StampaQuotidiana ,
Quando
nacque
il
governo
D
'
Alema
,
con
una
misera
maggioranza
parlamentare
da
Cossutta
a
Cossiga
,
noi
scrivemmo
che
resuscitava
il
peggior
trasformismo
di
fine
Ottocento
e
che
la
sinistra
andava
al
disastro
.
Facemmo
una
copertina
col
titolo
Balla
coi
lupi
.
E
ora
accade
che
i
lupi
,
latrando
come
si
addice
a
questo
genere
di
animali
,
stanno
scuoiando
vivi
i
ragazzi
di
palazzo
Chigi
:
i
quali
si
sono
,
da
un
anno
in
qua
,
volontariamente
offerti
in
pasto
.
Il
comunicato
del
sen.
Cossiga
,
diffuso
come
pubblicità
a
pagamento
,
scritto
in
uno
stile
che
bisognerebbe
analizzare
come
i
bollettini
delle
Br
,
esige
una
commissione
parlamentare
d
'
inchiesta
sulla
storia
d
'
Italia
e
sull
'
esistenza
stessa
del
Pci
per
settant
'
anni
.
Un
tribunale
speciale
di
lupi
e
gladiatori
che
le
pecore
subiscono
belando
.
Gladio
veste
i
panni
solenni
di
una
magistratura
giudicante
per
indagare
sul
Kgb
,
Cossiga
indagherà
su
Cossutta
che
indagherà
su
se
stesso
.
I
giornali
invocano
la
dissacrazione
di
Berlinguer
,
che
non
solo
morì
comunista
senza
rinnegamenti
ma
anche
prigioniero
dell
'
Urss
.
L
'
editorialista
del
«
Corriere
»
Panebianco
,
con
quel
cognome
abusivo
rispetto
a
se
stesso
,
scrive
che
il
comunismo
è
«
il
male
assoluto
»
e
chiede
ai
ragazzi
di
Berlinguer
di
condannare
il
proprio
padre
,
di
compiere
un
'
abiura
anch
'
essa
assoluta
.
C
'
è
del
metodo
in
questa
follia
,
che
non
intende
solo
sbranare
ma
dissolvere
nell
'
acido
solforico
i
resti
della
sinistra
italiana
.
Questa
follia
non
si
fermerà
,
non
si
accontenterà
del
rapporto
Mitrokhin
e
dei
finanziamenti
del
Kgb
,
farà
della
caccia
alle
streghe
una
bandiera
politica
ed
elettorale
,
fino
a
farci
rimpiangere
l
'
anticomunismo
del
passato
.
Non
c
'
è
alcun
segnale
di
reazione
a
questo
assalto
.
D
'
Alema
e
Veltroni
hanno
infilato
tutte
e
quattro
le
mani
in
questo
ingranaggio
che
li
stritola
e
non
sanno
come
sottrarsi
,
forse
non
hanno
neppure
capito
con
chi
si
sono
messi
(
Berlinguer
lo
aveva
finalmente
capito
quando
accusò
se
stesso
di
«
ingenuità
»
nei
confronti
della
Dc
e
di
Cossiga
come
individuo
)
.
Non
diranno
al
picconatore
,
come
farebbero
due
uomini
adulti
,
di
andarsene
fuori
dai
piedi
,
né
glielo
dirà
il
congelato
Cossutta
.
Ma
una
maggioranza
così
indecente
non
può
durare
né
esprimere
un
governo
credibile
e
una
politica
rispettabile
.
Se
il
governo
resterà
in
piedi
perché
il
potere
o
una
sua
parvenza
contano
più
di
tutto
sarà
un
cadavere
ambulante
.
Non
lo
dico
come
paleocomunista
che
ha
a
cuore
le
sorti
e
anche
l
'
onore
della
sinistra
,
del
suo
passato
e
del
suo
futuro
,
ma
come
un
povero
cittadino
umiliato
e
offeso
.
StampaQuotidiana ,
Bill
Clinton
continuerà
a
bombardare
alla
cieca
e
a
tempo
indeterminato
.
È
un
fuorilegge
internazionale
ma
nessuno
lo
chiama
così
.
Se
fermerà
la
guerra
,
se
cioè
dovrà
scendere
in
qualche
modo
a
patti
,
perderà
anche
la
faccia
.
Per
salvarla
,
non
per
salvare
i
profughi
kosovari
abbandonati
a
se
stessi
,
andrà
fino
in
fondo
.
Credo
che
solo
l
'
opinione
pubblica
del
suo
paese
(
e
sperabilmente
dei
paesi
alleati
)
potrà
trattenerlo
.
Russia
e
Cina
hanno
un
ruolo
decisivo
ma
passivo
.
I
dirigenti
europei
che
tentennano
e
cercano
piccole
mediazioni
incontrano
diniego
.
Non
credo
di
averli
convinti
-
dice
D
'
Alema
dopo
aver
illustrato
a
tal
Solana
la
timida
posizione
italiana
-
ma
mi
hanno
ascoltato
con
rispetto
.
A
pesci
in
faccia
.
Lo
scopo
umanitario
,
anzi
altruista
,
anzi
francescano
,
di
questa
guerra
si
è
demistificato
da
sé
.
Nessuno
ci
crede
più
,
alla
luce
dei
fatti
,
anche
se
pochi
osano
dire
che
questo
scopo
non
è
esistito
fin
dall
'
inizio
;
se
non
come
pretesto
e
menzogna
.
Restano
sulla
scena
solo
gli
eccidi
collaterali
e
l
'
abbandono
dei
profughi
.
L
'
idea
che
questo
sanguinoso
stillicidio
continua
«
normalmente
»
ai
nostri
confini
e
con
la
nostra
attiva
partecipazione
è
insopportabile
.
Il
sospetto
che
la
trattativa
diplomatica
che
si
trascina
sia
un
paravento
,
per
lasciare
alla
gente
la
speranza
di
uno
sbocco
politico
che
viene
in
realtà
sabotato
ed
escluso
,
è
umiliante
.
Noi
abbiamo
preso
sul
serio
l
'
uovo
di
colomba
uscito
dal
nostro
parlamento
.
Ma
non
è
che
possiamo
lasciarlo
marcire
,
ricevere
soltanto
rifiuti
e
fingere
di
avere
la
coscienza
a
posto
.
Se
una
mozione
timida
non
è
bastata
fatene
una
seconda
,
una
terza
e
una
quarta
più
risoluta
:
una
per
ogni
ospedale
o
carcere
o
scuola
o
ambasciata
bombardata
.
