StampaQuotidiana ,
Non
muovo
alcun
rimprovero
a
Lorenzo
Mondo
,
per
aver
pubblicato
quelle
note
di
Pavese
,
qualche
giorno
fa
.
Ha
aspettato
quarant
'
anni
prima
di
pubblicarle
;
infine
ha
pensato
che
si
trattava
d
'
un
documento
e
i
documenti
è
giusto
farli
conoscere
;
e
difatti
è
giusto
.
Se
fossi
stata
io
a
trovarle
,
non
le
avrei
pubblicate
;
ma
il
mio
rapporto
con
Pavese
era
di
stretta
amicizia
;
avrei
troppo
temuto
le
reazioni
che
potevano
suscitare
e
forse
le
avrei
distrutte
;
non
lo
so
.
Comunque
Lorenzo
Mondo
lo
capisco
e
non
posso
dargli
torto
.
Le
ha
accompagnate
con
un
commento
sommesso
e
discreto
.
Mi
addolora
però
profondamente
la
gran
polvere
,
il
clamore
che
ne
è
seguito
.
Pavese
,
per
quelle
note
,
è
stato
chiamato
fascista
,
filonazista
.
La
sua
figura
pubblica
è
stata
colpita
a
sassate
da
ogni
parte
.
Qualcuno
l
'
ha
difeso
.
Ma
il
clamore
e
la
polvere
hanno
coperto
ogni
argomentazione
pacata
e
sensata
.
I
morti
che
ci
sono
cari
,
noi
vorremmo
che
fossero
rispettati
.
Rispettarli
significa
astenersi
dal
sottoporli
a
un
processo
inquisitorio
.
Risparmiare
alla
loro
immagine
le
deduzioni
malevole
,
giudizi
affrettati
e
recisi
,
il
chiasso
futile
e
malevolo
dei
giornali
.
Ma
esiste
nel
nostro
tempo
uno
strano
e
insano
piacere
nell
'
infierire
contro
la
memoria
dei
morti
.
Nel
fare
strame
della
loro
vita
privata
e
pubblica
,
e
della
loro
opera
,
quando
un
opera
loro
ci
sia
rimasta
.
Ne
successo
a
Hemingway
,
a
Montale
,
a
Felice
Balbo
,
a
tanti
altri
in
varia
forma
e
varia
misura
.
Succede
oggi
a
Pavese
.
Prima
viene
fatta
di
loro
una
sorta
di
statua
,
mirabile
e
immobile
,
poi
la
statua
viene
presa
a
sassate
.
I
morti
,
nel
nostro
tempo
,
bisogna
che
si
aspettino
o
le
genuflessioni
che
vengono
tributate
ai
marmi
sacri
,
o
la
dimenticanza
,
o
le
sassate
.
Non
è
il
nostro
un
tempo
dove
i
morti
possano
convivere
felicemente
coi
vivi
.
Per
quanto
riguarda
Montale
,
non
c
'
è
dubbio
che
ha
agito
male
quando
ha
firmato
con
il
proprio
nome
le
pagine
scritte
da
un
altro
,
ma
è
ben
meschina
,
gretta
e
polverosa
la
furia
che
si
è
scatenata
su
questo
episodio
.
Su
Felice
Balbo
,
anni
fa
,
è
stato
costruito
un
castello
di
accuse
oscure
totalmente
inventate
,
ordite
chissà
a
quale
scopo
da
qualche
mente
perversa
.
Era
una
fra
le
persone
più
limpide
che
ci
siano
mai
state
.
Su
Pavese
,
non
è
stato
inventato
nulla
,
quelle
note
esistono
,
scritte
dalla
sua
mano
.
Ma
la
vita
d
'
un
uomo
è
vasta
,
ed
è
fatta
di
istanti
dei
quali
non
sappiamo
nulla
,
di
atti
nobili
e
meno
nobili
,
di
pensieri
scritti
in
qualche
lettera
o
in
qualche
quaderno
,
poi
contraddetti
da
nuovi
pensieri
o
dal
comportamento
nel
corso
degli
anni
.
