StampaQuotidiana ,
Il
comunismo
ha
la
sua
prima
radice
in
quel
complesso
di
passioni
,
di
sentimenti
e
d
'
idee
che
cominciarono
ad
affermarsi
nel
secolo
decimottavo
e
si
svilupparono
completamente
nel
decimonono
.
Se
si
parte
infatti
dal
concetto
che
l
'
uomo
nasce
buono
,
e
che
come
affermava
Rousseau
,
la
società
o
meglio
le
istituzioni
sociali
,
l
'
hanno
reso
cattivo
viene
naturale
la
conseguenza
che
,
cambiando
radicalmente
le
istituzioni
accennate
,
gli
uomini
possano
,
anzi
debbano
,
in
breve
tempo
perdere
il
loro
egoismo
e
recuperare
il
loro
naturale
altruismo
.
Se
si
crede
fermamente
che
la
storia
dell
'
umanità
si
può
sintetizzare
assimilandola
ad
una
marcia
continua
dalla
disuguaglianza
verso
l
'
uguaglianza
,
si
deve
ammettere
che
,
quando
in
questa
strada
si
è
fatto
un
certo
cammino
,
si
deve
arrivare
ad
un
punto
nel
quale
diventa
necessaria
la
soppressione
della
proprietà
privata
,
la
quale
rende
impossibile
la
uguaglianza
assoluta
fra
tutti
i
membri
del
consorzio
sociale
.
Oggi
riesce
ancora
assai
difficile
il
precisare
quanto
bene
e
quanto
male
abbia
prodotto
la
diffusione
delle
idee
e
dei
sentimenti
accennati
,
poiché
è
questa
una
indagine
che
solo
fra
un
paio
di
generazioni
si
potrà
fare
con
perfetta
spassionatezza
.
Ad
ogni
modo
sembra
che
il
loro
ciclo
storico
abbia
raggiunto
il
suo
vertice
,
e
che
,
almeno
nell
'
Europa
occidentale
,
esso
accenni
a
discendere
;
come
del
resto
finora
è
avvenuto
a
quasi
tutte
le
forme
mentali
ed
a
quasi
tutte
le
correnti
passionali
che
hanno
contribuito
colla
loro
diffusione
a
modificare
la
storia
del
mondo
ed
a
creare
ed
a
distruggere
le
varie
civiltà
.
La
esperienza
di
quanto
è
avvenuto
ed
avviene
in
Russia
ha
servito
,
e
sempre
più
servirà
,
a
far
dileguare
in
proposito
molte
illusioni
.
Ho
avuto
di
recente
occasione
di
leggere
la
lettera
di
un
operaio
italiano
che
trovasi
in
Russia
per
ragioni
di
lavoro
,
nella
quale
egli
informava
un
suo
amico
che
colà
,
malgrado
il
trionfo
ufficiale
del
Comunismo
,
vedeva
ogni
giorno
persone
che
banchettavano
nelle
trattorie
di
lusso
ed
altre
persone
alla
porta
che
mendicavano
un
tozzo
di
pane
e
che
anche
colà
vi
erano
coloro
che
andavano
in
automobile
e
quelli
che
non
avevano
scarpe
ai
piedi
.
Non
si
può
negare
che
le
trasformazioni
dell
'
economia
sociale
avvenute
durante
il
secolo
decimonono
e
quello
presente
abbiano
anche
esse
contribuito
alla
propagazione
delle
dottrine
comuniste
,
e
basterebbe
in
proposito
ricordare
il
sorgere
della
grande
industria
colle
grandi
agglomerazioni
di
lavoratori
manuali
che
essa
rende
necessarie
.
Ma
se
le
trasformazioni
accennate
hanno
agevolato
il
diffondersi
delle
dottrine
comuniste
esse
hanno
reso
quasi
necessaria
la
nascita
di
quelle
sindacaliste
.
Infatti
nella
seconda
metà
del
secolo
decimonono
e
nei
primi
decenni
del
ventesimo
non
abbiamo
assistito
soltanto
alla
sostituzione
della
grande
industria
alla
piccola
,
colla
relativa
scomparsa
di
una
parte
dell
'
artigianato
,
che
è
stata
sostituita
dagli
operai
salariati
,
ma
la
vita
economica
si
è
trasformata
in
maniera
che
la
soddisfazione
di
molti
bisogni
quotidiani
o
quasi
quotidiani
non
è
affidata
più
a
gruppi
d
'
individui
disorganizzati
,
che
fra
loro
non
avevano
alcun
legame
e
spesso
si
facevano
reciprocamente
la
concorrenza
,
ma
a
determinate
categorie
di
lavoratori
per
necessità
di
cose
perfettamente
organizzati
.
Agli
antichi
compagni
di
mestiere
,
spesso
rivali
fra
di
loro
,
si
è
sostituita
la
«
classe
»
,
che
ha
acquistato
il
monopolio
di
una
data
funzione
e
che
,
mercé
l
'
unità
della
direzione
tecnica
e
la
comunanza
degli
interessi
,
facilmente
può
concepire
l
'
idea
dell
'
unità
nella
direzione
politica
,
una
volta
che
si
è
costituita
in
sindacato
.
Esempio
tipico
di
questa
trasformazione
è
l
'
industria
dei
trasporti
,
nella
quale
alle
antiche
carrozze
postali
ed
ai
carri
si
sono
sostituite
le
grandi
linee
ferroviarie
,
agli
antichi
bastimenti
a
vela
le
grandi
compagnie
di
navigazione
a
vapore
.
Altro
esempio
tipico
si
può
trovare
nelle
industrie
relative
all
'
illuminazione
ed
al
riscaldamento
.
Ai
quali
fino
a
cinquanta
anni
fa
si
provvedeva
mercé
le
candele
,
il
petrolio
ed
il
carbone
che
ognuno
comprava
nello
spaccio
più
vicino
,
mentre
ora
si
provvede
coll
'
illuminazione
elettrica
e
col
gas
che
in
tutte
le
grandi
città
sono
forniti
da
un
'
unica
o
al
massimo
da
due
officine
.
