StampaQuotidiana ,
Vi
insegna
più
cose
un
modestissimo
cronista
che
Senofonte
coll
'
Anabasi
e
la
Catabasi
o
Tacito
cogli
Annali
.
La
storia
infatti
,
cosa
naturalmente
molto
seria
e
contegnosa
,
si
occupa
di
faccende
importanti
,
di
guerre
e
di
rivoluzioni
,
di
grandi
sconvolgimenti
,
non
può
abbassarsi
a
incidere
nelle
sue
tavole
bronzee
le
bazzecole
che
il
cronista
va
raccogliendo
a
piedi
o
in
bicicletta
lungo
le
strade
o
i
vicoletti
di
una
città
.
La
storia
vi
insegna
,
ad
esempio
,
chi
fu
che
sconfisse
veramente
Napoleone
a
Waterloo
e
vi
spiega
il
significato
del
leone
che
ricorda
l
'
epica
battaglia
,
ma
non
vi
insegna
a
suon
d
'
esempio
che
per
la
strada
conviene
guardarsi
d
'
attorno
,
che
è
pericoloso
scendere
dalla
vettura
in
moto
,
o
non
vi
mette
in
guardia
contro
l
'
ineffabile
giovane
elegante
che
deve
distribuire
una
valigia
di
biglietti
da
mille
,
e
intanto
vi
domanda
il
portafogli
mentre
gli
andate
a
comprar
le
pastiglie
per
la
tosse
.
E
queste
son
cose
di
una
certa
importanza
;
la
cronaca
,
la
quale
vi
racconta
a
ogni
piè
sospinto
del
sessantenne
che
è
investito
,
della
signora
borseggiata
,
del
commerciante
truffato
,
vi
rende
a
poco
a
poco
circospetto
contro
i
pericoli
e
gli
incidenti
di
cui
è
ricca
la
vita
di
tutti
i
giorni
.
Alle
volte
poi
vi
dà
insegnamenti
d
'
alta
moralità
;
oggi
,
per
esempio
,
vi
dimostra
come
sia
dannoso
occuparsi
dei
fatti
altrui
e
non
aver
adeguata
cura
dei
propri
.
Ne
sa
qualcosa
il
tizio
di
cui
la
cronaca
narra
vita
e
miracoli
,
dove
si
dice
di
sessanta
polli
che
fan
parlare
di
sé
.
In
certi
pollai
già
da
un
po
'
di
tempo
il
coprifuoco
trovava
degli
assenti
ingiustificati
.
Non
è
il
caso
di
parlar
di
permessi
serali
perché
da
che
mondo
è
mondo
i
polli
son
sempre
andati
a
letto
«
all
'
ora
dei
polli
»
.
Poi
,
caso
mai
,
al
mattino
si
sarebbero
ritrovati
.
Diserzioni
?
I
polli
non
son
meno
intelligenti
dell
'
asino
che
ricorda
Esopo
:
«
Perché
dovrei
fuggire
se
arriva
il
nemico
?
Con
l
'
uno
o
con
l
'
altro
la
mia
sorte
è
sempre
la
stessa
:
portare
la
soma
»
.
E
i
polli
san
benissimo
che
coll
'
uno
o
coll
'
altro
c
'
è
sempre
da
rimetterci
il
collo
...
Piuttosto
si
poteva
parlare
di
dispersi
:
nel
qual
caso
diventava
interessante
il
sapere
chi
fosse
colui
che
aveva
trovati
i
sessanta
polli
dispersi
.
Cosa
che
appassionò
i
Carabinieri
di
Barriera
Vittorio
Emanuele
i
quali
ci
si
misero
con
tanto
impegno
che
in
breve
potevan
notare
nel
taccuino
nome
,
cognome
e
paternità
del
fortunato
che
aveva
ospitato
nelle
capaci
tasche
i
sessanta
dispersi
.
Il
difficile
era
farne
la
conoscenza
personale
.
Perché
il
Dante
Dall
'
Asta
aveva
mangiata
la
foglia
e
si
sapeva
ricercato
.
Ma
non
sapeva
però
abbastanza
che
non
bisogna
occuparsi
dei
fatti
altrui
e
che
occorre
pensar
molto
ai
propri
.
