contratti , di valutare le alee commerciali , di iniziare operazioni economicamente utili . La natura essenziale del sindacato è concorrentista , non è comunista . Il sindacato non può essere strumento di rinnovazione radicale della società : esso può offrire al proletariato dei provetti burocrati , degli esperti tecnici in questioni industriali d ' indole generale , non può essere la base del potere proletario . Esso non offre nessuna possibilità di scelta delle individualità proletarie capaci e degne di dirigere la società , da esso non possono esprimersi le gerarchie in cui si incarni lo slancio vitale , il ritmo del progresso della società comunista . La dittatura proletaria può incarnarsi in un tipo di organizzazione che sia specifico dell ' attività propria dei produttori e non dei salariati , schiavi del capitale . Il Consiglio di fabbrica è la cellula prima di questa organizzazione . Poiché nel Consiglio tutte le branche del lavoro sono rappresentate , proporzionalmente al contributo che ogni mestiere e ogni branca di lavoro dà alla elaborazione dell ' oggetto che la fabbrica produce per la collettività , l ' istituzione è di classe , è sociale . La sua ragion d ' essere è nel lavoro , è nella produzione industriale , in un fatto cioè permanente e non già nel salario , nella divisione delle classi , in un fatto cioè transitorio e che appunto si vuole superare . Perciò il Consiglio realizza l ' unità della classe lavoratrice , dà alle masse una coesione e una forma che sono della stessa natura della coesione e della forma che la massa assume nell ' organizzazione generale della società . Il Consiglio di fabbrica è il modello dello Stato proletario . Tutti i problemi che sono inerenti all ' organizzazione dello Stato proletario , sono inerenti all ' organizzazione del Consiglio . Nell ' uno e nell ' altro il concetto di cittadino decade , e subentra il concetto di compagno : la collaborazione per produrre bene e utilmente sviluppa la solidarietà , moltiplica i legami di affetto e fratellanza . Ognuno è indispensabile , ognuno è al suo posto , e ognuno ha una funzione e un posto . Anche il più ignorante e il più arretrato degli operai , anche il più vanitoso e il più " civile " degli ingegneri finisce col convincersi di questa verità nelle esperienze dell ' organizzazione di fabbrica : tutti finiscono per acquistare una coscienza comunista per comprendere il gran passo in avanti che l ' economia comunista rappresenta sull ' economia capitalistica . Il Consiglio è il più idoneo organo di educazione reciproca e di sviluppo del nuovo spirito sociale che il proletariato sia riuscito a esprimere dall ' esperienza viva e feconda della comunità di lavoro . La solidarietà operaia che nel sindacato si sviluppava nella lotta contro il capitalismo , nella sofferenza e nel sacrificio , nel Consiglio è positiva , è permanente , è incarnata anche nel più trascurabile dei momenti della produzione industriale , è contenuta nella coscienza gioiosa di essere un tutto organico , un sistema omogeneo e compatto che lavorando utilmente , che producendo disinteressatamente la ricchezza sociale , afferma la sua sovranità , attua il suo potere e la sua libertà creatrice della storia . L ' esistenza di una organizzazione , nella quale la classe lavoratrice sia inquadrata nella sua omogeneità di classe produttrice , e la quale renda possibile una spontanea e libera fioritura di gerarchie e di individualità degne e capaci , avrà riflessi importanti e fondamentali nella costituzione e nello spirito che anima l ' attività dei sindacati . Il Consiglio di fabbrica si fonda anch ' esso sul mestiere . In ogni reparto gli operai si distinguono in squadre e ogni squadra è una unità di lavoro ( di mestiere ) : il Consiglio è costituito appunto dai commissari che gli operai eleggono per