In
sostanza
quindi
nello
spazio
di
un
paio
di
generazioni
è
avvenuto
un
cambiamento
radicale
,
nella
struttura
,
direi
quasi
anatomica
,
del
corpo
sociale
,
in
grado
,
bene
o
male
,
di
provvedere
quasi
interamente
a
se
stessa
mercé
l
'
opera
individuale
delle
cellule
che
la
componevano
,
mentre
oggi
molte
cellule
seguitano
a
lavorare
isolatamente
,
ma
molte
altre
si
sono
coordinate
ed
hanno
formato
degli
organi
speciali
l
'
azione
di
ognuno
dei
quali
è
necessaria
per
il
retto
funzionamento
dell
'
intero
organismo
.
La
parte
in
altre
parole
ha
acquistato
una
individualità
a
sé
,
e
con
ciò
è
sorta
in
essa
la
tentazione
di
contrapporsi
,
e
forse
anche
d
'
imporsi
,
al
tutto
.
E
se
si
vuole
avere
un
'
idea
dei
pericoli
contenuti
in
questa
tentazione
,
basta
pensare
a
quel
che
avverrebbe
in
Inghilterra
se
per
tre
mesi
rimanessero
chiuse
le
miniere
di
carbone
e
fossero
sospese
le
ferrovie
e
la
navigazione
.
Ora
senza
per
nulla
accettare
la
così
detta
dottrina
del
materialismo
storico
,
secondo
la
quale
tutte
le
diverse
forme
di
organizzazione
politica
sarebbero
esclusivamente
la
conseguenza
dei
mutamenti
avvenuti
nell
'
organizzazione
economica
della
società
,
sarebbe
assurdo
il
negare
che
un
cambiamento
così
profondo
e
sostanziale
nella
vita
economica
,
come
duello
che
ho
testé
sommariamente
descritto
,
possa
produrre
delle
importanti
modificazioni
nella
vita
politica
.
Lo
Stato
rappresentativo
moderno
è
nato
in
un
'
epoca
nella
quale
l
'
attuale
specializzazione
di
alcune
delle
più
importanti
funzioni
economiche
non
era
neppure
abbozzata
,
e
perciò
non
poteva
riconoscere
come
entità
politiche
le
classi
addette
a
queste
funzioni
.
Inoltre
esso
non
ha
ammesso
né
poteva
ammettere
alcuna
sovranità
intermedia
tra
lo
Stato
e
gli
individui
perché
già
le
aveva
quasi
tutte
distrutte
,
dopo
lunga
lotta
coi
baroni
e
coi
comuni
,
l
'
antico
Stato
assoluto
,
che
quasi
dappertutto
,
precedette
e
preparò
le
forme
politiche
odierne
.
Senonché
oggi
che
la
specializzazione
economica
ha
prodotto
la
formazione
delle
classi
e
che
gli
individui
appartenenti
ad
ognuna
di
esse
hanno
acquistato
una
innegabile
solidarietà
d
'
interessi
,
ed
anche
,
per
la
comunanza
delle
mansioni
e
della
preparazione
necessaria
ad
esercitarle
,
una
certa
identità
di
forma
mentale
,
è
nata
l
'
aspirazione
a
conferire
loro
un
'
azione
diretta
nella
vita
politica
,
alla
quale
gli
individui
che
le
compongono
dovrebbero
partecipare
non
solo
come
semplici
cittadini
ma
anche
come
membri
della
classe
.
Accanto
perciò
alla
Camera
o
alle
Camere
,
che
rappresentano
i
singoli
individui
o
che
sono
formate
in
modo
da
comprendere
le
migliori
attitudini
politiche
che
abbia
il
paese
,
si
vorrebbe
ora
da
molti
istituirne
un
'
altra
che
fosse
la
rappresentanza
delle
così
dette
competenze
,
ossia
in
altre
parole
delle
organizzazioni
professionali
,
con
facoltà
finora
non
bene
determinate
,
ma
ad
ogni
modo
con
partecipazione
diretta
ai
poteri
sovrani
.
Ed
in
favore
del
progetto
accennato
si
può
dire
che
esso
non
farebbe
che
dare
una
forma
legale
all
'
azione
di
una
forza
sociale
che
già
si
è
affermata
e
che
non
possiamo
distruggere
,
perché
è
impossibile
di
far
rivivere
l
'
organizzazione
economica
della
prima
metà
del
secolo
decimonono
.
Ed
è
perciò
che
molti
credono
che
sia
atto
di
sana
e
previdente
politica
l
'
attirare
i
sindacati
di
classe
nell
'
orbita
costituzionale
ammettendo
i
loro
rappresentanti
speciali
nei
Parlamenti
nei
quali
si
discutono
ed
approvano
le
leggi
,
le
imposte
e
le
pubbliche
spese
.
Ma
il
ragionamento
accennato
sarebbe
esatto
se
le
istituzioni
rappresentative
a
base
individuale
finora
prevalenti
in
tutti
i
paesi
di
civiltà
europea
,
non
avessero
tanta
elasticità
da
rendere
possibile
e
facile
a
tutte
le
nuove
forze
dirigenti
che
si
affermano
in
una
società
di
acquistare
sui
poteri
sovrani
un
'
influenza
adeguata
alla
loro
importanza
.
Sarebbe
assurdo
supporre
che
di
questa
facilità
non
si
siano
valsi
e
non
si
varranno
i
sindacati
di
mestiere
,
che
anche
col
sistema
della
rappresentanza
individuale
possono
moltissimo
influire
nella
elezione
dei
deputati
.
Abbiamo
oggi
in
proposito
il
calzante
esempio
dell
'
Inghilterra
,
dove
il
partito
del
lavoro
,
che
ha
la
sua
base
elettorale
appunto
nei
sindacati
operai
,
col
sistema
della
rappresentanza
individuale
,
sta
per
conquistare
forse
ha
già
conquistato
,
la
direzione
dello
Stato
.
Mentre
d
'
altra
parte
se
gli
inscritti
ai
sindacati
,
oltre
al
partecipare
come
cittadini
alla
formazione
della
rappresentanza
individuale
potessero
mandare
al
Parlamento
i
loro
speciali
rappresentanti
di
classe
si
avrebbe
una
doppia
manifestazione
della
stessa
forza
politica
,
la
quale
perciò
sicuramente
verrebbe
ad
assumere
una
preponderanza
superiore
alla
sua
importanza
numerica
e
diciamolo
pure
alla
sua
importanza
sociale
.
