StampaPeriodica ,
Una
delle
affermazioni
che
più
urtano
in
questi
tempi
taluni
individui
sensibili
alla
correttezza
del
linguaggio
costituzionale
e
giuridico
,
è
la
definizione
di
Stato
fascista
che
è
invalsa
ufficialmente
nelle
sfere
governative
;
e
non
si
può
negare
che
in
realtà
tale
definizione
non
contenga
in
sé
l
'
errore
fondamentale
di
attribuire
allo
Stato
la
funzione
non
di
rappresentare
,
o
meglio
di
essere
la
organizzazione
politica
di
tutta
la
collettività
,
bensì
di
rappresentare
e
di
essere
un
partito
vittorioso
,
fattosi
dominatore
su
tutti
gli
altri
,
e
che
nell
'
esercizio
di
tale
dominio
intende
imporre
i
suoi
criteri
,
i
suoi
postulati
,
i
suoi
metodi
.
Anche
non
si
può
negare
che
la
definizione
di
Stato
fascista
,
e
magari
la
semplice
affermazione
di
esso
,
è
in
contrasto
coi
principii
essenziali
del
diritto
pubblico
moderno
,
secondo
i
quali
i
partiti
sono
nello
Stato
,
ma
non
sono
mai
lo
Stato
,
ed
hanno
e
devono
avere
al
contrario
dinnanzi
allo
Stato
una
posizione
di
assoluta
uguaglianza
;
donde
l
'
obbligo
del
partito
o
dei
partiti
vittoriosi
,
che
abbiano
cioè
conquistato
il
potere
,
di
non
governare
come
partito
o
come
partiti
,
bensì
come
espressione
di
tutto
il
popolo
,
serbando
assoluta
imparzialità
nell
'
amministrazione
non
soltanto
in
riguardo
alle
persone
,
ma
pure
agli
organismi
in
cui
tali
persone
si
riuniscono
per
perseguire
determinati
fini
politici
anche
in
contrasto
col
governo
del
momento
.
Forse
però
se
non
ci
fossero
dei
fatti
per
sé
gravi
indubbiamente
,
quale
specialmente
l
'
esistenza
e
il
funzionamento
,
di
fianco
al
Consiglio
dei
ministri
,
di
un
Supremo
Consiglio
fascista
che
sembra
troppo
spesso
essere
il
governo
vero
l
'
uso
e
financo
la
ostentazione
della
espressione
Stato
fascista
sarebbe
più
che
altro
una
questione
di
convenienza
,
su
cui
si
potrebbe
sorpassare
.
Non
possiamo
infatti
dimenticare
che
altre
espressioni
analoghe
hanno
avuto
ed
hanno
tuttora
corso
;
invochiamo
noi
difatti
lo
Stato
cristiano
;
e
dopo
lo
Stato
cristiano
e
prima
dello
Stato
fascista
abbiamo
avuto
lo
Stato
liberale
,
lo
Stato
democratico
senza
contare
il
rischio
corso
di
avere
uno
Stato
socialista
e
forse
comunista
;
certo
queste
formule
non
hanno
mai
avuto
l
'
imperiosità
quasi
esclusivista
che
ha
l
'
espressione
inaugurata
dal
fascismo
;
ma
d
'
altra
parte
è
d
'
uopo
riconoscere
che
se
il
fascismo
vuole
che
lo
Stato
sia
e
si
affermi
oggi
fascista
,
ciò
è
in
quanto
essenza
politica
del
fascismo
è
proprio
una
rivendicazione
dello
Stato
nella
sua
assoluta
supremazia
fino
alla
negazione
della
sua
neutralità
di
fronte
ai
partiti
,
e
fino
alla
proclamazione
del
suo
diritto
e
del
suo
dovere
di
difendersi
,
ed
al
bisogno
di
offendere
.
Vada
dunque
per
lo
Stato
fascista
;
e
non
formalizziamocene
troppo
;
badiamo
alla
sostanza
più
che
alle
parole
,
teniamo
conto
delle
circostanze
storiche
e
psicologiche
che
hanno
creato
in
Italia
la
situazione
odierna
,
e
preoccupiamoci
piuttosto
di
vedere
e
di
sapere
se
lo
Stato
fascista
,
al
pari
di
uno
Stato
cristiano
,
di
uno
Stato
liberale
,
di
uno
Stato
democratico
,
ed
a
differenza
di
uno
Stato
socialista
o
comunista
imperniantesi
sulla
dittatura
di
una
classe
,
possa
e
voglia
essere
uno
Stato
di
diritto
,
e
cioè
uno
Stato
che
garantisca
la
parità
dei
cittadini
,
la
incolumità
della
loro
vita
e
dei
loro
beni
materiali
e
spirituali
,
e
in
specie
della
libertà
rettamente
intesa
,
si
capisce
.
Or
qui
la
questione
si
riduce
a
termini
semplici
,
che
non
è
tuttavia
inopportuno
ricordare
.
