StampaQuotidiana ,
L
'
ultima
sessione
del
Concilio
non
si
apre
nel
clima
di
grandi
speranze
che
in
molti
-
non
in
chi
da
anni
segue
attentamente
la
vita
della
Chiesa
-
ne
avevano
accompagnato
gli
inizi
.
Non
ci
saranno
ritorni
di
fratelli
separati
;
probabilmente
usciranno
attenuati
od
edulcorati
i
testi
su
cui
più
si
appuntava
l
'
attenzione
generale
,
quello
in
tema
di
libertà
religiosa
,
l
'
altro
che
avrebbe
dovuto
togliere
all
'
antisemitismo
ogni
arma
suscettibile
di
passare
come
di
marca
cattolica
.
Attraverso
la
già
pubblicata
costituzione
dogmatica
"
De
Ecclesia
"
sappiamo
che
,
con
tutte
le
parole
di
alto
rispetto
per
la
dignità
dei
vescovi
,
nulla
è
mutato
alle
posizioni
poste
dal
primo
Concilio
Vaticano
;
viene
ribadito
che
il
corpo
dei
vescovi
ha
potere
solo
quando
agisce
con
il
Papa
,
che
quanto
questi
dispone
ha
valore
immediato
,
non
per
il
consenso
della
Chiesa
(
e
che
non
si
sia
mosso
alcun
passo
verso
un
episcopalismo
,
non
è
ragione
di
rammarico
per
chi
teme
la
debolezza
degli
episcopati
nazionali
di
fronte
al
potere
politico
od
alle
passioni
popolari
)
.
La
medesima
Costituzione
parla
di
una
dignità
e
di
un
apostolato
dei
laici
,
ma
in
nulla
modifica
la
posizione
loro
fatta
dal
vecchio
diritto
canonico
.
Non
sembra
probabile
che
si
abbia
qualche
novità
sensazionale
:
diaconi
coniugati
od
una
norma
generale
che
autorizzi
il
sacerdote
a
ritornare
al
secolo
ed
a
contrarre
matrimonio
quando
non
si
senta
più
pari
al
suo
compito
.
Quel
che
invece
sicuramente
rimarrà
,
sarà
il
clima
di
distensione
nei
rapporti
con
le
altre
confessioni
ed
altresì
con
quanti
,
pure
dichiarando
di
non
avere
la
fede
,
non
siano
oppositori
della
Chiesa
,
non
cerchino
di
distruggere
la
fede
altrui
.
La
prevalenza
dei
latini
sui
cattolici
di
rito
e
tradizione
orientale
trova
termine
;
si
ammette
nella
Costituzione
dedicata
alla
Chiesa
d
'
oriente
che
siano
possibili
matrimoni
tra
cattolici
ed
acattolici
con
la
semplice
presenza
di
un
sacerdote
,
ma
senza
seguire
il
rito
dei
cattolici
;
si
ammette
,
sia
pure
eccezionalmente
,
la
possibilità
di
funzioni
sacre
celebrate
insieme
con
gli
appartenenti
a
Chiese
separate
da
Roma
.
Il
decreto
sull
'
ecumenismo
,
pieno
di
rispetto
per
le
Chiese
sedicenti
ortodosse
,
è
pur
riguardoso
nei
pochi
paragrafi
destinati
ai
protestanti
;
naturalmente
parte
dal
principio
che
la
Chiesa
soltanto
ha
la
pienezza
della
verità
;
onde
riprova
certo
irenismo
che
per
venire
incontro
ai
separati
danneggerebbe
la
purezza
della
dottrina
cattolica
cd
oscurerebbe
il
suo
senso
genuino
.
Nella
Costituzione
sulla
Chiesa
,
quel
che
è
detto
della
Vergine
non
allarga
ulteriormente
il
fossato
che
separa
dai
protestanti
.
Fuori
delle
Costituzioni
e
del
diritto
scritto
,
pare
certo
che
il
clima
è
molto
mutato
,
e
probabilmente
senza
ritorni
,
da
quello
ch
'
era
ancora
trent
'
anni
or
sono
;
non
c
'
è
più
l
'
orrore
per
il
sacerdote
che
ha
dismesso
l
'
abito
e
si
è
sposato
;
oggi
il
vescovo
benefico
,
veramente
paterno
,
è
più
considerato
di
quello
grande
costruttore
di
seminari
e
di
chiese
per
cui
riusciva
a
trovare
fondi
,
grande
manipolatore
di
elezioni
.
Delusione
per
l
'
evoluzione
seguita
dal
giorno
dell
'
apertura
del
Concilio
?
In
certi
ambienti
,
più
d
'
oltr
'
Alpe
che
italiani
,
sicuramente
sì
.
Ma
sarebbe
scambiare
la
minor
parte
con
la
massa
dei
cattolici
parlare
di
delusione
senz
'
altro
.
Invero
oggi
più
che
mai
lo
schieramento
cattolico
è
così
vasto
e
con
tale
diversità
di
posizioni
,
che
resta
impossibile
valutare
in
termini
generali
.
Ci
sono
quelli
che
vorrebbero
tornare
alla
purezza
evangelica
,
alla
Chiesa
povera
,
e
quelli
attaccati
più
che
mai
al
clima
costantiniano
,
ai
concordati
,
allo
Stato
che
paga
le
congrue
,
al
braccio
secolare
.
Ci
sono
quelli
cui
il
catechismo
,
certe
dottrine
tradizionali
,
certe
devozioni
sembrano
scorie
morte
;
certe
credenze
,
che
non
costituiscono
articolo
di
fede
ma
che
sarebbe
irrispettoso
dichiarare
superstizione
,
offendono
.