Poiché
mentre
da
un
lato
lo
sciopero
di
una
o
di
parecchie
classi
di
lavoratori
potrebbe
fermare
,
o
seriamente
intralciare
la
vita
economica
del
paese
,
dall
'
altro
l
'
azione
di
una
Camera
che
fosse
la
rappresentanza
dei
sindacati
avrebbe
in
mano
lo
strumento
legale
per
contemporaneamente
fermare
o
almeno
intralciare
la
macchina
dello
Stato
.
Lo
Stato
rappresentativo
moderno
a
base
individuale
non
è
certamente
un
organismo
politico
perfetto
,
né
potrà
durare
in
eterno
immutato
.
Ma
finora
non
ci
sono
state
organizzazioni
politiche
perfette
ed
immutabili
e
qualcheduna
che
per
un
momento
si
è
creduta
tale
ha
ricevuto
dalla
storia
una
rude
smentita
.
Però
ce
ne
sono
state
di
quelle
che
trasformandosi
hanno
reso
possibile
un
tipo
più
avanzato
di
civiltà
e
ce
ne
sono
state
delle
altre
che
dissolvendosi
hanno
reso
inevitabile
l
'
adozione
di
un
tipo
di
civiltà
molto
inferiore
a
quello
già
raggiunto
:
come
per
esempio
avvenne
dopo
la
caduta
dell
'
impero
romano
.
Or
la
sapienza
degli
uomini
di
Stato
dovrebbe
secondare
le
trasformazioni
inevitabili
evitando
ad
ogni
costo
le
crisi
violente
,
ossia
le
dissoluzioni
degli
organismi
politici
:
dovrebbe
saper
trovare
la
via
che
conduce
in
alto
,
scansando
quella
che
porta
in
basso
.
Pregio
grandissimo
del
regime
rappresentativo
è
stato
quello
di
affidare
la
direzione
della
macchina
politica
a
coloro
che
si
consideravano
legalmente
come
gli
interpreti
delle
aspirazioni
e
degli
interessi
della
collettività
.
Sarebbe
assai
difficile
che
lo
Stato
potesse
conservare
integro
questo
carattere
e
potesse
continuare
ad
esercitare
un
'
azione
coordinatrice
di
tutte
le
attività
sociali
se
una
parte
dei
poteri
fosse
attribuita
ai
rappresentanti
delle
singole
classi
.
Ed
è
perciò
che
io
per
lo
meno
vorrei
che
l
'
Italia
non
fosse
la
prima
nazione
che
facesse
l
'
esperimento
di
ammettere
come
tali
,
i
rappresentanti
dei
sindacati
di
qualunque
genere
nel
Parlamento
.
StampaQuotidiana ,
La
prima
origine
della
importanza
assunta
dai
sindacati
professionali
si
deve
ricercare
nello
sviluppo
della
grande
industria
,
che
,
rendendo
necessaria
la
riunione
di
un
gran
numero
di
lavoratori
nella
stessa
fabbrica
,
ha
reso
loro
più
facile
di
associarsi
per
la
tutela
dei
comuni
interessi
.
Ma
,
oltre
a
questo
fattore
,
ve
n
'
è
un
altro
sul
quale
non
è
superfluo
di
richiamare
ancora
una
volta
l
'
attenzione
del
pubblico
e
dei
governanti
.
Questo
fattore
consiste
,
come
ho
già
fin
dal
1907
accennato
nelle
colonne
del
«
Corriere
»
,
in
quella
trasformazione
che
,
sopra
tutto
nelle
regioni
dove
prevale
la
civiltà
europea
,
hanno
subito
le
economie
nazionali
e
private
in
seguito
alla
larga
applicazione
delle
scoperte
per
le
quali
sarà
sempre
segnalato
nella
storia
il
secolo
decimonono
.
Per
citare
alcuni
esempi
,
è
certo
che
l
'
adozione
del
gas
per
l
'
illuminazione
e
le
cucine
del
vapore
per
le
ferrovie
e
le
navi
,
della
luce
elettrica
per
l
'
illuminazione
e
della
forza
elettrica
per
i
trams
,
ha
profondamente
modificato
,
sopra
tutto
nelle
grandi
città
il
nostro
tenore
di
vita
creando
nuovi
bisogni
,
sviluppando
quelli
vecchi
e
cambiando
radicalmente
i
mezzi
con
i
quali
soddisfiamo
i
nuovi
ed
i
vecchi
.
Fino
ad
un
secolo
fa
chi
doveva
viaggiare
,
quando
non
voleva
servirsi
delle
regie
poste
di
cavalli
,
lo
poteva
fare
con
una
carrozza
propria
o
con
quella
che
affittava
presso
uno
dei
tanti
intrapenditori
di
trasporti
,
ed
i
viaggi
brevi
la
povera
gente
li
faceva
a
piedi
o
pigiata
in
scomodissimi
carri
.
Oggi
i
ricchi
vanno
in
prima
classe
,
i
poveri
in
terza
,
ma
tutti
fanno
uso
della
ferrovia
,
senza
la
quale
riuscirebbe
impossibile
l
'
approvvigionamento
di
quasi
tutti
i
grandi
centri
della
popolosa
Europa
occidentale
.
Quaranta
o
cinquanta
anni
addietro
ognuno
comprava
dal
bottegaio
più
vicino
l
'
olio
od
il
petrolio
per
l
'
illuminazione
ed
il
carbone
per
cuocere
le
vivande
,
oggi
quasi
dappertutto
sono
rare
le
case
nelle
quali
non
vi
sia
l
'
impianto
per
la
luce
elettrica
ed
è
molto
diffuso
per
le
cucine
l
'
uso
del
gas
.
Nello
stesso
tempo
lo
sviluppo
preso
dalle
grandi
città
ha
reso
indispensabile
l
'
uso
del
tram
elettrico
e
la
navigazione
a
vapore
ha
sostituito
quasi
intieramente
l
'
antico
bastimento
a
vela
ed
ha
fatto
sì
che
un
numero
relativamente
piccolo
di
grandi
compagnie
di
navigazione
abbia
concentrato
in
sé
quasi
tutta
l
'
industria
dei
trasporti
marittimi
tanto
per
quel
che
riguarda
i
viaggiatori
che
per
le
merci
.
Ora
tutto
ciò
non
è
avvenuto
senza
che
una
profonda
modificazione
si
sia
introdotta
nel
meccanismo
degli
scambi
tanto
di
derrate
che
di
servizi
.