Tant
'
è
vero
che
se
lo
avesse
saputo
non
si
sarebbe
recato
,
spinto
dalla
curiosità
,
a
sentir
le
faccende
altrui
in
Pretura
durante
un
'
udienza
.
Non
avrebbe
potuto
attendere
un
giorno
e
leggere
il
resoconto
sul
giornale
?
L
'
insano
desiderio
di
ficcare
il
naso
negli
affari
degli
altri
gli
fa
dimenticare
ogni
precauzione
:
il
Dante
Dall
'
Asta
sa
solo
che
in
Pretura
c
'
è
un
disgraziato
che
deve
render
conto
delle
sue
azioni
alla
Giustizia
.
Egli
non
ricorda
più
che
è
ricercato
,
non
ricorda
neppure
che
ha
in
tasca
,
oltre
alle
armi
che
non
può
portare
,
due
polli
già
spennati
,
pronti
per
essere
buttati
in
pentola
.
Si
capisce
che
ai
Carabinieri
non
parve
vero
di
trovarselo
lì
,
a
portata
di
mano
e
di
manette
,
e
di
prenderlo
delicatamente
per
il
bavero
.
Ecco
l
'
insegnamento
che
oggi
vi
dà
la
cronaca
:
pensate
ai
fatti
vostri
e
trascurate
gli
altrui
,
se
volete
sempre
trovarvi
bene
nella
vita
.
StampaQuotidiana ,
Possiamo
benissimo
mettere
in
dubbio
la
faccenda
del
sonno
profondo
del
Principe
di
Condé
,
perché
lo
stesso
Manzoni
,
persona
rispettabilissima
,
nella
Antica
cronaca
milanese
da
lui
riveduta
e
corretta
scrive
semplicemente
:
«
Si
dice
che
il
Principe
di
Condé
dormisse
profondamente
la
notte
che
precedette
la
battaglia
di
Rocroi
»
.
Quello
però
che
non
possiamo
assolutamente
mettere
in
dubbio
è
quanto
afferma
,
sempre
in
tema
di
sonno
profondo
,
il
nostro
cronista
nella
sua
recentissima
cronaca
di
Parma
,
più
o
meno
da
lui
riveduta
e
corretta
.
Nella
villa
di
Basilicanova
infatti
c
'
era
gente
che
dormiva
di
gusto
,
ve
lo
possiamo
assicurare
;
il
Principe
di
Condé
stesso
,
per
quanto
avesse
nell
'
animo
la
più
serena
tranquillità
e
la
più
completa
fiducia
in
sé
e
per
quanto
si
accingesse
a
vincere
una
battaglia
come
quella
di
Rocroi
,
se
gli
fosse
accaduto
quel
ch
'
è
successo
nella
villa
di
Basilicanova
non
avrebbe
certo
offerto
motivo
al
Manzoni
di
ricordarlo
dall
'
alto
di
un
Capitolo
del
suo
monumento
.
E
il
nostro
ottimo
principe
non
avrebbe
neppur
vinta
la
battaglia
perché
un
generale
che
marcia
in
testa
alle
truppe
senza
le
gloriose
medaglie
e
senza
i
più
o
meno
decorosi
calzoni
dà
fin
dal
primo
istante
l
'
idea
di
uno
che
batta
in
ritirata
.
Ma
procediamo
con
ordine
,
perché
prima
di
arrivare
alla
sedia
vicina
al
letto
,
i
tre
o
quattro
marioli
che
ieri
mattina
alle
una
si
son
trovati
davanti
alla
già
detta
villa
di
Basilicanova
han
dovuto
,
anzitutto
,
provvedere
a
tranciare
l
'
inferriata
di
una
finestra
del
pianterreno
.
La
gente
che
è
usa
«
entrar
per
la
finestra
»
è
la
più
pericolosa
perché
non
sempre
esce
dalla
porta
di
servizio
col
viatico
di
una
pedata
,
ma
spesso
esce
dal
portone
d
'
onore
colle
spoglie
dell
'
ospite
.