O
che
cos
'
è
la
Nato
,
un
carcere
di
massima
sicurezza
al
comando
di
un
secondino
americano
,
dove
i
reclusi
possono
solo
lamentarsi
del
rancio
?
E
guardatevi
,
guardiamoci
,
dai
diversivi
e
dagli
sciacallaggi
.
L
'
assassinio
di
D
'
Antona
è
un
vilissimo
episodio
ed
è
prima
di
tutto
un
affare
di
polizia
.
Non
depistate
,
per
favore
.
Lungi
dall
'
avere
un
retroterra
politico
o
sociale
credibile
,
questo
delitto
e
le
sue
motivazioni
scarabocchiate
sono
solo
una
cosa
losca
che
arriva
puntuale
con
le
elezioni
.
E
il
clima
di
guerra
,
col
vuoto
conseguente
di
politiche
sociali
,
è
il
miglior
brodo
di
coltura
di
qualsiasi
scelleratezza
o
provocazione
.
StampaQuotidiana ,
Che
cosa
contano
venti
malati
in
un
ospedale
che
muoiono
sotto
le
bombe
?
Nulla
.
Forse
sarebbero
morti
lo
stesso
,
consideriamola
un
'
eutanasia
.
Che
cos
'
è
poi
un
ospedale
?
Dipende
dalla
spesa
sanitaria
,
che
è
notoriamente
troppo
alta
.
Meno
ospedali
ci
sono
e
meglio
è
.
Sono
un
'
anticamera
del
cimitero
.
All
'
inizio
dei
bombardamenti
,
pensavamo
che
l
'
uccisione
di
civili
avrebbe
commosso
l
'
animo
pubblico
e
suggerito
qualche
ripensamento
.
Non
c
'
è
nessuna
commozione
né
ripensamento
.
Dopodomani
ci
sarà
un
altro
incontro
diplomatico
.
Venerdì
una
riunione
di
ministri
.
La
data
di
un
incontro
dei
G8
sarà
fissata
in
settimana
.
Tra
un
foglio
di
calendario
e
l
'
altro
molti
moriranno
tranquillamente
.
Massimo
D
'
Alema
è
uno
statista
che
sta
in
alto
e
guarda
lontano
.
Di
giorno
fa
le
sue
rimostranze
,
di
pomeriggio
bombarda
,
la
notte
dorme
.
È
uno
statista
.
L
'
intellettualità
commenta
.
Assiste
a
un
grande
spettacolo
,
a
un
film
americano
mai
visto
né
a
Venezia
né
a
Cannes
.
I
film
americani
sono
i
migliori
del
mondo
.
Il
ministro
degli
Esteri
racconta
a
un
settimanale
i
segreti
della
sceneggiatura
,
spiega
come
il
film
sia
stato
accuratamente
preparato
e
come
sono
state
predisposte
le
riprese
più
macabre
.
Ma
è
solo
un
pettegolezzo
.
Verdi
e
comunisti
restano
nel
governo
per
incidere
.
Non
incidono
.
In
America
si
coniano
le
medaglie
al
valore
per
gli
eventuali
caduti
nella
guerra
terrestre
.
Noi
siamo
sempre
in
ritardo
.
La
signora
Clinton
scrive
cartoline
augurali
ai
profughi
mentre
i
missili
inceneriscono
le
loro
case
.
I
nostri
giornali
le
pubblicano
in
prima
pagina
.
Suo
marito
taglia
i
fondi
all
'
Onu
.
Che
cosa
conteranno
domani
venti
bambini
bombardati
in
un
asilo
?
Nulla
.
Sarà
un
atto
umanitario
,
meglio
che
non
crescano
in
questo
brutto
mondo
.
Milosevi
?
è
un
macellaio
slavo
.
Clinton
e
Blair
sono
cavalieri
ariani
senza
macchia
e
senza
paura
.
E
noi
siamo
un
paese
normale
che
oggi
festeggia
.
Il
Papa
è
stanco
.
Se
no
dovrebbe
andare
pellegrino
in
Kosovo
.
Sarebbe
un
evento
epocale
,
una
seconda
crocefissione
(
simbolica
)
che
illuminerebbe
il
terzo
millennio
.
Cambierebbe
il
calendario
:
anno
2000
dopo
Cristo
,
anno
1°
dopo
Giovanni
Paolo
.
StampaQuotidiana ,
C
'
è
qualcosa
che
non
quadra
,
in
questa
conclusione
della
guerra
balcanica
.
Non
è
convincente
,
neppure
per
i
vincitori
,
forse
perché
la
pace
che
si
annuncia
è
fragile
e
piena
di
incognite
.
La
resa
di
Milosevi
?
era
attesa
nei
primi
15
giorni
,
invece
è
arrivata
dopo
una
lunga
resistenza
.
Il
dittatore
ci
ha
provato
ma
non
ha
retto
e
non
ha
rischiato
l
'
invasione
.
Che
cosa
ci
ha
guadagnato
?
Un
po
'
di
salsa
russa
e
Onu
sull
'
occupazione
americana
e
atlantica
del
Kosovo
e
la
conservazione
(
forse
)
del
potere
personale
.
Molto
poco
,
al
prezzo
della
devastazione
del
paese
.
Gli
angloamericani
,
cionondimeno
,
storcono
la
bocca
.
Hitlerovi
?
come
Saddamhitler
?
Non
era
questo
il
loro
scopo
,
era
di
azzerare
la
Serbia
e
di
far
tutto
da
soli
,
senza
altre
bandiere
,
con
la
Nato
pienamente
identificata
con
la
comunità
internazionale
.
E
il
ritorno
dei
profughi
non
sarà
ora
meno
drammatico
dell
'
esodo
,
il
protettorato
del
Kosovo
somiglierà
a
un
vulcano
.
Sembrano
più
contenti
gli
europei
,
con
i
quali
si
congratula
vivamente
Gianni
Riotta
,
perché
hanno
fatto
finalmente
una
guerra
senza
perderla
e
senza
rimetterci
niente
e
fingendo
anche
un
protagonismo
diplomatico
che
si
venderanno
elettoralmente
.
Ci
hanno
preso
gusto
e
ora
,
dopo
l
'
Europa
monetaria
,
parlano
di
una
Europa
militare
con
un
proprio
Solana
e
un
proprio
esercito
che
non
entrerà
,
a
differenza
delle
pensioni
,
nei
parametri
di
Maastricht
.
