StampaPeriodica ,
Il
sindacato
non
è
questa
o
quella
definizione
del
sindacato
:
il
sindacato
diventa
una
determinata
definizione
e
cioè
assume
una
determinata
figura
storica
in
quanto
le
forze
e
la
volontà
operaie
che
lo
costituiscono
gli
imprimono
quell
'
indirizzo
e
pongono
alla
sua
azione
quel
fine
che
sono
affermati
nella
definizione
.
Obiettivamente
il
sindacato
è
la
forma
che
la
merce
-
lavoro
assume
e
sola
può
assumere
in
regime
capitalista
quando
si
organizza
per
dominare
il
mercato
:
questa
forma
è
un
ufficio
costituito
di
funzionari
,
tecnici
(
quando
sono
tecnici
)
dell
'
organizzazione
,
specialisti
(
quando
sono
specialisti
)
nell
'
arte
di
concentrare
e
di
guidare
le
forze
operaie
in
modo
da
stabilire
con
la
potenza
del
capitale
un
equilibrio
vantaggioso
alla
classe
operaia
.
Lo
sviluppo
dell
'
organizzazione
sindacale
è
caratterizzato
da
questi
due
fatti
:
1
)
il
sindacato
abbraccia
una
sempre
maggior
quantità
di
effettivi
operai
,
cioè
incorpora
nella
disciplina
della
sua
forma
una
sempre
maggior
quantità
di
effettivi
operai
;
2
)
il
sindacato
concentra
e
generalizza
la
sua
forma
fino
a
riporre
in
un
ufficio
centrale
il
potere
della
disciplina
e
del
movimento
:
esso
cioè
si
stacca
dalle
masse
che
ha
irregimentato
,
si
pone
fuori
dal
gioco
dei
capricci
,
delle
velleità
delle
volubilità
che
sono
proprie
delle
grandi
masse
tumultuose
.
Così
il
sindacato
diventa
capace
a
contrarre
patti
,
ad
assumersi
impegni
:
così
esso
costringe
l
'
imprenditore
ad
accettare
una
legalità
che
è
condizionata
dalla
fiducia
che
l
'
imprenditore
ha
nella
capacità
del
sindacato
di
ottenere
da
parte
delle
masse
operaie
il
rispetto
degli
obblighi
contratti
.
L
'
avvento
di
una
legalità
industriale
è
stata
una
grande
conquista
della
classe
operaia
,
ma
essa
non
è
l
'
ultima
e
definitiva
conquista
:
la
legalità
industriale
ha
migliorato
le
condizioni
della
vita
materiale
della
classe
operaia
,
ma
essa
non
è
più
che
un
compromesso
,
che
è
stato
necessario
compiere
,
che
sarà
necessario
sopportare
fin
quando
i
rapporti
di
forza
saranno
sfavorevoli
alla
classe
operaia
.
Se
i
funzionari
dell
'
organizzazione
sindacale
considerano
la
legalità
industriale
come
un
compromesso
necessario
,
ma
non
perpetuamente
,
se
essi
rivolgono
tutti
i
mezzi
di
cui
il
sindacato
può
disporre
per
migliorare
i
rapporti
di
forza
in
senso
favorevole
alla
classe
operaia
,
se
essi
svolgono
tutto
il
lavoro
di
preparazione
spirituale
e
materiale
necessario
perché
la
classe
operaia
possa
in
un
momento
determinato
iniziare
un
'
offensiva
vittoriosa
contro
il
capitale
e
sottometterlo
alla
sua
legge
,
allora
il
sindacato
è
uno
strumento
rivoluzionario
,
allora
la
disciplina
sindacale
,
per
quanto
è
rivolta
a
far
rispettare
dagli
operai
la
legalità
industriale
,
è
la
disciplina
rivoluzionaria
.
I
rapporti
che
devono
intercorrere
tra
sindacato
e
Consiglio
di
fabbrica
debbono
essere
considerati
da
questo
punto
di
vista
:
dal
giudizio
che
si
dà
sulla
natura
e
il
valore
della
legalità
industriale
.
Il
Consiglio
è
la
negazione
della
legalità
industriale
,
tende
ad
annientarla
in
ogni
istante
,
tende
incessantemente
a
condurre
la
classe
operaia
alla
conquista
del
potere
industriale
,
a
far
diventare
la
classe
operaia
la
fonte
del
potere
industriale
.
Il
sindacato
è
un
elemento
della
legalità
,
e
deve
proporsi
di
farla
rispettare
dai
suoi
organizzati
.
Il
sindacato
è
responsabile
verso
gli
industriali
,
ma
è
responsabile
verso
i
suoi
organizzati
:
esso
garantisce
la
continuità
del
lavoro
e
del
salario
,
e
cioè
del
pane
e
del
tetto
,
all
'
operaio
e
alla
famiglia
dell
'
operaio
.
Il
Consiglio
tende
,
per
la
sua
spontaneità
rivoluzionaria
,
a
scatenare
in
ogni
momento
la
guerra
delle
classi
;
il
sindacato
,
per
la
sua
forma
burocratica
,
tende
a
non
lasciare
che
la
guerra
di
classe
venga
mai
scatenata
.
I
rapporti
tra
le
due
istituzioni
devono
tendere
a
creare
una
situazione
in
cui
non
avvenga
che
un
impulso
capriccioso
del
Consiglio
determini
un
passo
indietro
della
classe
operaia
,
determini
una
sconfitta
della
classe
operaia
,
una
situazione
cioè
in
cui
il
Consiglio
accetti
e
faccia
propria
la
disciplina
del
sindacato
,
e
a
creare
una
situazione
in
cui
il
carattere
rivoluzionario
del
Consiglio
abbia
un
influsso
sul
sindacato
,
sia
un
reagente
che
dissolva
la
burocrazia
e
il
funzionarismo
sindacale
.
Il
Consiglio
vorrebbe
uscire
,
in
ogni
momento
,
dalla
legalità
industriale
:
il
Consiglio
è
la
massa
,
sfruttata
,
tiranneggiata
,
costretta
al
lavoro
servile
,
e
perciò
tende
a
universalizzare
ogni
ribellione
,
a
dare
valore
e
portata
risolutiva
a
ogni
suo
atto
di
potere
.
Il
sindacato
,
come
ufficio
responsabile
in
solido
della
legalità
,
tende
ad
universalizzare
e
perpetuare
la
legalità
.
I
rapporti
tra
sindacato
e
Consiglio
devono
creare
le
condizioni
in
cui
l
'
uscita
dalla
legalità
,
l
'
offensiva
della
classe
operaia
,
avvenga
quando
la
classe
operaia
ha
quel
minimo
di
preparazione
che
si
ritiene
indispensabile
per
vincere
durevolmente
.
I
rapporti
tra
sindacato
e
Consiglio
non
possono
essere
stabiliti
da
altro
legame
che
non
sia
questo
:
la
maggioranza
o
una
parte
cospicua
degli
elettori
del
Consiglio
sono
organizzati
nel
sindacato
.
Ogni
tentativo
di
legare
con
rapporti
di
dipendenza
gerarchica
i
due
istituti
non
può
condurre
che
all
'
annientamento
di
entrambi
.
Se
la
concezione
che
fa
del
Consiglio
un
mero
strumento
di
lotta
sindacale
si
materializza
in
una
disciplina
burocratica
e
in
una
facoltà
di
controllo
diretto
del
sindacato
sul
Consiglio
,
il
Consiglio
si
isterilisce
come
espansione
rivoluzionaria
,
come
forma
dello
sviluppo
reale
della
rivoluzione
proletaria
che
tende
spontaneamente
a
creare
nuovi
modi
di
produzione
e
di
lavoro
,
nuovi
modi
di
disciplina
,
che
tende
a
creare
la
società
comunista
.
Poiché
il
Consiglio
nasce
indipendentemente
dalla
posizione
che
la
classe
operaia
è
venuta
acquistando
nel
campo
della
produzione
industriale
,
poiché
il
Consiglio
è
una
necessità
storica
della
classe
operaia
,
il
tentativo
di
subordinarlo
gerarchicamente
al
sindacato
determinerebbe
prima
o
poi
un
cozzo
tra
le
due
istituzioni
.
La
forza
del
Consiglio
consiste
nel
fatto
che
esso
aderisce
alla
coscienza
della
massa
operaia
,
è
la
stessa
coscienza
della
massa
operaia
che
vuole
emanciparsi
autonomamente
,
che
vuole
affermare
la
sua
libertà
di
iniziativa
nella
creazione
della
storia
:
tutta
la
massa
partecipa
alla
vita
del
Consiglio
e
sente
di
essere
qualcosa
per
questa
attività
.
Alla
vita
del
sindacato
partecipa
un
numero
strettissimo
di
organizzati
;
la
forza
reale
del
sindacato
è
in
questo
fatto
,
ma
in
questo
fatto
è
anche
una
debolezza
che
può
essere
messa
alla
prova
senza
gravissimi
pericoli
.
Se
d
'
altronde
il
sindacato
poggiasse
direttamente
sui
Consigli
,
non
per
dominarli
,
ma
per
diventarne
la
forma
superiore
,
si
rifletterebbe
nel
sindacato
la
tendenza
propria
dei
Consigli
a
uscire
ogni
istante
dalla
legalità
industriale
,
a
scatenare
in
qualsiasi
momento
l
'
azione
risolutiva
della
guerra
di
classe
.
Il
sindacato
perderebbe
la
sua
capacità
a
contrarre
impegni
,
perderebbe
il
suo
carattere
di
forza
disciplinatrice
e
regolatrice
delle
forze
impulsive
della
classe
operaia
.
Se
gli
organizzati
stabiliscono
nel
sindacato
una
disciplina
rivoluzionaria
,
stabiliscono
una
disciplina
che
appaia
alla
massa
come
una
necessità
per
il
trionfo
della
rivoluzione
operaia
e
non
come
una
servitù
verso
il
capitale
,
questa
disciplina
verrà
indubbiamente
accettata
e
fatta
propria
dal
Consiglio
,
diverrà
la
forma
naturale
dell
'
azione
svolta
dal
Consiglio
.
Se
l
'
ufficio
del
sindacato
diventa
un
organismo
di
preparazione
rivoluzionaria
,
e
tale
appare
alle
masse
per
l
'
azione
che
riesce
a
svolgere
,
per
gli
uomini
che
lo
compongono
,
per
la
propaganda
che
sviluppa
,
allora
il
suo
carattere
concentrato
e
assoluto
sarà
visto
dalle
masse
come
una
maggiore
forza
rivoluzionaria
,
come
una
condizione
in
più
(
e
delle
più
importanti
)
per
il
successo
della
lotta
impegnata
a
fondo
.
Nella
realtà
italiana
,
il
funzionario
sindacale
concepisce
la
legalità
industriale
come
una
perpetuità
.
Egli
troppo
spesso
la
difende
da
un
punto
di
vista
che
è
lo
stesso
punto
di
vista
del
proprietario
.
Egli
vede
solo
caos
e
arbitrio
in
tutto
quanto
succede
tra
la
massa
operaia
:
egli
non
universalizza
l
'
atto
di
ribellione
dell
'
operaio
alla
disciplina
capitalistica
come
ribellione
,
ma
come
materialità
dell
'
atto
che
può
essere
in
sé
e
per
sé
triviale
.
Così
è
avvenuto
che
la
storiella
dell
'
"
impermeabile
del
facchino
"
abbia
avuto
la
stessa
diffusione
e
sia
stata
interpretata
dalla
stupidità
giornalistica
allo
stesso
modo
della
storiella
sulla
"
socializzazione
delle
donne
in
Russia
"
.
In
queste
condizioni
la
disciplina
sindacale
non
può
essere
che
un
servizio
reso
al
capitale
;
in
queste
condizioni
ogni
tentativo
di
subordinare
il
Consiglio
al
sindacato
non
può
essere
giudicato
che
reazionario
.
I
comunisti
,
in
quanto
vogliono
che
l
'
atto
rivoluzionario
sia
,
per
quanto
è
possibile
,
cosciente
e
responsabile
,
vogliono
una
scelta
,
per
quanto
può
essere
una
scelta
,
del
momento
di
scatenare
l
'
offensiva
operaia
rimanga
alla
parte
più
cosciente
e
responsabile
della
classe
operaia
,
a
quella
parte
che
è
organizzata
nel
Partito
socialista
e
che
più
attivamente
partecipa
alla
vita
dell
'
organizzazione
.
Perciò
i
comunisti
non
possono
volere
che
il
sindacato
perda
della
sua
energia
disciplinatrice
e
della
sua
concentrazione
sistematica
.
