StampaQuotidiana ,
San
Francisco
-
È
stato
detto
più
volte
che
le
civiltà
si
giudicano
soprattutto
dal
modo
con
il
quale
hanno
risolto
o
tentato
di
risolvere
il
problema
della
morte
.
La
civiltà
egiziana
,
per
esempio
,
aveva
trovato
un
mezzo
molto
semplice
di
risolvere
questo
problema
,
cioè
facendone
il
centro
stesso
della
vita
,
come
attestano
in
Egitto
gli
innumerevoli
monumenti
funerari
,
dalle
Piramidi
alle
tombe
sotterranee
della
Valle
dei
Re
.
In
Egitto
tutta
la
vita
umana
era
in
funzione
della
morte
e
l
'
Egitto
forniva
a
questa
concezione
mortuaria
la
cornice
incomparabile
della
sua
atmosfera
incantata
da
Campi
Elisi
,
del
suo
funebre
perpetuo
tempo
sereno
,
dei
suoi
deserti
pieni
di
miraggi
,
del
suo
silenzio
e
della
sua
immobilità
.
Il
solo
libro
che
si
conservi
della
letteratura
egiziana
è
il
cosiddetto
Libro
dei
morti
,
il
quale
veniva
deposto
,
scritto
su
papiri
,
sopra
il
petto
dei
defunti
;
ed
è
significativo
che
sia
,
per
noialtri
moderni
,
un
libro
quasi
incomprensibile
,
fittamente
rituale
e
simbolico
,
allusivo
appunto
ad
una
civiltà
lontanissima
ormai
dalla
nostra
.
Dall
'
Egitto
all
'
America
è
un
bel
salto
e
la
differenza
è
massiccia
:
in
Egitto
tutto
era
fatto
per
la
morte
e
la
morte
aveva
trovato
una
sua
soluzione
magica
,
religiosa
,
fantastica
e
poetica
;
in
America
tutto
è
fatto
per
la
vita
e
la
morte
non
sembra
aver
trovato
alcuna
soluzione
.
Strano
a
dirsi
:
il
sottofondo
della
morte
in
Egitto
sembra
essere
stata
la
vita
,
quella
di
tutti
i
giorni
,
almeno
a
giudicare
dalle
meravigliose
rappresentazioni
di
vita
reale
dipinte
sulle
pareti
delle
tombe
della
Valle
dei
Re
;
per
converso
il
sottofondo
della
vita
in
America
è
la
morte
,
ossia
il
problema
irrisolto
e
insolubile
della
morte
.
Così
la
morte
si
vendica
della
vita
,
agli
Stati
Uniti
;
e
mentre
la
vita
viene
esaltata
in
tutti
i
suoi
aspetti
energetici
e
produttivi
,
la
morte
che
si
vorrebbe
ignorare
,
si
infiltra
dappertutto
nelle
radici
stesse
della
vita
dandole
spesso
un
senso
funebre
e
vano
.
A
San
Francisco
,
città
piena
di
edifici
e
di
quartieri
nuovissimi
,
ci
era
stato
parlato
della
nuova
sede
di
una
ditta
di
pompe
funebri
(
"
Funeral
home
"
)
or
ora
costruita
secondo
il
disegno
di
un
allievo
del
celebre
architetto
americano
Frank
Lloyd
Wright
.
Ci
andammo
,
per
renderci
conto
di
come
era
stato
risolto
non
diciamo
il
problema
della
morte
,
ma
quello
di
un
edificio
dedicato
alla
morte
.
Fermammo
l
'
automobile
ai
piedi
di
una
strada
in
ripida
discesa
,
come
tutte
le
strade
di
San
Francisco
.
L
'
edificio
sorgeva
sopra
una
specie
di
terrapieno
murato
a
sghembo
,
sulla
destra
della
strada
.
Riconoscemmo
subito
lo
stile
del
maestro
,
piani
orizzontali
,
sporgenti
in
terrazze
e
in
verande
soprapposte
(
ricordate
la
villa
della
cascata
?
)
sapientemente
alternati
e
attaccati
alla
collina
come
quei
funghi
volgarmente
chiamati
lingue
di
bove
al
ceppo
di
qualche
quercia
o
leccio
.
L
'
allievo
di
Wright
aveva
concepito
,
insomma
,
questa
casa
dei
morti
come
un
country
-
club
o
una
villa
di
campagna
:
niente
sfingi
,
urne
,
tripodi
,
fiamme
,
niente
stile
impero
,
niente
marmi
neri
e
bianchi
,
bensì
mattoni
rossi
,
superfici
lisce
,
linee
astratte
,
gioco
di
volumi
e
di
piani
.
Entrammo
per
una
veranda
nella
hall
:
una
vasta
sala
,
dal
pavimento
lustrante
;
in
un
angolo
circondato
da
un
giardinetto
di
piante
giapponesi
,
un
fresco
e
pispigliante
gioco
d
'
acqua
;
sulle
pareti
alcune
decorazioni
in
ceramica
,
di
uno
stile
colorato
e
viennese
,
che
ci
ricordò
per
un
momento
il
vecchio
pittore
Klimt
.
Quasi
subito
una
bellissima
ragazza
,
alta
,
slanciatissima
,
tornita
alla
perfezione
dal
bel
collo
alle
snelle
caviglie
,
giovane
e
piena
di
salute
,
ci
venne
incontro
ancheggiando
leggermente
e
sorridendoci
.
Con
una
dolce
voce
ella
ci
domandò
in
maniera
affatto
burocratica
in
che
cosa
poteva
servirci
(
"
Can
I
help
you
in
any
way
?
"
)
,
e
saputo
che
non
avevamo
bisogno
dei
servizi
della
ditta
,
ma
venivamo
soltanto
per
una
visita
d
'
informazione
,
approvò
senz
'
altro
la
nostra
curiosità
dicendoci
che
la
ditta
era
ben
contenta
che
si
visitasse
lo
stabilimento
,
uno
dei
più
importanti
e
più
moderni
degli
Stati
Uniti
.
Quindi
ci
precedette
prima
di
tutto
nell
'
ufficio
della
direzione
e
ci
mostrò
un
enorme
e
complicato
radio
-
grammofono
spiegandoci
che
esso
era
collegato
con
le
varie
camere
ardenti
e
che
al
momento
opportuno
da
esso
venivano
diffuse
in
toni
aerei
e
angelici
musiche
per
tutti
i
gusti
,
da
Bach
a
Händel
fino
al
jazz
.
Da
quest
'
ufficio
passammo
nella
principale
camera
ardente
.
Questa
stanza
era
assai
vasta
e
per
due
terzi
occupata
da
una
quadruplice
fila
di
poltrone
,
come
un
piccolo
teatro
.
Una
specie
di
tribuna
o
meglio
di
palcoscenico
leggermente
sopraelevato
rispetto
al
pavimento
,
si
trovava
davanti
alle
poltrone
:
qui
,
ci
spiegò
la
ragazza
,
veniva
collocata
la
bara
e
celebrato
l
'
ufficio
funebre
.
Notammo
che
tutto
il
fondo
del
palcoscenico
era
attraversato
da
una
quinta
o
paravento
di
mattoni
rossi
;
dietro
quella
quinta
o
paravento
,
ci
informò
la
nostra
guida
,
la
famiglia
del
defunto
poteva
piangere
e
sfogare
il
suo
dolore
a
tutto
suo
agio
,
mentre
gli
amici
,
le
conoscenze
,
e
i
colleghi
sedevano
invece
nelle
quattro
file
di
poltrone
.
Tutto
era
pulito
,
nuovo
,
ultramoderno
e
pratico
.
La
ragazza
ci
fece
notare
tra
l
'
altro
che
il
riscaldamento
non
era
a
termosifoni
bensì
funzionava
per
mezzo
di
tubi
che
scaldavano
uniformemente
l
'
intera
superficie
del
pavimento
.