All
'
antica
forma
di
scambio
,
che
lasciava
all
'
individuo
che
cercava
la
merce
od
il
servizio
la
libera
scelta
dell
'
individuo
coattivo
fra
tutti
gli
individui
,
che
hanno
bisogno
di
quel
dato
servizio
o
di
quella
data
merce
,
e
la
classe
,
organizzata
od
organizzabile
,
che
sola
li
può
offrire
.
E
ciò
fa
sì
che
ogni
classe
di
lavoratori
che
ha
il
monopolio
di
un
servizio
necessario
o
di
una
merce
indispensabile
,
come
sarebbe
ad
esempio
il
carbon
fossile
,
può
,
incrociando
semplicemente
le
braccia
,
mettere
la
società
intiera
in
grandissimo
imbarazzo
.
Infatti
si
sa
da
tutti
che
,
nelle
grandi
città
d
'
Europa
e
d
'
America
,
la
vita
diventerebbe
molto
difficile
se
per
un
mese
soltanto
le
ferrovie
,
i
tram
e
le
officine
del
gas
e
della
luce
elettrica
cessassero
di
funzionare
e
si
sa
pure
che
qualche
grande
nazione
,
come
ad
esempio
la
potentissima
Inghilterra
,
non
potrebbe
materialmente
più
vivere
se
per
tre
o
quattro
mesi
s
'
interrompessero
le
linee
di
navigazione
che
la
congiungono
col
resto
del
mondo
o
se
si
chiudessero
le
sue
miniere
di
carbone
.
Non
può
destar
maraviglia
che
le
varie
classi
di
lavoratori
,
le
quali
hanno
il
monopolio
uno
dei
servizi
accennati
o
della
produzione
di
una
delle
derrate
indispensabili
,
abbiano
compreso
quanto
sia
potente
l
'
arma
che
hanno
nelle
mani
;
ed
abbiamo
visto
testé
in
Inghilterra
una
di
queste
classi
spalleggiata
da
altre
,
costringere
il
Governo
a
concedere
notevoli
vantaggi
pecuniarii
ai
propri
membri
con
grave
sacrificio
della
pubblica
finanza
.
Avendo
in
mano
mezzi
d
'
influenza
sociale
così
efficaci
come
quelli
che
ho
accennate
,
è
quasi
naturale
che
i
sindacati
tentino
di
servirsene
per
fare
pressione
sui
pubblici
poteri
.
Siamo
quindi
davanti
ad
uno
stato
di
cose
che
non
è
più
lecito
d
'
ignorare
o
trascurare
ed
è
anzi
necessario
che
non
solo
i
governanti
,
ma
anche
tutti
coloro
che
s
'
interessano
all
'
avvenire
del
proprio
paese
,
si
rendano
perfettamente
conto
della
gravità
della
quistione
,
perché
l
'
impreparazione
od
una
preparazione
incompleta
potrebbe
condurci
a
qualche
passo
falso
al
quale
poi
sarebbe
molto
difficile
di
rimediare
.
Or
i
problemi
che
oggi
presenta
la
grave
e
complessa
questione
relativa
alla
condotta
che
lo
Stato
,
nei
paesi
retti
col
sistema
rappresentativo
dovrebbe
tenere
rispetto
ai
sindacati
dei
lavoratori
,
possono
ridursi
a
quattro
:
Il
primo
concerne
il
riconoscimento
ufficiale
dei
sindacati
,
concedendo
loro
la
personalità
giuridica
.
Il
secondo
è
quello
relativo
alla
unità
od
alla
molteplicità
dei
sindacati
fra
i
lavoratori
addetti
ad
un
determinato
servizio
o
alla
produzione
di
una
determinata
derrata
.
Il
terzo
riguarda
l
'
obbligatorietà
della
inscrizione
ad
un
sindacato
di
tutti
i
lavoratori
che
esercitano
la
stessa
professione
o
lo
stesso
mestiere
.
Ed
il
quarto
finalmente
,
consiste
nell
'
esame
della
convenienza
o
no
di
concedere
ai
rappresentanti
speciali
dei
sindacati
di
entrare
nelle
assemblee
che
esercitano
il
potere
legislativo
.
Ognuno
di
questi
problemi
è
così
vasto
e
complesso
che
potrebbe
essere
svolto
in
un
articolo
a
parte
;
mi
limiterò
quindi
ad
accennare
i
criteri
fondamentali
,
seguendo
e
sviluppando
i
quali
si
potrebbe
arrivare
ad
una
soddisfacente
soluzione
.
Ed
in
primo
luogo
crederci
necessario
,
od
almeno
opportuno
,
di
concedere
il
riconoscimento
legale
e
la
personalità
giuridica
a
tutti
quei
sindacati
che
la
chiedessero
,
preferibilmente
subordinando
la
concessione
alla
dimostrazione
di
possedere
un
certo
patrimonio
investito
sia
in
immobili
che
in
titoli
di
Stato
o
in
depositi
presso
le
Casse
di
risparmio
.
In
questo
modo
si
accrescerebbe
il
senso
della
responsabilità
nei
dirigenti
dei
sindacati
e
la
prudenza
nei
loro
seguaci
,
e
si
avrebbe
una
seria
garanzia
nei
casi
di
inadempimento
di
uno
di
quei
contratti
collettivi
di
lavoro
che
ora
cominciano
a
diventare
frequenti
.
In
secondo
luogo
non
troverei
nessuna
ragione
per
ostacolare
o
non
riconoscere
la
molteplicità
dei
sindacati
fra
gli
esercenti
della
stessa
professione
o
del
medesimo
mestiere
.
Si
obbietterà
che
in
questo
modo
si
avranno
,
come
si
sono
avuti
,
dei
sindacati
di
partito
,
composti
cioè
da
coloro
che
seguono
un
dato
indirizzo
politico
.
Ma
bisogna
riflettere
che
è
impossibile
di
escludere
la
politica
dal
movimento
sindacale
perché
esso
necessariamente
mirerà
sempre
a
far
pressione
sulla
società
,
e
quindi
sullo
Stato
che
ne
rappresenta
e
tutela
gli
interessi
,
per
aumentare
i
benefizi
delle
classi
sindacate
.