Proprio
come
in
questo
caso
;
infatti
gli
ignoti
han
visitato
minutamente
tutto
il
pianterreno
,
e
tutti
i
cassetti
dei
mobili
;
che
fosser
gente
capace
,
oltre
che
a
tagliar
la
corda
,
anche
a
tagliar
la
testa
al
toro
lo
dimostra
il
fatto
che
,
trovato
un
cassetto
che
non
voleva
svelare
le
sue
intime
cose
,
i
marioli
prelevavano
senz
'
altro
l
'
intero
tavolo
,
fracassandolo
in
un
prato
vicino
a
casa
.
Il
tutto
per
la
parte
.
Tutto
questo
fu
fatto
senza
che
i
proprietari
che
dormivano
al
piano
di
sopra
lo
sognassero
neppure
;
visto
che
l
'
ospitalità
era
più
che
confortante
uno
dei
marioli
saliva
al
primo
piano
,
indi
entrava
nella
stanza
ove
dormivano
il
sonno
dei
giusti
uno
dei
proprietari
e
la
sua
signora
.
Anche
qui
l
'
opera
fu
uniformata
a
criteri
analoghi
a
quelli
usati
per
il
tavolino
;
il
tutto
per
la
parte
.
Sulla
sedia
vicina
al
letto
erano
il
panciotto
e
un
paio
di
calzoni
che
vennero
delicatamente
prelevati
con
tutto
il
contenuto
.
«
Si
dice
che
il
Principe
di
Condé
dormisse
profondamente
la
notte
...
»
eccetera
,
ma
è
da
considerare
che
nessuno
era
entrato
nella
sua
tenda
a
rubargli
i
calzoni
.
Perché
,
io
credo
,
ognuno
ha
un
subcosciente
che
mentre
dormiamo
veglia
,
se
non
sulle
cose
nostre
che
sono
di
natura
esterna
a
noi
,
almeno
sulla
nostra
dignità
che
è
connaturata
quasi
sempre
con
noi
.
Altrimenti
non
si
potrebbe
spiegare
il
fatto
che
,
dopo
aver
resistito
a
tutto
il
tramestio
che
i
marioli
avevan
fatto
al
pianterreno
,
il
sonno
del
signor
Ferdinando
venisse
scosso
dall
'
impercettibile
fruscio
che
il
ladro
fece
prelevando
i
suoi
calzoni
.
Il
dormiente
si
sveglia
e
,
alla
poca
luce
del
lumino
a
olio
che
arde
nella
camera
davanti
al
santo
protettore
della
casa
,
scorge
il
furfante
,
un
uomo
di
alta
statura
,
che
calmo
si
allontana
con
gli
indumenti
.
Qui
la
storia
diventa
comune
:
allarme
,
gente
che
accorre
e
,
naturalmente
,
gente
che
scappa
,
gente
che
insegue
e
gente
che
non
si
lascia
prendere
.
Poi
verifica
,
indagini
,
inventario
.
Non
rispondono
all
'
appello
,
oltre
a
una
cinquantina
di
lire
che
eran
nel
panciotto
,
una
catena
e
un
orologio
d
'
oro
,
una
bicicletta
«
Atla
»
,
una
medaglia
del
«
Campionato
Tori
»
,
una
della
«
Battaglia
del
grano
»
;
medaglia
per
la
Stagionatura
del
formaggio
;
Stella
al
merito
pure
per
stagionatura
formaggio
;
e
altre
.
Tutte
insomma
le
onorificenze
che
la
prospera
azienda
agricola
aveva
guadagnato
durante
la
sua
lunga
attività
.
I
tre
o
i
quattro
,
fu
accertato
,
entrati
dalla
finestra
,
uscivano
dalla
porta
.
Da
gran
signori
.
Ma
questo
non
ha
importanza
;
quel
che
ci
piace
far
noto
è
che
il
Principe
di
Condé
,
per
aver
dormito
profondamente
una
certa
notte
,
passò
alla
storia
,
mentre
c
'
è
altra
gente
che
,
pur
dormendo
ben
più
profondamente
di
lui
,
ha
la
magra
soddisfazione
di
farsi
rubare
i
calzoni
.
