Saggistica ,
ALLA
DOLCE
E
CARA
MEMORIA
DI
MIA
FIGLIA
GRAZIELLA
DEDICO
QUESTE
PAGINE
ALLE
QUALI
HO
CONSACRATO
LE
ORE
MIGLIORI
DELLA
MIA
VITA
.
PREFAZIONE
Il
volume
che
ora
viene
alla
luce
consta
di
due
parti
:
la
prima
è
la
seconda
edizione
degli
Elementi
di
scienza
politica
,
che
furono
pubblicati
alla
fine
del
1895;
la
seconda
è
completamente
nuova
e
fu
pensata
e
scritta
negli
ultimi
due
o
tre
anni
.
Essendo
infatti
da
un
pezzo
esaurita
la
prima
edizione
del
lavoro
sulla
scienza
politica
,
pubblicato
quasi
trenta
anni
fa
,
diventava
necessario
farne
una
nuova
;
ma
intanto
erano
mutati
i
tempi
,
nuovi
avvenimenti
erano
maturati
ed
essi
mi
fornivano
nuovi
dati
dei
quali
dovevo
tener
conto
,
anche
perché
modificavano
sensibilmente
alcuni
dei
modi
di
vedere
ai
quali
mi
ero
conformato
quando
scrivevo
la
prima
parte
del
lavoro
.
Né
devo
nascondere
al
lettore
che
a
ciò
hanno
contribuito
quelle
variazioni
che
avvengono
nel
carattere
e
nella
mentalità
di
qualunque
uomo
,
finché
l
'
uno
e
l
'
altra
,
con
l
'
età
molto
avanzata
,
non
si
cristallizzano
in
una
forma
definitiva
.
Date
queste
mie
condizioni
intellettuali
e
morali
,
o
dovevo
rifare
la
prima
parte
dell
'
opera
o
dovevo
scriverne
un
'
altra
,
che
perfettamente
corrispondesse
alla
mia
odierna
maniera
di
pensare
.
Ho
scelto
quest
'
ultima
soluzione
,
aggiungendo
alla
prima
parte
del
lavoro
solo
le
poche
note
che
sono
segnate
con
un
asterisco
,
anche
perché
tenevo
a
mantenere
integra
l
'
interpretazione
che
molti
anni
fa
avevo
dato
ad
alcuni
importanti
problemi
politici
,
interpretazione
che
fatti
recentissimi
hanno
oggi
confermato
.
Ma
,
tanto
nella
prima
che
nella
seconda
parte
del
presente
lavoro
,
mi
sono
sforzato
di
mantenermi
fedele
al
metodo
che
,
fin
da
quando
ancora
giovanissimo
scrivevo
la
Teorica
dei
governi
,
ho
adottato
e
che
poi
ho
cercato
sempre
di
praticare
apportandovi
tutti
i
miglioramenti
di
cui
ero
capace
.
Da
moltissimi
anni
sono
convinto
che
l
'
unico
sistema
possibile
col
quale
l
'
uomo
può
fino
ad
un
certo
punto
dominare
le
proprie
passioni
e
migliorare
le
proprie
sorti
consiste
nello
studio
della
psicologia
umana
individuale
e
collettiva
.
Fin
da
un
'
epoca
molto
remota
la
saggezza
ellenica
avea
giudicato
che
la
maniera
più
efficace
che
avea
l
'
uomo
per
elevare
il
proprio
carattere
e
moderare
gli
effetti
di
alcuni
suoi
istinti
consistesse
nella
conoscenza
di
se
stesso
.
È
quindi
spiegabile
se
ho
creduto
e
credo
fermamente
che
un
simile
metodo
possa
applicarsi
con
uguali
risultati
allo
studio
della
psicologia
collettiva
.
Esso
anzi
fu
già
ad
essa
applicato
più
di
ventidue
secoli
fa
,
nell
'
epoca
cioè
nella
quale
il
grande
Aristotele
scriveva
la
sua
Politica
,
e
ben
altri
risultati
potrebbe
dare
oggi
quando
,
mercé
il
progresso
degli
studi
storici
,
geografici
e
statistici
,
conosciamo
tanta
parte
del
passato
e
del
presente
dell
'
umanità
.
Aggiungerò
che
l
'
esempio
dell
'
Economia
politica
la
quale
,
studiando
collo
stesso
sistema
i
fenomeni
economici
,
ha
potuto
sicuramente
mettere
in
evidenza
alcune
delle
leggi
che
li
regolano
,
mi
ha
oltremodo
confortato
a
persistere
nella
via
che
da
un
pezzo
avevo
scelto
.
Naturalmente
non
mi
nascondo
le
grandi
difficoltà
che
presenta
l
'
uso
del
metodo
che
ho
rapidamente
accennato
,
fra
le
quali
occupa
uno
dei
primi
posti
la
quantità
di
cognizioni
esatte
che
esso
richiede
su
tutto
quanto
è
accaduto
ed
accade
nelle
società
che
hanno
una
storia
;
né
io
mi
lusingo
di
averle
tutte
superate
.
Quindi
posso
soltanto
affermare
che
ho
fatto
del
mio
meglio
,
fiducioso
che
,
se
la
civiltà
umana
saprà
superare
la
procella
che
oggi
la
minaccia
,
la
modesta
opera
mia
potrà
essere
da
altri
continuata
e
perfezionata
e
che
potranno
essere
a
poco
a
poco
colmate
tutte
le
grandi
lacune
che
essa
oggi
presenta
.
Dirò
,
per
ultimo
,
che
mi
sono
sforzato
di
comprimere
tutte
quelle
passioni
e
quei
sentimenti
che
potevano
annebbiare
la
visione
obiettiva
dei
fatti
sui
quali
dovevo
fondare
le
mie
con
clusioni
.
Riconosco
che
la
completa
riuscita
di
questo
sforzo
esigerebbe
che
l
'
uomo
non
fosse
più
tale
,
ma
credo
di
aver
fatto
tutto
ciò
che
,
mercé
la
buona
fede
e
la
buona
volontà
,
si
poteva
in
questo
senso
ottenere
.
Prossimo
a
chiudere
la
mia
carriera
scientifica
,
ho
fermamente
voluto
esporre
,
senza
odi
,
senza
collera
,
senza
entusiasmi
,
colla
serenità
che
solo
l
'
età
avanzata
può
dare
,
tutto
quanto
lo
studio
degli
avvenimenti
e
del
carattere
umano
aveva
potuto
insegnarmi
.
Torino
,
dicembre
del
1922
.
Dilexi
justitiam
,
quaesivi
veritatem
.
CAPITOLO
I
.
Il
metodo
nella
scienza
politica
.
I
.
Origini
e
scopi
della
scienza
politica
.
-
-
II
.
Perché
si
è
scelta
questa
denominazione
.
-
-
III
.
Il
metodo
sperimentale
e
l
'
origine
delle
scienze
.
-
-
IV
.
Varie
applicazioni
di
questa
metodo
nella
scienza
politica
.
-
-
V
.
Sistema
che
dà
la
prevalenza
all
'
ambiente
fisico
nello
studio
della
scienza
politica
.
VI
.
Della
prevalenza
dei
popoli
del
settentrione
su
quelli
del
mezzogiorno
.
-
-
VII
.
Continua
lo
stesso
argomento
.
-
-
VIII
.
I
vari
tipi
di
organizzazione
politica
e
le
diversità
di
clima
.
-
-
IX
.
Importanza
della
diversa
configurazione
del
suolo
.
-
-
X
.
Sistema
che
fa
dipendere
i
fenomeni
politici
dalla
diversità
delle
razze
umane
.
-
-
XI
.
Razze
superiori
ed
inferiori
.
-
-
XII
.
Il
genio
delle
razze
.
-
-
XIII
.
Il
sistema
evoluzionista
e
la
lotta
per
l
'
esistenza
.
-
-
XIV
.
Il
progresso
politico
ed
il
miglioramento
fisico
delle
razze
umane
.
-
-
XV
.
Riassunto
delle
teoriche
evoluzioniste
.
-
-
XVI
.
Il
metodo
storico
fondato
sulla
identità
fondamentale
delle
tendenze
ed
attitudini
politiche
delle
grandi
razze
umane
.
-
-
XVII
.
Nuovi
materiali
di
cui
questo
metodo
dispone
.
-
-
XVIII
.
Obiezioni
che
ad
esso
si
fanno
.
-
-
XIX
.
Condizioni
alle
quali
questo
metodo
può
essere
bene
adoperato
.
-
-
XX
.
Continuazione
dello
stesso
argomento
e
conclusione
.
I
.
-
-
Da
molti
secoli
si
è
affacciata
alla
mente
dei
pensatori
l
'
ipotesi
che
i
fenomeni
sociali
,
che
davanti
ad
essi
si
svolgevano
,
non
fossero
meri
accidenti
,
né
la
manifestazione
di
una
volontà
soprannaturale
ed
onnipotente
,
ma
piuttosto
l
'
effetto
di
tendenze
psicologiche
costanti
,
che
determinano
l
'
azione
delle
masse
umane
.
Fin
da
Aristotele
si
è
cercato
di
scoprire
le
leggi
e
le
modalità
che
regolano
l
'
azione
di
queste
tendenze
e
lo
studio
,
che
ha
avuto
questo
obietto
,
si
è
chiamato
politica
.
Nei
secoli
decimosesto
e
decimosettimo
molti
scrittori
,
in
Italia
specialmente
,
si
occuparono
di
politica
.
Però
essi
,
a
cominciare
da
Machiavelli
,
che
è
fra
tutti
il
più
famoso
,
non
si
occuparono
tanto
di
determinare
quelle
tendenze
costanti
in
tutte
le
società
umane
,
che
abbiamo
già
accennato
,
quanto
d
'
investigare
le
arti
per
le
quali
un
uomo
od
una
classe
di
persone
potevano
arrivare
a
disporre
del
supremo
potere
,
in
una
data
società
,
ed
a
difendersi
contro
gli
sforzi
di
coloro
che
li
volevano
surrogare
.
Si
tratta
di
due
cose
,
che
,
sebbene
abbiano
qualche
punto
di
contatto
tra
loro
,
pure
sono
sostanzialmente
diverse
.
Un
esempio
,
che
crediamo
molto
calzante
,
dimostra
ciò
assai
meglio
di
un
lungo
ragionamento
.
L
'
Economia
politica
studia
le
leggi
o
le
tendenze
costanti
,
che
regolano
nelle
società
umane
la
produzione
e
la
distribuzione
della
ricchezza
:
ma
questo
studio
non
equivale
in
niun
modo
all
'
arte
di
arricchirsi
e
di
conservare
le
dovizie
.
Un
valentissimo
economista
può
infatti
essere
assolutamente
inetto
a
costituirsi
un
patrimonio
,
ed
un
banchiere
,
un
industriale
,
uno
speculatore
,
sebbene
possano
ricavare
qualche
lume
dalla
conoscenza
delle
leggi
economiche
,
non
hanno
bisogno
di
esserne
maestri
e
riescono
del
resto
a
fare
abbastanza
bene
i
loro
affari
anche
se
completamente
le
ignorano
.
II
.
-
-
Ai
giorni
nostri
lo
studio
iniziato
da
Aristotele
si
è
sud
diviso
e
specializzato
,
sicché
più
che
la
scienza
abbiamo
le
scienze
politiche
.
Inoltre
si
è
cercato
di
fare
la
sintesi
,
di
coordinare
i
risultati
di
queste
scienze
ed
é
nata
così
la
Sociologia
.
Anche
gli
scrittori
di
diritto
pubblico
,
i
quali
interpretano
e
commentano
le
leggi
positive
,
quasi
sempre
sono
trascinati
all
'
indagine
delle
tendenze
generali
alle
quali
queste
leggi
sono
inspirate
,
e
gli
storici
,
che
narrano
gli
avvenimenti
umani
,
dall
'
esame
di
questi
hanno
spessissimo
cercato
di
dedurre
le
leggi
che
li
regolano
e
li
determinano
.
Così
fecero
nell
'
antichità
Polibio
e
Tacito
,
nel
secolo
decimosesto
Guicciardini
,
nel
secolo
presente
Macaulay
e
Taine
.
Filosofi
,
teologi
,
giuristi
,
quanti
hanno
avuto
per
fine
diretto
od
indiretto
dei
loro
lavori
il
miglioramento
della
umana
società
,
ed
hanno
perciò
esaminato
le
leggi
che
ne
regolano
l
'
organizzazione
,
possono
essere
considerati
,
almeno
da
un
lato
,
come
studiosi
di
scienze
politiche
.
Sicché
forse
una
buona
metà
dello
scibile
umano
,
una
somma
immensa
di
sforzi
intellettuali
,
che
l
'
uomo
ha
impiegato
alla
ricerca
del
suo
passato
,
a
scrutare
il
suo
avvenire
,
a
studiare
la
propria
natura
morale
e
sociale
,
si
può
considerare
come
ad
esse
consacrata
.
Fra
le
scienze
politiche
o
sociali
una
branca
ha
finora
raggiunto
una
maturità
scientifica
tale
che
,
per
la
sicurezza
e
l
'
abbondanza
dei
risultati
acquisiti
,
si
lascia
notevolmente
indietro
tutte
le
altre
.
Intendiamo
alludere
all
'
Economia
politica
.
Infatti
verso
la
fine
del
secolo
decimottavo
alcuni
ingegni
potenti
hanno
isolato
i
fenomeni
riguardanti
la
produzione
e
la
distribuzione
della
ricchezza
dagli
altri
fenomeni
sociali
,
ed
,
isolatamente
guardandoli
,
sono
riusciti
a
determinare
molte
delle
leggi
o
tendenze
psicologiche
costanti
alle
quali
ubbidiscono
.
L
'
isolamento
dei
fenomeni
economici
dagli
altri
rami
delle
scienze
sociali
,
e
specialmente
l
'
uso
invalso
di
considerarli
come
indipendenti
dagli
altri
fenomeni
,
che
riguardano
l
'
organizzazione
dei
poteri
politici
,
se
da
una
parte
spiega
i
rapidi
progressi
dell
'
Economia
politica
,
dal
l
'
altra
è
forse
la
causa
principale
per
la
quale
alcuni
postulati
di
questa
scienza
sono
ancora
soggetti
a
discussione
.
Sicché
forse
,
coordinando
le
proprie
osservazioni
con
altre
che
riguardano
altri
lati
della
psicologia
umana
,
l
'
Economia
politica
potrà
fare
nuovi
e
decisivi
passi
in
avanti
.
È
indiscutibile
però
che
non
si
possono
studiare
le
tendenze
che
regolano
l
'
ordinamento
dei
poteri
politici
senza
tener
conto
dei
risultati
,
che
l
'
Economia
politica
,
questa
scienza
sorella
che
ha
raggiunto
più
presto
la
sua
maturità
,
ha
di
già
ottenuto
.
Noi
lo
studio
delle
tendenze
suddette
,
che
forma
oggetto
di
questo
nostro
lavoro
,
chiamiamo
Scienza
politica
.
Ed
abbiamo
scelta
questa
denominazione
perché
fu
la
prima
usata
nella
storia
dello
scibile
umano
,
perché
ancora
non
è
caduta
in
disuso
,
ed
anche
perché
nome
nuovo
di
Sociologia
,
che
,
dopo
Augusto
Comte
,
si
è
da
molti
scrittori
,
adottato
,
non
ha
ancora
una
significazione
ben
determinata
e
precisa
e
,
nell
'
uso
comune
,
comprende
tutte
le
scienze
sociali
,
frà
le
quali
anche
le
economiche
e
quelle
che
hanno
per
obietto
lo
studio
delle
leggi
che
determinano
la
delinquenza
,
anziché
quell
'
una
,
che
ha
per
suo
scopo
principale
l
'
esame
dei
fenomeni
,
che
più
propriamente
e
specialmente
si
chiamano
politici
.
III
.
-
-
Una
scienza
risulta
sempre
da
un
sistema
di
osservazioni
fatte
sopra
un
dato
ordine
di
fenomeni
con
speciale
cura
,
con
appropriati
metodi
e
coordinate
in
modo
da
giungere
alla
scoperta
di
verità
indiscutibili
,
che
all
'
osservazione
volgare
e
comune
sarebbero
rimaste
ignote
.
Le
scienze
matematiche
forniscono
l
'
esempio
più
semplice
e
più
fa
cile
porre
in
luce
come
si
forma
il
procedimento
scientifico
.
L
'
assioma
è
il
frutto
di
un
'
osservazione
accessibile
a
tutti
e
la
cui
verità
salta
subito
agli
occhi
anche
dei
profani
;
richiamando
e
coordinando
diversi
assiomi
si
arriva
alla
dimostrazione
dei
più
facili
teoremi
,
e
poi
,
coordinando
ancora
le
verità
ricavate
da
questi
teoremi
con
quelli
degli
assiomi
,
si
arriva
alla
dimostra
zione
di
nuovi
teoremi
più
difficili
ancora
,
e
la
cui
verità
non
si
può
intuire
né
provare
da
chi
in
quelle
scienze
non
sia
iniziato
.
Analogamente
si
procede
nella
fisica
e
nelle
altre
scienze
naturali
,
ma
in
esse
il
metodo
comincia
a
complicarsi
con
nuovi
elementi
:
spesso
non
basta
coordinare
parecchie
osservazioni
semplici
per
ottenere
la
dimostrazione
di
una
verità
,
che
chiameremo
composta
,
ossia
non
percepibile
a
prima
vista
,
ma
,
nella
maggior
parte
dei
casi
,
ciò
che
in
matematica
è
l
'
assioma
si
ottiene
per
mezzo
di
un
esperimento
o
di
lunghe
esperienze
.
Or
sì
l
'
uno
che
le
altre
hanno
un
valore
quando
si
fanno
con
metodi
speciali
ed
accurati
e
da
persone
che
a
questi
metodi
sono
state
debitamente
iniziate
.
Nei
primordi
delle
singole
scienze
il
vero
procedimento
scientifico
è
quasi
sempre
dovuto
ad
ipotesi
felici
,
che
poi
sono
state
provate
dalle
esperienze
e
dalle
osservazioni
dei
fatti
,
e
che
alla
loro
volta
hanno
spiegato
moltissime
altre
esperienze
e
moltissimi
altri
fatti
.
Quasi
sempre
un
lungo
periodo
d
'
empirismo
,
dei
sistemi
sbagliati
,
che
impedivano
di
coordinare
utilmente
i
dati
che
si
raccoglievano
sui
singoli
fenomeni
,
dei
metodi
di
osservazione
imperfetti
od
errati
hanno
preceduto
il
periodo
veramente
scientifico
di
una
data
disciplina
.
È
così
che
,
per
lunghi
secoli
,
l
'
astronomia
e
la
chimica
si
son
dibattute
negli
errori
e
nei
vaneggiamenti
dell
'
astrologia
e
dell
'
alchimia
.
Solo
dopo
che
i
cervelli
umani
si
sono
affaticati
per
molto
tempo
sopra
un
dato
ordine
di
fenomeni
,
l
'
abbondanza
dei
dati
raccolti
,
il
perfezionamento
dei
metodi
e
degli
strumenti
materiali
dell
'
osservazione
,
la
intuizione
e
la
lunga
pazienza
di
potenti
ingegni
hanno
prodotto
quelle
ipotesi
felici
,
che
abbiamo
accennato
,
ed
hanno
reso
possibile
una
vera
scienza
.
Da
quanto
abbiamo
detto
si
deduce
facilmente
che
non
basta
per
ottenere
dei
veri
risultati
scientifici
che
,
sopra
un
dato
ordine
di
fenomeni
,
si
proceda
col
sistema
dell
'
osservazione
e
dell
'
esperienza
.
Francesco
Bacone
si
illuse
,
e
forse
anche
molti
pensatori
e
scrittori
nostri
contemporanei
si
fanno
illusioni
,
sulla
capacità
assoluta
che
il
detto
sistema
ha
nello
scoprire
la
verità
scientifica
.
In
verità
perché
l
'
osservazione
dei
fatti
e
l
'
esperienza
diano
buoni
risultati
sono
necessarie
le
condizioni
che
abbiamo
testé
accennato
;
malamente
usate
e
quando
il
procedimento
scientifico
è
errato
conducono
a
scoperte
fallaci
e
possono
anche
dare
un
colore
di
serietà
a
vere
sciocchezze
.
In
fondo
l
'
astrologia
e
l
'
alchimia
,
che
abbiamo
già
citato
,
erano
fondate
sopra
vere
o
pretese
osservazioni
di
fatti
ed
esperienze
:
ma
il
metodo
di
osservazione
,
o
meglio
il
punto
di
vista
che
tutte
le
informava
e
coordinava
,
era
profondamente
errato
.
Il
famoso
Martino
Delrio
quando
scriveva
il
suo
libro
De
disquisitione
magicarum
,
credeva
di
fondarsi
sull
'
osservazione
dei
fatti
determinando
le
differenze
fra
il
maleficio
amatorio
,
l
'
ostile
ed
il
sonnifero
e
rivelando
le
arti
ed
i
costumi
delle
streghe
e
dei
maliardi
,
ed
intendeva
appunto
che
la
sua
esperienza
dovesse
giovare
a
scoprirli
ed
a
premunirsene
.
Credevano
di
fondarsi
pure
sull
'
osservazione
dei
fatti
gli
economisti
anteriori
ad
Adamo
Smith
,
che
la
ricchezza
di
una
nazione
facevano
unicamente
consistere
nel
denaro
e
nella
produzione
della
terra
;
e
sui
fatti
e
sulle
esperienze
quasi
universalmente
riconosciute
dai
suoi
contemporanei
si
basava
don
Ferrante
,
tipo
dello
scienziato
del
seicento
dipinto
così
efficacemente
dal
Manzoni
,
quando
con
un
ragionamento
,
nelle
apparenze
e
nella
forma
perfettamente
logico
e
positivo
,
volea
provare
l
'
impossibilità
che
esistesse
il
contagio
della
peste
bubbonica
.
IV
.
-
-
La
scienza
politica
non
crediamo
che
neanche
ora
,
sia
entrata
interamente
nel
vero
periodo
scientifico
.
Sebbene
uno
studioso
possa
in
essa
vedere
molte
cose
,
che
sfuggono
all
'
attenzione
di
un
profano
,
pure
non
ci
pare
che
possa
fornire
un
complesso
di
verità
indiscutibili
,
riconosciute
da
tutti
coloro
che
in
questa
disciplina
sono
iniziati
,
e
molto
meno
che
abbia
già
acquistato
un
metodo
d
'
indagini
sicuro
e
da
tutti
universalmente
accettato
.
Le
cause
di
questo
fatto
son
varie
,
ma
noi
per
ora
ci
asterremo
dallo
esporre
il
nostro
pensiero
in
proposito
.
Diremo
soltanto
che
ci
pare
che
esse
non
siano
per
nulla
attribuibili
a
deficienza
degli
ingegni
,
che
sopra
gli
argomenti
politici
hanno
meditato
,
ma
piuttosto
alla
maggiore
complessità
dei
fenomeni
che
ad
essi
si
riferiscono
,
e
sopra
tutto
alla
quasi
impossibilità
,
che
ci
è
stata
fino
a
pochi
decennii
fa
,
di
avere
larga
ed
esatta
cognizione
di
quei
fatti
,
dallo
studio
dei
quali
può
ricavarsi
la
nozione
di
quelle
leggio
tendenze
costanti
,
che
regolano
l
'
ordinamento
politico
delle
società
umane
.
Per
quanto
possiamo
crederli
incompleti
o
manchevoli
,
è
intanto
nostro
dovere
di
fare
un
rapido
esame
dei
vari
metodi
o
sistemi
d
'
idee
coi
quali
si
è
proceduto
finora
allo
studio
della
scienza
politica
.
Parecchi
di
essi
non
sono
stati
e
non
sono
che
una
giustificazione
più
o
meno
filosofica
,
teologica
o
razionale
di
certi
tipi
di
organizzazione
politica
,
che
hanno
avuto
per
secoli
una
parte
importante
,
e
talvolta
l
'
hanno
ancora
,
nella
storia
dell
'
umanità
.
Giacché
,
come
vedremo
più
avanti
,
una
delle
tendenze
sociali
più
costanti
è
appunto
questa
di
spiegare
mediante
una
teoria
razionale
od
una
credenza
soprannaturale
la
forma
di
Governo
esistente
.
Abbiamo
avuto
perciò
una
pretesa
scienza
politica
a
servizio
di
quelle
società
in
cui
le
credenze
soprannaturali
predominano
ancora
negli
animi
umani
,
e
nelle
quali
perciò
l
'
esercizio
dei
poteri
politici
trova
la
sua
spiegazione
nella
volontà
di
Dio
o
degli
Dei
,
e
abbiamo
avuto
,
e
abbiamo
,
un
'
altra
scienza
politica
che
gli
stessi
poteri
legittima
volendone
fare
una
libera
e
spontanea
espressione
della
libera
volontà
del
popolo
,
ossia
della
maggioranza
degli
individui
che
compongono
una
data
società
.
Dobbiamo
a
preferenza
occuparci
di
due
fra
tutti
questi
sistemi
e
metodi
di
osservazione
politica
,
i
quali
hanno
un
carattere
più
obiettivo
ed
universale
e
tendono
a
trovare
le
leggi
con
cui
si
spiega
l
'
esistenza
di
tutte
le
varie
forme
di
regime
politico
,
che
esistono
nel
mondo
.
Questi
due
metodi
sono
:
quello
che
fa
dipendere
la
differenziazione
politica
delle
varie
società
dalla
varietà
dell
'
ambiente
fisico
,
e
sopratutto
del
clima
dei
paesi
in
cui
esse
abitano
,
e
l
'
altro
che
la
fa
dipendere
principalmente
dalle
differenze
fisiche
,
ed
in
conseguenza
psicologiche
,
che
vi
sono
fra
le
diverse
razze
umane
.
L
'
uno
fa
prevalere
nelle
scienze
sociali
il
criterio
dell
'
ambiente
fisico
,
l
'
altro
quello
etnologico
o
somatico
.
Tutti
e
due
hanno
una
parte
troppo
importante
nella
,
storia
della
scienza
,
ed
anche
nella
scienza
contemporanea
,
ed
un
carattere
apparentemente
troppo
positivo
e
sperimentale
perché
ci
sia
possibile
il
dispensarci
d
'
esaminarne
il
vero
valore
scientifico
.
V
.
-
-
A
cominciare
da
Erodoto
ed
Ippocrate
e
venendo
fino
al
secolo
presente
,
grandissimo
è
il
numero
degli
scrittori
,
che
hanno
parlato
dell
'
influenza
del
clima
sui
fenomeni
sociali
in
genere
e
specialmente
sui
fenomeni
politici
.
Molti
hanno
anche
cercato
di
provarla
ed
hanno
su
di
essa
fondato
interi
sistemi
scientifici
.
Fra
questi
primeggia
il
Montesquieu
,
il
quale
forse
più
decisamente
di
ogni
altro
ha
affermato
l
'
influenza
preponderante
del
clima
sul
senso
morale
e
sull
'
ordinamento
politico
delle
nazioni
:
«
Avvicinandovi
ai
paesi
del
Mezzogiorno
voi
potete
credere
di
allontanarvi
dalla
morale
stessa
»
scrisse
nello
Spirito
delle
leggi
,
ed
in
altro
brano
della
stessa
opera
,
sentenziò
che
la
libertà
è
incompatibile
con
i
paesi
caldi
e
che
essa
non
prospera
dove
fiorisce
l
'
arancio
.
Altri
scrittori
ammettono
che
la
civiltà
sia
nata
nei
paesi
caldi
,
ma
sostengono
pure
clic
il
suo
centro
di
gravità
si
sia
andato
sempre
più
spostando
verso
il
nord
e
che
ivi
oggi
sono
posti
i
paesi
politicamente
meglio
organizzati
.
Cominciando
a
trattare
quest
'
argomento
ci
pare
quasi
superfluo
il
rammentare
che
il
clima
di
un
paese
non
dipende
esclusiva
mente
dalla
sua
latitudine
ma
risente
anche
l
'
influenza
di
altre
circostanze
,
quali
sarebbero
l
'
altezza
sul
livello
del
mare
,
l
'
esposizione
,
i
venti
dominanti
,
ecc
.
Bisogna
anche
avvertire
che
non
tutto
l
'
ambiente
fisico
dipende
dal
clima
,
cioè
dalle
variazioni
termometriche
ed
idrometriche
;
concorrono
a
determinarlo
anche
altre
circostanze
,
ad
esempio
la
maggiore
o
minore
popolazione
,
che
una
contrada
può
avere
,
e
perciò
il
grado
al
quale
vi
è
arrivata
la
cultura
del
suolo
ed
anche
il
genere
di
cultura
più
comunemente
in
uso
.
È
innegabile
poi
che
l
'
influenza
,
che
il
clima
può
esercitare
in
tutta
la
vita
e
sull
'
ordinamento
politico
di
un
popolo
,
deve
andare
continuamente
diminuendo
col
crescere
della
civiltà
.
Il
regno
vegetale
è
senza
dubbio
quello
più
sottomesso
alle
condizioni
atmosferiche
e
telluriche
,
perché
le
piante
,
tranne
che
non
siano
allevate
nelle
stufe
,
mancano
quasi
assolutamente
dei
mezzi
di
reagire
e
difendersi
contro
le
influenze
esterne
.
Gli
animali
lo
sono
già
di
meno
,
perché
per
essi
la
difesa
e
la
reazione
non
è
del
tutto
impossibile
.
L
'
uomo
,
anche
selvaggio
,
lo
è
ancora
meno
,
perché
sempre
superiori
a
quelli
degli
animali
sono
i
suoi
mezzi
di
difesa
,
e
meno
di
tutti
lo
è
l
'
uomo
d
'
avanzata
civiltà
,
che
dispone
di
tali
risorse
da
risentire
relativamente
ben
poco
gli
effetti
dei
cambiamenti
di
clima
,
e
queste
risorse
tuttodì
va
aumentando
e
perfezionando
.
Ciò
premesso
,
ci
pare
un
concetto
ovvio
ed
accettevole
questo
:
che
le
prime
grandi
civiltà
siano
nate
nei
siti
dove
la
natura
presentava
più
facilitazioni
o
minori
resistenze
;
sicché
generalmente
esse
hanno
prosperato
nelle
grandi
vallate
di
clima
piuttosto
caldo
e
bene
irrigue
,
che
,
con
relativa
facilità
,
permettono
la
cultura
di
qualche
cereale
,
cultura
necessaria
al
sostentamento
di
grandi
masse
umane
in
spazii
relativamente
piccoli
.
Questa
induzione
è
confermata
dalla
storia
,
che
ci
mostra
le
prime
civiltà
essere
sorte
nello
vallate
del
Nilo
,
dell
'
Eufrate
,
del
Gange
e
del
fiume
Giallo
,
oppure
nell
'
altipiano
di
Anahuac
,
paesi
che
appunto
presentano
tutte
le
condizioni
fisiche
da
noi
accennate
.
Una
volta
però
che
l
'
uomo
è
riuscito
,
in
un
sito
eccezionalmente
favorevole
,
ad
organizzare
le
sue
forze
in
modo
da
domare
la
natura
,
può
in
seguito
vincerla
in
altri
luoghi
,
nei
quali
essa
si
mostra
più
restia
.
Ai
giorni
nostri
,
tranne
le
contrade
polari
e
forse
qualche
regione
equatoriale
e
qualche
altra
,
che
,
per
malaria
o
soverchia
aridità
,
presenta
specialissime
condizioni
sfavorevoli
,
tutti
gli
altri
paesi
sono
o
possono
diventare
suscettibili
di
albergare
popoli
civili
.
VI
.
-
-
La
regola
per
la
quale
la
civiltà
si
espande
sempre
dal
sud
verso
il
nord
,
o
meglio
dai
paesi
caldi
ai
freddi
,
ci
pare
una
di
quelle
formole
sempliciste
,
che
hanno
la
pretesa
di
spiegare
,
me
diante
una
causa
unica
,
fenomeni
molto
complessi
.
Essa
non
si
fonda
che
sopra
un
frammento
della
storia
,
su
quella
di
un
solo
periodo
della
civiltà
europea
,
ed
anche
questo
superficialmente
studiato
.
Esaminando
con
metodo
analogo
una
carta
geografica
,
osservando
ad
es
.
quella
della
Germania
settentrionale
o
della
Siberia
,
si
potrebbe
trarne
la
legge
che
tutti
i
fiumi
scorrono
da
sud
a
nord
,
perché
ciò
avviene
in
quei
paesi
,
che
hanno
le
alture
a
mezzogiorno
ed
il
mare
a
tramontana
.
La
regola
potrebbe
essere
invertita
se
si
osservasse
la
Russia
meridionale
,
e
nell
'
America
meridionale
potrebbe
trovarsene
una
terza
:
cioè
che
i
fiumi
scorrono
da
ovest
ad
est
.
La
verità
è
che
i
fiumi
,
senza
alcun
riguardo
alla
latitudine
od
alla
longitudine
,
scorrono
sempre
dall
'
alto
in
basso
,
dal
monte
o
dagli
altipiani
verso
il
mare
od
i
laghi
.
E
diremmo
quasi
che
,
considerando
come
contrade
più
basse
quelle
dove
si
trova
meno
resistenza
,
analoga
è
la
legge
che
regola
l
'
espansione
delle
varie
civiltà
.
Il
movimento
incivilitore
procede
indifferentemente
da
sud
a
nord
e
da
nord
a
sud
,
ma
va
sempre
a
preferenza
verso
quella
direzione
nella
quale
incontra
minori
ostacoli
naturali
e
sociali
ed
intendo
per
questi
ultimi
l
'
urto
di
un
'
altra
civiltà
originale
,
che
si
espande
in
senso
inverso
alla
prima
.
Difatti
la
civiltà
chinese
,
nata
nelle
provincia
centrali
dell
'
impero
,
a
nord
è
stata
fermata
dagli
sterili
e
freddi
altipiani
del
l
'
Asia
centrale
,
mentre
al
sud
si
è
potuta
estendere
non
solo
nelle
provincie
meridionali
della
China
propriamente
detta
,
ma
anche
nell
'
Indochina
.
Anche
la
civiltà
indiana
trovando
al
nord
la
quasi
insuperabile
catena
dell
'
Imalaia
si
è
estesa
dal
nord
al
sud
,
dall
'
India
settentrionale
nel
Deccan
e
poi
anche
a
Ceylon
ed
a
Giava
.
La
civiltà
egiziana
si
estese
a
nord
finché
trovò
nella
Siria
settentrionale
la
potente
confederazione
dei
Khetas
,
cioè
l
'
urto
di
un
'
altra
civiltà
;
potè
al
contrario
espandersi
maggio
mente
al
sud
,
risalendo
il
corso
del
Nilo
da
Menfi
a
Tebe
e
da
Tebe
a
Meroe
.
La
civiltà
persiana
,
erede
di
quelle
antichissime
della
Mesopotamia
,
si
estese
da
oriente
ad
occidente
,
direzione
nella
quale
trovava
meno
ostacoli
naturali
,
finché
non
urtò
nella
civiltà
greca
.
Alla
sua
volta
la
civiltà
greco
romana
,
abbracciando
tutto
il
bacino
del
Mediterraneo
,
limitata
al
sud
da
deserti
insuperabili
,
all
'
Est
dalla
civiltà
orientale
,
rappresentata
dall
'
impero
partico
e
poi
dal
persiano
,
si
estese
a
nord
finché
non
incontrò
le
paludi
e
le
foreste
,
allora
difficilissime
,
della
Germania
settentrionale
e
della
Scozia
.
