StampaQuotidiana ,
La
grande
ora
è
suonata
.
Nella
dichiarazione
di
guerra
alla
Germania
l
'
Italia
del
Risorgimento
rinasce
,
dalle
ceneri
calde
delle
distruzioni
efferate
prende
il
volo
il
nuovo
spirito
che
traverserà
il
mare
della
sventura
.
Questa
è
la
grande
ora
dell
'
Italia
compressa
che
preparava
in
silenzio
la
sua
rivincita
,
mentre
dal
podio
o
dal
balcone
ancora
echeggiavano
le
rauche
voci
dell
'
inganno
e
della
minaccia
.
Ognuno
di
noi
italiani
che
derivava
la
sua
passione
da
quella
che
abbatté
il
vallo
Alpino
a
Vittorio
Veneto
aveva
in
cuor
suo
dichiarato
la
guerra
alla
Germania
il
10
giugno
1940
.
L
'
aveva
dichiarata
coll
'
odio
che
in
tutti
ardeva
segreto
come
fuoco
di
carbonaie
,
odio
contro
la
brutale
guerra
alla
umanità
ch
'
era
iniziata
colla
cattura
e
colla
distruzione
di
popoli
più
onesti
e
civili
,
di
economie
ammirevoli
come
quella
olandese
o
quella
norvegese
,
e
che
di
già
aveva
col
suo
ululare
da
folle
riportato
l
'
Europa
al
più
cupo
medioevo
.
L
'
odio
alla
guerra
tedesco
-
fascista
raggiunse
il
suo
culmine
quando
la
infame
avventura
greca
,
che
dovremo
respingere
dalla
nostra
storia
,
accomunò
i
nostri
fanti
congelati
sulle
balze
dell
'
Epiro
ai
greci
che
morivamo
di
fame
a
centinaia
di
migliaia
e
scrisse
su
tutte
queste
vittime
di
una
follia
inumana
la
parola
:
vendetta
.
La
guerra
alla
Germania
era
già
da
allora
nel
cuore
di
tutti
gli
italiani
,
e
la
dichiarazione
di
oggi
è
la
espressione
finale
di
un
sentimento
che
ci
ha
tenuti
vivi
ed
uniti
,
in
mancanza
del
vincolo
nazionale
che
la
tirannia
fascista
aveva
spezzato
.
Alle
Nazioni
Unite
che
ci
hanno
indicato
la
strada
per
raggiungere
il
nostro
onore
tradito
e
la
nostra
coscienza
soffocata
,
noi
dovremo
molto
di
più
che
non
la
liberazione
del
territorio
nazionale
dalla
vergogna
dell
'
occupazione
tedesca
:
noi
dobbiamo
loro
di
averci
riuniti
finalmente
intorno
alle
bandiere
sante
,
quelle
che
ridiedero
all
'
Italia
dalla
Repubblica
Cisalpina
a
Porta
Pia
la
virtù
petrarchesca
,
e
la
salute
che
Dante
augurava
dal
fondo
del
nostro
rude
trecento
.
Perché
noi
non
dimentichiamo
di
essere
figli
di
Roma
quando
pensiamo
con
Mario
che
la
libertà
è
figlia
delle
armi
.
Viva
l
'
Italia
,
dunque
,
oggi
e
sempre
!