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I visitatori ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Nell ' anno 1123 in Francia , un aristocratico guerriero e il suo scudiero bevono per errore un filtro del tempo preparato da un arcimago , e si ritrovano nell ' anno 1992; davanti allo spettacolo terrificante del progresso e della tecnologia , si spaventano ; il nobile desidera soltanto tornare al proprio secolo e ci torna , mentre il servitore sceglie di restare nel Novecento dove , almeno in apparenza , il popolo ha qualche diritto . Raccontando questa storia , I visitatori è stato il film - fenomeno della scorsa stagione cinematografica francese . Con 14 milioni di spettatori ha battuto ogni record d ' incassi degli ultimi dieci anni , ha vinto numerosi premi , ha provocato analisi , discussioni , ipotesi : un simile successo è la spia d ' una immensa fame di ridere , gli spettatori hanno amato sentir parlare dell ' identità francese perenne , il film è piaciuto tanto perché prende in giro la civiltà contemporanea , eccetera . Di sicuro è divertente , esilarante . Passatista e snob , un po ' ecologica e un po ' romantica , saga di quell ' anacronismo così spesso fonte di comicità ( i Monty Python , Me1 Brooks , Troisi - Benigni in Non ci resta che piangere ) , la commedia fa ridere molto . Piombati nel Novecento , il guerriero e lo scudiero non riescono a respirare l ' aria inquinata , non riconoscono il paesaggio ( « Dove sono finite le foreste ? » ) , s ' impauriscono vedendo un postino africano ( « Il saracino ! Il saracino ! » ) , vomitano appena entrati in automobile , si lavano mani e faccia nel gabinetto , combinano guai iperbolici . L ' aristocratico scopre con orrore che il suo castello è stato venduto e trasformato in albergo di lusso ; che i plebei possono essere ricchi e i servi sono spariti ; che una hostess s ' offende a sentirsi chiamare « garzona » ; che la sua discendente , moglie d ' un brillante dentista e padrona d ' una bella villetta , « ha sposato un cavadenti e vive in un tugurio » . Lo scudiero s ' adatta invece felicemente a un mondo per lui migliore , e impara subito a gridare « occhèi » con entusiasmo . Il film è dialogato in un francese arcaico d ' invenzione , bene adattato da Sergio Jacquier per la versione italiana . È diretto da Jean - Marie Poiré , 49 anni , parigino , ex rocker , già autore di nove cinecommedie perlopiù mai viste in Italia . È ottimamente interpretato nella parte del guerriero da Jean Reno ( doppiato da Gigí Proietti ) , nella parte dello scudiero dal comico Christian Clavier ( doppiato da Leo Gullotta ) : ma la più brava è Valerie Lemercier ( doppiata da Patrizia Castagnoli ) che nella parte della discendente costruisce , tra comicità e critica di costume , un personaggio perfetto di aristocratica avventurista e romantica , senza principi e senza pregiudizi , ricca d ' impassibile cortesia , di pragmatismo fattivo , di sapienza mondana .
Sole ingannatore ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Un eroe militare della rivoluzione bolscevica , ormai in ritiro ; un giovane ex controrivoluzionario da anni al servizio della polizia politica sovietica e già responsabile dell ' uccisione di otto dei suoi ; una ragazza bella , moglie dell ' uno ed ex innamorata dell ' altro ; una incantevole bambina figlia dell ' eroe e della ragazza , vitale , petulante , inconsapevole e facile da sedurre come tutti i giovanissimi ; un gruppo di vecchi nostalgici del passato pre - rivoluzionario . Sono i personaggi , simbolici eppure del tutto realistici e credibili , raccolti in una bianca villa tra gli alberi in un giorno radioso d ' estate : è l ' estate del 1936 , l ' anno in cui í processi voluti da Stalin portarono a morte l ' élite militare e rivoluzionaria dell ' Urss , divenuta ingombrante per il dittatore ; ogni tanto , come un ' apparizione fantascientifica o tarkovskiana , un globo di luce infuocata passa attraverso le stanze e il paesaggio . Dedicato « a tutti quelli che sono stati bruciati dal sole ingannatore della rivoluzione » , il film di Nikita Mikhalkov è davvero