StampaPeriodica ,
Oggi
com
'
oggi
la
letteratura
femminile
in
Italia
fiorisce
.
Se
siano
tutte
rose
,
non
saprei
dire
:
certo
è
che
forse
neanche
il
Cinquecento
,
così
popolato
di
rimatrici
e
di
gentildonne
erudite
,
può
vantarla
così
varia
,
così
spregiudicata
,
così
abbondante
.
È
vero
che
poche
ora
(
diciamo
poche
per
cortesia
)
saprebbero
scrivere
epigrammi
greci
come
Olimpia
Morato
,
o
reggere
a
disquisizioni
teologiche
come
Giulia
Gonzaga
la
bellissima
,
e
Vittoria
Colonna
:
ma
è
anche
vero
che
le
nostre
sanno
per
compenso
il
francese
;
e
come
lo
sanno
!
Agli
uomini
che
sapessero
il
francese
e
non
sapessero
il
greco
,
che
leggessero
Mendès
e
Barbey
d
'
Aurevilly
riservandosi
di
guardare
dall
'
alto
in
basso
la
letteratura
classica
,
non
importerebbe
poi
gran
che
:
ma
scrivere
è
un
altro
paio
di
maniche
.
Questa
usurpazione
,
per
parte
delle
donne
,
nei
loro
diritti
,
costretti
come
sono
a
passarci
sopra
per
non
parere
villani
o
di
poco
spirito
,
questa
usurpazione
non
la
mandano
giù
.
E
,
sebbene
in
versi
,
quando
devono
celebrare
una
donna
che
inganna
ricamando
rime
le
ore
d
'
aspettativa
,
cavan
sùbito
fuori
del
cassettone
rettorico
Saffo
e
Corinna
;
se
ne
vendicano
poi
nella
prosa
,
nella
vil
prosa
,
protestando
e
giurando
di
esecrare
le
donne
che
scrivono
quasi
da
quanto
quelle
che
votano
.
E
,
in
prosa
e
in
versi
,
hanno
torto
.
Già
,
s
'
e
mai
trovato
un
uomo
che
,
di
fronte
a
una
donna
in
qualunque
argomento
e
in
qualunque
caso
,
avesse
ragione
?
Qui
poi
,
torto
doppio
:
di
critici
e
d
'
uomini
.
Come
siamo
fatti
,
come
pensiamo
,
come
amiamo
,
come
viviamo
noi
,
noi
uomini
,
(
non
se
n
'
abbiano
a
male
i
novellieri
sperimentali
)
lo
sappiamo
fin
troppo
;
tanto
per
le
letterature
di
tutti
i
tempi
e
di
tutti
i
luoghi
,
fan
sangue
le
membra
dilaniate
,
s
'
incrociano
le
ramificazioni
convulse
delle
vene
e
dei
nervi
nell
'
anatomia
dell
'
anima
nostra
maschile
;
qual
e
oramai
il
cameriere
di
caffé
che
,
fra
il
posare
e
l
'
alzar
delle
tazze
,
non
si
permetta
ogni
tanto
un
briciolo
d
'
analisi
psicologica
?
Ma
come
sia
fatta
e
come
viva
la
donna
,
noi
non
lo
sappiamo
se
non
di
seconda
mano
e
per
congettura
;
e
per
lo
più
,
la
immaginiamo
e
la
rappresentiamo
come
un
uomo
senza
persona
,
imbiancato
dallo
zolfo
dell
'
ignoranza
,
purificato
per
le
acque
chiare
dell
'
indeterminatezza
.
Ma
la
natura
e
la
vita
,
crediamo
forse
che
non
si
possano
vedere
,
sentire
,
rappresentare
,
se
non
come
le
vediamo
,
le
sentiamo
,
le
rappresentiamo
noi
?
O
crediamo
che
l
'
arte
non
possa
scapitare
,
se
gli
stessi
fantasmi
che
visitano
l
'
anima
nostra
,
passando
per
un
'
anima
femminile
si
colorano
e
si
atteggiano
diversamente
?
