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IL PODERE ( TOZZI FEDERIGO , 1920 )
Narrativa ,
I Nel millenovecento , Remigio Selmi aveva venti anni ; ed era aiuto applicato alla stazione di Campiglia . Da parecchio tempo stava in discordia con il padre e non sapeva che al suo piede bucato da una bulletta delle scarpe era ormai venuta anche la cancrena . Invece credeva che stesse meglio ; senza sospettare che , se non gliene facevano sapere niente , volevano tenerlo lontano da casa più che fosse possibile . Ma una sera ricevette una cartolina dal chirurgo che lo curava ; nella quale era scritto che la malattia non dava più da sperare . La fece leggere al capostazione ; ed ebbe il permesso di partire subito , con il diretto che era per passare . Arrivò alla Casuccia la notte : tre miglia da Siena , fuor di Porta Romana ; e , trovato l ' uscio aperto , entrò nella camera del padre senza che prima nessuno lo vedesse . Giacomo era desto e appoggiato a quattro guanciali ; mentre due delle assalariate , Gegia e Dinda , gli sostenevano le braccia lungo la coperta , attente a mettergliele in un altro modo quando non poteva stare più nella stessa positura . Sopra il canterano , una lucernina di ottone ; con tutti e quattro i beccucci accesi . Remigio salì in ginocchio sul letto . Ma Giacomo , che aveva la testa ciondoloni sul petto e gli occhi chiusi , non se ne accorse né meno . Allora , gli chiese : " Non mi riconosci ? " Dinda disse sottovoce : " Lo lasci stare , padroncino ! Soffre troppo e non le può rispondere . " " Mi risponderà , spero . " " Ha fatto male ad entrare senza avvertire . " Ma Remigio non badò a quel rimprovero ; e disse , sebbene sapesse che non gli credevano : " Vorrei che mi riconoscesse . " Giacomo alzò , a poco a poco , faticosamente , il volto ; e guardò il figlio ma non se ne fece caso : le sue labbra si erano affloscite e screpolate , deformando la bocca ; gli occhi non erano più neri ; ma , con le sclerotiche gialle e segose , le pupille parevano vizze . Le mani , che le due donne avevano lasciato , appoggiate dalla parte del dorso e aperte , cercavano di chiudersi senza riuscirci . Remigio , perché non lo brontolasse di essergli andato così vicino , gli chiese un ' altra volta , pur non avendone più voglia , per quell ' indifferenza che , a rivederlo , gli era tornata : " Non mi riconosci ? " Il malato , come se avesse voluto fargli capire che non gliene importava nulla , rispose : " Non ti devo riconoscere ? Non sei Remigio ? " E ricominciò subito a gridare . Allora , le due donne lo voltarono di fianco , strascinandolo in proda . " Quanto soffro ! Così non posso stare ! Alzate le coperte ! " In quel mentre entrò Luigia , la sua seconda moglie : prima , si era fermata ad ascoltare il figliastro ; e , senza salutarlo , ficcò le mani sotto le lenzuola per tenerle alzate . " Mettetemi le gambe fuori del letto ! " " Ti farà freddo . " " Non importa : obbeditemi . " Allora , Gegia e Dinda gli cavarono le gambe fuori del letto , con i due piedi gonfi e fasciati che avevano un esasperante e triste odore d ' iodoformio . Quell ' odore toccò l ' animo di Remigio . Luigia esclamò : " Poveretto ! Tu , Remigio , non hai visto le sue gambe sfasciate ! " Gegia fece un gesto di orrore ; Dinda si asciugò gli occhi . Allora , Remigio appoggiò la testa ai ferri del letto e stette zitto ; mentre quel che facevano dinanzi a lui gli pareva di vederlo da tanto tempo . Giacomo era abbastanza ricco . Nato da un fattore , che gli aveva lasciato circa ventimila lire , era riuscito a triplicarle . Mortagli la moglie , madre di Remigio , prese con sé una ragazza di campagna facendola passare per serva . Poi , per mettere in pace i pettegolezzi , sposò Luigia , che allora era una zitella piuttosto matura : doveva ereditare un poderetto ed era stata la sarta della prima moglie . Prese anche , perché gli avrebbe fatto comodo , la figlia d ' una sua nipote : aveva , allora , dodici anni e si chiamava Ilda . La sera stessa del matrimonio , Luigia si raccomandò a Remigio di volerle bene e di dirle tutta la verità delle chiacchiere che si facevano ; e il figliastro le confermò i sospetti su Giulia . Ella pianse e si fece promettere da Giacomo che l ' avrebbe mandata via ; ma , invece , dopo pochi mesi , Giulia prese sempre di più il sopravvento ; e Giacomo si divise di letto dalla moglie . Ma come poteva piacergli quella ragazza ? Magra e gialla , quasi rifinita ; con i denti guasti e lunghi ; un ' aria stupida e gli occhi del colore delle frutta marce . E , a venti anni , già vecchia e logorata . Erano più di sette anni che Remigio la sopportava ; ma , sempre di più , la sua avversione cresceva ; e , d ' altra parte , l ' odio di Giulia faceva altrettanto ; perciò quasi tutti i giorni , Giacomo e Remigio questionavano . Alla fine , il figlio dovette andarsene ; e , dopo aver patita anche la fame , era riescito ad avere quel piccolo impiego . Tali cose , con la sonnolenza e la stanchezza , gli ritornavano a memoria , rapidamente ; mentre pareva che il moribondo non lo vedesse né meno . Allora , si scostò dal letto ; e si mise a sedere nell ' ombra che faceva una scatola vuota accanto alla lucernina . Una grande tristezza lo invase , sentendo confusamente quanta ambiguità gli era attorno ; e come , tra qualche giorno soltanto , egli si sarebbe trovato a contrasti violenti e insoliti . Infatti , Giacomo aveva promesso a Giulia di lasciarle tutta la parte del patrimonio che la legge avrebbe consentito di togliere al figlio . La ragazza , quand ' egli senza rimedio peggiorò della gamba , portò via , aiutata dalla zia , quanto le fu possibile : lenzuola che non erano state adoprate mai , strumenti agricoli , il letto dove avrebbe dovuto dormire Remigio , le posate , i gioielli della prima moglie , i vestiti ; e vendé perfino tre botti piene . Luigia , che s ' avvedeva soltanto in parte di queste cose senza avere mai il coraggio di verificare i suoi sospetti , anche per paura del testamento , seguitava a non dirne parola , obbedendo anzi a Giulia ; specie quando il suo dolore sincero le fece perdere la testa . Remigio , sentendosi straziare , e vergognandosi di non saper far niente , si alzò ; riuscendo abbastanza ad essere calmo , perché voleva comportarsi come se tra lui e suo padre non fosse accaduto mai niente . E , non avendo incontrato Giulia , ne provò quasi piacere ; quantunque indovinasse che ella stessa non aveva voluto farsi vedere . Egli aveva gli occhi di un castagno chiarissimo e limpido , che non somigliava a nessun altro , quasi sbiadito ; qualche volta , pareva che tremassero e si accendessero come quelli dei conigli . I baffi , meno biondi dei capelli , d ' un colore bruciato , erano attaccati con le punte alle guance ; il mento un poco tondo e forato nel mezzo . Il suo viso , quasi sempre rassegnato , era ora doventato febbrile . Non stava più a capo basso , e gli sussultavano i muscoli della mandibola . Si riavvicinò al capezzale , e disse al padre : " Tornerò domattina . " Gegia rispose , in modo molto significativo , a cui egli non fece caso : " Lo assistiamo noi . " Giacomo , guardatolo appena , gli disse , come se non ce lo volesse : " Addio ! " Remigio , allora , rientrò in città , e dormì ad un albergo . Perché il padre , prima di morire , non voleva riconciliarsi ? Si domandò se avrebbe dovuto farglielo dire da Luigia ; ma non osò , per timidezza e per paura che il padre , invece d ' avere questo sentimento , gli rispondesse magari qualche parola che gli sarebbe restata sempre a mente . Il giorno dopo , le donne chiamarono il prete : un giovane muscoloso , bruciato dal sole , con gli occhiali turchini e la tonaca troppo stretta per il suo grasso . E , siccome il malato , quantunque lo conoscesse e fosse religioso , non voleva farlo passare , Remigio si provò a persuaderlo . Ma , fino alla sera , non volle confessarsi . Gli sembrava di allontanare la morte , se non desse retta a nessuno ; e voleva morire senza lasciarsi vincere . Così , fino all ' ultimo , non aveva voluto chiamare il medico ; e , ora , lo curavano per forza , troppo tardi ; contro la sua volontà . La cancrena gli si spargeva nel sangue , ma si ostinava a ritenersi più forte di essa ; con una fiducia , quasi superstiziosa , soltanto in se medesimo . E troppo sdegno aveva sentito contro Remigio ; perché , proprio in punto di morte , si disponesse a mostrarglisi grato d ' essere tornato appositamente alla Casuccia ! Del resto il suo cervello si alterava con il male , e il suo discernimento si faceva indeterminabile . Intanto venne il chirurgo Umberto Bianconi ; uno dei più reputati a Siena , ma non valeva gran che : aveva fatto carriera presto , perché suo padre insegnava all ' università . Piccolo e magro , una barbetta castagna , brutta , quasi cappuccinesca , con gli occhi neri , dov ' era un sorriso di astuzia , da scimmia , un poco miopi , mai fermi , quand ' egli parlava si baloccava a lisciare con l ' unghia d ' un pollice quella dell ' altro ; e non guardando mai in viso , ma sempre intorno . Maligno e maldicente , anche senza ragione , a motivo della sua falsa gentilezza , s ' era fatto nome di buono e di modesto ; e faceva pagare tali conti che gli procuravano un rispetto sempre maggiore . Quando c ' era un moribondo abbastanza ricco , magari come Giacomo , non aveva nessuno scrupolo a raddoppiare le visite ; ordinando rimedi che non servivano a niente . Sapeva che il disgraziato doveva morire ; ma egli mostrava di sperare sempre , proponendo cure costosissime , chiamando a consulto altri medici con i quali fingeva le più coscienziose preoccupazioni . Aveva avvertito Remigio perché a Siena quasi tutti sapevano quale pasticcio era in casa di Giacomo ; e non voleva trovarsi a qualche responsabilità . E perché , dovendosi far pagare il conto da lui , voleva renderglisi simpatico . Si tolse il pastrano turchino , con il bavero di velluto , mettendo dentro una delle tasche i guanti di pelle , foderati di lana , prima di consegnarlo a Dinda ; che l ' attaccò . Dietro di lui , entrò Giulia ; e , siccome s ' era sfogata tutta la notte e la mattina con la zia contro Remigio , studiando come doveva fare , riescì a comportarsi come se Remigio non ci fosse stato . Messasi un grembiule bianco , da infermiera , aprì subito , con una chiavettina che teneva in tasca , la cassetta degli strumenti chirurgici ; poi , mentre il Bianconi tastava il polso al malato , vuotò un fiasco di lisoformio dentro una catinella . Si fermò un poco , con le mani su i fianchi , perché Giacomo la cercava con gli occhi fino da quando era entrata ; poi , mise in fila , sopra un tavolincino , i rotoletti delle fasce accanto alla garza e alla bacinella . Luigia cominciò a sfasciare i piedi tenuti fermi da Gegia e da Dinda . Poi , il Bianconi sollevò , con una pinzetta , l ' ultima strisciolina attaccata alla pelle . Le dita s ' erano gonfiate fino a scoppiare , aprendosi ; mentre il rimanente delle gambe erano magrissime , senza più carne . Il Bianconi si voltò a dietro , e disse a Remigio : " Venga a vedere . Qui , ho tagliato ; cercando d ' impedire che il male si propagasse . Ma l ' infezione era già troppo dentro . " Poi medicò e rifasciò ; aiutato sempre da Giulia . Remigio , accompagnandolo fino al cancello della strada , gli chiese : " Quanto potrà vivere ? " Il chirurgo , guardando un cipresso per non far vedere il sorriso che gli era spuntato su le labbra , rispose : " Fino a domattina , forse . " Quando il giovane rientrò nella camera , le due assalariate e Luigia mettevano il malato in un ' altra positura . Giulia , rinchiusi i ferri dentro la cassetta e giunta a metà della stanza accanto , disse a Dinda che veniva dalla cucina con un recipiente d ' acqua calda : " Io voglio che il padrone parli in faccia a due testimoni . Se muore senza che sia qui il notaio ? " Fatta questa domanda , ch ' era piuttosto una riflessione , tornò lesta in camera e vociò con un ' aria risoluta e indispettita ; senza né meno avvicinarsi al letto : " Vuol chiamare due persone , perché non mi sia negato quel che mi si spetta ? " Giacomo , dopo un urlo che fece capire quanto fosse atroce il suo spasimo , le rispose : " Io farò testamento . Chiama il notaio per stasera . Il Pollastri : lo sai . " Allora , ella , data prima un ' occhiata arrogante alle tre donne , gli sorrise ; poi uscì . Ma il Pollastri era a fare un altro testamento ; parecchie miglia distante dalla città ; e fino al giorno dopo , forse , non sarebbe tornato : Giulia l ' attese invano , fino a buio , seduta sopra una seggiola , morsicandosi le labbra . La mattina dopo , Giacomo era già in agonia ; e quando tentava di dire qualche parola , nessuno lo intendeva . Da tutte e due le finestre aperte , l ' aria odorosa della primavera entrava nella camera . Le anatre schiamazzavano , sguazzando nel fango del fontone ; e le galline , che nessuno s ' era ricordato di governare , crocchiolavano forte . Un lungo suono di campane scivolava per il cielo ; da Siena alta , giù verso la Val d ' Arbia . Un mucchio enorme di nuvolette rosee si radunò sopra i pioppi della Tressa , come richiamato da quel suono . Passavano i barrocci e le diligenze . Giacomo aveva gli occhi chiusi , con le palpebre quasi trasparenti e violacee ; dalla bocca mezzo aperta , respirava affannando e interrompendosi quando il rantolo gli chiudeva la gola . Le narici doventavano sottili e ceree . Allora , gli dettero un tubo di ossigeno . Remigio sorreggeva il cannello di gomma ; da cui il gasse esciva con un sibilo sottile ; e il morente protendeva le labbra , si scoteva e inghiottiva . Una volta sola , aprì la bocca : la lingua e il palato erano chiazzati di rosso scuro . Luigia disse : " Ha arsione . Guarda che asciuttore ! " Gli accostarono alla bocca un bicchiere , credendo che potesse bevere ; ma gli rovesciarono l ' acqua giù per la barba e la camicia . Remigio avvolse a un fuscello un poco di cotone idrofilo bagnato e glielo mise su la lingua . Il morente lo strinse ; come per succhiarlo . Poi il respiro doventò più grave e più rado , le mani gli si gonfiarono ; si scosse , lamentandosi . Mentre le donne piangevano , guardandosi l ' una con l ' altra , entrò Giulia ; ma , fermatasi su la soglia e capito che non c ' era più tempo , escì come il vento . Remigio , andato dagli assalariati , che non conosceva né meno , a dire che smettessero di caricare un carro di letame , perché non facessero chiasso , tornò in punta di piedi . Ilda lo guardò fisso , con le lagrime che le scappavano dalle palpebre bionde come l ' oro . Allora , chinata la faccia , si avviò verso la camera ; ma Giulia , che non se lo aspettava , attraversò accanto : non era più vestita da casa ; e dal cappello le dondolavano un mazzetto di rosine tutte volte in giù . Remigio , presala per un braccio , la fece camminare all ' indietro fino alle scale ; e ve la spinse . Poi , tremando tutto , ma dominandosi , con le mani entro le tasche della giubba , andò nella camera . Un cero , cadendo , s ' era rotto . E siccome non poteva più stare infilato nel ferro del candeliere di legno , lo legò con uno spago alla spalliera del letto . Il cadavere era doventato , come improvvisamente , d ' un giallo spaventevole ; e gli sparsero sopra , dopo avergli messo un vestito , che Giacomo non aveva mai voluto rinnovare , pochi fiori di campo , portati da Dinda , la moglie di Picciòlo . II Remigio , svegliandosi , sentì ch ' era sudato . Un senso di scontento , quasi di rimpianto , gli invadeva l ' anima ; e , ricordandosi , come un peso improvviso , che suo padre era stato sotterrato la sera innanzi , richiuse gli occhi ; credendo di poter dormire ancora . Ma , sbadigliato due o tre volte , andò ad aprire la finestra . Lontano , dalla Montagnola , bubbolava ; e le nuvolette primaverili attraversavano il cielo come se sobbalzassero . Il ciliegio , dinanzi alla finestra , aveva messo le foglie ; e i tralci delle viti , le gemme . I grani , d ' un pallore quasi doloroso , luccicavano ; perché la notte era piovuto . Tutte queste cose le aveva viste anche i giorni innanzi ; ma , quella mattina , capì che gli sarebbero piaciute per la prima volta ; e che doveva amarle , perché non c ' era altro per lui . Vestitosi in fretta , scese le scale ; evitando di parlare con quelli di casa ; e si trovò con Berto . Il saluto dell ' assalariato gli destò simpatia per tutti gli altri ; e , perché si sentiva arrossire d ' essere ormai il padrone , non gli rispose . L ' assalariato , credendo che fosse per superbia , gli voltò le spalle ; e se n ' andò nel campo , fischiettando . Quando fu in fondo allo stradone , tra i due filari delle viti più belle di tutte le altre , si fermò ; e , guardando Remigio sorrise di scherno ; poi , prese lungo una fossacciola . Berto era curioso di conoscere come Remigio si sarebbe comportato e avrebbe fatto ; sapendo che non s ' intendeva di agricoltura ; e che , secondo le voci di tutti , purtroppo vere , si trovava senza denaro e con parecchi debiti del padre . Intanto , Berto e gli altri due assalariati avevano capito che potevano non obbedirgli ; perché egli , dovendosi rimettere ai loro pareri , a meno che non avesse preso un fattore , non avrebbe potuto né meno rimproverarli . Così , le prime volte che egli aprì bocca per arrischiare qualche osservazione , gli risposero , ridendogli in viso , che sarebbe stato impossibile fare differente da come avevano fatto . Stando su l ' aia , dove mancava poco che non sdrucciolasse per via della pàtina di fango e dell ' erba spuntata tra mattone e mattone , vide Tordo uscire dalla stalla ; e gli disse : " Bisogna dare subito lo zolfo alle viti . " " Ma che le pare ! È presto . Ci vorranno altri quindici giorni ; e poi , è bene aspettare che il tempo si rimetta . Del resto , io faccio come lei vuole ; ma senta pure anche gli altri , e vedrà che le dico bene . " " Dove sei stato ora ? " " Dove sono stato ? A governare i bovi . O non lo capisce da sé ? " " Non avevi ancora finito ? " Tordo non gli rispose più ; ma chiamò la moglie ; e le chiese se gli aveva fatto abbrustolire il pane . Gegia , che aveva ascoltato le parole di Remigio , rispose da dentro casa : " Che ti affatichi tanto tempo nella stalla ? Diranno che perdi tempo . Facevi meglio a venir prima a mangiare . " " Stai zitta ! " Remigio , che lo aveva seguito con lo sguardo , arrossì un ' altra volta e non ebbe il coraggio di dire altro ; anzi , pensò che era bene aspettare qualche giorno sperando che avrebbe potuto scegliere uno degli assalariati per fidarsene . E tornò in casa . In cucina , c ' erano , a prendere il caffè , Ilda e la matrigna ; e quando entrò , abbassarono gli occhi entro la tazza . La matrigna disse a Ilda , picchiandole il cucchiaino sopra una spalla : " Spicciati ; c ' è da fare . " Egli allora sentì il bisogno di dire qualche cosa , che facesse piacere a loro ; preso da un desiderio di tranquillità . Ilda , asciugandosi le mani , perché aveva già lavata la sua tazza , gli sorrise e andò via . Luigia gli disse : " Quando credi di sistemare bene tra noi ? " Egli alzò la voce , ma sempre con dolcezza : " A pena che sarà possibile , ho detto . " " Ma quando ? Mi pare che tu non ci pensi . " " Ho dato l ' incarico , ieri sera , al notaio Pollastri di parlare con il suo avvocato ; che io non so né meno chi è ! " Luigia non rispose . Allora , Remigio la rimproverò : " Perché vuol tenermelo nascosto ? Le cose si faranno sempre più lunghe . " La matrigna , debole e sospettosa , gli dette un ' occhiata ; che gli fece capire come ne sapeva più di lui e chi sa con quali precauzioni si faceva aiutare anche dai parenti . Egli , che voleva comportarsi lealmente con lei , e riteneva inutile ricorrere agli avvocati e ai notai , provò una delusione cattiva . Infatti , gli dispiaceva a essere trattato con una diffidenza maliziosa ; della quale non c ' era bisogno . A quale scopo , poi ? Non era disposto ad accomodarsi nel miglior modo possibile con lei ; tenendola in casa , anche se la legge gli consentisse di mandarla via ? E , quantunque fosse abituato a non essere né amato né rispettato , gli rincresceva , proprio ora quando avrebbe voluto non provare nessun odio , a non sentirsi sicuro in mezzo agli altri . Riflettendo a queste cose , guardò le mani della matrigna ; e , senza alzare gli occhi al suo viso , e senza più parlare , se n ' andò . Attraversando il salotto , rivide il ghiro imbalsamato , quel ghiro che suo padre aveva tenuto due anni dentro una gabbia ; rivide anche gli uccelli . Uno specchio antico , screpolato , in una cornice la cui indoratura s ' era scrostata e rotta , li rifletteva , ed egli , allora , si mise a guardarli nello specchio . Girò gli occhi per tutta la stanza : era rimasta quasi nuova , e si ricordò bene di quando il pittore l ' aveva rifatta ; gli parve perfino di riavere nel naso l ' odore della calce spenta dentro i secchi di latta . Quelle righe rosse , che in tutti e quattro gli angoli s ' intrecciavano con svolazzi ripiegati , e d ' un altro colore , gli parvero come staccate da tutta la parete e animate d ' una vita propria . In camera , i cassetti erano ancora chiusi con le chiavi che egli non aveva ; e non sapeva né meno quel che contenessero . Il letto stava di traverso alla stanza ; i campanelli elettrici pendevano con i fili attorcigliati . Aprì l ' uscio della stanza accanto , dove era morto Giacomo ; e stette un poco a respirare l ' odore rimastovi : il letto alto era stato rifatto , e sopra non vi restava nessun segno del cadavere . Il sole , entrando dalla finestra aperta , gli fece venire un brivido che lo scosse nel cuore . Il pavimento , ancora umido di aceto aromatico e di acido fenico , pareva che non potesse più prosciugarsi . Qualche ragnatela s ' era stesa fra i travicelli ; e il tralcio di una rosa rampichina veniva sul davanzale della finestra . A un tratto , l ' altro uscio della stanza si aprì ; e Luigia , in punta di piedi , senza lasciare il croccino , sporse la testa e le spalle ; ma , veduto il figliastro , tornò indietro e richiuse . Perché , invece , non era entrata ? III All ' ora del pranzo , Luigia mandò Ilda a chiamarlo . Mangiarono la minestra quasi senza parlarsi ; evitando d ' irritarsi subito . Anzi , Remigio fu sinceramente pieno di garbo . Ma la matrigna sospirava , e s ' occupava più d ' Ilda che di lui . Dopo il lesso , egli chiese : " Non c ' è altro ? " Ella rispose : " Quanti denari ti ritrovi ? Se tu vuoi , c ' è rimasto , d ' una settimana fa , un pezzetto di parmigiano : l ' avevo messo da parte io . " " Me lo dia . " Ella fece scostare Ilda dalla tavola , mandandole in dietro la sedia ; e , senza alzarsi da sedere , aprì il cassetto ; poi , siccome il suo braccio non arrivava a frugarci , disse : " Guardaci da te ! " Il formaggio , una fettuccia dura accanto alla crosta nera , era doventato verde e asciutto , come quello che si mette nelle trappole dei topi ; ma egli lo mangiò lo stesso . Luigia , guardatolo un poco , gli chiese : " Perché non andiamo insieme dal notaio Pollastri ? " " Lasci che prima venga a fare l 'inventario." " Io ho fretta soltanto allo scopo di fare le cose bene in regola ; e in modo che fra me e te non ci sia mai niente da ridire . " Egli s ' impazientì : " Ho capito ! Ho capito ! Ed io voglio fare lo stesso . " Ma ella cominciò a lagrimare , guardandolo fisso ; con gli occhi spalancati . Egli abbassò la testa , per dire : " Mi pare impossibile che della mia povera mamma non ci sia rimasto né meno un anello ! E pure mi pare che mio padre non avesse dato niente a lei , di quelle cose ! " " No ; non voleva né meno che toccassi il cassetto . Mi regalò una catena d ' oro quando ci sposammo ; ma la comprò proprio allora , a posta ; e , poi , non ho avuto altro . " " E dove è sparita , dunque , la roba ? Vuol dire che è stata rubata . " " Chi vuoi che te l ' abbia rubata ? È impossibile . " " Giulia , forse . " Ma la matrigna alzò la voce ; e gli disse : " Io non ne so niente : bada di non comprometterti . " " Allora , che cosa ne pensa ? Crede che l ' abbia venduta lui ? " " Ah , no , di certo ! Tuo padre non l ' ha venduta . " Remigio perdeva sempre di più la pazienza , e batté i pugni sul dorso della sedia . Ella gli disse : " Non c ' è bisogno che tu t ' inquieti . Quando fai così , non ci si parla più con te . " " E con lei ci si parla , forse ? Mi pare , scusi se glielo dico , che non capisca niente ! " " Ah , già , io non ho capito mai niente ! " Egli sbuffò e si mise a camminare su e giù per la stanza , deciso a offenderla di più ; ma ella , fatto il nodo al suo tovagliolo , escì . La cugina , voltandogli sempre le spalle , lavava i piatti ; e , intanto , stava ad ascoltare . Che poteva ricavare dai discorsi di una donna a quel modo ? IV Giulia , la notte innanzi che Giacomo morisse , buttatasi vestita sul letto , non aveva dormito . Tendeva l ' orecchio ad ogni rumore della strada e ad ogni tramestio della casa ; ma la rabbia la sfiniva sempre di più , e la mattina non aveva forza di reggersi in piedi . Allora , rinfrescatosi il viso con l ' acqua , andò ad assicurarsi da sé che il moribondo ormai non avrebbe potuto più dire niente al notaio ; anche se fosse venuto prima dell ' alba . Tornò nella sua camera , si racconciò alla meglio il vestito che sul letto le si era spiegazzato ; e pensò di correre subito a farsi consigliare da qualcuno . Scacciata da Remigio , andò in casa della zia ; e , con lei , dall ' avvocato Renzo Boschini ; che ambedue conoscevano da prima , per un ' altra faccenda . E scelsero bene ; perché il Boschini non sentiva scrupoli ; o , per lo meno , li sapeva quietare . Quando gli riesciva , si faceva pagare prima ; e poi i clienti dovevano rimettere la causa nelle mani di un altro , perché era difficile che egli non si adoprasse ad imbrogliarla anche di più ; accordandosi magari con i suoi avversari di tribunale . Dagli altri avvocati non solo era tollerato , ma scusato ; perché a vincere una causa sostenuta da lui non ci voleva gran talento ; quando avessero pensato d ' offrirgli , senza averne l ' aria , una parte dei loro guadagni . Tutto consisteva nel farlo con decenza e con dignità ; o con qualche pretesto raffinato , che era un capolavoro di malizia e di cultura legale . E , poi , ridevano di lui e di come si lasciava adoprare . Le due donne lo trovarono , per l ' appunto , nella stanza d ' ingresso dello studio ; mentre accendeva una sigaretta alla pipa del suo scrivano ; un vecchio sudicio che portava il mantello anche d ' estate , con i baffi sempre sporchi di saliva e di tabacco . Il Boschini le guardò , come soleva , alzando la fronte ; dove stavano appiccicati due riccioli neri : pareva che i suoi occhi sgusciassero dietro gli occhiali . Fosca , la zia di Giulia , una donna che aveva partorito dieci figliuoli , gongosi o tisici , soffriva di male al cuore ; e , avendo salito in fretta le scale , per tener dietro alla nipote , si reggeva una mano su la bocca , perché si sentiva scoppiare ; e avrebbe voluto appoggiarsi a una sedia . Ma sedie , all ' infuori di quella dove stava il vecchio scrivano , non ce ne erano . Da un rettangolo sul muro , meno polveroso e meno sudicio , si capiva che ci doveva essere stato , qualche volta , un canapè . Giulia aveva da vero un poco di febbre , e le era venuta una bolla sotto il labbro . L ' avvocato Boschini fece passare le due donne in un ' altra stanza ; e , informatosi con poche parole , all ' incirca , di quel che si trattava , disse , disfacendo tra le dita la sigaretta insalivata : " Se non c ' è testamento in suo favore , è impossibile ottenere niente ; a meno che " proseguì , invogliato di fare una causa come non gli capitava più da qualche tempo " ella non porti qui due testimoni che possano dire , per esempio , che il signor Giacomo Selmi , prima di morire , un dato giorno , ha dichiarato in faccia a loro di essere debitore verso di lei di una certa somma prestata , e che ha obbligato a pagarla il suo erede ... come si chiama ? " " Remigio ! " Egli si rivolgeva sempre a Giulia , e mai a Fosca ; che , del resto , s ' era distratta pensando : " Anche gli avvocati , con noi poveri , si comportano come tutti gli altri . Questo non ci dà né meno da sedere ! " . Ma il Boschini , dopo aver suggerito questo mezzo , deliziandosi a vedere se l ' avrebbe preso subito , continuò : " Ci sono o no questi due testimoni ? Ci pensi bene , perché bisogna portare cose concrete e non chiacchiere . Altrimenti , lei mi farebbe compromettere per una causa non giusta del tutto ; che io mi rifiuterei di fare . Perché , sopra ogni cosa , devono stare la verità e la giustizia . " E con le mani pareva che volesse collocare la verità e la giustizia sopra qualche piedistallo . " Che forse io faccio l ' avvocato per quel pezzo di pane che me ne può venire ? " Giulia , quasi inebriata del suggerimento , sorrise : " I due testimoni ci sono . " Ella rispose così , pur sentendo , quasi immediatamente , che non avrebbe più potuto tornare a dietro ; ma l ' avvocato non le dette tempo a pentirsene ; e le chiese : " Si ricorda come si chiamano o me lo vuol dire domani a mente più riposata ? " " Domani , domani ! " " Bene ! Si vede che lei non farà questa causa per avidità . E ... quanti sono stati i denari prestati da lei al signor Selmi ? Badi che la somma sia verosimile , perché se anche gli avesse prestato , poniamo il caso , ventimila lire , il giudice , per quanto fosse vero , potrebbe sospettare . Bisogna che questa somma sia molto più piccola . Se ne ricorda ? Egli voleva far le cose con una certa saggezza e non esagerare troppo . Giulia si trovava impacciata ; ma credette che , a non rispondere subito , l ' avvocato avrebbe voluto forse non prendere più la causa . Poi , a passare da bugiarda in quel momento , non ci sarebbe stato più rimedio . Soltanto un ' altra bugia la toglieva d ' imbarazzo . E , perciò , disse : " Siccome non tengo conto di cento lire più o cento lire meno , sono nel giusto se mi faccio restituire tremila lire . " " Bene . È una somma conveniente . Ed altri crediti non potrebbe vantarli ? Per esempio , le ha pagato sempre il salario ? Mi sembra che , se ella gli ha dovuto prestare tremila lire , il signor Selmi non avrà sempre potuto essere puntuale a pagare lei ! " Ella , rifletté un poco e disse : " Mi promise trenta lire al mese , e non ho mai riscosso niente . " " Quanto tempo è ? " Giulia rifletté più a lungo ; e rispose : " Sei anni . " " Non potremo chiederne che cinque . La legge non ne consente di più . E cinque anni , se non sbaglio , importano mille e ottocento lire , che con le altre arrivano a quattromila e ottocento . Ossia , possiamo dire , cinquemila . E siccome è probabile che dobbiamo venire a una transazione , perché bisogna prepararsi anche al peggio , è prudente , direi , chiederne ottomila ! " Quando le due donne uscirono dallo studio , tremavano dalla gioia . Anche l ' avvocato si sentiva meglio , più allegro , quasi faceto e soddisfatto ; intelligente . Del resto , dovutosi pochi mesi prima separare dalla moglie infedele , e presa in casa una giovane di cui era innamoratissimo , provava simpatia anche per Giulia ; e a lui non importava molto accertarsi se Giulia mentisse interamente o a mezzo : durante la causa , se avesse avuto ragione Remigio , la verità sarebbe venuta a galla da sé . E questa , scusando la coscienza con il trovarsi messa su dall ' avvocato , che sapeva meglio di lei quel che doveva essere deciso , non esitò più . Pigliare con le buone Remigio era impossibile ; e , se non andava fino in fondo , avrebbe avuto il danno e le beffe . Bisognava che gli rendesse pane per focaccia ! E tra Fosca e Giulia , i due testimoni furono pescati il giorno stesso : il primo un tipografo , amico di Fosca ; che , per l ' appunto , tanto per fare una passeggiata in campagna , era stato a trovare per conto di lei il Selmi ; e ci si era trattenuto a tenergli compagnia . L ' altro , Chiocciolino , un sensale , mezzo epilettico , che aveva questionato a morte con Giacomo per una bazzecola ; pretendendo , come ripicco , di avanzare il pagamento di due maiali . Era anche riuscito , durante la malattia , a ficcarsi in camera a minacciarlo ; e l ' avevano dovuto riportare fino in fondo alle scale . Il tipografo Corradino Crestai , soprannominato Ciambella , era alto quasi due metri , magro e sempre giallo , con due occhi che sembravano di piombo ; con le dita delle mani così affilate che si vedeva la forma degli ossi . Si prestò a far da testimonio , perché gli pareva ingiusto che Giulia restasse senza né meno un soldo dopo aver avuto buona ragione a sperare di essere l ' erede di quasi tutto . Il sensale era pieno d ' un odio cieco : dopo averne inventate di tutte , anche sul conto della moglie di Giacomo , tanto per vendicarsi , ora gli capitava proprio l ' occasione di beffare Giacomo morto ; quasi avesse potuto obbligarlo a sborsare di tasca quelle ottomila lire . E , intanto , anch ' egli fece causa a Remigio , per essere pagato dei due maiali , ormai famosi tra i mercanti di Siena : dugento lire sole , del resto ! Ma , a quel tempo , non erano poche . Il Selmi era morto senza lasciare amici . Il suo carattere aspro e cupo gli aveva dato fama di cattivo ; ed egli , sapendolo , s ' era allontanato sempre di più anche dagli amici . Quasi tutti i mercanti e i contadini , che s ' informavano della malattia , perché era molto conosciuto , accolsero la notizia della morte quasi con soddisfazione ; come se l ' avesse meritata . E tutti rivolsero il malanimo e la curiosità contro Remigio ; trovando così il modo di vendicarsi con lui del padre . C ' era una certa voglia di sapere quali persone egli avrebbe avvicinato , quali amici avrebbe scelto ; e se lascerebbe l ' impiego per fare l ' agricoltore . V Parecchi conti , più o meno veri ed esatti , giunsero in una settimana alla Casuccia : il fabbro avanzava tre annate , il carraio due , il droghiere aveva da riscuotere ottocento lire , il farmacista settecento , il dottor Bianconi novecento ; altri medici , chiamati a consulto , cento ; poi , c ' era da pagare la cera del trasporto funebre , la cassa , il prete , il marmista per la pietra sepolcrale : in tutto tremila lire , da aggiungersi alle ottocento dei diritti di successione . Anche Remigio andò da un avvocato ; perché gli pareva che il Pollastri avesse un modo di fare tutt ' altro che fidato . Al ginnasio , aveva conosciuto uno studente del terzo anno di liceo ; e poi s ' erano rivisti per la strada . Questo suo amico , al quale egli non aveva più parlato da anni , era l ' avvocato Mino Neretti . Remigio sperava di spendere meno che da un altro , e di essere consigliato bene . Tuttavia , la prima volta che gli riparlò , tremava e non riesciva a spiegarsi ; arrossendo e arrabbiandosi . Il Neretti lo guardò , ridendo e battendogli una mano sopra una spalla : bastò questo perché Remigio sentisse per lui un ' amicizia capace di tutto . Allora l ' avvocato , accorgendosene con piacere , lo fece passare dentro la sua stanza ; e , dettogli che si mettesse a sedere , picchiettando con la costola di un piccolo codice rosso sopra la scrivania tutta seminata di fogli e di libri aperti , lasciati l ' uno addosso all ' altro , lo rimproverò : " Dovevi venire subito da me , e non andare dal notaio ; e , poi , dal notaio Pollastri ! Quello è un imbroglione che ti mangerà ogni cosa . " Remigio , spaventato , sentì come addentarsi fino al cuore . " Se tu vuoi che io mi occupi delle tue faccende , prima liberati dal Pollastri ; e lascia parlare me alla tua matrigna . Se credi , le scrivo subito una lettera ; per invitarla a venire qui . Vi accomodo io ! Ma , piuttosto , c ' è un ' altra cosa molto più grave ... Tu , forse , ancora non la sai ; ma è bene che t 'avverta." Il Neretti smise di picchiettare con il codice ; e , riponendolo nel punto più sgombro della scrivania , proseguì : " Giulia , quella ragazza che teneva in casa tuo padre , ti fa causa . " Il giovane , impallidendo , si alzò di scatto : " Mi fa causa ? " E tentò sorridere , per essergli simpatico e per mostrarsi fiducioso di lui : " Come può farmela ? " Il Neretti , burlandosi dei modi di Remigio , vedendolo così esaltato e nello stesso tempo smarrito , aggiunse con un dispiacere sincero , perché era buono : " Dice che avanza da te ottomila lire . " Remigio rimase così sottosopra , che non capì più niente . L ' avvocato , lasciando prima che quell ' emozione diminuisse , lo richiamò in sé minacciandolo ; anche con lo scopo di conoscere , per sua curiosità , se aveva ragione o torto : " Le deve avere , sì o no ? " " Se le dovesse avere , gliele darei . E come l ' hai saputo ? " Il Neretti batté il pugno su la scrivania , come se non gl ' importasse né meno di sfondarla : " Di questo non te ne devi occupare . " Ma , per attenuare l ' effetto che gli vedeva anche nel viso , aggiunse : " Ho visto la domanda per ottenere il gratuito patrocinio , che fa il suo avvocato , il Boschini . " " E allora ? " " Allora , aspetteremo ; e noi ci opporremo . Vedremo le ragioni che portano ! Sei sicuro che tuo padre non ha fatto testamento ? " Il giovane si mise una mano sul cuore palpitante ; e disse , provando un certo piacere : " Ormai , ne sono sicuro ! Il Pollastri me lo avrebbe detto . " L ' avvocato , appoggiandosi alla poltrona , di traverso , e arricciandosi i baffetti , stette un poco a pensare ; poi , disse : " Non capisco perché anche un sensale ti faccia causa per dugento lire . " " A me ? " Il Neretti , arrabbiandosi , gridò : " A me , forse ? Non sei tu Remigio Selmi , erede del fu Giacomo ? " E fece una sghignazzata . Remigio , mortificato rispose : " Sì , sono io . " L ' avvocato , allora , sorrise : ingenuo fino a quel punto non lo avrebbe creduto mai . Ma si propose di aiutarlo il meglio che fosse possibile . " L ' avvocato di questo sensale è lo Sforzi . " " E come faccio io a trovare questi denari ? T ' ho detto , appena entrato , che mi sono arrivate tremila lire di conti da pagare ... E , poi , ci sarà la successione ! " " Eh , non ti spaventare ! Oggi parlo io con il direttore del Banco di Roma ; e ti faccio dare quel che ti occorre . Fai una cambiale ... Per esempio , se ti ci vogliono tremila lire , tu devi fare , invece , una cambiale di tremilasettecento ; così , fra tre mesi , alla prima scadenza , hai già il denaro per scontarne il quinto ; aggiungendovi , di tasca tua , una sciocchezza ; quaranta lire , mi pare , più lo sconto ... Hai fatto mai le cambiali ? " "No." " Allora te lo insegnerò io . Il mio giovane di studio ti ci metterà la firma , che ci vuole per la banca . " E , poi , dopo averlo guardato , aggiunse : " Si vede che ancora non hai mai vissuto . Bada però , che con le cambiali ci vuole giudizio ! E io mi presto a fartele fare soltanto a patto che tu badi ai tuoi interessi e che tu non sciatti il denaro . Ora , vattene ; e torna domani ; e bada di tenermi informato di ogni cosa , e di non fare niente senza il mio consiglio , perché cercheranno d 'imbrogliarti." Gli dette la mano , e lo sospinse verso la porta foderata di lana verde . Il Neretti si sedé , mangiucchiandosi l ' unghia d ' un pollice : Remigio gli aveva fatto ricordare tante cose del passato ; e , sentendosi troppo distratto , invece di studiare un processo che aveva alle mani , si mise alla finestra a fumare . Aveva trentadue anni : piuttosto magro , con un ciuffetto nero e due anelli d ' oro alle dita . Quando rifletteva , teneva la bocca chiusa e mandava a ogni momento il fiato giù per il naso , strizzando gli occhi rotondi ; come se fossero stati troppo grossi per le loro palpebre . Remigio si credette sicuro , persuaso e contento d ' essere stato accolto confidenzialmente dal Neretti ; quantunque ora fosse avvocato , ed egli avesse soltanto la licenza ginnasiale . Ma quando , la sera , tornò alla Casuccia , dopo aver girato senza scopo tutto il pomeriggio , provò una delusione forte ; e si chiese perché era stato così espansivo e aveva dato importanza a cose che ora gli parevano insignificanti . Alla matrigna non disse nulla dei due processi , volendo prima aspettare d ' essersi messo d ' accordo con lei ; perché gli venne il timore che avrebbe fatto come Giulia . Invece , Luigia sapeva già ogni cosa ; perché glielo avevano detto Giulia e il sensale , aizzandola contro il figliastro , mettendole tanta diffidenza da farla quasi decidere a ricorrere al tribunale . E , credendo che ancora non sapesse niente , stette zitta ; temendo , ch ' egli , preso dalla collera e comprendendo quali difficoltà stava per incontrare , non si mostrasse meno buono verso di lei e meno disposto a cedere con larghezza quando doveva essere stabilita la quota del suo usufrutto . L ' aia della Casuccia era già buia ; tra la casa , la capanna e la parata . Egli si sentì salutare da Berto e da Tordo , che stavano seduti insieme sul primo scalone della loro casa . Moscino , che era figliolo di Picciòlo e fratello di Lorenzo , cantava tra i cipressi ; e , tutto a un tratto , attraversò l ' aia saltando : aveva quindici anni ; magrolino , con la pelle annerita dal sole . Finché non era proprio inverno , portava soltanto un paio di calzoni , che gli arrivavano ai ginocchi ; la camicia sempre rimboccata , perché mancavano le maniche . Ma la domenica si metteva un vestito nero , cucitogli dalla mamma ; e , al collo , una sciarpa rossa a fiocco . Con il sigaro in bocca , andava a sentire la musica militare in città ; e , la sera , cercava di tornare in compagnia di qualche ragazza ; per darsi l ' aria d ' essere un giovanotto . Remigio , che s ' era fatto prestare la mattina due lire dalla matrigna , per le sigarette , si chiuse in camera e si mise a fumare . Qualche lume , a Siena , s ' accese ; e , siccome non si distinguevano bene le case , perché c ' era un poco di caligine , pareva che quei lumi stessero per aria , sospesi ; e , quando Moscino si rimise a cantare , gli parve che tutto fosse stupido e insulso come quel canto . VI Il Pollastri , uno dei più vecchi notai di Siena , era molto rispettato e tenuto in conto . Bassotto , con il buzzo a pera , e sempre con il bastone e con il bocchino per fumare il sigaro , aveva una carnagione scura ; i baffi biondicci , con le punte come due spaghi untuosi e sottili ; gli occhi chiari che doventavano subito fissi e cattivi ; una voce che lunsingava ; un sorridere serio e pacato che faceva esclamare : " Dev ' essere onesto ! " Siccome la cenere del sigaro gli andava sempre addosso , molte volte seguitava a parlare ripulendosi il vestito con tutte e due le mani ; e poi , specie quando voleva ascoltare , le teneva stese sopra lo scrittoio e i pollici appuntellati sotto . Remigio era andato da lui come da un padre , contento di confidarcisi ; Luigia aveva cercato , anche per mezzo di un avvocato , di capire ch ' egli non sarebbe stato parziale a favore del figliastro . E il Pollastri , accontentando ugualmente Luigia e Remigio , trovava sempre qualche motivo per cui era necessario che tornassero da lui . E così le loro chiacchiere , attraverso una imbriacatura legale , doventavano pretese eccessive o addirittura impossibili , in contrasto tra sé e irreconciliabili ; proponendo egli , ora all ' uno ora all ' altro , accomodamenti che non potevano soddisfare nessuno dei due . Con quel suo sorriso , che gli faceva raggrinzare tutta la faccia , diceva a Remigio : " Sì , lei ha ragione ; ma , d ' altra parte , dovrebbe essere più generoso , meno tirato intendo dire , più buono verso la matrigna . " " Ma io voglio darle soltanto quel che le si spetta . Non le pare giusto ? " " Soltanto quel che le spetta ? Ma se le fa vedere che lei è disposto a più , la matrigna , in compenso , sarà più affezionata ... " " Non m ' importa ! " Il Pollastri rideva , come se avesse detto una cosa da far ridere , e rispondeva : " Ah , non gliene importa ! " Remigio , che credeva di avere risposto da furbo , come se avesse da farsi scusare di una bricconata , lo guardava ridendo ; sotto quegli enormi scaffali d ' incartamenti , a volumi , tutti con la costola nera , con un cartellino numerato . Più su della poltrona , la cui stoffa era stinta e strappata , un crocefisso d ' avorio , d ' un avorio scivolevole ; e sopra la scrivania , ricoperta d ' incerato nero , righelli e penne , bene in ordine , accanto a un enorme calamaio di vetro . Remigio ripigliava : " Che forse la mia matrigna è disposta verso di me a farsi dare meno di quello che per legge io non potrei negarle ? " " No : tutt ' altro ! " Il notaio si divertiva a sentire quelle ragioni , di cui non c ' era nessun bisogno . E Remigio rincalzava : " E allora ? " " Faccia come crede . Viene qui lei stessa a raccomandarsi , perché io dica così ! " " Non le dia retta ! Le dica che avrà il giusto , e che io non ho punto l ' intenzione di darle meno . " " Caro Remigio , ci ho perso la pazienza : gliel ' ho ripetuto già trenta volte . " E prendendo un ' aria di protezione e di degnazione paterna , quasi avesse dovuto rimproverarlo , continuava : " Io le voglio bene ; ma voglio essere di coscienza tranquilla . E , quindi , io non mi presterei a favorire eccessivamente lei a danno della vedova . Allora , Remigio si raccomandava : " " Vede che sono venuto subito da lei , senza che mi ci abbia consigliato nessuno , appunto perché lei accomodi , secondo la legge , questa faccenda : né a favore mio né a quello della mia matrigna . Ma , nel caso che la matrigna fosse contro di me con pretese sciocche e cattive , io voglio essere certo che lei penserà a tenerla a posto . " Ma , sì , stia tranquillo ! " E aveva sempre voglia di ridere . Poi , gli disse , un giorno : " Del resto , finché non sono venuto a fare l ' inventario , valutando tutto il patrimonio , è impossibile stabilire qualche cosa di serio . " " È quel che penso anch 'io." " Stia tranquillo , le ripeto . Prima di venire a parlare di somme , c ' è tempo ancora . Che importa se la vedova ha fretta ? Non sa , forse , che ci sono stati casi , tra matrigna e figliastro , che hanno leticato per i tribunali anche due o tre anni ? " Remigio , incuriosito come dinanzi a un agguato , che quasi lo lusingava , chiese : " Avrebbe fretta , dunque , la mia matrigna ? " " Piuttosto ! " " E quando verrà a fare l ' inventario ? " " Per una settimana , ormai , non posso . " " Non può ? " " Ho tanto , tanto da fare , mio caro ! Tanto ! " " E mi farà spendere molto ? " " No , no : faremo tutte le cose alla buona ! " " Ma non può dirmelo , all ' incirca ? " " Non saprei ... ancora non siamo né meno al principio di quel che c ' è da fare . " E , magari due ore dopo , diceva a Luigia : " È un ragazzo che non mi vuol dare ascolto ! Sarà difficile intendersi ! Badiamo bene ! Se seguita così , io lascio a mezzo ogni cosa e non me ne occupo più . " Luigia lo supplicava piangendo : " Per carità , la sbrighi lei questa brutta matassa ! Giacché Remigio ha avuto l ' idea buona di rivolgersi a lei , badi se le riesce di farmi dare almeno quel che mi spetta per legge ; altrimenti dovrei mettermi nelle mani di un avvocato e ricorrere al tribunale : sarebbe vergogna , per tutti quelli che lo risapessero . " Il Pollastri , stando zitto e stropicciandosi le mani , guardava la finestra come se cercasse il mezzo di escire dall ' imbroglio . Poi , prendeva di tasca la scatola dei fiammiferi ; e , dopo aver soffiato dentro il bocchino , abbassandosi sul cestello della cartaccia , accendeva un mezzo sigaro . Luigia ricominciava a piagnucolare : " Mi consigli lei ! " " Mia cara , io faccio di tutto ; ma se non mi riesce non è colpa mia . Badiamo bene ! Anzi io la metto subito in guardia ; perché , quando ho fatto il mio possibile , non voglio che s ' incolpi me . " " Ma questo non lo pensi né meno ! " " Ecco , allora , ci siamo intesi : domani , quando egli tornerà , io farò l ' ultimo tentativo . " Luigia , che avrebbe voluto trattenersi ancora , si alzava e usciva ; facendo , però , tre passi per ogni mattone . Il Pollastri , rimasto solo , prendeva un foglio di carta , in cima al quale era il suo nome fatto con un timbro di gomma a inchiostro violetto ; e scriveva con quella calligrafia grossa e aggrovigliata , tra le finche diritte e perpendicolari : " Altra mansione per colloquio con la vedova , durato un ' ora , lire venti " . Faceva la somma , con il lapis , sopra un pezzetto di carta , di tutte le mansioni ; poi , spargeva il polverino rosso su lo scritto ; lo rimetteva nel cassetto , si dava una sfregatina alle mani , una scossa al vestito ceneroso ; e passava subito ad altro . Ma al suo scritturale , che chiamava quando non c ' erano più i clienti , per fargli ricopiare gli atti notarili in carta bollata , disse una volta : " Per un ' eredità di dieci lire , non vogliono mettersi d ' accordo . Peggio per loro ! Se la mangeranno e basta ; ma non devono credere di sacrificare me , non pagandomi il conto ! " Lo scritturale , che da un pezzo aveva voglia di parlare della successione di Remigio , rispose : " Del resto , la Casuccia è un possesso che mi piacerebbe ; farebbe proprio per me . Comprerei un ciuchino ... " Il Pollastri lo guardò in faccia , e si mise a ridere : erano amici da tanti anni e si aiutavano ; perché Roberto Lenzi , pur facendogli da scritturale , aveva un patrimonietto al Monte dei Paschi . " Perché mi guarda ? Il notaio rispose : " " È un ' idea che mi piace ; e io le prometto di aiutarla . " " Dice da vero ? " Il notaio si alzò , e gli dette la mano . Lo scritturale , a cui l ' impazienza di dire tutto in una volta faceva perfino sbagliare una parola per un ' altra , disse asciugandosi il sudore freddo su la fronte : " Ecco come vorrei entrarci io . So che Remigio non ha avuto , povero ragazzo , né meno un soldo in contanti ; anzi , ci sarà subito un passivo di circa diecimila lire , perché gli faranno anche una causa ... credo una certa Giulia , che conviveva con il signor Giacomo ... " Il notaio assentì , abbassando la testa . " Deve proporgli di farsi prestare il danaro da qualcuno , ossia da me ... si fa una ipoteca ! ... E quando egli non potrà andare più avanti , comprerò ogni cosa io . Così , non si mette in balìa delle banche ! ... È meglio che s ' ipotechi con me ; non ne conviene ? Gli dice che con me si fa una cosa alla buona ... magari penso io alle spese che ci vogliono per far registrare l ' ipoteca ; così lui acconsentirà meglio . Che m ' importerebbe di dover sopportare io tutte le spese , che dovrebbero essere a metà ? Si mette , nel contratto , che egli si obbliga di rendermele dentro un certo tempo ... " Il Lenzi voleva dire tutto questo ridendo , ma non gli riesciva ; tanto era preso dall ' emozione . Aveva scoppi di riso , che gli troncavano le parole ; e quando tacque , gli batteva il cuore come se soffocasse : era grasso e biondo , con il viso che pareva gonfio di sangue , con una bocca che gli si storceva anche a respirare , con una pappagorgia come un secondo mento . Il Pollastri lo guardò un ' altra volta ; e il Lenzi , avvicinandoglisi come per leggere dentro i suoi occhi , disse tutto allegro : " Siamo d ' accordo ! " E come se avessero pensato la stessa cosa , aggiunse : " Lei mi dirà la ricompensa , perché gli affari sono fuori dell ' amicizia ; e lei avrebbe tutte le ragioni di rifiutarsi a questo accordo ; che , del resto , sarà un bene per quel cretino ; perché , o prima o dopo , dovrà vendere la Casuccia . E , se non la prendo io , chi sa in quali mani cattive va a cadere ! Invece , merita che la prenda una persona come me . Non è vero , forse ? " E ambedue si guardarono fisso , con gli occhi egualmente scintillanti ; che li abbarbagliavano a vicenda . Poi , il notaio sospirò : " Tra noi , non c ' è bisogno di discorrere troppo : ci s ' intende alla prima , e non manchiamo di parola . " Piegò un foglio di carta bollata ; e disse , sempre con la stessa voce : " Qui copierà quel contratto , che dev ' essere firmato domattina . Si ricorda quale ? " Il Lenzi lo trovò e glielo mostrò . E il Pollastri , non avendo nient ' altro da fare , andò a prendere il bastone , in un cantuccio della stanza ; si mise il cappello , senza guastare la scrinatura a taglio ; ed escì canticchiando un motivo del Verdi . Il giorno dopo , a Remigio si mostrò più premuroso del solito ; e il giovane , credendo che dipendesse dall ' averlo ormai convinto a far tutto con sollecitudine , non stava in sé dalla contentezza e dalla fiducia . Già , gli aveva fatto un buon effetto che il Lenzi , per salutarlo , si fosse addirittura alzato da sedere . La voce gli tremava , e si aspettava che il notaio gli comunicasse l ' accordo ottenuto con la matrigna : non voleva né meno sedersi , per ascoltare subito in piedi . Il Pollastri , cercando di assecondarlo a sorrisi , per non dargli di colpo una delusione che lo avrebbe mal disposto , gli disse : " Tutto va proprio bene , secondo i nostri sforzi . Io ho anche trovato un mio amico , un amico intimo , che a lei soltanto presterà quel che ci vuole per le prime spese ; di cui non si può fare a meno . " Remigio era così contento che , a queste parole , non capì di quel che si trattava ; e rispose , distrattamente , per sapere presto quel che sperava : " Grazie , grazie di tutto ! " Il Pollastri chiamò lo scritturale ; e questi , mettendosi dalla parte della finestra , dichiarò : " Io sono a loro disposizione . " Il Pollastri chiese a Remigio : " Quanto crede che le occorra ? " " Ma ! Io non saprei . " " Il signor Lenzi ha pochi denari ; ma , forse , basteranno . Se crede , domani stesso , lei può fargli una ricevuta provvisoria , e in seguito si prepareranno gli atti . " Remigio , a cui svaniva quella specie di ebrezza che lo teneva come rapito in un sogno , li guardò ambedue ; e , allora , rimase un poco perplesso . Tuttavia , volendo scusarsi di non accettare immediatamente la proposta , di cui non riesciva ad afferrare ciò che per lui era indeterminatezza , rispose : " Ancora non saprei decidere . Loro lo sanno , meglio di me , che per ora non conosco né meno quanto mio padre m ' ha lasciato e quanti debiti ci sono . " " Mio caro , male ! A quando aspetta ? Quando siamo nella sua condizione , bisogna rendersi subito conto di quel che c ' è da fare : tra le illusioni non c ' è mai da scegliere . " " E se non avessi bisogno di farmi prestare niente ? " Quelli risero ; e lo scritturale disse : " Io non ci voglio mettere bocca più : quando saranno d ' accordo , mi chiameranno . Sono sempre pronto a fare quel che posso ; ma di più no . Più buono di così non potrei essere . " Ed escì , strizzando un occhio al Pollastri , che , da solo , vide prendere una brutta piega al tentativo . Allora , finse di adirarsi , mostrandosi indispettito che un suo consiglio non venisse accolto senz ' altro . E si mise a sfogliare certe carte , che aveva davanti . Remigio , tanto imbarazzato che si vergognava , disse : " Ne parleremo quest ' altra volta ! Intanto , mi dica quel che ha combinato con la mia matrigna . " Il Pollastri , che aveva preso in mano una penna della mezza dozzina che ne aveva su la scrivania , scosse la testa e rispose : " Io non so più che dirle , da quando capisco che lei non confida più in me . " " Mi dia prima la risposta della matrigna ! " " Non ho da darle niente . " Il giovane , mortificato , si passò una mano su la fronte ; e , poi , disse più affabile che poteva : " Mi spieghi , almeno , come il signor Lenzi mi darebbe i denari : capisco bene la sua buona intenzione ! Non lo nego . " " Vorrebbe che il mio amico le prestasse i denari senza una garanzia ? " " Questo no di certo . " " È la prima volta che egli si arrischia a entrare in un simile ginepraio . E lo fa anche perché era amicissimo del signor Giacomo . Penserò io a tutto . Si figuri che egli è disposto ad accettare un ' ipoteca per venti anni al sei per cento . Lei ha tempo venti anni , venti anni dico , alla completa restituzione . Ma non solo : se non potrà pagare le rate e anzi avrà bisogno di altro denaro , glielo presterà alle stesse condizioni della prima volta . " Ormai , Remigio era quasi convinto ; e il Pollastri , accortosene , proseguì : " Vuole oggi stesso un acconto ? Se non ce l ' ha lui nel portafogli , quel che manca lo presterò io stesso al Lenzi . Vede come si fa tra amici , mio caro ? " E , sbottonatosi la tasca di dentro della giubba , posò su la scrivania un portafogli di seta rossa ricamata a oro ; l ' aprì e fece vedere alcuni biglietti da cento lire : " Noi non si chiacchiera per niente ! " Remigio , ammirandolo , senza poter staccare gli occhi da quei biglietti , rispose : " Lo so . " E , sentendosi come gonfiare il cuore , aggiunse : " Io non ne ho né meno da cinque lire ! " " Ma li prenda lei , dunque ! Lo capisco che si trova imbarazzato ! Faccia conto che siano suoi . " Ci mancò poco che non allungasse la mano ; tuttavia la timidezza lo ritenne ; e , sentendosi troppo confuso per decidersi , si alzò da sedere . Allora , anche il Pollastri si alzò ; e gli disse , accarezzandolo sotto il mento : " Rivenga domani , e troverà tutto pronto . Le dirò io quanto deve farsi dare . Rifletta , mio caro , che per un ' ipoteca a una banca ci vogliono troppe spese , e perciò non ne varrebbe la pena . Ma non solo le spese : non si sa , anche , quante garanzie ! E , poi , almeno cinque o sei mesi d ' attesa , supposto e concesso che una banca , per esempio il Monte dei Paschi , sia disposta a fare l 'operazione." Remigio tornò alla Casuccia , mettendoci almeno tre volte più del solito . Quasi gli girava la testa , la gente gli dava il senso di un ' oppressione pesante ; e sentiva il bisogno di stare zitto . Ma , la sera , prima di cenare , mentre Ilda diceva che in casa non c ' era più petrolio , parlò con Luigia . E , cominciando ad intendersi , ambedue capirono abbastanza che il Pollastri , invece di metterli d ' accordo , procurava di accrescere e di motivare la loro reciproca diffidenza . Remigio esclamò : " Ed io che mi fidavo di lui , perché da tanti anni conosceva mio padre ! " La matrigna , che fu l ' ultima a convincersi , fu però la più risoluta ; e gli giurò di far tutto nel modo più chiaro possibile . Intanto , però , pur promettendosi di non farsi più mettere su l ' uno contro l ' altro , decisero d ' incaricare lo stesso il Pollastri dell ' inventario ; temendo che egli , se non gli avessero fatto fare né meno quello , avrebbe mandato un conto da milionarî . Del resto , tutto quel denaro che si sentiva mettere a sua disposizione , a Remigio faceva piacere . Giacomo lo aveva tenuto sempre come un poveraccio , e lo stipendio dell ' impiego non gli era bastato né meno a pagare tutta la retta alla padrona di casa . Quel denaro , più sognato che posseduto , ma che poteva procurarsi , non importa a quali conseguenze , lo incoraggiava . VII Remigio , il più delle volte , si sentiva sperso ; e gli faceva caso di poter scendere nell ' aia e andare dove volesse . Il cancello della strada era tutto fuor di posto , con i gangheri strappati e arrugginiti ; schiantato , con la vernice che veniva via a pezzi . Il settembre dell ' anno avanti ci avevano legacciato i pruni e le marruche , perché non passassero a rubare l ' uva ; e le siepi ora avevano i getti nuovi . Da una parte dell ' aia c ' era la capanna : un fabbricato piuttosto basso , tarchiato , con il tetto spiovente da due parti , fin quasi a terra ; con l ' uscio sciupato da lunghe spaccature : con un trogolo di legno appoggiato al muro ; con due finestre che invece degli sportelli eran tappate da mannelle di paglia . La parata era dall ' altra parte dell ' aia ; piuttosto grande , fatta di mattoni doventati d ' un rosso quasi nero ; e , tra i mattoni , ciuffi di capperi . Attaccate alla parata , dinanzi alla capanna , la casa degli assalariati e quella padronale , con tre porte : alcuni correggiati , tra porta e porta , messi ad uncini di ferro ; e , sotto le finestre , cinque scale di legno , da piante , infilate a due pioli . Di fianco alla casa , s ' andava nel campo e nelle stalle ; più basse e dietro . Vicino alle stalle , un fontone ; dove lavavano i panni , abbeveravano i bovi e mandavano il branco delle anatre : intorno al fontone , cinque salci e un orto rinchiuso con stocchi secchi di granturco . Da lì , una fila di cipressi a doppio ; che salivano su un poggetto ; dal quale si poteva vedere tutto il podere fino al confine della Tressa . In antico , la Casuccia era stata un piccolo ospedale per i pellegrini ; e una mezza Madonna di terracotta era rimasta in una parete della stalla . Quand ' era piovuto molto , dall ' aia si sentiva scrosciare la Tressa ; e i piani si allagavano ; i pioppi umidi e la creta lavorata luccicavano . Di Siena , dietro quattro o cinque poggi sempre più alti , quasi a chiocciola , si vedevano soltanto le mura ; tra la Porta Romana e la Porta Tufi . Dalle mura in giù , i prati e i grani scendevano tagliati da poche strade ; riunendosi a spicchi , verso qualche podere ; con le case sui cocuzzoli dei poggetti , accerchiate dai cipressi . Si sentiva il treno della Val d ' Arbia ; quando , secondo i contadini , era segno di piovere . I primi giorni , Remigio evitava d ' incontrarsi con i sottoposti ; non sapeva né meno riconoscerli l ' uno dall ' altro e , per timidezza , voleva sorvegliarli quasi di nascosto . Una mattina , fece il giro di tutto il podere , solo ; camminando sempre sul margine dei confini . Vide i prati , ma non sapeva di che seme fossero ; vide la biada e il grano , i filari delle viti e gli olivi : per non piangere , tornò subito a casa ; commovendosi quando Gegia , che era a cogliersi l ' insalata , lo salutò . Non sapeva che fare ; si sentiva solo troppo e senza denari ; e Luigia aveva cominciato a dire che non mandava più Ilda nelle botteghe senza pagare . Per non vederla in quel momento , entrò nella stalla ; rificcando , con un pezzo di pietra , i chiodi della serratura ; usciti fuori . Nella stalla , c ' era soltanto un paio di vacche ; che , allora , non potevano costare più di novecento lire ; magre e vecchie : una anche zoppa , perché il sensale incaricato da Giacomo di comprarle lo aveva messo in mezzo . La stalla era piuttosto grande e lunga , ma buia e piena di ragnatele , quasi senza punta paglia ; e le due bestie ruminavano in un cantuccio della mangiatoia mezza franata . Mentre egli le guardava , Picciòlo , il marito di Dinda , entrato senza che egli l ' avesse sentito , gli mise una mano su la spalla e gli disse : " Padroncino , se vuol guadagnare , bisogna mettere qui altre bestie ; e giovani ci vogliono . Due o tre vitelli ! E , se vuol dare retta a me , tenga anche una mucca . " " Quanto costano i vitelli ? " " Se si prendono a pena divezzati , dugento lire l ' uno ; per meno , è impossibile . " Remigio abbassò la spalla , perché l ' assalariato togliesse la mano ; pensando : " A mio padre , non avrebbe fatto così " . Poi , non sapendo né meno quel che rispondere , si mosse per escire . Ma Picciòlo , toltosi il cappello sfondato e battutoselo su le ginocchia gli disse : " Mi permetta che io le faccia contezza di una cosa . " Il vecchio rideva , ma si capiva che parlava sul serio e dopo averci pensato a lungo : la punta del naso gli andava quasi a toccare quella del mento ; con una testa rasa e sparsa di crosticine . "Dite." " Suo padre , Dio lo riposi in pace , erano due mesate che non ci pagava : non dico per me e per la mia famiglia , perché , grazie a Dio , posso aspettare ancora ; se lei non è in comodo ; ma io credo che Berto e Tordo abbiano da riscuotere qualche mesata . " " Io non lo sapevo ! " " Faccia come crede il meglio . Io e la mia famiglia siamo stati fissati per settanta lire al mese . " E Picciòlo , capito che Remigio si turbava , tacque ; togliendogli da dosso alcune pagliuzze che gli ci si erano attaccate rasentando il muro della stalla . Remigio andò subito a trovare la matrigna ; che ricuciva una sua sottana dopo averla rovesciata : " Perché non m ' ha detto lei che gli uomini devono riscuotere parecchi mesi arretrati ? " " Chi ne sapeva niente ? E , poi , sta a te ad occupartene . Se tu me l ' avessi domandato prima , t ' avrei detto subito che io non lo so ; e , allora , avresti già provveduto . " " Ma i denari dove sono ? Lei sa bene che io non ho un soldo . " " Se li avessi , te li darei io . " " Lo so che lei non ce li ha . Bisognerà , dunque , che li prenda a una banca . " Soltanto allora la matrigna smise di cucire , guardandolo a bocca aperta ; e , poi , gli gridò : " Chi te l ' ha messa cotesta idea nel capo ? " " Mi dica , altrimenti , come posso fare ? O vendere ogni cosa ... " " Vendere no , a costo di qualunque sacrificio . La Casuccia è nostra . E chi vende non è più suo . " " E allora bisogna che io faccia una cambiale . " Ella riabbassò la testa e disse sottovoce : " Fai come vuoi : io non ti ci dico niente . Ti dico , però , che te ne pentirai . " Egli si mise a battere con le dita su i vetri , così forte che avrebbe voluto romperli : stringeva i denti e si sentiva come irrigidire . Luigia non riesciva più a cucire , le tremavano le mani e le lacrime le venivano alle ciglia . Remigio , voltatosi a lei , le disse : " E forse , non sa che dovrò dare a Giulia ottomila lire ? " La matrigna , per non essere costretta a rispondergli che lo sapeva , lo incoraggiò : " Vedrai che non le avrà ! Almeno , io non so perché dovrebbe averle . " " Ma lei ci ha più parlato con quella ragazza ? Se avesse un poco d ' orgoglio , mi pare , non ci dovrebbe parlare . " " Mi salutò l ' altro giorno , e vidi che aveva intenzione di fermarmi ; ma io finsi d ' aver fretta e tirai di lungo . " " Se è vero , fece bene ! " Luigia era alta e magra , con un musettino a topo e le palpebre che sembravano appassite e vizze ; il labbro di sotto sporgeva da quello di sopra come quando si vuol fare un vezzo : il mento era piccolo ; ma , quand ' ella sorrideva , ci appariva una tacchettina , come una rottura , nel mezzo . I capelli , già brizzolati , le pendevano con due ciocche fin quasi alle gote . Quando aveva pianto , le restava per un pezzo il naso rosso ; e pareva che il labbro di sotto ammoscisse ; e il mento tremolava . Ella , sentendosidire così , lo guardò con il desiderio di volergli bene ; ma non si sentì sicura di essere corrisposta ; e ambedue , senza più parlarsi , tornarono dai loro avvocati . VIII Il sensale Pietro Carletti , detto Chiocciolino , era andato dall ' avvocato Giulio Sforzi . Questi era molto giovane : bassotto e quasi tozzo , con il viso sempre in congestione . Saltellava e gesticolava anche camminando ; e , per andare al tribunale , si teneva nel mezzo della strada ; gonfiando le guance . Si credeva d ' avere un grande ingegno ; perché , al liceo , aveva riempito un quaderno di poesie ; e lo raccontava anche ai colleghi , alzandosi sui tacchi ; perché gli dessero più importanza . Accettò sghignazzando la causa propostagli da Chiocciolino , perché si trattava di dare addosso a un borghesuccio ; che aveva ereditato un patrimonio senza nessuna ragione . Invidiava anche le piccole fortune , pigliandoci bizze che lo facevano rabbuffare ; e , allora , avrebbe voluto che gli articoli del codice doventassero come le sue unghie sporche . Quando Remigio tornò dal Neretti , un uomo lo fermò alle prime case di Siena ; sorridendogli come se fosse una sua vecchia conoscenza ; e gli disse : " Ho avuto incarico di parlarle da un signore molto ricco , ma ricco da vero , che era in