Dalla
camera
ardente
passammo
al
secondo
piano
sempre
preceduti
dalla
"
mortuary
hostess
"
.
Ella
ci
fece
passare
in
una
vasta
stanza
rettangolare
e
con
un
gesto
della
mano
,
senza
parole
,
ci
indicò
la
varia
mercanzia
che
era
raccolta
in
questa
sala
:
bare
,
bare
e
bare
collocate
in
fila
lungo
le
pareti
e
nel
mezzo
.
Ce
n
'
erano
per
tutti
i
gusti
e
per
tutte
le
borse
,
come
notammo
esaminandole
davvicino
:
alcune
di
rame
argentato
,
foderate
di
moerro
bianco
,
del
costo
di
millecinquecento
dollari
,
altre
di
semplice
rame
,
altre
di
metallo
e
legno
,
altre
ancora
di
solo
legno
.
Anche
tutte
queste
bare
avevano
un
aspetto
massiccio
,
quasi
di
sarcofago
,
ed
erano
decorate
in
maniera
più
o
meno
ricca
,
secondo
uno
stile
oscillante
tra
lo
stile
impero
e
la
secessione
viennese
.
La
ragazza
intanto
ci
spiegava
:
il
morto
veniva
preparato
,
cioè
imbellettato
secondo
i
colori
che
aveva
in
vita
e
atteggiato
acconciamente
e
quindi
rivestito
.
Ella
si
avvicinò
ad
un
armadio
,
ne
apri
i
battenti
e
ci
indicò
i
vestiti
che
la
ditta
poteva
fornire
alle
famiglie
che
non
ne
disponevano
:
abiti
blu
a
doppio
petto
,
con
cravatta
nera
e
camicia
bianca
per
gli
uomini
,
lunghe
camicie
di
velo
rosa
,
decorate
di
ricami
e
fiorellini
per
le
donne
.
Le
scarpe
degli
uomini
erano
nere
(
con
la
suola
di
cartone
,
tanto
i
morti
non
camminano
)
;
le
donne
potevano
calzare
pantofoline
da
notte
.
La
ragazza
ci
assicurò
che
tutti
preferivano
i
vestiti
della
ditta
a
quelli
che
il
morto
portava
in
vita
,
se
non
altro
perché
era
più
pratico
:
si
consegnava
il
morto
alla
ditta
e
la
ditta
si
incaricava
di
ogni
cosa
,
dal
servizio
funebre
alla
preparazione
,
all
'
esposizione
e
alla
finale
cremazione
o
inumazione
.
La
visita
era
finita
;
la
ragazza
ci
accompagnò
a
pianterreno
,
ci
fece
firmare
il
libro
dei
visitatori
e
ci
raccomandò
di
tornare
al
più
presto
,
naturalmente
in
qualità
di
clienti
.
Lasciammo
la
"
funeral
home
"
non
senza
sollievo
.
Supponiamo
che
,
dopo
tutto
,
una
ditta
di
pompe
funebri
in
Europa
non
presenti
un
aspetto
molto
diverso
:
l
'
edificio
non
sarà
stato
costruito
secondo
lo
stile
di
Wright
,
nessuna
bellissima
ragazza
riceverà
i
clienti
,
tutto
sarà
meno
moderno
,
più
intonato
alla
tradizione
,
ma
pur
sempre
di
morti
e
di
bare
si
tratterà
.
La
differenza
,
secondo
noi
,
sta
tutta
nel
modo
,
nello
spirito
con
cui
è
considerato
il
fatto
della
morte
.
Mentre
visitavamo
la
"
funeral
home
"
di
San
Francisco
,
ci
accorgemmo
per
esempio
che
la
nostra
guida
cercava
tenacemente
di
mascherare
e
annullare
con
accorgimenti
verbali
i
tristi
particolari
del
suo
mestiere
.
Noi
dicevamo
"
corpse
"
e
lei
diceva
"
person
"
,
noi
dicevamo
"
coffin
"
e
lei
diceva
"
casket
"
,
noi
dicevamo
"
die
"
e
lei
diceva
"
pass
away
"
,
noi
dicevamo
"
funeral
"
e
lei
diceva
"
services
"
,
noi
dicevamo
"
mortician
house
"
e
lei
diceva
"
funeral
home
"
.
La
povera
ragazza
,
insomma
,
si
aggrappava
disperatamente
all
'
eufemismo
,
con
la
cortese
inflessibilità
della
governante
che
abbia
a
che
fare
con
un
bambino
maleducato
.
E
in
realtà
l
'
eufemismo
,
nella
sua
bocca
,
era
più
che
una
figura
verbale
:
era
il
contrassegno
di
uno
stato
d
'
animo
,
per
così
dire
,
nazionale
.
Infatti
,
in
seguito
,
girando
per
gli
Stati
Uniti
,
ci
accorgemmo
ben
presto
che
la
morte
era
un
argomento
da
evitarsi
o
per
lo
meno
da
mascherare
con
acconcie
parole
.
In
realtà
,
la
civiltà
americana
così
ingegnosa
e
così
inventiva
per
quanto
riguarda
i
comodi
della
vita
,
si
dimostra
oltremodo
priva
di
immaginazione
quando
si
tratta
della
morte
.
Diciamolo
francamente
:
non
c
'
è
posto
per
la
morte
negli
Stati
Uniti
,
ossia
nulla
vi
è
stato
previsto
per
far
della
morte
,
come
in
Egitto
e
in
genere
nelle
antiche
civiltà
,
la
degna
conclusione
della
vita
.
Sotto
sotto
gli
americani
considerano
la
morte
come
un
'
indiscrezione
,
un
'
indecenza
,
un
"
faux
-
pas
"
,
un
errore
imperdonabile
.
A
molti
americani
,
alla
notizia
della
morte
di
un
parente
o
amico
,
vien
quasi
fatto
di
esclamare
:
"
ma
che
gli
è
saltato
in
mente
a
Jones
o
a
Smith
di
morire
?
"
Da
questa
impreparazione
e
inesperienza
(
pare
impossibile
ma
così
è
,
inesperienza
)
,
deriva
la
tendenza
a
sbrigare
la
morte
come
una
faccenda
pratica
,
l
'
ultima
della
vita
del
defunto
,
in
base
a
considerazioni
di
efficienza
,
di
capacità
finanziaria
e
di
organizzata
rapidità
.
Tutto
quello
,
insomma
,
che
si
fa
per
il
defunto
è
slegato
da
qualsiasi
concezione
metafisica
e
trasferito
sul
piano
della
praticità
.
In
altre
parole
,
il
defunto
è
considerato
,
alla
maniera
industriale
,
un
po
'
come
un
prodotto
fra
i
tanti
che
va
confezionato
e
manipolato
in
quel
dato
modo
stabilito
da
una
tradizione
ormai
incomprensibile
e
remota
,
beninteso
sempre
secondo
i
mezzi
finanziari
della
famiglia
.
Questa
praticità
qualche
volta
produce
effetti
grotteschi
,
almeno
per
noialtri
europei
.
Senza
arrivare
allo
slogan
che
ci
fu
riferito
ma
che
non
sembra
credibile
:
"
Perché
andate
in
giro
vivi
quando
possiamo
seppellirvi
per
trecentonovantanove
dollari
e
cinquanta
?
"
,
le
ditte
di
pompe
funebri
danno
molto
spesso
alla
loro
pubblicità
un
carattere
più
allegro
e
disinvolto
di
quanto
l
'
argomento
non
consenta
.
Per
esempio
mostreranno
in
un
cartellone
una
fanciulla
molto
"
sexy
"
,
dal
viso
leggermente
mesto
,
dagli
occhi
socchiusi
e
accanto
ci
metteranno
una
scritta
di
questo
genere
:
"
Nel
momento
del
cordoglio
,
voi
non
potete
occuparvi
dei
dettagli
.
Tutto
quello
che
dovete
fare
è
telefonarci
e
noi
sbrigheremo
ogni
cosa
per
voi
.