Date
queste
condizioni
,
è
preferibile
che
la
pressione
sia
possibilmente
suddivisa
,
anziché
affidata
ad
un
solo
organismo
.
Tanto
più
che
alle
volte
gli
interessi
e
le
vedute
proprie
di
un
dato
partito
possono
temperare
la
soverchia
vivacità
degli
interessi
professionali
.
Non
ammetterei
poi
in
niun
modo
e
con
nessun
temperamento
una
riforma
che
,
abolendo
una
delle
migliori
conquiste
della
Rivoluzione
francese
,
cioè
la
libertà
di
lavoro
,
imponesse
il
sindacato
obbligatorio
;
ossia
rendesse
necessaria
l
'
inscrizione
in
una
associazione
sindacale
per
potere
esercitare
un
dato
mestiere
.
Lo
Stato
mancherebbe
ad
uno
dei
suoi
precisi
doveri
,
che
consiste
nel
tutelare
l
'
individuo
contro
ogni
forma
di
coazione
privata
,
se
permettesse
che
la
sussistenza
di
un
uomo
o
di
una
famiglia
restasse
in
balia
dei
dirigenti
di
un
'
associazione
la
quale
potrebbe
ammettere
o
non
ammettere
nel
proprio
seno
i
postulanti
,
e
potrebbe
espellere
tutti
coloro
che
riputasse
per
una
ragione
qualsiasi
indesiderabili
condannandoli
a
non
potere
più
fare
uso
delle
proprie
braccia
e
della
propria
capacità
.
Se
ciò
avvenisse
sarebbe
il
principio
dello
sfacelo
delle
istituzioni
politiche
e
sociali
presenti
.
Poiché
il
monopolio
dei
sindacati
non
avrebbe
più
alcun
freno
ed
i
loro
capi
,
sicuri
ormai
della
ferrea
disciplina
dei
seguaci
,
potrebbero
trattare
da
pari
a
pari
coi
rappresentanti
dello
Stato
come
i
baroni
del
Medio
Evo
trattavano
con
i
Re
.
Né
meno
grave
si
presenta
l
'
ultima
questione
,
ossia
quella
relativa
alla
rappresentanza
politica
dei
sindacati
.
Se
i
membri
di
essi
ne
fossero
oggi
privi
si
potrebbe
affermare
che
è
cattiva
politica
il
negare
ad
una
nuova
forza
sociale
ogni
partecipazione
ai
poteri
sovrani
,
ma
,
dove
si
è
già
adottato
il
suffragio
universale
,
gli
ascritti
ai
sindacati
sono
già
elettori
,
e
se
votano
compatti
,
come
è
presumibile
,
essi
,
anche
con
la
rappresentanza
individuale
ora
in
vigore
,
possono
potentemente
influire
sull
'
assemblea
elettiva
;
giacché
non
vi
è
candidato
né
partito
politico
che
non
sentano
l
'
influenza
di
un
gruppo
elettorale
numeroso
e
disciplinato
e
perciò
capace
di
fare
traboccare
la
bilancia
in
loro
favore
.
Accoppiando
la
rappresentanza
di
classe
a
quella
individuale
nelle
assemblee
legislative
si
darebbe
da
un
lato
un
'
arma
efficacisSima
ai
sindacati
,
poiché
i
loro
rappresentanti
avrebbero
il
mandato
imperativo
di
tutelare
gli
interessi
sindacali
,
senza
assicurare
l
'
indipendenza
degli
elementi
scelti
col
vecchio
sistema
individuale
,
che
dovrebbero
avere
la
missione
di
tutelare
quelli
della
collettività
.
Ed
è
perciò
che
se
si
vorrà
in
Italia
dare
ad
ogni
costo
una
rappresentanza
politica
ai
sindacati
sarebbe
meno
male
l
'
aggregare
questa
rappresentanza
al
Senato
,
avendo
cura
che
essa
non
ne
formi
la
maggioranza
,
anziché
alla
Camera
elettiva
.
I
senatori
infatti
sono
nominati
a
vita
e
non
hanno
quindi
da
temere
per
la
loro
rielezione
.
È
stato
di
recente
pubblicato
un
libro
del
professore
Gaspare
Ambrosini
sui
sindacati
,
i
consigli
tecnici
ed
i
Parlamentari
politici
.
Sarebbe
opportuno
che
esso
fosse
letto
e
meditato
nel
momento
attuale
.
In
sostanza
l
'
Ambrosini
fa
uno
studio
sulle
costituzioni
più
recenti
e
dimostra
che
finora
in
nessun
paese
i
sindacati
hanno
potuto
ottenere
una
partecipazione
legale
ai
poteri
sovrani
.
In
Germania
la
nuova
costituzione
stabilisce
la
formazione
di
un
consiglio
economico
,
formato
dai
rappresentanti
dei
sindacati
dei
padroni
e
degli
operai
,
ma
esso
ha
solo
funzioni
consultive
ed
inoltre
ha
facoltà
di
proporre
al
Reichstag
disegni
di
legge
solo
sulle
quistioni
riguardanti
la
legislazione
del
lavoro
.
Nella
stessa
Russia
bolscevica
i
Soviet
non
sono
nominati
dai
sindacati
ma
dalle
altre
categorie
di
lavoratori
,
che
sono
le
sole
che
colà
sono
riguardate
come
tali
,
cioè
gli
operai
della
città
,
i
contadini
ed
i
soldati
.
Ma
l
'
Ambrosini
si
affretta
ad
aggiungere
che
praticamente
i
Soviet
sono
un
'
emanazione
del
partito
comunista
,
che
è
la
sola
organizzazione
politica
la
quale
effettivamente
governi
nell
'
antico
impero
degli
Czar
.
Nel
1919
i
sindacati
russi
avevano
richiesto
di
essere
riconosciuti
come
organi
economici
dello
Stato
,
ma
Lenin
allora
cercò
di
rimandare
ogni
decisione
e
nel
marzo
del
1921
fece
approvare
dal
decimo
congresso
del
partito
comunista
una
mozione
in
base
alla
quale
si
stabiliva
che
sarebbe
stato
un
errore
politico
la
trasformazione
rapida
dei
sindacati
in
organi
dello
Stato
e
che
essi
per
ora
dovevano
limitarsi
ad
essere
scuole
di
comunismo
.
