StampaQuotidiana ,
CASTIGLIONE
DELLE
STIVIERE
,
31
.
-
In
questa
cara
e
piccola
città
dell
'
alto
Mantovano
,
che
si
affaccia
da
colline
bellissime
e
dai
ruderi
della
vecchia
rocca
,
quasi
alla
vista
del
Garda
,
"
l
'
Unità
"
ha
avuto
forse
la
più
grande
festa
.
I
compagni
di
Castiglione
,
sotto
la
guida
di
Severino
Negri
,
ispettore
della
Federazione
di
Mantova
,
l
'
avevano
agghindata
:
era
da
quattro
giorni
che
lavoravano
,
passando
l
'
ultima
notte
quasi
senza
dormire
.
Festoni
,
bandiere
,
scritte
luminose
alle
finestre
con
le
testate
di
tutta
la
nostra
stampa
,
da
"
l
'
Unità
"
a
"
Rinascita
"
,
dal
"
Calendario
dl
popolo
"
a
"
Vie
Nuove
"
,
a
"
Noi
Donne
"
,
un
palco
vasto
come
il
ponte
di
comando
di
una
nave
:
un
altoparlante
grande
come
la
tromba
del
giudizio
.
Quando
poi
siamo
giunti
da
Gottolengo
,
essi
stavano
lavorando
ancora
ed
hanno
continuato
a
lavorare
salutandoci
con
la
mano
.
La
Giustizia
con
la
bilancia
in
mano
sulla
colonna
della
piazza
e
Domenica
Calubini
,
in
piedi
col
suo
peplo
di
marmo
sul
piedistallo
della
fontana
,
ci
hanno
dato
il
benvenuto
della
vecchia
rocca
dei
Gonzaga
,
annunciandoci
alla
storia
,
che
spesso
si
è
fermata
da
queste
parti
a
portare
il
fragore
delle
battaglie
.
La
mattina
era
dolce
e
ventilata
ed
i
paesi
vicini
,
da
Goito
a
Solferino
,
sorridevano
alla
immagine
delle
vecchie
campagne
di
guerra
,
come
a
vecchie
stampe
colorate
nelle
quali
,
ora
,
pascolavano
le
mucche
di
un
pastore
sdraiato
sull
'
erba
e
correva
l
'
acqua
di
una
cascata
sino
a
lambire
le
mura
della
filanda
.
La
bella
cittadina
,
ove
pure
si
annidano
tanti
benpensanti
e
tanti
faccioni
(
così
,
nel
Mantovano
,
sono
chiamati
democristiani
e
fascisti
)
,
era
in
maniche
di
camicia
per
"
l
'
Unità
"
,
lavorava
cantando
,
cantava
lavorando
,
voleva
scrollarsi
di
dosso
l
'
inerzia
per
farsi
segnare
a
dito
non
più
come
una
pecora
nera
in
una
grande
provincia
rossa
,
ma
come
una
trincea
avanzata
del
socialismo
in
terra
bresciana
.
C
'
è
riuscito
al
di
là
di
ogni
aspettativa
e
l
'
organizzazione
di
cui
si
è
dimostrata
capace
era
così
sicura
,
così
vigilata
che
i
compagni
hanno
potuto
rompere
gli
schemi
ed
aprirsi
alla
spontaneità
più
commovente
,
e
quasi
alla
fantasia
,
senza
turbarla
.
I
compagni
della
Bassa
Mantovana
e
gli
stessi
compagni
del
Bresciano
hanno
aiutato
Castiglione
a
ritrovare
una
grande
sera
di
festa
,
a
mostrarla
ai
nemici
e
agli
avversari
,
all
'
arciprete
,
ai
democristiani
e
ai
fascisti
che
assistevano
al
comizio
:
sono
venuti
a
centinaia
e
centinaia
,
alcuni
facendo
,
fra
l
'
andata
e
il
ritorno
,
quasi
150
chilometri
di
viaggio
.
Alle
9
la
piazza
era
fitta
di
popolo
e
di
bandiere
sotto
il
cielo
stellato
:
i
canti
si
levavano
alti
nella
notte
verso
i
compagni
che
,
ancora
,
pedalavano
da
tutte
le
strade
per
raggiungere
la
città
.
