Narrativa ,
I
Nel
millenovecento
,
Remigio
Selmi
aveva
venti
anni
;
ed
era
aiuto
applicato
alla
stazione
di
Campiglia
.
Da
parecchio
tempo
stava
in
discordia
con
il
padre
e
non
sapeva
che
al
suo
piede
bucato
da
una
bulletta
delle
scarpe
era
ormai
venuta
anche
la
cancrena
.
Invece
credeva
che
stesse
meglio
;
senza
sospettare
che
,
se
non
gliene
facevano
sapere
niente
,
volevano
tenerlo
lontano
da
casa
più
che
fosse
possibile
.
Ma
una
sera
ricevette
una
cartolina
dal
chirurgo
che
lo
curava
;
nella
quale
era
scritto
che
la
malattia
non
dava
più
da
sperare
.
La
fece
leggere
al
capostazione
;
ed
ebbe
il
permesso
di
partire
subito
,
con
il
diretto
che
era
per
passare
.
Arrivò
alla
Casuccia
la
notte
:
tre
miglia
da
Siena
,
fuor
di
Porta
Romana
;
e
,
trovato
l
'
uscio
aperto
,
entrò
nella
camera
del
padre
senza
che
prima
nessuno
lo
vedesse
.
Giacomo
era
desto
e
appoggiato
a
quattro
guanciali
;
mentre
due
delle
assalariate
,
Gegia
e
Dinda
,
gli
sostenevano
le
braccia
lungo
la
coperta
,
attente
a
mettergliele
in
un
altro
modo
quando
non
poteva
stare
più
nella
stessa
positura
.
Sopra
il
canterano
,
una
lucernina
di
ottone
;
con
tutti
e
quattro
i
beccucci
accesi
.
Remigio
salì
in
ginocchio
sul
letto
.
Ma
Giacomo
,
che
aveva
la
testa
ciondoloni
sul
petto
e
gli
occhi
chiusi
,
non
se
ne
accorse
né
meno
.
Allora
,
gli
chiese
:
"
Non
mi
riconosci
?
"
Dinda
disse
sottovoce
:
"
Lo
lasci
stare
,
padroncino
!
Soffre
troppo
e
non
le
può
rispondere
.
"
"
Mi
risponderà
,
spero
.
"
"
Ha
fatto
male
ad
entrare
senza
avvertire
.
"
Ma
Remigio
non
badò
a
quel
rimprovero
;
e
disse
,
sebbene
sapesse
che
non
gli
credevano
:
"
Vorrei
che
mi
riconoscesse
.
"
Giacomo
alzò
,
a
poco
a
poco
,
faticosamente
,
il
volto
;
e
guardò
il
figlio
ma
non
se
ne
fece
caso
:
le
sue
labbra
si
erano
affloscite
e
screpolate
,
deformando
la
bocca
;
gli
occhi
non
erano
più
neri
;
ma
,
con
le
sclerotiche
gialle
e
segose
,
le
pupille
parevano
vizze
.
Le
mani
,
che
le
due
donne
avevano
lasciato
,
appoggiate
dalla
parte
del
dorso
e
aperte
,
cercavano
di
chiudersi
senza
riuscirci
.
Remigio
,
perché
non
lo
brontolasse
di
essergli
andato
così
vicino
,
gli
chiese
un
'
altra
volta
,
pur
non
avendone
più
voglia
,
per
quell
'
indifferenza
che
,
a
rivederlo
,
gli
era
tornata
:
"
Non
mi
riconosci
?
"
Il
malato
,
come
se
avesse
voluto
fargli
capire
che
non
gliene
importava
nulla
,
rispose
:
"
Non
ti
devo
riconoscere
?
Non
sei
Remigio
?
"
E
ricominciò
subito
a
gridare
.
Allora
,
le
due
donne
lo
voltarono
di
fianco
,
strascinandolo
in
proda
.
"
Quanto
soffro
!
Così
non
posso
stare
!
Alzate
le
coperte
!
"
In
quel
mentre
entrò
Luigia
,
la
sua
seconda
moglie
:
prima
,
si
era
fermata
ad
ascoltare
il
figliastro
;
e
,
senza
salutarlo
,
ficcò
le
mani
sotto
le
lenzuola
per
tenerle
alzate
.
"
Mettetemi
le
gambe
fuori
del
letto
!
"
"
Ti
farà
freddo
.
"
"
Non
importa
:
obbeditemi
.
"
Allora
,
Gegia
e
Dinda
gli
cavarono
le
gambe
fuori
del
letto
,
con
i
due
piedi
gonfi
e
fasciati
che
avevano
un
esasperante
e
triste
odore
d
'
iodoformio
.
Quell
'
odore
toccò
l
'
animo
di
Remigio
.
Luigia
esclamò
:
"
Poveretto
!
Tu
,
Remigio
,
non
hai
visto
le
sue
gambe
sfasciate
!
"
Gegia
fece
un
gesto
di
orrore
;
Dinda
si
asciugò
gli
occhi
.
Allora
,
Remigio
appoggiò
la
testa
ai
ferri
del
letto
e
stette
zitto
;
mentre
quel
che
facevano
dinanzi
a
lui
gli
pareva
di
vederlo
da
tanto
tempo
.
Giacomo
era
abbastanza
ricco
.
Nato
da
un
fattore
,
che
gli
aveva
lasciato
circa
ventimila
lire
,
era
riuscito
a
triplicarle
.
Mortagli
la
moglie
,
madre
di
Remigio
,
prese
con
sé
una
ragazza
di
campagna
facendola
passare
per
serva
.
Poi
,
per
mettere
in
pace
i
pettegolezzi
,
sposò
Luigia
,
che
allora
era
una
zitella
piuttosto
matura
:
doveva
ereditare
un
poderetto
ed
era
stata
la
sarta
della
prima
moglie
.
Prese
anche
,
perché
gli
avrebbe
fatto
comodo
,
la
figlia
d
'
una
sua
nipote
:
aveva
,
allora
,
dodici
anni
e
si
chiamava
Ilda
.
La
sera
stessa
del
matrimonio
,
Luigia
si
raccomandò
a
Remigio
di
volerle
bene
e
di
dirle
tutta
la
verità
delle
chiacchiere
che
si
facevano
;
e
il
figliastro
le
confermò
i
sospetti
su
Giulia
.
Ella
pianse
e
si
fece
promettere
da
Giacomo
che
l
'
avrebbe
mandata
via
;
ma
,
invece
,
dopo
pochi
mesi
,
Giulia
prese
sempre
di
più
il
sopravvento
;
e
Giacomo
si
divise
di
letto
dalla
moglie
.
Ma
come
poteva
piacergli
quella
ragazza
?
Magra
e
gialla
,
quasi
rifinita
;
con
i
denti
guasti
e
lunghi
;
un
'
aria
stupida
e
gli
occhi
del
colore
delle
frutta
marce
.
E
,
a
venti
anni
,
già
vecchia
e
logorata
.
Erano
più
di
sette
anni
che
Remigio
la
sopportava
;
ma
,
sempre
di
più
,
la
sua
avversione
cresceva
;
e
,
d
'
altra
parte
,
l
'
odio
di
Giulia
faceva
altrettanto
;
perciò
quasi
tutti
i
giorni
,
Giacomo
e
Remigio
questionavano
.
Alla
fine
,
il
figlio
dovette
andarsene
;
e
,
dopo
aver
patita
anche
la
fame
,
era
riescito
ad
avere
quel
piccolo
impiego
.
Tali
cose
,
con
la
sonnolenza
e
la
stanchezza
,
gli
ritornavano
a
memoria
,
rapidamente
;
mentre
pareva
che
il
moribondo
non
lo
vedesse
né
meno
.
Allora
,
si
scostò
dal
letto
;
e
si
mise
a
sedere
nell
'
ombra
che
faceva
una
scatola
vuota
accanto
alla
lucernina
.
Una
grande
tristezza
lo
invase
,
sentendo
confusamente
quanta
ambiguità
gli
era
attorno
;
e
come
,
tra
qualche
giorno
soltanto
,
egli
si
sarebbe
trovato
a
contrasti
violenti
e
insoliti
.
Infatti
,
Giacomo
aveva
promesso
a
Giulia
di
lasciarle
tutta
la
parte
del
patrimonio
che
la
legge
avrebbe
consentito
di
togliere
al
figlio
.
La
ragazza
,
quand
'
egli
senza
rimedio
peggiorò
della
gamba
,
portò
via
,
aiutata
dalla
zia
,
quanto
le
fu
possibile
:
lenzuola
che
non
erano
state
adoprate
mai
,
strumenti
agricoli
,
il
letto
dove
avrebbe
dovuto
dormire
Remigio
,
le
posate
,
i
gioielli
della
prima
moglie
,
i
vestiti
;
e
vendé
perfino
tre
botti
piene
.
Luigia
,
che
s
'
avvedeva
soltanto
in
parte
di
queste
cose
senza
avere
mai
il
coraggio
di
verificare
i
suoi
sospetti
,
anche
per
paura
del
testamento
,
seguitava
a
non
dirne
parola
,
obbedendo
anzi
a
Giulia
;
specie
quando
il
suo
dolore
sincero
le
fece
perdere
la
testa
.
Remigio
,
sentendosi
straziare
,
e
vergognandosi
di
non
saper
far
niente
,
si
alzò
;
riuscendo
abbastanza
ad
essere
calmo
,
perché
voleva
comportarsi
come
se
tra
lui
e
suo
padre
non
fosse
accaduto
mai
niente
.
E
,
non
avendo
incontrato
Giulia
,
ne
provò
quasi
piacere
;
quantunque
indovinasse
che
ella
stessa
non
aveva
voluto
farsi
vedere
.
Egli
aveva
gli
occhi
di
un
castagno
chiarissimo
e
limpido
,
che
non
somigliava
a
nessun
altro
,
quasi
sbiadito
;
qualche
volta
,
pareva
che
tremassero
e
si
accendessero
come
quelli
dei
conigli
.
I
baffi
,
meno
biondi
dei
capelli
,
d
'
un
colore
bruciato
,
erano
attaccati
con
le
punte
alle
guance
;
il
mento
un
poco
tondo
e
forato
nel
mezzo
.
Il
suo
viso
,
quasi
sempre
rassegnato
,
era
ora
doventato
febbrile
.
Non
stava
più
a
capo
basso
,
e
gli
sussultavano
i
muscoli
della
mandibola
.
Si
riavvicinò
al
capezzale
,
e
disse
al
padre
:
"
Tornerò
domattina
.
"
Gegia
rispose
,
in
modo
molto
significativo
,
a
cui
egli
non
fece
caso
:
"
Lo
assistiamo
noi
.
"
Giacomo
,
guardatolo
appena
,
gli
disse
,
come
se
non
ce
lo
volesse
:
"
Addio
!
"
Remigio
,
allora
,
rientrò
in
città
,
e
dormì
ad
un
albergo
.
Perché
il
padre
,
prima
di
morire
,
non
voleva
riconciliarsi
?
Si
domandò
se
avrebbe
dovuto
farglielo
dire
da
Luigia
;
ma
non
osò
,
per
timidezza
e
per
paura
che
il
padre
,
invece
d
'
avere
questo
sentimento
,
gli
rispondesse
magari
qualche
parola
che
gli
sarebbe
restata
sempre
a
mente
.
Il
giorno
dopo
,
le
donne
chiamarono
il
prete
:
un
giovane
muscoloso
,
bruciato
dal
sole
,
con
gli
occhiali
turchini
e
la
tonaca
troppo
stretta
per
il
suo
grasso
.
E
,
siccome
il
malato
,
quantunque
lo
conoscesse
e
fosse
religioso
,
non
voleva
farlo
passare
,
Remigio
si
provò
a
persuaderlo
.
Ma
,
fino
alla
sera
,
non
volle
confessarsi
.
Gli
sembrava
di
allontanare
la
morte
,
se
non
desse
retta
a
nessuno
;
e
voleva
morire
senza
lasciarsi
vincere
.
Così
,
fino
all
'
ultimo
,
non
aveva
voluto
chiamare
il
medico
;
e
,
ora
,
lo
curavano
per
forza
,
troppo
tardi
;
contro
la
sua
volontà
.
La
cancrena
gli
si
spargeva
nel
sangue
,
ma
si
ostinava
a
ritenersi
più
forte
di
essa
;
con
una
fiducia
,
quasi
superstiziosa
,
soltanto
in
se
medesimo
.
E
troppo
sdegno
aveva
sentito
contro
Remigio
;
perché
,
proprio
in
punto
di
morte
,
si
disponesse
a
mostrarglisi
grato
d
'
essere
tornato
appositamente
alla
Casuccia
!
Del
resto
il
suo
cervello
si
alterava
con
il
male
,
e
il
suo
discernimento
si
faceva
indeterminabile
.
Intanto
venne
il
chirurgo
Umberto
Bianconi
;
uno
dei
più
reputati
a
Siena
,
ma
non
valeva
gran
che
:
aveva
fatto
carriera
presto
,
perché
suo
padre
insegnava
all
'
università
.
Piccolo
e
magro
,
una
barbetta
castagna
,
brutta
,
quasi
cappuccinesca
,
con
gli
occhi
neri
,
dov
'
era
un
sorriso
di
astuzia
,
da
scimmia
,
un
poco
miopi
,
mai
fermi
,
quand
'
egli
parlava
si
baloccava
a
lisciare
con
l
'
unghia
d
'
un
pollice
quella
dell
'
altro
;
e
non
guardando
mai
in
viso
,
ma
sempre
intorno
.
Maligno
e
maldicente
,
anche
senza
ragione
,
a
motivo
della
sua
falsa
gentilezza
,
s
'
era
fatto
nome
di
buono
e
di
modesto
;
e
faceva
pagare
tali
conti
che
gli
procuravano
un
rispetto
sempre
maggiore
.
Quando
c
'
era
un
moribondo
abbastanza
ricco
,
magari
come
Giacomo
,
non
aveva
nessuno
scrupolo
a
raddoppiare
le
visite
;
ordinando
rimedi
che
non
servivano
a
niente
.
Sapeva
che
il
disgraziato
doveva
morire
;
ma
egli
mostrava
di
sperare
sempre
,
proponendo
cure
costosissime
,
chiamando
a
consulto
altri
medici
con
i
quali
fingeva
le
più
coscienziose
preoccupazioni
.
Aveva
avvertito
Remigio
perché
a
Siena
quasi
tutti
sapevano
quale
pasticcio
era
in
casa
di
Giacomo
;
e
non
voleva
trovarsi
a
qualche
responsabilità
.
E
perché
,
dovendosi
far
pagare
il
conto
da
lui
,
voleva
renderglisi
simpatico
.
Si
tolse
il
pastrano
turchino
,
con
il
bavero
di
velluto
,
mettendo
dentro
una
delle
tasche
i
guanti
di
pelle
,
foderati
di
lana
,
prima
di
consegnarlo
a
Dinda
;
che
l
'
attaccò
.
Dietro
di
lui
,
entrò
Giulia
;
e
,
siccome
s
'
era
sfogata
tutta
la
notte
e
la
mattina
con
la
zia
contro
Remigio
,
studiando
come
doveva
fare
,
riescì
a
comportarsi
come
se
Remigio
non
ci
fosse
stato
.
Messasi
un
grembiule
bianco
,
da
infermiera
,
aprì
subito
,
con
una
chiavettina
che
teneva
in
tasca
,
la
cassetta
degli
strumenti
chirurgici
;
poi
,
mentre
il
Bianconi
tastava
il
polso
al
malato
,
vuotò
un
fiasco
di
lisoformio
dentro
una
catinella
.
Si
fermò
un
poco
,
con
le
mani
su
i
fianchi
,
perché
Giacomo
la
cercava
con
gli
occhi
fino
da
quando
era
entrata
;
poi
,
mise
in
fila
,
sopra
un
tavolincino
,
i
rotoletti
delle
fasce
accanto
alla
garza
e
alla
bacinella
.
Luigia
cominciò
a
sfasciare
i
piedi
tenuti
fermi
da
Gegia
e
da
Dinda
.
Poi
,
il
Bianconi
sollevò
,
con
una
pinzetta
,
l
'
ultima
strisciolina
attaccata
alla
pelle
.
Le
dita
s
'
erano
gonfiate
fino
a
scoppiare
,
aprendosi
;
mentre
il
rimanente
delle
gambe
erano
magrissime
,
senza
più
carne
.
Il
Bianconi
si
voltò
a
dietro
,
e
disse
a
Remigio
:
"
Venga
a
vedere
.
Qui
,
ho
tagliato
;
cercando
d
'
impedire
che
il
male
si
propagasse
.
Ma
l
'
infezione
era
già
troppo
dentro
.
"
Poi
medicò
e
rifasciò
;
aiutato
sempre
da
Giulia
.
Remigio
,
accompagnandolo
fino
al
cancello
della
strada
,
gli
chiese
:
"
Quanto
potrà
vivere
?
"
Il
chirurgo
,
guardando
un
cipresso
per
non
far
vedere
il
sorriso
che
gli
era
spuntato
su
le
labbra
,
rispose
:
"
Fino
a
domattina
,
forse
.
"
Quando
il
giovane
rientrò
nella
camera
,
le
due
assalariate
e
Luigia
mettevano
il
malato
in
un
'
altra
positura
.
Giulia
,
rinchiusi
i
ferri
dentro
la
cassetta
e
giunta
a
metà
della
stanza
accanto
,
disse
a
Dinda
che
veniva
dalla
cucina
con
un
recipiente
d
'
acqua
calda
:
"
Io
voglio
che
il
padrone
parli
in
faccia
a
due
testimoni
.
Se
muore
senza
che
sia
qui
il
notaio
?
"
Fatta
questa
domanda
,
ch
'
era
piuttosto
una
riflessione
,
tornò
lesta
in
camera
e
vociò
con
un
'
aria
risoluta
e
indispettita
;
senza
né
meno
avvicinarsi
al
letto
:
"
Vuol
chiamare
due
persone
,
perché
non
mi
sia
negato
quel
che
mi
si
spetta
?
"
Giacomo
,
dopo
un
urlo
che
fece
capire
quanto
fosse
atroce
il
suo
spasimo
,
le
rispose
:
"
Io
farò
testamento
.
Chiama
il
notaio
per
stasera
.
Il
Pollastri
:
lo
sai
.
"
Allora
,
ella
,
data
prima
un
'
occhiata
arrogante
alle
tre
donne
,
gli
sorrise
;
poi
uscì
.
Ma
il
Pollastri
era
a
fare
un
altro
testamento
;
parecchie
miglia
distante
dalla
città
;
e
fino
al
giorno
dopo
,
forse
,
non
sarebbe
tornato
:
Giulia
l
'
attese
invano
,
fino
a
buio
,
seduta
sopra
una
seggiola
,
morsicandosi
le
labbra
.
La
mattina
dopo
,
Giacomo
era
già
in
agonia
;
e
quando
tentava
di
dire
qualche
parola
,
nessuno
lo
intendeva
.
Da
tutte
e
due
le
finestre
aperte
,
l
'
aria
odorosa
della
primavera
entrava
nella
camera
.
Le
anatre
schiamazzavano
,
sguazzando
nel
fango
del
fontone
;
e
le
galline
,
che
nessuno
s
'
era
ricordato
di
governare
,
crocchiolavano
forte
.
Un
lungo
suono
di
campane
scivolava
per
il
cielo
;
da
Siena
alta
,
giù
verso
la
Val
d
'
Arbia
.
Un
mucchio
enorme
di
nuvolette
rosee
si
radunò
sopra
i
pioppi
della
Tressa
,
come
richiamato
da
quel
suono
.
Passavano
i
barrocci
e
le
diligenze
.
Giacomo
aveva
gli
occhi
chiusi
,
con
le
palpebre
quasi
trasparenti
e
violacee
;
dalla
bocca
mezzo
aperta
,
respirava
affannando
e
interrompendosi
quando
il
rantolo
gli
chiudeva
la
gola
.
Le
narici
doventavano
sottili
e
ceree
.
Allora
,
gli
dettero
un
tubo
di
ossigeno
.
Remigio
sorreggeva
il
cannello
di
gomma
;
da
cui
il
gasse
esciva
con
un
sibilo
sottile
;
e
il
morente
protendeva
le
labbra
,
si
scoteva
e
inghiottiva
.
Una
volta
sola
,
aprì
la
bocca
:
la
lingua
e
il
palato
erano
chiazzati
di
rosso
scuro
.
Luigia
disse
:
"
Ha
arsione
.
Guarda
che
asciuttore
!
"
Gli
accostarono
alla
bocca
un
bicchiere
,
credendo
che
potesse
bevere
;
ma
gli
rovesciarono
l
'
acqua
giù
per
la
barba
e
la
camicia
.
Remigio
avvolse
a
un
fuscello
un
poco
di
cotone
idrofilo
bagnato
e
glielo
mise
su
la
lingua
.
Il
morente
lo
strinse
;
come
per
succhiarlo
.
Poi
il
respiro
doventò
più
grave
e
più
rado
,
le
mani
gli
si
gonfiarono
;
si
scosse
,
lamentandosi
.
Mentre
le
donne
piangevano
,
guardandosi
l
'
una
con
l
'
altra
,
entrò
Giulia
;
ma
,
fermatasi
su
la
soglia
e
capito
che
non
c
'
era
più
tempo
,
escì
come
il
vento
.
Remigio
,
andato
dagli
assalariati
,
che
non
conosceva
né
meno
,
a
dire
che
smettessero
di
caricare
un
carro
di
letame
,
perché
non
facessero
chiasso
,
tornò
in
punta
di
piedi
.
Ilda
lo
guardò
fisso
,
con
le
lagrime
che
le
scappavano
dalle
palpebre
bionde
come
l
'
oro
.
Allora
,
chinata
la
faccia
,
si
avviò
verso
la
camera
;
ma
Giulia
,
che
non
se
lo
aspettava
,
attraversò
accanto
:
non
era
più
vestita
da
casa
;
e
dal
cappello
le
dondolavano
un
mazzetto
di
rosine
tutte
volte
in
giù
.
Remigio
,
presala
per
un
braccio
,
la
fece
camminare
all
'
indietro
fino
alle
scale
;
e
ve
la
spinse
.
Poi
,
tremando
tutto
,
ma
dominandosi
,
con
le
mani
entro
le
tasche
della
giubba
,
andò
nella
camera
.
Un
cero
,
cadendo
,
s
'
era
rotto
.
E
siccome
non
poteva
più
stare
infilato
nel
ferro
del
candeliere
di
legno
,
lo
legò
con
uno
spago
alla
spalliera
del
letto
.
Il
cadavere
era
doventato
,
come
improvvisamente
,
d
'
un
giallo
spaventevole
;
e
gli
sparsero
sopra
,
dopo
avergli
messo
un
vestito
,
che
Giacomo
non
aveva
mai
voluto
rinnovare
,
pochi
fiori
di
campo
,
portati
da
Dinda
,
la
moglie
di
Picciòlo
.
II
Remigio
,
svegliandosi
,
sentì
ch
'
era
sudato
.
Un
senso
di
scontento
,
quasi
di
rimpianto
,
gli
invadeva
l
'
anima
;
e
,
ricordandosi
,
come
un
peso
improvviso
,
che
suo
padre
era
stato
sotterrato
la
sera
innanzi
,
richiuse
gli
occhi
;
credendo
di
poter
dormire
ancora
.
Ma
,
sbadigliato
due
o
tre
volte
,
andò
ad
aprire
la
finestra
.
Lontano
,
dalla
Montagnola
,
bubbolava
;
e
le
nuvolette
primaverili
attraversavano
il
cielo
come
se
sobbalzassero
.
Il
ciliegio
,
dinanzi
alla
finestra
,
aveva
messo
le
foglie
;
e
i
tralci
delle
viti
,
le
gemme
.
I
grani
,
d
'
un
pallore
quasi
doloroso
,
luccicavano
;
perché
la
notte
era
piovuto
.
Tutte
queste
cose
le
aveva
viste
anche
i
giorni
innanzi
;
ma
,
quella
mattina
,
capì
che
gli
sarebbero
piaciute
per
la
prima
volta
;
e
che
doveva
amarle
,
perché
non
c
'
era
altro
per
lui
.
Vestitosi
in
fretta
,
scese
le
scale
;
evitando
di
parlare
con
quelli
di
casa
;
e
si
trovò
con
Berto
.
Il
saluto
dell
'
assalariato
gli
destò
simpatia
per
tutti
gli
altri
;
e
,
perché
si
sentiva
arrossire
d
'
essere
ormai
il
padrone
,
non
gli
rispose
.
L
'
assalariato
,
credendo
che
fosse
per
superbia
,
gli
voltò
le
spalle
;
e
se
n
'
andò
nel
campo
,
fischiettando
.
Quando
fu
in
fondo
allo
stradone
,
tra
i
due
filari
delle
viti
più
belle
di
tutte
le
altre
,
si
fermò
;
e
,
guardando
Remigio
sorrise
di
scherno
;
poi
,
prese
lungo
una
fossacciola
.
Berto
era
curioso
di
conoscere
come
Remigio
si
sarebbe
comportato
e
avrebbe
fatto
;
sapendo
che
non
s
'
intendeva
di
agricoltura
;
e
che
,
secondo
le
voci
di
tutti
,
purtroppo
vere
,
si
trovava
senza
denaro
e
con
parecchi
debiti
del
padre
.
Intanto
,
Berto
e
gli
altri
due
assalariati
avevano
capito
che
potevano
non
obbedirgli
;
perché
egli
,
dovendosi
rimettere
ai
loro
pareri
,
a
meno
che
non
avesse
preso
un
fattore
,
non
avrebbe
potuto
né
meno
rimproverarli
.
Così
,
le
prime
volte
che
egli
aprì
bocca
per
arrischiare
qualche
osservazione
,
gli
risposero
,
ridendogli
in
viso
,
che
sarebbe
stato
impossibile
fare
differente
da
come
avevano
fatto
.
Stando
su
l
'
aia
,
dove
mancava
poco
che
non
sdrucciolasse
per
via
della
pàtina
di
fango
e
dell
'
erba
spuntata
tra
mattone
e
mattone
,
vide
Tordo
uscire
dalla
stalla
;
e
gli
disse
:
"
Bisogna
dare
subito
lo
zolfo
alle
viti
.
"
"
Ma
che
le
pare
!
È
presto
.
Ci
vorranno
altri
quindici
giorni
;
e
poi
,
è
bene
aspettare
che
il
tempo
si
rimetta
.
Del
resto
,
io
faccio
come
lei
vuole
;
ma
senta
pure
anche
gli
altri
,
e
vedrà
che
le
dico
bene
.
"
"
Dove
sei
stato
ora
?
"
"
Dove
sono
stato
?
A
governare
i
bovi
.
O
non
lo
capisce
da
sé
?
"
"
Non
avevi
ancora
finito
?
"
Tordo
non
gli
rispose
più
;
ma
chiamò
la
moglie
;
e
le
chiese
se
gli
aveva
fatto
abbrustolire
il
pane
.
Gegia
,
che
aveva
ascoltato
le
parole
di
Remigio
,
rispose
da
dentro
casa
:
"
Che
ti
affatichi
tanto
tempo
nella
stalla
?
Diranno
che
perdi
tempo
.
Facevi
meglio
a
venir
prima
a
mangiare
.
"
"
Stai
zitta
!
"
Remigio
,
che
lo
aveva
seguito
con
lo
sguardo
,
arrossì
un
'
altra
volta
e
non
ebbe
il
coraggio
di
dire
altro
;
anzi
,
pensò
che
era
bene
aspettare
qualche
giorno
sperando
che
avrebbe
potuto
scegliere
uno
degli
assalariati
per
fidarsene
.
E
tornò
in
casa
.
In
cucina
,
c
'
erano
,
a
prendere
il
caffè
,
Ilda
e
la
matrigna
;
e
quando
entrò
,
abbassarono
gli
occhi
entro
la
tazza
.
La
matrigna
disse
a
Ilda
,
picchiandole
il
cucchiaino
sopra
una
spalla
:
"
Spicciati
;
c
'
è
da
fare
.
"
Egli
allora
sentì
il
bisogno
di
dire
qualche
cosa
,
che
facesse
piacere
a
loro
;
preso
da
un
desiderio
di
tranquillità
.
Ilda
,
asciugandosi
le
mani
,
perché
aveva
già
lavata
la
sua
tazza
,
gli
sorrise
e
andò
via
.
Luigia
gli
disse
:
"
Quando
credi
di
sistemare
bene
tra
noi
?
"
Egli
alzò
la
voce
,
ma
sempre
con
dolcezza
:
"
A
pena
che
sarà
possibile
,
ho
detto
.
"
"
Ma
quando
?
Mi
pare
che
tu
non
ci
pensi
.
"
"
Ho
dato
l
'
incarico
,
ieri
sera
,
al
notaio
Pollastri
di
parlare
con
il
suo
avvocato
;
che
io
non
so
né
meno
chi
è
!
"
Luigia
non
rispose
.
Allora
,
Remigio
la
rimproverò
:
"
Perché
vuol
tenermelo
nascosto
?
Le
cose
si
faranno
sempre
più
lunghe
.
"
La
matrigna
,
debole
e
sospettosa
,
gli
dette
un
'
occhiata
;
che
gli
fece
capire
come
ne
sapeva
più
di
lui
e
chi
sa
con
quali
precauzioni
si
faceva
aiutare
anche
dai
parenti
.
Egli
,
che
voleva
comportarsi
lealmente
con
lei
,
e
riteneva
inutile
ricorrere
agli
avvocati
e
ai
notai
,
provò
una
delusione
cattiva
.
Infatti
,
gli
dispiaceva
a
essere
trattato
con
una
diffidenza
maliziosa
;
della
quale
non
c
'
era
bisogno
.
A
quale
scopo
,
poi
?
Non
era
disposto
ad
accomodarsi
nel
miglior
modo
possibile
con
lei
;
tenendola
in
casa
,
anche
se
la
legge
gli
consentisse
di
mandarla
via
?
E
,
quantunque
fosse
abituato
a
non
essere
né
amato
né
rispettato
,
gli
rincresceva
,
proprio
ora
quando
avrebbe
voluto
non
provare
nessun
odio
,
a
non
sentirsi
sicuro
in
mezzo
agli
altri
.
Riflettendo
a
queste
cose
,
guardò
le
mani
della
matrigna
;
e
,
senza
alzare
gli
occhi
al
suo
viso
,
e
senza
più
parlare
,
se
n
'
andò
.
Attraversando
il
salotto
,
rivide
il
ghiro
imbalsamato
,
quel
ghiro
che
suo
padre
aveva
tenuto
due
anni
dentro
una
gabbia
;
rivide
anche
gli
uccelli
.
Uno
specchio
antico
,
screpolato
,
in
una
cornice
la
cui
indoratura
s
'
era
scrostata
e
rotta
,
li
rifletteva
,
ed
egli
,
allora
,
si
mise
a
guardarli
nello
specchio
.
Girò
gli
occhi
per
tutta
la
stanza
:
era
rimasta
quasi
nuova
,
e
si
ricordò
bene
di
quando
il
pittore
l
'
aveva
rifatta
;
gli
parve
perfino
di
riavere
nel
naso
l
'
odore
della
calce
spenta
dentro
i
secchi
di
latta
.
Quelle
righe
rosse
,
che
in
tutti
e
quattro
gli
angoli
s
'
intrecciavano
con
svolazzi
ripiegati
,
e
d
'
un
altro
colore
,
gli
parvero
come
staccate
da
tutta
la
parete
e
animate
d
'
una
vita
propria
.
In
camera
,
i
cassetti
erano
ancora
chiusi
con
le
chiavi
che
egli
non
aveva
;
e
non
sapeva
né
meno
quel
che
contenessero
.
Il
letto
stava
di
traverso
alla
stanza
;
i
campanelli
elettrici
pendevano
con
i
fili
attorcigliati
.
Aprì
l
'
uscio
della
stanza
accanto
,
dove
era
morto
Giacomo
;
e
stette
un
poco
a
respirare
l
'
odore
rimastovi
:
il
letto
alto
era
stato
rifatto
,
e
sopra
non
vi
restava
nessun
segno
del
cadavere
.
Il
sole
,
entrando
dalla
finestra
aperta
,
gli
fece
venire
un
brivido
che
lo
scosse
nel
cuore
.
Il
pavimento
,
ancora
umido
di
aceto
aromatico
e
di
acido
fenico
,
pareva
che
non
potesse
più
prosciugarsi
.
Qualche
ragnatela
s
'
era
stesa
fra
i
travicelli
;
e
il
tralcio
di
una
rosa
rampichina
veniva
sul
davanzale
della
finestra
.
A
un
tratto
,
l
'
altro
uscio
della
stanza
si
aprì
;
e
Luigia
,
in
punta
di
piedi
,
senza
lasciare
il
croccino
,
sporse
la
testa
e
le
spalle
;
ma
,
veduto
il
figliastro
,
tornò
indietro
e
richiuse
.
Perché
,
invece
,
non
era
entrata
?
III
All
'
ora
del
pranzo
,
Luigia
mandò
Ilda
a
chiamarlo
.
Mangiarono
la
minestra
quasi
senza
parlarsi
;
evitando
d
'
irritarsi
subito
.
Anzi
,
Remigio
fu
sinceramente
pieno
di
garbo
.
Ma
la
matrigna
sospirava
,
e
s
'
occupava
più
d
'
Ilda
che
di
lui
.
Dopo
il
lesso
,
egli
chiese
:
"
Non
c
'
è
altro
?
"
Ella
rispose
:
"
Quanti
denari
ti
ritrovi
?
Se
tu
vuoi
,
c
'
è
rimasto
,
d
'
una
settimana
fa
,
un
pezzetto
di
parmigiano
:
l
'
avevo
messo
da
parte
io
.
"
"
Me
lo
dia
.
"
Ella
fece
scostare
Ilda
dalla
tavola
,
mandandole
in
dietro
la
sedia
;
e
,
senza
alzarsi
da
sedere
,
aprì
il
cassetto
;
poi
,
siccome
il
suo
braccio
non
arrivava
a
frugarci
,
disse
:
"
Guardaci
da
te
!
"
Il
formaggio
,
una
fettuccia
dura
accanto
alla
crosta
nera
,
era
doventato
verde
e
asciutto
,
come
quello
che
si
mette
nelle
trappole
dei
topi
;
ma
egli
lo
mangiò
lo
stesso
.
Luigia
,
guardatolo
un
poco
,
gli
chiese
:
"
Perché
non
andiamo
insieme
dal
notaio
Pollastri
?
"
"
Lasci
che
prima
venga
a
fare
l
'inventario."
"
Io
ho
fretta
soltanto
allo
scopo
di
fare
le
cose
bene
in
regola
;
e
in
modo
che
fra
me
e
te
non
ci
sia
mai
niente
da
ridire
.
"
Egli
s
'
impazientì
:
"
Ho
capito
!
Ho
capito
!
Ed
io
voglio
fare
lo
stesso
.
"
Ma
ella
cominciò
a
lagrimare
,
guardandolo
fisso
;
con
gli
occhi
spalancati
.
Egli
abbassò
la
testa
,
per
dire
:
"
Mi
pare
impossibile
che
della
mia
povera
mamma
non
ci
sia
rimasto
né
meno
un
anello
!
E
pure
mi
pare
che
mio
padre
non
avesse
dato
niente
a
lei
,
di
quelle
cose
!
"
"
No
;
non
voleva
né
meno
che
toccassi
il
cassetto
.
Mi
regalò
una
catena
d
'
oro
quando
ci
sposammo
;
ma
la
comprò
proprio
allora
,
a
posta
;
e
,
poi
,
non
ho
avuto
altro
.
"
"
E
dove
è
sparita
,
dunque
,
la
roba
?
Vuol
dire
che
è
stata
rubata
.
"
"
Chi
vuoi
che
te
l
'
abbia
rubata
?
È
impossibile
.
"
"
Giulia
,
forse
.
"
Ma
la
matrigna
alzò
la
voce
;
e
gli
disse
:
"
Io
non
ne
so
niente
:
bada
di
non
comprometterti
.
"
"
Allora
,
che
cosa
ne
pensa
?
Crede
che
l
'
abbia
venduta
lui
?
"
"
Ah
,
no
,
di
certo
!
Tuo
padre
non
l
'
ha
venduta
.
"
Remigio
perdeva
sempre
di
più
la
pazienza
,
e
batté
i
pugni
sul
dorso
della
sedia
.
Ella
gli
disse
:
"
Non
c
'
è
bisogno
che
tu
t
'
inquieti
.
Quando
fai
così
,
non
ci
si
parla
più
con
te
.
"
"
E
con
lei
ci
si
parla
,
forse
?
Mi
pare
,
scusi
se
glielo
dico
,
che
non
capisca
niente
!
"
"
Ah
,
già
,
io
non
ho
capito
mai
niente
!
"
Egli
sbuffò
e
si
mise
a
camminare
su
e
giù
per
la
stanza
,
deciso
a
offenderla
di
più
;
ma
ella
,
fatto
il
nodo
al
suo
tovagliolo
,
escì
.
La
cugina
,
voltandogli
sempre
le
spalle
,
lavava
i
piatti
;
e
,
intanto
,
stava
ad
ascoltare
.
Che
poteva
ricavare
dai
discorsi
di
una
donna
a
quel
modo
?
IV
Giulia
,
la
notte
innanzi
che
Giacomo
morisse
,
buttatasi
vestita
sul
letto
,
non
aveva
dormito
.
Tendeva
l
'
orecchio
ad
ogni
rumore
della
strada
e
ad
ogni
tramestio
della
casa
;
ma
la
rabbia
la
sfiniva
sempre
di
più
,
e
la
mattina
non
aveva
forza
di
reggersi
in
piedi
.
Allora
,
rinfrescatosi
il
viso
con
l
'
acqua
,
andò
ad
assicurarsi
da
sé
che
il
moribondo
ormai
non
avrebbe
potuto
più
dire
niente
al
notaio
;
anche
se
fosse
venuto
prima
dell
'
alba
.
Tornò
nella
sua
camera
,
si
racconciò
alla
meglio
il
vestito
che
sul
letto
le
si
era
spiegazzato
;
e
pensò
di
correre
subito
a
farsi
consigliare
da
qualcuno
.
Scacciata
da
Remigio
,
andò
in
casa
della
zia
;
e
,
con
lei
,
dall
'
avvocato
Renzo
Boschini
;
che
ambedue
conoscevano
da
prima
,
per
un
'
altra
faccenda
.
E
scelsero
bene
;
perché
il
Boschini
non
sentiva
scrupoli
;
o
,
per
lo
meno
,
li
sapeva
quietare
.
Quando
gli
riesciva
,
si
faceva
pagare
prima
;
e
poi
i
clienti
dovevano
rimettere
la
causa
nelle
mani
di
un
altro
,
perché
era
difficile
che
egli
non
si
adoprasse
ad
imbrogliarla
anche
di
più
;
accordandosi
magari
con
i
suoi
avversari
di
tribunale
.
Dagli
altri
avvocati
non
solo
era
tollerato
,
ma
scusato
;
perché
a
vincere
una
causa
sostenuta
da
lui
non
ci
voleva
gran
talento
;
quando
avessero
pensato
d
'
offrirgli
,
senza
averne
l
'
aria
,
una
parte
dei
loro
guadagni
.
Tutto
consisteva
nel
farlo
con
decenza
e
con
dignità
;
o
con
qualche
pretesto
raffinato
,
che
era
un
capolavoro
di
malizia
e
di
cultura
legale
.
E
,
poi
,
ridevano
di
lui
e
di
come
si
lasciava
adoprare
.
Le
due
donne
lo
trovarono
,
per
l
'
appunto
,
nella
stanza
d
'
ingresso
dello
studio
;
mentre
accendeva
una
sigaretta
alla
pipa
del
suo
scrivano
;
un
vecchio
sudicio
che
portava
il
mantello
anche
d
'
estate
,
con
i
baffi
sempre
sporchi
di
saliva
e
di
tabacco
.
Il
Boschini
le
guardò
,
come
soleva
,
alzando
la
fronte
;
dove
stavano
appiccicati
due
riccioli
neri
:
pareva
che
i
suoi
occhi
sgusciassero
dietro
gli
occhiali
.
Fosca
,
la
zia
di
Giulia
,
una
donna
che
aveva
partorito
dieci
figliuoli
,
gongosi
o
tisici
,
soffriva
di
male
al
cuore
;
e
,
avendo
salito
in
fretta
le
scale
,
per
tener
dietro
alla
nipote
,
si
reggeva
una
mano
su
la
bocca
,
perché
si
sentiva
scoppiare
;
e
avrebbe
voluto
appoggiarsi
a
una
sedia
.
Ma
sedie
,
all
'
infuori
di
quella
dove
stava
il
vecchio
scrivano
,
non
ce
ne
erano
.
Da
un
rettangolo
sul
muro
,
meno
polveroso
e
meno
sudicio
,
si
capiva
che
ci
doveva
essere
stato
,
qualche
volta
,
un
canapè
.
Giulia
aveva
da
vero
un
poco
di
febbre
,
e
le
era
venuta
una
bolla
sotto
il
labbro
.
L
'
avvocato
Boschini
fece
passare
le
due
donne
in
un
'
altra
stanza
;
e
,
informatosi
con
poche
parole
,
all
'
incirca
,
di
quel
che
si
trattava
,
disse
,
disfacendo
tra
le
dita
la
sigaretta
insalivata
:
"
Se
non
c
'
è
testamento
in
suo
favore
,
è
impossibile
ottenere
niente
;
a
meno
che
"
proseguì
,
invogliato
di
fare
una
causa
come
non
gli
capitava
più
da
qualche
tempo
"
ella
non
porti
qui
due
testimoni
che
possano
dire
,
per
esempio
,
che
il
signor
Giacomo
Selmi
,
prima
di
morire
,
un
dato
giorno
,
ha
dichiarato
in
faccia
a
loro
di
essere
debitore
verso
di
lei
di
una
certa
somma
prestata
,
e
che
ha
obbligato
a
pagarla
il
suo
erede
...
come
si
chiama
?
"
"
Remigio
!
"
Egli
si
rivolgeva
sempre
a
Giulia
,
e
mai
a
Fosca
;
che
,
del
resto
,
s
'
era
distratta
pensando
:
"
Anche
gli
avvocati
,
con
noi
poveri
,
si
comportano
come
tutti
gli
altri
.
Questo
non
ci
dà
né
meno
da
sedere
!
"
.
Ma
il
Boschini
,
dopo
aver
suggerito
questo
mezzo
,
deliziandosi
a
vedere
se
l
'
avrebbe
preso
subito
,
continuò
:
"
Ci
sono
o
no
questi
due
testimoni
?
Ci
pensi
bene
,
perché
bisogna
portare
cose
concrete
e
non
chiacchiere
.
Altrimenti
,
lei
mi
farebbe
compromettere
per
una
causa
non
giusta
del
tutto
;
che
io
mi
rifiuterei
di
fare
.
Perché
,
sopra
ogni
cosa
,
devono
stare
la
verità
e
la
giustizia
.
"
E
con
le
mani
pareva
che
volesse
collocare
la
verità
e
la
giustizia
sopra
qualche
piedistallo
.
"
Che
forse
io
faccio
l
'
avvocato
per
quel
pezzo
di
pane
che
me
ne
può
venire
?
"
Giulia
,
quasi
inebriata
del
suggerimento
,
sorrise
:
"
I
due
testimoni
ci
sono
.
"
Ella
rispose
così
,
pur
sentendo
,
quasi
immediatamente
,
che
non
avrebbe
più
potuto
tornare
a
dietro
;
ma
l
'
avvocato
non
le
dette
tempo
a
pentirsene
;
e
le
chiese
:
"
Si
ricorda
come
si
chiamano
o
me
lo
vuol
dire
domani
a
mente
più
riposata
?
"
"
Domani
,
domani
!
"
"
Bene
!
Si
vede
che
lei
non
farà
questa
causa
per
avidità
.
E
...
quanti
sono
stati
i
denari
prestati
da
lei
al
signor
Selmi
?
Badi
che
la
somma
sia
verosimile
,
perché
se
anche
gli
avesse
prestato
,
poniamo
il
caso
,
ventimila
lire
,
il
giudice
,
per
quanto
fosse
vero
,
potrebbe
sospettare
.
Bisogna
che
questa
somma
sia
molto
più
piccola
.
Se
ne
ricorda
?
Egli
voleva
far
le
cose
con
una
certa
saggezza
e
non
esagerare
troppo
.
Giulia
si
trovava
impacciata
;
ma
credette
che
,
a
non
rispondere
subito
,
l
'
avvocato
avrebbe
voluto
forse
non
prendere
più
la
causa
.
Poi
,
a
passare
da
bugiarda
in
quel
momento
,
non
ci
sarebbe
stato
più
rimedio
.
Soltanto
un
'
altra
bugia
la
toglieva
d
'
imbarazzo
.
E
,
perciò
,
disse
:
"
Siccome
non
tengo
conto
di
cento
lire
più
o
cento
lire
meno
,
sono
nel
giusto
se
mi
faccio
restituire
tremila
lire
.
"
"
Bene
.
È
una
somma
conveniente
.
Ed
altri
crediti
non
potrebbe
vantarli
?
Per
esempio
,
le
ha
pagato
sempre
il
salario
?
Mi
sembra
che
,
se
ella
gli
ha
dovuto
prestare
tremila
lire
,
il
signor
Selmi
non
avrà
sempre
potuto
essere
puntuale
a
pagare
lei
!
"
Ella
,
rifletté
un
poco
e
disse
:
"
Mi
promise
trenta
lire
al
mese
,
e
non
ho
mai
riscosso
niente
.
"
"
Quanto
tempo
è
?
"
Giulia
rifletté
più
a
lungo
;
e
rispose
:
"
Sei
anni
.
"
"
Non
potremo
chiederne
che
cinque
.
La
legge
non
ne
consente
di
più
.
E
cinque
anni
,
se
non
sbaglio
,
importano
mille
e
ottocento
lire
,
che
con
le
altre
arrivano
a
quattromila
e
ottocento
.
Ossia
,
possiamo
dire
,
cinquemila
.
E
siccome
è
probabile
che
dobbiamo
venire
a
una
transazione
,
perché
bisogna
prepararsi
anche
al
peggio
,
è
prudente
,
direi
,
chiederne
ottomila
!
"
Quando
le
due
donne
uscirono
dallo
studio
,
tremavano
dalla
gioia
.
Anche
l
'
avvocato
si
sentiva
meglio
,
più
allegro
,
quasi
faceto
e
soddisfatto
;
intelligente
.
Del
resto
,
dovutosi
pochi
mesi
prima
separare
dalla
moglie
infedele
,
e
presa
in
casa
una
giovane
di
cui
era
innamoratissimo
,
provava
simpatia
anche
per
Giulia
;
e
a
lui
non
importava
molto
accertarsi
se
Giulia
mentisse
interamente
o
a
mezzo
:
durante
la
causa
,
se
avesse
avuto
ragione
Remigio
,
la
verità
sarebbe
venuta
a
galla
da
sé
.
E
questa
,
scusando
la
coscienza
con
il
trovarsi
messa
su
dall
'
avvocato
,
che
sapeva
meglio
di
lei
quel
che
doveva
essere
deciso
,
non
esitò
più
.
Pigliare
con
le
buone
Remigio
era
impossibile
;
e
,
se
non
andava
fino
in
fondo
,
avrebbe
avuto
il
danno
e
le
beffe
.
Bisognava
che
gli
rendesse
pane
per
focaccia
!
E
tra
Fosca
e
Giulia
,
i
due
testimoni
furono
pescati
il
giorno
stesso
:
il
primo
un
tipografo
,
amico
di
Fosca
;
che
,
per
l
'
appunto
,
tanto
per
fare
una
passeggiata
in
campagna
,
era
stato
a
trovare
per
conto
di
lei
il
Selmi
;
e
ci
si
era
trattenuto
a
tenergli
compagnia
.
L
'
altro
,
Chiocciolino
,
un
sensale
,
mezzo
epilettico
,
che
aveva
questionato
a
morte
con
Giacomo
per
una
bazzecola
;
pretendendo
,
come
ripicco
,
di
avanzare
il
pagamento
di
due
maiali
.
Era
anche
riuscito
,
durante
la
malattia
,
a
ficcarsi
in
camera
a
minacciarlo
;
e
l
'
avevano
dovuto
riportare
fino
in
fondo
alle
scale
.
Il
tipografo
Corradino
Crestai
,
soprannominato
Ciambella
,
era
alto
quasi
due
metri
,
magro
e
sempre
giallo
,
con
due
occhi
che
sembravano
di
piombo
;
con
le
dita
delle
mani
così
affilate
che
si
vedeva
la
forma
degli
ossi
.
Si
prestò
a
far
da
testimonio
,
perché
gli
pareva
ingiusto
che
Giulia
restasse
senza
né
meno
un
soldo
dopo
aver
avuto
buona
ragione
a
sperare
di
essere
l
'
erede
di
quasi
tutto
.
Il
sensale
era
pieno
d
'
un
odio
cieco
:
dopo
averne
inventate
di
tutte
,
anche
sul
conto
della
moglie
di
Giacomo
,
tanto
per
vendicarsi
,
ora
gli
capitava
proprio
l
'
occasione
di
beffare
Giacomo
morto
;
quasi
avesse
potuto
obbligarlo
a
sborsare
di
tasca
quelle
ottomila
lire
.
E
,
intanto
,
anch
'
egli
fece
causa
a
Remigio
,
per
essere
pagato
dei
due
maiali
,
ormai
famosi
tra
i
mercanti
di
Siena
:
dugento
lire
sole
,
del
resto
!
Ma
,
a
quel
tempo
,
non
erano
poche
.
Il
Selmi
era
morto
senza
lasciare
amici
.
Il
suo
carattere
aspro
e
cupo
gli
aveva
dato
fama
di
cattivo
;
ed
egli
,
sapendolo
,
s
'
era
allontanato
sempre
di
più
anche
dagli
amici
.
Quasi
tutti
i
mercanti
e
i
contadini
,
che
s
'
informavano
della
malattia
,
perché
era
molto
conosciuto
,
accolsero
la
notizia
della
morte
quasi
con
soddisfazione
;
come
se
l
'
avesse
meritata
.
E
tutti
rivolsero
il
malanimo
e
la
curiosità
contro
Remigio
;
trovando
così
il
modo
di
vendicarsi
con
lui
del
padre
.
C
'
era
una
certa
voglia
di
sapere
quali
persone
egli
avrebbe
avvicinato
,
quali
amici
avrebbe
scelto
;
e
se
lascerebbe
l
'
impiego
per
fare
l
'
agricoltore
.
V
Parecchi
conti
,
più
o
meno
veri
ed
esatti
,
giunsero
in
una
settimana
alla
Casuccia
:
il
fabbro
avanzava
tre
annate
,
il
carraio
due
,
il
droghiere
aveva
da
riscuotere
ottocento
lire
,
il
farmacista
settecento
,
il
dottor
Bianconi
novecento
;
altri
medici
,
chiamati
a
consulto
,
cento
;
poi
,
c
'
era
da
pagare
la
cera
del
trasporto
funebre
,
la
cassa
,
il
prete
,
il
marmista
per
la
pietra
sepolcrale
:
in
tutto
tremila
lire
,
da
aggiungersi
alle
ottocento
dei
diritti
di
successione
.
Anche
Remigio
andò
da
un
avvocato
;
perché
gli
pareva
che
il
Pollastri
avesse
un
modo
di
fare
tutt
'
altro
che
fidato
.