Anche
la
civiltà
maomettana
,
limitata
al
sud
dal
mare
e
dal
deserto
,
dovette
avanzarsi
verso
il
nord
ovest
.
Nel
Medio
Evo
la
civiltà
europea
,
stretta
al
sud
dalla
civiltà
araba
,
che
le
tolse
tutta
la
parte
meridionale
del
bacino
del
Mediterraneo
,
si
allargò
verso
il
nord
,
acquistando
la
Scozia
,
la
Germania
settentrionale
,
la
Scandinavia
e
la
Polonia
.
Al
giorno
d
'
oggi
la
civiltà
europea
si
estende
in
tutte
le
direzioni
,
dovunque
vi
sono
terreni
scarsi
di
popolazione
e
facilmente
colonizzabili
o
nazioni
di
civiltà
decaduta
che
aspettano
chi
le
conquisti
.
Ed
aggiungiamo
che
anche
il
centro
,
il
focolare
precipuo
di
una
civiltà
si
sposta
,
secondo
che
essa
si
estende
in
un
senso
o
nell
'
altro
,
obbedendo
alla
legge
che
abbiamo
accennato
.
I
paesi
che
stanno
alla
frontiera
di
un
tipo
di
coltura
umana
non
sono
ordinariamente
quelli
che
in
essa
eccellono
.
Quando
la
civiltà
europea
abbracciava
l
'
intero
bacino
del
Mediterraneo
,
la
Grecia
propriamente
detta
e
l
'
Italia
meridionale
stavano
al
centro
del
mondo
civile
e
erano
i
paesi
più
prosperi
,
più
colti
,
più
ricchi
;
quando
diventarono
la
più
avanzata
avanguardia
,
che
stava
di
fronte
al
mondo
maomettano
,
necessariamente
decaddero
.
VII
.
-
-
Ipotesi
pure
molto
arrischiata
ci
pare
quella
che
attribuisce
una
moralità
superiore
ai
popoli
del
settentrione
di
fronte
a
quelli
del
mezzogiorno
.
La
moralità
risulta
da
qualità
così
complesse
dell
'
animo
e
della
mente
,
ed
hanno
tanta
parte
nelle
sue
affermazioni
positive
e
negative
le
circostanze
esteriori
in
cui
si
svolge
la
vita
umana
,
che
è
già
un
giudizio
abbastanza
difficile
il
determinare
se
un
singolo
individuo
sia
potenzialmente
più
morale
di
un
altro
;
e
lo
stesso
giudizio
diventa
difficilissimo
quando
lo
si
vuol
fare
rispetto
a
due
società
,
a
due
masse
umane
composte
di
numerosissimi
individui
.
I
dati
statistici
su
questo
argomento
non
possono
dir
tutto
e
spesso
non
dicono
neanche
abbastanza
,
e
le
impressioni
personali
,
quasi
sempre
troppo
subiettive
sono
anche
più
fallaci
delle
statistiche
.
Il
vizio
,
che
più
comunemente
si
attribuisce
ai
meridionali
,
è
la
lussuria
,
mentre
la
ubbriachezza
è
più
generalmente
imputata
ai
settentrionali
.
Ma
si
può
invero
osservare
che
i
Negri
del
Congo
si
ubbriacano
più
vergognosamente
dei
contadini
russi
e
degli
operai
svedesi
e
quanto
alla
lussuria
pare
che
le
abitudini
ed
il
tipo
di
organizzazione
sociale
,
che
ogni
popolo
per
una
serie
di
circostanze
storiche
si
è
creato
,
vi
influiscano
più
del
clima
.
San
Vladimiro
,
lo
czar
che
santificato
diventò
il
patrono
di
tutte
le
Russie
,
prima
di
convertirsi
al
cristianesimo
teneva
più
donne
nei
suoi
serragli
di
quante
ne
poteva
avere
il
califfo
Harun
al
Raschid
ed
Ivan
il
terribile
per
la
crudeltà
come
per
la
lussuria
emulò
e
superò
Nerone
,
Eliogabalo
ed
i
più
feroci
sultani
dell
'
oriente
.
Ai
giorni
nostri
la
prostituzione
di
Londra
,
Parigi
e
Vienna
ha
forse
superato
quella
antica
di
Babilonia
e
di
Delhi
.
Nell
'
Europa
odierna
il
massimo
dei
reati
di
libidine
lo
presenta
la
Germania
,
vengono
dopo
in
ordine
decrescente
,
il
Belgio
,
la
Francia
,
l
'
Austria
Ungheria
;
l
'
Italia
occupa
un
posto
vicino
al
minimo
,
il
quale
è
segnato
dalla
Spagna
.
Molti
fra
i
sociologi
criminalisti
generalmente
ammettono
che
nel
Sud
prevalgono
i
reati
di
sangue
,
quelli
contro
le
persone
,
mentre
attribuiscono
al
nord
un
maggior
numero
di
reati
contro
la
proprietà
.
Ma
il
Tarde
ed
il
Colajanni
hanno
dimostrato
al
l
'
evidenza
che
le
relazioni
,
che
si
sono
volute
trovare
tra
le
varie
forme
della
delinquenza
ed
il
clima
sono
piuttosto
da
attribuirsi
alle
differenze
di
condizioni
sociali
,
che
talora
si
riscontrano
tra
le
varie
regioni
di
uno
stesso
Stato
.
È
vero
che
negli
Stati
Uniti
d
'
America
,
in
Francia
e
anche
in
Italia
si
osserva
costantemente
una
prevalenza
dei
reati
di
sangue
al
sud
,
mentre
al
nord
vi
è
un
numero
relativamente
maggiore
di
reati
contro
la
proprietà
,
ma
come
fa
rilevare
benissimo
lo
stesso
Tarde
,
in
tutti
questi
paesi
le
contrade
meridionali
sono
più
prive
di
comunicazioni
,
più
lontane
dai
grandi
centri
industriali
e
dai
focolari
della
odierna
civiltà
delle
contrade
settentrionali
;
or
è
naturale
che
la
forma
violenta
della
criminalità
prevalga
,
indipendentemente
dal
clima
,
nei
paesi
più
rozzi
,
mentre
la
criminalità
astuta
diventa
più
comune
in
quelli
più
colti
.
E
tanto
è
vero
che
questa
è
la
migliore
spiegazione
del
fenomeno
,
che
i
dipartimenti
francesi
dove
la
criminalità
violenta
è
più
elevata
sono
,
è
vero
,
nel
mezzogiorno
della
Francia
,
ma
hanno
un
clima
relativamente
freddo
perché
montagnosi
.
Ciò
si
osserva
anche
in
Italia
,
dove
la
Basilicata
,
contrada
che
ha
dato
uno
dei
più
forti
contingenti
dei
reati
di
sangue
,
è
un
paese
montagnoso
di
clima
relativamente
freddo
,
e
son
coperti
di
neve
per
gran
parte
dell
'
anno
i
gioghi
del
Matese
,
del
Gargano
e
della
Sila
e
quelli
dove
stanno
alcuni
Comuni
della
Sicilia
famosi
per
imprese
sanguinarie
e
brigantesche
.
VIII
.
-
-
Venendo
poi
alla
parte
strettamente
politica
della
quistione
diremo
che
,
prima
di
sentenziare
che
i
meridionali
siano
incapaci
di
libertà
,
bisogna
intendersi
sul
significato
preciso
e
scientifico
di
questa
parola
.
Se
ammettiamo
che
paese
più
libero
sia
quello
in
cui
i
diritti
dei
governati
sono
meglio
difesi
contro
l
'
arbitrio
personale
e
la
voglia
di
prepotere
dei
governanti
,
dobbiamo
convenire
che
istituzioni
politiche
sotto
questo
riguardo
ritenute
migliori
,
sono
state
in
vigore
tanto
in
paesi
freddi
quanto
in
altri
temperati
molto
,
come
,
ad
esempio
,
la
Grecia
e
Roma
.
Viceversa
l
'
arbitrio
dei
governanti
innalzato
a
sistema
di
governo
si
può
trovare
anche
in
paesi
freddissimi
come
la
Russia
.
Il
sistema
costituzionale
non
ebbe
inizi
più
vigorosi
nella
brumosa
Inghilterra
che
nell
'
Aragona
,
nella
Castiglia
ed
in
Sicilia
.
Ammesso
che
presentemente
le
diverse
modalità
di
governo
rappresentativo
possano
essere
riguardate
come
le
forme
di
regime
politico
meno
imperfette
,
noi
le
troviamo
in
vigore
in
Europa
,
tanto
al
nord
che
al
sud
,
e
,
fuori
d
'
Europa
,
funzionario
forse
tanto
bene
nel
freddo
Canadà
che
al
Capo
di
Buona
Speranza
,
dove
il
clima
,
se
non
caldo
addirittura
,
è
certo
temperatissimo
.
La
ragione
per
la
quale
i
meridionali
dovrebbero
essere
meno
atti
ad
un
regime
politico
libero
ed
elevato
non
può
essere
altra
che
questa
:
che
essi
hanno
minore
energia
fisica
e
sopratutto
minore
energia
morale
ed
intellettuale
.
È
infatti
una
opinione
molto
comune
che
i
settentrionali
siano
destinati
con
la
loro
superiore
energia
,
che
si
esplica
nel
lavoro
,
nelle
armi
,
nelle
scienze
,
a
conquistare
sempre
i
fiacchi
meridionali
.
Ma
questa
opinione
è
anche
più
superficiale
e
più
contradetta
dai
fatti
di
quelle
che
abbiamo
precedentemente
confutato
.
Invero
le
civiltà
nate
e
sviluppate
in
climi
caldi
o
molto
temperati
ci
hanno
lasciato
monumenti
,
che
testimoniano
di
una
avanzata
cultura
e
di
una
incalcolabile
energia
di
lavoro
,
che
riesce
più
maravigliosa
quando
si
rammenta
che
esse
non
disponevano
di
quelle
macchine
,
che
ora
centuplicano
le
forze
dell
'
uomo
.
La
laboriosità
di
un
popolo
più
che
dal
clima
pare
che
dipenda
da
abitudini
che
sono
in
gran
parte
determinate
dalle
sue
vicende
storiche
.
In
generale
hanno
abitudini
laboriose
i
popoli
di
antica
civiltà
,
pervenuti
da
lungo
tempo
allo
stadio
agricolo
e
che
pure
da
lungo
tempo
hanno
goduto
di
un
regime
politico
tollerabile
,
il
quale
assicura
ai
lavoratori
una
parte
almeno
del
frutto
dei
propri
sforzi
.
Al
contrario
i
popoli
barbari
e
semibarbari
,
o
ricaduti
in
una
parziale
barbarie
,
abituati
a
vivere
in
parte
di
guerra
e
di
ladroneccio
,
fuori
della
guerra
e
della
caccia
sogliono
essere
pigri
ed
inerti
.
Come
tali
infatti
Tacito
descrive
i
Germani
antichi
,
tali
sono
adesso
le
Pelli
Rosse
dell
'
America
.
settentrionale
e
oltremodo
pigri
sono
pure
i
Calmucchi
,
sebbene
i
primi
abbiano
abitato
e
gli
altri
abitino
ancora
in
paesi
molto
freddi
.
Al
contrario
laboriosissimi
sono
i
Chinesi
delle
provincie
meridionali
e
con
gran
tenacia
sanno
lavorare
i
Fellah
egiziani
.
E
se
la
mancanza
di
grandi
industrie
nella
parte
più
meridionale
dell
'
Europa
ha
fatto
nascere
ed
alimenta
il
pregiudizio
che
i
suoi
abitanti
siano
poco
laboriosi
,
chi
conosce
bene
quelle
popolazioni
sa
benissimo
che
in
generale
quest
'
accusa
è
poco
meritata
.
Se
ammettiamo
che
la
superiorità
militare
sia
una
prova
di
maggiore
energia
,
in
verità
è
difficile
stabilire
se
i
settentrionali
abbiano
vinto
e
conquistato
i
meridionali
più
di
frequente
di
quello
che
ne
siano
stati
alla
lor
volta
vinti
e
conquistati
.
Eran
Egiziani
,
che
nei
loro
bei
momenti
percorsero
fino
alle
montagne
dell
'
Armenia
,
ed
abitavano
in
un
paese
di
clima
temperatissimo
quei
guerrieri
Assiri
,
dei
quali
si
può
detestare
la
crudeltà
ma
bisogna
anche
ammirare
l
'
indomabile
energia
bellicosa
.
Eran
meridionali
i
Greci
,
che
seppero
conquistare
tutta
l
'
Asia
occidentale
,
e
con
le
armi
,
le
colonie
,
i
commerci
,
la
superiorità
del
loro
genio
,
ellenizzarono
tutta
la
parte
orientale
del
bacino
del
Mediterraneo
e
gran
parte
di
quello
del
Mar
Nero
.
Lo
erano
anche
i
Romani
,
le
cui
legioni
coprirono
i
piani
della
Dacia
,
penetrarono
nelle
inaccessibili
foreste
della
Germania
ed
inseguirono
i
Pitti
ed
i
Caledoni
fin
nei
più
remoti
ricettacoli
delle
loro
fredde
e
selvagge
montagne
.
Erano
meridionali
gl
'
Italiani
del
Medio
Evo
,
che
fecero
prodigi
d
'
attività
militare
,
industriale
,
commerciale
;
e
meridionali
erano
gli
Spagnuoli
del
cinquecento
,
quei
famosi
conquistadores
,
che
in
meno
di
mezzo
secolo
,
esploravano
,
percorrevano
e
conquistavano
la
maggior
parte
dell
'
America
.
Meridionali
erano
,
rispetto
agl
'
Inglesi
,
quei
Franco
Normanni
,
seguaci
di
Guglielmo
il
conquistatore
,
che
in
pochi
anni
seppero
spossessare
quasi
del
tutto
gli
abitatori
della
parte
meri
dionale
della
Gran
Brettagna
,
e
che
,
colla
spada
alle
reni
,
perseguitarono
gli
Angli
fino
all
'
antica
,
muraglia
romana
;
e
meridionali
in
senso
assoluto
quegli
Arabi
,
che
,
in
meno
di
un
secolo
,
seppero
imporre
la
loro
conquista
,
e
,
colla
conquista
la
lingua
,
religione
e
civiltà
loro
a
tanta
parte
di
mondo
quanta
ne
hanno
forse
conquistata
e
colonizzata
gli
Anglo
Sassoni
in
parecchi
secoli
.
IX
.
-
-
Le
differenze
di
organizzazione
sociale
determinate
dalla
configurazione
del
suolo
possono
essere
considerate
come
appendice
di
quelle
dovute
alla
varietà
dei
climi
,
sebbene
siano
forse
più
importanti
.
Non
si
può
negare
infatti
che
l
'
essere
un
paese
più
o
meno
piano
o
montuoso
,
il
trovarsi
sulle
grandi
vie
di
comunicazione
o
l
'
esserne
appartato
,
sono
elementi
che
influiscono
nella
sua
storia
molto
più
di
alcuni
gradi
in
più
o
in
meno
nella
sua
media
termometrica
;
ma
neppure
la
loro
importanza
deve
essere
esagerata
al
punto
da
farne
una
legge
fatale
.
Certe
circostanze
topografiche
,
che
,
date
alcune
condizioni
storiche
,
sono
favorevoli
,
in
altre
condizioni
diventano
sfavorevolissime
e
viceversa
.
La
Grecia
,
quando
tutta
l
'
Europa
era
ancora
all
'
età
del
bronzo
e
nei
primordi
di
quella
del
ferro
,
si
trovò
in
condizione
meravigliosamente
favorevole
per
diventare
il
primo
paese
civile
di
questa
parte
del
mondo
;
perché
,
a
preferenza
di
qualunque
altra
contrada
,
potè
ricevere
le
infiltrazioni
della
civiltà
egiziana
e
di
quelle
asiatiche
.
Ma
nell
'
epoca
moderna
,
fino
a
quando
si
tagliò
l
'
istmo
di
Suez
,
si
può
dire
che
lo
stesso
paese
sia
stato
fra
quelli
d
'
Europa
più
sfavorevolmente
situati
,
perché
lontano
dal
centro
della
coltura
europea
e
dalle
grandi
vie
del
commercio
transatlantico
ed
indiano
.
Altra
opinione
abbastanza
diffusa
in
questi
argomenti
è
quella
che
fa
i
montanari
abitualmente
superiori
ai
pianigiani
e
destinati
quasi
sempre
a
conquistarli
.
Certo
essa
è
meno
infondata
di
quella
che
attribuisce
una
grande
superiorità
ai
popoli
settentrionali
,
perché
,
se
è
discutibile
che
un
clima
freddo
sia
più
salutare
di
quello
temperato
o
caldo
,
sembra
accertato
che
i
paesi
elevati
sono
quasi
sempre
più
salubri
di
quelli
bassi
,
e
miglior
salute
vuol
dire
costituzione
fisica
più
forte
e
perciò
maggiore
energia
individuale
.
Ma
non
sempre
una
maggiore
energia
individuale
va
unita
ad
una
più
fonte
organizzazione
della
compagine
sociale
,
della
quale
in
fondo
dipende
l
'
essere
una
gente
dominatrice
o
dominata
.
Ora
un
saldo
organismo
politico
,
che
riunisca
e
diriga
gli
sforzi
di
grandi
masse
d
'
uomini
,
è
più
facile
che
sorga
e
si
mantenga
nelle
pianure
anziché
nelle
montagne
.
Difatti
noi
vediamo
in
Oriente
i
montanari
Circassi
,
Curdi
ed
Albanesi
avere
individualmente
spesso
raggiunta
una
grande
importanza
,
le
loro
bande
,
che
entravano
al
servizio
degli
imperi
limitrofi
,
essere
spesso
diventate
influenti
e
temute
,
ma
l
'
Albania
,
la
Circassia
ed
il
Curdistan
non
hanno
mai
,
in
tempi
storici
,
formato
il
nocciolo
di
grandi
imperi
indipendenti
,
anzi
sono
stati
sempre
attratti
nell
'
orbita
dei
grandi
organismi
politici
,
che
hanno
toccato
i
loro
confini
.
Anche
gli
Svizzeri
hanno
avuto
grande
importanza
come
individui
e
come
corpi
di
soldati
mercenari
,
ma
la
Svizzera
,
come
nazione
,
non
ha
mai
pesato
sensibilmente
nella
bilancia
politica
d
'
Europa
.
Nella
storia
,
poi
,
in
generale
,
si
vede
che
se
le
ardite
bande
dei
montanari
hanno
spesso
devastato
più
che
conquistato
le
pianure
,
più
spesso
ancora
gli
eserciti
organizzati
dei
pianigiani
sono
riusciti
vincitori
degli
sforzi
sconnessi
dei
montanari
e
li
hanno
stabilmente
domati
.
Furono
i
Romani
che
conquistarono
i
Sanniti
,
mentre
questi
poterono
solo
qualche
volta
vincere
i
Romani
;
e
,
nella
Gran
Brettagna
,
se
le
bande
dei
montanari
scozzesi
scorsero
e
devastarono
qualche
volta
il
nord
dell
'
Inghilterra
,
gl
'
Inglesi
pianigiani
vinsero
e
conquistarono
più
di
frequente
la
montuosa
Scozia
e
finirono
col
domarne
gli
umori
riottosi
e
coll
'
assimilarla
completamente
.
Né
del
resto
si
può
ammettere
che
i
popoli
abitanti
nelle
pianure
debbano
essere
necessariamente
destituiti
o
anche
scarsi
di
energia
:
basta
riflettere
che
gli
Olandesi
,
i
Tedeschi
settentrionali
,
i
Russi
e
gli
stessi
Inglesi
sono
in
gran
parte
abitatori
di
un
paese
molto
basso
per
comprendere
quanto
un
'
opinione
simile
sarebbe
poco
fondata
.
X
.
-
-
Il
metodo
che
fa
dipendere
,
dalla
razza
alla
quale
un
popolo
appartiene
oltre
che
il
grado
di
progresso
civile
,
che
genericamente
ha
raggiunto
,
anche
il
tipo
di
ordinamento
politico
,
che
ha
adottato
,
è
molto
meno
antico
dell
'
altro
,
che
arbitro
di
tutto
fa
il
clima
.
Né
poteva
essere
altrimenti
,
perché
l
'
antropologia
e
la
filologia
comparata
,
sulle
quali
è
fondata
la
classificazione
scientifica
delle
razze
umane
,
sono
scienze
molto
recenti
Broca
e
Grimm
sono
vissuti
nel
secolo
decimonono
,
mentre
una
nozione
abbastanza
approssimativa
delle
differenze
di
clima
si
è
potuta
avere
fin
dal
tempo
di
Erodoto
.
Però
,
per
quanto
tardi
venuta
,
altrettanto
la
tendenza
etnologica
nelle
scienze
sociali
è
stata
invadente
:
e
negli
ultimi
decenni
del
secolo
decimonono
con
la
differenza
e
l
'
azione
delle
varie
razze
si
è
cercata
di
spiegare
tutta
la
storia
dell
'
umanità
.
Si
è
fatta
la
distinzione
tra
razze
superiori
ed
inferiori
,
attribuendo
alle
prime
la
civiltà
,
la
moralità
,
la
capacità
di
costituirsi
in
grandi
agglomerazioni
politiche
;
riserbando
alle
altre
la
sorte
dura
,
ma
fatale
,
di
sparire
davanti
le
razze
elevate
oppure
di
esserne
conquistate
ed
incivilite
.
Alla
meno
peggio
si
ammette
che
esse
possano
continuare
a
vivere
restando
indipendenti
,
ma
senza
poter
mai
raggiungere
quella
cultura
e
quel
perfetto
ordinamento
sociale
e
politico
,
che
sono
propri
soltanto
dei
popoli
di
stirpe
privilegiai
.
Renan
scrisse
che
la
poesia
dell
'
anima
,
la
fede
,
la
libertà
,
l
'
onestà
il
sacrificio
non
apparvero
nel
mondo
che
con
le
due
grandi
razze
,
che
incerto
senso
hanno
formato
l
'
umanità
:
cioè
la
razza
ariana
e
la
semitica
.
Per
De
Gobineau
il
punto
centrale
della
storia
è
sempre
là
dove
abita
il
gruppo
bianco
più
puro
,
più
intelligente
,
più
forte
.
Il
Lapouge
porta
la
stessa
dottrina
alle
più
estreme
conseguenze
;
secondo
quest
'
autore
non
solo
la
razza
veramente
morale
e
superiore
in
tutto
è
l
'
ariana
,
ma
in
questa
stessa
eccellono
solo
quegli
individui
,
che
il
tipo
ariano
conservano
puro
ed
incontaminato
;
coloro
che
sono
alti
,
biondi
e
dolicocefali
.
Anche
fra
i
popoli
che
passano
per
indogermanici
questi
individui
non
sarebbero
che
un
'
esigua
minoranza
dispersa
fra
una
maggioranza
di
bassi
,
bruni
e
brachicefali
.
I
veri
ariani
perciò
,
piuttosto
numerosi
tra
gl
'
Inglesi
ed
i
Nord
Americani
,
comincerebbero
a
scarseggiare
in
Germania
,
dove
si
potrebbero
trovare
solo
nelle
classi
superiori
,
sarebbero
rarissimi
dell
'
Helwald
,
del
De
Gobineau
(
Essai
sur
l
'
inégalité
des
races
humaines
.
Paris
,
1884
,
ed
.
Didot
)
,
ecc
.
in
Francia
,
e
nei
paesi
dell
'
Europa
meridionale
diventerebbero
merce
quasi
sconosciuta
.
Accanto
a
questa
scuola
,
che
sostiene
la
superiorità
innata
e
fatale
di
alcune
razze
umane
,
ve
ne
è
un
'
altra
,
che
,
senza
essere
con
essa
in
assoluto
contrasto
,
più
direttamente
si
rannoda
;
alle
teoriche
di
Darwin
,
le
cui
applicazioni
alle
scienze
sociali
nella
seconda
metà
del
secolo
scorso
sono
state
larghissime
.
Lo
Spencer
è
lo
scrittore
più
in
fama
di
questa
seconda
scuola
,
i
cui
seguaci
sono
numerosissimi
:
essi
,
senza
sostenere
la
superiorità
inevitabile
e
continua
di
una
razza
sulle
altre
,
credono
che
ogni
progresso
sociale
sia
avvenuto
ed
avvenga
per
via
della
così
detta
evoluzione
organica
e
superorganica
.
Secondo
questa
scuola
entro
ogni
società
avverrebbe
una
lotta
continua
,
quella
per
l
'
esistenza
;
per
la
quale
gl
'
individui
più
forti
,
migliori
,
più
adatti
all
'
ambiente
,
sopravviverebbero
ai
più
deboli
e
meno
adatti
e
prolificherebbero
a
preferenza
di
questi
ultimi
,
comunicando
ai
loro
figli
come
innate
quelle
qualità
per
le
quali
essi
avevano
riportato
la
vittoria
e
che
per
loro
erano
acquisite
per
via
di
una
lenta
educazione
.
La
stessa
lotta
avverrebbe
tra
le
società
stesse
,
per
la
quale
quelle
più
solidamente
costituite
,
o
composte
di
individui
più
forti
,
vincerebbero
le
altre
meno
vantaggiosamente
dotate
,
che
,
cacciate
nei
siti
meno
adatti
all
'
umano
sviluppo
,
sarebbero
condannate
a
rimanere
in
uno
stato
di
perenne
inferiorità
.
Note
è
difficile
trovare
una
differenza
sostanziale
fra
le
due
dottrine
testé
ricordate
,
perché
,
anche
ammettendo
la
teoria
monogenistica
,
cioè
che
tutte
le
razze
umane
siano
derivate
da
unico
ceppo
,
è
certo
che
i
loro
caratteri
differenziali
sono
antichissimi
,
e
si
dovettero
fissare
in
epoche
molto
remote
,
quando
l
'
uomo
non
avea
oltre
passato
lo
stadio
della
vita
selvaggia
ed
era
quindi
più
adatto
a
sentire
l
'
influenza
degli
agenti
naturali
coi
quali
era
in
contatto
.
Stando
perciò
alla
teoria
strettamente
etnologica
,
fin
dall
'
inizio
dell
'
epoca
storica
le
razze
elevate
avrebbero
già
avuto
quei
caratteri
di
superiorità
,
che
conservano
ancora
quasi
inalterati
;
mentre
la
teoria
propriamente
detta
evoluzionista
,
implicitamente
od
esplicitamente
,
ammette
che
la
lotta
per
l
'
esistenza
abbia
avuto
i
suoi
effetti
pratici
più
recentemente
e
ad
essa
attribuisce
il
decadere
od
il
prosperare
delle
varie
nazioni
e
civiltà
durante
il
periodo
storico
.
XI
.
-
-
Prima
di
parlare
della
superiorità
od
inferiorità
delle
varie
razze
umane
bisogna
determinare
il
valore
della
parola
razza
,
alla
quale
si
attacca
un
significato
ora
molto
lato
,
ora
assai
ristretto
.
Si
dice
la
razza
bianca
,
la
gialla
e
la
nera
,
indicando
varietà
della
specie
umana
distinte
non
solo
dal
linguaggio
,
ma
anche
da
differenze
anatomiche
abbastanza
importanti
e
palpabili
,
e
si
dice
pure
la
razza
ariana
e
la
semitica
per
indicare
due
suddivisioni
della
razza
bianca
,
distinte
,
è
vero
,
dal
linguaggio
,
ma
la
cui
somiglianza
fisica
è
notevolissima
.
Si
dice
anche
la
razza
latina
,
la
germanica
,
la
slava
,
denominando
sempre
con
lo
stesso
vocabolo
tre
suddivisioni
del
ramo
ariano
della
razza
bianca
;
le
quali
,
sebbene
parlino
lingue
differenti
,
pure
è
dimostrato
che
filologicamente
sono
legate
da
una
origine
comune
e
le
cui
differenze
fisiche
sono
minime
,
tanto
che
può
accadere
che
un
individuo
dell
'
una
sia
giudicato
come
appartenente
ad
un
'
altra
.
Ora
la
confusione
delle
parole
porta
in
questo
caso
,
come
sempre
,
quella
delle
idee
:
la
differenza
di
razza
si
fa
valere
tanto
per
spiegare
certe
diversità
,
che
vi
sono
nella
civiltà
e
nell
'
ordinamento
politico
dei
bianchi
e
dei
negri
,
quanto
per
giustificare
quelle
tra
latini
,
germani
e
slavi
;
mentre
,
nel
primo
caso
,
può
veramente
il
coefficiente
etnologico
avere
molta
importanza
e
,
nel
secondo
,
averne
una
minima
.
Bisogna
anche
por
mente
che
,
nel
periodo
storico
ed
in
quello
preistorico
,
gl
'
incrociamenti
e
le
mescolanze
,
specialmente
fra
popoli
di
razza
molto
affine
,
sono
state
frequenti
.
In
quest
'
ultimo
caso
,
siccome
le
differenze
fisiche
fra
le
razze
che
si
sono
incrociate
sono
poco
importanti
e
sopratutto
non
facilmente
percepibili
,
nel
fare
le
classificazioni
più
che
ai
caratteri
anatomici
si
è
data
importanza
alle
affinità
filologiche
.
Ma
questo
criterio
è
tutt
'
altro
che
sicuro
ed
infallibile
.
Spesso
può
avvenire
ed
avviene
che
due
popoli
strettamente
parenti
per
sangue
parlino
lingue
,
che
filologicamente
hanno
lontani
rapporti
,
mentre
popoli
di
razza
diversa
possono
servirsi
di
lingue
e
di
dialetti
,
le
radici
e
la
struttura
grammaticale
dei
quali
sono
molto
affini
.
Per
quanto
la
cosa
sembri
a
prima
vista
improbabile
,
pure
vi
sono
molti
esempi
e
circostanze
storiche
che
la
spiegano
e
la
provano
;
generalmente
i
popoli
conquistati
,
se
sono
meno
civili
dei
conquistatori
,
ne
adottano
le
leggi
,
le
arti
,
la
cultura
,
la
religione
e
spesso
finiscono
con
l
'
adottarne
la
lingua
.
Ciò
premesso
,
ci
pare
un
fatto
assodato
che
le
razze
più
misere
,
quelle
che
gli
antropologhi
chiamano
più
basse
,
i
Fuegiani
,
gli
Australiani
,
i
Boschimani
,
ecc
.
,
siano
fisicamente
ed
anche
intellettualmente
inferiori
alle
altre
.
Che
questa
inferiorità
sia
innata
,
che
sia
sempre
esistita
,
o
che
si
debba
attribuire
alla
desolazione
delle
contrade
che
quei
popoli
abitano
,
alla
scarsezza
di
risorse
che
esse
offrono
ed
all
'
estrema
miseria
che
ne
è
la
conseguenza
,
è
quistione
che
non
è
né
facile
né
indispensabile
per
noi
di
risolvere
.
Del
resto
queste
razze
non
formano
che
una
frazione
piccolissima
dell
'
umanità
,
frazione
che
va
rapidamente
diminuendo
avanti
l
'
espansione
della
razza
bianca
,
dietro
la
quale
si
va
in
molti
luoghi
infiltrando
anche
la
gialla
.
Per
spirito
di
giustizia
bisogna
riconoscere
che
il
prosperare
di
queste
due
razze
,
in
quelle
stesse
terre
dove
gli
aborigeni
potevano
solo
stentatamente
vivacchiare
,
non
è
tutto
dovuto
alla
superiorità
organica
,
che
esse
vantano
.
Giacché
i
nuovi
abitatori
portano
seco
cognizioni
e
mezzi
materiali
,
mercé
i
quali
traggono
abbondanti
sussistenze
da
quelle
zolle
,
che
spontaneamente
avrebbero
dato
quasi
nulla
.
L
'
indigeno
australiano
si
contentò
per
secoli
e
secoli
d
'
inseguire
i
kanguri
,
di
abbattere
uccelli
col
bömerang
o
,
alla
peggio
,
di
mangiare
lucertole
;
ma
bisogna
confessare
che
non
aveva
alcun
mezzo
di
procurarsi
le
sementi
dei
grani
e
delle
altre
piante
commestibili
,
nei
progenitori
delle
mandrie
di
montoni
,
che
sono
stati
a
disposi
zione
dei
coloni
inglesi
.
Ben
più
difficile
è
il
sentenziare
sopra
l
'
inferiorità
della
razza
americana
aborigena
e
della
razza
nera
.
Esse
sono
state
da
tempo
immemorabile
in
possesso
di
vastissime
contrade
,
nelle
quali
potenti
civiltà
si
sarebbero
potute
sviluppare
.
In
America
infatti
,
nel
Messico
,
nel
Perù
,
in
qualche
altro
sito
esistevano
od
avevano
esistito
possenti
imperi
,
dei
quali
però
non
possiamo
esattamente
determinare
il
grado
di
cultura
,
perché
ebbero
il
torto
di
crollare
davanti
l
'
urto
di
poche
centinaia
di
avventurieri
spagnuoli
.
In
Africa
qualche
volta
la
razza
nera
si
è
politicamente
organizzata
in
vasti
imperi
,
come
fu
per
es
.
,
quello
di
Uganda
,
ma
nessuno
ha
raggiunto
spontaneamente
tal
grado
di
cultura
da
potere
essere
paragonato
agli
Stati
più
antichi
fondati
dalla
razza
bianca
o
dalla
gialla
,
agli
imperi
chinese
,
babilonese
o
egizio
antico
,
nel
quale
la
razza
incivilitrice
non
era
la
nera
.
Parrebbe
perciò
che
tanto
per
gli
Americani
indigeni
quanto
per
i
Negri
una
certa
inferiorità
si
possa
anche
a
prima
vista
stabilire
.
Ma
quando
le
cose
vanno
in
un
modo
,
non
sempre
è
lecito
asserire
che
dovevano
necessariamente
ed
immancabilmente
andare
in
quel
modo
.
È
dubbio
che
l
'
uomo
sia
vissuto
durante
il
periodo
terziario
,
ma
è
un
fatto
scientificamente
provato
che
la
sua
antichità
risale
al
principio
del
periodo
quaternario
,
e
che
perciò
va
calcolata
non
per
migliaia
d
'
anni
,
ma
per
centinaia
e
forse
migliaia
di
secoli
.
Ora
le
razze
,
l
'
abbiamo
già
accennato
,
dovettero
formarsi
in
epoca
remotissima
,
e
,
trattandosi
di
periodi
così
lunghi
,
l
'
essere
una
razza
arrivata
,
trenta
,
quaranta
,
anche
cinquanta
se
coli
prima
ad
un
perfezionamento
ragguardevole
di
cultura
,
non
è
una
prova
infallibile
di
superiorità
organica
.
Delle
circostanze
esteriori
,
spesso
anche
fortuite
,
la
scoperta
e
l
'
uso
di
un
metallo
,
cosa
più
o
meno
agevole
secondo
i
vari
paesi
,
l
'
avere
o
no
a
portata
della
mano
piante
o
animali
addomesticabili
,
possono
accelerare
o
ritardare
lo
sviluppo
di
una
civiltà
,
ovvero
mutarne
le
vicende
.
È
innegabile
che
se
gli
Americani
indigeni
avessero
conosciuto
l
'
uso
del
ferro
,
o
se
gli
Europei
avessero
scoperto
la
polvere
da
sparo
due
secoli
dopo
,
questi
non
avrebbero
così
presto
e
così
completamente
distrutto
le
organizzazioni
politiche
di
quelli
.