buoni rapporti con suo padre . " " E chi è questo signore ? " " Non posso fare il suo nome , per ora . Ma lo saprà quando sarà tempo . " " E che vuole ? " L ' uomo , un sensale di vino e di grano , soprannominato Bùbbolo , lo fece stare con le spalle al muro di una casa , andandogli quasi addosso : " Perché non vende la Casuccia ? Che ce ne ricava lei ? " Remigio , a questa proposta , fece l ' atto di volerlo ascoltare . " Dia retta a me , la venda subito . Ora che non ci sono altri compratori la venderebbe bene . Quando saranno in parecchi , gliela butteranno giù di prezzo . E questo signore , invece , è disposto a pagargliela anche qualche mille lire in più . " " Grazie di avermelo detto , ma ancora non sono deciso ; anzi , forse , non venderò . " Allora Bùbbolo mutò maniere ; e , alzando la voce , mentre gli mandava il suo alito di zozza su per il naso , gli disse : " Non vuol darmi retta ? Crede che io sia un imbroglione ? " Remigio si mosse da quella specie di strettoio tra lui e il muro , e fece un passo per andarsene . Il sensale lo afferrò per la giubba , di dietro ; e , fattolo voltare , aggiunse : " Ai galantuomini non si risponde così . Si vede che lei ha ancora da imparare molte cose . " Remigio si sentì tanto umiliato che non ebbe la forza di rispondere ; ma , perché quegli non insistesse di più , lo salutò meglio che poté . Bùbbolo , però , non smise di guardarlo . Rimase dov ' era , finché Remigio non disparve giù per la via Ricasoli ; poi , si ficcò una cicca in bocca e decise di trovare da vero qualche signore per invogliarlo a comprare la Casuccia . La mattina , quantunque finisse aprile , faceva piuttosto freddo ; la via Ricasoli , taciturna e quasi deserta , era soleggiata , da una parte sola , fino alla piazzetta Piccolomini ; e Remigio dovette soffermarsi perché un trasporto funebre attraversava la strada . Tutti erano a vedere , dagli usci delle case e delle botteghe , oltre che dalle finestre ; e parecchi curiosi s ' erano assiepati lungo le case . Il droghiere che aveva mandato il conto s ' avvicinò a Remigio senza né meno salutarlo : " Mi dispiace , signor Selmi , perché suo padre da tanti anni si serviva da me ; ma è assolutamente necessario che mi paghi . " Il droghiere , come tutti quelli delle altre botteghe , aveva smesso di servire , piantando il banco ; e , d ' accordo con i clienti , non voleva perdere il trasporto funebre . Le serve , alle finestre , si affacciavano con i cenci da spolverare in mano , un vetturino aveva fermato la carrozza , alzandosi ritto per vedere meglio di tutti . Remigio rassicurò il droghiere , giurandogli che avrebbe fatto di tutto ; e allora quegli , mentre passava la croce , e tutti si toglievano il cappello , doventò fin quasi troppo gentile : " Spero che anche lei verrà da me ! Non mi farà torti ! Sa chi è morto ? Quel calzolaio che stava vicino alla chiesa del Carmine ... non ha capito ? Quello che andava sempre vestito di chiaro , aveva due cani ... " Ma , visto che Remigio non capiva , gli disse : " Ci ho sempre il burro fresco e tutto quel che vuole . " Il giovane , giacché s ' era fatto più largo , continuò la strada ; aspettandosi di essere fermato da qualche altro . E , passando dinanzi al caffè Greco , il punto centrale della città , affrettò il passo , voltando , per andare in Piazza dell ' Indipendenza ; dove l ' avvocato Neretti aveva lo studio . In Piazza dell ' Indipendenza c ' erano soltanto tre carrozze ferme ; più ferme del monumento all ' Italia ; ed egli , salendo le scale dello studio , sentiva piegarsi le gambe . L ' avvocato non c ' era ; ma lo scritturale , Giangio , gli disse : " Per quell ' operazione al Banco di Roma ci devo pensare io . Questa è la cambiale e questo il borderò . " Remigio si sentiva scosso da un fremito che ancora non aveva mai conosciuto ; e lo abbatteva come se durasse una fatica enorme . Con il viso pallido , sorrise : " Io non so come si fa . " Giangio glielo spiegò , ma Remigio non riescì a capire . Allora gli dettò quel che doveva scrivere , indicandogli dove ; poi , vi pigiò sopra il torchietto della carta sugante : " È fatto ; non se ne preoccupi . Penso io a portare ogni cosa al Banco , perché le cambiali nuove devono essere presentate oggi . E , domani , dopo mezzogiorno , lei può passare da sé a prendere il denaro . Se crede , prima venga qui da me ; e ce lo porterò io . Sono tremilasettecento lire , meno quello dello sconto . Ah , l ' avvocato , ieri , se ne prese subito cura , e , per mezzo suo , il direttore del Banco ha subito acconsentito ! Anche se avesse voluto chiedere tre volte di più , ci sarebbe stato modo . Non c ' è pericoli ! Quando ha parlato l ' avvocato , i denari vengono in mano ! È come andare a pigliare il pane ! " Giangio , che aveva da portare certi fogli al tribunale , lo salutò ; ripetendogli che era pronto ad accompagnarlo al Banco . Remigio , a pena in strada , credette che fosse per venirgli una vertigine ; e dovette soffermarsi proprio mentre avrebbe voluto passare in mezzo alla gente senza che lo vedesse nessuno . La sua fierezza violenta , ora , era esasperata ; ed egli avrebbe voluto , così come si sputa , mettere al posto ogni cosa : i debiti riescivano a strappargli la carne dentro ; gliela distruggevano . Tornò subito a casa , come se avesse dovuto fuggire ; per rifugiarsi . A tavola , dopo aver mangiato in silenzio , fece ridere Ilda ; ma Luigia lo sgridò ; e , sparecchiando , gli fece capire che avrebbe avuto voglia di sfogarsi attaccando il discorso su gli interessi della Casuccia . IX Qualche volta Remigio si sentiva impazzire e qualche volta provava un benessere immenso , che lo rianimava ; come quando , in mezzo all ' aia , il vento gli batteva sulla faccia . Queste disuguaglianze erano come il respiro affannato della sua giovinezza ; della quale non s ' avvedeva né meno . Aveva voglia di mettere a posto tutti i debiti e di guadagnare ; e , immaginandosi di poterlo fare in pochissimo tempo , cominciò ad alzarsi la mattina prima degli assalariati . Li attendeva nel campo , stava a vederli lavorare mezze giornate intere , non rientrava in casa finché non erano andati a cena . Ma non sapeva dirigerli ; anzi , senza farlo capire , egli sperava d ' imparare per l ' anno dopo , lasciando intanto che mandassero avanti le faccende come volevano ; limitandosi a darne il consenso o a comandarne una piuttosto che un ' altra ; in parte indovinando , in parte ricordandosi di quel che aveva imparato da suo padre ; e giacché Picciòlo e Tordo gli dicevano sempre : " Se fossi padrone io farei così questa tal cosa o tale altra " , egli sceglieva il consiglio che gli pareva migliore e lo dava come un ordine suo , che dovesse essere rispettato . " Berto non lo consigliava mai ; e Giacomo , un mese prima di morire , l ' aveva licenziato perché era quasi impossibile parlargli senza che facesse la grinta ; e perché rubava ogni cosa . Remigio , illudendosi che doventasse abbastanza rispettoso e sopportabile , lo trattò anche meglio degli altri ; mostrandogli che non teneva conto dei dissensi avuti con il padre . Ma Berto se ne approfittò subito , per far di più il proprio comodo ; facendo capire che non gliene importava niente . Anche la sua moglie , Cecchina , era la donna più maldicente che ci fosse fuor di Porta Romana : magra e con due occhi neri come quelli dei ramarri , portava via le prime pesche , i primi carciofi , la prima uva ; nascondendo tutto in una tasca fatta dalla parte di sotto del grembiale . Berto era tarchiato e grosso ; con la testa rotonda ; la fronte stretta come la lama di un coltello ; gli occhi porcini e lustri . Siccome non aveva potuto sfogare il suo risentimento contro Giacomo ammalato , cercava la prima occasione per rifarsela con Remigio ; sicuro di non trovare la stessa resistenza . Quando Remigio stava in modo da voltargli le spalle , egli lo guardava affascinandosi con l ' idea di leticare battendolo su la nuca ; quand ' era voltato a lui , invece , sfuggiva i suoi occhi , non rispondendo mai come il giovane avrebbe avuto piacere , provocandolo o con il silenzio sospettoso o fingendo di capire a rovescio ; per essere ripreso e rimproverato . Remigio ci pativa , e se con dolcezza gli spiegava quel che aveva voluto dire , l ' assalariato mostrava di non esserne contento ; e , qualche volta , addirittura , disapprovava bestemmiando . E vedendo che Remigio ne restava confuso e mortificato , diceva : " Ora non venga a rifarsela con me ; non mi dica niente , perché io non intendo d ' essere rimproverato da nessuno . " " Ma l ' ultima parola voglio dirla io , perché sono il padrone . " " Come sarebbe a dire ? Non c ' è bisogno d ' insistere tanto a lungo , mi pare . Ma , del resto , io non costo niente ; e quindi può trattarmi come crede . " " E chi t ' ha trattato male ? " " Io non lo so : non sta a me farglielo rilevare . " " Dimmi di quel che ti sei offeso . " " Oh , io non ciabo più ! Faccia in un altro modo , però ; se vuole stare d ' accordo con me , e se vuole che io non me ne vada . " Remigio trovava in quest ' ultima uscita una specie di dignità , che poteva forse dipendere da animo onesto ; sebbene rude e irritabile . E , allora , per provargli che non se la prendeva a male , cambiava discorso . Ma non dimenticò mai più la delusione provata quando , proprio il giorno della prima cambiale , si sentì dire da Berto : " Non li vuol pagare lei i suoi sottoposti ? Dobbiamo lavorare per passare il tempo ? " Gli venne da piangere , e rispose con violenza : " Domani avrete tutto , anche quello che avanzate da mio padre . " " Domani ? Facciamoli ora i conti ! È tanto che io sto zitto ! " " Domani , ti ripeto . " Allora Berto , con un ' astuzia ironica e ghignando , gli disse : " Speriamo che possa pagare da vero ! " Queste parole , che parevano indovinare ogni cosa , abbatterono completamente il giovane ; che non seppe più rispondere . E , il rimanente del giorno , per prudenza , non andò nel campo . Meglio , meglio venderla la Casuccia ! E perché non tornare a Campiglia ? Ma , poi , pensò : " Se Berto è cattivo , devo forse fargli il piacere di non essere più il padrone ? Ormai , avrò i denari . Però ha ragione di avermeli chiesti ; anche se m ' ha detto a quel modo " . Ed escì di casa , andando in su e giù per l 'aia." Dinda , seduta a far la calza , aveva sentito tutto ; e gli disse : " Perché ci s ' inquieta così ? Lo paghi , e si faccia rispettare . " " Domani lo pagherò ! " Ma Dinda , per non compromettersi con Berto , non gli disse più niente ; tanto più che , a quel modo , gli aveva già chiesto , senza parere , la mesata anche per sé . Remigio s ' appoggiò con i gomiti al cancello della strada . Tornavano a casa , verso Colle di Malamerenda e l ' Isola , le ragazze che andavano tutti i giorni a Siena a portare le bombole del latte e ad imparare a far la sarta . I mandorli e i peschi , sparsi su per le colline , erano quasi invisibili nell ' ombra della sera : sebbene , sopra il sole tramontato , restasse una luce limpida a rischiarare quasi la metà del cielo . Un branco di avvinazzati passò , cantando . Dietro un barroccio , un gregge di pecore empì tutta la strada ; e il cane si fermò a fiutare lo spigolo della capanna sciupato dai mozzi delle ruote . Solo ! Era solo ! A quell ' ora , a Campiglia , s ' accendevano le lampadine elettriche ; egli faceva le somme e gli apparecchi elettrici giravano ticchiettando . Il cuore gli batté come quando , da ragazzo , s ' era innamorato . X Al Banco di Roma , dove si fece portare da Giangio , gli tremavano le mani prendendo il denaro ; poi , si sentì contento . E , tornato alla Casuccia , fece i conti ; e pagò tutti gli assalariati . Il giorno dopo , pagò anche il carraio , il fabbro e il droghiere ; e disse al Pollastri , dopo aver combinato quando doveva esser fatto l ' inventario , che non aveva bisogno di pigliare a prestito i denari del suo amico . Incaricò il Neretti di chiamare allo studio la matrigna ; e s ' ordinò un vestito nero . Quello che aveva addosso lo portava già da due anni , e anche le scarpe cominciavano a sfondarsi . Egli aveva un aspetto triste e affaticato ; e , quasi da una settimana , non s ' era fatto la barba ; allo specchietto legato su la finestra di camera . Era scontento che tutti gli parlassero dell ' eredità e se ne occupassero con un interesse tanto vivo , con una confidenzialità che lo stupiva . L ' opinione che avevano di lui gli metteva nell ' animo un senso di stanchezza taciturna , una voglia desolata di andarsene ; e , si ritrovava , in vece , sempre a faccia con gli stessi discorsi e le stesse persone , come in un ozio logorante e ambiguo . Chi lo credeva troppo povero e chi troppo ricco : qualche persona , che aveva conosciuto Giacomo , lo domandava addirittura a lui , riportandogli anche i pettegolezzi che gli altri ci facevano . Molti volevano sapere anche quanto suo padre aveva lasciato a Giulia , e doveva convincerli che era morto senza far testamento . Ma si sentiva rispondere : " Tutti credono che abbia fatto testamento ! Per tutta Siena si dice che anche quella ragazza è stata erede ! Lo sanno anche i mattoni delle case ! Lei vuol fare il furbo , e non vuol dir niente a nessuno . " " Ma no ! Io dico la verità . Chi dovrebbe saperlo meglio di me ? " Una volta , dovette fin quasi leticare . Almeno , alla Casuccia , poteva stare lunghe ore in silenzio ! La curiosità degli altri gli ripugnava , come se gli mettessero nell ' anima un cencio sporco . E , credendo di poterla combattere , non avvicinava quasi nessuno . Aveva in mente di non togliere subito anche gli altri debiti , per vendere prima le vacche ; e , secondo il consiglio di Picciòlo , comprare almeno due vitelli appena che ci fosse stata la fiera . Con il guadagno che ne avrebbe fatto , contava di viverci qualche mese ; finché non avesse venduto i fieni e poi il grano . La raccolta del vino era troppo piccola , e appena bastava per lui e per la matrigna ; ma , come aveva fatto suo padre , così egli sperava altrettanto , e forse meglio . Anche i maiali perché non c ' erano ? Ma , a settembre , fatto fare il castro , o dietro casa o al muro della capanna , ne avrebbe presi un branco . Quel trogolo di legno era piuttosto da galline e da bruciare ! I pagliai bisognava farli più distanti , perché aveva paura dei fulmini ; e magari qualche birbaccione poteva bruciarli . C ' era anche da assicurarsi , anzi , contro l ' incendio ! Alla capanna , troppo umida , bisognava rifare l ' impiantito ! E , poi , attraverso quelle finestrucce , tappate soltanto con la paglia , pioveva lo stesso come fuori ! La parata stava per cadere . E quanto era sudicia ! Dentro , il concio e un mucchio di attrezzi vecchi , da buttarsi via ; ma , a venderne il ferro , c ' era da mettere in tasca , sì e no , tre lire ! La stagione era buona , e non era piovuto su le semente né troppo né poco . Egli , vedendo dalla finestra della sua camera la più bella pendice della Casuccia , fin giù dove faceva da argine , con una svoltata rotonda , alla Tressa , sognò di cavarsi presto e bene da tutti gli impicci . XI Quando la mattina dopo si alzò ed aprì la finestra , il ciliegio non aveva più ciliege : " Perché le hanno colte senza il mio ordine , e perché non li ho sentiti ? O le hanno rubate ? " . Non si mise né meno la giubba , e scese giù . Tordo , che andava a cavar le patate , con la zappa in spalla , lo salutò proprio mentre era per attraversare l 'aia." " Chi ha colto le ciliege ? " Tordo , com ' era il suo modo , strinse le spalle ; e gli rispose , ridendo : " Io non lo so . " " Come non lo sai ? E perché ridi ? " Tordo arrossì : " Io non lo so , le ripeto . Ho visto anch ' io , stamani , che non c ' erano , e l ' ho detto con la mia Gegia ; ma , poi , non saprei di più . " Allora , Remigio chiamò Picciòlo ; che escì dalla stalla , con le mani sporche di concio . " Sai niente tu delle ciliege ? " " Di quali ? " " Come di quali ? C ' è un ciliegio solo ! " " E che devo sapere ? " " Non ci sono più . " " Non ci sono più ? Dice per burla ? " E andò a vedere da sé la pianta . Tornò , quasi di corsa , tirandosi i capelli : " Brutti vigliacchi ! Questa l ' hanno fatta i ladri ! E Dinda aspettava che fossero più mature , per portarle a vendere ! Non siamo sicuri né meno sotto le finestre ? E nessuno di noi s ' è svegliato ? Vorrei sapere se l ' hanno portate via nel primo sonno o stamani prima del sole ! " Berto , che veniva dal campo e aveva fatto il colpo , finse di non aver sentito niente ; e , con il capo basso , torvo , attraversò l ' aia tra Remigio e i due assalariati . Remigio lo guardò e gli chiese : " E tu hai visto che non ci sono più le ciliege ? " " Io ? Ci vorrà poco a vederlo ! Perdindirindina , le rame ci vengono in casa ! " E se n ' andò ; ma riescì subito dall ' uscio , dicendo : " Speriamo che non sospetti di me ! " Remigio tacque . Allora , egli guardò in viso anche Moscino e Lorenzo , che erano sopraggiunti ; e seguitò : " Almeno io non voglio né meno che lei sospetti di me o della mia moglie ; perché , allora , le cose tra me e lei non andrebbero troppo bene . " " Io non posso sospettare di nessuno , perché , se sospettassi d ' uno di voi , lo manderei via . " Picciòlo , impaurito , chiese : " Dunque , pensa di noi ? " Ma Lorenzo gli disse : " Voi state al vostro posto ! Noi non siamo ladri , e non abbiamo bisogno di difenderci . " " Io " disse Moscino " ne mangiai una piccia domenica ; perché m ' era volata la ciarpa sull ' albero mentre mi vestivo con la finestra aperta , e tirava vento . E dovetti andare a riprenderla , per mettermela . " " Io ci rimango di stucco ! " disse Tordo , stringendo un ' altra volta le spalle ; con quel collo che pareva d ' un uccelletto spennato . " Di questo passo " riprese Berto " verranno a portarci via anche il piumaccio delle coltri : già , alla Casuccia non è stato sicuro mai niente . Se ci fosse un cane da guardia ... E , poi , lo devo dire ? Mi pare impossibile che sia stato qualcuno a rubare le ciliege . Qui dev ' essere stato inventato un tranello , per imbrogliare uno di noi ! È proprio vero che lei se ne sia accorto soltanto stamani come noi ? " " E che pensi ? Che io le abbia fatte cogliere e vendere ? " " Già ... non dico proprio questo ... ma qualcosa di simile ! " " Se tu pensi così , sei un mascalzone e basta ! " Questa parola Remigio non l ' aveva mai detta a nessuno . Berto guardò gli altri , come per rendersi conto del loro animo ; e rispose secco : " Se non porta rispetto , lo faccio stare al posto io . I tribunali ci sono per tutti ! " Remigio era così irato , che gli pareva di non poter più respirare ; e , con la voce strozzata , gridò : " Vattene ! E voialtri dovreste dirmi chi è stato . " Ma Berto entrò in casa con un mezzo sorriso , e gli altri se ne andarono senza fiatare . Remigio si sentiva la testa sconvolta , camminando in su e giù per l ' aia . Gli pareva perfino impossibile che Berto avesse osato di pensare così . E perché ? Si fermò , dinanzi all ' uscio dell ' assalariato ; e , allora , si accorse che Cecchina sogguardava da una fessura . Anche spiarlo a quel modo ? Non poteva stare sull ' aia quanto voleva ? Ma arrossì ; e , per non entrare in casa , andò nel campo dove erano state seminate le patate . Tordo ne aveva già messe insieme una balletta ; e Remigio gli chiese : " Le altre dove sono ? " " Io è la prima mattina che ci vengo . E queste le prenderei per me , perché con suo padre avevamo fatto i patti che ce ne toccasse una balletta per ognuno di noi . " Ma per me non ci rimane niente ? " " Io so che abbiamo fatto sempre così : certo , bisognava averne seminate di più . " " E perché , invece , così poche ? " " Io non lo so . Quando si zapparono le buche , suo padre era già malato ; e la signora Luigia non seppe dirci niente . Remigio domandò a Picciòlo e a Lorenzo se era vero , e si propose di cambiare i patti per l ' annata dopo . La mattina era serena e azzurra . Sui prati , che cominciavano a fiorire , passavano gli uccelli quasi sempre lungo la Tressa ; e una brancata , almeno di una quarantina , si posò sopra un salcio ; empiendolo . Le anatre uscirono dall ' acqua del fontone , dentro il quale s ' erano capovolte e rovesciate le fronde più lunghe degli altri salici già con le foglie verdi . Le diligenze di Murlo e di Buonconvento arrivavano cariche di gente e di fagotti ; e quelli dentro guardavano tutti insieme nella strada . Nell ' aria c ' era la giovinezza ; e Remigio sentiva attaccarsi ad essa . Dopo poco , dimenticò del tutto ch ' aveva questionato ; ma , senza volere , dava occhiate di rammarico a quel ciliegio che il giorno avanti era tanto bello . Le galline si rincorrevano tra l ' aia e la capanna , entrando e riescendo di continuo ; perché qualcuna trovava sempre tra i mattoni un bacherozzolo . Le anatre , accovacciate , ora guardavano l ' acqua . Egli si dimenticò anche della matrigna e di Dinda : gli pareva d ' essere solo e di amare . La Casuccia doventata così fertile che nell ' aia non entravano più i prodotti del podere . Vendeva il fieno a carrate ; faceva fare una mezza dozzina di pagliai , tutti in fila , in modo che dalla strada fossero visti ; le viti doventavano grosse il doppio , con certi grappoli che gli ricordavano quanto da ragazzo gli eran piaciuti quelli della Terra Promessa e come aveva avuto voglia di piangere perché Mosè era morto prima di arrivarci ; il grano faceva certe spighe che si sentivano pesare tenendone anche una sola in mano . Berto , Tordo e Picciòlo doventavano buoni e così alacri , che anche da vecchi li teneva sempre con sé . Egli sposava una donna abbastanza ricca , piuttosto bella , senza tante ambizioni ; ma avrebbero comprato un calesse e un cavallo , e la domenica sarebbero andati dentro Siena ; a sentir suonare la musica . Allora , cominciò a buttare dietro l ' aia certi pezzacci di mattoni e di calcinacci vecchi , pensando di farla poi spazzare da Ilda . Pensò anche di comprare un ciòtolo di vernice , perché gli usci ne avevano bisogno . Quando smise , era sudato . Mentre stava per avvertire Ilda , un giovanotto , senza aprire il cancello , lo chiamò : " Signor Selmi ! " Egli si raddrizzò un poco , vergognoso di avere le mani sudicie ; e andò verso la strada . Il giovanotto , che aveva l ' aria di uno zerbino a passeggio , gli disse : " Ho da consegnarle questa citazione . " " A me ? " Quegli cavò il sigaro che teneva in bocca fino alla metà , prese un lapis copiativo dal taschino della giubba , bagnò con la saliva il foglio di carta bollata che teneva in mano ; e disse : " Allora , scrivo nella citazione : " È stata consegnata nelle mani del signor Remigio Selmi stesso " . Appoggiò il foglio di carta bollata al muro della capanna , dove era più liscio ; scrisse , si toccò il cappello ; e tornò via . Remigio , lette le prime righe , vide che si trattava della causa di Giulia . Qualche cosa , che assomigliava all ' indignazione , gli faceva tremare le labbra ; sentì impallidirsi , e salì in casa . Lo disse alla matrigna che gli rispose rossa in viso : " Ora lei si vuol vendicare , perché tu la mandasti via a quel modo . " E , presa una lastra dal fornello , ricominciò a stirare le sue calze , che erano sparse di rammendi fatti con un filo grosso come lo spago . " Non avevo ragione ? Perché doveva restare ancora in casa ? " " Io non dico che tu non abbia ragione , ma ... " S ' accorse che era per dire troppo ; e , notato il dispiacere del figliastro , si chetò e cominciò a piangere . Poi , chiese : " Quando viene il notaio a fare l ' inventario ? " " Io non lo so . " " Domandaglielo , se vai a Siena . " " Ma , stamani , volevo andare dal mio avvocato per questa cosa qui . " " O non puoi andare dall ' uno e dall ' altro ? Io ho da mettere al posto anche la biancheria . C ' è da stirarla tutta ; eccola lì . " " Si faccia aiutare da Ilda . " " Ma che vuoi sia buona ? Non lo vedi che a pena sa fare la calza ? " " Le insegni . " " Ma tu pensa a quello che ti riguarda : a queste faccende di casa , so da me come fare . " Egli ripiegò la citazione e se la mise in tasca : si sentiva troppo stanco , per andare subito dall ' avvocato . E tornò su l ' aia ; con la voglia di piangere . XII Il pranzo fu triste : anzi , Remigio non avrebbe voluto né meno mangiare . Quella minestra e quel lesso , che avrebbe pagato a fin di settimana con i denari della cambiale , non gli andava giù . Per non parlarsi di cose che li avrebbero inquietati , tanto egli che Luigia tacquero sempre e affettarono d ' avere fretta . Il venerdì di quella settimana il Pollastri con il suo scritturale andò alla Casuccia ; per fare l ' inventario . Remigio e Luigia lo seguivano , indicando gli oggetti , da una stanza all ' altra ; suggerendosi tra sé , sottovoce , prima , come dovevano dirgli . Il Pollastri era di una gentilezza ironica , mentre il Lenzi guardava tutta quella roba con l ' aria di aver perso il modo di doventarne il padrone . A mezzogiorno , finirono . Mangiarono , raccontando parecchie barzellette ; senza vincere , però , una specie di pesantezza che pesava sopra a loro . Luigia aveva tirato il collo a una gallina , a quella più grassa ; che Ilda aveva preso la sera avanti quando s ' era appollaiata . Dopo aver fumato , il notaio si fece accompagnare nel campo ; dette ordine che uno degli assalariati contasse le viti , un altro gli ulivi , un altro i frutti e i pioppi . Ciascuno degli assalariati si tagliò una stecca di legno , nella quale faceva con il coltello una tacca tutte le volte che contando era arrivato a cento . Picciòlo , invece , si metteva tanti sassolini in tasca . La sera , presto , l ' inventario era fatto . Il Lenzi disse : " Come ho mangiato bene , oggi ! Peccato che non duri almeno una settimana ! Beato lei , signor Remigio , che è padrone di tutta questa grazia di Dio ! " Anche il Pollastri era rallegrato dal pranzo ; e si scordava perfino di essere insolente . Quando tornarono a Siena , pareva che avessero fatto tutti e due una scampagnata . Un lunedì mattina , cominciarono a falciare i fieni . Già , lungo la proda della strada , ne rubavano quanto era possibile : i barrocciai , quando erano arrivati dietro un poggetto che li nascondeva dalla casa fermavano le bestie ; e , lesti lesti , ne facevano più fastelli che potevano . Certe donne , che poi lo vendevano in città ai vetturini , quando era l ' ora del caldo , e nei campi non c ' era quasi nessun contadino , pigliavano lungo i fossi ; tagliando i greppi . Nessuno , anche a poca distanza , le avrebbe potute sorprendere ; perché , quando sentivano avvicinarsi qualcuno , lasciavano la falce e andavano ad acquattarsi nelle buche dei fossi . La sera tornavano a legare i fastelli ; e , di notte , li portavano via su le spalle , fino alla strada ; dove qualche uomo li caricava tutti insieme sopra un carretto a mano . I prati di Remigio erano trifoglio e lupinella . Il trifoglio aveva i fiori a pallottoline rosse e la lupinella a grappoli più rosei . Dove la terra era più buona , il trifoglio era più verde , quasi turchino ; e c ' erano ciuffi di pallottole che parevano serrate l ' una con l ' altra . Tutti gli assalariati falciavano , meno Moscino ; perché c ' era caso che gli venisse voglia di ruzzare con la falce e si tagliasse magari una gamba . Ma egli non la intendeva ; perché Remigio passava quasi due litri di vino a testa . Doveva bevere l ' acqua ! S ' accapigliò con suo fratello Lorenzo ; e poi pianse . Dinda , per levarlo di torno , prese una frusta e lo mandò , facendolo camminare dinanzi a lei , fino all ' orto ; dove c ' era da annaffiare i cavoli e l ' insalata . " Brava Dinda ! " disse , dalla finestra , Luigia . E Ilda si mise a ridere . Picciòlo , debole com ' era , tutte le volte che metteva un piede dentro una fossetta , andava in terra ; ma lavorava più di tutti ; quantunque il sudore gli infradiciasse la camicia come se avesse preso la pioggia . Falciando , teneva la testa bassa e sorrideva . Lorenzo stava accanto a lui e badava di non restare a dietro . Poi , veniva Tordo ; che cercava di fare più lentamente ; tanto più che Berto , di quando in quando , si fermava con le mani su i fianchi . Allora anche gli altri , per non fare la fila storta , dovevano fermarsi ; e soltanto Picciòlo era il primo a rimettersi a lavorare . Berto diceva : " A me non va ! Accidenti al fieno e a chi lo mangia ! Almeno , il grano non è per le bestie ! " Egli , per durare meno fatica , non mandava la falce rasente la terra ; e , dove non era piano , ci lasciava almeno un quattro dita di fieno . Picciòlo , guardando quelle strisce più alte , che davano nell ' occhio anche di lontano , borbottava ; ma il suo figliolo non voleva che ci mettesse bocca e gli diceva che stesse zitto perché era cosa che non lo riguardava . Il vecchio rispondeva : " Ma io lo dico per mio scrupolo di coscienza ! Non è grazia di Dio anche il fieno ? E , poi , questa lupinella è così tenera che a frullanarla non ci si ammazza come quando si trova il seccume . Basta avere un poco di pratichezza ! " " Se il padrone sta zitto , perché volete chiacchierare voi ? " " Perché non se ne intende ! " Ma anche Remigio s ' accorse che Berto tirava via ; e glielo disse . Il contadino lo guardò come se avesse voluto tirargli un mozzo di terra , e gli rispose : " Lei ha da dire soltanto di me ! " Allora Remigio stette zitto , ma era così scontento che gli si leggeva anche nel viso . Quando Gegia portò giù i fiaschi del vino , egli avrebbe voluto sentir dire che era buono ; ma bevvero senza dirgli niente . E anche questo non se l ' aspettava . Anzi , siccome Berto , dopo aver bevuto una sorsata a garganella , senza accostare le labbra al fiasco , doventò anche più di cattivo umore , temette che né meno gli altri fossero contenti . " E pure , pensò , l ' acqua non ce l ' ho messa , come voleva Luigia e come faceva mio padre , e il vino non ha nessun vizio ! " Arrossì ; e se ne tornò via ; perché non ebbe il coraggio di stare lì ancora . In una settimana , il fieno fu tutto falciato ; e , allora , con le forche andavano a rivoltarlo , prima di fare i mucchi ; perché si seccasse bene di sotto e il sole entrasse anche dentro . La Tressa , splendevole tutto il giorno , era restata con i suoi pioppi magri e storti , fogliuti soltanto in cima . La caldura aveva bruciato ogni cosa , e anche il grano pigliava un colore bianco che doventava sempre più giallo ; e anche di notte si vedeva bene . Il terreno era così arroventito che senza gli zoccoli bruciava i piedi ; e le passere , che varcavano le vallate da poggio a poggio , pareva che cadessero giù a strapiombo . Ma , prima che gli assalariati portassero il fieno in capanna , il tempo si guastò . Poco dopo mezzogiorno , e in quel silenzio della campagna s ' era sentito soltanto le campane della chiesa di Colle , il sole cominciò a essere meno limpido . Non c ' erano nuvole ancora ; ma , proprio nel mezzo del cielo , il turchino cominciò a doventare sempre più smorto ; finché , all ' improvviso , vi nacque una nuvola grigia che si faceva sempre più scura . Poi , altre nuvole , dello stesso colore e più bianche , si accostarono insieme . Pareva che dovessero pigliare fuoco , perché all ' intorno scintillavano tutte e nel mezzo si facevano quasi nere . Quando tutte furono chiuse l ' una con l ' altra , un lampo abbarbagliò gli occhi e fece luccicare le ruote del carro , gli aratri e tutti gli strumenti di ferro su l ' aia . La luce era livida ; e a pena ci si vedeva . Allora , i tuoni cominciarono ; come se avessero dovuto schiantare anche le case . E le prime gocciole , quasi bollenti , si sentirono picchiettare su le tegole e su i mattoni . Dopo un poco , l ' acqua venne giù sempre più grossa ; e il temporale durò quasi tre ore . La Tressa dette di fuori , allagando tutte le parti più basse dei poderi . Perfino su i poggi , il fieno era stato sparpagliato e interrato . Era impossibile riporlo , perché nella creta ci s ' entrava con tutti i piedi . Il giorno dopo ripiovve , benché si fosse levato un vento che faceva travolgere la fila dei pioppi ; un vento che buttava giù le frutta come se crollasse le piante . Quando l ' aria cominciò a rasciugarsi , il fieno dei piani era marcio e non aveva più colore . Scelsero quello più schietto , perché a mescolarlo sarebbe andato a male tutto quanto ; e avrebbe preso di muffa . Le vacche , benché fossero allombate bene , ne portavano poco per volta ; perché dovevano tirare le carrate giù dai fondi . Picciòlo si batteva le mani su la fronte e si disperava ; ma gli altri non dicevano niente . Anzi , Berto , mentre Picciòlo era giù bocconi ad annodare una fune sopra il carro , fece l ' atto di ficcargli la forca nella schiena . E Tordo si mise a ridere . Anche i grani avevano sofferto . Si vedevano tutti arruffati e le spighe ripiegate con il capo in giù , come uncini . E c ' erano spiazzate , dove i fili erano restati stesi nel fango . " Se continua a piovere , " disse Picciòlo a Remigio , " quest ' anno le spighe germogliano nel campo . Vorrei essere cieco , per non vedere uno strazio simile ! " Ma il sole era tornato , e i pioppi parevano più belli e più verdi . Avevano sentito quella rinfrescata e ne godevano . Lungo qualche filare , erano nati i girasoli ; grandi e gialli ; che tentennavano un poco quando passava il vento . Tra i grani , dove era più umido , era nato il ciano con i fiori azzurri ; le campanelle bianche , venate di rosso chiaro , che s ' attorcigliavano fin su alle spighe ; e la borrana con le stelline celesti . I ragni avevano teso tanti fili che , quando brillavano , parevano un ' altra messe . Remigio passava molte ore su l ' aia , senza fare niente ; ma preoccupato del fieno andato a male . Apriva l ' uscio della capanna e sentiva