Ne
fatta
di
colpe
,
di
rimorsi
,
di
sacrifici
e
azioni
generose
che
a
tutti
resteranno
per
sempre
ignoti
.
Che
senso
ha
processare
un
essere
umano
che
fino
a
ieri
appariva
senza
colpa
,
da
parte
di
chi
non
l
'
ha
mai
conosciuto
e
l
'
ha
conosciuto
poco
e
male
,
o
di
chi
è
nato
molto
dopo
la
sua
morte
?
E
soprattutto
perché
tanto
insano
piacere
nel
fare
strage
della
sua
memoria
,
deturpare
la
sua
immagine
e
renderla
del
tutto
irriconoscibile
a
quanti
l
'
hanno
amata
?
Nessi
ne
conservano
i
veri
connotati
stampati
negli
occhi
,
e
tuttavia
si
sentono
persi
,
come
se
quei
connotati
non
fossero
mai
stati
veri
.
Pavese
è
morto
quarant
'
anni
fa
.
Quelli
che
l
'
hanno
conosciuto
nell
'
intimo
sono
ormai
pochi
:
una
misera
minoranza
.
Pochi
ormai
sono
in
grado
di
evocarne
la
fisionomia
vera
,
i
gesti
,
i
passi
,
la
voce
.
Una
persona
umana
è
fatta
anche
di
questo
:
non
soltanto
delle
pagine
che
ha
scritto
o
delle
idee
che
aveva
.
La
cosa
onesta
che
si
deve
fare
nei
riguardi
d
'
un
morto
,
se
era
uno
scrittore
,
è
leggere
le
sue
opere
,
scrutarne
il
significato
e
prediligerne
le
migliori
;
quelle
che
ci
sembrano
le
migliori
.
Di
uno
scrittore
che
è
morto
,
è
importante
il
meglio
;
il
peggio
va
accantonato
in
disparte
.
E
tuttavia
anche
il
peggio
deve
essere
conosciuto
,
indagato
e
studiato
:
ma
in
disparte
.
Ne
in
qualche
modo
è
lo
stesso
per
ogni
persona
umana
:
non
si
capisce
bene
perché
,
ma
dopo
che
è
morta
,
il
meglio
che
aveva
lo
vediamo
salire
in
superficie
,
e
il
peggio
calare
nel
buio
:
ed
è
il
meglio
che
vogliamo
ricordare
di
più
.
Quelle
note
di
Pavese
che
sono
state
pubblicate
ora
mi
hanno
turbato
,
non
voglio
negarlo
.
So
bene
che
pensava
e
scriveva
a
volte
delle
assurdità
.
La
sua
straordinaria
intelligenza
non
glielo
impediva
.
Di
politica
non
capiva
niente
,
e
quelle
note
sono
per
la
massima
parte
politiche
.
Non
le
ha
stracciate
:
non
stracciava
mai
niente
.
Mi
ha
ferito
soprattutto
,
in
quelle
note
,
quanto
lui
scriveva
sulla
Germania
di
Hitler
.
Le
atrocità
dei
tedeschi
,
dice
,
non
sono
diverse
dalle
atrocità
compiute
nella
Rivoluzione
francese
.
Scriveva
così
nel
'42
,
mentre
gli
ebrei
morivano
a
milioni
nei
campi
di
sterminio
,
nel
modo
che
sappiamo
.
Allora
,
sui
campi
di
sterminio
,
non
sapevamo
tutta
la
verità
,
ma
si
sapeva
pure
che
quanto
stava
succedendo
agli
ebrei
in
Germania
era
qualcosa
di
intollerabile
per
il
nostro
pensiero
.
Sul
fascismo
,
su
Mussolini
,
sulla
guerra
,
dice
delle
frasi
grottesche
.
