StampaPeriodica ,
Mi
è
capitato
sotto
gli
occhi
il
menu
di
un
banchetto
esperantista
,
banchetto
cioè
in
cui
gli
intervenuti
parlano
un
linguaggio
capito
solo
da
loro
,
l
'
Esperanto
,
ma
che
in
avvenire
dovrà
essere
la
lingua
universale
perché
tutti
gli
uomini
possano
intendersi
.
I
commensali
hanno
incominciato
dal
supo
,
sono
passati
al
Pleuronekto
,
alle
Kaponinoi
,
si
sono
deliziati
con
un
gelato
di
Frigusta
,
hanno
assorbito
il
Kafo
e
si
sono
esilarati
col
Campano
.
Io
mi
figuro
che
soltanto
per
il
fatto
che
la
zuppa
ha
cambiato
genere
diventando
supo
,
e
che
le
pollanche
hanno
cambiato
quasi
sesso
diventando
Kaponinoi
,
queste
vivande
debbono
aver
avuto
un
sapore
nuovo
e
straordinariamente
squisito
per
i
convitati
.
Basta
assai
meno
per
illudere
quell
'
allocco
che
si
chiama
uomo
,
anzi
viro
in
Esperanto
.
Gli
esperantisti
poi
sono
uomini
di
una
specie
particolare
.
Si
dànno
certi
generi
di
tendenze
,
di
inclinazioni
,
di
scopi
a
cui
non
ci
si
può
abbandonare
impunemente
e
di
cui
la
presenza
,
meglio
di
un
abito
rosso
o
giallo
,
fa
dell
'
uomo
una
bestia
a
parte
,
non
compresa
nelle
solite
classificazioni
zoologiche
.
Si
tratta
della
bestia
maniaca
,
qualche
cosa
che
va
tra
il
ridicolo
e
il
seccatore
,
tra
l
'
antico
tipo
dell
'
inventore
e
quello
più
moderno
dell
'
apostolo
di
una
delle
tante
melensaggini
umanitarie
.
In
fondo
è
un
essere
innocuo
ma
guai
a
toccarlo
nella
sua
mania
,
allora
egli
sente
l
'
obbligo
di
vuotarsi
per
intero
,
come
un
otre
gonfio
in
cui
si
sia
fatto
un
foro
.
Quando
un
individuo
comincia
a
dar
segni
di
una
di
tali
predilezioni
,
sia
quella
della
lingua
unica
,
o
quella
del
vegetarianismo
,
o
quella
della
riforma
dell
'
ortografia
o
del
sistema
planetario
,
non
vi
è
più
rimedio
;
il
suo
destino
è
prestabilito
,
egli
precipiterà
fino
in
fondo
.
Della
sua
lingua
universale
o
del
suo
sistema
di
alimentazione
farà
il
fine
della
sua
vita
,
sarà
persuaso
che
la
salvezza
dell
'
universo
è
strettamente
collegata
al
trionfo
del
suo
metodo
,
e
a
poco
a
poco
dall
'
una
di
tali
manie
passerà
all
'
altra
,
ne
farà
un
sistema
completo
,
troverà
che
la
lingua
universale
non
si
può
scompagnare
dal
vegetarianismo
,
dalla
propaganda
contro
l
'
alcool
,
dalla
federazione
europea
e
dalla
pace
perpetua
.
A
questo
punto
il
male
sarà
irrimediabile
,
il
processo
normale
sarà
invertito
;
non
sarà
più
la
lingua
universale
che
deve
giovare
all
'
uomo
,
ma
l
'
uomo
che
deve
sacrificarsi
a
una
qualsiasi
di
queste
utopie
o
a
tutte
insieme
.
La
lingua
universale
è
uno
di
quei
tanti
germogli
rachitici
e
tardivi
rispuntati
sul
vecchio
tronco
quasi
inaridito
della
rivoluzione
francese
.
Essa
ha
il
suo
fondamento
in
quello
stesso
stato
di
spirito
in
cui
allignarono
tutte
le
riforme
rivoluzionarie
,
e
cioè
nella
credenza
di
poter
da
un
momento
all
'
altro
,
con
un
ragionamento
dottrinario
e
con
un
tratto
di
penna
,
abolire
il
passato
e
riplasmare
uomo
e
società
a
seconda
di
un
tipo
astratto
.