sempre lo stesso odore cattivo ; si scoraggiava e non riusciva a pensare ad altre cose . Picciòlo lo trovò , verso sera , su l ' aia . Il vecchio , ch ' era stato a rincalzare i fagioli , puntò la zappa su i mattoni , s ' appoggiò alla cima del manico con tutte e due le braccia ; e gli disse : " Che fa qui , padroncino ? Non va ancora a cena ? " " No : è presto . " " Oggi è stato un caldo da arrabbiare come cani . " " L ' ho sentito anch 'io." " Bisognerebbe che facesse rompere subito la terra dov ' è stato falciato : il sole la incoce e secca l ' erbaccia che c ' è rimasta . " " Lo dirò domani a Berto . " " Ma non gli dica che gliel ' ho suggerito io . " Il giovane lo guardò , e rispose : " State tranquillo . " Egli sentiva un ' inquietudine vaga e piena d ' amarezza . Il sole era andato giù da una mezz ' ora , ma ci si vedeva bene lo stesso ; benché nelle lontananze si fosse levata una nebbiolina azzurrognola , che s ' infittiva sempre di più . Lungo la strada di Siena , s ' accendevano i lumi dentro le case ; e c ' erano due o tre stelle che sembravano venute troppo presto . La Torre doventava rossa come il fuoco ; e sembrava che tutti quei cocuzzoli tondi si radunassero attorno alla Casuccia . Picciòlo gli disse : " Non pensa a pigliare moglie ? " " Ci ho pensato una volta . " " Sarebbe quel che ci vuole . " Il giovane sorrise ; ma l ' assalariato gli prese una mano e gli disse : " Io le voglio bene . " Remigio sorrise un ' altra volta . " Non ha piacere che glielo dica ? " " Sì ; ma è troppo presto prima che io prenda moglie da vero . Prima " ed esitò a continuare , " prima bisogna che metta al posto tutto . Poi , c ' è la matrigna e Ilda . " Dinda si avvicinò : " Che gli dici al padroncino ? " " Gli dicevo che prenda moglie . " Dinda lo guardò ridendo ; poi disse al marito : " Farà quel che vuole . " " Diamine ! Non pretendo mica che dia retta a me ! " " Scommetto che a Campiglia l ' aveva trovata ! " " Non ci pensavo né meno . " Il vecchio alzò la voce : " A Siena non ce ne sono adatte per lui ? " Dinda scosse la testa e disse al marito : " Quando vedi che torna Moscino , vieni a mangiare ; perché è già pronto tutto . " E se ne andò . Remigio voleva parlare a Picciòlo di tante cose ; ma non riesciva a confidarsi . Aveva sofferto troppo , perché non sentisse che era inutile ; e gli venne una grande volontà di far vedere che anche lui sapeva mandare avanti la Casuccia . Il vecchio capovolse la zappa e cominciò a pulirla con le dita . Poi , gli disse : " Se fosse vivo ancora suo padre e vedesse come le viti crescono belle ! Ma ! A questo mondo non deve star bene nessuno ! " E se ne andò , brontolando . Allora , Remigio si sentì pieno d ' ombra come la campagna . Guardò il podere , giù lungo la Tressa ; e dov ' era già buio . E gli parve che la morte fosse lì ; che poteva venire fino a lui , come il vento che faceva cigolare i cipressi . Istintivamente , si trasse a dietro . XIII Giulia aveva un vestito nuovo ; era più disinvolta come se fosse doventata una signorina ; e tutti le parlavano volentieri , e con un certo riguardo ; perché , come dicevano ridendo , aveva trovato il modo di mettere giudizio a Remigio . Ella alzava le spalle , si animava ; e il viso le si coloriva . Volendo far vedere che poteva entrare lo stesso alla Casuccia quando ne aveva voglia , andò a trovare Berto per fargli visita . Cecchina era sola in casa e chiamò subito il marito dall ' aia che venisse su . Berto le strinse la mano con tutte e due le sue , dopo che se l ' ebbe lavate perché erano terrose ; ridendo , tutto contento , e facendola mettere a sedere . Poi le chiese , battendo le nocche su la tavola : " Come va con l ' erede ? " La giovane fece con la bocca un atto di disprezzo , e poi rispose : " Mi ha mandato via di casa , e avrei dovuto , se le cose andavano per il giusto , mandare via io lui . Ma non gli farà prò la roba che non doveva essere sua . Se Dio c ' è , spero di trovare chi m 'aiuta." Cecchina , incuriosita , le domandò : " Quando si farà il processo ? " " Tra una settimana o due , credo . " " Ha trovato un bravo avvocato ? " " Non c ' è male . " Berto l ' ascoltava , con la testa appoggiata a una mano . Chiuse l ' uscio con una pedata , perché non udisse nessuno e poi disse : " Avrà da regolare i conti anche con me . " " Badate di non farvi mettere i piedi sul collo , perché quello lì vorrebbe comandare come faceva suo padre . " " Non sarà a tempo , se le braccia non mi fallano . " La moglie gli chiese , rimproverandolo per celia : " E che gli vorresti fare tu ? " " Io ? " E si alzò da sedere , andando su e giù per la cucina ; tenendosi stretta la testa con tutte e due le mani . " Non è possibile che io mi adatti ad essere il suo sottoposto ! Né meno se morissi di fame . " E la moglie , sorridendo a Giulia perché la vedeva rallegrarsi , disse : " Eh , né meno io lo posso vedere ! Quando mi s ' avvicina per dirmi qualche cosa , magari non per comandarmi ma per salutarmi , sento un non so che nel cuore come se me lo azzannassero . Per non essere sgarbata , devo fare uno sforzo . Ma , il più delle volte , non ci riesco . " " Tu sei una donna , e di te non ha timore . " " Anche le donne sanno fare qualche cosa ! Domandalo qui alla signorina Giulia . " " Ma io farò da me ! " Giulia , allora , benché il piacere che parlassero così di Remigio fosse forte , cambiò discorso ; perché non voleva che Berto dicesse apertamente con le parole quel che aveva sperato di capire . E , poi , era invidiosa che un altro potesse fargli del male come soltanto voleva farglielo lei ! Non voleva che Berto ci riescisse meglio ! Ma , già , quelli erano contadini , e lei invece aveva una raffinatezza che non poteva superarla nessuno ! Le pareva d ' essere nata a posta per far del male a lui ! Era proprio quella come ci voleva ! Poi , chiese : " Picciòlo e Tordo che fanno ? " " Picciòlo " rispose Berto " vorrebbe quasi quasi che le cose gli andassero bene , ma c ' è Tordo dalla mia ! Non proprio che la senta come me ; ma , insomma , son sicuro che al momento opportuno chiude un occhio e poi anche l ' altro . " Il fieno quanto è stato ? " " Veramente , non sarebbe andata male ; ma gliel ' hanno sciupato le acquate che sono venute . Ci ricaverà la metà di quel che poteva costare . " Giulia sorrise : era contenta ; ma queste notizie , tra buone e cattive , non le bastavano . Possibile che non venisse giù una grandinata grossa come le noci ; sopra le viti ? Allora Berto e Giulia si guardarono ne gli occhi . Cecchina chiese : " Vuol gradire un bicchiere di vino ? È fresco fresco : l ' ho preso dianzi in cantina , non sarà né meno un quarto d 'ora." " Grazie : mi farebbe male , perché sono digiuna . " " Vuole un pezzo di pane ? L ' ho cavato dal forno ieri . Non è più caldo , ma si mangia volentieri lo stesso . " Aprì la madia e le fece vedere uno di quei pani grossi e pesi ; che mangiano i contadini . " Tenga anche il coltello : se lo tagli da sé . E non faccia complimenti . " Giulia staccò con le mani un cantuccio , dov ' era più saporito ; e si mise a masticare . Berto empì un bicchiere di vino a lei e uno per sé . " Alla moglie non glielo date ? " " Lei lo beve quando va in cantina ! " Risero ; ma si chetarono tutti e tre insieme , perché Remigio chiamava Picciòlo . Poi , non udendolo più , ricominciarono a parlare sottovoce . Ma Giulia , finito il cantuccio e bevuto un sorso di vino , si alzò per andarsene . Voleva raccontare a Berto e a Cecchina come aveva combinato il processo con quei due testimoni ; ma per prudenza stette zitta . Poi , ancora , non si sentiva certa che al tribunale non nascessero difficoltà . E , prima di buio , voleva parlare con il dottore Bianconi ; per fargli fare da testimone anche a lui . Attraversò l ' aia , badando di non cadere perché c ' erano sparsi i torsoli delle spighe del granoturco ; e disse a Cecchina : " Non venite voi ! Non fatevi vedere che siete d ' accordo con me . Io vi ringrazio . " La contadina , allora , si fermò e le rispose : " La saluto a presto . " Giulia trovò il dottore che stava per escire . Si mise a piangere , e si raccomandò che l ' aiutasse . Il Bianconi l ' ascoltò arricciolandosi la barbetta ; poi , accese un sigaro e disse : " Io da testimonio non posso fare . Ma parlerò al presidente del tribunale che è mio cugino . " Giulia , che s ' aspettava , invece , dovesse dire di sì , non poté nascondere la delusione stizzosa che la rodeva ; tanto più credendo si trattasse di una scappatoia . Il Bianconi la rassicurò subito : " Se io parlo al presidente del tribunale che , come ho detto , è mio cugino ... " Ma ella lo interruppe ; perché non poteva tenersi ; e già , avendo capito , la gioia la faceva tremare tutta . " Gli dica ... " " Lo so da me quel che devo dirgli . Lei stia più tranquilla d ' animo ; perché altrimenti ammalerà . Si è molto sciupata da quando la vedevo ad assistere il povero Giacomo . " " Mi son ridotta che , se mi guardo allo specchio , faccio paura a me stessa . Vorrei sapere chi fu ad avvertire quel mascalzone che suo padre moriva . Bastava che arrivasse un giorno dopo , e forse io non avrei bisogno di logorarmi la salute per avere quello che è di mio diritto . " E arrossì pensando che il Bianconi sapeva perché il signor Giacomo voleva farla erede . Ma il Bianconi si voltò da un ' altra parte ; e disse : " Fui io che avvertii Remigio . " La ragazza scattò , impallidendo : " Lei ? " " Era mio dovere : certe cose non si possono rimproverare . " " Ma non vede quali sono state le conseguenze per me ? " " Ci rimedieremo . " " Ma come ? " Ed ella fece per andarsene , quasi fosse ormai rovinata . Il dottore le disse : " Resti qui . " La ragazza tornò a dietro come per obbedirlo ; ma ormai non voleva raccomandarglisi più : aveva un ' aria così compunta e affranta che faceva compassione . Il Bianconi le domandò : " Crede che io sia dalla parte di Remigio ? " A lei palpitava il cuore , e non disse né sì né no . Allora , il chirurgo proseguì : " Per me , un figliolo che va via di casa , qualunque possano essere stati i pretesti , dev ' essere castigato . Il suo dovere era di restare in famiglia e di obbedire al padre ; perché se ne sarebbe trovato bene . E non aveva nessun diritto contro la volontà del padre . Io , a quest ' età , se mio padre , che non si può né meno alzare dalla poltrona , mi desse uno schiaffo , lo prenderei e zitto . E non gli ho mai mancato di rispetto . Quello , invece , lo so che contegno aveva ! " La ragazza assentiva , con la testa ; ma trepidava ancora . " Non solo era prepotente , ma , quando tornava a casa , il povero signor Giacomo non avrebbe potuto dirgli né meno : " Accostami cotesta sedia ! " E i denari che gli ha sciupato ! Era sempre con donnacce o con amici anche peggio di lui . Se il signor Giacomo non avesse avuto lei in casa , avrebbe dovuto morire come un disperato . Perché , ormai si può dire , la signora Luigia non avrebbe avuto testa da pensare a qualche cosa . " La ragazza era già accesa d ' orgoglio ; e il viso , con gli occhi dolci , pareva che le lustrasse " Dunque , ripeto , lei era in quella casa come una vera figliuola . E Remigio , se avesse giudizio , dovrebbe essergliene grato . Ma quello lì ha il cervello sotto i gomiti ! E finirà male . Sono contento se lei riescirà a dargli una buona lezione ; perché certe indoli non si piegano altro che quando cominciano a soffrire . Ora , lui , si crederebbe di fare il padrone della Casuccia ; ma non stimo che ne sia capace ! " La ragazza gli sorrideva , con un ' aria di bontà sincera e riconoscente . Non poteva né meno articolare una parola ; ma continuava ad accennare con la testa che diceva bene . " Vorrei vederlo come farà a comandare i contadini , lui che non stava mai in casa e né meno sapeva quel che il padre facesse ! " Ella , quasi senza voce , gli disse : " Sa che m ' ha mandato via come fossi una cagna ? " " È un pazzo ! Ma anche cattivo . Non ha coscienza di quel che fa . Basta sentire come parla . Sembra sempre nelle nuvole . " Giulia rise . " Lasci fare a me : io informerò il presidente del tribunale di quel che si tratta . E se lei ha i testimoni come mi ha detto , vedrà che le cose andranno bene . Il presidente è imparzialissimo ; e perciò può stare sicura . " " Io non so come dirle grazie ! " " Povera figliuola ! Non ce ne sarebbe nessuna ragione . Piuttosto , le consiglio di fare una cura ricostituente e di mangiare bene ! " " Eh , appena mi ci scappa minestra e lesso ! " " Che fa ora ? " " Sto in casa con la zia . " " Ho capito . " " Comanda niente , signor dottore ? Vuole che mi faccia rivedere ? " " Domani telefonerò al tribunale . Anzi , andrò io stesso . " " Grazie ! Grazie ! " Il Bianconi , restato solo , si convinse sempre più che la Cappuccini dovesse essere aiutata da lui ; giacché Remigio era stato un discolo ; e , ora , per quanto avesse diritto all ' eredità , non voleva riconoscere quel che gli altri avevano fatto per suo padre . Perché , poi , non voleva darle niente , se c ' erano quei due testimoni ? E non si sapeva , da tutti , che l ' erede doveva essere la ragazza ? Sarebbe stata una riconoscenza forse eccessiva e a danno del figliuolo , salvo la legittima ; ma la legge non può badare alle cose , impacciandosi di quel che non la riguarda . Questo era , dunque , proprio un caso del quale doveva occuparsi lui stesso . C ' entrava anche l ' amor proprio di far vedere alla Cappuccini , e agli altri , che egli poteva fare un favore ogni qualvolta avesse voluto . E siccome metteva da parte parecchi denari e voleva comprare un podere , per farcisi una villa , notò che Remigio lo possedeva senza esserselo guadagnato e senza doverlo pagare a nessuno . XIV Una mattina , per non piangere , Remigio escì di casa ; e , per due o tre ore , sfaticò facendo di tutto . Accatastò la legna , ripulì certi stanzini dove stavano i soffietti da zolfo , gli stai , i sacchi e gli annaffiatoi ; poi andò in cantina , a raschiare la muffa alle botti , a cambiare i sugheri vecchi , a sdiragnare le travi ; sciacquò i fiaschi , accomodò l ' imbottitoia , buttò fuori dell ' uscio le cose inservibili : granatini consumati , tappi rotti , cenci , bottiglie incrinate , stoppacci . Salì in casa e lo disse alla matrigna ; che , senza alzare la testa da dove dava i punti con l ' ago , storcendo prima la bocca , rispose tanto per mostrarsi buona : " Hai fatto bene ! " Però dalla voce si sentiva che pensava altro . " Allora me lo dica lei quel che avrei dovuto fare ! " Ella arrossì , infilò l ' ago e poi ridendo come si meravigliasse , chiese : " Oh , io te lo devo dire ! " Pensava al marito , e ora invece le cose andavano come Dio voleva . " Me lo dica lei ! " Arrossì sempre di più ; e , alla fine , le vennero gli occhi rossi . " Ma che le ho detto ? Non l ' ho mica offesa ! " Allora , si mise a piangere : " Così non si va ! Così non si va ! Io a stendere la mano per un boccon di pane non mi ci voglio trovare . Inventa qualche rimedio ! " Egli , allora , disse a Ilda : " Va ' via , tu ! " E poi si avvicinò alla matrigna , per parlare più sottovoce ; perché non udisse nessuno : " È colpa mia ? " " Non dico questo ; ma , sai , per mandare avanti un podere , bisogna intendersene ! " " Mi aiuti lei ! " " Io a tu per tu con i contadini non mi ci metto . " " Allora , mi dica come devo fare io . " " Io sono una donna , e invece tuo padre si faceva rispettare e li teneva a dovere . " Egli fece per andarsene ; ma Luigia esclamò : " Quell ' imbroglione del mio avvocato aveva detto che faceva ogni cosa in due settimane al massimo , invece ho paura che sia peggio del Pollastri ! Forse , avremmo fatto meglio a tenere lui , e a non cambiare ! " " Ma se lei stessa ha convenuto che ci metteva in mezzo per farci leticare ! " " Sì ; questo è vero . Ma mi pare che siamo capitati di male in peggio . " " È colpa mia anche questa ? " La matrigna lo guardò con gli occhi gonfi e luccicanti di lagrime . " È inutile che lei pianga , mi pare . " " È inutile ! È inutile ! È proprio vero ! " E piangeva di più . " Io non so perché pianga così ! " " Lo so io ! " " Me lo dica , allora ! " " Se si potesse dire quel che si dice soltanto con il cuore ! E il fieno , almeno , è stato rimesso in capanna asciutto bene ? " Ella sapeva tutto , ma fece per assicurarsi se egli le diceva la verità . " Qualche poco s ' è guastato ! " " Lo vedi che ho ragione io ? " " Ma di che ? " " Le cose non vanno ! Madonna benedetta ! Qui ci si trova alla rovina in meno di un anno . " Egli , allora , tremò ; ma rispose : " Vedrà che non è vero ! " Anche lui si sentiva prendere , come quando s ' era destato , da una grande tristezza ; ma era troppo giovane per non avere una certa fede ; sia pure indefinibile . Non ricordava né meno quant ' era che non riesciva più a fare una risata schietta ! Tutta la sua vita sembrava chiusa dentro un sacco , da cui non c ' era modo di metter fuori la testa . La giornata era chiara ; e pareva che ci fosse , perfino tra i muri della capanna e della casa , una specie di allegrezza sicura ; che lo faceva anche più triste . Né meno tra lui e la Casuccia potevano intendersi ! Ogni cosa gli stava contro ; e quel cielo così azzurro pareva che gli dicesse di andarsene e di rinunciare ai suoi propositi . La matrigna gli chiese : " Perché non vai nel campo a vedere quel che fanno ? Tra poco , ci sarà da segare il grano . " " Ci andrò dopo mangiato : ora , sono stanco . " " Richiama Ilda , perché deve apparecchiare . " Egli escì e la chiamò . Mentre attraversava l ' aia , vide Giangio che , asciugandosi il sudore , entrava dal cancello spalancato . " Signor Remigio ! " Gli andò incontro e dandogli la mano gli chiese : " Perché è venuto a trovarmi ? " " Domattina , ha detto l ' avvocato , bisogna che venga al tribunale perché il giudice vuol fare il suo interrogatorio . " " A che ora ? " " Alle nove : si faccia trovare al portone . Salirà insieme con l 'avvocato." Giangio sorrise e tornò via . Remigio lo disse alla matrigna ; che stette zitta , perché non aveva nessuna stima del Neretti : " È ancora un ragazzo " ella diceva " e non ha giudizio né meno per sé " . Anche Dinda , con la quale ella se la diceva come se fossero state amiche , era dello stesso parere . E perciò , quando la sera le portò una grembiulata di fagioli , ne parlarono male . La mattina dopo , Remigio si fece trovare al portone del tribunale ; in Via del Casato . Dopo una mezz ' ora giunse il Neretti , con una cartella di cuoio nero sotto il braccio : salì le scale lesto lesto , e non gli disse né meno niente . Remigio , per non restare solo , perché non avrebbe saputo dove entrare , cercava di andargli dietro . Il gabinetto del giudice , incaricato dal presidente , era piccolo e rettangolare . Alle pareti più lunghe , tutte a scialbo , due vecchie pitture , forse del settecento ; lasciate lì dai tempi del vicariato . In attesa di esser chiamato , Remigio andò a sedersi in una lunga pancaccia di legno . Un poco più in là , c ' era Giulia ; che impallidì voltando la testa verso la finestra e tentando di sorridere . Teneva i guanti in mano ; e parlava fitto fitto , sottovoce , con i suoi testimoni ; che non toglievano gli occhi da Remigio come fosse un gran colpevole . Egli , tutto sconvolto , si sentiva girare la testa . Era la prima volta che entrava in un tribunale e cercava di capire come facevano un altro processo . Pensava anche a quel che voleva rispondere . Ma non era più sicuro d ' aver ragione , e sentiva che lì avrebbe dovuto contenersi in altro modo ; e non come quando era con la matrigna o pensava dentro di sé . Un usciere si mise a scrutarlo ; con una diffidenza ironica , che lo fece intimidire di vergogna . Gli aumentò la sfiducia ; e avrebbe voluto essere in fondo alla Casuccia , a guardare la Tressa ; che scorreva placida senza gorgogli , dove c ' era l ' erba più folta . Stette così con la testa appoggiata al petto , senz ' ascoltare più , quantunque sentisse come un ronzio confuso e continuo che lo bucava come se fosse fatto di spilli . Non gli importò più nulla che i testimoni di Giulia , forse , lo guardassero ; e , dentro di sé , cercava di trovare le parole che avrebbe dovuto dire . Allora , un ' altra volta , gli parve impossibile che dessero ragione a Giulia invece che a lui . E , come non gli era mai avvenuto quando ci pensava , ora anche lei gli pareva buona e che tutto finisse subito . Gli pareva perfino strano che non si fossero più parlato ! Ma gli veniva in mente quando l ' aveva mandata via di casa , quando il padre era ancora là sopra il letto , e allora alzò gli occhi per guardarla . Ma ella era voltata sempre da un ' altra parte ; ed egli le guardò minutamente il cappello e il vestito ; aspettando che anch ' ella guardasse lui , forse per riconciliarsi e darsi la mano . La ragazza , però , gli teneva a posta le spalle in quel modo . Ed egli , per la prima volta , si sentì disposto a farsi trattare da pari a pari . Però , gli dispiacque ; e si sforzò di pensare più attentamente a quel che avrebbe dovuto dire per vincere la causa . I due testimoni risero ; ed egli si sentiva così pieno di vergogna che quella risata gli fece battere il cuore con una violenza scomposta . Non avrebbe voluto né meno ascoltare quel che diceva Giulia ! Voleva far capire a tutti che avrebbe voluto trovarsi altrove : questo era il suo solo desiderio . La ragazza si sforzava di essere calma ; ma doventava sempre più pallida . Parlava più in fretta e la sua voce pareva che recidesse . Tuttavia nessuno avrebbe indovinato che avesse qualche rancore . Ma lui solo sapeva quel che volevano dire quel viso e quegli occhi pesti ! Ella era ammagrita e le spalle le si erano incurvate ; ai polsi le si vedevano gli ossi . Il testimonio Corradino Crestai , quello soprannominato Ciambella , aveva raccontato che era amico del defunto signor Selmi e che perciò una volta gli aveva confidato come la signorina Giulia Cappuccini dovesse riscuotere da lui ottomila lire . Egli , anzi , sperava di guarire per poterla pagare . Anche l ' altro testimonio , il sensale Pietro Carletti , detto Chiocciolino , disse presso a poco lo stesso ; e aggiunse che dal canto suo aveva dovuto fare causa all ' erede per riscuotere dugento lire a saldo di due porci venduti al defunto . " Anzi , aggiunse , puntando il dito su i fogli che erano dinanzi al giudice , la mia causa si deve trovare tra questi documenti bollati " . E questa scappata lo fece guardare benevolmente dal giudice . Chiocciolino era piuttosto alto e quasi distinto ; sebbene avesse la pelle del viso e delle mani sempre rossa e coperta di lunghi peli biondi che luccicavano . Aveva già i capelli e i baffi bianchi ; e tra quelli del suo mestiere passava da persona istruita . Faceva , infatti , i conti del bestiame a mente ; senza ricorrere al prontuario stampato che adopravano gli altri . Portava sempre un bastone di legno sbucciato , bianco , con gli spunzoni ; e intagliato a becco d ' oca . Parlava strizzando gli occhi . Quando Remigio fu interrogato , tremava anche con le gambe . Negò che la ragazza dovesse avere il denaro ; e disse che quei testimoni non potevano saperne niente . Allora il giudice , lisciandosi i baffi , lo avvertì che non poteva parlare a quel modo dei testimoni senza mostrarne le prove . Era proprio vero , come gli aveva detto il presidente del tribunale , che si trattava di un giovinastro sviato e malevolo . Remigio andò fuori di sé e faceva ridere , poi s ' impappinò ; e parve che prima avesse detto una cosa e dopo la volesse cambiare . S ' avvide che nessuno cercava di capire come le cose erano andate ; e nessuno sospettava che la Cappuccini pretendesse quello a cui non aveva diritto . Perché non si accorgevano che quei due testimoni mentivano ? Perché , pensava il giovane , non badavano alle persone ma alla legalità delle loro parole . La causa non era altro che una astuzia continua e insolvibile , condotta secondo certe regole stabilite dal codice ; una astuzia sempre più spostata dalla verità , che egli sentiva soltanto nella sua coscienza e nella sua buona fede . Il giudice fece notare l ' incertezza di Remigio al Neretti ; che , vista la sua cattiva figura , trovò modo di rimandare la causa . L ' avvocato di Giulia , Renzo Boschini , voleva opporsi e adduceva che ella si trovava in stretta miseria e che già aveva dato prova di avere ragione . Ma , poi , capito che il Neretti desiderava di tirare in lungo le cose , non perché in seguito potesse trovare qualche altro argomento decisivo , disse che accondiscendeva tanto per far vedere com ' egli si sentiva sicuro di vincere . Tutti quei ripicchi non interessavano Remigio , che non aveva detto niente di quel che avrebbe dovuto dire . L ' avvocato , vedendolo smarrito e distratto , lo spinse per una spalla ; facendolo alzare . Il giovane era sempre più sbalordito e inciampava giù per le scale . Quando fu in strada , dove c ' era il sole e si respirava meglio , chiese all ' avvocato : " Come m ' andrà ? " " Male ! " " Perché ? " " Ce li hai tu i testimoni a favore tuo ? " "No." " E , allora , come vuoi fare una causa se non hai i testimoni ? " Gli dette la mano e lo lasciò . XV Quando giunse alla Casuccia , con le gambe indolenzite , come non gli era mai capitato , le tre assalariate stavano per infornare il pane : Ilda si divertiva a guardarle , anche per imparare . A ogni fascina secca , che buttavano dentro con la forca , le fiamme s ' attaccavano alla vòlta del forno , gonfiando e traboccando con le punte fuori ; infilandosi perfino su nella cappa nera di fumo . Le fascine crepitavano ; e le vampate delle fiamme facevano scostare tutte e tre le donne , che avevano il viso affocato e gli occhi rossi di sangue . Ma quando il forno fu caldo , e chiuso con lo sportello di ferro , ebbero a leticare . Siccome tutte e tre avevano il pane che trapassava di lievito , ognuna voleva essere la prima a infornarlo . Dinda e Cecchina erano le più irate . Gegia saliva due o tre scalini di casa , per andare a prendere la tavola con le picce della pasta coperta dentro i cenci di lana ; poi ridiscendeva , invece , per dire anche lei la sua . Dinda piangeva come se l ' avessero picchiata , e Cecchina teneva in mano la pala del forno . Dinda le gridò : " Se mi toccate , guai a voi ! " " Io ho poca pazienza . " " E io meno ! " " O vediamo , allora , chi avrà ragione ! " Gegia si metteva in mezzo , andava al viso dell ' una e poi dell ' altra : " E io non ho diritto d ' infornare come voi due ? " Ma non le badavano , seguitando a leticare tra sé . Remigio dimenticò subito il processo , e si fece raccontare chi era stata la prima a scaldare il forno . " Tutte e tre siamo state ! " " Non è vero ! Le prime fascine l ' ho portate su io dal campo . " " Ma le ho ficcate io dentro il forno ! " " Se non le avessi portate , però , non ce le ficcavi ! " " Vi venga un accidente a voi e a chi v ' ha dato da lavorare alla Casuccia . " Siccome Gegia stava zitta , quasi sgomenta , Remigio le disse che infornasse prima lei . La donna in un batter d ' occhio , portò giù la tavola della pasta ; la sciolse e mise il primo pane sopra la pala . Ma siccome le tremavano le mani e voleva fare troppo lesta , un pezzo di pasta le andò in terra . Anche lei , allora , cominciò a piangere . Ci mancò poco , poi , che si scordasse di fare il segno di riconoscimento sopra il pane : lei ci faceva una fitta con due dita , Dinda ci pigiava un bicchiere e Cecchina ci lasciava un birignoccolo arrotolato con le mani . Remigio domandò alle altre due donne : " Vi siete messe d ' accordo ? " Dinda rispose : " Io faccio come vuole lei . " " Piuttosto che leticare , mettetevi d ' accordo ; mi pare ! " " È quel che dico anch 'io." Ma Cecchina salì in casa e sbatacchiò l ' uscio dietro . Allora , dopo Gegia , infornò Dinda . Cecchina avrebbe voluto essere la seconda , ma quando riaprì l ' uscio , l ' altra aveva già cominciato . La sera , perciò , raccontò tutto al marito ; che , a ogni costo , voleva andare a trovare Remigio per rifarla con lui . " Sarai a tempo ! Ora ti darebbero torto . " " Non me ne importa : meglio prima che dopo . Gl ' insegnerò io a metter bocca nelle faccende che non lo riguardano . Che gl ' importava a lui ? " E , benché la donna lo tenesse , aprì l ' uscio ; ed escì . Ma , a mezze scale , incontrò Tordo ; che aveva su le spalle un corbello di pomodori : li portava di nascosto , per farci la conserva ; ed erano quelli del padrone . Berto finse di non vedere , ma andò nell ' aia per farsi passare la rabbia ; dicendo a voce alta : " Quello ha più giudizio di me . Ma , domani , ci penserò anch 'io." Si girò per sputare , e vide Picciòlo con un altro corbello carico ; che , lesto lesto , a piedi scalzi , entrava in casa . Berto , allora , si mise a ridere : " Io sono il più furioso , e gli altri intanto pensano alla pancia . Così bisogna fare ! " Andò nell ' orto ; e , a tastoni , si empì un paniere di fagioli ; ma la rabbia non gli passava . Invece , gli era venuta la voglia di fare la pelle a Remigio . Dentro di sé lo aveva sempre sentito , anche da giovane , che prima o dopo , un tiro di quel genere , a qualcuno lo doveva fare . Non si sbagliava , no ! Non poteva dormire ; e la moglie , che aveva sonno , gli domandava al buio : " Che hai ? Domattina ti devi levare presto , perché cominciate a segare il grano ! " Egli , allora , inventò : " Mi deve aver punto qualche insetto su le spalle . " " Ti ci duole ? " Ma egli non rispose più , e seguitò a rivoltarsi tutta la notte ; senza chiudere un occhio . Era impaziente che spuntasse il giorno ; e , quando il primo chiarore fece lustrare lo specchio del canterano , saltò dal letto e escì fuori . Benché fosse oria , si sentiva che la giornata doveva venire afosa . Rapidamente , le nebbie della Tressa sparirono ; e i contorni di tutti i cocuzzoli apparvero con una durezza limpida . Nella strada passavano i barrocciai , dormendo accovacciati tra la roba ; e avevano ancora le lanterne accese . I galli cantavano da tutti i poderi ; e nel pollaio della Casuccia le galline razzolavano e crocchiolavano . Dopo poco , scesero anche gli altri ; con le falci e le pietre rotatoie in mano . Picciòlo disse : " Il padrone dorme ancora . S ' ha a destare ? " Tordo rispose : " Non perdiamo tempo : andiamo ! " Era già la metà di giugno , e il grano si seccava anche troppo . Qualche altro podere aveva già mietuto . La guazza si asciugava ; e il sole , ormai , era per nascere giù dai monti bassi . " Facciamoci dal fontone " disse Berto . Tutti andarono da quella parte . Moscino era la prima volta che segava il grano , e faceva l ' impaziente . Tordo gli disse : " Attento alle dita ! " " Gliel ' ho detto anch ' io ! " rispose Lorenzo . " Io mi faccio il segno del cristiano ; perché questa è grazia di Dio ! " disse Picciòlo . E si segnò , mentre gli altri aspettavano che cominciasse . I contadini , ora , per non perdere troppo tempo , mangiavano nel campo . La mattina , le ore affaticavano meno ; ma verso il mezzogiorno , pareva impossibile che quegli uomini potessero resistere sotto il sole . Moscino , per fare il bravo , camminava a piedi nudi sopra gli spunzoni del grano segato . Negli altri poderi accanto , le ragazze lavoravano quanto gli uomini . Una sposa giovane , incinta , con le guance accese e sudate si sollevava di quando in quando , per guardare il grano ancora ritto . Ella rificcava sotto il mento i nodi della pezzuola , che le ricopriva tutta la fronte ; mentre le trecce dei capelli , senza forcelle , si allentavano sopra la nuca . Una brocca d ' acqua era nascosta all ' ombra , sotto i pampini d ' una vite ; con due fiaschi di vino chiaro ed agro . La sferza del sole era insopportabile ; gli occhi s ' infiammavano , la bocca e la gola doventavano asciutte . Allora , qualcuno lasciava la falce e s ' incamminava alla vite , metteva la bocca al fiasco e beveva parecchie sorsate . Ma s ' indugiava per riposarsi , guardando gli altri . Le donne gli sorridevano in silenzio , ed egli ritornava alla sua opera , a testa bassa e le mani penzoloni . Le falci tutte insieme luccicavano tra gli steli del grano ; con un rumore simile a uno strappo rapido . Urtavano , talvolta , sopra un sasso , con un suono languido e smorzato . S ' insinuavano curve tra le spighe ; e le spighe sbattevano sopra i volti ; qualche stelo s ' insanguinava dopo aver fatto un taglio o una scorticatura . Allora , il contadino , senza schiudere il pugno pieno di mèsse , si guardava un istante ; poi la falce s ' affondava ancora , lucida e affilata . Dietro gli uomini , gl ' insetti disturbati saltellavano insieme da tutte le parti , verdi , neri o grigi ; mentre certi ragni dalle zampe lunghissime ed esili percorrevano i solchi , sparendo nell ' ombra di una fenditura e ricomparendo subito in cima a qualche zolla . Le lucertole scappavano sempre innanzi ; qualche ramarro osava indugiare , ma , poi , spariva anche più rapido . Di rado era possibile che qualche vipera fosse tagliata a pezzi ; ma i rospi , enormi e nerastri , che restavano come intontiti , erano infilati e squarciati con la punta delle falci ; poi un contadino , con un calcio , li lanciava dall ' altra parte del filare . Qualche cova di ragno s ' apriva ; e allora gli innumerevoli ragnolini si spandevano in tutti i sensi . Si trovavano nidi abbandonati , con gli uccelli senza penne , vespai vuoti . I bruchi si rivoltavano sottosopra , rimanevano un poco immobili e poi cercavano di andarsene . Qualche padrone aveva fatto benedire i campi perché le passere non mangiassero il grano . Ma c ' era chi diceva esser meglio mettere in mezzo alle prese un cencio in cima a un palo ! I branchi delle passere , qua e là , si alzavano verso l ' azzurro d ' un colore dolce . Qualche