Al
ginnasio
,
aveva
conosciuto
uno
studente
del
terzo
anno
di
liceo
;
e
poi
s
'
erano
rivisti
per
la
strada
.
Questo
suo
amico
,
al
quale
egli
non
aveva
più
parlato
da
anni
,
era
l
'
avvocato
Mino
Neretti
.
Remigio
sperava
di
spendere
meno
che
da
un
altro
,
e
di
essere
consigliato
bene
.
Tuttavia
,
la
prima
volta
che
gli
riparlò
,
tremava
e
non
riesciva
a
spiegarsi
;
arrossendo
e
arrabbiandosi
.
Il
Neretti
lo
guardò
,
ridendo
e
battendogli
una
mano
sopra
una
spalla
:
bastò
questo
perché
Remigio
sentisse
per
lui
un
'
amicizia
capace
di
tutto
.
Allora
l
'
avvocato
,
accorgendosene
con
piacere
,
lo
fece
passare
dentro
la
sua
stanza
;
e
,
dettogli
che
si
mettesse
a
sedere
,
picchiettando
con
la
costola
di
un
piccolo
codice
rosso
sopra
la
scrivania
tutta
seminata
di
fogli
e
di
libri
aperti
,
lasciati
l
'
uno
addosso
all
'
altro
,
lo
rimproverò
:
"
Dovevi
venire
subito
da
me
,
e
non
andare
dal
notaio
;
e
,
poi
,
dal
notaio
Pollastri
!
Quello
è
un
imbroglione
che
ti
mangerà
ogni
cosa
.
"
Remigio
,
spaventato
,
sentì
come
addentarsi
fino
al
cuore
.
"
Se
tu
vuoi
che
io
mi
occupi
delle
tue
faccende
,
prima
liberati
dal
Pollastri
;
e
lascia
parlare
me
alla
tua
matrigna
.
Se
credi
,
le
scrivo
subito
una
lettera
;
per
invitarla
a
venire
qui
.
Vi
accomodo
io
!
Ma
,
piuttosto
,
c
'
è
un
'
altra
cosa
molto
più
grave
...
Tu
,
forse
,
ancora
non
la
sai
;
ma
è
bene
che
t
'avverta."
Il
Neretti
smise
di
picchiettare
con
il
codice
;
e
,
riponendolo
nel
punto
più
sgombro
della
scrivania
,
proseguì
:
"
Giulia
,
quella
ragazza
che
teneva
in
casa
tuo
padre
,
ti
fa
causa
.
"
Il
giovane
,
impallidendo
,
si
alzò
di
scatto
:
"
Mi
fa
causa
?
"
E
tentò
sorridere
,
per
essergli
simpatico
e
per
mostrarsi
fiducioso
di
lui
:
"
Come
può
farmela
?
"
Il
Neretti
,
burlandosi
dei
modi
di
Remigio
,
vedendolo
così
esaltato
e
nello
stesso
tempo
smarrito
,
aggiunse
con
un
dispiacere
sincero
,
perché
era
buono
:
"
Dice
che
avanza
da
te
ottomila
lire
.
"
Remigio
rimase
così
sottosopra
,
che
non
capì
più
niente
.
L
'
avvocato
,
lasciando
prima
che
quell
'
emozione
diminuisse
,
lo
richiamò
in
sé
minacciandolo
;
anche
con
lo
scopo
di
conoscere
,
per
sua
curiosità
,
se
aveva
ragione
o
torto
:
"
Le
deve
avere
,
sì
o
no
?
"
"
Se
le
dovesse
avere
,
gliele
darei
.
E
come
l
'
hai
saputo
?
"
Il
Neretti
batté
il
pugno
su
la
scrivania
,
come
se
non
gl
'
importasse
né
meno
di
sfondarla
:
"
Di
questo
non
te
ne
devi
occupare
.
"
Ma
,
per
attenuare
l
'
effetto
che
gli
vedeva
anche
nel
viso
,
aggiunse
:
"
Ho
visto
la
domanda
per
ottenere
il
gratuito
patrocinio
,
che
fa
il
suo
avvocato
,
il
Boschini
.
"
"
E
allora
?
"
"
Allora
,
aspetteremo
;
e
noi
ci
opporremo
.
Vedremo
le
ragioni
che
portano
!
Sei
sicuro
che
tuo
padre
non
ha
fatto
testamento
?
"
Il
giovane
si
mise
una
mano
sul
cuore
palpitante
;
e
disse
,
provando
un
certo
piacere
:
"
Ormai
,
ne
sono
sicuro
!
Il
Pollastri
me
lo
avrebbe
detto
.
"
L
'
avvocato
,
appoggiandosi
alla
poltrona
,
di
traverso
,
e
arricciandosi
i
baffetti
,
stette
un
poco
a
pensare
;
poi
,
disse
:
"
Non
capisco
perché
anche
un
sensale
ti
faccia
causa
per
dugento
lire
.
"
"
A
me
?
"
Il
Neretti
,
arrabbiandosi
,
gridò
:
"
A
me
,
forse
?
Non
sei
tu
Remigio
Selmi
,
erede
del
fu
Giacomo
?
"
E
fece
una
sghignazzata
.
Remigio
,
mortificato
rispose
:
"
Sì
,
sono
io
.
"
L
'
avvocato
,
allora
,
sorrise
:
ingenuo
fino
a
quel
punto
non
lo
avrebbe
creduto
mai
.
Ma
si
propose
di
aiutarlo
il
meglio
che
fosse
possibile
.
"
L
'
avvocato
di
questo
sensale
è
lo
Sforzi
.
"
"
E
come
faccio
io
a
trovare
questi
denari
?
T
'
ho
detto
,
appena
entrato
,
che
mi
sono
arrivate
tremila
lire
di
conti
da
pagare
...
E
,
poi
,
ci
sarà
la
successione
!
"
"
Eh
,
non
ti
spaventare
!
Oggi
parlo
io
con
il
direttore
del
Banco
di
Roma
;
e
ti
faccio
dare
quel
che
ti
occorre
.
Fai
una
cambiale
...
Per
esempio
,
se
ti
ci
vogliono
tremila
lire
,
tu
devi
fare
,
invece
,
una
cambiale
di
tremilasettecento
;
così
,
fra
tre
mesi
,
alla
prima
scadenza
,
hai
già
il
denaro
per
scontarne
il
quinto
;
aggiungendovi
,
di
tasca
tua
,
una
sciocchezza
;
quaranta
lire
,
mi
pare
,
più
lo
sconto
...
Hai
fatto
mai
le
cambiali
?
"
"No."
"
Allora
te
lo
insegnerò
io
.
Il
mio
giovane
di
studio
ti
ci
metterà
la
firma
,
che
ci
vuole
per
la
banca
.
"
E
,
poi
,
dopo
averlo
guardato
,
aggiunse
:
"
Si
vede
che
ancora
non
hai
mai
vissuto
.
Bada
però
,
che
con
le
cambiali
ci
vuole
giudizio
!
E
io
mi
presto
a
fartele
fare
soltanto
a
patto
che
tu
badi
ai
tuoi
interessi
e
che
tu
non
sciatti
il
denaro
.
Ora
,
vattene
;
e
torna
domani
;
e
bada
di
tenermi
informato
di
ogni
cosa
,
e
di
non
fare
niente
senza
il
mio
consiglio
,
perché
cercheranno
d
'imbrogliarti."
Gli
dette
la
mano
,
e
lo
sospinse
verso
la
porta
foderata
di
lana
verde
.
Il
Neretti
si
sedé
,
mangiucchiandosi
l
'
unghia
d
'
un
pollice
:
Remigio
gli
aveva
fatto
ricordare
tante
cose
del
passato
;
e
,
sentendosi
troppo
distratto
,
invece
di
studiare
un
processo
che
aveva
alle
mani
,
si
mise
alla
finestra
a
fumare
.
Aveva
trentadue
anni
:
piuttosto
magro
,
con
un
ciuffetto
nero
e
due
anelli
d
'
oro
alle
dita
.
Quando
rifletteva
,
teneva
la
bocca
chiusa
e
mandava
a
ogni
momento
il
fiato
giù
per
il
naso
,
strizzando
gli
occhi
rotondi
;
come
se
fossero
stati
troppo
grossi
per
le
loro
palpebre
.
Remigio
si
credette
sicuro
,
persuaso
e
contento
d
'
essere
stato
accolto
confidenzialmente
dal
Neretti
;
quantunque
ora
fosse
avvocato
,
ed
egli
avesse
soltanto
la
licenza
ginnasiale
.
Ma
quando
,
la
sera
,
tornò
alla
Casuccia
,
dopo
aver
girato
senza
scopo
tutto
il
pomeriggio
,
provò
una
delusione
forte
;
e
si
chiese
perché
era
stato
così
espansivo
e
aveva
dato
importanza
a
cose
che
ora
gli
parevano
insignificanti
.
Alla
matrigna
non
disse
nulla
dei
due
processi
,
volendo
prima
aspettare
d
'
essersi
messo
d
'
accordo
con
lei
;
perché
gli
venne
il
timore
che
avrebbe
fatto
come
Giulia
.
Invece
,
Luigia
sapeva
già
ogni
cosa
;
perché
glielo
avevano
detto
Giulia
e
il
sensale
,
aizzandola
contro
il
figliastro
,
mettendole
tanta
diffidenza
da
farla
quasi
decidere
a
ricorrere
al
tribunale
.
E
,
credendo
che
ancora
non
sapesse
niente
,
stette
zitta
;
temendo
,
ch
'
egli
,
preso
dalla
collera
e
comprendendo
quali
difficoltà
stava
per
incontrare
,
non
si
mostrasse
meno
buono
verso
di
lei
e
meno
disposto
a
cedere
con
larghezza
quando
doveva
essere
stabilita
la
quota
del
suo
usufrutto
.
L
'
aia
della
Casuccia
era
già
buia
;
tra
la
casa
,
la
capanna
e
la
parata
.
Egli
si
sentì
salutare
da
Berto
e
da
Tordo
,
che
stavano
seduti
insieme
sul
primo
scalone
della
loro
casa
.
Moscino
,
che
era
figliolo
di
Picciòlo
e
fratello
di
Lorenzo
,
cantava
tra
i
cipressi
;
e
,
tutto
a
un
tratto
,
attraversò
l
'
aia
saltando
:
aveva
quindici
anni
;
magrolino
,
con
la
pelle
annerita
dal
sole
.
Finché
non
era
proprio
inverno
,
portava
soltanto
un
paio
di
calzoni
,
che
gli
arrivavano
ai
ginocchi
;
la
camicia
sempre
rimboccata
,
perché
mancavano
le
maniche
.
Ma
la
domenica
si
metteva
un
vestito
nero
,
cucitogli
dalla
mamma
;
e
,
al
collo
,
una
sciarpa
rossa
a
fiocco
.
Con
il
sigaro
in
bocca
,
andava
a
sentire
la
musica
militare
in
città
;
e
,
la
sera
,
cercava
di
tornare
in
compagnia
di
qualche
ragazza
;
per
darsi
l
'
aria
d
'
essere
un
giovanotto
.
Remigio
,
che
s
'
era
fatto
prestare
la
mattina
due
lire
dalla
matrigna
,
per
le
sigarette
,
si
chiuse
in
camera
e
si
mise
a
fumare
.
Qualche
lume
,
a
Siena
,
s
'
accese
;
e
,
siccome
non
si
distinguevano
bene
le
case
,
perché
c
'
era
un
poco
di
caligine
,
pareva
che
quei
lumi
stessero
per
aria
,
sospesi
;
e
,
quando
Moscino
si
rimise
a
cantare
,
gli
parve
che
tutto
fosse
stupido
e
insulso
come
quel
canto
.
VI
Il
Pollastri
,
uno
dei
più
vecchi
notai
di
Siena
,
era
molto
rispettato
e
tenuto
in
conto
.
Bassotto
,
con
il
buzzo
a
pera
,
e
sempre
con
il
bastone
e
con
il
bocchino
per
fumare
il
sigaro
,
aveva
una
carnagione
scura
;
i
baffi
biondicci
,
con
le
punte
come
due
spaghi
untuosi
e
sottili
;
gli
occhi
chiari
che
doventavano
subito
fissi
e
cattivi
;
una
voce
che
lunsingava
;
un
sorridere
serio
e
pacato
che
faceva
esclamare
:
"
Dev
'
essere
onesto
!
"
Siccome
la
cenere
del
sigaro
gli
andava
sempre
addosso
,
molte
volte
seguitava
a
parlare
ripulendosi
il
vestito
con
tutte
e
due
le
mani
;
e
poi
,
specie
quando
voleva
ascoltare
,
le
teneva
stese
sopra
lo
scrittoio
e
i
pollici
appuntellati
sotto
.
Remigio
era
andato
da
lui
come
da
un
padre
,
contento
di
confidarcisi
;
Luigia
aveva
cercato
,
anche
per
mezzo
di
un
avvocato
,
di
capire
ch
'
egli
non
sarebbe
stato
parziale
a
favore
del
figliastro
.
E
il
Pollastri
,
accontentando
ugualmente
Luigia
e
Remigio
,
trovava
sempre
qualche
motivo
per
cui
era
necessario
che
tornassero
da
lui
.
E
così
le
loro
chiacchiere
,
attraverso
una
imbriacatura
legale
,
doventavano
pretese
eccessive
o
addirittura
impossibili
,
in
contrasto
tra
sé
e
irreconciliabili
;
proponendo
egli
,
ora
all
'
uno
ora
all
'
altro
,
accomodamenti
che
non
potevano
soddisfare
nessuno
dei
due
.
Con
quel
suo
sorriso
,
che
gli
faceva
raggrinzare
tutta
la
faccia
,
diceva
a
Remigio
:
"
Sì
,
lei
ha
ragione
;
ma
,
d
'
altra
parte
,
dovrebbe
essere
più
generoso
,
meno
tirato
intendo
dire
,
più
buono
verso
la
matrigna
.
"
"
Ma
io
voglio
darle
soltanto
quel
che
le
si
spetta
.
Non
le
pare
giusto
?
"
"
Soltanto
quel
che
le
spetta
?
Ma
se
le
fa
vedere
che
lei
è
disposto
a
più
,
la
matrigna
,
in
compenso
,
sarà
più
affezionata
...
"
"
Non
m
'
importa
!
"
Il
Pollastri
rideva
,
come
se
avesse
detto
una
cosa
da
far
ridere
,
e
rispondeva
:
"
Ah
,
non
gliene
importa
!
"
Remigio
,
che
credeva
di
avere
risposto
da
furbo
,
come
se
avesse
da
farsi
scusare
di
una
bricconata
,
lo
guardava
ridendo
;
sotto
quegli
enormi
scaffali
d
'
incartamenti
,
a
volumi
,
tutti
con
la
costola
nera
,
con
un
cartellino
numerato
.
Più
su
della
poltrona
,
la
cui
stoffa
era
stinta
e
strappata
,
un
crocefisso
d
'
avorio
,
d
'
un
avorio
scivolevole
;
e
sopra
la
scrivania
,
ricoperta
d
'
incerato
nero
,
righelli
e
penne
,
bene
in
ordine
,
accanto
a
un
enorme
calamaio
di
vetro
.
Remigio
ripigliava
:
"
Che
forse
la
mia
matrigna
è
disposta
verso
di
me
a
farsi
dare
meno
di
quello
che
per
legge
io
non
potrei
negarle
?
"
"
No
:
tutt
'
altro
!
"
Il
notaio
si
divertiva
a
sentire
quelle
ragioni
,
di
cui
non
c
'
era
nessun
bisogno
.
E
Remigio
rincalzava
:
"
E
allora
?
"
"
Faccia
come
crede
.
Viene
qui
lei
stessa
a
raccomandarsi
,
perché
io
dica
così
!
"
"
Non
le
dia
retta
!
Le
dica
che
avrà
il
giusto
,
e
che
io
non
ho
punto
l
'
intenzione
di
darle
meno
.
"
"
Caro
Remigio
,
ci
ho
perso
la
pazienza
:
gliel
'
ho
ripetuto
già
trenta
volte
.
"
E
prendendo
un
'
aria
di
protezione
e
di
degnazione
paterna
,
quasi
avesse
dovuto
rimproverarlo
,
continuava
:
"
Io
le
voglio
bene
;
ma
voglio
essere
di
coscienza
tranquilla
.
E
,
quindi
,
io
non
mi
presterei
a
favorire
eccessivamente
lei
a
danno
della
vedova
.
Allora
,
Remigio
si
raccomandava
:
"
"
Vede
che
sono
venuto
subito
da
lei
,
senza
che
mi
ci
abbia
consigliato
nessuno
,
appunto
perché
lei
accomodi
,
secondo
la
legge
,
questa
faccenda
:
né
a
favore
mio
né
a
quello
della
mia
matrigna
.
Ma
,
nel
caso
che
la
matrigna
fosse
contro
di
me
con
pretese
sciocche
e
cattive
,
io
voglio
essere
certo
che
lei
penserà
a
tenerla
a
posto
.
"
Ma
,
sì
,
stia
tranquillo
!
"
E
aveva
sempre
voglia
di
ridere
.
Poi
,
gli
disse
,
un
giorno
:
"
Del
resto
,
finché
non
sono
venuto
a
fare
l
'
inventario
,
valutando
tutto
il
patrimonio
,
è
impossibile
stabilire
qualche
cosa
di
serio
.
"
"
È
quel
che
penso
anch
'io."
"
Stia
tranquillo
,
le
ripeto
.
Prima
di
venire
a
parlare
di
somme
,
c
'
è
tempo
ancora
.
Che
importa
se
la
vedova
ha
fretta
?
Non
sa
,
forse
,
che
ci
sono
stati
casi
,
tra
matrigna
e
figliastro
,
che
hanno
leticato
per
i
tribunali
anche
due
o
tre
anni
?
"
Remigio
,
incuriosito
come
dinanzi
a
un
agguato
,
che
quasi
lo
lusingava
,
chiese
:
"
Avrebbe
fretta
,
dunque
,
la
mia
matrigna
?
"
"
Piuttosto
!
"
"
E
quando
verrà
a
fare
l
'
inventario
?
"
"
Per
una
settimana
,
ormai
,
non
posso
.
"
"
Non
può
?
"
"
Ho
tanto
,
tanto
da
fare
,
mio
caro
!
Tanto
!
"
"
E
mi
farà
spendere
molto
?
"
"
No
,
no
:
faremo
tutte
le
cose
alla
buona
!
"
"
Ma
non
può
dirmelo
,
all
'
incirca
?
"
"
Non
saprei
...
ancora
non
siamo
né
meno
al
principio
di
quel
che
c
'
è
da
fare
.
"
E
,
magari
due
ore
dopo
,
diceva
a
Luigia
:
"
È
un
ragazzo
che
non
mi
vuol
dare
ascolto
!
Sarà
difficile
intendersi
!
Badiamo
bene
!
Se
seguita
così
,
io
lascio
a
mezzo
ogni
cosa
e
non
me
ne
occupo
più
.
"
Luigia
lo
supplicava
piangendo
:
"
Per
carità
,
la
sbrighi
lei
questa
brutta
matassa
!
Giacché
Remigio
ha
avuto
l
'
idea
buona
di
rivolgersi
a
lei
,
badi
se
le
riesce
di
farmi
dare
almeno
quel
che
mi
spetta
per
legge
;
altrimenti
dovrei
mettermi
nelle
mani
di
un
avvocato
e
ricorrere
al
tribunale
:
sarebbe
vergogna
,
per
tutti
quelli
che
lo
risapessero
.
"
Il
Pollastri
,
stando
zitto
e
stropicciandosi
le
mani
,
guardava
la
finestra
come
se
cercasse
il
mezzo
di
escire
dall
'
imbroglio
.
Poi
,
prendeva
di
tasca
la
scatola
dei
fiammiferi
;
e
,
dopo
aver
soffiato
dentro
il
bocchino
,
abbassandosi
sul
cestello
della
cartaccia
,
accendeva
un
mezzo
sigaro
.
Luigia
ricominciava
a
piagnucolare
:
"
Mi
consigli
lei
!
"
"
Mia
cara
,
io
faccio
di
tutto
;
ma
se
non
mi
riesce
non
è
colpa
mia
.
Badiamo
bene
!
Anzi
io
la
metto
subito
in
guardia
;
perché
,
quando
ho
fatto
il
mio
possibile
,
non
voglio
che
s
'
incolpi
me
.
"
"
Ma
questo
non
lo
pensi
né
meno
!
"
"
Ecco
,
allora
,
ci
siamo
intesi
:
domani
,
quando
egli
tornerà
,
io
farò
l
'
ultimo
tentativo
.
"
Luigia
,
che
avrebbe
voluto
trattenersi
ancora
,
si
alzava
e
usciva
;
facendo
,
però
,
tre
passi
per
ogni
mattone
.
Il
Pollastri
,
rimasto
solo
,
prendeva
un
foglio
di
carta
,
in
cima
al
quale
era
il
suo
nome
fatto
con
un
timbro
di
gomma
a
inchiostro
violetto
;
e
scriveva
con
quella
calligrafia
grossa
e
aggrovigliata
,
tra
le
finche
diritte
e
perpendicolari
:
"
Altra
mansione
per
colloquio
con
la
vedova
,
durato
un
'
ora
,
lire
venti
"
.
Faceva
la
somma
,
con
il
lapis
,
sopra
un
pezzetto
di
carta
,
di
tutte
le
mansioni
;
poi
,
spargeva
il
polverino
rosso
su
lo
scritto
;
lo
rimetteva
nel
cassetto
,
si
dava
una
sfregatina
alle
mani
,
una
scossa
al
vestito
ceneroso
;
e
passava
subito
ad
altro
.
Ma
al
suo
scritturale
,
che
chiamava
quando
non
c
'
erano
più
i
clienti
,
per
fargli
ricopiare
gli
atti
notarili
in
carta
bollata
,
disse
una
volta
:
"
Per
un
'
eredità
di
dieci
lire
,
non
vogliono
mettersi
d
'
accordo
.
Peggio
per
loro
!
Se
la
mangeranno
e
basta
;
ma
non
devono
credere
di
sacrificare
me
,
non
pagandomi
il
conto
!
"
Lo
scritturale
,
che
da
un
pezzo
aveva
voglia
di
parlare
della
successione
di
Remigio
,
rispose
:
"
Del
resto
,
la
Casuccia
è
un
possesso
che
mi
piacerebbe
;
farebbe
proprio
per
me
.
Comprerei
un
ciuchino
...
"
Il
Pollastri
lo
guardò
in
faccia
,
e
si
mise
a
ridere
:
erano
amici
da
tanti
anni
e
si
aiutavano
;
perché
Roberto
Lenzi
,
pur
facendogli
da
scritturale
,
aveva
un
patrimonietto
al
Monte
dei
Paschi
.
"
Perché
mi
guarda
?
Il
notaio
rispose
:
"
"
È
un
'
idea
che
mi
piace
;
e
io
le
prometto
di
aiutarla
.
"
"
Dice
da
vero
?
"
Il
notaio
si
alzò
,
e
gli
dette
la
mano
.
Lo
scritturale
,
a
cui
l
'
impazienza
di
dire
tutto
in
una
volta
faceva
perfino
sbagliare
una
parola
per
un
'
altra
,
disse
asciugandosi
il
sudore
freddo
su
la
fronte
:
"
Ecco
come
vorrei
entrarci
io
.
So
che
Remigio
non
ha
avuto
,
povero
ragazzo
,
né
meno
un
soldo
in
contanti
;
anzi
,
ci
sarà
subito
un
passivo
di
circa
diecimila
lire
,
perché
gli
faranno
anche
una
causa
...
credo
una
certa
Giulia
,
che
conviveva
con
il
signor
Giacomo
...
"
Il
notaio
assentì
,
abbassando
la
testa
.
"
Deve
proporgli
di
farsi
prestare
il
danaro
da
qualcuno
,
ossia
da
me
...
si
fa
una
ipoteca
!
...
E
quando
egli
non
potrà
andare
più
avanti
,
comprerò
ogni
cosa
io
.
Così
,
non
si
mette
in
balìa
delle
banche
!
...
È
meglio
che
s
'
ipotechi
con
me
;
non
ne
conviene
?
Gli
dice
che
con
me
si
fa
una
cosa
alla
buona
...
magari
penso
io
alle
spese
che
ci
vogliono
per
far
registrare
l
'
ipoteca
;
così
lui
acconsentirà
meglio
.
Che
m
'
importerebbe
di
dover
sopportare
io
tutte
le
spese
,
che
dovrebbero
essere
a
metà
?
Si
mette
,
nel
contratto
,
che
egli
si
obbliga
di
rendermele
dentro
un
certo
tempo
...
"
Il
Lenzi
voleva
dire
tutto
questo
ridendo
,
ma
non
gli
riesciva
;
tanto
era
preso
dall
'
emozione
.
Aveva
scoppi
di
riso
,
che
gli
troncavano
le
parole
;
e
quando
tacque
,
gli
batteva
il
cuore
come
se
soffocasse
:
era
grasso
e
biondo
,
con
il
viso
che
pareva
gonfio
di
sangue
,
con
una
bocca
che
gli
si
storceva
anche
a
respirare
,
con
una
pappagorgia
come
un
secondo
mento
.
Il
Pollastri
lo
guardò
un
'
altra
volta
;
e
il
Lenzi
,
avvicinandoglisi
come
per
leggere
dentro
i
suoi
occhi
,
disse
tutto
allegro
:
"
Siamo
d
'
accordo
!
"
E
come
se
avessero
pensato
la
stessa
cosa
,
aggiunse
:
"
Lei
mi
dirà
la
ricompensa
,
perché
gli
affari
sono
fuori
dell
'
amicizia
;
e
lei
avrebbe
tutte
le
ragioni
di
rifiutarsi
a
questo
accordo
;
che
,
del
resto
,
sarà
un
bene
per
quel
cretino
;
perché
,
o
prima
o
dopo
,
dovrà
vendere
la
Casuccia
.
E
,
se
non
la
prendo
io
,
chi
sa
in
quali
mani
cattive
va
a
cadere
!
Invece
,
merita
che
la
prenda
una
persona
come
me
.
Non
è
vero
,
forse
?
"
E
ambedue
si
guardarono
fisso
,
con
gli
occhi
egualmente
scintillanti
;
che
li
abbarbagliavano
a
vicenda
.
Poi
,
il
notaio
sospirò
:
"
Tra
noi
,
non
c
'
è
bisogno
di
discorrere
troppo
:
ci
s
'
intende
alla
prima
,
e
non
manchiamo
di
parola
.
"
Piegò
un
foglio
di
carta
bollata
;
e
disse
,
sempre
con
la
stessa
voce
:
"
Qui
copierà
quel
contratto
,
che
dev
'
essere
firmato
domattina
.
Si
ricorda
quale
?
"
Il
Lenzi
lo
trovò
e
glielo
mostrò
.
E
il
Pollastri
,
non
avendo
nient
'
altro
da
fare
,
andò
a
prendere
il
bastone
,
in
un
cantuccio
della
stanza
;
si
mise
il
cappello
,
senza
guastare
la
scrinatura
a
taglio
;
ed
escì
canticchiando
un
motivo
del
Verdi
.
Il
giorno
dopo
,
a
Remigio
si
mostrò
più
premuroso
del
solito
;
e
il
giovane
,
credendo
che
dipendesse
dall
'
averlo
ormai
convinto
a
far
tutto
con
sollecitudine
,
non
stava
in
sé
dalla
contentezza
e
dalla
fiducia
.
Già
,
gli
aveva
fatto
un
buon
effetto
che
il
Lenzi
,
per
salutarlo
,
si
fosse
addirittura
alzato
da
sedere
.
La
voce
gli
tremava
,
e
si
aspettava
che
il
notaio
gli
comunicasse
l
'
accordo
ottenuto
con
la
matrigna
:
non
voleva
né
meno
sedersi
,
per
ascoltare
subito
in
piedi
.
Il
Pollastri
,
cercando
di
assecondarlo
a
sorrisi
,
per
non
dargli
di
colpo
una
delusione
che
lo
avrebbe
mal
disposto
,
gli
disse
:
"
Tutto
va
proprio
bene
,
secondo
i
nostri
sforzi
.
Io
ho
anche
trovato
un
mio
amico
,
un
amico
intimo
,
che
a
lei
soltanto
presterà
quel
che
ci
vuole
per
le
prime
spese
;
di
cui
non
si
può
fare
a
meno
.
"
Remigio
era
così
contento
che
,
a
queste
parole
,
non
capì
di
quel
che
si
trattava
;
e
rispose
,
distrattamente
,
per
sapere
presto
quel
che
sperava
:
"
Grazie
,
grazie
di
tutto
!
"
Il
Pollastri
chiamò
lo
scritturale
;
e
questi
,
mettendosi
dalla
parte
della
finestra
,
dichiarò
:
"
Io
sono
a
loro
disposizione
.
"
Il
Pollastri
chiese
a
Remigio
:
"
Quanto
crede
che
le
occorra
?
"
"
Ma
!
Io
non
saprei
.
"
"
Il
signor
Lenzi
ha
pochi
denari
;
ma
,
forse
,
basteranno
.
Se
crede
,
domani
stesso
,
lei
può
fargli
una
ricevuta
provvisoria
,
e
in
seguito
si
prepareranno
gli
atti
.
"
Remigio
,
a
cui
svaniva
quella
specie
di
ebrezza
che
lo
teneva
come
rapito
in
un
sogno
,
li
guardò
ambedue
;
e
,
allora
,
rimase
un
poco
perplesso
.
Tuttavia
,
volendo
scusarsi
di
non
accettare
immediatamente
la
proposta
,
di
cui
non
riesciva
ad
afferrare
ciò
che
per
lui
era
indeterminatezza
,
rispose
:
"
Ancora
non
saprei
decidere
.
Loro
lo
sanno
,
meglio
di
me
,
che
per
ora
non
conosco
né
meno
quanto
mio
padre
m
'
ha
lasciato
e
quanti
debiti
ci
sono
.
"
"
Mio
caro
,
male
!
A
quando
aspetta
?
Quando
siamo
nella
sua
condizione
,
bisogna
rendersi
subito
conto
di
quel
che
c
'
è
da
fare
:
tra
le
illusioni
non
c
'
è
mai
da
scegliere
.
"
"
E
se
non
avessi
bisogno
di
farmi
prestare
niente
?
"
Quelli
risero
;
e
lo
scritturale
disse
:
"
Io
non
ci
voglio
mettere
bocca
più
:
quando
saranno
d
'
accordo
,
mi
chiameranno
.
Sono
sempre
pronto
a
fare
quel
che
posso
;
ma
di
più
no
.
Più
buono
di
così
non
potrei
essere
.
"
Ed
escì
,
strizzando
un
occhio
al
Pollastri
,
che
,
da
solo
,
vide
prendere
una
brutta
piega
al
tentativo
.
Allora
,
finse
di
adirarsi
,
mostrandosi
indispettito
che
un
suo
consiglio
non
venisse
accolto
senz
'
altro
.
E
si
mise
a
sfogliare
certe
carte
,
che
aveva
davanti
.
Remigio
,
tanto
imbarazzato
che
si
vergognava
,
disse
:
"
Ne
parleremo
quest
'
altra
volta
!
Intanto
,
mi
dica
quel
che
ha
combinato
con
la
mia
matrigna
.
"
Il
Pollastri
,
che
aveva
preso
in
mano
una
penna
della
mezza
dozzina
che
ne
aveva
su
la
scrivania
,
scosse
la
testa
e
rispose
:
"
Io
non
so
più
che
dirle
,
da
quando
capisco
che
lei
non
confida
più
in
me
.
"
"
Mi
dia
prima
la
risposta
della
matrigna
!
"
"
Non
ho
da
darle
niente
.
"
Il
giovane
,
mortificato
,
si
passò
una
mano
su
la
fronte
;
e
,
poi
,
disse
più
affabile
che
poteva
:
"
Mi
spieghi
,
almeno
,
come
il
signor
Lenzi
mi
darebbe
i
denari
:
capisco
bene
la
sua
buona
intenzione
!
Non
lo
nego
.
"
"
Vorrebbe
che
il
mio
amico
le
prestasse
i
denari
senza
una
garanzia
?
"
"
Questo
no
di
certo
.
"
"
È
la
prima
volta
che
egli
si
arrischia
a
entrare
in
un
simile
ginepraio
.
E
lo
fa
anche
perché
era
amicissimo
del
signor
Giacomo
.
Penserò
io
a
tutto
.
Si
figuri
che
egli
è
disposto
ad
accettare
un
'
ipoteca
per
venti
anni
al
sei
per
cento
.
Lei
ha
tempo
venti
anni
,
venti
anni
dico
,
alla
completa
restituzione
.
Ma
non
solo
:
se
non
potrà
pagare
le
rate
e
anzi
avrà
bisogno
di
altro
denaro
,
glielo
presterà
alle
stesse
condizioni
della
prima
volta
.
"
Ormai
,
Remigio
era
quasi
convinto
;
e
il
Pollastri
,
accortosene
,
proseguì
:
"
Vuole
oggi
stesso
un
acconto
?
Se
non
ce
l
'
ha
lui
nel
portafogli
,
quel
che
manca
lo
presterò
io
stesso
al
Lenzi
.
Vede
come
si
fa
tra
amici
,
mio
caro
?
"
E
,
sbottonatosi
la
tasca
di
dentro
della
giubba
,
posò
su
la
scrivania
un
portafogli
di
seta
rossa
ricamata
a
oro
;
l
'
aprì
e
fece
vedere
alcuni
biglietti
da
cento
lire
:
"
Noi
non
si
chiacchiera
per
niente
!
"
Remigio
,
ammirandolo
,
senza
poter
staccare
gli
occhi
da
quei
biglietti
,
rispose
:
"
Lo
so
.
"
E
,
sentendosi
come
gonfiare
il
cuore
,
aggiunse
:
"
Io
non
ne
ho
né
meno
da
cinque
lire
!
"
"
Ma
li
prenda
lei
,
dunque
!
Lo
capisco
che
si
trova
imbarazzato
!
Faccia
conto
che
siano
suoi
.
"
Ci
mancò
poco
che
non
allungasse
la
mano
;
tuttavia
la
timidezza
lo
ritenne
;
e
,
sentendosi
troppo
confuso
per
decidersi
,
si
alzò
da
sedere
.
Allora
,
anche
il
Pollastri
si
alzò
;
e
gli
disse
,
accarezzandolo
sotto
il
mento
:
"
Rivenga
domani
,
e
troverà
tutto
pronto
.
Le
dirò
io
quanto
deve
farsi
dare
.
Rifletta
,
mio
caro
,
che
per
un
'
ipoteca
a
una
banca
ci
vogliono
troppe
spese
,
e
perciò
non
ne
varrebbe
la
pena
.
Ma
non
solo
le
spese
:
non
si
sa
,
anche
,
quante
garanzie
!
E
,
poi
,
almeno
cinque
o
sei
mesi
d
'
attesa
,
supposto
e
concesso
che
una
banca
,
per
esempio
il
Monte
dei
Paschi
,
sia
disposta
a
fare
l
'operazione."
Remigio
tornò
alla
Casuccia
,
mettendoci
almeno
tre
volte
più
del
solito
.
Quasi
gli
girava
la
testa
,
la
gente
gli
dava
il
senso
di
un
'
oppressione
pesante
;
e
sentiva
il
bisogno
di
stare
zitto
.
Ma
,
la
sera
,
prima
di
cenare
,
mentre
Ilda
diceva
che
in
casa
non
c
'
era
più
petrolio
,
parlò
con
Luigia
.
E
,
cominciando
ad
intendersi
,
ambedue
capirono
abbastanza
che
il
Pollastri
,
invece
di
metterli
d
'
accordo
,
procurava
di
accrescere
e
di
motivare
la
loro
reciproca
diffidenza
.
Remigio
esclamò
:
"
Ed
io
che
mi
fidavo
di
lui
,
perché
da
tanti
anni
conosceva
mio
padre
!
"
La
matrigna
,
che
fu
l
'
ultima
a
convincersi
,
fu
però
la
più
risoluta
;
e
gli
giurò
di
far
tutto
nel
modo
più
chiaro
possibile
.
Intanto
,
però
,
pur
promettendosi
di
non
farsi
più
mettere
su
l
'
uno
contro
l
'
altro
,
decisero
d
'
incaricare
lo
stesso
il
Pollastri
dell
'
inventario
;
temendo
che
egli
,
se
non
gli
avessero
fatto
fare
né
meno
quello
,
avrebbe
mandato
un
conto
da
milionarî
.
Del
resto
,
tutto
quel
denaro
che
si
sentiva
mettere
a
sua
disposizione
,
a
Remigio
faceva
piacere
.
Giacomo
lo
aveva
tenuto
sempre
come
un
poveraccio
,
e
lo
stipendio
dell
'
impiego
non
gli
era
bastato
né
meno
a
pagare
tutta
la
retta
alla
padrona
di
casa
.
Quel
denaro
,
più
sognato
che
posseduto
,
ma
che
poteva
procurarsi
,
non
importa
a
quali
conseguenze
,
lo
incoraggiava
.
VII
Remigio
,
il
più
delle
volte
,
si
sentiva
sperso
;
e
gli
faceva
caso
di
poter
scendere
nell
'
aia
e
andare
dove
volesse
.
Il
cancello
della
strada
era
tutto
fuor
di
posto
,
con
i
gangheri
strappati
e
arrugginiti
;
schiantato
,
con
la
vernice
che
veniva
via
a
pezzi
.
Il
settembre
dell
'
anno
avanti
ci
avevano
legacciato
i
pruni
e
le
marruche
,
perché
non
passassero
a
rubare
l
'
uva
;
e
le
siepi
ora
avevano
i
getti
nuovi
.
Da
una
parte
dell
'
aia
c
'
era
la
capanna
:
un
fabbricato
piuttosto
basso
,
tarchiato
,
con
il
tetto
spiovente
da
due
parti
,
fin
quasi
a
terra
;
con
l
'
uscio
sciupato
da
lunghe
spaccature
:
con
un
trogolo
di
legno
appoggiato
al
muro
;
con
due
finestre
che
invece
degli
sportelli
eran
tappate
da
mannelle
di
paglia
.
La
parata
era
dall
'
altra
parte
dell
'
aia
;
piuttosto
grande
,
fatta
di
mattoni
doventati
d
'
un
rosso
quasi
nero
;
e
,
tra
i
mattoni
,
ciuffi
di
capperi
.
Attaccate
alla
parata
,
dinanzi
alla
capanna
,
la
casa
degli
assalariati
e
quella
padronale
,
con
tre
porte
:
alcuni
correggiati
,
tra
porta
e
porta
,
messi
ad
uncini
di
ferro
;
e
,
sotto
le
finestre
,
cinque
scale
di
legno
,
da
piante
,
infilate
a
due
pioli
.
Di
fianco
alla
casa
,
s
'
andava
nel
campo
e
nelle
stalle
;
più
basse
e
dietro
.
Vicino
alle
stalle
,
un
fontone
;
dove
lavavano
i
panni
,
abbeveravano
i
bovi
e
mandavano
il
branco
delle
anatre
:
intorno
al
fontone
,
cinque
salci
e
un
orto
rinchiuso
con
stocchi
secchi
di
granturco
.
Da
lì
,
una
fila
di
cipressi
a
doppio
;
che
salivano
su
un
poggetto
;
dal
quale
si
poteva
vedere
tutto
il
podere
fino
al
confine
della
Tressa
.
In
antico
,
la
Casuccia
era
stata
un
piccolo
ospedale
per
i
pellegrini
;
e
una
mezza
Madonna
di
terracotta
era
rimasta
in
una
parete
della
stalla
.
Quand
'
era
piovuto
molto
,
dall
'
aia
si
sentiva
scrosciare
la
Tressa
;
e
i
piani
si
allagavano
;
i
pioppi
umidi
e
la
creta
lavorata
luccicavano
.
Di
Siena
,
dietro
quattro
o
cinque
poggi
sempre
più
alti
,
quasi
a
chiocciola
,
si
vedevano
soltanto
le
mura
;
tra
la
Porta
Romana
e
la
Porta
Tufi
.
Dalle
mura
in
giù
,
i
prati
e
i
grani
scendevano
tagliati
da
poche
strade
;
riunendosi
a
spicchi
,
verso
qualche
podere
;
con
le
case
sui
cocuzzoli
dei
poggetti
,
accerchiate
dai
cipressi
.
Si
sentiva
il
treno
della
Val
d
'
Arbia
;
quando
,
secondo
i
contadini
,
era
segno
di
piovere
.
I
primi
giorni
,
Remigio
evitava
d
'
incontrarsi
con
i
sottoposti
;
non
sapeva
né
meno
riconoscerli
l
'
uno
dall
'
altro
e
,
per
timidezza
,
voleva
sorvegliarli
quasi
di
nascosto
.
Una
mattina
,
fece
il
giro
di
tutto
il
podere
,
solo
;
camminando
sempre
sul
margine
dei
confini
.
Vide
i
prati
,
ma
non
sapeva
di
che
seme
fossero
;
vide
la
biada
e
il
grano
,
i
filari
delle
viti
e
gli
olivi
:
per
non
piangere
,
tornò
subito
a
casa
;
commovendosi
quando
Gegia
,
che
era
a
cogliersi
l
'
insalata
,
lo
salutò
.
Non
sapeva
che
fare
;
si
sentiva
solo
troppo
e
senza
denari
;
e
Luigia
aveva
cominciato
a
dire
che
non
mandava
più
Ilda
nelle
botteghe
senza
pagare
.
Per
non
vederla
in
quel
momento
,
entrò
nella
stalla
;
rificcando
,
con
un
pezzo
di
pietra
,
i
chiodi
della
serratura
;
usciti
fuori
.
Nella
stalla
,
c
'
era
soltanto
un
paio
di
vacche
;
che
,
allora
,
non
potevano
costare
più
di
novecento
lire
;
magre
e
vecchie
:
una
anche
zoppa
,
perché
il
sensale
incaricato
da
Giacomo
di
comprarle
lo
aveva
messo
in
mezzo
.
La
stalla
era
piuttosto
grande
e
lunga
,
ma
buia
e
piena
di
ragnatele
,
quasi
senza
punta
paglia
;
e
le
due
bestie
ruminavano
in
un
cantuccio
della
mangiatoia
mezza
franata
.
Mentre
egli
le
guardava
,
Picciòlo
,
il
marito
di
Dinda
,
entrato
senza
che
egli
l
'
avesse
sentito
,
gli
mise
una
mano
su
la
spalla
e
gli
disse
:
"
Padroncino
,
se
vuol
guadagnare
,
bisogna
mettere
qui
altre
bestie
;
e
giovani
ci
vogliono
.
Due
o
tre
vitelli
!
E
,
se
vuol
dare
retta
a
me
,
tenga
anche
una
mucca
.
"
"
Quanto
costano
i
vitelli
?
"
"
Se
si
prendono
a
pena
divezzati
,
dugento
lire
l
'
uno
;
per
meno
,
è
impossibile
.
"
Remigio
abbassò
la
spalla
,
perché
l
'
assalariato
togliesse
la
mano
;
pensando
:
"
A
mio
padre
,
non
avrebbe
fatto
così
"
.
Poi
,
non
sapendo
né
meno
quel
che
rispondere
,
si
mosse
per
escire
.
Ma
Picciòlo
,
toltosi
il
cappello
sfondato
e
battutoselo
su
le
ginocchia
gli
disse
:
"
Mi
permetta
che
io
le
faccia
contezza
di
una
cosa
.
"
Il
vecchio
rideva
,
ma
si
capiva
che
parlava
sul
serio
e
dopo
averci
pensato
a
lungo
:
la
punta
del
naso
gli
andava
quasi
a
toccare
quella
del
mento
;
con
una
testa
rasa
e
sparsa
di
crosticine
.
"Dite."
"
Suo
padre
,
Dio
lo
riposi
in
pace
,
erano
due
mesate
che
non
ci
pagava
:
non
dico
per
me
e
per
la
mia
famiglia
,
perché
,
grazie
a
Dio
,
posso
aspettare
ancora
;
se
lei
non
è
in
comodo
;
ma
io
credo
che
Berto
e
Tordo
abbiano
da
riscuotere
qualche
mesata
.
"
"
Io
non
lo
sapevo
!
"
"
Faccia
come
crede
il
meglio
.
Io
e
la
mia
famiglia
siamo
stati
fissati
per
settanta
lire
al
mese
.
"
E
Picciòlo
,
capito
che
Remigio
si
turbava
,
tacque
;
togliendogli
da
dosso
alcune
pagliuzze
che
gli
ci
si
erano
attaccate
rasentando
il
muro
della
stalla
.
Remigio
andò
subito
a
trovare
la
matrigna
;
che
ricuciva
una
sua
sottana
dopo
averla
rovesciata
:
"
Perché
non
m
'
ha
detto
lei
che
gli
uomini
devono
riscuotere
parecchi
mesi
arretrati
?
"
"
Chi
ne
sapeva
niente
?
E
,
poi
,
sta
a
te
ad
occupartene
.
Se
tu
me
l
'
avessi
domandato
prima
,
t
'
avrei
detto
subito
che
io
non
lo
so
;
e
,
allora
,
avresti
già
provveduto
.
"
"
Ma
i
denari
dove
sono
?
Lei
sa
bene
che
io
non
ho
un
soldo
.
"
"
Se
li
avessi
,
te
li
darei
io
.
"
"
Lo
so
che
lei
non
ce
li
ha
.
Bisognerà
,
dunque
,
che
li
prenda
a
una
banca
.
"
Soltanto
allora
la
matrigna
smise
di
cucire
,
guardandolo
a
bocca
aperta
;
e
,
poi
,
gli
gridò
:
"
Chi
te
l
'
ha
messa
cotesta
idea
nel
capo
?
"
"
Mi
dica
,
altrimenti
,
come
posso
fare
?
O
vendere
ogni
cosa
...
"
"
Vendere
no
,
a
costo
di
qualunque
sacrificio
.
La
Casuccia
è
nostra
.
E
chi
vende
non
è
più
suo
.
"
"
E
allora
bisogna
che
io
faccia
una
cambiale
.
"
Ella
riabbassò
la
testa
e
disse
sottovoce
:
"
Fai
come
vuoi
:
io
non
ti
ci
dico
niente
.
Ti
dico
,
però
,
che
te
ne
pentirai
.
"
Egli
si
mise
a
battere
con
le
dita
su
i
vetri
,
così
forte
che
avrebbe
voluto
romperli
:
stringeva
i
denti
e
si
sentiva
come
irrigidire
.
Luigia
non
riesciva
più
a
cucire
,
le
tremavano
le
mani
e
le
lacrime
le
venivano
alle
ciglia
.
Remigio
,
voltatosi
a
lei
,
le
disse
:
"
E
forse
,
non
sa
che
dovrò
dare
a
Giulia
ottomila
lire
?
"
La
matrigna
,
per
non
essere
costretta
a
rispondergli
che
lo
sapeva
,
lo
incoraggiò
:
"
Vedrai
che
non
le
avrà
!
Almeno
,
io
non
so
perché
dovrebbe
averle
.
"
"
Ma
lei
ci
ha
più
parlato
con
quella
ragazza
?
Se
avesse
un
poco
d
'
orgoglio
,
mi
pare
,
non
ci
dovrebbe
parlare
.
"
"
Mi
salutò
l
'
altro
giorno
,
e
vidi
che
aveva
intenzione
di
fermarmi
;
ma
io
finsi
d
'
aver
fretta
e
tirai
di
lungo
.
"
"
Se
è
vero
,
fece
bene
!
"
Luigia
era
alta
e
magra
,
con
un
musettino
a
topo
e
le
palpebre
che
sembravano
appassite
e
vizze
;
il
labbro
di
sotto
sporgeva
da
quello
di
sopra
come
quando
si
vuol
fare
un
vezzo
:
il
mento
era
piccolo
;
ma
,
quand
'
ella
sorrideva
,
ci
appariva
una
tacchettina
,
come
una
rottura
,
nel
mezzo
.
I
capelli
,
già
brizzolati
,
le
pendevano
con
due
ciocche
fin
quasi
alle
gote
.
Quando
aveva
pianto
,
le
restava
per
un
pezzo
il
naso
rosso
;
e
pareva
che
il
labbro
di
sotto
ammoscisse
;
e
il
mento
tremolava
.
Ella
,
sentendosidire
così
,
lo
guardò
con
il
desiderio
di
volergli
bene
;
ma
non
si
sentì
sicura
di
essere
corrisposta
;
e
ambedue
,
senza
più
parlarsi
,
tornarono
dai
loro
avvocati
.
VIII
Il
sensale
Pietro
Carletti
,
detto
Chiocciolino
,
era
andato
dall
'
avvocato
Giulio
Sforzi
.
Questi
era
molto
giovane
:
bassotto
e
quasi
tozzo
,
con
il
viso
sempre
in
congestione
.
Saltellava
e
gesticolava
anche
camminando
;
e
,
per
andare
al
tribunale
,
si
teneva
nel
mezzo
della
strada
;
gonfiando
le
guance
.
Si
credeva
d
'
avere
un
grande
ingegno
;
perché
,
al
liceo
,
aveva
riempito
un
quaderno
di
poesie
;
e
lo
raccontava
anche
ai
colleghi
,
alzandosi
sui
tacchi
;
perché
gli
dessero
più
importanza
.
Accettò
sghignazzando
la
causa
propostagli
da
Chiocciolino
,
perché
si
trattava
di
dare
addosso
a
un
borghesuccio
;
che
aveva
ereditato
un
patrimonio
senza
nessuna
ragione
.
Invidiava
anche
le
piccole
fortune
,
pigliandoci
bizze
che
lo
facevano
rabbuffare
;
e
,
allora
,
avrebbe
voluto
che
gli
articoli
del
codice
doventassero
come
le
sue
unghie
sporche
.
Quando
Remigio
tornò
dal
Neretti
,
un
uomo
lo
fermò
alle
prime
case
di
Siena
;
sorridendogli
come
se
fosse
una
sua
vecchia
conoscenza
;
e
gli
disse
:
"
Ho
avuto
incarico
di
parlarle
da
un
signore
molto
ricco
,
ma
ricco
da
vero
,
che
era
in
buoni
rapporti
con
suo
padre
.
"
"
E
chi
è
questo
signore
?
"
"
Non
posso
fare
il
suo
nome
,
per
ora
.
Ma
lo
saprà
quando
sarà
tempo
.
"
"
E
che
vuole
?
"
L
'
uomo
,
un
sensale
di
vino
e
di
grano
,
soprannominato
Bùbbolo
,
lo
fece
stare
con
le
spalle
al
muro
di
una
casa
,
andandogli
quasi
addosso
:
"
Perché
non
vende
la
Casuccia
?
Che
ce
ne
ricava
lei
?
"
Remigio
,
a
questa
proposta
,
fece
l
'
atto
di
volerlo
ascoltare
.
"
Dia
retta
a
me
,
la
venda
subito
.
Ora
che
non
ci
sono
altri
compratori
la
venderebbe
bene
.
Quando
saranno
in
parecchi
,
gliela
butteranno
giù
di
prezzo
.
E
questo
signore
,
invece
,
è
disposto
a
pagargliela
anche
qualche
mille
lire
in
più
.
"
"
Grazie
di
avermelo
detto
,
ma
ancora
non
sono
deciso
;
anzi
,
forse
,
non
venderò
.
"
Allora
Bùbbolo
mutò
maniere
;
e
,
alzando
la
voce
,
mentre
gli
mandava
il
suo
alito
di
zozza
su
per
il
naso
,
gli
disse
:
"
Non
vuol
darmi
retta
?