Soltanto
duecentonovantanove
dollari
e
novantotto
centesimi
.
"
Da
notarsi
che
tra
le
cose
che
la
ditta
si
incarica
di
sbrigare
c
'
è
anche
il
servizio
religioso
.
A
quanto
pare
,
sempre
più
spesso
ormai
,
le
famiglie
dei
defunti
preferiscono
che
il
servizio
religioso
sia
celebrato
nella
stessa
"
funeral
house
"
,
che
provvede
alla
preparazione
del
morto
e
poi
all
'
inumazione
.
Soltanto
i
cattolici
portano
ancora
i
loro
defunti
in
chiesa
.
Ma
non
si
deve
per
questo
pensare
che
gli
americani
siano
meno
degli
altri
popoli
attaccati
ai
loro
cari
e
desiderosi
di
rendere
loro
onore
dopo
il
trapasso
.
Come
abbiamo
già
accennato
,
non
si
tratta
in
fondo
che
di
una
mancanza
di
esperienza
:
si
muore
in
America
da
soli
tre
secoli
e
mezzo
,
mentre
in
Europa
si
muore
da
tremila
anni
e
in
Egitto
da
cinquemila
.
È
possibile
insomma
che
queste
"
funeral
home
"
siano
il
punto
di
partenza
di
una
nuova
maniera
di
interpretare
la
morte
,
di
una
nuova
concezione
della
morte
del
lontano
futuro
.
Bisogna
,
tuttavia
,
vedere
in
questa
praticità
che
si
sforza
di
rendere
la
morte
in
tutto
simile
alla
vita
,
anche
forse
qualche
altra
cosa
.
Probabilmente
il
protestantesimo
e
soprattutto
le
sette
più
estreme
del
protestantesimo
avevano
,
nell
'
ultimo
secolo
,
un
po
'
troppo
tirato
la
corda
spiritualistica
.
Nella
loro
reazione
alla
concretezza
e
corposità
cattolica
,
in
un
paese
in
cui
non
c
'
erano
,
come
in
Europa
,
antiche
religioni
pagane
sulle
quali
innestare
il
Cristianesimo
,
le
sette
protestanti
avevano
finito
per
fare
della
morte
qualche
cosa
di
eccessivamente
spirituale
,
trascendente
,
inconsistente
.
L
'
immensa
pubblicistica
religiosa
protestante
parlava
della
morte
e
dell
'
anima
in
maniera
incomprensibile
per
il
volgo
e
soprattutto
per
la
grandissima
maggioranza
dei
più
recenti
emigrati
quasi
tutti
provenienti
dai
paesi
dell
'
Europa
Orientale
e
Meridionale
.
Che
era
,
per
esempio
,
quest
'
anima
di
cui
tanto
parlavano
i
pastori
protestanti
,
sempre
buona
,
sempre
pura
,
sempre
eterea
,
sempre
eguale
,
sia
che
si
trattasse
dell
'
anima
di
un
bambino
o
di
un
vecchio
,
di
un
ricco
o
di
un
povero
,
di
Smith
o
di
Jones
?
Agli
emigranti
venuti
dai
paesi
dove
ci
sono
ancora
i
santuari
e
gli
ex
-
voto
,
i
miracoli
e
i
pellegrinaggi
,
quest
'
anima
protestante
non
diceva
nulla
.
Quest
'
anima
aveva
,
insomma
,
il
grave
torto
di
essere
impersonale
.
Donde
,
secondo
noi
,
il
desiderio
di
vedere
nel
morto
il
vivo
,
di
considerare
il
morto
ancor
vivo
e
perciò
di
farlo
vestire
,
imbellettare
,
truccare
come
un
attore
che
debba
ancora
recitare
una
parte
:
donde
la
praticità
delle
"
funeral
house
"
,
dove
il
morto
è
trattato
come
una
"
person
"
e
non
come
un
"
corpse
"
,
secondo
l
'
eufemismo
della
nostra
"
mortuary
hostess
"
.
Sono
,
del
resto
,
cose
piuttosto
misteriose
e
non
si
cerca
di
spiegarle
,
ma
soltanto
di
tentare
una
approssimativa
delucidazione
.
Che
avveniva
per
esempio
nella
mente
di
quei
genitori
di
una
piccola
città
del
middlewest
,
i
quali
avevano
perduto
una
loro
amatissima
bambina
?
Essi
continuavano
a
trattare
la
piccola
morta
come
se
fosse
viva
e
ora
portavano
sulla
sua
tomba
giocattoli
nuovi
fiammanti
ora
vestitini
e
altri
oggetti
.
E
a
Natale
,
un
dolce
natalizio
.
E
a
Pasqua
,
delle
uova
di
Pasqua
debitamente
dipinte
a
vivaci
colori
.
Che
è
anche
questa
una
maniera
religiosa
di
intendere
la
morte
:
di
una
religione
,
però
,
con
forti
tratti
arcaici
e
primitivi
.
StampaQuotidiana ,
San
Francisco
-
Il
viaggio
finisce
qui
,
pensa
il
signor
X
,
contemplando
attraverso
le
vetrate
di
un
ristorante
l
'
oceano
verde
e
gonfio
fino
ai
lontani
orizzonti
caliginosi
,
finisce
al
Pacifico
essendo
cominciato
sull
'
Atlantico
.
Finisce
qui
perché
qui
,
geograficamente
,
finisce
l
'
America
,
quest
'
isola
immensa
stretta
tra
due
oceani
(
gli
Americani
si
considerano
isolani
,
se
non
altro
perché
per
andare
in
Europa
o
in
Asia
debbono
varcare
il
mare
:
e
infatti
europeo
si
traduce
in
America
"
continental
"
,
alla
maniera
inglese
)
.
Attraverso
la
vetrata
il
signor
X
può
vedere
,
ad
un
centinaio
circa
di
metri
dal
ristorante
,
una
roccia
isolata
brulicante
di
strani
,
grossi
animali
dalla
testa
di
cane
,
dal
corpo
di
donna
e
dalla
coda
di
pesce
:
sono
le
foche
le
quali
abbondano
nei
dintorni
di
San
Francisco
dove
l
'
acqua
dell
'
oceano
è
poco
meno
gelida
che
intorno
l
'
Alaska
;
e
queste
foche
,
più
di
ogni
altra
cosa
,
danno
al
signor
X
il
senso
di
affacciarsi
su
un
mare
ancor
vergine
,
ancora
"
naturale
"
,
ben
diverso
dall
'
Atlantico
ormai
umanizzato
dalla
storia
di
quattro
secoli
e
dai
fittissimi
traffici
.
Assiepate
in
cento
sopra
uno
scoglio
esiguo
,
queste
innocenti
e
afone
sirene
si
godono
il
pallido
sole
,
con
singolari
movenze
,
goffe
,
languide
e
donnesche
.
Ogni
tanto
due
levano
il
muso
,
l
'
una
incontro
all
'
altra
,
e
pare
che
si
parlino
o
si
bacino
;
quindi
scivolano
nell
'
acqua
e
,
da
pesanti
e
massicce
che
erano
,
diventano
,
appena
immerse
nel
loro
elemento
,
agili
,
fulminee
,
leggerissime
,
giocose
.
Nuotano
in
coppia
,
descrivendo
nell
'
acqua
complicate
ed
eleganti
evoluzioni
,
si
separano
,
scompaiono
,
riaffiorano
,
tornano
ad
accoppiarsi
.
Il
signor
X
si
incanta
a
guardarle
e
poi
,
ad
un
tratto
,
trasalisce
ad
un
diffuso
mormorio
alle
sue
spalle
,
si
volta
e
vede
che
tutto
il
ristorante
è
in
piedi
:
una
balena
.
Il
signor
X
si
alza
anche
lui
,
guarda
,
e
infatti
,
proprio
sotto
la
vetrata
,
vede
emergere
per
un
momento
il
lungo
dorso
spesso
e
nero
del
cetaceo
.