campana suonava , e si spegneva a un tratto così com ' era cominciata . Si udiva tutto il brusìo degli insetti . Stando vicino ai mietitori si sentiva raccontare da qualcuno che il suo bambino non poteva mangiare più e che era necessario far contraddire il male da quella tale donnetta che si chiamava Sunta del Borgo . La quale sapeva anche rimettere bene al posto le ossa fratturate , mandava via il dolore delle distorsioni , con un unguento di erbe e di midollo d ' agnello , guariva il malocchio mettendo due gocce d ' olio in una scodella d ' acqua tenuta sopra la testa del malato , scongiurava ogni sorta di male costringendolo a tornare indietro , medicava le risipole e faceva spendere poco . Ella si valeva anche di una secrezione gialla , che certi insetti accumulano dentro le loro pallottole di terra , infilate ai fuscelli delle siepi ; faceva mangiare il cuore delle rondini , perché il senno fosse maggiore ; aveva veduto una folla di streghe che facevano la bucata giù nella Tressa . E sapeva curare per mezzo dei rosarii , indicando il numero degli ave e dei paternostri . C ' era un ' altra donna che girava , da parecchi anni , dall ' un paese all ' altro , senza che nessuno sapesse chi fosse . Andava a capo chino come una suora , e portava sempre la testa avvolta da una pezzuola grossa , di lana ; con le mani gonfie sopra il ventre . Aveva il volto grasso , ma pallido e con due rughe che tagliavano di netto gli angoli della bocca affondata sotto il naso adunco . Il suo mento ovale era quasi senza rilievo ; i suoi occhi grandi e neri facevano un ' impressione strana di misticismo e di cattiveria . Ma tutti le davano l ' elemosina , perché temevano qualche maleficio . Le donne che l ' avevano vista , restavano pensose a lungo ; finché non fosse rientrata nella strada e sparita dietro qualche svolta . Ma ella camminava piano , con certe scarpe enormi che pareva dovessero pesare un quintale l ' una . Perché , di quando in quando , si volgeva e si fermava a guardare le case ? Che cosa voleva ? Le donne dicevano : " Sarò contenta soltanto quando non la vedrò più . " " Non si sa quando viene , mentre può anche trovarci con i nostri figlioli in collo . " E se qualcuna allattava , si conturbava e guardava in volto la sua creatura , chiedendo : " Che hai , che hai ? Ti do il latte . Povera anima mia ! " La mietitura della Casuccia durò nove giorni , e ormai era per entrare luglio . Picciòlo era più bravo di tutti ad accatastare i covoni e in cima ci faceva una croce con tre o quattro fili di grano attorcigliati insieme . Poi , i covoni furono portati su l ' aia dove alzarono una gran mucchia , aspettando che cominciasse a passare per i poderi la macchina tribbiatrice . XVI Quando Remigio tornò dal suo avvocato , fu accolto in un modo che non si aspettava . Egli aveva bisogno , molto più di prima , di trovare qualche cosa che rispondesse al suo sentimento e alla sua fede ; e , invece , sentì di essere addirittura uno sciocco . Egli ci si arrabbiava , e il Neretti gli disse : " Bada di non fare il caparbio . Credi di avere ragione , e finché non ti sei convinto che non è vero , non metterai giudizio . Almeno , hai guardato bene se tra i registri che tuo padre doveva certamente tenere , c ' è segnato nessun pagamento fatto alla Cappuccini ? " " Non ho trovato niente . " E arrossì . " Non ci credo . " " Ma è vero , ti dico ! " Infatti , all ' infuori di qualche ricevuta insignificante , di parecchi anni prima , tutta bucata con gli spilli per tenerla insieme con la pianta catastale del podere , in un rotoletto legato con lo spago , Remigio non aveva visto altro . L ' avvocato si mise a leggere certi fogli di carta bollata di un altro processo . Remigio , tacendo e vergognandosi , aspettava che rialzasse la testa . Alla fine , il Neretti si grattò il ciuffo come se fosse infastidito e gli disse : " Insomma , le cose andranno per le lunghe . Questo è quanto ti posso fare io . " " Tre mesi ? " " Tre mesi ? Se tu hai denari da spendere , anche tre anni . " Egli rideva , guardandolo da capo ai piedi così impacciato . Ma , temendo che Remigio allora non pensasse , per il meglio , di accordarsi da sé con la Cappuccini , disse facendosi serio : " Tu non parlare mai con nessuno . Qualunque persona venga da te per questa faccenda , mandala da me . Perché a te fanno quel che vogliono . Io ti ho già capito da un pezzo . Son tutti più furbi di te . Tu sei un imbecille . " E rise dello stupore che appariva nel viso di Remigio ; che non avrebbe osato rispondergli male . Poi disse : " Ora , vattene : ho da fare per cose molto più importanti della tua , che mi fanno guadagnare bene . " Era vero ! Egli non avrebbe avuto da dargli né meno cento lire , e il Neretti pensava a quanto era necessario per la carta bollata e per gli atti al tribunale . La carta bollata , ormai , doveva essere già parecchia ! Chi sa quante volte Giangio aveva segnato le spese , con quelle sue lettere tremolanti e grosse ! Il Neretti , vedendo che Remigio se ne andava malvolentieri , gli disse : " Mio caro ! Io ti consiglio per il tuo bene ! Poi , del resto , tu sei padrone di fare quello che vuoi . " " Ma , appunto , io voglio farmi consigliare da te . " " Da me ? E che ti devo dire ? Credi da vero che la Cappuccini non debba avere quei denari ? E , allora , si tira per le lunghe ; può darsi che , alla fine , si stanchi . Ma , con il gratuito patrocinio , lei non ci rimetterà mai niente . Ormai , a dietro non si torna . Lascia fare a me : vedrai che , tra quattro o cinque mesi , siamo sempre allo stesso punto . Ora , vattene ! T ' ho già fatto capire che mi dai noia . " Quando devo tornare ? " " Quando vuoi : tanto io che Giangio siamo sempre qui a tua disposizione . " " Ora verrà anche la querela di quel sensale che chiamano , mi pare , Chiocciolino . " " Lasciala venire ! Portamela subito . " Remigio gli strinse la mano , sorridendo egli stesso del proprio imbarazzo . Quando fu fuori , gli restò a mente soltanto che il Neretti gli aveva detto imbecille ; e doventava rosso come se quella parola gli bruciasse anche il viso . In fondo alla Costarella , Chiocciolino , che parlava a una fruttaiola grassa e con le braccine di bambola come il volto , gli andò dietro mettendogli una mano su la spalla . Remigio s ' era accorto che gli voleva parlare , ma ora non poté fare a meno di voltarsi benché non gli dicesse niente . Allora Chiocciolino si mise il bastone nella sinistra , lo prese sotto il braccio e gli disse : " L ' accompagno un poco , se va giù alla Casuccia . Dianzi , l ' ho visto entrare dall ' avvocato Neretti . " Remigio si tirava in disparte , ma l ' altro lo teneva forte sorridendo a vedere quella sua ritrosìa . E gli disse : " Non si vergogna mica a venire con me ? È arrabbiato perché ho fatto da testimonio al processo ? " " A me non importa niente . " " Non ci credo : non mi pare . Ma , appunto , io volevo parlare della mia faccenda che si potrebbe accomodare così tra noi , alla buona . " " Ma perché voi avete fatto da testimonio ? " " È venuta a trovarmi quella disgraziata ( come si chiama ? ) Giulia ; e io siccome sapevo tutto da suo padre ... Non ho fatto bene ? La verità c ' è anche per quelli che sono nati poveri . E poi , quelle ottomila lire sono soltanto un bocconcino , della sua Casuccia . " " Ma io sono convinto che mio padre non doveva darle niente . Voi sapete perché io non stavo in casa con lui ? " " Me l ' hanno detto a un dipresso : ma queste son cose che io non voglio sapere perché non mi riguardano . " " La Cappuccini m ' ha fatto causa perché sperava che mio padre le lasciasse una parte del patrimonio . Era la sua amante . " " Non si lasci scappar di bocca nessuna offesa , perché potrebbe darsi che Giulia le desse querela anche per quello che dice di lei . " " L ' ho detto soltanto a voi , ora ! " Chiocciolino si fermò nel mezzo della strada : " E se venisse a risaperlo ? " Remigio ebbe paura , e gli rispose : " Ma voi non andrete a dirlo a lei ! " " Dunque , facciamo le cose in buona amicizia ! Lo vede che , se io volessi , potrei farle male anche dell ' altro ? " " Andate a parlare con il Neretti : se lui accetta , qualunque cosa dica , io ne sono contento . " " Se devo andare dal suo avvocato , vado piuttosto dal mio ! " E lo lasciò . Ma rifece la strada , lo riprese sotto il braccio e gli disse : " O lei voglia o no , io e lei è destinato che diventiamo amici . " Remigio non capiva ; e , ricordandosi ch ' egli era mezzo epilettico , avrebbe voluto fare a meno di quella conversazione . Inoltre , non poteva perdonargli d ' aver fatto da testimonio ; e , per quanto non sapesse spiegarsi com ' egli potesse aver saputo da suo padre certe cose degli interessi , non poteva rassegnarsi a credere che il sensale dicesse la verità . Inoltre , Remigio , timido e inesperto , non si credeva in diritto d ' indagare , con qualche mezzo , quanto fosse sincero ; e aveva anche paura di dire qualche cosa che poteva magari comprometterlo . Allora taceva , tutto mortificato . A quelle parole , aveva guardato , sorpreso , il sensale . Ma questi , quasi pigliando gusto a parlare , seguitò : " Il mio scopo di fare amicizia con lei è questo : con suo padre , gli ultimi mesi della sua vita , siamo stati un poco freddi e forse lui mi odiava . E anch ' io l ' ho odiato . Ora sarebbe bene che io e lei , invece , fossimo amici , con lo scopo di mettere un pietrone su le cose passate ; perché avrei piacere di non odiarlo più da morto . " Chiocciolino era capace di fare questi cambiamenti , come sarebbe stato capace , dopo qualche settimana o meno , di tornare da capo a volergli male . Remigio sentiva che non poteva fidarsi , ma non volle più essere sgarbato ; e gli disse , benché con rincrescimento : " Io non ho niente contro di voi . " " Ma " riprese arrossendo Chiocciolino , dopo avercapito che ormai Remigio era sempre meno ostinato " bisogna che lei mi paghi quei due maiali . Se non può , mi faccia una cambiale . Io sono disposto ad accettarla : vede che non sono esigente . Se , poi , mi costringe a far la causa , come vuole a tutti i costi l ' avvocato Sforzi , io , allora , non so più quel che dirle per il suo bene . Ne trovi un altro , che le parli con più amicizia di me ! Chiocciolino lo sanno tutti chi è . Meno qualche scatto , quando mi piglia caldo alla testa , e allora il responsabile non sono io , ho sempre saputo farmi rispettare da tutti . E lo strinse , sbottonandogli la giubba e dicendogli con un sorriso : " Se ce l ' ha , nel portafogli , me le dia subito queste dugento lire ! Me ne dia , per ora , cento sole ! Io le farò una ricevuta d ' acconto . E , allora , sono contento anche se a darmi il rimanente aspetta una settimana di più : quando avrà venduto il fieno . " Remigio distaccò le mani dalla giubba e gli disse : " Mi dispiace , ma non ce le ho . " " Vengo a prenderle fino alla Casuccia . Non vorrei impolverarmi le scarpe per così poco , ma lo fo per gentilezza ; perché lei non debba venirmi a cercare . " " Non ce l ' ho né meno a casa . " " Come ! Non ha a casa dugento lire ? Ha già finito quelle che prese con la cambiale al Banco di Roma ? " " Chi ve l ' ha detto della cambiale ? " " Non mi ricordo chi me lo disse . " " Lo sanno anche altre persone ? " " Diamine ! Che male c ' è ? I debiti e le cambiali fanno presto , come dice il proverbio , ad avere le ali . " E si mise a ridere , ma a Remigio dispiaceva parecchio ; e non voleva ammettere che gli altri , quella cerchia di mercanti e di sensali , potesse subito essere informata del suo portafoglio . " Senta : sia allegro ! Diamine ! Perché se la prende ? Lei è giovane , e con un poco di giudizio può darsi che non sia costretto a vendere la Casuccia anche se dovesse metterci sopra una ipoteca ; lei , in vecchiaia , la toglierà . Fossi io giovane come lei ! Vorrei far doventare la Casuccia più bella d ' un giardino ! Lei , se avesse i soldi , dovrebbe mettere altri filari di viti giù per la poggiata che si parte dalla strada : empirla tutta , a fosse , per quanto è lunga . E , poi , comprare bestiame : vitelli , pecore , maiali . Di tutte le specie . Io ci farei soldi a palate . Ma lei , se non saprà fare , manderà in malora tutto . E non dia retta agli assalariati . Quella è gente che non ha voglia di lavorare e son contenti di riscuotere il salario alla fine del mese . E poi , ha calcolato quanto le rubano ? " " Mi rubano ? " " Dia retta a me . Quando lei non li vede , crede che stiano con le mani alla cintola ? Io scommetto che le prime frutta se le son mangiate loro ; scommetto che gli ortaggi ne hanno più loro che lei . E badi anche al fieno che ha riposto in capanna ; perché , a farne sparire qualche carro , ci vuol poco . " " Ma ci guarda anche la mia matrigna ! " " Quella ? Quella non capisce niente . Era meglio se suo padre avesse sposato la Cappuccini o un ' altra qualunque . Io la conosco meglio di lei . E anche il podere lo conosco meglio di lei . Perché , scommetto , lei non sa né meno quanti pioppi sono suoi di quelli lungo la proda della Tressa . " " Ancora non li ho contati . " " Lei non sa che qualità di vitigni sono nella sua vigna . Ma io lo so . Lei non sa né meno quanto fieno è nella sua capanna . Ma io sì . Si provi a dirmi quante sacca di grano lei avrà ? " Remigio dovette confessare che non lo sapeva . " Allora glielo dico io . Lei avrà da cinquanta a cinquantacinque sacca . Né più né meno . Ci scommetto la testa , che la metterò dentro la tribbiatrice ; se non do nel giusto . Mi chiami alla Casuccia , quando tribbierà . Io , vede , mi appassionerei al suo podere come se me ne venisse qualche guadagno o fosse mio . E non m ' importa niente che suo padre non m ' abbia voluto dare quelle maledette dugento lire ; che ci sputerei sopra , costringendomi a chiederle a lei . " " Ma se è vero che non ve l ' ha date ... " " Ho capito ! Lei vuol ridere alle mie spalle . Ma perché mi ha fatto chiacchierare fino ad ora con lei ? Io sono abituato a trattare con le persone ragionevoli . Ho anche fatto una sudata , come una bestia , a venir fuori di Porta con lei , a questo caldo ! E si asciugò tutta la testa , poi sotto il mento . " Io ve l ' ho detto dinanzi : per qualunque cosa , andate dal mio avvocato . " " Allora , mi permetta che io ci vada a nome suo . E mi faccia pagare da lui . " " No , no ! Se vi paga lui , perché crede di pagarvi , sì ; ma , a nome mio , no . " " Gli dirò che ho parlato con lei . " " Non gli dovete dire niente ! " " Questo non me lo può negare , né proibire . " Intanto , erano giunti alla Casuccia . Seduto sul murello dell ' aia c ' era Bùbbolo che appena vide Remigio si alzò . Ma , poi , visto anche Chiocciolino , voltò le spalle e finse di guardare giù nel campo . Chiocciolino , ora , aveva alzato la voce sempre di più e dava bastonate alla siepe . Ma , giunto al cancello , si fermò e disse : " Badi che io son fatto come i coltelli : se mi prendono per il manico , mi adoprano come vogliono ; ma , se mi prendono per il taglio , faccio fare sangue . " Anche Remigio era fuori di sé dall ' ira , e gli rispose : " Come vi piace di più ! " Ed entrò nel cancello . Chiocciolino stette a vederlo andare fino ai cipressi ; poi , con la punta del bastone , tracciò una croce sulla polvere della strada , giurando : " Vorrei prima crepare che dargliela vinta . Non mi scordo di essere Chiocciolino ! " XVII Bùbbolo era ancora giovane , poco meno di Remigio ; e tanto grasso che appena teneva gli occhi aperti . Aveva la sinistra paralizzata , con le dita attaccate insieme e senza unghie . Ma con quel braccio , tutto insensibile , poteva picchiare come se fosse stato un bastone . Il viso pareva di donna , perché la barba non gli veniva . Aveva una botteguccia a mezze scale del vicolo di San Paolo , sotto la volta dell ' arco , da dove si scende in Piazza del Campo . Accanto ci stavano anche un sellaio e un uccellaio . Il sellaio , perché in bottega mancava sempre la luce , lavorava su uno scalone ; cavalcioni alla tavola a morsa e la lesina in bocca o in mano ; mentre l ' uccellaio teneva attaccata fuori di bottega una gran gabbia che potesse essere vista senza scendere il vicolo . Bùbbolo , là dentro , possedeva un canapè sfondato , con una buca in mezzo , dove dormiva ; e un tavolino dove lasciava i campioni dei grani e delle altre semenze , accanto a quelli degli olii e dei vini . In bottega , simile ad una spelonca , non ci stava quasi mai ; ma , in cima alle scale , s ' appoggiava a uno dei colonnini di pietra che sono lì nel mezzo , e parlava dei suoi affari . Appena fu sicuro che Chiocciolino se n ' era andato , salutò Remigio ; con l ' aria di fargli notare , per offenderlo , quant ' era educato e come sapeva contenersi . E gli disse : " Ho saputo che vende la Casuccia . " " Non è vero : ve l ' ho detto anche l ' altra volta . Perché volete insistere ? " " Perché mi vuol dire di no ? " Allora Luigia , che stava , anche lei , ad aspettare dalla finestra , infastidita che il sensale non se ne fosse andato quando gli aveva detto che il figliastro non c ' era , scese e gli domandò : " Perché tutti sanno che tu vendi la Casuccia e a me non lo dici ? " " Non è vero . " " Perché , allora , Bùbbolo è venuto qui apposta per parlartene ? A me , che ti faccio da mamma e vivo con te , non dici niente ! Le cose devo saperle dagli altri ! Ma io domani vado dal mio avvocato , e mi faccio dire se tu puoi vendere senza il mio consenso . Almeno la parte mia , tu non la puoi toccare . " Remigio , benché si trovasse in uno stato d ' animo quasi doloroso , si mise a ridere . " Non ridere , invece ! Queste sono cose serie . " " Ma io rido di quel che sento dire tanto da lei che da lui ! Sono stufo di sentirmi rimproverare sempre per niente ! " " Non t ' arrabbiare ! Se non è vero , tanto meglio . Dentro la tua coscienza , sai da te se dici la verità o la bugia . Gli pulì un gomito della giubba sporco di terra , e tornò in casa . " Allora , Bùbbolo disse : " Ecco , ora che siamo soli , mi dica in confidenza se è vero o no . " Nei suoi occhi celesti c ' era la gioia e il piacere d ' imbarazzare Remigio ; che non poteva fare a meno di rispondergli : " Non è vero ! Non è vero ! " Bùbbolo si mise a sghignazzare , allargando i bracci : quello paralizzato faceva quasi ribrezzo . " E , allora , perché per tutta Siena lo dicono ? Sono venuti a riferirmelo anche in bottega ! Ha visto : io non mi muovo mai da quel colonnino delle scale , e quanti si occupano di vendite poderali sanno che è messa in compra la Casuccia . Del resto , io non voglio insistere . L ' altra volta , quando lo fermai , mi rispose male ; ma , questa volta , non ho da lamentarmi . Mi scusi , anzi ! Se non ha bisogno di me , io vado ! " " Grazie : non ho bisogno di niente . " Bùbbolo era già arrivato al cancello , ma si fermò e gli fece cenno con la mano di andare dov ' era lui : " Se non sono troppo curioso e indelicato , mi dice perché Chiocciolino è venuto fin qui con lei ? " E un ' altra volta i suoi occhi celesti brillarono di gioia e di piacere . " Mi domandava ... di un ' altra cosa . " " Ho capito ! No , no : non la voglio sapere . Le chiedeva quelle dugento lire , che dice d ' avanzare per i maiali . " Remigio , allora , rise . Ma Bùbbolo gli disse serio : " Badi , sa : glieli dia ; perché quello è capace di tutto . " " Io credo che non le debba avere . " " Ah , non è cosa che mi riguarda ! Ma glieli dia : è meglio . " E se n ' andò , togliendosi due volte il cappello . Alla Coroncina , vide Chiocciolino ; che stava lì ad aspettarlo . Era di malumore ; con il cappello sopra gli occhi e le mani in tasca ; il bastone appoggiato al muro . Allora , Bùbbolo salutò per primo . Chiocciolino gli rispose : " Aspettami : vengo con te . Stavo qui per vedere se passava un carro di fieno : ne volevo comprare uno anche io . " Strada facendo , siccome si sapevano risoluti a non confidarsi di quel che avevano parlato con Remigio , cercarono di darsi a intendere ch ' erano amici ; ma nessuno dei due volle cedere e si lasciò impaniare . Remigio era salito subito in casa ; e la matrigna gli disse , mostrandogli una busta chiusa : " L ' hanno portata , dianzi , per te . " " Non sa chi la manda ? " " Non lo so . Credo il Pollastri . " C ' era il conto per le due copie dell ' inventario e per l ' opera prestata il giorno prima : in tutto trecento lire . La matrigna allungava il viso , storcendo la bocca . Remigio , con le mani tremanti , ripiegò il conto ; e lo mise in tasca . Voleva andare a cambiarsi la giubba ; ma , dall ' aia , lo chiamò Berto . " Che vuoi ? " " Venga giù un momento , se non ha da fare . " Remigio scese di malavoglia ; il contadino gli disse : " Badi che lei , prima di mandarmi via , mi deve dare almeno due mesi di tempo : un mese non mi basta . " " E chi ti vuole mandare via ? " " So , di sicuro , che lei vende la Casuccia ! " " Non è vero . " " Mi convince poco . Perché io a quel che dice la gente non do ascolto ; ma quando vedo che le riportano giuste ... Ora , è troppo tempo che sento dire di questa faccenda , e ho voluto stare zitto per vedere come andava a finire . Ma , quando girano attorno casa persone come Bùbbolo e qualche altro , c ' è poco da sbagliare ! " Non ce li ho chiamati io ! " Il contadino lo guardò , per fargli capire che non gli portava nessun rispetto ; poi , disse , maliziosamente : " Meglio così . " Remigio tornò in casa così afflitto che non aveva animo né meno di parlare alla matrigna ; benché sentisse il bisogno di raccontarle ogni cosa . Stette un bel pezzo zitto zitto , senza decidersi ad entrare in nessuna stanza , sul pianerottolo delle scale ; finché salì Ilda portando un fiasco d ' acqua , più buona di quella del pozzo , presa alla sorgente dell ' orto , dove andava tutti i giorni anche perché era più fresca . Ilda , vedendolo a quel modo , non lo salutò ; e si mise a raccontare a Luigia quel che aveva sentito dire nell ' orto dalle contadine : " C ' erano tutte e tre le donne insieme : anzi , mi sono meravigliata perché insieme non ce l ' avevo viste mai . Specie dopo la leticata per il forno ! Allora io ... " " Parla in modo che ti si capisca . " Ilda rise , e alzò la voce : " Non glielo volevo dire ! Perché lei se la prende troppo ! Io , allora , mi son nascosta dietro quel noce che c ' è , facendo finta che mi dovessi rimettere su una calza . " " Ma perché ridi ? " " Mi fa ridere lei ! " " Quanto sei sciocca ! Tira avanti quel che dicevi . " " E ho sentito tutto . " " Che hai sentito ? " Luigia era incuriosita , e si compiaceva che Ilda riescisse , quasi tutti i giorni , ad ascoltare qualche pettegolezzo : credeva che fosse utile per gli interessi . Perciò , la guardò con affetto . " Dinda diceva : l ' ho saputo anch ' io : tra un paio di giorni , ci sarà un altro padrone . Allora , Cecchina ha risposto : poco male ! Io non piangerò di certo , e il mio marito né meno . Gegia ha detto : saranno pochi da vero quelli che ne proveranno pena ! Ma Dinda ha risposto : non si sa mai se a cambiare sarà meglio o peggio ! Sono state un poco zitte , e poi Cecchina ha ricominciato : piuttosto , bisogna stare attenti che ci paghi il salario ! Perché , a quel che sento dire io , le cose vanno di molto male . Dinda ha sospirato ; e Gegia ha detto : questo lo sapevo anche io . Anzi , riguardo al podere , m ' hanno spergiurato che è stato già venduto . " Remigio si mise ad ascoltare , dimenticando il sentimento penoso che gli aveva lasciato Berto . Ma Ilda , mettendo l ' acqua dal fiasco in una caraffa , perché badava più alle parole che a quel che faceva , urtò con il gomito un bicchiere in proda alla madia e lo fece spezzare . Restò , arrossendo , con il sorriso a mezzo ; e , con un braccio , si parò credendo che Luigia la volesse scapaccionare . Ma Luigia dava troppa importanza alle chiacchiere delle contadine ; e stava soprapensiero . Quando vide quel che s ' era rotto , restò a bocca aperta e disse alla bambina : " Questa volta non ti faccio niente , perché sei stata brava ad ascoltare quelle donnacchere . Piglia la granata e spazza subito i pezzetti di vetro ! Guarda che non ti taglino le mani . " Poi disse , come tra sé , a voce alta : " Bisogna metterci riparo ! " Allora , Remigio entrò ; e disse : " Anche Berto , dianzi , m ' ha chiamato a posta . " Ma Luigia non s ' accorse del dispiacere ch ' egli ne aveva sentito ; e , invece , continuò a sfogarsi come per conto proprio . Egli chiese alla bambina : " Hai sentito altro ? " Ma Ilda , quando non parlava a Luigia , non sapeva dire quasi niente . E , perciò , la matrigna gli rispose : " Se avesse sentito altro , lo avrebbe detto a me . " Poi , disse alla bambina : " Butta i pezzetti del bicchiere alla spazzatura e vai a fare le tue faccende . " Ilda dette un ' occhiata a Remigio e obbedì ; allora , la matrigna disse : " Qui , si vive nella menzogna ; e a me non piace ! " Egli scattò : " Ma chi gliel ' ha messe in testa queste cose ? " " Non gridare ! Tu gridi con me , perché sono una donna , e invece dovresti cercare di essere più premuroso . Quando dovresti farti intendere , magari con Berto , allora ti fai rigirare come vogliono . " " Perché , dunque , non mi crede ? " " Il perché lo sai tu . " " Io ? " " Se tu vuoi andare d ' accordo con me , ora che l ' avvocato è per mettere a posto i nostri interessi tra noi , devi essere leale . Se no , è meglio che io muoia . " Allora , egli , perché smettesse , le chiese : " Quando devo venire dal suo avvocato ? " " Io non lo so . Prima bisogna vedere l ' inventario . E , poi , dall ' inventario , si cava la quarta parte dell ' usufrutto ; che , per legge , mi spetta . " Ella , dalla mattina alla sera , pensava a questa cosa ; e con il pretesto di comprarsi o una sottana o qualche nastro a Siena , andava sempre dal suo avvocato . Così , sapeva esattamente tutto ; e ne parlava come se avesse preso le misure a una stoffa per tagliarne con le forbici il pezzo già scelto . L ' atto legale , che stava preparando l ' avvocato , le piaceva molto e l ' appagava . Abituata sempre ad obbedire e poi trattata peggio d ' una serva dal marito , ora anche lei aveva un avvocato che pensava ai suoi interessi ; ed era impazientissima che l ' atto fosse completato . Pregava sempre : " Signore ! Quanto ci vuole ! " Perciò disse al figliastro : " Tu , piuttosto , spicciati a pagare il notaio , perché dia la copia dell ' inventario all ' avvocato . Se no , il tempo passa ! " " Lo pagherò . " " Ma i denari ce li hai ? Dimmelo ; perché bisogna , per questa cosa , che tu li trovi in tutti i modi . Questa è una cosa che va innanzi a tutte le altre , perché se tra me e te non si stabiliscono , subito , le nostre ragioni in un modo chiaro ... io , senti , allora , faccio in un altro modo . Vedi che gli altri , che non ti sono affezionati come me , ti hanno fatto causa subito . " " Lo pagherò con i denari che mi sono restati della cambiale . " La matrigna doventò pallida ; e disse , quasi senza voce : " Se non ce ne hai altri ! " " Mi debbono bastare per pagare i diritti di successione , le tasse e gli assalariati ogni mese . Più , ci sono le spese di casa . " " Sicché , hai fatto la cambiale ? " " Glielo avevo detto . " " Lo so che me l ' avevi detto . Ma credevo che tu avessi rimediato . " Egli , allora , per non doverle parlare ancora , escì ; quasi piangendo . Ma , fuori , c ' era un bel sole ; e si sentì subito meglio . Nel cielo , che pareva più alto del solito , le nuvole passavano silenziose . Un uccello nero svolazzava sopra la casa ; senza avvicinarcisi mai . Un calabrone , con le ali di un nero luccicante e turchino , cadde nell ' acqua ; facendo lo stesso rumore d ' una pietruzza ; una delle anatre accorse nuotando e lo inghiottì ; poi , scosse il becco goccioloso . Egli pensò , come se sognasse : " Sono giovane ! " XVIII Ormai , Berto era deciso e gli pareva di doventare un altro ; proprio quello che s ' era tante volte immaginato : sentiva che andava in contro a un pericolo ed era contento di avvicinarcisi sempre più . S ' era fatto tetro ; e certe sue risate , quando non c ' era nessuna ragione di ridere , non piacevano agli altri . Anzi , Picciòlo , lo sbirciava male . Quando parlava , diceva sempre qualche cosa che non aveva troppa relazione con il discorso , come se non volesse dire quel che pensava . Si chiese se avrebbe fatto bene a confessarsi ; ma gli parve che allora non sarebbe stato più libero di sé stesso . Siccome , nel campo , lo trovavano sempre a reggersi la testa , con i gomiti su le ginocchia , Tordo gli chiese : " Vi viene male ? " " Non lo so né meno io . " E invitò Tordo a sederglisi accanto : a Tordo gli voleva bene , e gli fece piacere a parlarci insieme . Poi , disse : " L ' uomo non è mai contento ! " " Specie quando siamo poveri . " " Da qui in avanti , non vorrei essere né meno un signore . L ' uomo è sempre stato male , per quello che capisco io , fino da Adamo . " E tirò un sassolino in mezzo al campo ; dove era restato a ingiallire un poco di granturchetto rado rado . Tordo sospirò , e Berto disse : " Quando sarò morto , chi si ricorderà di me ? Non ho né meno un figliolo . " " Sarebbe stato lo stesso " rispose Tordo . " Ormai , mi posso dire vecchio ; e non so quel che sia il mondo . Da ragazzo , fino ai vent ' anni , sono stato con tutta la famiglia alla Rosa . Poi , presi moglie e andai a stare un miglio più in là ; al podere del Pillo . Quando mi mandarono via , perché non andavo d ' accordo con il fattore giovane , venni a stare qui alla Casuccia . In tutto , ho cambiato , dunque , tre poderi . Qualche viso nuovo , l ' ho visto soltanto alle fiere ; quando c ' era il bestiame da vendere . Quando presi moglie , andai alla festa della Madonna ; che facevano a Buonconvento . E basta . " Si dette un pugno sopra il ginocchio ; poi si mise il cappello all ' incontrario . Tordo si cercava uno stecco , che gli era entrato dentro una scarpa . " Mi ricordo di avere sentito dire , dal nonno , che una volta facevano grandi feste da per tutto ; e , ora , invece , è silenzio da per tutto . E non si sente dire più niente . Qualche volta , vorrei entrare sotto terra ; giù in fondo , più sotto dei lombrichi . " E chiuse gli occhi . Tordo non era del suo parere , ma non s ' arrischiava a dirglielo ; anche per amicizia . " Vorrei sapere perché sono venuto al mondo e che cosa ci ho fatto ! Non era lo stesso anche se non nascevo ? " Lorenzo , che arava , passò vicino a loro ; per finire il solco . Si sentiva la terra aprirsi e respirare le vacche : qualche volta , lo scricchiolìo dell ' aratro . Lorenzo era allegro ; e gridò : " Ohé , fate i signori costì all ' ombra del fico ? Ora vengo anch ' io . Questa creta fa rompere il giogo alle vacche ! " E siccome non gli risposero , egli voltò ; cominciando un altro solco e cantando : Quando pigli marito , bella Gegia , Quando la stoppa diverrà bambagia ? Quando l ' olivo farà la ciliegia ? La creta , sotto , era più scura perché più fresca ; e le zolle rovesciate , dove erano state tagliate dal ferro del vomere , lustravano . Berto si mise il cappello nero su gli occhi , e disse : " Non posso sentire né meno uno che parla . E quello lì ha voglia di cantare ! " Si alzò , tirandosi su i calzoni , che gli escivano sempre dalla cintola di cuoio ; stette un minuto pensoso ; e se n ' andò , senza salutare Tordo , fino al fontone . Ebbe anche piacere che le anatre , vedendolo , scappassero . Prese una zappa , perché aveva da sotterrare le lattughe per farle imbiancare . Ma l ' attraventò lontano ; all ' uscio della capanna : si sentiva una gran forza , e stringeva i denti insieme come se vi si piegassero . La sua forza doveva servirgli a ben altro ! Benché il Monte Amiata fosse pulito quanto il cielo , con una nuvoletta in cima come ci fosse rimasta attaccata e non potesse venir via , dalla parte del Chianti tonò . C ' erano , là , nuvole nere come si facesse notte ; e le saette sembravano lunghe righe di fuoco che si spezzavano . Poi i toni rimbombarono vicini ; ma da Siena in giù , per tutta la Val d ' Arbia , c ' era sole ; e le case dei poderi biancheggiavano . I pioppi della Tressa tentennavano più forte , e le loro foglie restavano rovesciate . La polvere volava alta , con le pagliuzze e le festuche ; e anche dalla parte del Monte Amiata le nebbie si affoltarono . Ogni cosa cambiò di colore , con una rapidità istantanea ; quasi piacevole . Le ombre a un tratto affievolivano e a un tratto rinforzavano ; i prati ora erano più scuri e ora più chiari ; qualche volta con una tenerezza improvvisa ed esaltata , qualche volta con un lividore che pareva dovesse doventare nero . Berto alzò gli occhi verso il temporale , e si sentì pieno di cattiveria . Gli venne in mente d ' andare a trovare Giulia ; e colse , dalla pianta che gli era più vicina , tutte le albicocche che poté arrivare da terra ; mettendosele in tasca per portarle a lei . Evitò di parlare a Picciòlo e a Moscino che , come quasi sempre , erano a lavorare insieme . " Pareva , raccontò Picciòlo alla moglie , che qualcuno gli avesse fatto un torto ! " . E a Moscino disse : " O che avrà quell ' uomo ? " E Moscino rispose : " Peggio per lui , se non parla ! " Berto prese l ' ombrello , ma il temporale girò da un ' altra parte ; e restarono , sopra Siena , certi nuvoloni bianchi come il latte . Giulia era con Fosca : e lo videro dalla finestra . Giulia disse , andando ad aprirgli : " Mi deve portare qualche notizia nuova ! " Ma pareva , invece , che Berto aspettasse qualche cosa da loro : le guardava sorridendo e con gli occhi allegri . Giulia , allora , disse : " Il processo mi va bene ! " " Si vede anche dalla sua faccia ; perché ora sta meglio . " " Oh , prima che io mi rimetta ! E , poi , non m ' importa ! " Fosca aggiunse : " Bisognerebbe