Né
bisogna
dimenticare
che
,
quando
una
razza
arrivata
ad
una
civiltà
matura
si
trova
in
contatto
con
un
'
altra
ancora
allo
stato
barbaro
,
se
da
una
parte
le
fornisce
una
quantità
di
strumenti
e
cognizioni
utili
,
dall
'
altra
ne
disturba
profondamente
,
quando
non
ne
arresta
del
tatto
,
lo
sviluppo
spontaneo
ed
originale
.
I
Bianchi
infatti
non
solo
hanno
quasi
dappertutto
distrutto
od
asservito
gli
Americani
indigeni
,
ma
per
secoli
hanno
anche
abbruttito
ed
impoverito
la
razza
negra
coll
'
alcool
e
colla
tratta
;
sicché
si
deve
convenire
che
la
civiltà
europea
finora
non
solo
ha
contrastato
,
ma
quasi
ha
impedito
tutti
gli
sforzi
che
Negri
e
Pelli
Rosse
avrebbero
potuto
spontaneamente
fare
per
progredire
.
A
diversi
rami
della
razza
americana
indigena
si
fa
il
rimprovero
,
che
si
estende
anche
al
Polinesi
oltre
che
agli
Australiani
e
ad
altre
razze
umane
delle
più
misere
,
di
non
saper
sopportare
il
contatto
coll
'
uomo
bianco
e
di
scomparire
rapidamente
davanti
l
'
avanzarsi
di
questo
.
La
verità
è
che
i
Bianchi
tolgono
alle
razze
di
colore
i
mezzi
di
sussistenza
,
prima
che
esse
possano
abituarsi
a
far
uso
dei
nuovi
mezzi
di
sostentare
la
vita
,
che
sono
dagli
stessi
Bianchi
introdotti
.
Ordinariamente
i
territori
di
caccia
delle
tribù
selvaggia
sono
invasi
e
la
grossa
selvaggina
è
distrutta
:
prima
che
gl
'
indigeni
abbiano
potuto
adattarsi
all
'
agricoltura
.
Inoltre
le
razze
civili
comunicano
alle
meno
civili
le
loro
malattie
,
senza
che
quest
'
ultima
possano
ordinariamente
giovarsi
dei
metodi
preventivi
e
curativi
,
che
il
progresso
scientifico
ed
una
lunga
esperienza
hanno
a
quelle
insegnato
.
La
tisi
,
la
sifilide
ed
il
vaiuolo
farebbero
probabilmente
tra
noi
la
stessa
strage
,
che
fanno
presso
alcune
tribù
selvaggia
,
se
noi
queste
malattie
prevenissimo
e
curassimo
con
i
soli
mezzi
che
sono
alla
portata
dei
selvaggi
,
che
consistono
nel
non
averne
alcuno
.
Sono
generalmente
le
Pelli
Rosse
ed
i
Negri
inferiori
ai
Bianchi
come
individui
?
Sebbene
i
più
rispondano
subito
ed
energicamente
di
si
,
qualcuno
dice
con
eguale
prontezza
e
risoluzione
di
no
;
a
noi
pare
difficile
l
'
affermarlo
con
sicurezza
,
come
il
negarlo
.
Chi
rammenta
la
storia
della
prima
colonizzazione
della
Virginia
deve
convenire
che
la
figlia
di
Powattan
,
il
Sachem
che
comandava
in
quelle
contrade
all
'
arrivo
dei
Bianchi
,
la
gentile
ed
affettuosa
Pocahonta
,
aveva
doti
di
mente
e
di
cuore
non
inferiori
a
quelle
di
quasi
alcuna
fanciulla
europea
dei
suoi
tempi
.
Stanley
,
che
i
Negri
doveva
conoscer
bene
,
non
sentenzia
mai
sulla
inferiorità
assoluta
della
razza
africana
,
anzi
cita
parecchi
esempi
di
Negri
intelligenti
e
non
privi
di
qualità
morali
,
specie
tra
quelli
che
sono
stati
educati
tra
popoli
civili
:
anche
tra
quelli
assoluta
mente
barbari
trova
sviluppate
certe
qualità
,
che
sono
state
a
preferenza
coltivate
;
ad
esempio
,
dice
che
nel
Congo
anche
un
fanciullo
riesce
superiore
al
più
astuto
sensale
europeo
nell
'
abilità
di
far
valere
la
sua
merce
,
nel
saper
vender
caro
e
comprare
a
buon
patto
.
Gli
Americani
indigeni
,
dove
si
sono
mescolati
coi
Bianchi
e
ne
hanno
abbracciato
la
civiltà
,
non
hanno
mancato
di
dare
qualche
uomo
notevole
,
come
ad
esempio
Garcilasso
della
Vega
e
Benito
Juarez
.
I
Negri
nelle
identiche
condizioni
possono
vantare
Toussaint
Louverture
,
il
Morton
dotto
teologo
ed
umanista
,
il
Firmin
e
parecchi
altri
.
Dobbiamo
però
confessare
che
,
nell
'
una
e
nell
'
altra
razza
,
la
nota
delle
individualità
cospicue
è
molto
scarsa
rispetto
alla
quantità
d
'
individui
,
che
hanno
avuto
e
hanno
la
possibilità
di
fruire
dei
vantaggi
che
offre
il
vivere
civile
.
Però
ha
qualche
peso
l
'
osservazione
che
un
dotto
vescovo
di
razza
negra
facea
al
Gorge
:
che
i
fanciulli
negri
nelle
scuole
profittano
quanto
i
bianchi
e
si
mostrano
egualmente
svegli
ed
intelligenti
fino
all
'
età
di
dieci
o
dodici
anni
,
ma
,
appena
cominciano
a
capire
che
essi
appartengono
una
razza
considerata
inferiore
,
e
che
a
loro
non
è
riservata
altra
sorte
che
quella
di
fare
i
cuochi
ed
i
facchini
,
si
svogliano
dallo
studio
e
cadono
nell
'
apatia
.
Non
si
può
infatti
negare
che
in
gran
parte
dell
'
America
gli
uomini
di
colore
siano
generalmente
considerati
come
esseri
inferiori
,
che
debbono
essere
necessariamente
rilegati
negli
ultimi
strati
sociali
;
or
,
se
le
nostre
classi
diseredate
portassero
nell
'
aspetto
l
'
impronta
indelebile
della
loro
inferiorità
sociale
,
è
certo
che
tra
esse
ben
pochi
sarebbero
gli
individui
i
quali
avrebbero
l
'
energia
di
sollevarsi
ad
una
condizione
sociale
molto
superiore
a
quella
della
loro
nascita
.
Ad
ogni
modo
,
se
qualche
dubbio
è
lecito
di
elevare
sulla
attitudine
dei
Negri
e
degli
Americani
indigeni
ad
una
civiltà
e
ad
un
ordinamento
politico
superiore
,
ogni
perplessità
vien
meno
riguardo
non
solo
agli
Arii
ed
ai
Semiti
,
ma
a
tutta
la
razza
così
detta
mongolica
o
gialla
ed
anche
a
quella
razza
bruna
,
che
nel
vive
ora
mescolata
con
la
razza
ariana
e
nella
China
meridionale
,
nell
'
Indochina
,
forse
anche
nel
Giappone
si
è
fusa
con
quella
gialla
.
Il
complesso
di
queste
razze
forma
certamente
più
dei
tre
quarti
e
forse
i
quattro
quinti
dell
'
intera
umanità
.
I
Chinesi
hanno
saputo
fondare
una
civiltà
originalissima
,
che
maravigliosamente
è
durata
e
più
maravigliosamente
ancora
ha
saputo
espandersi
.
Figlia
in
gran
parte
della
civiltà
chinese
è
quella
del
Giappone
e
quella
della
Indochina
,
e
pare
che
abbia
appartenuto
alla
razza
turanica
quel
popolo
dei
Somiri
e
degli
Akkad
,
che
fondò
la
più
antica
civiltà
babilonese
.
La
razza
bruna
pare
che
fosse
autrice
dell
'
antichissima
civiltà
dell
'
Elam
o
Susiana
,
ed
una
civiltà
autoctona
pare
che
esistesse
nell
'
India
prima
del
l
'
arrivo
degli
Ariani
.
L
'
Egitto
deve
la
sua
civiltà
ad
una
razza
,
che
si
dice
sub
semitica
o
berbera
,
e
Ninive
,
Sidone
,
Gerusalemme
,
Damasco
,
forse
anche
Sardi
,
appartennero
ai
Semiti
.
Alla
più
re
cente
civiltà
degli
Arabi
maomettani
ci
pare
superfluo
accennare
.
XII
.
-
-
Senza
ammettere
la
superiorità
o
l
'
inferiorità
assoluta
di
alcuna
razza
umana
,
molti
credono
che
ognuna
di
esse
abbia
speciali
qualità
intellettuali
e
morali
in
corrispondenza
necessaria
con
certi
tipi
di
organizzazione
sociale
e
politica
,
dai
quali
il
suo
spirito
,
o
meglio
ancora
,
ciò
che
si
dice
il
genio
stesso
della
razza
non
le
permettono
di
allontanarsi
.
Or
fatta
la
debita
parte
alle
esagerazioni
,
che
facilmente
si
ammettono
su
questo
argomento
,
tenuto
sempre
presente
il
gran
fondo
amano
,
che
si
ritrova
in
tutti
i
popoli
ed
in
tutti
i
tempi
,
è
innegabile
che
non
diciamo
ogni
razza
,
ma
ogni
nazione
,
ogni
regione
,
ogni
città
ha
un
certo
tipo
speciale
,
non
dappertutto
ugualmente
determinato
e
preciso
,
il
quale
consiste
in
un
complesso
d
'
idee
,
di
credenze
,
di
opinioni
,
di
sentimenti
,
di
consuetudini
e
di
pregiudizi
,
i
quali
rappresentano
per
ogni
gruppo
dell
'
umanità
cioè
che
i
lineamenti
del
viso
sono
per
ogni
individuo
.
Ma
questa
diversità
di
tipo
sarebbe
sicuramente
una
conseguenza
delle
diversità
fisiche
,
della
varietà
della
razza
,
del
sangue
diverso
che
scorre
nelle
vene
di
ogni
nazione
,
se
non
trovasse
la
sua
spiegazione
in
un
altro
fatto
,
che
è
uno
dei
più
sicuri
e
costanti
,
che
si
possono
accertare
mercé
l
'
osservazione
della
natura
umana
.
Intendiamo
alludere
al
mimetismo
,
a
quella
grande
forza
psicologica
per
la
quale
ogni
individuo
suole
acquistare
le
idee
,
le
credenze
ed
i
sentimenti
,
che
sono
più
comuni
nell
'
ambiente
nel
quale
è
cresciuto
.
Salvo
rare
e
quasi
mai
complete
eccezioni
,
si
pensa
,
si
giudica
,
si
crede
,
come
pensa
giudica
e
crede
la
società
nella
quale
viviamo
;
delle
cose
si
osserva
quel
lato
,
che
generalmente
è
più
notato
dalle
persone
che
ci
circondano
,
e
si
sviluppano
nell
'
individuo
a
preferenza
quelle
attitudini
morali
ed
intellettuali
,
che
sono
più
pregiate
e
più
comuni
in
quell
'
ambiente
umano
in
cui
egli
si
è
formato
.
Infatti
l
'
unità
di
tipo
morale
ed
intellettuale
si
ritrova
fortissima
in
collettività
di
persone
,
fra
le
quali
non
vi
è
alcuna
speciale
comunanza
di
sangue
e
di
razza
.
Valga
ad
esempio
il
clero
cattolico
,
il
quale
,
sparso
dappertutto
,
conserva
sempre
una
singolare
uniformità
nelle
sue
credenze
,
nelle
sue
abitudini
intellettuali
e
morali
ed
anche
nei
suoi
costumi
.
Il
fenomeno
si
osserva
più
spiccato
nei
vali
ordini
religiosi
;
è
notoria
la
maravigliosa
rassomiglianza
di
un
Gesuita
italiano
,
con
un
Gesuita
francese
,
tedesco
od
inglese
.
Molta
rassomiglianza
si
trova
pure
nel
tipo
militare
comune
a
quasi
tutti
i
grandi
eserciti
europei
;
ed
un
tipo
intellettuale
e
morale
abbastanza
costante
può
anche
esistere
perfino
nei
singoli
reggimenti
della
milizia
,
nelle
scuole
militari
ed
anche
nei
collegi
laici
,
dovunque
insomma
si
è
potuto
o
saputo
costituire
un
ambiente
particolare
,
una
specie
di
forma
psicologica
,
la
quale
plasma
alla
sua
maniera
tutti
gl
'
individui
che
vengono
in
essa
gettati
.
Non
indaghiamo
per
ora
come
i
grandi
ambienti
nazionali
,
e
meglio
ancora
,
quelle
grandi
correnti
psicologiche
,
che
abbracciano
talvolta
tutta
una
civiltà
od
i
seguaci
di
una
religione
si
siano
formate
,
siano
vissute
e
spesso
anche
sparite
dalla
scena
del
mondo
.
L
'
iniziare
questo
studio
equivarrebbe
a
richiamare
la
storia
di
tutta
la
parte
civile
dell
'
umanità
:
questo
possiamo
con
sicurezza
asserire
che
le
circostanze
storiche
speciali
ad
ognuno
dei
grandi
gruppi
dell
'
umanità
hanno
principalmente
formato
gli
ambienti
speciali
,
ai
quali
abbiamo
accennato
,
e
nuove
circostanze
storiche
questi
ambienti
lentamente
modificano
o
anche
distruggono
la
parte
che
la
consanguineità
,
la
razza
,
ha
nella
formazione
dei
vari
ambienti
morali
ed
intellettuali
può
almeno
in
certi
casi
essere
piccola
e
difficilmente
apprezzabile
,
anche
quando
il
coefficiente
etnico
sembra
a
prima
vista
preponderante
.
Così
si
cita
l
'
esempio
degli
Ebrei
,
che
,
sparsi
in
mezzo
ad
altri
popoli
,
hanno
per
secoli
e
secoli
maravigliosamente
conservato
il
loro
tipo
nazionale
.
Ma
bisogna
appunto
tener
presente
che
i
discendenti
d
'
Israele
sono
sempre
vissuti
moralmente
appartati
dalle
popolazioni
in
mezzo
alle
quali
abitavano
e
sono
perciò
sempre
stati
in
un
ambiente
speciale
.
Infatti
la
prole
delle
famiglie
ebraiche
convertite
al
Cristiane
simo
od
all
'
Islamismo
di
raro
conserva
lungamente
,
ossia
per
molte
generazioni
,
i
caratteri
dei
suoi
antenati
,
e
lo
stesso
Ebreo
non
convertito
,
mantiene
meglio
il
suo
tipo
speciale
là
dove
vive
più
appartato
.
Un
Ebreo
della
Piccola
Russia
o
di
Costantinopoli
è
molto
più
Ebreo
di
un
suo
correligionario
nato
e
cresciuto
in
Italia
o
in
Francia
,
paesi
dove
i
Ghetti
non
sono
più
che
una
memoria
.
Anche
i
Chinesi
trasportati
in
America
apprendono
molti
lati
della
civiltà
dei
Bianchi
,
sebbene
moralmente
non
trasformino
il
loro
tipo
;
ma
essi
in
California
ed
altrove
vivono
sempre
tra
loro
in
un
ambiente
chinese
.
Nella
Turchia
europea
ed
asiatica
convivono
nelle
stesse
città
Turchi
,
Greci
,
Armeni
,
Ebrei
e
Franchi
e
non
si
fondono
,
né
le
razze
si
modificano
,
perché
esse
,
sebbene
materialmente
in
contatto
,
moralmente
sono
divise
e
ciascuna
ha
il
suo
ambiente
speciale
.
E
si
potrebbe
perfino
osservare
che
la
maggiore
tenacia
con
cui
si
conserva
il
tipo
nazionale
inglese
,
fra
quelli
delle
altre
nazioni
europee
,
è
una
conseguenza
della
poca
sociabilità
che
gli
Inglesi
,
stabiliti
in
paese
straniero
,
hanno
verso
gl
'
indigeni
,
la
quale
li
costringe
a
stare
fra
loro
in
un
embrione
di
ambiente
britannico
.
Il
così
detto
genio
delle
razze
non
è
quindi
qualche
cosa
di
così
fatale
e
necessario
come
ad
alcuni
piace
immaginare
.
Am
mettendo
pure
che
le
varie
razze
superiori
,
suscettibili
cioè
di
creare
una
propria
ed
originale
civiltà
,
siano
organicamente
di
verse
una
dall
'
altra
,
non
è
la
somma
delle
loro
differenze
organiche
ciò
che
esclusivamente
od
anche
principalmente
ha
determinato
la
diversità
del
tipo
sociale
,
che
esse
hanno
adottato
,
ma
piuttosto
la
diversità
dei
contatti
sociali
e
delle
circostanze
storiche
,
alle
quali
,
non
solo
ogni
razza
,
ma
ogni
nazione
ed
ogni
organismo
sociale
son
destinati
a
sottostare
.
XIII
.
-
-
La
questione
della
razza
sarebbe
qui
esaurita
se
da
tutti
si
ammettesse
che
i
cambiamenti
organici
e
psichici
,
dai
quali
una
razza
umana
può
essere
modificata
durante
un
periodo
storico
anche
lungo
,
per
esempio
di
venti
o
trenta
secoli
,
sono
poco
apprezzabili
e
quasi
trascurabili
.
Ma
,
lungi
dall
'
essere
una
simile
credenza
generalmente
accettata
,
prevale
ora
una
scuola
,
che
si
fonda
su
postulati
diversi
;
giacché
,
applicando
alle
scienze
sociali
le
dottrine
di
Darwin
sull
'
evoluzione
delle
specie
,
ammette
che
ogni
gruppo
umano
possa
nel
decorso
di
pochi
secoli
raggiungere
un
notevole
miglioramento
organico
,
dal
quale
fa
provenire
il
perfezionamento
politico
e
sociale
.
Ora
,
senza
discutere
o
negare
le
dottrine
di
Darwin
sulla
trasformazione
nella
specie
,
ed
ammettendo
anche
la
discendenza
del
l
'
uomo
da
un
ipotetico
antropopiteco
,
una
cosa
ci
sembra
certa
,
indiscutibile
e
percepibile
a
prima
vista
:
che
la
famosa
lotta
per
l
'
esistenza
e
la
selezione
naturale
,
che
ne
è
conseguenza
,
come
è
stata
descritta
nelle
piante
,
negli
animali
e
negli
uomini
selvaggi
,
non
esiste
nelle
società
umane
pervenute
anche
ad
un
mediocrissimo
stadio
di
civiltà
.
L
'
avercela
voluta
trovare
è
effetto
naturale
della
fortuna
straordinaria
che
ebbe
l
'
ipotesi
darvinista
nello
scienze
naturali
,
fortuna
che
dovea
tentare
fortemente
gli
spiriti
sistematici
ad
estenderne
l
'
applicazione
.
Ciò
è
pure
effetto
di
un
equivoco
,
della
confusione
di
due
fatti
,
che
,
sostanzialmente
di
versi
,
hanno
apparentemente
qualche
punto
di
contatto
,
la
quale
confusione
è
facilmente
spiegabile
che
sia
avvenuta
nelle
menti
fortemente
prevenute
a
favore
del
sistema
evoluzionista
.
Si
è
,
per
spiegarsi
in
poche
parole
,
scambiata
la
lotta
per
l
'
esistenza
con
quella
per
la
preminenza
,
la
quale
è
realmente
un
fatto
costante
,
che
avviene
in
tutte
le
società
umane
dalle
più
civili
a
quelle
appena
uscite
dallo
stato
selvaggio
.
Infatti
nella
lotta
fra
le
varie
società
umane
,
la
vincitrice
ordinariamente
,
anzi
quasi
sempre
,
non
distrugge
la
vinta
,
ma
la
sottomette
,
l
'
assimila
,
le
impone
il
proprio
tipo
di
civiltà
.
Oggidì
in
Europa
ed
in
America
la
guerra
non
ha
altro
risultato
che
l
'
egemonia
politica
della
nazione
,
che
riesce
militarmente
superiore
,
o
l
'
annessione
di
qualche
provincia
;
ma
anche
antica
mente
,
quando
lottavano
la
Grecia
con
la
Persia
e
Roma
con
Cartagine
,
si
distruggeva
qualche
volta
l
'
organismo
politico
,
l
'
esistenza
nazionale
dei
vinti
,
ma
individualmente
,
anche
nell
'
ipotesi
peggiore
,
questi
erano
ridotti
preferibilmente
in
servitù
anziché
passati
a
fil
di
spada
.
I
casi
come
quelli
di
Sagunto
e
di
Numanzia
,
della
presa
di
Tiro
per
opera
di
Alessandro
Magno
e
di
quella
di
Cartagine
sono
stati
sempre
assolutamente
eccezionali
.
Gli
Assiri
nell
'
antico
Oriente
,
i
Mongoli
nel
Medio
Evo
furono
i
popoli
che
più
frequentemente
praticarono
l
'
uso
orrendo
dello
sterminio
sistematico
dei
vinti
,
eppure
anche
essi
lo
usarono
piuttosto
come
mezzo
di
raggiungere
con
il
terrore
la
sottomissione
degli
altri
popoli
,
anziché
come
fine
;
ed
in
verità
non
si
può
dire
che
un
solo
popolo
sia
stato
dalle
loro
orribili
stragi
materialmente
distratto
.
Se
poniamo
mente
poi
al
lavorìo
interiore
,
che
avviene
nel
seno
di
ogni
società
,
vediamo
subito
che
in
esso
il
carattere
di
lotta
per
la
preminenza
anziché
per
l
'
esistenza
è
anche
più
spiccato
.
La
gara
fra
gl
'
individui
di
ogni
nucleo
sociale
è
per
arrivare
ai
posti
elevati
,
alla
ricchezza
,
al
comando
,
per
conquistare
i
mezzi
,
che
dànno
la
facoltà
di
dirigere
a
proprio
piacimento
molte
attività
e
molte
volontà
umane
.
I
vinti
,
che
in
questa
lotta
sono
naturalmente
i
più
,
non
vengono
già
,
come
sarebbe
carattere
sostanziale
dello
struggle
for
life
,
né
divorati
,
né
distrutti
,
né
tampoco
impediti
di
riprodursi
;
essi
soltanto
godono
più
scarse
soddisfazioni
materiali
e
sopratutto
hanno
minor
libertà
ed
indipendenza
.
Si
può
dire
anzi
che
in
generale
nelle
società
colte
le
classi
inferiori
,
lungi
dall
'
essere
lentamente
eliminate
per
via
della
così
detta
selezione
naturale
,
sono
più
prolifiche
delle
superiori
,
ed
è
certo
che
,
anche
in
quelle
classi
,
tutti
gl
'
individui
finiscono
quasi
sempre
coll
'
avere
un
pane
ed
una
donna
;
per
quanto
il
primo
possa
essere
più
o
meno
nero
e
stentato
,
la
seconda
più
o
meno
leggiadra
e
desiderabile
.
La
poligamia
delle
classi
superiori
è
il
solo
argomento
che
si
potrebbe
citare
a
favore
del
principio
della
selezione
naturale
applicato
alle
società
barbare
e
civili
.
Ma
anche
quest
'
argomento
è
debolissimo
,
perché
alla
poligamia
umana
non
corrisponde
sempre
una
maggiore
fecondità
e
perché
sono
a
preferenza
poligame
quelle
società
umane
,
le
quali
hanno
realizzato
minori
progressi
sociali
;
sicché
la
selezione
naturale
si
sarebbe
mostrata
più
impotente
colà
dove
aveva
maggiori
mezzi
d
'
azione
.
XIV
.
-
-
Premesse
queste
osservazioni
,
che
equivalgono
quasi
ad
una
questione
pregiudiziale
,
venendo
ad
altro
ordine
d
'
idee
,
è
facile
rilevare
che
,
se
il
progresso
di
una
razza
e
di
una
nazione
dipendesse
principalmente
dal
miglioramento
organico
degli
individui
che
ne
fanno
parte
,
le
vicende
del
mondo
dovrebbero
presentare
una
trama
ben
differente
di
quella
che
noi
cono
sciamo
.
Il
progresso
morale
,
intellettuale
e
quindi
sociale
di
ogni
popolo
dovrebbe
essere
più
lento
,
ma
più
continuo
.
La
legge
della
selezione
naturale
combinata
con
quella
dell
'
eredità
dovrebbe
ad
ogni
generazione
far
segnare
un
passo
,
ma
un
passo
solo
,
in
avanti
di
quella
che
l
'
ha
preceduto
;
e
non
dovrebbe
accadere
,
ciò
che
nella
storia
spessissimo
vediamo
,
che
un
popolo
in
due
o
tre
generazioni
soltanto
dia
moltissimi
passi
avanti
e
,
qualche
volta
,
moltissimi
indietro
.
Questi
casi
di
progressi
rapidi
e
di
decadenze
vertiginose
sono
così
comuni
che
quasi
non
varrebbe
la
pena
,
di
citarli
.
Da
Pisistrato
a
Socrate
non
corrono
che
circa
centovent
'
anni
,
ma
durante
essi
l
'
arte
,
il
pensiero
,
la
civiltà
,
ellenica
compirono
tali
incommensurabili
progressi
da
trasformare
un
popolo
di
civiltà
mediocre
,
per
quanto
antica
,
in
quella
Grecia
,
che
nella
storia
del
progresso
amano
scrisse
le
pagine
più
splendide
,
più
profonde
,
più
incancellabili
.
Non
citiamo
l
'
esempio
di
Roma
perché
,
a
dir
vero
,
nel
suo
rapido
passaggio
dalla
barbarie
alla
civiltà
ebbe
moltissima
parte
l
'
influenza
ellenica
;
ma
l
'
Italia
del
rinascimento
cronologicamente
non
dista
che
un
secolo
circa
dall
'
Italia
di
Dante
,
eppure
in
questo
spazio
di
tempo
,
l
'
ideale
artistico
,
morale
e
scientifico
per
lavorìo
intimo
ed
originale
della
nazione
cambia
interamente
,
e
l
'
uomo
del
Medio
Evo
si
trasforma
e
scompare
.
Osserviamo
un
momento
la
Francia
del
1650
e
quella
del
1750
.
Nella
prima
vive
ancora
chi
può
rammentare
la
notte
di
S
.
Bartolomeo
;
le
guerre
religiose
,
la
lega
santa
,
due
Re
che
consecutivamente
cadono
sotto
il
coltello
dei
fanatici
sono
fatti
,
che
non
hanno
ancora
acquistato
il
mistero
dell
'
antichità
,
dei
quali
i
testimoni
oculari
non
devono
essere
rari
;
alla
presa
della
Roccella
,
ultimo
episodio
del
periodo
storico
che
abbiamo
accennato
,
hanno
potuto
assistere
tutti
coloro
,
che
appena
varcarono
la
prima
gioventù
;
quasi
nessuno
osa
esprimere
i
suoi
dubbi
sull
'
esistenza
dei
folletti
e
delle
streghe
,
e
trentasette
anni
sono
appena
trascorsi
dal
di
che
,
come
strega
,
fu
bruciata
la
moglie
del
maresciallo
d
'
Ancre
.
Un
secolo
dopo
Montesquieu
è
già
vecchio
,
Voltaire
e
Rousseau
sono
adulti
,
l
'
Enciclopedia
,
se
non
pubblicata
,
è
già
matura
nel
mondo
intellettuale
,
la
rivoluzione
dell
'
ottantanove
nelle
idee
,
nelle
credenze
,
nei
costumi
si
può
dire
quasi
compiuta
.
E
,
senza
andar
cercando
altri
esempi
lontani
,
guardiamo
i
paesi
più
noti
dell
'
Europa
presente
,
l
'
Inghilterra
,
la
Germania
,
l
'
Italia
,
la
Spagna
.
Certo
la
rivoluzione
intellettuale
e
morale
,
che
si
svolse
nell
'
ultimo
secolo
in
queste
nazioni
,
se
fosse
stata
una
conseguenza
di
modificazioni
organiche
degli
individui
che
le
compongono
,
avrebbe
richiesto
per
lo
meno
qualche
dozzina
di
generazioni
.
D
'
altra
parte
anche
gli
esempi
di
rapide
decadenze
di
nazioni
e
di
civiltà
,
intere
non
sono
rari
.
Si
cerca
di
spiegarle
attribuendole
alle
invasioni
ed
alle
distruzioni
dei
barbari
,
ma
si
dimentica
che
,
perché
un
paese
civile
possa
diventare
preda
dei
barbari
,
deve
essere
caduto
in
uno
stato
di
grande
esaurimento
e
di
grande
disorganizzazione
,
che
sono
conseguenza
della
dissoluzione
morale
e
politica
;
giacché
,
nel
caso
contrario
,
una
maggiore
civiltà
presuppone
sempre
una
popolazione
maggiore
e
cognizioni
e
mezzi
di
offesa
e
di
difesa
più
potenti
ed
efficaci
.
La
China
è
stata
conquistata
due
volte
dai
Mongoli
o
Tartari
e
l
'
India
parecchie
volte
dai
Turchi
,
dai
Tartari
,
dagli
Afgani
,
ma
la
civiltà
chinese
ed
indiana
al
momento
delle
invasioni
erano
già
entrate
in
periodi
di
decadenza
.
E
questa
decadenza
spontanea
dei
popoli
civili
in
alcuni
casi
si
può
quasi
matematicamente
accertare
.
Tutti
gli
orientalisti
sanno
che
l
'
antichissima
fra
tutte
le
antiche
civiltà
egiziane
,
quella
che
canalizzò
il
Nilo
,
inventò
la
scrittura
geroglifica
,
costruì
le
grandi
piramidi
,
si
ecclissò
spontaneamente
e
scomparve
senza
che
sinora
se
ne
siano
potute
conoscere
le
ragioni
.
Vi
furono
guerre
civili
,
ecco
tutto
quello
che
si
sa
,
e
poi
l
'
oscurità
e
la
barbarie
,
dalle
quali
,
dopo
più
di
quattro
secoli
,
si
vede
spontaneamente
sorgere
una
nuova
civiltà
.
Babilonia
,
che
per
tanti
e
tanti
secoli
era
stata
un
focolare
di
civiltà
,
non
fu
distrutta
dai
suoi
conquistatori
,
né
da
Ciro
,
né
da
Dario
,
né
da
Alessandro
,
decadde
e
scomparve
dalla
scena
del
mondo
per
lenta
consunzione
,
per
disfacimento
spontaneo
.
L
'
impero
romano
d
'
occidente
si
dice
che
sia
stato
distrutto
dai
barbari
,
ma
chi
conosce
anche
mediocremente
la
storia
sa
che
i
barbari
non
ammazzarono
che
un
cadavere
,
sa
quanto
grande
sia
stata
la
decadenza
nell
'
arte
,
nella
letteratura
,
nella
ricchezza
,
nell
'
amministrazione
,
in
tutti
i
rami
insomma
della
romana
civiltà
da
Marco
Aurelio
e
Diocleziano
;
epoca
nella
quale
i
barbari
non
fecero
che
scorrere
temporaneamente
qualche
provincia
,
ma
non
si
stabilirono
in
alcuna
parte
dell
'
impero
,
né
ebbero
modo
di
farvi
danni
duraturi
.
Senza
che
fosse
perturbata
da
alcuna
invasione
od
elemento
straniero
,
la
Spagna
della
seconda
metà
del
secolo
de
cimosettimo
non
era
più
che
l
'
ombra
di
quel
paese
,
che
,
un
secolo
prima
era
la
Spagna
di
Carlo
V
e
che
mezzo
secolo
prima
,
aveva
avuto
Cervantes
,
Lopez
de
Vega
e
Quevedo
.
Tutti
questi
fatti
si
spiegano
molto
male
o
meglio
non
si
spiegano
affatto
con
la
teoria
dell
'
evoluzione
organica
e
superorganica
e
della
selezione
naturale
.
Stando
ad
essa
un
popolo
più
civile
dovrebbe
essere
più
epurato
e
migliorato
dalla
lotta
per
l
'
esistenza
,
e
per
via
dell
'
eredità
avrebbe
dovuto
acquistare
sugli
altri
un
vantaggio
,
che
,
nella
corsa
delle
nazioni
attraverso
i
secoli
,
non
si
capisce
perché
poi
dovrebbe
perdere
.
Al
contrario
noi
vediamo
una
nazione
,
un
gruppo
di
popoli
,
ora
lanciarsi
con
impeto
irresistibile
avanti
,
ora
accasciarsi
e
miseramente
restare
indietro
.
Si
può
invero
notare
un
movimento
di
progresso
,
che
,
nonostante
le
interruzioni
e
le
lacune
,
spinge
l
'
umanità
sempre
più
avanti
,
e
la
civiltà
odierna
,
della
razza
ariana
è
infatti
superiore
a
tutte
le
precedenti
,
ma
bisogna
riflettere
che
ogni
nuovo
popolo
,
il
quale
ha
,
la
fortuna
di
diventare
civile
,
ha
molto
meno
cammino
a
fare
e
disperde
una
quantità
infinitamente
minore
di
forze
,
perché
esso
eredita
la
esperienza
e
le
cognizioni
positive
di
tutte
le
civiltà
che
l
'
hanno
preceduto
.
essa
desolò
le
provincie
orientali
dell
'
impero
,
paesi
dove
la
civiltà
greco
romana
dovea
durare
ancora
per
lunghissimi
secoli
.
Certo
che
i
Germani
di
Tacito
non
sarebbero
arrivati
in
diciotto
secoli
a
formare
centri
di
cultura
come
Londra
,
Berlino
,
New
York
se
avessero
dovuto
inventare
essi
la
scrittura
alfabetica
,
i
primi
elementi
delle
matematiche
e
tutto
quel
tesoro
immenso
di
cognizioni
,
che
appresero
mercé
il
contatto
coi
Greci
e
coi
Romani
.
Né
la
civiltà
ellenica
e
la
civiltà
romana
avrebbero
tanto
progredito
senza
le
infiltrazioni
delle
antiche
civiltà
orientali
,
alle
quali
appunto
esse
dovettero
la
nozione
dell
'
alfabeto
e
dei
primi
rudimenti
delle
scienze
esatte
.
Adunque
piuttosto
che
,
per
la
via
del
l
'
eredità
organica
la
civiltà
umana
progredisce
per
quella
della
eredità
scientifica
;
possono
restare
stazionari
,
o
anche
diventar
barbari
,
i
discendenti
di
un
popolo
civile
e
gli
studi
dei
loro
padri
feconderanno
la
civiltà
nascente
di
orde
incolte
che
si
troveranno
in
condizioni
favorevoli
per
accogliere
quei
benefici
germi
.
A
dir
vero
si
riconosce
anche
dagli
evoluzionisti
il
fatto
che
,
prima
della
razza
ariana
e
segnatamente
del
ramo
germanico
di
essa
,
altre
razze
sono
arrivate
alla
civiltà
;
ma
si
aggiunge
che
queste
razze
sono
decadute
o
rimaste
stazionarie
perché
invecchiate
,
od
,
in
altri
termini
,
perché
hanno
esaurito
tutta
quella
somma
di
energia
intellettuale
e
morale
di
cui
potevano
disporre
.