Il
principio
dell
'
ingerenza
militare
,
aggettivata
a
seconda
delle
circostanze
,
prevale
e
cambia
gli
equilibri
del
mondo
,
identificando
la
forza
con
la
ragione
,
col
giusto
il
buono
e
il
bello
.
È
un
principio
che
reintroduce
la
superguerra
,
al
di
fuori
di
ogni
convenzione
internazionale
,
come
strumento
regolatore
dei
rapporti
tra
forti
e
deboli
.
Si
è
visto
che
è
un
principio
molto
costoso
e
pericoloso
,
e
questa
guerra
,
con
i
suoi
orrori
,
lo
ha
forse
incrinato
.
Ma
non
lo
ha
sconfitto
.
La
pace
che
abbiamo
invocato
per
70
giorni
è
benvenuta
ma
arriva
senza
allegria
,
insincera
,
minata
al
proprio
interno
,
carica
di
premesse
sbagliate
,
di
false
promesse
,
di
volontà
di
dominio
.
A
parte
le
sofferenze
,
l
'
eredità
forse
peggiore
di
questa
guerra
è
che
la
coscienza
pubblica
-
con
l
'
eccezione
di
minoranze
sensibili
e
ancora
dotate
di
memoria
-
è
rimasta
inerte
.
Ragione
di
più
per
insistere
.
È
una
lotta
,
come
si
diceva
una
volta
,
di
lunga
durata
.
In
compenso
,
l
'
immagine
dei
vincitori
è
illividita
e
trista
.
StampaQuotidiana ,
I
serbi
possono
ben
farlo
e
l
'
hanno
già
fatto
e
i
kosovari
potranno
farlo
forse
a
Natale
.
Ma
noi
e
voi
no
,
non
possiamo
brindare
.
I
governanti
che
si
pavoneggiano
sul
carro
dei
vincitori
senza
un
graffio
non
rinunceranno
a
levare
i
lieti
calici
:
brinderanno
ai
vivi
o
ai
morti
?
Possa
essergli
indigesto
come
veleno
.
Non
brinderanno
alla
pace
ma
alla
vittoria
.
Le
guerre
si
fanno
per
vincerle
,
non
per
beneficenza
,
e
quindi
vanno
festeggiate
.
Non
c
'
è
bisogno
,
in
questo
caso
,
di
alternare
i
brindisi
alle
orazioni
funebri
,
le
vittime
sono
tutte
dall
'
altra
parte
.
Sulle
tombe
individuali
sarà
scritto
:
tragico
errore
.
La
pace
,
senza
le
bombe
e
l
'
esodo
di
massa
,
poteva
essere
firmata
tre
mesi
fa
.
D
'
Alema
sa
leggere
,
come
Dini
,
e
sa
che
nei
palazzi
di
Rambouillet
non
fu
proposta
alla
Serbia
una
soluzione
come
quella
attuale
ma
una
resa
incondizionata
:
senza
Onu
,
senza
Russia
,
con
diritto
di
«
bivacco
»
per
le
truppe
Nato
su
tutto
il
territorio
iugoslavo
.
Leggete
il
testo
durante
le
vacanze
,
c
'
è
scritto
proprio
così
.
La
guerra
è
stata
freddamente
voluta
e
il
suo
esito
è
l
'
incenerimento
di
un
piccolo
ma
popoloso
territorio
ad
opera
di
entrambi
i
contendenti
.
Forse
è
vero
che
hanno
sbagliato
i
conti
,
che
pensavano
di
finirla
in
quindici
giorni
,
ma
non
credo
che
si
rammarichino
del
tragico
errore
:
l
'
esibizione
di
potenza
e
brutalità
è
stata
più
spettacolare
,
ci
ha
intrattenuto
per
78
giorni
,
e
D
'
Alema
può
dirsene
«
orgoglioso
»
.
Ha
ragione
,
ha
sepolto
in
poche
settimane
un
secolo
di
tradizione
e
aspirazione
pacifista
del
movimento
operaio
,
di
cui
s
'
è
persa
memoria
.
Ora
,
visto
che
la
menzogna
dell
'
ingerenza
umanitaria
ha
retto
contro
gli
insulti
della
realtà
e
dell
'
evidenza
,
aspettiamo
con
ansia
che
si
trasformi
in
verità
.
Ci
aspettiamo
che
l
'
esibizione
militare
diventi
esibizione
morale
,
tecnica
,
logistica
,
organizzativa
:
che
il
territorio
incenerito
rinverdisca
come
una
California
,
che
i
generali
di
interposizione
giochino
a
golf
nei
prati
circostanti
,
che
le
case
crollate
risorgano
con
vivaci
colori
e
con
la
velocità
di
un
film
magico
girato
all
'
incontrario
,
che
il
più
vecchio
dei
profughi
faccia
in
tempo
a
rivedere
il
suo
paesaggio
.
Non
a
settembre
,
non
a
Natale
,
ma
domani
,
nei
giorni
dei
nostri
prossimi
week
-
end
adriatici
,
con
la
stessa
premura
,
sollecitudine
,
precisione
,
determinazione
e
orgoglio
con
cui
sganciavamo
le
bombe
e
lanciavamo
i
missili
.
Allora
,
forse
,
brinderemo
.
Prima
che
i
19
paesi
più
forti
del
mondo
decidano
di
mettere
ordine
da
qualche
altra
parte
:
magari
in
Asia
,
per
ragioni
di
alternanza
e
giustizia
distributiva
.
StampaQuotidiana ,
L
'
opinione
di
sinistra
si
sente
oggi
delusa
e
sconfortata
dalla
sconfitta
elettorale
.
È
comprensibile
ma
ingenuo
.
Questa
sconfitta
è
pienamente
meritata
dai
governi
e
dai
gruppi
dirigenti
della
sinistra
europea
e
italiana
,
che
continuiamo
a
chiamare
così
per
cattiva
abitudine
.
Non
è
l
'
effetto
sole
-
mare
che
allontana
dal
voto
metà
della
popolazione
europea
(
in
Inghilterra
piove
,
notoriamente
)
.
È
che
la
nuova
Europa
è
più
vecchia
di
prima
,
monetaria
e
militarista
,
con
venti
milioni
di
disoccupati
e
un
programma
di
riarmo
,
con
un
leader
laburista
che
dichiara
guerra
al
Demonio
e
un
leader
tedesco
che
tinge
di
verde
gli
elmetti
dei
suoi
connazionali
.
