StampaQuotidiana ,
No
,
non
mi
riferisco
al
celebre
racconto
olandese
di
Edgar
A
.
Poe
.
Il
diavolo
è
entrato
nella
Democrazia
cristiana
.
C
'
era
da
aspettarselo
!
Io
non
ho
mai
visto
il
diavolo
e
me
ne
dispiace
.
Credo
che
morirò
senza
avergli
potuto
parlare
a
tu
per
tu
e
senza
aver
goduto
alla
fonte
lo
scroscio
della
sua
risata
cosmica
.
Sì
,
confesso
di
aver
avuto
sempre
una
forte
simpatia
per
il
Maligno
,
non
tanto
per
quei
due
corni
che
i
chiericati
(
essi
lo
conoscono
da
vicino
)
dicono
gli
adornino
il
capo
o
per
il
suo
viso
arguto
o
per
la
lunga
coda
avvolgente
o
per
l
'
intelligenza
che
gli
sprizza
dagli
occhi
,
quanto
per
le
sue
diavolerie
,
per
la
sua
arte
naturalmente
diabolica
di
promuovere
il
bene
sollecitando
il
male
.
Ora
sembra
sia
andato
a
ficcarsi
nel
campanile
della
grossa
parrocchia
democristiana
.
È
stato
visto
aggirarsi
sotto
i
tavoli
di
Piazza
del
Gesù
,
ammiccare
dagli
armadi
del
Viminale
,
saltabeccare
negli
uffici
del
ministro
dell
'
agricoltura
.
Ha
osato
perfino
presenziare
i
lavori
della
commissione
dei
49
parlamentari
democristiani
convocata
per
irrobustire
la
nota
riforma
agraria
De
Gasperi
-
Segni
e
terminata
in
una
diabolica
confusione
.
A
pensarci
su
,
non
è
da
oggi
che
il
Maligno
si
aggira
in
campo
democristiano
.
Vi
ricordate
quando
,
durante
la
campagna
elettorale
,
De
Gasperi
ci
fece
sapere
che
sentiva
attorno
a
sé
odore
di
zolfo
?
Ci
sarebbe
da
chiedersi
dove
si
trovava
il
Maligno
il
18
aprile
(
1948
)
.
Domanda
ingenua
e
un
tantino
eretica
.
Il
diavolo
ha
i
suoi
misteri
incomprensibili
a
noi
mortali
.
Forse
ha
voluto
che
i
democristiani
fossero
abbrustoliti
a
fuoco
lento
.
Chi
può
comprendere
le
diavolerie
del
diavolo
?
È
certo
che
da
allora
ne
ha
fatto
di
tutti
i
colori
,
in
campo
democristiano
.
Giorno
per
giorno
,
con
quella
perfidia
che
lo
distingue
,
si
è
messo
a
fare
tanti
dispetti
ai
dirigenti
governativi
e
ai
loro
coalizzati
,
che
questi
non
ne
hanno
più
azzeccato
una
.
Basti
limitarsi
alla
politica
agraria
democristiana
,
alle
vicende
dei
programmi
,
dei
progetti
e
delle
leggi
agrarie
democristiane
dopo
il
18
aprile
,
per
rilevare
la
raffinatezza
veramente
diabolica
della
loro
ispirazione
.
Tutto
è
stato
fatto
e
viene
fatto
in
questo
campo
per
creare
il
disordine
e
gettare
la
confusione
.
Il
Maligno
è
entrato
in
corpo
al
ministro
Segni
,
il
quale
ne
soffre
anche
fisicamente
:
domina
le
riunioni
dei
tecnici
,
dei
consulenti
ministeriali
,
degli
uffici
legislativi
.
Così
che
a
un
programma
annunciato
,
ne
succede
un
altro
contrario
al
primo
,
il
quale
è
«
provvisoriamente
definitivo
»
.
De
Gasperi
comincia
col
dire
:
«
Ci
siamo
»
(
Pasqua
1949
)
;
poi
avverte
che
«
stiamo
per
esservi
»
(
novembre
1949
)
,
e
infine
ammicca
che
«
ci
saremo
»
(
gennaio
1950
)
.