Fanno
un
'
immensa
rabbia
,
ma
chi
l
'
ha
conosciuto
,
Pavese
,
ricorda
che
era
bastian
contrario
.
L
'
Italia
stava
perdendo
la
guerra
,
nel
'42
,
e
lui
parla
di
vittoria
.
Il
fascismo
,
non
c
'
era
ormai
più
nessuno
in
Italia
che
non
ne
auspicasse
la
fine
,
e
lui
si
domanda
se
non
era
forse
una
cosa
buona
.
Non
le
ha
incluse
nel
suo
diario
,
quelle
note
,
ma
non
le
ha
stracciate
.
Avrà
forse
pensato
che
potevano
essergli
di
qualche
utilità
per
ricostruire
se
stesso
,
in
un
certo
periodo
,
per
osservare
un
giorno
i
percorsi
capricciosi
del
proprio
pensiero
?
per
conservare
il
peggio
di
se
stesso
?
Ma
le
frasi
sulla
Germania
di
Hitler
,
chi
gli
ha
voluto
bene
le
ripensa
con
vivo
turbamento
.
Tuttavia
chi
gli
ha
voluto
bene
non
gli
toglie
certo
una
sola
stilla
d
'
affetto
.
Mi
trovo
d
'
accordo
con
quanto
ha
detto
di
lui
Luisa
Sturani
:
era
come
un
ragazzo
:
la
sera
s
'
addormentava
con
un
'
idea
e
la
mattina
dopo
si
svegliava
con
l
'
idea
opposta
.
Così
succede
ai
ragazzi
.
Usava
scrivere
tutto
quello
che
gli
passava
per
la
testa
.
Che
sia
stato
fino
all
'
ultimo
un
adolescente
,
è
sicuro
.
Ha
portato
avanti
la
propria
esistenza
in
maniera
assurda
,
con
un
carico
di
ossessioni
e
di
fissazioni
che
non
è
mai
riuscito
a
buttare
via
;
e
,
come
fanno
gli
adolescenti
,
ubbidiva
a
discipline
e
privazioni
insensate
e
severe
,
che
si
era
imposto
da
sé
.
E
riuscito
a
rifiutarsi
ostinatamente
tutto
quello
che
desiderava
,
per
una
dolorosa
difficoltà
a
vivere
ma
anche
per
qualche
severa
ingiunzione
mentale
:
desiderava
avere
una
moglie
,
una
casa
:
e
non
le
ebbe
mai
.
Da
giovane
,
diceva
che
si
sarebbe
scelto
per
moglie
una
ragazza
opaca
,
insignificante
,
docile
,
che
occupasse
nella
sua
vita
pochissimo
spazio
:
«
Una
donna
che
,
pregata
,
volesse
dar
mano
alla
casa
»
.
Sono
versi
di
Lavorare
stanca
.
In
seguito
,
questo
sogno
lo
cancellò
.
Cadeva
sempre
con
delle
donne
che
lo
rendevano
infelice
:
donne
forti
,
autoritarie
,
sfuggenti
,
nervose
,
radiose
e
tigresche
:
amando
in
verità
il
dolore
e
le
bufere
che
scatenavano
nella
sua
anima
.
E
tuttavia
l
'
antica
moglie
opaca
ogni
tanto
ricompariva
nella
sua
immaginazione
.
Le
donne
erano
al
centro
dei
suoi
pensieri
:
un
mondo
a
cui
non
gli
riusciva
di
accostarsi
senza
febbre
,
dolore
e
strazio
.
Chiamarlo
fascista
è
una
follia
pura
.
Chi
l
'
ha
conosciuto
vivo
,
chi
è
in
grado
di
evocarne
la
figura
,
i
gesti
,
il
comportamento
,
il
senso
stesso
della
sua
esistenza
,
sa
bene
come
egli
fosse
l
'
esatto
contrario
di
quello
che
il
fascismo
è
stato
.