Il
dorso
si
immerge
quasi
subito
e
poco
dopo
,
simile
ad
un
enorme
pipistrello
o
meglio
ad
un
mostro
volante
preistorico
,
ecco
sferzare
l
'
aria
la
coda
falcata
,
nerissima
,
della
balena
.
Ma
la
balena
non
gioca
come
le
foche
.
Essa
,
probabilmente
,
cozza
in
quel
momento
contro
un
oscuro
e
forse
,
per
lei
,
nuovo
sentimento
:
quello
del
limite
.
Avvezza
all
'
infinito
degli
oceani
che
girano
per
tutta
la
terra
e
non
finiscono
mai
,
la
balena
non
comprende
la
sponda
,
questo
limite
,
questa
fine
.
Tuttavia
,
come
un
calabrone
che
dopo
molto
dibattersi
contro
i
vetri
,
infili
una
finestra
aperta
,
la
balena
sembra
alla
fine
trovare
la
via
giusta
.
Ancora
una
rapida
emersione
della
schiena
,
un
'
ultima
sferzata
per
aria
della
coda
falcata
e
poi
la
balena
scompare
,
in
rotta
verso
i
più
lontani
orizzonti
del
Pacifico
.
Il
viaggio
finisce
qui
,
pensa
più
tardi
il
signor
X
,
dove
finisce
l
'
Occidente
con
i
suoi
mali
e
i
suoi
beni
.
Ecco
,
per
esempio
,
una
insenatura
della
baia
,
dietro
Oakland
,
calma
,
deserta
,
come
abbandonata
.
E
similmente
,
sembrano
abbandonati
file
e
file
di
grandi
piroscafi
,
attraccati
gli
uni
accanto
agli
altri
,
in
gruppi
fitti
di
venti
o
trenta
ciascuno
.
Questi
piroscafi
hanno
l
'
aria
di
essere
in
buono
stato
;
però
ci
si
rende
conto
subito
che
una
strana
aria
di
abbandono
e
di
trascuratezza
avvolge
questa
flotta
.
In
realtà
,
questi
piroscafi
non
navigano
più
da
tempo
,
sono
navi
in
disarmo
,
per
lo
più
trasporti
di
guerra
;
e
adesso
il
Governo
americano
,
in
mancanza
di
magazzini
e
di
silos
,
li
ha
adibiti
a
depositi
galleggianti
degli
immensi
"
surplus
"
della
produzione
agricola
.
Sono
piroscafi
pieni
di
grano
,
di
scatolame
alimentare
,
di
burro
,
di
prodotti
agrari
.
L
'
America
produce
più
roba
da
mangiare
di
quanto
ne
consumi
;
lo
Stato
,
piuttosto
che
distruggerla
come
già
si
fece
,
pazzamente
,
prima
del
1929
,
preferisce
stivarla
nelle
navi
;
così
la
superproduzione
agricola
si
accumula
,
con
ingenti
spese
di
manutenzione
delle
navi
adibite
a
depositi
.
È
proprio
vero
che
l
'
Occidente
finisce
qui
,
pensa
il
signor
X
contemplando
queste
navi
;
l
'
Occidente
,
per
la
prima
volta
nell
'
intera
storia
dell
'
umanità
,
ha
debellato
la
carestia
,
anzi
addirittura
ha
inventato
un
nuovo
flagello
:
la
superproduzione
.
Al
di
là
dell
'
Oceano
Pacifico
incomincia
l
'
Oriente
dove
non
ci
sono
surplus
,
dove
le
carestie
sono
di
casa
,
dove
tutte
le
riforme
sociali
,
comuniste
e
non
comuniste
,
girano
intorno
il
problema
ancora
insoluto
della
penuria
e
della
fame
.
Il
viaggio
finisce
qui
,
pensa
ancora
il
signor
X
,
mentre
in
macchina
percorre
il
Golden
Gate
Bridge
,
incontro
gli
eccelsi
piloni
che
per
la
loro
forma
e
il
loro
colore
rosso
fanno
pensare
a
qualche
monumento
della
Cina
.
In
quel
momento
un
grande
piroscafo
passa
sotto
il
ponte
eruttando
fumo
nero
nell
'
aria
azzurra
.
Il
ponte
di
Golden
Gate
è
sospeso
a
grande
altezza
e
qualsiasi
piroscafo
di
qualsiasi
stazza
può
penetrare
nella
baia
passando
sotto
la
rigida
,
elegantissima
passerella
sospesa
ai
due
piloni
con
cavi
di
acciaio
di
grossezza
enorme
,
anche
essi
dipinti
di
rosso
.
È
il
solo
ponte
rosso
del
mondo
,
e
il
signor
X
non
può
fare
a
meno
di
ricordarsi
che
dall
'
altra
parte
del
Pacifico
,
in
Cina
,
il
color
rosso
è
quello
della
buona
fortuna
.
Il
viaggio
finisce
qui
,
pensa
il
signor
X
,
a
San
Francisco
dove
,
come
le
acque
del
mare
e
del
delta
di
un
fiume
,
americanesimo
e
asiatismo
confluiscono
e
si
confondono
.
Non
foss
'
altro
che
nella
cucina
,
nella
grande
varietà
dei
ristoranti
asiatici
:
giapponesi
,
dove
si
può
mangiare
seduti
in
terra
,
scalzi
,
a
gambe
incrociate
,
serviti
da
ragazze
giapponesi
in
kimono
;
cinesi
,
dove
il
riso
e
le
verdure
sono
disposti
su
tavoli
laccati
dello
stesso
color
rosso
del
ponte
del
Golden
Gate
;
polinesiani
,
dove
tra
enormi
canne
di
bambù
che
fingono
l
'
interno
di
una
capanna
tahitiana
,
maschere
,
feticci
,
pesci
imbalsamati
e
piroghe
,
ci
si
può
illudere
un
momento
di
essere
a
migliaia
di
miglia
di
distanza
da
San
Francisco
:
filippini
,
giavanesi
,
indocinesi
,
coreani
.
Ma
non
è
soltanto
la
cucina
a
fare
di
San
Francisco
un
luogo
d
'
incontro
tra
Occidente
e
Oriente
.
Al
parco
,
uno
dei
più
belli
degli
Stati
Uniti
,
c
'
è
un
recinto
chiamato
"
Japanese
Tea
Garden
"
.
Questo
giardino
strano
affascinante
e
incredibile
,
pieno
di
minuscole
rocce
,
di
minimi
ruscelli
e
di
mostruosità
vegetali
fu
regalato
alla
città
di
San
Francisco
da
un
ricco
giapponese
,
senza
dubbio
per
emulare
simili
doni
fatti
alle
loro
città
dai
miliardari
americani
.
Ribattezzato
durante
la
guerra
contro
il
Giappone
in
"
Oriental
Tea
Garden
"
,
resta
tuttavia
la
testimonianza
di
una
simpatia
interoceanica
che
sussiste
tuttora
e
che
nel
futuro
avrà
senza
dubbio
i
più
impensati
sviluppi
.
Perché
l
'
America
non
è
completa
,
pensa
il
signor
X
,
passeggiando
per
i
vialetti
del
"
Japanese
Tea
Garden
"
,
ossia
non
ha
che
due
dimensioni
come
tutte
le
cose
estreme
,
che
stanno
al
limite
di
una
determinata
realtà
.
E
il
futuro
ci
dirà
se
sarà
l
'
Europa
o
l
'
Asia
a
integrare
l
'
America
,
a
renderla
completa
,
a
darle
quella
dimensione
morale
,
religiosa
,
ideologica
,
umana
che
oggi
le
manca
.
Intanto
bisogna
considerare
le
guerre
asiatiche
degli
Stati
Uniti
e
la
loro
permanenza
in
Giappone
,
in
Corea
e
a
Formosa
non
soltanto
come
azioni
militari
pure
e
semplici
ma
anche
come
oscuri
tentativi
di
approccio
ad
una
civiltà
diversa
e
probabilmente
compensatoria
.