Ancora
,
e
peggio
:
se
le
donne
oramai
tutte
date
allo
scrivere
non
avessero
dimenticato
di
leggere
,
avrebbero
nella
lotta
dell
'
amore
troppo
vantaggio
sopra
di
noi
.
Con
tutta
questa
letteratura
psicologica
,
noi
uomini
abbiamo
messo
e
mettiamo
di
continuo
le
carte
in
tavola
;
la
donna
le
tiene
ancora
raccolte
nel
misterioso
ventaglio
,
sicura
di
sé
perché
conosce
il
vostro
giuoco
,
sicura
di
voi
perché
voi
non
conoscete
il
suo
.
È
nell
'
interesse
nostro
,
fratelli
,
che
le
parti
si
mutino
:
giù
le
carte
,
signore
.
È
vero
che
una
scrittrice
,
la
marchesa
Colombi
,
ha
detto
recentemente
che
le
donne
non
imparano
a
conoscere
l
'
abbandono
se
non
quando
si
trovano
abbandonate
.
Ah
!
marchesa
,
marchesa
,
marchesa
!
Eppure
le
misericordie
per
i
colpi
di
grazia
è
da
un
pezzo
che
non
usano
più
.
La
contessa
Lara
,
o
signore
,
vi
dà
il
buon
esempio
.
Questo
suo
canzoniere
,
come
rivelazione
d
'
un
'
anima
femminile
,
come
documento
umano
,
direi
,
se
la
frase
oramai
non
fosse
inzaccherata
di
volgarità
,
e
veramente
prezioso
.
Intendiamoci
:
da
questi
fogli
,
che
la
contessa
congedandoli
chiama
tersi
(
e
l
'
editore
Sommaruga
ha
fatto
tutto
il
possibile
perché
si
pensasse
alla
verità
dell
'
aggettivo
,
non
alla
necessità
della
rima
)
da
questi
fogli
non
è
che
l
'
arte
non
occhieggi
profumata
e
capricciosa
,
facendo
sorrisi
e
riverenze
piene
di
grazia
e
di
canzonatura
:
la
testolina
bionda
emergente
da
un
cerchio
di
pellicce
e
di
velluto
ha
mosse
sùbite
e
vive
,
e
al
muoversi
s
'
accompagna
il
riso
degli
occhi
neri
folgoranti
fra
i
capelli
aggrovigliati
come
fior
di
vitalba
e
il
serpeggiare
delle
anella
bionde
che
scendono
come
giacinti
sul
collo
di
latte
.
Non
è
dunque
che
in
questi
versi
manchi
l
'
arte
:
ce
n
'
è
anzi
anche
troppa
.
Qualche
volta
,
per
esempio
,
i
drammi
e
le
figure
della
vita
reale
,
della
vita
borghese
,
vorrebbero
un
po
'
più
di
vivezza
nella
frase
anche
a
scàpito
della
martellatura
e
della
brunitura
del
vaso
,
un
po
'
più
di
precisione
rapida
nel
tocco
,
anche
a
scapito
della
lingua
poetica
eletta
e
dell
'
audacia
felice
di
stile
.
A
questo
proposito
,
anzi
,
ci
sarebbe
molto
da
dire
:
si
potrebbe
,
per
esempio
,
da
questo
libro
di
versi
d
'
una
signora
risalire
alle
ragioni
per
le
quali
l
'
arte
della
rima
,
da
noi
,
s
'
è
mostrata
sempre
disadatta
o
restia
a
rendere
il
vero
di
tutti
i
giorni
,
il
vero
del
salotto
e
dell
'
alcova
,
del
teatro
e
della
festa
da
ballo
,
della
passeggiata
ai
Colli
e
dei
bagni
a
Livorno
e
a
Castellammare
:
il
vero
,
insomma
,
di
questa
piccola
vita
borghese
che
ha
per
fondo
la
carta
di
Francia
e
il
velluto
;
dalla
finestra
,
sì
,
si
vede
un
po
'
di
verde
e
di
mare
e
di
cielo
,
ma
i
vetri
sono
chiusi
per
paura
dei
raffreddori
.