Crede
che
io
sia
un
imbroglione
?
"
Remigio
si
mosse
da
quella
specie
di
strettoio
tra
lui
e
il
muro
,
e
fece
un
passo
per
andarsene
.
Il
sensale
lo
afferrò
per
la
giubba
,
di
dietro
;
e
,
fattolo
voltare
,
aggiunse
:
"
Ai
galantuomini
non
si
risponde
così
.
Si
vede
che
lei
ha
ancora
da
imparare
molte
cose
.
"
Remigio
si
sentì
tanto
umiliato
che
non
ebbe
la
forza
di
rispondere
;
ma
,
perché
quegli
non
insistesse
di
più
,
lo
salutò
meglio
che
poté
.
Bùbbolo
,
però
,
non
smise
di
guardarlo
.
Rimase
dov
'
era
,
finché
Remigio
non
disparve
giù
per
la
via
Ricasoli
;
poi
,
si
ficcò
una
cicca
in
bocca
e
decise
di
trovare
da
vero
qualche
signore
per
invogliarlo
a
comprare
la
Casuccia
.
La
mattina
,
quantunque
finisse
aprile
,
faceva
piuttosto
freddo
;
la
via
Ricasoli
,
taciturna
e
quasi
deserta
,
era
soleggiata
,
da
una
parte
sola
,
fino
alla
piazzetta
Piccolomini
;
e
Remigio
dovette
soffermarsi
perché
un
trasporto
funebre
attraversava
la
strada
.
Tutti
erano
a
vedere
,
dagli
usci
delle
case
e
delle
botteghe
,
oltre
che
dalle
finestre
;
e
parecchi
curiosi
s
'
erano
assiepati
lungo
le
case
.
Il
droghiere
che
aveva
mandato
il
conto
s
'
avvicinò
a
Remigio
senza
né
meno
salutarlo
:
"
Mi
dispiace
,
signor
Selmi
,
perché
suo
padre
da
tanti
anni
si
serviva
da
me
;
ma
è
assolutamente
necessario
che
mi
paghi
.
"
Il
droghiere
,
come
tutti
quelli
delle
altre
botteghe
,
aveva
smesso
di
servire
,
piantando
il
banco
;
e
,
d
'
accordo
con
i
clienti
,
non
voleva
perdere
il
trasporto
funebre
.
Le
serve
,
alle
finestre
,
si
affacciavano
con
i
cenci
da
spolverare
in
mano
,
un
vetturino
aveva
fermato
la
carrozza
,
alzandosi
ritto
per
vedere
meglio
di
tutti
.
Remigio
rassicurò
il
droghiere
,
giurandogli
che
avrebbe
fatto
di
tutto
;
e
allora
quegli
,
mentre
passava
la
croce
,
e
tutti
si
toglievano
il
cappello
,
doventò
fin
quasi
troppo
gentile
:
"
Spero
che
anche
lei
verrà
da
me
!
Non
mi
farà
torti
!
Sa
chi
è
morto
?
Quel
calzolaio
che
stava
vicino
alla
chiesa
del
Carmine
...
non
ha
capito
?
Quello
che
andava
sempre
vestito
di
chiaro
,
aveva
due
cani
...
"
Ma
,
visto
che
Remigio
non
capiva
,
gli
disse
:
"
Ci
ho
sempre
il
burro
fresco
e
tutto
quel
che
vuole
.
"
Il
giovane
,
giacché
s
'
era
fatto
più
largo
,
continuò
la
strada
;
aspettandosi
di
essere
fermato
da
qualche
altro
.
E
,
passando
dinanzi
al
caffè
Greco
,
il
punto
centrale
della
città
,
affrettò
il
passo
,
voltando
,
per
andare
in
Piazza
dell
'
Indipendenza
;
dove
l
'
avvocato
Neretti
aveva
lo
studio
.
In
Piazza
dell
'
Indipendenza
c
'
erano
soltanto
tre
carrozze
ferme
;
più
ferme
del
monumento
all
'
Italia
;
ed
egli
,
salendo
le
scale
dello
studio
,
sentiva
piegarsi
le
gambe
.
L
'
avvocato
non
c
'
era
;
ma
lo
scritturale
,
Giangio
,
gli
disse
:
"
Per
quell
'
operazione
al
Banco
di
Roma
ci
devo
pensare
io
.
Questa
è
la
cambiale
e
questo
il
borderò
.
"
Remigio
si
sentiva
scosso
da
un
fremito
che
ancora
non
aveva
mai
conosciuto
;
e
lo
abbatteva
come
se
durasse
una
fatica
enorme
.
Con
il
viso
pallido
,
sorrise
:
"
Io
non
so
come
si
fa
.
"
Giangio
glielo
spiegò
,
ma
Remigio
non
riescì
a
capire
.
Allora
gli
dettò
quel
che
doveva
scrivere
,
indicandogli
dove
;
poi
,
vi
pigiò
sopra
il
torchietto
della
carta
sugante
:
"
È
fatto
;
non
se
ne
preoccupi
.
Penso
io
a
portare
ogni
cosa
al
Banco
,
perché
le
cambiali
nuove
devono
essere
presentate
oggi
.
E
,
domani
,
dopo
mezzogiorno
,
lei
può
passare
da
sé
a
prendere
il
denaro
.
Se
crede
,
prima
venga
qui
da
me
;
e
ce
lo
porterò
io
.
Sono
tremilasettecento
lire
,
meno
quello
dello
sconto
.
Ah
,
l
'
avvocato
,
ieri
,
se
ne
prese
subito
cura
,
e
,
per
mezzo
suo
,
il
direttore
del
Banco
ha
subito
acconsentito
!
Anche
se
avesse
voluto
chiedere
tre
volte
di
più
,
ci
sarebbe
stato
modo
.
Non
c
'
è
pericoli
!
Quando
ha
parlato
l
'
avvocato
,
i
denari
vengono
in
mano
!
È
come
andare
a
pigliare
il
pane
!
"
Giangio
,
che
aveva
da
portare
certi
fogli
al
tribunale
,
lo
salutò
;
ripetendogli
che
era
pronto
ad
accompagnarlo
al
Banco
.
Remigio
,
a
pena
in
strada
,
credette
che
fosse
per
venirgli
una
vertigine
;
e
dovette
soffermarsi
proprio
mentre
avrebbe
voluto
passare
in
mezzo
alla
gente
senza
che
lo
vedesse
nessuno
.
La
sua
fierezza
violenta
,
ora
,
era
esasperata
;
ed
egli
avrebbe
voluto
,
così
come
si
sputa
,
mettere
al
posto
ogni
cosa
:
i
debiti
riescivano
a
strappargli
la
carne
dentro
;
gliela
distruggevano
.
Tornò
subito
a
casa
,
come
se
avesse
dovuto
fuggire
;
per
rifugiarsi
.
A
tavola
,
dopo
aver
mangiato
in
silenzio
,
fece
ridere
Ilda
;
ma
Luigia
lo
sgridò
;
e
,
sparecchiando
,
gli
fece
capire
che
avrebbe
avuto
voglia
di
sfogarsi
attaccando
il
discorso
su
gli
interessi
della
Casuccia
.
IX
Qualche
volta
Remigio
si
sentiva
impazzire
e
qualche
volta
provava
un
benessere
immenso
,
che
lo
rianimava
;
come
quando
,
in
mezzo
all
'
aia
,
il
vento
gli
batteva
sulla
faccia
.
Queste
disuguaglianze
erano
come
il
respiro
affannato
della
sua
giovinezza
;
della
quale
non
s
'
avvedeva
né
meno
.
Aveva
voglia
di
mettere
a
posto
tutti
i
debiti
e
di
guadagnare
;
e
,
immaginandosi
di
poterlo
fare
in
pochissimo
tempo
,
cominciò
ad
alzarsi
la
mattina
prima
degli
assalariati
.
Li
attendeva
nel
campo
,
stava
a
vederli
lavorare
mezze
giornate
intere
,
non
rientrava
in
casa
finché
non
erano
andati
a
cena
.
Ma
non
sapeva
dirigerli
;
anzi
,
senza
farlo
capire
,
egli
sperava
d
'
imparare
per
l
'
anno
dopo
,
lasciando
intanto
che
mandassero
avanti
le
faccende
come
volevano
;
limitandosi
a
darne
il
consenso
o
a
comandarne
una
piuttosto
che
un
'
altra
;
in
parte
indovinando
,
in
parte
ricordandosi
di
quel
che
aveva
imparato
da
suo
padre
;
e
giacché
Picciòlo
e
Tordo
gli
dicevano
sempre
:
"
Se
fossi
padrone
io
farei
così
questa
tal
cosa
o
tale
altra
"
,
egli
sceglieva
il
consiglio
che
gli
pareva
migliore
e
lo
dava
come
un
ordine
suo
,
che
dovesse
essere
rispettato
.
"
Berto
non
lo
consigliava
mai
;
e
Giacomo
,
un
mese
prima
di
morire
,
l
'
aveva
licenziato
perché
era
quasi
impossibile
parlargli
senza
che
facesse
la
grinta
;
e
perché
rubava
ogni
cosa
.
Remigio
,
illudendosi
che
doventasse
abbastanza
rispettoso
e
sopportabile
,
lo
trattò
anche
meglio
degli
altri
;
mostrandogli
che
non
teneva
conto
dei
dissensi
avuti
con
il
padre
.
Ma
Berto
se
ne
approfittò
subito
,
per
far
di
più
il
proprio
comodo
;
facendo
capire
che
non
gliene
importava
niente
.
Anche
la
sua
moglie
,
Cecchina
,
era
la
donna
più
maldicente
che
ci
fosse
fuor
di
Porta
Romana
:
magra
e
con
due
occhi
neri
come
quelli
dei
ramarri
,
portava
via
le
prime
pesche
,
i
primi
carciofi
,
la
prima
uva
;
nascondendo
tutto
in
una
tasca
fatta
dalla
parte
di
sotto
del
grembiale
.
Berto
era
tarchiato
e
grosso
;
con
la
testa
rotonda
;
la
fronte
stretta
come
la
lama
di
un
coltello
;
gli
occhi
porcini
e
lustri
.
Siccome
non
aveva
potuto
sfogare
il
suo
risentimento
contro
Giacomo
ammalato
,
cercava
la
prima
occasione
per
rifarsela
con
Remigio
;
sicuro
di
non
trovare
la
stessa
resistenza
.
Quando
Remigio
stava
in
modo
da
voltargli
le
spalle
,
egli
lo
guardava
affascinandosi
con
l
'
idea
di
leticare
battendolo
su
la
nuca
;
quand
'
era
voltato
a
lui
,
invece
,
sfuggiva
i
suoi
occhi
,
non
rispondendo
mai
come
il
giovane
avrebbe
avuto
piacere
,
provocandolo
o
con
il
silenzio
sospettoso
o
fingendo
di
capire
a
rovescio
;
per
essere
ripreso
e
rimproverato
.
Remigio
ci
pativa
,
e
se
con
dolcezza
gli
spiegava
quel
che
aveva
voluto
dire
,
l
'
assalariato
mostrava
di
non
esserne
contento
;
e
,
qualche
volta
,
addirittura
,
disapprovava
bestemmiando
.
E
vedendo
che
Remigio
ne
restava
confuso
e
mortificato
,
diceva
:
"
Ora
non
venga
a
rifarsela
con
me
;
non
mi
dica
niente
,
perché
io
non
intendo
d
'
essere
rimproverato
da
nessuno
.
"
"
Ma
l
'
ultima
parola
voglio
dirla
io
,
perché
sono
il
padrone
.
"
"
Come
sarebbe
a
dire
?
Non
c
'
è
bisogno
d
'
insistere
tanto
a
lungo
,
mi
pare
.
Ma
,
del
resto
,
io
non
costo
niente
;
e
quindi
può
trattarmi
come
crede
.
"
"
E
chi
t
'
ha
trattato
male
?
"
"
Io
non
lo
so
:
non
sta
a
me
farglielo
rilevare
.
"
"
Dimmi
di
quel
che
ti
sei
offeso
.
"
"
Oh
,
io
non
ciabo
più
!
Faccia
in
un
altro
modo
,
però
;
se
vuole
stare
d
'
accordo
con
me
,
e
se
vuole
che
io
non
me
ne
vada
.
"
Remigio
trovava
in
quest
'
ultima
uscita
una
specie
di
dignità
,
che
poteva
forse
dipendere
da
animo
onesto
;
sebbene
rude
e
irritabile
.
E
,
allora
,
per
provargli
che
non
se
la
prendeva
a
male
,
cambiava
discorso
.
Ma
non
dimenticò
mai
più
la
delusione
provata
quando
,
proprio
il
giorno
della
prima
cambiale
,
si
sentì
dire
da
Berto
:
"
Non
li
vuol
pagare
lei
i
suoi
sottoposti
?
Dobbiamo
lavorare
per
passare
il
tempo
?
"
Gli
venne
da
piangere
,
e
rispose
con
violenza
:
"
Domani
avrete
tutto
,
anche
quello
che
avanzate
da
mio
padre
.
"
"
Domani
?
Facciamoli
ora
i
conti
!
È
tanto
che
io
sto
zitto
!
"
"
Domani
,
ti
ripeto
.
"
Allora
Berto
,
con
un
'
astuzia
ironica
e
ghignando
,
gli
disse
:
"
Speriamo
che
possa
pagare
da
vero
!
"
Queste
parole
,
che
parevano
indovinare
ogni
cosa
,
abbatterono
completamente
il
giovane
;
che
non
seppe
più
rispondere
.
E
,
il
rimanente
del
giorno
,
per
prudenza
,
non
andò
nel
campo
.
Meglio
,
meglio
venderla
la
Casuccia
!
E
perché
non
tornare
a
Campiglia
?
Ma
,
poi
,
pensò
:
"
Se
Berto
è
cattivo
,
devo
forse
fargli
il
piacere
di
non
essere
più
il
padrone
?
Ormai
,
avrò
i
denari
.
Però
ha
ragione
di
avermeli
chiesti
;
anche
se
m
'
ha
detto
a
quel
modo
"
.
Ed
escì
di
casa
,
andando
in
su
e
giù
per
l
'aia."
Dinda
,
seduta
a
far
la
calza
,
aveva
sentito
tutto
;
e
gli
disse
:
"
Perché
ci
s
'
inquieta
così
?
Lo
paghi
,
e
si
faccia
rispettare
.
"
"
Domani
lo
pagherò
!
"
Ma
Dinda
,
per
non
compromettersi
con
Berto
,
non
gli
disse
più
niente
;
tanto
più
che
,
a
quel
modo
,
gli
aveva
già
chiesto
,
senza
parere
,
la
mesata
anche
per
sé
.
Remigio
s
'
appoggiò
con
i
gomiti
al
cancello
della
strada
.
Tornavano
a
casa
,
verso
Colle
di
Malamerenda
e
l
'
Isola
,
le
ragazze
che
andavano
tutti
i
giorni
a
Siena
a
portare
le
bombole
del
latte
e
ad
imparare
a
far
la
sarta
.
I
mandorli
e
i
peschi
,
sparsi
su
per
le
colline
,
erano
quasi
invisibili
nell
'
ombra
della
sera
:
sebbene
,
sopra
il
sole
tramontato
,
restasse
una
luce
limpida
a
rischiarare
quasi
la
metà
del
cielo
.
Un
branco
di
avvinazzati
passò
,
cantando
.
Dietro
un
barroccio
,
un
gregge
di
pecore
empì
tutta
la
strada
;
e
il
cane
si
fermò
a
fiutare
lo
spigolo
della
capanna
sciupato
dai
mozzi
delle
ruote
.
Solo
!
Era
solo
!
A
quell
'
ora
,
a
Campiglia
,
s
'
accendevano
le
lampadine
elettriche
;
egli
faceva
le
somme
e
gli
apparecchi
elettrici
giravano
ticchiettando
.
Il
cuore
gli
batté
come
quando
,
da
ragazzo
,
s
'
era
innamorato
.
X
Al
Banco
di
Roma
,
dove
si
fece
portare
da
Giangio
,
gli
tremavano
le
mani
prendendo
il
denaro
;
poi
,
si
sentì
contento
.
E
,
tornato
alla
Casuccia
,
fece
i
conti
;
e
pagò
tutti
gli
assalariati
.
Il
giorno
dopo
,
pagò
anche
il
carraio
,
il
fabbro
e
il
droghiere
;
e
disse
al
Pollastri
,
dopo
aver
combinato
quando
doveva
esser
fatto
l
'
inventario
,
che
non
aveva
bisogno
di
pigliare
a
prestito
i
denari
del
suo
amico
.
Incaricò
il
Neretti
di
chiamare
allo
studio
la
matrigna
;
e
s
'
ordinò
un
vestito
nero
.
Quello
che
aveva
addosso
lo
portava
già
da
due
anni
,
e
anche
le
scarpe
cominciavano
a
sfondarsi
.
Egli
aveva
un
aspetto
triste
e
affaticato
;
e
,
quasi
da
una
settimana
,
non
s
'
era
fatto
la
barba
;
allo
specchietto
legato
su
la
finestra
di
camera
.
Era
scontento
che
tutti
gli
parlassero
dell
'
eredità
e
se
ne
occupassero
con
un
interesse
tanto
vivo
,
con
una
confidenzialità
che
lo
stupiva
.
L
'
opinione
che
avevano
di
lui
gli
metteva
nell
'
animo
un
senso
di
stanchezza
taciturna
,
una
voglia
desolata
di
andarsene
;
e
,
si
ritrovava
,
in
vece
,
sempre
a
faccia
con
gli
stessi
discorsi
e
le
stesse
persone
,
come
in
un
ozio
logorante
e
ambiguo
.
Chi
lo
credeva
troppo
povero
e
chi
troppo
ricco
:
qualche
persona
,
che
aveva
conosciuto
Giacomo
,
lo
domandava
addirittura
a
lui
,
riportandogli
anche
i
pettegolezzi
che
gli
altri
ci
facevano
.
Molti
volevano
sapere
anche
quanto
suo
padre
aveva
lasciato
a
Giulia
,
e
doveva
convincerli
che
era
morto
senza
far
testamento
.
Ma
si
sentiva
rispondere
:
"
Tutti
credono
che
abbia
fatto
testamento
!
Per
tutta
Siena
si
dice
che
anche
quella
ragazza
è
stata
erede
!
Lo
sanno
anche
i
mattoni
delle
case
!
Lei
vuol
fare
il
furbo
,
e
non
vuol
dir
niente
a
nessuno
.
"
"
Ma
no
!
Io
dico
la
verità
.
Chi
dovrebbe
saperlo
meglio
di
me
?
"
Una
volta
,
dovette
fin
quasi
leticare
.
Almeno
,
alla
Casuccia
,
poteva
stare
lunghe
ore
in
silenzio
!
La
curiosità
degli
altri
gli
ripugnava
,
come
se
gli
mettessero
nell
'
anima
un
cencio
sporco
.
E
,
credendo
di
poterla
combattere
,
non
avvicinava
quasi
nessuno
.
Aveva
in
mente
di
non
togliere
subito
anche
gli
altri
debiti
,
per
vendere
prima
le
vacche
;
e
,
secondo
il
consiglio
di
Picciòlo
,
comprare
almeno
due
vitelli
appena
che
ci
fosse
stata
la
fiera
.
Con
il
guadagno
che
ne
avrebbe
fatto
,
contava
di
viverci
qualche
mese
;
finché
non
avesse
venduto
i
fieni
e
poi
il
grano
.
La
raccolta
del
vino
era
troppo
piccola
,
e
appena
bastava
per
lui
e
per
la
matrigna
;
ma
,
come
aveva
fatto
suo
padre
,
così
egli
sperava
altrettanto
,
e
forse
meglio
.
Anche
i
maiali
perché
non
c
'
erano
?
Ma
,
a
settembre
,
fatto
fare
il
castro
,
o
dietro
casa
o
al
muro
della
capanna
,
ne
avrebbe
presi
un
branco
.
Quel
trogolo
di
legno
era
piuttosto
da
galline
e
da
bruciare
!
I
pagliai
bisognava
farli
più
distanti
,
perché
aveva
paura
dei
fulmini
;
e
magari
qualche
birbaccione
poteva
bruciarli
.
C
'
era
anche
da
assicurarsi
,
anzi
,
contro
l
'
incendio
!
Alla
capanna
,
troppo
umida
,
bisognava
rifare
l
'
impiantito
!
E
,
poi
,
attraverso
quelle
finestrucce
,
tappate
soltanto
con
la
paglia
,
pioveva
lo
stesso
come
fuori
!
La
parata
stava
per
cadere
.
E
quanto
era
sudicia
!
Dentro
,
il
concio
e
un
mucchio
di
attrezzi
vecchi
,
da
buttarsi
via
;
ma
,
a
venderne
il
ferro
,
c
'
era
da
mettere
in
tasca
,
sì
e
no
,
tre
lire
!
La
stagione
era
buona
,
e
non
era
piovuto
su
le
semente
né
troppo
né
poco
.
Egli
,
vedendo
dalla
finestra
della
sua
camera
la
più
bella
pendice
della
Casuccia
,
fin
giù
dove
faceva
da
argine
,
con
una
svoltata
rotonda
,
alla
Tressa
,
sognò
di
cavarsi
presto
e
bene
da
tutti
gli
impicci
.
XI
Quando
la
mattina
dopo
si
alzò
ed
aprì
la
finestra
,
il
ciliegio
non
aveva
più
ciliege
:
"
Perché
le
hanno
colte
senza
il
mio
ordine
,
e
perché
non
li
ho
sentiti
?
O
le
hanno
rubate
?
"
.
Non
si
mise
né
meno
la
giubba
,
e
scese
giù
.
Tordo
,
che
andava
a
cavar
le
patate
,
con
la
zappa
in
spalla
,
lo
salutò
proprio
mentre
era
per
attraversare
l
'aia."
"
Chi
ha
colto
le
ciliege
?
"
Tordo
,
com
'
era
il
suo
modo
,
strinse
le
spalle
;
e
gli
rispose
,
ridendo
:
"
Io
non
lo
so
.
"
"
Come
non
lo
sai
?
E
perché
ridi
?
"
Tordo
arrossì
:
"
Io
non
lo
so
,
le
ripeto
.
Ho
visto
anch
'
io
,
stamani
,
che
non
c
'
erano
,
e
l
'
ho
detto
con
la
mia
Gegia
;
ma
,
poi
,
non
saprei
di
più
.
"
Allora
,
Remigio
chiamò
Picciòlo
;
che
escì
dalla
stalla
,
con
le
mani
sporche
di
concio
.
"
Sai
niente
tu
delle
ciliege
?
"
"
Di
quali
?
"
"
Come
di
quali
?
C
'
è
un
ciliegio
solo
!
"
"
E
che
devo
sapere
?
"
"
Non
ci
sono
più
.
"
"
Non
ci
sono
più
?
Dice
per
burla
?
"
E
andò
a
vedere
da
sé
la
pianta
.
Tornò
,
quasi
di
corsa
,
tirandosi
i
capelli
:
"
Brutti
vigliacchi
!
Questa
l
'
hanno
fatta
i
ladri
!
E
Dinda
aspettava
che
fossero
più
mature
,
per
portarle
a
vendere
!
Non
siamo
sicuri
né
meno
sotto
le
finestre
?
E
nessuno
di
noi
s
'
è
svegliato
?
Vorrei
sapere
se
l
'
hanno
portate
via
nel
primo
sonno
o
stamani
prima
del
sole
!
"
Berto
,
che
veniva
dal
campo
e
aveva
fatto
il
colpo
,
finse
di
non
aver
sentito
niente
;
e
,
con
il
capo
basso
,
torvo
,
attraversò
l
'
aia
tra
Remigio
e
i
due
assalariati
.
Remigio
lo
guardò
e
gli
chiese
:
"
E
tu
hai
visto
che
non
ci
sono
più
le
ciliege
?
"
"
Io
?
Ci
vorrà
poco
a
vederlo
!
Perdindirindina
,
le
rame
ci
vengono
in
casa
!
"
E
se
n
'
andò
;
ma
riescì
subito
dall
'
uscio
,
dicendo
:
"
Speriamo
che
non
sospetti
di
me
!
"
Remigio
tacque
.
Allora
,
egli
guardò
in
viso
anche
Moscino
e
Lorenzo
,
che
erano
sopraggiunti
;
e
seguitò
:
"
Almeno
io
non
voglio
né
meno
che
lei
sospetti
di
me
o
della
mia
moglie
;
perché
,
allora
,
le
cose
tra
me
e
lei
non
andrebbero
troppo
bene
.
"
"
Io
non
posso
sospettare
di
nessuno
,
perché
,
se
sospettassi
d
'
uno
di
voi
,
lo
manderei
via
.
"
Picciòlo
,
impaurito
,
chiese
:
"
Dunque
,
pensa
di
noi
?
"
Ma
Lorenzo
gli
disse
:
"
Voi
state
al
vostro
posto
!
Noi
non
siamo
ladri
,
e
non
abbiamo
bisogno
di
difenderci
.
"
"
Io
"
disse
Moscino
"
ne
mangiai
una
piccia
domenica
;
perché
m
'
era
volata
la
ciarpa
sull
'
albero
mentre
mi
vestivo
con
la
finestra
aperta
,
e
tirava
vento
.
E
dovetti
andare
a
riprenderla
,
per
mettermela
.
"
"
Io
ci
rimango
di
stucco
!
"
disse
Tordo
,
stringendo
un
'
altra
volta
le
spalle
;
con
quel
collo
che
pareva
d
'
un
uccelletto
spennato
.
"
Di
questo
passo
"
riprese
Berto
"
verranno
a
portarci
via
anche
il
piumaccio
delle
coltri
:
già
,
alla
Casuccia
non
è
stato
sicuro
mai
niente
.
Se
ci
fosse
un
cane
da
guardia
...
E
,
poi
,
lo
devo
dire
?
Mi
pare
impossibile
che
sia
stato
qualcuno
a
rubare
le
ciliege
.
Qui
dev
'
essere
stato
inventato
un
tranello
,
per
imbrogliare
uno
di
noi
!
È
proprio
vero
che
lei
se
ne
sia
accorto
soltanto
stamani
come
noi
?
"
"
E
che
pensi
?
Che
io
le
abbia
fatte
cogliere
e
vendere
?
"
"
Già
...
non
dico
proprio
questo
...
ma
qualcosa
di
simile
!
"
"
Se
tu
pensi
così
,
sei
un
mascalzone
e
basta
!
"
Questa
parola
Remigio
non
l
'
aveva
mai
detta
a
nessuno
.
Berto
guardò
gli
altri
,
come
per
rendersi
conto
del
loro
animo
;
e
rispose
secco
:
"
Se
non
porta
rispetto
,
lo
faccio
stare
al
posto
io
.
I
tribunali
ci
sono
per
tutti
!
"
Remigio
era
così
irato
,
che
gli
pareva
di
non
poter
più
respirare
;
e
,
con
la
voce
strozzata
,
gridò
:
"
Vattene
!
E
voialtri
dovreste
dirmi
chi
è
stato
.
"
Ma
Berto
entrò
in
casa
con
un
mezzo
sorriso
,
e
gli
altri
se
ne
andarono
senza
fiatare
.
Remigio
si
sentiva
la
testa
sconvolta
,
camminando
in
su
e
giù
per
l
'
aia
.
Gli
pareva
perfino
impossibile
che
Berto
avesse
osato
di
pensare
così
.
E
perché
?
Si
fermò
,
dinanzi
all
'
uscio
dell
'
assalariato
;
e
,
allora
,
si
accorse
che
Cecchina
sogguardava
da
una
fessura
.
Anche
spiarlo
a
quel
modo
?
Non
poteva
stare
sull
'
aia
quanto
voleva
?
Ma
arrossì
;
e
,
per
non
entrare
in
casa
,
andò
nel
campo
dove
erano
state
seminate
le
patate
.
Tordo
ne
aveva
già
messe
insieme
una
balletta
;
e
Remigio
gli
chiese
:
"
Le
altre
dove
sono
?
"
"
Io
è
la
prima
mattina
che
ci
vengo
.
E
queste
le
prenderei
per
me
,
perché
con
suo
padre
avevamo
fatto
i
patti
che
ce
ne
toccasse
una
balletta
per
ognuno
di
noi
.
"
Ma
per
me
non
ci
rimane
niente
?
"
"
Io
so
che
abbiamo
fatto
sempre
così
:
certo
,
bisognava
averne
seminate
di
più
.
"
"
E
perché
,
invece
,
così
poche
?
"
"
Io
non
lo
so
.
Quando
si
zapparono
le
buche
,
suo
padre
era
già
malato
;
e
la
signora
Luigia
non
seppe
dirci
niente
.
Remigio
domandò
a
Picciòlo
e
a
Lorenzo
se
era
vero
,
e
si
propose
di
cambiare
i
patti
per
l
'
annata
dopo
.
La
mattina
era
serena
e
azzurra
.
Sui
prati
,
che
cominciavano
a
fiorire
,
passavano
gli
uccelli
quasi
sempre
lungo
la
Tressa
;
e
una
brancata
,
almeno
di
una
quarantina
,
si
posò
sopra
un
salcio
;
empiendolo
.
Le
anatre
uscirono
dall
'
acqua
del
fontone
,
dentro
il
quale
s
'
erano
capovolte
e
rovesciate
le
fronde
più
lunghe
degli
altri
salici
già
con
le
foglie
verdi
.
Le
diligenze
di
Murlo
e
di
Buonconvento
arrivavano
cariche
di
gente
e
di
fagotti
;
e
quelli
dentro
guardavano
tutti
insieme
nella
strada
.
Nell
'
aria
c
'
era
la
giovinezza
;
e
Remigio
sentiva
attaccarsi
ad
essa
.
Dopo
poco
,
dimenticò
del
tutto
ch
'
aveva
questionato
;
ma
,
senza
volere
,
dava
occhiate
di
rammarico
a
quel
ciliegio
che
il
giorno
avanti
era
tanto
bello
.
Le
galline
si
rincorrevano
tra
l
'
aia
e
la
capanna
,
entrando
e
riescendo
di
continuo
;
perché
qualcuna
trovava
sempre
tra
i
mattoni
un
bacherozzolo
.
Le
anatre
,
accovacciate
,
ora
guardavano
l
'
acqua
.
Egli
si
dimenticò
anche
della
matrigna
e
di
Dinda
:
gli
pareva
d
'
essere
solo
e
di
amare
.
La
Casuccia
doventata
così
fertile
che
nell
'
aia
non
entravano
più
i
prodotti
del
podere
.
Vendeva
il
fieno
a
carrate
;
faceva
fare
una
mezza
dozzina
di
pagliai
,
tutti
in
fila
,
in
modo
che
dalla
strada
fossero
visti
;
le
viti
doventavano
grosse
il
doppio
,
con
certi
grappoli
che
gli
ricordavano
quanto
da
ragazzo
gli
eran
piaciuti
quelli
della
Terra
Promessa
e
come
aveva
avuto
voglia
di
piangere
perché
Mosè
era
morto
prima
di
arrivarci
;
il
grano
faceva
certe
spighe
che
si
sentivano
pesare
tenendone
anche
una
sola
in
mano
.
Berto
,
Tordo
e
Picciòlo
doventavano
buoni
e
così
alacri
,
che
anche
da
vecchi
li
teneva
sempre
con
sé
.
Egli
sposava
una
donna
abbastanza
ricca
,
piuttosto
bella
,
senza
tante
ambizioni
;
ma
avrebbero
comprato
un
calesse
e
un
cavallo
,
e
la
domenica
sarebbero
andati
dentro
Siena
;
a
sentir
suonare
la
musica
.
Allora
,
cominciò
a
buttare
dietro
l
'
aia
certi
pezzacci
di
mattoni
e
di
calcinacci
vecchi
,
pensando
di
farla
poi
spazzare
da
Ilda
.
Pensò
anche
di
comprare
un
ciòtolo
di
vernice
,
perché
gli
usci
ne
avevano
bisogno
.
Quando
smise
,
era
sudato
.
Mentre
stava
per
avvertire
Ilda
,
un
giovanotto
,
senza
aprire
il
cancello
,
lo
chiamò
:
"
Signor
Selmi
!
"
Egli
si
raddrizzò
un
poco
,
vergognoso
di
avere
le
mani
sudicie
;
e
andò
verso
la
strada
.
Il
giovanotto
,
che
aveva
l
'
aria
di
uno
zerbino
a
passeggio
,
gli
disse
:
"
Ho
da
consegnarle
questa
citazione
.
"
"
A
me
?
"
Quegli
cavò
il
sigaro
che
teneva
in
bocca
fino
alla
metà
,
prese
un
lapis
copiativo
dal
taschino
della
giubba
,
bagnò
con
la
saliva
il
foglio
di
carta
bollata
che
teneva
in
mano
;
e
disse
:
"
Allora
,
scrivo
nella
citazione
:
"
È
stata
consegnata
nelle
mani
del
signor
Remigio
Selmi
stesso
"
.
Appoggiò
il
foglio
di
carta
bollata
al
muro
della
capanna
,
dove
era
più
liscio
;
scrisse
,
si
toccò
il
cappello
;
e
tornò
via
.
Remigio
,
lette
le
prime
righe
,
vide
che
si
trattava
della
causa
di
Giulia
.
Qualche
cosa
,
che
assomigliava
all
'
indignazione
,
gli
faceva
tremare
le
labbra
;
sentì
impallidirsi
,
e
salì
in
casa
.
Lo
disse
alla
matrigna
che
gli
rispose
rossa
in
viso
:
"
Ora
lei
si
vuol
vendicare
,
perché
tu
la
mandasti
via
a
quel
modo
.
"
E
,
presa
una
lastra
dal
fornello
,
ricominciò
a
stirare
le
sue
calze
,
che
erano
sparse
di
rammendi
fatti
con
un
filo
grosso
come
lo
spago
.
"
Non
avevo
ragione
?
Perché
doveva
restare
ancora
in
casa
?
"
"
Io
non
dico
che
tu
non
abbia
ragione
,
ma
...
"
S
'
accorse
che
era
per
dire
troppo
;
e
,
notato
il
dispiacere
del
figliastro
,
si
chetò
e
cominciò
a
piangere
.
Poi
,
chiese
:
"
Quando
viene
il
notaio
a
fare
l
'
inventario
?
"
"
Io
non
lo
so
.
"
"
Domandaglielo
,
se
vai
a
Siena
.
"
"
Ma
,
stamani
,
volevo
andare
dal
mio
avvocato
per
questa
cosa
qui
.
"
"
O
non
puoi
andare
dall
'
uno
e
dall
'
altro
?
Io
ho
da
mettere
al
posto
anche
la
biancheria
.
C
'
è
da
stirarla
tutta
;
eccola
lì
.
"
"
Si
faccia
aiutare
da
Ilda
.
"
"
Ma
che
vuoi
sia
buona
?
Non
lo
vedi
che
a
pena
sa
fare
la
calza
?
"
"
Le
insegni
.
"
"
Ma
tu
pensa
a
quello
che
ti
riguarda
:
a
queste
faccende
di
casa
,
so
da
me
come
fare
.
"
Egli
ripiegò
la
citazione
e
se
la
mise
in
tasca
:
si
sentiva
troppo
stanco
,
per
andare
subito
dall
'
avvocato
.
E
tornò
su
l
'
aia
;
con
la
voglia
di
piangere
.
XII
Il
pranzo
fu
triste
:
anzi
,
Remigio
non
avrebbe
voluto
né
meno
mangiare
.
Quella
minestra
e
quel
lesso
,
che
avrebbe
pagato
a
fin
di
settimana
con
i
denari
della
cambiale
,
non
gli
andava
giù
.
Per
non
parlarsi
di
cose
che
li
avrebbero
inquietati
,
tanto
egli
che
Luigia
tacquero
sempre
e
affettarono
d
'
avere
fretta
.
Il
venerdì
di
quella
settimana
il
Pollastri
con
il
suo
scritturale
andò
alla
Casuccia
;
per
fare
l
'
inventario
.
Remigio
e
Luigia
lo
seguivano
,
indicando
gli
oggetti
,
da
una
stanza
all
'
altra
;
suggerendosi
tra
sé
,
sottovoce
,
prima
,
come
dovevano
dirgli
.
Il
Pollastri
era
di
una
gentilezza
ironica
,
mentre
il
Lenzi
guardava
tutta
quella
roba
con
l
'
aria
di
aver
perso
il
modo
di
doventarne
il
padrone
.
A
mezzogiorno
,
finirono
.
Mangiarono
,
raccontando
parecchie
barzellette
;
senza
vincere
,
però
,
una
specie
di
pesantezza
che
pesava
sopra
a
loro
.
Luigia
aveva
tirato
il
collo
a
una
gallina
,
a
quella
più
grassa
;
che
Ilda
aveva
preso
la
sera
avanti
quando
s
'
era
appollaiata
.
Dopo
aver
fumato
,
il
notaio
si
fece
accompagnare
nel
campo
;
dette
ordine
che
uno
degli
assalariati
contasse
le
viti
,
un
altro
gli
ulivi
,
un
altro
i
frutti
e
i
pioppi
.
Ciascuno
degli
assalariati
si
tagliò
una
stecca
di
legno
,
nella
quale
faceva
con
il
coltello
una
tacca
tutte
le
volte
che
contando
era
arrivato
a
cento
.
Picciòlo
,
invece
,
si
metteva
tanti
sassolini
in
tasca
.
La
sera
,
presto
,
l
'
inventario
era
fatto
.
Il
Lenzi
disse
:
"
Come
ho
mangiato
bene
,
oggi
!
Peccato
che
non
duri
almeno
una
settimana
!
Beato
lei
,
signor
Remigio
,
che
è
padrone
di
tutta
questa
grazia
di
Dio
!
"
Anche
il
Pollastri
era
rallegrato
dal
pranzo
;
e
si
scordava
perfino
di
essere
insolente
.
Quando
tornarono
a
Siena
,
pareva
che
avessero
fatto
tutti
e
due
una
scampagnata
.
Un
lunedì
mattina
,
cominciarono
a
falciare
i
fieni
.
Già
,
lungo
la
proda
della
strada
,
ne
rubavano
quanto
era
possibile
:
i
barrocciai
,
quando
erano
arrivati
dietro
un
poggetto
che
li
nascondeva
dalla
casa
fermavano
le
bestie
;
e
,
lesti
lesti
,
ne
facevano
più
fastelli
che
potevano
.
Certe
donne
,
che
poi
lo
vendevano
in
città
ai
vetturini
,
quando
era
l
'
ora
del
caldo
,
e
nei
campi
non
c
'
era
quasi
nessun
contadino
,
pigliavano
lungo
i
fossi
;
tagliando
i
greppi
.
Nessuno
,
anche
a
poca
distanza
,
le
avrebbe
potute
sorprendere
;
perché
,
quando
sentivano
avvicinarsi
qualcuno
,
lasciavano
la
falce
e
andavano
ad
acquattarsi
nelle
buche
dei
fossi
.
La
sera
tornavano
a
legare
i
fastelli
;
e
,
di
notte
,
li
portavano
via
su
le
spalle
,
fino
alla
strada
;
dove
qualche
uomo
li
caricava
tutti
insieme
sopra
un
carretto
a
mano
.
I
prati
di
Remigio
erano
trifoglio
e
lupinella
.
Il
trifoglio
aveva
i
fiori
a
pallottoline
rosse
e
la
lupinella
a
grappoli
più
rosei
.
Dove
la
terra
era
più
buona
,
il
trifoglio
era
più
verde
,
quasi
turchino
;
e
c
'
erano
ciuffi
di
pallottole
che
parevano
serrate
l
'
una
con
l
'
altra
.
Tutti
gli
assalariati
falciavano
,
meno
Moscino
;
perché
c
'
era
caso
che
gli
venisse
voglia
di
ruzzare
con
la
falce
e
si
tagliasse
magari
una
gamba
.
Ma
egli
non
la
intendeva
;
perché
Remigio
passava
quasi
due
litri
di
vino
a
testa
.
Doveva
bevere
l
'
acqua
!
S
'
accapigliò
con
suo
fratello
Lorenzo
;
e
poi
pianse
.
Dinda
,
per
levarlo
di
torno
,
prese
una
frusta
e
lo
mandò
,
facendolo
camminare
dinanzi
a
lei
,
fino
all
'
orto
;
dove
c
'
era
da
annaffiare
i
cavoli
e
l
'
insalata
.
"
Brava
Dinda
!
"
disse
,
dalla
finestra
,
Luigia
.
E
Ilda
si
mise
a
ridere
.
Picciòlo
,
debole
com
'
era
,
tutte
le
volte
che
metteva
un
piede
dentro
una
fossetta
,
andava
in
terra
;
ma
lavorava
più
di
tutti
;
quantunque
il
sudore
gli
infradiciasse
la
camicia
come
se
avesse
preso
la
pioggia
.
Falciando
,
teneva
la
testa
bassa
e
sorrideva
.
Lorenzo
stava
accanto
a
lui
e
badava
di
non
restare
a
dietro
.
Poi
,
veniva
Tordo
;
che
cercava
di
fare
più
lentamente
;
tanto
più
che
Berto
,
di
quando
in
quando
,
si
fermava
con
le
mani
su
i
fianchi
.
Allora
anche
gli
altri
,
per
non
fare
la
fila
storta
,
dovevano
fermarsi
;
e
soltanto
Picciòlo
era
il
primo
a
rimettersi
a
lavorare
.
Berto
diceva
:
"
A
me
non
va
!
Accidenti
al
fieno
e
a
chi
lo
mangia
!
Almeno
,
il
grano
non
è
per
le
bestie
!
"
Egli
,
per
durare
meno
fatica
,
non
mandava
la
falce
rasente
la
terra
;
e
,
dove
non
era
piano
,
ci
lasciava
almeno
un
quattro
dita
di
fieno
.
Picciòlo
,
guardando
quelle
strisce
più
alte
,
che
davano
nell
'
occhio
anche
di
lontano
,
borbottava
;
ma
il
suo
figliolo
non
voleva
che
ci
mettesse
bocca
e
gli
diceva
che
stesse
zitto
perché
era
cosa
che
non
lo
riguardava
.
Il
vecchio
rispondeva
:
"
Ma
io
lo
dico
per
mio
scrupolo
di
coscienza
!
Non
è
grazia
di
Dio
anche
il
fieno
?
E
,
poi
,
questa
lupinella
è
così
tenera
che
a
frullanarla
non
ci
si
ammazza
come
quando
si
trova
il
seccume
.
Basta
avere
un
poco
di
pratichezza
!
"
"
Se
il
padrone
sta
zitto
,
perché
volete
chiacchierare
voi
?
"
"
Perché
non
se
ne
intende
!
"
Ma
anche
Remigio
s
'
accorse
che
Berto
tirava
via
;
e
glielo
disse
.
Il
contadino
lo
guardò
come
se
avesse
voluto
tirargli
un
mozzo
di
terra
,
e
gli
rispose
:
"
Lei
ha
da
dire
soltanto
di
me
!
"
Allora
Remigio
stette
zitto
,
ma
era
così
scontento
che
gli
si
leggeva
anche
nel
viso
.
Quando
Gegia
portò
giù
i
fiaschi
del
vino
,
egli
avrebbe
voluto
sentir
dire
che
era
buono
;
ma
bevvero
senza
dirgli
niente
.
E
anche
questo
non
se
l
'
aspettava
.
Anzi
,
siccome
Berto
,
dopo
aver
bevuto
una
sorsata
a
garganella
,
senza
accostare
le
labbra
al
fiasco
,
doventò
anche
più
di
cattivo
umore
,
temette
che
né
meno
gli
altri
fossero
contenti
.
"
E
pure
,
pensò
,
l
'
acqua
non
ce
l
'
ho
messa
,
come
voleva
Luigia
e
come
faceva
mio
padre
,
e
il
vino
non
ha
nessun
vizio
!
"
Arrossì
;
e
se
ne
tornò
via
;
perché
non
ebbe
il
coraggio
di
stare
lì
ancora
.
In
una
settimana
,
il
fieno
fu
tutto
falciato
;
e
,
allora
,
con
le
forche
andavano
a
rivoltarlo
,
prima
di
fare
i
mucchi
;
perché
si
seccasse
bene
di
sotto
e
il
sole
entrasse
anche
dentro
.
La
Tressa
,
splendevole
tutto
il
giorno
,
era
restata
con
i
suoi
pioppi
magri
e
storti
,
fogliuti
soltanto
in
cima
.
La
caldura
aveva
bruciato
ogni
cosa
,
e
anche
il
grano
pigliava
un
colore
bianco
che
doventava
sempre
più
giallo
;
e
anche
di
notte
si
vedeva
bene
.
Il
terreno
era
così
arroventito
che
senza
gli
zoccoli
bruciava
i
piedi
;
e
le
passere
,
che
varcavano
le
vallate
da
poggio
a
poggio
,
pareva
che
cadessero
giù
a
strapiombo
.
Ma
,
prima
che
gli
assalariati
portassero
il
fieno
in
capanna
,
il
tempo
si
guastò
.
Poco
dopo
mezzogiorno
,
e
in
quel
silenzio
della
campagna
s
'
era
sentito
soltanto
le
campane
della
chiesa
di
Colle
,
il
sole
cominciò
a
essere
meno
limpido
.
Non
c
'
erano
nuvole
ancora
;
ma
,
proprio
nel
mezzo
del
cielo
,
il
turchino
cominciò
a
doventare
sempre
più
smorto
;
finché
,
all
'
improvviso
,
vi
nacque
una
nuvola
grigia
che
si
faceva
sempre
più
scura
.
Poi
,
altre
nuvole
,
dello
stesso
colore
e
più
bianche
,
si
accostarono
insieme
.
Pareva
che
dovessero
pigliare
fuoco
,
perché
all
'
intorno
scintillavano
tutte
e
nel
mezzo
si
facevano
quasi
nere
.
Quando
tutte
furono
chiuse
l
'
una
con
l
'
altra
,
un
lampo
abbarbagliò
gli
occhi
e
fece
luccicare
le
ruote
del
carro
,
gli
aratri
e
tutti
gli
strumenti
di
ferro
su
l
'
aia
.
La
luce
era
livida
;
e
a
pena
ci
si
vedeva
.
Allora
,
i
tuoni
cominciarono
;
come
se
avessero
dovuto
schiantare
anche
le
case
.
E
le
prime
gocciole
,
quasi
bollenti
,
si
sentirono
picchiettare
su
le
tegole
e
su
i
mattoni
.
Dopo
un
poco
,
l
'
acqua
venne
giù
sempre
più
grossa
;
e
il
temporale
durò
quasi
tre
ore
.
La
Tressa
dette
di
fuori
,
allagando
tutte
le
parti
più
basse
dei
poderi
.
Perfino
su
i
poggi
,
il
fieno
era
stato
sparpagliato
e
interrato
.
Era
impossibile
riporlo
,
perché
nella
creta
ci
s
'
entrava
con
tutti
i
piedi
.
Il
giorno
dopo
ripiovve
,
benché
si
fosse
levato
un
vento
che
faceva
travolgere
la
fila
dei
pioppi
;
un
vento
che
buttava
giù
le
frutta
come
se
crollasse
le
piante
.
Quando
l
'
aria
cominciò
a
rasciugarsi
,
il
fieno
dei
piani
era
marcio
e
non
aveva
più
colore
.
Scelsero
quello
più
schietto
,
perché
a
mescolarlo
sarebbe
andato
a
male
tutto
quanto
;
e
avrebbe
preso
di
muffa
.
Le
vacche
,
benché
fossero
allombate
bene
,
ne
portavano
poco
per
volta
;
perché
dovevano
tirare
le
carrate
giù
dai
fondi
.
Picciòlo
si
batteva
le
mani
su
la
fronte
e
si
disperava
;
ma
gli
altri
non
dicevano
niente
.
Anzi
,
Berto
,
mentre
Picciòlo
era
giù
bocconi
ad
annodare
una
fune
sopra
il
carro
,
fece
l
'
atto
di
ficcargli
la
forca
nella
schiena
.
E
Tordo
si
mise
a
ridere
.
Anche
i
grani
avevano
sofferto
.
Si
vedevano
tutti
arruffati
e
le
spighe
ripiegate
con
il
capo
in
giù
,
come
uncini
.
E
c
'
erano
spiazzate
,
dove
i
fili
erano
restati
stesi
nel
fango
.
"
Se
continua
a
piovere
,
"
disse
Picciòlo
a
Remigio
,
"
quest
'
anno
le
spighe
germogliano
nel
campo
.
Vorrei
essere
cieco
,
per
non
vedere
uno
strazio
simile
!
"
Ma
il
sole
era
tornato
,
e
i
pioppi
parevano
più
belli
e
più
verdi
.
Avevano
sentito
quella
rinfrescata
e
ne
godevano
.
Lungo
qualche
filare
,
erano
nati
i
girasoli
;
grandi
e
gialli
;
che
tentennavano
un
poco
quando
passava
il
vento
.
Tra
i
grani
,
dove
era
più
umido
,
era
nato
il
ciano
con
i
fiori
azzurri
;
le
campanelle
bianche
,
venate
di
rosso
chiaro
,
che
s
'
attorcigliavano
fin
su
alle
spighe
;
e
la
borrana
con
le
stelline
celesti
.
I
ragni
avevano
teso
tanti
fili
che
,
quando
brillavano
,
parevano
un
'
altra
messe
.
Remigio
passava
molte
ore
su
l
'
aia
,
senza
fare
niente
;
ma
preoccupato
del
fieno
andato
a
male
.
Apriva
l
'
uscio
della
capanna
e
sentiva
sempre
lo
stesso
odore
cattivo
;
si
scoraggiava
e
non
riusciva
a
pensare
ad
altre
cose
.
Picciòlo
lo
trovò
,
verso
sera
,
su
l
'
aia
.
Il
vecchio
,
ch
'
era
stato
a
rincalzare
i
fagioli
,
puntò
la
zappa
su
i
mattoni
,
s
'
appoggiò
alla
cima
del
manico
con
tutte
e
due
le
braccia
;
e
gli
disse
:
"
Che
fa
qui
,
padroncino
?
Non
va
ancora
a
cena
?
"
"
No
:
è
presto
.
"
"
Oggi
è
stato
un
caldo
da
arrabbiare
come
cani
.
"
"
L
'
ho
sentito
anch
'io."
"
Bisognerebbe
che
facesse
rompere
subito
la
terra
dov
'
è
stato
falciato
:
il
sole
la
incoce
e
secca
l
'
erbaccia
che
c
'
è
rimasta
.
"
"
Lo
dirò
domani
a
Berto
.
"
"
Ma
non
gli
dica
che
gliel
'
ho
suggerito
io
.
"
Il
giovane
lo
guardò
,
e
rispose
:
"
State
tranquillo
.
"
Egli
sentiva
un
'
inquietudine
vaga
e
piena
d
'
amarezza
.
Il
sole
era
andato
giù
da
una
mezz
'
ora
,
ma
ci
si
vedeva
bene
lo
stesso
;
benché
nelle
lontananze
si
fosse
levata
una
nebbiolina
azzurrognola
,
che
s
'
infittiva
sempre
di
più
.
Lungo
la
strada
di
Siena
,
s
'
accendevano
i
lumi
dentro
le
case
;
e
c
'
erano
due
o
tre
stelle
che
sembravano
venute
troppo
presto
.
La
Torre
doventava
rossa
come
il
fuoco
;
e
sembrava
che
tutti
quei
cocuzzoli
tondi
si
radunassero
attorno
alla
Casuccia
.