I
comunisti
,
costituendosi
in
gruppi
organizzati
permanentemente
nei
sindacati
e
nelle
fabbriche
,
devono
trasportare
nei
sindacati
e
nelle
fabbriche
le
loro
concezioni
,
le
tesi
,
la
tattica
della
III
Internazionale
,
devono
influenzare
la
disciplina
sindacale
e
determinare
i
fini
,
devono
influenzare
le
deliberazioni
dei
Consigli
di
fabbrica
e
far
diventare
coscienza
e
creazione
rivoluzionaria
gli
impulsi
alla
ribellione
che
scaturiscono
dalla
situazione
che
il
capitalismo
crea
alla
classe
operaia
.
I
comunisti
del
Partito
hanno
il
maggiore
interesse
,
perché
su
di
essi
pesa
la
maggiore
responsabilità
storica
,
a
suscitare
,
con
la
loro
azione
incessante
,
tra
i
diversi
istituti
della
classe
operaia
,
rapporti
di
compenetrazione
e
di
naturale
indipendenza
che
vivifichino
la
disciplina
e
l
'
organizzazione
con
lo
spirito
rivoluzionario
.
StampaPeriodica ,
Piccola
borghesia
Gli
avvenimenti
del
2-3
dicembre
sono
un
episodio
culminante
della
lotta
delle
classi
.
La
lotta
non
fu
tra
proletari
e
capitalisti
(
questa
lotta
si
svolge
organicamente
,
come
lotta
per
i
salari
e
per
gli
orari
e
come
lavorìo
tenace
e
paziente
per
la
creazione
di
un
apparecchio
di
governo
della
produzione
e
delle
masse
di
uomini
che
sostituisca
l
'
attuale
apparecchio
di
Stato
borghese
)
;
fu
tra
proletari
e
piccoli
e
medi
borghesi
.
La
lotta
è
stata
,
in
ultima
analisi
,
per
la
difesa
dello
Stato
liberale
democratico
dalle
strettoie
in
cui
lo
tiene
prigioniero
una
parte
della
classe
borghese
,
la
peggiore
,
la
più
vile
,
la
più
inutile
,
la
più
parassitaria
:
la
piccola
e
media
borghesia
,
la
borghesia
"
intellettuale
"
(
detta
"
intellettuale
"
perché
entrata
in
possesso
,
attraverso
la
facile
e
scorrevole
carriera
della
scuola
media
,
di
piccoli
e
medi
titoli
di
studio
generali
)
,
la
borghesia
dei
funzionari
pubblici
padre
-
figlio
,
dei
bottegai
,
dei
piccoli
proprietari
industriali
e
agricoli
,
commercianti
in
città
usurai
nelle
campagne
.
Questa
lotta
si
è
svolta
nell
'
unica
forma
in
cui
poteva
svolgersi
:
disordinatamente
,
tumultuosamente
,
con
una
razzìa
condotta
per
le
strade
e
per
le
piazze
al
fine
di
liberare
le
strade
e
le
piazze
da
una
invasione
di
locuste
putride
e
voraci
.
Ma
questa
lotta
,
indirettamente
sia
pure
,
era
connessa
all
'
altra
lotta
,
alla
superiore
lotta
di
classi
tra
proletari
e
capitalisti
:
la
piccola
e
media
borghesia
è
infatti
la
barriera
di
umanità
corrotta
,
dissoluta
,
putrescente
con
cui
il
capitalismo
difende
il
suo
potere
economico
e
politico
,
umanità
servile
,
abietta
,
umanità
di
sicari
e
di
lacché
,
divenuta
oggi
la
"
serva
padrona
"
che
vuole
prelevare
sulla
produzione
taglie
superiori
non
solo
alla
massa
di
salario
percepita
dalla
classe
lavoratrice
,
ma
alle
stesse
taglie
prelevate
dai
capitalisti
;
espellerla
dal
campo
sociale
,
come
si
espelle
una
volata
di
locuste
da
un
campo
semidistrutto
,
col
ferro
e
col
fuoco
,
significa
alleggerire
l
'
apparato
nazionale
di
produzione
e
di
scambio
da
una
plumbea
bardatura
che
lo
soffoca
e
gli
impedisce
di
funzionare
,
significa
purificare
l
'
ambiente
sociale
e
trovarsi
contro
l
'
avversario
specifico
:
la
classe
dei
capitalisti
proprietari
dei
mezzi
di
produzione
e
di
scambio
.
La
guerra
ha
messo
in
valore
la
piccola
e
media
borghesia
.
Nella
guerra
e
per
la
guerra
,
l
'
apparecchio
capitalistico
di
governo
economico
e
di
governo
politico
si
è
militarizzato
:
la
fabbrica
è
diventata
una
caserma
,
la
città
è
diventata
una
caserma
,
la
nazione
è
diventata
una
caserma
.
Tutte
le
attività
di
interesse
generale
sono
state
nazionalizzate
,
burocratizzate
,
militarizzate
.
Per
attuare
questa
mostruosa
costruzione
lo
Stato
e
le
minori
associazioni
capitalistiche
fecero
la
mobilitazione
in
massa
della
piccola
e
media
borghesia
.
Senza
che
avessero
una
preparazione
culturale
e
spirituale
,
decine
e
decine
di
migliaia
di
individui
furono
fatti
affluire
dal
fondo
dei
villaggi
e
delle
borgate
meridionali
,
dai
retrobottega
degli
esercizi
paterni
,
dai
banchi
invano
scaldati
delle
scuole
medie
e
superiori
,
dalle
redazioni
dei
giornali
di
ricatto
,
dalle
rigatterie
dei
sobborghi
cittadini
,
da
tutti
i
ghetti
dove
marcisce
e
si
decompone
la
poltroneria
,
la
vigliaccheria
,
la
boria
dei
frantumi
e
dei
detriti
sociali
depositati
da
secoli
di
servilismo
e
di
dominio
degli
stranieri
e
dei
preti
sulla
nazione
italiana
;
e
fu
loro
dato
uno
stipendio
da
indispensabili
e
insostituibili
,
e
fu
loro
affidato
il
governo
delle
masse
di
uomini
,
nelle
fabbriche
,
nelle
città
,
nelle
caserme
,
nelle
trincee
del
fronte
.
Bene
armati
,
ben
pasciuti
,
non
sottoposti
a
nessun
controllo
,
nella
possibilità
di
soddisfare
impunemente
le
tre
passioni
che
i
pessimisti
reputano
originarie
e
insopprimibili
della
natura
umana
:
la
passione
del
potere
assoluto
sugli
altri
uomini
,
la
passione
di
possedere
molte
donne
,
la
passione
di
possedere
molti
quattrini
per
comprare
piaceri
e
lusso
,
queste
decine
e
decine
di
migliaia
di
corrotti
,
di
poltroni
,
di
dissoluti
si
tengono
stretti
al
mostruoso
apparato
militare
-
burocratico
costruito
durante
la
guerra
.
Vogliono
continuare
a
governare
le
masse
di
uomini
,
ad
essere
investiti
di
una
assoluta
verità
sulla
vita
e
sulla
morte
delle
masse
di
uomini
;
organizzano
pogroms
contro
i
proletari
,
contro
i
socialisti
,
tengono
le
piazze
e
le
vie
sotto
un
regime
di
terrore
.
Le
elezioni
parlamentari
hanno
mostrato
che
le
masse
di
uomini
vogliono
essere
guidate
e
governate
da
socialisti
,
che
le
masse
di
uomini
vogliono
una
costituzione
sociale
in
cui
chi
non
produce
,
chi
non
lavora
,
non
mangia
.
Questi
signori
,
che
continuano
a
prelevare
sul
reddito
della
produzione
nazionale
e
sul
credito
estero
dello
Stato
una
taglia
di
un
miliardo
al
mese
,
che
gridano
sui
tetti
la
loro
passione
nazionalista
e
si
fanno
mantenere
dalla
patria
,
che
per
mantenerli
nell
'
ozio
,
nel
lusso
,
nel
piacere
si
vende
agli
americani
,
questi
signori
,
interroriti
per
l
'
imminente
pericolo
,
hanno
organizzato
subito
i
pogroms
,
contro
i
deputati
socialisti
.
E
dalle
officine
,
dai
cantieri
,
dai
laboratori
,
dagli
arsenali
di
tutte
le
città
italiane
,
subito
,
come
una
parola
d
'
ordine
,
appunto
come
succedeva
in
Russia
e
in
Polonia
quando
i
cento
Neri
tentavano
scatenare
pogroms
gli
ebrei
,
per
annegare
in
una
palude
di
barbarie
e
di
dissolutezza
ogni
piccolo
anelito
di
libertà
,
subito
gli
operai
irruppero
nelle
vie
centrali
della
città
e
spazzarono
via
le
locuste
piccolo
-
borghesi
,
gli
organizzatori
di
pogroms
i
professionisti
della
poltroneria
.
E
'
stato
questo
un
episodio
,
in
fondo
,
di
"
liberalismo
"
.
Si
era
formato
un
modo
di
guadagno
senza
lavoro
,
senza
responsabilità
,
senza
alee
;
oggi
questo
modo
di
guadagno
ha
anch
'
esso
le
sue
alee
,
le
sue
preoccupazioni
,
i
suoi
pericoli
.
Lotta
di
classe
,
guerra
di
contadini
.
Il
caso
ha
voluto
che
le
giornate
di
sciopero
e
di
gravi
tumulti
in
tutta
l
'
Italia
superiore
o
media
coincidessero
con
lo
scoppio
spontaneo
di
una
insurrezione
di
popolo
in
una
zona
tipica
dell
'
Italia
meridionale
,
nel
territorio
di
Andria
.
L
'
attenzione
che
si
è
prestata
all
'
insurrezione
del
proletariato
delle
città
contro
quella
parte
della
casta
piccolo
-
borghese
che
ha
acquistato
durante
la
guerra
una
fisionomia
militaristica
,
e
ora
non
vuol
perderla
,
e
contro
la
polizia
,
ha
deviato
gli
sguardi
da
Andria
,
ha
impedito
che
si
desse
l
'
esatto
rilievo
agli
avvenimenti
di
laggiù
,
che
essi
fossero
apprezzati
nel
loro
giusto
valore
.
Noi
speriamo
di
poter
fornire
ai
nostri
lettori
importanti
dati
di
osservazione
diretta
delle
cause
e
dello
svolgimento
dei
fatti
,
e
ci
limitiamo
per
ora
a
notare
come
il
caso
,
facendo
coincidere
le
due
sommosse
,
abbia
fornito
quasi
un
modello
di
ciò
che
dovrà
essere
la
rivoluzione
italiana
.
Da
una
parte
il
proletariato
nel
senso
stretto
della
parola
,
cioè
gli
operai
dell
'
industria
e
dell
'
agricoltura
specializzata
,
dall
'
altra
i
contadini
poveri
:
ecco
le
due
ali
dell
'
esercito
rivoluzionario
.
Gli
operai
di
città
sono
rivoluzionari
per
educazione
,
li
ha
resi
tali
lo
svolgimento
della
coscienza
e
la
formazione
della
persona
nella
fabbrica
,
cellula
dello
sfruttamento
del
lavoro
;
gli
operai
di
città
guardano
oggi
alla
fabbrica
come
al
luogo
in
cui
si
deve
iniziare
la
liberazione
,
al
centro
di
irradiazione
del
movimento
di
riscossa
:
perciò
il
loro
movimento
è
sano
,
è
forte
e
sarà
vittorioso
.
Gli
operai
sono
destinati
ad
essere
,
nella
insurrezione
cittadina
,
l
'
elemento
estremo
e
ordinatore
a
un
tempo
,
quello
che
non
lascerà
che
la
macchina
messa
in
moto
si
arresti
e
la
terrà
sulla
giusta
via
;
essi
rappresentano
sin
d
'
ora
l
'
intervento
nella
rivoluzione
delle
grandi
masse
,
e
personificano
in
modo
vivente
l
'
interesse
e
la
volontà
delle
masse
stesse
.
Nelle
campagne
dobbiamo
contare
soprattutto
sull
'
azione
e
sull
'
appoggio
dei
contadini
poveri
,
dei
"
senza
terra
"
.
Essi
saranno
spinti
a
muoversi
dal
bisogno
di
risolvere
il
problema
della
vita
,
come
ieri
i
contadini
di
Andria
,
dal
bisogno
di
lottare
per
il
pane
,
non
solo
,
ma
dallo
stesso
continuo
bisogno
,
dal
pericolo
sempre
incombente
della
morte
per
la
fame
o
per
il
piombo
,
saranno
obbligati
a
far
pressione
sulle
altre
parti
della
popolazione
agricola
,
per
costringerle
a
creare
anche
nelle
campagne
un
organismo
di
controllo
,
il
consiglio
dei
contadini
,
pur
lasciando
sussistere
le
forme
intermedie
di
appropriazione
privata
del
terreno
(
piccola
proprietà
)
,
farà
opera
di
coesione
e
di
trasformazione
psicologica
e
tecnica
,
sarà
la
base
della
vita
comune
nelle
campagne
,
il
centro
attraverso
il
quale
gli
elementi
rivoluzionari
potranno
far
valere
in
modo
continuo
e
concreto
la
loro
volontà
.
