StampaPeriodica ,
Hanno
cominciato
a
pubblicare
a
Parigi
il
romanzo
ultimo
di
Zola
,
Germinal
.
Il
nuovo
libro
esce
con
un
'
aspettazione
anche
maggiore
de
'
suoi
confratelli
,
giacché
in
esso
il
romanziere
naturalista
si
propone
di
esporre
e
descrivere
la
vita
dei
minatori
,
la
lotta
loro
cogli
elementi
e
col
bisogno
,
il
coraggio
di
questi
,
l
'
abbrutimento
di
quelli
.
Noi
che
abbiamo
le
solfare
siciliane
e
le
risaie
lombarde
,
vedremo
con
vivo
interesse
ritratti
i
costumi
e
i
dolori
di
quella
gente
che
estrae
ogni
anno
dalle
viscere
della
terra
tanta
parte
della
ricchezza
della
Francia
.
Anche
il
paesaggio
scelto
è
di
quelli
nella
cui
descrizione
Zola
è
più
eccellente
,
forse
perché
più
contrastano
cogli
esplendori
delle
native
terre
meridionali
.
Sono
le
grige
e
nebbiose
pianure
della
Fiandra
francese
,
in
cui
pare
che
il
sangue
olandese
abbia
preso
il
sopravvento
per
dare
agli
abitanti
la
flemma
ostinata
e
il
gusto
della
birra
;
sono
le
vie
annerite
dalla
polvere
del
carbone
,
le
campagne
chiazzate
di
pozzanghere
nerastre
,
il
fragore
continuo
delle
macchine
,
lo
stridere
del
ferro
,
le
schegge
incandescenti
che
piovono
dall
'
acciaio
lavorato
.
Dickens
ha
raggiunto
il
sublime
dell
'
orribile
e
del
pittoresco
nella
sua
descrizione
di
una
via
manifatturiera
in
Inghilterra
,
con
quelle
strane
macchine
convulse
e
stridenti
,
quei
forni
sempre
ruggenti
di
fiamma
,
quei
fochisti
che
si
aggirano
in
mezzo
a
quell
'
uragano
di
ferro
e
di
fuoco
,
simili
a
demoni
d
'
inferno
.
Ma
,
qui
,
il
quadro
è
meno
grandioso
e
più
uniforme
;
e
vi
campeggiano
appunto
i
particolari
,
di
cui
Emilio
Zola
è
osservatore
sovrano
.
Del
resto
,
il
fondo
è
sempre
lo
stesso
;
lavoro
,
pericoli
,
spesso
disastri
,
e
sempre
miseria
;
qua
miseria
tacita
e
rassegnata
,
altrove
minacciosa
e
prorompente
alle
grida
di
ribellione
e
alle
proteste
della
dinamite
.
Terribile
materia
,
e
ben
degna
di
esercitare
il
pensiero
e
la
penna
dei
più
gagliardi
conoscitori
di
uomini
!
Possiamo
dunque
far
conto
sopra
un
lavoro
serio
e
forte
,
degno
di
esser
posto
di
fronte
all
'
Assommoir
.
Già
,
per
quel
che
riguarda
il
successo
,
non
manca
l
'
elemento
principale
,
cioè
lo
scandalo
.
Il
signor
Maurizio
Talmeyr
,
redattore
del
Figaro
,
accusa
Zola
di
aver
copiato
l
'
intero
primo
capitolo
dal
suo
romanzo
Le
Grisou
;
e
dagli
estratti
pubblicati
dal
Figaro
,
pare
che
sia
vero
.
Questa
accusa
di
plagio
non
è
fatta
per
spaventare
Zola
,
che
prende
volentieri
il
buono
dappertutto
dove
lo
trova
,
e
che
,
del
resto
,
ha
bastevoli
ricchezze
originali
da
curar
poco
certe
accuse
,
per
quanto
fondate
.
Ma
il
successo
sicuro
di
Germinal
mi
suggerisce
due
riflessioni
,
della
cui
giustezza
lascio
volentieri
giudice
il
lettore
.
La
prima
si
riferisce
all
'
argomento
.
La
vecchia
scuola
francese
,
che
oggi
si
è
trapiantata
in
Italia
e
procura
di
dar
colore
di
novità
alle
rifritture
parigine
,
non
ammetteva
niente
di
possibile
ed
artistico
al
disotto
del
barone
.
Il
salotto
della
marchesa
,
la
veste
da
camera
del
duca
,
gli
orecchini
della
baronessa
,
i
capricci
della
contessa
;
ecco
in
poche
parole
riassunti
gli
argomenti
che
per
mezzo
secolo
hanno
deliziato
i
francesi
,
e
oggi
non
deliziano
gli
italiani
.
Non
v
'
era
a
quei
tempi
portinaia
parigina
che
non
si
credesse
autorizzata
a
giudicare
sulla
maggiore
o
minore
cavalleria
del
signor
visconte
,
o
sulle
maniere
aristocratiche
della
signora
duchessa
;
come
adesso
,
in
grandissima
maggioranza
,
le
mogli
dei
sotto
-
segretari
a
millecinquecento
vivono
col
pensiero
nelle
sale
morbidamente
tappezzate
di
qualche
signora
di
gran
famiglia
,
s
'
interessano
alle
bizze
amorose
in
cui
non
entra
mai
il
pensiero
della
pigione
di
casa
,
ma
campeggia
invece
la
figura
di
un
cavaliere
dai
baffi
attillati
e
dai
pantaloni
senza
una
piega
.