Perché
questa
Europa
non
dovrebbe
andare
a
destra
e
nutrirsi
di
diossina
a
basso
costo
?
Ma
veniamo
all
'
Italia
di
D
'
Alema
.
Se
si
fosse
trattato
di
elezioni
politiche
,
Silvio
Berlusconi
riceverebbe
l
'
incarico
di
formare
il
nuovo
governo
con
una
maggioranza
compatta
di
centro
-
destra
e
la
signora
Bonino
alla
Farnesina
.
La
verità
è
sempre
rivoluzionaria
e
la
verità
è
che
questo
esito
politico
era
nell
'
aria
da
tempo
e
si
è
fatalmente
concretato
.
La
verità
è
che
il
centro
-
sinistra
è
nato
e
cresciuto
,
dai
tempi
di
Dini
fino
a
Cossiga
,
come
operazione
trasformista
,
malgrado
il
voto
del
21
aprile
,
ed
è
diventato
con
D
'
Alema
un
modello
di
asocialità
e
di
insincerità
che
una
volta
si
sarebbe
detta
«
dorotea
»
,
non
disgiunta
da
una
punta
di
megalomania
.
Lui
e
Veltroni
si
lasciano
alle
spalle
(
poiché
dovrebbero
andarsene
)
un
partito
del
17
per
cento
che
Occhetto
giudicò
,
in
un
'
occasione
simile
,
poco
più
che
«
regionale
»
.
È
una
maggioranza
litigiosa
di
spezzoni
tra
cui
a
malapena
ruggisce
un
asino
.
Consoliamoci
pure
sommando
le
percentuali
(
in
televisione
la
notte
fatidica
sembravano
tutti
droghieri
alle
prese
con
la
calcolatrice
)
oppure
guardando
le
facce
di
Fini
e
Segni
,
oppure
confondendo
Emma
Bonino
,
epifenomeno
simile
a
Bossi
,
con
Rosa
Luxemburg
come
fanno
i
giornali
.
Ma
è
meglio
lasciare
ad
altri
questi
esercizi
di
filologia
elettorale
.
Non
sono
stato
eletto
al
parlamento
europeo
e
quindi
non
posso
chiedere
ai
vari
governanti
in
carica
di
dimettersi
volontariamente
e
di
dedicarsi
ciascuno
allo
sport
preferito
.
Ma
qualcosa
di
simile
vorrei
che
accadesse
qui
da
noi
,
come
segnale
di
autorinnovamento
.
Non
accadrà
.
Ancor
più
vorrei
che
la
sinistra
che
più
ci
sta
a
cuore
e
che
esce
anch
'
essa
disastrata
,
cominciando
da
Rifondazione
,
dai
Verdi
e
dalla
sinistra
Ds
,
fino
alla
sinistra
sociale
e
a
noi
stessi
,
ci
guardassimo
in
faccia
e
trovassimo
un
nuovo
terreno
comune
.
Un
'
utopia
,
detta
così
,
ma
anche
un
dovere
e
l
'
unica
possibilità
e
potenzialità
da
mettere
a
frutto
.
StampaQuotidiana ,
Chi
fermerà
Berlusconi
?
Nessuno
,
temo
.
La
sua
non
è
stata
una
vittoria
elettorale
ma
una
rimonta
trionfale
.
È
strano
che
tutti
i
commentatori
non
se
ne
siano
accorti
.
L
'
uomo
di
Arcore
e
la
sua
formazione
hanno
il
consenso
di
un
italiano
su
quattro
,
una
quota
che
solo
i
mastodonti
democristiano
e
comunista
hanno
raggiunto
o
superato
nella
storia
repubblicana
.
Questo
è
il
dato
.
In
parallelo
i
Ds
,
l
'
unica
forza
avversa
ancora
consistente
,
scendono
a
un
minimo
storico
.
Questo
è
l
'
altro
dato
.
Questi
due
dati
,
presi
assieme
,
fotografano
un
mutamento
di
180
gradi
del
quadro
politico
e
segnano
una
tendenza
di
fondo
che
non
è
destinata
ad
arrestarsi
ma
a
crescere
.
L
'
attenzione
degli
osservatori
è
attratta
invece
smodatamente
dai
risultati
della
Bonino
e
di
Prodi
-
Di
Pietro
.
Ma
non
era
un
ciclone
,
l
'
uomo
di
mani
pulite
,
che
doveva
sbancare
il
sistema
politico
e
ha
ora
un
pezzo
del
7
per
cento
?
E
non
è
Mediaset
che
ha
pagato
la
campagna
elettorale
radicale
?
Queste
due
liste
intermedie
hanno
ciascuna
una
percentuale
elettorale
pari
a
quella
che
distanzia
Forza
Italia
dai
Ds
.
Ed
entrano
nel
taschino
di
Berlusconi
come
un
fazzoletto
.
Forza
Italia
,
col
suo
titolo
da
stadio
eccitato
,
non
è
solo
un
primo
partito
in
un
'
ordinata
gerarchia
di
concorrenti
,
ma
è
la
sola
grande
formazione
politica
in
campo
,
che
si
stacca
nettamente
dalle
altre
e
le
sovrasta
.
Non
ha
solo
un
capo
carismatico
con
le
sue
batterie
televisive
ma
anche
una
struttura
organizzata
e
diffusa
e
un
attivismo
di
massa
,
cose
che
la
sinistra
antica
gli
ha
insegnato
ma
ha
buttato
via
.
Grasso
che
cola
se
non
espugnerà
Bologna
.
Anche
il
personaggio
è
cambiato
e
recita
diversamente
.
Non
è
più
solo
un
ultramiliardario
che
compra
un
paese
come
un
'
azienda
ma
anche
un
politico
che
ha
imparato
le
tecniche
del
mestiere
.
Viene
sempre
dalla
gavetta
ma
non
dice
più
«
mi
consenta
»
.
Grida
volentieri
al
lupo
comunista
ma
ci
va
a
cena
e
non
mette
più
paura
.
Perfino
in
guerra
le
sue
televisioni
sono
state
più
blande
di
quelle
governative
.
Ha
l
'
autenticità
del
senso
comune
.
Quando
oggi
dice
che
il
governo
è
delegittimato
dal
voto
popolare
sa
di
compiere
una
forzatura
ma
usa
un
argomento
combattivo
,
politicamente
forte
.
