StampaPeriodica ,
Il
17°
congresso
di
Stoccolma
è
stato
il
più
ricco
e
dovizioso
di
quanti
lo
hanno
preceduto
e
per
gli
argomenti
trattati
e
per
l
'
ambiente
offerto
dalla
esemplare
città
.
Se
nelle
discussioni
del
mattino
i
relatori
potevano
sfogarsi
liberamente
sugli
errori
urbanistici
dei
loro
paesi
,
nel
pomeriggio
invece
,
guardando
alla
città
,
potevano
avere
sotto
gli
occhi
la
mostra
vivente
di
quanto
di
più
alto
è
stato
finora
possibile
creare
dalla
mente
dell
'
urbanista
moderno
.
Come
se
la
città
ideale
,
quale
noi
dalle
nostre
cattedre
universitarie
dell
'
ultimo
corso
di
urbanistica
ci
sforziamo
di
delineare
,
trovasse
in
Stoccolma
un
primo
altissimo
tentativo
di
espressione
:
come
se
insomma
fosse
offerto
un
grande
campione
,
quasi
un
modello
vivente
,
sul
quale
saggiare
,
misurare
,
precisare
i
canoni
tirandone
poi
le
somme
.
La
città
concentrica
,
a
macchia
d
'
olio
,
il
tremendo
"
mare
di
pietra
"
senza
respiro
,
con
i
valori
edilizi
crescenti
vertiginosamente
dalla
periferia
al
centro
(
mirabilmente
esemplificata
da
Milano
)
con
le
abitazioni
stipate
in
altezza
in
gran
confusione
in
mezzo
agli
edifici
degli
uffici
,
frammiste
talvolta
alle
industrie
...
qui
a
Stoccolma
è
sconosciuta
.
La
vecchia
città
del
medioevo
con
le
sue
casette
e
con
i
superbi
edifici
monumentali
è
rimasta
intatta
,
raccolta
sulla
sua
isola
,
oggetto
di
amorose
cure
di
restauro
e
di
risanamento
per
diradamento
.
La
città
dell'800
,
in
parte
sorta
sulle
direttrici
del
piano
del
1630
ed
ampliata
su
quelle
del
piano
del
1866
,
è
diventata
senz
'
altro
la
"
city
"
,
la
città
degli
affari
,
del
commercio
,
degli
uffici
,
dei
grandi
magazzini
,
dove
la
densità
della
popolazione
residente
è
minima
.
Fuori
di
questo
centro
,
in
mezzo
a
boschi
e
a
giardini
,
sopra
gli
isolotti
del
Malar
e
del
Baltico
,
sono
sorti
invece
i
quartieri
residenziali
staccati
gli
uni
dagli
altri
,
congiunti
alla
città
degli
affari
da
potenti
mezzi
di
comunicazione
.
Grandi
linee
tramviarie
in
sede
propria
,
ampie
strade
automobilistiche
a
piste
unidirezionali
fiancheggiate
sempre
da
piste
per
biciclette
,
arditissimi
ponti
gettati
da
una
isola
all
'
altra
,
incroci
a
quadrifoglio
in
modo
da
garantire
la
rapidità
e
la
sicurezza
...
costituiscono
una
formidabile
rete
stradale
principale
che
lega
armoniosamente
,
attraverso
parchi
e
boschi
,
il
centro
ai
quartieri
residenziali
e
questi
ultimi
tra
di
loro
.
Tra
le
maglie
di
questa
rete
cinematica
sono
disposti
gli
edifici
e
le
sedi
per
le
istituzioni
della
cultura
e
dello
sport
:
musei
,
biblioteche
e
università
circondati
dal
silenzio
dei
parchi
,
scuole
piene
di
sole
isolate
da
prati
e
da
giardini
;
campi
sportivi
,
tennis
coperti
,
piscine
natatorie
immersi
in
oasi
di
verdura
o
allineati
sul
margine
dei
laghi
...