grande , ricco di vita , di sensualità , d ' energia e di bellezza , capace di raccontare insieme tragedia politica e drammi personali , capace di narrare la degenerazione totalitaria attraverso i sentimenti , mescolando la violenza dei fatti e la dolce malinconia cechoviana delle atmosfere , la realtà sovietica e la letteratura russa . Un film raro , recitato benissimo dallo stesso regista che è l ' eroe , dalla sua figlia più piccola Nadia , da Oleg Menchikov che è il poliziotto . Nessuno sa che il giovane è venuto per arrestare l ' eroe , destinato come tanti altri all ' eliminazione . Nell ' assolata felice giornata domenicale , la sotterranea rivalità tra i due uomini si manifesta durante gli svaghi famigliari , le canzoni , i bagni nel fiume , la partita di pallone , i pasti . Parallele ai divertimenti privati , si svolgono le pubbliche attività : festa « in onore dei dirigibili di Stalin » ; esercitazioni « contro l ' idra dell ' imperialismo mondiale » , con le maschere antigas che simbolicamente rendono le persone tutte uguali e tutte disumane ; cerimonie dei bambini organizzati nei Pionieri , educati a venerare l ' eroe rivoluzionario già rinnegato dalla politica . Un camionista , emblema del popolo sovietico , sin dal mattino gira alla cieca chiedendo senza ottenere risposte in che punto si trovi e quale direzione debba seguire , finché a sera verrà ucciso stupidamente , crudelmente . Al tramonto , l ' eroe viene portato via dall ' automobile nera della polizia politica , mentre nel cielo s ' innalza il ritratto di Stalin e rifulgono i bagliori del sole calante ; tra i due uomini , il rivoluzionario divorato dalla rivoluzione e il controrivoluzionario reso infame dalla paura , nessuno sopravviverà . Nonostante qualche autoindulgenza , Mikhalkov è un grande narratore , forte , profondo , affascinante : alla riuscita del film contribuisce assai il suo fascino d ' interprete bello e paziente , seducente , eroico e paterno .
Tre vedove per un delitto ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
« La donna è nata per essere vedova : è la sua naturale vocazione , nessuna donna è completa finché il suo compagno non è morto » , sentenzia un dentista innamorato . Una vedova autentica , due finte vedove e un gruppo di ricche vedove abitanti su una Collina delle Vedove in un villaggio rurale dai paesaggi bellissimi in Irlanda nel 1920 , sono al centro della commedia di costume brillante , ben recitata e qualsiasi , poco significativa , che ha segnato il ritorno al lavoro di Mia Farrow dopo la brutta fine del suo matrimonio con Woody Allen . Bersagli della critica di costume : il crudele conformismo e il classismo spietato dell ' epoca , la prepotenza cattiva delle donne sole di mezza età e la possessività matriarcale tanto dannosa per i figli maschi , i ridicoli pregiudizi etici e sociali , le vocazioni al pettegolezzo , alla malignità , gelosia , rivalità e anche alla malvagità . Ma il tono è brioso , il racconto è centrato su una beffa femminile che punirà le vedove bacchettone piene di degnazione , l ' « irlandesità » è vista con ironia affettuosa , l ' intrigo ben condotto che prevede pure sospetti d ' omicidio è spiritoso , i caratteristi sono ben scelti , l ' insieme ha un ' aria polverosa e antiquata non spiacevole . Il soggetto era stato scritto , oltre dieci anni fa , per Maureen O ' Sullivan ; adesso è la figlia dell ' attrice , Mia Farrow , a interpretarvi un ruolo . Farrow non è male , però i suoi trepidi manierismi e le sue timidezze schive risultano deboli al confronto con le altre due attrici , perfette : Joan Plowright , gran gigiona convenzionale , sempre prevedibile eppure sempre irresistibile ; e Natasha Richardson , figlia di Vanessa Redgrave e del regista Tony Richardson , molto bella , molto brava . Tra gli interpreti , è ammirevole jim Broadbent nella parte del dentista innamorato di Mia Farrow : anche in Pallottole su Broadway di Woody Allen recita con tale finezza e sapienza la parte d ' un attore invecchiato insidiato dalla nevrosi e dalla bulimia , che varrebbe la pena di vedere il film soltanto per vedere lui .
