StampaQuotidiana ,
Una
delle
difficoltà
opposte
da
più
di
un
partito
alla
revisione
del
Concordato
è
il
mantenimento
dell
'
istruzione
religiosa
nelle
scuole
.
Mi
si
consenta
qualche
considerazione
,
tutta
personale
.
Si
parla
molto
oggi
di
risveglio
di
religiosità
tra
i
giovani
:
non
sempre
a
proposito
,
ché
non
userei
quel
termine
per
designare
qualsiasi
fervore
di
iniziative
,
qualsiasi
uscire
da
sé
per
pensare
agli
altri
(
che
può
essere
filantropia
,
od
operare
per
un
nuovo
assetto
sociale
,
ma
non
è
religione
)
.
Di
religione
invece
può
ben
parlarsi
quando
si
crede
in
un
«
guru
»
,
misteriosa
incarnazione
di
un
essere
soprannaturale
,
quando
ci
si
proclama
«
bambini
di
Dio
»
,
quando
si
riesumano
culti
orientali
o
religioni
del
mistero
,
quando
uscendo
dalla
ortodossia
cattolica
si
formano
cerchie
che
ritengono
di
imitare
le
prime
generazioni
cristiane
celebrando
un
'
agape
fraterna
,
col
pane
e
col
vino
,
ma
senza
la
transustanziazione
,
senza
paramenti
né
preghiere
rituali
,
ma
esponendo
ciascuno
dei
presenti
un
proprio
pensiero
.
Ed
in
questo
risveglio
di
religiosità
farei
anche
rientrare
non
solo
le
molte
iniziative
in
seno
alle
confessioni
tradizionali
-
gruppi
di
giovani
ed
anche
di
uomini
e
donne
maturi
che
,
senza
pronunciare
i
voti
,
senza
lasciare
la
propria
famiglia
né
le
proprie
occupazioni
,
si
assumono
un
compito
benefico
:
visitare
gli
infermi
,
i
vecchi
,
pulire
le
loro
case
,
curare
la
loro
biancheria
,
portare
un
po
'
di
cibo
già
cucinato
,
assumendo
di
farlo
per
amore
di
Dio
-
,
ma
anche
quel
voler
ricercare
nell
'
intimo
della
propria
essenza
i
valori
tradizionali
dei
propri
maggiori
,
tra
cui
erano
quelli
religiosi
.
Ricordo
la
recente
notizia
di
una
esposizione
di
ex
voto
,
di
vari
decenni
o
secoli
fa
,
in
una
cittadina
del
Mezzogiorno
,
e
dell
'
interesse
con
cui
è
stata
seguita
da
tutti
,
in
particolare
da
operai
distaccatisi
dalla
pratica
religiosa
,
ispirando
non
semplice
curiosità
,
e
meno
che
mai
irrisione
,
ma
un
senso
di
ritrovamento
-
e
ripenso
alle
cronache
missionarie
dall
'
Africa
;
cristianesimo
dei
convertiti
,
sì
,
ma
senza
rinnegamento
del
passato
,
senza
distacco
dalle
generazioni
che
precedettero
,
salvando
quanto
si
può
dei
vecchi
riti
;
ed
anche
in
Europa
il
cristianesimo
affermandosi
nei
secoli
VVII
,
pur
nella
lotta
contro
gli
idoli
e
le
statue
degli
dèi
,
non
cercò
forse
di
far
coincidere
le
nuove
festività
con
le
antiche
,
di
far
sorgere
le
chiese
,
specie
le
mete
di
pellegrinaggi
,
dove
già
sorgevano
santuari
rinomati
,
di
rispettare
nei
limiti
del
possibile
le
consuetudini
,
le
antiche
tradizioni
?
Ma
se
passiamo
ad
altro
campo
,
una
delle
recenti
indagini
Doxa
ci
ha
rivelato
quanti
siano
gl
'
incerti
,
cioè
coloro
che
pur
non
dividendo
le
credenze
e
meno
che
mai
le
pratiche
di
alcuna
confessione
religiosa
,
credono
tuttavia
in
un
essere
supremo
,
in
una
sopravvivenza
,
fosse
pure
sotto
forma
di
reincarnazione
;
quanti
alle
domande
se
esista
un
Dio
che
tutto
muove
,
se
credano
in
una
sopravvivenza
,
rispondono
«
non
so
»
.
Ho
l
'
impressione
che
vi
sia
una
larga
massa
che
non
si
pone
mai
queste
domande
,
perché
volutamente
le
tiene
fuori
dalla
propria
cerchia
mentale
,
in
quanto
la
costringerebbero
ad
una
dialettica
,
ad
una
ricerca
di
prove
cui
non
vuole
sottostare
(
per
quanti
mai
il
ragionare
è
fatica
,
cui
ci
si
sottopone
solo
ove
si
debbano
cercare
argomenti
in
difesa
di
un
proprio
interesse
concreto
)
;
ma
che
siano
minoranza
quelli
che
non
esitano
di
fronte
alla
risposta
negativa
:
-
Sono
certo
che
non
c
'
è
alcun
essere
,
alcuna
forza
,
all
'
infuori
di
quelle
che
i
nostri
sensi
,
la
ricerca
scientifica
possono
individuare
;
sono
certo
che
tutto
finisce
con
la
morte
,
che
non
c
'
è
anima
che
sopravviva
-
.