L
'
edilizia
residenziale
,
libera
dalla
preoccupazione
del
costo
delle
aree
,
è
quasi
tutta
di
tipo
estensivo
a
corpi
di
fabbrica
lineari
esattamente
orientati
secondo
l
'
asse
eliotermico
spaziati
da
orti
e
da
giardini
;
oppure
più
raramente
è
di
tipo
in
altezza
a
otto
piani
a
costruzione
aperta
ad
elementi
fortemente
distanziati
da
zone
verdi
;
oppure
a
"
cottages
"
con
molto
orto
costituenti
completi
villaggi
;
oppure
a
ville
isolate
immerse
nei
boschi
percorsi
da
stradette
di
lottizzazione
di
piccola
sezione
.
I
centri
di
rifornimento
di
questi
nuclei
residenziali
sono
composti
in
piccole
unità
architettoniche
e
,
costituiti
da
file
di
negozi
,
da
gruppi
di
uffici
,
da
edifici
per
la
vita
collettiva
(
cinema
,
chiesa
,
caffè
...
)
,
sono
ubicati
presso
i
nodi
di
innesto
delle
strade
residenziali
principali
con
le
grandi
arterie
automobilistiche
radiali
dove
sono
anche
le
stazioni
della
rete
tramviaria
.
In
questa
"
città
verde
"
persino
il
concetto
moderno
delle
zone
di
verde
legate
a
sistema
appare
già
superato
risolto
com
'
è
nella
sua
più
alta
espressione
:
quella
dell
'
intero
quartiere
permeato
di
giardino
,
di
bosco
,
di
corsi
,
d
'
acqua
,
di
orti
.
E
sopra
tutto
edilizia
bassa
di
tre
piani
al
massimo
,
dove
la
vita
individuale
della
famiglia
è
esaltata
in
sommo
grado
.
Antiamerica
dunque
:
vita
europea
,
cultura
cittadina
europea
,
equilibrio
europeo
:
ordine
,
gerarchia
,
pace
e
gioia
nella
vita
della
città
e
non
la
soffocazione
operata
dal
meccanismo
.
Come
è
stata
raggiunta
una
così
bella
armonia
delle
forze
urbanistiche
?
La
Svezia
fin
dal
1874
ha
avuto
una
sua
legge
urbanistica
,
il
famoso
"
Statuto
della
costruzione
delle
città
del
Regno
"
il
quale
nel
suo
articolo
1
stabiliva
che
tutte
senza
eccezione
le
città
,
e
per
città
si
intendono
anche
i
centri
rurali
,
dovevano
adottare
un
piano
regolatore
:
e
nei
successivi
articoli
dava
le
norme
per
la
preparazione
del
piano
e
per
la
sua
messa
in
opera
.
Sessantacinque
anni
or
sono
restava
così
precisato
per
legge
che
una
congrua
parte
di
ogni
terreno
edilizio
doveva
restare
libera
;
che
la
altezza
delle
case
doveva
essere
regolata
dalla
distanza
degli
edifici
,
altezza
che
non
poteva
superare
che
di
metri
1,50
tale
misura
.
Per
aiutare
le
città
nella
concezione
dei
piani
la
Direzione
Reale
dell
'
Edilizia
aveva
preparato
dei
piani
regolatori
-
tipo
con
le
indicazioni
dettagliate
delle
sezioni
stradali
e
dei
tipi
edilizi
.
Nel
1907
(
trentadue
anni
fa
!
)
una
nuova
legge
aggiornava
quella
del
1874
dando
le
prescrizioni
più
precise
per
la
zonizzazione
prescrivendo
che
ogni
isolato
o
comparto
andava
considerato
come
una
unità
(
mentre
invece
per
il
passato
l
'
unità
era
costituita
dalla
singola
abitazione
)
;
prescrivendo
ogni
divieto
di
costruzione
nell
'
interno
dei
blocchi
;
prescrivendo
gli
allineamenti
degli
edifici
indipendentemente
da
quelli
stradali
ed
il
loro
orientamento
.