Veramente
questa
idea
della
vecchiaia
di
alcune
razze
ci
pare
l
'
effetto
di
un
'
analogia
del
tatto
apparente
fra
la
vita
dell
'
individuo
e
quella
della
comunità
;
mentre
,
stando
ai
fatti
che
noi
vediamo
,
siccome
i
membri
di
quest
'
ultima
si
riproducono
sempre
ed
ogni
nuova
generazione
ha
tutto
il
vigore
della
gioventù
,
un
'
intera
società
non
può
diventare
vecchia
come
accade
all
'
individuo
quando
le
sue
forze
cominciano
a
declinare
.
Né
,
a
nostra
conoscenza
,
è
stata
mai
accertata
alcuna
differenza
organica
fra
gl
'
individui
di
una
società
che
progredisce
e
quelli
di
un
'
altra
società
che
decade
.
Le
società
in
decadenza
invecchiano
perché
cambia
il
tipo
dell
'
organizzazione
sociale
;
invecchiano
allora
,
o
meglio
si
sfatano
lentamente
,
le
credenze
religiose
,
i
costumi
,
i
pregiudizi
e
le
tradizioni
sulle
quali
le
istituzioni
politiche
e
sociali
sono
fondate
ma
questi
sono
tutti
elementi
sociali
il
cui
variare
dipende
dall
'
intervento
di
nuovi
fattori
storici
coi
quali
un
popolo
si
può
trovare
in
contatto
,
o
anche
da
una
lenta
e
spontanea
elaborazione
intellettuale
,
morale
e
sociale
,
che
in
seno
allo
stesso
si
può
produrre
.
Sicché
è
molto
,
ma
molto
arrischiato
l
'
asserire
che
i
cambiamenti
nella
costituzione
fisica
della
razza
vi
possano
entrare
per
qualche
cosa
.
Del
resto
questa
credenza
che
tutte
le
civiltà
extra
ariane
,
l
'
egiziana
,
la
babilonese
,
quella
chinese
antica
e
moderna
,
siano
state
e
siano
uniformemente
immobili
ci
pare
proprio
l
'
effetto
di
un
errore
d
'
ottica
,
proveniente
dal
fatto
che
noi
le
vediamo
molto
da
lontano
.
È
il
caso
delle
montagne
,
che
,
da
lontano
sotto
il
cielo
limpido
e
trasparente
della
Sicilia
,
sembrano
belle
muraglie
azzurre
,
che
,
perpendicolarmente
ed
uniformemente
,
chiudono
l
'
orizzonte
e
che
,
da
vicino
,
poi
si
vede
che
sono
tutt
'
altra
cosa
:
perché
ognuna
comprende
un
piccolo
mondo
speciale
di
salite
,
di
discese
,
di
accidentalità
di
ogni
genere
.
Non
possiamo
raccontare
qui
,
neppure
sommariamente
,
le
vicende
di
Babilonia
,
di
Tebe
,
di
Menfi
,
ma
lo
studio
dei
monumenti
caldei
ed
egiziani
ci
ha
informato
in
modo
omai
non
dubbio
,
che
degli
alti
e
dei
bassi
,
delle
decadenze
e
delle
epoche
di
risorgimento
e
di
progresso
ce
ne
furono
parecchie
,
tanto
sulle
rive
del
Nilo
che
su
quelle
dell
'
Eufrate
e
del
Tigri
.
E
quanto
alla
China
,
è
vero
che
la
sua
civiltà
è
durata
meravigliosamente
e
senza
interruzione
parecchie
migliaia
d
'
anni
,
ma
non
,
è
a
dire
che
,
sia
stata
,
sempre
la
stessa
:
quel
tanto
che
sappiamo
della
storia
chinese
basta
ad
assicurarci
che
l
'
organizzazione
politica
e
sociale
del
Celeste
impero
ha
subìto
,
nel
corso
dei
secoli
,
fortissime
modificazioni
.
XV
.
-
-
Il
Letourneau
nel
suo
libro
intitolato
«
Evoluzione
della
morale
»
fa
derivare
il
progresso
delle
società
umane
da
un
processo
organico
,
per
il
quale
le
azioni
buone
,
che
sarebbero
poi
le
azioni
utili
,
lasciano
una
traccia
nel
cervello
e
nei
centri
nervosi
dell
'
individuo
che
le
fa
,
traccia
che
,
ripetuta
diverse
volte
,
produce
una
tendenza
verso
la
continuazione
dello
stesso
atto
,
la
qual
tendenza
,
si
trasmette
poi
ai
discendenti
.
Si
può
domandare
perché
non
lasciano
la
stessa
traccia
le
azioni
cattive
od
inutili
.
Ma
ascoltiamo
l
'
autore
:
egli
scrive
che
«
come
i
corpi
suscettibili
di
fosforescenza
si
ricordano
della
luce
,
così
la
cellula
nervosa
si
ricorda
dei
suoi
atti
intimi
,
ma
attenendosi
a
modi
infinitamente
più
tenaci
e
svariati
.
Ogni
atto
al
quale
ha
presieduto
la
cellula
nervosa
,
vi
lascia
una
specie
di
residuo
funzionale
,
che
nell
'
avvenire
ne
faciliterà
la
ripetizione
e
qualche
volta
la
provocherà
.
In
effetto
questa
ripetizione
diverrà
sempre
più
facile
e
finirà
anche
col
compiersi
spontaneamente
ed
automaticamente
.
La
cellula
nervosa
avrà
,
allora
acquistato
un
'
inclinazione
,
un
'
abitudine
,
un
istinto
,
un
bisogno
»
.
E
più
avanti
:
«
Le
cellule
nervose
sono
per
eccellenza
degli
apparecchi
d
'
impregnazione
;
qualunque
corrente
d
'
attività
molecolare
le
traversi
vi
lascia
più
o
meno
una
traccia
,
che
tende
a
rivivere
.
Con
una
ripetizione
sufficiente
degli
atti
queste
traccie
s
'
organizzano
,
si
fissano
,
si
trasmettono
ereditariamente
ed
a
ciascuna
di
esse
corrisponde
una
tendenza
,
un
'
inclinazione
,
che
si
manifesterà
all
'
occasione
e
contribuirà
a
costituire
ciò
che
si
chiama
il
carattere
.
Bisogna
tener
presente
questa
veduta
generale
se
si
vuole
capire
l
'
origine
e
l
'
evoluzione
della
morale
»
.
E
più
avanti
ancora
,
ribadendo
sempre
lo
stesso
concetto
,
aggiunge
:
«
Nei
suoi
tratti
essenziali
ciò
che
è
etico
è
utilitario
e
progressivo
.
Pertanto
una
volta
formate
,
impiantate
nei
centri
nervosi
,
le
inclinazioni
morali
o
immorali
non
si
spengono
che
lentamente
come
esse
si
sono
formate
.
Spesso
anche
riappariscono
per
atavismo
ed
allora
si
vedono
sorgere
,
nel
seno
di
una
società
relativamente
incivilita
dei
tipi
morali
dell
'
epoca
della
pietra
,
ovvero
dei
tipi
eroici
in
mezzo
ad
una
civiltà
mercantile
»
.
Ci
pare
che
questi
brani
bastino
per
avere
un
'
idea
abbastanza
precisa
e
coscienziosa
del
concetto
fondamentale
dello
scrittore
.
Essi
sono
inoltre
sufficienti
per
fornire
un
concetto
abbastanza
chiaro
degli
argomenti
di
tutta
quella
scuola
,
che
pone
le
scienze
antropologiche
a
fondamento
della
sociologia
.
Le
ipotesi
però
,
per
quanto
belle
ed
ardite
,
nella
scienza
hanno
un
valore
solo
quando
sono
confermate
dall
'
esperienza
,
ossia
da
dimostrazioni
a
base
di
fatti
:
ad
ogni
modo
noi
non
vogliamo
ora
discutere
l
'
autenticità
di
tutto
quel
procedimento
organico
,
che
,
nel
libro
del
Letourneau
,
troviamo
così
nettamente
e
così
si
curamente
esposto
.
Ma
,
i
fatti
sono
sempre
i
fatti
,
essi
hanno
lo
stesso
valore
scientifico
,
sia
che
siano
tratti
dallo
studio
delle
cellule
nervose
,
dal
colore
dei
capelli
e
dalla
misurazione
dei
crani
delle
varie
razze
e
dalla
osservazione
delle
società
animali
,
oppure
dallo
studio
della
storia
umana
.
L
'
unica
classificazione
per
ordine
d
'
importanza
,
che
si
possa
ammettere
tra
essi
,
è
quella
tra
fatti
bene
accertati
,
che
,
ad
esempio
,
non
sono
stati
trovati
ed
asseriti
da
coloro
stessi
,
che
vi
hanno
sopra
fabbricato
le
loro
teorie
,
e
fatti
dubbi
,
male
accertati
,
che
hanno
subìto
l
'
influenza
dei
preconcetti
dell
'
osservatore
.
Or
tutta
la
storia
ampiamente
dimostra
come
il
progresso
delle
società
umane
non
segua
quel
corso
che
dovrebbe
seguire
se
le
teorie
della
scuola
antropologica
fossero
esatto
:
sicché
per
accettarle
bisogna
che
esse
subiscano
almeno
una
modificazione
.
Si
deve
cioè
ammettere
che
l
'
uomo
civile
o
capace
di
civiltà
,
il
quale
non
è
certo
comparso
ieri
sulla
faccia
del
mondo
,
ha
subito
nelle
sue
cellule
nervose
tante
e
così
varie
impressioni
morali
da
rendergli
possibili
le
tendenze
e
le
abitudini
più
disparate
:
tanto
quelle
che
conducono
una
società
verso
il
progresso
intellettuale
,
morale
e
politico
,
quanto
le
altre
,
che
la
portano
alla
decadenza
ed
al
disfacimento
.
XVI
.
-
-
Ma
,
così
ridotta
,
la
teoria
antropologica
non
ha
più
alcun
valore
pratico
,
non
c
'
insegna
né
ci
può
insegnare
alcuna
cosa
,
che
già
non
sappiamo
,
e
val
meglio
di
tentar
di
raggiungere
risaltati
scientifici
per
altra
via
,
per
quanto
ardua
questa
possa
essere
.
La
verità
è
che
,
come
fondandosi
sulla
varietà
dei
climi
,
nessuna
legge
generale
si
è
potuta
trovare
intorno
all
'
organizzazione
delle
società
umane
ed
alla
varietà
dei
tipi
,
che
esse
presentano
,
così
non
se
ne
è
trovata
alcuna
che
sia
basata
sulla
diversità
delle
razze
e
che
è
impossibile
attribuire
al
loro
miglioramento
od
alla
decadenza
organica
il
progresso
o
la
rovina
delle
nazioni
.
Chi
ha
molto
viaggiato
ordinariamente
viene
nell
'
opinione
che
gli
uomini
,
sotto
le
apparenti
differenze
di
costumi
e
di
abitudini
,
infondo
psicologicamente
si
somigliano
moltissimo
;
chi
ha
molto
letto
la
storia
acquista
una
convinzione
analoga
per
quel
che
riguarda
le
varie
epoche
della
umana
,
civiltà
:
scorrendo
i
documenti
i
quali
c
'
informano
come
gli
uomini
di
un
altro
tempo
sentirono
,
pensarono
,
vissero
,
la
conclusione
alla
quale
si
arriva
è
sempre
identica
:
che
essi
erano
molto
simili
a
noi
.
Questa
somiglianza
psicologica
,
il
fatto
che
le
grandi
razze
,
che
formano
i
quattro
quinti
dell
'
umanità
,
si
sono
mostrate
capaci
di
svariatissime
vicende
di
progresso
e
di
decadenza
,
ci
induce
a
porre
avanti
l
'
ipotesi
,
che
è
anche
il
risultato
di
tutte
le
indagini
negative
che
abbiamo
già
fatto
,
che
come
l
'
uomo
o
almeno
le
grandi
razze
umane
,
hanno
la
tendenza
costante
a
costituirsi
in
società
,
così
devono
avere
tendenze
psicologiche
ugualmente
forti
e
costanti
,
che
le
spingono
verso
un
grado
sempre
maggiore
di
cultura
e
di
progresso
sociale
,
tendenze
che
però
agiscono
con
più
o
meno
forza
,
o
possono
essere
anche
soffocate
,
a
seconda
che
trovano
più
o
meno
favorevole
l
'
ambiente
fisico
,
quel
complesso
di
circostanze
che
si
chiama
il
caso
fortuito
ed
anche
a
seconda
che
sono
più
o
meno
combattute
dall
'
ambiente
sociale
,
cioè
da
altre
tendenze
psicologiche
egualmente
generali
e
costanti
.
In
fondo
è
un
processo
organico
,
per
quanto
più
complicato
,
simile
a
quello
che
avviene
in
tutta
la
natura
animale
e
vegetale
.
Una
pianta
ha
la
tendenza
fortissima
ad
espandersi
e
moltiplicarsi
,
tendenza
che
può
essere
agevolata
o
combattuta
dall
'
ambiente
fisico
,
dalle
condizioni
cioè
di
umidità
e
di
clima
,
dal
caso
fortuito
rappresentato
dal
vento
e
dagli
uccelli
,
che
ne
propagano
o
disperdono
i
semi
,
e
da
qualità
proprie
,
cioè
dalla
maggiore
o
minore
resistenza
,
che
oppone
alle
malattie
che
la
colpiscono
.
Simile
pure
è
il
procedimento
che
avviene
in
quel
ramo
dell
'
attività
sociale
,
che
è
stato
a
preferenza
degli
altri
studiato
,
cioè
nella
produzione
della
ricchezza
;
produzione
la
quale
ha
una
tendenza
indefinita
ad
aumentare
,
che
è
più
o
meno
ostacolata
dalle
difficoltà
naturali
,
fino
ad
un
certo
punto
dal
caso
fortuito
ed
anche
dall
'
ignoranza
,
dalla
soverchia
ingordigia
e
dai
pregiudizi
umani
.
L
'
uomo
non
crea
né
distrugge
alcuna
delle
forze
della
natura
,
però
può
studiarne
il
gioco
e
l
'
andamento
e
dirigerlo
a
suo
profitto
.
È
così
che
agisce
nell
'
agricoltura
,
nella
navigazione
,
nella
meccanica
;
è
così
che
in
questi
rami
di
attività
la
scienza
moderna
ha
potuto
raggiungere
risultati
quasi
miracolosi
.
Il
metodo
certo
non
può
essere
diverso
quando
si
tratta
delle
scienze
sociali
;
e
infatti
è
quello
stesso
che
ha
dato
finora
discreti
risultati
nell
'
Economia
politica
.
Senonché
non
è
da
dissimularsi
che
nelle
scienze
sociali
in
genere
le
difficoltà
da
superare
sono
immensa
mente
maggiori
:
giacché
non
solo
la
più
grande
complessità
delle
leggi
psicologiche
,
o
tendenze
costanti
comuni
alle
masse
umane
,
rende
più
difficile
il
determinarne
l
'
azione
,
ma
è
indiscutibile
che
è
più
agevole
l
'
osservazione
dei
fatti
che
si
svolgono
attorno
a
noi
,
anziché
quella
dei
fatti
,
che
sono
opera
nostra
.
L
'
uomo
può
studiare
molto
più
agevolmente
i
fenomeni
della
fisica
,
della
,
chimica
,
della
botanica
,
anziché
i
propri
istinti
e
le
proprie
passioni
.
E
bisogna
anche
confessare
che
la
necessaria
obiettività
,
per
condurre
con
buon
risaltato
questo
genere
di
osservazioni
sarà
sempre
privilegio
di
una
ristretta
frazione
d
'
individui
dotati
di
attitudini
speciali
e
di
una
particolare
educazione
intellettuale
,
e
,
dato
che
questi
individui
possano
raggiungere
risultati
scientifici
,
è
molto
problematico
che
riescano
a
modificare
in
base
ad
essi
l
'
azione
politica
delle
grandi
società
umane
.
XVII
.
-
-
Qualunque
possa
essere
nell
'
avvenire
l
'
efficacia
pratica
della
scienza
politica
è
indiscutibile
che
i
progressi
di
questa
disciplina
sono
tutti
fondati
sullo
studio
dei
fatti
sociali
e
che
questi
fatti
non
si
possono
cavare
che
dalla
storia
delle
diverse
nazioni
.
In
altre
parole
se
la
scienza
politica
deve
essere
fondata
sullo
studio
e
l
'
osservazione
dei
fatti
politici
è
all
'
antico
metodo
storico
che
bisogna
tornare
.
Contro
questo
metodo
si
elevano
diverse
obiezioni
più
o
meno
gravi
,
alle
quali
brevemente
risponderemo
.
Si
dice
prima
di
tutto
che
moltissimi
autori
,
a
cominciare
da
Aristotile
continuando
con
Machiavelli
e
Montesquieu
fino
ai
giorni
nostri
,
hanno
questo
metodo
usato
,
e
che
,
malgrado
che
molte
delle
loro
osservazioni
parziali
siano
universalmente
riconosciute
come
fondate
e
come
verità
scientificamente
acquisite
,
pure
un
vero
sistema
scientifico
ancora
non
si
è
trovato
.
Ma
del
metodo
storico
in
particolare
si
può
dire
quello
che
abbiamo
già
detto
del
metodo
positivo
in
genere
,
che
per
dare
buoni
risultati
deve
essere
bene
applicato
.
Or
per
bene
applicarlo
,
con
dizione
indispensabile
è
il
conoscere
la
storia
largamente
ed
esattamente
,
e
ciò
non
era
nella
possibilità
né
di
Aristotile
,
né
di
Machiavelli
o
di
Montesquiou
,
né
di
alcun
altro
scrittore
,
che
fosse
vissuto
solo
più
di
mezzo
secolo
addietro
.
Le
grandi
sintesi
non
possono
essere
tentate
che
dopo
che
si
ha
una
collezione
grandissima
di
fatti
studiati
ed
accertati
con
criterio
scientifico
;
certo
anche
nei
secoli
scorsi
delle
nozioni
storiche
non
mancavano
,
ma
esse
erano
quasi
unicamente
ristrette
a
singoli
periodi
:
fino
agli
inizi
del
secolo
scorso
si
conosceva
forse
in
qualche
modo
la
civiltà
greco
romana
e
la
storia
delle
nazioni
moderne
europee
,
ma
sul
passato
del
resto
del
mondo
non
si
sapevano
se
non
favole
vaghissime
ed
incerte
tradizioni
.
Ed
anche
nella
ristretta
parte
della
storia
,
che
abbiamo
accennato
,
le
nozioni
che
si
possedevano
non
erano
perfette
;
non
era
ancora
sviluppato
il
senso
critico
,
mancava
quella
paziente
ricerca
dei
documenti
,
quella
minuziosa
ed
accurata
interpretazione
delle
inscrizioni
,
che
,
non
solo
ha
precisato
meglio
le
linee
generali
delle
azioni
dei
grandi
personaggi
storici
,
ma
ci
ha
rivelato
tutti
quei
dettagli
delle
consuetudini
sociali
e
dell
'
organizzazione
politica
ed
amministrativa
dei
diversi
popoli
,
che
sono
interessanti
per
lo
studio
della
scienza
politica
assai
più
delle
gesta
personali
dei
grandi
guerrieri
e
dei
sovrani
.
La
conoscenza
esatta
della
geografia
fisica
,
l
'
etnologia
e
la
filologia
comparata
,
che
illuminano
sulle
origini
ed
i
rapporti
di
consanguineità
delle
nazioni
,
la
preistoria
,
che
ha
posto
in
evidenza
l
'
antichità
del
genere
umano
e
di
alcune
civiltà
,
la
interpretazione
degli
alfabeti
geroglifico
,
cuneiforme
ed
indiano
antico
,
che
ci
hanno
svelato
i
misteri
delle
civiltà
orientali
ora
estinte
,
sono
conquiste
del
secolo
decimonono
.
Ugualmente
in
questo
secolo
si
sono
,
almeno
in
parte
,
tolti
i
misteri
,
che
avviluppavano
la
storia
della
China
,
del
Giappone
e
di
altre
nazioni
dell
'
estremo
oriente
,
e
si
sono
in
parte
scoperti
,
in
parte
più
accuratamente
studiati
i
ricordi
delle
antiche
civiltà
americane
.
In
questo
secolo
infine
è
invalso
l
'
uso
degli
studi
statistici
comparati
,
che
ci
rendono
facile
la
conoscenza
delle
condizioni
di
popoli
lontanissimi
.
Indiscutibilmente
se
lo
studioso
di
scienze
sociali
poteva
prima
intuire
,
ora
soltanto
ci
ha
i
mezzi
per
osservare
in
grande
,
gli
strumenti
ed
i
materiali
per
provare
.
Aristotile
non
conosceva
che
imperfettissimamente
la
storia
delle
grandi
monarchie
asiatiche
;
le
sue
cognizioni
probabilmente
si
limitavano
a
quanto
ne
avevano
scritto
Erodoto
e
Senofonte
,
ed
a
quanto
ne
aveva
potuto
sapere
dai
seguaci
di
Alessandro
,
che
poco
capivano
i
paesi
che
conquistavano
.
Sicché
in
fondo
altro
tipo
politico
non
avea
famigliare
che
lo
Stato
greco
del
quarto
e
del
quinto
secolo
avanti
Cristo
e
poco
o
nulla
di
esatto
avea
potuto
apprendere
sul
resto
del
mondo
:
in
queste
condizioni
la
sua
Politica
rappresenta
uno
sforzo
intellettuale
maraviglioso
e
la
sua
classificazione
dei
governi
in
monarchie
,
aristocrazie
e
democrazie
,
che
ora
si
potrebbe
giudicare
incompleta
e
superficiale
,
allora
certo
era
quanto
di
meglio
la
mente
umana
potea
escogitare
.
Machiavelli
ebbe
per
modello
quasi
esclusivo
dello
stato
il
Comune
italiano
della
fine
del
quattrocento
,
colle
sue
alternative
di
tirannide
e
di
anarchia
,
nel
quale
il
potere
si
conquistava
e
si
perdeva
per
un
giunco
di
violenze
e
furberie
,
che
facea
guadagnare
la
partita
a
chi
sapea
meglio
mentire
e
dava
l
'
ultimo
colpo
di
pugnale
:
si
comprende
che
questo
modello
abbia
colpito
tanto
il
suo
spirito
da
fargli
scrivere
il
Principe
.
La
conoscenza
quasi
esclusiva
che
avea
della
storia
romana
,
come
si
poteva
apprendere
ai
suoi
tempi
,
e
di
quella
delle
grandi
monarchie
moderne
,
che
poco
avanti
a
lui
eransi
formate
,
spiegano
i
Discorsi
sulle
Decadi
,
le
Storie
e
le
sue
lettere
.
-
-
Montesquieu
non
poteva
conoscere
la
storia
dell
'
Oriente
molto
meglio
di
Aristotile
,
né
quella
greca
e
romana
assai
più
pro
fondamente
di
Machiavelli
,
e
le
maggiori
cognizioni
che
avea
sugli
istituti
e
la
storia
della
Francia
,
dell
'
Inghilterra
e
della
Germania
,
a
preferenza
di
quelli
degli
altri
paesi
,
dànno
la
spiegazione
della
sua
teoria
secondo
la
quale
la
libertà
politica
sarebbe
solo
possibile
nei
paesi
freddi
.
XVIII
.
-
-
Un
'
altra
obiezione
si
fa
al
metodo
storico
,
la
quale
se
non
più
fondata
è
certo
più
speciosa
,
e
tale
che
agli
occhi
di
alcuni
può
parere
molto
grave
e
perfino
insuperabile
.
Essa
si
basa
sulla
poca
attendibilità
dei
materiali
storici
.
Si
dice
infatti
comunemente
che
tutti
gli
sforzi
degli
storici
spesso
non
giungono
a
scoprire
la
verità
,
che
frequentemente
è
difficile
accertare
precisamente
come
realmente
siano
accaduti
fatti
che
si
sono
svolti
nel
corso
dell
'
anno
e
nella
nostra
città
,
sicché
si
può
ritenere
come
impossibile
di
ottenere
racconti
degni
di
fede
quando
si
tratta
di
epoche
e
paesi
lontani
.
Non
si
manca
di
rilevare
le
contradizioni
che
esistono
tra
i
diversi
storici
e
le
smentite
,
che
l
'
un
l
'
altro
si
dànno
,
le
passioni
da
cui
ordinariamente
sono
animati
e
se
ne
conclude
che
nessuna
deduzione
siculi
,
nessuna
vera
scienza
si
può
trarre
da
fatti
che
sono
sempre
molto
dubbi
e
imperfettamente
conosciuti
.
A
questi
argomenti
la
risposta
non
è
ardua
.
E
prima
di
tutto
osserviamo
di
passaggio
che
i
fatti
contemporanei
non
appuriamo
esattamente
solo
quando
non
abbiamo
né
l
'
interesse
né
i
mezzi
di
conoscere
la
verità
,
oppure
quando
vi
sono
interessi
contrari
,
che
vi
si
oppongono
.
Se
quest
'
ostacolo
non
vi
fosse
,
ognuno
che
volesse
impiegarvi
tempo
ed
un
po
'
di
danaro
,
potrebbe
sempre
,
in
mezzo
alle
varie
versioni
,
alle
ciarle
ed
ai
si
dice
,
trovare
,
per
mezzo
di
un
'
inchiesta
più
o
meno
lunga
,
come
presso
a
poco
un
fatto
realmente
sia
accaduto
.
Or
,
poi
fatti
storici
,
quanto
più
antichi
sono
tanto
più
tacciono
gl
'
interessi
,
che
mirano
ad
alterarne
la
esatta
nozione
,
e
si
deve
supporre
che
lo
storico
abbia
pazienza
e
tempo
sufficienti
per
appurare
intorno
ad
essi
la
verità
.
Di
ben
altra
importanza
è
una
seconda
osservazione
,
che
ora
faremo
in
proposito
.
I
fatti
storici
sui
quali
regna
e
regnerà
sempre
la
maggiore
incertezza
sono
quelli
aneddottici
e
biografici
che
possono
interessare
la
vanità
od
il
tornaconto
di
un
uomo
,
di
una
nazione
,
di
un
partito
.
È
su
questi
principalmente
che
la
passione
dello
scrittore
può
essere
causa
anche
incosciente
di
errori
;
ma
fortunatamente
,
questo
genere
di
fatti
interessano
mediocremente
lo
studioso
di
scienze
politiche
,
al
quale
importerà
ben
poco
se
una
battaglia
sia
stata
vinta
per
merito
di
un
tal
capitano
o
per
colpa
di
un
altro
,
o
se
un
assassinio
politico
sia
stato
più
o
meno
giustificabile
.
Al
contrario
vi
sono
altri
fatti
che
riguardano
il
tipo
e
l
'
organizzazione
sociale
dei
vari
popoli
e
delle
varie
epoche
;
e
su
questi
appunto
,
che
son
quelli
che
a
preferenza
c
'
interessano
,
gli
storici
,
spontaneamente
e
senza
partito
preso
,
ci
dicono
spesso
la
verità
,
e
più
che
gli
storici
ci
illuminano
i
documenti
ed
i
monumenti
.
Ad
es
.
probabilmente
non
sapremo
mai
quando
Omero
precisamente
visse
,
in
quale
città
nacque
,
quali
furono
i
casi
della
sua
vita
,
ma
ciò
ha
un
certo
interesse
per
il
critico
ed
il
letterato
che
amerebbero
conoscere
i
più
minuti
particolari
intorno
alla
persona
dell
'
autore
dell
'
Iliade
e
della
Odissea
,
e
ne
ha
uno
ben
mediocre
per
il
politico
che
studia
il
mondo
psicologico
e
sociale
descritto
dal
gran
poeta
,
mondo
che
,
per
quanto
abbellito
dalla
,
fantasia
del
vate
,
dovette
realmente
esistere
in
epoca
poco
anteriore
ad
Omero
.
Nessuno
conoscerà
mai
precisamente
quali
siano
stati
i
torti
ed
i
meriti
di
Temistocle
,
come
siano
stati
pronunziati
i
discorsi
di
Pericle
,
quale
fosse
la
gamba
dalla
quale
zoppicava
Agesilao
,
la
razza
del
cane
di
Alcibiade
ed
il
colore
del
cavallo
di
Alessandro
Magno
,
ma
è
indiscutibilmente
provato
che
nell
'
Ellade
,
dal
sesto
al
quarto
secolo
avanti
Cristo
,
vi
era
un
tipo
di
organizzazione
politica
,
della
quale
conosciamo
già
bene
,
e
sempre
meglio
conosceremo
,
a
misura
che
si
studieranno
le
iscrizioni
ed
i
monumenti
che
mano
mano
si
trovano
,
le
diverse
varietà
,
le
specialità
ed
i
particolari
della
compagine
amministrativa
economica
e
militare
.
Nessuno
probabilmente
conoscerà
mai
nulla
di
esatto
sulla
vita
del
Re
egiziano
Kufro
della
IV
dinastia
,
malgrado
la
grande
piramide
,
che
egli
si
fece
costruire
per
tomba
,
nessuno
avrà
la
biografia
di
Ramses
2°
della
XVIII
dinastia
,
malgrado
che
resti
il
poema
di
Pentaur
,
che
ne
celebra
le
vittorie
vere
o
supposte
;
ma
,
nessuno
porrà
in
dubbio
che
,
trenta
o
quaranta
secoli
avanti
l
'
èra
volgare
,
aravi
già
nella
valle
del
Nilo
una
società
numerosa
,
organizzata
,
civile
,
e
che
lo
spirito
umano
dovette
fare
prodigiosi
sforzi
di
pazienza
e
di
originalità
per
cavarla
dalla
barbarie
.
Nessuno
può
porre
in
dubbio
che
questa
società
,
modificandosi
sempre
nel
volger
dei
secoli
,
ebbe
credenze
religiose
,
cognizioni
scientifiche
e
,
talvolta
,
così
maravigliosa
organizzazione
amministrativa
e
militare
,
che
si
potrebbe
quasi
paragonare
a
quella
degli
Stati
più
civili
dell
'
èra
odierna
.
È
lecito
dubitare
che
Tiberio
e
Nerone
siano
stati
così
tristi
come
Tacito
li
ha
descritti
,
che
sfasi
esagerata
l
'
imbecillità
di
Claudio
,
la
lascivia
di
Messalina
,
la
passione
di
Caligola
per
il
suo
cavallo
.
Ma
non
si
può
negare
l
'
esistenza
dell
'
impero
romano
e
la
possibilità
negli
imperatori
di
commettere
malvagità
e
pazzie
che
,
in
altri
tempi
ed
in
altri
tipi
di
organizzazione
politica
,
non
sarebbero
state
tollerate
.
Né
si
può
mettere
in
dubbio
che
,
nei
primi
secoli
dell
'
èra
volgare
,
una
grande
civiltà
riunita
politicamente
in
un
grande
stato
abbracciava
tutto
il
bacino
del
Mediterraneo
:
e
di
questo
stato
conosciamo
già
abbastanza
,
e
sempre
meglio
conosceremo
,
la
legislazione
e
la
elaborata
organizzazione
finanziaria
,
amministrativa
e
militare
.
Si
può
perfino
supporre
che
Sakia
Muni
sia
interamente
un
mito
,
che
Gesù
Cristo
non
sia
stato
mai
crocifisso
,
anzi
che
neppure
abbia
esistito
,
ma
nessuno
negherà
mai
l
'
esistenza
,
del
Buddismo
e
del
Cristianesimo
coi
dogmi
e
precetti
morali
che
li
costituiscono
;
nessuno
negherà
mai
che
queste
due
religioni
,
poiché
tanto
si
son
diffuse
e
da
tanto
tempo
durano
,
devono
rispondere
a
sentimenti
ed
a
bisogni
psicologici
diffusissimi
nelle
masse
umane
.
XIX
.
-
-
In
conclusione
dunque
,
pur
ammettendo
che
l
'
aneddoto
ed
il
particolare
biografico
abbiano
potuto
influire
sulla
storia
delle
nazioni
,
ci
pare
innegabile
che
essi
possono
dare
ben
poco
aiuto
nello
scoprire
le
granii
;
leggi
psicologiche
,
che
si
manifestano
nella
vita
delle
nazioni
stesse
.
Queste
leggi
svelano
piuttosto
la
loro
azione
nelle
istituzioni
amministrative
e
giuridiche
,
nelle
religioni
,
in
tutte
le
abitudini
morali
e
politiche
dei
vari
popoli
,
ed
è
quindi
in
questi
ultimi
ordini
di
fatti
che
dobbiamo
concentrare
la
nostra
attenzione
.
Ed
intorno
a
questi
fatti
crediamo
difficile
e
scarsamente
utile
stabilire
dei
criteri
precisi
di
preferenza
.
In
verità
qualunque
notizia
,
sia
storica
o
contemporanea
,
che
riguardi
le
istituzioni
di
un
popolo
politicamente
organizzato
,
che
sia
cioè
riunito
in
masse
piuttosto
numerose
e
che
abbia
raggiunto
un
certo
grado
di
una
qualunque
civiltà
,
può
essere
molto
interessante
.
Se
una
raccomandazione
si
può
fare
in
proposito
è
questa
:
che
si
sfugga
dal
ricavare
tutte
le
osservazioni
da
un
gruppo
di
organismi
politici
,
che
appartengono
allo
stesso
periodo
storico
o
presentino
lo
stesso
,
o
poco
dissimile
,
tipo
di
civiltà
.
Lo
Spencer
,
come
abbiamo
già
accennato
,
nei
suoi
Primi
principi
di
sociologia
ha
cercato
di
premunire
gli
studiosi
di
scienze
sociali
contro
quelli
che
egli
chiama
pregiudizi
;
che
consistono
in
certe
abitudini
dello
spirito
umano
,
per
le
quali
l
'
osservatore
vede
i
fatti
sociali
sotto
un
punto
di
vista
subiettivo
unilaterale
e
ristretto
,
che
necessariamente
produce
dei
risultati
erronei
.
Or
,
per
riparare
a
quest
'
inconveniente
,
non
basta
avvertire
chi
può
cadervi
che
l
'
inconveniente
esiste
,
ma
bisogna
che
il
suo
spirito
sia
preparato
in
maniera
da
evitarlo
.
Infatti
l
'
aver
la
nozione
del
pregiudizio
politico
,
del
pregiudizio
nazionale
e
di
quello
religioso
o
antireligioso
non
toglie
che
una
persona
,
la
quale
è
stata
educata
nella
credenza
che
una
data
forma
di
governo
basti
a
rigenerare
l
'
umanità
,
che
la
sua
nazione
è
la
prima
dell
'
universo
,
che
la
sua
religione
è
la
sola
verace
o
che
il
progresso
umano
consista
nella
distruzione
di
tutte
le
religioni
,
quando
viene
all
'
applicazione
pratica
delle
teoriche
spenceriane
,
non
cada
in
uno
o
in
parecchi
dei
pregiudizi
enumerati
.
La
vera
salvaguardia
contro
questa
specie
di
errori
sta
nel
sapere
elevare
il
proprio
criterio
al
di
sopra
delle
credenze
ed
opinioni
che
sono
generali
nella
propria
epoca
o
in
quel
tipo
sociale
o
nazionale
di
cui
facciamo
parte
;
il
che
,
riportandoci
ad
un
concetto
già
accennato
,
corrisponde
all
'
avere
studiato
molti
fatti
sociali
,
a
conoscer
bene
e
molto
la
storia
,
non
già
di
un
periodo
o
di
un
popolo
,
ma
possibilmente
dell
'
umanità
.