Se
ora
per
ciò
in
Italia
si
concederà
la
partecipazione
dei
rappresentanti
dei
sindacati
allo
assemblee
politiche
,
il
nostro
paese
sarebbe
il
primo
ad
attuare
una
riforma
capace
di
cambiare
profondamente
l
'
organizzazione
dei
pubblici
poteri
e
della
quale
gravi
potrebbero
essere
le
conseguenze
in
un
non
lontano
avvenire
.
E
ciò
da
una
parte
potrebbe
essere
un
onore
,
ma
potrebbe
anche
costituire
un
grave
pericolo
.
Io
credo
infatti
che
se
i
sindacati
riuscissero
ad
assumere
il
potere
legislativo
,
o
ad
esercitare
una
pressione
abbastanza
forte
sopra
di
esso
,
gli
interessi
delle
singole
classi
prevarrebbero
su
quelli
della
collettività
e
si
avrebbe
in
sostanza
la
rivolta
delle
membra
contro
lo
stomaco
e
soprattutto
contro
il
cervello
.
La
plebe
di
Roma
antica
dié
prova
di
un
gran
senno
politico
quando
comprese
il
significato
dell
'
apologo
di
Menenio
Agrippa
;
ne
avrebbero
altrettanto
i
nostri
sindacati
operai
?
È
lecito
dubitarne
finché
la
mentalità
odierna
delle
nostre
classi
lavoratrici
non
sarà
modificata
,
finché
i
loro
intelletti
non
saranno
«
realmente
»
sgombrati
da
una
dottrina
che
è
stata
ormai
da
più
di
mezzo
secolo
ad
essi
inculcata
;
secondo
la
quale
la
produzione
economica
sarebbe
dovuta
all
'
opera
«
esclusiva
»
di
coloro
che
corrono
a
crearla
col
loro
lavoro
manuale
.
StampaQuotidiana ,
I
telegrafo
ci
ha
informati
che
il
27
agosto
il
maresciallo
Lyautey
s
'
imbarcava
a
Casablanca
per
la
Francia
e
che
,
fra
poco
sarebbe
tornato
nel
Marrocco
.
Può
darsi
che
ciò
avvenga
,
perché
non
è
facile
trovare
un
uomo
che
,
come
Lyautey
,
conosca
il
Marrocco
e
sopra
tutto
i
marocchini
,
ma
può
anche
darsi
che
la
sua
partenza
sia
definitiva
,
perché
in
Francia
molti
sono
oggi
coloro
che
criticano
l
'
opera
dell
'
uomo
che
era
riuscito
nella
difficilissima
sorpresa
di
conquistare
un
paese
musulmano
,
assi
più
ricco
e
popoloso
di
quanto
fosse
l
'
Algeria
nel
1830
,
in
un
tempo
assai
più
breve
e
con
uno
sforzo
di
molto
inferiore
a
quello
che
per
sottomettere
completamente
l
'
Algeria
era
stato
necessario
.
Difatti
dopo
che
i
francesi
si
furono
impadroniti
di
Algeri
nel
1830
,
Costantina
la
città
principale
dell
'
Algeria
orientale
,
dopo
un
vano
tentativo
terminato
con
un
quasi
disastro
,
era
stata
presa
solo
nel
1837
,
e
nell
'
Algeria
centrale
ed
occidentale
,
negli
attuali
dipartimenti
di
Algeri
e
di
Orano
,
Abd
-
el
-
Kader
,
il
vero
predecessore
di
Ab
-
el
-
Krim
,
avea
tenuto
testa
agli
invasori
fino
al
1947
.
Fino
al
1853
la
gran
Kabilia
,
paese
montagnoso
posto
nel
cuore
dell
'
Algeria
,
restava
completamente
indipendente
,
e
solo
dopo
repressa
l
'
insurrezione
del
1870
gli
altipiani
dell
'
interno
e
la
zona
predesertica
,
che
stendesi
a
mezzogiorno
di
essi
,
venivano
ridotti
sotto
l
'
effettiva
dominazione
francese
.
Sicché
non
è
esagerato
l
'
affermare
che
la
Francia
ha
dovuto
impiegare
mezzo
secolo
per
conquistare
l
'
Algeria
.
Nel
Marrocco
invece
,
dopo
il
primo
sbarco
avvenuto
a
Casablanca
nel
1907
e
l
'
entrata
dei
francesi
a
Fez
,
chiamati
dallo
stesso
sultano
,
nel
1911
,
seguita
a
pochi
mesi
di
distanza
dall
'
occupazione
di
Marrakesch
,
non
vi
erano
state
né
insurrezioni
di
grande
importanza
né
grosse
guerre
.
Proclamato
il
protettorato
francese
i
paesi
soliti
a
subire
il
governo
del
Sultano
,
cioè
,
oltre
alle
città
,
quelli
della
bassa
vallata
del
Sebù
e
gli
altri
più
importanti
che
costituiscono
la
grande
pianura
,
posta
fra
il
gruppo
montagnoso
del
grande
Atlante
e
l
'
Oceano
,
aveano
quasi
senza
resistenza
subito
le
volontà
che
il
governatore
generale
francese
trasmetteva
loro
per
mezzo
del
sultano
protetto
.
Restavano
indipendenti
soltanto
i
paesi
nei
quali
l
'
autorità
del
sultano
non
si
era
mai
effettivamente
esercitata
.
Cioè
la
regione
predesertica
posta
a
mezzogiorno
di
Marrakesch
e
i
due
grandi
sistemi
montuosi
,
quello
del
grande
Atlante
,
le
cui
cime
tra
Fez
e
Marrakesch
superano
i
quattromila
metri
sul
livello
del
mare
e
quello
del
Riff
,
ossia
della
catena
che
,
staccandosi
dallo
stretto
di
Gibilterra
,
si
prolunga
parallela
al
Mediterraneo
per
circa
duecento
chilometri
con
un
'
altezza
che
tocca
quasi
tremila
metri
.
Nella
zona
predesertica
,
quando
i
francesi
entrarono
a
Fez
,
si
agitava
El
-
Hiba
figlio
del
marabutto
Ma
-
el
-
Ainin
,
che
aveva
fondato
una
nuova
confraternita
religiosa
.