Ed
essa
fa
parte
di
quella
regolamentazione
scientifica
con
cui
l
'
uomo
,
infervorato
dai
primi
successi
delle
scienze
positive
,
si
è
illuso
,
parecchi
anni
or
sono
,
di
imbrigliare
l
'
avvenire
.
Lingua
,
religione
,
scrittura
,
ordinamento
del
calendario
,
costumanze
festive
,
cose
che
si
possono
cambiare
come
si
cambia
d
'
abito
.
Le
ragioni
storiche
e
naturali
per
cui
si
sono
così
costituite
durante
i
secoli
non
contano
,
basta
sapere
che
sono
procedimenti
empirici
,
in
cui
lo
scienziato
moderno
ha
scoperto
un
cumulo
di
errori
,
di
incongruenze
,
di
perdite
di
tempo
,
e
che
quindi
si
debbono
sostituire
con
un
nuovo
ordinamento
,
creato
di
sana
pianta
al
lume
della
scienza
e
perciò
al
buio
dei
fatti
e
della
vita
.
La
logica
deve
trionfar
della
natura
,
che
diamine
!
E
così
mentre
a
Parigi
si
radunano
coloro
che
vogliono
abolire
le
vecchie
feste
,
come
il
Natale
,
la
Pasqua
,
Ognissanti
,
ecc
.
,
divenute
insignificanti
ed
assurde
per
surrogarvi
le
feste
umane
e
scientifiche
della
famiglia
,
del
lavoro
,
del
ricordo
,
della
generazione
,
a
Boulogne
-
sur
-
mer
si
sono
riuniti
quelli
che
ai
nostri
antiquati
idiomi
,
pieni
di
complicazioni
,
di
irregolarità
,
di
lungaggini
e
di
difficoltà
inutili
vogliono
surrogare
la
lingua
universale
,
una
lingua
creata
di
sana
pianta
da
un
medico
,
una
lingua
quindi
perfettamente
scientifica
.
La
balordaggine
della
sostituzione
è
evidente
.
Si
vuole
abolire
un
prodotto
naturale
come
la
lingua
,
formatosi
esclusivamente
sotto
l
'
influsso
delle
necessità
cui
doveva
soddisfare
e
poi
continuamente
aggiustato
,
tornito
,
manipolato
dall
'
uso
,
sempre
per
corrispondere
meglio
a
queste
necessità
delle
quali
l
'
uomo
è
quasi
l
'
inconsapevole
strumento
,
per
mettere
al
suo
posto
un
pasticcio
stridente
e
ripugnante
costruito
da
un
tale
in
relazione
a
una
data
teoria
astratta
.
Al
prodotto
della
necessità
istessa
che
si
è
proprio
direttamente
creata
il
suo
strumento
e
della
quale
l
'
uomo
non
è
stato
che
l
'
esecutore
si
nega
la
praticità
per
riconoscerla
alla
costruzione
puramente
cervellotica
di
un
uomo
solo
?
Del
resto
questa
costruzione
si
condanna
da
sé
.
Come
non
poteva
essere
altrimenti
questa
lingua
inventata
,
sia
il
Volapuck
passato
già
di
moda
,
sia
l
'
Esperanto
un
po
'
più
recente
,
sta
alle
lingue
naturali
,
come
un
burattino
sta
a
un
uomo
,
come
un
fiore
di
lana
sta
a
un
fiore
fresco
.
Questa
lingua
inventata
è
peggio
di
qualsiasi
povero
dialetto
barbarico
,
è
una
ignobile
parodia
dei
linguaggi
parlati
,
è
un
informe
ammasso
di
consonanti
aspre
,
di
suoni
rauchi
e
di
parole
degradate
.
Per
voler
semplificare
artificialmente
,
per
voler
togliere
le
difficoltà
ortografiche
e
grammaticali
rispondenti
a
necessità
psicologiche
,
non
si
è
fatto
che
avvilire
,
mortificare
e
spogliare
i
vocaboli
e
le
locuzioni
dei
vari
idiomi
,
adunando
tutto
un
miserevole
insieme
di
tronconi
ispidi
,
di
frammenti
mutilati
,
di
esseri
spelati
che
muovono
a
compassione
e
ribrezzo
.