Picciòlo
gli
disse
:
"
Non
pensa
a
pigliare
moglie
?
"
"
Ci
ho
pensato
una
volta
.
"
"
Sarebbe
quel
che
ci
vuole
.
"
Il
giovane
sorrise
;
ma
l
'
assalariato
gli
prese
una
mano
e
gli
disse
:
"
Io
le
voglio
bene
.
"
Remigio
sorrise
un
'
altra
volta
.
"
Non
ha
piacere
che
glielo
dica
?
"
"
Sì
;
ma
è
troppo
presto
prima
che
io
prenda
moglie
da
vero
.
Prima
"
ed
esitò
a
continuare
,
"
prima
bisogna
che
metta
al
posto
tutto
.
Poi
,
c
'
è
la
matrigna
e
Ilda
.
"
Dinda
si
avvicinò
:
"
Che
gli
dici
al
padroncino
?
"
"
Gli
dicevo
che
prenda
moglie
.
"
Dinda
lo
guardò
ridendo
;
poi
disse
al
marito
:
"
Farà
quel
che
vuole
.
"
"
Diamine
!
Non
pretendo
mica
che
dia
retta
a
me
!
"
"
Scommetto
che
a
Campiglia
l
'
aveva
trovata
!
"
"
Non
ci
pensavo
né
meno
.
"
Il
vecchio
alzò
la
voce
:
"
A
Siena
non
ce
ne
sono
adatte
per
lui
?
"
Dinda
scosse
la
testa
e
disse
al
marito
:
"
Quando
vedi
che
torna
Moscino
,
vieni
a
mangiare
;
perché
è
già
pronto
tutto
.
"
E
se
ne
andò
.
Remigio
voleva
parlare
a
Picciòlo
di
tante
cose
;
ma
non
riesciva
a
confidarsi
.
Aveva
sofferto
troppo
,
perché
non
sentisse
che
era
inutile
;
e
gli
venne
una
grande
volontà
di
far
vedere
che
anche
lui
sapeva
mandare
avanti
la
Casuccia
.
Il
vecchio
capovolse
la
zappa
e
cominciò
a
pulirla
con
le
dita
.
Poi
,
gli
disse
:
"
Se
fosse
vivo
ancora
suo
padre
e
vedesse
come
le
viti
crescono
belle
!
Ma
!
A
questo
mondo
non
deve
star
bene
nessuno
!
"
E
se
ne
andò
,
brontolando
.
Allora
,
Remigio
si
sentì
pieno
d
'
ombra
come
la
campagna
.
Guardò
il
podere
,
giù
lungo
la
Tressa
;
e
dov
'
era
già
buio
.
E
gli
parve
che
la
morte
fosse
lì
;
che
poteva
venire
fino
a
lui
,
come
il
vento
che
faceva
cigolare
i
cipressi
.
Istintivamente
,
si
trasse
a
dietro
.
XIII
Giulia
aveva
un
vestito
nuovo
;
era
più
disinvolta
come
se
fosse
doventata
una
signorina
;
e
tutti
le
parlavano
volentieri
,
e
con
un
certo
riguardo
;
perché
,
come
dicevano
ridendo
,
aveva
trovato
il
modo
di
mettere
giudizio
a
Remigio
.
Ella
alzava
le
spalle
,
si
animava
;
e
il
viso
le
si
coloriva
.
Volendo
far
vedere
che
poteva
entrare
lo
stesso
alla
Casuccia
quando
ne
aveva
voglia
,
andò
a
trovare
Berto
per
fargli
visita
.
Cecchina
era
sola
in
casa
e
chiamò
subito
il
marito
dall
'
aia
che
venisse
su
.
Berto
le
strinse
la
mano
con
tutte
e
due
le
sue
,
dopo
che
se
l
'
ebbe
lavate
perché
erano
terrose
;
ridendo
,
tutto
contento
,
e
facendola
mettere
a
sedere
.
Poi
le
chiese
,
battendo
le
nocche
su
la
tavola
:
"
Come
va
con
l
'
erede
?
"
La
giovane
fece
con
la
bocca
un
atto
di
disprezzo
,
e
poi
rispose
:
"
Mi
ha
mandato
via
di
casa
,
e
avrei
dovuto
,
se
le
cose
andavano
per
il
giusto
,
mandare
via
io
lui
.
Ma
non
gli
farà
prò
la
roba
che
non
doveva
essere
sua
.
Se
Dio
c
'
è
,
spero
di
trovare
chi
m
'aiuta."
Cecchina
,
incuriosita
,
le
domandò
:
"
Quando
si
farà
il
processo
?
"
"
Tra
una
settimana
o
due
,
credo
.
"
"
Ha
trovato
un
bravo
avvocato
?
"
"
Non
c
'
è
male
.
"
Berto
l
'
ascoltava
,
con
la
testa
appoggiata
a
una
mano
.
Chiuse
l
'
uscio
con
una
pedata
,
perché
non
udisse
nessuno
e
poi
disse
:
"
Avrà
da
regolare
i
conti
anche
con
me
.
"
"
Badate
di
non
farvi
mettere
i
piedi
sul
collo
,
perché
quello
lì
vorrebbe
comandare
come
faceva
suo
padre
.
"
"
Non
sarà
a
tempo
,
se
le
braccia
non
mi
fallano
.
"
La
moglie
gli
chiese
,
rimproverandolo
per
celia
:
"
E
che
gli
vorresti
fare
tu
?
"
"
Io
?
"
E
si
alzò
da
sedere
,
andando
su
e
giù
per
la
cucina
;
tenendosi
stretta
la
testa
con
tutte
e
due
le
mani
.
"
Non
è
possibile
che
io
mi
adatti
ad
essere
il
suo
sottoposto
!
Né
meno
se
morissi
di
fame
.
"
E
la
moglie
,
sorridendo
a
Giulia
perché
la
vedeva
rallegrarsi
,
disse
:
"
Eh
,
né
meno
io
lo
posso
vedere
!
Quando
mi
s
'
avvicina
per
dirmi
qualche
cosa
,
magari
non
per
comandarmi
ma
per
salutarmi
,
sento
un
non
so
che
nel
cuore
come
se
me
lo
azzannassero
.
Per
non
essere
sgarbata
,
devo
fare
uno
sforzo
.
Ma
,
il
più
delle
volte
,
non
ci
riesco
.
"
"
Tu
sei
una
donna
,
e
di
te
non
ha
timore
.
"
"
Anche
le
donne
sanno
fare
qualche
cosa
!
Domandalo
qui
alla
signorina
Giulia
.
"
"
Ma
io
farò
da
me
!
"
Giulia
,
allora
,
benché
il
piacere
che
parlassero
così
di
Remigio
fosse
forte
,
cambiò
discorso
;
perché
non
voleva
che
Berto
dicesse
apertamente
con
le
parole
quel
che
aveva
sperato
di
capire
.
E
,
poi
,
era
invidiosa
che
un
altro
potesse
fargli
del
male
come
soltanto
voleva
farglielo
lei
!
Non
voleva
che
Berto
ci
riescisse
meglio
!
Ma
,
già
,
quelli
erano
contadini
,
e
lei
invece
aveva
una
raffinatezza
che
non
poteva
superarla
nessuno
!
Le
pareva
d
'
essere
nata
a
posta
per
far
del
male
a
lui
!
Era
proprio
quella
come
ci
voleva
!
Poi
,
chiese
:
"
Picciòlo
e
Tordo
che
fanno
?
"
"
Picciòlo
"
rispose
Berto
"
vorrebbe
quasi
quasi
che
le
cose
gli
andassero
bene
,
ma
c
'
è
Tordo
dalla
mia
!
Non
proprio
che
la
senta
come
me
;
ma
,
insomma
,
son
sicuro
che
al
momento
opportuno
chiude
un
occhio
e
poi
anche
l
'
altro
.
"
Il
fieno
quanto
è
stato
?
"
"
Veramente
,
non
sarebbe
andata
male
;
ma
gliel
'
hanno
sciupato
le
acquate
che
sono
venute
.
Ci
ricaverà
la
metà
di
quel
che
poteva
costare
.
"
Giulia
sorrise
:
era
contenta
;
ma
queste
notizie
,
tra
buone
e
cattive
,
non
le
bastavano
.
Possibile
che
non
venisse
giù
una
grandinata
grossa
come
le
noci
;
sopra
le
viti
?
Allora
Berto
e
Giulia
si
guardarono
ne
gli
occhi
.
Cecchina
chiese
:
"
Vuol
gradire
un
bicchiere
di
vino
?
È
fresco
fresco
:
l
'
ho
preso
dianzi
in
cantina
,
non
sarà
né
meno
un
quarto
d
'ora."
"
Grazie
:
mi
farebbe
male
,
perché
sono
digiuna
.
"
"
Vuole
un
pezzo
di
pane
?
L
'
ho
cavato
dal
forno
ieri
.
Non
è
più
caldo
,
ma
si
mangia
volentieri
lo
stesso
.
"
Aprì
la
madia
e
le
fece
vedere
uno
di
quei
pani
grossi
e
pesi
;
che
mangiano
i
contadini
.
"
Tenga
anche
il
coltello
:
se
lo
tagli
da
sé
.
E
non
faccia
complimenti
.
"
Giulia
staccò
con
le
mani
un
cantuccio
,
dov
'
era
più
saporito
;
e
si
mise
a
masticare
.
Berto
empì
un
bicchiere
di
vino
a
lei
e
uno
per
sé
.
"
Alla
moglie
non
glielo
date
?
"
"
Lei
lo
beve
quando
va
in
cantina
!
"
Risero
;
ma
si
chetarono
tutti
e
tre
insieme
,
perché
Remigio
chiamava
Picciòlo
.
Poi
,
non
udendolo
più
,
ricominciarono
a
parlare
sottovoce
.
Ma
Giulia
,
finito
il
cantuccio
e
bevuto
un
sorso
di
vino
,
si
alzò
per
andarsene
.
Voleva
raccontare
a
Berto
e
a
Cecchina
come
aveva
combinato
il
processo
con
quei
due
testimoni
;
ma
per
prudenza
stette
zitta
.
Poi
,
ancora
,
non
si
sentiva
certa
che
al
tribunale
non
nascessero
difficoltà
.
E
,
prima
di
buio
,
voleva
parlare
con
il
dottore
Bianconi
;
per
fargli
fare
da
testimone
anche
a
lui
.
Attraversò
l
'
aia
,
badando
di
non
cadere
perché
c
'
erano
sparsi
i
torsoli
delle
spighe
del
granoturco
;
e
disse
a
Cecchina
:
"
Non
venite
voi
!
Non
fatevi
vedere
che
siete
d
'
accordo
con
me
.
Io
vi
ringrazio
.
"
La
contadina
,
allora
,
si
fermò
e
le
rispose
:
"
La
saluto
a
presto
.
"
Giulia
trovò
il
dottore
che
stava
per
escire
.
Si
mise
a
piangere
,
e
si
raccomandò
che
l
'
aiutasse
.
Il
Bianconi
l
'
ascoltò
arricciolandosi
la
barbetta
;
poi
,
accese
un
sigaro
e
disse
:
"
Io
da
testimonio
non
posso
fare
.
Ma
parlerò
al
presidente
del
tribunale
che
è
mio
cugino
.
"
Giulia
,
che
s
'
aspettava
,
invece
,
dovesse
dire
di
sì
,
non
poté
nascondere
la
delusione
stizzosa
che
la
rodeva
;
tanto
più
credendo
si
trattasse
di
una
scappatoia
.
Il
Bianconi
la
rassicurò
subito
:
"
Se
io
parlo
al
presidente
del
tribunale
che
,
come
ho
detto
,
è
mio
cugino
...
"
Ma
ella
lo
interruppe
;
perché
non
poteva
tenersi
;
e
già
,
avendo
capito
,
la
gioia
la
faceva
tremare
tutta
.
"
Gli
dica
...
"
"
Lo
so
da
me
quel
che
devo
dirgli
.
Lei
stia
più
tranquilla
d
'
animo
;
perché
altrimenti
ammalerà
.
Si
è
molto
sciupata
da
quando
la
vedevo
ad
assistere
il
povero
Giacomo
.
"
"
Mi
son
ridotta
che
,
se
mi
guardo
allo
specchio
,
faccio
paura
a
me
stessa
.
Vorrei
sapere
chi
fu
ad
avvertire
quel
mascalzone
che
suo
padre
moriva
.
Bastava
che
arrivasse
un
giorno
dopo
,
e
forse
io
non
avrei
bisogno
di
logorarmi
la
salute
per
avere
quello
che
è
di
mio
diritto
.
"
E
arrossì
pensando
che
il
Bianconi
sapeva
perché
il
signor
Giacomo
voleva
farla
erede
.
Ma
il
Bianconi
si
voltò
da
un
'
altra
parte
;
e
disse
:
"
Fui
io
che
avvertii
Remigio
.
"
La
ragazza
scattò
,
impallidendo
:
"
Lei
?
"
"
Era
mio
dovere
:
certe
cose
non
si
possono
rimproverare
.
"
"
Ma
non
vede
quali
sono
state
le
conseguenze
per
me
?
"
"
Ci
rimedieremo
.
"
"
Ma
come
?
"
Ed
ella
fece
per
andarsene
,
quasi
fosse
ormai
rovinata
.
Il
dottore
le
disse
:
"
Resti
qui
.
"
La
ragazza
tornò
a
dietro
come
per
obbedirlo
;
ma
ormai
non
voleva
raccomandarglisi
più
:
aveva
un
'
aria
così
compunta
e
affranta
che
faceva
compassione
.
Il
Bianconi
le
domandò
:
"
Crede
che
io
sia
dalla
parte
di
Remigio
?
"
A
lei
palpitava
il
cuore
,
e
non
disse
né
sì
né
no
.
Allora
,
il
chirurgo
proseguì
:
"
Per
me
,
un
figliolo
che
va
via
di
casa
,
qualunque
possano
essere
stati
i
pretesti
,
dev
'
essere
castigato
.
Il
suo
dovere
era
di
restare
in
famiglia
e
di
obbedire
al
padre
;
perché
se
ne
sarebbe
trovato
bene
.
E
non
aveva
nessun
diritto
contro
la
volontà
del
padre
.
Io
,
a
quest
'
età
,
se
mio
padre
,
che
non
si
può
né
meno
alzare
dalla
poltrona
,
mi
desse
uno
schiaffo
,
lo
prenderei
e
zitto
.
E
non
gli
ho
mai
mancato
di
rispetto
.
Quello
,
invece
,
lo
so
che
contegno
aveva
!
"
La
ragazza
assentiva
,
con
la
testa
;
ma
trepidava
ancora
.
"
Non
solo
era
prepotente
,
ma
,
quando
tornava
a
casa
,
il
povero
signor
Giacomo
non
avrebbe
potuto
dirgli
né
meno
:
"
Accostami
cotesta
sedia
!
"
E
i
denari
che
gli
ha
sciupato
!
Era
sempre
con
donnacce
o
con
amici
anche
peggio
di
lui
.
Se
il
signor
Giacomo
non
avesse
avuto
lei
in
casa
,
avrebbe
dovuto
morire
come
un
disperato
.
Perché
,
ormai
si
può
dire
,
la
signora
Luigia
non
avrebbe
avuto
testa
da
pensare
a
qualche
cosa
.
"
La
ragazza
era
già
accesa
d
'
orgoglio
;
e
il
viso
,
con
gli
occhi
dolci
,
pareva
che
le
lustrasse
"
Dunque
,
ripeto
,
lei
era
in
quella
casa
come
una
vera
figliuola
.
E
Remigio
,
se
avesse
giudizio
,
dovrebbe
essergliene
grato
.
Ma
quello
lì
ha
il
cervello
sotto
i
gomiti
!
E
finirà
male
.
Sono
contento
se
lei
riescirà
a
dargli
una
buona
lezione
;
perché
certe
indoli
non
si
piegano
altro
che
quando
cominciano
a
soffrire
.
Ora
,
lui
,
si
crederebbe
di
fare
il
padrone
della
Casuccia
;
ma
non
stimo
che
ne
sia
capace
!
"
La
ragazza
gli
sorrideva
,
con
un
'
aria
di
bontà
sincera
e
riconoscente
.
Non
poteva
né
meno
articolare
una
parola
;
ma
continuava
ad
accennare
con
la
testa
che
diceva
bene
.
"
Vorrei
vederlo
come
farà
a
comandare
i
contadini
,
lui
che
non
stava
mai
in
casa
e
né
meno
sapeva
quel
che
il
padre
facesse
!
"
Ella
,
quasi
senza
voce
,
gli
disse
:
"
Sa
che
m
'
ha
mandato
via
come
fossi
una
cagna
?
"
"
È
un
pazzo
!
Ma
anche
cattivo
.
Non
ha
coscienza
di
quel
che
fa
.
Basta
sentire
come
parla
.
Sembra
sempre
nelle
nuvole
.
"
Giulia
rise
.
"
Lasci
fare
a
me
:
io
informerò
il
presidente
del
tribunale
di
quel
che
si
tratta
.
E
se
lei
ha
i
testimoni
come
mi
ha
detto
,
vedrà
che
le
cose
andranno
bene
.
Il
presidente
è
imparzialissimo
;
e
perciò
può
stare
sicura
.
"
"
Io
non
so
come
dirle
grazie
!
"
"
Povera
figliuola
!
Non
ce
ne
sarebbe
nessuna
ragione
.
Piuttosto
,
le
consiglio
di
fare
una
cura
ricostituente
e
di
mangiare
bene
!
"
"
Eh
,
appena
mi
ci
scappa
minestra
e
lesso
!
"
"
Che
fa
ora
?
"
"
Sto
in
casa
con
la
zia
.
"
"
Ho
capito
.
"
"
Comanda
niente
,
signor
dottore
?
Vuole
che
mi
faccia
rivedere
?
"
"
Domani
telefonerò
al
tribunale
.
Anzi
,
andrò
io
stesso
.
"
"
Grazie
!
Grazie
!
"
Il
Bianconi
,
restato
solo
,
si
convinse
sempre
più
che
la
Cappuccini
dovesse
essere
aiutata
da
lui
;
giacché
Remigio
era
stato
un
discolo
;
e
,
ora
,
per
quanto
avesse
diritto
all
'
eredità
,
non
voleva
riconoscere
quel
che
gli
altri
avevano
fatto
per
suo
padre
.
Perché
,
poi
,
non
voleva
darle
niente
,
se
c
'
erano
quei
due
testimoni
?
E
non
si
sapeva
,
da
tutti
,
che
l
'
erede
doveva
essere
la
ragazza
?
Sarebbe
stata
una
riconoscenza
forse
eccessiva
e
a
danno
del
figliuolo
,
salvo
la
legittima
;
ma
la
legge
non
può
badare
alle
cose
,
impacciandosi
di
quel
che
non
la
riguarda
.
Questo
era
,
dunque
,
proprio
un
caso
del
quale
doveva
occuparsi
lui
stesso
.
C
'
entrava
anche
l
'
amor
proprio
di
far
vedere
alla
Cappuccini
,
e
agli
altri
,
che
egli
poteva
fare
un
favore
ogni
qualvolta
avesse
voluto
.
E
siccome
metteva
da
parte
parecchi
denari
e
voleva
comprare
un
podere
,
per
farcisi
una
villa
,
notò
che
Remigio
lo
possedeva
senza
esserselo
guadagnato
e
senza
doverlo
pagare
a
nessuno
.
XIV
Una
mattina
,
per
non
piangere
,
Remigio
escì
di
casa
;
e
,
per
due
o
tre
ore
,
sfaticò
facendo
di
tutto
.
Accatastò
la
legna
,
ripulì
certi
stanzini
dove
stavano
i
soffietti
da
zolfo
,
gli
stai
,
i
sacchi
e
gli
annaffiatoi
;
poi
andò
in
cantina
,
a
raschiare
la
muffa
alle
botti
,
a
cambiare
i
sugheri
vecchi
,
a
sdiragnare
le
travi
;
sciacquò
i
fiaschi
,
accomodò
l
'
imbottitoia
,
buttò
fuori
dell
'
uscio
le
cose
inservibili
:
granatini
consumati
,
tappi
rotti
,
cenci
,
bottiglie
incrinate
,
stoppacci
.
Salì
in
casa
e
lo
disse
alla
matrigna
;
che
,
senza
alzare
la
testa
da
dove
dava
i
punti
con
l
'
ago
,
storcendo
prima
la
bocca
,
rispose
tanto
per
mostrarsi
buona
:
"
Hai
fatto
bene
!
"
Però
dalla
voce
si
sentiva
che
pensava
altro
.
"
Allora
me
lo
dica
lei
quel
che
avrei
dovuto
fare
!
"
Ella
arrossì
,
infilò
l
'
ago
e
poi
ridendo
come
si
meravigliasse
,
chiese
:
"
Oh
,
io
te
lo
devo
dire
!
"
Pensava
al
marito
,
e
ora
invece
le
cose
andavano
come
Dio
voleva
.
"
Me
lo
dica
lei
!
"
Arrossì
sempre
di
più
;
e
,
alla
fine
,
le
vennero
gli
occhi
rossi
.
"
Ma
che
le
ho
detto
?
Non
l
'
ho
mica
offesa
!
"
Allora
,
si
mise
a
piangere
:
"
Così
non
si
va
!
Così
non
si
va
!
Io
a
stendere
la
mano
per
un
boccon
di
pane
non
mi
ci
voglio
trovare
.
Inventa
qualche
rimedio
!
"
Egli
,
allora
,
disse
a
Ilda
:
"
Va
'
via
,
tu
!
"
E
poi
si
avvicinò
alla
matrigna
,
per
parlare
più
sottovoce
;
perché
non
udisse
nessuno
:
"
È
colpa
mia
?
"
"
Non
dico
questo
;
ma
,
sai
,
per
mandare
avanti
un
podere
,
bisogna
intendersene
!
"
"
Mi
aiuti
lei
!
"
"
Io
a
tu
per
tu
con
i
contadini
non
mi
ci
metto
.
"
"
Allora
,
mi
dica
come
devo
fare
io
.
"
"
Io
sono
una
donna
,
e
invece
tuo
padre
si
faceva
rispettare
e
li
teneva
a
dovere
.
"
Egli
fece
per
andarsene
;
ma
Luigia
esclamò
:
"
Quell
'
imbroglione
del
mio
avvocato
aveva
detto
che
faceva
ogni
cosa
in
due
settimane
al
massimo
,
invece
ho
paura
che
sia
peggio
del
Pollastri
!
Forse
,
avremmo
fatto
meglio
a
tenere
lui
,
e
a
non
cambiare
!
"
"
Ma
se
lei
stessa
ha
convenuto
che
ci
metteva
in
mezzo
per
farci
leticare
!
"
"
Sì
;
questo
è
vero
.
Ma
mi
pare
che
siamo
capitati
di
male
in
peggio
.
"
"
È
colpa
mia
anche
questa
?
"
La
matrigna
lo
guardò
con
gli
occhi
gonfi
e
luccicanti
di
lagrime
.
"
È
inutile
che
lei
pianga
,
mi
pare
.
"
"
È
inutile
!
È
inutile
!
È
proprio
vero
!
"
E
piangeva
di
più
.
"
Io
non
so
perché
pianga
così
!
"
"
Lo
so
io
!
"
"
Me
lo
dica
,
allora
!
"
"
Se
si
potesse
dire
quel
che
si
dice
soltanto
con
il
cuore
!
E
il
fieno
,
almeno
,
è
stato
rimesso
in
capanna
asciutto
bene
?
"
Ella
sapeva
tutto
,
ma
fece
per
assicurarsi
se
egli
le
diceva
la
verità
.
"
Qualche
poco
s
'
è
guastato
!
"
"
Lo
vedi
che
ho
ragione
io
?
"
"
Ma
di
che
?
"
"
Le
cose
non
vanno
!
Madonna
benedetta
!
Qui
ci
si
trova
alla
rovina
in
meno
di
un
anno
.
"
Egli
,
allora
,
tremò
;
ma
rispose
:
"
Vedrà
che
non
è
vero
!
"
Anche
lui
si
sentiva
prendere
,
come
quando
s
'
era
destato
,
da
una
grande
tristezza
;
ma
era
troppo
giovane
per
non
avere
una
certa
fede
;
sia
pure
indefinibile
.
Non
ricordava
né
meno
quant
'
era
che
non
riesciva
più
a
fare
una
risata
schietta
!
Tutta
la
sua
vita
sembrava
chiusa
dentro
un
sacco
,
da
cui
non
c
'
era
modo
di
metter
fuori
la
testa
.
La
giornata
era
chiara
;
e
pareva
che
ci
fosse
,
perfino
tra
i
muri
della
capanna
e
della
casa
,
una
specie
di
allegrezza
sicura
;
che
lo
faceva
anche
più
triste
.
Né
meno
tra
lui
e
la
Casuccia
potevano
intendersi
!
Ogni
cosa
gli
stava
contro
;
e
quel
cielo
così
azzurro
pareva
che
gli
dicesse
di
andarsene
e
di
rinunciare
ai
suoi
propositi
.
La
matrigna
gli
chiese
:
"
Perché
non
vai
nel
campo
a
vedere
quel
che
fanno
?
Tra
poco
,
ci
sarà
da
segare
il
grano
.
"
"
Ci
andrò
dopo
mangiato
:
ora
,
sono
stanco
.
"
"
Richiama
Ilda
,
perché
deve
apparecchiare
.
"
Egli
escì
e
la
chiamò
.
Mentre
attraversava
l
'
aia
,
vide
Giangio
che
,
asciugandosi
il
sudore
,
entrava
dal
cancello
spalancato
.
"
Signor
Remigio
!
"
Gli
andò
incontro
e
dandogli
la
mano
gli
chiese
:
"
Perché
è
venuto
a
trovarmi
?
"
"
Domattina
,
ha
detto
l
'
avvocato
,
bisogna
che
venga
al
tribunale
perché
il
giudice
vuol
fare
il
suo
interrogatorio
.
"
"
A
che
ora
?
"
"
Alle
nove
:
si
faccia
trovare
al
portone
.
Salirà
insieme
con
l
'avvocato."
Giangio
sorrise
e
tornò
via
.
Remigio
lo
disse
alla
matrigna
;
che
stette
zitta
,
perché
non
aveva
nessuna
stima
del
Neretti
:
"
È
ancora
un
ragazzo
"
ella
diceva
"
e
non
ha
giudizio
né
meno
per
sé
"
.
Anche
Dinda
,
con
la
quale
ella
se
la
diceva
come
se
fossero
state
amiche
,
era
dello
stesso
parere
.
E
perciò
,
quando
la
sera
le
portò
una
grembiulata
di
fagioli
,
ne
parlarono
male
.
La
mattina
dopo
,
Remigio
si
fece
trovare
al
portone
del
tribunale
;
in
Via
del
Casato
.
Dopo
una
mezz
'
ora
giunse
il
Neretti
,
con
una
cartella
di
cuoio
nero
sotto
il
braccio
:
salì
le
scale
lesto
lesto
,
e
non
gli
disse
né
meno
niente
.
Remigio
,
per
non
restare
solo
,
perché
non
avrebbe
saputo
dove
entrare
,
cercava
di
andargli
dietro
.
Il
gabinetto
del
giudice
,
incaricato
dal
presidente
,
era
piccolo
e
rettangolare
.
Alle
pareti
più
lunghe
,
tutte
a
scialbo
,
due
vecchie
pitture
,
forse
del
settecento
;
lasciate
lì
dai
tempi
del
vicariato
.
In
attesa
di
esser
chiamato
,
Remigio
andò
a
sedersi
in
una
lunga
pancaccia
di
legno
.
Un
poco
più
in
là
,
c
'
era
Giulia
;
che
impallidì
voltando
la
testa
verso
la
finestra
e
tentando
di
sorridere
.
Teneva
i
guanti
in
mano
;
e
parlava
fitto
fitto
,
sottovoce
,
con
i
suoi
testimoni
;
che
non
toglievano
gli
occhi
da
Remigio
come
fosse
un
gran
colpevole
.
Egli
,
tutto
sconvolto
,
si
sentiva
girare
la
testa
.
Era
la
prima
volta
che
entrava
in
un
tribunale
e
cercava
di
capire
come
facevano
un
altro
processo
.
Pensava
anche
a
quel
che
voleva
rispondere
.
Ma
non
era
più
sicuro
d
'
aver
ragione
,
e
sentiva
che
lì
avrebbe
dovuto
contenersi
in
altro
modo
;
e
non
come
quando
era
con
la
matrigna
o
pensava
dentro
di
sé
.
Un
usciere
si
mise
a
scrutarlo
;
con
una
diffidenza
ironica
,
che
lo
fece
intimidire
di
vergogna
.
Gli
aumentò
la
sfiducia
;
e
avrebbe
voluto
essere
in
fondo
alla
Casuccia
,
a
guardare
la
Tressa
;
che
scorreva
placida
senza
gorgogli
,
dove
c
'
era
l
'
erba
più
folta
.
Stette
così
con
la
testa
appoggiata
al
petto
,
senz
'
ascoltare
più
,
quantunque
sentisse
come
un
ronzio
confuso
e
continuo
che
lo
bucava
come
se
fosse
fatto
di
spilli
.
Non
gli
importò
più
nulla
che
i
testimoni
di
Giulia
,
forse
,
lo
guardassero
;
e
,
dentro
di
sé
,
cercava
di
trovare
le
parole
che
avrebbe
dovuto
dire
.
Allora
,
un
'
altra
volta
,
gli
parve
impossibile
che
dessero
ragione
a
Giulia
invece
che
a
lui
.
E
,
come
non
gli
era
mai
avvenuto
quando
ci
pensava
,
ora
anche
lei
gli
pareva
buona
e
che
tutto
finisse
subito
.
Gli
pareva
perfino
strano
che
non
si
fossero
più
parlato
!
Ma
gli
veniva
in
mente
quando
l
'
aveva
mandata
via
di
casa
,
quando
il
padre
era
ancora
là
sopra
il
letto
,
e
allora
alzò
gli
occhi
per
guardarla
.
Ma
ella
era
voltata
sempre
da
un
'
altra
parte
;
ed
egli
le
guardò
minutamente
il
cappello
e
il
vestito
;
aspettando
che
anch
'
ella
guardasse
lui
,
forse
per
riconciliarsi
e
darsi
la
mano
.
La
ragazza
,
però
,
gli
teneva
a
posta
le
spalle
in
quel
modo
.
Ed
egli
,
per
la
prima
volta
,
si
sentì
disposto
a
farsi
trattare
da
pari
a
pari
.
Però
,
gli
dispiacque
;
e
si
sforzò
di
pensare
più
attentamente
a
quel
che
avrebbe
dovuto
dire
per
vincere
la
causa
.
I
due
testimoni
risero
;
ed
egli
si
sentiva
così
pieno
di
vergogna
che
quella
risata
gli
fece
battere
il
cuore
con
una
violenza
scomposta
.
Non
avrebbe
voluto
né
meno
ascoltare
quel
che
diceva
Giulia
!
Voleva
far
capire
a
tutti
che
avrebbe
voluto
trovarsi
altrove
:
questo
era
il
suo
solo
desiderio
.
La
ragazza
si
sforzava
di
essere
calma
;
ma
doventava
sempre
più
pallida
.
Parlava
più
in
fretta
e
la
sua
voce
pareva
che
recidesse
.
Tuttavia
nessuno
avrebbe
indovinato
che
avesse
qualche
rancore
.
Ma
lui
solo
sapeva
quel
che
volevano
dire
quel
viso
e
quegli
occhi
pesti
!
Ella
era
ammagrita
e
le
spalle
le
si
erano
incurvate
;
ai
polsi
le
si
vedevano
gli
ossi
.
Il
testimonio
Corradino
Crestai
,
quello
soprannominato
Ciambella
,
aveva
raccontato
che
era
amico
del
defunto
signor
Selmi
e
che
perciò
una
volta
gli
aveva
confidato
come
la
signorina
Giulia
Cappuccini
dovesse
riscuotere
da
lui
ottomila
lire
.
Egli
,
anzi
,
sperava
di
guarire
per
poterla
pagare
.
Anche
l
'
altro
testimonio
,
il
sensale
Pietro
Carletti
,
detto
Chiocciolino
,
disse
presso
a
poco
lo
stesso
;
e
aggiunse
che
dal
canto
suo
aveva
dovuto
fare
causa
all
'
erede
per
riscuotere
dugento
lire
a
saldo
di
due
porci
venduti
al
defunto
.
"
Anzi
,
aggiunse
,
puntando
il
dito
su
i
fogli
che
erano
dinanzi
al
giudice
,
la
mia
causa
si
deve
trovare
tra
questi
documenti
bollati
"
.
E
questa
scappata
lo
fece
guardare
benevolmente
dal
giudice
.
Chiocciolino
era
piuttosto
alto
e
quasi
distinto
;
sebbene
avesse
la
pelle
del
viso
e
delle
mani
sempre
rossa
e
coperta
di
lunghi
peli
biondi
che
luccicavano
.
Aveva
già
i
capelli
e
i
baffi
bianchi
;
e
tra
quelli
del
suo
mestiere
passava
da
persona
istruita
.
Faceva
,
infatti
,
i
conti
del
bestiame
a
mente
;
senza
ricorrere
al
prontuario
stampato
che
adopravano
gli
altri
.
Portava
sempre
un
bastone
di
legno
sbucciato
,
bianco
,
con
gli
spunzoni
;
e
intagliato
a
becco
d
'
oca
.
Parlava
strizzando
gli
occhi
.
Quando
Remigio
fu
interrogato
,
tremava
anche
con
le
gambe
.
Negò
che
la
ragazza
dovesse
avere
il
denaro
;
e
disse
che
quei
testimoni
non
potevano
saperne
niente
.
Allora
il
giudice
,
lisciandosi
i
baffi
,
lo
avvertì
che
non
poteva
parlare
a
quel
modo
dei
testimoni
senza
mostrarne
le
prove
.
Era
proprio
vero
,
come
gli
aveva
detto
il
presidente
del
tribunale
,
che
si
trattava
di
un
giovinastro
sviato
e
malevolo
.
Remigio
andò
fuori
di
sé
e
faceva
ridere
,
poi
s
'
impappinò
;
e
parve
che
prima
avesse
detto
una
cosa
e
dopo
la
volesse
cambiare
.
S
'
avvide
che
nessuno
cercava
di
capire
come
le
cose
erano
andate
;
e
nessuno
sospettava
che
la
Cappuccini
pretendesse
quello
a
cui
non
aveva
diritto
.
Perché
non
si
accorgevano
che
quei
due
testimoni
mentivano
?
Perché
,
pensava
il
giovane
,
non
badavano
alle
persone
ma
alla
legalità
delle
loro
parole
.
La
causa
non
era
altro
che
una
astuzia
continua
e
insolvibile
,
condotta
secondo
certe
regole
stabilite
dal
codice
;
una
astuzia
sempre
più
spostata
dalla
verità
,
che
egli
sentiva
soltanto
nella
sua
coscienza
e
nella
sua
buona
fede
.
Il
giudice
fece
notare
l
'
incertezza
di
Remigio
al
Neretti
;
che
,
vista
la
sua
cattiva
figura
,
trovò
modo
di
rimandare
la
causa
.
L
'
avvocato
di
Giulia
,
Renzo
Boschini
,
voleva
opporsi
e
adduceva
che
ella
si
trovava
in
stretta
miseria
e
che
già
aveva
dato
prova
di
avere
ragione
.
Ma
,
poi
,
capito
che
il
Neretti
desiderava
di
tirare
in
lungo
le
cose
,
non
perché
in
seguito
potesse
trovare
qualche
altro
argomento
decisivo
,
disse
che
accondiscendeva
tanto
per
far
vedere
com
'
egli
si
sentiva
sicuro
di
vincere
.
Tutti
quei
ripicchi
non
interessavano
Remigio
,
che
non
aveva
detto
niente
di
quel
che
avrebbe
dovuto
dire
.
L
'
avvocato
,
vedendolo
smarrito
e
distratto
,
lo
spinse
per
una
spalla
;
facendolo
alzare
.
Il
giovane
era
sempre
più
sbalordito
e
inciampava
giù
per
le
scale
.
Quando
fu
in
strada
,
dove
c
'
era
il
sole
e
si
respirava
meglio
,
chiese
all
'
avvocato
:
"
Come
m
'
andrà
?
"
"
Male
!
"
"
Perché
?
"
"
Ce
li
hai
tu
i
testimoni
a
favore
tuo
?
"
"No."
"
E
,
allora
,
come
vuoi
fare
una
causa
se
non
hai
i
testimoni
?
"
Gli
dette
la
mano
e
lo
lasciò
.
XV
Quando
giunse
alla
Casuccia
,
con
le
gambe
indolenzite
,
come
non
gli
era
mai
capitato
,
le
tre
assalariate
stavano
per
infornare
il
pane
:
Ilda
si
divertiva
a
guardarle
,
anche
per
imparare
.
A
ogni
fascina
secca
,
che
buttavano
dentro
con
la
forca
,
le
fiamme
s
'
attaccavano
alla
vòlta
del
forno
,
gonfiando
e
traboccando
con
le
punte
fuori
;
infilandosi
perfino
su
nella
cappa
nera
di
fumo
.
Le
fascine
crepitavano
;
e
le
vampate
delle
fiamme
facevano
scostare
tutte
e
tre
le
donne
,
che
avevano
il
viso
affocato
e
gli
occhi
rossi
di
sangue
.
Ma
quando
il
forno
fu
caldo
,
e
chiuso
con
lo
sportello
di
ferro
,
ebbero
a
leticare
.
Siccome
tutte
e
tre
avevano
il
pane
che
trapassava
di
lievito
,
ognuna
voleva
essere
la
prima
a
infornarlo
.
Dinda
e
Cecchina
erano
le
più
irate
.
Gegia
saliva
due
o
tre
scalini
di
casa
,
per
andare
a
prendere
la
tavola
con
le
picce
della
pasta
coperta
dentro
i
cenci
di
lana
;
poi
ridiscendeva
,
invece
,
per
dire
anche
lei
la
sua
.
Dinda
piangeva
come
se
l
'
avessero
picchiata
,
e
Cecchina
teneva
in
mano
la
pala
del
forno
.
Dinda
le
gridò
:
"
Se
mi
toccate
,
guai
a
voi
!
"
"
Io
ho
poca
pazienza
.
"
"
E
io
meno
!
"
"
O
vediamo
,
allora
,
chi
avrà
ragione
!
"
Gegia
si
metteva
in
mezzo
,
andava
al
viso
dell
'
una
e
poi
dell
'
altra
:
"
E
io
non
ho
diritto
d
'
infornare
come
voi
due
?
"
Ma
non
le
badavano
,
seguitando
a
leticare
tra
sé
.
Remigio
dimenticò
subito
il
processo
,
e
si
fece
raccontare
chi
era
stata
la
prima
a
scaldare
il
forno
.
"
Tutte
e
tre
siamo
state
!
"
"
Non
è
vero
!
Le
prime
fascine
l
'
ho
portate
su
io
dal
campo
.
"
"
Ma
le
ho
ficcate
io
dentro
il
forno
!
"
"
Se
non
le
avessi
portate
,
però
,
non
ce
le
ficcavi
!
"
"
Vi
venga
un
accidente
a
voi
e
a
chi
v
'
ha
dato
da
lavorare
alla
Casuccia
.
"
Siccome
Gegia
stava
zitta
,
quasi
sgomenta
,
Remigio
le
disse
che
infornasse
prima
lei
.
La
donna
in
un
batter
d
'
occhio
,
portò
giù
la
tavola
della
pasta
;
la
sciolse
e
mise
il
primo
pane
sopra
la
pala
.
Ma
siccome
le
tremavano
le
mani
e
voleva
fare
troppo
lesta
,
un
pezzo
di
pasta
le
andò
in
terra
.
Anche
lei
,
allora
,
cominciò
a
piangere
.
Ci
mancò
poco
,
poi
,
che
si
scordasse
di
fare
il
segno
di
riconoscimento
sopra
il
pane
:
lei
ci
faceva
una
fitta
con
due
dita
,
Dinda
ci
pigiava
un
bicchiere
e
Cecchina
ci
lasciava
un
birignoccolo
arrotolato
con
le
mani
.
Remigio
domandò
alle
altre
due
donne
:
"
Vi
siete
messe
d
'
accordo
?
"
Dinda
rispose
:
"
Io
faccio
come
vuole
lei
.
"
"
Piuttosto
che
leticare
,
mettetevi
d
'
accordo
;
mi
pare
!
"
"
È
quel
che
dico
anch
'io."
Ma
Cecchina
salì
in
casa
e
sbatacchiò
l
'
uscio
dietro
.
Allora
,
dopo
Gegia
,
infornò
Dinda
.
Cecchina
avrebbe
voluto
essere
la
seconda
,
ma
quando
riaprì
l
'
uscio
,
l
'
altra
aveva
già
cominciato
.
La
sera
,
perciò
,
raccontò
tutto
al
marito
;
che
,
a
ogni
costo
,
voleva
andare
a
trovare
Remigio
per
rifarla
con
lui
.
"
Sarai
a
tempo
!
Ora
ti
darebbero
torto
.
"
"
Non
me
ne
importa
:
meglio
prima
che
dopo
.
Gl
'
insegnerò
io
a
metter
bocca
nelle
faccende
che
non
lo
riguardano
.
Che
gl
'
importava
a
lui
?
"
E
,
benché
la
donna
lo
tenesse
,
aprì
l
'
uscio
;
ed
escì
.
Ma
,
a
mezze
scale
,
incontrò
Tordo
;
che
aveva
su
le
spalle
un
corbello
di
pomodori
:
li
portava
di
nascosto
,
per
farci
la
conserva
;
ed
erano
quelli
del
padrone
.
Berto
finse
di
non
vedere
,
ma
andò
nell
'
aia
per
farsi
passare
la
rabbia
;
dicendo
a
voce
alta
:
"
Quello
ha
più
giudizio
di
me
.
Ma
,
domani
,
ci
penserò
anch
'io."
Si
girò
per
sputare
,
e
vide
Picciòlo
con
un
altro
corbello
carico
;
che
,
lesto
lesto
,
a
piedi
scalzi
,
entrava
in
casa
.
Berto
,
allora
,
si
mise
a
ridere
:
"
Io
sono
il
più
furioso
,
e
gli
altri
intanto
pensano
alla
pancia
.
Così
bisogna
fare
!
"
Andò
nell
'
orto
;
e
,
a
tastoni
,
si
empì
un
paniere
di
fagioli
;
ma
la
rabbia
non
gli
passava
.
Invece
,
gli
era
venuta
la
voglia
di
fare
la
pelle
a
Remigio
.
Dentro
di
sé
lo
aveva
sempre
sentito
,
anche
da
giovane
,
che
prima
o
dopo
,
un
tiro
di
quel
genere
,
a
qualcuno
lo
doveva
fare
.
Non
si
sbagliava
,
no
!
Non
poteva
dormire
;
e
la
moglie
,
che
aveva
sonno
,
gli
domandava
al
buio
:
"
Che
hai
?
Domattina
ti
devi
levare
presto
,
perché
cominciate
a
segare
il
grano
!
"
Egli
,
allora
,
inventò
:
"
Mi
deve
aver
punto
qualche
insetto
su
le
spalle
.
"
"
Ti
ci
duole
?
"
Ma
egli
non
rispose
più
,
e
seguitò
a
rivoltarsi
tutta
la
notte
;
senza
chiudere
un
occhio
.
Era
impaziente
che
spuntasse
il
giorno
;
e
,
quando
il
primo
chiarore
fece
lustrare
lo
specchio
del
canterano
,
saltò
dal
letto
e
escì
fuori
.
Benché
fosse
oria
,
si
sentiva
che
la
giornata
doveva
venire
afosa
.
Rapidamente
,
le
nebbie
della
Tressa
sparirono
;
e
i
contorni
di
tutti
i
cocuzzoli
apparvero
con
una
durezza
limpida
.
Nella
strada
passavano
i
barrocciai
,
dormendo
accovacciati
tra
la
roba
;
e
avevano
ancora
le
lanterne
accese
.
I
galli
cantavano
da
tutti
i
poderi
;
e
nel
pollaio
della
Casuccia
le
galline
razzolavano
e
crocchiolavano
.
Dopo
poco
,
scesero
anche
gli
altri
;
con
le
falci
e
le
pietre
rotatoie
in
mano
.
Picciòlo
disse
:
"
Il
padrone
dorme
ancora
.
S
'
ha
a
destare
?
"
Tordo
rispose
:
"
Non
perdiamo
tempo
:
andiamo
!
"
Era
già
la
metà
di
giugno
,
e
il
grano
si
seccava
anche
troppo
.
Qualche
altro
podere
aveva
già
mietuto
.
La
guazza
si
asciugava
;
e
il
sole
,
ormai
,
era
per
nascere
giù
dai
monti
bassi
.
"
Facciamoci
dal
fontone
"
disse
Berto
.
Tutti
andarono
da
quella
parte
.
Moscino
era
la
prima
volta
che
segava
il
grano
,
e
faceva
l
'
impaziente
.
Tordo
gli
disse
:
"
Attento
alle
dita
!
"
"
Gliel
'
ho
detto
anch
'
io
!
"
rispose
Lorenzo
.
"
Io
mi
faccio
il
segno
del
cristiano
;
perché
questa
è
grazia
di
Dio
!
"
disse
Picciòlo
.
E
si
segnò
,
mentre
gli
altri
aspettavano
che
cominciasse
.
I
contadini
,
ora
,
per
non
perdere
troppo
tempo
,
mangiavano
nel
campo
.
La
mattina
,
le
ore
affaticavano
meno
;
ma
verso
il
mezzogiorno
,
pareva
impossibile
che
quegli
uomini
potessero
resistere
sotto
il
sole
.
Moscino
,
per
fare
il
bravo
,
camminava
a
piedi
nudi
sopra
gli
spunzoni
del
grano
segato
.
Negli
altri
poderi
accanto
,
le
ragazze
lavoravano
quanto
gli
uomini
.
Una
sposa
giovane
,
incinta
,
con
le
guance
accese
e
sudate
si
sollevava
di
quando
in
quando
,
per
guardare
il
grano
ancora
ritto
.
Ella
rificcava
sotto
il
mento
i
nodi
della
pezzuola
,
che
le
ricopriva
tutta
la
fronte
;
mentre
le
trecce
dei
capelli
,
senza
forcelle
,
si
allentavano
sopra
la
nuca
.
Una
brocca
d
'
acqua
era
nascosta
all
'
ombra
,
sotto
i
pampini
d
'
una
vite
;
con
due
fiaschi
di
vino
chiaro
ed
agro
.
La
sferza
del
sole
era
insopportabile
;
gli
occhi
s
'
infiammavano
,
la
bocca
e
la
gola
doventavano
asciutte
.
Allora
,
qualcuno
lasciava
la
falce
e
s
'
incamminava
alla
vite
,
metteva
la
bocca
al
fiasco
e
beveva
parecchie
sorsate
.
Ma
s
'
indugiava
per
riposarsi
,
guardando
gli
altri
.
Le
donne
gli
sorridevano
in
silenzio
,
ed
egli
ritornava
alla
sua
opera
,
a
testa
bassa
e
le
mani
penzoloni
.
Le
falci
tutte
insieme
luccicavano
tra
gli
steli
del
grano
;
con
un
rumore
simile
a
uno
strappo
rapido
.
Urtavano
,
talvolta
,
sopra
un
sasso
,
con
un
suono
languido
e
smorzato
.
S
'
insinuavano
curve
tra
le
spighe
;
e
le
spighe
sbattevano
sopra
i
volti
;
qualche
stelo
s
'
insanguinava
dopo
aver
fatto
un
taglio
o
una
scorticatura
.
Allora
,
il
contadino
,
senza
schiudere
il
pugno
pieno
di
mèsse
,
si
guardava
un
istante
;
poi
la
falce
s
'
affondava
ancora
,
lucida
e
affilata
.
Dietro
gli
uomini
,
gl
'
insetti
disturbati
saltellavano
insieme
da
tutte
le
parti
,
verdi
,
neri
o
grigi
;
mentre
certi
ragni
dalle
zampe
lunghissime
ed
esili
percorrevano
i
solchi
,
sparendo
nell
'
ombra
di
una
fenditura
e
ricomparendo
subito
in
cima
a
qualche
zolla
.
Le
lucertole
scappavano
sempre
innanzi
;
qualche
ramarro
osava
indugiare
,
ma
,
poi
,
spariva
anche
più
rapido
.
Di
rado
era
possibile
che
qualche
vipera
fosse
tagliata
a
pezzi
;
ma
i
rospi
,
enormi
e
nerastri
,
che
restavano
come
intontiti
,
erano
infilati
e
squarciati
con
la
punta
delle
falci
;
poi
un
contadino
,
con
un
calcio
,
li
lanciava
dall
'
altra
parte
del
filare
.
Qualche
cova
di
ragno
s
'
apriva
;
e
allora
gli
innumerevoli
ragnolini
si
spandevano
in
tutti
i
sensi
.
Si
trovavano
nidi
abbandonati
,
con
gli
uccelli
senza
penne
,
vespai
vuoti
.
I
bruchi
si
rivoltavano
sottosopra
,
rimanevano
un
poco
immobili
e
poi
cercavano
di
andarsene
.
Qualche
padrone
aveva
fatto
benedire
i
campi
perché
le
passere
non
mangiassero
il
grano
.
Ma
c
'
era
chi
diceva
esser
meglio
mettere
in
mezzo
alle
prese
un
cencio
in
cima
a
un
palo
!
I
branchi
delle
passere
,
qua
e
là
,
si
alzavano
verso
l
'
azzurro
d
'
un
colore
dolce
.
Qualche
campana
suonava
,
e
si
spegneva
a
un
tratto
così
com
'
era
cominciata
.
Si
udiva
tutto
il
brusìo
degli
insetti
.
Stando
vicino
ai
mietitori
si
sentiva
raccontare
da
qualcuno
che
il
suo
bambino
non
poteva
mangiare
più
e
che
era
necessario
far
contraddire
il
male
da
quella
tale
donnetta
che
si
chiamava
Sunta
del
Borgo
.
La
quale
sapeva
anche
rimettere
bene
al
posto
le
ossa
fratturate
,
mandava
via
il
dolore
delle
distorsioni
,
con
un
unguento
di
erbe
e
di
midollo
d
'
agnello
,
guariva
il
malocchio
mettendo
due
gocce
d
'
olio
in
una
scodella
d
'
acqua
tenuta
sopra
la
testa
del
malato
,
scongiurava
ogni
sorta
di
male
costringendolo
a
tornare
indietro
,
medicava
le
risipole
e
faceva
spendere
poco
.
Ella
si
valeva
anche
di
una
secrezione
gialla
,
che
certi
insetti
accumulano
dentro
le
loro
pallottole
di
terra
,
infilate
ai
fuscelli
delle
siepi
;
faceva
mangiare
il
cuore
delle
rondini
,
perché
il
senno
fosse
maggiore
;
aveva
veduto
una
folla
di
streghe
che
facevano
la
bucata
giù
nella
Tressa
.
E
sapeva
curare
per
mezzo
dei
rosarii
,
indicando
il
numero
degli
ave
e
dei
paternostri
.
C
'
era
un
'
altra
donna
che
girava
,
da
parecchi
anni
,
dall
'
un
paese
all
'
altro
,
senza
che
nessuno
sapesse
chi
fosse
.
Andava
a
capo
chino
come
una
suora
,
e
portava
sempre
la
testa
avvolta
da
una
pezzuola
grossa
,
di
lana
;
con
le
mani
gonfie
sopra
il
ventre
.