Quando
D
'
Alema
gli
contrappone
i141
per
cento
di
un
centro
-
sinistra
frantumato
usa
un
corretto
argomento
da
Ragioneria
dello
stato
,
politicamente
inetto
.
Questo
Berlusconi
ha
ancora
i
suoi
punti
deboli
,
non
piace
ai
padroni
blasonati
e
non
ha
sponde
sindacali
.
Ma
si
farà
anche
queste
sponde
,
non
si
farà
rovesciare
un
'
altra
volta
dai
pensionati
.
E
i
padroni
blasonati
che
badano
al
sodo
preferiranno
anche
loro
un
cavallo
galoppante
a
un
mulo
azzoppato
o
a
un
asino
.
Un
partito
al
25
per
cento
in
ascesa
è
come
una
torta
al
miele
o
allo
sterco
di
mucca
pazza
su
cui
convergono
tutte
le
mosche
del
circondario
.
È
finito
il
tempo
in
cui
,
sgambettato
da
Bossi
,
Berlusconi
restò
solo
con
Emilio
Fede
e
i
suoi
ministri
si
piombarono
sul
centro
-
sinistra
.
Ora
accadrà
il
contrario
e
la
semplificazione
del
sistema
politico
,
questa
grande
invenzione
,
troverà
ad
Arcore
il
suo
baricentro
.
Tanto
di
cappello
.
Conflitto
di
interessi
,
tangenti
,
mafie
,
avvisi
di
garanzia
,
hanno
avuto
come
effetto
tre
milioni
di
preferenze
e
l
'
estradizione
del
buon
amico
Dell
'
Utri
nel
parlamento
di
massima
sicurezza
di
Strasburgo
.
Sì
,
è
finito
e
non
tornerà
il
tempo
in
cui
Berlusconi
,
secondo
D
'
Alema
,
aveva
solo
bisogno
di
un
buon
avvocato
.
Stomaco
da
struzzo
e
sistema
nervoso
di
ferro
:
chi
fermerà
questa
forza
della
natura
?
Non
certo
un
25
aprile
come
nel
'94
,
quella
data
di
nascita
della
democrazia
è
rigorosamente
cancellata
perfino
nei
messaggi
di
insediamento
delle
alte
cariche
istituzionali
.
E
allora
chi
lo
fermerà
?
Nessuno
,
temo
.
Grazie
Massimo
,
anche
se
il
merito
non
è
onestamente
tutto
tuo
.
È
anche
colpa
nostra
,
pur
se
abbiamo
mille
volte
inascoltati
messo
in
guardia
contro
questo
pericolo
.
StampaQuotidiana ,
Mi
ronzano
ancora
per
la
testa
i
risultati
delle
elezioni
europee
che
hanno
annunciato
,
per
così
dire
,
il
prepensionamento
della
sinistra
di
governo
e
il
declino
del
partito
di
D
'
Alema
.
E
devo
domandarmi
se
questa
domenica
anche
la
dotta
Bologna
,
città
simbolo
della
cotoletta
omonima
,
dei
tortellini
e
del
vecchio
Pci
,
passerà
dopo
cinquant
'
anni
alla
destra
.
Ma
accendo
la
televisione
e
vedo
la
faccia
inalterata
di
D
'
Alema
che
parla
di
Dpef
,
previdenza
e
sanità
,
la
sequela
di
parole
più
squallida
e
noiosa
del
vocabolario
ministeriale
.
Ti
informa
che
anziani
e
malati
risaneranno
ancora
una
volta
il
bilancio
eurostatale
con
un
'
elargizione
di
16-18
mila
miliardi
.
E
sullo
schermo
rivedi
la
sagoma
furtiva
del
dottor
Amato
che
risbuca
fuori
nella
notte
dal
suo
castello
in
Dobrugia
come
il
conte
Dracula
.
Non
so
spiegarmelo
.
Non
credo
ai
miei
occhi
e
alle
mie
orecchie
e
mi
consola
che
anche
i
sindacati
,
di
solito
così
bendisposti
,
non
riescano
a
crederci
neanche
loro
.
Ma
come
:
a
D
'
Alema
e
a
Veltroni
non
bastano
ancora
i
voti
perduti
e
le
astensioni
da
rigetto
(
da
repulsione
)
che
questo
genere
di
politiche
sociali
(
in
aggiunta
alla
guerra
)
gli
sono
costati
?
Non
gli
bastano
le
robuste
martellate
che
già
si
sono
date
sui
piedi
?
Vogliono
rompersi
l
'
osso
del
collo
?
Così
pare
,
c
'
è
chi
soffre
di
queste
perversioni
.
Non
credo
che
un
governo
così
possa
durare
ancora
due
anni
senza
calare
di
altri
dieci
punti
in
percentuale
.
Caro
D
'
Alema
,
non
è
il
tuo
partito
che
ha
perso
le
elezioni
,
è
il
tuo
governo
senz
'
anima
(
ecco
dov
'
è
finita
l
'
anima
della
sinistra
,
caro
Scalfari
)
.
Calcolo
che
ogni
volta
che
questo
leader
appare
in
televisione
col
solito
bagaglio
perde
ventimila
elettori
,
che
moltiplicato
per
cento
volte
fa
due
milioni
in
due
anni
.
Si
scava
la
Fossa
(
scusate
la
maiuscola
)
con
le
mani
sue
.
Non
si
tratta
solo
del
merito
della
questione
,
cioè
del
fatto
che
quelle
migliaia
di
miliardi
sottratti
alle
stesse
povere
tasche
equivalgono
alla
ventesima
parte
della
ricchezza
imponibile
e
impunita
che
non
paga
le
tasse
e
di
cui
il
fisco
ignora
perfino
l
'
esistenza
.
Non
è
solo
il
dilettantismo
tecnico
di
queste
manovre
che
infastidisce
.
È
la
protervia
del
messaggio
politico
.
Mi
viene
in
mente
Sparta
(
sarà
effetto
degli
esami
di
maturità
)
che
buttava
giù
dalla
rupe
i
deboli
e
gli
infermi
.
La
nostra
élite
governativa
considera
una
parte
della
società
alla
stregua
degli
«
iloti
»
,
una
manovalanza
indifferenziata
che
Sparta
teneva
in
perpetua
soggezione
negando
ad
essa
perfino
la
cittadinanza
.
Ma
andò
a
finire
molto
male
,
chiedete
a
Luigi
Berlinguer
che
ha
studiato
il
greco
.