Questa
lingua
dell
'
avvenire
,
questo
ignobile
gergo
,
ove
il
k
,
l
'
j
e
l
'
u
sono
le
lettere
predominanti
,
ove
non
si
incontrano
che
gruppi
di
sk
,
di
kr
,
di
tk
o
di
kt
,
ove
ascoltiamo
guaiti
,
latrati
,
miagolii
come
questi
malgrandan
,
maldikulon
,
famekonitaj
,
forflugis
,
samspecai
,
kreskas
,
kvindek
,
kvankam
,
ove
per
dire
:
"
Io
era
di
quelli
che
lo
hanno
ricevuto
alla
stazione
del
Nord
"
,
si
bestemmia
:
"
Mi
estis
unu
el
tiuj
kiuj
antauiris
linje
la
Norda
Stacidomo
"
,
questo
gergo
peggiore
di
quello
dei
carcerati
deve
essere
la
favella
dei
nostri
figli
,
la
favella
che
la
nostra
scienza
lascia
loro
in
eredità
per
ripudiare
l
'
eredità
della
natura
?
Ah
no
,
no
davvero
!
Salvo
che
l
'
uomo
non
sia
in
uno
stato
di
ubriachezza
permanente
o
non
abbia
la
paralisi
fin
dalla
nascita
questa
non
sarà
certo
la
sua
lingua
futura
.
La
lingua
dell
'
avvenire
non
differirà
gran
che
dalla
lingua
del
presente
,
come
questa
è
la
continuazione
della
lingua
del
passato
.
La
pluralità
linguistica
che
risale
fino
ai
più
remoti
confini
della
storia
non
cesserà
nel
futuro
,
non
vi
è
ragione
alcuna
perché
l
'
ossatura
del
linguaggio
,
perdurata
attraverso
i
millenni
,
cambi
improvvisamente
oggi
o
da
qui
a
qualche
diecina
di
anni
.
Il
bisogno
di
intendersi
fra
gli
uomini
parlanti
diverse
favelle
sussisteva
in
passato
come
esiste
oggi
,
e
forse
era
più
forte
in
passato
che
non
nell
'
oggi
,
data
la
maggior
facilità
odierna
per
l
'
uomo
di
apprendere
altre
lingue
oltre
la
propria
.
Non
si
dà
oggi
quasi
persona
colta
o
che
ne
abbia
di
bisogno
la
quale
non
conosca
quelle
tre
o
quattro
lingue
con
cui
può
farsi
capire
in
tutto
il
mondo
,
mentre
anticamente
era
un
'
impresa
assai
ardua
e
che
richiedeva
mezzi
ingenti
o
combinazioni
speciali
quella
di
imparare
una
lingua
straniera
.
D
'
altro
canto
come
nell
'
antichità
classica
con
due
sole
lingue
,
la
greca
e
la
latina
,
che
erano
le
lingue
dei
dominatori
,
si
provvedeva
a
tutte
le
evenienze
internazionali
,
così
adesso
con
tre
-
francese
,
inglese
e
tedesco
-
si
può
far
lo
stesso
.
Ora
vi
sono
più
numerosi
bisogni
di
comunicazione
,
che
debbono
anche
soddisfarsi
molto
più
rapidamente
,
e
questo
è
vero
,
ma
non
è
affatto
vero
che
l
'
uomo
abbia
tutto
a
sacrificare
a
questa
ansia
di
rapidità
come
un
affamato
che
non
può
concedersi
alcuna
distrazione
,
poiché
il
tempo
disponibile
neanche
gli
basta
alla
conquista
del
cibo
.
Sono
le
civiltà
iniziali
che
richiedono
la
massima
rapidità
e
in
cui
tutto
deve
essere
consacrato
a
un
fine
immediatamente
utile
;
i
popoli
moderni
si
sono
trovati
e
si
trovano
ancora
in
parte
in
questa
fase
,
avendo
dovuto
crearsi
,
al
pari
dei
singoli
individui
,
una
nuova
fortuna
e
tutti
i
mezzi
per
ottenerla
nel
nuovo
ambiente
industriale
,
una
volta
che
gli
antichi
privilegi
,
le
antiche
posizioni
non
erano
più
riconosciuti
.
Da
qui
la
smania
di
rapidità
da
cui
è
stata
invasa
l
'
età
moderna
;
ma
adesso
i
primi
gradini
son
già
saliti
,
tutto
il
nuovo
corredo
occorrente
alle
trasformate
attività
sociali
è
quasi
compiuto
,
molte
fortune
sono
già
fatte
,
molte
posizioni
eminenti
sono
state
riconquistate
,
non
vi
è
più
necessità
di
affannarsi
tanto
.