mestiere ( squadra ) di reparto . Ma il sindacato si basa sull ' individuo , il Consiglio si basa sull ' unità organica e concreta del mestiere che si attua nel disciplinamento del processo industriale . La squadra ( il mestiere ) sente di essere distinta nel copro omogeneo della classe , ma nel momento stesso si sente ingranata nel sistema di disciplina e di ordine che rende possibile , con l ' esatto e preciso suo funzionamento , lo sviluppo della produzione . Come interesse economico e politico il mestiere è parte indistinta e solidale perfettamente col corpo della classe ; se ne distingue come interesse tecnico e come sviluppo del particolare strumento che adopera nel lavoro . Allo stesso modo tutte le industrie sono omogenee e solidali nel fine di realizzare una perfetta produzione , distribuzione e accumulazione sociale della ricchezza ; ma ogni industria ha interessi distinti per quanto riguarda l ' organizzazione tecnica della sua specifica attività . L ' esistenza del Consiglio dà agli operai la diretta responsabilità della produzione , li conduce a migliorare il lavoro , instaura una disciplina cosciente e volontaria , crea la psicologia del produttore , del creatore di storia . Gli operai portano nel sindacato questa nuova coscienza e dalla semplice attività di lotta di classe , il sindacato si dedica al lavoro fondamentale di imprimere alla vita economica e alla tecnica del lavoro una nuova configurazione , si dedica a elaborare la forma di vita economica e di tecnica professionale che è propria della civiltà comunista . In questo senso i sindacati , che sono costituiti con gli operai migliori e più consapevoli , attuano il momento supremo della lotta di classe e della dittatura del proletariato : essi creano le condizioni obiettive in cui le classi non possono più esistere né rinascere . Questo fanno in Russia i sindacati di industria . Essi sono diventati gli organismi in cui tutte le singole imprese di una certa industria si amalgamano , si connettono , si articolano , formando una grande unità industriale . Le concorrenze sperperatrici vengono eliminate , i grandi servizi amministrativi , di rifornimento , di distribuzione e di accumulamento , vengono unificati in grandi centrali . I sistemi di lavoro , i segreti di fabbricazione , le nuove applicazioni diventano immediatamente comuni a tutta l ' industria . La molteplicità di funzioni burocratiche e disciplinari inerente ai rapporti di proprietà privata e alla impresa individuale , viene ridotta alle pure necessità industriali . L ' applicazione dei principi sindacali all ' industria tessile ha permesso in Russia una riduzione burocratica da 100.000 impiegati a 3.500 . L ' organizzazione per fabbrica compone la classe ( tutta la classe ) in una unità omogenea e cosa che aderisce plasticamente al processo industriale di produzione e lo domina per impadronirsene definitivamente . Nell ' organizzazione per fabbrica si incarna dunque la dittatura proletaria , lo Stato comunista che distrugge il dominio di classe nelle superstrutture politiche e nei suoi ingranaggi generali . I sindacati di mestiere e di industria sono le solide vertebre del gran corpo proletario . Essi elaborano le esperienze individuali e locali , e le accumulano , attuando quel conguagliamento nazionale delle condizioni di lavoro e di produzione sul quale concretamente si basa l ' uguaglianza comunista . Ma perché sia possibile imprimere ai sindacati questa direzione positivamente classista e comunista è necessario che gli operai rivolgano tutta la loro volontà e la loro fede al consolidamento e alla diffusione dei Consigli , all ' unificazione organica della classe lavoratrice . Su questo fondamentale omogeneo e solido fioriranno e si svilupperanno tutte le superiori strutture della dittatura e dell ' economia comunista .