Oggi
bisogna
che
anche
i
contadini
sappiano
quello
che
vi
è
da
fare
,
che
l
'
azione
loro
getti
radici
profonde
e
tenaci
,
aderendo
come
quella
degli
operai
,
al
processo
produttivo
della
ricchezza
.
Come
gli
uni
guardano
alla
fabbrica
,
gli
altri
debbono
incominciare
a
guardare
al
campo
come
alla
futura
comunità
di
lavoro
.
La
sommossa
di
Andria
ci
dice
che
il
problema
è
maturo
:
è
il
problema
,
in
fondo
,
di
tutto
il
Mezzogiorno
italiano
,
il
problema
della
effettiva
conquista
della
terra
da
parte
di
chi
la
lavora
.
Il
nostro
Partito
ha
l
'
obbligo
di
porselo
e
di
risolverlo
.
La
conquista
della
terra
si
prepara
oggi
con
le
stesse
armi
con
le
quali
gli
operai
preparano
la
conquista
della
fabbrica
,
cioè
formando
gli
organismi
che
permettano
alla
massa
che
lavora
di
governarsi
da
sé
,
sul
luogo
del
suo
lavoro
.
Il
movimento
degli
operai
e
quello
dei
contadini
confluiscono
naturalmente
in
una
sola
direzione
,
nella
creazione
degli
organi
del
potere
proletario
.
La
rivoluzione
russa
ha
trovato
appunto
la
sua
forza
e
la
sua
salvezza
nel
fatto
che
in
Russia
operai
e
contadini
,
partendo
da
punti
opposti
,
mossi
da
sentimenti
diversi
,
si
ritrovarono
riuniti
per
uno
scopo
comune
,
in
una
lotta
unica
,
perché
entrambi
si
convinsero
alla
prova
di
non
potersi
liberare
dall
'
oppressione
dei
padroni
,
se
non
dando
alla
propria
organizzazione
di
conquista
una
forma
che
permettesse
di
eliminare
direttamente
lo
sfruttatore
dal
campo
della
produzione
.
Questa
forma
fu
il
Consiglio
,
fu
il
Soviet
.
La
lotta
di
classe
e
la
guerra
dei
contadini
unirono
in
tal
modo
le
loro
sorti
in
modo
inscindibile
ed
ebbero
un
esito
comune
nella
costituzione
di
un
organismo
direttivo
di
tutta
la
vita
del
paese
.
Da
noi
il
problema
si
pone
negli
stessi
termini
.
L
'
operaio
e
il
contadino
debbono
collaborare
in
modo
concreto
inquadrando
le
loro
forze
in
uno
stesso
organismo
.
La
sommossa
li
ha
trovati
uniti
e
concordi
.
Il
controllo
della
fabbrica
e
la
conquista
delle
terre
debbono
essere
un
problema
unico
.
Settentrione
e
Mezzogiorno
debbono
compiere
insieme
lo
stesso
lavoro
,
preparare
insieme
la
trasformazione
della
nazione
in
comunità
produttiva
.
Deve
apparire
sempre
più
chiaro
che
soltanto
i
lavoratori
sono
oggi
in
grado
di
risolvere
e
in
un
modo
"
unitario
"
il
problema
del
Mezzogiorno
;
il
problema
dell
'
unità
che
tre
generazioni
borghesi
hanno
lasciato
insoluto
,
verrà
risolto
dagli
operai
e
dai
contadini
collaboranti
in
una
forma
di
politica
comune
,
nella
forma
politica
nella
quale
essi
riusciranno
ad
organizzare
e
a
rendere
vittoriosa
la
loro
dittatura
.
StampaPeriodica ,
L
'
organizzazione
proletaria
che
si
riassume
,
come
espressione
totale
della
massa
operaia
e
contadina
,
negli
uffici
centrali
della
Confederazione
del
Lavoro
,
attraversa
una
crisi
costituzionale
simile
per
natura
alla
crisi
in
cui
vanamente
si
dibatte
lo
Stato
democratico
parlamentare
.
La
crisi
è
crisi
di
potere
e
di
sovranità
.
La
soluzione
dell
'
una
sarà
soluzione
dell
'
altra
,
poiché
,
risolvendo
il
problema
della
volontà
di
potenza
nell
'
ambito
della
loro
organizzazione
di
classe
,
i
lavoratori
arriveranno
a
creare
l
'
impalcatura
organica
del
loro
Stato
e
vittoriosamente
la
contrapporranno
allo
Stato
parlamentare
.
Gli
operai
sentono
che
il
complesso
della
"
loro
"
organizzazione
è
diventato
tale
enorme
apparato
,
che
ha
finito
per
ubbidire
a
leggi
proprie
,
intime
alla
sua
struttura
e
al
suo
complicato
funzionamento
,
ma
estranee
alla
massa
che
ha
acquistato
coscienza
dalla
sua
missione
storica
di
classe
rivoluzionaria
.
Sentono
che
la
loro
volontà
di
potenza
non
riesce
ad
esprimersi
,
in
un
senso
netto
e
preciso
,
attraverso
le
attuali
gerarchie
istituzionali
.
Sentono
che
anche
in
casa
loro
,
nella
casa
che
hanno
costruito
tenacemente
,
con
sforzi
pazienti
cementandola
col
sangue
e
le
lacrime
,
la
macchina
schiaccia
l
'
uomo
,
il
funzionarismo
isterilisce
lo
spirito
creatore
e
il
dilettantismo
banale
e
verbalistico
tenta
invano
di
nascondere
l
'
assenza
di
concetti
precisi
sulle
necessità
della
produzione
industriale
e
la
nessuna
comprensione
della
psicologia
delle
masse
proletarie
.
Gli
operai
si
irritano
per
queste
condizioni
di
fatto
,
ma
sono
individualmente
impotenti
a
modificarle
;
le
parole
e
le
volontà
dei
singoli
uomini
sono
troppo
piccola
cosa
in
confronto
delle
leggi
ferree
inerenti
alla
struttura
dell
'
apparato
sindacale
.
I
leaders
dell
'
organizzazione
non
si
accorgono
di
questa
crisi
profonda
e
diffusa
.
Quanto
più
chiaramente
appare
che
la
classe
operaia
non
è
composta
in
forme
aderenti
alla
sua
reale
struttura
storica
,
quanto
più
risulta
che
la
classe
operaia
non
è
inquadrata
in
una
confederazione
che
incessantemente
si
adatti
alle
leggi
che
governano
l
'
intimo
processo
di
sviluppo
storico
reale
della
classe
stessa
;
tanto
più
questi
leaders
si
ostinano
nella
cecità
e
si
sforzano
di
comporre
"
giuridicamente
"
i
dissidi
e
i
conflitti
.
Spiriti
eminentemente
burocratici
,
essi
credono
che
una
condizione
obiettiva
,
radicata
nella
psicologia
quale
si
sviluppa
nelle
esperienze
vive
dell
'
officina
,
possa
essere
superata
con
un
discorso
che
muove
gli
affetti
,
e
con
un
ordine
del
giorno
votato
all
'
unanimità
in
un
'
assemblea
abbruttita
dal
frastuono
e
dalle
lungaggini
oratorie
.
Oggi
essi
si
sforzano
di
porsi
all
'
altezza
dei
tempi
"
e
,
tanto
per
dimostrare
che
sono
anche
capaci
di
"
meditare
aspramente
"
,
rivogano
le
vecchie
e
logore
ideologie
sindacaliste
,
insistendo
penosamente
nello
stabilire
rapporti
di
identità
tra
il
Soviet
e
il
sindacato
,
insistendo
penosamente
nell
'
affermare
che
il
sistema
attuale
di
organizzazione
sindacale
costituisce
il
sistema
di
forze
in
cui
deve
incarnarsi
la
dittatura
proletaria
.
Il
sindacato
,
nella
forma
in
cui
esiste
attualmente
nei
paesi
dell
'
Europa
occidentale
,
è
un
tipo
di
organizzazione
non
solo
diverso
essenzialmente
dal
Soviet
,
ma
diverso
anche
,
e
in
modo
notevole
,
dal
sindacato
quale
sempre
più
viene
sviluppandosi
nella
repubblica
comunista
rossa
.
I
sindacati
di
mestiere
,
le
Camere
del
Lavoro
,
le
federazioni
industriali
,
la
Confederazione
Generale
del
Lavoro
sono
il
tipo
di
organizzazione
proletaria
specifico
del
periodo
della
storia
dominato
dal
capitale
.
In
un
certo
senso
si
può
sostenere
che
esso
è
parte
integrante
della
società
capitalistica
,
e
ha
una
funzione
che
è
inerente
al
regime
di
proprietà
privata
.
In
questo
periodo
,
nel
quale
gli
individui
valgono
in
quanto
sono
proprietari
di
merce
e
commerciano
la
loro
proprietà
,
anche
gli
operai
hanno
dovuto
ubbidire
alle
leggi
ferree
della
necessità
generale
e
sono
diventati
mercanti
dell
'
unica
loro
proprietà
,
la
forza
-
lavoro
e
l
'
intelligenza
professionale
.
Più
esposti
ai
rischi
della
concorrenza
,
gli
operai
hanno
accumulato
la
loro
proprietà
in
"
ditte
"
sempre
più
vaste
e
comprensive
,
hanno
creato
questo
enorme
apparato
di
concentrazione
di
carne
da
fatica
,
hanno
imposto
prezzi
e
orari
e
hanno
disciplinato
il
mercato
.
Hanno
assunto
dal
di
fuori
o
hanno
espresso
dal
loro
seno
un
personale
d
'
amministrazione
di
fiducia
,
esperto
in
questo
genere
di
speculazioni
,
in
grado
di
dominare
le
condizioni
del
mercato
,
capace
di
stipular
contratti
,
di
valutare
le
alee
commerciali
,
di
iniziare
operazioni
economicamente
utili
.
La
natura
essenziale
del
sindacato
è
concorrentista
,
non
è
comunista
.
Il
sindacato
non
può
essere
strumento
di
rinnovazione
radicale
della
società
:
esso
può
offrire
al
proletariato
dei
provetti
burocrati
,
degli
esperti
tecnici
in
questioni
industriali
d
'
indole
generale
,
non
può
essere
la
base
del
potere
proletario
.
Esso
non
offre
nessuna
possibilità
di
scelta
delle
individualità
proletarie
capaci
e
degne
di
dirigere
la
società
,
da
esso
non
possono
esprimersi
le
gerarchie
in
cui
si
incarni
lo
slancio
vitale
,
il
ritmo
del
progresso
della
società
comunista
.
La
dittatura
proletaria
può
incarnarsi
in
un
tipo
di
organizzazione
che
sia
specifico
dell
'
attività
propria
dei
produttori
e
non
dei
salariati
,
schiavi
del
capitale
.
Il
Consiglio
di
fabbrica
è
la
cellula
prima
di
questa
organizzazione
.
Poiché
nel
Consiglio
tutte
le
branche
del
lavoro
sono
rappresentate
,
proporzionalmente
al
contributo
che
ogni
mestiere
e
ogni
branca
di
lavoro
dà
alla
elaborazione
dell
'
oggetto
che
la
fabbrica
produce
per
la
collettività
,
l
'
istituzione
è
di
classe
,
è
sociale
.
La
sua
ragion
d
'
essere
è
nel
lavoro
,
è
nella
produzione
industriale
,
in
un
fatto
cioè
permanente
e
non
già
nel
salario
,
nella
divisione
delle
classi
,
in
un
fatto
cioè
transitorio
e
che
appunto
si
vuole
superare
.
Perciò
il
Consiglio
realizza
l
'
unità
della
classe
lavoratrice
,
dà
alle
masse
una
coesione
e
una
forma
che
sono
della
stessa
natura
della
coesione
e
della
forma
che
la
massa
assume
nell
'
organizzazione
generale
della
società
.
Il
Consiglio
di
fabbrica
è
il
modello
dello
Stato
proletario
.
Tutti
i
problemi
che
sono
inerenti
all
'
organizzazione
dello
Stato
proletario
,
sono
inerenti
all
'
organizzazione
del
Consiglio
.
Nell
'
uno
e
nell
'
altro
il
concetto
di
cittadino
decade
,
e
subentra
il
concetto
di
compagno
:
la
collaborazione
per
produrre
bene
e
utilmente
sviluppa
la
solidarietà
,
moltiplica
i
legami
di
affetto
e
fratellanza
.