Altri
,
invece
,
si
trovano
a
loro
agio
nelle
vecchie
forme
;
c
'
è
una
massa
che
non
vive
nel
clima
del
tomismo
né
in
quello
del
Vangelo
,
bensì
nell
'
altro
dei
santi
miracolosi
,
delle
rivelazioni
di
S
.
Margherita
Alacoque
o
della
Vergine
di
Fatima
,
che
ignora
tutto
del
Vecchio
e
del
Nuovo
Testamento
,
per
cui
la
grande
figura
del
Cristo
è
al
più
il
S
.
Cuore
.
L
'
uomo
di
fede
sa
che
Dio
gradirà
i
più
umili
omaggi
,
che
probabilmente
più
di
un
semplice
dell
'
ultima
schiera
passerà
dinanzi
a
quelli
che
hanno
cercato
l
'
acqua
più
pura
della
Rivelazione
.
Ma
quali
problemi
si
presentano
ai
reggitori
.
Se
siamo
in
un
certo
numero
a
ringraziare
Dio
di
averci
fatto
vivere
gli
anni
di
Giovanni
XXIII
,
molti
ne
furono
scandalizzati
(
circolò
alla
sua
morte
la
frase
che
sarebbero
occorsi
quarant
'
anni
per
riparare
al
male
che
aveva
fatto
in
quattro
)
;
parecchi
sono
rimasti
turbati
dalle
novità
liturgiche
succedutesi
da
Pio
XII
a
Paolo
VI
.
E
c
'
è
un
dato
conturbante
.
Contro
tutte
le
previsioni
che
il
mondo
colto
,
la
classe
politica
formulava
cento
anni
or
sono
,
l
'
ascendente
morale
,
la
potenza
della
Chiesa
è
andata
costantemente
crescendo
,
senza
interruzioni
.
Lo
scandalo
dato
alla
cultura
dalla
formulazione
dei
decreti
antimodernisti
non
ha
nemmeno
rallentato
quest
'
ascesa
.
Nei
paesi
già
rigorosamente
protestanti
,
Olanda
,
molti
Cantoni
svizzeri
,
Ginevra
anzitutto
,
l
'
avanzata
cattolica
è
impressionante
;
gli
Stati
Uniti
hanno
potuto
avere
un
presidente
cattolico
,
la
posizione
dell
'
attuale
presidente
non
è
stata
nemmeno
scalfita
dalla
conversione
di
una
sua
figlia
al
cattolicesimo
.
Conversioni
in
senso
opposto
non
se
ne
danno
(
nessun
rilievo
certi
movimenti
di
umili
;
ondate
che
si
dissolvono
nell
'
ambito
di
una
generazione
)
.
Di
fronte
a
quest
'
ascesa
costante
si
comprendono
le
esitazioni
all
'
idea
di
mutamenti
profondi
.
Quando
mai
si
abbandona
una
direttiva
nel
momento
che
segna
i
maggiori
successi
?
E
tuttavia
un
profondo
istinto
,
che
trova
nella
ragione
argomenti
di
conforto
,
ci
dice
che
questo
successo
non
è
in
profondità
,
non
è
caratterizzato
da
un
ritorno
degli
uomini
alla
preoccupazione
del
volere
di
Dio
,
al
bene
.
I
sacerdoti
più
a
contatto
con
le
coscienze
non
hanno
la
tonalità
ottimistica
di
quelli
che
vivono
nel
clima
costantiniano
,
che
stipulano
concordati
.
Malgrado
certo
ottimismo
di
comando
l
'
umanità
ha
preoccupazioni
come
non
mai
.
Si
eviterà
l
'
urto
delle
razze
?
Si
otterranno
tanti
beni
da
soddisfare
la
popolazione
del
mondo
sempre
in
aumento
?
Si
potranno
abbassare
le
muraglie
che
dividono
paesi
poveri
e
ricchi
,
o
la
difesa
del
proprio
benessere
non
renderà
sempre
più
aspri
e
crudeli
,
fino
a
far
risorgere
mostruosità
che
speriamo
debellate
per
sempre
?
La
Chiesa
non
può
senza
rinnegare
il
suo
ecumenismo
rassegnarsi
a
restare
spettatrice
,
sia
pure
orante
,
in
quella
che
sarà
la
vicenda
,
speriamo
non
tragica
,
dei
prossimi
cento
anni
.
Non
può
non
esserle
d
'
incitamento
il
ricordo
di
quel
che
fu
,
all
'
incirca
tredici
secoli
or
sono
,
il
suo
compito
nella
fusione
di
popoli
già
plasmati
dalla
civiltà
greco
-
romana
e
di
barbari
.
Ma
tutti
avvertiamo
che
ad
espletare
questo
compito
di
patrocinare
fusioni
,
di
mitigare
egoismi
e
ferocie
,
non
saranno
idonei
quanti
credono
che
la
fede
sbocchi
dall
'
apprendere
il
catechismo
,
quanti
sono
attaccati
alle
leggende
ed
alle
pie
devozioni
,
quanti
vivono
sotto
l
'
incubo
della
eresia
,
e
neppure
quanti
,
legati
al
clima
costantiniano
,
reclamano
privilegi
per
la
Chiesa
.
Solo
uomini
de
]
clima
giovanneo
,
capaci
come
il
Redentore
di
guardare
oltre
le
dottrine
nel
cuore
dei
fratelli
,
con
tesori
di
comprensione
e
di
amore
che
rompono
ogni
argine
teologico
,
con
il
coraggio
che
consente
di
camminare
sulle
acque
,
potranno
essere
atti
a
tanto
.