Ingiustizie
della
vita
.
StampaQuotidiana ,
C
'
è
un
teorema
di
geometria
piana
il
quale
dimostra
come
due
parallele
,
anche
prolungate
all
'
infinito
,
non
si
incontrino
mai
.
Ricordo
che
il
mio
professore
,
per
imprimerci
meglio
il
concetto
della
curiosa
vicenda
,
diceva
sempre
:
«
Figuriamoci
che
su
una
rotaia
del
tram
cammini
Tizio
e
sull
'
altra
Caio
:
potranno
i
due
incontrarsi
anche
camminando
cento
anni
?
»
.
E
ricordo
che
noi
tutti
,
sempre
,
rispondevamo
in
coro
:
«
Nossignore
!
»
.
Quindi
,
forse
entusiasmati
dalla
matematica
ma
vibrante
dimostrazione
,
chiedevamo
in
massa
d
'
andare
al
camerino
.
C
'
è
dunque
un
teorema
che
,
da
secoli
,
tiranneggia
incontrastato
sulle
parallele
.
Esiste
ed
è
perfettamente
inutile
inquietarsi
se
Tizio
e
Caio
,
camminando
su
due
strade
parallele
,
non
riescono
a
incontrarsi
.
È
una
cosa
inevitabile
,
necessaria
.
Matematica
.
Matematica
,
però
,
fino
a
quando
lungo
le
dette
strade
parallele
non
camminino
anziché
Tizio
e
Caio
Tizio
e
Caia
:
in
questo
caso
,
infatti
,
la
regola
crolla
con
sinistro
fragore
.
Perché
l
'
amore
è
più
forte
anche
della
matematica
.
Un
esempio
?
Subito
:
ma
,
prego
,
che
non
succeda
poi
,
alla
fine
della
dimostrazione
,
quel
che
accadeva
col
mio
professore
di
matematica
.
nell
'
un
dei
quali
procede
Tizio
e
nel
secondo
Caia
,
io
affermo
che
senza
che
ci
sia
bisogno
dell
'
intervento
di
un
'
altra
strada
intersecante
le
due
prime
a
un
bel
momento
Tizio
e
Caia
si
incontrano
.
Impossibile
dire
il
rituale
«
vedere
per
credere
»
perché
quando
Tizio
si
incontra
con
Caia
non
li
può
vedere
nessuno
.
Per
essere
più
precisi
diremo
:
«
Non
li
poteva
vedere
nessuno
»
:
infatti
la
vicenda
appartiene
già
al
passato
.
Uscendo
alfine
dalla
metafora
per
entrare
nell
'
argomento
e
per
dare
alla
dimostrazione
matematica
sapore
più
piccante
,
diremo
che
qualche
settimana
fa
giunse
a
una
stimabilissima
signora
abitante
nelle
adiacenze
di
Porta
Farini
un
misterioso
bigliettino
senza
firma
nel
quale
si
diceva
come
«
allora
tale
di
ogni
sera
fisse
possibile
vedere
uscire
il
signor
Tale
(
il
marito
della
signora
)
da
una
certa
porta
del
borgo
»
che
noi
chiamammo
«
breve
e
diritto
»
.
Il
bigliettino
parlava
inoltre
di
una
piacente
sartina
così
e
così
della
quale
certamente
la
signora
avrebbe
fatto
volentieri
conoscenza
,
come
,
sembra
,
assai
volentieri
«
aveva
da
parecchio
tempo
fatto
conoscenza
il
marito
»
.
Inutile
dire
che
la
signora
,
la
sera
dopo
,
all
'
ora
denunciata
,
era
appostata
nel
borgo
:
ma
inutilmente
attese
.
Dalla
porticina
non
uscì
anima
viva
.
Ripeté
la
sera
dopo
e
per
parecchie
altre
sere
seguenti
la
manovra
:
neanche
un
'
ombra
di
marito
.
Convinta
oramai
trattarsi
d
'
un
cattivo
scherzo
,
la
signora
mise
il
cuore
in
pace
quando
...