Ognuno
è
indispensabile
,
ognuno
è
al
suo
posto
,
e
ognuno
ha
una
funzione
e
un
posto
.
Anche
il
più
ignorante
e
il
più
arretrato
degli
operai
,
anche
il
più
vanitoso
e
il
più
"
civile
"
degli
ingegneri
finisce
col
convincersi
di
questa
verità
nelle
esperienze
dell
'
organizzazione
di
fabbrica
:
tutti
finiscono
per
acquistare
una
coscienza
comunista
per
comprendere
il
gran
passo
in
avanti
che
l
'
economia
comunista
rappresenta
sull
'
economia
capitalistica
.
Il
Consiglio
è
il
più
idoneo
organo
di
educazione
reciproca
e
di
sviluppo
del
nuovo
spirito
sociale
che
il
proletariato
sia
riuscito
a
esprimere
dall
'
esperienza
viva
e
feconda
della
comunità
di
lavoro
.
La
solidarietà
operaia
che
nel
sindacato
si
sviluppava
nella
lotta
contro
il
capitalismo
,
nella
sofferenza
e
nel
sacrificio
,
nel
Consiglio
è
positiva
,
è
permanente
,
è
incarnata
anche
nel
più
trascurabile
dei
momenti
della
produzione
industriale
,
è
contenuta
nella
coscienza
gioiosa
di
essere
un
tutto
organico
,
un
sistema
omogeneo
e
compatto
che
lavorando
utilmente
,
che
producendo
disinteressatamente
la
ricchezza
sociale
,
afferma
la
sua
sovranità
,
attua
il
suo
potere
e
la
sua
libertà
creatrice
della
storia
.
L
'
esistenza
di
una
organizzazione
,
nella
quale
la
classe
lavoratrice
sia
inquadrata
nella
sua
omogeneità
di
classe
produttrice
,
e
la
quale
renda
possibile
una
spontanea
e
libera
fioritura
di
gerarchie
e
di
individualità
degne
e
capaci
,
avrà
riflessi
importanti
e
fondamentali
nella
costituzione
e
nello
spirito
che
anima
l
'
attività
dei
sindacati
.
Il
Consiglio
di
fabbrica
si
fonda
anch
'
esso
sul
mestiere
.
In
ogni
reparto
gli
operai
si
distinguono
in
squadre
e
ogni
squadra
è
una
unità
di
lavoro
(
di
mestiere
)
:
il
Consiglio
è
costituito
appunto
dai
commissari
che
gli
operai
eleggono
per
mestiere
(
squadra
)
di
reparto
.
Ma
il
sindacato
si
basa
sull
'
individuo
,
il
Consiglio
si
basa
sull
'
unità
organica
e
concreta
del
mestiere
che
si
attua
nel
disciplinamento
del
processo
industriale
.
La
squadra
(
il
mestiere
)
sente
di
essere
distinta
nel
copro
omogeneo
della
classe
,
ma
nel
momento
stesso
si
sente
ingranata
nel
sistema
di
disciplina
e
di
ordine
che
rende
possibile
,
con
l
'
esatto
e
preciso
suo
funzionamento
,
lo
sviluppo
della
produzione
.
Come
interesse
economico
e
politico
il
mestiere
è
parte
indistinta
e
solidale
perfettamente
col
corpo
della
classe
;
se
ne
distingue
come
interesse
tecnico
e
come
sviluppo
del
particolare
strumento
che
adopera
nel
lavoro
.
Allo
stesso
modo
tutte
le
industrie
sono
omogenee
e
solidali
nel
fine
di
realizzare
una
perfetta
produzione
,
distribuzione
e
accumulazione
sociale
della
ricchezza
;
ma
ogni
industria
ha
interessi
distinti
per
quanto
riguarda
l
'
organizzazione
tecnica
della
sua
specifica
attività
.
L
'
esistenza
del
Consiglio
dà
agli
operai
la
diretta
responsabilità
della
produzione
,
li
conduce
a
migliorare
il
lavoro
,
instaura
una
disciplina
cosciente
e
volontaria
,
crea
la
psicologia
del
produttore
,
del
creatore
di
storia
.
Gli
operai
portano
nel
sindacato
questa
nuova
coscienza
e
dalla
semplice
attività
di
lotta
di
classe
,
il
sindacato
si
dedica
al
lavoro
fondamentale
di
imprimere
alla
vita
economica
e
alla
tecnica
del
lavoro
una
nuova
configurazione
,
si
dedica
a
elaborare
la
forma
di
vita
economica
e
di
tecnica
professionale
che
è
propria
della
civiltà
comunista
.
In
questo
senso
i
sindacati
,
che
sono
costituiti
con
gli
operai
migliori
e
più
consapevoli
,
attuano
il
momento
supremo
della
lotta
di
classe
e
della
dittatura
del
proletariato
:
essi
creano
le
condizioni
obiettive
in
cui
le
classi
non
possono
più
esistere
né
rinascere
.
Questo
fanno
in
Russia
i
sindacati
di
industria
.
Essi
sono
diventati
gli
organismi
in
cui
tutte
le
singole
imprese
di
una
certa
industria
si
amalgamano
,
si
connettono
,
si
articolano
,
formando
una
grande
unità
industriale
.
Le
concorrenze
sperperatrici
vengono
eliminate
,
i
grandi
servizi
amministrativi
,
di
rifornimento
,
di
distribuzione
e
di
accumulamento
,
vengono
unificati
in
grandi
centrali
.
I
sistemi
di
lavoro
,
i
segreti
di
fabbricazione
,
le
nuove
applicazioni
diventano
immediatamente
comuni
a
tutta
l
'
industria
.
La
molteplicità
di
funzioni
burocratiche
e
disciplinari
inerente
ai
rapporti
di
proprietà
privata
e
alla
impresa
individuale
,
viene
ridotta
alle
pure
necessità
industriali
.
L
'
applicazione
dei
principi
sindacali
all
'
industria
tessile
ha
permesso
in
Russia
una
riduzione
burocratica
da
100.000
impiegati
a
3.500
.
L
'
organizzazione
per
fabbrica
compone
la
classe
(
tutta
la
classe
)
in
una
unità
omogenea
e
cosa
che
aderisce
plasticamente
al
processo
industriale
di
produzione
e
lo
domina
per
impadronirsene
definitivamente
.
Nell
'
organizzazione
per
fabbrica
si
incarna
dunque
la
dittatura
proletaria
,
lo
Stato
comunista
che
distrugge
il
dominio
di
classe
nelle
superstrutture
politiche
e
nei
suoi
ingranaggi
generali
.
I
sindacati
di
mestiere
e
di
industria
sono
le
solide
vertebre
del
gran
corpo
proletario
.
Essi
elaborano
le
esperienze
individuali
e
locali
,
e
le
accumulano
,
attuando
quel
conguagliamento
nazionale
delle
condizioni
di
lavoro
e
di
produzione
sul
quale
concretamente
si
basa
l
'
uguaglianza
comunista
.
Ma
perché
sia
possibile
imprimere
ai
sindacati
questa
direzione
positivamente
classista
e
comunista
è
necessario
che
gli
operai
rivolgano
tutta
la
loro
volontà
e
la
loro
fede
al
consolidamento
e
alla
diffusione
dei
Consigli
,
all
'
unificazione
organica
della
classe
lavoratrice
.
Su
questo
fondamentale
omogeneo
e
solido
fioriranno
e
si
svilupperanno
tutte
le
superiori
strutture
della
dittatura
e
dell
'
economia
comunista
.
StampaQuotidiana ,
Avevamo
quasi
quasi
finito
per
credere
alla
serietà
degli
storici
ed
alla
loro
esattezza
.
Tanti
volumi
,
saggi
e
contributi
,
tanto
minuzioso
,
paziente
esame
dei
fatti
più
remoti
e
più
insignificanti
,
non
potevano
non
impressionare
favorevolmente
,
e
dinanzi
alla
serie
interminabile
di
volumi
che
ci
descrivevano
con
la
massima
precisione
le
vicende
di
una
battaglia
punico
-
romana
,
d
'
una
lotta
elettorale
greca
,
o
gli
amori
omosessuali
di
un
imperatore
qualsiasi
,
il
volto
dei
profani
rimaneva
attonito
e
credevamo
,
credevamo
fiduciosamente
.
Ma
ahimè
,
la
storia
oggi
la
fanno
i
giornali
,
e
i
giornalisti
hanno
rovinato
anche
il
mestiere
degli
storici
.
In
un
altro
periodo
,
nel
quale
sia
possibile
,
più
calmi
e
meno
premuti
dall
'
affannoso
precipitare
degli
avvenimenti
,
riandare
la
storia
che
oggi
viviamo
e
sorriderne
,
quale
magnifico
tema
per
un
elogio
della
menzogna
!
Ma
quale
terribile
manifestazione
della
impossibilità
di
conoscere
la
verità
vera
anche
dei
fatti
più
noti
e
più
prossimi
!
La
storia
documentata
delle
nostre
epoche
non
vale
in
verità
più
delle
leggende
e
dei
miti
che
di
bocca
in
bocca
,
di
generazione
in
generazione
si
tramandavano
i
popoli
antichi
che
non
avevano
scrittura
,
né
biblioteche
e
non
conoscevano
il
metodo
moderno
critico
e
positivo
.
Due
giorni
or
sono
un
quotidiano
torinese
annunciava
seriamente
che
«
gli
austriaci
fuggono
così
in
fretta
che
neppure
la
cavalleria
russa
può
raggiungerli
...
»
Ed
è
di
ieri
la
fantasmagorica
storia
di
Issa
Borlettinaz
,
un
capobanda
albanese
che
in
due
o
tre
mesi
la
«
Stampa
»
riuscì
a
far
marciare
per
i
turchi
contro
i
serbi
,
per
questi
contro
quelli
e
,
dopo
averlo
ammazzato
e
fatto
risuscitare
,
a
spedirlo
in
guerra
a
fianco
dei
greci
contro
i
serbi
.
Ed
ai
giornali
fanno
degno
riscontro
i
libri
.
Nell
'
Italie
en
guerre
,
pubblicato
in
questi
giorni
da
Henri
Charriaut
in
una
biblioteca
di
filosofia
scientifica
,
edita
a
Parigi
dal
Flammarion
(
e
mi
assicurano
che
autore
e
editore
passano
in
Francia
per
persone
serie
)
,
ho
letto
delle
storielle
graziosissime
sui
socialisti
italiani
e
sul
nostro
contegno
.
Naturalmente
la
storia
dei
periodo
precedente
l
'
intervento
italiano
,
quella
delle
giornate
di
maggio
,
l
'
esame
delle
tendenze
e
del
contegno
dei
vari
partiti
politici
,
è
fatta
nel
solito
modo
partigiano
e
stupido
.
Ma
vi
sono
dei
particolari
semplicemente
buffi
.
Turati
avrebbe
detto
a
suoi
colleghi
della
direzione
del
partito
:
«
Quanto
il
Kaiser
e
Francesco
Giuseppe
vi
hanno
pagato
?
»
«
Il
socialista
Südekum
arrivò
a
Roma
con
le
mani
piene
per
ampie
distribuzioni
...
»
«
Il
settarismo
dei
discorsi
di
Claudio
Treves
fece
ribrezzo
anche
a
dei
neutralisti
e
a
dei
socialisti
»
.
E
non
poteva
mancare
l
'
accenno
ai
marchi
tedeschi
:
«
Il
Partito
socialista
rifiutò
le
200
000
lire
(
di
Greulich
)
-
e
questo
gesto
lo
onora
-
ma
tutti
sono
convinti
in
Italia
che
la
manna
germanica
non
fu
da
molti
sdegnata
»
.
E
si
citano
dei
fatti
e
si
fanno
dei
nomi
.
Un
collaboratore
del
«
Correspondent
»
ha
raccontato
:
«
Da
molto
tempo
numerose
organizzazioni
operaie
di
tendenza
rivoluzionaria
sono
sostenute
finanziariamente
da
possenti
sindacati
socialisti
tedeschi
.
Si
tratta
specialmente
delle
Federazioni
dei
muratori
e
dei
metallurgici
,
i
segretariati
delle
quali
ricevono
importanti
sussidi
da
oltre
Reno
»
.
Oh
Buozzi
,
Colombino
e
Quaglino
,
rivoluzionari
e
pagati
dai
tedeschi
!
Chi
vi
conosce
più
.
E
riportando
un
brano
del
nostro
«
Grido
»
commemorante
il
compagno
Marchetti
,
caduto
in
guerra
,
il
bravo
autore
commette
qualche
leggera
svista
.
Diceva
l
'
articolo
:
«
partì
con
la
sua
fede
»
.