Infine
nel
1931
una
nuova
legge
modernizzava
quella
del
1907
precisando
tra
l
'
altro
il
sistema
del
risanamento
per
diradamento
e
quello
della
ricostruzione
dei
vecchi
quartieri
.
Entro
il
1939
la
Svezia
avrà
infine
la
sua
legge
per
i
piani
regionali
:
ma
in
attesa
,
nel
1935
,
40
comuni
del
circondario
di
Stoccolma
si
sono
spontaneamente
uniti
in
una
"
Associazione
del
piano
regionale
"
che
ha
compilato
e
sta
mettendo
in
opera
un
piano
d
'
insieme
che
contempla
la
divisione
del
territorio
in
settori
a
seconda
delle
loro
differenti
destinazioni
,
ha
progettato
la
rete
stradale
principale
;
i
mezzi
di
trasporto
,
i
sistemi
di
canalizzazione
,
ha
precisato
la
zonizzazione
generale
nei
riguardi
dell
'
edilizia
,
delle
zone
verdi
,
delle
industrie
,
delle
miniere
,
dell
'
agricoltura
...
Ed
il
funzionamento
amministrativo
,
l
'
applicazione
di
queste
leggi
?
I
piani
regolatori
sono
compilati
da
comitati
urbanistici
(
art
.
5
dell
'
ordinanza
edilizia
1931
)
composti
da
membri
eletti
tra
specialisti
;
i
piani
sono
istruiti
dal
Municipio
e
sanzionati
dal
Governo
attraverso
la
"
Reale
direzione
dell
'
edilizia
"
costituita
da
un
complesso
di
sette
uffici
,
quattro
dei
quali
retti
da
architetti
,
due
da
ingegneri
,
uno
da
un
giurista
:
all
'
ufficio
studi
spetta
il
compito
della
ricerca
sulle
questioni
edilizie
,
l
'
esame
dei
progetti
delle
costruzioni
,
la
tenuta
degli
archivi
;
l
'
ufficio
costruzioni
tratta
gli
affari
concernenti
l
'
organizzazione
e
l
'
esecuzione
delle
nuove
costruzioni
per
conto
dello
Stato
;
all
'
ufficio
intendenza
tocca
la
organizzazione
della
gestione
delle
proprietà
immobiliari
dello
Stato
,
la
loro
locazione
e
la
loro
sorveglianza
;
l
'
ufficio
della
cultura
storica
e
artistica
sovraintende
alla
conservazione
degli
edifici
monumentali
e
di
interesse
storico
-
artistico
;
l
'
ufficio
urbanistico
domina
tutto
il
campo
della
urbanistica
e
dei
piani
regolatori
;
all
'
ufficio
amministrativo
tocca
il
compito
della
amministrazione
dei
propri
beni
quello
della
compravendita
dei
terreni
,
l
'
organizzazione
del
personale
,
la
pubblicazione
degli
annuari
;
infine
l
'
ufficio
del
Riscaldamento
ha
il
compito
del
controllo
statale
dei
combustibili
.
La
"
Reale
direzione
dell
'
edilizia
"
si
esprime
alla
periferia
con
24
uffici
provinciali
retti
da
50
architetti
.
In
totale
tutta
l
'
Amministrazione
funziona
con
soli
190
impiegati
60
dei
quali
sono
architetti
.
L
'
esame
e
l
'
approvazione
dei
piani
comunali
rappresentano
l
'
operazione
più
rapida
e
sicura
perché
si
svolgono
attraverso
lo
studio
di
una
commissione
con
i
rappresentanti
di
tutti
e
sette
gli
uffici
della
direzione
dell
'
Edilizia
.