Insomma
,
l
'
Occidente
,
a
San
Francisco
,
non
è
soltanto
rappresentato
da
tutto
ciò
che
è
puramente
occidentale
ma
anche
da
ciò
che
è
orientale
e
,
che
testimonia
l
'
antica
perpetua
tendenza
della
civiltà
occidentale
ad
arricchirsi
e
integrarsi
con
gli
apporti
dell
'
Oriente
,
come
a
Venezia
,
per
esempio
,
altro
luogo
d
'
incontro
tra
Occidente
e
Oriente
.
Il
viaggio
finisce
qui
,
pensa
il
signor
X
poco
dopo
,
aggirandosi
in
macchina
lungo
le
amene
sponde
di
Sausalito
,
sobborgo
marittimo
di
S
.
Francisco
,
gremite
di
piccoli
ristoranti
,
di
bar
e
di
taverne
.
A
Sausalito
abitarono
Jack
London
e
Stevenson
,
ambedue
viaggiatori
e
navigatori
del
Pacifico
;
ed
è
un
luogo
quieto
e
solatio
dove
le
abitudini
e
i
costumi
dell
'
Occidente
sembrano
quasi
ostentati
,
come
a
sfida
dell
'
Oceano
,
oltre
il
quale
cominciano
abitudini
e
costumi
tutti
diversi
.
Nei
bar
,
nelle
taverne
,
nei
ristoranti
c
'
è
un
po
'
di
tutto
,
un
po
'
di
"
pub
"
inglesi
,
un
po
'
di
caffè
francesi
di
Saint
-
Germain
-
des
-
Prés
,
un
po
'
di
trattorie
mediterranee
italiane
o
spagnole
.
I
bar
sono
pieni
di
ragazze
in
pantaloni
,
capelli
sciolti
sulle
spalle
,
magliette
da
mozzi
,
occhialute
,
pallide
,
sofisticate
,
esistenzialiste
;
e
i
loro
compagni
barbuti
,
rasati
a
zero
,
senza
colletto
né
cravatta
,
sono
anch
'
essi
travestiti
da
vagabondi
,
da
marinai
,
da
straccioni
.
Bevono
,
fumano
e
chiacchierano
senza
tregua
;
e
il
signor
X
sedendosi
in
uno
di
questi
gruppi
ha
la
ventura
di
assistere
ad
una
discussione
sulla
psicanalisi
.
Il
viaggio
finisce
veramente
qui
pensa
il
signor
X
mentre
intorno
a
lui
volano
parole
come
repressione
,
complesso
,
inibizione
,
censura
e
altre
simili
,
finisce
con
la
psicanalisi
,
questa
ipertrofica
attenzione
concessa
a
tutto
quanto
è
individuale
,
nella
persona
umana
.
Al
di
là
dell
'
Oceano
niente
psicanalisi
e
niente
attenzione
per
l
'
individuo
,
bensì
le
masse
ossia
gli
uomini
presi
all
'
ingrosso
in
classi
,
gruppi
e
folle
,
secondo
elementari
tendenze
,
elementari
necessità
,
elementari
ambizioni
.
L
'
Occidente
è
nato
con
la
preoccupazione
della
persona
umana
,
unica
,
incomunicabile
,
coerente
e
perfetta
;
e
l
'
Oriente
,
al
di
là
dell
'
Oceano
Pacifico
,
non
essendo
in
grado
di
comprendere
una
simile
preoccupazione
,
preferisce
attribuirla
ad
una
sfortuna
economica
,
ad
un
vizio
sociale
,
ad
una
decadenza
biologica
.
Il
viaggio
finisce
qui
,
pensa
il
signor
X
accompagnando
una
signora
californiana
a
fare
la
spesa
in
un
"
grocerstore
"
o
drogheria
,
diremmo
noi
.
Safeway
,
dove
in
realtà
si
può
comprare
tutto
quel
che
serve
per
la
casa
,
dalle
bistecche
(
involtate
in
cellophane
)
alle
scope
e
alle
polveri
per
pulire
le
casseruole
.
La
signora
all
'
ingresso
prende
un
carrettino
di
ferro
assai
comodo
e
maneggevole
e
quindi
,
la
lista
delle
compere
in
una
mano
e
l
'
altra
sul
carrettino
che
spinge
lentamente
lungo
gli
interminabili
banchi
pieni
di
roba
,
percorre
tutto
l
'
immenso
negozio
accumulando
al
suo
passaggio
le
provviste
per
una
settimana
.
Questi
negozi
Safeway
,
ella
spiega
al
signor
X
,
si
trovano
in
tutte
le
principali
città
americane
e
ognuno
di
essi
vuol
dire
la
morte
di
decine
e
decine
di
piccoli
negozi
individuali
.
Centinaia
di
articoli
disposti
in
bella
mostra
,
in
un
grande
ambiente
di
cemento
armato
e
di
vetro
che
fa
pensare
ad
una
stazione
,
centinaia
di
articoli
tutti
di
buona
qualità
,
tutti
fabbricati
,
manipolati
,
prodotti
per
il
consumatore
medio
.
È
già
il
comunismo
,
pensa
il
signor
X
,
o
per
lo
meno
uno
degli
scopi
che
il
comunismo
si
prefigge
:
la
produzione
in
massa
per
le
masse
.
Soltanto
che
il
proprietario
di
questa
sterminata
collezione
di
grandi
magazzini
è
un
arrabbiato
reazionario
e
non
molto
tempo
fa
finanziava
le
campagne
spionistiche
e
scandalistiche
del
senatore
Mac
Carthy
.
Così
il
serpente
si
morde
la
coda
,
pensa
il
signor
X
,
e
all
'
estremo
Occidente
il
capitalismo
ottiene
risultati
assai
simili
a
quelli
del
comunismo
in
Oriente
.
E
la
disputa
tra
America
e
Russia
che
sconvolge
il
mondo
e
rischia
di
farlo
perire
in
una
guerra
atomica
è
dovuta
piuttosto
alle
somiglianze
(
gli
estremi
si
toccano
)
che
alle
diversità
;
piuttosto
ad
una
questione
di
supremazia
negli
stessi
campi
che
ad
una
questione
di
diversa
interpretazione
,
e
di
diversa
ideologia
.
La
signora
ha
adesso
riempito
il
suo
carrettino
con
ogni
sorta
di
articoli
.
Ella
va
ad
uno
degli
ingressi
dove
c
'
è
un
meccanismo
assai
simile
a
quello
che
regola
l
'
afflusso
dei
visitatori
nei
musei
,
un
'
impiegata
prende
uno
a
uno
tutti
gli
articoli
,
li
pesa
sopra
una
bilancia
,
ne
registra
il
prezzo
,
li
rimette
nel
carrettino
:
il
tutto
meccanicamente
,
rapidamente
.
Ecco
,
pensa
il
signor
X
,
il
punto
d
'
incontro
fra
Occidente
e
Oriente
:
nella
meccanizzazione
,
razionalizzazione
della
vita
quotidiana
.
Il
viaggio
finisce
qui
,
pensa
finalmente
il
signor
X
,
la
sera
,
andando
in
giro
per
i
"
night
clubs
"
e
le
taverne
di
San
Francisco
.
Eccone
una
che
a
prima
vista
rassomiglia
a
tutte
le
altre
:
un
antro
buio
sottoterra
,
al
quale
si
accede
per
una
scaletta
tortuosa
,
un
bar
al
cui
banco
,
nelle
tenebre
,
si
affollano
bevendo
i
soliti
avventori
,
tavolini
appartati
ai
quali
seggono
,
sussurrando
,
le
solite
coppie
.
Ma
in
una
sala
a
parte
c
'
è
qualche
cosa
che
fa
affluire
nel
"
night
club
"
ogni
sera
una
folla
insolita
.
Si
paga
un
dollaro
per
entrare
in
questa
sala
;
e
la
cosa
che
attira
tanta
gente
è
la
Critica
.