Traduce
:
«
il
était
parti
avec
foi
»
.
Ed
in
seguito
:
«
L
'
avvocato
Caldara
,
il
sindaco
socialista
di
Milano
,
proclamò
il
suo
accordo
con
Mussolini
»
.
Ed
ancora
:
«
A
Roma
l
'
Unione
socialista
approvò
Mussolini
»
.
Così
si
scrive
,
oggi
,
la
storia
.
La
quale
,
come
insegnano
Cicerone
e
la
pedagogia
sperimentale
,
è
«
la
maestra
della
vita
»
.
StampaQuotidiana ,
Sono
i
giorni
della
réclame
per
gli
abbonamenti
.
I
direttori
e
gli
amministratori
dei
giornali
borghesi
rassettano
la
loro
vetrina
,
passano
una
mano
di
vernice
sulla
loro
insegna
e
richiamano
l
'
attenzione
del
passante
(
cioè
del
lettore
)
sulla
loro
merce
.
La
merce
è
quel
foglio
a
quattro
o
sei
pagine
che
va
ogni
mattino
od
ogni
sera
a
iniettare
nello
spirito
del
lettore
le
maniere
di
sentire
e
di
giudicare
i
fatti
dell
'
attuale
politica
,
che
convengono
ai
produttori
e
venditori
di
carta
stampata
.
Vogliamo
tentare
di
discorrere
,
con
gli
operai
specialmente
,
dell
'
importanza
e
della
gravità
di
quell
'
atto
apparentemente
così
innocente
,
che
consiste
nel
scegliere
il
giornale
cui
si
vuole
abbonarsi
.
E
'
una
scelta
piena
di
insidie
e
di
pericoli
che
dovrebbe
essere
fatta
con
coscienza
,
con
criterio
e
dopo
maturata
riflessione
.
Anzitutto
l
'
operaio
deve
negare
recisamente
qualsiasi
solidarietà
col
giornale
borghese
.
Egli
dovrebbe
ricordarsi
sempre
,
sempre
,
sempre
,
che
il
giornale
borghese
(
qualunque
sia
la
sua
tinta
)
è
uno
strumento
di
lotta
mosso
da
idee
e
da
interessi
che
sono
in
contrasto
coi
suoi
.
Tutto
ciò
che
stampa
è
costantemente
influenzato
da
un
'
idea
:
servire
la
classe
dominante
,
che
si
traduce
ineluttabilmente
in
un
fatto
:
combattere
la
classe
lavoratrice
.
E
difatti
,
dalla
prima
all
'
ultima
riga
,
il
giornale
borghese
sente
e
rivela
questa
preoccupazione
.
Ma
il
bello
,
cioè
il
brutto
,
sta
in
ciò
:
che
invece
di
domandare
quattrini
alla
classe
borghese
per
essere
sostenuto
nell
'
opera
di
difesa
spietata
in
suo
favore
,
il
giornale
borghese
riesce
a
farsi
pagare
...
dalla
stessa
classe
lavoratrice
che
egli
combatte
sempre
.
E
la
classe
lavoratrice
paga
,
puntualmente
,
generosamente
.
Centinaia
di
migliaia
di
operai
,
danno
regolarmente
ogni
giorno
il
loro
soldino
al
giornale
borghese
,
concorrendo
così
a
creare
la
sua
potenza
.
Perché
?
Se
lo
domandate
al
primo
operaio
che
vedete
nel
tram
o
per
la
via
con
un
foglio
borghese
spiegato
dinanzi
,
voi
vi
sentite
rispondere
:
"
Perché
ho
bisogno
di
sapere
cosa
c
'
è
di
nuovo
"
.
E
non
gli
passa
neanche
per
la
mente
che
le
notizie
e
gli
ingredienti
coi
quali
sono
cucinate
possono
essere
esposti
con
un
'
arte
che
diriga
il
suo
pensiero
e
influisca
sul
suo
spirito
in
un
determinato
senso
.
Eppure
egli
sa
che
il
tal
giornale
è
codino
,
che
il
tal
altro
è
palancaio
,
che
il
terzo
,
il
quarto
,
il
quinto
,
sono
legati
a
gruppi
politici
che
hanno
interessi
diametralmente
opposti
ai
suoi
.
Tutti
i
giorni
poi
,
capita
a
questo
stesso
operaio
di
poter
constatare
personalmente
che
i
giornali
borghesi
raccontano
i
fatti
anche
più
semplici
in
modo
di
favorire
la
classe
borghese
e
la
politica
borghese
a
danno
della
politica
e
della
classe
proletaria
.
Scoppia
uno
sciopero
?
Per
il
giornale
borghese
gli
operai
hanno
sempre
torto
.
Avviene
una
dimostrazione
?
I
dimostranti
,
sol
perché
siano
operai
,
sono
sempre
dei
turbolenti
,
dei
faziosi
,
dei
teppisti
.
Il
governo
emana
una
legge
?
E
'
sempre
buona
,
utile
e
giusta
,
anche
se
è
...
viceversa
.
Si
svolge
una
lotta
elettorale
,
politica
od
amministrativa
?
I
candidati
e
i
programmi
migliori
sono
sempre
quelli
dei
partiti
borghesi
.
E
non
parliamo
di
tutti
i
fatti
che
il
giornale
borghese
o
tace
,
o
travisa
,
o
falsifica
,
per
ingannare
,
illudere
,
e
mantenere
nell
'
ignoranza
il
pubblico
dei
lavoratori
.
Malgrado
ciò
,
l
'
acquiescenza
colpevole
dell
'
operaio
verso
il
giornale
borghese
è
senza
limiti
.
Bisogna
reagire
contro
di
essa
e
richiamare
l
'
operaio
all
'
esatta
valutazione
della
realtà
.
Bisogna
dire
e
ripetere
che
quel
soldino
buttato
là
distrattamente
nella
mano
dello
strillone
è
un
proiettile
consegnato
al
giornale
borghese
che
lo
scaglierà
poi
,
al
momento
opportuno
,
contro
la
massa
operaia
.
Se
gli
operai
si
persuadessero
di
questa
elementarissima
verità
,
imparerebbero
a
boicottare
la
stampa
borghese
con
quella
stessa
compattezza
e
disciplina
con
cui
la
borghesia
boicotta
i
giornali
degli
operai
,
cioè
la
stampa
socialista
.
Non
date
aiuti
di
danaro
alla
stampa
borghese
che
è
vostra
avversaria
:
ecco
quale
deve
essere
il
nostro
grido
di
guerra
in
questo
momento
che
è
caratterizzato
dalla
campagna
per
gli
abbonamenti
fatta
da
tutti
i
giornali
borghesi
.
Boicottateli
,
boicottateli
,
boicottateli
!
StampaQuotidiana ,
Un
anno
è
trascorso
,
dal
giorno
in
cui
il
popolo
russo
costringeva
lo
zar
Nicola
II
ad
abdicare
e
prendere
la
via
dell
'
esilio
.
La
commemorazione
dell
'
anniversario
è
poco
lieta
.
Dolore
,
rovina
,
apparenza
di
sfacelo
,
controffensiva
borghese
con
le
baionette
e
le
mitragliatrici
tedesche
.
E
'
finita
la
rivoluzione
russa
?
E
'
fallito
,
in
Russia
,
il
proletariato
,
nel
più
grande
dei
tentativi
di
riscossa
che
esso
abbia
mai
tentato
nella
storia
?
Le
apparenze
sono
sconfortanti
:
i
generali
tedeschi
sono
arrivati
ad
Odessa
:
i
giapponesi
si
dice
stiano
per
intervenire
;
50
milioni
di
cittadini
sono
stati
staccati
dalla
rivoluzione
,
e
con
essi
le
terre
più
fertili
,
gli
sbocchi
al
mare
,
le
strade
della
civiltà
e
della
vita
economica
.
La
rivoluzione
nata
dal
dolore
e
dalla
disperazione
,
continua
nel
dolore
e
nelle
sofferenze
,
stretta
in
un
anello
di
potenze
nemiche
,
immersa
in
un
mondo
economico
refrattario
alle
sue
idealità
,
ai
suoi
fini
.
Nel
marzo
del
1917
il
telegrafo
ci
annunziò
che
un
mondo
era
crollato
in
Russia
:
mondo
effimero
ormai
,
inanimata
parvenza
di
un
potere
che
era
sorto
,
si
era
rafforzato
,
si
era
trascinato
,
con
la
violenza
sanguinosa
,
con
la
compressione
degli
spiriti
,
con
la
tortura
delle
carni
dilaniate
.
Aveva
questo
potere
suscitato
una
grande
macchina
statale
.
170
milioni
di
creature
umane
erano
state
costrette
a
dimenticare
la
loro
umanità
,
la
loro
spiritualità
per
servire
.
A
che
?
All
'
idea
dell
'
Impero
russo
,
del
grande
Stato
russo
che
doveva
arrivare
ai
mari
caldi
e
aperti
per
assicurare
all
'
attività
economica
sbocchi
sicuri
da
ogni
taglia
di
concorrenti
,
da
ogni
sorpresa
di
guerra
.
L
'
Impero
russo
era
una
mostruosa
necessità
del
mondo
moderno
:
per
vivere
,
svilupparsi
,
per
assicurarsi
le
vie
dell
'
attività
,
dieci
razze
,
170
milioni
di
uomini
dovevano
sottostare
a
una
disciplina
statale
feroce
;
dovevano
rinunziare
all
'
umanità
ed
essere
puro
strumento
del
potere
.
Nel
marzo
1917
la
macchina
mostruosa
crolla
,
imputridita
,
disfatta
nella
sua
impotenza
congenita
.
Gli
uomini
si
drizzano
,
si
guardano
negli
occhi
.
Tutti
i
valori
umani
hanno
il
sopravvento
.
L
'
esteriorità
non
ha
più
valore
;
troppo
male
ha
fatto
,
troppi
dolori
ha
prodotto
,
troppo
sangue
ha
versato
.
Incomincia
la
storia
,
la
vera
storia
.
Ognuno
vuole
essere
padrone
del
proprio
destino
,
si
vuole
che
la
società
sia
plasmata
in
ubbidienza
allo
spirito
,
e
non
viceversa
.
L
'
organizzazione
della
convivenza
civile
deve
essere
espressione
di
umanità
,
deve
rispettare
tutte
le
autonomie
,
tutte
le
libertà
.
Incomincia
la
nuova
storia
della
società
umana
,
incominciano
le
esperienze
nuove
della
storia
dello
spirito
umano
.
Esse
vengono
a
coincidere
con
le
espressioni
che
l
'
ideale
socialista
aveva
dato
ai
bisogni
elementari
degli
uomini
.
I
socialisti
come
ceto
politico
salgono
al
potere
senza
troppi
sforzi
:
le
parole
della
loro
fede
coincidono
con
le
aspirazioni
confuse
e
vaghe
del
popolo
russo
.
Essi
devono
realizzare
l
'
organizzazione
nuova
,
devono
dettare
le
nuove
leggi
,
stabilire
i
nuovi
ordinamenti
.
Il
passato
continua
a
sussistere
;
viene
disgregato
.
Si
ha
la
parvenza
dello
sfacelo
,
del
disordine
,
della
confusione
.
Sembra
che
si
ritorni
alla
società
barbarica
,
cioè
alla
non
società
.
Il
passato
continua
a
sussistere
oltre
il
territorio
della
libertà
,
e
preme
e
vuole
prendere
una
rivincita
.
L
'
ordine
nuovo
tarda
a
realizzarsi
.
Tarda
?
O
uomini
scettici
e
perversi
,
non
tarda
,
no
perché
non
si
rifà
una
società
in
un
fiat
,
perché
il
male
del
passato
non
è
un
edifizio
di
cartapesta
cui
si
dà
fuoco
in
un
attimo
.
Doloroso
sforzo
è
la
vita
,
lotta
tenace
contro
le
abitudini
,
contro
l
'
animalità
e
l
'
istinto
grezzo
che
latra
continuamente
.
Non
si
crea
una
società
umana
in
sei
mesi
,
quando
tre
anni
di
guerra
hanno
esaurito
un
paese
,
l
'
hanno
privato
dei
mezzi
meccanici
per
la
vita
civile
.
Non
si
riorganizzano
milioni
e
milioni
di
uomini
in
libertà
,
così
,
semplicemente
,
quando
tutto
è
avverso
,
e
non
sussiste
che
lo
spirito
indomabile
.
La
storia
della
rivoluzione
russa
non
si
è
chiusa
e
non
si
chiuderà
con
l
'
anniversario
del
suo
iniziarsi
.
Come
un
canto
esiste
nella
fantasia
del
poeta
prima
che
sulla
carta
stampata
,
l
'
avvento
dell
'
organizzazione
sociale
esiste
nelle
coscienze
e
nelle
volontà
.