Tutto
quanto
formava
lo
spirito
del
fascismo
era
assente
dalla
sua
persona
.
Lui
era
un
uomo
schivo
,
scontroso
,
amante
del
silenzio
e
dell
'
ombra
.
Il
fascismo
era
violento
e
declamatorio
,
vociante
nelle
piazze
e
nelle
strade
.
Lui
era
solitario
e
taciturno
;
e
incapace
di
fare
offesa
alla
piuma
d
'
un
passero
.
Nel
giudicarlo
,
chi
legge
quelle
sue
note
e
si
sdegna
per
le
storture
del
suo
pensiero
,
o
chi
lo
condanna
per
non
essersi
lui
battuto
durante
la
Resistenza
e
per
essersi
nascosto
,
non
dovrebbe
dimenticare
che
otto
anni
dopo
,
sette
anni
dopo
si
è
ucciso
:
e
un
suicidio
ha
sempre
infinite
motivazioni
,
fra
le
quali
è
presente
,
sempre
o
quasi
sempre
,
un
senso
di
colpa
,
un
carico
insopportabile
di
rimorsi
,
giusti
o
ingiusti
,
ma
sempre
disperati
.
Perciò
chi
lo
condanna
,
questo
lo
dovrebbe
mettere
in
conto
;
e
certo
ogni
suicidio
va
contemplato
a
sé
;
ma
guardando
al
suicidio
di
Pavese
mi
sembra
debba
cadere
ogni
sdegno
o
collera
,
e
debba
essergli
dato
quel
rispetto
che
è
dovuto
all
'
estrema
disperazione
.
Ai
suoi
amici
,
Pavese
ha
dato
molto
,
e
ha
insegnato
molto
:
ha
insegnato
o
cercato
d
'
insegnare
la
serietà
nel
lavoro
,
il
disinteresse
,
l
'
indifferenza
alla
gloria
.
Ha
insegnato
la
pietà
.
Chi
era
allora
colpito
da
sventure
,
ne
ricorda
la
dedizione
,
la
generosità
,
la
gentile
e
sconfinata
pazienza
.
Ai
suoi
amici
,
ha
anche
insegnato
la
forza
nel
sopportare
il
dolore
;
questa
forza
lui
non
l
'
ha
avuta
,
ma
ne
sapeva
la
necessità
,
ed
essa
era
in
qualche
modo
presente
nelle
pieghe
della
sua
faccia
,
nei
suoi
modi
,
nel
suo
passo
rapido
e
solitario
.
Tuttavia
nessuno
dei
suoi
amici
l
'
ha
mai
considerato
un
maestro
di
vita
o
un
maestro
di
pensiero
:
troppe
volte
pensava
delle
assurdità
;
e
troppo
lo
vedevano
condurre
la
sua
propria
vita
in
un
modo
ostinato
,
sofferente
,
tortuoso
e
maldestro
:
la
sua
grande
intelligenza
,
matura
,
complicata
,
adulta
,
contrastava
con
l
'
immaturità
della
sua
indole
,
con
la
nativa
semplicità
del
suo
essere
;
e
non
gli
ha
dato
mai
alcun
soccorso
nei
rapporti
col
prossimo
,
nei
sentieri
dell
'
esistenza
:
e
anzi
gli
ha
sbarrato
la
strada
.
Ne
è
stato
un
narratore
e
un
poeta
;
così
è
giusto
e
onesto
che
sia
ricordato
;
e
anche
è
stato
uno
degli
uomini
più
appassionati
,
più
umili
e
meno
cinici
che
siano
mai
passati
su
questa
terra
.
StampaQuotidiana ,
Dicono
che
il
crocifisso
deve
essere
tolto
dalle
aule
della
scuola
.
Il
nostro
è
uno
stato
laico
che
non
ha
diritto
di
imporre
che
nelle
aule
ci
sia
il
crocifisso
.