La
sala
è
piena
di
poltrone
ed
ha
un
piccolo
palcoscenico
illuminato
.
Dopo
un
numero
di
jazz
e
canzoni
negre
,
la
Critica
sale
sul
palcoscenico
accolta
da
grandi
applausi
.
Questa
Critica
si
presenta
sotto
l
'
aspetto
di
un
piccolo
ometto
vestito
come
uno
studente
in
maglione
e
pantaloni
di
flanella
.
L
'
ometto
ha
l
'
aria
trafelata
,
spiritata
e
arguta
.
Fattosi
silenzio
l
'
ometto
prende
a
parlare
o
meglio
a
chiacchierare
,
senza
interruzione
,
senza
mai
rifiatare
,
improvvisando
per
più
di
un
'
ora
.
La
storia
di
quest
'
ometto
è
semplice
;
era
studente
nell
'
est
e
si
era
fatta
una
specialità
,
tra
gli
studenti
,
di
recitare
,
sempre
improvvisando
,
lunghi
monologhi
in
cui
prendeva
in
giro
la
vita
pubblica
,
i
costumi
,
i
personaggi
e
gli
avvenimenti
importanti
degli
Stati
Uniti
.
Un
giorno
qualcuno
lo
notò
,
gli
propose
di
esibirsi
in
pubblico
e
così
lo
studente
,
molto
naturalmente
,
diventò
professionista
e
passò
dal
"
campus
"
dell
'
università
ai
palcoscenici
dei
"
night
clubs
"
.
Quest
'
ometto
ha
una
capacità
enorme
di
chiacchiera
,
e
le
sue
chiacchiere
mescolate
di
finta
ingenuità
e
di
vera
malizia
,
configurano
un
tipo
ormai
nazionale
,
quello
dell
'
americano
che
ne
ha
viste
tante
,
al
quale
non
la
si
dà
a
bere
,
che
non
ci
crede
,
che
tuttavia
conserva
ancora
molto
candore
e
molta
fresca
ingenuità
.
Alcuni
amici
dicono
al
signor
X
che
l
'
ometto
,
avendo
attaccato
a
Nuova
York
il
senatore
Mac
Carthy
fu
costretto
dal
pubblico
a
ritirarsi
.
Qui
invece
ascoltano
deliziati
e
applaudono
.
In
realtà
,
pensa
il
signor
X
,
non
è
tanto
vero
che
l
'
Est
sia
così
liberale
e
l
'
Ovest
così
reazionario
;
e
comunque
l
'
Ovest
sentendosi
isolato
a
tanta
distanza
dall
'
Est
e
dall
'
Europa
,
apprezza
qualsiasi
cosa
gli
venga
da
quella
direzione
.
Il
viaggio
finisce
qui
,
pensa
il
signor
X
,
mentre
l
'
ometto
,
con
la
sua
parlantina
torrenziale
prende
in
giro
lo
scandalo
intorno
gli
accordi
di
Yalta
,
finisce
qui
dove
l
'
Occidente
,
sia
pure
attraverso
le
chiacchiere
di
una
specie
di
"
chansonnier
"
,
esercita
la
sua
attività
preferita
e
più
caratteristica
:
la
critica
.
Al
di
là
del
Pacifico
comincia
l
'
Asia
,
con
altre
attività
o
meglio
,
altri
miti
.
StampaQuotidiana ,
San
Francisco
-
Telegraph
Hill
è
una
delle
tante
colline
sulle
quali
è
costruita
San
Francisco
,
forse
la
più
alta
.
Sulla
cima
della
collina
c
'
è
un
belvedere
e
un
faro
,
tra
ameni
boschetti
e
aiuole
fiorite
.
Si
può
salire
in
cima
al
faro
e
di
lassù
godersi
la
vista
di
tutta
la
città
,
variamente
disposta
su
e
giù
per
le
alture
;
dei
due
grandi
ponti
,
l
'
uno
rosso
e
l
'
altro
ferreo
che
scavalcano
la
baia
;
della
baia
stessa
,
azzurra
e
scintillante
al
sole
,
con
l
'
isoletta
penitenziaria
di
Alcatraz
e
i
cento
battelli
che
la
solcano
.
Un
giorno
che
guardavamo
questo
bellissimo
panorama
sul
quale
le
nuvole
leggere
e
bianche
che
viaggiavano
nel
cielo
gettavano
or
sì
or
no
grandi
ombre
effimere
,
qualcuno
ci
indicò
un
quartiere
lontano
:
"
Laggiù
abitano
i
Russi
,
o
meglio
i
discendenti
americani
della
colonia
russa
di
San
Francisco
"
.
Dapprima
rimanemmo
sconcertati
,
quindi
ricordammo
;
nel
1811
i
Russi
nella
loro
marcia
verso
l
'
Oriente
avevano
finito
per
raggiungere
anche
questo
lembo
dell
'
estremo
Occidente
.
Il
corriere
dello
Zar
arrivava
fin
qui
,
portando
i
dispacci
di
San
Pietroburgo
alla
Compagnia
Russa
delle
pellicce
insediata
a
Yerba
Buena
,
antico
nome
di
San
Francisco
.
La
Compagnia
delle
pellicce
durò
fino
al
1840
e
poi
fu
sciolta
e
la
Russia
rinunziò
alla
California
e
i
Russi
che
restarono
a
Yerba
Buena
diventarono
col
tempo
cittadini
americani
.
Erano
forse
un
centinaio
;
assommano
oggi
a
parecchie
migliaia
.
Questa
informazione
ci
diede
da
pensare
:
i
Russi
erano
stati
in
questa
parte
dell
'
America
prim
'
ancora
degli
Americani
,
avevano
posseduto
l
'
Alaska
(
poi
venduta
agli
Stati
Uniti
,
nel
1867
,
per
sette
milioni
di
dollari
)
,
avevano
impiantato
una
colonia
in
California
.
Insomma
i
rapporti
degli
Stati
Uniti
con
la
Russia
erano
molto
antichi
ed
erano
rapporti
di
frontiera
,
né
più
né
meno
di
quelli
con
l
'
Inghilterra
e
con
la
Spagna
.
Tre
imperi
,
dunque
,
quello
inglese
,
quello
spagnuolo
e
quello
russo
avevano
sbarrato
il
passo
all
'
espansione
yankee
:
con
l
'
impero
inglese
,
gli
Americani
dopo
contrasti
secolari
,
hanno
stabilito
legami
di
cuginanza
,
se
non
di
fraternità
;
di
quello
spagnuolo
,
hanno
pensato
a
liberarli
gli
stessi
domini
spagnuoli
d
'
America
,
rendendosi
indipendenti
;
con
l
'
impero
russo
,
invece
,
i
rapporti
,
come
è
noto
,
sono
,
ancor
oggi
,
tutt
'
altro
che
buoni
.
Ora
che
a
Ginevra
è
scoppiata
,
come
dicono
facetamente
le
gazzette
,
la
pace
,
si
può
fare
forse
il
punto
su
questi
rapporti
e
domandarsi
:
che
pensano
gli
Americani
della
Russia
;
e
in
maniera
più
particolare
:
quali
sono
,
fuori
della
situazione
ufficiale
e
diplomatica
,
i
sentimenti
del
popolo
americano
per
la
Russia
?
Bisogna
prima
di
tutto
distinguere
i
gruppi
intellettuali
e
fino
ad
un
certo
segno
politici
,
dalla
massa
,
ossia
dalla
middle
-
class
.
Per
quanto
riguarda
i
gruppi
intellettuali
e
politici
,
i
cosiddetti
anni
trenta
,
ossia
il
periodo
che
va
dalla
crisi
del
1929
alla
fine
della
guerra
civile
in
Spagna
,
segnano
al
tempo
stesso
il
punto
di
incontro
e
di
rottura
tra
l
'
intellighenzia
americana
e
il
marxismo
staliniano
.