Tutto
questo
e
altro
potrei
ricercare
e
considerare
e
osservare
;
ma
io
,
in
questo
libro
,
non
ho
cercato
l
'
arte
,
lo
confesso
,
ho
cercato
la
donna
.
E
la
donna
c
'
è
:
intelligente
,
troppo
intelligente
,
anzi
,
se
vogliamo
dar
ragione
al
Fontana
,
gloria
,
musa
,
angelo
,
idea
,
se
vogliamo
dar
retta
al
ribelle
spirito
che
ha
mille
volte
meno
spirito
del
Fontana
;
ma
,
in
tutto
e
sopra
tutto
,
donna
.
Donna
anche
nella
sincerità
delle
sue
confessioni
;
e
forse
potrebbe
anch
'
essere
che
,
tanto
per
mutare
,
come
parve
ad
un
suo
amico
ch
'
ella
pregando
si
divertisse
a
canzonare
i
santi
,
così
scrivendo
si
divertisse
a
canzonare
i
lettori
.
Le
carte
ella
le
mette
in
tavola
,
è
vero
,
ma
le
mescola
e
le
scambia
con
un
'
agilità
che
sarebbe
meravigliosa
quando
non
fosse
femminile
,
di
modo
che
raccapezzar
le
fila
dei
drammi
che
si
svolgono
per
entro
il
profumo
di
queste
risa
,
di
questi
baci
,
di
questi
sospiri
fatti
armonia
,
non
riesce
davvero
la
cosa
più
semplice
che
si
possa
pensare
.
Tuttavia
,
a
chi
sappia
guardar
bene
,
tra
la
folla
degli
intermezzi
,
fra
il
vario
muovere
delle
figurine
illuminate
dalla
luce
piena
della
passione
o
contorcentisi
grottesche
allo
squillo
argentino
del
riso
della
loro
signora
,
tre
drammi
principalmente
si
distinguono
diversi
di
carattere
e
di
scioglimento
.
Far
l
'
analisi
di
tutti
,
non
sarebbe
né
gentile
né
giusto
;
comprino
i
curiosi
il
libro
e
tentino
di
farla
da
sé
.
Ma
ce
n
'
è
uno
fra
gli
altri
,
che
finisce
allegramente
in
una
risata
;
cioè
:
in
una
risata
dei
lettori
e
in
un
sorriso
maligno
di
chi
determina
la
catastrofe
.
Protagonista
è
quel
ribelle
spirito
che
appare
sempre
accompagnato
dai
profumi
di
zagare
del
suo
dolce
paese
amato
dal
sole
,
e
inghirlandato
dai
pampini
secchi
della
sua
retorica
,
non
saprei
se
più
accademica
o
romantica
,
arcadica
sempre
.
Egli
le
scrive
da
lontano
:
E
nevica
anche
in
questo
del
sol
dolce
paese
,
cadon
le
rose
,
tremano
le
zagàre
da
l
'
insolito
gel
colte
ed
offese
.
E
seguita
raccontando
d
'
una
sua
passeggiata
nei
campi
in
cerca
di
solitudine
,
e
d
'
un
sogno
fatto
passeggiando
,
a
occhi
aperti
.
Gli
pareva
d
'
essere
con
lei
in
una
slitta
e
di
scivolare
su
quel
gran
piano
di
neve
,
lieve
lieve
come
se
la
slitta
volasse
;
egli
le
cingeva
col
braccio
la
vita
e
il
sangue
gli
batteva
ardente
nelle
arterie
,
quando
...
quando
sparve
il
sogno
,
ed
egli
non
seppe
far
altro
che
piangere
.
Ella
scrolla
la
sua
testina
incredula
Con
un
sorriso
di
bambino
scaltra
;
E
data
al
fuoco
l
'
amorosa
lettera
,
Stende
la
mano
per
aprirne
un
'
altra
.
Benissimo
!
a
tutto
quel
ghiaccio
non
c
'
era
altro
rimedio
che
il
fuoco
.
E
poi
,
era
ghiaccio
artificiale
:
non
è
vero
,
contessa
?