Aveva
il
volto
grasso
,
ma
pallido
e
con
due
rughe
che
tagliavano
di
netto
gli
angoli
della
bocca
affondata
sotto
il
naso
adunco
.
Il
suo
mento
ovale
era
quasi
senza
rilievo
;
i
suoi
occhi
grandi
e
neri
facevano
un
'
impressione
strana
di
misticismo
e
di
cattiveria
.
Ma
tutti
le
davano
l
'
elemosina
,
perché
temevano
qualche
maleficio
.
Le
donne
che
l
'
avevano
vista
,
restavano
pensose
a
lungo
;
finché
non
fosse
rientrata
nella
strada
e
sparita
dietro
qualche
svolta
.
Ma
ella
camminava
piano
,
con
certe
scarpe
enormi
che
pareva
dovessero
pesare
un
quintale
l
'
una
.
Perché
,
di
quando
in
quando
,
si
volgeva
e
si
fermava
a
guardare
le
case
?
Che
cosa
voleva
?
Le
donne
dicevano
:
"
Sarò
contenta
soltanto
quando
non
la
vedrò
più
.
"
"
Non
si
sa
quando
viene
,
mentre
può
anche
trovarci
con
i
nostri
figlioli
in
collo
.
"
E
se
qualcuna
allattava
,
si
conturbava
e
guardava
in
volto
la
sua
creatura
,
chiedendo
:
"
Che
hai
,
che
hai
?
Ti
do
il
latte
.
Povera
anima
mia
!
"
La
mietitura
della
Casuccia
durò
nove
giorni
,
e
ormai
era
per
entrare
luglio
.
Picciòlo
era
più
bravo
di
tutti
ad
accatastare
i
covoni
e
in
cima
ci
faceva
una
croce
con
tre
o
quattro
fili
di
grano
attorcigliati
insieme
.
Poi
,
i
covoni
furono
portati
su
l
'
aia
dove
alzarono
una
gran
mucchia
,
aspettando
che
cominciasse
a
passare
per
i
poderi
la
macchina
tribbiatrice
.
XVI
Quando
Remigio
tornò
dal
suo
avvocato
,
fu
accolto
in
un
modo
che
non
si
aspettava
.
Egli
aveva
bisogno
,
molto
più
di
prima
,
di
trovare
qualche
cosa
che
rispondesse
al
suo
sentimento
e
alla
sua
fede
;
e
,
invece
,
sentì
di
essere
addirittura
uno
sciocco
.
Egli
ci
si
arrabbiava
,
e
il
Neretti
gli
disse
:
"
Bada
di
non
fare
il
caparbio
.
Credi
di
avere
ragione
,
e
finché
non
ti
sei
convinto
che
non
è
vero
,
non
metterai
giudizio
.
Almeno
,
hai
guardato
bene
se
tra
i
registri
che
tuo
padre
doveva
certamente
tenere
,
c
'
è
segnato
nessun
pagamento
fatto
alla
Cappuccini
?
"
"
Non
ho
trovato
niente
.
"
E
arrossì
.
"
Non
ci
credo
.
"
"
Ma
è
vero
,
ti
dico
!
"
Infatti
,
all
'
infuori
di
qualche
ricevuta
insignificante
,
di
parecchi
anni
prima
,
tutta
bucata
con
gli
spilli
per
tenerla
insieme
con
la
pianta
catastale
del
podere
,
in
un
rotoletto
legato
con
lo
spago
,
Remigio
non
aveva
visto
altro
.
L
'
avvocato
si
mise
a
leggere
certi
fogli
di
carta
bollata
di
un
altro
processo
.
Remigio
,
tacendo
e
vergognandosi
,
aspettava
che
rialzasse
la
testa
.
Alla
fine
,
il
Neretti
si
grattò
il
ciuffo
come
se
fosse
infastidito
e
gli
disse
:
"
Insomma
,
le
cose
andranno
per
le
lunghe
.
Questo
è
quanto
ti
posso
fare
io
.
"
"
Tre
mesi
?
"
"
Tre
mesi
?
Se
tu
hai
denari
da
spendere
,
anche
tre
anni
.
"
Egli
rideva
,
guardandolo
da
capo
ai
piedi
così
impacciato
.
Ma
,
temendo
che
Remigio
allora
non
pensasse
,
per
il
meglio
,
di
accordarsi
da
sé
con
la
Cappuccini
,
disse
facendosi
serio
:
"
Tu
non
parlare
mai
con
nessuno
.
Qualunque
persona
venga
da
te
per
questa
faccenda
,
mandala
da
me
.
Perché
a
te
fanno
quel
che
vogliono
.
Io
ti
ho
già
capito
da
un
pezzo
.
Son
tutti
più
furbi
di
te
.
Tu
sei
un
imbecille
.
"
E
rise
dello
stupore
che
appariva
nel
viso
di
Remigio
;
che
non
avrebbe
osato
rispondergli
male
.
Poi
disse
:
"
Ora
,
vattene
:
ho
da
fare
per
cose
molto
più
importanti
della
tua
,
che
mi
fanno
guadagnare
bene
.
"
Era
vero
!
Egli
non
avrebbe
avuto
da
dargli
né
meno
cento
lire
,
e
il
Neretti
pensava
a
quanto
era
necessario
per
la
carta
bollata
e
per
gli
atti
al
tribunale
.
La
carta
bollata
,
ormai
,
doveva
essere
già
parecchia
!
Chi
sa
quante
volte
Giangio
aveva
segnato
le
spese
,
con
quelle
sue
lettere
tremolanti
e
grosse
!
Il
Neretti
,
vedendo
che
Remigio
se
ne
andava
malvolentieri
,
gli
disse
:
"
Mio
caro
!
Io
ti
consiglio
per
il
tuo
bene
!
Poi
,
del
resto
,
tu
sei
padrone
di
fare
quello
che
vuoi
.
"
"
Ma
,
appunto
,
io
voglio
farmi
consigliare
da
te
.
"
"
Da
me
?
E
che
ti
devo
dire
?
Credi
da
vero
che
la
Cappuccini
non
debba
avere
quei
denari
?
E
,
allora
,
si
tira
per
le
lunghe
;
può
darsi
che
,
alla
fine
,
si
stanchi
.
Ma
,
con
il
gratuito
patrocinio
,
lei
non
ci
rimetterà
mai
niente
.
Ormai
,
a
dietro
non
si
torna
.
Lascia
fare
a
me
:
vedrai
che
,
tra
quattro
o
cinque
mesi
,
siamo
sempre
allo
stesso
punto
.
Ora
,
vattene
!
T
'
ho
già
fatto
capire
che
mi
dai
noia
.
"
Quando
devo
tornare
?
"
"
Quando
vuoi
:
tanto
io
che
Giangio
siamo
sempre
qui
a
tua
disposizione
.
"
"
Ora
verrà
anche
la
querela
di
quel
sensale
che
chiamano
,
mi
pare
,
Chiocciolino
.
"
"
Lasciala
venire
!
Portamela
subito
.
"
Remigio
gli
strinse
la
mano
,
sorridendo
egli
stesso
del
proprio
imbarazzo
.
Quando
fu
fuori
,
gli
restò
a
mente
soltanto
che
il
Neretti
gli
aveva
detto
imbecille
;
e
doventava
rosso
come
se
quella
parola
gli
bruciasse
anche
il
viso
.
In
fondo
alla
Costarella
,
Chiocciolino
,
che
parlava
a
una
fruttaiola
grassa
e
con
le
braccine
di
bambola
come
il
volto
,
gli
andò
dietro
mettendogli
una
mano
su
la
spalla
.
Remigio
s
'
era
accorto
che
gli
voleva
parlare
,
ma
ora
non
poté
fare
a
meno
di
voltarsi
benché
non
gli
dicesse
niente
.
Allora
Chiocciolino
si
mise
il
bastone
nella
sinistra
,
lo
prese
sotto
il
braccio
e
gli
disse
:
"
L
'
accompagno
un
poco
,
se
va
giù
alla
Casuccia
.
Dianzi
,
l
'
ho
visto
entrare
dall
'
avvocato
Neretti
.
"
Remigio
si
tirava
in
disparte
,
ma
l
'
altro
lo
teneva
forte
sorridendo
a
vedere
quella
sua
ritrosìa
.
E
gli
disse
:
"
Non
si
vergogna
mica
a
venire
con
me
?
È
arrabbiato
perché
ho
fatto
da
testimonio
al
processo
?
"
"
A
me
non
importa
niente
.
"
"
Non
ci
credo
:
non
mi
pare
.
Ma
,
appunto
,
io
volevo
parlare
della
mia
faccenda
che
si
potrebbe
accomodare
così
tra
noi
,
alla
buona
.
"
"
Ma
perché
voi
avete
fatto
da
testimonio
?
"
"
È
venuta
a
trovarmi
quella
disgraziata
(
come
si
chiama
?
)
Giulia
;
e
io
siccome
sapevo
tutto
da
suo
padre
...
Non
ho
fatto
bene
?
La
verità
c
'
è
anche
per
quelli
che
sono
nati
poveri
.
E
poi
,
quelle
ottomila
lire
sono
soltanto
un
bocconcino
,
della
sua
Casuccia
.
"
"
Ma
io
sono
convinto
che
mio
padre
non
doveva
darle
niente
.
Voi
sapete
perché
io
non
stavo
in
casa
con
lui
?
"
"
Me
l
'
hanno
detto
a
un
dipresso
:
ma
queste
son
cose
che
io
non
voglio
sapere
perché
non
mi
riguardano
.
"
"
La
Cappuccini
m
'
ha
fatto
causa
perché
sperava
che
mio
padre
le
lasciasse
una
parte
del
patrimonio
.
Era
la
sua
amante
.
"
"
Non
si
lasci
scappar
di
bocca
nessuna
offesa
,
perché
potrebbe
darsi
che
Giulia
le
desse
querela
anche
per
quello
che
dice
di
lei
.
"
"
L
'
ho
detto
soltanto
a
voi
,
ora
!
"
Chiocciolino
si
fermò
nel
mezzo
della
strada
:
"
E
se
venisse
a
risaperlo
?
"
Remigio
ebbe
paura
,
e
gli
rispose
:
"
Ma
voi
non
andrete
a
dirlo
a
lei
!
"
"
Dunque
,
facciamo
le
cose
in
buona
amicizia
!
Lo
vede
che
,
se
io
volessi
,
potrei
farle
male
anche
dell
'
altro
?
"
"
Andate
a
parlare
con
il
Neretti
:
se
lui
accetta
,
qualunque
cosa
dica
,
io
ne
sono
contento
.
"
"
Se
devo
andare
dal
suo
avvocato
,
vado
piuttosto
dal
mio
!
"
E
lo
lasciò
.
Ma
rifece
la
strada
,
lo
riprese
sotto
il
braccio
e
gli
disse
:
"
O
lei
voglia
o
no
,
io
e
lei
è
destinato
che
diventiamo
amici
.
"
Remigio
non
capiva
;
e
,
ricordandosi
ch
'
egli
era
mezzo
epilettico
,
avrebbe
voluto
fare
a
meno
di
quella
conversazione
.
Inoltre
,
non
poteva
perdonargli
d
'
aver
fatto
da
testimonio
;
e
,
per
quanto
non
sapesse
spiegarsi
com
'
egli
potesse
aver
saputo
da
suo
padre
certe
cose
degli
interessi
,
non
poteva
rassegnarsi
a
credere
che
il
sensale
dicesse
la
verità
.
Inoltre
,
Remigio
,
timido
e
inesperto
,
non
si
credeva
in
diritto
d
'
indagare
,
con
qualche
mezzo
,
quanto
fosse
sincero
;
e
aveva
anche
paura
di
dire
qualche
cosa
che
poteva
magari
comprometterlo
.
Allora
taceva
,
tutto
mortificato
.
A
quelle
parole
,
aveva
guardato
,
sorpreso
,
il
sensale
.
Ma
questi
,
quasi
pigliando
gusto
a
parlare
,
seguitò
:
"
Il
mio
scopo
di
fare
amicizia
con
lei
è
questo
:
con
suo
padre
,
gli
ultimi
mesi
della
sua
vita
,
siamo
stati
un
poco
freddi
e
forse
lui
mi
odiava
.
E
anch
'
io
l
'
ho
odiato
.
Ora
sarebbe
bene
che
io
e
lei
,
invece
,
fossimo
amici
,
con
lo
scopo
di
mettere
un
pietrone
su
le
cose
passate
;
perché
avrei
piacere
di
non
odiarlo
più
da
morto
.
"
Chiocciolino
era
capace
di
fare
questi
cambiamenti
,
come
sarebbe
stato
capace
,
dopo
qualche
settimana
o
meno
,
di
tornare
da
capo
a
volergli
male
.
Remigio
sentiva
che
non
poteva
fidarsi
,
ma
non
volle
più
essere
sgarbato
;
e
gli
disse
,
benché
con
rincrescimento
:
"
Io
non
ho
niente
contro
di
voi
.
"
"
Ma
"
riprese
arrossendo
Chiocciolino
,
dopo
avercapito
che
ormai
Remigio
era
sempre
meno
ostinato
"
bisogna
che
lei
mi
paghi
quei
due
maiali
.
Se
non
può
,
mi
faccia
una
cambiale
.
Io
sono
disposto
ad
accettarla
:
vede
che
non
sono
esigente
.
Se
,
poi
,
mi
costringe
a
far
la
causa
,
come
vuole
a
tutti
i
costi
l
'
avvocato
Sforzi
,
io
,
allora
,
non
so
più
quel
che
dirle
per
il
suo
bene
.
Ne
trovi
un
altro
,
che
le
parli
con
più
amicizia
di
me
!
Chiocciolino
lo
sanno
tutti
chi
è
.
Meno
qualche
scatto
,
quando
mi
piglia
caldo
alla
testa
,
e
allora
il
responsabile
non
sono
io
,
ho
sempre
saputo
farmi
rispettare
da
tutti
.
E
lo
strinse
,
sbottonandogli
la
giubba
e
dicendogli
con
un
sorriso
:
"
Se
ce
l
'
ha
,
nel
portafogli
,
me
le
dia
subito
queste
dugento
lire
!
Me
ne
dia
,
per
ora
,
cento
sole
!
Io
le
farò
una
ricevuta
d
'
acconto
.
E
,
allora
,
sono
contento
anche
se
a
darmi
il
rimanente
aspetta
una
settimana
di
più
:
quando
avrà
venduto
il
fieno
.
"
Remigio
distaccò
le
mani
dalla
giubba
e
gli
disse
:
"
Mi
dispiace
,
ma
non
ce
le
ho
.
"
"
Vengo
a
prenderle
fino
alla
Casuccia
.
Non
vorrei
impolverarmi
le
scarpe
per
così
poco
,
ma
lo
fo
per
gentilezza
;
perché
lei
non
debba
venirmi
a
cercare
.
"
"
Non
ce
l
'
ho
né
meno
a
casa
.
"
"
Come
!
Non
ha
a
casa
dugento
lire
?
Ha
già
finito
quelle
che
prese
con
la
cambiale
al
Banco
di
Roma
?
"
"
Chi
ve
l
'
ha
detto
della
cambiale
?
"
"
Non
mi
ricordo
chi
me
lo
disse
.
"
"
Lo
sanno
anche
altre
persone
?
"
"
Diamine
!
Che
male
c
'
è
?
I
debiti
e
le
cambiali
fanno
presto
,
come
dice
il
proverbio
,
ad
avere
le
ali
.
"
E
si
mise
a
ridere
,
ma
a
Remigio
dispiaceva
parecchio
;
e
non
voleva
ammettere
che
gli
altri
,
quella
cerchia
di
mercanti
e
di
sensali
,
potesse
subito
essere
informata
del
suo
portafoglio
.
"
Senta
:
sia
allegro
!
Diamine
!
Perché
se
la
prende
?
Lei
è
giovane
,
e
con
un
poco
di
giudizio
può
darsi
che
non
sia
costretto
a
vendere
la
Casuccia
anche
se
dovesse
metterci
sopra
una
ipoteca
;
lei
,
in
vecchiaia
,
la
toglierà
.
Fossi
io
giovane
come
lei
!
Vorrei
far
doventare
la
Casuccia
più
bella
d
'
un
giardino
!
Lei
,
se
avesse
i
soldi
,
dovrebbe
mettere
altri
filari
di
viti
giù
per
la
poggiata
che
si
parte
dalla
strada
:
empirla
tutta
,
a
fosse
,
per
quanto
è
lunga
.
E
,
poi
,
comprare
bestiame
:
vitelli
,
pecore
,
maiali
.
Di
tutte
le
specie
.
Io
ci
farei
soldi
a
palate
.
Ma
lei
,
se
non
saprà
fare
,
manderà
in
malora
tutto
.
E
non
dia
retta
agli
assalariati
.
Quella
è
gente
che
non
ha
voglia
di
lavorare
e
son
contenti
di
riscuotere
il
salario
alla
fine
del
mese
.
E
poi
,
ha
calcolato
quanto
le
rubano
?
"
"
Mi
rubano
?
"
"
Dia
retta
a
me
.
Quando
lei
non
li
vede
,
crede
che
stiano
con
le
mani
alla
cintola
?
Io
scommetto
che
le
prime
frutta
se
le
son
mangiate
loro
;
scommetto
che
gli
ortaggi
ne
hanno
più
loro
che
lei
.
E
badi
anche
al
fieno
che
ha
riposto
in
capanna
;
perché
,
a
farne
sparire
qualche
carro
,
ci
vuol
poco
.
"
"
Ma
ci
guarda
anche
la
mia
matrigna
!
"
"
Quella
?
Quella
non
capisce
niente
.
Era
meglio
se
suo
padre
avesse
sposato
la
Cappuccini
o
un
'
altra
qualunque
.
Io
la
conosco
meglio
di
lei
.
E
anche
il
podere
lo
conosco
meglio
di
lei
.
Perché
,
scommetto
,
lei
non
sa
né
meno
quanti
pioppi
sono
suoi
di
quelli
lungo
la
proda
della
Tressa
.
"
"
Ancora
non
li
ho
contati
.
"
"
Lei
non
sa
che
qualità
di
vitigni
sono
nella
sua
vigna
.
Ma
io
lo
so
.
Lei
non
sa
né
meno
quanto
fieno
è
nella
sua
capanna
.
Ma
io
sì
.
Si
provi
a
dirmi
quante
sacca
di
grano
lei
avrà
?
"
Remigio
dovette
confessare
che
non
lo
sapeva
.
"
Allora
glielo
dico
io
.
Lei
avrà
da
cinquanta
a
cinquantacinque
sacca
.
Né
più
né
meno
.
Ci
scommetto
la
testa
,
che
la
metterò
dentro
la
tribbiatrice
;
se
non
do
nel
giusto
.
Mi
chiami
alla
Casuccia
,
quando
tribbierà
.
Io
,
vede
,
mi
appassionerei
al
suo
podere
come
se
me
ne
venisse
qualche
guadagno
o
fosse
mio
.
E
non
m
'
importa
niente
che
suo
padre
non
m
'
abbia
voluto
dare
quelle
maledette
dugento
lire
;
che
ci
sputerei
sopra
,
costringendomi
a
chiederle
a
lei
.
"
"
Ma
se
è
vero
che
non
ve
l
'
ha
date
...
"
"
Ho
capito
!
Lei
vuol
ridere
alle
mie
spalle
.
Ma
perché
mi
ha
fatto
chiacchierare
fino
ad
ora
con
lei
?
Io
sono
abituato
a
trattare
con
le
persone
ragionevoli
.
Ho
anche
fatto
una
sudata
,
come
una
bestia
,
a
venir
fuori
di
Porta
con
lei
,
a
questo
caldo
!
E
si
asciugò
tutta
la
testa
,
poi
sotto
il
mento
.
"
Io
ve
l
'
ho
detto
dinanzi
:
per
qualunque
cosa
,
andate
dal
mio
avvocato
.
"
"
Allora
,
mi
permetta
che
io
ci
vada
a
nome
suo
.
E
mi
faccia
pagare
da
lui
.
"
"
No
,
no
!
Se
vi
paga
lui
,
perché
crede
di
pagarvi
,
sì
;
ma
,
a
nome
mio
,
no
.
"
"
Gli
dirò
che
ho
parlato
con
lei
.
"
"
Non
gli
dovete
dire
niente
!
"
"
Questo
non
me
lo
può
negare
,
né
proibire
.
"
Intanto
,
erano
giunti
alla
Casuccia
.
Seduto
sul
murello
dell
'
aia
c
'
era
Bùbbolo
che
appena
vide
Remigio
si
alzò
.
Ma
,
poi
,
visto
anche
Chiocciolino
,
voltò
le
spalle
e
finse
di
guardare
giù
nel
campo
.
Chiocciolino
,
ora
,
aveva
alzato
la
voce
sempre
di
più
e
dava
bastonate
alla
siepe
.
Ma
,
giunto
al
cancello
,
si
fermò
e
disse
:
"
Badi
che
io
son
fatto
come
i
coltelli
:
se
mi
prendono
per
il
manico
,
mi
adoprano
come
vogliono
;
ma
,
se
mi
prendono
per
il
taglio
,
faccio
fare
sangue
.
"
Anche
Remigio
era
fuori
di
sé
dall
'
ira
,
e
gli
rispose
:
"
Come
vi
piace
di
più
!
"
Ed
entrò
nel
cancello
.
Chiocciolino
stette
a
vederlo
andare
fino
ai
cipressi
;
poi
,
con
la
punta
del
bastone
,
tracciò
una
croce
sulla
polvere
della
strada
,
giurando
:
"
Vorrei
prima
crepare
che
dargliela
vinta
.
Non
mi
scordo
di
essere
Chiocciolino
!
"
XVII
Bùbbolo
era
ancora
giovane
,
poco
meno
di
Remigio
;
e
tanto
grasso
che
appena
teneva
gli
occhi
aperti
.
Aveva
la
sinistra
paralizzata
,
con
le
dita
attaccate
insieme
e
senza
unghie
.
Ma
con
quel
braccio
,
tutto
insensibile
,
poteva
picchiare
come
se
fosse
stato
un
bastone
.
Il
viso
pareva
di
donna
,
perché
la
barba
non
gli
veniva
.
Aveva
una
botteguccia
a
mezze
scale
del
vicolo
di
San
Paolo
,
sotto
la
volta
dell
'
arco
,
da
dove
si
scende
in
Piazza
del
Campo
.
Accanto
ci
stavano
anche
un
sellaio
e
un
uccellaio
.
Il
sellaio
,
perché
in
bottega
mancava
sempre
la
luce
,
lavorava
su
uno
scalone
;
cavalcioni
alla
tavola
a
morsa
e
la
lesina
in
bocca
o
in
mano
;
mentre
l
'
uccellaio
teneva
attaccata
fuori
di
bottega
una
gran
gabbia
che
potesse
essere
vista
senza
scendere
il
vicolo
.
Bùbbolo
,
là
dentro
,
possedeva
un
canapè
sfondato
,
con
una
buca
in
mezzo
,
dove
dormiva
;
e
un
tavolino
dove
lasciava
i
campioni
dei
grani
e
delle
altre
semenze
,
accanto
a
quelli
degli
olii
e
dei
vini
.
In
bottega
,
simile
ad
una
spelonca
,
non
ci
stava
quasi
mai
;
ma
,
in
cima
alle
scale
,
s
'
appoggiava
a
uno
dei
colonnini
di
pietra
che
sono
lì
nel
mezzo
,
e
parlava
dei
suoi
affari
.
Appena
fu
sicuro
che
Chiocciolino
se
n
'
era
andato
,
salutò
Remigio
;
con
l
'
aria
di
fargli
notare
,
per
offenderlo
,
quant
'
era
educato
e
come
sapeva
contenersi
.
E
gli
disse
:
"
Ho
saputo
che
vende
la
Casuccia
.
"
"
Non
è
vero
:
ve
l
'
ho
detto
anche
l
'
altra
volta
.
Perché
volete
insistere
?
"
"
Perché
mi
vuol
dire
di
no
?
"
Allora
Luigia
,
che
stava
,
anche
lei
,
ad
aspettare
dalla
finestra
,
infastidita
che
il
sensale
non
se
ne
fosse
andato
quando
gli
aveva
detto
che
il
figliastro
non
c
'
era
,
scese
e
gli
domandò
:
"
Perché
tutti
sanno
che
tu
vendi
la
Casuccia
e
a
me
non
lo
dici
?
"
"
Non
è
vero
.
"
"
Perché
,
allora
,
Bùbbolo
è
venuto
qui
apposta
per
parlartene
?
A
me
,
che
ti
faccio
da
mamma
e
vivo
con
te
,
non
dici
niente
!
Le
cose
devo
saperle
dagli
altri
!
Ma
io
domani
vado
dal
mio
avvocato
,
e
mi
faccio
dire
se
tu
puoi
vendere
senza
il
mio
consenso
.
Almeno
la
parte
mia
,
tu
non
la
puoi
toccare
.
"
Remigio
,
benché
si
trovasse
in
uno
stato
d
'
animo
quasi
doloroso
,
si
mise
a
ridere
.
"
Non
ridere
,
invece
!
Queste
sono
cose
serie
.
"
"
Ma
io
rido
di
quel
che
sento
dire
tanto
da
lei
che
da
lui
!
Sono
stufo
di
sentirmi
rimproverare
sempre
per
niente
!
"
"
Non
t
'
arrabbiare
!
Se
non
è
vero
,
tanto
meglio
.
Dentro
la
tua
coscienza
,
sai
da
te
se
dici
la
verità
o
la
bugia
.
Gli
pulì
un
gomito
della
giubba
sporco
di
terra
,
e
tornò
in
casa
.
"
Allora
,
Bùbbolo
disse
:
"
Ecco
,
ora
che
siamo
soli
,
mi
dica
in
confidenza
se
è
vero
o
no
.
"
Nei
suoi
occhi
celesti
c
'
era
la
gioia
e
il
piacere
d
'
imbarazzare
Remigio
;
che
non
poteva
fare
a
meno
di
rispondergli
:
"
Non
è
vero
!
Non
è
vero
!
"
Bùbbolo
si
mise
a
sghignazzare
,
allargando
i
bracci
:
quello
paralizzato
faceva
quasi
ribrezzo
.
"
E
,
allora
,
perché
per
tutta
Siena
lo
dicono
?
Sono
venuti
a
riferirmelo
anche
in
bottega
!
Ha
visto
:
io
non
mi
muovo
mai
da
quel
colonnino
delle
scale
,
e
quanti
si
occupano
di
vendite
poderali
sanno
che
è
messa
in
compra
la
Casuccia
.
Del
resto
,
io
non
voglio
insistere
.
L
'
altra
volta
,
quando
lo
fermai
,
mi
rispose
male
;
ma
,
questa
volta
,
non
ho
da
lamentarmi
.
Mi
scusi
,
anzi
!
Se
non
ha
bisogno
di
me
,
io
vado
!
"
"
Grazie
:
non
ho
bisogno
di
niente
.
"
Bùbbolo
era
già
arrivato
al
cancello
,
ma
si
fermò
e
gli
fece
cenno
con
la
mano
di
andare
dov
'
era
lui
:
"
Se
non
sono
troppo
curioso
e
indelicato
,
mi
dice
perché
Chiocciolino
è
venuto
fin
qui
con
lei
?
"
E
un
'
altra
volta
i
suoi
occhi
celesti
brillarono
di
gioia
e
di
piacere
.
"
Mi
domandava
...
di
un
'
altra
cosa
.
"
"
Ho
capito
!
No
,
no
:
non
la
voglio
sapere
.
Le
chiedeva
quelle
dugento
lire
,
che
dice
d
'
avanzare
per
i
maiali
.
"
Remigio
,
allora
,
rise
.
Ma
Bùbbolo
gli
disse
serio
:
"
Badi
,
sa
:
glieli
dia
;
perché
quello
è
capace
di
tutto
.
"
"
Io
credo
che
non
le
debba
avere
.
"
"
Ah
,
non
è
cosa
che
mi
riguarda
!
Ma
glieli
dia
:
è
meglio
.
"
E
se
n
'
andò
,
togliendosi
due
volte
il
cappello
.
Alla
Coroncina
,
vide
Chiocciolino
;
che
stava
lì
ad
aspettarlo
.
Era
di
malumore
;
con
il
cappello
sopra
gli
occhi
e
le
mani
in
tasca
;
il
bastone
appoggiato
al
muro
.
Allora
,
Bùbbolo
salutò
per
primo
.
Chiocciolino
gli
rispose
:
"
Aspettami
:
vengo
con
te
.
Stavo
qui
per
vedere
se
passava
un
carro
di
fieno
:
ne
volevo
comprare
uno
anche
io
.
"
Strada
facendo
,
siccome
si
sapevano
risoluti
a
non
confidarsi
di
quel
che
avevano
parlato
con
Remigio
,
cercarono
di
darsi
a
intendere
ch
'
erano
amici
;
ma
nessuno
dei
due
volle
cedere
e
si
lasciò
impaniare
.
Remigio
era
salito
subito
in
casa
;
e
la
matrigna
gli
disse
,
mostrandogli
una
busta
chiusa
:
"
L
'
hanno
portata
,
dianzi
,
per
te
.
"
"
Non
sa
chi
la
manda
?
"
"
Non
lo
so
.
Credo
il
Pollastri
.
"
C
'
era
il
conto
per
le
due
copie
dell
'
inventario
e
per
l
'
opera
prestata
il
giorno
prima
:
in
tutto
trecento
lire
.
La
matrigna
allungava
il
viso
,
storcendo
la
bocca
.
Remigio
,
con
le
mani
tremanti
,
ripiegò
il
conto
;
e
lo
mise
in
tasca
.
Voleva
andare
a
cambiarsi
la
giubba
;
ma
,
dall
'
aia
,
lo
chiamò
Berto
.
"
Che
vuoi
?
"
"
Venga
giù
un
momento
,
se
non
ha
da
fare
.
"
Remigio
scese
di
malavoglia
;
il
contadino
gli
disse
:
"
Badi
che
lei
,
prima
di
mandarmi
via
,
mi
deve
dare
almeno
due
mesi
di
tempo
:
un
mese
non
mi
basta
.
"
"
E
chi
ti
vuole
mandare
via
?
"
"
So
,
di
sicuro
,
che
lei
vende
la
Casuccia
!
"
"
Non
è
vero
.
"
"
Mi
convince
poco
.
Perché
io
a
quel
che
dice
la
gente
non
do
ascolto
;
ma
quando
vedo
che
le
riportano
giuste
...
Ora
,
è
troppo
tempo
che
sento
dire
di
questa
faccenda
,
e
ho
voluto
stare
zitto
per
vedere
come
andava
a
finire
.
Ma
,
quando
girano
attorno
casa
persone
come
Bùbbolo
e
qualche
altro
,
c
'
è
poco
da
sbagliare
!
"
Non
ce
li
ho
chiamati
io
!
"
Il
contadino
lo
guardò
,
per
fargli
capire
che
non
gli
portava
nessun
rispetto
;
poi
,
disse
,
maliziosamente
:
"
Meglio
così
.
"
Remigio
tornò
in
casa
così
afflitto
che
non
aveva
animo
né
meno
di
parlare
alla
matrigna
;
benché
sentisse
il
bisogno
di
raccontarle
ogni
cosa
.
Stette
un
bel
pezzo
zitto
zitto
,
senza
decidersi
ad
entrare
in
nessuna
stanza
,
sul
pianerottolo
delle
scale
;
finché
salì
Ilda
portando
un
fiasco
d
'
acqua
,
più
buona
di
quella
del
pozzo
,
presa
alla
sorgente
dell
'
orto
,
dove
andava
tutti
i
giorni
anche
perché
era
più
fresca
.
Ilda
,
vedendolo
a
quel
modo
,
non
lo
salutò
;
e
si
mise
a
raccontare
a
Luigia
quel
che
aveva
sentito
dire
nell
'
orto
dalle
contadine
:
"
C
'
erano
tutte
e
tre
le
donne
insieme
:
anzi
,
mi
sono
meravigliata
perché
insieme
non
ce
l
'
avevo
viste
mai
.
Specie
dopo
la
leticata
per
il
forno
!
Allora
io
...
"
"
Parla
in
modo
che
ti
si
capisca
.
"
Ilda
rise
,
e
alzò
la
voce
:
"
Non
glielo
volevo
dire
!
Perché
lei
se
la
prende
troppo
!
Io
,
allora
,
mi
son
nascosta
dietro
quel
noce
che
c
'
è
,
facendo
finta
che
mi
dovessi
rimettere
su
una
calza
.
"
"
Ma
perché
ridi
?
"
"
Mi
fa
ridere
lei
!
"
"
Quanto
sei
sciocca
!
Tira
avanti
quel
che
dicevi
.
"
"
E
ho
sentito
tutto
.
"
"
Che
hai
sentito
?
"
Luigia
era
incuriosita
,
e
si
compiaceva
che
Ilda
riescisse
,
quasi
tutti
i
giorni
,
ad
ascoltare
qualche
pettegolezzo
:
credeva
che
fosse
utile
per
gli
interessi
.
Perciò
,
la
guardò
con
affetto
.
"
Dinda
diceva
:
l
'
ho
saputo
anch
'
io
:
tra
un
paio
di
giorni
,
ci
sarà
un
altro
padrone
.
Allora
,
Cecchina
ha
risposto
:
poco
male
!
Io
non
piangerò
di
certo
,
e
il
mio
marito
né
meno
.
Gegia
ha
detto
:
saranno
pochi
da
vero
quelli
che
ne
proveranno
pena
!
Ma
Dinda
ha
risposto
:
non
si
sa
mai
se
a
cambiare
sarà
meglio
o
peggio
!
Sono
state
un
poco
zitte
,
e
poi
Cecchina
ha
ricominciato
:
piuttosto
,
bisogna
stare
attenti
che
ci
paghi
il
salario
!
Perché
,
a
quel
che
sento
dire
io
,
le
cose
vanno
di
molto
male
.
Dinda
ha
sospirato
;
e
Gegia
ha
detto
:
questo
lo
sapevo
anche
io
.
Anzi
,
riguardo
al
podere
,
m
'
hanno
spergiurato
che
è
stato
già
venduto
.
"
Remigio
si
mise
ad
ascoltare
,
dimenticando
il
sentimento
penoso
che
gli
aveva
lasciato
Berto
.
Ma
Ilda
,
mettendo
l
'
acqua
dal
fiasco
in
una
caraffa
,
perché
badava
più
alle
parole
che
a
quel
che
faceva
,
urtò
con
il
gomito
un
bicchiere
in
proda
alla
madia
e
lo
fece
spezzare
.
Restò
,
arrossendo
,
con
il
sorriso
a
mezzo
;
e
,
con
un
braccio
,
si
parò
credendo
che
Luigia
la
volesse
scapaccionare
.
Ma
Luigia
dava
troppa
importanza
alle
chiacchiere
delle
contadine
;
e
stava
soprapensiero
.
Quando
vide
quel
che
s
'
era
rotto
,
restò
a
bocca
aperta
e
disse
alla
bambina
:
"
Questa
volta
non
ti
faccio
niente
,
perché
sei
stata
brava
ad
ascoltare
quelle
donnacchere
.
Piglia
la
granata
e
spazza
subito
i
pezzetti
di
vetro
!
Guarda
che
non
ti
taglino
le
mani
.
"
Poi
disse
,
come
tra
sé
,
a
voce
alta
:
"
Bisogna
metterci
riparo
!
"
Allora
,
Remigio
entrò
;
e
disse
:
"
Anche
Berto
,
dianzi
,
m
'
ha
chiamato
a
posta
.
"
Ma
Luigia
non
s
'
accorse
del
dispiacere
ch
'
egli
ne
aveva
sentito
;
e
,
invece
,
continuò
a
sfogarsi
come
per
conto
proprio
.
Egli
chiese
alla
bambina
:
"
Hai
sentito
altro
?
"
Ma
Ilda
,
quando
non
parlava
a
Luigia
,
non
sapeva
dire
quasi
niente
.
E
,
perciò
,
la
matrigna
gli
rispose
:
"
Se
avesse
sentito
altro
,
lo
avrebbe
detto
a
me
.
"
Poi
,
disse
alla
bambina
:
"
Butta
i
pezzetti
del
bicchiere
alla
spazzatura
e
vai
a
fare
le
tue
faccende
.
"
Ilda
dette
un
'
occhiata
a
Remigio
e
obbedì
;
allora
,
la
matrigna
disse
:
"
Qui
,
si
vive
nella
menzogna
;
e
a
me
non
piace
!
"
Egli
scattò
:
"
Ma
chi
gliel
'
ha
messe
in
testa
queste
cose
?
"
"
Non
gridare
!
Tu
gridi
con
me
,
perché
sono
una
donna
,
e
invece
dovresti
cercare
di
essere
più
premuroso
.
Quando
dovresti
farti
intendere
,
magari
con
Berto
,
allora
ti
fai
rigirare
come
vogliono
.
"
"
Perché
,
dunque
,
non
mi
crede
?
"
"
Il
perché
lo
sai
tu
.
"
"
Io
?
"
"
Se
tu
vuoi
andare
d
'
accordo
con
me
,
ora
che
l
'
avvocato
è
per
mettere
a
posto
i
nostri
interessi
tra
noi
,
devi
essere
leale
.
Se
no
,
è
meglio
che
io
muoia
.
"
Allora
,
egli
,
perché
smettesse
,
le
chiese
:
"
Quando
devo
venire
dal
suo
avvocato
?
"
"
Io
non
lo
so
.
Prima
bisogna
vedere
l
'
inventario
.
E
,
poi
,
dall
'
inventario
,
si
cava
la
quarta
parte
dell
'
usufrutto
;
che
,
per
legge
,
mi
spetta
.
"
Ella
,
dalla
mattina
alla
sera
,
pensava
a
questa
cosa
;
e
con
il
pretesto
di
comprarsi
o
una
sottana
o
qualche
nastro
a
Siena
,
andava
sempre
dal
suo
avvocato
.
Così
,
sapeva
esattamente
tutto
;
e
ne
parlava
come
se
avesse
preso
le
misure
a
una
stoffa
per
tagliarne
con
le
forbici
il
pezzo
già
scelto
.
L
'
atto
legale
,
che
stava
preparando
l
'
avvocato
,
le
piaceva
molto
e
l
'
appagava
.
Abituata
sempre
ad
obbedire
e
poi
trattata
peggio
d
'
una
serva
dal
marito
,
ora
anche
lei
aveva
un
avvocato
che
pensava
ai
suoi
interessi
;
ed
era
impazientissima
che
l
'
atto
fosse
completato
.
Pregava
sempre
:
"
Signore
!
Quanto
ci
vuole
!
"
Perciò
disse
al
figliastro
:
"
Tu
,
piuttosto
,
spicciati
a
pagare
il
notaio
,
perché
dia
la
copia
dell
'
inventario
all
'
avvocato
.
Se
no
,
il
tempo
passa
!
"
"
Lo
pagherò
.
"
"
Ma
i
denari
ce
li
hai
?
Dimmelo
;
perché
bisogna
,
per
questa
cosa
,
che
tu
li
trovi
in
tutti
i
modi
.
Questa
è
una
cosa
che
va
innanzi
a
tutte
le
altre
,
perché
se
tra
me
e
te
non
si
stabiliscono
,
subito
,
le
nostre
ragioni
in
un
modo
chiaro
...
io
,
senti
,
allora
,
faccio
in
un
altro
modo
.
Vedi
che
gli
altri
,
che
non
ti
sono
affezionati
come
me
,
ti
hanno
fatto
causa
subito
.
"
"
Lo
pagherò
con
i
denari
che
mi
sono
restati
della
cambiale
.
"
La
matrigna
doventò
pallida
;
e
disse
,
quasi
senza
voce
:
"
Se
non
ce
ne
hai
altri
!
"
"
Mi
debbono
bastare
per
pagare
i
diritti
di
successione
,
le
tasse
e
gli
assalariati
ogni
mese
.
Più
,
ci
sono
le
spese
di
casa
.
"
"
Sicché
,
hai
fatto
la
cambiale
?
"
"
Glielo
avevo
detto
.
"
"
Lo
so
che
me
l
'
avevi
detto
.
Ma
credevo
che
tu
avessi
rimediato
.
"
Egli
,
allora
,
per
non
doverle
parlare
ancora
,
escì
;
quasi
piangendo
.
Ma
,
fuori
,
c
'
era
un
bel
sole
;
e
si
sentì
subito
meglio
.
Nel
cielo
,
che
pareva
più
alto
del
solito
,
le
nuvole
passavano
silenziose
.
Un
uccello
nero
svolazzava
sopra
la
casa
;
senza
avvicinarcisi
mai
.
Un
calabrone
,
con
le
ali
di
un
nero
luccicante
e
turchino
,
cadde
nell
'
acqua
;
facendo
lo
stesso
rumore
d
'
una
pietruzza
;
una
delle
anatre
accorse
nuotando
e
lo
inghiottì
;
poi
,
scosse
il
becco
goccioloso
.
Egli
pensò
,
come
se
sognasse
:
"
Sono
giovane
!
"
XVIII
Ormai
,
Berto
era
deciso
e
gli
pareva
di
doventare
un
altro
;
proprio
quello
che
s
'
era
tante
volte
immaginato
:
sentiva
che
andava
in
contro
a
un
pericolo
ed
era
contento
di
avvicinarcisi
sempre
più
.
S
'
era
fatto
tetro
;
e
certe
sue
risate
,
quando
non
c
'
era
nessuna
ragione
di
ridere
,
non
piacevano
agli
altri
.
Anzi
,
Picciòlo
,
lo
sbirciava
male
.
Quando
parlava
,
diceva
sempre
qualche
cosa
che
non
aveva
troppa
relazione
con
il
discorso
,
come
se
non
volesse
dire
quel
che
pensava
.
Si
chiese
se
avrebbe
fatto
bene
a
confessarsi
;
ma
gli
parve
che
allora
non
sarebbe
stato
più
libero
di
sé
stesso
.
Siccome
,
nel
campo
,
lo
trovavano
sempre
a
reggersi
la
testa
,
con
i
gomiti
su
le
ginocchia
,
Tordo
gli
chiese
:
"
Vi
viene
male
?
"
"
Non
lo
so
né
meno
io
.
"
E
invitò
Tordo
a
sederglisi
accanto
:
a
Tordo
gli
voleva
bene
,
e
gli
fece
piacere
a
parlarci
insieme
.
Poi
,
disse
:
"
L
'
uomo
non
è
mai
contento
!
"
"
Specie
quando
siamo
poveri
.
"
"
Da
qui
in
avanti
,
non
vorrei
essere
né
meno
un
signore
.
L
'
uomo
è
sempre
stato
male
,
per
quello
che
capisco
io
,
fino
da
Adamo
.
"
E
tirò
un
sassolino
in
mezzo
al
campo
;
dove
era
restato
a
ingiallire
un
poco
di
granturchetto
rado
rado
.
Tordo
sospirò
,
e
Berto
disse
:
"
Quando
sarò
morto
,
chi
si
ricorderà
di
me
?
Non
ho
né
meno
un
figliolo
.
"
"
Sarebbe
stato
lo
stesso
"
rispose
Tordo
.
"
Ormai
,
mi
posso
dire
vecchio
;
e
non
so
quel
che
sia
il
mondo
.
Da
ragazzo
,
fino
ai
vent
'
anni
,
sono
stato
con
tutta
la
famiglia
alla
Rosa
.
Poi
,
presi
moglie
e
andai
a
stare
un
miglio
più
in
là
;
al
podere
del
Pillo
.
Quando
mi
mandarono
via
,
perché
non
andavo
d
'
accordo
con
il
fattore
giovane
,
venni
a
stare
qui
alla
Casuccia
.
In
tutto
,
ho
cambiato
,
dunque
,
tre
poderi
.
Qualche
viso
nuovo
,
l
'
ho
visto
soltanto
alle
fiere
;
quando
c
'
era
il
bestiame
da
vendere
.
Quando
presi
moglie
,
andai
alla
festa
della
Madonna
;
che
facevano
a
Buonconvento
.
E
basta
.
"
Si
dette
un
pugno
sopra
il
ginocchio
;
poi
si
mise
il
cappello
all
'
incontrario
.
Tordo
si
cercava
uno
stecco
,
che
gli
era
entrato
dentro
una
scarpa
.
"
Mi
ricordo
di
avere
sentito
dire
,
dal
nonno
,
che
una
volta
facevano
grandi
feste
da
per
tutto
;
e
,
ora
,
invece
,
è
silenzio
da
per
tutto
.
E
non
si
sente
dire
più
niente
.
Qualche
volta
,
vorrei
entrare
sotto
terra
;
giù
in
fondo
,
più
sotto
dei
lombrichi
.
"
E
chiuse
gli
occhi
.
Tordo
non
era
del
suo
parere
,
ma
non
s
'
arrischiava
a
dirglielo
;
anche
per
amicizia
.
"
Vorrei
sapere
perché
sono
venuto
al
mondo
e
che
cosa
ci
ho
fatto
!
Non
era
lo
stesso
anche
se
non
nascevo
?
"
Lorenzo
,
che
arava
,
passò
vicino
a
loro
;
per
finire
il
solco
.
Si
sentiva
la
terra
aprirsi
e
respirare
le
vacche
:
qualche
volta
,
lo
scricchiolìo
dell
'
aratro
.
Lorenzo
era
allegro
;
e
gridò
:
"
Ohé
,
fate
i
signori
costì
all
'
ombra
del
fico
?
Ora
vengo
anch
'
io
.
Questa
creta
fa
rompere
il
giogo
alle
vacche
!
"
E
siccome
non
gli
risposero
,
egli
voltò
;
cominciando
un
altro
solco
e
cantando
:
Quando
pigli
marito
,
bella
Gegia
,
Quando
la
stoppa
diverrà
bambagia
?
Quando
l
'
olivo
farà
la
ciliegia
?
La
creta
,
sotto
,
era
più
scura
perché
più
fresca
;
e
le
zolle
rovesciate
,
dove
erano
state
tagliate
dal
ferro
del
vomere
,
lustravano
.
Berto
si
mise
il
cappello
nero
su
gli
occhi
,
e
disse
:
"
Non
posso
sentire
né
meno
uno
che
parla
.
E
quello
lì
ha
voglia
di
cantare
!
"
Si
alzò
,
tirandosi
su
i
calzoni
,
che
gli
escivano
sempre
dalla
cintola
di
cuoio
;
stette
un
minuto
pensoso
;
e
se
n
'
andò
,
senza
salutare
Tordo
,
fino
al
fontone
.
Ebbe
anche
piacere
che
le
anatre
,
vedendolo
,
scappassero
.
Prese
una
zappa
,
perché
aveva
da
sotterrare
le
lattughe
per
farle
imbiancare
.
Ma
l
'
attraventò
lontano
;
all
'
uscio
della
capanna
:
si
sentiva
una
gran
forza
,
e
stringeva
i
denti
insieme
come
se
vi
si
piegassero
.
La
sua
forza
doveva
servirgli
a
ben
altro
!
Benché
il
Monte
Amiata
fosse
pulito
quanto
il
cielo
,
con
una
nuvoletta
in
cima
come
ci
fosse
rimasta
attaccata
e
non
potesse
venir
via
,
dalla
parte
del
Chianti
tonò
.
C
'
erano
,
là
,
nuvole
nere
come
si
facesse
notte
;
e
le
saette
sembravano
lunghe
righe
di
fuoco
che
si
spezzavano
.
Poi
i
toni
rimbombarono
vicini
;
ma
da
Siena
in
giù
,
per
tutta
la
Val
d
'
Arbia
,
c
'
era
sole
;
e
le
case
dei
poderi
biancheggiavano
.
I
pioppi
della
Tressa
tentennavano
più
forte
,
e
le
loro
foglie
restavano
rovesciate
.
La
polvere
volava
alta
,
con
le
pagliuzze
e
le
festuche
;
e
anche
dalla
parte
del
Monte
Amiata
le
nebbie
si
affoltarono
.
Ogni
cosa
cambiò
di
colore
,
con
una
rapidità
istantanea
;
quasi
piacevole
.
Le
ombre
a
un
tratto
affievolivano
e
a
un
tratto
rinforzavano
;
i
prati
ora
erano
più
scuri
e
ora
più
chiari
;
qualche
volta
con
una
tenerezza
improvvisa
ed
esaltata
,
qualche
volta
con
un
lividore
che
pareva
dovesse
doventare
nero
.
Berto
alzò
gli
occhi
verso
il
temporale
,
e
si
sentì
pieno
di
cattiveria
.
Gli
venne
in
mente
d
'
andare
a
trovare
Giulia
;
e
colse
,
dalla
pianta
che
gli
era
più
vicina
,
tutte
le
albicocche
che
poté
arrivare
da
terra
;
mettendosele
in
tasca
per
portarle
a
lei
.
Evitò
di
parlare
a
Picciòlo
e
a
Moscino
che
,
come
quasi
sempre
,
erano
a
lavorare
insieme
.
"
Pareva
,
raccontò
Picciòlo
alla
moglie
,
che
qualcuno
gli
avesse
fatto
un
torto
!
"
.
E
a
Moscino
disse
:
"
O
che
avrà
quell
'
uomo
?
"
E
Moscino
rispose
:
"
Peggio
per
lui
,
se
non
parla
!
"
Berto
prese
l
'
ombrello
,
ma
il
temporale
girò
da
un
'
altra
parte
;
e
restarono
,
sopra
Siena
,
certi
nuvoloni
bianchi
come
il
latte
.
Giulia
era
con
Fosca
:
e
lo
videro
dalla
finestra
.
Giulia
disse
,
andando
ad
aprirgli
:
"
Mi
deve
portare
qualche
notizia
nuova
!
"
Ma
pareva
,
invece
,
che
Berto
aspettasse
qualche
cosa
da
loro
:
le
guardava
sorridendo
e
con
gli
occhi
allegri
.
Giulia
,
allora
,
disse
:
"
Il
processo
mi
va
bene
!
"
"
Si
vede
anche
dalla
sua
faccia
;
perché
ora
sta
meglio
.
"
"
Oh
,
prima
che
io
mi
rimetta
!
E
,
poi
,
non
m
'
importa
!
"
Fosca
aggiunse
:
"
Bisognerebbe
che
guarissi
del
mio
cuore
!
"
Giulia
la
guardò
e
disse
:
"
Povera
zia
!
Se
non
avessi
avuto
lei
!
"
Ad
un
tratto
,
un
mucchio
di
cenci
che
era
in
mezzo
al
letto
cominciò
a
muoversi
e
ad
aprirsi
:
una
bambina
,
piangendo
,
alzò
la
testa
e
guardò
fisso
chi
c
'
era
nella
stanza
.
Fosca
corse
al
letto
,
e
cavò
di
tra
i
cenci
la
sua
figliuola
più
piccola
:
aveva
le
mani
e
i
piedi
fasciati
,
con
la
tubercolosi
alle
ossa
;
un
visuccio
come
la
cera
strutta
,
gli
occhi
neri
,
d
'
una
lucentezza
che
pareva
aumentare
sempre
.
"
Povera
Jolanda
!
Non
dormi
più
?
Vuoi
andare
dal
tuo
fratello
,
che
ti
terrà
?
"
Allora
,
s
'
aprì
una
porta
;
ed
entrò
un
giovanotto
,
sporco
,
magro
,
con
due
grossi
occhiali
cerchiati
di
ferro
:
stava
nell
'
altra
stanza
a
leggere
un
romanzo
,
con
il
tavolino
al
davanzale
della
finestra
.