La
grande
crisi
economica
del
1929
,
chiudendo
centinaia
di
fabbriche
e
gettando
sul
lastrico
fino
a
dodici
milioni
di
persone
,
aveva
fatto
dubitare
molti
Americani
della
bontà
e
solidità
del
sistema
politico
ed
economico
tradizionale
degli
Stati
Uniti
.
Il
comunismo
o
meglio
il
marxismo
sembrò
allora
a
molti
intellettuali
la
sola
teoria
economica
e
politica
alla
quale
si
potesse
ricorrere
per
risolvere
la
crisi
nazionale
,
la
più
grave
della
storia
americana
dopo
quella
della
guerracivile
.
Però
,
fatto
importante
e
che
occorre
sottolineare
,
questa
simpatia
per
il
marxismo
e
per
la
Russia
di
Stalin
non
oltrepassò
i
limiti
di
ristretti
gruppi
di
intellettuali
e
uomini
politici
;
le
masse
che
purtuttavia
erano
state
le
più
colpite
dalla
crisi
economica
,
restarono
fuori
di
questa
simpatia
;
le
grandi
Trade
Unions
si
mantennero
sopra
un
terreno
strettamente
economico
;
il
partito
comunista
americano
non
fu
mai
più
di
un
'
insignificante
setta
di
poche
migliaia
di
persone
.
Il
movimento
di
simpatia
per
il
marxismo
staliniano
e
per
la
Russia
Sovietica
non
durò
più
di
una
decina
di
anni
,
approssimativamente
dalla
grande
crisi
o
poco
prima
,
alla
fine
della
guerra
di
Spagna
.
All
'
infatuazione
,
forse
superficiale
,
forse
dilettantesca
,
forse
fondata
piuttosto
su
motivi
negativi
che
positivi
,
seguì
una
profonda
delusione
che
,
in
un
Paese
come
gli
Stati
Uniti
dove
le
esperienze
psicologiche
individuali
hanno
sempre
uno
sfondo
morale
e
sociale
,
ebbe
effetti
addirittura
storici
.
Questa
delusione
derivò
da
due
fatti
,
l
'
uno
interno
e
l
'
altro
esterno
:
all
'
interno
,
come
si
è
detto
,
le
masse
rimasero
sorde
all
'
appello
marxista
e
fedeli
all
'
american
way
of
life
e
così
gli
intellettuali
e
lo
stesso
partito
comunista
americano
sentirono
di
essere
al
tutto
privi
di
giustificazioni
sociali
.
All
'
esterno
,
la
politica
estera
di
Stalin
,
oltre
a
dar
prova
di
un
machiavellismo
addirittura
rinascimentale
(
assassinio
di
Trotzky
,
condotta
della
guerra
in
Spagna
,
trattato
germano
-
sovietico
etc.
etc
.
)
ripugnante
alla
mentalità
puritana
ed
anglosassone
,
si
configurò
per
giunta
,
in
maniera
sempre
più
decisa
,
come
politica
di
rivalità
non
tanto
ideologica
quanto
nazionale
con
gli
Stati
Uniti
.
In
altri
termini
gli
intellettuali
,
a
torto
o
a
ragione
,
scoprirono
o
credettero
di
scoprire
che
il
comunismo
internazionale
era
uno
strumento
della
politica
estera
russa
e
che
la
loro
simpatia
per
il
marxismo
poteva
portarli
,
alla
lunga
,
su
posizioni
non
tanto
anticapitaliste
quanto
antiamericane
.
Oggi
,
se
si
vuoi
parlare
di
comunismo
,
non
è
certo
nei
circoli
intellettuali
di
Nuova
York
che
si
trovano
orecchie
pazienti
e
ragionevoli
.
L
'
anticomunismo
degli
intellettuali
americani
,
forse
perché
radicato
in
un
'
antica
e
profonda
delusione
,
è
tenace
,
violento
e
assolutamente
irriducibile
.
Circa
le
masse
,
ossia
la
middle
-
class
che
abbraccia
con
i
suoi
standard
uniformi
la
maggioranza
degli
Americani
,
il
discorso
si
fa
più
complicato
e
più
sottile
.
Per
il
suo
anti
-
comunismo
e
antisovietismo
valgono
le
stesse
ragioni
che
per
gli
intellettuali
,
più
altre
inerenti
alla
natura
dello
sviluppo
industriale
economico
e
sociale
degli
Stati
Uniti
.
Le
prime
ragioni
sono
quelle
già
esposte
:
la
Russia
si
è
giocata
le
simpatie
delle
masse
americane
dal
giorno
in
cui
Stalin
fece
una
politica
di
rivalità
nazionale
con
gli
Stati
Uniti
.
In
altri
termini
non
riuscì
alla
Russia
di
fare
negli
Stati
Uniti
ciò
che
aveva
fatto
con
successo
in
altri
Paesi
:
contrapporre
le
masse
alla
classe
dirigente
e
nello
stesso
tempo
sganciare
l
'
ideologia
marxista
dalla
politica
estera
russa
.
E
si
capisce
anche
perché
:
gli
Stati
Uniti
sono
il
solo
Paese
al
mondo
forse
con
il
quale
la
Russia
è
in
un
rapporto
diretto
di
rivalità
prim
'
ancora
nazionale
che
ideologica
.
Così
,
in
America
,
avviene
alla
politica
russa
il
rovescio
esatto
di
quanto
le
accade
negli
altri
Paesi
:
mentre
in
altri
Paesi
facilmente
si
interpretano
gli
accorgimenti
tradizionali
della
politica
estera
russa
come
sviluppi
coerenti
della
dialettica
marxista
,
in
America
le
complessità
e
sottigliezze
di
questa
dialettica
vengono
sovente
scambiate
per
pure
astuzie
e
furberie
sarmatiche
.
Il
patriottismo
delle
masse
americane
,
in
tal
modo
,
è
stato
svegliato
e
messo
in
allarme
;
e
ci
vorranno
molti
anni
di
vera
pace
perché
si
calmi
e
abbandoni
la
sua
estrema
diffidenza
.
Ma
le
ragioni
del
disinteresse
delle
masse
americane
per
il
marxismo
sono
anche
dovute
,
come
abbiamo
accennato
,
a
motivi
inerenti
alla
natura
stessa
dello
sviluppo
industriale
e
sociale
degli
Stati
Uniti
.
In
maniera
generale
,
si
può
affermare
che
il
marxismo
non
trova
appigli
tra
le
masse
degli
Stati
Uniti
per
la
buona
ragione
che
,
all
'
infuori
di
riforme
strettamente
politiche
(
e
dunque
poco
importanti
,
trattandosi
dopo
tutto
di
una
teoria
politica
fondata
sull
'
economia
)
,
esso
per
ora
non
ha
nulla
da
offrire
di
veramente
nuovo
alle
masse
americane
.
È
vero
che
agli
Stati
Uniti
c
'
è
il
capitalismo
;
ma
uno
degli
agganci
della
polemica
comunista
contro
il
capitalismo
in
Europa
,
ossia
i
suoi
legami
con
le
vecchie
classi
feudali
e
parassitarie
,
in
America
manca
del
tutto
.
Inoltre
il
marxismo
che
nell
'
Europa
orientale
e
in
Asia
fa
leva
sul
formidabile
motivo
della
rivoluzione
industriale
e
della
creazione
di
una
classe
dirigente
tecnocratica
,
in
America
,
trova
rivoluzione
industriale
e
classe
tecnocratica
già
bell
'
e
formate
ad
opera
del
capitalismo
.
Del
resto
quando
si
parla
di
masse
e
di
simpatie
delle
masse
,
si
allude
piuttosto
che
a
determinate
condizioni
materiali
,
a
esperienze
psicologiche
e
morali
.
