StampaQuotidiana ,
Giuseppe
Chiarante
non
ha
ancora
capito
che
le
vecchie
astuzie
,
di
stampo
togliattiano
non
servono
più
;
e
che
non
basta
fare
sfoggio
di
serietà
e
di
rigore
intellettuale
a
parole
per
trarre
in
inganno
lettori
ed
ascoltatori
.
Ormai
,
sulla
vera
natura
e
sugli
obiettivi
del
Pci
si
è
venuta
accumulando
una
mole
imponente
di
fatti
e
di
esperienze
;
e
nel
confronto
le
cortine
verbali
reggono
poco
.
Non
basta
dunque
proclamare
,
come
ha
fatto
Chiarante
ne
«
L
'
Unità
»
del
19
maggio
,
la
purezza
dei
propri
intenti
,
o
appellarsi
a
disposizioni
isolate
e
interpretate
a
rovescio
,
per
negare
la
logica
totalitaria
del
progetto
comunista
per
l
'
università
.
Non
basta
dire
che
i
dipartimenti
ci
sono
in
tutto
il
mondo
occidentale
,
per
contrabbandare
come
centri
d
'
insegnamento
e
di
ricerca
scientifica
gli
organismi
politico
-
sindacali
a
carattere
intimidatorio
previsti
dal
progetto
comunista
;
e
anche
meno
serve
ricordare
che
i
docenti
di
ruolo
sarebbero
in
maggioranza
nelle
Giunte
di
Dipartimento
,
quando
esse
sono
soltanto
organi
di
esecuzione
dei
deliberati
di
assemblee
nelle
quali
bidelli
,
borsisti
e
infermieri
sono
chiamati
a
votare
su
questioni
di
ricerca
e
d
'
insegnamento
allo
stesso
titolo
e
con
lo
stesso
voto
dei
docenti
e
ricercatori
.
Non
parliamo
poi
della
foglia
di
fico
delle
«
chiamate
»
di
nuovi
professori
riservate
ai
docenti
,
secondo
un
emendamento
dell
'
ultima
ora
,
nel
quale
del
resto
si
ribadisce
che
anch
'
esse
saranno
discusse
in
assemblee
comuni
di
tutto
il
personale
,
in
cui
la
Cgil
avrà
solo
la
scelta
degli
strumenti
per
imporre
le
proprie
decisioni
.
Ed
è
vergognoso
che
Chiarante
rimproveri
a
una
non
meglio
specificata
«
maggioranza
governativa
»
la
liberalizzazione
degli
accessi
all
'
università
o
la
moltiplicazione
insensata
del
personale
insegnante
a
tutti
i
livelli
.
La
liberalizzazione
porta
il
nome
del
non
onorevole
Tristano
Codignola
,
esponente
del
Psi
,
alleato
d
'
elezione
del
Pci
;
ed
essa
,
al
pari
della
campagna
per
la
sistemazione
in
ruolo
,
a
ogni
costo
e
con
tutti
i
mezzi
,
di
ogni
sorta
di
aspiranti
,
fu
una
richiesta
portata
avanti
anzitutto
dai
comunisti
e
dalle
loro
organizzazioni
sindacali
.
Ila
dimenticato
,
Chiarante
,
l
'
agitazione
condotta
per
anni
sulla
base
di
assurdi
e
pretestuosi
raffronti
tra
il
rapporto
docenti
-
studenti
in
America
e
in
Italia
?
Ignora
forse
i
regolamenti
liberticidi
di
cui
i
sindacati
comunisti
nell
'
ultimo
anno
si
sono
fatti
promotori
nelle
università
di
Torino
e
di
Firenze
,
di
Bologna
e
di
Roma
?
Qualche
settimana
fa
,
nel
Consiglio
della
Facoltà
di
Lettere
di
Roma
una
mozione
mirante
a
sottoporre
a
deliberazioni
assembleari
di
tutto
il
personale
docente
e
non
docente
il
controllo
dell
'
attività
didattica
e
persino
dell
'
attività
di
ricerca
dei
«
singoli
docenti
»
è
stata
presentata
da
Alberto
Asor
Rosa
,
membro
del
direttivo
della
federazione
comunista
della
capitale
,
e
votata
da
tutti
i
comunisti
presenti
.
I
comunisti
sono
stati
alla
testa
di
tutte
le
azioni
volte
a
distruggere
le
strutture
della
nostra
università
,
a
privare
i
responsabili
scientifici
e
didattici
dei
mezzi
atti
a
controllare
l
'
agitazione
e
a
dirigerla
verso
obiettivi
di
rinnovamento
e
non
di
mera
e
nichilistica
distruzione
.
Adesso
i
vari
Chiarante
vorrebbero
rovesciare
le
parti
e
presentarsi
come
vittime
dei
guasti
che
hanno
scientemente
alimentato
e
provocato
.
Ma
queste
son
cose
note
a
chiunque
lavora
nell
'
università
,
e
chi
le
nega
è
solo
un
mentitore
.
Sarebbe
utile
che
anche
chi
opera
in
altri
settori
confrontasse
le
parole
dei
comunisti
con
l
'
esperienza
di
ogni
giorno
.
Ne
verrebbe
,
probabilmente
,
un
quadro
d
'
insieme
atto
a
disingannare
profondamente
gli
ingenui
che
davvero
sono
disposti
a
scambiare
gli
incendiari
con
i
pompieri
,
e
a
riporre
le
loro
speranze
d
'
ordine
negli
autori
e
responsabili
dell
'
aggressione
e
del
disordine
.