StampaPeriodica ,
A
dire
il
vero
,
nelle
nostre
file
pochi
se
ne
sono
accorti
.
Pochi
si
erano
accorti
,
egualmente
,
che
nelle
nostre
file
egli
ci
fosse
ancora
.
Vittorini
?
Sì
,
era
stato
accanto
a
noi
nel
combattimento
contro
la
tirannide
interna
e
l
'
invasore
straniero
.
Come
tanti
altri
.
Né
meglio
,
né
peggio
,
dicono
.
Poi
era
venuto
un
racconto
dedicata
a
questo
combattimento
,
bello
,
ma
discutibile
,
per
quella
mania
di
non
saper
presentare
se
non
(
attraverso
un
torbido
travestimento
di
letteratura
gli
eroi
di
quella
battaglia
,
che
furono
uomini
del
popolo
nella
loro
grande
maggioranza
,
uomini
chiari
e
semplici
,
dunque
,
dl
fronte
ai
fatti
,
di
fronte
al
dovere
da
compiersi
e
al
destino
.
Poi
una
rivista
,
che
fu
diffusa
largamente
e
favorita
dai
nostri
,
che
attendevano
qualcosa
di
nuovo
e
di
buono
,
ma
finì
per
scontentare
tutti
e
lo
stesso
direttore
,
perché
conteneva
di
tutto
e
non
conteneva
nulla
,
non
riuscendo
a
essere
né
tranquillamente
informativa
,
come
,
diciamo
,
un
Calendario
del
popolo
,
né
seriamente
di
elaborazione
.
Morì
,
la
rivista
,
dopo
un
inizio
di
dibattito
sulla
politica
e
la
cultura
.
Ma
qui
già
si
camminò
sui
carboni
,
perché
l
'
intenzione
che
trasudava
dalle
parole
non
era
quella
di
distinguere
,
congiungere
o
separare
,
queste
due
attività
umane
,
ma
piuttosto
di
trovare
,
per
l
'
uomo
«
colto
»
o
preteso
tale
,
una
scappatoia
per
conto
suo
,
lontano
dalle
non
grate
fatiche
dei
«
politici
»
.
Infine
altri
libri
,
scritti
quando
già
,
crediamo
,
lo
scrittore
riteneva
di
non
aver
più
nulla
in
comune
con
noi
,
di
essersi
liberato
da
qualsiasi
costrizione
e
nei
quali
,
dunque
,
libero
avrebbe
dovuto
espandersi
il
genio
.
Ma
son
libri
di
cui
è
difficile
parlare
,
perché
è
a
tutti
difficile
trovar
la
pazienza
di
leggerli
sino
alla
fine
.
Nei
precedenti
,
almeno
,
qualcosa
c
'
era
.
Ora
dice
che
non
è
più
comunista
,
definitivamente
.
Ma
insomma
,
quando
lo
è
stato
?
La
iscrizione
al
partito
,
dice
,
non
l
'
ha
mai
voluta
fare
.
Almeno
ci
spiegasse
il
perché
.
La
gente
comune
,
quando
ritiene
di
esser
comunista
,
s
'
iscrive
.
Non
è
un
eroismo
,
non
è
un
rito
,
e
non
è
nemmeno
un
sacrificio
.
È
l
'
adesione
a
una
milizia
politica
e
sociale
;
è
l
'
apporto
a
questa
milizia
della
attività
della
propria
persona
,
attività
materiale
o
attività
ideale
,
contributo
di
opere
e
contributo
di
idee
,
nella
misura
che
a
ciascuno
è
concesso
.
Chiunque
si
iscrive
e
milita
,
dà
al
partito
e
al
movimento
comunista
qualche
cosa
.
Vittorini
,
in
sostanza
,
che
cosa
aveva
da
dare
e
che
cosa
ha
dato
?
Ma
forse
è
proprio
perché
non
aveva
nulla
da
dare
,
che
non
s
'
è
iscritto
,
e
per
questo
,
quando
oggi
dichiara
di
non
essere
più
con
noi
,
la
cosa
ci
sembra
priva
di
rilievo
.