E
intanto
vi
sono
leggi
favorevoli
ai
contadini
che
non
vengono
applicate
;
vi
sono
leggi
fatte
apposta
per
non
essere
applicate
,
come
quelle
sulle
terre
incolte
o
insufficientemente
coltivate
;
vi
sono
progetti
di
legge
,
annunciati
con
gran
chiasso
,
insabbiati
poi
nelle
Camere
,
anche
dopo
che
il
governo
le
ha
opportunamente
svuotate
.
Da
tre
anni
il
governo
annuncia
la
riforma
agraria
e
altre
riforme
sociali
.
Ed
ecco
che
ti
fa
la
legge
Silana
,
che
è
come
il
piccolo
naviglio
e
non
potrà
camminare
.
Il
governo
dice
:
«
Questo
è
un
inizio
.
Il
bello
verrà
poi
!
»
.
Finalmente
annuncia
il
bello
.
La
sua
riforma
generale
è
pronta
.
Ma
ne
mette
fuori
un
pezzo
,
uno
«
stralcio
»
,
da
discutersi
prima
della
legge
generale
e
che
presenta
alla
Camera
dei
deputati
.
È
chiaro
che
il
diavolo
la
fa
da
padrone
al
Viminale
.
La
legge
generale
arriva
ed
è
presentata
,
invece
,
al
senato
,
in
modo
che
la
Camera
discuta
una
parte
del
tutto
e
il
Senato
discuta
il
tutto
(
senza
la
parte
)
.
La
confusione
aumenta
.
Ma
il
progetto
di
legge
generale
presentato
non
è
quello
definitivo
perché
il
campo
democristiano
è
sottosopra
.
C
'
è
chi
vuole
il
progetto
Segni
e
chi
vuole
quello
De
Martino
,
perché
il
primo
è
una
«
riforma
»
e
il
secondo
è
la
«
non
riforma
»
.
Viene
nominata
una
commissione
,
detta
dei
49
,
la
quale
deve
irrobustire
il
progetto
Segni
con
i
sieri
del
De
Martino
.
È
come
virilizzare
un
uomo
deboluccio
con
il
metodo
della
castrazione
.
I
49
si
riuniscono
,
tempestano
,
osi
urtano
(
c
'
è
il
diavolo
)
,
tirano
di
qua
,
tirano
di
là
,
chiedono
,
pretendono
,
cedono
(
«
tu
midi
una
cosa
a
me
,
io
ti
do
una
cosa
a
te
»
)
e
modificano
la
legge
generale
,
e
quindi
lo
«
stralcio
»
.
Bisogna
,
dunque
,
ricominciare
.
Ma
la
modificazione
non
è
definitiva
.
«
Faisons
du
bruit
»
,
diceva
l
'
amico
tarasconese
di
Tartarino
,
nei
momenti
di
eccitazione
fragorosa
.
«
Facciamo
del
chiasso
!
»
Così
sembra
che
si
faccia
qualche
cosa
.
In
realtà
non
si
fa
altro
che
della
confusione
.
I
soli
democristiani
che
sappiano
cosa
vogliono
sono
gli
avversari
decisi
di
ogni
riforma
agraria
.
Gli
altri
annaspano
in
una
materia
di
cui
non
sanno
la
composizione
.
Sulla
contesa
si
elevano
voci
tonanti
:
«
Occorre
svuotare
il
comunismo
!
»
.
Ma
l
'
operazione
non
si
può
fare
con
poca
spesa
e
lasciando
sostanzialmente
le
cose
come
stanno
.
Altri
dicono
:
«
Aveva
ragione
quel
professore
che
voleva
seppellire
il
"
gatto
morto
"
della
riforma
agraria
.
Finiamola
con
la
demagogia
!
»
.
L
'
affare
si
imbroglia
maledettamente
.
E
il
diavolo
sghignazza
,
perché
ci
ha
messo
la
coda
,
che
è
lunga
e
avvolgente
.
Credo
che
gli
esorcismi
non
serviranno
a
nulla
.