XX
.
-
-
Ai
giorni
nostri
,
od
almeno
fino
a
poco
tempo
fa
,
è
prevalsa
negli
studi
sociali
la
tendenza
a
considerare
con
speciale
cura
gli
organismi
politici
più
semplici
e
più
primitivi
,
cioè
quelli
delle
tribù
selvaggio
;
e
tutte
le
circostanze
,
che
ad
esse
si
riferiscono
,
sono
stato
attentamente
notate
e
registrate
.
Le
relazioni
dei
viaggiatori
,
che
fra
queste
tribù
hanno
dimorato
,
hanno
perciò
acquistato
una
particolare
importanza
e
riempiono
i
moderni
libri
di
Sociologia
.
Or
noi
non
diremo
che
questi
studi
siano
completamente
inutili
,
giacché
è
difficile
trovare
un
'
applicazione
qualsiasi
dello
spirito
umano
,
che
resti
completamente
infeconda
;
ma
certo
non
ci
sembrano
i
più
adatti
a
fornire
solidi
materiali
alle
scienze
sociali
in
genere
ed
alla
scienza
politica
in
ispecie
.
E
,
prima
di
tutto
,
facciamo
osservare
che
le
relazioni
dei
viaggiatori
sono
ordinaria
mente
più
subiettive
,
più
incerte
e
contradittorie
dei
racconti
degli
storici
e
sopratutto
meno
soggette
al
controllo
dei
documenti
e
dei
monumenti
.
Un
individuo
,
che
si
trova
in
mezzo
a
uomini
di
una
civiltà
molto
differente
di
quella
alla
quale
è
abituato
,
generalmente
li
osserva
a
preferenza
da
certi
punti
di
vista
speciali
,
e
perciò
può
facilmente
prendere
abbagli
ed
errori
.
Erodoto
,
che
fu
il
più
gran
viaggiatore
dell
'
antichità
ed
osservatore
;
come
ora
si
è
riscontrato
,
non
superficiale
e
coscienzioso
,
molte
cose
riferì
erroneamente
,
appunto
perché
,
abituato
alla
civiltà
greca
,
mal
sapea
spiegarsi
certi
fenomeni
delle
civiltà
orientali
;
e
se
si
potessero
controllare
le
relazioni
dei
viaggiatori
moderni
su
documenti
autentici
,
come
si
è
fatto
qualche
volta
con
quelle
di
Erodoto
,
non
crediamo
che
le
troveremmo
più
esatte
.
In
secondo
luogo
poi
,
e
ci
par
questo
argomento
decisivo
,
i
fatti
sociali
non
si
possono
raccogliere
che
nelle
società
umane
,
e
per
società
non
si
deve
intendere
un
'
agglomerazione
di
poche
famiglie
,
ma
ciò
che
comunemente
dicesi
una
nazione
,
un
popolo
,
uno
stato
.
Le
forze
psicologiche
sociali
non
si
possono
sviluppare
e
non
possono
avere
la
loro
applicazione
che
nei
grandi
organismi
politici
,
cioè
colà
dove
esistono
numerose
riunioni
di
uomini
moralmente
e
politicamente
uniti
.
Nel
gruppo
primitivo
,
nella
tribù
di
cinquanta
o
cento
individui
,
il
problema
politico
quasi
non
esiste
e
quindi
non
si
può
studiare
.
Ad
esempio
è
molto
facile
spiegarsi
la
monarchia
in
una
di
quelle
tribù
che
abbiamo
accennato
,
nelle
quali
il
maschio
più
forte
e
più
scaltro
facilmente
s
'
impone
ai
pochi
compagni
;
ma
soccorrono
ben
altri
elementi
per
potere
darsi
ragione
dello
stabilirsi
di
questa
istituzione
in
società
di
milioni
di
individui
,
nelle
quali
un
solo
non
si
può
materialmente
imporre
alla
totalità
degli
altri
e
,
per
quanto
abile
ed
energico
,
troverà
facilmente
nella
massa
centinaia
di
individui
che
,
almeno
potenzialmente
,
sono
abili
ed
energici
quanto
lui
.
Si
comprende
pure
facilmente
come
poche
decine
ed
anche
poche
centinaia
d
'
individui
,
che
vivono
in
sieme
,
restando
isolati
moralmente
,
se
non
materialmente
,
dal
resto
del
mondo
,
presentino
una
data
singolarità
di
tipo
morale
,
ed
abbiano
vivo
il
sentimento
della
tribù
e
della
famiglia
.
Ma
il
comprendere
ciò
ci
aiuta
ben
poco
quando
si
tratta
di
spiegarci
perché
una
identità
di
tipo
morale
,
un
sentimento
vivissimo
nazionale
,
esista
in
agglomerazioni
amane
di
decine
e
qualche
volta
,
come
nel
caso
della
Russia
e
della
China
di
centinaia
di
milioni
di
persone
,
nelle
quali
gli
individui
quasi
sempre
vivono
lontanissimi
gli
uni
dagli
altri
,
sono
nella
loro
grandissima
maggioranza
scevri
di
qualunque
reciproco
rapporto
personale
,
e
,
nei
loro
vari
gruppi
,
presentano
condizioni
di
vita
materiale
molto
differente
.
Si
dice
che
lo
studio
degli
enti
politici
minuscoli
riesce
utilissimo
,
perché
in
essi
si
trovano
in
embrione
tutti
quegli
organi
sociali
che
poi
si
vanno
mano
mano
sviluppando
nelle
società
più
vaste
e
più
progredite
,
e
si
crede
che
riesca
molto
più
facile
esaminarne
il
meccanismo
quando
i
detti
organi
sono
rudimentali
,
anziché
quando
divengono
complicati
.
Ma
il
paragone
,
ormai
così
frequente
l
'
organizzazione
delle
società
umane
e
quelle
,
degli
individui
del
regno
,
animale
,
giammai
crediamo
che
sia
stato
meno
calzante
e
meno
opportuno
come
in
questo
caso
.
Esso
si
può
ritorcere
facilissimamente
contro
la
tesi
a
favore
della
quale
fa
invocato
;
giacché
non
crediamo
che
nessun
zoologo
vorrebbe
trar
lume
dallo
studio
degli
animali
inferiori
per
risolvere
le
quistioni
riguardanti
l
'
anatomia
e
la
fisiologia
dei
vertebrati
a
sangue
caldo
,
e
non
é
certo
coll
'
osservazione
delle
monére
e
dei
polipi
che
si
sono
scoperte
la
circolazione
del
sangue
ed
accertate
le
funzioni
del
cuore
,
del
cervello
e
dei
polmoni
nell
'
uomo
e
negli
altri
animali
superiori
.
Ed
ora
non
manca
che
un
argomento
ancora
,
ma
è
il
più
importante
di
tutti
,
per
provare
la
bontà
del
metodo
storico
da
noi
preferito
.
Questo
argomento
consiste
nella
buona
applicazione
del
detto
metodo
;
nel
dimostrare
con
l
'
esempio
pratico
che
esso
,
usufruendo
di
tutti
i
materiali
storici
,
che
la
scienza
di
questo
secolo
ha
messo
a
nostra
disposizione
,
può
dare
risultati
veramente
scientifici
.
Ciò
tenteremo
di
fare
negli
altri
capitoli
di
questo
lavoro
.
CAPITOLO
II
.
La
classe
politica
.
I
.
Predominio
di
una
classe
dirigente
in
tutte
le
società
.
-
-
II
.
Importanza
politica
di
questo
fatto
.
-
-
III
.
Prevalenza
delle
minoranze
organizzate
sulle
maggio
ranze
.
-
-
IV
.
Forze
politiche
.
Il
valor
militare
.
-
-
V
.
La
ricchezza
.
-
-
VI
.
Le
credenze
religiose
e
la
cultura
scientifica
.
-
-
VII
.
Influenza
dell
'
eredità
nella
classe
politica
.
-
-
VIII
.
Periodi
di
stabilità
e
di
rinnovamento
della
classe
politica
.
I
.
-
-
Fra
le
tendenze
ed
i
fatti
costanti
,
che
si
trovano
in
tutti
gli
organismi
politici
,
uno
ve
n
'
è
la
cui
evidenza
può
essere
facilmente
a
tutti
manifesta
:
in
tutte
le
società
,
a
cominciare
da
quelle
più
mediocremente
sviluppate
e
che
sono
appena
arrivate
ai
primordi
della
civiltà
,
fino
alle
più
colte
e
più
forti
,
esistono
due
classi
di
persone
:
quella
e
l
'
altra
dei
governati
.
La
prima
,
che
è
sempre
la
meno
numerosa
,
adempie
a
tutte
le
funzioni
politiche
,
monopolizza
il
potere
e
gode
i
vantaggi
che
ad
esso
sono
uniti
;
mentre
la
seconda
,
più
numerosa
,
è
diretta
regolata
dalla
prima
in
modo
più
o
meno
legale
,
ovvero
più
o
meno
arbitrario
e
violento
,
e
ad
essa
fornisce
,
almeno
apparente
mente
,
i
mezzi
materiali
di
sussistenza
e
quelli
che
alla
vitalità
dell
'
organismo
politico
sono
necessari
.
Nella
pratica
della
vita
tutti
riconosciamo
l
'
esistenza
di
questa
classe
dirigente
o
classe
politica
,
come
altra
volta
ebbimo
a
definirla
.
Sappiamo
infatti
che
nel
nostro
paese
alla
direzione
della
cosa
pubblica
vi
è
una
minoranza
di
persone
influenti
,
di
cui
la
maggioranza
subisce
,
di
buon
grado
o
malgrado
,
la
dire
zione
e
che
lo
stesso
avviene
nei
paesi
vicini
,
e
non
sapremmo
quasi
nella
realtà
immaginare
un
mondo
organizzato
diversamente
,
nel
quale
tutti
ugualmente
e
senza
alcuna
gerarchia
fossero
sot
toposti
ad
un
solo
o
tatti
ugualmente
dirigessero
le
cose
politiche
.
Se
in
teoria
ragioniamo
altrimenti
ciò
è
in
parte
l
'
effetto
di
abitudini
inveterate
nel
nostro
pensiero
ed
in
parte
è
dovuto
alla
soverchia
importanza
che
diamo
a
due
fatti
politici
,
la
cui
appariscenza
è
d
'
assai
superiore
alla
realtà
.
Il
primo
di
essi
consiste
nella
facile
constatazione
che
in
ogni
organismo
politico
vi
è
sempre
una
persona
che
è
capo
della
gerarchia
di
tutta
la
classe
politica
e
dirige
ciò
che
si
chiama
il
timone
dello
Stato
.
Questa
persona
non
sempre
è
quella
che
legalmente
avrebbe
il
supremo
potere
,
alle
volte
anzi
,
accanto
al
Re
od
all
'
Imperatore
ereditario
vi
è
un
primo
ministro
o
un
maestro
di
palazzo
che
ha
un
potere
effettivo
maggiore
di
quello
del
Sovrano
,
od
,
in
luogo
del
Presidente
elettivo
,
governa
l
'
uomo
politico
influente
,
che
l
'
ha
fatto
eleggere
.
Qualche
volta
,
per
circostanze
speciali
,
invece
di
una
persona
sola
sono
due
o
tre
quelle
che
adempiono
a
quest
'
ufficio
della
suprema
direzione
.
Il
secondo
fatto
è
anch
'
esso
di
facile
percezione
,
perché
qualunque
sia
il
tipo
di
organizzazione
sociale
,
agevolmente
si
può
constatare
che
la
pressione
proveniente
dal
malcontento
dalla
massa
dei
governati
,
le
passioni
da
cui
essa
è
agitata
possono
esercitare
una
certa
influenza
sull
'
indirizzo
dalla
classe
politica
.
Ma
l
'
uomo
che
è
a
capo
dello
Stato
non
potrebbe
certo
governare
senza
l
'
appoggio
di
una
classe
numerosa
,
che
i
suoi
ordini
fa
eseguire
e
rispettare
,
e
se
egli
può
far
sentire
il
peso
della
sua
possanza
ad
uno
od
a
parecchi
dei
singoli
individui
,
che
a
questa
classe
appartengono
,
non
può
certo
urtarla
nel
suo
complesso
e
distruggerla
.
Giacché
,
dato
che
ciò
fosse
possibile
,
dovrebbe
subito
ricostituirne
un
'
altra
,
senza
di
che
la
sua
azione
sarebbe
completamente
annullata
.
E
d
'
altra
parte
,
ammesso
anche
che
il
malcontento
delle
masse
riuscisse
a
detronizzare
la
classe
dirigente
,
dovrebbe
necessariamente
trovarsi
,
come
più
avanti
meglio
dimostreremo
,
nel
seno
delle
masse
stesse
un
'
altra
minoranza
organizzata
,
che
all
'
ufficio
di
classe
dirigente
adempisse
.
Altrimenti
qualunque
organizzazione
e
qualunque
compagine
sociale
sarebbe
distrutta
.
II
.
-
-
Ciò
che
poi
costituisce
la
vera
superiorità
della
classe
politica
,
come
base
di
ricerche
scientifiche
,
è
l
'
importanza
preponderante
che
la
sua
varia
costituzione
ha
nel
determinare
il
tipo
politico
ed
anche
il
grado
di
civiltà
dei
diversi
popoli
.
Stando
infatti
a
quella
maniera
di
classificare
le
forme
dei
governi
,
che
è
ancora
in
voga
,
la
Turchia
e
la
Russia
erano
fino
a
qualche
anno
fa
tutte
e
due
monarchie
assolute
,
l
'
Inghilterra
e
l
'
Italia
monarchie
costituzionali
e
la
Francia
e
gli
Stati
Uniti
andrebbero
poste
nella
categoria
delle
Repubbliche
.
Questa
classificazione
è
basata
sul
fatto
che
,
nei
primi
due
paesi
,
il
capo
dello
Stato
è
ereditario
ed
era
nominalmente
onnipotente
,
nei
secondi
,
pur
essendo
ereditario
,
ha
facoltà
ed
attribuzioni
limitate
,
negli
ultimi
infine
è
elettivo
.
Ma
la
classificazione
è
evidentemente
superficiale
.
Giacché
appare
subito
che
ben
poco
di
comune
v
'
è
nella
maniera
come
sono
ed
erano
rette
politicamente
la
Russia
e
la
Turchia
,
assai
diverso
essendo
il
grado
di
civiltà
di
questi
duo
paesi
e
l
'
ordinamento
delle
loro
classi
politiche
:
e
,
seguendo
lo
stesso
criterio
,
troviamo
il
regime
dell
'
Italia
monarchica
assai
più
analogo
a
quello
della
Francia
repubblicana
che
a
quello
dell
'
Inghilterra
ugualmente
monarchica
,
ed
importantissime
differenze
esservi
fra
l
'
ordinamento
politico
degli
Stati
Uniti
e
quello
della
Francia
stessa
,
sebbene
ambidue
i
paesi
siano
retti
a
repubblica
.
Come
poco
,
avanti
abbiamo
accennato
,
lunghe
abitudini
di
pensiero
si
sono
opposte
e
si
oppongono
su
questo
punto
al
progresso
scientifico
.
La
classificazione
da
noi
accennata
,
che
divide
i
Governi
in
monarchie
assolute
,
temperate
e
repubbliche
è
opera
di
Montesquieu
che
la
sostituì
a
quella
classica
,
che
già
avea
fatto
Aristotele
,
il
quale
li
divideva
in
monarchie
,
aristocrazie
e
democrazie
.
Da
Polibio
a
Montesquieu
molti
autori
aveano
perfezionato
la
classificazione
aristotelica
sviluppandola
nella
teoria
dei
Governi
misti
.
Poi
la
corrente
democratica
moderna
,
che
ebbe
il
suo
inizio
con
Rousseau
,
si
fondò
sul
concetto
che
la
maggioranza
dei
cittadini
di
uno
Stato
possa
,
anzi
debba
partecipare
alla
vita
politica
;
e
la
dottrina
della
sovranità
popolare
,
malgrado
che
la
scienza
moderna
renda
sempre
più
manifesta
la
coesistenza
in
ogni
organismo
politico
del
principio
democratico
,
del
monarchico
e
dell
'
aristocratico
,
s
'
impone
ancora
a
moltissime
.
Noi
qui
non
la
confuteremo
direttamente
,
giacché
a
questo
còmpito
adempiamo
in
tutto
il
complesso
del
nostro
lavoro
,
e
perché
è
assai
difficile
in
poche
pagine
distruggere
in
una
mente
umana
tutto
un
sistema
d
'
idee
,
che
vi
si
è
radicato
;
giacché
,
come
bene
scrisse
il
Las
Casus
nella
vita
di
Cristoforo
Colombo
,
il
disimparare
è
in
molti
casi
più
difficile
dell
'
imparare
.
III
.
-
-
Fin
da
ora
però
crediamo
utile
di
rispondere
ad
una
obiezione
,
la
,
quale
ci
pare
che
molto
facilmente
si
possa
fare
al
nostro
modo
di
vedere
.
Se
è
agevole
il
comprendere
che
un
solo
non
possa
comandare
ad
una
massa
senza
che
ci
sia
in
essa
una
minoranza
che
lo
sostenga
,
è
,
piuttosto
difficile
l
'
ammettere
come
un
fatto
costante
e
naturale
,
che
le
minoranze
comandino
alle
maggioranze
anziché
queste
a
quelle
.
Ma
è
questo
uno
dei
punti
,
come
tanti
se
ne
dànno
in
tutte
le
altre
scienze
,
in
cui
la
prima
apparenza
delle
cose
è
contraria
alla
loro
realtà
.
Nel
fatto
è
fatale
la
prevalenza
di
una
minoranza
organizzata
,
che
obbedisce
ad
unico
impulso
,
sulla
maggioranza
organizzata
.
La
forza
di
qualsiasi
minoranza
è
irresistibile
di
fronte
ad
ogni
individuo
della
maggioranza
,
il
quale
si
trova
solo
davanti
alla
totalità
della
minoranza
organizzata
;
e
nello
stesso
tempo
si
può
dire
che
questa
è
organizzata
appunto
,
perché
è
minoranza
.
Cento
,
che
agiscano
sempre
di
concerto
e
d
'
intesa
gli
uni
cogli
altri
,
trionferanno
su
mille
presi
ad
uno
ad
uno
e
che
non
avranno
alcun
accordo
fra
loro
;
e
nello
stesso
tempo
sarà
ai
primi
molto
più
facile
l
'
agire
di
concerto
e
l
'
avere
un
'
intesa
,
perché
son
cento
e
non
mille
.
Da
questo
fatto
si
ricava
facilmente
la
conseguenza
che
,
quanto
più
è
grande
una
comunità
politica
,
altrettanto
minore
può
essere
la
proporzione
della
minoranza
governante
rispetto
alla
maggioranza
governata
,
e
tanto
più
difficile
riesce
a
questa
l
'
organizzarsi
per
reagire
contro
di
quella
.
Però
,
oltre
al
vantaggio
grandissimo
che
viene
dall
'
organizzazione
,
le
minoranze
governanti
ordinariamente
sono
costituite
in
maniera
che
gl
'
individui
che
le
compongono
,
si
distinguono
dalla
massa
dei
governati
per
certe
qualità
,
che
dànno
loro
una
certa
superiorità
materiale
ed
intellettuale
od
anche
morale
,
oppure
sono
gli
eredi
di
coloro
che
queste
qualità
possedevano
:
essi
in
altre
parole
devono
avere
qualche
requisito
,
vero
od
apparente
,
che
è
fortemente
apprezzato
e
molto
si
fa
valere
nella
società
nella
quale
vivono
.
IV
.
-
-
Nelle
Società
primitive
,
che
sono
ancora
nel
primo
stadio
della
loro
costituzione
,
la
qualità
che
più
facilmente
apre
l
'
accesso
alla
classe
politica
o
dirigente
,
è
il
valor
militare
.
La
guerra
,
che
nelle
società
di
avanzata
civiltà
è
uno
stato
eccezionale
,
può
essere
considerata
quasi
come
normale
in
quelle
che
sono
all
'
inizio
del
loro
sviluppo
,
ed
allora
gl
'
individui
che
spiegano
in
essa
migliori
attitudini
acquistano
facilmente
la
supremazia
sugli
altri
:
i
più
bravi
diventano
i
capi
.
Il
fatto
è
costante
,
ma
le
modalità
che
può
assumere
,
secondo
i
casi
,
sono
alquanto
diverse
.
Ordinariamente
il
dominio
di
una
classe
guerriera
sopra
una
moltitudine
,
pacifica
si
suole
attribuire
alla
sovrapposizione
delle
razze
,
alla
conquista
,
che
un
popolo
bellicoso
fa
di
un
altro
relativamente
imbelle
.
Qualche
volta
infatti
la
cosa
avviene
precisa
così
:
e
ne
abbiamo
degli
esempi
nell
'
India
dopo
le
invasioni
degli
Arii
,
nell
'
impero
romano
dopo
quelle
dei
popoli
germanici
e
nel
Messico
dopo
la
conquista
azteca
;
ma
più
spesso
ancora
,
in
certe
condizioni
sociali
,
vediamo
formarsi
una
classe
guerriera
e
dominatrice
anche
là
dove
di
conquista
straniera
non
vi
è
assolutamente
traccia
.
Finché
un
'
orda
infatti
vive
esclusivamente
di
caccia
,
allora
tutti
i
suoi
individui
possono
facilmente
tramutarsi
in
guerrieri
e
vi
saranno
dei
capi
,
che
avranno
naturalmente
il
predominio
nella
tribù
,
ma
non
si
avrà
la
formazione
di
una
classe
bellicosa
,
che
sfrutti
e
tuteli
nello
stesso
tempo
un
'
altra
addetta
al
lavoro
pacifico
.
Ma
,
a
misura
che
si
va
lasciando
lo
stadio
venatorio
e
si
entra
in
quello
agricolo
e
pastorale
,
allora
,
insieme
all
'
aumento
enorme
della
popolazione
ed
alla
maggiore
stabilità
dei
mezzi
d
'
influenza
sociale
,
può
nascere
la
divisione
più
o
meno
netta
in
due
classi
:
l
'
una
consacrata
esclusivamente
al
lavoro
agricolo
,
l
'
altra
alla
guerra
.
Se
ciò
avviene
,
è
inevitabile
che
l
'
ultima
acquisti
poco
a
poco
tale
preponderanza
sulla
prima
da
poterla
impunemente
opprimere
.
La
Polonia
offre
un
esempio
caratteristico
del
cambiamento
graduale
della
classe
guerriera
in
classe
assolutamente
dominatrice
.
In
origine
i
Polacchi
aveano
quell
'
ordinamento
del
comune
rurale
che
era
prevalso
fra
tutti
i
popoli
slavi
,
né
Bravi
fra
loro
distinzione
alcuna
fra
guerrieri
ed
agricoltori
,
ossia
nobili
e
contadini
.
Però
,
dopo
che
fissaronsi
nelle
grandi
pianure
dove
scorre
la
Vistola
ed
il
Niemen
,
cominciando
a
svilupparsi
fra
essi
l
'
agricoltura
e
nello
stesso
tempo
continuando
la
necessità
di
guerreggiare
contro
bellicosi
vicini
,
i
capi
delle
tribù
o
woiewodi
si
circondarono
di
un
certo
numero
di
individui
scelti
,
i
quali
ebbero
come
occupazione
speciale
quella
delle
armi
.
Essi
erano
divisi
nelle
varie
comunità
rurali
ed
erano
naturalmente
esentati
dai
lavori
agricoli
,
pur
ricevendo
la
loro
porzione
dei
prodotti
della
terra
,
alla
quale
,
come
gli
altri
comunisti
,
aveano
diritto
.
Nei
primi
tempi
la
loro
posizione
non
era
molto
ricercata
e
vi
ebbero
esempi
di
paesani
,
che
rifiutavano
l
'
esenzione
dei
lavora
agricoli
pur
di
non
andare
a
combattere
;
ma
,
gradatamente
,
come
quest
'
ordine
di
cose
si
fece
stabile
,
come
una
classe
si
abituò
al
maneggio
delle
armi
ed
agli
ordinamenti
militari
,
mentre
l
'
altra
vieppiù
incallivasi
nell
'
uso
dell
'
aratro
e
della
vanga
,
i
guerrieri
divennero
nobili
e
padroni
ed
i
contadini
,
da
compagni
e
fratelli
,
tramutaronsi
in
villani
e
servi
.
Poco
a
poco
i
bellicosi
signori
moltiplicarono
le
loro
esigenze
al
punto
che
la
parte
,
che
essi
prendevano
come
membri
della
comunità
,
si
allargò
fino
a
comprendere
tutto
il
prodotto
della
comunità
stessa
,
meno
ciò
che
era
assolutamente
necessario
alla
sussistenza
dei
coltivatori
;
e
quando
questi
tentarono
di
fuggire
,
furono
con
la
forza
costretti
a
restar
legati
alla
terra
,
assumendo
così
il
loro
stato
i
caratteri
di
una
vera
e
propria
servitù
della
gleba
.
Evoluzione
analoga
abbiamo
in
Russia
.
Colà
i
guerrieri
che
costituivano
la
droujina
,
ossia
il
seguito
degli
antichi
kniaz
o
principi
discendenti
da
Rürick
,
ottennero
anch
'
essi
,
per
vivere
,
una
parte
del
reddito
dei
mir
,
o
comuni
rurali
dei
contadini
.
A
poco
a
poco
questa
parte
crebbe
e
siccome
la
terra
abbondava
e
le
braccia
mancavano
ed
i
contadini
ne
profittavano
per
emigrare
,
lo
czar
Boris
Godounof
alla
fine
del
decimosesto
secolo
diè
il
diritto
ai
nobili
di
ritenere
con
la
forza
i
contadini
nelle
loro
terre
,
dando
così
origine
alla
servitù
della
gleba
.
Però
in
Russia
giammai
la
forza
armata
fu
costituita
esclusivamente
dai
nobili
:
i
moujiks
o
piccoli
uomini
seguivano
alla
guerra
come
gregari
i
membri
della
droujina
,
e
poi
,
fin
dal
secolo
sedicesimo
,
Ivano
IV
il
Terribile
costituiva
mediante
gli
strelitzi
un
corpo
di
truppe
quasi
stanziali
,
che
durò
fino
a
quando
Pietro
il
Grande
lo
sostituì
con
i
reggimenti
organizzati
secondo
il
tipo
europeo
occidentale
,
nei
quali
gli
antichi
membri
della
droujina
,
uniti
a
stranieri
,
formarono
il
corpo
degli
ufficiali
,
ed
i
moujiks
diedero
l
'
intero
contingente
dei
soldati
.
In
generale
poi
,
in
tutti
i
popoli
entrati
recentemente
nello
stadio
agricolo
e
relativamente
civile
,
troviamo
costante
il
fatto
che
la
classe
per
eccellenza
militare
corrisponde
a
quella
politica
dominatrice
,
in
qualche
parte
anzi
l
'
uso
delle
armi
resta
riservato
esclusivamente
a
questa
classe
,
come
è
accaduto
nell
'
India
ed
in
Polonia
;
più
comunemente
avviene
che
anche
i
membri
della
classe
governata
possono
essere
eventualmente
arruolati
,
ma
sempre
come
gregari
e
nei
corpi
meno
stimati
.
Così
in
Grecia
,
al
l
'
epoca
delle
guerre
mediche
,
i
cittadini
appartenenti
alle
classi
più
ricche
ed
influenti
costituivano
i
corpi
,
scelti
dei
cavalieri
e
degli
ospiti
,
i
meno
ricchi
combattevano
come
peltasti
o
frombolieri
e
gli
schiavi
,
ossia
la
massa
dei
lavoratori
,
era
quasi
completamente
esentata
dal
maneggio
delle
armi
.
Ordinamento
perfettamente
analogo
troviamo
nella
Roma
repubblicana
fino
al
l
'
epoca
delle
guerre
puniche
ed
anche
fino
a
Caio
Mario
,
tra
i
Galli
all
'
epoca
di
Giulio
Cesare
,
nell
'
Europa
latina
e
germanica
del
Medio
Evo
,
nella
Russia
testé
citata
ed
in
molti
altri
popoli
.
V
.
-
-
Come
in
Russia
ed
in
Polonia
,
come
nell
'
India
e
nell
'
Europa
del
Medio
Evo
,
dappertutto
le
classi
guerriere
e
dominatrici
si
sono
accaparrata
la
quasi
esclusiva
proprietà
delle
terre
,
che
nei
paesi
non
molto
civili
sono
la
fonte
principalissima
della
produzione
e
della
ricchezza
.
A
misura
poi
che
la
civiltà
va
progredendo
,
il
reddito
di
queste
terre
va
aumentando
,
ed
allora
,
se
altre
circostanze
vi
concordano
,
può
avvenire
una
trasformazione
sociale
molto
importante
:
la
qualità
più
caratteristica
della
classe
dominante
più
che
il
valore
militare
viene
ad
essere
la
ricchezza
,
i
governanti
sono
i
ricchi
piuttosto
che
i
forti
.
La
principale
condizione
necessaria
perché
questa
trasformazione
avvenga
è
la
seguente
:
occorre
che
l
'
organizzazione
sociale
si
perfezioni
e
si
concentri
in
maniera
che
il
presidio
della
forza
pubblica
diventi
molto
più
efficace
di
quello
della
forza
privata
.
Bisogna
,
in
altre
parole
,
che
la
proprietà
privata
sia
sufficiente
mente
tutelata
dalla
forza
pratica
e
reale
delle
leggi
in
modo
da
rendere
superflua
quella
del
proprietario
stesso
.
Ciò
si
ottiene
me
diante
una
serie
di
graduali
mutamenti
nell
'
ordinamento
sociale
,
sui
quali
più
avanti
ci
dovremo
piuttosto
lungamente
intrattenere
,
e
che
hanno
per
effetto
di
cambiare
quel
tipo
di
organizzazione
politica
,
che
noi
chiameremo
lo
Stato
feudale
,
in
un
altro
tipo
,
essenzialmente
diverso
,
che
da
noi
sarà
denominato
Stato
burocratico
.
Però
fin
da
ora
possiamo
dire
che
la
evoluzione
,
alla
quale
abbiamo
accennato
,
ordinariamente
è
molto
facilitata
dal
prore
dire
dei
pacifici
costumi
e
da
certe
abitudini
morali
,
che
le
società
contraggono
col
progredire
della
civiltà
.
Una
volta
avvenuta
la
detta
trasformazione
è
certo
che
,
come
il
potere
politico
ha
prodotto
la
ricchezza
,
così
la
ricchezza
produce
il
potere
.
In
una
società
già
abbastanza
matura
,
nella
quale
la
forza
individuale
è
tenuta
a
freno
da
quella
collettiva
,
se
i
potenti
sono
ordinariamente
i
ricchi
,
dall
'
altra
parte
basta
essere
ricchi
per
diventare
potenti
.
Ed
in
verità
è
inevitabile
che
,
quando
è
proibita
la
lotta
a
mano
armata
restando
permessa
quella
a
colpi
di
scudi
i
posti
migliori
siano
conquistati
appunto
da
coloro
che
di
scudi
sono
meglio
forniti
.
Ci
sono
invero
Stati
di
civiltà
avanzatissima
,
che
sono
organizzati
in
base
a
principi
morali
di
un
'
indole
tale
,
che
sembrano
escludere
questa
preponderanza
della
ricchezza
da
noi
enunciata
.
Ma
questo
è
uno
dei
tanti
casi
in
cui
i
principî
teorici
non
hanno
che
una
limitata
applicazione
nella
realtà
delle
cose
.
Negli
Stati
Uniti
d
'
America
,
ad
esempio
,
tutti
i
poteri
escono
direttamente
od
indirettamente
dalle
elezioni
popolari
ed
il
suffragio
è
,
in
quasi
tutti
gli
Stati
,
universale
;
e
vi
è
anche
di
più
:
la
democrazia
colà
non
è
solo
nelle
istituzioni
,
ma
anche
in
certo
modo
nei
costumi
,
e
vi
è
una
certa
ripugnanza
nei
ricchi
a
darsi
ordinariamente
alla
vita
pubblica
ed
una
certa
ripugnanza
nei
poveri
a
scegliere
i
ricchi
per
le
cariche
elettive
.
Ciò
non
toglie
che
un
ricco
vi
sia
sempre
molto
più
influente
di
un
povero
,
perché
può
pagare
i
politicanti
spiantati
,
che
dispongono
delle
pubbliche
amministrazioni
;
non
toglie
,
che
le
elezioni
si
facciano
al
suono
dei
dollari
;
che
intieri
parlamenti
locali
e
numerose
frazioni
del
Congresso
non
risentano
l
'
influenza
delle
potenti
compagnie
ferroviarie
e
dei
grandi
baroni
della
finanza
.
E
vi
è
perfino
chi
assicura
che
,
in
parecchi
Stati
dell
'
Unione
,
chi
abbia
molto
da
spendere
possa
anche
concedersi
il
lusso
di
ammazzare
un
uomo
colla
quasi
sicurezza
dell
'
impunità
.
Anche
nella
China
fino
a
qualche
anno
fa
,
il
Governo
,
sebbene
non
avesse
accolto
il
principio
dell
'
elezione
popolare
,
era
fondato
sopra
una
base
essenzialmente
egalitaria
;
si
sa
che
i
gradi
accademici
aprivano
l
'
accesso
alle
pubbliche
cariche
e
che
questi
gradi
si
conferivano
per
esame
senza
apparente
riguardo
alla
nascita
od
alla
ricchezza
.
Ma
benché
la
classe
doviziosa
sia
in
China
meno
numerosa
,
meno
ricca
,
meno
strapotente
che
negli
Stati
Uniti
d
'
America
,
non
è
men
vero
che
essa
avea
,
saputo
notevolmente
intaccare
la
leale
applicazione
di
questo
sistema
.
Non
solo
si
comprava
spesso
a
forza
di
danaro
l
'
indulgenza
degli
esamina
tori
,
ma
il
Governo
stesso
talora
per
danaro
vendeva
i
diversi
gradi
accademici
e
permetteva
che
arrivassero
agli
impieghi
per
sone
ignoranti
,
che
qualche
volta
erano
venute
su
dagli
ultimi
strati
sociali
.
Prima
di
lasciare
quest
'
argomento
dobbiamo
poi
rammentare
che
,
in
tutti
i
paesi
del
mondo
,
altri
mezzi
d
'
influenza
sociale
,
quali
sarebbero
la
notorietà
,
la
grande
cultura
le
cognizioni
speciali
,
i
gradi
elevati
nelle
gerarchie
ecclesiastiche
,
amministrative
e
militari
,
si
acquistano
sempre
più
facilmente
dai
ricchi
anziché
dai
poveri
.
I
primi
per
arrivare
devono
sempre
percorrere
una
via
notevolmente
più
breve
di
quella
dei
secondi
,
senza
contare
che
il
tratto
di
strada
,
che
ai
ricchi
viene
risparmiato
,
è
spessissimo
il
più
aspro
e
difficile
.
VI
.
-
-
Nelle
società
nelle
quali
le
credenze
religiose
hanno
molta
forza
ed
i
ministri
del
culto
formano
una
classe
speciale
si
costituisce
quasi
sempre
un
'
aristocrazia
sacerdotale
,
che
ottiene
una
parte
più
o
meno
grande
della
ricchezza
e
del
potere
politico
.
Abbiamo
esempi
cospicui
di
questo
fatto
in
certe
epoche
dell
'
antico
Egitto
,
nell
'
India
braminica
e
nell
'
Europa
del
Medio
Evo
.
