StampaPeriodica ,
Dalle
recenti
pagine
dettate
dal
Duce
sulla
dottrina
del
fascismo
,
emerge
ancora
una
volta
come
il
fascismo
voglia
essere
,
contro
ogni
addormentamento
pacefondaio
,
societario
e
disarmistico
,
scuola
di
coraggio
,
di
virilità
,
di
combattimento
.
Non
che
il
fascismo
sia
insincero
quando
si
dispone
a
collaborare
a
Ginevra
,
a
Losanna
o
altrove
,
a
una
distensione
di
nervi
generale
,
da
conseguirsi
attraverso
una
psicologia
me
-
no
bellicosa
nel
campo
militare
e
navale
,
o
in
quello
commerciale
ed
economico
.
Ma
il
fascismo
non
scambia
il
contingente
con
l
'
eterno
,
ciò
che
si
può
desiderare
che
sia
,
come
acutamente
osserva
Maurizio
Maraviglia
,
con
ciò
che
è
,
nella
natura
degli
uomini
e
nella
ineluttabilità
,
sempre
ricorrente
,
dei
fatti
storici
.
Occorre
dunque
che
le
nuove
generazioni
,
senza
crescere
con
rapaci
e
turbolenti
istinti
da
lanzichenecchi
,
non
si
cullino
in
illusioni
di
lattemiele
,
ma
sappiano
che
nei
momenti
decisivi
per
la
vita
di
un
popolo
è
la
guerra
la
grande
vagliatrice
delle
virtù
e
delle
possibilità
avvenire
,
e
che
ad
essa
bisogna
essere
spiritualmente
pronti
come
ad
un
evento
che
come
sempre
fu
,
sempre
sarà
.
Ma
a
prescindere
da
questa
eventualità
che
potrebbe
essere
anche
remota
,
è
nella
generale
convinzione
che
se
nella
primissima
scuola
i
fondamenti
dell
'
educazione
possano
essere
impartiti
da
maestre
,
in
quanto
il
loro
tendenziale
spirito
materno
le
fa
più
vicine
ai
piccoli
fanciulli
,
col
crescer
questi
negli
anni
e
per
i
corsi
superiori
delle
scuole
elementari
necessitino
maestri
:
e
maestri
che
abbiano
ben
nette
e
ben
marcate
le
caratteristiche
della
virilità
.
Il
maestro
è
l
'
uomo
che
più
vive
a
contatto
coi
nostri
figli
:
il
padre
si
vede
fuggevolmente
a
pranzo
e
a
cena
,
indaffarato
com
'
è
,
e
preoccupato
com
'
è
da
mille
cure
.
Il
maestro
in
-
vece
segue
per
cinque
o
sei
ore
al
giorno
il
progressivo
sviluppo
,
fisico
,
sentimentale
e
intellettuale
del
fanciullo
:
e
ha
tutti
gli
elementi
quindi
per
poterne
correggere
,
plasmare
,
stimolare
o
contenere
i
nascenti
istinti
e
le
emergenti
attitudini
.
Ma
i
maestri
maschi
scarseggiano
:
ancora
oggi
,
per
quanto
la
valorizzazione
della
scuola
e
dell
'
insegnante
compiuta
dal
Regime
stia
dando
i
suoi
primi
cospicui
frutti
...
L
'
incremento
del
corpo
insegnante
maschile
,
però
,
per
quanto
promettente
,
è
lontano
ancora
dal
ritmo
sperato
:
bisogna
incoraggiare
i
nostri
giovani
alla
carriera
dell
'
insegnamento
;
rimuovere
il
pregiudizio
per
cui
il
titolo
di
maestro
pare
povera
cosa
,
tale
da
doversi
camuffare
,
quando
si
può
,
con
quello
di
"
professore
"
;
bisogna
mettere
in
evidenza
l
'
altissimo
compito
che
il
maestro
ha
nella
nuova
società
italiana
.
Per
il
maestro
di
domani
il
mio
pensiero
va
a
quei
mirabili
allievi
dell
'
Accademia
fascista
di
Educazione
fisica
che
io
amo
pensare
dritti
nell
'
anima
e
agili
di
pensiero
e
di
sentimento
come
dritti
ed
agili
sono
nelle
membra
e
nell
'
aspetto
.
Auspicherei
una
cernita
anche
fisica
dei
futuri
educatori
,
come
la
si
fa
per
gli
ufficiali
dell
'
Esercito
,
perché
da
deformità
o
insufficienze
fisiche
non
derivino
anchilosi
e
torpori
spirituali
che
si
riflettano
sulla
vivace
massa
dei
nostri
Balilla
.
E
considerando
il
diverso
portamento
esteriore
di
questi
ultimi
,
rilevato
in
un
recente
sfilamento
di
squadre
per
la
Capitale
,
a
seconda
che
la
squadra
fosse
preceduta
da
comandanti
-
maestri
in
gamba
o
da
maestri
rabberciati
alla
meglio
nella
loro
divisa
da
ufficiali
,
pensavo
se
non
fosse
giunta
l
'
ora
di
affrontare
radicalmente
il
problema
del
reclutamento
e
del
trattamento
dei
nostri
educa
-
tori
,
affidandolo
in
pieno
alla
bene
-
merita
Opera
Balilla
.
"
Ufficiali
dell
'
Opera
Balilla
"
:
questo
dovrebbe
essere
il
nuovo
titolo
accademico
dei
nostri
insegnanti
elementari
:
con
divisa
,
gradi
e
avanzamento
.
Elementi
sceltissimi
,
fisica
,
mente
e
spiritualmente
,
che
venissero
gradualmente
a
sostituire
i
vecchi
e
gli
inabili
...
Tra
la
dottrina
del
fascismo
quale
il
Duce
l
'
ha
enunciata
,
tutta
pervasa
da
una
incessante
ansia
di
supera
-
mento
,
e
lo
spirito
delle
generazioni
che
si
affacciano
oggi
alla
vita
,
la
distanza
non
è
più
quella
che
avrebbe
potuto
apparire
dieci
anni
or
so
-
no
,
d
'
accordo
.
Ma
la
distanza
è
tanta
ancora
,
e
ad
accorciarla
,
ad
affretta
-
re
il
maturarsi
di
quelle
virtù
che
dovranno
contraddistinguere
l
'
italiano
di
Mussolini
,
la
creazione
del
"
Maestro
"
che
quelle
virtù
in
sé
riassuma
per
poterle
e
saperle
trasfondere
nei
fanciulli
della
prima
scuola
,
appare
tra
le
necessità
più
urgenti
di
questa
nostra
epoca
travagliata
e
feconda
di
salutari
esperienze
.