Paragona
se
stesso
con
Silone
.
Ha
torto
,
moralmente
,
perché
quello
è
un
poco
di
buono
;
ma
ha
torto
anche
per
un
altro
motivo
.
Quando
Silone
se
ne
andò
,
anzi
fu
annesso
fuori
dalle
nostre
file
(
per
conto
suo
ci
sarebbe
rimasto
a
dir
bugie
e
tesser
l
'
intrigo
)
,
l
'
avvenimento
contò
,
Silone
ci
aiutò
,
in
sostanza
,
non
solo
a
approfondire
e
veder
meglio
,
discutendo
e
lottando
,
parecchie
cose
;
ma
anche
a
riconoscere
un
tipo
umano
,
determinate
,
singolari
forme
di
ipocrisia
,
di
slealtà
di
fronte
ai
fatti
e
agli
uomini
.
Ma
Vittorini
,
in
che
cosa
,
per
che
cosa
conta
?
Qui
si
apre
il
capitolo
più
triste
.
Se
fosse
stato
zitto
,
certo
nelle
nostre
file
,
dove
grande
è
il
prestigio
di
quel
lusinghiero
appellativo
di
«
intellettuale
»
,
quanti
profondi
pensieri
,
fonti
di
recondite
crisi
dell
'
animo
,
gli
si
sarebbero
attribuite
.
Ma
ha
parlato
,
e
che
desolazione
!
Era
venuto
con
noi
,
dice
,
perché
credeva
fossimo
liberali
:
invece
siamo
comunisti
.
Ma
perché
non
farselo
spiegare
prima
?
Sembravamo
liberali
,
aggiunge
,
perché
combattevamo
contro
il
fascismo
.
Ma
se
i
liberali
son
proprio
sempre
e
dappertutto
stati
quelli
che
al
fascismo
hanno
tenuto
la
scala
!
O
vogliam
parlare
in
termini
non
di
stretta
politica
,
ma
più
larghi
?
Vi
è
un
progresso
della
libertà
,
nel
mondo
,
lento
faticoso
,
al
quale
non
vi
è
dubbio
che
molte
e
diverse
classi
e
idee
hanno
dato
un
contributo
,
riuscendo
ciascuna
,
in
un
momento
di
ascesa
e
progresso
,
a
spezzare
una
parte
delle
catene
che
avvincono
gli
uomini
,
salvo
poi
a
tornare
indietro
e
fare
la
parte
opposta
,
in
molti
casi
.
Noi
ci
inseriamo
in
questa
processo
come
la
forza
più
decisamente
liberatrice
,
perché
è
il
mondo
stesso
della
produzione
,
da
cui
sono
sgorgate
sempre
,
e
nei
fatti
e
nelle
idee
,
tutte
le
negazioni
della
libertà
,
che
sottoponiamo
alla
volontà
ordinatrice
degli
uomini
organizzati
in
collettività
produttiva
.
Per
questo
si
accostano
e
fondono
,
nel
movimento
nostro
,
lotta
per
la
libertà
e
lotta
per
la
giustizia
sociale
.
Contadini
e
operai
non
è
che
vogliano
«
un
liberalismo
senza
capitalismo
»
,
come
dice
Vittorini
solo
riducendosi
come
sempre
a
un
giuoco
di
parole
,
ma
non
vogliono
più
il
capitalismo
e
quindi
combattono
per
la
libertà
.
E
ora
dovrebbero
venire
le
obiezioni
,
le
critiche
,
atte
a
mostrare
che
noi
non
siamo
quello
che
diciamo
e
vogliamo
essere
,
che
non
adempiamo
la
funzione
a
noi
attribuita
,
secondo
la
nostra
stessa
concezione
,
dalla
storia
.
Confessiamo
che
,
presi
anche
noi
da
quel
prestigio
per
l
'
«
intellettuale
»
,
a
questo
punto
abbiamo
atteso
e
cercato
con
curiosità
,
con
interesse
.