Quanto
a
dire
che
non
mi
sembra
trionfante
il
vecchio
materialismo
,
che
esso
abbia
conquistato
le
masse
;
può
aver
rappresentato
un
agente
nel
distacco
dalle
religioni
tradizionali
,
ma
senza
sostituirvi
una
credenza
così
forte
com
'
era
la
fede
nei
dogmi
di
quelle
.
In
una
tale
realtà
sociale
,
fermo
sempre
il
principio
che
ciascuno
ha
il
diritto
,
e
direi
anzi
il
dovere
,
di
comunicare
agli
altri
quelle
che
sono
le
proprie
certezze
,
mi
domando
se
per
i
genitori
che
certezze
non
hanno
,
non
sia
un
dovere
far
conoscere
obiettivamente
ai
propri
figli
che
ci
sono
uomini
che
pensano
in
modo
diverso
,
credenti
e
non
credenti
,
che
non
ci
sono
qui
buoni
o
cattivi
,
bensì
persone
che
credono
anche
in
ciò
che
la
ragione
umana
non
può
accertare
,
e
persone
che
credono
tale
ragione
non
conosca
limiti
,
non
vi
sia
nulla
che
possa
sfuggirle
,
e
che
tra
questi
ultimi
v
'
è
chi
giunge
a
conclusioni
diverse
sull
'
esistenza
di
un
Essere
supremo
e
su
quella
della
sopravvivenza
:
naturalmente
spiegazione
graduata
,
secondo
l
'
età
e
l
'
intelligenza
del
bambino
.
E
mi
sembra
che
in
ogni
tipo
d
'
insegnamento
sia
una
mutilazione
(
ben
peggiore
di
quella
che
si
rimprovera
alla
vecchia
scuola
,
per
ciò
che
non
doveva
mai
parlarsi
del
sesso
)
,
il
far
scendere
una
cortina
nera
su
tutto
l
'
agitarsi
nella
storia
e
nell
'
attualità
di
quanto
tocca
il
sentimento
religioso
;
s
'
insegna
una
storia
falsata
se
non
si
parla
mai
di
quel
che
credettero
le
passate
generazioni
,
si
dà
un
quadro
inesatto
dell
'
attualità
,
se
si
tace
di
quel
che
possa
ancora
la
fede
religiosa
,
le
ragioni
per
cui
si
vuole
distruggerla
,
ciò
che
la
religione
rappresenta
di
legami
tra
certi
popoli
,
e
di
opposizione
e
fusione
tra
altri
.
Si
è
spesso
detto
che
il
bambino
ha
bisogno
di
certezze
;
ma
poi
l
'
esperienza
ha
dimostrato
quanto
spesso
e
quanto
presto
queste
certezze
svanissero
,
come
dalle
scuole
che
spesso
le
ribadivano
uscissero
i
confutatori
,
i
distruttori
.
Può
darsi
fosse
una
umanità
più
felice
quella
in
cui
in
ogni
campo
le
certezze
si
trasmettevano
da
generazione
a
generazione
,
e
nessuno
le
poneva
in
dubbio
;
ma
occorre
rendersi
conto
del
presente
qual
è
,
che
viviamo
in
un
periodo
in
cui
tutto
rapidamente
muta
,
e
non
a
torto
la
pedagogia
contesta
il
tentativo
di
foggiare
il
figlio
a
propria
immagine
e
somiglianza
che
raramente
riesce
,
e
quando
riesce
rischia
di
fare
del
figlio
un
essere
che
si
troverà
in
disarmonia
con
tutto
quanto
lo
circonda
.
Istruzione
,
e
non
indottrinamento
;
e
mi
pare
sia
il
cammino
su
cui
si
stia
avviando
anche
la
Chiesa
,
con
il
rispetto
per
tutte
le
confessioni
,
i
contatti
anche
con
quelle
che
apparivano
più
lontane
(
incontri
tra
cattolici
e
buddisti
)
,
la
cooperazione
con
quelle
che
,
pur
geograficamente
,
incontra
più
da
vicino
,
l
'
ammirazione
apertamente
espressa
per
uomini
che
operarono
incessantemente
il
bene
,
senza
essere
cattolici
,
talora
non
seguendo
alcuna
religione
.
Nella
scuola
istruzione
religiosa
e
non
indottrinamento
,
non
inculcare
certezze
;
spiegare
che
nella
vicenda
umana
c
'
è
questo
elemento
della
religione
,
che
ci
sono
stati
periodi
in
cui
la
cultura
,
l
'
arte
,
sono
stati
eminentemente
religiosi
,
che
quasi
tutti
i
popoli
hanno
alla
matrice
della
loro
fondazione
un
dato
religioso
.
E
va
da
sé
che
,
come
nell
'
insegnare
geografia
si
scende
più
nei
dettagli
parlando
dell
'
Italia
che
degli
altri
Stati
,
e
man
mano
che
i
Paesi
descritti
ci
sono
più
lontani
s
'
indicano
solo
i
dati
essenziali
,
così
il
contenuto
della
religione
tradizionale
degl
'
italiani
,
quella
di
Dante
e
di
Manzoni
,
dovrà
venire
esposto
più
ampiamente
che
non
quello
dell
'
islamismo
o
del
buddismo
.
Ripeto
,
istruzione
,
e
non
indottrinamento
;
e
poi
libertà
di
scelta
;
ma
non
si
è
liberi
di
scegliere
se
si
mostra
il
mazzo
di
carte
in
modo
che
se
ne
possa
scorgere
una
sola
.