Spesso
i
sacerdoti
,
oltre
che
adempire
agli
uffici
religiosi
,
hanno
avuto
anche
cognizioni
giuridiche
e
scientifiche
e
hanno
rappresentato
la
classe
intellettualmente
più
elevata
.
Conscientemente
o
inconscientemente
però
,
nelle
gerarchie
sacerdotali
si
è
manifestata
di
frequente
la
tendenza
a
monopolizzare
le
cognizioni
accennate
e
ad
ostacolare
la
diffusione
dei
metodi
e
dei
procedimenti
,
che
rendono
possibile
e
facile
l
'
apprenderle
.
Si
può
invero
sospettare
che
a
questa
tendenza
sia
,
almeno
in
parte
,
dovuta
la
lentissima
diffusione
che
ebbe
nell
'
Egitto
antico
l
'
alfabeto
demotico
,
infinitamente
più
semplice
e
facile
della
scrittura
geroglifica
.
In
Gallia
i
Druidi
,
sebbene
avessero
conoscenza
dell
'
alfabeto
greco
,
non
permettevano
che
la
copiosa
raccolta
della
loro
letteratura
sacra
fosse
scritta
ed
obbligavano
i
loro
allievi
a
cacciarla
con
molta
fatica
a
memoria
.
Allo
stesso
scopo
può
essere
attribuito
l
'
uso
tenace
e
frequente
delle
lingue
morte
,
che
troviamo
nell
'
antica
Caldea
,
nell
'
India
e
nell
'
Europa
del
Medio
Evo
.
Qualche
volta
,
infine
,
come
è
appunto
accaduto
nell
'
India
,
si
è
proibito
formalmente
alle
classi
inferiori
di
aver
conoscenza
dei
libri
sacri
.
Le
nozioni
speciali
e
la
vera
cultura
scientifica
,
spoglie
di
qualunque
carattere
sacro
e
religioso
,
diventano
una
forza
politica
importante
solo
in
uno
stadio
molto
avanzato
di
civiltà
;
ed
è
allora
soltanto
che
esse
possono
a
coloro
che
le
posseggono
aprire
l
'
adito
della
classe
governante
.
Ma
,
anche
in
questo
caso
,
è
da
tener
presente
,
che
ciò
che
ha
un
valore
politico
non
è
tanto
la
scienza
in
sé
stessa
quanto
le
applicazioni
pratiche
che
se
ne
possono
fare
a
vantaggio
del
pubblico
,
ovvero
dello
Stato
.
Qualche
volta
non
si
richiede
che
il
possesso
dei
soli
procedimenti
meccanici
indispensabili
per
acquistare
una
coltura
superiore
,
forse
perché
è
più
facile
constatare
misurare
la
perizia
,
che
in
essi
il
candidato
ha
potuto
acquistare
.
Così
,
in
certe
epoche
dell
'
antico
Egitto
,
la
professione
di
scriba
conduceva
alle
cariche
pubbliche
ed
al
potere
,
forse
anche
perché
l
'
apprendere
la
scrittura
geroglifica
richiedeva
lunghi
e
pazienti
studi
;
come
pure
,
nella
China
moderna
,
la
conoscenza
dei
numerosissimi
caratteri
della
scrittura
chinese
ha
formato
la
base
della
cultura
dei
mandarini
.
Nell
'
Europa
presente
ed
in
America
la
classe
,
che
,
applica
alla
guerra
,
all
'
amministrazione
pubblica
,
alle
opere
ed
alla
sanità
pubblica
i
ritrovati
della
scienza
moderna
,
occupa
una
posizione
socialmente
e
politicamente
ragguardevole
;
e
,
negli
stessi
paesi
,
come
nella
Roma
antica
,
privilegiata
assolutamente
è
,
la
condizione
dei
giurisperiti
,
che
conoscono
la
complicata
legislazione
comune
a
tutti
i
popoli
di
antica
civiltà
,
massime
se
alle
nozioni
giuridiche
accoppiano
quel
genere
di
eloquenza
,
che
più
incontra
il
gusto
dei
propri
contemporanei
.
Non
mancano
esempi
nei
quali
vediamo
che
,
nella
frazione
più
elevata
della
classe
politica
,
la
lunga
pratica
nel
dirigere
l
'
organizzazione
militare
e
civile
della
comunità
fa
nascere
e
sviluppare
una
vera
arte
di
governo
superiore
al
gretto
empirismo
ed
a
tutto
ciò
che
può
suggerire
la
sola
esperienza
individuale
.
È
allora
che
si
costituiscono
quelle
aristocrazie
di
funzionari
,
come
il
Senato
romano
,
il
veneto
e
,
fino
ad
un
certo
punto
la
stessa
aristocrazia
inglese
,
che
formavano
l
'
ammirazione
dello
Stuart
Mill
e
che
certo
hanno
dato
alcuni
dei
Governi
,
che
più
si
sono
distinti
per
maturità
nei
loro
disegni
e
costanza
ed
avvedutezza
nel
metterli
in
esecuzione
.
Quest
'
arte
non
è
certo
la
Scienza
politica
,
ma
ha
precorso
senza
dubbio
l
'
applicazione
di
alcuni
suoi
postulati
;
però
,
se
essa
si
è
in
qualche
modo
affermata
in
certe
classi
di
persone
da
lungo
tempo
in
possesso
delle
funzioni
politiche
,
crediamo
che
la
sua
conoscenza
non
abbia
servito
mai
come
criterio
ordinario
per
aprirne
l
'
accesso
a
coloro
,
che
dalla
loro
posizione
sociale
ne
restavano
esclusi
.
storiche
alla
maniera
,
ben
inteso
,
come
queste
discipline
erano
comprese
dai
Chinesi
.
VII
.
-
-
In
certi
paesi
troviamo
le
caste
ereditarie
;
la
classe
governante
è
perciò
definitivamente
ristretta
ad
un
dato
numero
di
famiglie
e
la
nascita
è
l
'
unico
criterio
,
che
determina
l
'
entrata
nella
detti
classe
o
l
'
esclusione
da
essa
.
Gli
esempi
di
queste
aristocrazie
ereditarie
sono
comunissimi
e
non
vi
è
quasi
paese
di
antica
civiltà
,
che
,
in
una
data
epoca
della
sua
storia
,
non
ne
abbia
avuto
.
Una
nobiltà
ereditaria
troviamo
infatti
in
certi
periodi
nella
China
e
nell
'
Egitto
antico
,
nell
'
India
,
nella
Grecia
anteriore
alle
guerre
mediche
,
in
Roma
antica
,
tra
gli
Slavi
,
tra
i
Latini
e
Germani
del
Medio
Evo
,
nel
Messico
all
'
epoca
della
scoverta
dell
'
America
e
nel
Giappone
fino
a
pochi
anni
fa
.
Su
questo
proposito
dobbiamo
premettere
due
osservazioni
:
la
prima
è
che
tutte
le
classi
politiche
hanno
la
tendenza
a
diventare
di
fatto
,
se
non
di
diritto
,
ereditarie
.
Infatti
tutte
le
forze
politiche
hanno
quella
qualità
,
che
in
fisica
si
chiama
forza
di
inerzia
,
cioè
la
tendenza
a
restare
nel
punto
e
nello
stato
in
cui
si
trovano
.
Il
valor
militare
e
la
ricchezza
facilmente
per
tradizione
morale
e
per
effetto
dell
'
eredità
si
mantengono
in
certe
famiglie
;
e
la
pratica
delle
grandi
cariche
,
l
'
abitudine
e
quasi
l
'
attitudine
a
trattare
gli
affari
di
importanza
si
acquistano
molto
più
facilmente
quando
da
piccoli
si
è
avuta
con
essi
una
certa
famigliarità
.
Anche
quando
i
gradi
accademici
,
la
coltura
scientifica
,
le
attitudini
speciali
provate
per
mezzo
di
esami
e
di
concorsi
aprono
l
'
adito
alle
cariche
pubbliche
,
non
si
distrugge
quel
vantaggio
speciale
a
favore
di
taluni
,
che
i
Francesi
definiscono
il
vantaggio
delle
posizioni
già
prese
.
Ed
in
realtà
,
per
quanto
esami
e
concorsi
siano
teoricamente
aperti
a
tutti
,
alla
maggioranza
manca
sempre
l
'
agiatezza
necessaria
per
sopperire
alle
spese
di
una
lunga
preparazione
,
ed
a
molti
altri
fanno
difetto
le
relazioni
e
le
parentele
,
per
le
quali
un
individuo
è
messo
subito
sulla
via
buona
e
si
evitano
i
tentennamenti
e
gli
sbagli
inevitabili
quando
si
entra
in
un
ambiente
sconosciuto
,
nel
quale
non
si
hanno
ed
appoggi
.
La
seconda
osservazione
consiste
in
ciò
:
che
,
quando
vediamo
in
un
paese
stabilita
una
casta
ereditaria
che
monopolizza
il
potere
politico
,
si
può
esser
sicuri
che
un
simile
stato
di
diritto
fu
preceduto
dallo
stato
di
fatto
.
Prima
di
affermare
il
loro
diritto
esclusivo
ed
ereditario
al
potere
,
le
famiglie
o
le
caste
potenti
dovettero
tenere
ben
saldo
nelle
loro
mani
il
bastone
del
comando
,
dovettero
monopolizzare
assolutamente
tutte
le
forze
politiche
di
quell
'
epoca
e
di
quel
popolo
in
cui
si
affermarono
;
altrimenti
una
pretesa
di
questo
genere
avrebbe
suscitato
proteste
e
lotte
acerbissime
.
Dopo
ciò
diremo
come
le
aristocrazie
ereditarie
,
spesso
hanno
vantato
una
origine
soprannaturale
o
almeno
diversa
e
superiore
a
quella
delle
classi
governate
;
tale
pretesa
si
spiega
con
un
fatto
sociale
importantissimo
,
del
quale
dovremo
lungamente
parlare
nel
seguente
capitolo
,
e
che
fa
sì
che
ogni
classe
governante
tende
a
giustificare
il
suo
potere
di
fatto
appoggiandolo
ad
un
principio
morale
d
'
ordine
generale
.
Recentemente
però
la
stessa
pretesa
si
è
presentata
con
l
'
appoggio
di
un
corredo
scientifico
.
Qualche
scrittore
,
sviluppando
ed
ampliando
le
teorie
del
Darwin
,
crede
che
le
classi
superiori
rappresentino
un
grado
più
elevato
dell
'
evoluzione
sociale
e
che
esse
quindi
siano
per
costituzione
organica
migliori
di
quelle
inferiori
;
il
Gumplowicz
,
già
citato
,
va
più
avanti
e
sostiene
nettamente
il
concetto
che
la
divisione
dei
popoli
in
classi
professionali
è
fondata
,
nei
paesi
di
moderna
civiltà
,
sopra
una
eterogeneità
etnica
.
Or
sono
notissime
nella
storia
le
qualità
come
anche
i
difetti
speciali
,
le
une
e
gli
altri
molto
accentuati
,
che
hanno
mostrato
quelle
aristocrazie
,
che
sono
rimaste
perfettamente
chiuse
,
oppure
che
hanno
reso
molto
difficile
l
'
accesso
nella
loro
classe
.
L
'
antico
patriziato
romano
e
la
moderna
nobiltà
inglese
e
tedesca
dànno
subito
l
'
idea
del
tipo
che
accenniamo
.
Senonché
,
di
fronte
a
questo
fatto
ed
alle
teorie
che
tendono
ad
esagerarne
la
portata
,
si
può
fare
sempre
la
stessa
obiezione
:
che
gl
'
individui
appartenenti
a
questo
aristocrazie
debbono
le
loro
qualità
speciali
non
tanto
al
sangue
,
che
loro
scorre
nelle
vene
,
quanto
alla
particolarissima
educazione
che
hanno
ricevuto
,
e
che
ha
sviluppato
in
loro
certe
tendenze
intellettuali
e
morali
a
preferenza
di
altre
.
Si
dice
che
ciò
può
esser
sufficiente
a
spiegare
le
superiorità
nelle
attitudini
puramente
intellettuali
,
ma
non
le
differenze
di
carattere
morale
,
come
sarebbero
la
forza
di
volontà
,
il
coraggio
,
l
'
orgoglio
,
l
'
energia
.
Ma
la
verità
è
che
la
posizione
sociale
,
le
tradizioni
di
famiglia
,
le
abitudini
della
classe
in
cui
viviamo
,
contribuiscono
al
maggiore
o
minore
sviluppo
delle
qualità
accennate
più
di
quanto
comunemente
si
crede
.
Se
infatti
osserviamo
attentamente
gl
'
individui
che
cambiano
di
posizione
sociale
,
o
in
meglio
o
in
peggio
,
e
che
entrano
in
conseguenza
in
un
ambiente
diverso
da
quello
al
quale
erano
abituati
possiamo
facilmente
accertarci
che
le
loro
attitudini
intellettuali
si
modificano
molto
meno
sensibilmente
di
quelle
morali
.
Astrazion
facendo
della
maggiore
larghezza
di
vedute
,
che
lo
studio
e
le
cognizioni
dànno
a
chiunque
non
sia
assolutamente
uno
stupido
,
ogni
individuo
,
resti
semplice
segretario
o
diventi
ministro
,
arrivi
al
grado
di
sergente
od
a
quello
di
generale
,
sia
milionario
o
pezzente
,
si
mantiene
immancabilmente
a
quel
livello
intellettuale
,
che
la
natura
gli
ha
dato
.
Mentre
,
col
cambiare
del
grado
sociale
e
della
ricchezza
,
possiamo
benissimo
vedere
(
orgoglioso
diventare
umile
e
la
servilità
cambiarsi
in
tracotanza
;
un
carattere
franco
e
fiero
,
costretto
da
necessità
,
imparare
a
mentire
o
quanto
meno
a
dissimulare
;
e
chi
si
è
piegato
lungamente
a
simulare
e
mentire
rifarsene
poi
adottando
una
sedicente
franchezza
ed
inflessibilità
di
carattere
.
È
pure
vero
che
chi
dall
'
alto
viene
abbassato
spesso
acquista
forza
di
rassegnazione
,
di
sacrificio
e
d
'
iniziativa
,
come
puro
che
chi
dal
basso
viene
innalzato
qualche
volta
guadagna
riguardo
al
sentimento
della
giustizia
e
dell
'
equità
.
Insomma
,
si
muti
in
bene
o
in
male
,
deve
essere
eccezionalmente
temprato
quell
'
individuo
,
che
,
cambiando
notevolmente
di
posizione
sociale
,
conserva
inalterato
il
proprio
carattere
(
Scrisse
Mirabeau
che
,
per
qualunque
uomo
,
una
grande
elevazione
nella
scala
sociale
produce
una
crisi
,
che
guarisce
i
mali
che
ha
e
glie
ne
crea
alcuni
,
che
prima
non
aveva
.
Vedi
Correspondance
entre
le
conte
de
Mirabeau
et
le
comte
de
La
Marck
,
vol
.
II
,
pag
.
228
.
Paris
,
1851
,
Librairie
Le
Normant
)
.
Il
coraggio
guerresco
,
l
'
energia
nell
'
attacco
,
la
longanimità
nella
resistenza
sono
qualità
,
che
spesso
e
lungamente
sono
state
credute
monopolio
delle
classi
superiori
.
Certo
grande
può
essere
la
differenza
naturale
e
,
diremo
così
,
innata
che
su
queste
qualità
può
correre
fra
un
individuo
ed
un
altro
;
a
mantenerle
però
alte
o
basse
,
in
media
,
in
una
categoria
d
'
uomini
numerosa
,
concorrono
sopratutto
le
tradizioni
e
le
abitudini
dell
'
ambiente
.
Generalmente
ci
familiarizziamo
col
pericolo
,
o
meglio
ancora
con
un
dato
pericolo
,
quando
le
persone
con
cui
siamo
usi
a
vivere
ne
parlano
con
indifferenza
e
rimangono
calme
ed
imperturbabili
davanti
ad
esso
.
Infatti
,
sebbene
molti
ce
ne
siano
naturalmente
timidi
,
i
montanari
affrontano
impavidi
i
pericoli
degli
abissi
ed
i
marinari
quelli
del
mare
,
ed
allo
stesso
modo
le
popolazioni
e
le
classi
abituate
alla
guerra
mantengono
in
sommo
grado
le
virtù
militari
.
E
ciò
è
tanto
vero
che
,
anche
popolazioni
e
classi
sociali
ordi
nariamente
disusate
dalle
armi
,
acquistano
rapidamente
le
dette
virtù
,
purché
gl
'
individui
da
esse
provenienti
vengano
incorporati
in
certi
nuclei
,
dove
il
coraggio
e
l
'
ardire
siano
tradizionali
;
purché
siano
,
ci
si
passi
la
metafora
,
gettati
in
crogiuoli
umani
fortemente
imbevuti
di
quei
sentimenti
,
che
ad
essi
si
vogliono
trasmettere
.
Con
fanciulli
principalmente
rubati
fra
gl
'
infiacchiti
Greci
di
Bisanzio
Maometto
II
reclutava
i
suoi
terribili
giannizzeri
;
il
tanto
disprezzato
fellah
egiziano
,
da
lunghi
secoli
disabituato
dalle
armi
ed
avvezzo
a
ricevere
umile
ed
imbelle
le
bastonate
di
tutti
gli
oppressori
,
mescolato
ai
Turchi
ed
Albanesi
di
Mehemet
Alì
diventava
un
buon
soldato
.
La
nobiltà
francese
ha
goduto
sempre
gran
fama
per
il
suo
brillante
valore
,
ma
,
fino
alla
fine
del
secolo
decimottavo
,
questa
qualità
non
era
ugualmente
attribuita
alla
borghesia
dello
stesso
paese
;
le
guerre
della
repubblica
e
dell
'
impero
dimostrarono
ampiamente
che
la
natura
era
stata
ugualmente
prodiga
di
coraggio
per
tutti
gli
abitanti
della
Francia
,
e
che
plebe
e
borghesia
potevano
fornire
non
solo
buoni
soldati
,
ma
anche
,
che
ciò
si
credeva
privilegio
esclusivo
dei
nobili
,
eccellenti
ufficiali
.
VIII
.
-
-
Infine
,
stando
all
'
idea
di
coloro
che
sostengono
la
forza
esclusiva
del
principio
ereditario
nella
classe
politica
,
si
verrebbe
ad
una
conseguenza
consimile
a
quella
che
abbiamo
accennato
nella
prima
parte
del
nostro
lavoro
:
la
storia
politica
della
umanità
dovrebbe
essere
molto
più
semplice
di
quella
che
è
.
Severamente
la
classe
politica
appartenesse
ad
una
razza
differente
o
se
le
sue
qualità
dominatrici
si
trasmettessero
principalmente
per
mezzo
della
eredità
organica
,
non
si
capirebbe
il
perché
,
formata
una
volta
questa
classe
,
essa
debba
decadere
e
perdere
il
potere
.
È
ammesso
comunemente
che
le
qualità
proprie
di
una
razza
sono
molto
tenaci
e
,
stando
alla
teoria
dell
'
evoluzione
,
le
attitudini
acquisite
nei
padri
sono
innate
nei
figli
e
col
succedersi
delle
generazioni
si
vanno
sempre
più
affinando
.
Sicché
i
discendenti
dei
dominatori
dovrebbero
diventare
sempre
più
atti
a
dominare
,
e
le
altre
classi
dovrebbero
mano
mano
vedere
allontanata
la
possibilità
di
misurarsi
con
loro
e
di
sostituirli
.
Or
la
più
volgare
esperienza
basta
a
farci
sicuri
che
le
cose
non
vanno
precisamente
così
.
Noi
vediamo
che
,
appena
si
spostano
le
forze
politiche
,
se
si
fa
sentire
il
bisogno
che
attitudini
diverse
di
quelle
antiche
si
affermino
nella
direzione
dello
Stato
e
se
le
antiche
quindi
non
conservano
la
loro
importanza
,
o
se
avvengono
dei
cambiamenti
nella
loro
distribuzione
,
muta
anche
la
maniera
come
la
classe
politica
è
formata
.
Se
in
una
società
si
forma
un
nuovo
cespite
di
ricchezza
se
cresce
l
'
importanza
pratica
del
sapere
,
se
l
'
antica
,
religione
decade
,
od
una
nuova
ne
nasce
,
se
una
nuova
corrente
di
idee
si
diffonde
,
contemporaneamente
avvengono
forti
spostamenti
nella
classe
dirigente
.
Si
può
dire
st
'
asserzione
si
possono
addurre
facilmente
molti
fatti
,
e
fra
gli
altri
quello
,
tanto
ovvio
,
che
spessissimo
i
rami
della
stessa
famiglia
appartengono
a
classi
sociali
molto
differenti
.
anzi
che
tutta
la
storia
dell
'
umanità
civile
si
riassume
nella
lotta
fra
la
tendenza
,
che
hanno
gli
elementi
dominatori
a
monopolizzare
le
forze
politiche
ed
a
trasmetterne
ereditariamente
il
possesso
ai
loro
figli
,
e
la
tendenza
,
che
pure
esiste
,
verso
lo
spostamento
di
queste
forze
e
l
'
affermazione
di
forze
nuove
,
la
quale
produce
un
continuo
lavorio
di
endosmosi
ed
esosmosi
fra
la
classe
alta
e
alcune
frazioni
di
quelle
basse
.
Decadono
poi
immancabilmente
le
classi
politiche
ogni
qualvolta
non
possono
più
esercitare
le
qualità
per
le
quali
arrivarono
al
potere
,
o
quando
non
possono
rendere
più
il
servizio
sociale
che
rendevano
o
le
loro
qualità
ed
i
servizi
che
rendono
perdono
ogni
importanza
nell
'
ambiente
sociale
in
cui
vivono
:
così
decadde
l
'
aristocrazia
romana
quando
non
forni
più
esclusivamente
gli
alti
ufficiali
dell
'
esercito
,
gli
amministratori
della
repubblica
,
i
governatori
delle
provincia
;
così
decadde
la
veneta
quando
i
suoi
patrizi
non
comandarono
più
le
galere
e
non
passarono
più
gran
parte
della
loro
vita
navigando
,
commerciando
e
combattendo
.
Nella
natura
inorganica
troviamo
l
'
esempio
dell
'
aria
,
nella
quale
la
tendenza
all
'
immobilità
,
prodotta
dalla
forza
d
'
inerzia
,
è
continuamente
combattuta
dalla
tendenza
allo
spostamento
,
conseguenza
delle
ineguaglianze
nella
distribuzione
del
calorico
.
Le
due
tendenze
,
prevalendo
a
vicenda
nelle
diverse
parti
del
nostro
pianeta
,
vi
producono
or
la
calma
,
or
il
vento
e
la
tempesta
.
Senza
voler
trovare
alcuna
analogia
sostanziale
fra
questo
esempio
ed
i
fenomeni
sociali
,
e
solo
citandolo
perché
ci
fa
comodo
come
paragone
formale
,
osserviamo
che
,
nelle
società
umane
,
prevale
ora
la
tendenza
che
produce
la
chiusura
,
l
'
immobilità
,
la
cristallizzazione
,
per
dir
così
,
della
classe
politica
,
ora
quella
che
ha
per
conseguenza
il
suo
più
o
meno
rapido
rinnovamento
.
Le
società
dell
'
Oriente
,
che
noi
giudichiamo
immobili
,
in
realtà
non
lo
sono
sempre
state
,
perché
altrimenti
,
come
abbiamo
già
accennato
,
non
avrebbero
potuto
fare
quei
progressi
di
cui
ci
lasciarono
le
irrecusabili
testimonianze
.
È
molto
più
esatto
il
dire
che
noi
le
abbiamo
conosciute
quando
erano
in
un
periodo
di
cristallizzazione
delle
loro
forze
e
classi
politiche
.
Lo
stesso
avviene
in
,
quelle
società
,
che
comunemente
si
chiamano
invecchiate
,
nelle
quali
le
credenze
religiose
,
la
cultura
scientifica
,
i
modi
di
produrre
e
distribuire
la
ricchezza
non
hanno
subìto
da
lunghi
secoli
alcun
radicale
cambiamento
,
e
che
non
sono
stato
turbate
nel
loro
ordinario
andamento
da
infiltrazioni
materiali
od
intellettuali
di
elementi
stranieri
.
In
queste
società
,
le
forze
politiche
essendo
sempre
le
stesse
,
la
classe
che
le
possiede
mantiene
indisputato
il
potere
,
che
si
perpetua
per
ciò
in
certe
famiglie
e
l
'
inclinazione
verso
la
immobilità
si
generalizza
anche
in
tutti
gli
strati
sociali
.
E
così
che
nell
'
India
vediamo
il
regime
delle
caste
stabilirsi
rigorosamente
dopo
che
vi
fu
soffocato
il
Buddismo
.
Così
vediamo
pure
che
nell
'
antico
Egitto
i
Greci
trovarono
le
caste
ereditarie
,
mentre
sappiamo
che
nei
periodi
di
splendore
e
rinnovamento
della
civiltà
egiziana
la
ereditarietà
degli
uffici
e
delle
condizioni
sociali
non
esisteva
.
Ma
l
'
esempio
più
noto
e
forse
più
importante
di
una
società
che
tende
a
cristallizzarsi
l
'
abbiamo
in
quel
periodo
della
storia
romana
che
dicesi
il
basso
impero
,
nel
quale
,
dopo
alcuni
secoli
di
un
'
immobilità
sociale
quasi
completa
,
ve
diamo
farsi
sempre
più
netta
la
separazione
fra
due
classi
:
l
'
una
di
grandi
proprietari
e
funzionari
importanti
,
l
'
altra
di
servi
,
di
coloni
,
di
plebe
;
e
cosa
anche
più
notevole
,
stabilita
pria
dal
costume
che
dalla
legge
,
l
'
eredità
,
degli
uffici
e
delle
condizioni
sociali
si
andò
in
quell
'
epoca
rapidamente
generalizzando
.
Ma
può
avvenire
al
contrario
,
e
avviene
qualche
volta
nella
storia
delle
nazioni
,
che
il
commercio
con
genti
estranee
,
la
necessità
di
emigrare
,
le
scoperte
,
le
guerre
,
creino
nuova
povertà
e
ricchezza
nuova
,
diffondano
cognizioni
fin
allora
sconosciute
,
producano
l
'
infiltrazione
di
nuove
correnti
morali
,
intellettuali
e
religiose
.
Può
accadere
che
,
per
lenta
elaborazione
interna
o
per
effetto
di
queste
infiltrazioni
,
o
per
ambo
le
cause
,
sorga
una
scienza
nuova
,
o
tornino
in
onore
i
risultati
di
quella
antica
,
che
era
stata
obliata
,
e
che
le
nuove
idee
e
le
nuove
credenze
scuotano
le
abitudini
intellettuali
sulle
quali
si
fondava
l
'
obbedienza
delle
masse
.
La
classe
politica
può
anche
essere
vinta
e
distrutta
in
tutto
od
in
parte
da
invasioni
straniere
e
,
quando
si
producono
le
circostanze
dianzi
rammentate
,
può
anche
essere
sbalzata
di
seggio
da
nuovi
strati
sociali
forti
di
nuove
forze
politiche
.
È
naturale
che
ci
sia
allora
un
periodo
di
rinnovamento
,
o
,
se
si
vuole
definirlo
così
,
di
rivoluzione
,
durante
il
quale
le
energie
individuali
hanno
buon
giunco
ed
alcuni
fra
gl
'
individui
più
passionati
,
più
attivi
,
più
scaltri
ed
arditi
possono
dal
basso
della
scala
sociale
aprirsi
la
via
fino
ai
gradi
più
elevati
.
Questo
movimento
,
una
volta
iniziato
,
non
si
può
tutto
ad
un
tratto
fermare
;
l
'
esempio
di
contemporanei
,
che
,
partiti
dal
nulla
sono
arrivati
a
posizioni
cospicue
,
stimola
nuove
ambizioni
,
nuove
cupidigie
,
nuove
energie
,
ed
il
rinnovamento
molecolare
della
classe
politica
si
mantiene
attivo
finché
un
lungo
periodo
di
stabilità
sociale
non
lo
va
di
nuovo
rallentando
.
Allora
,
mano
mano
che
dallo
stato
febbrile
una
società
va
passando
a
quello
di
calma
,
siccome
le
tendenze
psicologiche
dell
'
uomo
sono
sempre
le
stesse
,
coloro
che
fanno
parte
della
classe
politica
vanno
acquistando
lo
spirito
di
corpo
e
di
esclusivismo
ed
imparano
l
'
arte
di
monopolizzare
a
loro
vantaggio
le
qualità
e
le
attitudini
necessarie
per
arrivare
al
potere
e
per
mantenerlo
:
infine
,
col
tempo
,
si
formala
forza
conservatrice
per
eccellenza
,
quella
dell
'
abitudine
,
per
la
quale
molti
si
rassegnano
a
stare
in
basso
,
ed
i
membri
di
certe
famiglie
o
classi
privilegiate
acquistano
la
convinzione
che
per
loro
è
quasi
un
diritto
assoluto
lo
stare
in
alto
ed
il
comandare
.
Ad
un
filantropo
verrebbe
certo
la
voglia
di
indagare
se
l
'
umanità
sia
più
felice
o
meno
tribolata
quando
si
trova
in
un
periodo
di
calma
e
cristallizzazione
sociale
,
in
cui
ognuno
deve
quasi
fa
talmente
restare
in
quel
gradino
della
gerarchia
sociale
nel
quale
è
nato
,
ovvero
quando
traversa
il
periodo
perfettamente
opposto
di
rinnovamento
e
rivoluzione
,
che
permette
a
tutti
di
aspirare
ai
gradi
più
eccelsi
ed
a
qualcheduno
di
arrivarvi
.
Una
simile
indagine
sarebbe
difficile
,
e
si
dovrebbe
tener
conto
nella
risposta
di
molte
condizioni
ed
eccezioni
e
forse
essa
sarebbe
sempre
influenzata
dal
gusto
individuale
dell
'
osservatore
.
Perciò
noi
ci
guarderemo
bene
dal
darla
;
molto
più
che
,
se
anche
potessimo
ottenere
un
risultato
indiscutibile
e
sicuro
,
esso
sarebbe
sempre
di
una
scarsissima
utilità
pratica
:
attesoché
ciò
che
filosofi
e
teologi
chiamano
il
libero
arbitrio
,
cioè
la
scelta
spontanea
degli
individui
,
ha
avuto
finora
,
e
forse
avrà
sempre
,
pochissima
o
quasi
nessuna
influenza
nell
'
affrettare
la
fine
od
il
principio
di
uno
dei
periodi
storici
accennati
.
CAPITOLO
III
.
Nozioni
preliminari
.
I
.
La
formola
politica
.
-
-
II
.
Il
tipo
sociale
.
-
-
III
.
Rapporti
tra
il
tipo
sociale
e
le
religioni
universali
.
-
-
IV
.
Efficacia
di
queste
religioni
.
-
-
V
.
La
formola
politica
e
le
religioni
universali
.
-
-
VI
.
Lo
Stato
feudale
e
lo
Stato
burocratico
.
-
-
VII
.
Differenze
fra
questi
due
tipi
di
ordinamento
politico
.
-
-
VIII
.
Cenno
sulle
cause
della
decadenza
degli
Stati
burocratici
.
I
.
-
-
Come
abbiamo
già
accennato
nel
precedente
capitolo
,
accade
immancabilmente
,
o
almeno
è
accaduto
finora
in
tutte
le
società
discretamente
numerose
ed
appena
arrivate
ad
un
certo
grado
di
coltura
,
che
la
classe
politica
non
giustifica
esclusiva
mente
il
suo
potere
col
solo
possesso
di
fatto
,
ma
cerca
di
dare
i
ad
esso
una
base
morale
ed
anche
legale
,
facendolo
scaturire
come
conseguenza
necessaria
di
dottrine
e
credenze
generalmente
riconosciute
ed
accettate
nella
società
che
essa
dirige
.
Così
,
ad
es
.
,
in
una
società
fortemente
imbevuta
dallo
spirito
cristiano
,
la
classe
politica
governa
per
volontà
del
sovrano
,
il
quale
,
alla
sua
volta
,
regna
perché
è
l
'
unto
del
Signore
.
Anche
nelle
società
maomettane
l
'
autorità
politica
è
esercitata
direttamente
in
nome
dal
califfo
,
ossia
vicario
del
Profeta
,
o
in
nome
di
colui
che
dal
califfo
ha
ricevuto
una
investitura
tacita
od
espressa
.
I
mandarini
chinesi
reggevano
lo
Stato
,
perché
si
supponeva
interpretassero
la
volontà
del
figlio
del
cielo
,
che
dal
cielo
avea
ricevuto
il
man
dato
di
governare
paternamente
,
e
secondo
le
regole
della
morale
di
Confucio
,
il
popolo
delle
cento
famiglie
.
La
complicata
gerarchia
dei
funzionari
civili
e
militari
dell
'
impero
romano
si
fondava
sulla
volontà
dell
'
imperatore
,
il
quale
,
almeno
fino
a
Diocleziano
,
per
supposizione
legale
,
avea
ricevuto
dal
popolo
il
mandato
di
reggere
la
cosa
pubblica
.
I
poteri
di
tutti
i
legislatori
,
magistrati
ed
impiegati
negli
Stati
Uniti
d
'
America
emanano
direttamente
od
indirettamente
dal
suffragio
degli
elettori
,
ritenuto
espressione
della
sovrana
volontà
popolare
.
Questa
base
giuridica
e
morale
,
sulla
quale
in
ogni
società
poggia
il
potere
della
classe
politica
,
è
quella
che
in
altro
lavoro
abbiamo
chiamato
,
e
che
d
'
ora
in
poi
chiameremo
formola
politica
,
e
che
i
filosofi
del
diritto
appellano
generalmente
principio
di
sovranità
.
-
-
Essa
difficilmente
è
identica
in
società
diverse
,
e
due
o
parecchie
formole
politiche
hanno
notevoli
punti
di
contatto
,
oppure
una
rassomiglianza
fondamentale
,
solo
quando
sono
professate
da
popoli
che
hanno
lo
stesso
tipo
di
civiltà
,
o
,
usando
già
una
espressione
che
fra
poco
spiegheremo
,
appartengono
allo
stesso
tipo
sociale
.
-
-
Le
diverse
formole
politiche
,
secondo
il
diverso
grado
di
civiltà
delle
genti
fra
le
quali
sono
in
vigore
,
possono
essere
fondate
o
su
credenze
soprannaturali
o
sopra
concetti
che
,
se
non
sono
positivi
,
ossia
fondati
sulla
realtà
dei
fatti
,
appaiono
almeno
razionali
.
-
-
Non
diremo
però
che
,
tanto
nel
primo
che
nell
'
altro
caso
,
rispondano
a
verità
scientifiche
;
anzi
ci
è
d
'
uopo
confessare
che
,
se
nessuno
ha
visto
mai
l
'
atto
autentico
con
il
quale
il
Signore
ha
dato
facoltà
a
certe
persone
o
famiglie
privilegiate
di
reggere
per
conto
suo
i
popoli
,
un
osservatore
coscienzioso
può
anche
facilmente
constatare
che
un
'
elezione
popolare
,
per
quanto
il
suffragio
sia
largo
,
non
è
ordinariamente
l
'
espressione
della
volontà
delle
maggioranze
.