Il
suo
collo
,
addirittura
livido
e
deforme
,
sembrava
una
gonfiezza
di
muscoli
flosci
e
noccioluti
.
Anche
le
tempie
erano
incavate
come
le
guance
,
e
la
testa
rasata
era
sparsa
di
cicatrici
bianche
;
per
tutti
i
versi
.
Tossì
e
disse
:
"
Dammela
:
le
insegno
a
leggere
.
"
La
prese
,
e
richiuse
l
'
uscio
.
Fosca
s
'
era
fatta
anche
gobba
,
benché
fosse
abbastanza
giovane
.
Ai
polsi
ci
aveva
due
soprossi
,
che
non
riesciva
a
nascondere
né
meno
tirando
giù
le
maniche
fino
a
strapparle
.
Nella
stanza
c
'
erano
un
canterano
con
il
marmo
di
due
pezzi
;
e
,
sopra
,
un
vassoio
di
frutta
finte
,
di
gesso
colorato
.
Berto
le
accennò
con
un
dito
,
e
disse
:
"
Paiono
vere
!
"
"
Quando
le
comprai
,
sì
!
Ora
,
sono
sciupate
dalla
polvere
.
"
"
Guardi
un
po
'
queste
qui
se
le
piacciono
più
di
quelle
!
"
E
cavò
di
tasca
una
manciata
di
albicocche
;
mettendole
sopra
il
tavolino
.
Poi
,
mentre
le
due
donne
lo
guardavano
sorridendo
,
seguitò
a
cavare
le
altre
,
ad
una
per
volta
;
e
quelle
più
grosse
non
gli
potevano
escire
.
Alla
fine
,
batté
e
scioccolò
le
mani
insieme
;
e
disse
:
"
Non
ce
n
'
ho
più
!
"
"
Oh
,
ma
sono
anche
troppe
!
Perché
avete
voluto
portarle
?
"
"
Ho
più
piacere
che
le
mangi
lei
che
il
padrone
della
pianta
.
"
Il
giovanotto
riaprì
l
'
uscio
,
ne
prese
quante
potevano
entrargli
nella
mano
;
e
tornò
nella
sua
stanza
.
Allora
,
anche
Giulia
ne
prese
una
e
l
'
addentò
:
"
Sono
proprio
mature
,
in
punto
!
"
"
Avrei
fatto
intenzione
di
portarle
anche
un
panieretto
di
pomodori
.
Li
gradirebbe
?
"
"
Non
li
voglio
,
perché
dovete
portarli
a
mano
voi
.
"
Berto
,
con
una
decisione
risoluta
e
gioconda
,
disse
:
"
Domenica
mattina
,
li
porto
.
"
La
zia
,
che
non
seppe
dire
di
no
,
rispose
:
"
Ci
faremo
la
conserva
.
"
Giulia
arrossì
,
e
non
si
sapeva
spiegare
perché
Berto
fosse
andato
a
trovarla
con
quel
regalo
.
Credette
che
volesse
parlarle
a
solo
;
e
fece
cenno
alla
zia
d
'
andarsene
.
Ma
,
né
meno
ora
egli
parlava
.
Ad
un
tratto
,
però
,
gli
orli
dei
suoi
occhi
si
arrossarono
;
e
si
alzò
in
piedi
:
"
Meno
una
vita
troppo
brutta
,
da
un
pezzo
in
qua
.
"
Fece
due
o
tre
fiatate
grosse
,
e
si
asciugò
gli
occhi
.
"
Ditemi
quel
che
mi
volete
dire
!
"
"
Ora
,
parlando
con
lei
,
m
'
è
andato
via
tutto
il
cattivo
!
"
Allora
ella
,
contenta
,
chiese
,
per
garbatezza
:
"
Vi
è
accaduto
qualche
cosa
di
grave
?
"
Egli
scosse
la
testa
.
"
E
con
quel
galantuomo
?
"
Egli
impallidì
,
rispondendo
con
una
voce
che
faceva
capire
che
ora
erano
entrati
nel
discorso
che
gli
piaceva
:
"
Siamo
alle
solite
.
"
Ella
,
accortasi
di
come
si
rodeva
,
non
volendosi
compromettere
con
lui
,
desiderò
che
se
n
'
andasse
.
Ma
il
contadino
,
facendosi
bianco
come
un
cencio
,
anche
su
la
fronte
,
si
mise
un
dito
alle
labbra
e
disse
:
"
Chi
camperà
,
vedrà
.
"
Giulia
finse
di
non
capire
,
e
cambiò
discorso
;
raccontando
tutti
i
particolari
favorevoli
del
processo
.
Quando
Berto
tornò
a
casa
,
era
buio
.
Già
,
dentro
Siena
,
avevano
acceso
i
lampioni
;
e
quando
giunse
a
Porta
Romana
,
si
vedeva
il
Monte
Amiata
come
rizzato
lì
per
chiudere
l
'
orizzonte
.
Egli
entrò
nell
'
osteria
della
Coroncina
,
e
bevve
mezzo
litro
,
senza
mettersi
a
sedere
.
Qualcuno
lo
salutò
,
ma
aveva
la
smania
di
trovarsi
alla
Casuccia
;
perché
gli
venne
in
mente
che
gli
avessero
fatti
chi
sa
quali
torti
durante
la
sua
assenza
e
che
gli
dovessero
capitare
questioni
feroci
.
Di
rado
,
stava
tranquillo
!
Non
era
più
sicuro
della
propria
volontà
;
e
si
sentì
,
un
'
altra
volta
,
sul
punto
di
piangere
come
in
casa
di
Giulia
.
Ma
,
ormai
,
alla
Casuccia
mancava
un
mezzo
miglio
,
piuttosto
meno
che
più
.
Su
l
'
aia
,
non
incontrò
nessuno
;
e
,
allora
,
dette
un
'
occhiata
alle
stelle
;
come
se
conoscessero
i
suoi
pensieri
.
Poi
,
mangiò
per
due
:
senza
riescire
a
saziarsi
.
XIX
Il
primo
lunedì
del
mese
,
a
Siena
,
fanno
la
fiera
del
bestiame
;
fuor
di
Porta
Camollia
.
Sino
dalla
sera
avanti
,
Picciòlo
non
lasciava
più
Remigio
,
dicendogli
:
"
Dia
retta
a
me
,
almeno
una
volta
.
Mi
mandi
a
comprare
un
vitello
.
Non
si
spaventi
della
spesa
:
basta
un
vitelluccio
.
"
Remigio
,
alla
fine
,
acconsentì
.
Il
contadino
gli
prese
tutte
e
due
le
mani
,
e
ci
mancò
poco
non
gliele
baciasse
.
Il
lunedì
mattina
,
si
vestì
come
per
andare
a
una
festa
;
insugnò
le
scarpe
nuove
si
cambiò
la
camicia
.
Con
sé
portò
Moscino
.
Pareva
un
altro
:
la
contentezza
lo
ubriacava
:
e
camminava
a
testa
alta
;
anzi
,
all
'
indietro
,
perché
su
non
gli
ci
voleva
stare
.
Moscino
si
mise
perfino
la
ciarpa
,
portando
in
punta
a
una
spalla
la
giubba
;
e
dondolando
le
braccia
.
Quando
arrivarono
fuori
di
Porta
Camollia
,
dopo
aver
dovuto
attraversare
tutta
la
città
,
la
fiera
era
cominciata
da
parecchio
tempo
.
Il
prato
a
sterro
,
dinanzi
alle
prime
case
del
Borgo
,
era
pieno
fino
in
fondo
:
i
bovi
e
i
vitelli
pigliavano
tutto
il
mezzo
;
i
cavalli
e
gli
asini
erano
legati
alla
fila
degli
alberi
,
da
una
parte
;
i
maiali
grufolavano
lungo
il
muro
del
Tiro
a
Segno
.
I
contadini
e
i
mercanti
entravano
tra
i
mucchi
dei
bovi
;
mentre
altri
,
a
capannelli
,
dove
c
'
era
più
posto
vuoto
,
stavano
fermi
;
discutendo
e
contrattando
per
ore
e
ore
di
seguito
.
Per
lo
più
,
ai
carri
erano
legate
quattro
o
cinque
paia
di
bovi
;
oppure
un
branco
di
vitelli
,
con
la
testa
e
la
fronte
coperte
di
fronzoli
rossi
.
I
vitelli
si
bicciavano
e
si
pestavano
,
perché
non
sapevano
moversi
o
perché
,
volendo
divincolarsi
e
sciogliersi
,
davano
a
dietro
mugliando
.
Allora
,
chi
li
aveva
in
consegna
,
tirava
la
funicella
e
li
legava
più
a
corto
.
Fin
quasi
mezzogiorno
,
i
bovi
continuarono
ad
arrivare
.
Pareva
che
non
potessero
trovare
più
posto
;
ma
,
invece
,
si
aprivano
una
specie
di
viottolo
che
,
a
un
certo
punto
,
si
riempiva
e
restava
chiuso
.
Ed
ecco
che
,
lì
accanto
,
altre
bestie
seguitavano
a
passare
,
affrettandosi
.
Altre
,
vendute
,
erano
portate
via
,
e
dovevano
fare
giri
lunghissimi
;
e
,
qualche
volta
,
non
potevano
andare
avanti
trovandosi
serrate
da
ogni
parte
.
Una
voce
,
risoluta
,
diceva
:
"
Pigliate
di
qua
!
"
Ma
un
'
altra
gridava
:
"
Dovete
tornare
a
dietro
!
Di
qui
non
si
passa
!
"
La
prima
voce
gridava
più
forte
:
"
Pigliate
di
qua
:
date
retta
a
me
!
"
Altre
voci
,
allora
,
gridavano
,
tutte
insieme
,
bestemmie
e
insolenze
;
e
nessuno
intendeva
più
niente
.
Ma
chi
menava
le
bestie
si
faceva
largo
come
poteva
;
finché
non
era
fuori
della
fiera
;
e
,
a
non
sentirsi
più
pigiato
,
respirava
a
bocca
larga
.
Cani
randagi
,
per
lo
più
bastardi
,
spersi
dai
contadini
,
andavano
in
cerca
del
padrone
,
avvicinandosi
sempre
con
sospetto
;
pronti
a
voltare
la
testa
e
a
scappare
,
a
una
accoglienza
cattiva
.
Quando
trovavano
un
seccarello
di
pane
,
lo
mangiavano
;
dimenando
la
coda
ritta
,
senza
piegare
le
gambe
di
dietro
e
con
il
muso
giù
.
C
'
erano
bovi
montigiani
,
di
pelame
candido
e
liscio
,
con
gli
occhi
turchini
e
pelosi
;
le
corna
piccole
;
alti
e
lunghi
.
C
'
erano
quelli
maremmani
,
di
pelame
scuro
e
anche
tutto
nero
;
con
le
corna
grosse
e
grandi
.
Parecchi
avevano
un
campano
attaccato
al
collo
;
con
una
fibbia
di
cuoio
.
Tutta
la
fiera
faceva
un
ronzìo
sempre
eguale
,
che
opprimeva
,
un
ronzìo
fitto
come
la
polvere
sospesa
nell
'
aria
,
come
fosse
immobile
.
La
fila
degli
alberi
era
piena
di
cicale
,
che
non
si
stancavano
mai
.
Qualche
volta
,
uno
scoppio
di
voce
,
oppure
una
parola
sola
,
chiara
e
distinta
,
seguita
dal
silenzio
o
da
uno
schiamazzo
incomprensibile
.
Ora
si
sentivano
i
campani
in
mezzo
al
prato
,
come
rinchiusi
dentro
il
fittume
degli
uomini
e
delle
bestie
,
con
suoni
soffocati
e
strascicati
;
a
un
certo
punto
,
invece
,
un
campano
più
forte
che
continuava
per
un
pezzo
,
come
se
facesse
chetare
tutti
gli
altri
;
o
parecchi
campani
sparsi
per
la
fiera
,
e
ora
se
ne
sentiva
uno
e
ora
un
altro
,
sempre
eguali
e
riconoscibili
.
Su
la
stesa
delle
groppe
si
levavano
le
corna
.
Le
mosche
coprivano
il
collo
e
le
giogaia
dei
bovi
,
mettendosi
fitte
fitte
attorno
all
'
orlo
degli
occhi
;
attaccandosi
,
ostinate
,
con
le
ali
lustre
e
iridescenti
.
Quando
una
volava
via
,
restava
una
goccia
di
sangue
,
come
una
punta
d
'
un
ago
,
sul
pelo
.
Per
qualche
secondo
,
a
una
ventata
placida
,
il
brusìo
doventava
fruscìo
più
forte
e
più
distinto
;
mescolato
ai
muggiti
.
Qualche
volta
,
quando
un
compratore
si
portava
via
un
maiale
dal
branco
,
legandolo
per
una
delle
zampe
di
dietro
,
le
strida
si
sentivano
per
tutta
la
fiera
;
e
in
quel
punto
si
alzava
un
polverone
che
accecava
.
Tutte
quelle
corna
e
quelle
groppe
,
brulicavano
.
Su
i
carri
le
donne
tenevano
le
funicelle
delle
bestie
avvoltolate
ai
polsi
,
con
le
fruste
in
mano
,
sotto
grandi
ombrelle
d
'
incerato
verde
.
Poi
,
quando
i
loro
uomini
tornavano
d
'
aver
visto
la
fiera
e
d
'
aver
parlato
con
i
conoscenti
,
si
mettevano
a
mangiare
.
All
'
entrata
del
prato
,
alcune
baracche
vendevano
coltelli
,
falci
,
pietre
rotatoie
,
forbici
da
potare
,
barili
nuovi
.
Un
uomo
,
ventruto
,
si
scalmanava
,
battendo
la
mano
aperta
su
le
stoffe
che
egli
teneva
con
il
pugno
dell
'
altra
mano
,
sopra
alla
testa
.
Un
cantastorie
,
aiutato
dalla
moglie
,
stonava
e
storceva
la
bocca
per
far
ridere
;
accompagnandosi
con
un
'
enorme
chitarra
unta
.
Era
magro
e
grigio
;
e
,
corrugando
la
fronte
,
faceva
andare
avanti
e
indietro
il
cappello
a
staio
.
La
donna
,
più
piccola
di
lui
,
rossa
in
viso
,
aveva
i
capelli
d
'
un
biondo
bianchiccio
,
tenuti
fermi
con
una
sola
forcella
di
ottone
che
faceva
gola
a
tutte
le
contadine
.
Quando
doveva
alzare
la
voce
,
per
non
fare
stecca
,
spingeva
in
avanti
il
buzzo
e
piegava
un
ginocchio
.
Ed
ambedue
,
cantando
,
guardavano
con
gli
occhi
fissi
di
là
dalla
gente
,
come
fuori
di
sé
e
assorti
.
Le
ragazze
,
tenendosi
i
gomiti
su
le
spalle
l
'
una
dell
'
altra
,
con
tutto
il
peso
del
loro
corpo
,
ascoltavano
ridacchiando
,
pigiate
in
mezzo
ai
giovanotti
;
senza
impermalirsi
di
certe
parole
che
andavano
a
dirle
loro
dentro
gli
orecchi
.
Quando
una
aveva
indolenzite
le
spalle
dal
braccio
di
un
'
altra
,
le
smoveva
perché
le
cambiasse
di
posto
.
Erano
vestite
a
festa
,
e
ci
stavano
così
volentieri
che
quelli
della
loro
famiglia
dovevano
tirarle
via
per
le
braccia
.
Lì
accanto
,
un
giovane
,
con
i
baffi
biondi
e
le
basette
lunghe
,
vendeva
le
aringhe
di
un
barilotto
da
dove
le
prendeva
con
la
punta
di
uno
stecco
.
Da
Siena
venivano
le
frotte
dei
contadini
che
erano
stati
a
mangiare
nelle
bettole
,
urtandosi
,
gridando
o
burlando
qualcuno
che
aveva
bevuto
troppo
e
barcollava
.
Alcuni
s
'
erano
fatti
accompagnare
,
per
la
prima
volta
,
a
trovare
le
ragazze
;
in
un
vicolo
immondo
come
un
moscaio
.
A
quelli
che
stavano
chi
sa
perché
immobili
,
guardando
sempre
la
stessa
cosa
,
magari
una
ruota
o
la
punta
di
una
coda
,
il
sole
faceva
storcere
il
viso
e
aprire
la
bocca
.
Erano
persone
che
stavano
lì
;
insieme
,
accanto
,
da
ore
e
ore
,
e
non
s
'
erano
mai
detto
né
meno
una
parola
;
guardando
soltanto
quando
uno
di
loro
gridava
a
un
bove
che
stesse
fermo
o
smettesse
di
grattarsi
.
Il
sudore
rigava
giù
il
viso
acceso
come
se
bruciasse
.
I
mercanti
più
conosciuti
giravano
dove
c
'
erano
le
paia
più
belle
,
portando
i
bastoni
agganciati
a
una
spalla
o
al
collo
.
Picciòlo
si
trovò
un
poco
perso
;
ma
sapeva
che
un
suo
conoscente
doveva
aver
portato
un
branco
di
vitelli
;
e
,
perciò
,
senza
perdersi
d
'
animo
,
cercò
subito
di
lui
.
Moscino
lo
seguiva
,
inciampando
tra
le
sue
gambe
,
sbattendo
la
testa
nella
sua
schiena
;
perché
non
sapeva
dove
andava
e
camminava
voltandosi
a
guardare
attorno
.
Finalmente
,
proprio
nel
mezzo
della
fiera
,
dove
il
bestiame
era
così
fitto
che
per
moversi
bisognava
prima
far
scansare
le
bestie
,
lo
trovò
.
Gli
dette
la
mano
;
e
si
mise
a
gridargli
:
"
Mi
devi
vendere
un
vitello
da
farmici
onore
.
"
Il
venditore
gli
disse
:
"
Qui
ce
ne
sono
trenta
,
tutti
miei
;
scegli
.
"
Ma
Picciòlo
gridava
ancora
senza
vedere
niente
;
gridava
che
se
non
gliene
dava
uno
proprio
da
amico
non
gli
avrebbe
parlato
più
.
Quello
,
mezzo
assordito
,
lo
allontanò
;
prima
con
le
braccia
e
poi
puntandogli
il
bastone
sul
petto
.
E
gli
disse
:
"
Scegli
,
t
'
ho
detto
.
Per
ora
,
i
migliori
non
li
ho
condotti
.
Vuoi
una
bastonata
sul
capo
?
"
Ma
Picciòlo
non
l
'
udiva
.
Allora
quegli
lo
prese
per
la
camicia
e
lo
portò
davanti
a
un
vitello
dei
più
piccoli
.
"
Eccolo
!
Lo
vedi
?
Questo
devi
comprare
!
È
inutile
che
tu
perda
tempo
a
guardarne
altri
.
"
"
E
quanto
costa
?
"
"
Mi
darai
venticinque
napoleoni
.
"
Picciòlo
si
picchiò
la
testa
,
e
restò
senza
fiatare
.
"
E
quanto
vuoi
darmi
?
"
"
Lasciamelo
prima
vedere
.
"
"
Fai
il
comodo
tuo
.
"
Picciòlo
lo
guardò
in
bocca
,
aprendogliela
con
le
mani
.
"
Di
bocca
,
mi
piace
.
"
Poi
gli
tastò
la
testa
dove
aveva
due
bitorzoli
teneri
e
caldi
più
della
carne
,
che
sarebbero
doventati
le
corna
.
E
chiese
:
"
Ha
nessun
difetto
?
"
"
Nessuno
:
te
lo
garantisco
.
"
"
Fammi
vedere
come
cammina
.
"
Il
venditore
sciolse
il
vitello
,
e
gli
fece
fare
qualche
passo
.
"
Mi
pare
che
la
gamba
destra
di
dietro
la
mandi
un
poco
in
fuori
.
"
Il
venditore
fece
un
grido
:
"
Che
hai
detto
?
Questa
bestia
è
fatta
con
il
compasso
e
con
il
pennello
.
In
tutta
la
fiera
,
non
ce
n
'
ha
uno
eguale
.
Fossero
tutti
gli
altri
vitelli
come
lui
!
"
Picciòlo
restò
soprapensiero
,
e
poi
disse
:
"
Quanto
hai
detto
che
vuoi
?
"
"
Te
lo
devo
ripetere
?
"
"
Sì
,
perché
non
me
lo
ricordo
.
"
"
Venticinque
napoleoni
.
"
"
Fossi
pazzo
!
Ah
!
Non
se
ne
fa
di
nulla
!
Arrivederci
!
"
E
se
ne
andò
;
ma
,
per
quanto
girasse
,
non
ne
trovava
un
altro
.
Allora
,
finse
di
ripassare
di
lì
per
caso
,
come
se
volesse
tirare
di
lungo
;
mettendosi
,
dalla
parte
del
venditore
,
il
cappello
su
l
'
occhio
.
Ma
quello
lo
fermò
,
poggiandogli
il
bastone
sul
collo
:
"
Dove
vai
?
"
"
Voglio
andare
a
casa
.
"
"
E
il
vitello
non
ce
lo
porti
?
"
"
No
,
no
!
"
"
Piglialo
per
ventitré
napoleoni
,
e
falla
finita
.
Che
Sant
'
Antonio
gli
tenga
gli
occhi
addosso
.
Se
lo
merita
,
povera
bestia
!
"
Te
ne
do
venti
.
"
Allora
si
misero
a
gridare
:
"
Ho
detto
ventitrè
.
"
"
E
io
venti
.
"
Stettero
zitti
,
guardandosi
negli
occhi
,
ansando
;
e
,
poi
,
ricominciarono
:
"
Dammene
ventidue
.
Per
meno
,
non
te
lo
do
anche
se
mi
dovesse
morire
.
"
"
Te
ne
do
venti
.
"
"
Ne
voglio
ventidue
.
Piglia
il
vitello
.
"
Lo
sciolse
,
e
mise
la
fune
nelle
mani
di
Picciòlo
.
"
Portalo
via
.
"
E
dette
una
bastonata
al
vitello
;
che
fece
un
salto
,
portandosi
dietro
Picciòlo
.
"
Facciamo
ventuno
.
"
Il
venditore
si
mise
a
bestemmiare
;
ma
siccome
Picciòlo
stava
lì
fermo
,
gridò
:
"
Piglialo
per
ventuno
.
Sono
centocinque
lire
.
"
"
Il
mio
padrone
te
lo
pagherà
,
com
'
è
d
'
uso
,
tra
dieci
giorni
;
se
il
vitello
non
ha
nessuna
malattia
.
"
"
Sta
bene
!
"
E
si
dettero
la
mano
.
Era
un
vitello
slattato
da
pochi
giorni
,
macilento
e
debole
;
uno
di
quei
vitelli
che
portano
di
Maremma
,
a
branchi
;
e
debbono
fare
trenta
o
quaranta
miglia
di
strada
;
per
lo
più
,
di
notte
.
Aveva
le
unghie
nere
e
ancora
tenere
;
e
un
muso
troppo
piccolo
,
di
bestia
che
ha
patito
.
Arrivò
alla
Casuccia
tutto
sudato
,
con
il
pelo
che
gli
s
'
arricciava
su
i
fianchi
.
Picciòlo
lo
aveva
tirato
con
una
cavezza
al
collo
,
perché
a
mettergli
la
nasiera
sarebbe
stato
presto
;
e
Moscino
gli
aveva
rotto
più
di
una
frusta
nelle
gambe
perché
camminasse
.
Tordo
disse
:
"
Avete
comprato
un
capretto
?
"
E
fece
una
risata
.
Allora
,
Berto
scese
subito
di
casa
e
si
mise
a
girare
attorno
al
vitello
,
per
compassionarlo
.
"
O
come
fate
a
farlo
mangiare
?
Questo
muore
da
qui
a
una
settimana
!
"
Picciòlo
era
addolorato
e
si
raccomandava
che
stessero
zitti
;
Moscino
li
avrebbe
presi
a
sassate
,
benché
fosse
mortificato
più
del
padre
.
"
Vedrete
che
,
quando
ha
succhiato
qualche
paiolata
di
semola
calda
,
non
si
riconosce
più
.
Ora
è
stanco
!
Certo
,
se
gli
dessi
l
'
erba
,
gli
farebbe
sciogliere
il
corpo
!
Ma
ci
penserò
io
!
L
'
ho
comprato
io
,
e
l
'
assisterò
io
,
se
il
Signore
e
sant
'
Antonio
benedetto
sono
contenti
che
il
padrone
ci
possa
guadagnare
quando
sarà
cresciuto
.
"
"
Ma
questo
non
cresce
!
Non
vedete
che
pelame
brutto
ha
?
Pare
scabbioso
.
"
"
È
la
fame
che
ha
patito
.
Che
doveva
mangiare
i
sassi
?
"
"
Lo
vedremo
!
"
Il
vitello
faceva
qualche
sgambetto
,
ma
poi
restava
anche
più
mogio
;
e
i
suoi
occhi
lacrimavano
come
se
non
fosse
stato
sano
.
Tentava
di
leccarsi
i
fianchi
,
e
Picciòlo
gli
disse
:
"
Vieni
con
me
nella
stalla
:
ti
riposerai
e
poi
mangerai
.
"
Il
vitello
puntò
i
piedi
dinanzi
;
e
,
per
portarlo
nella
stalla
,
Picciòlo
dovette
avvolgersi
la
fune
alle
braccia
e
tirare
con
tutta
la
sua
forza
;
ma
,
se
Moscino
non
lo
avesse
spinto
di
dietro
,
con
una
spalla
,
non
si
sarebbe
mosso
.
Tordo
e
Berto
stavano
lì
a
sghignazzare
.
Picciòlo
diceva
:
"
Ci
vuol
pazienza
come
con
i
ragazzi
.
Vedrete
che
tra
un
mese
non
riderete
!
"
Ma
Lorenzo
s
'
ebbe
a
male
di
quegli
scherzi
;
e
a
suo
padre
disse
:
"
Voi
siete
fatto
apposta
per
far
divertire
la
gente
!
Ma
se
ci
fossi
stato
io
,
si
chetavano
tutti
!
A
me
,
invece
,
questo
modo
di
fare
m
'
è
venuto
a
noia
!
"
"
Io
sono
vecchio
,
e
se
ne
approfittano
!
"
"
Un
'
altra
volta
,
mandate
a
chiamare
subito
me
.
"
"
E
ti
vorresti
compromettere
per
niente
?
"
"
State
zitto
!
Se
no
,
mi
fate
arrabbiare
sul
serio
anche
voi
!
"
Picciòlo
,
intanto
,
aveva
già
fatto
fare
da
Dinda
un
beverone
caldo
,
con
la
semola
;
portò
il
paiolo
giù
nella
stalla
e
lo
mise
sotto
il
muso
del
vitello
.
Ma
il
vitello
ci
si
avvicinava
e
poi
faceva
uno
scatto
indietro
.
Picciòlo
si
disperava
,
quasi
piangeva
.
Poi
,
posò
il
paiolo
su
la
paglia
e
si
mise
a
grattare
con
le
unghie
tra
le
corna
del
vitello
,
per
fargli
il
solletico
;
poi
,
gli
accarezzò
il
collo
e
si
mise
a
fischiettargli
.
Ma
la
bestia
non
capiva
e
si
tirava
a
dietro
.
"
Sant
'
Antonio
benedetto
!
Se
tu
non
mangi
,
mi
spacco
la
testa
alla
mangiatoia
.
"
Anche
Dinda
andò
nella
stalla
;
s
'
annodò
il
fazzoletto
sotto
il
mento
,
perché
non
le
scivolasse
,
abbracciò
al
collo
il
vitello
e
lo
trascinò
verso
il
paiolo
.
Disse
il
contadino
:
"
Tutto
sta
che
l
'
assaggi
!
"
"
È
quello
che
penso
anch
'
io
.
Tu
alza
il
paiolo
.
"
Allora
,
Dinda
gli
ci
ficcò
il
muso
.
Il
vitello
,
da
prima
,
cercò
di
sfuggire
;
ma
,
poi
,
fece
una
sorsatina
.
"
Oh
,
se
Dio
vuole
,
comincia
a
dare
retta
!
"
"
Bevi
,
bevi
,
grullino
!
"
E
il
vitello
bevve
quasi
metà
del
beverone
.
Ma
pareva
che
volesse
ruzzare
e
faceva
schioccolare
la
lingua
.
"
Tra
una
mezz
'
ora
,
si
scalda
un
'
altra
volta
l
'
acqua
;
e
vedrai
che
allora
la
finisce
.
Tu
,
intanto
,
vai
a
tagliare
un
poco
di
granturchetto
,
di
quello
più
tenero
;
ma
le
cime
soltanto
.
"
"
Lo
so
da
me
.
"
Dinda
prese
il
falcino
e
andò
.
Allora
Picciòlo
si
guardò
attorno
,
per
assicurarsi
che
era
solo
;
prese
la
testa
del
vitello
e
gli
baciò
gli
occhi
:
"
Devi
mangiare
,
e
non
farmi
ammalare
di
passione
!
"
XX
Il
tipografo
Corradino
Crestai
,
detto
Ciambella
,
non
aveva
pensato
a
sposare
Giulia
altro
che
dopo
la
morte
del
Selmi
;
benché
l
'
avesse
conosciuta
parecchio
tempo
prima
,
in
casa
di
Fosca
.
Non
ne
era
né
meno
innamorato
;
ma
,
tra
le
ottomila
lire
che
gli
avrebbero
fatto
comodo
,
e
l
'
amicizia
che
s
'
era
raffermata
per
la
circostanza
del
processo
,
egli
credeva
di
doversene
innamorare
.
Lavorava
in
una
piccola
e
vecchia
tipografia
,
dove
c
'
era
una
macchina
sola
;
che
un
uomo
robusto
mandava
,
facendo
girare
una
gran
ruota
.
Qualche
giorno
prima
dell
'
udienza
,
Fosca
gli
aveva
detto
:
"
Perché
non
viene
tutte
le
sere
a
casa
nostra
?
Egli
rispose
:
"
"
Ho
paura
di
dare
noia
.
Così
,
dopo
mangiato
,
me
ne
vado
subito
a
letto
.
Ma
,
da
stasera
,
verrò
.
"
Giulia
lo
fece
mettere
a
sedere
e
gli
domandò
se
ora
si
sentiva
bene
;
perché
,
una
volta
,
gli
capitava
di
svenire
durante
la
giornata
.
Egli
rispose
,
tutto
contento
:
"
Mi
sembra
di
ringiovanire
.
"
Ma
,
poi
,
all
'
infuori
di
quelle
ottomila
lire
,
non
trovarono
altro
da
parlare
.
Egli
ci
faceva
anche
più
assegnamento
di
lei
,
e
le
assicurò
che
le
avrebbe
avute
certamente
.
"
Stia
tranquilla
,
se
glielo
dico
io
!
Non
mi
sono
mai
sbagliato
.
Ho
sempre
capito
come
vanno
a
finire
le
cose
.
Quel
pazzo
,
se
avesse
giudizio
,
dovrebbe
venire
magari
da
me
e
dirmi
:
senta
,
Ciambella
:
io
con
la
Cappuccini
non
ci
voglio
parlare
,
perché
ormai
m
'
è
entrato
questo
capriccio
nella
testa
;
vengo
,
perciò
,
da
lei
;
e
la
incarico
di
darle
quel
denaro
che
Giulia
m
'
ha
chiesto
.
Io
lo
accoglierei
come
se
fossimo
amici
,
prenderei
il
denaro
;
e
tutto
sarebbe
finito
.
"
Giulia
disse
,
battendosi
le
nocche
sul
capo
:
"
Crede
che
lui
sarebbe
capace
di
fare
così
?
"
"
Perché
,
ormai
,
non
sa
che
pesci
prendere
.
"
"
E
perciò
m
'
ha
costretta
ad
andare
per
i
tribunali
!
"
E
si
tirò
su
le
maniche
.
"
Bel
galantuomo
,
a
costringere
una
ragazza
a
far
queste
cose
!
"
"
È
una
vergogna
!
"
"
Ma
glielo
vorrei
far
capire
io
.
Gli
direi
:
Ho
quarant
'
anni
e
non
ho
mai
avuto
da
leticare
con
nessuno
,
ma
so
come
ci
si
deve
contenere
con
gli
altri
!
Lei
,
invece
,
non
sa
né
meno
quando
i
polli
vanno
a
letto
!
Giulia
si
mise
a
ridere
:
"
È
vero
!
È
vero
!
Dice
bene
!
Fa
proprio
il
suo
ritratto
!
"
Ma
ella
,
per
stare
alla
verità
,
non
trovava
il
suo
fidanzato
molto
faceto
,
e
rideva
più
per
convenienza
che
per
altro
.
Ciambella
,
invece
,
credeva
di
dare
nel
segno
;
molto
lontano
dal
pensare
che
Giulia
non
avesse
bisogno
di
essere
consigliata
da
lui
.
La
stanza
era
così
bassa
che
con
la
punta
delle
dita
si
potevano
toccare
i
travicelli
;
era
intonacata
di
giallo
,
con
attorno
una
fascia
di
fiori
rossi
che
parevano
tante
creste
di
galletto
.
Dalla
trave
di
mezzo
,
pendeva
un
lume
a
petrolio
.
Fosca
,
che
non
stava
quasi
mai
nella
stanza
,
perché
aveva
da
medicare
la
bambina
più
piccola
,
per
non
farsi
vedere
dal
tipografo
,
s
'
era
chiusa
in
cucina
.
Ciambella
fumava
,
mandando
il
fumo
su
per
aria
,
piano
piano
,
e
poi
restava
con
la
testa
un
poco
rovesciata
indietro
,
piegando
in
giù
la
punta
degli
occhi
per
guardare
Giulia
;
che
accavallava
una
gamba
sopra
un
'
altra
o
la
rimetteva
in
terra
.
Egli
non
aveva
mai
passato
un
'
ora
con
una
contentezza
simile
;
e
disse
:
"
Domani
ho
da
fare
parecchio
;
ma
in
certe
giornate
la
fatica
non
si
sente
più
.
"
Giulia
sospirò
e
arrossì
;
poi
,
disse
:
"
Mi
ha
detto
la
zia
che
lei
avrebbe
pensato
a
me
...
"
E
si
fece
sempre
più
rossa
,
proseguendo
:
"
Ma
non
è
possibile
.
Non
perché
io
abbia
un
altro
impegno
...
"
Ciambella
scosse
la
cenere
del
sigaro
;
e
rispose
:
"
E
,
allora
,
c
'
intenderemo
,
invece
.
Non
c
'
è
fretta
.
Ne
parleremo
un
'
altra
volta
.
Domenica
,
magari
,
andiamo
a
fare
due
passi
in
campagna
;
e
ne
parleremo
allora
.
"
"
Come
vuole
!
"
Egli
ripeté
:
"
Non
c
'
è
nessuna
fretta
.
"
Poi
sorrise
,
e
aggiunse
:
"
Quando
si
sa
che
tanto
lei
che
io
siamo
d
'
accordo
!
Non
ci
sarebbe
né
meno
bisogno
di
dire
niente
!
"
La
ragazza
,
allora
,
si
alzò
e
chiamò
Fosca
perché
egli
salutasse
anche
lei
.
Quando
le
due
donne
furono
restate
sole
,
la
zia
chiese
:
"
Che
ti
diceva
?
"
Giulia
fece
una
risata
stizzosa
:
"Niente."
"
Ma
...
ti
piace
?
"
"
In
seguito
,
forse
,
mi
piacerà
di
più
.
Ma
,
tanto
,
della
bellezza
a
me
non
importa
niente
.
Né
meno
io
,
del
resto
,
sono
bella
.
Alla
sua
età
,
sarò
peggio
di
lui
.
A
me
basta
che
mi
voglia
bene
.
"
"
Quello
è
l
'
uomo
per
te
.
"
"
Forse
!
"
Ma
ella
aveva
tutt
'
altri
sentimenti
che
quelli
di
una
fidanzata
:
desiderava
di
vincere
la
causa
e
non
altro
.
La
domenica
,
andarono
all
'
osteria
del
Giuggiolo
,
fuor
di
Porta
San
Marco
.
Fosca
aveva
portato
soltanto
Jolanda
,
per
non
essere
in
troppi
.
Tirava
vento
,
e
c
'
era
un
polverone
che
si
alzava
sopra
le
colline
,
imbiancandole
e
attaccandosi
alle
siepi
della
strada
.
Giulia
si
pigiava
il
fazzoletto
su
la
faccia
,
Ciambella
si
voltava
a
dietro
finché
non
era
passata
la
polvere
,
tenendosi
il
cappello
perché
non
glielo
portasse
via
il
vento
;
e
Fosca
tappava
gli
occhi
alla
bambina
.
Poi
,
tutti
e
tre
tossivano
;
riaprendo
gli
occhi
appena
passato
quel
fastidio
.
La
strada
,
dalla
Porta
,
scende
sempre
di
più
,
benché
volti
continuamente
tra
i
campi
di
tre
colline
.
Se
ne
vede
un
pezzo
giù
nella
vallata
dove
c
'
è
un
ponte
;
e
poi
risale
verso
la
Costalpino
.
Di
là
dalle
tre
colline
s
'
allontana
una
gran
pianura
;
e
si
rialza
,
a
poco
a
poco
,
fino
a
una
montagnetta
lunga
e
turchina
;
dietro
la
quale
levano
la
testa
i
monti
della
Maremma
:
a
file
sempre
meno
colorite
.
La
pianura
,
nell
'
ombra
,
era
violacea
;
e
,
dove
batteva
il
sole
,
pareva
gialla
.
L
'
osteria
del
Giuggiolo
si
trova
a
mezza
scesa
,
tra
certe
case
di
contadini
costruite
lì
a
strapiombo
e
rinforzate
con
sproni
di
mattoni
che
le
fasciano
da
tutte
le
parti
.
Alle
finestre
,
c
'
erano
i
geranii
e
i
garofani
;
e
,
sotto
,
un
piazzaletto
,
un
poco
più
alto
della
strada
,
con
due
acacie
dinanzi
alla
porta
;
e
,
all
'
ombra
dei
loro
rami
,
due
tavolini
di
legno
,
imporriti
,
che
avevano
un
odore
come
quello
dei
funghi
.
Giulia
e
Ciambella
,
senza
volere
,
si
trovavano
sempre
a
fianco
;
qualche
passo
innanzi
alla
zia
;
ma
,
allora
,
non
si
parlavano
e
si
fermavano
ad
aspettarla
.
Sorridevano
dell
'
aria
che
avevano
e
dei
pensieri
che
si
sentivano
,
come
due
giovinetti
che
fanno
la
prima
volta
all
'
amore
.
Il
Crestai
,
rasato
,
aveva
una
ciarpa
quasi
nuova
:
il
solino
,
è
vero
,
sfilacciato
;
ma
uno
migliore
,
nel
canterano
,
non
ce
l
'
aveva
e
s
'
era
scordato
di
comprarlo
.
Giulia
s
'
era
messa
una
rosa
,
e
portava
i
guanti
di
filo
bianco
.
Quando
si
posero
a
sedere
,
facendosi
portare
il
pane
e
il
salame
sopra
un
foglio
di
carta
,
con
un
litro
di
vino
,
il
tipografo
parlava
ancora
più
a
Fosca
che
alla
ragazza
.
C
'
era
un
grande
odore
di
sambuchi
,
che
veniva
dalla
siepe
della
strada
;
e
i
loro
fiori
si
sbriciolavano
nella
polvere
.
Le
api
ronzavano
.
Fosca
chiese
:
"
Non
vi
date
del
tu
?
O
che
aspettate
?
"
Il
tipografo
rispose
:
"
Veramente
,
è
tutta
la
strada
che
ci
penso
!
"
Giulia
disse
:
"
Se
dobbiamo
cominciare
da
ora
,
io
sono
contenta
!
Benché
,
in
principio
,
sbaglieremo
.
"
Ciambella
disse
:
"
Allora
facciamo
un
brindisi
!
"
E
bevvero
tutti
e
tre
,
guardandosi
e
ridendo
perché
il
vino
alle
donne
andava
a
traverso
.
Una
cieca
,
che
una
bambina
trascinava
per
il
vestito
,
si
avvicinò
e
chiese
l
'
elemosina
.
Il
tipografo
,
che
non
aveva
mai
dato
niente
a
nessuno
,
le
dette
tre
soldi
:
un
soldo
per
conto
di
ciascuno
.
Tutti
e
tre
sentivano
il
desiderio
di
vivere
in
campagna
.
Giulia
si
ricordò
della
Casuccia
,
allungò
il
viso
come
se
avesse
potuto
vederla
;
e
gli
occhi
le
si
arrossarono
;
ma
nessuno
se
ne
accorse
.
Guardavano
tutto
e
la
gente
che
passava
;
tenendo
immobile
la
persona
e
girando
la
testa
.
Giulia
disse
perfino
:
"
Li
avessi
io
,
alla
finestra
mia
,
quei
geranii
e
quei
garofani
!
"
Il
tipografo
sentiva
che
ella
parlava
meglio
di
lui
;
e
,
per
non
fare
brutta
figura
,
avrebbe
voluto
raccontare
qualche
cosa
della
sua
giovinezza
.
Ma
gli
pareva
che
non
ci
fosse
nulla
di
adatto
e
di
bello
per
lei
.
E
non
era
lo
stesso
come
quando
stava
insieme
con
gli
amici
!
Sentiva
il
bisogno
di
stringerle
una
mano
;
e
,
quando
un
uomo
con
la
chitarra
si
mise
a
cantare
nel
mezzo
della
strada
,
ci
mancò
poco
che
non
si
alzasse
a
cantare
come
lui
;
mentre
il
desiderio
sensuale
della
vita
gli
faceva
lustrare
gli
occhi
e
la
pelle
floscia
della
faccia
.
Come
aveva
fatto
bene
a
testimoniare
nel
processo
!
Allora
,
disse
:
"
Sono
poche
!
"
Le
due
donne
capirono
che
egli
parlava
delle
ottomila
lire
di
Remigio
;
e
Giulia
ebbe
,
per
la
prima
volta
,
un
pensiero
che
somigliava
all
'
amore
;
per
la
prima
volta
,
i
loro
occhi
si
compresero
fino
in
fondo
.
Quando
tornarono
verso
casa
,
il
vento
era
smesso
;
e
i
cipressi
stavano
fermi
.
Né
meno
ora
si
presero
a
braccetto
.
Ella
era
molto
stanca
;
e
,
quando
arrivò
in
cima
alla
salita
,
dovette
fermarsi
.
Fosca
si
mise
a
sedere
sopra
un
greppo
.
Intanto
s
'
era
fatto
oscuro
,
e
le
montagne
della
Maremma
non
si
vedevano
più
;
mescolate
con
la
nebbia
cinerea
del
cielo
.
Monistero
s
'
era
fatto
di
un
rosso
più
cupo
.
Il
Crestai
pareva
davvero
ringiovanito
,
e
pensava
di
sposarsi
molto
presto
;
appena
ch
'
ella
avesse
vinto
la
causa
.
Dal
giorno
dopo
,
cominciò
a
darsi
d
'
attorno
anche
lui
;
accompagnando
Giulia
quando
andava
dall
'
avvocato
.
Tutte
le
volte
che
si
vedevano
,
non
parlavano
d
'
altro
;
sicuri
di
farsi
piacere
.
E
credevano
che
tutti
i
loro
conoscenti
facessero
lo
stesso
.
Fosca
,
una
volta
,
domandò
:
"
Non
vi
siete
né
meno
baciati
?
"
"
Chi
ci
pensa
mai
?
Ho
altro
per
il
capo
.
Saremo
a
tempo
.
"
E
la
sera
disse
al
tipografo
:
"
Sai
che
la
zia
si
è
messa
a
ridere
perché
non
ci
siamo
baciati
?
Lei
non
sa
che
prima
noi
vogliamo
pensare
ai
denari
.
"
Il
tipografo
restò
un
poco
vergognoso
,
quasi
contrariato
;
e
rispose
,
per
galanteria
:
"
Ho
io
la
colpa
!
"
Quando
restarono
un
momento
soli
,
disse
,
impacciato
di
non
trovare
un
modo
migliore
per
giungere
al
suo
scopo
:
"
Non
voglio
più
che
tua
zia
dica
così
!
Forse
,
ha
ragione
!
"
La
prese
per
la
vita
e
la
baciò
;
ma
ella
tenne
la
bocca
chiusa
,
e
gli
disse
che
non
voleva
.
Il
giorno
dopo
,
andò
a
trovarlo
in
tipografia
.
Era
bianca
come
un
cencio
lavato
e
le
tremavano
le
mani
.
Non
riesciva
a
tenere
né
meno
i
guanti
in
mano
:
ora
gliene
cadeva
uno
e
ora
un
altro
.
Il
Crestai
,
attento
,
glieli
raccattava
;
e
nel
chinarsi
i
suoi
orecchi
doventavano
rossi
.
Ella
gli
raccontò
che
l
'
avvocato
di
Remigio
aveva
fatto
rinviare
la
causa
a
due
mesi
;
per
una
di
quelle
solite
astuzie
di
procedura
,
che
non
mancano
mai
.
Ella
non
se
ne
dava
pace
;
ed
egli
incrociò
le
braccia
insieme
,
s
'
appoggiò
alla
macchina
;
e
,
a
testa
giù
,
rifletté
quel
che
poteva
significare
questo
rinvio
.
Poi
,
disse
:
"
Non
mi
piace
affatto
!
Sei
sicura
che
il
tuo
avvocato
non
si
è
messo
dalla
parte
di
Remigio
?
Io
gli
direi
:
o
lei
mi
fa
vincere
la
causa
presto
o
io
ne
trovo
un
altro
!
Se
lui
mi
rispondesse
:
abbia
pazienza
!
io
gli
direi
:
ne
ho
avuta
anche
troppa
!
"
"
Ma
l
'
avvocato
non
ha
nessuna
colpa
.
"
"
E
,
allora
,
come
si
spiega
che
non
sia
riescito
come
ti
aveva
promesso
?
Anzi
,
lo
aveva
promesso
anche
a
me
.
Mi
aveva
detto
:
stia
sicuro
,
Ciambella
!
"
"
Me
l
'
ha
spiegato
,
ma
io
non
ci
ho
capito
quasi
niente
.
"
"
Ci
andremo
insieme
,
stasera
.
"
"
Io
mi
sento
più
male
del
solito
.
Quando
me
l
'
ha
detto
,
mi
son
sentita
girare
la
testa
e
se
non
mi
tenevo
alla
maniglia
della
porta
,
sarei
andata
in
terra
quanto
son
lunga
.
"
Ti
voglio
accompagnare
a
casa
io
,
perché
potresti
cadere
per
la
strada
!
"
"
Non
posso
né
meno
respirare
.
"
"
Si
vede
.
Mettiti
qui
a
sedere
,
prima
.
Quando
ti
sentirai
meglio
,
andremo
.
Vuoi
un
bicchiere
d
'
acqua
?
"
"
Se
ce
l
'
hai
qui
in
bottega
,
senza
che
tu
vada
a
cercarla
!
"
"
Mando
il
ragazzo
:
tu
non
te
ne
preoccupare
.
"
Ella
appoggiò
la
testa
alla
sedia
e
disse
:
"
Il
mondo
è
troppo
cattivo
!
Si
vive
troppo
male
!
Soffrire
tutti
i
giorni
e
poi
perché
?
Almeno
,
ne
valesse
la
pena
!
Come
mi
sento
male
!
Ora
sto
anche
peggio
!
Non
credevo
che
mi
venisse
uno
strappo
di
nervi
così
forte
!
Come
mi
ha
preso
anche
tutta
la
testa
!
Pare
che
mi
ci
ficchino
i
chiodi
!
"
"
Tra
poco
tornerà
il
ragazzo
con
l
'
acqua
:
ti
farà
bene
.
"
Ella
gli
sorrise
:
"Spero."
Ma
il
ragazzo
,
benché
fosse
andato
vicino
,
non
tornava
ancora
:
forse
,
s
'
era
messo
a
ruzzare
con
qualcuno
.
Allora
,
Ciambella
andò
su
la
porta
della
bottega
;
per
vedere
dov
'
era
.
Il
ragazzo
camminava
piano
,
per
non
versare
l
'
acqua
.
Gli
gridò
:
"
Spicciati
!
Non
sai
né
meno
portare
un
bicchiere
pieno
?
"
Poi
glielo
tolse
di
mano
,
e
fece
bevere
la
ragazza
.
"
Aspettiamo
un
altro
minuto
:
vedrai
che
ti
passerà
e
ripiglierai
colore
.
"
"
Mi
butterò
sul
letto
,
così
mi
riposerò
;
sono
tanto
stanca
e
con
le
gambe
stroncate
!
"
Ciambella
,
intanto
,
si
era
cambiato
il
vestito
.
L
'
aiutò
ad
alzarsi
;
e
,
prendendola
sotto
il
braccio
,
l
'
accompagnò
a
casa
.
Ella
disse
:
"
Mi
pare
impossibile
che
Dio
non
pensi
a
gastigare
chi
m
'
ha
ridotta
così
:
in
due
mesi
sono
calata
di
venti
chili
!
"
"
Stai
sicura
:
chi
fa
del
male
lo
riavrà
.
Il
mondo
è
un
peso
:
quel
che
è
fatto
è
reso
.
"
"
Ho
paura
,
però
,
di
ammalarmi
prima
!
"
"
E
io
non
ci
sono
?
Andrei
da
lui
,
gli
prenderei
il
collo
per
dirgli
:
l
'
hai
avuta
vinta
tu
,
ma
non
la
godrai
.
"
Se
fossi
sicura
che
,
dopo
aspettare
così
,
non
sarò
sfortunata
,
mi
accorerei
meno
!
Ma
non
mi
riesce
.
Se
avessi
indovinato
che
ci
voleva
tutto
questo
tempo
,
avrei
avuto
la
dignità
di
non
chiedere
niente
!
È
una
pena
.
Lo
so
soltanto
io
.
Ma
Ciambella
,
sorreggendola
su
per
le
scale
,
le
disse
tra
due
baci
:
"
Tu
non
sei
più
sola
!
"
XXI
Il
vitellino
tossiva
:
lo
sentirono
tutti
gli
assalariati
dal
letto
;
mentre
si
faceva
giorno
e
si
destavano
.
Picciòlo
si
disperava
,
e
Lorenzo
gli
domandò
,
arrabbiato
,
se
s
'
era
fatto
la
croce
per
le
sue
costole
.
Dovevano
chiamare
il
veterinario
?
Eppure
la
bestiola
era
meno
abbattuta
del
giorno
avanti
,
e
dimenava
la
coda
;
benché
non
riescisse
a
tirarsela
su
per
la
groppa
come
pareva
che
volesse
fare
.
Berto
lo
disse
a
Remigio
;
quasi
rimproverandolo
,
perché
da
sé
non
se
n
'
accorgeva
.
Allora
,
anche
Remigio
andò
giù
nella
stalla
;
per
sentire
come
tossiva
.
Picciòlo
gli
disse
:
"
Scommetto
che
non
è
niente
:
gli
dev
'
essere
restato
un
pezzetto
di
foglia
attraverso
la
gola
.
"
Il
vitellino
aveva
mangiato
poco
del
granturchetto
tagliato
da
Dinda
:
l
'
aveva
sbavato
e
basta
.
Eppure
aveva
fame
,
perché
leccava
anche
la
fune
!
Disse
Lorenzo
:
"
Proviamo
a
dargli
soltanto
la
semola
!