La
signora
Maria
Vittoria
Montagnana
,
insegnante
a
Cuneo
,
aveva
tolto
il
crocefisso
dalle
pareti
della
sua
classe
.
Le
autorità
scolastiche
le
hanno
imposto
di
riappenderlo
.
Ora
si
sta
battendo
per
poterlo
togliere
di
nuovo
,
e
perché
lo
tolgano
da
tutte
le
classi
nel
nostro
Paese
.
Per
quanto
riguarda
la
sua
propria
classe
,
ha
pienamente
ragione
.
Però
a
me
dispiace
che
il
crocefisso
scompaia
per
sempre
da
tutte
le
classi
.
Mi
sembra
una
perdita
.
Tutte
o
quasi
tutte
le
persone
che
conosco
dicono
che
va
tolto
.
Altre
dicono
che
è
una
cosa
di
nessuna
importanza
.
I
problemi
sono
tanti
e
drammatici
,
nella
scuola
e
altrove
,
e
questo
è
un
problema
da
nulla
.
È
vero
.
Pure
,
a
me
dispiace
che
il
crocefisso
scompaia
.
Se
fossi
un
insegnante
,
vorrei
che
nella
mia
classe
non
venisse
toccato
.
Ogni
imposizione
delle
autorità
è
orrenda
,
per
quanto
riguarda
il
crocefisso
sulle
pareti
.
Non
può
essere
obbligatorio
appenderlo
.
Però
secondo
me
non
può
nemmeno
essere
obbligatorio
toglierlo
.
Un
insegnante
deve
poterlo
appendere
,
se
lo
vuole
,
e
toglierlo
se
non
vuole
.
Dovrebbe
essere
una
libera
scelta
.
Sarebbe
giusto
anche
consigliarsi
con
i
bambini
.
Se
uno
solo
dei
bambini
lo
volesse
,
dargli
ascolto
e
ubbidire
.
A
un
bambino
che
desidera
un
crocefisso
appeso
al
muro
,
nella
sua
classe
,
bisogna
ubbidire
.
Il
crocifisso
in
classe
non
può
essere
altro
che
l
'
espressione
di
un
desiderio
.
I
desideri
,
quando
sono
innocenti
,
vanno
rispettati
.
L
'
ora
di
religione
è
una
prepotenza
politica
.
È
una
lezione
.
Vi
si
spendono
delle
parole
.
La
scuola
è
di
tutti
,
cattolici
e
non
cattolici
.
Perchè
vi
si
deve
insegnare
la
religione
cattolica
?
Ma
il
crocifisso
non
insegna
nulla
.
Tace
.
L
'
ora
di
religione
genera
una
discriminazione
fra
cattolici
e
non
cattolici
,
fra
quelli
che
restano
nella
classe
in
quell
'
ora
e
quelli
che
si
alzano
e
se
ne
vanno
.
Ma
il
crocifisso
non
genera
nessuna
discriminazione
.
Tace
.
È
l
'
immagine
della
rivoluzione
cristiana
,
che
ha
sparso
per
il
mondo
l
'
idea
dell
'
uguaglianza
fra
gli
uomini
fino
allora
assente
.
La
rivoluzione
cristiana
ha
cambiato
il
mondo
.
Vogliamo
forse
negare
che
ha
cambiato
il
mondo
?
Sono
quasi
duemila
anni
che
diciamo
"
prima
di
Cristo
"
e
"
dopo
Cristo
"
.
O
vogliamo
forse
smettere
di
dire
così
?
Il
crocifisso
non
genera
nessuna
discriminazione
.
È
muto
e
silenzioso
.
C
'
è
stato
sempre
.
Per
i
cattolici
,
è
un
simbolo
religioso
.
Per
altri
,
può
essere
niente
,
una
parte
dei
muro
.
E
infine
per
qualcuno
,
per
una
minoranza
minima
,
o
magari
per
un
solo
bambino
,
può
essere
qualcosa
dì
particolare
,
che
suscita
pensieri
contrastanti
.