Fino alla follia ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
A porte chiuse , in un appartamento parigino soffocante e sovraffollato come un carcere domestico , in sei giorni e sei notti , analisi del legame insopportabile ma inevitabile tra due sorelle . Una delle due , lasciato il marito adultero e i figli , piomba nella casa dove l ' altra vive con l ' amante boxeur ; questi sopporta poco la tormentata e tormentosa sorella dell ' amica , ma ne è pure attratto . Fra litigi , insofferenze , bugie nere , slanci d ' affetto , strette sessuali , false partenze e sequestri di persona , si rivela il rapporto tra le due giovani donne . In passato le sorelle sono state amanti : una vuole dimenticare , l ' altra non può non ricordare ; una vuol ricominciare nuove vite , l ' altra sopravviene ogni volta a far fallire il tentativo . Ma una ha sfruttato l ' altra per diventare pittrice di successo , ha manovrato per farla sposare e levarsela di torno : menzogne , ipocrisie e crudeltà sono reciproche , tutt ' e due non riusciranno mai a cancellare quanto le unisce . Il dramma sarebbe psicologico - passionale , avrebbe l ' ambizione di esplorare le profondità del sentimento sororale , l ' intercambiabilità tra vittima e carnefice , la segreta analogia tra ordine e disordine . Il risultato , pomposo e lambiccato tanto da diventare comico , rimedia con estremismi anche sessuali all ' angustia di mezzi : e testimonia al settimo film una involuzione della regista e coautrice Diane Kurys , 47 anni , ex attrice ( appariva anche nel Casanova di Fellini ) , prediletta dai festival , all ' inizio narratrice sensibile di vicende autobiografiche d ' adolescenza e giovinezza , poi aspirante senza buoni esiti ( Un uomo innamorato con Greta Scacchi e Peter Coyote , 1986; Le strategie del cuore con Isabelle Huppert , 1991 ) a rappresentare il disordine amoroso contemporaneo . Per fortuna le due attrici e l ' attore , che fanno quanto possono , sono belli : in mancanza d ' altro , si può sempre contemplare loro .
Occhi nelle tenebre ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Un thriller classico , con un elemento molto contemporaneo : le reazioni anche assassine che possono sfrenarsi intorno alla pratica dei trapianti ; il sentimento di usurpazione e violazione , di vendetta per il corpo mutilato dalla sottrazione di organi , che può crescere in chi amava il donatore defunto , parallelamente al sentimento di resurrezione e di felice vitalità che invade chi ha ricevuto in dono quegli organi . È il tocco originale del film , che offre pure due presenze apprezzabili . Una è la protagonista Madeleine Stowe , bruna californiana , trentasette anni , che costruisce un personaggio non banale , laconico e asciutto , del tutto privo del patetismo melenso riservato di solito ai portatori di handicap cinematografici o televisivi : un carattere femminile forte , superbo , integro . L ' altra presenza notevole è quella del direttore della fotografia Dante Spinotti , italiano di Tolmezzo , cinquantadue anni , ammirato per la fotografia di La leggenda del santo bevitore di Olmi o di Quartetto Basileus di Carpi , che qui fa un lavoro raffinatissimo sulla visione alterata della protagonista e sulle relative variazioni di luce ma anche sul paesaggio urbano di Chicago , usando nel modo più freddo i toni più caldi dall ' arancio al ruggine . Le premesse del film che mette insieme thriller , cecità , musica , medicina e passioni d ' amore erano allarmanti : una ragazza resa cieca a otto anni dalle botte della mamma cattiva , violinista in un gruppo folk irlandese , sottoposta a trapianto di cornee con esito incerto ( subito dopo l ' operazione , vede le facce alterate come quelle ritratte nei quadri di Francis Bacon , ha una percezione ritardata di quanto guarda e una messa a fuoco davvero imperfetta ) , ossessionata da un assassino , irrisa e poi amata da un poliziotto . Il risultato è invece , miracolosamente , un thriller interessante , ben raccontato , divertente .