HISTORIA MAGISTRA VITAE ( GRAMSCI ANTONIO , 1916 )
StampaQuotidiana ,
Avevamo quasi quasi finito per credere alla serietà degli storici ed alla loro esattezza . Tanti volumi , saggi e contributi , tanto minuzioso , paziente esame dei fatti più remoti e più insignificanti , non potevano non impressionare favorevolmente , e dinanzi alla serie interminabile di volumi che ci descrivevano con la massima precisione le vicende di una battaglia punico - romana , d ' una lotta elettorale greca , o gli amori omosessuali di un imperatore qualsiasi , il volto dei profani rimaneva attonito e credevamo , credevamo fiduciosamente . Ma ahimè , la storia oggi la fanno i giornali , e i giornalisti hanno rovinato anche il mestiere degli storici . In un altro periodo , nel quale sia possibile , più calmi e meno premuti dall ' affannoso precipitare degli avvenimenti , riandare la storia che oggi viviamo e sorriderne , quale magnifico tema per un elogio della menzogna ! Ma quale terribile manifestazione della impossibilità di conoscere la verità vera anche dei fatti più noti e più prossimi ! La storia documentata delle nostre epoche non vale in verità più delle leggende e dei miti che di bocca in bocca , di generazione in generazione si tramandavano i popoli antichi che non avevano scrittura , né biblioteche e non conoscevano il metodo moderno critico e positivo . Due giorni or sono un quotidiano torinese annunciava seriamente che « gli austriaci fuggono così in fretta che neppure la cavalleria russa può raggiungerli ... » Ed è di ieri la fantasmagorica storia di Issa Borlettinaz , un capobanda albanese che in due o tre mesi la « Stampa » riuscì a far marciare per i turchi contro i serbi , per questi contro quelli e , dopo averlo ammazzato e fatto risuscitare , a spedirlo in guerra a fianco dei greci contro i serbi . Ed ai giornali fanno degno riscontro i libri . Nell ' Italie en guerre , pubblicato in questi giorni da Henri Charriaut in una biblioteca di filosofia scientifica , edita a Parigi dal Flammarion ( e mi assicurano che autore e editore passano in Francia per persone serie ) , ho letto delle storielle graziosissime sui socialisti italiani e sul nostro contegno . Naturalmente la storia dei periodo precedente l ' intervento italiano , quella delle giornate di maggio , l ' esame delle tendenze e del contegno dei vari partiti politici , è fatta nel solito modo partigiano e stupido . Ma vi sono dei particolari semplicemente buffi . Turati avrebbe detto a suoi colleghi della direzione del partito : « Quanto il Kaiser e Francesco Giuseppe vi hanno pagato ? » « Il socialista Südekum arrivò a Roma con le mani piene per ampie distribuzioni ... » « Il settarismo dei discorsi di Claudio Treves fece ribrezzo anche a dei neutralisti e a dei socialisti » . E non poteva mancare l ' accenno ai marchi tedeschi : « Il Partito socialista rifiutò le 200 000 lire ( di Greulich ) - e questo gesto lo onora - ma tutti sono convinti in Italia che la manna germanica non fu da molti sdegnata » . E si citano dei fatti e si fanno dei nomi . Un collaboratore del « Correspondent » ha raccontato : « Da molto tempo numerose organizzazioni operaie di tendenza rivoluzionaria sono sostenute finanziariamente da possenti sindacati socialisti tedeschi . Si tratta specialmente delle Federazioni dei muratori e dei metallurgici , i segretariati delle quali ricevono importanti sussidi da oltre Reno » . Oh Buozzi , Colombino e Quaglino , rivoluzionari e pagati dai tedeschi ! Chi vi conosce più . E riportando un brano del nostro « Grido » commemorante il compagno Marchetti , caduto in guerra , il bravo autore commette qualche leggera svista . Diceva l ' articolo : « partì con la sua fede » . Traduce : « il était parti avec foi » . Ed in seguito : « L ' avvocato Caldara , il sindaco socialista di Milano , proclamò il suo accordo con Mussolini » . Ed ancora : « A Roma l ' Unione socialista approvò Mussolini » . Così si scrive , oggi , la storia . La quale , come insegnano Cicerone e la pedagogia sperimentale , è « la maestra della vita » .