Quanti
sindaci
dei
Comuni
democristiani
ci
erano
intorno
,
da
Mignoni
sindaco
di
Suzzara
,
ai
primi
cittadini
di
Marmirolo
,
di
Solferino
,
di
Volta
Mantovana
,
di
Castiglione
,
e
compagni
di
tutte
le
Sezioni
ci
stringevano
la
mano
,
venuti
con
ogni
mezzo
da
Guidizzolo
,
da
Goito
,
da
Desenzano
,
da
Solferino
,
da
Medole
,
da
Cavriago
,
che
è
una
roccaforte
del
clero
,
da
Castelgoffredo
,
da
Lonato
,
da
Acquafredda
,
da
Acquanegra
,
da
Castenedolo
,
da
Gonzaga
.
Centinaia
,
migliaia
di
compagni
:
volti
,
occhi
,
mani
di
vecchi
,
di
donne
,
di
bambini
,
di
uomini
di
fatica
.
I
compagni
di
Marmirolo
e
di
Pegognaga
,
lontana
70
chilometri
,
non
erano
giunti
:
pazientavamo
ad
aspettarli
.
Non
giungevano
,
ma
li
annunciavano
ormai
vicini
i
canti
che
tutti
udivano
nel
silenzio
che
si
era
fatto
sulla
piazza
.
Stavo
già
parlando
,
dopo
che
Negri
ed
il
compagno
Zanchi
delle
Federazione
di
Mantova
mi
avevano
presentato
,
spiegando
il
significato
della
festa
,
quando
li
abbiamo
visti
entrare
in
piazza
e
fendere
la
folla
già
assiepata
,
con
la
musica
ed
un
grande
striscione
in
testa
,
coperti
dagli
applausi
e
dagli
inni
.
Abbiamo
parlato
a
questa
folla
di
migliaia
di
amici
e
di
compagni
,
col
nostro
cuore
,
come
potevamo
,
e
al
di
là
delle
nostre
stesse
forze
.
Volevamo
ringraziarli
ad
uno
ad
uno
,
raggiungerli
con
lo
sguardo
e
con
la
voce
.
Parlavamo
a
tutte
le
case
di
Castiglione
,
a
quelle
chiuse
ed
a
quelle
aperte
,
perché
ci
ascoltassero
i
cittadini
di
buona
volontà
e
non
dimenticassero
la
loro
grande
serata
di
festa
.
Più
che
un
successo
,
è
stata
una
conferma
della
forza
organizzata
del
nostro
Partito
e
della
verità
del
messaggio
che
noi
,
ogni
sera
,
inviamo
al
Paese
perché
ci
ascolti
,
perché
ascolti
il
popolo
migliore
che
è
con
noi
,
intorno
a
noi
,
a
chiedere
che
siano
difese
la
pace
,
la
democrazia
e
il
lavoro
.
Un
sacco
di
grano
hanno
offerto
i
compagni
di
Castiglione
,
altro
grano
porteranno
alla
Sezione
i
contadini
.
Il
segretario
lo
venderà
,
spedendo
a
Fortini
il
ricavato
per
una
sottoscrizione
a
"
l
'
Unità
"
,
che
ricordi
la
grande
serata
passata
insieme
.
Ma
quanti
altri
piccoli
doni
i
compagni
non
hanno
voluto
offrirci
;
e
Dante
Bellini
e
Sfoi
ci
portavano
,
avvolte
in
un
giornale
,
le
pianelle
lavorate
con
le
loro
mani
,
e
Sergio
Borsadoli
un
pezzo
di
sapone
,
«
il
più
fine
»
,
tolto
dal
proprio
banco
di
profumiere
,
la
compagna
che
conoscemmo
a
Pescara
una
bottiglia
di
«
Sassolino
»
,
e
fiori
,
fiori
,
di
grandi
e
di
piccini
.
Eravamo
in
mezzo
ai
canti
,
in
mezzo
ai
brindisi
.
I
compagni
che
lasciavano
la
città
continuavano
a
mandarci
i
loro
saluti
da
lontano
,
dalla
notte
serena
in
cui
sul
cielo
,
in
mezzo
alle
alte
stelle
,
era
anche
apparsa
la
grande
stella
del
nostro
avvenire
.
La
portava
tra
le
braccia
Gavroche
,
l
'
angelo
della
carovana
.