Chi
lo
sa
che
questo
«
intellettuale
»
ci
aiutasse
a
scoprire
un
nuovo
terreno
di
dibattito
,
ci
invitasse
a
uno
scontro
fecondo
con
nuove
impostazioni
di
idee
,
nuove
interpretazioni
di
fatti
e
di
cose
.
Poveri
noi
!
Abbiamo
trovato
«
le
risoluzioni
oscurantiste
che
prendono
nome
da
Zdanov
»
,
«
le
decisioni
da
Concilio
tridentino
del
Cominform
»
,
«
i
processi
uso
processi
delle
streghe
delle
varie
capitali
balcaniche
»
,
ecc.
ecc.
Dio
mio
!
Dio
mio
!
C
'
era
bisogno
di
pensarci
tanto
,
e
c
'
era
bisogno
di
dirsi
«
intellettuale
»
e
di
chiamarsi
Vittorini
per
tirar
fuori
,
alla
fine
,
questa
roba
?
Ma
se
sta
in
tutti
i
bollettini
parrocchiali
,
in
tutti
i
manifesti
dei
Comitati
civici
,
in
tutti
i
discorsi
di
Acheson
e
di
Truman
,
in
tutti
gli
articoli
del
piccolo
Tupini
.
Col
nome
di
Zdanov
va
una
risoluzione
di
quattro
anni
fa
,
dove
esattamente
si
indica
e
prevede
il
corso
della
politica
imperialista
americana
.
Non
approvi
?
Dillo
chiaro
e
spiega
il
perché
.
Sono
di
Zdanov
alcuni
discorsi
e
scritti
di
critica
letteraria
e
artistica
dove
si
sostiene
,
per
dirla
con
due
parole
,
che
l
'
arte
dev
'
essere
specchio
della
realtà
sociale
.
Perché
proprio
questa
posizione
dev
'
essere
«
oscurantista
»
e
non
la
posizione
opposta
,
per
esempio
?
È
partendo
dalla
posizione
opposta
,
se
non
altro
,
che
vengono
esaltate
come
grandi
opere
d
'
arte
,
opere
dove
proprio
tutto
è
oscuro
,
perché
la
comune
degli
uomini
non
ci
capisce
nulla
.
Processi
delle
streghe
quelli
delle
spie
colte
sul
fatto
a
Budapest
,
a
Bucarest
,
altrove
?
Forse
Vittorini
preferiva
i
processi
che
costarono
dieci
e
dieci
anni
di
galera
a
Rakosy
,
ad
Anna
Pauker
,
e
la
vita
a
dieci
e
dieci
dei
nostri
eroi
?
Com
'
era
tutto
chiaro
,
nato
«
liberale
»
in
quei
processi
là
!
Ma
volete
sentire
la
più
bella
?
Vittorini
non
vuol
più
essere
comunista
da
quando
la
Cina
,
governata
oggi
da
un
blocco
popolare
diretto
dai
comunisti
,
ha
cessato
di
essere
«
liberale
»
e
si
è
«
chiusa
nella
camera
di
sicurezza
di
un
regime
totalitario
»
.
Vediamo
:
la
Cina
sbarra
oggi
le
porte
ai
colonialisti
,
ai
loro
agenti
,
ai
loro
missionari
,
dà
ai
poveri
terra
,
lavoro
,
istruzione
,
stampa
libri
,
costruisce
fabbriche
,
macchine
e
strade
,
e
persino
un
esercito
,
orrore
!
,
per
poter
difendere
la
libertà
.
Voi
non
credete
che
questo
faccia
parte
di
«
un
movimento
storico
generale
a
indirizzo
liberatore
»
?
Pazienza
,
anzi
peggio
per
voi
!
L
'
importante
è
che
laggiù
vi
è
un
popolo
di
450
milioni
che
la
vede
in
modo
diverso
,
perché
sente
,
finalmente
,
di
aver
cominciato
a
governarsi
da
sé
.