Ed
il
lavoro
non
è
piccolo
perché
oltre
ai
piani
regolatori
delle
città
la
commissione
invigila
:
sui
"
piani
di
ossatura
"
per
i
territori
che
,
non
essendo
compresi
in
un
piano
regolatore
urbano
,
tuttavia
necessitano
di
piani
schematici
stradali
o
edilizi
e
sui
regolamenti
edilizi
dei
territori
rurali
che
,
pur
non
necessitando
di
piani
regolatori
,
tuttavia
esigono
una
regola
sulle
costruzioni
.
Queste
leggi
urbanistiche
(
del
1874
,
del
1907
e
del
1931
)
così
sorprendenti
nella
loro
chiarezza
di
espressione
e
nella
efficacia
di
applicazione
trovano
la
più
potente
base
di
sostegno
nella
coscienza
urbanistica
dei
cittadini
e
nella
posizione
speciale
della
proprietà
privata
.
La
quale
,
si
può
dire
,
pressochè
non
esiste
in
quanto
i
Comuni
hanno
giudiziosamente
proceduto
alla
formazione
di
immensi
demani
delle
aree
precedentemente
alla
compilazione
dei
piani
regolatori
.
Le
aree
edilizie
non
vengono
vendute
ai
privati
ma
cedute
in
uso
enfiteutico
per
60
anni
a
prezzo
molto
basso
sì
che
è
ben
facilitata
proprio
quell
'
edilizia
estensiva
che
invece
in
regime
di
stretta
proprietà
privata
sembra
quasi
impossibile
raggiungere
e
,
d
'
altra
parte
,
scaduti
i
60
anni
di
uso
,
ogni
opera
di
trasformazione
urbanistica
(
nuove
strade
,
sventramenti
ecc
.
)
non
può
incontrare
opposizione
dal
privato
in
quanto
che
i
suoi
diritti
sono
già
estinti
.
L
'
"
ufficio
urbanistico
"
è
quello
,
tra
i
sette
uffici
che
compongono
la
Reale
direzione
dell
'
Edilizia
,
al
quale
spetta
il
compito
di
portare
sul
piano
pratico
esecutivo
le
leggi
dell
'
urbanistica
:
e
a
questo
titolo
il
suo
funzionamento
ci
interessa
qui
in
sommo
grado
.
Le
sue
attribuzioni
,
per
conto
della
Direzione
dell
'
Edilizia
,
possono
essere
così
riassunte
:
dare
notizia
al
Governo
o
,
a
richiesta
di
qualunque
autorità
,
esprimere
una
opinione
sulle
questioni
concernenti
l
'
urbanistica
,
la
regolamentazione
dei
territori
non
provvisti
di
piano
,
le
questioni
concernenti
l
'
applicazione
della
legge
urbanistica
del
1874
,
dell
'
Ordinanza
Edilizia
del
1907
o
di
ogni
altro
statuto
concernente
la
edilizia
;
fare
,
a
questo
riguardo
,
un
approfondito
esame
sulla
forma
e
sulle
necessità
dell
'
architettura
,
del
traffico
,
dell
'
igiene
e
delle
esigenze
di
ordine
sociale
ed
economico
;
di
indicare
il
mezzo
migliore
per
correggere
gli
errori
messi
in
luce
da
tali
esami
e
di
trattare
direttamente
queste
questioni
con
gli
interessati
;
di
impartire
gli
ordini
,
gli
avvertimenti
e
i
suggerimenti
riguardo
la
costruzione
delle
città
e
circa
tutte
le
costruzioni
di
interesse
comunale
.
Compito
vastissimo
,
di
enorme
responsabilità
che
richiede
in
tutti
i
posti
,
sia
in
quelli
di
comando
che
in
tutti
gli
altri
,
la
presenza
di
veri
specialisti
in
materia
,
di
persone
provate
,
sicure
e
fidate
,
in
continuo
fervore
di
studio
e
di
aggiornamento
in
questo
campo
oggi
in
pieno
processo
formativo
.
