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> autore_s:"GUTTUSO RENATO"
POSIZIONE DI GIOVANI ( GUTTUSO RENATO , 1935 )
StampaPeriodica ,
Le statistiche sono in genere affari dei posteri . E solo alla fine di un secolo le somme vanno tirate e i bilanci conclusi . Perciò i giovani oggi non amano le cifre incolonnate di una partita doppia che ancora non è affatto chiusa . Chi , come noi , si formò nel tempo inquieto , è portato invece a scorticarsi e a riguardarsi dentro perché tempo inquieto vuol dire , per chi lo intende , tempo delle più assolute responsabilità . Noi , a nostro rischio , e pagando sempre con il nostro denaro abbiamo accertato questa nostra responsabilità e se non abbiamo fissato le posizioni definitive delle nostre aspirazioni con grandi manifesti e programmi è appunto perché la nostra posizione sta nella libertà certa dei nostri sviluppi . Attraverso il tenace sondaggio però dei punti sono stati fissati , sopratutto nei riguardi delle nostre relazioni con la tradizione . La storia non è una vecchia cosa da imparare a memoria con mentalità da neoclassico né da ripudiare con mentalità futurista mentalità entrambe viete e definitivamente superate ; la storia è un fatto appartenente alla nostra personalità e solo in questo senso importante e continuativo . Esiste in quanto serve alla nostra costruzione e noi siamo parte di essa . Non si può pensare alle interruzioni dei teorici né alla decorrenza ; non esistono periodi d ' oro né di bronzo , ma solo delle leggi misteriose per le quali il miracolo del genio viene a regolare le fasi di un ingranaggio . Si tratta allora solo di gente che è nota per il fatto dell ' arte e di gente che non è nota per questo . Pubblico , acquisti , congregazioni , critiche , col fatto dell ' arte abbiamo appreso che non c ' entrano . Subito che si guarda alla natura del fenomeno artistico alla sua posizione ed al suo svolgersi nel tempo . Una curiosa clausura che permetta tutti i contratti e le più assurde contaminazioni , in osmosi regolate e continue . Dal niente non può nascere l ' arte ; ma pure nessun incidente apparente la provoca , in conseguenza non crediamo alle scuole , ma all ' aria , al colore del cielo che ogni uomo apprende a suo modo come la sua costruzione comanda . Siamo portati perciò a dare massima importanza agli individui ed ai loro particolari contributi , non crediamo all ' arte di masse , né ai fenomeni popolareschi se non come fenomeni singoli , del resto lontanissimi dalla massa e considerati forme inferiori dai più . Non è più il tempo delle classifiche e delle categorie ; siamo stanchi delle definizioni , dei partiti presi e dei dogmi . Solo quando la libertà diventa una legge si può essere , nel nostro senso liberi ; per questo abbiamo fatto legge libertà più assoluta , libertà che non vuol dire anarchia . Solo così la storia può rimanere viva ed attuale , finché noi siamo vivi ed in atto . Così la storia diviene esperienza insieme alla nostra vita e noi non si diventa dei musei . Il museo è fermo , l ' artista è in movimento ; il documento è cronaca , la storia è vita . Così nella nostra curiosa libertà abbiamo scoperto il filo vivo della continuità e siamo diventati frutto di tutto quello che ci è servito . Naturalmente solo da una esperienza può nascere una selezione e si possono scoprire quei fatti già avvenuti nel passato che noi sentiamo vivere in noi ed accertiamo necessari al vivere della nostra arte . In questo senso la tradizione è legata all ' individuo secondo le reazioni che nell ' individuo provoca ; così ognuno di noi ha la sua tradizione se è vero che ha la sua arte . Ma la gioia di noi giovani è un ' altra , che è anche la nostra nuova forza , l ' esserci trovati in più d ' uno da Milano a Roma a Palermo a Venezia , ognuno nel suo mondo , vicini l ' uno all ' altro in una costellazione che diventa ogni tanto , all ' improvviso più ricca e più lucente .