O
saran
governati
anche
loro
,
quei
450
milioni
,
dal
russo
col
ghigno
satanico
,
il
berretto
a
punta
e
il
pugnale
fra
i
denti
,
che
minaccia
la
civiltà
«
occidentale
»
?
Coraggio
,
Vittorini
lo
avevano
già
detto
i
manifesti
di
Salò
,
lo
ripetono
oggi
quelli
di
Gedda
:
mettici
anche
la
tua
firma
e
non
se
ne
parli
più
!
Ma
chi
aveva
pensato
tu
valessi
,
proprio
come
«
intellettuale
»
,
qualcosa
,
ti
ha
,
ora
,
giudicato
.
Vi
sono
intellettuali
che
,
quando
aderiscono
al
partito
,
pensano
di
doverne
essere
per
natura
i
dirigenti
,
chiamati
ad
elaborare
le
parti
più
elevate
della
dottrina
.
Si
sbagliano
,
senza
dubbio
,
perché
la
nostra
dottrina
sgorga
non
soltanto
da
una
oramai
secolare
elaborazione
di
idee
,
ma
sgorga
da
una
esperienza
,
che
ha
per
più
di
un
secolo
accompagnato
,
sorretto
,
corretto
il
corso
e
progresso
delle
idee
.
Solo
dopo
una
adesione
e
penetrazione
profonda
,
che
abbia
come
punto
di
partenza
,
come
in
tutte
le
cose
serie
,
anche
la
modestia
,
il
contributo
personale
è
possibile
.
Quello
che
da
un
intellettuale
però
si
ha
ragione
di
pretendere
sin
dall
'
inizio
è
una
certa
qualità
del
ragionare
,
soprattutto
se
si
pretende
,
come
sembra
che
in
questo
caso
si
pretenda
,
alla
buona
fede
.
Quello
che
in
Vittorini
manca
,
e
manca
certamente
in
molti
altri
ancora
,
è
la
qualità
;
e
qualità
ci
sembra
voler
dire
,
per
chi
lavora
essenzialmente
col
pensiero
,
capacità
di
analisi
e
visione
generale
del
mondo
del
pensiero
e
delle
lotte
che
oggi
vi
si
combattono
.
Non
ha
questa
visione
generale
chi
non
va
più
in
là
della
frase
fatta
o
del
luogo
comune
,
siano
essi
quelli
della
noiosa
propaganda
reazionaria
,
o
quelli
delle
tendenze
pseudo
filosofiche
alla
moda
(
«
l
'
uomo
nasce
solo
»
,
«
l
'
uomo
muore
solo
»
:
sciocchezze
!
L
'
uomo
non
è
mai
meno
solo
di
quando
nasce
e
di
quando
muore
!
)
.
Provenienti
dall
'
una
o
dall
'
altra
di
queste
parti
,
la
frase
fatta
,
il
luogo
comune
,
tendono
oggi
soprattutto
a
una
cosa
,
a
abbassare
e
umiliare
la
ragione
umana
.
Che
cosa
resta
nel
mondo
,
se
il
movimento
liberatore
di
milioni
e
centinaia
di
milioni
di
uomini
che
costruiscono
società
nuove
,
non
è
più
che
l
'
«
oscurantismo
di
Zdanov
»
,
le
scomuniche
del
Cominform
,
nuovi
processi
delle
streghe
,
una
nuova
«
Chiesa
»
e
così
via
?
Ben
sanno
ciò
che
si
fauno
,
coloro
che
in
questo
modo
accusano
la
ragione
di
non
essere
più
tale
,
l
'
uomo
di
diventare
meno
umano
,
e
ciò
proprio
mentre
si
corona
di
successo
il
suo
sforzo
di
dominare
e
l
'
economia
e
la
natura
.
Vittorini
pensa
che
rimanga
,
per
lui
e
per
gli
altri
,
la
«
libertà
»
.
Ma
già
ragiona
,
egli
stesso
,
come
uno
schiavo
.