Timecop - Indagine dal futuro ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
« Le elezioni si vincono con la tv , basta avere i soldi per comprare gli spazi ... Vincerò : ho il settanta per cento a tutti i sondaggi » , ripete il candidato alla presidenza degli Stati Uniti , un senatore criminale . Prodotto pure da Sam Raimi , il film comincia nello Stato della Georgia nel 1863 ma è forse datato 2004 , si svolge anche nel 1929 del crollo della Borsa di New York ( finanzieri e agenti di cambio rovinati cadono giù dalle finestre dei grattacieli come una pioggia ) nonché nel 1994 . Giocare con il tempo non è certo una novità nel cinema americano , e qui si suppone che sia stata inventata una macchina capace di riportare all ' indietro nel tempo modificando il passato e condizionando il presente ( gli andirivieni temporali avvengono mediante una specie di Batmobile pesante e complessa , oppure attraverso una semplice bolla d ' aria ) . Naturalmente , l ' uomo politico è il cattivo . Il buono è Van Damme , poliziotto del Tempo incaricato di sorvegliare che nessuno abusi a proprio profitto della macchina meravigliosa , e anche personalmente interessato al viaggio a ritroso per modificare , cancellare il momento atroce in cui alcuni delinquenti stuprarono e uccisero la sua amatissima moglie incinta , bruciarono la sua casa . Trappole , politica sporca , botte terribili , esplosioni , incendi : e bisognerà forse riflettere sulla frequenza e violenza con cui il fuoco ( con la sua forza distruttiva , la sua rossa ineluttabilità , le sue fiamme sempre vittoriose ) risulta adesso dominante nei film americani d ' azione , Timecop non è niente di speciale , però è divertente . Van Damme fa le solite cose : picchia , tira calci in faccia , spara , quasi vola nell ' aria , viene tradito e viene pestato quasi a morte , difende una buona causa , fa l ' amore con la moglie a lume di candela , duella anche a coltellate , si presenta nudo e seminudo , trionfa nel lieto fine .
Kika - Un corpo in prestito ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Comico , sessuale , sarcastico , Kika , che per via di contese giudiziarie esce in Italia con un anno di ritardo sul resto d ' Europa , è quasi un ' antologia , un collage o un pastiche del cinema di Almodóvar , quasi una sintesi d ' addio a quel mondo e a quello stile bizzarro , spiritoso , erotico , anarchico e brillante che ha reso celebre e fatto amare nel mondo il regista spagnolo quarantaquattrenne . Appena un po ' stanco , a volte ripetitivo : ma è nel caso la ripetizione di personaggi e avventure così divertenti che ( capita anche con Woody Allen ) li si rincontra sempre con gran piacere . In due giornate travolgenti e assurde si condensano tanti tic di Almodóvar : storie melodrammatiche sincere e ironiche ; donne ardite , sensuali , nevrotiche e allegre ; cieli notturni d ' azzurro profondo con luminose lune da presepio ; passioni e sentimenti tanto abnormi quanto schietti ; colori primari e squillanti , soprattutto il rosso ; trasgressione , peripezie , carnalità , buffoneria . In più , c ' è in Kika l ' ossessione voyeuristica contemporanea della vita guardata anziché vissuta ; c ' è la vanificazione del desiderio e dell ' utopia ; c ' è l ' invadenza televisiva che riduce i destini umani a brandelli d ' informazione sensazionalista . A rappresentare la tv abietta è Victoria Abril , ex psicologa , autrice del teleprogramma « Il peggio della giornata » che mescola notizie raccapriccianti e interviste con vittime o carnefici quotidiani , battezzata Andrea la Sfregiata ( « Caracortada » ) , montata su un ' immensa motocicletta veloce , vestita da Jean - Paul Gaultier , con in testa un casco - telecamera che le permette di riprendere tutto ciò che vive e vede . La cultura tradizionale è invece impersonata da Donna Paquita , una vecchia signora ( è la mamma di Almodòvar ) che conduce stracca un telesalotto letterario , senza neppure fingersi interessata ai libri e ai loro autori , ostentando persino la propria ignoranza e la propria noia : e che ha quindi gran successo . Molto più simpatica , Kika è una truccatrice che attraversa lietamente indenne le più straordinarie avventure . Trucca un morto così bene da riportarlo in vita . Abita con un fotografo che non arriva all ' orgasmo senza le Polaroid scattate durante l ' amore , che la spia da lontano con il teleobiettivo , che porta uno zainetto leopardato e che la ama « al mio modo sporco e silenzioso » . È anche amante del patrigno dell ' amante , uno scrittore americano assassino . Ha una cameriera lesbica che pure la ama ma critica la sua eterosessualità : « Juanita , sei mai stata con un uomo ? » « No , solo con mio fratello , un subnormale , ipersessuato come tutti i subnormali » . Questo fratello , un galeotto ex pornodivo , fugge dalla prigione , piomba in casa , ruba , si getta su Kika e la violenta in uno stupro lunghissimo ( lei , annoiata , lo incita a sbrigarsi , a farla finita ) , frenetico e impossibile da interrompere : neanche la polizia , quando arriva , riesce a tirarlo via dal corpo della donna . Ma nulla doma la vitalità di Kika , sempre pronta a nuove peripezie e compagnie , a nuovi viaggi , a nuove scoperte : e speriamo che così sia anche per Almodóvar .