che guarissi del mio cuore ! " Giulia la guardò e disse : " Povera zia ! Se non avessi avuto lei ! " Ad un tratto , un mucchio di cenci che era in mezzo al letto cominciò a muoversi e ad aprirsi : una bambina , piangendo , alzò la testa e guardò fisso chi c ' era nella stanza . Fosca corse al letto , e cavò di tra i cenci la sua figliuola più piccola : aveva le mani e i piedi fasciati , con la tubercolosi alle ossa ; un visuccio come la cera strutta , gli occhi neri , d ' una lucentezza che pareva aumentare sempre . " Povera Jolanda ! Non dormi più ? Vuoi andare dal tuo fratello , che ti terrà ? " Allora , s ' aprì una porta ; ed entrò un giovanotto , sporco , magro , con due grossi occhiali cerchiati di ferro : stava nell ' altra stanza a leggere un romanzo , con il tavolino al davanzale della finestra . Il suo collo , addirittura livido e deforme , sembrava una gonfiezza di muscoli flosci e noccioluti . Anche le tempie erano incavate come le guance , e la testa rasata era sparsa di cicatrici bianche ; per tutti i versi . Tossì e disse : " Dammela : le insegno a leggere . " La prese , e richiuse l ' uscio . Fosca s ' era fatta anche gobba , benché fosse abbastanza giovane . Ai polsi ci aveva due soprossi , che non riesciva a nascondere né meno tirando giù le maniche fino a strapparle . Nella stanza c ' erano un canterano con il marmo di due pezzi ; e , sopra , un vassoio di frutta finte , di gesso colorato . Berto le accennò con un dito , e disse : " Paiono vere ! " " Quando le comprai , sì ! Ora , sono sciupate dalla polvere . " " Guardi un po ' queste qui se le piacciono più di quelle ! " E cavò di tasca una manciata di albicocche ; mettendole sopra il tavolino . Poi , mentre le due donne lo guardavano sorridendo , seguitò a cavare le altre , ad una per volta ; e quelle più grosse non gli potevano escire . Alla fine , batté e scioccolò le mani insieme ; e disse : " Non ce n ' ho più ! " " Oh , ma sono anche troppe ! Perché avete voluto portarle ? " " Ho più piacere che le mangi lei che il padrone della pianta . " Il giovanotto riaprì l ' uscio , ne prese quante potevano entrargli nella mano ; e tornò nella sua stanza . Allora , anche Giulia ne prese una e l ' addentò : " Sono proprio mature , in punto ! " " Avrei fatto intenzione di portarle anche un panieretto di pomodori . Li gradirebbe ? " " Non li voglio , perché dovete portarli a mano voi . " Berto , con una decisione risoluta e gioconda , disse : " Domenica mattina , li porto . " La zia , che non seppe dire di no , rispose : " Ci faremo la conserva . " Giulia arrossì , e non si sapeva spiegare perché Berto fosse andato a trovarla con quel regalo . Credette che volesse parlarle a solo ; e fece cenno alla zia d ' andarsene . Ma , né meno ora egli parlava . Ad un tratto , però , gli orli dei suoi occhi si arrossarono ; e si alzò in piedi : " Meno una vita troppo brutta , da un pezzo in qua . " Fece due o tre fiatate grosse , e si asciugò gli occhi . " Ditemi quel che mi volete dire ! " " Ora , parlando con lei , m ' è andato via tutto il cattivo ! " Allora ella , contenta , chiese , per garbatezza : " Vi è accaduto qualche cosa di grave ? " Egli scosse la testa . " E con quel galantuomo ? " Egli impallidì , rispondendo con una voce che faceva capire che ora erano entrati nel discorso che gli piaceva : " Siamo alle solite . " Ella , accortasi di come si rodeva , non volendosi compromettere con lui , desiderò che se n ' andasse . Ma il contadino , facendosi bianco come un cencio , anche su la fronte , si mise un dito alle labbra e disse : " Chi camperà , vedrà . " Giulia finse di non capire , e cambiò discorso ; raccontando tutti i particolari favorevoli del processo . Quando Berto tornò a casa , era buio . Già , dentro Siena , avevano acceso i lampioni ; e quando giunse a Porta Romana , si vedeva il Monte Amiata come rizzato lì per chiudere l ' orizzonte . Egli entrò nell ' osteria della Coroncina , e bevve mezzo litro , senza mettersi a sedere . Qualcuno lo salutò , ma aveva la smania di trovarsi alla Casuccia ; perché gli venne in mente che gli avessero fatti chi sa quali torti durante la sua assenza e che gli dovessero capitare questioni feroci . Di rado , stava tranquillo ! Non era più sicuro della propria volontà ; e si sentì , un ' altra volta , sul punto di piangere come in casa di Giulia . Ma , ormai , alla Casuccia mancava un mezzo miglio , piuttosto meno che più . Su l ' aia , non incontrò nessuno ; e , allora , dette un ' occhiata alle stelle ; come se conoscessero i suoi pensieri . Poi , mangiò per due : senza riescire a saziarsi . XIX Il primo lunedì del mese , a Siena , fanno la fiera del bestiame ; fuor di Porta Camollia . Sino dalla sera avanti , Picciòlo non lasciava più Remigio , dicendogli : " Dia retta a me , almeno una volta . Mi mandi a comprare un vitello . Non si spaventi della spesa : basta un vitelluccio . " Remigio , alla fine , acconsentì . Il contadino gli prese tutte e due le mani , e ci mancò poco non gliele baciasse . Il lunedì mattina , si vestì come per andare a una festa ; insugnò le scarpe nuove si cambiò la camicia . Con sé portò Moscino . Pareva un altro : la contentezza lo ubriacava : e camminava a testa alta ; anzi , all ' indietro , perché su non gli ci voleva stare . Moscino si mise perfino la ciarpa , portando in punta a una spalla la giubba ; e dondolando le braccia . Quando arrivarono fuori di Porta Camollia , dopo aver dovuto attraversare tutta la città , la fiera era cominciata da parecchio tempo . Il prato a sterro , dinanzi alle prime case del Borgo , era pieno fino in fondo : i bovi e i vitelli pigliavano tutto il mezzo ; i cavalli e gli asini erano legati alla fila degli alberi , da una parte ; i maiali grufolavano lungo il muro del Tiro a Segno . I contadini e i mercanti entravano tra i mucchi dei bovi ; mentre altri , a capannelli , dove c ' era più posto vuoto , stavano fermi ; discutendo e contrattando per ore e ore di seguito . Per lo più , ai carri erano legate quattro o cinque paia di bovi ; oppure un branco di vitelli , con la testa e la fronte coperte di fronzoli rossi . I vitelli si bicciavano e si pestavano , perché non sapevano moversi o perché , volendo divincolarsi e sciogliersi , davano a dietro mugliando . Allora , chi li aveva in consegna , tirava la funicella e li legava più a corto . Fin quasi mezzogiorno , i bovi continuarono ad arrivare . Pareva che non potessero trovare più posto ; ma , invece , si aprivano una specie di viottolo che , a un certo punto , si riempiva e restava chiuso . Ed ecco che , lì accanto , altre bestie seguitavano a passare , affrettandosi . Altre , vendute , erano portate via , e dovevano fare giri lunghissimi ; e , qualche volta , non potevano andare avanti trovandosi serrate da ogni parte . Una voce , risoluta , diceva : " Pigliate di qua ! " Ma un ' altra gridava : " Dovete tornare a dietro ! Di qui non si passa ! " La prima voce gridava più forte : " Pigliate di qua : date retta a me ! " Altre voci , allora , gridavano , tutte insieme , bestemmie e insolenze ; e nessuno intendeva più niente . Ma chi menava le bestie si faceva largo come poteva ; finché non era fuori della fiera ; e , a non sentirsi più pigiato , respirava a bocca larga . Cani randagi , per lo più bastardi , spersi dai contadini , andavano in cerca del padrone , avvicinandosi sempre con sospetto ; pronti a voltare la testa e a scappare , a una accoglienza cattiva . Quando trovavano un seccarello di pane , lo mangiavano ; dimenando la coda ritta , senza piegare le gambe di dietro e con il muso giù . C ' erano bovi montigiani , di pelame candido e liscio , con gli occhi turchini e pelosi ; le corna piccole ; alti e lunghi . C ' erano quelli maremmani , di pelame scuro e anche tutto nero ; con le corna grosse e grandi . Parecchi avevano un campano attaccato al collo ; con una fibbia di cuoio . Tutta la fiera faceva un ronzìo sempre eguale , che opprimeva , un ronzìo fitto come la polvere sospesa nell ' aria , come fosse immobile . La fila degli alberi era piena di cicale , che non si stancavano mai . Qualche volta , uno scoppio di voce , oppure una parola sola , chiara e distinta , seguita dal silenzio o da uno schiamazzo incomprensibile . Ora si sentivano i campani in mezzo al prato , come rinchiusi dentro il fittume degli uomini e delle bestie , con suoni soffocati e strascicati ; a un certo punto , invece , un campano più forte che continuava per un pezzo , come se facesse chetare tutti gli altri ; o parecchi campani sparsi per la fiera , e ora se ne sentiva uno e ora un altro , sempre eguali e riconoscibili . Su la stesa delle groppe si levavano le corna . Le mosche coprivano il collo e le giogaia dei bovi , mettendosi fitte fitte attorno all ' orlo degli occhi ; attaccandosi , ostinate , con le ali lustre e iridescenti . Quando una volava via , restava una goccia di sangue , come una punta d ' un ago , sul pelo . Per qualche secondo , a una ventata placida , il brusìo doventava fruscìo più forte e più distinto ; mescolato ai muggiti . Qualche volta , quando un compratore si portava via un maiale dal branco , legandolo per una delle zampe di dietro , le strida si sentivano per tutta la fiera ; e in quel punto si alzava un polverone che accecava . Tutte quelle corna e quelle groppe , brulicavano . Su i carri le donne tenevano le funicelle delle bestie avvoltolate ai polsi , con le fruste in mano , sotto grandi ombrelle d ' incerato verde . Poi , quando i loro uomini tornavano d ' aver visto la fiera e d ' aver parlato con i conoscenti , si mettevano a mangiare . All ' entrata del prato , alcune baracche vendevano coltelli , falci , pietre rotatoie , forbici da potare , barili nuovi . Un uomo , ventruto , si scalmanava , battendo la mano aperta su le stoffe che egli teneva con il pugno dell ' altra mano , sopra alla testa . Un cantastorie , aiutato dalla moglie , stonava e storceva la bocca per far ridere ; accompagnandosi con un ' enorme chitarra unta . Era magro e grigio ; e , corrugando la fronte , faceva andare avanti e indietro il cappello a staio . La donna , più piccola di lui , rossa in viso , aveva i capelli d ' un biondo bianchiccio , tenuti fermi con una sola forcella di ottone che faceva gola a tutte le contadine . Quando doveva alzare la voce , per non fare stecca , spingeva in avanti il buzzo e piegava un ginocchio . Ed ambedue , cantando , guardavano con gli occhi fissi di là dalla gente , come fuori di sé e assorti . Le ragazze , tenendosi i gomiti su le spalle l ' una dell ' altra , con tutto il peso del loro corpo , ascoltavano ridacchiando , pigiate in mezzo ai giovanotti ; senza impermalirsi di certe parole che andavano a dirle loro dentro gli orecchi . Quando una aveva indolenzite le spalle dal braccio di un ' altra , le smoveva perché le cambiasse di posto . Erano vestite a festa , e ci stavano così volentieri che quelli della loro famiglia dovevano tirarle via per le braccia . Lì accanto , un giovane , con i baffi biondi e le basette lunghe , vendeva le aringhe di un barilotto da dove le prendeva con la punta di uno stecco . Da Siena venivano le frotte dei contadini che erano stati a mangiare nelle bettole , urtandosi , gridando o burlando qualcuno che aveva bevuto troppo e barcollava . Alcuni s ' erano fatti accompagnare , per la prima volta , a trovare le ragazze ; in un vicolo immondo come un moscaio . A quelli che stavano chi sa perché immobili , guardando sempre la stessa cosa , magari una ruota o la punta di una coda , il sole faceva storcere il viso e aprire la bocca . Erano persone che stavano lì ; insieme , accanto , da ore e ore , e non s ' erano mai detto né meno una parola ; guardando soltanto quando uno di loro gridava a un bove che stesse fermo o smettesse di grattarsi . Il sudore rigava giù il viso acceso come se bruciasse . I mercanti più conosciuti giravano dove c ' erano le paia più belle , portando i bastoni agganciati a una spalla o al collo . Picciòlo si trovò un poco perso ; ma sapeva che un suo conoscente doveva aver portato un branco di vitelli ; e , perciò , senza perdersi d ' animo , cercò subito di lui . Moscino lo seguiva , inciampando tra le sue gambe , sbattendo la testa nella sua schiena ; perché non sapeva dove andava e camminava voltandosi a guardare attorno . Finalmente , proprio nel mezzo della fiera , dove il bestiame era così fitto che per moversi bisognava prima far scansare le bestie , lo trovò . Gli dette la mano ; e si mise a gridargli : " Mi devi vendere un vitello da farmici onore . " Il venditore gli disse : " Qui ce ne sono trenta , tutti miei ; scegli . " Ma Picciòlo gridava ancora senza vedere niente ; gridava che se non gliene dava uno proprio da amico non gli avrebbe parlato più . Quello , mezzo assordito , lo allontanò ; prima con le braccia e poi puntandogli il bastone sul petto . E gli disse : " Scegli , t ' ho detto . Per ora , i migliori non li ho condotti . Vuoi una bastonata sul capo ? " Ma Picciòlo non l ' udiva . Allora quegli lo prese per la camicia e lo portò davanti a un vitello dei più piccoli . " Eccolo ! Lo vedi ? Questo devi comprare ! È inutile che tu perda tempo a guardarne altri . " " E quanto costa ? " " Mi darai venticinque napoleoni . " Picciòlo si picchiò la testa , e restò senza fiatare . " E quanto vuoi darmi ? " " Lasciamelo prima vedere . " " Fai il comodo tuo . " Picciòlo lo guardò in bocca , aprendogliela con le mani . " Di bocca , mi piace . " Poi gli tastò la testa dove aveva due bitorzoli teneri e caldi più della carne , che sarebbero doventati le corna . E chiese : " Ha nessun difetto ? " " Nessuno : te lo garantisco . " " Fammi vedere come cammina . " Il venditore sciolse il vitello , e gli fece fare qualche passo . " Mi pare che la gamba destra di dietro la mandi un poco in fuori . " Il venditore fece un grido : " Che hai detto ? Questa bestia è fatta con il compasso e con il pennello . In tutta la fiera , non ce n ' ha uno eguale . Fossero tutti gli altri vitelli come lui ! " Picciòlo restò soprapensiero , e poi disse : " Quanto hai detto che vuoi ? " " Te lo devo ripetere ? " " Sì , perché non me lo ricordo . " " Venticinque napoleoni . " " Fossi pazzo ! Ah ! Non se ne fa di nulla ! Arrivederci ! " E se ne andò ; ma , per quanto girasse , non ne trovava un altro . Allora , finse di ripassare di lì per caso , come se volesse tirare di lungo ; mettendosi , dalla parte del venditore , il cappello su l ' occhio . Ma quello lo fermò , poggiandogli il bastone sul collo : " Dove vai ? " " Voglio andare a casa . " " E il vitello non ce lo porti ? " " No , no ! " " Piglialo per ventitré napoleoni , e falla finita . Che Sant ' Antonio gli tenga gli occhi addosso . Se lo merita , povera bestia ! " Te ne do venti . " Allora si misero a gridare : " Ho detto ventitrè . " " E io venti . " Stettero zitti , guardandosi negli occhi , ansando ; e , poi , ricominciarono : " Dammene ventidue . Per meno , non te lo do anche se mi dovesse morire . " " Te ne do venti . " " Ne voglio ventidue . Piglia il vitello . " Lo sciolse , e mise la fune nelle mani di Picciòlo . " Portalo via . " E dette una bastonata al vitello ; che fece un salto , portandosi dietro Picciòlo . " Facciamo ventuno . " Il venditore si mise a bestemmiare ; ma siccome Picciòlo stava lì fermo , gridò : " Piglialo per ventuno . Sono centocinque lire . " " Il mio padrone te lo pagherà , com ' è d ' uso , tra dieci giorni ; se il vitello non ha nessuna malattia . " " Sta bene ! " E si dettero la mano . Era un vitello slattato da pochi giorni , macilento e debole ; uno di quei vitelli che portano di Maremma , a branchi ; e debbono fare trenta o quaranta miglia di strada ; per lo più , di notte . Aveva le unghie nere e ancora tenere ; e un muso troppo piccolo , di bestia che ha patito . Arrivò alla Casuccia tutto sudato , con il pelo che gli s ' arricciava su i fianchi . Picciòlo lo aveva tirato con una cavezza al collo , perché a mettergli la nasiera sarebbe stato presto ; e Moscino gli aveva rotto più di una frusta nelle gambe perché camminasse . Tordo disse : " Avete comprato un capretto ? " E fece una risata . Allora , Berto scese subito di casa e si mise a girare attorno al vitello , per compassionarlo . " O come fate a farlo mangiare ? Questo muore da qui a una settimana ! " Picciòlo era addolorato e si raccomandava che stessero zitti ; Moscino li avrebbe presi a sassate , benché fosse mortificato più del padre . " Vedrete che , quando ha succhiato qualche paiolata di semola calda , non si riconosce più . Ora è stanco ! Certo , se gli dessi l ' erba , gli farebbe sciogliere il corpo ! Ma ci penserò io ! L ' ho comprato io , e l ' assisterò io , se il Signore e sant ' Antonio benedetto sono contenti che il padrone ci possa guadagnare quando sarà cresciuto . " " Ma questo non cresce ! Non vedete che pelame brutto ha ? Pare scabbioso . " " È la fame che ha patito . Che doveva mangiare i sassi ? " " Lo vedremo ! " Il vitello faceva qualche sgambetto , ma poi restava anche più mogio ; e i suoi occhi lacrimavano come se non fosse stato sano . Tentava di leccarsi i fianchi , e Picciòlo gli disse : " Vieni con me nella stalla : ti riposerai e poi mangerai . " Il vitello puntò i piedi dinanzi ; e , per portarlo nella stalla , Picciòlo dovette avvolgersi la fune alle braccia e tirare con tutta la sua forza ; ma , se Moscino non lo avesse spinto di dietro , con una spalla , non si sarebbe mosso . Tordo e Berto stavano lì a sghignazzare . Picciòlo diceva : " Ci vuol pazienza come con i ragazzi . Vedrete che tra un mese non riderete ! " Ma Lorenzo s ' ebbe a male di quegli scherzi ; e a suo padre disse : " Voi siete fatto apposta per far divertire la gente ! Ma se ci fossi stato io , si chetavano tutti ! A me , invece , questo modo di fare m ' è venuto a noia ! " " Io sono vecchio , e se ne approfittano ! " " Un ' altra volta , mandate a chiamare subito me . " " E ti vorresti compromettere per niente ? " " State zitto ! Se no , mi fate arrabbiare sul serio anche voi ! " Picciòlo , intanto , aveva già fatto fare da Dinda un beverone caldo , con la semola ; portò il paiolo giù nella stalla e lo mise sotto il muso del vitello . Ma il vitello ci si avvicinava e poi faceva uno scatto indietro . Picciòlo si disperava , quasi piangeva . Poi , posò il paiolo su la paglia e si mise a grattare con le unghie tra le corna del vitello , per fargli il solletico ; poi , gli accarezzò il collo e si mise a fischiettargli . Ma la bestia non capiva e si tirava a dietro . " Sant ' Antonio benedetto ! Se tu non mangi , mi spacco la testa alla mangiatoia . " Anche Dinda andò nella stalla ; s ' annodò il fazzoletto sotto il mento , perché non le scivolasse , abbracciò al collo il vitello e lo trascinò verso il paiolo . Disse il contadino : " Tutto sta che l ' assaggi ! " " È quello che penso anch ' io . Tu alza il paiolo . " Allora , Dinda gli ci ficcò il muso . Il vitello , da prima , cercò di sfuggire ; ma , poi , fece una sorsatina . " Oh , se Dio vuole , comincia a dare retta ! " " Bevi , bevi , grullino ! " E il vitello bevve quasi metà del beverone . Ma pareva che volesse ruzzare e faceva schioccolare la lingua . " Tra una mezz ' ora , si scalda un ' altra volta l ' acqua ; e vedrai che allora la finisce . Tu , intanto , vai a tagliare un poco di granturchetto , di quello più tenero ; ma le cime soltanto . " " Lo so da me . " Dinda prese il falcino e andò . Allora Picciòlo si guardò attorno , per assicurarsi che era solo ; prese la testa del vitello e gli baciò gli occhi : " Devi mangiare , e non farmi ammalare di passione ! " XX Il tipografo Corradino Crestai , detto Ciambella , non aveva pensato a sposare Giulia altro che dopo la morte del Selmi ; benché l ' avesse conosciuta parecchio tempo prima , in casa di Fosca . Non ne era né meno innamorato ; ma , tra le ottomila lire che gli avrebbero fatto comodo , e l ' amicizia che s ' era raffermata per la circostanza del processo , egli credeva di doversene innamorare . Lavorava in una piccola e vecchia tipografia , dove c ' era una macchina sola ; che un uomo robusto mandava , facendo girare una gran ruota . Qualche giorno prima dell ' udienza , Fosca gli aveva detto : " Perché non viene tutte le sere a casa nostra ? Egli rispose : " " Ho paura di dare noia . Così , dopo mangiato , me ne vado subito a letto . Ma , da stasera , verrò . " Giulia lo fece mettere a sedere e gli domandò se ora si sentiva bene ; perché , una volta , gli capitava di svenire durante la giornata . Egli rispose , tutto contento : " Mi sembra di ringiovanire . " Ma , poi , all ' infuori di quelle ottomila lire , non trovarono altro da parlare . Egli ci faceva anche più assegnamento di lei , e le assicurò che le avrebbe avute certamente . " Stia tranquilla , se glielo dico io ! Non mi sono mai sbagliato . Ho sempre capito come vanno a finire le cose . Quel pazzo , se avesse giudizio , dovrebbe venire magari da me e dirmi : senta , Ciambella : io con la Cappuccini non ci voglio parlare , perché ormai m ' è entrato questo capriccio nella testa ; vengo , perciò , da lei ; e la incarico di darle quel denaro che Giulia m ' ha chiesto . Io lo accoglierei come se fossimo amici , prenderei il denaro ; e tutto sarebbe finito . " Giulia disse , battendosi le nocche sul capo : " Crede che lui sarebbe capace di fare così ? " " Perché , ormai , non sa che pesci prendere . " " E perciò m ' ha costretta ad andare per i tribunali ! " E si tirò su le maniche . " Bel galantuomo , a costringere una ragazza a far queste cose ! " " È una vergogna ! " " Ma glielo vorrei far capire io . Gli direi : Ho quarant ' anni e non ho mai avuto da leticare con nessuno , ma so come ci si deve contenere con gli altri ! Lei , invece , non sa né meno quando i polli vanno a letto ! Giulia si mise a ridere : " È vero ! È vero ! Dice bene ! Fa proprio il suo ritratto ! " Ma ella , per stare alla verità , non trovava il suo fidanzato molto faceto , e rideva più per convenienza che per altro . Ciambella , invece , credeva di dare nel segno ; molto lontano dal pensare che Giulia non avesse bisogno di essere consigliata da lui . La stanza era così bassa che con la punta delle dita si potevano toccare i travicelli ; era intonacata di giallo , con attorno una fascia di fiori rossi che parevano tante creste di galletto . Dalla trave di mezzo , pendeva un lume a petrolio . Fosca , che non stava quasi mai nella stanza , perché aveva da medicare la bambina più piccola , per non farsi vedere dal tipografo , s ' era chiusa in cucina . Ciambella fumava , mandando il fumo su per aria , piano piano , e poi restava con la testa un poco rovesciata indietro , piegando in giù la punta degli occhi per guardare Giulia ; che accavallava una gamba sopra un ' altra o la rimetteva in terra . Egli non aveva mai passato un ' ora con una contentezza simile ; e disse : " Domani ho da fare parecchio ; ma in certe giornate la fatica non si sente più . " Giulia sospirò e arrossì ; poi , disse : " Mi ha detto la zia che lei avrebbe pensato a me ... " E si fece sempre più rossa , proseguendo : " Ma non è possibile . Non perché io abbia un altro impegno ... " Ciambella scosse la cenere del sigaro ; e rispose : " E , allora , c ' intenderemo , invece . Non c ' è fretta . Ne parleremo un ' altra volta . Domenica , magari , andiamo a fare due passi in campagna ; e ne parleremo allora . " " Come vuole ! " Egli ripeté : " Non c ' è nessuna fretta . " Poi sorrise , e aggiunse : " Quando si sa che tanto lei che io siamo d ' accordo ! Non ci sarebbe né meno bisogno di dire niente ! " La ragazza , allora , si alzò e chiamò Fosca perché egli salutasse anche lei . Quando le due donne furono restate sole , la zia chiese : " Che ti diceva ? " Giulia fece una risata stizzosa : "Niente." " Ma ... ti piace ? " " In seguito , forse , mi piacerà di più . Ma , tanto , della bellezza a me non importa niente . Né meno io , del resto , sono bella . Alla sua età , sarò peggio di lui . A me basta che mi voglia bene . " " Quello è l ' uomo per te . " " Forse ! " Ma ella aveva tutt ' altri sentimenti che quelli di una fidanzata : desiderava di vincere la causa e non altro . La domenica , andarono all ' osteria del Giuggiolo , fuor di Porta San Marco . Fosca aveva portato soltanto Jolanda , per non essere in troppi . Tirava vento , e c ' era un polverone che si alzava sopra le colline , imbiancandole e attaccandosi alle siepi della strada . Giulia si pigiava il fazzoletto su la faccia , Ciambella si voltava a dietro finché non era passata la polvere , tenendosi il cappello perché non glielo portasse via il vento ; e Fosca tappava gli occhi alla bambina . Poi , tutti e tre tossivano ; riaprendo gli occhi appena passato quel fastidio . La strada , dalla Porta , scende sempre di più , benché volti continuamente tra i campi di tre colline . Se ne vede un pezzo giù nella vallata dove c ' è un ponte ; e poi risale verso la Costalpino . Di là dalle tre colline s ' allontana una gran pianura ; e si rialza , a poco a poco , fino a una montagnetta lunga e turchina ; dietro la quale levano la testa i monti della Maremma : a file sempre meno colorite . La pianura , nell ' ombra , era violacea ; e , dove batteva il sole , pareva gialla . L ' osteria del Giuggiolo si trova a mezza scesa , tra certe case di contadini costruite lì a strapiombo e rinforzate con sproni di mattoni che le fasciano da tutte le parti . Alle finestre , c ' erano i geranii e i garofani ; e , sotto , un piazzaletto , un poco più alto della strada , con due acacie dinanzi alla porta ; e , all ' ombra dei loro rami , due tavolini di legno , imporriti , che avevano un odore come quello dei funghi . Giulia e Ciambella , senza volere , si trovavano sempre a fianco ; qualche passo innanzi alla zia ; ma , allora , non si parlavano e si fermavano ad aspettarla . Sorridevano dell ' aria che avevano e dei pensieri che si sentivano , come due giovinetti che fanno la prima volta all ' amore . Il Crestai , rasato , aveva una ciarpa quasi nuova : il solino , è vero , sfilacciato ; ma uno migliore , nel canterano , non ce l ' aveva e s ' era scordato di comprarlo . Giulia s ' era messa una rosa , e portava i guanti di filo bianco . Quando si posero a sedere , facendosi portare il pane e il salame sopra un foglio di carta , con un litro di vino , il tipografo parlava ancora più a Fosca che alla ragazza . C ' era un grande odore di sambuchi , che veniva dalla siepe della strada ; e i loro fiori si sbriciolavano nella polvere . Le api ronzavano . Fosca chiese : " Non vi date del tu ? O che aspettate ? " Il tipografo rispose : " Veramente , è tutta la strada che ci penso ! " Giulia disse : " Se dobbiamo cominciare da ora , io sono contenta ! Benché , in principio , sbaglieremo . " Ciambella disse : " Allora facciamo un brindisi ! " E bevvero tutti e tre , guardandosi e ridendo perché il vino alle donne andava a traverso . Una cieca , che una bambina trascinava per il vestito , si avvicinò e chiese l ' elemosina . Il tipografo , che non aveva mai dato niente a nessuno , le dette tre soldi : un soldo per conto di ciascuno . Tutti e tre sentivano il desiderio di vivere in campagna . Giulia si ricordò della Casuccia , allungò il viso come se avesse potuto vederla ; e gli occhi le si arrossarono ; ma nessuno se ne accorse . Guardavano tutto e la gente che passava ; tenendo immobile la persona e girando la testa . Giulia disse perfino : " Li avessi io , alla finestra mia , quei geranii e quei garofani ! " Il tipografo sentiva che ella parlava meglio di lui ; e , per non fare brutta figura , avrebbe voluto raccontare qualche cosa della sua giovinezza . Ma gli pareva che non ci fosse nulla di adatto e di bello per lei . E non era lo stesso come quando stava insieme con gli amici ! Sentiva il bisogno di stringerle una mano ; e , quando un uomo con la chitarra si mise a cantare nel mezzo della strada , ci mancò poco che non si alzasse a cantare come lui ; mentre il desiderio sensuale della vita gli faceva lustrare gli occhi e la pelle floscia della faccia . Come aveva fatto bene a testimoniare nel processo ! Allora , disse : " Sono poche ! " Le due donne capirono che egli parlava delle ottomila lire di Remigio ; e Giulia ebbe , per la prima volta , un pensiero che somigliava all ' amore ; per la prima volta , i loro occhi si compresero fino in fondo . Quando tornarono verso casa , il vento era smesso ; e i cipressi stavano fermi . Né meno ora si presero a braccetto . Ella era molto stanca ; e , quando arrivò in cima alla salita , dovette fermarsi . Fosca si mise a sedere sopra un greppo . Intanto s ' era fatto oscuro , e le montagne della Maremma non si vedevano più ; mescolate con la nebbia cinerea del cielo . Monistero s ' era fatto di un rosso più cupo . Il Crestai pareva davvero ringiovanito , e pensava di sposarsi molto presto ; appena ch ' ella avesse vinto la causa . Dal giorno dopo , cominciò a darsi d ' attorno anche lui ; accompagnando Giulia quando andava dall ' avvocato . Tutte le volte che si vedevano , non parlavano d ' altro ; sicuri di farsi piacere . E credevano che tutti i loro conoscenti facessero lo stesso . Fosca , una volta , domandò : " Non vi siete né meno baciati ? " " Chi ci pensa mai ? Ho altro per il capo . Saremo a tempo . " E la sera disse al tipografo : " Sai che la zia si è messa a ridere perché non ci siamo baciati ? Lei non sa che prima noi vogliamo pensare ai denari . " Il tipografo restò un poco vergognoso , quasi contrariato ; e rispose , per galanteria : " Ho io la colpa ! " Quando restarono un momento soli , disse , impacciato di non trovare un modo migliore per giungere al suo scopo : " Non voglio più che tua zia dica così ! Forse , ha ragione ! " La prese per la vita e la baciò ; ma ella tenne la bocca chiusa , e gli disse che non voleva . Il giorno dopo , andò a trovarlo in tipografia . Era bianca come un cencio lavato e le tremavano le mani . Non riesciva a tenere né meno i guanti in mano : ora gliene cadeva uno e ora un altro . Il Crestai , attento , glieli raccattava ; e nel chinarsi i suoi orecchi doventavano rossi . Ella gli raccontò che l ' avvocato di Remigio aveva fatto rinviare la causa a due mesi ; per una di quelle solite astuzie di procedura , che non mancano mai . Ella non se ne dava pace ; ed egli incrociò le braccia insieme , s ' appoggiò alla macchina ; e , a testa giù , rifletté quel che poteva significare questo rinvio . Poi , disse : " Non mi piace affatto ! Sei sicura che il tuo avvocato non si è messo dalla parte di Remigio ? Io gli direi : o lei mi fa vincere la causa presto o io ne trovo un altro ! Se lui mi rispondesse : abbia pazienza ! io gli direi : ne ho avuta anche troppa ! " " Ma l ' avvocato non ha nessuna colpa . " " E , allora , come si spiega che non sia riescito come ti aveva promesso ? Anzi , lo aveva promesso anche a me . Mi aveva detto : stia sicuro , Ciambella ! " " Me l ' ha spiegato , ma io non ci ho capito quasi niente . " " Ci andremo insieme , stasera . " " Io mi sento più male del solito . Quando me l ' ha detto , mi son sentita girare la testa e se non mi tenevo alla maniglia della porta , sarei andata in terra quanto son lunga . " Ti voglio accompagnare a casa io , perché potresti cadere per la strada ! " " Non posso né meno respirare . " " Si vede . Mettiti qui a sedere , prima . Quando ti sentirai meglio , andremo . Vuoi un bicchiere d ' acqua ? " " Se ce l ' hai qui in bottega , senza che tu vada a cercarla ! " " Mando il ragazzo : tu non te ne preoccupare . " Ella appoggiò la testa alla sedia e disse : " Il mondo è troppo cattivo ! Si vive troppo male ! Soffrire tutti i giorni e poi perché ? Almeno , ne valesse la pena ! Come mi sento male ! Ora sto anche peggio ! Non credevo che mi venisse uno strappo di nervi così forte ! Come mi ha preso anche tutta la testa ! Pare che mi ci ficchino i chiodi ! " " Tra poco tornerà il ragazzo con l ' acqua : ti farà bene . " Ella gli sorrise : "Spero." Ma il ragazzo , benché fosse andato vicino , non tornava ancora : forse , s ' era messo a ruzzare con qualcuno . Allora , Ciambella andò su la porta della bottega ; per vedere dov ' era . Il ragazzo camminava piano , per non versare l ' acqua . Gli gridò : " Spicciati ! Non sai né meno portare un bicchiere pieno ? " Poi glielo tolse di mano , e fece bevere la ragazza . " Aspettiamo un altro minuto : vedrai che ti passerà e ripiglierai colore . " " Mi butterò sul letto , così mi riposerò ; sono tanto stanca e con le gambe stroncate ! " Ciambella , intanto , si era cambiato il vestito . L ' aiutò ad alzarsi ; e , prendendola sotto il braccio , l ' accompagnò a casa . Ella disse : " Mi pare impossibile che Dio non pensi a gastigare chi m ' ha ridotta così : in due mesi sono calata di venti chili ! " " Stai sicura : chi fa del male lo riavrà . Il mondo è un peso : quel che è fatto è reso . " " Ho paura , però , di ammalarmi prima ! " " E io non ci sono ? Andrei da lui , gli prenderei il collo per dirgli : l ' hai avuta vinta tu , ma non la godrai . " Se fossi sicura che , dopo aspettare così , non sarò sfortunata , mi accorerei meno ! Ma non mi riesce . Se avessi indovinato che ci voleva tutto questo tempo , avrei avuto la dignità di non chiedere niente ! È una pena . Lo so soltanto io . Ma Ciambella , sorreggendola su per le scale , le disse tra due baci : " Tu non sei più sola ! " XXI Il vitellino tossiva : lo sentirono tutti gli assalariati dal letto ; mentre si faceva giorno e si destavano . Picciòlo si disperava , e Lorenzo gli domandò , arrabbiato , se s ' era fatto la croce per le sue costole . Dovevano chiamare il veterinario ? Eppure la bestiola era meno abbattuta del giorno avanti , e dimenava la coda ; benché non riescisse a tirarsela su per la groppa come pareva che