"
Remigio
non
se
n
'
intendeva
e
non
sapeva
che
dire
:
e
ascoltava
tutti
,
approvando
sempre
l
'
ultima
cosa
udita
.
Berto
dette
una
spallucciata
a
Tordo
,
accennandoglielo
;
per
deriderlo
.
Poi
,
escì
dicendo
:
"
Oggi
,
voglio
ridere
!
"
A
momenti
,
il
vitello
doventava
allegro
;
e
i
suoi
occhi
turchinicci
parevano
scucirsi
di
tra
il
filo
bianco
delle
sopracciglia
lunghe
.
Gli
avevano
fatto
un
giaciglio
di
paglia
pulita
,
molto
alto
,
perché
potesse
arrivare
con
il
muso
alla
mangiatoia
.
Ma
,
il
più
delle
volte
,
si
buttava
steso
;
e
,
per
farlo
rialzare
,
Picciòlo
lo
doveva
tirare
su
pigliandolo
quasi
tra
le
braccia
.
Quando
Remigio
escì
dalla
stalla
,
trovò
Berto
che
gli
fece
cenno
di
volergli
parlare
di
nascosto
.
Gli
disse
,
dietro
il
muro
della
parata
:
"
Sono
più
di
cento
lire
buttate
via
!
L
'
ha
voluto
comprare
lui
,
e
non
ci
capisce
niente
!
L
'
ha
fatto
per
superbia
,
perché
poteva
farsi
consigliare
da
me
.
Perché
ieri
mattina
non
m
'
ha
detto
che
andassi
con
lui
alla
fiera
?
Ma
,
se
fossi
il
padrone
io
,
farei
in
un
altro
modo
!
"
"
Credi
che
quel
vitello
non
possa
campare
?
"
"
Questo
non
lo
so
:
non
pretendo
mica
d
'
essere
indovino
o
Sant
'
Antonio
!
Ma
,
certo
,
non
ci
troverà
quel
guadagno
che
ci
sarebbe
dovuto
essere
!
Remigio
,
convinto
da
Berto
,
tornò
nella
stalla
,
e
disse
a
Picciòlo
:
"
Un
'
altra
volta
,
alla
fiera
tu
solo
non
ci
andrai
.
"
"
E
perché
mi
dice
così
,
padrone
?
"
"
Non
vedi
quel
che
hai
comprato
?
"
"
Lei
mi
aveva
detto
di
spendere
poco
.
E
io
ho
creduto
di
fare
il
mio
dovere
.
Ma
io
voglio
restare
responsabile
di
quel
che
ho
fatto
.
E
se
la
bestia
non
figurerà
come
m
'
aspetto
,
lei
non
mi
pagherà
il
salario
.
È
contento
?
Ma
non
mi
deve
umiliare
con
codeste
parole
.
"
Non
posso
dirti
quel
che
penso
?
"
"
Lei
è
venuto
nella
stalla
come
se
mi
si
volesse
avventare
addosso
!
"
"
Non
è
vero
!
"
"
Un
altro
,
voglio
dire
Berto
,
avrebbe
preso
la
forca
;
e
,
scusi
la
mia
verità
,
avrebbe
fatto
qualche
brutto
sproposito
;
piuttosto
che
farsi
dire
quel
che
mi
ha
detto
lei
.
È
vergogna
,
e
non
me
lo
merito
;
perché
un
altro
che
le
voglia
bene
come
me
non
lo
trova
.
"
Remigio
,
incapace
di
dire
altro
,
balbettò
:
"
Ma
tu
vuoi
proibirmi
di
comandare
.
"
Picciòlo
si
strinse
la
testa
tra
le
mani
,
come
il
latte
accagliato
per
fare
il
cacio
;
e
disse
:
"
È
meglio
che
io
non
le
risponda
.
Dica
quel
che
vuole
.
"
Prese
la
sua
zappa
e
andò
nell
'
orto
;
dove
c
'
era
da
fare
le
fossette
alle
piante
dei
fagioli
incannucciati
;
perché
,
ora
che
li
annaffiavano
,
bisognava
che
l
'
acqua
andasse
a
tutte
le
barbe
.
Ci
trovò
Berto
,
che
gli
disse
:
"
Ho
sentito
come
vi
ha
trattato
.
"
Picciòlo
non
voleva
rispondergli
,
sospettando
che
l
'
avesse
messo
su
lui
.
Ma
,
alla
fine
,
rispose
:
"
Mi
sta
bene
,
perché
faccio
più
di
quello
che
dovrei
.
"
Berto
,
non
riuscendo
a
tirarlo
dalla
sua
,
lo
minacciò
:
"
Coteste
parole
mi
garbano
poco
.
Volete
alludere
a
me
?
"
Ma
Picciòlo
fu
prudente
:
"
Io
non
alludo
a
nessuno
.
"
"
Voi
credete
di
essere
un
santo
.
E
noi
non
lavoriamo
quanto
voi
?
"
Picciòlo
,
sempre
più
controvoglia
,
rispose
:
"
Lasciatemi
in
pace
,
Berto
!
"
I
due
assalariati
,
benché
fossero
vicini
,
non
si
vedevano
;
perché
i
fagioli
erano
alti
e
folti
.
Finite
le
fossette
,
Picciòlo
prese
il
cesto
di
latta
verniciata
e
cominciò
ad
annaffiare
l
'
orto
.
I
fontini
si
votavano
;
e
,
dentro
la
mota
e
le
alghe
,
restavano
le
rane
che
invece
di
saltar
via
ci
si
ficcavano
.
Moscino
le
chiappava
;
per
mangiarle
.
Si
stendeva
in
terra
,
all
'
orlo
dei
fontini
;
e
,
affondando
le
braccia
fino
al
gomito
,
non
ce
ne
lasciava
né
meno
una
.
A
casa
,
tagliava
loro
la
testa
;
e
Dinda
le
spellava
.
Quella
sera
,
Picciòlo
era
di
malumore
:
per
solito
,
allora
,
si
lamentava
che
gli
dolevano
i
fianchi
;
e
non
voleva
mangiare
.
Lorenzo
gli
chiese
:
"
Vi
hanno
fatto
qualche
cosa
?
Perché
voi
non
dite
mai
niente
a
quelli
della
vostra
famiglia
?
"
Picciòlo
sarebbe
stato
zitto
perché
il
figliolo
aveva
ragione
;
ma
rispose
:
"
Niente
!
Niente
!
"
"
A
me
non
la
date
a
bere
.
Fatevelo
dire
voi
,
mamma
,
quel
che
ha
.
"
Dinda
lo
sapeva
e
ci
aveva
pianto
,
andando
a
sfogarsi
con
Luigia
,
che
le
aveva
promesso
di
riprendere
Remigio
;
ma
non
voleva
che
Lorenzo
leticasse
.
E
Lorenzo
,
comprendendo
il
suo
animo
,
si
lasciò
pigliare
dall
'
ira
:
"
Allora
,
se
vi
hanno
magari
legnato
,
hanno
fatto
bene
!
"
"
Si
dice
così
al
babbo
?
"
Picciòlo
si
rincantucciava
,
e
il
suo
viso
si
faceva
anche
più
desolato
.
Andò
a
letto
subito
,
come
se
si
sentisse
male
.
Luigia
disse
a
Remigio
:
"
Perché
hai
trattato
male
Picciòlo
?
"
"
Perché
se
lo
meritava
.
"
"
Bisogna
che
tu
sia
giusto
con
tutti
.
E
bada
di
non
farti
mettere
su
da
nessuno
.
"
"
Berto
,
ed
ha
fatto
bene
,
mi
ha
detto
che
quel
vitello
è
mezzo
malazzato
.
"
"
Non
gli
devi
dare
retta
.
"
"
E
da
me
non
lo
vedo
?
"
"
A
me
pare
un
vitello
discreto
,
e
vedrai
che
ci
guadagneremo
.
"
"
Lei
fa
per
proteggere
Picciòlo
;
perché
quando
ha
preso
una
simpatia
,
è
sempre
disposta
a
dare
ragione
.
"
"
Io
faccio
per
la
verità
.
"
"
Ma
sarebbe
meglio
che
anche
lei
guardasse
ai
nostri
interessi
.
"
"
Ci
guardo
più
che
tu
non
creda
.
Io
,
il
vitello
sono
andata
a
vederlo
quando
tu
eri
nel
campo
;
dopo
che
t
'
ho
sentito
bisticciare
con
Picciòlo
.
Remigio
,
però
,
ora
,
come
gli
avveniva
tutte
le
volte
che
s
'
era
arrabbiato
con
qualcuno
,
aveva
voglia
di
scherzare
;
e
sorrise
a
Ilda
;
che
,
quando
Luigia
brontolava
,
faceva
sempre
la
sorniona
.
E
siccome
aveva
una
grossa
treccia
di
capelli
biondi
,
che
le
arrivava
ai
fianchi
,
untandole
il
grembiule
su
le
spalle
,
gliela
tirò
forte
.
Ma
Luigia
non
stette
zitta
,
come
le
altre
volte
:
dette
un
ceffone
a
Ilda
,
che
doventò
di
bragia
;
e
disse
a
Remigio
:
"
Non
la
devi
avvezzare
male
questa
bambina
!
E
io
non
voglio
che
tu
rida
di
me
!
Ho
tutt
'
altro
nel
cuore
.
"
Egli
,
però
,
continuò
a
ridere
;
e
cercò
di
fare
ridere
anche
Ilda
.
Allora
,
la
matrigna
gli
disse
:
"
Senti
:
tu
hai
capito
come
sono
fatta
io
!
Sono
più
buona
del
pane
;
e
da
me
ci
puoi
ricavare
quel
che
vuoi
;
ma
rispetto
lo
voglio
.
E
da
te
più
che
da
tutti
gli
altri
!
Abbastanza
,
sono
stata
sempre
sacrificata
!
Quanto
avrei
fatto
meglio
a
starmene
a
casa
mia
!
Avrei
guadagnato
facendo
la
sarta
,
e
non
mi
sarei
trovata
mai
male
!
"
"
Mi
sembra
,
però
,
che
di
me
non
possa
dire
niente
!
"
"
Si
starà
a
vedere
!
Non
dipende
dalla
tua
volontà
:
dipende
da
come
andranno
le
cose
.
E
tu
non
puoi
essere
capace
a
mandare
avanti
la
Casuccia
,
come
faceva
tuo
padre
.
"
Mi
dice
sempre
lo
stesso
!
"
"
Se
non
vuoi
sentire
,
bisogna
che
prima
si
mutino
.
"
"
Dipende
da
me
?
Io
faccio
quel
che
posso
.
"
Berto
,
scalzo
,
scendeva
nell
'
aia
e
si
metteva
ad
ascoltare
,
sotto
la
finestra
;
fingendo
di
prendere
il
fresco
.
Così
,
tutto
quel
che
si
dicevano
Luigia
e
Remigio
,
i
contadini
lo
risapevano
subito
;
e
capivano
meglio
di
loro
che
il
podere
andava
a
rotoli
.
Tordo
non
si
licenziava
perché
non
avrebbe
potuto
trovare
dove
lavorare
poco
a
quel
modo
;
Picciòlo
e
Dinda
avevano
deliberato
di
rimanere
fino
a
quando
sarebbe
stato
possibile
;
e
Berto
voleva
attendere
un
altro
anno
:
lì
,
ormai
,
quasi
tutti
i
lavori
più
faticosi
erano
finiti
e
per
l
'
invernata
aveva
messo
in
serbo
molte
legna
da
bruciare
.
Dunque
,
non
gli
conveniva
la
fretta
.
Remigio
sentiva
la
sfiducia
;
ma
non
sapeva
bene
di
che
si
trattava
.
Gli
dicevano
:
"
Per
il
podere
,
bisognerebbe
spendere
di
più
!
"
E
avevano
l
'
aria
di
dirgli
anche
:
"
Lo
sappiamo
che
i
denari
non
ci
sono
!
"
.
Dopo
questi
discorsi
,
egli
ricordava
certe
giornate
;
quando
,
guardando
il
turchino
,
gli
era
parso
di
vedervi
l
'
immutabilità
della
sua
tristezza
.
Ma
,
mentre
allora
gli
restava
come
un
compenso
dentro
la
coscienza
,
ormai
trovavasi
di
fronte
alle
cose
,
come
una
inimicizia
.
Anche
il
suo
podere
era
un
nemico
;
e
sentiva
che
perfino
le
viti
e
il
grano
si
farebbero
amare
soltanto
se
egli
impedisse
a
qualunque
altro
di
doventarne
il
proprietario
.
La
casa
stessa
gli
era
ostile
:
bastava
guardare
gli
spigoli
delle
cantonate
.
Se
non
aveva
l
'
animo
di
distruggerla
e
di
ricostruirla
,
anche
la
casa
non
ce
lo
voleva
.
Da
tutto
,
la
dolcezza
era
sparita
.
L
'
avvocato
gli
aveva
detto
che
era
riescito
a
rimandare
di
due
mesi
la
causa
;
e
Remigio
sperava
che
finisse
senza
che
Giulia
vincesse
.
Ma
,
intanto
,
s
'
aggiungeva
anche
la
querela
di
Chiocciolino
;
e
capiva
che
quattro
assalariati
,
con
un
ragazzo
,
non
potevano
fare
in
tempo
tutte
le
faccende
.
C
'
erano
restate
le
viti
da
sarchiare
:
una
vergogna
grossa
;
e
le
viti
pativano
,
piene
di
succhioni
più
lunghi
dei
tralci
,
con
i
filari
empiti
di
erbacce
.
Tutti
le
vedevano
,
e
pareva
che
non
avessero
padrone
!
La
terra
,
restata
soda
,
vi
nascevano
le
canapicchie
e
gli
stoppioni
.
Lorenzo
l
'
aveva
arata
soltanto
dov
'
era
meno
faticosa
,
perché
le
vacche
sarebbero
crepate
dalla
fatica
;
anche
se
non
avessero
avuto
poche
settimane
alla
figliatura
.
Ci
sarebbe
voluto
un
paio
di
bovi
,
di
quelli
grossi
!
Giacomo
li
comprava
sempre
,
tutte
le
primavere
;
quando
non
mancava
da
governarli
a
piacere
con
l
'
erbaio
,
senza
manomettere
il
fieno
;
e
li
rivendeva
quando
l
'
erba
nei
campi
cominciava
a
finire
.
Allora
,
le
vacche
potevano
riposarsi
;
e
figliavano
bene
!
Tutti
gli
anni
,
due
vitelli
!
Le
mandava
al
pascolo
,
giù
tra
i
pioppi
,
dove
l
'
umidità
della
Tressa
faceva
crescere
l
'
erba
più
alta
;
e
mangiavano
quanto
volevano
.
Tornavano
su
gonfie
!
Quest
'
anno
,
invece
,
erano
magre
e
sciupate
.
Stronfiavano
anche
a
tirare
il
carro
;
e
Lorenzo
aveva
avuto
paura
che
abortissero
.
Giacomo
teneva
almeno
anche
quattro
maiali
,
per
ingrassarli
;
e
,
nell
'
inverno
,
tre
li
vendeva
e
uno
lo
faceva
scannare
per
casa
.
Il
podere
era
arato
,
e
la
terra
pulita
;
ora
,
invece
,
cominciavano
da
per
tutto
le
gramigne
;
e
mancava
il
tempo
di
potare
l
'
uliveta
.
Anche
i
solchi
acquaioli
,
che
tutti
gli
anni
bisognava
ripulire
,
restavano
interrati
;
e
non
servivano
più
a
niente
.
Così
,
quando
pioveva
,
l
'
acqua
andava
giù
a
scatafascio
;
guastando
le
semine
.
Poi
,
bisognava
fare
altri
lavori
,
per
la
casa
:
il
pozzo
non
reggeva
più
l
'
acqua
;
due
travi
della
stalla
dovevano
essere
rinforzate
;
e
,
prima
che
venisse
l
'
inverno
,
era
necessario
trovare
da
dove
la
pioggia
passava
in
cantina
;
perché
tra
le
botti
l
'
acqua
ci
faceva
la
melma
e
ci
nasceva
l
'
erba
;
lunga
lunga
e
gialla
.
Anche
le
finestre
avevano
bisogno
d
'
essere
riverniciate
;
e
il
muro
dell
'
aia
era
stato
spaccato
spingendoci
il
carro
carico
,
senza
sapere
da
chi
.
XXII
La
notte
,
il
fontone
pareva
uno
specchio
disteso
sotto
la
luna
.
Attorno
,
le
crete
rilucevano
;
anche
perché
rendevano
la
luce
assorbita
durante
il
giorno
.
La
luna
era
là
,
e
sapeva
da
sé
la
sua
strada
;
la
luna
forte
e
bella
.
La
Tressa
scrosciava
e
i
pioppi
avevano
messo
la
voce
.
Non
c
'
era
alito
di
vento
che
non
si
sentisse
subito
.
Remigio
andò
ad
accarezzare
l
'
aratro
vecchio
e
scheggiato
;
ma
sempre
buono
:
il
vomere
,
con
la
punta
liscia
e
pulita
,
luccicava
;
quasi
gli
rispondesse
a
quel
modo
.
Picciòlo
,
dopo
il
bisticcio
per
il
vitello
che
ripigliava
vigore
,
non
gli
parlava
più
volentieri
come
prima
;
e
perciò
,
benché
anche
lui
fosse
fuori
di
casa
,
non
gli
si
avvicinò
.
Remigio
avrebbe
voluto
chiamarlo
;
ma
stette
zitto
,
per
non
dargli
troppa
confidenza
e
per
paura
che
gli
rinfacciasse
quelle
parole
dette
in
un
impeto
d
'
ira
:
voleva
imparare
a
contenersi
con
gli
assalariati
,
perché
sentissero
da
sé
che
era
buono
.
Quando
andò
a
dormire
,
la
luna
era
già
bassa
e
così
vicina
a
un
poggetto
come
se
fosse
per
entrarvi
dentro
.
Egli
guardò
i
soffitti
di
tela
intonacata
;
che
,
raggrizzandosi
,
si
sfondavano
e
gonfiavano
.
Anche
i
muri
erano
sporchi
;
e
veniva
via
la
calce
a
strusciarci
appena
la
punta
di
un
dito
.
Un
'
ora
dopo
la
mezzanotte
,
fu
destato
da
un
bagliore
quasi
rosso
;
che
si
faceva
sempre
più
vivo
,
illuminando
distintamente
tutto
ciò
che
era
dentro
la
camera
.
Da
prima
Remigio
non
capì
che
fosse
,
e
si
alzò
a
sedere
sul
letto
.
Poi
,
incuriosito
e
impaurito
,
andò
alla
finestra
:
la
mucchia
del
grano
era
un
'
immensa
fiamma
;
con
una
punta
alta
che
il
vento
moveva
a
pena
.
Mandava
tanta
luce
attorno
che
anche
tutta
la
pendice
del
podere
era
illuminata
.
Svegliò
la
matrigna
;
e
,
battendo
i
piedi
sul
pavimento
,
gli
assalariati
.
Escì
per
il
primo
;
e
gli
pareva
strano
che
la
mucchia
bruciasse
;
tanto
,
qualche
ora
innanzi
,
l
'
aveva
guardata
con
un
sentimento
di
calma
.
Le
manne
del
grano
,
accese
,
si
spandevano
in
terra
;
finendo
di
consumarsi
.
La
mucchia
era
sempre
una
fiamma
sola
,
quasi
silenziosa
;
mentre
,
dentro
,
si
sentivano
scrocchiolare
i
chicchi
del
grano
;
come
se
il
fuoco
li
masticasse
.
Quando
una
manna
era
per
spegnersi
,
restavano
tanti
lunghi
fili
di
bracia
;
che
,
a
poco
a
poco
,
doventava
cenere
.
Dopo
qualche
minuto
,
anche
gli
assalariati
erano
su
l
'
aia
,
mezzo
svestiti
,
guardandosi
nel
viso
.
Nessuno
parlava
.
Si
sentivano
le
donne
,
dalle
finestre
,
raccomandarsi
,
quasi
sottovoce
,
a
Dio
e
alla
Madonna
.
Poi
,
Luigia
gridò
:
"
Pigliate
l
'
acqua
dal
pozzo
e
buttatela
sopra
!
"
Tordo
rispose
:
"
È
inutile
.
Piuttosto
,
guardiamo
che
il
fuoco
non
si
attacchi
alla
capanna
.
"
Lorenzo
,
che
aveva
fatto
il
soldato
,
e
s
'
era
ritrovato
ad
altri
incendi
,
disse
:
"
Leviamo
tutto
quel
che
c
'
è
che
possa
bruciare
.
"
Tirarono
via
l
'
aratro
,
scansarono
il
carro
;
e
spazzarono
i
fuscelli
e
le
foglie
secche
su
l
'
aia
.
Disse
Picciòlo
:
"
Che
non
entri
qualche
favilla
in
capanna
!
Basterebbe
una
favilla
sola
.
"
"
L
'
uscio
è
chiuso
;
ma
la
finestra
aperta
.
"
"
Bisogna
chiudere
anche
quella
.
"
"
Bisognerebbe
entrare
dentro
!
"
"
Appoggiamoci
,
con
la
scala
,
una
tavola
di
fuori
:
è
lo
stesso
.
"
Trovarono
una
tavola
e
ve
la
puntellarono
;
ma
le
faville
potevano
entrare
anche
di
tra
le
tegole
del
tetto
.
"
Se
si
provasse
a
buttare
un
poco
d
'
acqua
attorno
?
"
"
Meglio
farebbe
la
terra
!
L
'
acqua
si
può
avere
soltanto
un
secchio
per
volta
.
"
Remigio
non
apriva
bocca
:
Luigia
scese
e
gli
mise
un
braccio
attorno
al
collo
.
Egli
,
a
poco
a
poco
,
le
fece
togliere
il
braccio
e
andò
dove
c
'
era
un
poco
d
'
ombra
:
accanto
alla
parata
.
La
mucchia
,
intanto
,
aveva
cambiato
di
forma
;
s
'
era
arrembata
da
una
parte
,
sbasandosi
:
crollava
giù
a
tratti
e
a
scosse
;
che
facevano
dare
un
lungo
guizzo
a
tutta
la
fiamma
.
Alla
fine
non
restò
che
un
monte
di
bracia
,
che
si
riaccendeva
e
si
rispegneva
a
seconda
del
vento
.
Allora
,
si
fece
buio
;
nell
'
aia
,
le
persone
parevano
nere
;
e
si
vedevano
soltanto
quando
attraversavano
davanti
.
In
casa
,
Gegia
e
Dinda
avevano
acceso
il
lume
ad
olio
alla
Madonna
;
e
pregavano
.
Anche
Cecchina
,
per
non
parere
che
non
gliene
importasse
niente
,
s
'
inginocchiò
dietro
a
loro
.
Gli
uomini
,
benché
la
notte
fosse
umida
,
sudavano
:
s
'
erano
seduti
tutti
sul
carro
e
su
l
'
aratro
;
e
aspettavano
ad
andare
in
casa
,
benché
non
ci
fosse
niente
da
fare
.
Moscino
quasi
si
addormentava
,
appoggiato
al
fratello
.
Picciòlo
disse
:
"
Questa
è
stata
una
disgrazia
che
il
nostro
padrone
non
meritava
.
"
Tordo
,
che
aveva
voglia
di
chiacchierare
per
mostrarsi
intelligente
,
rispose
:
"
La
mucchia
non
avrà
mica
preso
fuoco
da
sé
!
"
Berto
,
con
un
ghigno
cattivo
,
approvò
:
"
Lo
dico
anch
'
io
!
"
Picciòlo
,
a
cui
non
importava
del
loro
parere
,
riprese
:
"
O
dispetto
o
disgrazia
,
sono
un
migliaio
di
lire
perdute
.
"
Ma
gli
assalariati
desideravano
di
non
parlare
,
e
Picciòlo
disse
a
Luigia
che
singhiozzava
:
"
Padrona
,
bisogna
rimettersi
alla
volontà
di
Dio
.
"
Ella
gli
chiese
:
"
Sarà
restato
punto
grano
nel
mezzo
della
mucchia
?
"
Berto
fu
pronto
a
rispondere
:
"
È
impossibile
:
se
non
abbrustolito
,
s
'
è
cotto
di
certo
.
Domattina
,
vedremo
.
Remigio
si
mosse
dalla
parata
e
disse
:
"
"
Andate
in
casa
.
"
Picciòlo
rispose
:
"
Io
,
ormai
,
non
prendo
più
sonno
!
"
Remigio
gli
disse
,
con
dolcezza
:
"
Non
importa
:
andate
a
riposarvi
.
"
"
E
lei
non
va
?
"
"
Andrò
anch
'io."
Luigia
gli
disse
:
"
Non
chiudo
la
porta
.
"
Perché
lo
lasciassero
in
pace
,
le
promise
:
"
Ora
vengo
.
"
Ma
restò
su
l
'
aia
.
Dove
non
erano
arrivate
le
vampate
calde
della
fiamma
,
tutto
restava
fradicio
di
guazza
.
Non
ci
si
vedeva
più
;
con
un
'
ombra
così
fitta
,
come
se
non
esistesse
più
niente
.
Egli
non
sapeva
che
fare
;
e
gli
pareva
che
l
'
incendio
della
mucchia
fosse
già
di
un
tempo
lontano
.
Quando
ricominciò
a
poter
pensare
,
si
faceva
giorno
;
e
,
benché
nelle
vallate
fosse
nebbia
,
un
chiarore
umido
e
fresco
si
allargava
sempre
di
più
sopra
i
campi
.
Il
cielo
impallidiva
e
pareva
che
l
'
aria
lo
lavasse
;
e
le
caligini
,
che
prima
erano
grigie
,
doventavano
leggere
e
bianche
.
Allora
,
apparve
la
prima
luce
dell
'
alba
;
e
tutte
le
cose
ripresero
colore
:
da
prima
sbiadite
,
ma
poi
con
luccichii
che
abbagliavano
.
Su
l
'
aia
egli
vide
il
monte
della
cenere
e
della
paglia
nera
.
Perché
non
era
fuggito
?
Perché
non
fuggiva
prima
di
rivedere
qualcuno
?
Ma
,
chi
sa
da
dove
,
un
gallo
cantò
:
allora
,
sentì
che
cominciava
un
'
altra
giornata
:
ne
sentì
,
chiaramente
,
lo
stacco
e
la
differenza
.
Il
gallo
cantò
un
'
altra
volta
;
e
Remigio
quasi
ebbe
paura
di
non
essere
più
in
tempo
a
ricominciare
la
vita
con
tutti
gli
altri
uomini
.
Verso
la
mezzanotte
,
Chiocciolino
era
passato
davanti
alla
Casuccia
;
con
un
branco
di
vitelli
,
che
portava
di
Maremma
per
conto
di
un
mercante
.
Briaco
e
mezzo
stordito
dal
vino
,
vide
la
mucchia
del
grano
;
e
l
'
ombra
sua
fino
nella
strada
:
allora
,
pensò
di
darle
fuoco
.
Lasciò
andare
avanti
i
vitelli
;
che
,
scalpicciando
,
alzavano
una
strisciata
di
polvere
splendente
in
mezzo
alla
luce
della
luna
.
Nell
'
aia
cavò
la
scatola
dei
fiammiferi
,
e
ne
accese
uno
;
ma
lo
spense
,
soffiandoci
.
Stette
lì
almeno
un
quarto
d
'
ora
;
poi
accese
un
altro
fiammifero
e
lo
mise
tra
le
manne
:
la
paglia
s
'
accese
subito
.
Egli
saltò
nella
strada
,
e
cominciò
a
picchiare
bastonate
ai
vitelli
;
perché
andassero
al
trotto
.
Quando
fu
vicino
a
Siena
,
si
volse
a
dietro
;
e
vide
giù
,
nelle
incertezze
dei
campi
,
il
fuoco
.
A
giorno
fatto
,
Luigia
disse
a
Remigio
che
avvertisse
i
carabinieri
.
La
sera
,
andò
alla
Casuccia
un
brigadiere
;
che
né
meno
scese
da
cavallo
;
e
,
lisciandosi
i
baffi
,
chiese
quanto
tempo
la
mucchia
aveva
messo
a
bruciare
.
Poi
,
non
sapendo
quel
che
dire
,
mise
a
galoppo
il
cavallo
:
la
serata
limpida
lo
invogliava
a
correre
.
XXIII
Remigio
avrebbe
voluto
far
dimenticare
anche
agli
altri
l
'
incendio
della
mucchia
;
e
,
quando
gliene
parlavano
,
diceva
che
non
ci
pensava
.
Ma
si
sentiva
scoraggiare
sempre
di
più
;
e
restava
abbattuto
perfino
troppo
.
I
denari
consumati
erano
ormai
parecchi
;
e
,
tutti
i
giorni
,
per
la
spesa
di
casa
ne
bisognavano
.
Aveva
dovuto
pagare
due
altri
mesi
agli
assalariati
;
e
,
in
tutto
,
non
erano
bastate
mille
lire
.
In
modo
che
,
pagando
anche
il
vitello
,
gli
restavano
soltanto
seicento
lire
;
troppo
poche
per
i
diritti
di
successione
e
i
bimestri
delle
tasse
.
Tra
meno
di
un
mese
,
il
primo
d
'
agosto
,
c
'
era
la
prima
scadenza
della
cambiale
,
e
,
perciò
,
non
poteva
toccare
niente
delle
settecento
lire
serbate
a
posta
.
Ma
quando
dovette
andare
dal
Pollastri
,
che
non
volle
alleggerire
il
conto
né
meno
di
un
centesimo
,
restò
con
trecento
lire
soltanto
.
Cominciò
ad
avere
paura
;
e
,
quando
la
macchina
tribbiatrice
,
trainata
da
due
paia
di
bovi
,
passò
davanti
alla
Casuccia
senza
fermarsi
,
gli
parve
di
perdere
il
cuore
.
Prima
veniva
la
macchina
verniciata
di
verde
,
con
il
fornello
spento
e
il
tubo
ripiegato
indietro
;
poi
,
la
tribbiatrice
,
rossa
e
con
le
figure
dei
Santi
appiccicate
sopra
le
bocchette
del
grano
:
lasciava
i
solchi
nella
strada
;
i
ferri
e
le
tavole
rimbalzavano
alle
scosse
,
facendo
un
fracasso
che
si
sentiva
a
distanza
.
Il
macchinista
e
il
fuochista
camminavano
dietro
;
quasi
lasciandosi
tirare
,
con
una
mano
attaccata
a
certi
pezzi
di
catena
.
Remigio
,
perché
non
lo
salutassero
,
entrò
sotto
la
parata
;
e
il
giorno
dopo
andò
a
farsi
consigliare
dal
Neretti
.
Quasi
tutti
,
tra
quelli
che
per
solito
stanno
fermi
alla
Croce
del
Travaglio
a
parlare
di
mercature
e
di
poderi
,
sapevano
della
mucchia
bruciata
;
e
gli
domandarono
se
avesse
scoperto
perché
aveva
preso
fuoco
,
ben
lontani
dal
supporre
che
per
Remigio
era
una
molestia
umiliante
.
Infatti
,
per
ognuno
di
loro
,
sarebbe
stato
tutto
il
contrario
.
Trovò
l
'
avvocato
a
ridere
con
Giangio
,
guardando
una
caricatura
.
Si
provò
a
ridere
anche
lui
,
ma
non
gli
riescì
;
e
,
allora
,
il
Neretti
lo
guardò
,
chiedendogli
:
"
Ti
è
accaduto
qualche
altra
cosa
?
Scommetto
che
ti
hanno
fatto
un
'
altra
causa
.
Dimmi
subito
la
verità
.
"
"
No
;
ti
devo
confidare
...
"
Il
Neretti
ghignò
,
ma
bonariamente
:
"
Che
mi
devi
confidare
?
"
Remigio
gli
fece
capire
che
voleva
essere
solo
con
lui
;
e
il
Neretti
acconsentì
:
"
Vieni
di
qua
,
nello
studio
.
"
Entrarono
,
e
il
Neretti
gli
disse
immediatamente
:
"
Ho
capito
:
hai
bisogno
di
denari
.
Ti
si
vede
da
sé
.
"
Remigio
era
stupito
,
e
gli
sorrise
di
gratitudine
.
L
'
avvocato
proseguì
:
"
Io
,
i
miei
clienti
,
l
'
indovino
con
un
'
occhiata
.
E
come
hai
fatto
a
finire
quelli
della
cambiale
?
"
"
Li
ho
dovuti
spendere
.
"
"
Hai
fatto
male
.
Ma
bisogna
rimediare
.
Quanto
ti
occorre
?
"
"
Non
saprei
né
meno
io
.
"
L
'
avvocato
fece
una
risata
,
e
gli
chiese
:
"
Te
lo
devo
dire
io
,
insomma
?
"
Remigio
,
doventato
sempre
più
incerto
,
balbettò
:
"
La
mucchia
del
grano
s
'
è
bruciata
...
Non
te
l
'
avevo
detto
ancora
.
"
"
Se
ti
eri
già
assicurato
,
non
le
davano
fuoco
!
Ma
,
ormai
,
è
troppo
tardi
.
Quanto
ti
ci
vuole
?
"
"
Credo
un
migliaio
di
lire
.
"
L
'
avvocato
si
mise
a
rosicchiarsi
l
'
unghia
d
'
un
pollice
,
pensando
a
come
procurargliele
.
Remigio
gli
chiese
:
"
Sono
troppe
?
"
"
Non
so
se
al
Banco
di
Roma
te
le
vorranno
dare
,
senza
che
io
ne
parli
al
direttore
;
come
feci
l
'
altra
volta
.
Ma
se
non
te
le
danno
lì
,
non
importa
.
C
'
è
il
Monte
dei
Paschi
,
la
Banca
Popolare
...
oppure
si
trovano
da
qualche
mio
amico
.
Vuoi
provare
al
Monte
dei
Paschi
?
"
"
Come
mi
consigli
tu
.
"
"
Ora
mando
Giangio
a
comprare
una
cambiale
.
Ma
sei
sicuro
che
ti
bastano
mille
lire
?
Fino
a
quando
ti
potranno
durare
?
"
Remigio
non
aveva
più
fiato
,
e
tutto
quel
che
doveva
dire
lo
spossava
.
"
Io
non
lo
so
.
"
"
Non
capisci
niente
.
Prendine
subito
duemila
.
Se
no
,
tra
un
mese
,
dovrai
riprenderne
un
'
altra
volta
.
Ma
bisogna
che
ti
venga
giudizio
e
che
tu
metta
al
posto
i
tuoi
affari
.
Con
la
matrigna
vai
d
'
accordo
?
"
"
Abbastanza
.
Ora
devo
firmare
al
suo
avvocato
,
il
Ceccherini
,
il
contratto
dell
'
usufrutto
che
le
spetta
.
"
"
Perché
non
l
'
hai
fatta
venire
da
me
?
Avreste
speso
meno
tutti
e
due
.
E
tu
credi
che
l
'
avvocato
Ceccherini
la
faccia
contentare
soltanto
di
un
contratto
?
Vedrai
,
io
lo
so
,
che
consiglia
la
tua
matrigna
di
fare
un
'
ipoteca
su
la
Casuccia
;
per
essere
più
garantita
.
"
Remigio
non
avrebbe
voluto
credere
al
Neretti
;
il
quale
,
preoccupandosi
da
vero
di
come
vedeva
andare
le
cose
,
aggiunse
:
"
Vedrai
che
tutto
andrà
come
ti
dico
io
.
Se
,
poi
,
dovrai
dare
le
ottomila
lire
alla
Cappuccini
,
dove
le
troverai
?
Dovrai
fare
un
'
altra
ipoteca
,
purché
la
tua
matrigna
acconsenta
.
"
Remigio
non
sapeva
che
dire
:
si
sentiva
completamente
stupido
.
L
'
avvocato
chiamò
Giangio
:
"
Vada
a
comprare
una
cambiale
di
duemila
lire
;
lei
ci
farà
la
firma
come
su
quella
del
Banco
di
Roma
,
da
accettante
;
e
,
poi
,
la
porti
,
a
nome
mio
,
al
Monte
dei
Paschi
.
"
Giangio
si
mise
il
cappello
ed
escì
.
Questa
volta
,
Remigio
era
impaziente
di
mettere
la
firma
,
di
giratario
,
dietro
la
cambiale
:
e
ne
provò
un
piacere
che
non
sapeva
spiegarsi
.
Quando
tornò
a
casa
,
chiese
subito
alla
matrigna
:
"
Perché
non
m
'
ha
detto
che
vuole
garantirsi
con
un
'
ipoteca
?
"
La
matrigna
si
stizzì
d
'
essere
stata
scoperta
prima
della
sua
intenzione
:
"
Non
lo
sapevo
né
meno
io
:
è
stato
il
mio
avvocato
.
E
,
io
,
ormai
,
mi
fido
di
lui
;
e
,
quel
che
fa
,
sta
tutto
bene
.
Chi
te
l
'
ha
detto
?
"
"
L
'
avvocato
Neretti
.
"
"
E
a
lui
che
gliene
importa
,
razza
di
un
cane
?
Ti
ha
sconsigliato
?
Bada
che
io
,
senza
l
'
ipoteca
,
non
intendo
di
fare
le
cose
in
buono
accordo
.
Io
ti
voglio
essere
di
aiuto
e
non
di
peso
;
perciò
,
non
ti
opporre
all
'ipoteca."
"
Mi
pare
,
però
,
che
non
aveva
nessun
motivo
per
sospettare
di
me
!
"
"
Io
non
sospetto
di
te
;
anzi
,
mi
fido
e
ti
voglio
bene
.
Ma
mi
piace
che
i
nostri
interessi
siano
regolati
una
volta
per
sempre
.
E
,
allora
,
non
ci
sarà
bisogno
di
tornarci
sopra
.
Chi
mi
dice
,
per
esempio
,
che
a
te
,
prendendo
moglie
,
non
venga
l
'
idea
di
mandarmi
via
di
casa
?
Non
si
sa
mai
quel
che
può
succedere
!
Perché
anche
la
nostra
volontà
dipende
dalle
circostanze
.
Oggi
siamo
amici
e
domani
nemici
;
magari
anche
contro
i
nostri
sentimenti
.
Ed
ella
,
per
quanto
Remigio
le
dicesse
che
acconsentiva
,
non
ebbe
più
pace
finché
l
'
ipoteca
non
fu
trattata
e
convenuta
in
presenza
dell
'
avvocato
Ceccherini
;
dopo
né
meno
una
settimana
.
Remigio
aveva
preso
le
duemila
lire
con
la
seconda
cambiale
;
e
con
i
denari
nel
portafogli
si
rianimava
;
credendo
perfino
,
che
a
forza
di
pazienza
,
sarebbe
riescito
a
togliere
tutti
i
debiti
.
Amava
sempre
di
più
il
podere
,
e
passava
lunghe
ore
solo
senza
fare
niente
.
Il
giorno
che
doveva
andare
dall
'
avvocato
Ceccherini
per
l
'
ipoteca
della
matrigna
,
era
stato
giù
fino
alla
Tressa
;
attraversando
una
pendice
di
stoppia
,
tutta
piena
di
certi
fiori
bianchi
che
spandevano
nell
'
aria
un
odore
amaro
,
quasi
repugnante
.
Le
galline
raspavano
nei
fossetti
della
strada
,
ed
egli
udiva
un
cinguettìo
,
che
pareva
lontanissimo
,
nel
silenzio
dei
campi
.
Sopra
una
poggiata
,
c
'
era
una
fila
di
bovi
.
Il
cielo
luccicava
come
una
falce
arrotata
,
e
Dinda
sciacquava
i
cenci
al
fontone
dell
'
orto
.
Passò
accanto
alle
vacche
,
che
ruminavano
ferme
:
avevano
gli
occhi
umidi
,
e
la
pancia
della
gravidanza
faceva
loro
due
buche
al
posto
dei
fianchi
.
Tese
un
braccio
,
per
toccarne
una
;
ma
la
vacca
dette
una
scrollata
e
se
ne
andò
.
Gli
pareva
di
potersi
nascondere
in
mezzo
al
podere
;
e
di
non
farsi
mai
più
guardare
da
nessuno
.
Quando
fu
l
'
ora
di
andare
a
Siena
,
trovò
la
matrigna
già
pronta
che
lo
aspettava
.
Per
la
strada
,
non
si
parlarono
quasi
mai
.
Ella
si
sventagliava
;
a
capo
basso
;
e
soltanto
quando
ebbe
paura
di
una
scrofa
che
scappava
grugnendo
,
lo
prese
sotto
il
braccio
.
Poi
,
lo
rilasciò
:
prima
,
voleva
essere
sicura
di
lui
.
Anche
in
presenza
dell
'
avvocato
stette
zitta
,
sempre
seduta
in
un
cantuccio
;
avendo
già
tutto
combinato
il
giorno
avanti
.
Ma
non
le
sfuggiva
niente
di
quel
che
l
'
avvocato
faceva
;
guardandolo
riempire
le
pagine
con
quella
sua
calligrafia
a
lische
;
imbronciata
,
come
la
volessero
mettere
in
mezzo
.
Quand
'
ebbe
finito
,
gli
chiese
:
"
S
'
è
dimenticato
di
niente
?
Badi
di
far
le
cose
con
coscienza
!
"
Il
Ceccherini
la
guardò
ridendo
,
quantunque
dietro
il
collo
gli
ci
fosse
venuto
un
frignolo
che
gli
dava
fastidio
quando
gli
si
sdrusciava
il
solino
per
alzare
la
testa
;
si
divertiva
che
fosse
così
sfidata
e
che
le
battesse
sempre
il
cuore
.
Il
Ceccherini
,
gobbo
soltanto
dinanzi
,
aveva
gli
occhi
furbeschi
,
il
naso
all
'
ingiù
,
a
civetta
;
e
i
capelli
bianchi
.
Portava
una
giubba
a
coda
di
rondine
,
vecchia
e
unta
;
e
tossiva
sempre
.
Le
disse
,
con
la
sua
voce
in
falsetto
:
"
Che
Dio
la
benedica
!
Ma
crede
che
io
la
voglia
mettere
in
mezzo
?
"
"
Né
meno
io
"
disse
Remigio
.
"
Di
lei
"
rispose
l
'
avvocato
"
può
magari
non
fidarsi
;
perché
,
in
questo
caso
,
si
tratta
di
fare
un
contratto
e
lei
ne
è
parte
interessata
.
"
Remigio
se
n
'
ebbe
a
male
:
"
Ma
lei
non
può
dire
così
di
me
!
"
L
'
avvocato
s
'
inquietò
:
"
Perché
devo
fare
un
'
eccezione
per
lei
?
Io
sono
qui
a
tutelare
la
mia
cliente
.
Il
suo
avvocato
non
è
il
Neretti
?
"
La
matrigna
disse
:
"
Non
lo
interrompere
.
Lascialo
fare
.
"
Poi
,
si
fece
rileggere
il
contratto
a
voce
alta
;
sebbene
lo
sapesse
quasi
a
memoria
.
L
'
avvocato
,
alla
fine
d
'
ogni
periodo
,
la
guardava
come
per
dirle
:
non
sente
che
c
'
è
tutto
?
E
non
essendoci
nulla
da
cambiare
,
furono
trovati
due
testimoni
:
un
monco
e
uno
storpio
,
che
facevano
quel
mestiere
per
una
lira
.
Quando
Remigio
e
la
matrigna
escirono
,
ebbero
una
mezz
'
ora
di
sentimenti
e
di
propositi
affettuosi
.
Remigio
s
'
inteneriva
a
sentirla
parlare
;
ed
ella
,
quasi
commossa
,
ringraziandolo
,
gli
disse
:
"
Ora
che
hai
fatto
il
tuo
dovere
,
puoi
contare
su
di
me
quanto
tu
vuoi
.
"
Remigio
rispose
:
"
Vedrà
che
andremo
sempre
d
'accordo."
Per
approfittare
subito
di
quelle
buone
intenzioni
,
lo
pregò
:
"
Accompagnami
fino
alla
Casuccia
.
"
"
Io
mi
fermerei
a
San
Lazzaro
,
perché
vorrei
vendere
un
poco
di
quel
fieno
che
è
in
capanna
.
"
"
Dai
retta
a
me
:
non
lo
vendere
ancora
.
Perché
,
poi
,
te
lo
pagheranno
di
più
.
"
"
Ma
se
va
a
male
?
"
"
Già
!
Non
mi
ricordavo
che
gli
è
piovuto
addosso
!
Fai
quel
che
credi
meglio
,
allora
.
"
"
È
bene
ch
'
io
lo
venda
,
se
trovo
il
compratore
.
"
"
Per
un
altro
anno
,
se
darai
retta
a
me
,
farai
più
prato
.
E
anche
più
grano
.
Pensa
,
Dio
benedetto
,
che
non
solo
non
ce
n
'
è
restato
per
mangiare
,
ma
né
meno
per
il
seme
.
"
Remigio
avrebbe
desiderato
parlare
d
'
altro
,
e
disse
:
"
Non
bisogna
scoraggiarsi
!
"
Quando
furono
al
podere
di
San
Lazzaro
,
Remigio
si
fermò
:
"
Lei
si
avvii
;
io
tra
un
'
ora
sarò
a
casa
.
E
ceneremo
.
"
"
Se
tu
avessi
in
tasca
da
darmi
qualche
lira
,
comprerei
il
tonno
alla
Coroncina
;
dove
,
ora
,
ce
l
'
hanno
buono
.
"
Egli
le
dette
cinque
lire
,
e
le
suggerì
che
comprasse
anche
il
salame
.
Augusto
Centini
,
padrone
di
San
Lazzaro
,
stava
su
l
'
uscio
di
casa
,
in
maniche
di
camicia
,
a
prendere
il
fresco
,
tra
la
moglie
e
la
cognata
.
Erano
tutti
e
tre
grassi
e
tondi
;
con
i
capelli
color
di
stoppa
e
gli
occhi
ceruli
,
quasi
bianchi
.
Remigio
salutò
e
chiese
al
Centini
:
"
Vorrebbe
comprare
qualche
quintale
del
mio
fieno
?
"
Il
Centini
,
prima
di
rispondere
,
lo
costrinse
ad
avvicinarsi
:
"
Venga
qua
,
si
metta
a
sedere
con
noi
.
"
Remigio
dovette
accettare
.
Quando
fu
seduto
,
disse
alla
moglie
e
alla
cognata
:
"
Questo
giovane
è
il
proprietario
della
Casuccia
:
il
figliolo
del
povero
signor
Selmi
.
"
Le
due
donne
lo
guardarono
,
sbadigliando
e
accennando
con
la
testa
che
avevano
capito
.
Il
Centini
riprese
:
"
Ora
,
lei
,
mi
dica
la
verità
:
vuol
vendere
a
me
quel
fieno
che
le
andò
a
male
:
così
mi
è
stato
detto
.
Anzi
,
mi
pare
di
averlo
visto
da
me
quand
'
era
da
raccogliere
di
sul
campo
.
"
Remigio
mozzò
tutte
quelle
circospezioni
,
che
a
lui
non
parevano
simpatiche
:
"
È
quello
:
non
ce
n
'
ho
altro
.
"
Il
Centini
non
tenne
conto
della
sincerità
risoluta
,
quasi
indispettita
;
e
pensò
soltanto
che
non
era
un
affare
dei
migliori
.
Poi
,
si
risolvette
:
"
E
quanto
ne
vuole
?
"
Già
nella
voce
di
Remigio
si
sentiva
la
paura
di
non
essere
capace
a
nulla
.
"
Me
lo
paghi
al
prezzo
che
c
'
è
quest
'
anno
!
"
"
Senta
:
il
fieno
buono
,
ma
proprio
quello
di
lusso
,
quest
'
anno
si
compra
a
dodici
lire
.
Quello
un
poco
al
di
sotto
,
a
dieci
e
anche
a
nove
lire
.
"
E
strinse
con
tutte
le
dita
della
destra
prima
il
pollice
e
poi
l
'
indice
della
sinistra
;
per
significare
che
all
'
infuori
di
quei
due
prezzi
,
non
c
'
era
altro
.
Le
due
donne
ascoltavano
,
approvando
ogni
parola
.
Remigio
si
vergognò
,
e
si
sentì
così
da
poco
dinanzi
a
loro
che
si
pentì
d
'
esserci
andato
.
Il
Centini
,
dopo
aver
guardato
le
donne
,
a
una
per
volta
,
e
dopo
aver
preso
da
una
tasca
,
fattasi
fare
apposta
,
una
pipa
grossa
come
un
pugno
,
legata
con
un
cordoncino
a
due
colori
,
continuò
:
"
Come
vede
,
quel
fieno
lì
verrà
a
costare
la
metà
,
sì
e
no
,
di
quello
buono
!
Se
me
lo
vuol
dare
,
io
le
do
cinque
lire
.
Guardi
;
questo
è
il
portafogli
,
e
dentro
ci
sono
i
denari
.
"
Prese
il
portafogli
e
ci
ficcò
le
dita
come
quando
cavava
il
trinciato
per
la
pipa
.
"
Perché
io
pago
subito
:
i
debiti
non
li
voglio
.
Se
io
avessi
uno
che
avanzasse
da
me
,
gli
tirerei
una
fucilata
dalla
finestra
.
Il
fieno
si
pesa
.
Si
fa
il
conto
e
lei
riscuote
.
Perché
a
chiedere
i
denari
da
me
io
non
ce
lo
faccio
venire
!
"
Remigio
non
sapeva
quel
che
decidere
;
e
sebbene
capisse
che
di
più
non
avrebbe
potuto
venderlo
,
rispose
:
"
Spero
di
venderlo
meglio
.
"
"
E
lei
provi
!
Lei
ha
diritto
di
provare
quanto
vuole
.
Se
non
trova
di
meglio
,
torni
da
me
.
Quando
mi
vuole
,
tutti
i
giorni
lei
mi
trova
qui
a
sedere
.
E
se
non
sono
qui
a
sedere
,
vuol
dire
che
dormo
o
mangio
.
Ma
lei
può
fare
un
fischio
;
e
io
,
oppure
una
di
queste
mie
donne
,
s
'
affaccerà
.
Quelle
,
sorridenti
,
accennavano
con
il
capo
;
facendosi
fresco
con
due
ventagli
eguali
,
larghi
un
mezzo
metro
,
di
tela
rossa
,
e
le
stecche
di
legno
.
Il
Centini
s
'
asciugò
il
sudore
con
un
fazzoletto
che
non
gli
entrava
né
meno
in
tasca
;
ed
egli
,
anche
per
averlo
meglio
a
portata
di
mano
,
lo
metteva
in
punta
a
un
ginocchio
.
Poi
,
chiese
:
"
Non
per
sapere
i
suoi
fatti
,
ma
il
podere
come
va
ora
?
Va
sempre
male
?
"
Remigio
si
stupì
che
gli
volesse
parlare
con
tanta
calma
,
di
cose
che
lo
martoriavano
;
e
rispose
:
"
Ora
,
sono
più
contento
.
"
Il
Centini
dette
un
'
occhiata
alle
due
donne
;
e
seguitò
:
"
Mi
dicevano
,
invece
,
che
lei
non
ci
guadagna
niente
!
"
"
Non
è
vero
!
"
"
Se
non
è
vero
,
mi
fa
piacere
.
"
Si
grattò
la
mosca
colore
di
stoppa
,
appena
visibile
sotto
il
labbro
;
e
gli
chiese
:
"
Quanto
è
all
'
anno
la
sua
entrata
?
"
Una
delle
due
donne
disse
:
"
Qui
,
noi
abbiamo
guadagnato
,
nelle
annate
migliori
,
anche
diecimila
lire
.
