StampaQuotidiana ,
C
'
è
molta
gente
che
,
ad
un
tempo
,
lamenta
il
caro
vivere
ed
approva
i
provvedimenti
che
lo
producono
.
Un
'
esperienza
secolare
ha
dimostrato
che
le
restrizioni
al
commercio
nazionale
ed
internazionale
,
i
vincoli
dell
'
industria
,
gli
ostacoli
posti
al
libero
muoversi
dei
capitali
recano
scarsità
di
produzione
e
disagio
economico
,
manifestato
dal
caro
vivere
,
come
il
termometro
palesa
l
'
alzarsi
della
temperatura
.
Quindi
chi
vuole
le
prime
cose
deve
anche
volerne
la
conseguenza
;
e
chi
questa
non
vuole
non
deve
neppure
volere
le
prime
.
E
altresì
evidente
che
,
se
si
lavora
meno
e
si
consuma
di
più
,
ne
segue
uno
squilibrio
che
reca
ancora
disagio
economico
.
Chi
,
da
una
parte
,
approva
la
riduzione
delle
ore
di
lavoro
,
i
continui
scioperi
,
divenuti
oramai
uno
svago
,
il
lavoro
svogliato
,
l
'
ozio
crescente
,
e
,
dall
'
altra
parte
,
i
salari
accresciuti
,
che
concedono
maggior
consumo
,
almeno
sinché
non
siano
compensati
dall
'
aumento
dei
prezzi
,
i
sussidi
di
disoccupazione
,
che
spessissimo
sono
sussidi
dati
a
chi
non
vuole
lavorare
se
non
ad
alto
prezzo
e
come
a
lui
pare
e
piace
,
i
premi
di
ogni
genere
assegnati
a
certe
classi
di
cittadini
,
ed
altre
simili
cose
che
operano
nel
senso
di
accrescere
il
consumo
,
vuole
propriamente
che
ad
una
deficiente
produzione
corrisponda
un
sovrabbondante
consumo
,
e
poiché
ciò
non
è
assolutamente
possibile
appare
un
contrasto
di
cui
è
indice
e
misura
l
'
alzarsi
dei
prezzi
.
I
governi
,
per
fare
le
spese
di
tutti
quei
provvedimenti
,
ricorrono
all
'
aumento
delle
imposte
,
agli
imprestiti
,
alla
emissioni
di
cartamoneta
;
e
per
tal
modo
,
mentre
da
un
lato
stimolano
i
consumi
,
dall
'
altra
deprimono
la
produzione
,
distogliendo
da
essa
,
in
parte
almeno
,
i
capitali
che
vi
si
sarebbero
volti
.
Approvare
tutto
ciò
e
deplorare
il
caro
vivere
che
ne
è
la
conseguenza
,
mostrarsi
favorevoli
al
falcidiare
dei
capitali
che
opera
il
governo
,
e
predicare
che
devesi
accrescere
la
produzione
,
ricorda
lo
scherzo
di
quel
dabbenuomo
il
quale
esponeva
come
suo
programma
politico
:
«
Chiedere
più
all
'
imposta
,
meno
al
contribuente
»
.
I
nodi
principiano
a
venire
al
pettine
.
Si
ode
il
grido
d
'
allarme
:
manca
il
carbone
!
E
di
che
vi
meravigliate
?
Se
i
minatori
lavorano
meno
tempo
e
meno
intensamente
,
da
dove
volete
che
venga
il
carbone
?
Deve
forse
venir
fuori
dalla
miniera
,
come
se
fosse
un
animale
,
colle
proprie
zampe
?
Ma
si
«
potrebbe
»
accrescere
la
produzione
,
col
miglior
uso
delle
macchine
,
col
dare
le
miniere
allo
Stato
,
che
già
avendo
procacciato
l
'
abbondanza
di
ogni
ben
di
Dio
,
procurerà
certo
anche
quella
del
carbone
.
E
sia
pure
,
su
ciò
qui
non
vogliamo
contendere
.
Aspetta
cavallo
che
l
'
erba
cresce
.
Ragioniamo
di
ciò
che
è
,
non
di
ciò
che
potrebbe
essere
.
Un
poco
dappertutto
si
citano
fatti
che
dimostrano
la
riduzione
della
produzione
.
La
soppressione
del
lavoro
a
cottimo
ha
avuto
effetti
deprimenti
.
A
Kiel
,
un
operaio
,
lavorando
a
cottimo
,
faceva
100
fori
in
un
giorno
,
lavorando
a
giornata
,
solo
39
.
A
Eidelstedt
,
gli
operai
producevano
,
a
cottimo
,
950
Kg
.
di
filo
di
ferro
in
ore
9,30
,
e
ne
producono
solo
600
Kg
.
in
8
ore
,
lavorando
a
giornata
.
Non
importa
loro
più
nulla
di
perdere
il
posto
,
perché
hanno
i
sussidi
di
disoccupazione
,
mercé
i
quali
possono
godersela
,
senza
lavorare
.