Ciò
però
non
vuol
dire
che
le
varie
formole
politiche
siano
volgari
ciarlatanerie
inventate
appositamente
per
scroccare
l
'
obbedienza
delle
masse
,
e
sbaglierebbe
di
molto
colui
che
in
questo
modo
le
considerasse
.
La
verità
è
dunque
che
esse
corrispondono
ad
un
vero
bisogno
della
natura
sociale
dell
'
uomo
;
e
questo
bisogno
,
così
universalmente
sentito
,
di
governare
e
sentirsi
governare
non
sulla
sola
base
della
forza
materiale
ed
intellettuale
,
ma
anche
su
quella
di
un
principio
morale
,
ha
indiscutibilmente
la
sua
pratica
è
reale
importanza
.
Ha
scritto
lo
Spencer
che
il
diritto
divino
dei
Re
fu
la
grande
superstizione
dei
secoli
passati
e
che
il
diritto
divino
delle
assemblee
elette
a
suffragio
popolare
è
la
grande
superstizione
del
secolo
presente
.
-
-
Il
concetto
non
si
può
dire
errato
,
ma
certo
non
contempla
ed
esaurisce
tutti
i
lati
della
questione
.
Pare
a
noi
che
sia
necessario
anche
di
vedere
se
,
senza
qualcuna
di
queste
grandi
superstizioni
,
una
società
si
possa
reggere
;
se
una
illusione
generale
non
sia
cioè
una
forza
sociale
,
che
serve
potentemente
a
cementare
la
unità
e
la
organizzazione
di
un
'
intera
civiltà
.
II
.
-
-
L
'
umanità
si
divide
in
gruppi
sociali
,
ognuno
dei
quali
è
distinto
dagli
altri
da
credenze
,
sentimenti
,
abitudini
ed
interessi
,
che
ad
esso
sono
speciali
.
Gl
'
individui
,
che
di
uno
di
questi
gruppi
fanno
parte
,
sono
uniti
fra
loro
dalla
coscienza
di
una
fratellanza
comune
,
e
divisi
dagli
altri
gruppi
da
passioni
e
tendenze
più
o
meno
antagonistiche
e
repulsive
.
Come
abbiamo
già
accennato
,
la
formola
politica
deve
essere
fondata
sulle
speciali
credenze
e
sui
sentimenti
più
forti
del
gruppo
sociale
nel
quale
è
in
vigore
,
o
almeno
della
frazione
di
questo
gruppo
,
che
ha
la
preminenza
politica
.
Questo
fenomeno
dell
'
esistenza
dei
gruppi
sociali
,
ognuno
dei
quali
ha
caratteristiche
proprie
e
spesso
presumo
una
superiorità
assoluta
sugli
altri
,
è
stato
riconosciuto
ed
esaminato
da
molti
autori
,
segnatamente
da
quelli
moderni
che
trattano
del
principio
di
nazionalità
.
Recentemente
il
Gumplowicz
ha
fatto
molto
bene
rilevare
l
'
importanza
che
esso
ha
nella
Scienza
politica
o
Sociologia
che
voglia
dirsi
.
Adotteremmo
anche
il
termine
usato
a
definirlo
da
questo
autore
,
il
quale
lo
chiama
singenismo
,
se
il
vocabolo
,
conformemente
alle
idee
fondamentali
dello
scrittore
,
non
accennasse
ad
una
preponderanza
quasi
assoluta
dell
'
elemento
etnico
,
ossia
della
comunità
di
sangue
e
di
razza
,
nella
formazione
di
ciascun
gruppo
sociale
.
Or
noi
crediamo
che
in
parecchie
civiltà
primitive
,
non
tanto
,
la
comunità
di
sangue
quanto
l
'
opinione
che
essa
esisteva
,
la
credenza
di
un
antenato
comune
,
spesso
nata
dopo
che
il
tipo
sociale
era
formato
abbia
potuto
contribuire
a
cementarne
l
'
unità
;
ma
crediamo
pure
che
le
moderne
dottrine
antropologiche
e
filologiche
abbiano
potuto
suscitare
un
risveglio
di
antipatie
tra
gruppi
sociali
e
frazioni
dello
stesso
gruppo
,
le
quali
hanno
per
semplice
pretesto
le
differenze
di
razza
.
In
verità
poi
nella
formazione
del
gruppo
o
tipo
sociale
,
oltre
alla
più
o
meno
sicura
affinità
della
razza
concorrono
molti
altri
elementi
,
come
sarebbero
la
comunità
di
lingua
,
di
religione
,
di
interessi
ed
i
frequenti
rapporti
determinati
dalla
posizione
geografica
.
Anzi
,
non
è
neppur
necessario
che
tutti
questi
fattori
coesistano
;
giacché
la
comunità
della
storia
,
la
vita
vissuta
per
secoli
insieme
con
vicende
identiche
o
simili
,
determinando
la
somiglianza
delle
abitudini
morali
ed
intellettuali
,
delle
passioni
e
delle
ricordanze
diventa
spesso
l
'
elemento
precipuo
per
la
creazione
di
un
tipo
sociale
consciente
.
Una
volta
questo
formato
si
ha
,
come
già
avvertimmo
nella
prima
parte
del
nostro
lavoro
,
quasi
un
crogiuolo
,
che
imprime
uno
stampo
comune
a
tutti
gli
individui
che
entrano
in
esso
.
Si
chiami
suggestione
,
mimetismo
o
semplicemente
educazione
,
av
viene
allora
quel
fenomeno
per
il
quale
l
'
uomo
sente
,
crede
,
ama
ed
odia
,
secondo
l
'
ambiente
nel
quale
vive
:
per
il
quale
si
è
Cristiani
od
Ebrei
,
Maomettani
o
Buddisti
,
Francesi
od
Italiani
,
meno
rarissime
eccezioni
,
per
la
sola
ragione
che
tali
erano
coloro
fra
i
quali
siamo
nati
e
cresciuti
.
III
.
-
-
Nei
primordi
della
storia
ogni
popolo
civile
era
quasi
un
'
oasi
in
mezzo
ad
un
deserto
di
barbarie
,
le
diverse
civiltà
aveano
perciò
fra
di
loro
o
scarsissime
comunicazioni
o
queste
mancavano
in
modo
assoluto
:
tale
fu
infatti
la
condizione
dell
'
antico
Egitto
durante
le
prime
dinastie
e
tale
quella
della
China
fino
ad
un
'
epoca
assai
meno
remota
.
Allora
naturalmente
ogni
tipo
sociale
avea
un
'
originalità
assoluta
,
quasi
in
niun
modo
temperata
da
infiltrazioni
ed
influenze
straniere
.
Malgrado
però
che
questo
isolamento
dovesse
fortemente
contribuire
a
rinforzare
la
tendenza
che
ha
ogni
tipo
sociale
a
riunirsi
in
unico
organismo
politico
,
pure
fin
d
'
allora
vediamo
che
essa
non
prevale
che
a
sbalzi
.
Stando
infatti
agli
esempi
citati
,
la
China
all
'
epoca
di
Confucio
,
si
divi
deva
in
molti
Stati
feudali
quasi
indipendenti
l
'
uno
dall
'
altro
e
nell
'
Egitto
spesso
vediamo
i
diversi
hiq
o
re
locali
dei
singoli
nomi
acquistare
la
piena
indipendenza
e
qualche
volta
anche
il
basso
o
l
'
alto
Egitto
formavano
regni
distinti
.
Più
tardi
,
in
civiltà
avanzatissime
e
molto
complesse
come
quella
ellenica
,
vediamo
svolgersi
a
preferenza
una
tendenza
contraria
a
quella
che
abbiamo
accennato
,
la
tendenza
cioè
che
spinge
un
tipo
sociale
a
dividersi
in
organismi
politici
distinti
e
quasi
sempre
rivali
.
Infatti
l
'
egemonia
,
che
diversi
stati
greci
tentarono
stabilire
su
tutti
i
popoli
ellenici
,
fu
sempre
un
concetto
molto
lontano
dalla
vera
unità
politica
;
e
del
resto
gli
sforzi
di
Atene
,
di
Sparta
e
poi
della
Macedonia
per
stabilire
quest
'
egemonia
in
modo
dura
turo
ed
efficace
non
ebbero
mai
un
completa
successo
.
Ciò
che
forma
il
tratto
veramente
caratteristico
di
molti
popoli
dell
'
antichità
ed
in
generale
delle
civiltà
che
chiameremmo
primitive
,
perché
poco
hanno
sentito
l
'
influenza
di
elementi
stranieri
,
è
la
semplicità
e
l
'
unità
dell
'
intero
sistema
d
'
idee
e
di
credenze
,
sulle
quali
si
basava
l
'
esistenza
di
un
popolo
e
la
sua
organizzazione
politica
.
Vediamo
infatti
fra
i
veto
popoli
la
formola
politica
non
solo
essere
appoggiata
sulla
religione
,
ma
completamente
immedesimarsi
colla
stessa
.
Il
Dio
era
eminentemente
nazionale
,
rappresentava
il
protettore
speciale
del
territorio
e
del
popolo
,
il
fulcro
della
sua
organizzazione
politica
;
il
popolo
aveva
finché
il
suo
Dio
aveva
forze
bastanti
per
aiutarlo
ed
,
alla
sua
volta
,
il
Dio
durava
finché
viveva
il
suo
popolo
.
Gli
Ebrei
sono
l
'
esempio
più
noto
di
un
popolo
organizzato
secondo
il
sistema
che
abbiamo
accennato
,
ma
non
si
deve
credere
che
,
nell
'
epoca
in
cui
fiorirono
,
i
regni
d
'
Israele
e
di
Giuda
costituissero
un
'
eccezione
.
Lo
stesso
ufficio
che
Javeh
esercitava
a
Gerusalemme
,
Kamos
lo
disimpegnava
a
Moab
;
Marduk
a
Babilonia
,
Assur
a
Ninive
ed
Ammon
a
Tebe
.
Come
il
Dio
d
'
Israele
comandava
a
Saul
,
a
David
ed
a
Salo
mone
di
combattere
ad
oltranza
gli
Ammoniti
ed
i
Filistei
,
così
Ammon
imponeva
ai
Faraoni
d
'
Egitto
di
percuotere
i
barbari
dell
'
Oriente
e
dell
'
Occidente
ed
Assur
incitava
allo
sterminio
degli
stranieri
i
sovrani
di
Ninive
e
loro
concedeva
la
vittoria
.
A
poco
a
poco
però
i
rapporti
fra
popoli
relativamente
civili
si
fecero
più
frequenti
;
avvenne
la
fondazione
di
grandissimi
imperi
e
questi
non
poterono
sempre
essere
basati
sull
'
assimilazione
e
distruzione
completa
dei
popoli
vinti
,
ma
dovettero
spesso
contentarsi
della
semplice
loro
dipendenza
.
Allora
il
vincitore
frequentemente
crede
atto
politico
il
riconoscere
e
l
'
adorare
il
Dio
dei
vinti
:
infatti
i
Re
assiri
conquistatori
di
Babilonia
spesso
resero
omaggio
a
Marduk
e
pare
che
lo
stesso
abbia
fatto
Ciro
;
Alessandro
Magno
sacrificò
ad
Ammon
,
ed
in
generale
a
tutte
le
divinità
,
dei
conquistati
,
ed
i
Romani
poi
le
ammisero
tutte
nel
loro
Pantheon
.
A
questo
punto
,
reso
possibile
dai
lunghi
periodi
di
pace
e
dall
'
assopimento
delle
rivalità
nazionali
,
che
seguono
appunto
lo
stabilirsi
di
grandi
organismi
politici
,
vediamo
apparire
nel
mondo
un
fenomeno
relativamente
recente
,
cioè
le
grandi
religioni
umanitarie
ed
universali
;
che
,
senza
distinzione
di
razza
,
di
lingua
,
di
regime
politico
,
aspirano
ad
estendere
l
'
influenza
delle
loro
dottrine
indistintamente
su
tutta
la
terra
.
IV
.
-
-
Il
Buddismo
,
il
Cristianesimo
ed
il
Maomettismo
sono
le
tre
grandi
religioni
umanitarie
comparse
finora
nel
mondo
.
Comprendono
tutte
e
tre
un
corpo
completo
di
dottrine
a
base
prevalentemente
filosofica
nel
Buddismo
e
dommatica
nel
Cristianesimo
e
nel
Maomettismo
:
ed
ognuna
di
esse
ha
la
pretesa
di
contenere
la
verità
assoluta
e
di
offrire
una
guida
sicura
ed
infallibile
,
la
cui
osservanza
procaccia
il
bene
in
questa
vita
e
nell
'
altra
.
L
'
appartenere
insieme
ad
una
di
queste
religioni
costituisce
un
legame
grandissimo
fra
popoli
disparati
e
differentissimi
di
razza
e
di
lingua
e
dà
ad
essi
una
maniera
speciale
e
comune
d
'
intendere
la
morale
e
la
vita
,
ed
oltre
a
ciò
costumi
ed
abitudini
politiche
e
familiari
tali
da
determinare
la
formazione
di
un
vero
tipo
sociale
,
le
cui
caratteristiche
sono
spesso
così
spiccate
,
così
pro
fonde
,
da
riuscire
quasi
indelebili
.
Si
può
dire
anzi
che
dalla
comparsa
di
queste
grandi
religioni
data
la
distinzione
precisa
tra
tipo
sociale
e
tipo
nazionale
,
che
prima
quasi
non
esisteva
.
Infatti
un
tempo
vi
era
la
civiltà
egiziana
,
la
caldaica
,
la
greca
,
ma
non
la
civiltà
cristiana
e
la
maomettana
;
non
esisteva
cioè
un
complesso
di
popoli
,
distinti
di
lingua
e
di
razza
e
divisi
in
molteplici
organismi
politici
,
ma
uniti
da
credenze
,
sentimenti
e
coltura
comune
.
Il
Maomettismo
è
fra
tutte
le
religioni
quella
che
forse
scolpisce
più
fortemente
la
sua
impronta
negli
individui
,
che
l
'
hanno
abbracciato
,
o
meglio
che
sono
nati
in
una
società
di
cui
essa
si
è
impadronita
.
Il
Cristianesimo
ed
anche
l
'
Ebraismo
sono
state
e
sono
finora
forme
adattissime
per
modellare
,
secondo
certi
determinati
disegni
,
la
molle
creta
dello
spirito
romano
.
Più
blanda
è
l
'
azione
del
Buddismo
,
ma
pur
sempre
molto
efficace
.
È
pure
da
osservare
che
queste
grandi
religioni
con
dottrine
e
gerarchia
religiosa
fortemente
organizzate
,
se
da
una
parte
servono
maravigliosamente
all
'
affratellamento
ed
all
'
assimilazione
dei
correligionari
,
sono
dall
'
altra
parte
una
forza
coibente
di
una
efficacia
grandissima
fra
popolazioni
di
credenze
diverse
.
Esse
bastano
a
scavare
un
abisso
quasi
incolmabile
fra
penti
vicine
per
razza
e
per
lingua
,
che
abitano
in
paesi
contigui
o
anche
nella
stessa
contrada
.
È
la
differenza
di
religione
infatti
che
ha
reso
quasi
impossibile
la
fusione
fra
le
popolazioni
che
abitano
la
penisola
balcanica
e
l
'
India
.
È
certamente
meravigliosa
l
'
attitudine
che
mostrarono
i
Romani
ad
assimilare
i
popoli
sottomessi
vincendo
notevolissime
resistenze
provenienti
dalla
differenza
di
razza
,
di
lingua
,
di
grado
di
cultura
;
ma
forse
non
sarebbero
ugualmente
riusciti
se
avessero
incontrato
l
'
ostacolo
di
religioni
ostili
,
esclusive
e
fortemente
organizzate
.
Difatti
il
Druidismo
nelle
Gallie
ed
in
Bretagna
,
benché
avesse
una
organizzazione
assai
poco
elaborata
,
pure
offri
qualche
resistenza
,
ed
i
Giudei
si
fecero
sterminare
e
disperdere
,
ma
non
furono
assimilati
.
Nel
Nord
dell
'
Africa
Roma
riuscì
a
latinizzare
e
conquidere
alla
sua
civiltà
,
almeno
fino
ad
in
certo
punto
,
i
progenitori
dei
moderni
Mori
,
Arabi
e
Kabili
,
ma
non
si
trovò
di
fronte
alla
religione
mussulmana
,
come
ora
accade
ai
Francesi
ed
agli
Italiani
.
Giugurta
e
Tacfarina
non
potevano
fare
appello
alle
passioni
religiose
come
Abd
el
Kader
e
Bou
Maza
.
Come
bene
scrisse
il
Karamzine
la
religione
cristiana
impedì
che
la
Moscovia
,
sotto
la
lunga
dominazione
dei
Mongoli
,
diventasse
interamente
asiatica
;
e
d
'
altra
parte
,
sebbene
i
Russi
siano
alla
loro
volta
potenti
assimilatori
e
nella
grande
Russia
il
sangue
finnico
e
mongolo
siasi
in
forti
proporzioni
mescolato
allo
slavo
,
pure
i
nuclei
di
Tartari
maomettani
di
Kazan
,
di
Astrakan
e
di
Crimea
non
si
sono
fatti
assorbire
;
essi
o
hanno
emigrato
o
sono
rimasti
formando
una
popolazione
a
parte
,
sottomessa
ma
nettamente
distinta
dal
resto
dei
sudditi
dello
Czar
.
Anche
in
China
i
figli
del
Celeste
Impero
hanno
potuto
assai
bene
assimilare
gli
abitanti
delle
provincia
meridionali
,
diversi
di
razza
e
di
lingua
,
ma
non
già
i
Roui
Tze
,
discendenti
dalle
tribù
turche
da
circa
mille
anni
residenti
nelle
provincia
del
Nord
ovest
della
China
propriamante
detta
;
perché
,
malgrado
che
questi
abbiano
adottato
la
lingua
e
le
apparenze
esteriori
dei
Chinesi
propriamente
detti
,
coi
finali
vivono
mescolati
nelle
stesse
città
,
pure
sono
,
stati
tenuti
in
un
isolamento
morale
dal
Maomettismo
,
che
i
loro
padri
avevano
adottato
prima
che
passassero
la
gran
muraglia
.
V
.
-
-
Coll
'
apparire
delle
grandi
religioni
universali
la
storia
dell
'
umanità
si
complica
di
fattori
nuovi
.
Già
abbiamo
visto
che
,
anche
prima
che
esse
sorgessero
,
un
tipo
sociale
,
malgrado
la
sua
tendenza
all
'
unità
,
si
potea
dividere
in
diversi
organismi
politici
.
Con
le
dette
religioni
questo
fatto
divenne
più
generale
e
meno
evitabile
e
potè
cominciare
quel
fenomeno
,
che
in
Europa
viene
definito
la
lotta
tra
lo
Stato
e
la
Chiesa
.
La
complicazione
nasce
principalmente
da
ciò
,
che
la
tendenza
all
'
unità
nel
tipo
sociale
resta
,
ma
è
ostacolata
da
forze
molto
maggiori
.
Avviene
poi
che
se
da
una
parte
la
organizzazione
politica
tende
sempre
a
giustificare
la
propria
esistenza
mercé
i
principi
della
religione
prevalente
,
questa
,
da
parte
sua
,
cerca
sempre
d
'
impadronirsi
del
potere
politico
e
d
'
identificarsi
con
esso
per
farne
strumento
ai
suoi
fini
ed
alla
sua
propaganda
.
È
nei
paesi
maomettani
che
religione
e
politica
stanno
più
strettamente
unite
.
Il
capo
di
uno
Stato
maomettano
è
stato
quasi
sempre
il
pontefice
di
una
delle
grandi
sétte
in
cui
si
divide
l
'
Islam
,
oppure
dal
pontefice
ha
ricevuto
l
'
investitura
.
Vero
è
che
nei
se
coli
scorsi
quest
'
investitura
fu
spesso
una
vana
formalità
,
che
il
Califfo
,
ridotto
omai
senza
forze
temporali
,
non
potea
negare
ai
potenti
;
ma
bisogna
tener
presente
che
,
nel
periodo
che
corre
dalla
decadenza
degli
Abassidi
di
Bagdad
fino
al
sorgere
del
grande
impero
ottomano
,
il
fanatismo
musulmano
era
molto
minore
di
quello
di
oggi
.
Certo
è
poi
che
ogni
i
primi
fecero
una
guerra
di
sterminio
ai
secondi
.
Dopo
avere
desolato
orribilmente
le
provincia
accennate
la
guerra
civile
si
restrinse
nella
Kashgaria
al
di
là
della
gran
muraglia
,
e
non
finì
che
nel
1877
coll
'
assassinio
del
capo
dei
maomettani
Jakoubbeg
(
Rousst
,
opera
citata
)
.
grande
rivoluzione
o
fondazione
di
nuovo
Stato
nei
paesi
maomettani
si
accoppia
e
giustifica
,
quasi
sempre
con
un
nuovo
scisma
religioso
;
così
fu
nel
Medio
Evo
,
quando
sorsero
i
nuovi
imperi
degli
Almoravidi
e
degli
Almohaidi
,
e
lo
stesso
è
avvenuto
nel
secolo
decimonono
coll
'
insurrezione
dei
Wahabiti
e
con
quella
capitanata
dal
Mahdi
di
Ondurman
.
In
China
il
Buddismo
vive
sottomesso
sotto
la
protezione
dello
Stato
,
il
quale
mostra
di
riconoscerne
e
tutelarne
il
culto
per
un
rigardo
alle
classi
basse
della
popolazione
,
che
ne
sono
seguaci
.
Nel
Giappone
questa
religione
è
tollerata
,
ma
il
Governo
cerca
attualmente
di
favorire
l
'
antica
religione
nazionale
di
Sinto
.
In
Europa
i
diversi
riti
del
Cristianesimo
si
trovano
in
condizioni
molto
differenti
.
In
Russia
lo
czar
è
il
capo
della
religione
ortodossa
e
l
'
autorità
della
Chiesa
si
confonde
quasi
con
quella
dello
Stato
,
anzi
,
agli
occhi
di
un
vero
russo
,
un
buon
suddito
tori
greci
,
i
Musulmani
,
per
parecchi
secoli
del
Medio
Evo
,
furono
assai
più
spregiudicati
dei
cristiani
contemporanei
(
Amari
,
Storia
dei
Musulmani
in
Sicilia
)
.
Quest
'
autore
traduce
e
riporta
una
corrispondenza
fra
l
'
imperatore
Federico
II
e
parecchi
dotti
musulmani
,
suoi
contemporanei
,
nella
quale
si
sente
un
forte
sapore
di
razionalismo
.
dello
czar
deve
essere
greco
ortodosso
.
Anche
nei
paesi
protestanti
il
rito
dominante
ha
pure
un
carattere
più
o
meno
ufficiale
.
Il
Cattolicismo
,
dalla
caduta
dell
'
impero
romano
,
ha
avuto
,
ed
ha
ancora
,
un
'
indipendenza
maggiore
.
Nel
Medio
Evo
aspirò
ad
asservire
l
'
autorità
laica
in
tutti
i
paesi
che
erano
entrati
nell
'
orbita
cattolica
,
e
ci
fu
un
momento
in
cui
il
Papa
,
potè
sperare
vicina
la
realizzazione
del
vastissimo
progetto
di
riunire
tutta
la
Cristianità
,
cioè
tutto
un
tipo
sociale
,
sotto
la
sua
influenza
più
o
meno
diretta
.
Ora
vive
di
compromessi
,
dando
appoggio
ai
poteri
laici
e
ricevendone
,
e
,
qua
e
là
,
in
lotta
aperta
con
essi
.
Un
organismo
politico
la
cui
popolazione
è
seguace
di
una
delle
religioni
universali
accennate
,
o
anche
divisa
fra
diversi
riti
di
una
di
queste
religioni
,
deve
avere
una
base
propria
giuridica
e
morale
sulla
quale
poggi
la
sua
classe
politica
.
Deve
essere
perciò
fondato
sul
sentimento
nazionale
,
sulla
lunga
tradizione
dell
'
autonomia
,
sulle
rimembranze
storiche
,
sulla
devozione
secolare
ad
una
dinastia
,
su
qualche
cosa
insomma
che
ad
esso
sia
speciale
.
Accanto
al
colto
generale
,
umanitario
,
deve
esistere
in
certo
modo
il
culto
,
diremmo
quasi
nazionale
,
più
o
meno
bene
conciliato
e
coordinato
con
quello
.
I
doveri
dei
due
culti
vengono
spesso
cumulativamente
osservati
dagli
stessi
individui
:
ed
a
questo
proposito
è
bene
osservare
che
non
sempre
gli
uomini
sono
perfettamente
coerenti
nello
stabilire
i
principi
ai
quali
inspirano
la
loro
condotta
.
Sicché
in
pratica
si
può
essere
buoni
cattolici
e
nello
stesso
tempo
buoni
Tedeschi
,
buoni
Italiani
,
buoni
Francesi
e
servire
fedelmente
un
sovrano
protestante
od
una
Repubblica
,
che
fa
professione
ufficiale
di
anticlericalismo
.
Qualche
volta
,
come
avviene
frequentemente
in
Italia
,
si
può
essere
anche
buon
patriotta
e
ardente
socialista
,
sebbene
la
democrazia
sociale
,
come
il
Cattolicismo
,
sia
nella
sua
essenza
contraria
al
particolarismo
nazionale
.
Però
queste
transazioni
avvengono
quando
le
passioni
non
sono
molto
acuite
,
ed
,
a
rigor
di
logica
,
avevano
ragione
gl
'
Inglesi
del
secolo
decimottavo
,
i
quali
,
considerando
che
il
Re
era
il
capo
della
Chiesa
anglicana
e
che
al
Papa
dovea
anzi
tutto
obbedienza
ogni
buon
cattolico
,
credevano
che
egli
non
potesse
essere
nello
stesso
tempo
un
buon
inglese
.
Ciò
che
è
veramente
necessario
,
quando
esiste
un
antagonismo
più
o
meno
larvato
fra
una
dottrina
od
una
religione
che
aspira
all
'
universalità
ed
i
sentimenti
e
le
tradizioni
,
che
sostengono
il
particolarismo
di
uno
Stato
,
è
che
questi
ultimi
siano
veramente
forti
,
che
siano
anche
collegati
con
molti
interessi
materiali
e
che
una
frazione
cospicua
della
classe
dirigente
ne
sia
fortemente
imbevuta
e
li
propaghi
e
li
mantenga
nelle
masse
.
Quando
questa
frazione
della
classe
politica
è
inoltre
saldamente
organizzata
può
tener
testa
a
tutte
le
correnti
religiose
e
dottrinarie
,
che
esercitano
la
loro
influenza
nella
società
che
essa
dirige
.
Ma
se
i
suoi
sentimenti
sono
fiacchi
,
le
sue
forze
morali
ed
intellettuali
deficienti
,
la
sua
organizzazione
difettosa
,
allora
quelle
prevalgono
e
lo
Stato
finisce
col
diventare
lo
zimbello
di
qualcuna
delle
religioni
o
dottrine
universali
,
ad
esempio
del
cattolicistno
o
della
democrazia
sociale
.
VI
.
-
-
Prima
di
procedere
innanzi
crediamo
opportuno
,
per
rendere
più
facile
l
'
esposizione
di
ciò
che
appresso
diremo
,
di
dare
una
breve
notizia
intorno
ai
due
tipi
secondo
i
quali
ci
pare
che
si
possano
classificare
tutti
gli
organismi
politici
.
Questi
due
tipi
sarebbero
il
feudale
ed
il
burocratico
.
Cominciamo
subito
col
far
rilevare
che
questa
nostra
classificazione
non
è
basata
su
criteri
immutabili
ed
essenziali
;
non
crediamo
perciò
che
ci
sia
alcuna
legge
psicologica
,
la
quale
sia
speciale
ad
alcuno
dei
due
tipi
ed
ignota
quindi
all
'
altro
.
Ci
pare
anzi
che
i
due
tipi
non
siano
che
la
manifestazione
,
in
momenti
diversi
,
di
una
sola
tendenza
costante
,
per
la
quale
l
'
organizzazione
politica
delle
società
,
umane
diventa
meno
semplice
ossia
più
complicata
,
mano
mano
che
ogni
società
aumenta
in
grandezza
e
si
perfeziona
in
civiltà
.
La
seconda
di
queste
condizioni
è
anzi
più
indispensabile
e
di
carattere
più
generale
della
prima
,
perché
,
a
dir
vero
,
anche
Stati
molto
vasti
possono
essere
organizzati
feudalmente
.
In
fondo
uno
Stato
burocratico
non
è
perciò
che
uno
Stato
feudale
la
cui
organizzazione
,
progredendo
e
sviluppandosi
,
si
è
complicata
,
come
pure
uno
Stato
feudale
può
provenire
da
una
società
già
burocratizzata
,
che
,
decaduta
di
civiltà
e
spesso
ridotta
in
frammenti
,
è
stata
costretta
a
ritornare
ad
un
ordinamento
politico
più
semplice
e
più
primitivo
.
Ciò
premesso
,
diremo
come
per
Stato
feudale
intendiamo
quel
tipo
di
organizzazione
politica
nella
quale
tutte
le
funzioni
direttive
di
una
società
,
come
sarebbero
le
economiche
,
le
giuridico
ammministrative
e
le
militari
,
sono
esercitate
cumulativamente
dagli
stessi
individui
,
e
nello
stesso
tempo
lo
Stato
si
compone
di
piccoli
aggregati
sociali
,
ognuno
dei
quali
possiede
tutti
gli
organi
necessari
per
bastare
a
sé
stesso
.
L
'
Europa
del
Medio
Evo
ci
offre
l
'
esempio
più
conosciuto
di
questa
specie
di
ordinamento
,
che
perciò
appunto
abbiamo
chiamato
feudale
,
ma
,
studiando
la
storia
degli
altri
popoli
e
leggendo
i
racconti
dei
viaggiatori
contemporanei
,
ci
possiamo
facilmente
accorgere
che
esso
è
molto
diffuso
.
Infatti
,
come
il
barone
medioevale
era
proprietario
della
terra
,
comandante
degli
armati
,
giudice
ed
amministratore
del
suo
feudo
,
nel
quale
godeva
il
mero
e
misto
imperio
,
così
ora
il
Ras
abissino
compartisce
la
giustizia
,
comanda
i
guerrieri
e
preleva
i
tributi
,
ossia
toglie
al
coltivatore
tutto
quanto
non
è
strettamente
necessario
al
suo
mantenimento
.
In
certe
epoche
dell
'
antico
Egitto
l
'
hiq
o
governatore
locale
curava
la
manutenzione
dei
canali
,
dirigeva
le
culture
,
amministrava
la
giustizia
,
esigeva
i
tributi
,
comandava
gli
armati
;
anche
il
curaca
del
Perù
,
sotto
l
'
impero
degli
Incas
,
era
il
capo
del
suo
villaggio
ed
a
questo
titolo
ne
amministrava
la
proprietà
rurale
collettiva
,
vi
esercitava
le
funzioni
giudiziarie
e
,
alla
richiesta
del
figlio
del
Sole
,
ne
comandava
il
contingente
armato
.
Qualche
volta
anche
le
funzioni
religiose
sono
state
disimpegnate
dallo
stesso
capo
che
dirigeva
le
altre
attività
sociali
,
come
appunto
avveniva
nel
Medio
Evo
europeo
quando
gli
abati
ed
i
vescovi
erano
pure
feudatari
.
È
pure
da
tener
presente
che
si
può
avere
un
ordinamento
feudale
,
anche
quando
la
terra
,
fonte
quasi
esclusiva
della
ricchezza
nelle
società
poco
avanzate
,
non
è
giuridicamente
proprietà
assoluta
della
classe
governante
.
Poiché
,
dato
che
i
coltivatori
non
siano
legalmente
vassalli
e
schiavi
e
che
siano
anche
nominalmente
proprietari
del
campo
che
coltivano
,
certo
è
che
il
capo
locale
ed
i
suoi
satelliti
,
avendo
piena
podestà
d
'
imporre
tributi
e
corvées
,
lascieranno
ai
lavoratori
dei
campi
soltanto
quello
che
è
necessario
per
la
loro
sussistenza
.
Hanno
avuto
carattere
spiccatamente
feudale
anche
piccoli
organismi
politici
,
nei
quali
la
produzione
della
ricchezza
è
stata
basata
non
sulla
cultura
della
terra
,
ma
sul
commercio
e
sull
'
industria
;
giacché
ci
è
stata
la
stessa
fusione
della
direzione
politica
ed
economica
nelle
stesse
persone
.
Così
i
capi
politici
dei
Comuni
medioevali
erano
nello
stesso
tempo
capi
delle
corporazioni
di
arti
e
mestieri
;
i
negozianti
di
Tiro
e
Sidone
,
come
quelli
di
Genova
e
di
Venezia
,
di
Brema
e
di
Amburgo
dirigevano
i
banchi
e
le
fattorie
stabilite
nei
paesi
barbari
,
comandavano
le
navi
,
che
a
volta
servivano
al
commercio
ed
a
volta
alla
guerra
,
e
governavano
le
loro
città
.
Ciò
accadeva
specialmente
quando
la
città
viveva
di
commercio
marittimo
,
nell
'
esercizio
del
quale
chi
comandava
la
nave
alla
funzione
commerciale
accoppiava
molto
facilmente
la
direzione
politica
e
militare
.
Altrove
,
a
Firenze
ad
esempio
,
dove
gran
parte
dei
proventi
si
traevano
dall
'
industria
e
dalle
banche
,
la
classe
dirigente
presto
perdette
le
abitudini
guerresche
e
perciò
la
direzione
militare
.
Forse
si
deve
in
parte
a
ciò
la
vita
agitata
,
che
visse
la
oligarchia
mercantile
di
Firenze
dalla
cacciata
del
duca
di
Atene
a
Cosimo
dei
Medici
.
VII
.
-
-
Nello
stato
burocratico
non
devono
necessariamente
tutte
le
funzioni
direttive
essere
accentrate
nella
burocrazia
e
da
essa
venire
esercitate
:
possiamo
anzi
affermare
che
ciò
fino
al
momento
presente
,
forse
mai
è
avvenuto
.
La
caratteristica
principale
di
questo
tipo
di
organizzazione
sociale
crediamo
che
stia
in
questo
fatto
:
che
,
laddove
esso
sussiste
,
il
potere
centrale
preleva
per
via
l
'
imposte
una
parte
notevole
della
ricchezza
sociale
,
la
quale
serve
prima
di
tutto
al
mantenimento
dell
'
organizzazione
militare
,
poi
a
sopperire
ad
una
quantità
più
o
meno
grande
di
funzioni
civili
.
Sicché
una
società
tanto
più
è
burocratica
quanto
maggiore
è
la
quantità
di
funzionari
,
che
disimpegnano
uffici
pubblici
e
vivono
ricevendo
un
salario
dal
Governo
centrale
o
dai
corpi
locali
.
In
uno
Stato
burocratico
poi
la
specializzazione
delle
funzioni
dirigenti
è
sempre
maggiore
che
negli
Stati
feudali
:
la
prima
e
la
più
elementare
divisione
delle
attribuzioni
è
quella
che
sottrae
all
'
elemento
militare
le
facoltà
amministrative
e
le
giudiziarie
.
È
anche
evidente
che
negli
Stati
burocratici
la
disciplina
in
tutti
i
gradi
della
gerarchia
politica
amministrativa
e
militare
è
molto
più
assicurata
.