volesse fare . Berto lo disse a Remigio ; quasi rimproverandolo , perché da sé non se n ' accorgeva . Allora , anche Remigio andò giù nella stalla ; per sentire come tossiva . Picciòlo gli disse : " Scommetto che non è niente : gli dev ' essere restato un pezzetto di foglia attraverso la gola . " Il vitellino aveva mangiato poco del granturchetto tagliato da Dinda : l ' aveva sbavato e basta . Eppure aveva fame , perché leccava anche la fune ! Disse Lorenzo : " Proviamo a dargli soltanto la semola ! " Remigio non se n ' intendeva e non sapeva che dire : e ascoltava tutti , approvando sempre l ' ultima cosa udita . Berto dette una spallucciata a Tordo , accennandoglielo ; per deriderlo . Poi , escì dicendo : " Oggi , voglio ridere ! " A momenti , il vitello doventava allegro ; e i suoi occhi turchinicci parevano scucirsi di tra il filo bianco delle sopracciglia lunghe . Gli avevano fatto un giaciglio di paglia pulita , molto alto , perché potesse arrivare con il muso alla mangiatoia . Ma , il più delle volte , si buttava steso ; e , per farlo rialzare , Picciòlo lo doveva tirare su pigliandolo quasi tra le braccia . Quando Remigio escì dalla stalla , trovò Berto che gli fece cenno di volergli parlare di nascosto . Gli disse , dietro il muro della parata : " Sono più di cento lire buttate via ! L ' ha voluto comprare lui , e non ci capisce niente ! L ' ha fatto per superbia , perché poteva farsi consigliare da me . Perché ieri mattina non m ' ha detto che andassi con lui alla fiera ? Ma , se fossi il padrone io , farei in un altro modo ! " " Credi che quel vitello non possa campare ? " " Questo non lo so : non pretendo mica d ' essere indovino o Sant ' Antonio ! Ma , certo , non ci troverà quel guadagno che ci sarebbe dovuto essere ! Remigio , convinto da Berto , tornò nella stalla , e disse a Picciòlo : " Un ' altra volta , alla fiera tu solo non ci andrai . " " E perché mi dice così , padrone ? " " Non vedi quel che hai comprato ? " " Lei mi aveva detto di spendere poco . E io ho creduto di fare il mio dovere . Ma io voglio restare responsabile di quel che ho fatto . E se la bestia non figurerà come m ' aspetto , lei non mi pagherà il salario . È contento ? Ma non mi deve umiliare con codeste parole . " Non posso dirti quel che penso ? " " Lei è venuto nella stalla come se mi si volesse avventare addosso ! " " Non è vero ! " " Un altro , voglio dire Berto , avrebbe preso la forca ; e , scusi la mia verità , avrebbe fatto qualche brutto sproposito ; piuttosto che farsi dire quel che mi ha detto lei . È vergogna , e non me lo merito ; perché un altro che le voglia bene come me non lo trova . " Remigio , incapace di dire altro , balbettò : " Ma tu vuoi proibirmi di comandare . " Picciòlo si strinse la testa tra le mani , come il latte accagliato per fare il cacio ; e disse : " È meglio che io non le risponda . Dica quel che vuole . " Prese la sua zappa e andò nell ' orto ; dove c ' era da fare le fossette alle piante dei fagioli incannucciati ; perché , ora che li annaffiavano , bisognava che l ' acqua andasse a tutte le barbe . Ci trovò Berto , che gli disse : " Ho sentito come vi ha trattato . " Picciòlo non voleva rispondergli , sospettando che l ' avesse messo su lui . Ma , alla fine , rispose : " Mi sta bene , perché faccio più di quello che dovrei . " Berto , non riuscendo a tirarlo dalla sua , lo minacciò : " Coteste parole mi garbano poco . Volete alludere a me ? " Ma Picciòlo fu prudente : " Io non alludo a nessuno . " " Voi credete di essere un santo . E noi non lavoriamo quanto voi ? " Picciòlo , sempre più controvoglia , rispose : " Lasciatemi in pace , Berto ! " I due assalariati , benché fossero vicini , non si vedevano ; perché i fagioli erano alti e folti . Finite le fossette , Picciòlo prese il cesto di latta verniciata e cominciò ad annaffiare l ' orto . I fontini si votavano ; e , dentro la mota e le alghe , restavano le rane che invece di saltar via ci si ficcavano . Moscino le chiappava ; per mangiarle . Si stendeva in terra , all ' orlo dei fontini ; e , affondando le braccia fino al gomito , non ce ne lasciava né meno una . A casa , tagliava loro la testa ; e Dinda le spellava . Quella sera , Picciòlo era di malumore : per solito , allora , si lamentava che gli dolevano i fianchi ; e non voleva mangiare . Lorenzo gli chiese : " Vi hanno fatto qualche cosa ? Perché voi non dite mai niente a quelli della vostra famiglia ? " Picciòlo sarebbe stato zitto perché il figliolo aveva ragione ; ma rispose : " Niente ! Niente ! " " A me non la date a bere . Fatevelo dire voi , mamma , quel che ha . " Dinda lo sapeva e ci aveva pianto , andando a sfogarsi con Luigia , che le aveva promesso di riprendere Remigio ; ma non voleva che Lorenzo leticasse . E Lorenzo , comprendendo il suo animo , si lasciò pigliare dall ' ira : " Allora , se vi hanno magari legnato , hanno fatto bene ! " " Si dice così al babbo ? " Picciòlo si rincantucciava , e il suo viso si faceva anche più desolato . Andò a letto subito , come se si sentisse male . Luigia disse a Remigio : " Perché hai trattato male Picciòlo ? " " Perché se lo meritava . " " Bisogna che tu sia giusto con tutti . E bada di non farti mettere su da nessuno . " " Berto , ed ha fatto bene , mi ha detto che quel vitello è mezzo malazzato . " " Non gli devi dare retta . " " E da me non lo vedo ? " " A me pare un vitello discreto , e vedrai che ci guadagneremo . " " Lei fa per proteggere Picciòlo ; perché quando ha preso una simpatia , è sempre disposta a dare ragione . " " Io faccio per la verità . " " Ma sarebbe meglio che anche lei guardasse ai nostri interessi . " " Ci guardo più che tu non creda . Io , il vitello sono andata a vederlo quando tu eri nel campo ; dopo che t ' ho sentito bisticciare con Picciòlo . Remigio , però , ora , come gli avveniva tutte le volte che s ' era arrabbiato con qualcuno , aveva voglia di scherzare ; e sorrise a Ilda ; che , quando Luigia brontolava , faceva sempre la sorniona . E siccome aveva una grossa treccia di capelli biondi , che le arrivava ai fianchi , untandole il grembiule su le spalle , gliela tirò forte . Ma Luigia non stette zitta , come le altre volte : dette un ceffone a Ilda , che doventò di bragia ; e disse a Remigio : " Non la devi avvezzare male questa bambina ! E io non voglio che tu rida di me ! Ho tutt ' altro nel cuore . " Egli , però , continuò a ridere ; e cercò di fare ridere anche Ilda . Allora , la matrigna gli disse : " Senti : tu hai capito come sono fatta io ! Sono più buona del pane ; e da me ci puoi ricavare quel che vuoi ; ma rispetto lo voglio . E da te più che da tutti gli altri ! Abbastanza , sono stata sempre sacrificata ! Quanto avrei fatto meglio a starmene a casa mia ! Avrei guadagnato facendo la sarta , e non mi sarei trovata mai male ! " " Mi sembra , però , che di me non possa dire niente ! " " Si starà a vedere ! Non dipende dalla tua volontà : dipende da come andranno le cose . E tu non puoi essere capace a mandare avanti la Casuccia , come faceva tuo padre . " Mi dice sempre lo stesso ! " " Se non vuoi sentire , bisogna che prima si mutino . " " Dipende da me ? Io faccio quel che posso . " Berto , scalzo , scendeva nell ' aia e si metteva ad ascoltare , sotto la finestra ; fingendo di prendere il fresco . Così , tutto quel che si dicevano Luigia e Remigio , i contadini lo risapevano subito ; e capivano meglio di loro che il podere andava a rotoli . Tordo non si licenziava perché non avrebbe potuto trovare dove lavorare poco a quel modo ; Picciòlo e Dinda avevano deliberato di rimanere fino a quando sarebbe stato possibile ; e Berto voleva attendere un altro anno : lì , ormai , quasi tutti i lavori più faticosi erano finiti e per l ' invernata aveva messo in serbo molte legna da bruciare . Dunque , non gli conveniva la fretta . Remigio sentiva la sfiducia ; ma non sapeva bene di che si trattava . Gli dicevano : " Per il podere , bisognerebbe spendere di più ! " E avevano l ' aria di dirgli anche : " Lo sappiamo che i denari non ci sono ! " . Dopo questi discorsi , egli ricordava certe giornate ; quando , guardando il turchino , gli era parso di vedervi l ' immutabilità della sua tristezza . Ma , mentre allora gli restava come un compenso dentro la coscienza , ormai trovavasi di fronte alle cose , come una inimicizia . Anche il suo podere era un nemico ; e sentiva che perfino le viti e il grano si farebbero amare soltanto se egli impedisse a qualunque altro di doventarne il proprietario . La casa stessa gli era ostile : bastava guardare gli spigoli delle cantonate . Se non aveva l ' animo di distruggerla e di ricostruirla , anche la casa non ce lo voleva . Da tutto , la dolcezza era sparita . L ' avvocato gli aveva detto che era riescito a rimandare di due mesi la causa ; e Remigio sperava che finisse senza che Giulia vincesse . Ma , intanto , s ' aggiungeva anche la querela di Chiocciolino ; e capiva che quattro assalariati , con un ragazzo , non potevano fare in tempo tutte le faccende . C ' erano restate le viti da sarchiare : una vergogna grossa ; e le viti pativano , piene di succhioni più lunghi dei tralci , con i filari empiti di erbacce . Tutti le vedevano , e pareva che non avessero padrone ! La terra , restata soda , vi nascevano le canapicchie e gli stoppioni . Lorenzo l ' aveva arata soltanto dov ' era meno faticosa , perché le vacche sarebbero crepate dalla fatica ; anche se non avessero avuto poche settimane alla figliatura . Ci sarebbe voluto un paio di bovi , di quelli grossi ! Giacomo li comprava sempre , tutte le primavere ; quando non mancava da governarli a piacere con l ' erbaio , senza manomettere il fieno ; e li rivendeva quando l ' erba nei campi cominciava a finire . Allora , le vacche potevano riposarsi ; e figliavano bene ! Tutti gli anni , due vitelli ! Le mandava al pascolo , giù tra i pioppi , dove l ' umidità della Tressa faceva crescere l ' erba più alta ; e mangiavano quanto volevano . Tornavano su gonfie ! Quest ' anno , invece , erano magre e sciupate . Stronfiavano anche a tirare il carro ; e Lorenzo aveva avuto paura che abortissero . Giacomo teneva almeno anche quattro maiali , per ingrassarli ; e , nell ' inverno , tre li vendeva e uno lo faceva scannare per casa . Il podere era arato , e la terra pulita ; ora , invece , cominciavano da per tutto le gramigne ; e mancava il tempo di potare l ' uliveta . Anche i solchi acquaioli , che tutti gli anni bisognava ripulire , restavano interrati ; e non servivano più a niente . Così , quando pioveva , l ' acqua andava giù a scatafascio ; guastando le semine . Poi , bisognava fare altri lavori , per la casa : il pozzo non reggeva più l ' acqua ; due travi della stalla dovevano essere rinforzate ; e , prima che venisse l ' inverno , era necessario trovare da dove la pioggia passava in cantina ; perché tra le botti l ' acqua ci faceva la melma e ci nasceva l ' erba ; lunga lunga e gialla . Anche le finestre avevano bisogno d ' essere riverniciate ; e il muro dell ' aia era stato spaccato spingendoci il carro carico , senza sapere da chi . XXII La notte , il fontone pareva uno specchio disteso sotto la luna . Attorno , le crete rilucevano ; anche perché rendevano la luce assorbita durante il giorno . La luna era là , e sapeva da sé la sua strada ; la luna forte e bella . La Tressa scrosciava e i pioppi avevano messo la voce . Non c ' era alito di vento che non si sentisse subito . Remigio andò ad accarezzare l ' aratro vecchio e scheggiato ; ma sempre buono : il vomere , con la punta liscia e pulita , luccicava ; quasi gli rispondesse a quel modo . Picciòlo , dopo il bisticcio per il vitello che ripigliava vigore , non gli parlava più volentieri come prima ; e perciò , benché anche lui fosse fuori di casa , non gli si avvicinò . Remigio avrebbe voluto chiamarlo ; ma stette zitto , per non dargli troppa confidenza e per paura che gli rinfacciasse quelle parole dette in un impeto d ' ira : voleva imparare a contenersi con gli assalariati , perché sentissero da sé che era buono . Quando andò a dormire , la luna era già bassa e così vicina a un poggetto come se fosse per entrarvi dentro . Egli guardò i soffitti di tela intonacata ; che , raggrizzandosi , si sfondavano e gonfiavano . Anche i muri erano sporchi ; e veniva via la calce a strusciarci appena la punta di un dito . Un ' ora dopo la mezzanotte , fu destato da un bagliore quasi rosso ; che si faceva sempre più vivo , illuminando distintamente tutto ciò che era dentro la camera . Da prima Remigio non capì che fosse , e si alzò a sedere sul letto . Poi , incuriosito e impaurito , andò alla finestra : la mucchia del grano era un ' immensa fiamma ; con una punta alta che il vento moveva a pena . Mandava tanta luce attorno che anche tutta la pendice del podere era illuminata . Svegliò la matrigna ; e , battendo i piedi sul pavimento , gli assalariati . Escì per il primo ; e gli pareva strano che la mucchia bruciasse ; tanto , qualche ora innanzi , l ' aveva guardata con un sentimento di calma . Le manne del grano , accese , si spandevano in terra ; finendo di consumarsi . La mucchia era sempre una fiamma sola , quasi silenziosa ; mentre , dentro , si sentivano scrocchiolare i chicchi del grano ; come se il fuoco li masticasse . Quando una manna era per spegnersi , restavano tanti lunghi fili di bracia ; che , a poco a poco , doventava cenere . Dopo qualche minuto , anche gli assalariati erano su l ' aia , mezzo svestiti , guardandosi nel viso . Nessuno parlava . Si sentivano le donne , dalle finestre , raccomandarsi , quasi sottovoce , a Dio e alla Madonna . Poi , Luigia gridò : " Pigliate l ' acqua dal pozzo e buttatela sopra ! " Tordo rispose : " È inutile . Piuttosto , guardiamo che il fuoco non si attacchi alla capanna . " Lorenzo , che aveva fatto il soldato , e s ' era ritrovato ad altri incendi , disse : " Leviamo tutto quel che c ' è che possa bruciare . " Tirarono via l ' aratro , scansarono il carro ; e spazzarono i fuscelli e le foglie secche su l ' aia . Disse Picciòlo : " Che non entri qualche favilla in capanna ! Basterebbe una favilla sola . " " L ' uscio è chiuso ; ma la finestra aperta . " " Bisogna chiudere anche quella . " " Bisognerebbe entrare dentro ! " " Appoggiamoci , con la scala , una tavola di fuori : è lo stesso . " Trovarono una tavola e ve la puntellarono ; ma le faville potevano entrare anche di tra le tegole del tetto . " Se si provasse a buttare un poco d ' acqua attorno ? " " Meglio farebbe la terra ! L ' acqua si può avere soltanto un secchio per volta . " Remigio non apriva bocca : Luigia scese e gli mise un braccio attorno al collo . Egli , a poco a poco , le fece togliere il braccio e andò dove c ' era un poco d ' ombra : accanto alla parata . La mucchia , intanto , aveva cambiato di forma ; s ' era arrembata da una parte , sbasandosi : crollava giù a tratti e a scosse ; che facevano dare un lungo guizzo a tutta la fiamma . Alla fine non restò che un monte di bracia , che si riaccendeva e si rispegneva a seconda del vento . Allora , si fece buio ; nell ' aia , le persone parevano nere ; e si vedevano soltanto quando attraversavano davanti . In casa , Gegia e Dinda avevano acceso il lume ad olio alla Madonna ; e pregavano . Anche Cecchina , per non parere che non gliene importasse niente , s ' inginocchiò dietro a loro . Gli uomini , benché la notte fosse umida , sudavano : s ' erano seduti tutti sul carro e su l ' aratro ; e aspettavano ad andare in casa , benché non ci fosse niente da fare . Moscino quasi si addormentava , appoggiato al fratello . Picciòlo disse : " Questa è stata una disgrazia che il nostro padrone non meritava . " Tordo , che aveva voglia di chiacchierare per mostrarsi intelligente , rispose : " La mucchia non avrà mica preso fuoco da sé ! " Berto , con un ghigno cattivo , approvò : " Lo dico anch ' io ! " Picciòlo , a cui non importava del loro parere , riprese : " O dispetto o disgrazia , sono un migliaio di lire perdute . " Ma gli assalariati desideravano di non parlare , e Picciòlo disse a Luigia che singhiozzava : " Padrona , bisogna rimettersi alla volontà di Dio . " Ella gli chiese : " Sarà restato punto grano nel mezzo della mucchia ? " Berto fu pronto a rispondere : " È impossibile : se non abbrustolito , s ' è cotto di certo . Domattina , vedremo . Remigio si mosse dalla parata e disse : " " Andate in casa . " Picciòlo rispose : " Io , ormai , non prendo più sonno ! " Remigio gli disse , con dolcezza : " Non importa : andate a riposarvi . " " E lei non va ? " " Andrò anch 'io." Luigia gli disse : " Non chiudo la porta . " Perché lo lasciassero in pace , le promise : " Ora vengo . " Ma restò su l ' aia . Dove non erano arrivate le vampate calde della fiamma , tutto restava fradicio di guazza . Non ci si vedeva più ; con un ' ombra così fitta , come se non esistesse più niente . Egli non sapeva che fare ; e gli pareva che l ' incendio della mucchia fosse già di un tempo lontano . Quando ricominciò a poter pensare , si faceva giorno ; e , benché nelle vallate fosse nebbia , un chiarore umido e fresco si allargava sempre di più sopra i campi . Il cielo impallidiva e pareva che l ' aria lo lavasse ; e le caligini , che prima erano grigie , doventavano leggere e bianche . Allora , apparve la prima luce dell ' alba ; e tutte le cose ripresero colore : da prima sbiadite , ma poi con luccichii che abbagliavano . Su l ' aia egli vide il monte della cenere e della paglia nera . Perché non era fuggito ? Perché non fuggiva prima di rivedere qualcuno ? Ma , chi sa da dove , un gallo cantò : allora , sentì che cominciava un ' altra giornata : ne sentì , chiaramente , lo stacco e la differenza . Il gallo cantò un ' altra volta ; e Remigio quasi ebbe paura di non essere più in tempo a ricominciare la vita con tutti gli altri uomini . Verso la mezzanotte , Chiocciolino era passato davanti alla Casuccia ; con un branco di vitelli , che portava di Maremma per conto di un mercante . Briaco e mezzo stordito dal vino , vide la mucchia del grano ; e l ' ombra sua fino nella strada : allora , pensò di darle fuoco . Lasciò andare avanti i vitelli ; che , scalpicciando , alzavano una strisciata di polvere splendente in mezzo alla luce della luna . Nell ' aia cavò la scatola dei fiammiferi , e ne accese uno ; ma lo spense , soffiandoci . Stette lì almeno un quarto d ' ora ; poi accese un altro fiammifero e lo mise tra le manne : la paglia s ' accese subito . Egli saltò nella strada , e cominciò a picchiare bastonate ai vitelli ; perché andassero al trotto . Quando fu vicino a Siena , si volse a dietro ; e vide giù , nelle incertezze dei campi , il fuoco . A giorno fatto , Luigia disse a Remigio che avvertisse i carabinieri . La sera , andò alla Casuccia un brigadiere ; che né meno scese da cavallo ; e , lisciandosi i baffi , chiese quanto tempo la mucchia aveva messo a bruciare . Poi , non sapendo quel che dire , mise a galoppo il cavallo : la serata limpida lo invogliava a correre . XXIII Remigio avrebbe voluto far dimenticare anche agli altri l ' incendio della mucchia ; e , quando gliene parlavano , diceva che non ci pensava . Ma si sentiva scoraggiare sempre di più ; e restava abbattuto perfino troppo . I denari consumati erano ormai parecchi ; e , tutti i giorni , per la spesa di casa ne bisognavano . Aveva dovuto pagare due altri mesi agli assalariati ; e , in tutto , non erano bastate mille lire . In modo che , pagando anche il vitello , gli restavano soltanto seicento lire ; troppo poche per i diritti di successione e i bimestri delle tasse . Tra meno di un mese , il primo d ' agosto , c ' era la prima scadenza della cambiale , e , perciò , non poteva toccare niente delle settecento lire serbate a posta . Ma quando dovette andare dal Pollastri , che non volle alleggerire il conto né meno di un centesimo , restò con trecento lire soltanto . Cominciò ad avere paura ; e , quando la macchina tribbiatrice , trainata da due paia di bovi , passò davanti alla Casuccia senza fermarsi , gli parve di perdere il cuore . Prima veniva la macchina verniciata di verde , con il fornello spento e il tubo ripiegato indietro ; poi , la tribbiatrice , rossa e con le figure dei Santi appiccicate sopra le bocchette del grano : lasciava i solchi nella strada ; i ferri e le tavole rimbalzavano alle scosse , facendo un fracasso che si sentiva a distanza . Il macchinista e il fuochista camminavano dietro ; quasi lasciandosi tirare , con una mano attaccata a certi pezzi di catena . Remigio , perché non lo salutassero , entrò sotto la parata ; e il giorno dopo andò a farsi consigliare dal Neretti . Quasi tutti , tra quelli che per solito stanno fermi alla Croce del Travaglio a parlare di mercature e di poderi , sapevano della mucchia bruciata ; e gli domandarono se avesse scoperto perché aveva preso fuoco , ben lontani dal supporre che per Remigio era una molestia umiliante . Infatti , per ognuno di loro , sarebbe stato tutto il contrario . Trovò l ' avvocato a ridere con Giangio , guardando una caricatura . Si provò a ridere anche lui , ma non gli riescì ; e , allora , il Neretti lo guardò , chiedendogli : " Ti è accaduto qualche altra cosa ? Scommetto che ti hanno fatto un ' altra causa . Dimmi subito la verità . " " No ; ti devo confidare ... " Il Neretti ghignò , ma bonariamente : " Che mi devi confidare ? " Remigio gli fece capire che voleva essere solo con lui ; e il Neretti acconsentì : " Vieni di qua , nello studio . " Entrarono , e il Neretti gli disse immediatamente : " Ho capito : hai bisogno di denari . Ti si vede da sé . " Remigio era stupito , e gli sorrise di gratitudine . L ' avvocato proseguì : " Io , i miei clienti , l ' indovino con un ' occhiata . E come hai fatto a finire quelli della cambiale ? " " Li ho dovuti spendere . " " Hai fatto male . Ma bisogna rimediare . Quanto ti occorre ? " " Non saprei né meno io . " L ' avvocato fece una risata , e gli chiese : " Te lo devo dire io , insomma ? " Remigio , doventato sempre più incerto , balbettò : " La mucchia del grano s ' è bruciata ... Non te l ' avevo detto ancora . " " Se ti eri già assicurato , non le davano fuoco ! Ma , ormai , è troppo tardi . Quanto ti ci vuole ? " " Credo un migliaio di lire . " L ' avvocato si mise a rosicchiarsi l ' unghia d ' un pollice , pensando a come procurargliele . Remigio gli chiese : " Sono troppe ? " " Non so se al Banco di Roma te le vorranno dare , senza che io ne parli al direttore ; come feci l ' altra volta . Ma se non te le danno lì , non importa . C ' è il Monte dei Paschi , la Banca Popolare ... oppure si trovano da qualche mio amico . Vuoi provare al Monte dei Paschi ? " " Come mi consigli tu . " " Ora mando Giangio a comprare una cambiale . Ma sei sicuro che ti bastano mille lire ? Fino a quando ti potranno durare ? " Remigio non aveva più fiato , e tutto quel che doveva dire lo spossava . " Io non lo so . " " Non capisci niente . Prendine subito duemila . Se no , tra un mese , dovrai riprenderne un ' altra volta . Ma bisogna che ti venga giudizio e che tu metta al posto i tuoi affari . Con la matrigna vai d ' accordo ? " " Abbastanza . Ora devo firmare al suo avvocato , il Ceccherini , il contratto dell ' usufrutto che le spetta . " " Perché non l ' hai fatta venire da me ? Avreste speso meno tutti e due . E tu credi che l ' avvocato Ceccherini la faccia contentare soltanto di un contratto ? Vedrai , io lo so , che consiglia la tua matrigna di fare un ' ipoteca su la Casuccia ; per essere più garantita . " Remigio non avrebbe voluto credere al Neretti ; il quale , preoccupandosi da vero di come vedeva andare le cose , aggiunse : " Vedrai che tutto andrà come ti dico io . Se , poi , dovrai dare le ottomila lire alla Cappuccini , dove le troverai ? Dovrai fare un ' altra ipoteca , purché la tua matrigna acconsenta . " Remigio non sapeva che dire : si sentiva completamente stupido . L ' avvocato chiamò Giangio : " Vada a comprare una cambiale di duemila lire ; lei ci farà la firma come su quella del Banco di Roma , da accettante ; e , poi , la porti , a nome mio , al Monte dei Paschi . " Giangio si mise il cappello ed escì . Questa volta , Remigio era impaziente di mettere la firma , di giratario , dietro la cambiale : e ne provò un piacere che non sapeva spiegarsi . Quando tornò a casa , chiese subito alla matrigna : " Perché non m ' ha detto che vuole garantirsi con un ' ipoteca ? " La matrigna si stizzì d ' essere stata scoperta prima della sua intenzione : " Non lo sapevo né meno io : è stato il mio avvocato . E , io , ormai , mi fido di lui ; e , quel che fa , sta tutto bene . Chi te l ' ha detto ? " " L ' avvocato Neretti . " " E a lui che gliene importa , razza di un cane ? Ti ha sconsigliato ? Bada che io , senza l ' ipoteca , non intendo di fare le cose in buono accordo . Io ti voglio essere di aiuto e non di peso ; perciò , non ti opporre all 'ipoteca." " Mi pare , però , che non aveva nessun motivo per sospettare di me ! " " Io non sospetto di te ; anzi , mi fido e ti voglio bene . Ma mi piace che i nostri interessi siano regolati una volta per sempre . E , allora , non ci sarà bisogno di tornarci sopra . Chi mi dice , per esempio , che a te , prendendo moglie , non venga l ' idea di mandarmi via di casa ? Non si sa mai quel che può succedere ! Perché anche la nostra volontà dipende dalle circostanze . Oggi siamo amici e domani nemici ; magari anche contro i nostri sentimenti . Ed ella , per quanto Remigio le dicesse che acconsentiva , non ebbe più pace finché l ' ipoteca non fu trattata e convenuta in presenza dell ' avvocato Ceccherini ; dopo né meno una settimana . Remigio aveva preso le duemila lire con la seconda cambiale ; e con i denari nel portafogli si rianimava ; credendo perfino , che a forza di pazienza , sarebbe riescito a togliere tutti i debiti . Amava sempre di più il podere , e passava lunghe ore solo senza fare niente . Il giorno che doveva andare dall ' avvocato Ceccherini per l ' ipoteca della matrigna , era stato giù fino alla Tressa ; attraversando una pendice di stoppia , tutta piena di certi fiori bianchi che spandevano nell ' aria un odore amaro , quasi repugnante . Le galline raspavano nei fossetti della strada , ed egli udiva un cinguettìo , che pareva lontanissimo , nel silenzio dei campi . Sopra una poggiata , c ' era una fila di bovi . Il cielo luccicava come una falce arrotata , e Dinda sciacquava i cenci al fontone dell ' orto . Passò accanto alle vacche , che ruminavano ferme : avevano gli occhi umidi , e la pancia della gravidanza faceva loro due buche al posto dei fianchi . Tese un braccio , per toccarne una ; ma la vacca dette una scrollata e se ne andò . Gli pareva di potersi nascondere in mezzo al podere ; e di non farsi mai più guardare da nessuno . Quando fu l ' ora di andare a Siena , trovò la matrigna già pronta che lo aspettava . Per la strada , non si parlarono quasi mai . Ella si sventagliava ; a capo basso ; e soltanto quando ebbe paura di una scrofa che scappava grugnendo , lo prese sotto il braccio . Poi , lo rilasciò : prima , voleva essere sicura di lui . Anche in presenza dell ' avvocato stette zitta , sempre seduta in un cantuccio ; avendo già tutto combinato il giorno avanti . Ma non le sfuggiva niente di quel che l ' avvocato faceva ; guardandolo riempire le pagine con quella sua calligrafia a lische ; imbronciata , come la volessero mettere in mezzo . Quand ' ebbe finito , gli chiese : " S ' è dimenticato di niente ? Badi di far le cose con coscienza ! " Il Ceccherini la guardò ridendo , quantunque dietro il collo gli ci fosse venuto un frignolo che gli dava fastidio quando gli si sdrusciava il solino per alzare la testa ; si divertiva che fosse così sfidata e che le battesse sempre il cuore . Il Ceccherini , gobbo soltanto dinanzi , aveva gli occhi furbeschi , il naso all ' ingiù , a civetta ; e i capelli bianchi . Portava una giubba a coda di rondine , vecchia e unta ; e tossiva sempre . Le disse , con la sua voce in falsetto : " Che Dio la benedica ! Ma crede che io la voglia mettere in mezzo ? " " Né meno io " disse Remigio . " Di lei " rispose l ' avvocato " può magari non fidarsi ; perché , in questo caso , si tratta di fare un contratto e lei ne è parte interessata . " Remigio se n ' ebbe a male : " Ma lei non può dire così di me ! " L ' avvocato s ' inquietò : " Perché devo fare un ' eccezione per lei ? Io sono qui a tutelare la mia cliente . Il suo avvocato non è il Neretti ? " La matrigna disse : " Non lo interrompere . Lascialo fare . " Poi , si fece rileggere il contratto a voce alta ; sebbene lo sapesse quasi a memoria . L ' avvocato , alla fine d ' ogni periodo , la guardava come per dirle : non sente che c ' è tutto ? E non essendoci nulla da cambiare , furono trovati due testimoni : un monco e uno storpio , che facevano quel mestiere per una lira . Quando Remigio e la matrigna escirono , ebbero una mezz ' ora di sentimenti e di propositi affettuosi . Remigio s ' inteneriva a sentirla parlare ; ed ella , quasi commossa , ringraziandolo , gli disse : " Ora che hai fatto il tuo dovere , puoi contare su di me quanto tu vuoi . " Remigio rispose : " Vedrà che andremo sempre d 'accordo." Per approfittare subito di quelle buone intenzioni , lo pregò : " Accompagnami fino alla Casuccia . " " Io mi fermerei a San Lazzaro , perché vorrei vendere un poco di quel fieno che è in capanna . " " Dai retta a me : non lo vendere ancora . Perché , poi , te lo pagheranno di più . " " Ma se va a male ? " " Già ! Non mi ricordavo che gli è piovuto addosso ! Fai quel che credi meglio , allora . " " È bene ch ' io lo venda , se trovo il compratore . " " Per un altro anno , se darai retta a me , farai più prato . E anche più grano . Pensa , Dio benedetto , che non solo non ce n ' è restato per mangiare , ma né meno per il seme . " Remigio avrebbe desiderato parlare d ' altro , e disse : " Non bisogna scoraggiarsi ! " Quando furono al podere di San Lazzaro , Remigio si fermò : " Lei si avvii ; io tra un ' ora sarò a casa . E ceneremo . " " Se tu avessi in tasca da darmi qualche lira , comprerei il tonno alla Coroncina ; dove , ora , ce l ' hanno buono . " Egli le dette cinque lire , e le suggerì che comprasse anche il salame . Augusto Centini , padrone di San Lazzaro , stava su l ' uscio di casa , in maniche di camicia , a prendere il fresco , tra la moglie e la cognata . Erano tutti e tre grassi e tondi ; con i capelli color di stoppa e gli occhi ceruli , quasi bianchi . Remigio salutò e chiese al Centini : " Vorrebbe comprare qualche quintale del mio fieno ? " Il Centini , prima di rispondere , lo costrinse ad avvicinarsi : " Venga qua , si metta a sedere con noi . " Remigio dovette accettare . Quando fu seduto , disse alla moglie e alla cognata : " Questo giovane è il proprietario della Casuccia : il figliolo del povero signor Selmi . " Le due donne lo guardarono , sbadigliando e accennando con la testa che avevano capito . Il Centini riprese : " Ora , lei , mi dica la verità : vuol vendere a me quel fieno che le andò a male : così mi è stato detto . Anzi , mi pare di averlo visto da me quand ' era da raccogliere di sul campo . " Remigio mozzò tutte quelle circospezioni , che a lui non parevano simpatiche : " È quello : non ce n ' ho altro . " Il Centini non tenne conto della sincerità risoluta , quasi indispettita ; e pensò soltanto che non era un affare dei migliori . Poi , si risolvette : " E quanto ne vuole ? " Già nella voce di Remigio si sentiva la paura di non essere capace a nulla . " Me lo paghi al prezzo che c ' è quest ' anno ! " " Senta : il fieno buono , ma proprio quello di lusso , quest ' anno si compra a dodici lire . Quello un poco al di sotto , a dieci e anche a nove lire . " E strinse con tutte le dita della destra prima il pollice e poi l ' indice della sinistra ; per significare che all ' infuori di quei due prezzi , non c ' era altro . Le due donne ascoltavano , approvando ogni parola . Remigio si vergognò , e si sentì così da poco dinanzi a loro che si pentì d ' esserci andato . Il Centini , dopo aver guardato le donne , a una per volta , e dopo aver preso da una tasca , fattasi fare apposta , una pipa grossa come un pugno , legata con un cordoncino a due colori , continuò : " Come vede , quel fieno lì verrà a costare la metà , sì e no , di quello buono ! Se me lo vuol dare , io le do cinque lire . Guardi ; questo è il portafogli , e dentro ci sono i denari . " Prese il portafogli e ci ficcò le dita come quando cavava il trinciato per la pipa . " Perché io pago subito : i debiti non li voglio . Se io avessi uno che avanzasse da me , gli tirerei una fucilata dalla finestra . Il fieno si pesa . Si fa il conto e lei riscuote . Perché a chiedere i denari da me io non ce lo faccio venire ! " Remigio non sapeva quel che decidere ; e sebbene capisse che di più non avrebbe potuto venderlo , rispose : " Spero di venderlo meglio . " " E lei provi ! Lei ha diritto di provare quanto vuole . Se non trova di meglio , torni da me . Quando mi vuole , tutti i giorni lei mi trova qui a sedere . E se non sono qui a sedere , vuol dire che dormo o mangio . Ma lei può fare un fischio ; e io , oppure una di queste mie donne , s ' affaccerà . Quelle , sorridenti , accennavano con il capo ; facendosi fresco con due ventagli eguali , larghi un mezzo metro , di tela rossa , e le stecche di legno . Il Centini s ' asciugò il sudore con un fazzoletto che non gli entrava né meno in tasca ; ed egli , anche per averlo meglio a portata di mano , lo metteva in punta a un ginocchio . Poi , chiese : " Non per sapere i suoi fatti , ma il podere come va ora ? Va sempre male ? " Remigio si stupì che gli volesse parlare con tanta calma , di cose che lo martoriavano ; e rispose : " Ora , sono più contento . " Il Centini dette