A
parte
la
perversione
,
è
chiaro
che
dietro
tutto
questo
c
'
è
un
calcolo
e
c
'
è
un
'
illusione
.
Meglio
anticipare
i
referendum
della
signora
Bonino
contro
sanità
,
previdenza
e
spesa
sociale
di
ogni
genere
,
così
i
suoi
voti
verranno
a
noi
come
i
pargoli
.
Meglio
fare
come
la
signora
Thatcher
ed
eliminare
le
grandi
corporazioni
sindacali
,
così
anche
noi
diventeremo
Tony
Blair
.
Calcolo
e
illusione
da
pappagalli
e
da
camaleonti
,
che
in
politica
si
chiamano
trasformisti
.
Voi
avete
ricevuto
un
altro
mandato
elettorale
,
cari
amici
,
e
ribaltandolo
non
premiate
voi
stessi
ma
i
vostri
avversari
che
prendete
a
modello
.
Cossuttiani
,
Verdi
,
sinistra
Ds
in
fibrillazione
,
cederanno
come
sempre
per
necessità
,
perché
«
se
no
viene
la
destra
»
?
Questa
volta
non
credo
,
come
non
credo
che
i
sindacati
si
accontenteranno
di
qualche
emendamento
.
Anche
perché
la
destra
non
è
dietro
l
'
angolo
ma
è
già
venuta
e
sta
con
tutti
e
due
i
piedi
in
questo
governo
.
Quando
infine
le
idee
della
destra
e
quindi
la
persona
di
Berlusconi
che
le
incarna
avranno
vinto
del
tutto
,
questo
governo
di
ex
centro
-
sinistra
non
sarà
neppure
rimpianto
.
Lui
,
Berlusconi
,
farà
le
stesse
cose
o
anche
peggio
ma
almeno
le
condirà
di
demagogia
(
un
surrogato
di
anima
)
.
Similmente
ai
referendum
radicali
che
propagano
il
liberismo
selvaggio
come
una
droga
leggera
,
senza
lasciare
in
vista
sul
collo
delle
vittime
il
segno
dei
denti
di
Dracula
.
StampaQuotidiana ,
Bologna
mi
ricorda
automaticamente
la
Bolognina
.
Lì
fu
stilato
l
'
atto
di
morte
del
Pci
,
fu
messo
all
'
asta
il
suo
patrimonio
,
fu
designata
come
erede
una
creatura
informe
e
senza
nome
.
È
strano
che
ci
siano
voluti
dieci
anni
per
registrare
,
tra
gli
effetti
di
questa
operazione
,
l
'
ingresso
dei
barbari
a
palazzo
D
'
Accursio
.
In
fin
dei
conti
non
è
che
un
dettaglio
.
Le
regioni
rosse
crollano
come
cattedrali
nel
deserto
,
residui
archeologici
in
una
penisola
che
dall
'
Alpi
al
mare
vede
ridotta
la
sinistra
ex
storica
al
suo
minimo
livello
.
Ho
già
detto
che
questa
sinistra
è
morta
e
sono
stato
sgridato
,
avrei
dovuto
dire
sta
morendo
.
Va
bene
,
sta
morendo
.
Non
credo
che
se
Veltroni
si
dimettesse
ci
sarebbe
una
resurrezione
e
una
campagna
di
rettifica
alla
cinese
guidata
da
Folena
,
ma
Veltroni
dovrebbe
farlo
lo
stesso
o
dovrebbe
essergli
imposto
.
Sarebbe
segno
,
per
lo
meno
,
che
l
'
organismo
non
ha
perso
tutte
le
difese
immunitarie
come
accade
in
certe
malattie
.
E
potrebbe
addurre
una
giustificazione
personale
inoppugnabile
:
non
posso
rigenerare
questo
partito
e
ritrovare
il
consenso
popolare
finché
c
'
è
questo
governo
guidato
dal
mio
amico
D
'
Alema
.
Quanto
all
'
amico
D
'
Alema
medesimo
,
se
le
elezioni
fossero
un
evento
militare
,
dovrebbe
finire
diritto
davanti
a
una
corte
marziale
.
Non
si
è
mai
visto
un
generale
che
alla
vigilia
della
battaglia
dice
ai
suoi
soldati
che
gli
toglierà
la
pensione
.
È
già
molto
se
i
soldati
della
vecchia
guardia
,
operai
e
popolani
,
si
sono
limitati
a
disertare
in
silenzio
senza
sparare
a
palle
di
fuoco
sul
quartier
generale
.
Quella
di
D
'
Alema
si
chiama
(
per
restare
nella
metafora
)
collusione
col
nemico
.
È
perfino
possibile
sospettare
che
il
dottor
Amato
abbia
tirato
fuori
il
suo
Dpef
e
menato
il
colpo
basso
antisindacale
con
intenzione
cronometrata
e
filo
diretto
con
Hammamet
.
E
quando
poi
D
'
Alema
incalza
in
televisione
e
definisce
«
di
sinistra
»
la
sua
intesa
cordiale
con
la
Confindustria
più
confindustriale
,
allora
si
capisce
che
i
figli
e
i
nipoti
dei
braccianti
padani
cambino
canale
con
qualche
disgusto
e
passino
al
mare
questa
e
ogni
altra
domenica
elettorale
.
Così
non
solo
la
sinistra
è
morta
o
va
morendo
,
se
preferite
,
ma
muore
anche
la
democrazia
partecipata
.
Vota
meno
della
metà
degli
elettori
(
come
in
America
,
dunque
è
un
progresso
!
)
Il
ballottaggio
in
fondo
è
un
finale
di
gara
,
che
in
genere
attira
di
più
il
pubblico
sportivo
,
e
invece
lo
stadio
si
è
ulteriormente
spopolato
:
vuol
dire
inequivocabilmente
che
la
partita
,
la
partita
della
politica
truccata
e
senz
'
anima
,
non
interessa
nessuno
.
Non
la
destra
,
che
sa
di
vincere
chiunque
vinca
.
Non
la
sinistra
,
perché
non
ha
più
una
squadra
sua
.
StampaQuotidiana ,
La
situazione
attuale
e
i
nostri
compiti
:
così
si
intitolavano
in
tempi
remoti
le
assemblee
politiche
.
Oppure
un
libro
si
intitolava
così
:
Che
fare
?
Forse
conviene
,
tra
noi
,
essere
più
modesti
e
limitarsi
a
dire
:
che
facciamo
?