Infatti
,
se
nelle
industrie
,
se
nella
locomozione
si
continua
a
ricercare
la
velocità
,
nella
vita
questa
spinta
si
è
già
rallentata
.
La
ricchezza
conseguita
non
solo
elimina
il
bisogno
di
rapidità
,
ma
anzi
ricomincia
a
far
prediligere
delle
forme
di
perditempo
,
di
indugio
per
la
ricerca
di
effetti
di
eleganza
o
di
bellezza
più
o
meno
bene
intesa
.
L
'
industriale
yankee
adotterà
una
macchina
per
abbreviare
di
qualche
secondo
il
tempo
necessario
a
scavare
i
denti
di
un
ingranaggio
,
adopererà
la
stenografia
e
la
macchina
da
scrivere
per
la
sua
corrispondenza
commerciale
,
ma
trascorrerà
poi
due
mesi
in
ozio
a
bordo
del
suo
yacht
,
e
per
scrivere
una
lettera
ad
una
signora
dell
'
aristocrazia
impiegherà
tanto
tempo
quanto
gli
basterebbe
a
scrivere
a
mano
tutta
la
sua
corrispondenza
commerciale
,
unicamente
per
dare
alla
sua
calligrafia
un
aspetto
eccentrico
,
nobile
,
artistico
.
Il
progredire
della
civiltà
,
sia
pure
civiltà
mercantile
,
implicando
aumento
di
ricchezza
e
di
lusso
,
non
solo
non
porterà
all
'
uso
di
alcune
di
queste
brutte
e
artificiose
semplificazioni
della
lingua
e
della
scrittura
,
ma
anzi
produrrà
una
maggior
ricercatezza
,
una
maggior
complicazione
e
varietà
sia
nella
scrittura
,
sia
nella
lingua
.
Come
aumenterà
il
lusso
materiale
,
talché
,
e
già
lo
si
scorge
,
invece
di
una
specie
di
bassa
uniforme
comune
a
tutti
,
pronosticata
da
qualche
visionario
sarto
socialista
,
si
avranno
abiti
e
vesti
sempre
più
sfarzosi
,
sempre
più
adornati
e
diversi
gli
uni
dagli
altri
,
così
si
accrescerà
anche
il
lusso
spirituale
;
l
'
uomo
terrà
sempre
più
a
dimostrare
un
favellare
fiorito
,
magari
complicato
e
prezioso
,
che
lo
distingua
dagli
altri
,
per
la
vanità
di
apparire
originale
,
raffinato
e
bene
informato
delle
mode
.
E
la
moda
sarà
sempre
più
mutevole
e
capricciosa
.
Quindi
non
solo
non
si
adotterà
alcuno
di
questi
corrotti
gerghi
convenzionali
,
ma
anzi
nulla
sarà
più
detestato
,
come
di
pessimo
gusto
,
di
queste
misure
livellatrici
ed
egualitarie
;
salvo
il
caso
che
la
moda
,
in
qualche
suo
pervertimento
momentaneo
,
ritrovando
in
taluno
di
essi
tanta
assurdità
e
tanta
contorsione
quanta
non
le
sarebbe
dato
di
rinvenire
in
alcuna
lingua
vivente
,
non
gli
accordi
una
voga
fittizia
,
come
quella
della
crinolina
.
Nell
'
avvenire
si
avrà
bensì
una
specie
di
linguaggio
industriale
unico
,
ma
sarà
un
linguaggio
esclusivamente
tecnico
,
da
paragonarsi
a
quello
delle
formule
matematiche
;
si
avrà
pure
una
lingua
più
diffusa
delle
altre
,
più
importante
delle
altre
e
sarà
quella
del
popolo
che
la
imporrà
con
la
forza
delle
sue
armi
e
delle
sue
macchine
,
e
sarà
la
lingua
inglese
o
la
lingua
tedesca
,
da
paragonarsi
alla
lingua
latina
nel
mondo
antico
;
e
si
avrà
infine
l
'
identica
varietà
delle
lingue
inferiori
,
lentamente
modificate
dalla
moda
e
da
altri
fattori
sociali
.
In
questo
grande
gioco
di
forze
non
vi
è
posto
né
per
l
'
Esperanto
,
né
per
alcun
altro
di
questi
contraffatti
mostriciattoli
sorti
dalla
aberrazione
umana
.