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> autore_s:"Montanelli Indro"
Caro Maldini ( Montanelli Indro , 1979 )
StampaQuotidiana ,
Caro Maldini , il suo appello è un po ' superato dagli avvenimenti in quanto il responsabile dello sciagurato episodio Di Sarro è già stato deferito all ' autorità giudiziaria , cui dovrà rispondere del suo gesto . Per il resto , la sua argomentazione non fa una grinza . Si capisce che , normalmente , un carabiniere deve operare in divisa perché è la divisa che conferisce a chi la riveste il diritto di fermare il cittadino , e al cittadino il dovere di obbedirgli . Ma a lei sembra , caro Maldini , che viviamo in tempi normali ? A me , no . Quella che stiamo vivendo è una guerriglia in cui gli uomini in divisa , che rispettano gli obblighi connessi alla divisa , si trovano in condizione di netta inferiorità nei confronti di un avversario che può occultarsi e mimetizzarsi come vuole , spesso addirittura nelle divise dei carabinieri . Contro un avversario di questo genere , che attacca alle spalle e di sorpresa , che si camuffa come vuole , che insomma non rispetta nessuna regola , come possono le forze dell ' ordine attenersi alle loro ? Certo , per il povero cittadino il non sapere se il delinquente che lo insegue è proprio un delinquente o un carabiniere vestito da delinquente , e se il carabiniere che lo blocca è proprio un carabiniere o un delinquente vestito da carabiniere , la vita diventa difficile . Ma è appunto questo che rende orribile la guerriglia : il fatto che nessuno è più sicuro di nulla e deve temere di tutto : del pacco che gli recapita la posta e che potrebbe contenere una bomba , del trombaio che gli entra in casa e che potrebbe essere un terrorista , e nemmeno del figlio in cui qualunque padre può scoprire d ' un tratto un pistolero . In queste condizioni , onestamente , io non mi sento di chiedere a poliziotti e carabinieri lo scrupoloso rispetto del regolamento , che fa obbligo di sparare solo dopo i tre squilli di tromba . Sarebbe come spingere un pugile con un braccio legato contro un avversario che picchia anche coi piedi . Si capisce che di questo tipo di lotta senza esclusione di colpi e a chi spara per primo , è il cittadino che poi paga qualche volta le spese , com ' è successo al povero Di Sarro . Ma la lotta al terrorismo , o la si fa così , o è meglio rinunziare a farla . Cerchiamo dunque di ragionare non con gli occhi fissi alle nuvole , ma coi piedi piantati nella realtà , che è quella che è , e non quella che noi vorremmo che fosse . Se vogliamo difenderci dal terrorismo , dobbiamo sospendere - sia pure temporaneamente - quelle misure cautelative e garantistiche che caratterizzano e costituiscono il blasone delle società bene ordinate , ma che rappresentano un lusso insostenibile in quelle dissestate e periclitanti come la nostra . Nelle condizioni in cui versiamo , contentiamoci di esigere dalle forze dell ' ordine ciò che possono darci senza danno per la loro efficienza : e cioè un addestramento individuale e collettivo che riduca al minimo i pericoli per il cittadino . Ma non illudiamoci che si possano del tutto eliminare . Per concludere . Un discorso come il suo , caro Maldini , applicato al tempo di Giolitti , sarebbe stato perfetto . Applicato al tempo delle Brigate rosse , diventa utopistico . Il buon Dio mi ha condannato a vivere al tempo delle Brigate rosse . Non è stato , da parte sua , un gesto di amicizia . Ma lei si trova nelle stesse condizioni . Questo è il nostro tempo , questa è la nostra società . Essi ci espongono a un ' infinità di pericoli . Ma il più grosso ce lo costruiremmo con le nostre mani pretendendo di viverci come se fossimo in un altro tempo e in un ' altra società .