un ' occhiata alle due donne ; e seguitò : " Mi dicevano , invece , che lei non ci guadagna niente ! " " Non è vero ! " " Se non è vero , mi fa piacere . " Si grattò la mosca colore di stoppa , appena visibile sotto il labbro ; e gli chiese : " Quanto è all ' anno la sua entrata ? " Una delle due donne disse : " Qui , noi abbiamo guadagnato , nelle annate migliori , anche diecimila lire . " L ' altra disse : " È vero ! È vero ! " Ma Remigio non rispose : si alzò per non ritenersi da meno della loro serva venuta su l ' uscio , tranquilla e nutrita bene , a domandare se la gallina già spennata doveva essere cotta in padella o allo spiedo . XXIV Eppure , la sera stessa , alla Casuccia , Remigio si sentiva contento , e si mise a scherzare con Moscino . Anche Lorenzo raccontò una barzelletta che fece ridere ; ma Berto stava ad ascoltare come se avesse creduto che ridessero di lui ; e , quando passò il gatto di Tordo , gli attraventò il cappello . Remigio disse : " Povera bestia ! " " Se fosse mio , a quest ' ora , gli avrei tirato una fucilata : i gatti non li posso patire . " Disse Picciòlo : " Anche loro hanno diritto a vivere , perché sono stati creati come noi . Mi ricordo di un contadino che li faceva morire tutti quanti gliene nascevano , strizzandoli tra l ' uscio e il muro ; ma non finì bene ! Già , ho sempre sentito dire , da tutti i vecchi , che ad ammazzare i gatti ci si porta disgrazia . E quel che dicono i vecchi è vero ! " Berto si ritenne già provocato , e rispose : " Io , per ora , sono più giovane che vecchio ; e , perciò , non ho nessuna paura ad ammazzare anche un uomo ! " E saltò a sedere sul pozzo , incrociando le braccia . Picciòlo , allora , disse ai suoi figlioli : " Perché non cavate il vitello ? Un poco d ' aria libera gli farà bene . È stato , fin ad ora , sempre nella stalla . " Benché lo reggessero in due , il vitellino entrò nell ' aia a lanci ; e sarebbe scappato dal cancello , se Tordo non l ' avesse chiuso prima . Picciòlo , vedendolo gagliardo a quel modo in faccia agli altri assalariati , pareva briaco dalla contentezza ; e cercava di abbracciarlo e di accarezzarlo . Ma il vitellino gli dava certi urtoni che lo facevano sempre barellare ; e , quando non trovò dove appoggiarsi con un braccio , ruzzolò a gambe ritte . Si misero a ridere tutti ; anche Lorenzo che lasciò la fune . Il vitellino , allora , saltò una siepe , rasente la parata , e si dette a scorazzare per il podere . Si fermava ai filari delle viti ; fiutava i pampini come se avesse voluto farne una boccata ; ma , dopo aver finto di fermarsi , ricominciava a scappare , troncando e pesticciando i saggineti lasciati per seme . Gli occhi gli scintillavano ; e rizzava la coda , allungata e ravversata . Picciòlo si raccomandava gridando : " Pigliatelo , perché c ' è caso che si spezzi una gamba ! Allora , bisognerebbe mandarlo al macellaio . La colpa è mia , perché l ' ho detto io di cavarlo dalla stalla ! " I suoi figliuoli , aiutati da Tordo , correndo fino alla Tressa , tutti sudati , riescirono a metterselo in mezzo e a ripigliargli la fune . Berto non s ' era mosso ; e disse , scotendo la testa : " Vecchio rimbambito ! Sono sciocchezze che fanno rabbia ! " Remigio , che trovava nelle parole di Berto quasi sempre un suggerimento utile , ebbe l ' idea di rimproverare Picciòlo : " Perché vi siete fatto buttare in terra ? " " Se chi è più forte di me non stesse soltanto a guardare , il vitellino non scappava ! " Berto gli dette un ' occhiataccia di traverso e sputò , pulendosi poi la bocca e i baffi a una manica . E Remigio disse a Moscino , che riportava la bestia : " Mettilo nella stalla . " Il vitellino , scontento di non stare più fuori , guardava sempre a dietro ; mugliando . I contadini si lavarono le mani al secchio del pozzo , e andarono a cena . Tirava un vento caldo e pesante , che levava il respiro ; e pareva che dovesse far cambiare di colore al turchino del cielo . E sotto quell ' aria gli olivi piegavano giù i rami fino ai solchi . Le nuvole , nella parte più bassa della valle , verso Buonconvento , dove non c ' erano monti e l ' orizzonte pareva scavato nell ' argilla , gonfiavano ; e lampeggiava fitto . Tra i granturchetti , ingialliti e bruciati dall ' arsura , sembrava che la Tressa dovesse asciugarsi prima di buio ; e i pascoli bruciare . Le tegole vecchie della capanna e della parata schiantavano . Tutta l ' argilla , calda e abbagliata , ribolliva ; e , forse , il ciliegio sarebbe morto prima d ' arrivare ad un altr ' anno . Qualche pioppo s ' era seccato . Un cipressetto giovane , legato con il filo di ferro a un sostegno perché il vento non lo storcesse , cigolava . Ma non si sentiva né meno un uccello ; e Remigio guardava Siena ; le cui vie , di lontano a quel modo , somigliavano a screpolature di case . In tutto il cielo c ' erano soltanto quattro stelle . Remigio , ripensando a quel che gli aveva detto il padrone di San Lazzaro , stava per rientrare in capanna a rivedere il fieno ; ma Ilda lo chiamò per fargli sapere che nella botte a mano non c ' era più vino . " Ha detto la zia Luigia : che si beve stasera ? " " Bisognerà mettere la cannella all ' altra botte . " " Ci pensa lei ? " " Sì : ora chiamerò Picciòlo , ad aiutarmi . " Egli scese in cantina con l ' assalariato ; che , per non farlo attendere , smise di mangiare . Sfilarono la cannella dalla botte vuota , la rifasciarono di stoppa ; e la infilarono a una piena . Ilda dette la candela a Picciòlo ; e attinse un fiasco . Ma l ' assalariato , mentre Ilda esciva di cantina , gli disse : " Perché lei si lascia mettere su a quel modo da Berto ? Mi scusi , ma non sta bene da vero . A me non importa : glielo dico perché il padrone dev ' essere lei . " " Che mi ha detto di male ? " " Lo lascio considerare a lei . Ormai , lei ha un ' età che capisce le cose da sé . " Remigio , per scusarsi , disse : " È meglio che io non lo ascolti più . " " È troppo buono . " Remigio sentiva una contentezza insolita a parlare con lui ; e gli chiese : " Perché ? " " Se ne accorgerà in seguito . A me quell ' uomo non mi garba . " " Ha detto qualche altra cosa , quando io non c ' ero ? " " Io non l ' ascolto né meno . Ci badi da sé . Il mio dovere d ' avvertirlo l ' ho fatto . " " Ha capito , forse , che lo voglio mandare via . " " Se non lo manda via , andrà da sé . " " Ne sei sicuro ? " " Ci metterei la mano sul fuoco . " " Non me ne importa . " " Ma , allora , finché sta qui con lei deve tenere il suo posto . " " Vedrai che da qui in avanti ci penserò io . " " Faccia come crede . Vuole altro ? " " No ; grazie . " Picciòlo gli dette la buona notte e tornò a cenare . Ma il vino di quella botte era andato a male , e aveva preso la mercorella . Luigia , che ne aveva voluto assaggiare un sorso prima di mettersi a tavola , lo risputò : " Benedetto Dio ! Pare ranno ! Io preferisco l 'acqua." Remigio si rassegnò subito : " Beveremo l 'acqua." Alla matrigna crebbe il malumore : " Per una sera , non me ne importa ; ma io sono abituata a bevere il vino . E , poi , non sai che l ' acqua del pozzo non è buona ? Non sai che su i tetti ci vengono i piccioni dei contadini confinanti ? Io non voglio prendere il tifo . Un bicchiere di vino fa sempre bene . " " E , allora , vuole che lo compriamo alla Coroncina ? " " Io non dico che tu lo debba comprare , ma bisogna pigliarci rimedio . Oppure , intanto , comprane un barile di quello più basso . Basta che si possa bevere . Che peccato ! Quanto tiene la botte ? " " Venti barili , almeno ; credo ! " " Tuo padre avrebbe saputo farlo ridoventare buono ; ma io non so come faceva . Bisogna andare dal farmacista : ci mandava sempre Giulia ! " " Domani , ci vada lei che lo conosce . " " Io ? Io mi occupo delle faccende di casa . Ti pare che io voglia andare dal farmacista per il vino ! " Remigio , stizzito , la rimbeccò : " Stia zitta : ci andrò io . " " Oh , io sto zitta ! Se dovessi lamentarmi tutte le volte che ce ne è la ragione ! " Remigio si provò a mandar giù qualche bicchiere del vino ; ma era impossibile ; e Luigia non smetteva più di far boccacce , storcendo il viso tutte le volte che doveva bevere l ' acqua . " Le cose così non vanno bene ! Era meglio se il Signore aveva tolto di vita me ! Che ci faccio nel mondo io ? La minchiona . " E rimproverò Ilda ; perché , sorridendo , aveva detto a Remigio che le pareva buono . Era addirittura inviperita : " Tu sei una bambina , e devi tenere il tuo posto . Ricordati che la tua mamma ti ha affidato a me , perché tu m ' obbedisca come a lei . " Ilda fece una spallucciata , e rispose : " Beverò l ' acqua anch ' io . O se , invece , andassi da Picciòlo a farmi dare un poco del suo vinello ? " " Peggio ! È tutto pieno di moscerini ! E , poi , dobbiamo andare a chiedere l ' elemosina dai nostri sottoposti ? No , da vero ! Fino a questo punto , non mi ci voglio ridurre , io ! " " E , allora , stia zitta ! " le rispose la bambina . Remigio mangiò ; e , poi , uscì perché non aveva sonno . Tordo gli disse : " Lo sente come piange una delle vacche ? È per figliare . " Anche Remigio andò nella stalla . Picciòlo e Lorenzo , reggendo un lume ciascuno , guardavano la vacca ; che , stesa a giacere , teneva la testa alta e mugliava . L ' altra vacca seguitava a mangiare ; e si sentiva il suo mastichìo molle . Picciòlo gli disse : " Ha fatto bene a venire anche lei . " " Figlierà stasera ? " " Ci deve aver poco . " Lorenzo , preso dall ' importanza della cosa , disse : " Io scommetto che figlia subito . " Infatti , la vacca prese un ' altra giacitura ; come per stare più comoda ; e , dopo poco , cominciò a fare gli sforzi con tutto il corpo che cambiava continuamente di forma ; e , di fuori , si vedevano i rivoltoloni che faceva il vitello . Tordo disse : " Mi pare che il vitellino dentro si muova troppo . Deve farla patire parecchio . " Picciòlo la guardò e aggiunse : " Speriamo che Sant ' Antonio l 'aiuti." Mentre parlavano a quel modo , cominciò a venire fuori una zampa . Lorenzo disse : " Bisogna tirare noi il vitello , perché questa vacca non avrebbe forza a farlo escire da sé . " " Prendiamo un cencio , per avvolgerlo alle mani . Altrimenti , sguisciano e non si può fare niente . " Trovarono una mezza balla , e ne fecero due pezzi : uno lo prese Lorenzo e uno Tordo . La vacca , come se avesse capito , si sforzava sempre di più ; e la zampa si allungò . Allora , Tordo l ' afferrò ; tirandola forte tutte le volte che la madre faceva lo sforzo . Picciòlo gli disse : " Attento di andare a tempo con lei . Quando riposa , state fermo anche voi . " Poi , apparve anche l ' altra zampa ; allora Lorenzo l ' afferrò come Tordo . Dopo un minuto , il vitellino nacque . La vacca , che era stata slegata , cominciò a leccarlo . Ma il vitello teneva gli occhi chiusi , aveva il muso quasi bianco ; e non dava segni di vita . Le sue gambe parevano quattro pezzi di legno bistorti ; ed era così magro come schiacciato . " È possibile che sia morto mentre nasceva ? " Tordo rispose : " Un momento fa , era vivo di certo ! " Lorenzo disse : " Badate che questa vacca , ora che ci penso , ha figliato almeno un mese prima del tempo . " " È stata troppo strapazzata ! " Remigio non aveva mai visto figliare ; e gli dispiaceva per la vacca , che credendo il figliolo fosse vivo seguitava a leccarlo e pareva che lo volesse alzare in piedi . L ' altra vacca aveva smesso di mangiare e guardava . Anche il vitellino comprato , dal suo posto , allungava il collo e non stava più fermo . Remigio disse : " Sfortunato come me non c ' è nessuno ! " Lorenzo gli rispose , come a una litania : " Pare un destino . " Tordo disse : " Speriamo che l ' altra vacca , che pare più rigogliosa , ne faccia uno vivo . " Picciòlo , per vederci meglio , staccò uno dei lumi ; e s ' inginocchiò su la paglia . Tordo guardava stando corpugioni , con le mani su le gambe : Lorenzo teneva una mano allo spigolo della mangiatoia , e Remigio guardava la vacca che gli faceva compassione . Se non si fosse vergognato degli assalariati , avrebbe voluto piangere insieme con lei ; e disse : " Vorrei sapere perché tutto mi va male . " Picciòlo gli rispose : " Non se la prenda troppo . Andrà bene la figliatura di quest ' altra ! " Tordo stava zitto , perché anche a lui dispiaceva . Allora , Lorenzo disse : " Bisognerà sotterrarlo ad un olivo ! Lo porteremo via domattina . " " Lo vorresti lasciare tutta la notte qui ? " " Se lo portate fuori ora , c ' è caso che qualcuno di questi cani randagi lo sciupi e lo mangi . " " Ficchiamolo , allora , dentro una cesta ricoperta con una tavola e una pietra sopra : così , potrà stare tutta la notte magari nella parata . Remigio era restato sconvolto , e si sentiva tremare tutto . I muggiti della vacca gli facevano venire da piangere ; e non poteva più guardarle gli occhi tanto afflitti che parevano più scuri e più fondi . Allora , salì in casa ; per dire alla matrigna quel che era avvenuto . Luigia impallidì , ed esclamò : " Abbiamo la maledizione sopra di noi ! " Poi , picchiò Ilda , perché era andata nella stalla a vedere . Non l ' aveva mai picchiata a quel modo ! Remigio scese un ' altra volta nell ' aia , mentre gli assalariati accomodavano la cesta tra il muro e una ruota del carro ; perché i cani non la potessero smuovere . C ' era anche Berto , che disse a voce alta ; perché fosse sentito : " Io credo che queste cose non avvengano senza che Dio non le desideri . " Remigio quasi gli s ' avventò , gridando : " Perché dici così ? " " Perché questo è il mio parere . " La questione fu inevitabile : " Bada che io , fino ad ora , ti ho sempre sopportato . " Anche Berto perse il lume degli occhi ; e gli rispose , gridando più forte di lui : " E io ho sempre sopportato lei . " " Che ho fatto io a te ? Se il vitello fosse stato tuo , avresti avuto piacere di sentirti dire quel che tu hai detto a me ? " Ma Berto buttò via una fune del carro che aveva raccattato di terra , per fare posto alla cesta ; e salì di corsa in casa . Remigio e gli altri pensarono che sarebbe risceso con una falce o con un pennato ; e Picciòlo spinse Remigio perché se n ' andasse . Lorenzo disse : " Quando vien la sera , il malvagio si dispera ! " Erano addolorati , e non volevano che Berto facesse qualche pazzia . Ma la moglie lo aveva agguantato per le braccia e gli fece cadere l ' accetta . Egli gridava : " Lasciami fare ! Non mi tenere . " Alla fine , sentendo gli altri assalariati su per le scale , le disse quasi sottovoce : " Sarà per un ' altra volta . Non la scampa . " Remigio , chiusosi in camera , si guardò lungamente allo specchio ; con la faccia scomposta ; e disse a voce alta : " Perché mi odia a quel modo ? " Spogliandosi , preso da un malessere sempre più vivo , pensò alla vacca ed al vitello morto ; e si sentì confortare . XXV La mattina dopo egli non si sentiva disposto a riparlare per il primo a Berto ; non aveva dormito ed era debole e stanco . Meglio che passassero alcuni giorni : intanto , voleva vedere come si sarebbe comportato ! Ma Berto si voltava sempre da un ' altra parte , e Cecchina lo salutava da adirata . Allora , ebbe il bisogno che qualcuno gli volesse bene , qualcuno che si degnasse di rincorare la sua coscienza . Andò a una specie di nascondiglio , che s ' era trovato su la greppa della Tressa : come dentro un letto di erba ; dove con il corpo aveva fatto ormai una buca . Sopra l ' acqua limpida , un velo di sudicio si spezzava ; trascinato via dalla corrente : un velo biancastro , che bucavano e tagliavano certi insetti galleggiando con la punta delle zampe alte . In mezzo a un prato , dall ' altra parte della Tressa , c ' era steso in terra il tronco di un melo , nero e marcio ; che però aveva messo alcune foglie stente e di un verde patito . Mentre larghe prese di granturco luccicavano su per il poggio ; e le ombre delle nuvole , rapide come se avessero fretta , passavano sopra l ' erba e sopra le groppe di una mandria di bovi ; salendovi come se le saltassero . La rugiada bagnava ancora le piante . I ciuffi dell ' erba , specie del setolino , erano gremiti d ' insetti . Su le cime dei pioppi , facendole tentennare , le passere andavano via e tornavano , a brancate fitte . Una fattoria era tutta chiusa e segregata dai suoi cipressi . Egli stava per assopirsi , quando Ilda , salita sopra un poggetto , parandosi il sole con le mani , lo chiamò . Alzandosi , le rispose : " Che vuoi ? " " Hanno portato una lettera . " Gliela mandava l ' avvocato Mino Neretti , per dirgli che andasse subito a Siena ; per la causa della Cappuccini . La matrigna , rosa dalla curiosità , gli domandò : " È del tuo avvocato ? Ho visto , dietro la busta , il suo nome a stampa . " " Sì ; è sua . " Ma questa risposta non l ' appagava : temette che lo avesse mandato a chiamare per l ' ipoteca . E , quasi per mortificarlo di non dire tutto da sé , girandogli attorno , gli domandò anche : " Perché devi andare a Siena così di fretta ? " " C ' è un ' udienza al tribunale , credo . " Ella finse di meravigliarsi , per farselo dire un ' altra volta : " Di già ? " " Anche io me n ' ero scordato ! " Si sentì subito sollevata ; e , senza volere , mostrò la sua contentezza . Egli le disse : " Che Giulia riesca a farsi dare ottomila lire , oltre tutte le spese del processo , non gliene importa ? " Luigia arrossì . " Me ne importa , perché dovrai cavarle , in un modo o in un altro , dalla Casuccia . " Quand ' egli ebbe fatto un poco di strada , camminando lesto per non giungere tardi , lo arrivò Bùbbolo in calesse . Guidando con una mano sola , mise di passo il cavallo ; e gli chiese : " Perché non sale con me ? C ' è posto anche per lei ! Si metta qui ! Guardi : qui ci sta bene ! Se non accetta , mi offenderebbe ! " Remigio diceva di no ; ma Bùbbolo cominciò perfino a bestemmiare : " Santa Madonna , né meno a dirle di venire in calesse , lei mi risponde come dovrebbe ! Non le faccio sporcare le scarpe , e non si stanca ! Venga su ! Madonna dei sette dolori ! Non mi faccia stizzire di mattinata ! Non vede che ho tenuto il cavallo a posta , benché io abbia fretta ? " Allora , Remigio salì sul calesse . " Oh , ora , ha avuto giudizio ! Lo vuol comprare lei questo cavallino ? Glielo do per pochi fogli da cento , con il calesse e tutto ! Badi come è bravo ! " Lo toccò con la punta della sferza , e il cavallo , sbruffando e dimenando la coda mozza , si mise a trottare ; benché ci fosse molta salita . Vicini alla Porta Romana , Bùbbolo disse : " Vuol vedere come fa anche questo pezzo di erta ? Vai , Lillino ! " Il cavallo mise giù la testa ai ginocchi e obbedì . Era baio e lucente , con le cosce tonde e corte ; e siccome cambiava il pelo , fece impelare tutto il vestito di Remigio e di Bùbbolo ; che disse : " Ora , quando arriviamo alla stalla , le do io una spazzola ; e si pulisce . Stia tranquillo , così lei può andare dove vuole . Dove deve andare ? Ha piacere che ce lo accompagni io ? Per me , è lo stesso : invece di voltare il cavallo alla stalla , andiamo dove mi dice lei . O Chiocciolino l ' ha più visto ? È buono sa ! Creda a me ! È un poco imbroglione " e , qui , confuse la voce dentro una risata di gola " come bisogna essere noi sensali ; ma le garantisco che ha un cuore d ' oro . E lei se lo dovrebbe tenere amico . Io a lui gli voglio bene come a un fratello . " Remigio , vinto il primo senso d ' importunità , divenne di buon umore ; e andò a trovare l ' avvocato con la faccia quasi ridente . L ' avvocato , che era arrabbiato , gli disse , con violenza : " Il presidente del tribunale t ' ha condannato a pagare tutte le ottomila lire alla Cappuccini e le spese del processo . " " Non c ' era un ' altra udienza , stamani ? " " Chi te l ' ha detto ? " " M ' era parso che fosse scritto nella tua lettera . " " Non sai né meno leggere . Lo sapevo che non capisci niente . E te lo avevo detto che avresti perduto la causa . Ti sta bene ! Così , imparerai a vivere . " Ma tu la prendi con me ! " L ' avvocato lo guardò con scherno , e allungò il passo ; per lasciarlo . Remigio gli andò dietro e gli chiese , quasi raccomandandosi , perché gli parlasse con meno collera : " Come faccio a dare ottomila lire alla Cappuccini ? " L ' avvocato gli rispose : " Vieni al mio studio , tra una mezz 'ora." " Lo sai da te che io non ho denaro . " Il Neretti si fece affabile ; e gli disse , sorridendo : " Se tutti i clienti fossero come te , mi metterebbe un bel tornaconto ! " Remigio , credendo di rammentargli una ragione bastante , gli disse : " Ma io ti sono amico ! " Il Neretti gli dette la mano , e lo accontentò : " Torna tra una mezz ' ora allo studio . Ci penseremo insieme . " Remigio si sentiva portare via la testa , e camminava senza sapere dove andasse . Gli pareva di fare un chilometro ad ogni passo ; e , quando gli veniva all ' orecchio qualche parola di gente sconosciuta , si sarebbe fermato , come per istinto , a raccontare tutto . Questa volta , non poteva sperare di nulla ; e si abbandonava completamente al suo sentimento . Perché non era scappato la notte che la mucchia bruciava ? Perché era tornato a Siena , se suo padre voleva morire senza farglielo sapere ? Perché doveva doventare il padrone della Casuccia quasi di sotterfugio ? Egli aveva paura di una cosa ignota , più consistente del suo animo . Ma , benché non avesse più pensato a Dio da tanti anni , non poteva credere che Dio volesse annientarlo a quel modo . Che cosa aveva fatto di male ? Perché non poteva esistere anche la sua volontà ? Ricordò , allora , la sorgente dell ' orto , sottile come un filo , quando da ragazzo si divertiva a chiuderla con un poco di argilla : bastava che vi pigiasse sopra il pollice . Pensò anche a tutta la gente che conosceva ed era morta senza che gliene fosse importato nulla . Anch ' egli , ora , poteva morire , e nessuno lo avrebbe rimpianto . Dopo qualche anno , nessuno se ne sarebbe più ricordato . Mentre la Casuccia , a ogni primavera , ridoventava verde e fresca ; e i pioppi della Tressa si innalzavano sempre di più . Ora , sentiva la sua miseria ! L ' avvocato , vedendolo così avvilito , gli disse con una chiarezza che poteva rianimarlo : " Se tu vuoi dar retta a me , dovresti fare subito un ' ipoteca con il Credito Fondiario del Monte dei Paschi . Tu hai già due cambiali da scontare , e sono sicuro che non avrai il denaro per tutte le scadenze . Guarda quanto è tutto insieme il denaro che devi dare , e fai un debito solo . È meglio . Così , ogni sei mesi , potrai pagare le rate ; che non sono molto grosse . In tutto , mi pare che tu abbia una passività di quasi quattordicimila lire . Devi calcolare , poi , le dugento lire per il sensale e altre spese che ti possano capitare prima che il podere cominci a fruttarti . Si arriva , direi , a quindicimila lire . Bisogna , però , che la tua matrigna acconsenta a cedere il suo diritto di prima ipotecaria al Credito Fondiario . Questa è la condizione indispensabile . Credi che la tua matrigna acconsentirà ? " " Io non lo so . " " Glielo domanderai più presto che è possibile . Se vuoi che la convinca io , mandala da me . Ma bada che anche il mio conto cresce . Ora , vai a casa e non perdere tempo . " Senza volere , il Neretti sorrideva della sua aria sbigottita ; ma egli stesso non sapeva come consigliarlo meglio e vedeva che sarebbe stato costretto a fargli vendere , o prima o dopo , la Casuccia . La sorte anche di tanti altri , che gli erano capitati ! Remigio raccontò tutto alla matrigna ; che rispose con il garbo di un ' istrice : " Io , così alla sprovvista , non so quel che pensare . Domani , se tu sei proprio deciso , andrò dal mio avvocato ; e sentirò quel che mi dice . " Egli le chiese quasi con terrore , per rimproverarla : " E se l ' avvocato le dicesse di no , che dovrei fare io ? Dove trovo i denari ? " " Io agirò anche secondo la mia coscienza . Tu credi che io non pensi a quel che è necessario , ma non è vero . Ilda , tu non devi ascoltare . Pulisci l ' insalata e voltati di là ! " Remigio disse : " Non voglio né meno io . La mandi fuori dell ' uscio : alla conca . " Ilda prese i cesti dell ' insalata , li mise nello zinale ; ed escì . " Non vorrei che ci fossero né meno i muri ! " " Ora siamo soli , e possiamo parlare quanto vuoi ! Ma , quel che vorrei dirti , che sento dentro di me , lo sa soltanto il Signore ! " Remigio taceva . Allora Luigia gli disse : " E se io acconsento anche a farti fare questa ipoteca , me ne sarai riconoscente ? " Remigio gridò : " Perché me lo domanda ? " " Non t ' arrabbiare . Ormai sono presa anch ' io con il laccio al collo e devo fare quel che vuole il destino . Te l ' ho domandato , perché avevo bisogno di sentirtelo dire anche con la tua voce . " " Basta ! Io non voglio commovermi . Lei lo sa da sé . Vado nel campo , perché ho bisogno di distrarmi . " " Perché non resti qui con me ? Pensi soltanto a distrarti per te ? Credi che io non stia altrettanto male ? Non mi lasciare sola ! " " È meglio che io vada a vedere quel che fanno gli assalariati . " La matrigna fece il viso da piangere . Remigio le prese una mano e gliela strinse ; dicendo : " Non capisce che se io l ' ho subito tenuta in casa con me vuol dire che intendo di volerle bene ? " Un singhiozzo quasi la fece sbalzare : " Pensa che faresti un ' azione , che io non mi merito ! " Egli rispose , chinando la testa : " Ha sempre paura ! " E andò nel campo ; quasi allegro . Parlò con tenerezza agli assalariati ; e credette di aver fatto pentire Berto , perché non rispondeva né meno una parola . Nell ' aria era come un incendio ; le galline , accovacciate sotto la parata , crocchiolavano di rado ; quasi non avessero più voce . Sembrava che dovessero doventare incapaci a moversi di lì ; come il muro dell ' aia ; come le pietre . Egli si lasciava prendere dal desiderio di sentirsi buono , e sognava che i pioppi della Tressa lo sapessero . La mattina dopo , era domenica ; e mentre la gente passava per andare alla messa stava appoggiato a un pilastro del cancello . I contadini pigliavano anche attraverso i campi , per i viottoli ; e alcuni dovevano guadare la Tressa . La chiesa di Colle , in cima a un poggetto aguzzo , tra quattro cipressi alti , con le fronde soltanto in punta , come pennacchi rotondi , suonava . La campagna dinanzi alla Casuccia era coltivata ; ma senza case . Soltanto un poderuccio ; che pareva ficcato dentro un cocuzzolo di creta . Punte di cipressi , in fila , si vedevano dietro un lungo poggio . La terra lavorata era violacea e grigia : nel grembo della valle , fino alla Tressa , quasi verde . Poi , salendo e allontanandosi , si inazzurrava sempre di più ; a strisce ; e il cielo era di una tinta più sbiadita . Cecchina , per timore di fare tardi , escì frettolosa dalla Casuccia ; ma Gegia la rincorse ; prendendola a braccetto per scherzo : " Non mi volete con voi ? Ho la gamba buona anch ' io ! " Portavano tutte e due il cappello di paglia con i nastri di seta bianca , larghi , scendenti sul vestito nero , più giù dei fianchi ; e chiacchierarono , ridendosi , fino alla chiesa . Le ragazze si tenevano per mano , a quattro o cinque per volta ; e i giovanotti le facevano sghignazzare ; ma , poi , quand ' era troppo , camminavano più piano perché quelli passassero avanti e le lasciassero stare . Dinda portò con sé Moscino ; Lorenzo e Tordo erano andati a Siena . Berto arrivò , secondo il solito , fino alla chiesa ; ma senza entrare . Picciòlo , che prima aveva voluto portare la semola al vitellino , fece tardi ; e si abbottonava le maniche della camicia camminando . Poi , infilandosi la giubba , disse a Remigio : " E lei perché non viene mai ? " Remigio si sentì prendere da un sentimento , al quale non aveva mai voluto dare retta ; e desiderò di credere . Avrebbe voluto rispondere : " aspettami " ; ma , invece , sorrise impacciato , e basta . Picciòlo , vedendo la sua indecisione , gli disse un ' altra volta : " Venga con me ! " " Ormai , no . " " Crede che non le farebbe bene venire alla messa ? Dopo , ci si sente meglio . Via ! Non si lasci prendere dalla svogliatezza ! Non crede in Dio ? " " Non vengo ! " Picciòlo , credendo che si fosse avuto a male della insistenza , gli disse parlando lentamente ; per dare risalto alle parole : " Mi perdoni se mi son permesso di consigliarla così ! Ma dal tetto in su nessuno sa quanto ci è . " " Anzi , avete fatto bene . " E gli porse la mano . Picciòlo s ' era dimenticato di mettersi dritto il cappello ; e camminava mezzo sciancato ; dondolando le braccia avanti e indietro . A forza di vangare , un ginocchio cominciava a volergli rimanere piegato ; e anche le mani gli si erano storte . Altri vecchi , che passavano per andare alla messa , s ' erano conciati anche peggio , sempre di più ; con la testa in avanti , per lo stare curvi a zappare . Le donne , invece , pareva che si scorciassero ; con le mani e i fianchi deformi . Avevano la faccia del colore delle mele cotte , e parecchie con una gamba più corta e una più lunga . Passarono anche la moglie e la cognata del padrone di San Lazzaro , che dal grasso potevano a pena muoversi ; con un ombrellino di fuori bianco e di sotto verde ; e la serva , dietro , a due passi di distanza , con le mani sul ventre . Escirono dal cancello anche Luigia e Ilda . L ' azzurro brillava ; i poggi e i cocuzzoli di argilla , un poco glauchi e un poco cinerei , abbaglianti , s ' ammucchiavano sempre più alti e più chiusi , verso Siena ; tutta rossa ; fatta con i mattoni di quell ' argilla cotta . XXVI Giulia era stata due giorni a letto , e il Crestai quando non era in tipografia non si muoveva mai dalla sua camera . Soltanto allora cominciavano ad amarsi da vero ; e sapevano indovinare i loro pensieri . La sera , sentivano cantare da dentro le osterie ; e pareva che tutte quelle casupole di Via dei Pispini , con i muri sottili , tremassero alle voci di briachi ; come se anch ' esse avessero bevuto con tutti i loro pigionali . A pena ella poté stare in piedi , andò con lui dall ' avvocato Boschini , e riescirono a farsi promettere che si sarebbe occupato della causa con più impegno . " Anche perché " egli disse " il mio conto lo dovrà pagare il Selmi ; e da lui mi farò pagare molto meglio ! Si crede di essere un signore , ma io gli farò provare le prime durezze della vita . Non è giusto che egli si goda quello che non doveva essere suo ! Avrebbe dovuto darle le ottomila lire senza che ce lo costringessimo noi ; ma si pentirà di averla fatta aspettare ! Le farò avere anche tutti i frutti , fin dalla morte del signor Giacomo . Ed è giusto ! " Egli , perciò , fermò il Neretti in strada , e gli disse : " Mi meraviglio che tu non abbia capito che qui si tratta di un dovere , quasi morale , del tuo cliente ! " Il Neretti gli rispose , sorpreso di sentirgli fare quei discorsi : " Mi pare che tu sia già più che a mezzo del tuo intento ! Io voglio , però , che la causa continui perché avete chiesto troppo . " " I testimoni , mio caro , hanno detto le cose come stanno . " Il Neretti si mise a ridere : " Bisognerebbe vedere se i tuoi testimoni ... " Ma il Boschini non ne volle parlare e gli rispose : " Noi non possiamo discutere dei testimoni ; dal momento che il Selmi non ha potuto dimostrare niente in contrario . Io volevo dirti che tu lasciassi , ormai , dare la sentenza ; anche per risparmiargli altre spese ; perché tu sai come me che non può essere dubbio l ' esito della causa . " " Come tu difendi la Cappuccini , io difendo il Selmi ! " " Verrò a trovarti , per riparlarne . " E si salutarono . Quando il tribunale ebbe condannato Remigio , Giulia lo seppe subito ; perché il Crestai andava tutti i giorni ad informarsi dall ' avvocato . Salì in casa di lei , a due scalini per volta . Giulia fu presa da una gioia convulsa , e non sapeva fare altro che stringergli con le unghie le braccia . Si riebbe , subito , di salute ; e pareva perfino più giovane . Ma l ' odio di Berto s ' era fatto sempre più forte ; e , quando vedeva Remigio nel campo , gli veniva voglia di avventarglisi . Il lunedì mattina , Remigio gli disse di prendere l ' accetta e di andare con lui a buttare giù una cascia , con la quale voleva rifare il timone del carro . Berto aveva il cuore grosso e gli tremava : il respiro pareva che glielo spezzasse . Cecchina gli disse : " Non andare tu : digli che vada con Tordo . " " Ci vado io , invece ! " La donna non osò guardarlo in faccia , e non gli disse altro . Si mise a sedere , perché le girava la testa ; e non poteva stare sola . Remigio aspettava Berto in mezzo all ' aia ; e , quando lo vide , gli disse : " Possiamo andare . " Si guardava attorno , come se qualcuno dovesse venire a chiamarlo ; e gli venne in mente di dire a Luigia che egli andava giù con Berto alla proda del confine . Perciò si soffermò ; ma cambiò subito pensiero . Camminava avanti all ' assalariato , e voleva voltarsi per sorridergli ; ma non poteva , ed aveva paura . In certi momenti , non l ' udiva né meno , benché gli si avvicinasse sempre di più . Quando furono alla proda , pensò : " Quest ' altre cascie , tra due anni , saranno cresciute ! " Vide un pero giovane , che ancora non aveva il pedano forte , e pensò : " Farà presto le pere , e sono di qualità buona ! " . Berto guardava il ferro dell ' accetta e lo lisciava con una mano : il ferro , arrotato da poco , luccicava . Intanto , non c ' erano più le zolle dell ' aratura , e su la proda i piedi ci spianavano bene . Remigio seguitava a camminare avanti . Allora , infuriatosi , Berto gli dette l ' accetta su la nuca . Qualche ora dopo , venne una grandinata . I pampini e l ' uva acerba si sparpagliarono su la terra ; insieme con le rame dei frutti schiantati . Luigia , piangendo abbracciata ad Ilda , mandò Picciòlo e Lorenzo a coprire Remigio con l ' incerato del carro .