Sono
gli
uomini
cambiati
:
questo
importa
.
Si
vuole
l
'
esteriorità
,
la
carta
stampata
.
Si
stride
per
ogni
insuccesso
,
per
ogni
rovescio
apparente
.
Si
domanda
ai
russi
ciò
che
gli
storici
non
domandano
alle
rivoluzioni
passate
:
la
creazione
fulminea
di
un
ordine
nuovo
.
Si
suppongono
propositi
che
non
sono
mai
esistiti
,
speranze
che
non
sono
mai
state
sognate
.
E
questi
propositi
,
queste
speranze
sono
confrontate
con
la
realtà
attuale
per
concludere
al
fallimento
,
allo
sfacelo
.
Con
la
realtà
che
si
dice
sortita
da
un
anno
di
nuova
storia
,
ma
che
è
sortita
da
secoli
di
bestiale
soppressione
dell
'
uomo
dalla
storia
.
Si
domanda
l
'
impossibile
che
non
è
mai
stato
domandato
agli
uomini
del
passato
.
Quante
volte
la
Rivoluzione
francese
ha
visto
occupata
la
capitale
dai
nemici
?
E
l
'
occupazione
veniva
dopo
che
Napoleone
aveva
organizzato
autoritariamente
le
forze
rivoluzionarie
,
e
aveva
condotto
gli
eserciti
francesi
di
vittoria
in
vittoria
.
E
la
Francia
era
ben
piccola
cosa
in
confronto
della
Russia
sterminata
.
No
,
le
forze
meccaniche
non
prevalgono
mai
nella
storia
:
sono
gli
uomini
,
sono
le
coscienze
,
è
lo
spirito
che
plasma
l
'
esteriore
apparenza
,
e
finisce
sempre
col
trionfare
.
Un
anno
di
storia
si
è
chiuso
,
ma
la
storia
continua
.
StampaQuotidiana ,
La
società
contemporanea
:
una
fiera
rumorosa
di
uomini
in
delirio
;
nel
centro
della
fiera
una
giostra
che
rotea
turbinosamente
,
fulmineamente
.
Ognuno
dei
presenti
vuol
saltare
in
groppa
a
un
lucente
e
ben
bardato
cavallino
,
a
una
sirena
dai
languidi
occhi
;
vuole
adagiarsi
nei
morbidi
cuscini
di
una
carrozzella
.
E
'
un
precipitarsi
disordinato
e
caotico
della
folla
in
tumulto
,
è
un
osceno
acrobatismo
di
arti
scimmieschi
.
Diecimila
cadono
riversi
,
dopo
essersi
fiaccate
le
membra
,
uno
per
diecimila
passa
,
si
aderge
su
questi
corpi
innumeri
,
spicca
il
salto
giusto
,
e
trasvola
nel
turbine
infernale
.
Tu
vuoi
partecipare
alla
gara
.
Hai
probabilità
,
anche
tu
,
di
fortuna
.
Arrivare
significa
diventar
ricco
,
essere
signore
della
vita
,
conquistare
la
propria
libertà
.
Ecco
:
la
libertà
.
Fermiamoci
.
La
ricchezza
non
è
un
fine
,
certamente
;
se
diventa
fine
si
chiama
avidità
(
avarizia
)
.
E
'
mezzo
per
un
fine
:
la
libertà
.
Un
soldo
che
possiedi
,
è
un
soldo
di
libertà
a
tua
disposizione
,
è
un
soldo
di
libera
scelta
.
La
proprietà
è
la
garanzia
che
questa
libertà
sarà
continua
.
La
proprietà
di
una
parte
di
ricchezza
(
strumento
di
lavoro
)
è
possibilità
di
ampliare
ancora
il
dominio
della
personale
libertà
.
Il
diritto
di
eredità
è
la
garanzia
che
la
tua
personale
libertà
sarà
anche
della
tua
prole
,
dei
tuoi
cari
.
Poiché
il
tuo
fine
non
è
un
circoscritto
fatto
materiale
,
poiché
tu
non
sei
un
avido
di
benessere
meccanico
,
ma
di
libertà
,
consegue
che
il
tuo
fine
non
è
individuale
:
è
un
'
immortalità
.
Senti
che
i
tuoi
figli
ti
continueranno
,
come
tu
continui
i
tuoi
padri
,
e
vuoi
garantita
la
libertà
del
tuo
spirito
immortale
.
Questa
immortalità
è
ammessa
dai
laici
,
dai
filosofi
:
essa
appunto
è
dai
filosofi
chiamata
Spirito
,
e
viene
fatta
coincidere
con
la
Storia
,
perché
tutto
umano
,
perché
non
ha
nulla
da
spartire
con
lo
spirito
(
anima
)
trascendente
,
ultraterreno
,
delle
religioni
.
E
'
pura
attività
:
tu
sei
attivo
,
lavori
,
partecipi
dell
'
immortalità
del
lavoro
,
ma
vuoi
vedere
esteriormente
questa
perennità
del
tuo
io
:
la
cerchi
nei
tuoi
discendenti
,
nelle
garanzie
di
libertà
che
loro
assicuri
.
Tutti
gli
uomini
hanno
questa
aspirazione
,
tutti
gli
uomini
vogliono
diventare
proprietari
di
libertà
,
di
libertà
garantita
,
di
libertà
trasmissibile
.
Se
essa
è
il
sommo
bene
,
è
naturale
si
cerchi
di
farne
partecipi
i
propri
cari
,
è
naturale
si
accetti
il
sacrifizio
per
creare
questa
libertà
,
anche
sicuri
di
non
goderla
se
stessi
,
solo
per
assicurarla
ai
propri
cari
.
La
preoccupazione
diventa
in
taluni
casi
così
pungente
da
spingere
al
delitto
,
alla
perversione
,
al
suicidio
.
Madri
si
prostituiscono
per
racimolare
un
peculio
di
libertà
ai
figli
;
padri
si
uccidono
con
l
'
apparenza
della
disgrazia
perché
i
figli
godano
subito
l
'
assicurazione
della
libertà
.
La
libertà
è
solo
un
privilegio
:
ecco
perché
si
manifestano
queste
perversioni
.
La
società
è
una
fiera
:
la
fortuna
è
una
giostra
.
La
maggioranza
deve
necessariamente
fallire
nella
gara
atroce
.
E
'
dunque
essa
non
-
spirito
,
non
partecipa
essa
della
immortalità
della
storia
?
Esiste
la
immortalità
senza
l
'
esteriore
continuità
?
Certo
no
.
Esistendo
,
trasforma
il
mondo
,
suscita
quindi
forme
esteriori
.
Ebbene
,
anche
tu
,
che
non
sei
ricco
,
che
non
sei
capitalista
,
che
non
garantisci
alla
tua
immortalità
nessuna
esteriore
continuazione
di
libertà
,
erediti
e
lasci
un
retaggio
.
Non
saresti
uomo
,
altrimenti
,
non
saresti
spirito
,
non
saresti
storia
.
Bisogna
che
di
questa
verità
tu
abbia
consapevolezza
,
che
questa
consapevolezza
tu
approfondisca
in
te
e
diffonda
negli
altri
.
Essa
è
la
tua
forza
,
è
la
chiave
del
tuo
destino
e
del
destino
dei
tuoi
cari
.
La
proprietà
è
il
rapporto
giuridico
esistente
tra
un
cittadino
e
un
bene
.
Essa
è
dunque
un
valore
sociale
,
puramente
contingente
;
è
garantita
da
tutti
,
che
la
garantiscono
solo
in
quanto
sperano
,
ognuno
singolarmente
,
giungere
a
goderla
.
I
pochi
sono
liberi
,
nel
possesso
dei
beni
,
e
trasmettono
questa
libertà
ad
altri
pochi
,
perché
i
molti
sperano
,
hanno
la
velleità
di
essere
liberi
,
non
ne
hanno
la
volontà
.
La
volontà
è
adeguazione
dei
mezzi
al
fine
,
quindi
è
specialmente
ricerca
di
mezzi
congrui
.
Il
privilegio
della
libertà
sussiste
perché
la
società
è
una
fiera
,
perché
è
un
disordine
perenne
.
La
speranza
che
tu
hai
di
saltare
immediatamente
in
groppa
a
un
cavallino
della
giostra
,
ti
fa
elemento
del
disordine
,
della
perenne
fiera
:
tu
sei
una
rotellina
della
macchina
infernale
che
fa
roteare
la
giostra
:
se
,
nella
gara
,
fallisci
,
tu
sei
causa
del
tuo
fallire
,
se
ti
fiacchi
le
ossa
,
tu
sei
un
suicida
.
Da
elemento
di
disordine
devi
diventare
elemento
d
'
ordine
.
All
'
essere
Immediatamente
(
vaga
speranza
,
probabilità
minima
)
,
devi
preferire
la
certezza
,
anche
se
non
immediata
,
la
certezza
per
i
tuoi
figli
.
Il
fine
rimane
immutato
,
i
mezzi
per
raggiungerlo
sono
i
soli
mezzi
congrui
a
tua
disposizione
:
l
'
associazione
,
l
'
organizzazione
.
Se
la
proprietà
è
solo
un
valore
sociale
,
il
solo
fatto
che
esiste
un
organismo
-
forza
proponentesi
di
renderla
bene
comune
,
garanzia
di
libertà
per
tutti
,
la
trasforma
,
la
rende
aleatoria
in
quanto
privilegio
,
cioè
la
diminuisce
ora
in
pro
della
collettività
,
ne
fa
compartecipe
già
ora
la
collettività
.
Questa
diminuzione
,
questa
compartecipazione
potenziale
è
una
eredità
che
tu
trasmetti
.
Certo
è
più
evidente
,
più
palpabile
l
'
eredità
dei
capitalisti
;
ma
se
rifletti
anche
la
tua
non
è
trascurabile
cosa
.
Anche
tu
hai
un
retaggio
:
i
tuoi
ascendenti
,
che
hanno
fatto
la
rivoluzione
contro
il
feudalismo
,
ti
hanno
lasciato
in
eredità
il
diritto
alla
vita
(
tu
non
puoi
essere
ucciso
arbitrariamente
:
ti
par
piccola
cosa
?
)
,
la
libertà
individuale
(
per
incarcerarti
devi
essere
giudicato
colpevole
d
'
un
crimine
)
,
il
diritto
di
muoverti
per
lavorare
in
una
terra
piuttosto
che
in
un
'
altra
,
a
tua
scelta
,
secondo
la
tua
utilità
.
Godi
una
eredità
più
recente
:
la
libertà
di
scioperare
,
la
libertà
di
associarti
con
altri
per
discutere
i
tuoi
interessi
immediati
e
per
proporti
,
in
comunione
con
altri
,
il
fine
maggiore
della
tua
vita
:
la
libertà
per
te
,
o
almeno
per
i
tuoi
discendenti
.
Ti
paiono
piccole
eredità
queste
?
Esse
hanno
notevolmente
diminuito
il
privilegio
dei
pochi
.
Perché
non
ti
proponi
di
ampliarle
e
diminuire
ancora
,
conseguentemente
,
il
privilegio
?
Queste
eredità
sono
il
frutto
del
lavoro
di
molti
,
non
del
solo
padre
tuo
,
del
solo
tuo
nonno
o
bisnonno
.
Sono
frutto
inconsapevole
,
perciò
piccolo
.
Diventa
tu
consapevole
,
diffondi
la
tua
consapevolezza
:
quale
eredità
superiore
a
quelle
del
passato
non
trasmetterai
tu
all
'
avvenire
?
Quale
più
concreta
sicurezza
di
libertà
per
i
tuoi
figli
,
per
l
'
immortalità
del
tuo
spirito
?
Invece
di
una
proprietà
individuale
,
preoccupati
di
lasciare
maggiore
possibilità
per
l
'
avvento
della
proprietà
collettiva
,
della
libertà
per
tutti
,
perché
tutti
uguali
dinanzi
al
lavoro
,
allo
strumento
di
lavoro
.
Questa
tua
eredità
ha
anch
'
essa
una
forma
esteriore
:
l
'
associazione
.
Quanto
più
forte
è
l
'
associazione
,
tanto
più
vicina
è
l
'
ora
di
riscuotere
allo
sportello
della
storia
.
Chi
riscuoterà
?
Tu
stesso
,
forse
,
per
la
tua
quota
.
Lavora
come
se
il
fine
fosse
immediato
,
ma
non
trascurare
perciò
di
suscitare
mezzi
più
potenti
,
nel
caso
non
fosse
immediato
:
sacrificati
,
perché
tu
pensi
ai
tuoi
figli
,
ai
tuoi
cari
.