Muovendo
da
una
chiara
premessa
:
che
la
situazione
è
pessima
e
che
lo
stato
della
sinistra
italiana
(
largamente
intesa
)
lo
è
altrettanto
.
Su
questa
premessa
sarebbe
bene
concordare
,
che
siamo
cioè
a
un
'
ultima
spiaggia
:
non
è
una
esagerazione
pessimistica
ma
,
per
me
,
una
constatazione
.
La
sinistra
vive
un
declino
o
un
tracollo
che
i
risultati
elettorali
documentano
come
mai
prima
d
'
ora
.
Le
cause
di
questo
declino
sono
molte
e
profonde
(
antiche
e
recenti
,
oggettive
e
soggettive
,
nazionali
e
internazionali
)
e
sono
tanto
facili
da
elencare
quanto
difficili
da
analizzare
.
Non
ho
questa
presunzione
.
Questa
lettera
vuole
solo
dedurne
un
'
esigenza
pressante
e
adombrare
una
scelta
politica
e
perfino
organizzativa
.
E
a
questo
scopo
,
pur
essendo
rivolta
nel
suo
spirito
a
tutta
la
sinistra
largamente
intesa
,
è
indirizzata
specificamente
a
quelle
sue
parti
che
sentiamo
più
vicine
o
meno
lontane
,
più
radicali
o
meno
moderate
,
e
perciò
forse
più
disponibili
a
un
lavoro
comune
.
Parlo
di
Rifondazione
comunista
,
dei
Verdi
e
degli
ambientalisti
,
dei
comunisti
cossuttiani
,
della
sinistra
Ds
,
delle
avanguardie
sindacali
,
cioè
di
tutte
le
minoranze
politico
-
istituzionali
di
opposizione
o
governative
.
Dei
loro
gruppi
dirigenti
e
della
loro
base
sociale
,
organizzata
e
di
opinione
.
E
parlo
(
ma
questo
richiederebbe
un
discorso
a
parte
)
delle
minoranze
extraistituzionali
,
dei
centri
sociali
,
delle
varie
forme
di
autorganizzazione
che
impegnano
uomini
e
donne
in
conflitto
con
la
cultura
dominante
.
Di
quell
'
insieme
frastagliato
e
divaricato
che
un
tempo
definivamo
in
termini
generali
«
popolo
di
sinistra
»
.
È
un
'
elencazione
intenzionalmente
notarile
e
semplificata
,
poiché
bisogna
pur
partire
dalla
realtà
come
si
presenta
.
Così
come
burocratica
e
semplificata
(
o
forse
,
al
contrario
,
astratta
e
utopica
)
è
la
proposizione
che
vorrei
trarne
e
mettere
sul
piatto
:
la
necessità
di
una
convergenza
tra
queste
forze
,
la
individuazione
di
un
comun
denominatore
tra
di
esse
,
l
'
avvicinamento
reciproco
attraverso
una
Convenzione
o
una
consultazione
permanente
,
la
stipulazione
di
un
patto
.
I
contenuti
(
e
anche
le
forme
)
di
un
processo
di
questo
genere
tra
forze
naturalmente
gelose
della
propria
diversità
e
autonomia
non
si
improvvisano
,
ma
non
sono
introvabili
se
si
opera
una
selezione
,
se
ciascuno
rinuncia
a
secche
pregiudiziali
e
se
non
si
chiede
la
luna
.
Prioritaria
su
tutto
è
o
dovrebbe
essere
oggi
la
volontà
politica
,
e
quindi
un
segnale
e
un
comportamento
,
atti
e
decisioni
pubbliche
,
che
offrano
un
punto
di
riferimento
consistente
e
credibile
all
'
opinione
pubblica
,
alla
sinistra
diffusa
e
al
suo
elettorato
,
alle
sue
rivendicazioni
e
alle
sue
possibili
lotte
.
Qualcosa
che
faccia
sperare
in
un
mutamento
dei
rapporti
di
forza
e
ci
sottragga
al
senso
di
impotenza
che
oggi
avvertiamo
.
Non
c
'
è
molto
tempo
.
I
recenti
risultati
elettorali
europei
e
amministrativi
non
sono
un
incidente
di
percorso
ma
un
disastro
irrecuperabile
se
non
interviene
a
sinistra
un
fatto
nuovo
e
vistoso
che
agisca
come
un
moltiplicatore
di
energia
.
Tra
un
anno
le
elezioni
regionali
e
tra
due
o
forse
meno
le
elezioni
politiche
possono
segnare
la
nostra
dissolvenza
se
ciascuno
continuerà
a
cercare
la
propria
sopravvivenza
in
un
punto
di
più
in
percentuale
e
in
reciproca
concorrenza
.
Ovviamente
,
il
disastro
elettorale
non
è
che
l
'
effetto
di
una
sconfitta
giornaliera
e
prospettica
che
subiamo
da
tempo
nell
'
ordine
sociale
e
politico
senza
trovare
rimedio
.
Che
ciò
avvenga
in
presenza
di
un
governo
e
di
una
maggioranza
di
centro
-
sinistra
non
è
un
paradosso
.
Vuol
dire
che
questa
formazione
di
governo
e
questa
maggioranza
hanno
un
vizio
d
'
origine
e
un
tasso
di
inquinamento
che
le
rende
controproducenti
.
Non
sono
più
(
se
mai
lo
sono
state
)
uno
strumento
di
trasformazione
e
neppure
un
freno
alla
spontaneità
del
sistema
produttivo
e
culturale
dominante
,
ma
un
suo
servosterzo
e
una
fonte
di
smarrimento
delle
coscienze
e
di
mortificazione
degli
antagonismi
.
Il
governo
come
vetta
e
l
'
opposizione
come
ghetto
sono
una
moderna
mitologia
ch
'
era
del
tutto
estranea
alla
sinistra
(
quando
la
sinistra
era
espressione
del
movimento
operaio
e
dei
movimenti
popolari
)
ma
che
oggi
le
imprigiona
e
si
risolve
in
una
negazione
della
politica
,
della
democrazia
e
del
conflitto
.
Personalmente
credo
sia
questo
il
male
peggiore
di
cui
soffriamo
e
sono
convinto
che
la
convergenza
o
il
patto
che
auspichiamo
possa
concretarsi
solo
sul
terreno
dell
'
opposizione
.
Ma
si
può
anche
non
farne
una
condizione
preliminare
,
una
pregiudiziale
,
se
ciò
impedisse
in
partenza
il
dialogo
e
sbarrasse
la
strada
all
'
avvicinamento
e
al
messaggio
unitario
che
vorremmo
lanciare
.