Può succedere anche a te ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Favola melensa di soldi e d ' amore , commedia di buoni sentimenti , ennesimo tentativo ( come sempre fallito ) di imitare Frank Capra , il film mette in scena un uomo , una ragazza , una donna e una città . L ' uomo è Nicolas Cage , poliziotto di quartiere , gran brava persona piena di risorse e di buon senso , amichevole e soccorrevole verso gli altri soprattutto se sono ragazzi , bambini , vecchi , diseredati . La ragazza è Bridget Fonda , cameriera in un posto per mangiare a poco prezzo , caricata di debiti e perseguitata da un ex marito attore , generosa , simpatica e buona . La donna è Rosie Perez , moglie del poliziotto , una parrucchiera petulante , aggressiva , avida di danaro , arrampicatrice , egocentrica , bisbetica senza qualità . La città è New York , bella e incredibile come nei film di Woody Allen . Trama della favola ? Un giorno il poliziotto squattrinato , non potendo lasciare una mancia alla cameriera , promette di darle metà della vincita alla lotteria , se il biglietto che ha appena comperato per incarico della moglie risulterà vincente . Vince quattro milioni di dollari , e mantiene la promessa : provocando un evento telegiornalistico sensazionale e un felice mutamento nella vita della cameriera , innamorandosi di lei e scatenando il furore della moglie . Per colpa di quest ' ultima , che fa causa e vuole il divorzio , poliziotto e cameriera rimangono senza un soldo : sarà il grande cuore di New York a risarcirli permettendo loro anche di sposarsi in pallone , lassù nell ' alto dei cieli . Nicolas Cage ha un talento speciale per scegliere male i film da interpretare , Bridget Fonda è molto carina : ma , come spesso capita quando i protagonisti sono così buoni e perbene , il personaggio più divertente è la cattiva Rosie Perez , bravissima nel suo ritratto di donna stupida e volgare .
Lisbon Story ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
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Wim Wenders compie nel 1995 cinquant ' anni . S ' è sposato nel 1993 per la terza volta con Donata Schmidt , assistente operatore che in Lisbon Story ha fatto la segretaria di edizione , ragazza cattolica religiosissima . Va diventando sempre più religioso . La bellezza , le emozioni , lo spaesamento e la malinconia dei suoi film , il suo stile cristallizzato e seducente , la sua capacità di fondere romanticismo tedesco e road movie americano , di mescolare poesia , umorismo e profondità , di guardare il mondo con il distacco dell ' investigatore e l ' avidità dell ' innamorato , gli hanno conquistato un gran pubblico internazionale soprattutto di ragazzi . Adesso è un poco cambiato : resta uno dei rari registi che rifletta e teorizzi sul proprio mestiere e sull ' arte del vedere , sulle immagini e su come esse vengano create e consumate nelle società contemporanee , ma questi pensieri assumono spesso il tono didattico , ansioso e sentenzioso , d ' una crisi espressiva . A questo punto il produttore portoghese Paulo Branco propone a Wenders un film su Lisbona , finanziato anche dall ' amministrazione della città meravigliosa . Lui accetta . Anziché un documentario , fa una parabola autoindulgente di quasi due ore , in parte bella , in parte lambiccata , sfilacciata e pesante : sulla situazione del cinema che compie cent ' anni e sulla nostalgia per la cine - innocenza perduta ; sullo stato delle immagini tanto amate ma adesso tanto spesso prostituite e orribili ; sui generi della narrazione per immagini ( road movie , documentario , poliziesco , musicale , farsesco , diaristico ) e sui suoi linguaggi ( muto , sonoro , bianco e nero , colore , video ) ; sulle nuove generazioni e sull ' elettronica che trasforma anche i bambini in cineasti . Non è un film difficile : si può conoscerlo meglio anche leggendone la sceneggiatura pubblicata da Ubulibri a cura di Mario Sesti . I concetti danno corpo a una storia . Richiamato con urgenza dall ' amico regista Friedrich Monroe ( stesso nome e stesso interprete , Patrick Bauchau , di Lo stato delle cose ) , il tecnico del suono Philip Winter ( stesso nome e stesso interprete , Rúdiger Vogler , di Fino alla fine del mondo e Così lontano , così vicino ) si mette in macchina , arriva a Lisbona ; l ' amico è scomparso , restano la città bellissima e i suoi suoni da vedere e registrare , gangsters e bambini da incontrare , una cantante affascinante da amare sinché il regista non riappare . Citazioni di Pessoa , epifania aggraziata e spiritosa di Manoel de Oliveira . Lisbon Story si apre e si chiude con un saluto a Fellini che se n ' è andato , « Ciao Federico » : può essere l ' espressione d ' un rimpianto o un ' allusione al protofilm di crisi d ' un regista , 8 e 1/2 . Speriamo che non sia un addio al cinema .