Rafforza
le
associazioni
che
hanno
questo
fine
:
liberare
la
collettività
,
dando
a
lei
la
proprietà
della
ricchezza
.
L
'
associazione
economica
ti
garantisce
la
riscossione
quotidiana
dei
benefizi
che
frutta
l
'
eredità
lasciatati
dai
tuoi
padri
nullatenenti
:
rafforzala
con
la
tua
adesione
,
aumenterai
così
l
'
eredità
dei
tuoi
figli
.
L
'
associazione
politica
,
il
Partito
socialista
,
è
l
'
organo
di
educazione
,
di
elevazione
;
per
esso
tu
sentirai
la
collettività
,
ti
spoglierai
dei
tuoi
egoismi
personali
,
imparerai
a
lavorare
disinteressatamente
per
l
'
avvenire
che
è
di
tutti
,
quindi
anche
tuo
e
dei
tuoi
.
Per
esso
metterai
il
tuo
sacrifizio
e
il
tuo
lavoro
con
quello
degli
altri
,
moltiplicandone
il
valore
per
il
valore
del
comune
sacrifizio
.
L
'
associazione
di
cultura
ti
renderà
più
degno
del
tuo
compito
sociale
,
ti
educherà
a
pensar
bene
,
migliorerà
il
tuo
spirito
:
per
essa
parteciperai
al
patrimonio
di
pensiero
,
di
esperienze
spirituali
,
di
intelligenza
,
di
bellezza
del
passato
e
del
presente
.
Diffondi
questa
piccola
verità
:
nella
società
attuale
,
che
è
fiera
,
che
è
giostra
,
tutti
singolarmente
possono
diventar
ricchi
(
liberi
)
,
ma
,
necessariamente
,
solo
pochi
lo
diventano
;
la
ricerca
della
proprietà
,
dell
'
eredità
individuale
ha
uno
riuscito
per
diecimila
falliti
.
I
diecimila
non
falliranno
invece
nella
ricerca
dell
'
eredità
sociale
;
che
si
associno
,
che
da
elemento
di
disordine
diventino
elemento
d
'
ordine
,
e
avranno
avvicinato
di
diecimila
probabilità
il
raggiungimento
del
fine
stesso
.
Intanto
tu
fa
il
tuo
dovere
:
dà
la
tua
parte
di
attività
,
di
spiritualità
al
comune
patrimonio
sociale
attuale
.
lavora
perché
sia
trasmesso
,
migliorato
e
ampliato
,
ai
tuoi
discendenti
:
cura
la
tua
eredità
,
cura
l
'
eredità
che
sola
sei
certo
di
poter
lasciare
.
StampaQuotidiana ,
I
bilanci
rossi
della
Russia
soviettista
sono
passivi
,
crudelmente
passivi
.
Il
"
Momento
"
ne
piange
come
un
vitellino
,
il
"
Momento
"
ne
soffre
con
tutta
l
'
anima
sua
francescana
.
Pensate
,
pensate
:
13.700
persone
fucilate
al
primo
gennaio
1919
come
controrivoluzionarie
,
senza
contare
quelle
condannate
"
per
intuizione
"
;
pensate
,
pensate
,
lo
ha
dichiarato
lo
stesso
commissario
Lissoflski
.
E
diciassette
miliardi
di
deficit
,
pensate
,
pensate
,
piangete
,
piangete
,
o
cuoricini
di
burro
alberganti
nei
seni
di
zucchero
filato
delle
tenere
Perpetue
o
dei
sentimenti
curati
!
Vade
retro
,
o
comunismo
,
qua
l
'
aspersorio
contro
il
Soviet
;
crudeli
e
nefandissimi
mostri
apocalittici
,
giammai
fascinerete
le
tenerissime
Perpetue
,
giammai
udrete
Te
Deum
in
vostra
gloria
!
Quando
mai
apparve
sulla
incruenta
terra
una
macchina
di
strage
,
un
flagello
distruttore
di
vite
e
di
miliardi
,
così
orripilante
come
la
Rivoluzione
soviettista
?
Cos
'
è
stata
la
strage
degli
Albigesi
?
Un
gioco
da
giardino
d
'
infanzia
:
e
,
per
carità
,
non
pensate
mica
che
Innocenzo
papa
sia
stato
un
precursore
dell
'
"
intuizionismo
"
,
quando
predicava
di
uccidere
,
di
uccidere
,
poiché
tanto
il
Signor
Iddio
Misericordioso
avrebbe
,
egli
,
nel
suo
onnisapere
,
sceverato
la
bianca
agnella
dalla
pecora
tignosa
;
dimostrerete
di
essere
solo
un
volgare
anticlericale
,
senza
rudimento
alcuno
di
teologia
e
di
catechismo
.
Cos
'
è
stata
la
guerra
dei
contadini
in
Germania
?
Un
giocattolo
di
Norimberga
,
sebbene
si
affermi
abbia
distrutto
dodici
milioni
di
vite
umane
.
Cosa
sono
state
le
distruzioni
di
fiamminghi
,
di
Incas
,
e
di
marrani
commessi
dai
cattolicissimi
re
spagnoli
?
Servizi
alla
santa
religione
sono
stati
,
corvées
devotissime
di
vassalli
del
Signor
Nostro
Onnipotente
Gesù
Cristo
.
Cosa
sono
i
dieci
milioni
di
morti
e
dieci
milioni
di
invalidi
e
mutilati
,
eredità
della
guerra
che
Sua
Santità
Benedetto
ha
definito
"
inutile
strage
"
,
ma
che
il
"
Momento
"
crede
utilissima
,
poiché
Sua
Santità
è
Pontefice
della
Chiesa
Cattolica
,
mentre
il
"
Momento
"
è
solo
organo
del
Partito
popolare
italiano
?
Cosa
sono
i
venti
milioni
di
morti
per
grippe
o
febbre
spagnola
,
o
peste
polmonare
,
ossia
peste
di
guerra
,
determinata
e
propagata
e
coltivata
dalle
condizioni
create
e
lasciate
dalla
guerra
?
Cosa
sono
le
migliaia
e
migliaia
di
creature
umane
che
muoiono
quotidianamente
di
fame
,
di
scorbuto
,
di
assideramento
in
Romania
,
in
Boemia
,
in
Armenia
,
in
India
,
per
accennare
solo
a
paesi
amici
dell
'
Intesa
?
Cosa
sono
gli
ottanta
miliardi
di
deficit
del
bilancio
Italiano
,
i
centoventi
miliardi
del
bilancio
francese
,
i
duemila
miliardi
di
danni
determinati
dalla
guerra
?
Cosa
sono
stati
i
cinquecentomila
russi
sterminati
dal
governo
zarista
nella
repressione
dei
Soviet
del
1905
?
Cosa
farebbero
i
ventimilioni
di
russi
che
verrebbero
sterminati
se
trionfasse
la
controrivoluzione
dei
generali
Krasnof
,
Denikin
e
Kolciak
,
gli
amici
dell
'
Intesa
che
fanno
impiccare
ed
esporre
per
tre
giorni
un
operaio
su
dieci
dei
paesi
che
riescono
a
riconquistare
,
gli
amici
dell
'
Intesa
che
spediscono
a
Pietrogrado
vagoni
piombati
di
soldati
soviettisti
tagliati
a
pezzettini
?
Cosa
sono
,
cosa
sono
?
...
Bazzecole
,
piccolezze
,
azioni
magnanime
,
in
confronto
di
13.700
fucilati
e
17
miliardi
di
deficit
.
La
rivoluzione
sociale
è
il
flagello
,
è
il
mostro
apocalittico
.
Cos
'
è
,
cosa
vale
infatti
una
vita
proletaria
in
confronto
di
una
vita
borghese
?
Studiate
economia
,
che
diamine
;
un
borghese
vale
almeno
diecimila
proletari
;
i
13.700
fucilati
dai
Soviet
valgono
dunque
137
milioni
di
proletari
e
non
sono
137
milioni
di
proletari
che
il
capitalismo
internazionale
ha
svenato
per
i
suoi
affari
,
per
concimare
le
sue
messi
.
Piangete
,
piangete
,
dunque
,
tenerissime
Perpetue
e
sensibilissimi
curati
del
Piemonte
,
e
non
lasciatevi
fascinare
dal
comunismo
,
dal
Soviet
,
dalla
rivoluzione
sociale
.
StampaQuotidiana ,
Il
governo
e
la
stampa
borghese
cercano
un
diversivo
per
mascherare
il
fallimento
delle
trattative
di
pace
tra
i
parlamentari
fascisti
e
i
parlamentari
riformisti
.
Il
diversivo
è
già
trovato
:
il
Partito
comunista
.
Il
Partito
comunista
non
vuole
la
pacificazione
,
il
Partito
comunista
è
la
causa
di
tutte
le
disgrazie
e
di
tutte
le
sofferenze
che
si
abbattono
sul
popolo
italiano
,
il
Partito
comunista
è
un
'
associazione
di
briganti
,
di
assassini
,
di
delinquenti
comuni
,
il
Partito
comunista
è
l
'
origine
sola
del
fascismo
.
Siccome
il
Partito
comunista
non
vuole
la
pacificazione
,
così
il
governo
di
Bonomi
non
può
fare
a
meno
di
continuare
a
lasciar
fare
ai
fascisti
tutto
ciò
che
ai
fascisti
farà
piacere
.
Le
centinaia
e
migliaia
di
depositi
di
armi
e
munizioni
che
i
fascisti
spesso
pubblicamente
hanno
accumulato
non
verranno
sequestrati
.
Le
mitragliatrici
,
i
cannoni
lanciafiamme
,
i
moschetti
saranno
lasciati
ai
fascisti
.
I
fascisti
potranno
ancora
sfilare
nelle
città
,
incolonnati
,
col
moschetto
in
spalla
,
con
l
'
elmetto
in
testa
,
coi
tascapane
pieni
di
bombe
.
Lo
Stato
non
interverrà
,
non
applicherà
le
leggi
,
non
aprirà
le
prigioni
,
non
disturberà
i
giudici
.
Lo
Stato
non
è
,
per
ciò
che
riguarda
i
fascisti
,
un
'
amministrazione
delle
leggi
,
un
'
organizzazione
repressiva
e
punitiva
;
lo
Stato
non
esiste
per
i
fascisti
,
lo
Stato
riconosce
nei
fascisti
una
autorità
indipendente
e
tratta
con
loro
,
da
pari
a
pari
,
e
riconosce
loro
il
diritto
,
se
non
avverrà
la
pacificazione
,
di
continuare
impunemente
a
incendiare
,
ad
assassinare
,
a
invadere
città
e
villaggi
,
a
decretare
esili
e
scioglimenti
di
pubbliche
amministrazioni
.
C
'
è
dell
'
ironia
in
questa
azione
pacificatrice
del
governo
italiano
.
Chi
sarà
dunque
il
custode
e
il
garante
del
"
trattato
di
pace
"
?
Chi
si
fiderà
delle
parole
di
un
governo
che
in
tal
modo
,
clamorosamente
,
confessa
o
di
essere
impotente
o
di
essere
in
malafede
?
Come
farà
rispettare
la
"
carta
"
che
dovrebbe
essere
giurata
dai
sovversivi
e
dai
fascisti
,
questo
governo
che
non
fa
rispettare
la
carta
fondamentale
dello
Stato
giurata
dal
re
al
popolo
italiano
?
I
comunisti
non
parteciperanno
certamente
a
questo
"
mercato
di
sciocchi
"
,
non
compiranno
certamente
questo
delitto
contro
il
popolo
italiano
.
Non
può
esserci
pace
tra
il
carnefice
e
la
sua
vittima
,
non
può
esserci
pace
tra
il
popolo
e
i
suoi
massacratori
.
Il
Partito
comunista
si
assume
tutte
le
responsabilità
di
questo
suo
atteggiamento
.
Sa
di
diventare
il
bersaglio
della
coalizione
reazionaria
,
ma
è
sicuro
che
anche
se
"
pacifista
"
diverrebbe
egualmente
il
bersaglio
della
reazione
coalizzata
.
La
classe
operaia
italiana
ha
già
visto
quanto
valgono
le
parole
del
governo
italiano
,
dopo
lo
sgombero
delle
fabbriche
occupate
.
Non
dovevano
esserci
rappresaglie
:
a
migliaia
gli
operai
sono
stati
cacciati
in
galera
,
e
i
tribunali
sudano
sette
camicie
per
imbastire
un
colossale
complotto
;
a
centinaia
di
migliaia
gli
operai
sono
stati
buttati
sulla
strada
a
crepare
di
fame
con
le
loro
famiglie
.
A
Torino
anche
gli
operai
socialisti
hanno
già
avuto
la
scottatura
per
la
loro
fiducia
nella
parola
dei
reazionari
:
hanno
firmato
un
patto
;
oggi
è
venuta
la
loro
volta
,
oggi
essi
vengono
licenziati
.