Non
è
dunque
un
semplice
ufficio
a
struttura
burocratica
volto
al
puro
fine
amministrativo
;
ma
qualche
cosa
di
più
:
è
l
'
organo
consulente
ed
operante
,
la
guida
tecnica
più
sicura
ai
comuni
e
ai
loro
comitati
urbanistici
,
il
buon
padre
di
famiglia
che
si
immedesima
dei
problemi
ed
aiuta
a
risolverli
nel
modo
migliore
e
più
rapido
.
Per
questa
ragione
il
capo
di
questo
ufficio
è
un
architetto
-
urbanista
,
scelto
cioè
tra
una
schiera
di
tecnici
in
grado
di
vedere
i
problemi
nel
loro
complesso
,
nella
loro
sintesi
più
squisita
che
è
appunto
rappresentata
dal
piano
regolatore
.
Da
queste
note
vorremmo
trarre
una
qualche
conclusione
:
la
quale
ci
si
esprime
con
una
formula
che
,
lungi
dall
'
essere
nuova
per
noi
urbanisti
italiani
,
non
fa
che
ribadire
con
la
forza
della
convinzione
materiata
dalla
esperienza
della
Svezia
quanto
da
anni
è
ormai
precisato
nei
nostri
studi
,
nelle
conferenze
,
nei
congressi
,
nel
contatto
con
la
realtà
della
vita
ordinaria
,
economica
,
sana
e
bella
per
le
nostre
città
e
per
i
nostri
territori
senza
una
legge
urbanistica
.
Una
legge
che
preveda
,
ponga
e
risolva
almeno
questi
punti
:
1°
Obbligo
dei
piani
regolatori
per
tutte
le
città
e
per
quei
territori
di
speciale
importanza
ed
interesse
.
2°
Obbligo
di
piani
generali
di
"
ossatura
"
e
di
regolamenti
edilizi
per
tutti
i
territori
anche
rurali
.
3°
Indicazione
e
formulazione
dello
Zoning
con
relative
classi
edilizie
per
ogni
piano
regolatore
.
4°
Orientamento
ed
allineamento
dei
fabbricati
indipendentemente
dagli
allineamenti
stradali
.
5°
Rifusione
delle
parcelle
nella
lottizzazione
(
Lex
Adikes
)
.
6°
Divieto
o
almeno
limitazione
dell
'
uso
del
cortile
chiuso
nelle
abitazioni
e
obbligo
del
distanziamento
minimo
costante
per
tutti
i
corpi
di
fabbrica
.
7°
Possibilità
ai
Comuni
di
formare
dei
vasti
demani
di
aree
edilizie
.
Le
conseguenze
di
una
tale
legge
che
noi
chiediamo
da
anni
e
che
la
Svezia
possiede
dal
1874
sarebbero
tali
da
portare
la
vita
edilizia
italiana
su
di
un
piano
talmente
progredito
da
far
stupire
tutti
gli
altri
paesi
:
poiché
in
Italia
esistono
oggi
urbanisti
coltissimi
,
geniali
e
profondi
ai
quali
manca
appunto
l
'
ausilio
e
la
base
su
cui
costruire
la
realtà
della
nuova
vita
urbana
.
Potremmo
allora
costruire
una
nuova
economia
edilizia
basata
su
di
un
più
sano
equilibrio
dei
valori
delle
aree
;
potremmo
fare
grandi
economie
sul
costo
delle
reti
stradali
quando
queste
saranno
pensate
secondo
una
più
logica
gerarchia
;
potremmo
realizzare
una
vita
cittadina
più
sana
abbassando
notevolmente
gli
indici
di
mortalità
;
potremmo
infine
creare
un
'
architettura
veramente
moderna
,
veramente
nostra
,
basata
non
sullo
"
stile
"
delle
facciate
ma
sulla
struttura
e
sull
'
organismo
nuovo
degli
edifici
che
potranno
sorgere
secondo
norme
più
moderne
,
lontani
dalla
follia
di
quei
grattacieli
antisociali
e
antiautarchici
ai
quali
l
'
errore
dell
'
attuale
politica
delle
aree
edilizie
inevitabilmente
ci
sta
trascinando
.