I
diritti
delle
minoranze
vanno
rispettati
.
Dicono
che
da
un
crocifisso
appeso
al
muro
,
in
classe
,
possono
sentirsi
offesi
gli
scolari
ebrei
.
Perché
mai
dovrebbero
sentirsene
offesi
gli
ebrei
?
Cristo
non
era
forse
un
ebreo
e
un
perseguitato
,
e
non
è
forse
morto
nel
martirio
,
come
è
accaduto
a
milioni
di
ebrei
nei
lager
?
Il
crocifisso
è
il
segno
del
dolore
umano
.
La
corona
di
spine
,
i
chiodi
,
evocano
le
sue
sofferenze
.
La
croce
che
pensiamo
alta
in
cima
al
monte
,
è
il
segno
della
solitudine
nella
morte
.
Non
conosco
altri
segni
che
diano
con
tanta
forza
il
senso
del
nostro
umano
destino
.
Il
crocifisso
fa
parte
della
storia
del
mondo
.
Per
i
cattolici
,
Gesù
Cristo
è
il
figlio
di
Dio
.
Per
i
non
cattolici
,
può
essere
semplicemente
l
'
immagine
di
uno
che
è
stato
venduto
,
tradito
,
martoriato
ed
è
morto
sulla
croce
per
amore
di
Dio
e
dei
prossimo
.
Chi
è
ateo
,
cancella
l
'
idea
di
Dio
ma
conserva
l
'
idea
dei
prossimo
.
Si
dirà
che
molti
sono
stati
venduti
,
traditi
e
martoriati
per
la
propria
fede
,
per
il
prossimo
,
per
le
generazioni
future
,
e
di
loro
sui
muri
delle
scuole
non
c
'
è
immagine
.
È
vero
,
ma
il
crocifisso
li
rappresenta
tutti
.
Come
mai
li
rappresenta
tutti
?
Perché
prima
di
Cristo
nessuno
aveva
mai
detto
che
gli
uomini
sono
uguali
e
fratelli
tutti
,
ricchi
e
poveri
,
credenti
e
non
credenti
,
ebrei
e
non
ebrei
e
neri
e
bianchi
,
e
nessuno
prima
di
lui
aveva
detto
che
nel
centro
della
nostra
esistenza
dobbiamo
situare
la
solidarietà
fra
gli
uomini
.
E
di
esser
venduti
,
traditi
e
martoriati
e
ammazzati
per
la
propria
fede
,
nella
vita
può
succedere
a
tutti
.
A
me
sembra
un
bene
che
i
ragazzi
,
i
bambini
,
lo
sappiano
fin
dai
banchi
della
scuola
.
Gesù
Cristo
ha
portato
la
croce
.
A
tutti
noi
è
accaduto
o
accade
di
portare
sulle
spalle
il
peso
di
una
grande
sventura
.
A
questa
sventura
diamo
il
nome
di
croce
,
anche
se
non
siamo
cattolici
,
perché
troppo
forte
e
da
troppi
secoli
è
impressa
l
'
idea
della
croce
nel
nostro
pensiero
.
Tutti
,
cattolici
e
laici
portiamo
o
porteremo
il
peso
,
di
una
sventura
,
versando
sangue
e
lacrime
e
cercando
di
non
crollare
.
Questo
dice
il
crocifisso
.
Lo
dice
a
tutti
,
mica
solo
ai
cattolici
.
Alcune
parole
di
Cristo
,
le
pensiamo
sempre
,
e
possiamo
essere
laici
,
atei
o
quello
che
si
vuole
,
ma
fluttuano
sempre
nel
nostro
pensiero
ugualmente
.
Ha
detto
"
ama
il
prossimo
come
te
stesso
"
.
Erano
parole
già
scritte
nell
'
Antico
Testamento
,
ma
sono
divenute
il
fondamento
della
rivoluzione
cristiana
.