"
L
'
altra
disse
:
"
È
vero
!
È
vero
!
"
Ma
Remigio
non
rispose
:
si
alzò
per
non
ritenersi
da
meno
della
loro
serva
venuta
su
l
'
uscio
,
tranquilla
e
nutrita
bene
,
a
domandare
se
la
gallina
già
spennata
doveva
essere
cotta
in
padella
o
allo
spiedo
.
XXIV
Eppure
,
la
sera
stessa
,
alla
Casuccia
,
Remigio
si
sentiva
contento
,
e
si
mise
a
scherzare
con
Moscino
.
Anche
Lorenzo
raccontò
una
barzelletta
che
fece
ridere
;
ma
Berto
stava
ad
ascoltare
come
se
avesse
creduto
che
ridessero
di
lui
;
e
,
quando
passò
il
gatto
di
Tordo
,
gli
attraventò
il
cappello
.
Remigio
disse
:
"
Povera
bestia
!
"
"
Se
fosse
mio
,
a
quest
'
ora
,
gli
avrei
tirato
una
fucilata
:
i
gatti
non
li
posso
patire
.
"
Disse
Picciòlo
:
"
Anche
loro
hanno
diritto
a
vivere
,
perché
sono
stati
creati
come
noi
.
Mi
ricordo
di
un
contadino
che
li
faceva
morire
tutti
quanti
gliene
nascevano
,
strizzandoli
tra
l
'
uscio
e
il
muro
;
ma
non
finì
bene
!
Già
,
ho
sempre
sentito
dire
,
da
tutti
i
vecchi
,
che
ad
ammazzare
i
gatti
ci
si
porta
disgrazia
.
E
quel
che
dicono
i
vecchi
è
vero
!
"
Berto
si
ritenne
già
provocato
,
e
rispose
:
"
Io
,
per
ora
,
sono
più
giovane
che
vecchio
;
e
,
perciò
,
non
ho
nessuna
paura
ad
ammazzare
anche
un
uomo
!
"
E
saltò
a
sedere
sul
pozzo
,
incrociando
le
braccia
.
Picciòlo
,
allora
,
disse
ai
suoi
figlioli
:
"
Perché
non
cavate
il
vitello
?
Un
poco
d
'
aria
libera
gli
farà
bene
.
È
stato
,
fin
ad
ora
,
sempre
nella
stalla
.
"
Benché
lo
reggessero
in
due
,
il
vitellino
entrò
nell
'
aia
a
lanci
;
e
sarebbe
scappato
dal
cancello
,
se
Tordo
non
l
'
avesse
chiuso
prima
.
Picciòlo
,
vedendolo
gagliardo
a
quel
modo
in
faccia
agli
altri
assalariati
,
pareva
briaco
dalla
contentezza
;
e
cercava
di
abbracciarlo
e
di
accarezzarlo
.
Ma
il
vitellino
gli
dava
certi
urtoni
che
lo
facevano
sempre
barellare
;
e
,
quando
non
trovò
dove
appoggiarsi
con
un
braccio
,
ruzzolò
a
gambe
ritte
.
Si
misero
a
ridere
tutti
;
anche
Lorenzo
che
lasciò
la
fune
.
Il
vitellino
,
allora
,
saltò
una
siepe
,
rasente
la
parata
,
e
si
dette
a
scorazzare
per
il
podere
.
Si
fermava
ai
filari
delle
viti
;
fiutava
i
pampini
come
se
avesse
voluto
farne
una
boccata
;
ma
,
dopo
aver
finto
di
fermarsi
,
ricominciava
a
scappare
,
troncando
e
pesticciando
i
saggineti
lasciati
per
seme
.
Gli
occhi
gli
scintillavano
;
e
rizzava
la
coda
,
allungata
e
ravversata
.
Picciòlo
si
raccomandava
gridando
:
"
Pigliatelo
,
perché
c
'
è
caso
che
si
spezzi
una
gamba
!
Allora
,
bisognerebbe
mandarlo
al
macellaio
.
La
colpa
è
mia
,
perché
l
'
ho
detto
io
di
cavarlo
dalla
stalla
!
"
I
suoi
figliuoli
,
aiutati
da
Tordo
,
correndo
fino
alla
Tressa
,
tutti
sudati
,
riescirono
a
metterselo
in
mezzo
e
a
ripigliargli
la
fune
.
Berto
non
s
'
era
mosso
;
e
disse
,
scotendo
la
testa
:
"
Vecchio
rimbambito
!
Sono
sciocchezze
che
fanno
rabbia
!
"
Remigio
,
che
trovava
nelle
parole
di
Berto
quasi
sempre
un
suggerimento
utile
,
ebbe
l
'
idea
di
rimproverare
Picciòlo
:
"
Perché
vi
siete
fatto
buttare
in
terra
?
"
"
Se
chi
è
più
forte
di
me
non
stesse
soltanto
a
guardare
,
il
vitellino
non
scappava
!
"
Berto
gli
dette
un
'
occhiataccia
di
traverso
e
sputò
,
pulendosi
poi
la
bocca
e
i
baffi
a
una
manica
.
E
Remigio
disse
a
Moscino
,
che
riportava
la
bestia
:
"
Mettilo
nella
stalla
.
"
Il
vitellino
,
scontento
di
non
stare
più
fuori
,
guardava
sempre
a
dietro
;
mugliando
.
I
contadini
si
lavarono
le
mani
al
secchio
del
pozzo
,
e
andarono
a
cena
.
Tirava
un
vento
caldo
e
pesante
,
che
levava
il
respiro
;
e
pareva
che
dovesse
far
cambiare
di
colore
al
turchino
del
cielo
.
E
sotto
quell
'
aria
gli
olivi
piegavano
giù
i
rami
fino
ai
solchi
.
Le
nuvole
,
nella
parte
più
bassa
della
valle
,
verso
Buonconvento
,
dove
non
c
'
erano
monti
e
l
'
orizzonte
pareva
scavato
nell
'
argilla
,
gonfiavano
;
e
lampeggiava
fitto
.
Tra
i
granturchetti
,
ingialliti
e
bruciati
dall
'
arsura
,
sembrava
che
la
Tressa
dovesse
asciugarsi
prima
di
buio
;
e
i
pascoli
bruciare
.
Le
tegole
vecchie
della
capanna
e
della
parata
schiantavano
.
Tutta
l
'
argilla
,
calda
e
abbagliata
,
ribolliva
;
e
,
forse
,
il
ciliegio
sarebbe
morto
prima
d
'
arrivare
ad
un
altr
'
anno
.
Qualche
pioppo
s
'
era
seccato
.
Un
cipressetto
giovane
,
legato
con
il
filo
di
ferro
a
un
sostegno
perché
il
vento
non
lo
storcesse
,
cigolava
.
Ma
non
si
sentiva
né
meno
un
uccello
;
e
Remigio
guardava
Siena
;
le
cui
vie
,
di
lontano
a
quel
modo
,
somigliavano
a
screpolature
di
case
.
In
tutto
il
cielo
c
'
erano
soltanto
quattro
stelle
.
Remigio
,
ripensando
a
quel
che
gli
aveva
detto
il
padrone
di
San
Lazzaro
,
stava
per
rientrare
in
capanna
a
rivedere
il
fieno
;
ma
Ilda
lo
chiamò
per
fargli
sapere
che
nella
botte
a
mano
non
c
'
era
più
vino
.
"
Ha
detto
la
zia
Luigia
:
che
si
beve
stasera
?
"
"
Bisognerà
mettere
la
cannella
all
'
altra
botte
.
"
"
Ci
pensa
lei
?
"
"
Sì
:
ora
chiamerò
Picciòlo
,
ad
aiutarmi
.
"
Egli
scese
in
cantina
con
l
'
assalariato
;
che
,
per
non
farlo
attendere
,
smise
di
mangiare
.
Sfilarono
la
cannella
dalla
botte
vuota
,
la
rifasciarono
di
stoppa
;
e
la
infilarono
a
una
piena
.
Ilda
dette
la
candela
a
Picciòlo
;
e
attinse
un
fiasco
.
Ma
l
'
assalariato
,
mentre
Ilda
esciva
di
cantina
,
gli
disse
:
"
Perché
lei
si
lascia
mettere
su
a
quel
modo
da
Berto
?
Mi
scusi
,
ma
non
sta
bene
da
vero
.
A
me
non
importa
:
glielo
dico
perché
il
padrone
dev
'
essere
lei
.
"
"
Che
mi
ha
detto
di
male
?
"
"
Lo
lascio
considerare
a
lei
.
Ormai
,
lei
ha
un
'
età
che
capisce
le
cose
da
sé
.
"
Remigio
,
per
scusarsi
,
disse
:
"
È
meglio
che
io
non
lo
ascolti
più
.
"
"
È
troppo
buono
.
"
Remigio
sentiva
una
contentezza
insolita
a
parlare
con
lui
;
e
gli
chiese
:
"
Perché
?
"
"
Se
ne
accorgerà
in
seguito
.
A
me
quell
'
uomo
non
mi
garba
.
"
"
Ha
detto
qualche
altra
cosa
,
quando
io
non
c
'
ero
?
"
"
Io
non
l
'
ascolto
né
meno
.
Ci
badi
da
sé
.
Il
mio
dovere
d
'
avvertirlo
l
'
ho
fatto
.
"
"
Ha
capito
,
forse
,
che
lo
voglio
mandare
via
.
"
"
Se
non
lo
manda
via
,
andrà
da
sé
.
"
"
Ne
sei
sicuro
?
"
"
Ci
metterei
la
mano
sul
fuoco
.
"
"
Non
me
ne
importa
.
"
"
Ma
,
allora
,
finché
sta
qui
con
lei
deve
tenere
il
suo
posto
.
"
"
Vedrai
che
da
qui
in
avanti
ci
penserò
io
.
"
"
Faccia
come
crede
.
Vuole
altro
?
"
"
No
;
grazie
.
"
Picciòlo
gli
dette
la
buona
notte
e
tornò
a
cenare
.
Ma
il
vino
di
quella
botte
era
andato
a
male
,
e
aveva
preso
la
mercorella
.
Luigia
,
che
ne
aveva
voluto
assaggiare
un
sorso
prima
di
mettersi
a
tavola
,
lo
risputò
:
"
Benedetto
Dio
!
Pare
ranno
!
Io
preferisco
l
'acqua."
Remigio
si
rassegnò
subito
:
"
Beveremo
l
'acqua."
Alla
matrigna
crebbe
il
malumore
:
"
Per
una
sera
,
non
me
ne
importa
;
ma
io
sono
abituata
a
bevere
il
vino
.
E
,
poi
,
non
sai
che
l
'
acqua
del
pozzo
non
è
buona
?
Non
sai
che
su
i
tetti
ci
vengono
i
piccioni
dei
contadini
confinanti
?
Io
non
voglio
prendere
il
tifo
.
Un
bicchiere
di
vino
fa
sempre
bene
.
"
"
E
,
allora
,
vuole
che
lo
compriamo
alla
Coroncina
?
"
"
Io
non
dico
che
tu
lo
debba
comprare
,
ma
bisogna
pigliarci
rimedio
.
Oppure
,
intanto
,
comprane
un
barile
di
quello
più
basso
.
Basta
che
si
possa
bevere
.
Che
peccato
!
Quanto
tiene
la
botte
?
"
"
Venti
barili
,
almeno
;
credo
!
"
"
Tuo
padre
avrebbe
saputo
farlo
ridoventare
buono
;
ma
io
non
so
come
faceva
.
Bisogna
andare
dal
farmacista
:
ci
mandava
sempre
Giulia
!
"
"
Domani
,
ci
vada
lei
che
lo
conosce
.
"
"
Io
?
Io
mi
occupo
delle
faccende
di
casa
.
Ti
pare
che
io
voglia
andare
dal
farmacista
per
il
vino
!
"
Remigio
,
stizzito
,
la
rimbeccò
:
"
Stia
zitta
:
ci
andrò
io
.
"
"
Oh
,
io
sto
zitta
!
Se
dovessi
lamentarmi
tutte
le
volte
che
ce
ne
è
la
ragione
!
"
Remigio
si
provò
a
mandar
giù
qualche
bicchiere
del
vino
;
ma
era
impossibile
;
e
Luigia
non
smetteva
più
di
far
boccacce
,
storcendo
il
viso
tutte
le
volte
che
doveva
bevere
l
'
acqua
.
"
Le
cose
così
non
vanno
bene
!
Era
meglio
se
il
Signore
aveva
tolto
di
vita
me
!
Che
ci
faccio
nel
mondo
io
?
La
minchiona
.
"
E
rimproverò
Ilda
;
perché
,
sorridendo
,
aveva
detto
a
Remigio
che
le
pareva
buono
.
Era
addirittura
inviperita
:
"
Tu
sei
una
bambina
,
e
devi
tenere
il
tuo
posto
.
Ricordati
che
la
tua
mamma
ti
ha
affidato
a
me
,
perché
tu
m
'
obbedisca
come
a
lei
.
"
Ilda
fece
una
spallucciata
,
e
rispose
:
"
Beverò
l
'
acqua
anch
'
io
.
O
se
,
invece
,
andassi
da
Picciòlo
a
farmi
dare
un
poco
del
suo
vinello
?
"
"
Peggio
!
È
tutto
pieno
di
moscerini
!
E
,
poi
,
dobbiamo
andare
a
chiedere
l
'
elemosina
dai
nostri
sottoposti
?
No
,
da
vero
!
Fino
a
questo
punto
,
non
mi
ci
voglio
ridurre
,
io
!
"
"
E
,
allora
,
stia
zitta
!
"
le
rispose
la
bambina
.
Remigio
mangiò
;
e
,
poi
,
uscì
perché
non
aveva
sonno
.
Tordo
gli
disse
:
"
Lo
sente
come
piange
una
delle
vacche
?
È
per
figliare
.
"
Anche
Remigio
andò
nella
stalla
.
Picciòlo
e
Lorenzo
,
reggendo
un
lume
ciascuno
,
guardavano
la
vacca
;
che
,
stesa
a
giacere
,
teneva
la
testa
alta
e
mugliava
.
L
'
altra
vacca
seguitava
a
mangiare
;
e
si
sentiva
il
suo
mastichìo
molle
.
Picciòlo
gli
disse
:
"
Ha
fatto
bene
a
venire
anche
lei
.
"
"
Figlierà
stasera
?
"
"
Ci
deve
aver
poco
.
"
Lorenzo
,
preso
dall
'
importanza
della
cosa
,
disse
:
"
Io
scommetto
che
figlia
subito
.
"
Infatti
,
la
vacca
prese
un
'
altra
giacitura
;
come
per
stare
più
comoda
;
e
,
dopo
poco
,
cominciò
a
fare
gli
sforzi
con
tutto
il
corpo
che
cambiava
continuamente
di
forma
;
e
,
di
fuori
,
si
vedevano
i
rivoltoloni
che
faceva
il
vitello
.
Tordo
disse
:
"
Mi
pare
che
il
vitellino
dentro
si
muova
troppo
.
Deve
farla
patire
parecchio
.
"
Picciòlo
la
guardò
e
aggiunse
:
"
Speriamo
che
Sant
'
Antonio
l
'aiuti."
Mentre
parlavano
a
quel
modo
,
cominciò
a
venire
fuori
una
zampa
.
Lorenzo
disse
:
"
Bisogna
tirare
noi
il
vitello
,
perché
questa
vacca
non
avrebbe
forza
a
farlo
escire
da
sé
.
"
"
Prendiamo
un
cencio
,
per
avvolgerlo
alle
mani
.
Altrimenti
,
sguisciano
e
non
si
può
fare
niente
.
"
Trovarono
una
mezza
balla
,
e
ne
fecero
due
pezzi
:
uno
lo
prese
Lorenzo
e
uno
Tordo
.
La
vacca
,
come
se
avesse
capito
,
si
sforzava
sempre
di
più
;
e
la
zampa
si
allungò
.
Allora
,
Tordo
l
'
afferrò
;
tirandola
forte
tutte
le
volte
che
la
madre
faceva
lo
sforzo
.
Picciòlo
gli
disse
:
"
Attento
di
andare
a
tempo
con
lei
.
Quando
riposa
,
state
fermo
anche
voi
.
"
Poi
,
apparve
anche
l
'
altra
zampa
;
allora
Lorenzo
l
'
afferrò
come
Tordo
.
Dopo
un
minuto
,
il
vitellino
nacque
.
La
vacca
,
che
era
stata
slegata
,
cominciò
a
leccarlo
.
Ma
il
vitello
teneva
gli
occhi
chiusi
,
aveva
il
muso
quasi
bianco
;
e
non
dava
segni
di
vita
.
Le
sue
gambe
parevano
quattro
pezzi
di
legno
bistorti
;
ed
era
così
magro
come
schiacciato
.
"
È
possibile
che
sia
morto
mentre
nasceva
?
"
Tordo
rispose
:
"
Un
momento
fa
,
era
vivo
di
certo
!
"
Lorenzo
disse
:
"
Badate
che
questa
vacca
,
ora
che
ci
penso
,
ha
figliato
almeno
un
mese
prima
del
tempo
.
"
"
È
stata
troppo
strapazzata
!
"
Remigio
non
aveva
mai
visto
figliare
;
e
gli
dispiaceva
per
la
vacca
,
che
credendo
il
figliolo
fosse
vivo
seguitava
a
leccarlo
e
pareva
che
lo
volesse
alzare
in
piedi
.
L
'
altra
vacca
aveva
smesso
di
mangiare
e
guardava
.
Anche
il
vitellino
comprato
,
dal
suo
posto
,
allungava
il
collo
e
non
stava
più
fermo
.
Remigio
disse
:
"
Sfortunato
come
me
non
c
'
è
nessuno
!
"
Lorenzo
gli
rispose
,
come
a
una
litania
:
"
Pare
un
destino
.
"
Tordo
disse
:
"
Speriamo
che
l
'
altra
vacca
,
che
pare
più
rigogliosa
,
ne
faccia
uno
vivo
.
"
Picciòlo
,
per
vederci
meglio
,
staccò
uno
dei
lumi
;
e
s
'
inginocchiò
su
la
paglia
.
Tordo
guardava
stando
corpugioni
,
con
le
mani
su
le
gambe
:
Lorenzo
teneva
una
mano
allo
spigolo
della
mangiatoia
,
e
Remigio
guardava
la
vacca
che
gli
faceva
compassione
.
Se
non
si
fosse
vergognato
degli
assalariati
,
avrebbe
voluto
piangere
insieme
con
lei
;
e
disse
:
"
Vorrei
sapere
perché
tutto
mi
va
male
.
"
Picciòlo
gli
rispose
:
"
Non
se
la
prenda
troppo
.
Andrà
bene
la
figliatura
di
quest
'
altra
!
"
Tordo
stava
zitto
,
perché
anche
a
lui
dispiaceva
.
Allora
,
Lorenzo
disse
:
"
Bisognerà
sotterrarlo
ad
un
olivo
!
Lo
porteremo
via
domattina
.
"
"
Lo
vorresti
lasciare
tutta
la
notte
qui
?
"
"
Se
lo
portate
fuori
ora
,
c
'
è
caso
che
qualcuno
di
questi
cani
randagi
lo
sciupi
e
lo
mangi
.
"
"
Ficchiamolo
,
allora
,
dentro
una
cesta
ricoperta
con
una
tavola
e
una
pietra
sopra
:
così
,
potrà
stare
tutta
la
notte
magari
nella
parata
.
Remigio
era
restato
sconvolto
,
e
si
sentiva
tremare
tutto
.
I
muggiti
della
vacca
gli
facevano
venire
da
piangere
;
e
non
poteva
più
guardarle
gli
occhi
tanto
afflitti
che
parevano
più
scuri
e
più
fondi
.
Allora
,
salì
in
casa
;
per
dire
alla
matrigna
quel
che
era
avvenuto
.
Luigia
impallidì
,
ed
esclamò
:
"
Abbiamo
la
maledizione
sopra
di
noi
!
"
Poi
,
picchiò
Ilda
,
perché
era
andata
nella
stalla
a
vedere
.
Non
l
'
aveva
mai
picchiata
a
quel
modo
!
Remigio
scese
un
'
altra
volta
nell
'
aia
,
mentre
gli
assalariati
accomodavano
la
cesta
tra
il
muro
e
una
ruota
del
carro
;
perché
i
cani
non
la
potessero
smuovere
.
C
'
era
anche
Berto
,
che
disse
a
voce
alta
;
perché
fosse
sentito
:
"
Io
credo
che
queste
cose
non
avvengano
senza
che
Dio
non
le
desideri
.
"
Remigio
quasi
gli
s
'
avventò
,
gridando
:
"
Perché
dici
così
?
"
"
Perché
questo
è
il
mio
parere
.
"
La
questione
fu
inevitabile
:
"
Bada
che
io
,
fino
ad
ora
,
ti
ho
sempre
sopportato
.
"
Anche
Berto
perse
il
lume
degli
occhi
;
e
gli
rispose
,
gridando
più
forte
di
lui
:
"
E
io
ho
sempre
sopportato
lei
.
"
"
Che
ho
fatto
io
a
te
?
Se
il
vitello
fosse
stato
tuo
,
avresti
avuto
piacere
di
sentirti
dire
quel
che
tu
hai
detto
a
me
?
"
Ma
Berto
buttò
via
una
fune
del
carro
che
aveva
raccattato
di
terra
,
per
fare
posto
alla
cesta
;
e
salì
di
corsa
in
casa
.
Remigio
e
gli
altri
pensarono
che
sarebbe
risceso
con
una
falce
o
con
un
pennato
;
e
Picciòlo
spinse
Remigio
perché
se
n
'
andasse
.
Lorenzo
disse
:
"
Quando
vien
la
sera
,
il
malvagio
si
dispera
!
"
Erano
addolorati
,
e
non
volevano
che
Berto
facesse
qualche
pazzia
.
Ma
la
moglie
lo
aveva
agguantato
per
le
braccia
e
gli
fece
cadere
l
'
accetta
.
Egli
gridava
:
"
Lasciami
fare
!
Non
mi
tenere
.
"
Alla
fine
,
sentendo
gli
altri
assalariati
su
per
le
scale
,
le
disse
quasi
sottovoce
:
"
Sarà
per
un
'
altra
volta
.
Non
la
scampa
.
"
Remigio
,
chiusosi
in
camera
,
si
guardò
lungamente
allo
specchio
;
con
la
faccia
scomposta
;
e
disse
a
voce
alta
:
"
Perché
mi
odia
a
quel
modo
?
"
Spogliandosi
,
preso
da
un
malessere
sempre
più
vivo
,
pensò
alla
vacca
ed
al
vitello
morto
;
e
si
sentì
confortare
.
XXV
La
mattina
dopo
egli
non
si
sentiva
disposto
a
riparlare
per
il
primo
a
Berto
;
non
aveva
dormito
ed
era
debole
e
stanco
.
Meglio
che
passassero
alcuni
giorni
:
intanto
,
voleva
vedere
come
si
sarebbe
comportato
!
Ma
Berto
si
voltava
sempre
da
un
'
altra
parte
,
e
Cecchina
lo
salutava
da
adirata
.
Allora
,
ebbe
il
bisogno
che
qualcuno
gli
volesse
bene
,
qualcuno
che
si
degnasse
di
rincorare
la
sua
coscienza
.
Andò
a
una
specie
di
nascondiglio
,
che
s
'
era
trovato
su
la
greppa
della
Tressa
:
come
dentro
un
letto
di
erba
;
dove
con
il
corpo
aveva
fatto
ormai
una
buca
.
Sopra
l
'
acqua
limpida
,
un
velo
di
sudicio
si
spezzava
;
trascinato
via
dalla
corrente
:
un
velo
biancastro
,
che
bucavano
e
tagliavano
certi
insetti
galleggiando
con
la
punta
delle
zampe
alte
.
In
mezzo
a
un
prato
,
dall
'
altra
parte
della
Tressa
,
c
'
era
steso
in
terra
il
tronco
di
un
melo
,
nero
e
marcio
;
che
però
aveva
messo
alcune
foglie
stente
e
di
un
verde
patito
.
Mentre
larghe
prese
di
granturco
luccicavano
su
per
il
poggio
;
e
le
ombre
delle
nuvole
,
rapide
come
se
avessero
fretta
,
passavano
sopra
l
'
erba
e
sopra
le
groppe
di
una
mandria
di
bovi
;
salendovi
come
se
le
saltassero
.
La
rugiada
bagnava
ancora
le
piante
.
I
ciuffi
dell
'
erba
,
specie
del
setolino
,
erano
gremiti
d
'
insetti
.
Su
le
cime
dei
pioppi
,
facendole
tentennare
,
le
passere
andavano
via
e
tornavano
,
a
brancate
fitte
.
Una
fattoria
era
tutta
chiusa
e
segregata
dai
suoi
cipressi
.
Egli
stava
per
assopirsi
,
quando
Ilda
,
salita
sopra
un
poggetto
,
parandosi
il
sole
con
le
mani
,
lo
chiamò
.
Alzandosi
,
le
rispose
:
"
Che
vuoi
?
"
"
Hanno
portato
una
lettera
.
"
Gliela
mandava
l
'
avvocato
Mino
Neretti
,
per
dirgli
che
andasse
subito
a
Siena
;
per
la
causa
della
Cappuccini
.
La
matrigna
,
rosa
dalla
curiosità
,
gli
domandò
:
"
È
del
tuo
avvocato
?
Ho
visto
,
dietro
la
busta
,
il
suo
nome
a
stampa
.
"
"
Sì
;
è
sua
.
"
Ma
questa
risposta
non
l
'
appagava
:
temette
che
lo
avesse
mandato
a
chiamare
per
l
'
ipoteca
.
E
,
quasi
per
mortificarlo
di
non
dire
tutto
da
sé
,
girandogli
attorno
,
gli
domandò
anche
:
"
Perché
devi
andare
a
Siena
così
di
fretta
?
"
"
C
'
è
un
'
udienza
al
tribunale
,
credo
.
"
Ella
finse
di
meravigliarsi
,
per
farselo
dire
un
'
altra
volta
:
"
Di
già
?
"
"
Anche
io
me
n
'
ero
scordato
!
"
Si
sentì
subito
sollevata
;
e
,
senza
volere
,
mostrò
la
sua
contentezza
.
Egli
le
disse
:
"
Che
Giulia
riesca
a
farsi
dare
ottomila
lire
,
oltre
tutte
le
spese
del
processo
,
non
gliene
importa
?
"
Luigia
arrossì
.
"
Me
ne
importa
,
perché
dovrai
cavarle
,
in
un
modo
o
in
un
altro
,
dalla
Casuccia
.
"
Quand
'
egli
ebbe
fatto
un
poco
di
strada
,
camminando
lesto
per
non
giungere
tardi
,
lo
arrivò
Bùbbolo
in
calesse
.
Guidando
con
una
mano
sola
,
mise
di
passo
il
cavallo
;
e
gli
chiese
:
"
Perché
non
sale
con
me
?
C
'
è
posto
anche
per
lei
!
Si
metta
qui
!
Guardi
:
qui
ci
sta
bene
!
Se
non
accetta
,
mi
offenderebbe
!
"
Remigio
diceva
di
no
;
ma
Bùbbolo
cominciò
perfino
a
bestemmiare
:
"
Santa
Madonna
,
né
meno
a
dirle
di
venire
in
calesse
,
lei
mi
risponde
come
dovrebbe
!
Non
le
faccio
sporcare
le
scarpe
,
e
non
si
stanca
!
Venga
su
!
Madonna
dei
sette
dolori
!
Non
mi
faccia
stizzire
di
mattinata
!
Non
vede
che
ho
tenuto
il
cavallo
a
posta
,
benché
io
abbia
fretta
?
"
Allora
,
Remigio
salì
sul
calesse
.
"
Oh
,
ora
,
ha
avuto
giudizio
!
Lo
vuol
comprare
lei
questo
cavallino
?
Glielo
do
per
pochi
fogli
da
cento
,
con
il
calesse
e
tutto
!
Badi
come
è
bravo
!
"
Lo
toccò
con
la
punta
della
sferza
,
e
il
cavallo
,
sbruffando
e
dimenando
la
coda
mozza
,
si
mise
a
trottare
;
benché
ci
fosse
molta
salita
.
Vicini
alla
Porta
Romana
,
Bùbbolo
disse
:
"
Vuol
vedere
come
fa
anche
questo
pezzo
di
erta
?
Vai
,
Lillino
!
"
Il
cavallo
mise
giù
la
testa
ai
ginocchi
e
obbedì
.
Era
baio
e
lucente
,
con
le
cosce
tonde
e
corte
;
e
siccome
cambiava
il
pelo
,
fece
impelare
tutto
il
vestito
di
Remigio
e
di
Bùbbolo
;
che
disse
:
"
Ora
,
quando
arriviamo
alla
stalla
,
le
do
io
una
spazzola
;
e
si
pulisce
.
Stia
tranquillo
,
così
lei
può
andare
dove
vuole
.
Dove
deve
andare
?
Ha
piacere
che
ce
lo
accompagni
io
?
Per
me
,
è
lo
stesso
:
invece
di
voltare
il
cavallo
alla
stalla
,
andiamo
dove
mi
dice
lei
.
O
Chiocciolino
l
'
ha
più
visto
?
È
buono
sa
!
Creda
a
me
!
È
un
poco
imbroglione
"
e
,
qui
,
confuse
la
voce
dentro
una
risata
di
gola
"
come
bisogna
essere
noi
sensali
;
ma
le
garantisco
che
ha
un
cuore
d
'
oro
.
E
lei
se
lo
dovrebbe
tenere
amico
.
Io
a
lui
gli
voglio
bene
come
a
un
fratello
.
"
Remigio
,
vinto
il
primo
senso
d
'
importunità
,
divenne
di
buon
umore
;
e
andò
a
trovare
l
'
avvocato
con
la
faccia
quasi
ridente
.
L
'
avvocato
,
che
era
arrabbiato
,
gli
disse
,
con
violenza
:
"
Il
presidente
del
tribunale
t
'
ha
condannato
a
pagare
tutte
le
ottomila
lire
alla
Cappuccini
e
le
spese
del
processo
.
"
"
Non
c
'
era
un
'
altra
udienza
,
stamani
?
"
"
Chi
te
l
'
ha
detto
?
"
"
M
'
era
parso
che
fosse
scritto
nella
tua
lettera
.
"
"
Non
sai
né
meno
leggere
.
Lo
sapevo
che
non
capisci
niente
.
E
te
lo
avevo
detto
che
avresti
perduto
la
causa
.
Ti
sta
bene
!
Così
,
imparerai
a
vivere
.
"
Ma
tu
la
prendi
con
me
!
"
L
'
avvocato
lo
guardò
con
scherno
,
e
allungò
il
passo
;
per
lasciarlo
.
Remigio
gli
andò
dietro
e
gli
chiese
,
quasi
raccomandandosi
,
perché
gli
parlasse
con
meno
collera
:
"
Come
faccio
a
dare
ottomila
lire
alla
Cappuccini
?
"
L
'
avvocato
gli
rispose
:
"
Vieni
al
mio
studio
,
tra
una
mezz
'ora."
"
Lo
sai
da
te
che
io
non
ho
denaro
.
"
Il
Neretti
si
fece
affabile
;
e
gli
disse
,
sorridendo
:
"
Se
tutti
i
clienti
fossero
come
te
,
mi
metterebbe
un
bel
tornaconto
!
"
Remigio
,
credendo
di
rammentargli
una
ragione
bastante
,
gli
disse
:
"
Ma
io
ti
sono
amico
!
"
Il
Neretti
gli
dette
la
mano
,
e
lo
accontentò
:
"
Torna
tra
una
mezz
'
ora
allo
studio
.
Ci
penseremo
insieme
.
"
Remigio
si
sentiva
portare
via
la
testa
,
e
camminava
senza
sapere
dove
andasse
.
Gli
pareva
di
fare
un
chilometro
ad
ogni
passo
;
e
,
quando
gli
veniva
all
'
orecchio
qualche
parola
di
gente
sconosciuta
,
si
sarebbe
fermato
,
come
per
istinto
,
a
raccontare
tutto
.
Questa
volta
,
non
poteva
sperare
di
nulla
;
e
si
abbandonava
completamente
al
suo
sentimento
.
Perché
non
era
scappato
la
notte
che
la
mucchia
bruciava
?
Perché
era
tornato
a
Siena
,
se
suo
padre
voleva
morire
senza
farglielo
sapere
?
Perché
doveva
doventare
il
padrone
della
Casuccia
quasi
di
sotterfugio
?
Egli
aveva
paura
di
una
cosa
ignota
,
più
consistente
del
suo
animo
.
Ma
,
benché
non
avesse
più
pensato
a
Dio
da
tanti
anni
,
non
poteva
credere
che
Dio
volesse
annientarlo
a
quel
modo
.
Che
cosa
aveva
fatto
di
male
?
Perché
non
poteva
esistere
anche
la
sua
volontà
?
Ricordò
,
allora
,
la
sorgente
dell
'
orto
,
sottile
come
un
filo
,
quando
da
ragazzo
si
divertiva
a
chiuderla
con
un
poco
di
argilla
:
bastava
che
vi
pigiasse
sopra
il
pollice
.
Pensò
anche
a
tutta
la
gente
che
conosceva
ed
era
morta
senza
che
gliene
fosse
importato
nulla
.
Anch
'
egli
,
ora
,
poteva
morire
,
e
nessuno
lo
avrebbe
rimpianto
.
Dopo
qualche
anno
,
nessuno
se
ne
sarebbe
più
ricordato
.
Mentre
la
Casuccia
,
a
ogni
primavera
,
ridoventava
verde
e
fresca
;
e
i
pioppi
della
Tressa
si
innalzavano
sempre
di
più
.
Ora
,
sentiva
la
sua
miseria
!
L
'
avvocato
,
vedendolo
così
avvilito
,
gli
disse
con
una
chiarezza
che
poteva
rianimarlo
:
"
Se
tu
vuoi
dar
retta
a
me
,
dovresti
fare
subito
un
'
ipoteca
con
il
Credito
Fondiario
del
Monte
dei
Paschi
.
Tu
hai
già
due
cambiali
da
scontare
,
e
sono
sicuro
che
non
avrai
il
denaro
per
tutte
le
scadenze
.
Guarda
quanto
è
tutto
insieme
il
denaro
che
devi
dare
,
e
fai
un
debito
solo
.
È
meglio
.
Così
,
ogni
sei
mesi
,
potrai
pagare
le
rate
;
che
non
sono
molto
grosse
.
In
tutto
,
mi
pare
che
tu
abbia
una
passività
di
quasi
quattordicimila
lire
.
Devi
calcolare
,
poi
,
le
dugento
lire
per
il
sensale
e
altre
spese
che
ti
possano
capitare
prima
che
il
podere
cominci
a
fruttarti
.
Si
arriva
,
direi
,
a
quindicimila
lire
.
Bisogna
,
però
,
che
la
tua
matrigna
acconsenta
a
cedere
il
suo
diritto
di
prima
ipotecaria
al
Credito
Fondiario
.
Questa
è
la
condizione
indispensabile
.
Credi
che
la
tua
matrigna
acconsentirà
?
"
"
Io
non
lo
so
.
"
"
Glielo
domanderai
più
presto
che
è
possibile
.
Se
vuoi
che
la
convinca
io
,
mandala
da
me
.
Ma
bada
che
anche
il
mio
conto
cresce
.
Ora
,
vai
a
casa
e
non
perdere
tempo
.
"
Senza
volere
,
il
Neretti
sorrideva
della
sua
aria
sbigottita
;
ma
egli
stesso
non
sapeva
come
consigliarlo
meglio
e
vedeva
che
sarebbe
stato
costretto
a
fargli
vendere
,
o
prima
o
dopo
,
la
Casuccia
.
La
sorte
anche
di
tanti
altri
,
che
gli
erano
capitati
!
Remigio
raccontò
tutto
alla
matrigna
;
che
rispose
con
il
garbo
di
un
'
istrice
:
"
Io
,
così
alla
sprovvista
,
non
so
quel
che
pensare
.
Domani
,
se
tu
sei
proprio
deciso
,
andrò
dal
mio
avvocato
;
e
sentirò
quel
che
mi
dice
.
"
Egli
le
chiese
quasi
con
terrore
,
per
rimproverarla
:
"
E
se
l
'
avvocato
le
dicesse
di
no
,
che
dovrei
fare
io
?
Dove
trovo
i
denari
?
"
"
Io
agirò
anche
secondo
la
mia
coscienza
.
Tu
credi
che
io
non
pensi
a
quel
che
è
necessario
,
ma
non
è
vero
.
Ilda
,
tu
non
devi
ascoltare
.
Pulisci
l
'
insalata
e
voltati
di
là
!
"
Remigio
disse
:
"
Non
voglio
né
meno
io
.
La
mandi
fuori
dell
'
uscio
:
alla
conca
.
"
Ilda
prese
i
cesti
dell
'
insalata
,
li
mise
nello
zinale
;
ed
escì
.
"
Non
vorrei
che
ci
fossero
né
meno
i
muri
!
"
"
Ora
siamo
soli
,
e
possiamo
parlare
quanto
vuoi
!
Ma
,
quel
che
vorrei
dirti
,
che
sento
dentro
di
me
,
lo
sa
soltanto
il
Signore
!
"
Remigio
taceva
.
Allora
Luigia
gli
disse
:
"
E
se
io
acconsento
anche
a
farti
fare
questa
ipoteca
,
me
ne
sarai
riconoscente
?
"
Remigio
gridò
:
"
Perché
me
lo
domanda
?
"
"
Non
t
'
arrabbiare
.
Ormai
sono
presa
anch
'
io
con
il
laccio
al
collo
e
devo
fare
quel
che
vuole
il
destino
.
Te
l
'
ho
domandato
,
perché
avevo
bisogno
di
sentirtelo
dire
anche
con
la
tua
voce
.
"
"
Basta
!
Io
non
voglio
commovermi
.
Lei
lo
sa
da
sé
.
Vado
nel
campo
,
perché
ho
bisogno
di
distrarmi
.
"
"
Perché
non
resti
qui
con
me
?
Pensi
soltanto
a
distrarti
per
te
?
Credi
che
io
non
stia
altrettanto
male
?
Non
mi
lasciare
sola
!
"
"
È
meglio
che
io
vada
a
vedere
quel
che
fanno
gli
assalariati
.
"
La
matrigna
fece
il
viso
da
piangere
.
Remigio
le
prese
una
mano
e
gliela
strinse
;
dicendo
:
"
Non
capisce
che
se
io
l
'
ho
subito
tenuta
in
casa
con
me
vuol
dire
che
intendo
di
volerle
bene
?
"
Un
singhiozzo
quasi
la
fece
sbalzare
:
"
Pensa
che
faresti
un
'
azione
,
che
io
non
mi
merito
!
"
Egli
rispose
,
chinando
la
testa
:
"
Ha
sempre
paura
!
"
E
andò
nel
campo
;
quasi
allegro
.
Parlò
con
tenerezza
agli
assalariati
;
e
credette
di
aver
fatto
pentire
Berto
,
perché
non
rispondeva
né
meno
una
parola
.
Nell
'
aria
era
come
un
incendio
;
le
galline
,
accovacciate
sotto
la
parata
,
crocchiolavano
di
rado
;
quasi
non
avessero
più
voce
.
Sembrava
che
dovessero
doventare
incapaci
a
moversi
di
lì
;
come
il
muro
dell
'
aia
;
come
le
pietre
.
Egli
si
lasciava
prendere
dal
desiderio
di
sentirsi
buono
,
e
sognava
che
i
pioppi
della
Tressa
lo
sapessero
.
La
mattina
dopo
,
era
domenica
;
e
mentre
la
gente
passava
per
andare
alla
messa
stava
appoggiato
a
un
pilastro
del
cancello
.
I
contadini
pigliavano
anche
attraverso
i
campi
,
per
i
viottoli
;
e
alcuni
dovevano
guadare
la
Tressa
.
La
chiesa
di
Colle
,
in
cima
a
un
poggetto
aguzzo
,
tra
quattro
cipressi
alti
,
con
le
fronde
soltanto
in
punta
,
come
pennacchi
rotondi
,
suonava
.
La
campagna
dinanzi
alla
Casuccia
era
coltivata
;
ma
senza
case
.
Soltanto
un
poderuccio
;
che
pareva
ficcato
dentro
un
cocuzzolo
di
creta
.
Punte
di
cipressi
,
in
fila
,
si
vedevano
dietro
un
lungo
poggio
.
La
terra
lavorata
era
violacea
e
grigia
:
nel
grembo
della
valle
,
fino
alla
Tressa
,
quasi
verde
.
Poi
,
salendo
e
allontanandosi
,
si
inazzurrava
sempre
di
più
;
a
strisce
;
e
il
cielo
era
di
una
tinta
più
sbiadita
.
Cecchina
,
per
timore
di
fare
tardi
,
escì
frettolosa
dalla
Casuccia
;
ma
Gegia
la
rincorse
;
prendendola
a
braccetto
per
scherzo
:
"
Non
mi
volete
con
voi
?
Ho
la
gamba
buona
anch
'
io
!
"
Portavano
tutte
e
due
il
cappello
di
paglia
con
i
nastri
di
seta
bianca
,
larghi
,
scendenti
sul
vestito
nero
,
più
giù
dei
fianchi
;
e
chiacchierarono
,
ridendosi
,
fino
alla
chiesa
.
Le
ragazze
si
tenevano
per
mano
,
a
quattro
o
cinque
per
volta
;
e
i
giovanotti
le
facevano
sghignazzare
;
ma
,
poi
,
quand
'
era
troppo
,
camminavano
più
piano
perché
quelli
passassero
avanti
e
le
lasciassero
stare
.
Dinda
portò
con
sé
Moscino
;
Lorenzo
e
Tordo
erano
andati
a
Siena
.
Berto
arrivò
,
secondo
il
solito
,
fino
alla
chiesa
;
ma
senza
entrare
.
Picciòlo
,
che
prima
aveva
voluto
portare
la
semola
al
vitellino
,
fece
tardi
;
e
si
abbottonava
le
maniche
della
camicia
camminando
.
Poi
,
infilandosi
la
giubba
,
disse
a
Remigio
:
"
E
lei
perché
non
viene
mai
?
"
Remigio
si
sentì
prendere
da
un
sentimento
,
al
quale
non
aveva
mai
voluto
dare
retta
;
e
desiderò
di
credere
.
Avrebbe
voluto
rispondere
:
"
aspettami
"
;
ma
,
invece
,
sorrise
impacciato
,
e
basta
.
Picciòlo
,
vedendo
la
sua
indecisione
,
gli
disse
un
'
altra
volta
:
"
Venga
con
me
!
"
"
Ormai
,
no
.
"
"
Crede
che
non
le
farebbe
bene
venire
alla
messa
?
Dopo
,
ci
si
sente
meglio
.
Via
!
Non
si
lasci
prendere
dalla
svogliatezza
!
Non
crede
in
Dio
?
"
"
Non
vengo
!
"
Picciòlo
,
credendo
che
si
fosse
avuto
a
male
della
insistenza
,
gli
disse
parlando
lentamente
;
per
dare
risalto
alle
parole
:
"
Mi
perdoni
se
mi
son
permesso
di
consigliarla
così
!
Ma
dal
tetto
in
su
nessuno
sa
quanto
ci
è
.
"
"
Anzi
,
avete
fatto
bene
.
"
E
gli
porse
la
mano
.
Picciòlo
s
'
era
dimenticato
di
mettersi
dritto
il
cappello
;
e
camminava
mezzo
sciancato
;
dondolando
le
braccia
avanti
e
indietro
.
A
forza
di
vangare
,
un
ginocchio
cominciava
a
volergli
rimanere
piegato
;
e
anche
le
mani
gli
si
erano
storte
.
Altri
vecchi
,
che
passavano
per
andare
alla
messa
,
s
'
erano
conciati
anche
peggio
,
sempre
di
più
;
con
la
testa
in
avanti
,
per
lo
stare
curvi
a
zappare
.
Le
donne
,
invece
,
pareva
che
si
scorciassero
;
con
le
mani
e
i
fianchi
deformi
.
Avevano
la
faccia
del
colore
delle
mele
cotte
,
e
parecchie
con
una
gamba
più
corta
e
una
più
lunga
.
Passarono
anche
la
moglie
e
la
cognata
del
padrone
di
San
Lazzaro
,
che
dal
grasso
potevano
a
pena
muoversi
;
con
un
ombrellino
di
fuori
bianco
e
di
sotto
verde
;
e
la
serva
,
dietro
,
a
due
passi
di
distanza
,
con
le
mani
sul
ventre
.
Escirono
dal
cancello
anche
Luigia
e
Ilda
.
L
'
azzurro
brillava
;
i
poggi
e
i
cocuzzoli
di
argilla
,
un
poco
glauchi
e
un
poco
cinerei
,
abbaglianti
,
s
'
ammucchiavano
sempre
più
alti
e
più
chiusi
,
verso
Siena
;
tutta
rossa
;
fatta
con
i
mattoni
di
quell
'
argilla
cotta
.
XXVI
Giulia
era
stata
due
giorni
a
letto
,
e
il
Crestai
quando
non
era
in
tipografia
non
si
muoveva
mai
dalla
sua
camera
.
Soltanto
allora
cominciavano
ad
amarsi
da
vero
;
e
sapevano
indovinare
i
loro
pensieri
.
La
sera
,
sentivano
cantare
da
dentro
le
osterie
;
e
pareva
che
tutte
quelle
casupole
di
Via
dei
Pispini
,
con
i
muri
sottili
,
tremassero
alle
voci
di
briachi
;
come
se
anch
'
esse
avessero
bevuto
con
tutti
i
loro
pigionali
.
A
pena
ella
poté
stare
in
piedi
,
andò
con
lui
dall
'
avvocato
Boschini
,
e
riescirono
a
farsi
promettere
che
si
sarebbe
occupato
della
causa
con
più
impegno
.
"
Anche
perché
"
egli
disse
"
il
mio
conto
lo
dovrà
pagare
il
Selmi
;
e
da
lui
mi
farò
pagare
molto
meglio
!
Si
crede
di
essere
un
signore
,
ma
io
gli
farò
provare
le
prime
durezze
della
vita
.
Non
è
giusto
che
egli
si
goda
quello
che
non
doveva
essere
suo
!
Avrebbe
dovuto
darle
le
ottomila
lire
senza
che
ce
lo
costringessimo
noi
;
ma
si
pentirà
di
averla
fatta
aspettare
!
Le
farò
avere
anche
tutti
i
frutti
,
fin
dalla
morte
del
signor
Giacomo
.
Ed
è
giusto
!
"
Egli
,
perciò
,
fermò
il
Neretti
in
strada
,
e
gli
disse
:
"
Mi
meraviglio
che
tu
non
abbia
capito
che
qui
si
tratta
di
un
dovere
,
quasi
morale
,
del
tuo
cliente
!
"
Il
Neretti
gli
rispose
,
sorpreso
di
sentirgli
fare
quei
discorsi
:
"
Mi
pare
che
tu
sia
già
più
che
a
mezzo
del
tuo
intento
!
Io
voglio
,
però
,
che
la
causa
continui
perché
avete
chiesto
troppo
.
"
"
I
testimoni
,
mio
caro
,
hanno
detto
le
cose
come
stanno
.
"
Il
Neretti
si
mise
a
ridere
:
"
Bisognerebbe
vedere
se
i
tuoi
testimoni
...
"
Ma
il
Boschini
non
ne
volle
parlare
e
gli
rispose
:
"
Noi
non
possiamo
discutere
dei
testimoni
;
dal
momento
che
il
Selmi
non
ha
potuto
dimostrare
niente
in
contrario
.
Io
volevo
dirti
che
tu
lasciassi
,
ormai
,
dare
la
sentenza
;
anche
per
risparmiargli
altre
spese
;
perché
tu
sai
come
me
che
non
può
essere
dubbio
l
'
esito
della
causa
.
"
"
Come
tu
difendi
la
Cappuccini
,
io
difendo
il
Selmi
!
"
"
Verrò
a
trovarti
,
per
riparlarne
.
"
E
si
salutarono
.
Quando
il
tribunale
ebbe
condannato
Remigio
,
Giulia
lo
seppe
subito
;
perché
il
Crestai
andava
tutti
i
giorni
ad
informarsi
dall
'
avvocato
.
Salì
in
casa
di
lei
,
a
due
scalini
per
volta
.
Giulia
fu
presa
da
una
gioia
convulsa
,
e
non
sapeva
fare
altro
che
stringergli
con
le
unghie
le
braccia
.
Si
riebbe
,
subito
,
di
salute
;
e
pareva
perfino
più
giovane
.
Ma
l
'
odio
di
Berto
s
'
era
fatto
sempre
più
forte
;
e
,
quando
vedeva
Remigio
nel
campo
,
gli
veniva
voglia
di
avventarglisi
.
Il
lunedì
mattina
,
Remigio
gli
disse
di
prendere
l
'
accetta
e
di
andare
con
lui
a
buttare
giù
una
cascia
,
con
la
quale
voleva
rifare
il
timone
del
carro
.
Berto
aveva
il
cuore
grosso
e
gli
tremava
:
il
respiro
pareva
che
glielo
spezzasse
.
Cecchina
gli
disse
:
"
Non
andare
tu
:
digli
che
vada
con
Tordo
.
"
"
Ci
vado
io
,
invece
!
"
La
donna
non
osò
guardarlo
in
faccia
,
e
non
gli
disse
altro
.
Si
mise
a
sedere
,
perché
le
girava
la
testa
;
e
non
poteva
stare
sola
.
Remigio
aspettava
Berto
in
mezzo
all
'
aia
;
e
,
quando
lo
vide
,
gli
disse
:
"
Possiamo
andare
.
"
Si
guardava
attorno
,
come
se
qualcuno
dovesse
venire
a
chiamarlo
;
e
gli
venne
in
mente
di
dire
a
Luigia
che
egli
andava
giù
con
Berto
alla
proda
del
confine
.
Perciò
si
soffermò
;
ma
cambiò
subito
pensiero
.
Camminava
avanti
all
'
assalariato
,
e
voleva
voltarsi
per
sorridergli
;
ma
non
poteva
,
ed
aveva
paura
.
In
certi
momenti
,
non
l
'
udiva
né
meno
,
benché
gli
si
avvicinasse
sempre
di
più
.
Quando
furono
alla
proda
,
pensò
:
"
Quest
'
altre
cascie
,
tra
due
anni
,
saranno
cresciute
!
"
Vide
un
pero
giovane
,
che
ancora
non
aveva
il
pedano
forte
,
e
pensò
:
"
Farà
presto
le
pere
,
e
sono
di
qualità
buona
!
"
.
Berto
guardava
il
ferro
dell
'
accetta
e
lo
lisciava
con
una
mano
:
il
ferro
,
arrotato
da
poco
,
luccicava
.
Intanto
,
non
c
'
erano
più
le
zolle
dell
'
aratura
,
e
su
la
proda
i
piedi
ci
spianavano
bene
.
Remigio
seguitava
a
camminare
avanti
.
Allora
,
infuriatosi
,
Berto
gli
dette
l
'
accetta
su
la
nuca
.
Qualche
ora
dopo
,
venne
una
grandinata
.
I
pampini
e
l
'
uva
acerba
si
sparpagliarono
su
la
terra
;
insieme
con
le
rame
dei
frutti
schiantati
.
Luigia
,
piangendo
abbracciata
ad
Ilda
,
mandò
Picciòlo
e
Lorenzo
a
coprire
Remigio
con
l
'
incerato
del
carro
.