In
Francia
,
il
governo
costringe
la
Germania
a
mandare
operai
per
rimettere
in
assetto
le
regioni
che
furono
invase
;
in
quel
paese
ed
in
altri
gli
agricoltori
e
gli
industriali
si
lamentano
che
manca
la
mano
d
'
opera
,
dunque
parrebbe
che
sovrabbondi
il
lavoro
;
ma
i
governi
di
quei
paesi
spendono
grandi
somme
per
sussidi
di
disoccupazione
,
dunque
parrebbe
che
invece
sono
gli
operai
che
sovrabbondano
.
La
contraddizione
sparisce
quando
si
consideri
che
non
è
lavoro
ma
ozio
che
vogliono
i
sussidiati
,
oppure
che
se
accetterebbero
lavoro
sarebbe
ad
un
prezzo
che
non
si
può
pagare
.
Per
dimostrare
che
l
'
aumento
della
spesa
di
mano
d
'
opera
poco
opera
sull
'
aumento
del
prezzo
del
prodotto
,
si
citano
statistiche
,
dalle
quali
,
ad
esempio
,
si
ricava
che
nel
costo
del
prodotto
c
'
è
il
16
per
cento
di
costo
di
mano
d
'
opera
e
il
56
per
cento
di
costo
di
materie
prime
,
e
se
ne
deduce
che
,
anche
raddoppiando
i
salari
,
il
prezzo
del
prodotto
dovrebbe
crescere
solo
del
16
per
cento
,
e
se
cresce
di
più
,
é
colpa
degli
«
ingordi
speculatori
»
,
con
quel
che
segue
.
Bravi
!
E
le
materie
prime
,
e
il
carbone
per
fare
andare
le
macchine
,
l
'
olio
per
ungerle
,
gli
strofinacci
,
ecc
.
,
tutto
é
caduto
dalla
luna
,
proprio
dove
se
ne
ha
bisogno
?
Non
occorre
mano
d
'
opera
per
produrre
tutto
ciò
né
per
trasportarlo
?
E
i
salari
degli
impiegati
,
che
pure
debbono
mangiare
,
vestirsi
,
alloggiarsi
,
le
spese
generali
,
ecc
.
,
non
crescono
in
relazione
col
crescere
dei
salari
?
L
'
enorme
aumento
del
costo
della
mano
d
'
opera
dei
muratori
e
per
i
materiali
che
adoperano
ha
fatto
tanto
rincarare
le
case
che
oramai
poche
se
ne
edificano
;
mancano
dunque
gli
alloggi
e
finirebbe
col
mancare
il
lavoro
ai
muratori
ed
ai
produttori
di
materiali
da
costruzione
,
i
quali
perciò
dovrebbero
adattarsi
a
lavorare
più
,
meglio
ed
a
minor
prezzo
.
Ma
interviene
il
governo
,
e
dà
sussidi
per
la
costruzione
di
case
,
quindi
favorisce
l
'
ascesa
dei
salari
e
dell
'
ozio
di
coloro
che
le
edificano
,
e
toglie
ogni
remora
che
avrebbe
potuto
ricondurli
a
più
miti
consigli
.
Dicesi
che
l
'
intervento
del
governo
mira
a
procurare
alloggio
a
chi
ne
manca
,
no
,
mira
a
procurare
alti
salari
ed
ozio
a
coloro
che
edificano
le
case
.
Mira
anche
a
favorire
indirettamente
l
'
emigrazione
dalle
campagne
nelle
città
,
togliendo
l
'
ostacolo
del
caro
prezzo
dell
'
alloggio
.
Non
dico
che
tutto
ciò
sia
biasimevole
,
potrebbe
anzi
essere
lodevole
;
narro
,
non
giudico
,
e
mi
limito
qui
ad
esporre
alcune
contraddizioni
.
Volete
produrre
molte
derrate
alimentari
e
distogliete
la
gente
dalle
campagne
,
ove
solo
si
possono
avere
;
volete
bere
molto
vino
e
togliete
i
lavoratori
alle
viti
,
volete
accrescere
la
produzione
industriale
e
sperperate
i
capitali
che
ad
essa
occorrono
.
Tutto
non
si
può
avere
.
Tra
due
partiti
che
si
escludono
vicendevolmente
,
pigliate
quello
che
vi
piace
,
e
lasciate
stare
l
'
altro
.
Come
dice
un
proverbio
toscano
,
non
si
può
avere
la
botte
piena
e
la
moglie
ubriaca
.
Per
ridurre
le
ore
di
lavoro
e
crescere
i
salari
parrebbe
che
giovasse
scegliere
il
momento
in
cui
la
produzione
cresce
ed
abbonda
,
invece
si
é
scelto
proprio
il
momento
in
cui
scema
ed
é
deficiente
.
È
dunque
evidente
che
sono
intervenute
altre
forze
,
che
non
sono
quelle
economiche
,
e
che
la
contraddizione
é
sociale
più
che
economica
.
Tali
contraddizioni
hanno
origine
dal
fatto
che
le
circostanze
spingono
,
a
volere
sciogliere
problemi
insolubili
;
ed
é
appunto
ciò
che
fa
molto
grave
e
pericolosa
la
crisi
la
quale
,
in
ogni
modo
,
doveva
seguire
dopo
la
guerra
.