Quando
una
bella
mattina
ecco
un
nuovo
biglietto
in
cui
si
diceva
tutto
quanto
era
detto
nel
primo
con
la
semplice
variante
che
invece
della
porta
numero
tale
del
borgo
da
noi
detto
«
breve
e
diritto
»
si
trattava
della
porta
numero
talaltro
del
borgo
da
noi
chiamato
«
parallelo
»
.
Cosa
importante
:
il
mittente
era
diverso
.
Inutile
dire
che
la
signora
tornò
alla
carica
e
si
appostò
ripetutamente
nelle
ombre
del
borgo
«
parallelo
»
.
Ma
non
cavò
un
ragno
dal
buco
.
Dalla
porticina
non
uscì
nessuno
.
Anche
questa
volta
la
signora
aveva
deciso
oramai
di
mettere
il
cuore
in
pace
,
quando
...
Quando
,
eccole
un
nuovo
bigliettino
del
primo
ignoto
mittente
:
poi
dopo
due
giorni
eccole
un
altro
del
secondo
mittente
.
E
l
'
uno
le
consigliava
di
far
la
guardia
nel
borgo
«
breve
e
diritto
»
,
e
l
'
altro
di
appostarsi
nel
borgo
«
parallelo
»
.
Cominciò
così
una
vita
di
guai
,
d
'
inferno
per
la
brava
signora
che
aveva
il
cuore
diviso
fra
la
gelosia
e
l
'
affetto
e
il
corpo
diviso
fra
due
borghi
.
Finalmente
nel
suo
cervello
si
accese
,
come
nei
cartoni
di
Topolino
,
una
lampadina
:
«
Idea
!
»
.
Fu
così
che
intervenne
la
madre
della
signora
,
ovvero
la
suocera
del
«
presunto
traditore
fantasma
»
.
E
una
sera
,
forse
l
'
altra
sera
,
verso
le
22
,
davanti
alla
porta
famosa
del
borgo
«
breve
e
diritto
»
ci
si
piantò
in
bella
vista
la
suocera
,
e
celata
nelle
ombre
del
borgo
«
parallelo
»
,
davanti
all
'
altra
non
meno
famosa
porticina
,
ci
si
piazzò
la
consorte
.
E
fu
così
che
,
a
un
bel
momento
,
dopo
un
'
ora
di
attesa
paziente
,
nel
borgo
«
parallelo
»
si
udì
un
urlo
felino
;
poi
altre
urla
che
fecero
accorrere
la
vecchia
signora
appostata
nel
borgo
vicino
e
tant
'
altra
gente
che
non
vi
dico
.
L
'
azione
era
riuscita
.
Vista
sbarrata
l
'
uscita
sul
borgo
«
breve
e
diritto
»
(
la
suocera
s
'
era
messa
in
piena
luce
)
,
il
galante
marito
e
la
sartina
così
e
così
avevano
tentata
una
sortita
dalla
porta
che
dà
sul
borgo
«
parallelo
»
,
non
immaginando
come
,
nell
'
ombra
,
si
celasse
l
'
insidia
.
Così
,
finì
un
amore
.
Mentre
rinunciamo
a
raccontare
la
semplice
cerimonia
che
,
davanti
a
una
ragguardevole
folla
,
si
svolse
nel
borgo
«
parallelo
»
,
rinunciamo
pure
a
spiegare
come
mai
da
sola
la
signora
non
fosse
mai
riuscita
a
pescare
il
colombo
e
la
colombella
.
Tanto
si
capisce
benissimo
lo
capì
alla
fine
anche
la
signora
che
la
cameretta
aveva
due
porte
d
'
accesso
:
una
dal
borgo
breve
e
diritto
vigilato
da
una
torre
snella
,
l
'
altra
dal
borgo
parallelo
che
si
stacca
pigramente
dall
'
ombra
di
un
antico
tempio
per
passare
in
rivista
poche
case
.
Due
porticine
che
permettevano
a
Tizio
e
Caia
,
procedenti
ogni
sera
per
due
strade
parallele
,
di
sfuggire
alla
legge
inflessibile
di
un
arcigno
teorema
e
all
'
occhio
infallibile
della
malsana
curiosità
della
gente
.
Come
volevasi
dimostrare
.