Chi
fa
rispettare
ai
reazionari
i
patti
,
le
promesse
,
i
giuramenti
?
Ma
non
dimostrano
essi
,
già
prima
della
pacificazione
,
tutta
la
loro
malafede
?
Non
è
coi
comunisti
,
non
è
col
Partito
comunista
come
piccolo
nucleo
di
individui
associati
,
che
la
reazione
è
in
collera
;
essa
è
in
collera
con
la
classe
operaia
e
contadina
,
come
massa
di
salariati
schiavi
del
capitale
,
essa
ha
paura
che
la
classe
lavoratrice
nella
sua
totalità
,
sia
essa
comunista
,
socialista
,
repubblicana
,
popolare
,
oppressa
,
taglieggiata
,
affamata
,
insorga
contro
i
suoi
sfruttatori
e
capovolga
gli
attuali
rapporti
di
classe
.
A
Ferrara
non
si
era
neppure
ancora
formata
una
sezione
comunista
,
eppure
a
Ferrara
il
fascismo
è
stato
particolarmente
feroce
.
In
tutte
le
zone
agricole
,
nel
Polesine
,
nel
Reggiano
,
nelle
Puglie
,
dove
il
fascismo
ha
instaurato
il
regime
coloniale
,
il
Partito
comunista
,
essenzialmente
operaio
e
urbano
,
aveva
scarsissime
forze
.
Dove
il
Partito
comunista
era
specialmente
forte
,
come
a
Torino
,
il
fascismo
ha
tardato
fino
al
mese
di
aprile
ad
entrare
in
campo
.
La
sua
aggressività
ha
coinciso
con
la
crisi
industriale
,
con
la
serrata
della
Fiat
,
ed
è
apparsa
luminosamente
come
una
coordinata
tattica
della
lotta
capitalistica
contro
l
'
organizzazione
sindacale
.
Il
fascismo
non
è
una
particolare
associazione
,
come
non
è
una
particolare
organizzazione
il
comunismo
:
il
fascismo
non
è
un
movimento
sociale
,
è
l
'
espressione
organica
della
classe
proprietaria
in
lotta
contro
le
esigenze
vitali
della
classe
lavoratrice
,
della
classe
proprietaria
che
vuole
,
con
la
fame
e
con
la
morte
dei
lavoratori
ricostruire
il
sistema
economico
rovinato
dalla
guerra
imperialista
.
In
questa
lotta
l
'
iniziativa
appartiene
ancora
alla
classe
proprietaria
,
come
al
fascismo
appartiene
l
'
iniziativa
della
guerra
civile
:
la
classe
lavoratrice
è
la
vittima
della
guerra
di
classe
e
non
può
esserci
pace
tra
la
vittima
e
il
carnefice
.
Chi
oggi
vuole
trascinare
il
proletariato
alla
pacificazione
,
è
già
anch
'
egli
un
carnefice
:
per
la
pietà
che
ispirano
oggi
i
dieci
uccisi
,
costoro
preparano
per
domani
la
strage
di
mille
.
Non
è
neppure
pietà
cotesta
,
è
ipocrisia
vile
;
il
Partito
comunista
non
vuole
essere
né
ipocrita
né
vile
,
appunto
perché
sente
davvero
la
pietà
umana
per
il
destino
atroce
del
popolo
lavoratore
.
StampaQuotidiana ,
Comprendere
e
saper
valutare
con
esattezza
il
nemico
,
significa
possedere
già
una
condizione
necessaria
per
la
vittoria
.
Comprendere
e
saper
valutare
le
proprie
forze
e
la
loro
posizione
nel
campo
di
lotta
,
significa
possedere
un
'
altra
importantissima
condizione
per
la
vittoria
.
I
fascisti
vogliono
evidentemente
anche
a
Torino
sviluppare
fino
in
fondo
il
piano
generale
che
ha
procurato
facili
trionfi
nelle
altre
città
.
Sono
stati
chiamati
contingenti
forestieri
(
bolognesi
,
truppe
scelte
,
allenate
)
.
Sono
state
intensificate
le
passeggiate
dimostrative
,
con
i
propri
effettivi
inquadrati
e
incolonnati
militarmente
.
Si
ripetono
incessantemente
le
convocazioni
improvvise
degli
aderenti
,
con
l
'
ordine
di
recarsi
armati
ai
convegni
:
ciò
che
serve
a
creare
l
'
aspettazione
di
eventi
misteriosi
ed
a
determinare
così
la
psicologia
della
guerra
.
Le
voci
allarmistiche
vengono
diffuse
a
profusione
(
"
il
primo
ucciso
sarà
uno
studente
socialista
,
incendieremo
"
L
'
Ordine
Nuovo
"
,
incendieremo
la
Camera
del
lavoro
,
incendieremo
la
libreria
dell
'
Act
"
)
.
E
'
questo
un
espediente
che
si
propone
due
scopi
:
disgregare
le
forze
proletarie
,
col
panico
e
con
la
snervante
incertezza
dell
'
attesa
,
determinare
nei
fascisti
l
'
abitudine
dell
'
obiettivo
da
raggiungere
.
Avranno
i
fascisti
di
Torino
il
facile
trionfo
che
hanno
avuto
nelle
altre
città
?
Osserviamo
intanto
che
l
'
aver
domandato
aiuti
fuori
,
è
una
prova
della
debolezza
organica
del
fascismo
torinese
.
A
Torino
i
fascisti
si
appoggiano
e
possono
appoggiarsi
su
una
sola
categoria
della
classe
piccolo
borghese
:
la
categoria
degli
esercenti
,
non
certo
famosa
per
sublimi
virtù
guerresche
.
La
classe
operaia
torinese
è
certo
moralmente
superiore
ai
fascisti
e
sa
di
essere
moralmente
superiore
.
I
controrivoluzionari
della
Confederazione
generale
del
lavoro
vanno
affermando
(
per
avvilire
la
massa
e
toglierle
ogni
capacità
di
offesa
e
di
difesa
)
che
gli
operai
,
non
avendo
fatto
la
guerra
,
non
possono
combattere
e
vincere
il
fascismo
sul
terreno
della
violenza
armata
.
Per
ciò
che
riguarda
Torino
,
questa
affermazione
disfattista
e
controrivoluzionaria
è
falsa
anche
obiettivamente
.
Gli
operai
torinesi
hanno
queste
esperienze
"
guerresche
"
:
sciopero
generale
del
maggio
1915
,
insurrezione
armata
di
cinque
giorni
nell
'
agosto
1917
,
azione
manovrata
di
grandi
masse
del
2-3
dicembre
1919
,
sciopero
generale
con
episodi
di
tattica
irlandese
e
sviluppo
di
un
piano
strategico
unitario
nell
'
aprile
1920
,
occupazione
delle
fabbriche
nel
settembre
scorso
con
l
'
accumulazione
di
infinite
esperienze
nell
'
ordine
militare
.
Questo
quadro
obiettivo
delle
condizioni
in
cui
si
svolgerà
la
lotta
;
non
ha
per
nulla
lo
scopo
di
attenuare
la
gravità
del
pericolo
.
La
classe
operaia
torinese
si
trova
certo
in
una
buona
posizione
di
guerra
,
ma
nessuna
buona
posizione
può
,
di
per
sé
,
salvare
un
esercito
dalla
sconfitta
.
La
buona
posizione
deve
essere
sfruttata
in
tutte
le
sue
possibilità
.
Guai
alla
classe
operaia
se
essa
permetterà
,
anche
un
istante
solo
,
che
a
Torino
i
fascisti
possano
mettere
in
esecuzione
il
loro
piano
,
come
hanno
fatto
nelle
altre
città
.
La
minima
debolezza
,
la
minima
indecisione
potrebbe
essere
fatale
.
Al
primo
tentativo
fascista
deve
seguire
rapida
,
secca
,
spietata
la
risposta
degli
operai
e
deve
questa
risposta
essere
tale
che
il
ricordo
ne
sia
tramandato
fino
ai
pronipoti
dei
signori
capitalisti
.
Alla
guerra
come
alla
guerra
,
e
in
guerra
i
colpi
non
si
danno
a
patti
.
Intanto
la
classe
operaia
torinese
ha
già
dichiarato
,
in
una
mozione
del
suo
partito
politico
,
di
considerare
i
fascisti
solo
come
strumenti
di
un
'
azione
che
trova
i
suoi
mandanti
e
responsabilità
maggiori
in
ben
altri
ambienti
.
Anche
la
"
Stampa
"
ha
pubblicato
(
il
27
gennaio
,
cinque
giorni
fa
appena
)
:
"
L
'
attuale
potente
organizzazione
(
dei
fascisti
)
è
favorita
da
commercianti
,
industriali
,
agricoltori
"
.
Nella
guerra
e
nella
rivoluzione
aver
pietà
di
dieci
significa
essere
spietati
con
mille
.
La
classe
operaia
ungherese
ha
voluto
essere
dolce
coi
suoi
oppressori
:
oggi
sconta
,
e
scontano
le
donne
operaie
e
scontano
i
bambini
operai
,
la
sua
dolcezza
;
la
pietà
per
i
mille
ha
portato
miseria
,
lutto
;
disperazione
a
milioni
di
proletari
ungheresi
.
I
colpi
non
si
danno
a
patti
.
Tanto
più
implacabili
devono
essere
gli
operai
,
in
quanto
non
c
'
è
proporzione
tra
i
danni
che
subisce
la
classe
operaia
e
i
danni
che
subiscono
i
capitalisti
.
La
Camera
del
lavoro
è
il
prodotto
degli
sforzi
di
molte
generazioni
di
operaie
.
E
'
costata
sacrificio
e
stenti
a
centinaia
di
migliaia
di
operai
,
è
l
'
unica
proprietà
di
centomila
famiglie
operaie
.
Se
essa
viene
distrutta
,
sono
annientati
questi
sforzi
,
questi
sacrifici
,
questi
stenti
,
questa
proprietà
.
La
si
vuol
distruggere
per
distruggere
l
'
organizzazione
,
per
togliere
all
'
operaio
la
garanzia
del
suo
pane
,
del
suo
tetto
,
del
suo
vestire
,
per
togliere
questa
garanzia
alla
donna
e
al
figlio
dell
'
operaio
.
Pericolo
di
morte
per
chi
tocca
la
Camera
del
lavoro
,
pericolo
di
morte
per
chi
favorisce
e
promuove
l
'
opera
di
distruzione
!
Cento
per
uno
.
Tutte
le
case
degli
industriali
e
dei
commercianti
non
possono
salvare
la
casa
del
popolo
,
perché
il
popolo
perde
tutto
se
perde
la
sua
casa
.
Pericolo
di
morte
per
chi
attenta
al
pane
dell
'
operaio
,
al
pane
del
figlio
dell
'
operaio
.
La
guerra
è
la
guerra
:
chi
tenta
l
'
avventura
deve
provare
il
duro
morso
della
belva
che
ha
scatenato
.
Tutto
ciò
che
l
'
operaio
ha
creato
col
soldino
del
suo
sacrificio
,
tutto
ciò
che
le
generazioni
operaie
hanno
lentamente
e
faticosamente
elaborato
col
sangue
e
col
dolore
,
deve
essere
rispettato
come
cosa
sacra
.
Scoppia
la
tempesta
e
l
'
uragano
quando
si
commettono
sacrilegi
,
e
travolge
i
colpevoli
come
pagliuzze
.
Pericolo
di
morte
per
chi
tocca
la
proprietà
dell
'
operaio
,
dell
'
uomo
condannato
a
non
aver
proprietà
.
La
guerra
è
la
guerra
.
Guai
a
chi
la
scatena
.
Un
militante
della
classe
operaia
che
debba
passare
all
'
altro
mondo
,
deve
avere
nel
suo
viaggio
un
accompagnamento
di
prima
classe
.
Se
l
'
incendio
arrossa
il
pezzo
di
cielo
di
una
strada
,
la
città
deve
essere
provvista
di
molti
bracieri
per
riscaldare
le
donne
e
i
figli
degli
operai
andati
in
guerra
.
Guai
a
chi
scatena
la
guerra
.
Se
l
'
Italia
non
è
abituata
alla
serietà
e
alla
responsabilità
,
se
l
'
Italia
non
è
abituata
a
prendere
sul
serio
nessuno
,
se
l
'
Italia
borghese
si
è
per
caso
formata
la
facile
e
dolce
persuasione
che
neppure
i
rivoluzionari
italiani
sono
da
prendere
sul
serio
,
sia
lanciato
il
dado
:
siamo
persuasi
che
più
di
una
volpe
lascerà
la
sua
coda
e
l
'
astuzia
nella
tagliola
.