La
libertà
in
atto
non
esiste
(
esiste
potenzialmente
)
come
elemento
assoluto
della
vita
civile
;
essa
è
in
atto
un
elemento
relativo
,
in
quanto
ha
bisogno
di
essere
definita
e
fissata
dalle
leggi
;
si
può
ammettere
che
il
cittadino
rinunci
a
fare
molte
cose
,
e
che
lo
Stato
gli
imponga
,
nell
'
interesse
comune
,
tali
rinuncie
;
ma
attraverso
il
diritto
scritto
,
che
sarà
tanto
più
perfetto
quanto
più
potrà
avvicinarsi
al
diritto
ideale
,
o
meglio
all
'
idea
-
diritto
;
ma
ammettere
non
si
può
che
le
rinuncie
,
le
restrizioni
,
le
imposizioni
non
siano
codificate
,
cioè
precostituite
e
rese
note
al
cittadino
,
ed
uguali
per
tutti
;
questo
è
chiaro
;
fuori
di
un
tale
principio
non
esistono
che
l
'
arbitrio
,
la
sopraffazione
,
la
tirannide
;
ed
è
quindi
aperta
la
via
alla
ribellione
.
Leggi
dunque
,
quali
esse
siano
;
ma
leggi
generali
,
leggi
che
prevedano
e
regolino
i
fatti
sociali
,
e
che
si
applichino
senza
considerazione
di
individui
,
di
classi
,
di
partiti
,
di
interessi
.
Questo
e
solo
questo
è
lo
Stato
civile
,
e
può
allora
essere
uno
Stato
di
diritto
,
sia
esso
e
voglia
chiamarsi
Stato
cristiano
,
fascista
,
liberale
,
democratico
,
socialista
,
ecc
.
Ma
chi
farà
le
leggi
?
Ecco
l
'
altra
fondamentale
questione
intorno
a
cui
è
maturata
tutta
la
evoluzione
politica
del
mondo
in
ogni
età
.
Teoricamente
,
poiché
la
esigenza
prima
della
società
,
anzi
la
condizione
imprescindibile
della
sua
esistenza
,
e
in
certo
modo
il
suo
vero
fine
,
è
l
'
ordine
,
non
v
'
è
motivo
di
escludere
che
si
diano
stadii
di
civiltà
(
certo
si
son
dati
)
nei
quali
l
'
ordine
dipende
dalla
potestà
di
un
solo
,
re
o
non
re
;
ma
sarebbe
un
regresso
inconcepibile
e
ad
ogni
modo
ingiustificabile
,
che
si
negasse
la
partecipazione
del
popolo
,
cioè
della
collettività
,
alla
legiferazione
attraverso
organi
rappresentativi
;
la
sovranità
popolare
è
un
errore
e
una
menzogna
se
si
intende
come
una
astrazione
non
vincolata
alle
necessità
dell
'
ordine
sociale
;
ma
è
una
conquista
sacrosanta
se
esprima
il
diritto
del
popolo
di
darsi
,
mediante
istituti
ed
uomini
liberamente
scelti
(
poco
importano
alla
tesi
il
come
e
il
quando
)
le
forme
e
le
garanzie
dell
'
ordine
stesso
;
in
altre
parole
:
la
sovranità
popolare
è
un
'
arma
pericolosa
se
la
società
dovesse
servirsene
per
il
suicidio
,
ma
è
un
'
arma
legittima
se
la
società
sappia
servirsene
per
la
propria
difesa
e
tutela
.
Leggi
dunque
,
ripetiamo
;
leggi
emananti
dalla
volontà
popolare
organizzata
in
modo
che
possa
e
debba
esprimersi
in
conformità
delle
esigenze
dell
'
ordine
sociale
;
ma
non
basta
:
leggi
che
siano
applicate
ed
eseguite
e
fatte
valere
esclusivamente
da
organi
dello
Stato
imparziali
e
inaccessibili
alle
utilità
dei
singoli
o
delle
fazioni
.
Lo
Stato
di
diritto
pertanto
,
sia
cristiano
,
fascista
,
liberale
,
socialista
,
democratico
,
ecc
.
,
non
potrà
mai
realizzarsi
secondo
i
postulati
della
più
elementare
civiltà
,
se
non
abbia
un
corpo
di
funzionari
amministrativi
,
una
magistratura
,
una
polizia
,
un
esercito
,
aperti
a
tutti
i
cittadini
degni
,
dipendenti
esclusivamente
dallo
Stato
e
dai
suo
poteri
politici
,
sottratti
nonché
al
dominio
,
alle
influenze
di
partiti
,
di
fazioni
,
di
sette
più
o
meno
occulte
,
ed
operanti
essi
medesimi
nell
'
ambito
di
leggi
ben
definite
.
Se
questo
lo
Stato
fascista
vorrà
e
saprà
darci
come
esito
finale
della
sua
conquista
,
poco
importerà
che
si
chiami
così
;
sia
pure
lo
Stato
fascista
,
purché
sia
prima
di
tutto
,
e
sopratutto
,
e
solamente
lo
Stato
.