I
suoi
seguaci
,
che
per
un
momento
avevano
minacciato
Marrakesch
,
erano
stati
facilmente
battuti
e
respinti
nel
deserto
grazie
all
'
appoggio
dei
grandi
Kaid
,
cioè
di
quattro
o
cinque
grossi
feudatari
che
avevano
ed
hanno
tutto
l
'
interesse
di
restare
attaccati
alla
Francia
,
che
garantisce
i
loro
possedimenti
e
lascia
loro
una
quasi
completa
autonomia
.
Nel
grande
nodo
montuoso
posto
fra
Marrakesch
e
Fez
,
Lyautey
aveva
cinto
le
tribù
indipendenti
con
una
catena
di
posti
fortificati
che
ogni
anno
si
andava
lentamente
restringendo
,
avendo
cura
però
di
attaccare
volta
per
volta
una
sola
tribù
.
Nel
Riff
i
posti
fortificati
francesi
venivano
posti
là
dove
si
doveva
fissare
il
confine
tra
la
Francia
e
la
Spagna
ed
a
questa
era
lasciato
il
difficilissimo
compito
di
sottomettere
le
indomabili
tribù
riffane
.
Sarebbe
puerile
negare
che
Lyautey
non
abbia
compreso
benissimo
la
situazione
politica
e
le
condizioni
sociali
del
Marocco
.
Egli
perciò
sapeva
perfettamente
che
ciò
che
in
Europa
oggi
appellasi
la
quistione
sociale
,
l
'
eterna
rivalità
fra
proprietari
e
proletari
,
ricchi
e
poveri
nei
paesi
maomettani
prende
spesso
l
'
aspetto
di
una
riforma
religiosa
o
quanto
meno
di
un
risveglio
del
fanatismo
religioso
,
e
sapeva
pure
che
questa
lotta
,
nel
Marocco
specialmente
,
si
è
sempre
esplicata
mercé
un
cambiamento
delle
dinastie
regnanti
e
delle
classi
dirigenti
,
cambiamento
che
le
tribù
povere
e
guerriere
della
regione
predesertica
e
delle
montagne
hanno
imposto
a
quelle
più
pacifiche
e
relativamente
agiate
delle
città
e
della
pianura
.
Dal
deserto
erano
venuti
nell
'
undicesimo
secolo
gli
Almoravidi
di
Jusef
-
ben
-
Taschfin
che
aveva
sottomesso
il
Marocco
,
la
Spagna
musulmana
e
parte
dell
'
Algeria
e
dal
nodo
montuario
del
grande
Atlante
erano
discesi
nel
secolo
successivo
gli
Almoadi
,
che
,
con
a
capo
Abd
-
el
-
Mumen
,
si
erano
dappertutto
sostituiti
agli
Almoravidi
ed
avevano
inoltre
tolto
Tunisi
e
Mehedia
ai
siciliani
che
già
l
'
occupavano
.
Volendo
conservare
la
pace
nel
Marocco
la
politica
francese
non
poteva
perciò
essere
che
nettamente
conservatrice
e
tale
fu
quella
costantemente
seguita
dal
maresciallo
Lyautey
.
Egli
conservò
quindi
anzitutto
la
vecchia
dinastia
,
conservo
antichi
grandi
Kaid
del
sud
,
lasciando
ad
essi
la
autonomia
quasi
completa
della
quale
godevano
,
conservò
,
quanto
poté
dell
'
antica
burocrazia
marocchina
,
cercò
chi
attirare
a
sé
tutti
i
musulmani
e
gli
ebrei
danarosi
,
incoraggiando
l
'
associazione
dei
loro
capitali
con
quelli
degli
speculatori
europei
,
nello
stesso
tempo
costruì
strade
,
ferrovie
e
porti
,
fece
sorgere
quasi
d
'
incanto
la
nuova
città
di
Casablanca
,
procacciò
nuova
ricchezza
ai
ricchi
e
lavora
ben
rimunerato
alle
plebi
,
in
poche
parole
costituì
tutta
una
rete
di
interessi
materiali
a
difesa
della
nuova
dominazione
francese
.
Il
risultato
più
ammirevole
della
politica
di
Lyautey
si
vide
nel
1914
quando
scoppiò
la
grande
guerra
europea
.
Si
sa
che
allora
il
Governo
francese
ordinò
al
governatore
generale
di
mandare
in
Francia
una
parte
delle
sue
forze
e
di
far
ripiegare
le
altre
in
alcuni
punti
fortificati
della
costa
;
ciò
si
stimava
necessario
perché
i
destini
della
Francia
si
sarebbero
decisi
sulla
sua
frontiera
orientale
e
non
nel
Marocco
,
che
,
a
tempo
ed
a
luogo
,
si
poteva
riconquistare
.
Lyautey
non
obbedì
che
a
metà
:
mandò
in
Francia
una
trentina
di
battaglioni
ed
alcune
batterie
;
ma
,
invece
di
ritirarsi
sulla
costa
,
ordinò
che
le
avanguardie
francesi
restassero
dove
erano
,
non
abbandonò
un
palmo
di
terreno
,
e
le
truppe
che
mandò
le
tolse
appunto
dalla
costa
e
dalle
retrovie
.
Militarmente
il
provvedimento
era
arrischiato
e
forse
anche
censurabile
;
politicamente
si
dimostrò
geniale
,
perché
il
governatore
generale
francese
sapeva
bene
che
tutto
il
territorio
abbandonato
sarebbe
subito
insorto
,
e
che
le
colonne
in
ritirata
sarebbero
state
aspramente
taglieggiate
e
forse
anche
distrutte
;
essendo
costume
dei
marocchini
,
montanari
e
pianigiani
,
ricchi
e
poveri
,
di
mettersi
sempre
dalla
parte
del
più
forte
e
di
giudicare
sempre
come
più
debole
colui
che
si
ritira
,
e
ritirandosi
li
priva
della
sua
protezione
.
In
seguito
ricevette
un
rinforzo
di
battaglioni
senegalesi
e
di
territoriali
francesi
;
ma
,
in
ricambio
,
organizzò
e
spedì
in
Francia
numerosi
battaglioni
marocchini
,
sicché
poté
conservare
il
Marocco
senza
indebolire
le
risorse
della
Francia
in
Europa
.
Me
l
'
opera
di
Lyautey
aveva
necessariamente
due
punti
deboli
che
,
presto
o
tardi
,
si
dovevano
manifestare
.