Sono
la
chiave
di
tutto
.
Sono
il
contrario
di
tutte
le
guerre
.
Il
contrario
degli
aerei
che
gettano
le
bombe
sulla
gente
indifesa
.
Il
contrario
degli
stupri
e
dell
'
indifferenza
che
tanto
spesso
circonda
le
donne
violentate
nelle
strade
.
Si
parla
tanto
di
pace
,
ma
che
cosa
dire
,
a
proposito
della
pace
,
oltre
a
queste
semplici
parole
?
Sono
l
'
esatto
contrario
del
modo
in
cui
oggi
siamo
e
viviamo
.
Ci
pensiamo
sempre
,
trovando
esattamente
difficile
amare
noi
stessi
e
amare
il
prossimo
più
difficile
ancora
,
o
anzi
forse
completamente
impossibile
,
e
tuttavia
sentendo
che
là
è
la
chiave
di
tutto
.
Il
crocifisso
queste
parole
non
le
evoca
,
perché
siamo
abituati
a
veder
quel
piccolo
segno
appeso
,
e
tante
volte
ci
sembra
non
altro
che
una
parte
dei
muro
.
Ma
se
ci
viene
di
pensare
che
a
dirle
è
stato
Cristo
,
ci
dispiace
troppo
che
debba
sparire
dal
muro
quel
piccolo
segno
.
Cristo
ha
detto
anche
:
"
Beati
coloro
che
hanno
fame
e
sete
di
giustizia
perchè
saranno
saziati
"
.
Quando
e
dove
saranno
saziati
?
In
cielo
,
dicono
i
credenti
.
Gli
altri
invece
non
sanno
né
quando
né
dove
,
ma
queste
parole
fanno
,
chissà
perché
,
sentire
la
fame
e
la
sete
di
giustizia
più
severe
,
più
ardenti
e
più
forti
.
Cristo
ha
scacciato
i
mercanti
dal
Tempio
.
Se
fosse
qui
oggi
non
farebbe
che
scacciare
mercanti
.
Per
i
veri
cattolici
,
deve
essere
arduo
e
doloroso
muoversi
nel
cattolicesimo
quale
è
oggi
,
muoversi
in
questa
poltiglia
schiumosa
che
è
diventato
il
cattolicesimo
,
dove
politica
e
religione
sono
sinistramente
mischiate
.
Deve
essere
arduo
e
doloroso
,
per
loro
,
districare
da
questa
poltiglia
l
'
integrità
e
la
sincerità
della
propria
fede
.
lo
credo
che
i
laici
dovrebbero
pensare
più
spesso
ai
veri
cattolici
.
Semplicemente
per
ricordarsi
che
esistono
,
e
studiarsi
di
riconoscerli
,
nella
schiumosa
poltiglia
che
è
oggi
il
mondo
cattolico
e
che
essi
giustamente
odiano
.
Il
crocifisso
fa
parte
della
storia
del
mondo
.
I
modi
di
guardarlo
e
non
guardarlo
sono
,
come
abbiamo
detto
,
molti
.
Oltre
ai
credenti
e
non
credenti
,
ai
cattolici
falsi
e
veri
,
esistono
anche
quelli
che
credono
qualche
volta
sì
e
qualche
volta
no
.
Essi
sanno
bene
una
cosa
sola
,
che
il
credere
,
e
il
non
credere
vanno
e
vengono
come
le
onde
dei
mare
.
Hanno
le
idee
,
in
genere
,
piuttosto
confuse
e
incerte
.
Soffrono
di
cose
di
cui
nessuno
soffre
.
Amano
magari
il
crocifisso
e
non
sanno
perché
.
Amano
vederlo
sulla
parete
.
Certe
volte
non
credono
a
nulla
.
È
tolleranza
consentire
a
ognuno
di
costruire
intorno
a
un
crocifisso
i
più
incerti
e
contrastanti
pensieri
.