Ora
gli
Americani
hanno
già
fatto
l
'
esperienza
psicologica
e
morale
della
rivoluzione
industriale
e
tecnocratica
,
hanno
già
assaporato
l
'
ebbrezza
collettiva
della
prosperità
di
massa
,
hanno
già
digerito
la
scoperta
delle
determinazioni
economiche
della
vita
sociale
;
e
ben
difficilmente
saranno
tentati
in
futuro
di
dare
ascolto
ad
una
teoria
che
gli
proponga
di
nuovo
queste
stesse
scontate
esperienze
.
Marx
,
tra
tante
profezie
azzeccate
,
ne
aveva
fatta
una
che
si
è
verificata
sbagliata
,
e
cioè
che
il
comunismo
avrebbe
avuto
i
suoi
primi
successi
nei
Paesi
di
più
avanzato
sviluppo
industriale
.
In
realtà
è
avvenuto
il
contrario
;
e
il
maggior
ostacolo
alla
comprensione
del
marxismo
in
America
,
a
parte
la
mentalità
puritana
,
sta
proprio
nella
coscienza
economica
e
industriale
delle
masse
americane
,
nella
loro
maturità
tecnocratica
.
Naturalmente
non
si
vuol
dire
con
questo
che
in
America
non
ci
sia
il
capitalismo
:
si
vuol
dire
soltanto
che
il
capitalismo
vi
ha
raggiunto
per
conto
suo
molti
degli
scopi
ai
quali
mira
il
comunismo
in
Europa
orientale
e
in
Asia
.
Donde
la
mancanza
di
attrazione
del
mito
sovietico
e
la
riduzione
della
Russia
Sovietica
a
Paese
rivale
,
quando
addirittura
non
ostile
.
S
'
intende
che
ciò
non
significa
affatto
che
gli
Americani
nutrano
una
preconcetta
ostilità
contro
i
Russi
.
Le
accoglienze
cordiali
che
recentemente
hanno
ricevuto
i
membri
della
commissione
agricola
russa
in
viaggio
negli
Stati
Uniti
stanno
a
dimostrare
una
verità
antica
quanto
il
mondo
:
nessun
popolo
odia
alcun
popolo
.
Ma
,
d
'
altra
parte
,
è
anche
vero
che
per
gli
Americani
la
Russia
Sovietica
è
forse
,
tra
tutti
i
Paesi
del
mondo
,
il
più
difficile
a
capirsi
.
Più
della
Cina
di
Mao
;
più
dei
Paesi
di
diversa
religione
e
civiltà
,
buddisti
o
maomettani
.
L
'
incomprensione
degli
Americani
è
dovuta
in
parte
all
'
ignoranza
dei
motivi
storici
,
sociali
e
filosofici
del
comunismo
;
ma
soprattutto
,
strano
a
dirsi
,
alla
lentezza
con
la
quale
la
rivoluzione
comunista
si
configura
storicamente
in
una
società
stabile
e
riconoscibile
.
Gli
ideali
americani
del
successo
,
della
praticità
e
dell
'
efficienza
sono
contraddetti
da
una
rivoluzione
che
pare
continuamente
essere
ritirata
,
come
diceva
Machiavelli
,
verso
i
suoi
principi
;
che
dopo
circa
quarant
'
anni
non
si
è
ancora
disfatta
dei
mezzi
coercitivi
di
cui
si
servì
agli
inizi
per
trionfare
dei
suoi
nemici
;
e
che
sembra
rimandare
ad
un
domani
mitico
i
risultati
materiali
per
raggiungere
i
quali
è
stata
compiuta
.
Strano
a
dirsi
,
ripetiamo
,
ma
se
il
comunismo
riuscisse
a
portare
le
masse
russe
ad
un
livello
di
prosperità
di
tipo
occidentale
,
se
le
frontiere
della
Russia
fossero
aperte
e
milioni
di
turisti
russi
ben
vestiti
ed
equipaggiati
invadessero
il
mondo
,
l
'
incomprensione
degli
Americani
verso
la
Russia
Sovietica
si
attenuerebbe
di
molto
.
In
queste
cose
è
difficile
arrivare
ad
una
conclusione
;
tanto
più
che
i
rapporti
russo
-
americani
sono
forse
entrati
in
questi
giorni
in
una
nuova
fase
di
cui
è
impossibile
prevedere
gli
sviluppi
.
Ma
più
di
un
secolo
fa
Alexis
de
Tocqueville
,
nel
suo
libro
sulla
democrazia
in
America
fece
alcune
considerazioni
che
oggi
sembrano
addirittura
profetiche
:
"
Ci
sono
oggi
due
grandi
popoli
che
partiti
da
punti
diversi
sembrano
dirigersi
verso
gli
stessi
scopi
:
i
Russi
e
gli
Americani
.
Tutti
e
due
sono
cresciuti
nell
'
oscurità
e
mentre
gli
sguardi
degli
uomini
erano
distratti
altrove
,
si
sono
ad
un
tratto
posti
in
prima
fila
tra
le
Nazioni
e
il
mondo
ha
appreso
al
tempo
stesso
la
loro
nascita
e
la
loro
grandezza
.
Tutti
gli
altri
popoli
sembrano
aver
raggiunto
il
loro
limite
;
soltanto
loro
sono
in
crescenza
.
Tutti
gli
altri
si
sono
fermati
o
avanzano
con
sforzo
,
solo
loro
procedono
con
passo
spedito
e
rapido
in
una
carriera
di
cui
per
ora
non
possiamo
neppure
intravedere
la
conclusione
.
L
'
Americano
lotta
contro
gli
ostacoli
che
gli
oppone
la
natura
.
Il
Russo
è
alle
prese
con
l
'
uomo
.
L
'
uno
combatte
il
deserto
e
la
barbarie
,
l
'
altro
la
civiltà
rivestita
di
tutte
le
sue
armi
.
Così
le
conquiste
dell
'
Americano
si
fanno
con
l
'
aratro
dell
'
agricoltore
e
quelle
del
Russo
con
le
armi
del
soldato
.
Per
raggiungere
i
suoi
scopi
il
primo
si
fonda
sull
'
interesse
personale
e
lascia
agire
senza
dirigerle
la
forza
e
la
ragione
degli
individui
.
Il
secondo
concentra
in
qualche
modo
in
un
sol
uomo
tutta
la
potenza
della
società
.
L
'
uno
ha
come
mezzo
principale
di
azione
la
libertà
;
l
'
altro
la
servitù
.
Il
loro
punto
di
partenza
è
diverso
,
le
loro
strade
sono
diverse
;
tuttavia
ciascuno
di
essi
sembra
essere
chiamato
,
da
un
segreto
disegno
della
Provvidenza
,
a
tenere
un
giorno
nelle
proprie
mani
il
destino
della
metà
del
mondo
"
.
Alexis
de
Tocqueville
,
per
quanto
profetico
,
non
poteva
prevedere
la
rivoluzione
russa
(
neppure
Marx
l
'
aveva
prevista
)
;
ma
il
suo
occhio
sagace
,
in
un
tempo
in
cui
le
maggiori
Potenze
del
mondo
erano
ancora
la
Francia
e
l
'
Inghilterra
,
aveva
intuito
le
linee
principali
dell
'
avvenire
del
mondo
,
ossia
la
presenza
di
due
grandi
Potenze
come
gli
Stati
Uniti
e
la
Russia
,
la
loro
rivalità
negli
stessi
campi
e
per
gli
stessi
scopi
,
e
,
in
certo
modo
,
anche
la
loro
coesistenza
,
per
dirla
con
una
parola
di
moda
.
Per
completare
il
quadro
dei
rapporti
russo
-
americani
,
bisognerebbe
forse
adesso
poter
dire
quali
sono
i
sentimenti
del
popolo
russo
per
quello
americano
,
che
cosa
sa
e
non
sa
il
popolo
russo
degli
Stati
Uniti
.
Non
siamo
in
grado
di
farlo
;
ma
è
chiaro
che
la
pace
del
mondo
dipende
quasi
per
intero
dalla
mutua
conoscenza
e
comprensione
di
questi
due
popoli
così
profondamente
diversi
.