I
nostri
migliori
scrittori
hanno
contribuito
a
questo
risultato
;
mi
basti
citare
i
ricami
,
così
fini
,
così
eleganti
e
così
falsi
di
Navarro
della
Miraglia
,
l
'
importatore
principale
in
Italia
di
quella
moda
francese
.
Ma
intanto
che
qua
si
copia
il
vecchio
,
i
veri
scrittori
pensano
al
nuovo
e
al
vero
.
Il
romanzo
è
arditamente
sceso
nei
tuguri
plebei
,
nelle
officine
,
nei
campi
;
ha
studiato
anche
gli
umili
,
che
sono
la
maggioranza
,
senza
confronto
;
ha
consentito
a
dipingere
personaggi
che
si
chiamano
Goujet
o
Mes
-
Bottes
,
invece
dei
Derville
,
dei
Rosenberg
,
dei
Saint
-
Idelphonse
di
altri
tempi
;
insomma
ha
fatto
la
storia
del
mondo
,
e
non
quella
di
una
piccola
parte
di
esso
,
ignota
per
giunta
alla
maggior
parte
di
quelli
che
la
descrivevano
.
Altri
esamini
i
risultati
pratici
e
sociali
di
questo
fatto
;
io
mi
contento
di
osservare
come
esso
accresca
ampiamente
le
ragioni
dell
'
arte
,
sottraendola
a
quel
gretto
esclusivismo
che
spesso
ne
diminuisce
e
talvolta
ne
distrugge
la
potenza
,
E
questo
per
un
lato
.
Dall
'
altra
parte
non
è
inutile
il
riconoscere
che
veramente
,
a
giudizio
di
molti
,
Emilio
Zola
non
è
proprio
un
amico
delle
classi
popolari
.
Le
spietate
pitture
dell
'
Assommoir
e
di
Nanà
tendono
,
a
giudizio
di
costoro
,
a
far
risaltare
i
vizi
e
le
abbiezioni
di
queste
genti
misere
e
cattive
;
i
colori
sono
spesso
caricati
,
tanto
per
far
vedere
che
nella
plebe
v
'
è
tanta
corruzione
e
tanto
vizio
da
ispirare
per
lei
più
l
'
avversione
che
la
pietà
.
La
risposta
sarebbe
facile
.
Se
i
vizi
descritti
da
Zola
sono
veri
e
finora
nessuno
di
qualche
nome
ha
messo
in
dubbio
la
verità
della
pittura
dov
'
è
l
'
ingiuria
,
dov
'
è
la
calunnia
,
dov
'
è
l
'
animo
atrocemente
avverso
?
In
un
certo
senso
,
anzi
,
il
romanziere
marsigliese
,
quando
narra
le
zozzure
dei
piccoli
,
percuote
e
accusa
i
grandi
.
Infatti
il
sistema
sperimentale
da
lui
adottato
,
e
accolto
oramai
dai
più
insigni
antropologisti
,
non
ammette
malvagità
ingenita
,
personale
,
derivante
proprio
dall
'
animo
scellerato
;
ma
solo
istinti
e
tendenze
derivanti
dall
'
eredità
fisiologica
,
e
che
sono
corretti
,
guasti
o
traviati
compiutamente
dalle
condizioni
sociali
,
dall
'
educazione
,
dalla
miseria
.
Allorché
per
conseguenza
Emilio
Zola
descrive
gli
orrori
di
certi
bassifondi
,
egli
dice
in
sostanza
ai
ricchi
e
ai
potenti
:
Voi
che
potete
modificare
lo
stato
sociale
di
tante
famiglie
,
voi
che
distribuite
i
soccorsi
del
corpo
e
dello
spirito
,
vedete
a
che
punto
siano
ridotti
coloro
di
cui
avete
in
cura
l
'
esistenza
;
e
provvedete
!
...
Oh
,
lo
so
;
è
di
moda
una
scuola
che
ricusa
di
vedere
,
anche
nelle
classi
povere
,
il
marcio
e
il
corrotto
che
vi
si
trova
.
Costoro
dividono
gli
uomini
in
due
schiere
;
da
una
parte
il
popolano
,
semplice
,
virtuoso
,
eroico
,
braccio
di
ferro
e
cuor
d
'
oro
;
dall
'
altra
il
ricco
sciagurato
,
immerso
nei
vizi
,
guasto
da
tutta
la
sua
opulenza
,
e
che
finisce
coll
'
essere
richiamato
alla
ragione
da
una
serie
di
vigorosi
sgrugnoni
dell
'
Ercole
plebeo
.
Tutto
questo
non
è
soltanto
falso
,
ma
è
anche
nocivo
in
sommo
grado
a
questi
stessi
che
si
vogliono
beneficare
.
I
veri
amici
dei
poveri
devono
difenderli
colla
scorta
del
vero
,
non
romanzeggiare
su
loro
;
devono
fare
il
libro
di
fatti
,
non
il
libro
di
declamazioni
.
Non
sempre
la
lode
è
segno
di
amore
e
il
biasimo
argomento
di
odio
;
allorché
in
un
impeto
di
furore
suscitato
da
ignobili
spettacoli
,
Carducci
grida
:
La
patria
nostra
è
vile
,
egli
è
per
lo
meno
patriottico
e
amante
dell
'
Italia
quanto
la
schiera
belante
degli
arcadi
ottimisti
,
che
vanno
esaltando
la
felicità
del
nostro
paese
in
ditirambi
entusiastici
a
tanti
soldi
il
verso
!
...