Prêt-à-porter ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
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Prêt - à - porter , scritto , prodotto e diretto da Robert Altman , non è bello né brutto : è glamour . È divertente . È il sogno dei Vip - maniaci e dei giornali fatto film . È due ore e dieci minuti di sfilate di moda e di modelle a Parigi , di facce famose , abiti importabili , isterismi eleganti , amori comici , modesti cinismi , chiacchiere , atrocità , rivalità lussuose , chiasso , cretinate , gioielli , shopping compulsivo , odii stupidi . Dolce vita anni Novanta , Beautiful a Parigi , commedia umana , irrisione del consumismo , analisi dell ' apparenza scambiata per sostanza , condanna dei media frenetici , esaltazione del corpo , parodia del vuoto contemporaneo , voyeurismo critico ? Non esageriamo . I significati sono pochi e ovvii : non s ' aspettava certo Altman per deplorare la vanità delle vanità né per predicare un ritorno alla sobrietà ragionevole . Le macchiette sono molte . I momenti pubblicitari sono più che un sospetto . La satira è impossibile , o zoppa : come prendere in giro lo spettacolo parigino , già in sé volutamente autocaricaturale , delle sfilate di moda ? Ma il film un po ' stancante nell ' insieme è ricco , brillante : una farsa con mille cose da guardare e tanti visi da riconoscere , un divertimento , una vacanza . Lo stile di Altman è come sempre frammentato ( a volte sfilacciato ) . La narrazione orizzontale destrutturata , complessa e sinuosa , segue coralmente numerosi personaggi in varie storie intrecciate : niente psicologie , soltanto comportamenti . All ' inizio Marcello Mastroianni in colbacco contempla il profumo Poison ( Veleno ) nella vetrina d ' un negozio Dior , entra , compra due bruttissime cravatte identiche : ma siamo a Mosca , sulla Piazza Rossa . Dal Cremlino alla Tour Eiffel : Mastroianni , italiano divenuto sarto in Russia , misterioso ladro di valige e di vestiti altrui , è un personaggio - guida attraverso l ' ambiente tossico delle sfilate parigine . Lui siede nella limousine nera accanto a Jean - Pierre Cassel , autorità della moda che si strozza mangiando un tramezzino , che viene creduto vittima d ' assassinio dai poliziotti Michel Blanc e Jean Rochefort , che non viene pianto dalla moglie Sophia Loren e viene rimpianto dall ' amante stilista Anouk Aimée : quest ' ultima ha i suoi guai , senza dirle nulla il figlio Rupert Everett ( sposato con una modella nera e amante della sorella gemella della moglie ) ha venduto l ' azienda al miliardario texano fabbricante di stivali Lyle Lovett . È Mastroianni a rincontrare Sophia Loren , che trentacinque anni prima era sua moglie e che gli ripete un antico spogliarello ( alla seconda calza nera , lui s ' addormenta russando ) . È Chiara Mastroianni l ' assistente del secondo personaggio - guida , la giornalista televisiva Kim Basinger , bionda , scema e bella , le cui interviste permettono d ' incontrare Cher e Belafonte , Lauren Bacall e Stephen Rea , tanti stilisti . Intanto il compratore di Chicago Danny Aiello e la sua donna Teri Garr s ' abbandonano alle proprie perversioni : lei acquista intere boutiques , lui si veste da donna in tailleur Chanel rosa . Intanto i giornalisti Julia Roberts e Tim Robbins , rimasti senza valigie , si chiudono nell ' unica camera d ' albergo disponibile e fanno l ' amore , sospendendo brevemente solo per scrivere articoli copiati dal telegiornale . Nel frattempo ... La storia infinita termina con una sfilata di modelle nude . Se l ' immagine volesse simboleggiare una condanna degli orpelli , una scelta di rigore , sarebbe tardiva , illusoria : da un pezzo a Parigi le modelle sfilano nude , e nessuno rinuncia a nulla .