I GIORNALI E GLI OPERAI ( GRAMSCI ANTONIO , 1916 )
StampaQuotidiana ,
Sono i giorni della réclame per gli abbonamenti . I direttori e gli amministratori dei giornali borghesi rassettano la loro vetrina , passano una mano di vernice sulla loro insegna e richiamano l ' attenzione del passante ( cioè del lettore ) sulla loro merce . La merce è quel foglio a quattro o sei pagine che va ogni mattino od ogni sera a iniettare nello spirito del lettore le maniere di sentire e di giudicare i fatti dell ' attuale politica , che convengono ai produttori e venditori di carta stampata . Vogliamo tentare di discorrere , con gli operai specialmente , dell ' importanza e della gravità di quell ' atto apparentemente così innocente , che consiste nel scegliere il giornale cui si vuole abbonarsi . E ' una scelta piena di insidie e di pericoli che dovrebbe essere fatta con coscienza , con criterio e dopo maturata riflessione . Anzitutto l ' operaio deve negare recisamente qualsiasi solidarietà col giornale borghese . Egli dovrebbe ricordarsi sempre , sempre , sempre , che il giornale borghese ( qualunque sia la sua tinta ) è uno strumento di lotta mosso da idee e da interessi che sono in contrasto coi suoi . Tutto ciò che stampa è costantemente influenzato da un ' idea : servire la classe dominante , che si traduce ineluttabilmente in un fatto : combattere la classe lavoratrice . E difatti , dalla prima all ' ultima riga , il giornale borghese sente e rivela questa preoccupazione . Ma il bello , cioè il brutto , sta in ciò : che invece di domandare quattrini alla classe borghese per essere sostenuto nell ' opera di difesa spietata in suo favore , il giornale borghese riesce a farsi pagare ... dalla stessa classe lavoratrice che egli combatte sempre . E la classe lavoratrice paga , puntualmente , generosamente . Centinaia di migliaia di operai , danno regolarmente ogni giorno il loro soldino al giornale borghese , concorrendo così a creare la sua potenza . Perché ? Se lo domandate al primo operaio che vedete nel tram o per la via con un foglio borghese spiegato dinanzi , voi vi sentite rispondere : " Perché ho bisogno di sapere cosa c ' è di nuovo " . E non gli passa neanche per la mente che le notizie e gli ingredienti coi quali sono cucinate possono essere esposti con un ' arte che diriga il suo pensiero e influisca sul suo spirito in un determinato senso . Eppure egli sa che il tal giornale è codino , che il tal altro è palancaio , che il terzo , il quarto , il quinto , sono legati a gruppi politici che hanno interessi diametralmente opposti ai suoi . Tutti i giorni poi , capita a questo stesso operaio di poter constatare personalmente che i giornali borghesi raccontano i fatti anche più semplici in modo di favorire la classe borghese e la politica borghese a danno della politica e della classe proletaria . Scoppia uno sciopero ? Per il giornale borghese gli operai hanno sempre torto . Avviene una dimostrazione ? I dimostranti , sol perché siano operai , sono sempre dei turbolenti , dei faziosi , dei teppisti . Il governo emana una legge ? E ' sempre buona , utile e giusta , anche se è ... viceversa . Si svolge una lotta elettorale , politica od amministrativa ? I candidati e i programmi migliori sono sempre quelli dei partiti borghesi . E non parliamo di tutti i fatti che il giornale borghese o tace , o travisa , o falsifica , per ingannare , illudere , e mantenere nell ' ignoranza il pubblico dei lavoratori . Malgrado ciò , l ' acquiescenza colpevole dell ' operaio verso il giornale borghese è senza limiti . Bisogna reagire contro di essa e richiamare l ' operaio all ' esatta valutazione della realtà . Bisogna dire e ripetere che quel soldino buttato là distrattamente nella mano dello strillone è un proiettile consegnato al giornale borghese che lo scaglierà poi , al momento opportuno , contro la massa operaia . Se gli operai si persuadessero di questa elementarissima verità , imparerebbero a boicottare la stampa borghese con quella stessa compattezza e disciplina con cui la borghesia boicotta i giornali degli operai , cioè la stampa socialista . Non date aiuti di danaro alla stampa borghese che è vostra avversaria : ecco quale deve essere il nostro grido di guerra in questo momento che è caratterizzato dalla campagna per gli abbonamenti fatta da tutti i giornali borghesi . Boicottateli , boicottateli , boicottateli !