Il
primo
era
ed
è
che
essa
si
appoggiava
quasi
esclusivamente
sugli
interessi
materiali
,
che
non
si
possono
mai
contentare
tutti
e
dei
quali
l
'
appoggio
viene
meno
ogni
volta
che
l
'
interesse
vacilla
.
Egli
infatti
ha
potuto
far
sì
che
le
classi
agiate
del
Marocco
ed
anche
le
plebi
delle
città
trovassero
il
loro
tornaconto
nella
dominazione
francese
,
ma
non
ha
potuto
mutare
i
loro
sentimenti
,
non
ha
potuto
,
come
si
dice
,
conquistare
le
anime
.
Il
loro
modo
di
pensare
e
di
sentire
è
necessariamente
rimasto
musulmano
,
e
si
sa
che
un
buon
musulmano
potrà
servire
e
sfruttare
l
'
infedele
,
se
ciò
ritrae
un
materiale
vantaggio
,
ma
in
fondo
all
'
anima
lo
odierà
e
lo
disprezzerà
sempre
.
Ed
il
secondo
era
il
Riff
,
dove
la
Spagna
venne
meno
al
suo
compito
,
non
riuscendo
a
conquistare
il
paese
che
le
era
stato
assegnato
,
per
una
serie
di
ragioni
,
ma
sopra
tutto
perché
nel
Riff
si
manifestò
un
uomo
superiore
per
intelligenza
e
forza
di
volontà
,
Abd
-
el
-
Krim
.
Il
quale
,
come
Abd
-
el
-
Kader
aveva
saputo
riunire
in
un
unico
fascio
tutte
le
tribù
di
metà
dell
'
Algeria
,
è
riuscito
a
coordinare
sotto
la
direzione
le
forze
di
tutte
le
tribù
riffane
,
avendo
per
giunta
sul
suo
predecessore
il
vantaggio
di
conoscere
le
debolezze
dei
popoli
di
civiltà
europea
,
delle
quali
le
maggiori
sarebbero
le
rivalità
fra
le
varie
potenze
e
l
'
ostacolo
che
ormai
in
quasi
tutte
le
nazioni
europee
trovano
le
guerre
coloniali
nell
'
azione
dei
partiti
ultra
democratici
.
Non
si
può
né
affermare
né
negare
in
modo
assoluto
che
la
Francia
e
che
sopra
tutto
il
maresciallo
Lyautey
abbiano
visto
di
buon
occhio
i
ripetuti
successi
di
Abd
-
el
-
Krim
contro
gli
spagnoli
.
Pare
certo
ad
ogni
modo
che
non
abbiano
fatto
nulla
di
efficace
per
impedirli
e
che
quindi
non
abbiano
intraveduto
il
pericolo
che
corrono
tutte
le
potenze
europee
che
hanno
sudditi
musulmani
quando
in
un
paese
musulmano
,
e
sopra
tutto
in
un
paese
confinante
con
una
propria
colonia
,
sorge
un
uomo
che
dimostra
di
saper
vincere
gli
invasori
cristiani
e
che
può
quindi
rappresentare
la
parte
di
colui
che
i
seguaci
dell
'
Islam
chiamano
l
'
«
uomo
dell
'
ora
»
;
l
'
uomo
cioè
predestinato
da
Dio
,
che
,
rinnovando
le
gesta
di
Saladino
,
dovrà
un
giorno
o
l
'
altro
liberare
tutto
il
Dar
-
el
-
Islam
,
cioè
il
paese
abitato
dai
seguaci
del
Corano
,
dall
'
impuro
dominio
dei
miscredenti
.
Ed
è
perciò
che
oggi
in
tutti
i
paesi
musulmani
si
seguono
con
ansietà
mal
dissimulata
le
gesta
di
Abd
-
el
Krim
e
che
,
fino
a
quando
una
sconfitta
definitiva
ed
irreparabile
non
avrà
distrutto
interamente
il
suo
prestigio
,
egli
potrà
sempre
spingere
alla
rivolta
le
tribù
berbere
della
montagna
ed
anche
della
pianura
marocchina
e
che
potrà
sempre
attirarsi
le
simpatie
perfino
degli
abitanti
delle
città
del
Marocco
,
i
quali
molto
avrebbero
da
temere
da
lui
e
sopra
tutto
dai
suoi
.
È
cosa
difficile
la
politica
coloniale
nei
paesi
di
antica
civiltà
maomettana
che
un
solo
errore
di
omissione
è
bastato
per
mettere
in
pericolo
nel
Marocco
i
risultati
di
quasi
un
ventennio
di
un
'
azione
politica
accortissima
sussidiata
da
un
'
azione
militare
misurata
,
prudente
ed
efficace
.
Oggi
certamente
il
distruggere
la
potenza
di
Abd
-
el
-
Krim
non
è
impresa
superiore
alle
forze
della
Francia
,
ma
sarebbe
un
'
illusione
il
credere
che
a
ciò
possano
bastare
una
campagna
di
pochi
mesi
e
pochi
combattimenti
fortunati
;
occorreranno
invece
del
tempo
,
della
costanza
e
sopra
tutto
l
'
impiego
di
un
esercizio
coloniale
molto
numeroso
e
bene
organizzato
.
Ma
non
perciò
può
dirsi
che
l
'
opera
del
maresciallo
Lyautey
sia
stata
annullata
e
che
tutto
sia
oggi
nel
Marocco
da
rifare
.
Ho
già
accennato
che
si
dovette
quasi
esclusivamente
alla
sua
intuizione
geniale
se
,
durante
la
grande
guerra
europea
,
la
Francia
ebbe
,
mercé
il
suo
nuovo
possedimento
africano
piuttosto
un
aumento
che
una
diminuzione
delle
forze
combattenti
in
Europa
.
Aggiungerò
ora
che
si
deve
principalmente
alla
politica
del
vecchio
maresciallo
se
la
crisi
attuale
,
che
forse
un
giorno
o
l
'
altro
inevitabile
,
è
stata
tanto
ritardata
.
Ciò
che
ha
fatto
sì
che
essa
sia
scoppiata
quando
la
dominazione
francese
aveva
messo
già
salde
radici
nel
Marocco
e
si
erano
potuti
costruire
i
porti
,
le
ferrovie
e
le
strade
che
sono
gli
strumenti
principali
mercé
i
quali
potrà
essere
superata
.