A
questo
punto
la
responsabilità
maggiore
,
in
senso
positivo
,
credo
ricada
su
Rifondazione
comunista
e
sulla
sua
solitaria
opposizione
.
Pur
indebolito
,
questo
partito
è
la
formazione
di
minoranza
più
consistente
ed
è
,
per
la
sua
origine
,
in
radicale
contraddizione
con
la
deriva
moderata
.
Il
suo
nome
ambizioso
suggerisce
o
anzi
impone
una
dinamica
,
un
divenire
,
nessuna
rifondazione
potendosi
immaginare
affidata
a
un
solo
partito
grande
o
piccolo
che
sia
.
Bertinotti
solleva
a
volte
questo
problema
,
cercando
un
nuovo
linguaggio
o
immagine
e
una
via
di
fuga
da
ristrettezze
e
vincoli
settari
,
ma
poi
sembra
risucchiato
da
altre
logiche
.
E
temo
che
sbaglierebbe
se
cercasse
ora
un
nuovo
respiro
nei
confini
della
maggioranza
governativa
o
ai
suoi
margini
:
un
corto
respiro
,
quando
la
domanda
popolare
è
che
ciascuno
apra
le
proprie
e
le
altrui
finestre
.
Il
movimento
verde
e
ambientalista
può
ancora
tornare
ad
essere
,
in
forza
della
sua
tematica
originaria
,
qualcosa
di
molto
più
attuale
e
ricco
di
com
'
è
diventato
per
autoriduzione
,
assumendo
i
caratteri
di
un
partito
troppo
tradizionale
e
istituzionale
,
oppure
frazionandosi
in
esperienze
separate
.
Potrebbe
invece
ricominciare
a
vantare
una
primogenitura
in
rapporto
alla
questione
ecologica
che
ha
mille
implicazioni
,
e
farne
un
asse
di
una
sinistra
articolata
e
ringiovanita
.
A
che
servirebbe
(
ciò
vale
per
tutti
)
risalire
di
un
punto
entro
i
margini
di
una
maggioranza
impropria
?
Confesso
di
non
aver
capito
l
'
evoluzione
subita
nei
mesi
recenti
dal
partito
di
Cossutta
e
perciò
mi
è
più
difficile
sollecitare
anche
questo
partito
a
ritrovare
una
collocazione
e
uno
spirito
più
rispondenti
ai
propositi
iniziali
.
Finora
è
sembrato
(
ora
c
'
è
forse
una
correzione
)
che
la
priorità
per
i
comunisti
cossuttiani
fosse
la
concorrenza
e
la
rivalità
con
il
partito
di
provenienza
.
Non
so
da
che
cosa
dipenda
,
forse
dalla
maledizione
che
grava
sulle
minoranze
,
o
dalla
tradizione
organizzativa
autosufficiente
del
vecchio
Pci
,
o
dalla
formazione
personale
del
suo
leader
storico
.
Ma
anche
questa
compagine
non
può
non
avvertire
che
la
domanda
popolare
è
un
'
altra
e
che
una
risposta
debole
ed
elusiva
,
fatalmente
subordinata
alle
logiche
di
governo
,
non
trova
comprensione
né
consenso
.
Dalla
sinistra
Ds
,
che
ha
il
pericoloso
privilegio
di
operare
nel
campo
di
Agramante
,
si
vorrebbe
che
uscisse
allo
scoperto
senza
remore
e
scuotesse
il
corpo
e
l
'
anima
del
suo
partito
con
energia
proporzionata
ai
mali
che
lo
affliggono
e
all
'
emergenza
in
cui
è
piombato
.
Questi
amici
sono
comprensibilmente
impacciati
dai
vincoli
di
governo
e
dai
rugginosi
meccanismi
di
vita
interna
.
Ma
oggi
il
mediocre
leaderismo
che
ha
dominato
il
governo
e
il
partito
è
gravemente
ferito
,
se
non
del
tutto
squalificato
,
ed
è
più
facile
reagire
.
Non
solo
manifestando
dissenso
ma
ponendo
discriminanti
nette
e
invalicabili
.
Questa
lettera
che
ora
concludo
(
restando
nell
'
orizzonte
delle
minoranze
politico
-
istituzionali
)
è
dettata
da
una
certa
ansia
ma
anche
da
un
forte
convincimento
:
che
non
c
'
è
rapporto
,
non
c
'
è
proporzione
,
tra
il
declino
evidente
della
sinistra
italiana
e
i
nostri
comportamenti
.
E
che
mutare
questi
comportamenti
non
è
solo
una
necessità
e
una
convenienza
ma
un
dovere
politico
-
morale
.
Certo
non
è
dettata
da
petulanza
o
pretese
di
ingerenza
ma
,
se
così
ancora
si
può
dire
,
da
spirito
di
servizio
.
È
una
lettera
personale
ma
credo
che
questo
giornale
,
rispettando
l
'
autonomia
propria
e
altrui
,
sarebbe
lieto
di
partecipare
a
questa
nuova
convergenza
o
convenzione
tra
le
minoranze
più
radicali
o
meno
moderate
.
Questo
giornale
è
anche
un
gruppo
politico
,
un
'
area
della
politica
,
e
ha
una
influenza
qualitativa
che
noi
e
voi
non
valutiamo
abbastanza
.
Questa
sottovalutazione
è
un
altro
segno
di
subalternità
alle
mode
,
agli
altri
mezzi
di
comunicazione
che
ci
sono
spesso
ostili
,
all
'
esposizione
televisiva
come
surrogato
seducente
ma
illusorio
di
una
costruzione
politica
tenace
.
La
situazione
attuale
e
i
nostri
compiti
:
forse
non
ho
svolto
bene
il
tema
.
Forse
avrei
fatto
meglio
ad
adottare
il
linguaggio
dell
'
utopia
,
secondo
la
nostra
vocazione
.
Forse
avrei
dovuto
cominciare
(
o
finire
)
così
:
«
Guido
,
vorrei
che
tu
Lapo
ed
io
fossimo
presi
per
incantamento
...
»
Ma
c
'
è
un
Guido
,
c
'
è
un
Lapo
,
c
'
è
un
io
e
ancora
altri
?
Se
non
ci
sono
,
nessun
linguaggio
può
raggiungere
le
loro
orecchie
e
incantarli
.