Il
paragone
fra
un
conte
del
Medio
Evo
circondato
da
armigeri
e
vassalli
da
secoli
attaccati
alla
sua
famiglia
e
mantenuti
coi
prodotti
delle
terre
del
signore
ed
un
prefetto
ed
un
generale
moderni
,
ai
quali
un
colpo
di
telegrafo
può
sottrarre
di
botto
ogni
autorità
e
perfino
lo
stipendio
,
basta
subito
a
darcene
una
idea
.
Nello
Stato
feudale
perciò
si
richiede
una
grande
energia
,
un
gran
senso
politico
in
colui
o
coloro
che
stanno
al
sommo
vertice
della
scala
sociale
per
tenere
organizzati
,
compatti
,
obbedienti
ad
un
unico
impulso
i
diversi
gruppi
sociali
,
che
tenderebbero
alla
disgregazione
ed
all
'
autonomia
,
e
ciò
è
tanto
vero
che
,
spesso
,
con
la
morte
di
un
capo
autorevole
finisce
la
forza
di
uno
Stato
.
Solo
una
grande
unità
morale
,
l
'
appartenere
ad
un
tipo
sociale
molto
spiccato
,
può
salvare
per
lungo
tempo
l
'
esistenza
politica
di
un
popolo
feudalmente
organizzato
;
e
certamente
ci
è
voluto
il
Cristianesimo
per
isolare
e
salvare
l
'
autonomia
delle
genti
abissine
,
circondati
da
pagani
e
maomettani
.
Quando
però
questa
forza
coibente
agisce
in
modo
fiacco
e
quando
lo
Stato
feudale
si
trova
a
contatto
con
,
popoli
più
saldamente
organizzate
,
allora
è
molto
facile
che
sia
assorbito
e
sparisca
in
una
delle
tante
crisi
periodiche
,
alle
quali
in
esso
il
potere
centrale
è
fatalmente
soggetto
.
Al
contrario
le
qualità
personali
del
capo
supremo
influiscono
relativamente
poco
sulla
durata
di
uno
Stato
burocratico
ed
una
società
burocraticamente
organizzata
può
conservare
la
sua
autonomia
anche
quando
ripudia
una
antica
formola
politica
e
ne
adotta
una
nuova
,
ovvero
quando
modifica
,
anche
profondamente
,
il
suo
tipo
sociale
.
VIII
.
-
-
L
'
organizzazione
burocratica
non
deve
essere
necessariamente
accentratrice
,
nel
senso
che
comunemente
si
suol
dare
a
quest
'
espressione
;
spesso
la
burocratizzazione
si
può
conciliare
con
una
larga
autonomia
provinciale
,
come
accade
ad
esempio
,
nella
China
;
dove
le
diciotto
provincie
propriamente
chinesi
hanno
una
larghissima
autonomia
,
in
modo
che
dal
capoluogo
di
ognuna
di
esse
si
provvede
a
quasi
tutti
gli
affari
locali
.
Gli
Stati
di
civiltà
europea
,
anche
ipiù
discentrati
,
sono
tutti
più
o
meno
burocratizzati
:
come
abbiamo
già
accennato
,
la
caratteristica
:
principale
di
un
organismo
burocratico
è
questa
:
che
in
esso
le
funzioni
militari
ed
un
numero
più
o
meno
grande
gli
altri
servizi
pubblici
sono
esercitati
da
impiegati
salariati
.
Che
i
salari
siano
tutti
pagati
dal
Governo
centrale
o
che
in
parte
ricadano
sui
corpi
locali
,
che
più
o
meno
stanno
sotto
il
controllo
di
quello
,
è
un
dettaglio
,
che
non
ha
la
grande
importanza
che
ad
esso
si
suole
attribuire
.
Nella
storia
non
mancano
i
casi
di
organismi
politici
molto
piccoli
,
i
quali
,
avendo
un
'
organizzazione
burocratica
appena
ab
bozzata
o
non
avendone
quasi
affatto
,
hanno
compito
miracoli
di
energia
in
ogni
ramo
dell
'
attività
umana
.
Le
città
elleniche
ed
i
Comuni
italiani
del
Medio
Evo
sono
esempi
che
neppure
occorre
di
citare
.
Ma
quando
si
tratta
di
vasti
organismi
umani
,
che
si
stendono
su
tratti
grandissimi
di
territorio
e
comprendono
milioni
e
milioni
d
'
individui
,
pare
che
solo
l
'
organizzazione
burocratica
riesca
a
riunire
sotto
unico
impulso
quegli
immensi
tesori
di
forza
economica
e
di
energia
morale
ed
intellettuale
,
coi
quali
la
classe
dirigente
pub
riuscire
a
modificare
profondamente
le
condizioni
interne
di
una
società
,
ed
a
renderne
efficace
e
potente
l
'
azione
di
là
dei
proprii
confini
.
Era
infatti
burocratizzato
l
'
Egitto
nei
bei
tempi
della
XVII
e
XVIII
dinastia
,
quando
la
civiltà
dei
Faraoni
ebbe
una
delle
più
splendide
rinascenze
ed
i
battaglioni
egiziani
dal
Nilo
Azzurro
estesero
le
loro
conquiste
fino
ai
piedi
del
Caucaso
.
Era
uno
Stato
fortemente
burocratico
l
'
impero
romano
,
saldissimo
organismo
sociale
che
seppe
estendere
la
civiltà
della
Grecia
e
dell
'
Italia
e
la
lingua
dell
'
Italia
a
tanta
parte
del
mondo
,
compiendo
uno
dei
più
difficili
lavori
di
assimilazione
sociale
.
Ed
è
burocratica
la
Russia
,
che
,
malgrado
varie
gravissime
debolezze
interne
,
ha
ancora
una
potente
vitalità
e
spinge
sempre
più
avanti
la
sua
espansione
nei
vastissimi
territori
dell
'
Asia
.
Malgrado
questi
e
parecchi
altri
esempi
,
che
facilmente
si
potrebbero
trovare
,
non
bisogna
dimenticare
un
fatto
importantissimo
,
che
abbiamo
già
accennato
;
cioè
che
nessuna
grande
società
troviamo
nella
storia
,
nella
quale
tutte
le
attività
umane
siano
state
completamente
burocratizzate
.
È
questo
forse
uno
dei
tanti
indizii
della
grande
complessità
delle
leggi
sociali
,
la
quale
fa
si
che
un
tipo
di
ordinamento
politico
,
che
produce
buoni
risultati
quando
è
applicato
fino
ad
un
certo
punto
,
sistematizzato
e
generalizzato
,
riesce
inattuabile
e
dannoso
.
Infatti
noi
vediamo
spesso
burocratizzata
la
giustizia
,
burocratizzata
l
'
amministrazione
,
e
quel
gran
burocratizzatore
,
che
fu
Napoleone
primo
,
condusse
a
buon
punto
anche
la
burocratizzazione
dell
'
insegnamento
e
della
gerarchia
sacerdotale
cattolica
;
vediamo
spesso
eseguiti
dalla
burocrazia
strade
,
canali
,
ferrovie
,
tutti
i
lavori
pubblici
,
che
agevolano
la
produzione
della
ricchezza
,
ma
questa
produzione
stessa
non
vediamo
mai
interamente
burocratizzata
.
Sembra
che
la
direzione
di
questo
ramo
importantissimo
dell
'
attività
sociale
mal
si
pieghi
,
come
tanti
altri
,
alla
regolarità
burocratica
e
che
per
la
classe
,
che
vi
è
dedicata
,
il
tornaconto
individuale
sia
uno
sprone
ben
più
efficace
di
qualunque
salario
governativo
.
Ma
vi
è
di
più
:
abbiamo
indizii
abbastanza
forti
che
la
burocratizzazione
estesa
alla
produzione
ed
all
'
intera
distribuzione
della
ricchezza
sarebbe
esiziale
.
Non
vogliamo
accennare
ai
danni
eco
nomici
del
protezionismo
,
dell
'
ingerenza
del
Governo
nelle
banche
e
del
soverchio
svolgimento
dato
ai
livori
pubblici
,
e
facciamo
sol
tanto
rilevare
un
atto
bene
accertato
.
Il
regime
burocratico
,
nel
quale
chi
dirige
la
produzione
economica
ed
anche
il
singolo
lavoratore
sono
protetti
contro
la
confisca
arbitraria
per
parte
dei
forti
e
dei
prepotenti
e
che
severamente
reprime
ogni
guerra
privata
,
offre
una
grande
sicurezza
alla
vita
umana
ed
anche
alla
proprietà
:
con
esso
mediante
una
quota
parte
fissa
,
che
il
produttore
paga
a
profitto
dell
'
organizzazione
sociale
,
egli
ha
il
tranquillo
godimento
del
resto
della
produzione
;
ciò
che
permette
tale
uno
svolgimento
della
ricchezza
pubblica
e
privata
,
il
quale
è
ignoto
nei
paesi
più
barbari
e
più
primitivamente
organizzati
.
Ma
può
accadere
,
ed
è
accaduto
che
,
o
perché
le
pretensioni
della
classe
militare
e
degli
altri
burocratici
sono
troppo
esagerate
o
per
i
soverchi
uffici
che
la
burocrazia
vuole
disimpegnare
,
o
per
le
guerre
ed
i
debiti
,
che
ne
sono
la
conseguenza
,
la
quantità
di
ricchezza
,
che
la
classe
che
adempie
alle
altre
funzioni
che
non
siano
lo
economiche
assorbisce
e
consuma
,
diventi
troppo
esagerata
.
Allora
l
'
imposta
prelevata
sulle
classi
produttrici
della
ricchezza
può
aumentare
al
punto
da
far
diminuire
fortemente
il
tornaconto
individuale
alla
produzione
,
ed
in
questo
caso
viene
a
scemare
immancabilmente
la
produzione
stessa
.
Colla
diminuzione
della
ricchezza
vanno
di
pari
passo
l
'
emigrazione
od
una
maggiore
mortalità
nelle
classi
povere
ed
infine
l
'
esaurimento
dell
'
intero
corpo
sociale
.
Sono
questi
appunto
i
fenomeni
che
scorgiamo
al
declinare
degli
Stati
burocratici
;
li
vediamo
infatti
nell
'
epoca
che
segui
il
massimo
svolgimento
burocratico
dell
'
Egitto
antico
e
più
visibilmente
ancora
durante
la
decadenza
dell
'
impero
romano
.
CAPITOLO
IV
.
Rapporti
tra
la
classe
politica
ed
il
tipo
sociale
.
I
.
Tendenza
degli
organismi
ad
estendere
il
proprio
tipo
sociale
.
-
-
II
.
Coesistenza
di
diversi
tipi
sociali
in
unico
organismo
politico
.
-
-
III
.
Unità
e
differenze
di
tipo
sociale
tra
le
varie
classi
dello
stesso
popolo
.
-
-
IV
.
Rapporti
tra
la
di
versità
dei
costumi
e
la
varietà
del
tipo
sociale
.
-
-
V
.
Psicologia
delle
plebi
.
-
-
VI
.
Conseguenze
della
diversità
di
tipo
sociale
tra
la
plebe
e
la
classe
di
rigente
.
I
.
-
-
Abbiamo
già
visto
nel
capitolo
precedente
come
ogni
tipo
sociale
abbia
la
tendenza
a
riunirsi
in
un
unico
organismo
politico
;
diremo
ora
come
ogni
organismo
politico
,
estendendosi
,
quasi
sempre
miri
e
spesso
riesca
all
'
allargamento
del
proprio
tipo
sociale
.
Questa
aspirazione
,
che
troviamo
anche
nell
'
antichità
più
remota
,
aveva
allora
la
sua
attuazione
mercé
procedimenti
barbari
,
grossolani
e
violenti
,
ma
certo
efficaci
.
Gli
Assiri
,
ad
es
.
,
costumavano
di
trapiantare
le
popolazioni
conquistate
,
le
quali
strappate
a
forza
dalla
madre
patria
,
venivano
disseminate
fra
gemi
di
spirito
e
di
nazionalità
assira
colle
quali
finivano
col
fondersi
;
alla
loro
volta
colonie
assirevenivano
spesso
mandate
nelle
terre
conquistate
.
Gl
'
Incas
del
Perù
costumavano
parimenti
di
trapiantare
in
massa
le
tribù
selvagge
che
conquistavano
,
per
poterle
più
facilmente
addomesticare
alla
civiltà
peruviana
ed
assimilarle
agli
altri
sudditi
del
figlio
del
sole
.
Nel
Medio
Evo
Carlomagno
,
dopo
avere
sterminato
una
buona
,
parte
dei
Sassoni
,
trapiantò
nel
loro
paese
delle
numerose
colonie
di
Franchi
.
Alcuni
secoli
dopo
i
Cavalieri
Teutonici
estendevano
la
lingua
germanica
e
la
religione
cristiana
dalle
rive
dell
'
Elba
fino
alle
foci
della
Vistola
e
del
Niemen
con
modi
consimili
:
sterminando
cioè
una
parte
dei
naturali
e
trasportando
nei
paesi
conquistati
numerose
colonie
tedesche
.
I
Romani
applicarono
alle
volte
metodi
analoghi
,
ma
non
ne
fecero
un
uso
esclusivo
.
Ad
es
.
,
non
li
impiegarono
mai
colle
popolazioni
molto
civili
dell
'
Oriente
,
ed
anche
in
Gallia
,
in
Spagna
,
in
Britannia
ed
altrove
l
'
impero
assimilò
i
barbari
basandosi
principalmente
sulla
diffusione
della
lingua
e
del
diritto
latino
e
su
quella
della
letteratura
e
della
scienza
greco
italiana
,
diffondendo
infine
i
benefizi
di
un
'
amministrazione
ammirevolmente
organizzata
e
di
una
civiltà
superiore
.
Generalmente
la
propaganda
religiosa
ed
una
,
coltura
più
avanzata
sono
i
modi
più
efficaci
per
assimilare
le
popolazioni
sottomesse
.
Fu
infatti
con
questi
modi
clic
il
Messico
,
il
Perù
e
moltissimi
altri
paesi
dell
'
America
meridionale
ricevettero
in
pochi
secoli
l
'
impronta
della
civiltà
spagnuola
e
portoghese
,
sebbene
buona
parte
,
e
qualche
volta
la
gran
maggioranza
dei
loro
abitanti
,
non
fossero
di
origine
iberica
.
II
.
-
-
Ma
spesso
un
diverso
tipo
sociale
sopravvive
,
almeno
per
alcuni
secoli
,
malgrado
che
sul
popolo
che
l
'
ha
adottato
pesi
l
'
egemonia
o
il
dominio
di
un
popolo
conquistatore
.
Nell
'
antico
impero
persiano
i
Medo
persiani
,
adoratori
del
fuoco
,
erano
dominatori
ed
il
loro
sovrano
era
il
Re
dei
Re
,
colui
che
comandava
a
tutti
i
sovrani
che
facevano
parte
del
vastissimo
Stato
.
Ma
le
popolazioni
sottomesse
,
rette
dai
satrapi
,
ovvero
anche
dalle
antiche
dinastie
dei
sovrani
indigeni
,
conservavano
intatte
le
loro
credenze
,
i
loro
usi
,
i
loro
costumi
,
né
abbandonavano
il
loro
tipo
sociale
per
adottare
quello
dei
Medo
Persiani
.
Anzi
per
alcune
di
queste
popolazioni
,
poste
in
mezzo
all
'
impero
,
ma
tutelate
dalla
difficoltà
dei
siti
e
dalle
abitudini
guerresche
,
la
soggezione
era
più
apparente
che
reale
.
In
questo
modo
la
Corte
di
Susa
potè
reggere
per
quasi
due
secoli
un
vastissimo
impero
nel
quale
,
tranne
in
Egitto
,
dalla
fine
del
regno
di
Dario
d
'
Istaspe
fino
all
'
invasione
di
Alessandro
Magno
non
vi
furono
notevoli
ribellioni
.
È
da
notare
però
che
al
primo
urto
un
po
'
forte
l
'
impero
si
sfasciò
,
perché
i
popoli
sottomessi
non
avevano
alcuna
vera
solidarietà
con
quello
dominatore
,
né
le
loro
forze
erano
riunite
e
cementate
da
un
'
organizzazione
amministrativa
e
militare
veramente
salda
.
In
altri
Stati
troviamo
anche
tipi
sociali
distinti
,
che
pur
vivono
mescolati
insieme
.
In
Turchia
,
per
es
.
,
vi
sono
nelle
città
i
quartieri
dei
Turchi
,
dei
Greci
,
degli
Armeni
e
degli
Ebrei
,
e
nelle
campagne
i
villaggi
degli
Osmanli
spesso
confinano
con
quelli
dei
Greci
e
dei
Bulgari
.
In
India
convivono
pure
Bramini
,
Maomettani
,
Parsi
ed
Europei
;
anzi
l
'
Oriente
pare
che
abbia
questa
specialità
di
essere
quasi
un
museo
,
dove
si
raccolgono
quei
frammenti
ed
avanzi
di
tipi
sociali
che
altrove
vengono
assorbiti
e
scompaiono
.
Quando
in
uno
Stato
avviene
questa
miscela
di
tipi
sociali
la
classe
politica
deve
essere
fornita
quasi
esclusiva
mente
da
quello
dominatore
,
e
quando
questa
regola
non
è
osservata
,
perché
il
tipo
dominatore
non
è
sufficiente
per
numero
o
per
energia
morale
ed
intellettuale
,
allora
un
paese
si
può
considerare
come
malato
,
prossimo
cioè
a
gravi
rivolgimenti
politici
.
La
Turchia
infatti
trovasi
in
queste
condizioni
,
perché
,
venuta
nel
secolo
scorso
in
contatto
intimo
e
conflitto
d
'
interessi
colla
civiltà
europea
,
ha
dovuto
impiegare
un
gran
numero
di
Greci
,
di
Armeni
ed
anche
di
Franchi
.
Or
,
come
è
stato
bene
osservato
,
se
ciò
le
ha
fornito
le
risorse
di
una
cultura
superiore
,
le
ha
tolto
in
compenso
una
parte
della
sua
selvaggia
energia
e
non
ha
impedito
sopratutto
che
il
gran
Sultano
perdesse
una
parte
considerevole
del
suo
territorio
.
Nell
'
India
i
conquistatori
britannici
sono
finora
assai
superiori
di
civiltà
;
ma
,
scarsissimi
di
numero
,
si
fanno
coadiuvare
,
nell
'
amministrazione
,
nella
giustizia
e
nell
'
esercito
da
elementi
indigeni
.
Or
,
se
la
parte
a
questi
affidata
nelle
pubbliche
funzioni
diventerà
tanto
importante
da
rendere
non
indispensabile
l
'
opera
degli
Europei
,
è
dubbio
che
il
dominio
di
questi
possa
lungamente
durare
.
Quando
in
uno
Stato
vivono
mescolati
diversi
tipi
sociali
,
accade
quasi
immancabilmente
che
anche
in
quelli
sottomessi
esista
una
classe
,
se
non
dominante
,
certo
dirigente
.
Avviene
qualche
volta
che
questa
classe
è
la
prima
che
si
lascia
assorbire
dal
tipo
dominatore
.
L
'
aristocrazia
gallica
infatti
fece
presto
a
romanizzarsi
,
essa
in
poche
generazioni
,
apprese
la
cultura
classica
e
giuridica
dei
latini
e
brigò
il
diritto
di
cittadinanza
romana
,
che
le
fu
facilmente
concesso
.
Anche
i
begs
della
Bosnia
,
per
non
cascare
nel
rango
dei
conculcati
raia
e
non
perdere
i
loro
possedimenti
,
dopo
la
battaglia
di
Kossovo
si
convertirono
all
'
Islamismo
.
Ma
,
nell
'
uno
e
nell
'
altro
caso
,
si
trattava
di
aristocrazie
che
non
avevano
molta
cultura
,
né
sopratutto
erano
eredi
delle
memorie
di
un
'
antica
e
gloriosa
civiltà
.
Più
spesso
infatti
le
tradizioni
della
grandezza
passata
,
la
coscienza
della
propria
superiorità
,
la
ripugnanza
per
il
diverso
tipo
sociale
la
vincono
sull
'
interesse
personale
,
ed
allora
le
classi
alte
del
popolo
vinto
diventano
l
'
elemento
più
inassimi
labile
.
Così
le
nobili
famiglie
fanariote
di
Costantinopoli
non
si
sono
quasi
mai
convertite
all
'
islamismo
;
i
Cofti
attuali
,
che
esercitano
ancora
la
professione
di
scribi
e
burocratici
,
pa
re
che
siano
discendenti
dell
'
antichissima
classe
letterata
,
che
formava
l
'
aristocrazia
dell
'
antico
Egitto
e
si
mantengono
cristiani
,
mentre
la
massa
dei
coltivatori
o
fellah
è
diventata
da
parecchi
secoli
maomettana
.
Pare
che
anche
dall
'
aristocrazia
persiana
discendano
gli
attuali
Guebri
,
che
ancora
mantengono
il
culto
del
fuoco
.
In
India
le
caste
più
elevate
hanno
date
meno
conversioni
all
'
islamismo
.
III
.
-
-
Ed
ora
accenneremo
ad
un
fenomeno
sociale
meno
apparente
,
ma
forse
più
importante
.
Il
fatto
della
coesistenza
in
unico
organismo
politico
di
più
di
un
tipo
sociale
si
può
trovare
,
in
modo
più
o
meno
larvato
,
anche
in
paesi
che
apparentemente
presentano
una
grande
unità
sociale
.
Esso
avviene
tutte
le
volte
che
la
formola
politica
,
sulla
quale
si
basa
la
classe
dirigente
di
una
data
società
,
non
è
accessibile
alle
classi
più
basse
,
oppure
quando
l
'
insieme
di
credenze
e
di
principi
morali
e
filosofici
,
del
quale
detta
formola
si
compone
,
non
è
ancora
abbastanza
penetrato
negli
strati
più
numerosi
e
meno
elevati
di
una
società
.
Lo
stesso
accade
quando
una
notevole
differenza
di
costumi
,
di
cultura
e
di
abitudini
vi
è
tra
la
classe
dirigente
e
quella
governata
.
Ci
spiegheremo
meglio
con
doli
esempi
:
a
Roma
e
nella
Grecia
antica
lo
schiavo
era
tenuto
interamente
fuori
dalla
città
,
considerata
come
corpo
politico
e
comunità
morale
.
Egli
non
partecipava
all
'
educazione
nazionale
,
non
era
cointeressato
né
materialmente
né
moralmente
al
benessere
dello
Stato
.
Il
Paria
indiano
tenuto
fuori
da
ogni
casta
,
che
non
deve
neppure
gli
Dei
avere
comuni
coi
suoi
oppressori
,
isolato
assolutamente
dal
resto
della
popolazione
,
rappresenta
pure
una
classe
d
'
individui
,
che
sta
fuori
moralmente
dal
tipo
sociale
entro
il
quale
vive
.
Al
contrario
gli
Ebrei
ed
altri
popoli
dell
'
antico
Oriente
consideravano
anche
il
manovale
e
lo
schiavo
,
una
volta
che
si
era
per
dir
così
nazionalizzato
,
come
partecipe
dei
sentimenti
della
società
alla
quale
apparteneva
.
La
coltivazione
accurata
dei
sentimenti
,
delle
idee
e
delle
abitudini
delle
classi
basse
,
mercé
un
'
opportuna
catechizzazione
,
è
pure
merito
grandissimo
del
Cristianesimo
e
dell
'
Islamismo
,
i
quali
sono
in
ciò
più
o
meno
efficacemente
imitati
dalle
moderne
nazioni
europee
.
Generalmente
sono
le
formole
politiche
molto
antiche
,
quell
'
insieme
di
credenze
e
di
sentimenti
,
che
hanno
la
sanzione
dei
secoli
quelle
che
riescono
a
penetrare
anche
negli
strati
più
bassi
delle
società
umane
.
Accade
invece
che
,
quando
un
rapido
movimento
d
'
idee
agita
le
classi
più
alte
o
alcuni
centri
intellettuali
più
attivi
,
che
per
lo
più
si
trovano
nelle
grandi
città
,
molto
facilmente
le
classi
più
basse
e
le
contrade
più
remote
di
uno
Stato
rimangono
indietro
e
diversi
tipi
sociali
accennano
a
formarsi
nella
stessa
società
.
La
maggiore
o
minore
unione
morale
fra
tutte
le
classi
sociali
spiega
la
forza
o
la
debolezza
che
in
certi
momenti
mostrano
alcuni
organismi
politici
.
È
noto
,
ad
esempio
,
quanto
la
macchina
governativa
della
Turchia
pecchi
di
venalità
,
inettitudine
e
trascuratezza
;
flotta
,
esercito
,
finanza
tutto
è
andato
in
malora
nei
dominî
della
Sublime
Porta
;
pare
,
in
certe
determinate
occasioni
,
quando
la
mezzaluna
appare
in
pericolo
,
il
popolo
turco
ha
dato
talora
segni
di
tale
fiera
energia
da
impensierire
anche
gli
Stati
militarmente
più
forti
dell
'
Europa
.
Gli
è
che
il
povero
nizam
stracciato
e
scalzo
,
che
si
fa
intrepidamente
amnmazzare
dietro
la
trincea
,
il
redif
,
che
all
'
appello
del
Sultano
,
abbandona
il
tugurio
,
sentono
davvero
la
formola
politica
che
son
chiamati
a
servire
,
e
per
essa
sono
pronti
a
dare
l
'
ultimo
parà
e
financo
la
vita
.
I
contadini
turchi
della
Romelia
e
dell
'
Anatolia
credono
realmente
e
fortemente
nell
'
Islam
,
nel
Profeta
,
nel
Sultano
,
che
ne
è
il
vicario
,
e
le
credenze
,
in
nome
delle
quali
si
domandano
loro
gli
estremi
sacrifici
,
sono
le
stesse
,
che
ordinariamente
riempiono
la
sua
vita
e
formano
il
suo
mondo
morale
ed
intellettuale
.
Malgrado
la
ordinaria
mediocrità
dei
propri
ufficiali
superiori
il
soldato
russo
fu
l
'
avversario
più
temuto
da
Napoleone
I
;
nella
famosa
campagna
di
Russia
,
la
disfatta
dell
'
esercito
invasore
,
più
che
dal
freddo
,
forse
più
che
dalla
fame
e
dalla
diserzione
,
fu
determinata
dall
'
odio
dal
quale
esso
fu
circondato
e
perseguitato
da
Vitebsk
in
poi
,
appena
cioè
entrò
nei
paesi
propriamente
russi
Fu
quest
'
odio
che
inspirò
la
sinistra
energia
di
distruggere
le
provvigioni
nel
raggio
battuto
dall
'
esercito
nemico
,
di
bruciare
tutte
le
città
ed
i
villaggi
,
che
si
trovavano
nella
strada
da
Smolensko
a
Mosca
,
e
che
die
'
a
Rostopckin
il
coraggio
di
far
bruciare
la
stessa
Mosca
.
Poiché
anche
per
il
moujik
russo
,
Dio
,
lo
czar
,
la
santa
Russia
formavano
parte
integrante
di
quelle
credenze
e
di
quei
sentimenti
dei
quali
,
fin
dalla
nascita
,
era
stato
imbevuto
e
che
per
tradizione
domestica
aveva
imparato
a
venerare
.
E
la
stessa
unità
morale
ci
dà
il
segreto
di
altre
resistenze
fortunate
e
quasi
miracolose
,
e
,
là
dove
manca
,
spiega
il
segreto
di
certe
debolezze
vergognose
.
Fu
forte
la
Vandea
,
perché
nobili
,
curati
e
contadini
avevano
le
stesse
credenze
,
gli
stessi
affetti
,
le
stesse
passioni
;
fu
fortissima
la
Spagna
nel
1808
perché
il
grande
di
Spagna
e
l
'
ultimo
mandriano
ugualmente
sentivano
l
'
odio
contro
i
Francesi
invasori
,
tenuti
in
conto
di
miscredenti
,
la
fedeltà
verso
il
loro
sovrano
,
l
'
orgoglio
di
essere
una
nazione
fiera
ed
indipendente
.
E
questa
unanimità
di
sentimenti
,
malgrado
la
mediocrità
dei
duci
,
e
quella
ancora
più
spiccata
degli
eserciti
regolari
,
spiega
i
miracoli
delle
la
istruzione
e
capacità
media
dei
generali
russi
fosse
,
al
principiare
del
secolo
scorso
,
notevolmente
inferiore
a
quella
degli
ufficiali
austriaci
o
prussiani
.
II
famoso
Souvarof
conosceva
assai
bene
la
psicologia
del
soldato
russo
e
l
'
arte
di
condurlo
alle
imprese
più
arrischiate
,
ma
era
del
reato
un
temerario
più
che
dotto
condottiero
.
difese
di
Saragozza
e
di
Tarragona
e
la
vittoria
finale
che
coronò
la
campagna
per
la
guerra
d
'
indipendenza
.
Al
contrario
debolissima
si
mostrò
la
stessa
Spagna
all
'
epoca
dell
'
invasione
legittimista
francese
del
1822
,
perché
allora
solo
una
parte
delle
classi
superiori
comprendevano
ed
apprezzavano
il
principio
in
nome
del
quale
si
combatteva
,
quello
della
monarchia
costituzionale
,
che
era
incomprensibile
per
il
resto
delle
classi
superiori
e
per
la
massa
del
popolo
.
E
debole
si
mostrò
il
Napoletano
negli
anni
1798
e
1799
,
malgrado
i
numerosi
atti
individuali
e
collettivi
di
disperato
valore
.
Perché
,
mentre
la
massa
del
popolo
e
la
maggioranza
delle
classi
medie
e
superiori
odiavano
i
giacobini
francesi
,
le
idee
rivoluzionarie
,
ed
erano
fanatici
della
monarchia
legittima
e
più
ancora
della
fede
cattolica
,
una
minoranza
esigua
delle
classi
elevate
,
scarsa
di
numero
,
ma
forte
per
intelligenza
,
esaltazione
ed
audacia
,
dispregiava
i
sentimenti
dei
suoi
compatriotti
ed
aderiva
completamente
a
quelli
dei
Francesi
.
Fu
per
questo
che
il
tradimento
,
e
forse
più
che
il
tradimento
il
sospetto
continuo
di
esso
,
disorganizzò
ogni
resistenza
:
disorganizzò
l
'
esercito
regolare
,
già
per
se
stesso
mediocre
,
e
rese
meno
efficace
la
resistenza
spontanea
delle
popolazioni
,
che
forse
,
senza
le
intelligenze
vere
e
supposte
cogli
invasori
,
avrebbe
trionfato
.
IV
.
-
-
Finora
abbiamo
quasi
esclusivamente
accennato
alle
differenze
di
credenze
religiose
e
politiche
nei
diversi
strati
sociali
,
ora
faremo
anche
rilevare
come
il
diverso
grado
di
coltura
intellettuale
e
la
diversità
di
linguaggio
,
di
abitudini
e
di
costumi
famigliari
abbiano
la
loro
importanza
.
Noi
siamo
cosi
abituati
ad
ammettere
una
distinzione
fra
la
classe
che
ha
ricevuto
un
'
educazione
letteraria
e
scientifica
più
o
meno
raffinata
e
quella
che
non
ne
ha
ricevuto
affatto
od
è
rimasta
ai
primi
rudimenti
,
fra
il
ceto
civile
,
che
ha
le
abitudini
e
le
maniere
della
buona
società
,
e
la
numerosa
categoria
di
persone
che
di
questi
requisiti
manca
,
che
facilmente
possiamo
essere
indotti
a
credere
che
la
stessa
distinzione
,
ugualmente
profonda
ed
ugualmente
netta
,
esista
in
tutte
le
società
umane
ed
abbia
sempre
esistito
nei
nostri
paesi
.
Ora
ciò
non
è
:
certo
nell
'
Oriente
maomettano
la
distinzione
accennata
o
non
esiste
quasi
affatto
o
è
infinitamente
meno
spiccata
che
fra
noi
;
in
Russia
la
profonda
differenza
,
che
ci
è
ora
fra
la
classe
che
colà
si
appella
l
'
intelligenza
ed
i
moujicks
ed
i
mercanti
dalla
lunga
barba
,
non
poteva
esistere
all
'
epoca
di
Pietro
il
Grande
,
quando
non
v
'
erano
colà
Università
,
ed
i
boiardi
eran
quasi
così
rozzi
ed
ignoranti
come
i
contadini
.
Anche
nell
'
Europa
occidentale
solo
due
secoli
fa
la
differenza
della
coltura
intellettuale
e
delle
abitudini
pubbliche
e
private
fra
le
diverse
classi
sociali
era
assai
meno
spiccata
di
ora
;
essa
si
è
andata
accentuando
sensibilmente
solo
nei
secoli
decimottavo
e
decimonono
.
E
,
per
quanto
sia
strano
a
prima
vista
,
pure
è
esattamente
vero
che
questo
movimento
nei
costumi
,
notato
da
parecchi
scrittori
di
paesi
diversi
,
coincide
col
nascere
e
col
crescere
di
quella
corrente
d
'
idee
e
di
sentimenti
,
che
generalmente
va
intesa
col
nome
di
democrazia
,
rendendo
più
stridente
la
contraddizione
fra
le
teorie
adesso
più
in
voga
e
la
loro
pratica
applicazione
.
È
nelle
società
burocratizzate
che
la
differenza
di
educazione
fra
le
varie
classi
sociali
può
divenire
più
accentuata
,
giacché
in
quelle
a
tipo
feudale
i
singoli
membri
della
classe
dirigente
sono
generalmente
dispersi
in
mezzo
ai
loro
seguaci
,
vivono
in
continuo
contatto
con
loro
,
e
devono
esserne
,
in
certo
modo
,
i
capi
naturali
.
A
qualcuno
può
far
maraviglia
che
,
durante
il
Medio
Evo
,
quando
il
barone
stava
isolato
in
mezzo
ai
suoi
vassalli
e
li
trattava
duramente
,
questi
non
profittassero
della
loro
superiorità
numerica
per
liberarsi
.
Or
certo
la
cosa
non
sempre
era
facile
,
perché
un
gruppo
di
persone
,
superiore
per
energia
e
pratica
delle
armi
al
resto
dei
soggetti
,
era
sempre
più
o
meno
legato
alla
sorte
del
signore
.
Ma
,
indipendentemente
da
questa
considerazione
,
bisogna
tenerne
presente
anche
un
'
altra
,
che
ha
un
peso
grandissimo
:
il
barone
conosceva
spesso
personalmente
i
suoi
vassalli
,
aveva
il
loro
modo
di
pensare
e
di
sentire
,
le
stesse
superstizioni
,
le
stesse
abitudini
,
lo
stesso
linguaggio
;
era
per
loro
un
padrone
,
qualche
volta
anche
duro
ed
arbitrario
,
ma
era
pare
l
'
uomo
,
che
essi
comprendevano
perfettamente
,
alla
cui
conversazione
potevano
pigliar
parte
,
alla
cui
mensa
,
sebbene
in
luogo
più
basso
,
spesso
si
assidevano
,
ed
insieme
al
quale
qualche
volta
si
ubbriacavano
.
Or
bisogna
mancare
di
qualunque
conoscenza
psicologica
delle
classi
plebee
per
non
comprendere
subito
quante
cose
questa
famigliarità
vera
,
proveniente
dall
'
uguaglianza
dell
'
educazione
o
,
se
così
si
vuole
,
da
un
'
uguale
rozzezza
di
abitudini
,
faccia
tollerare
e
perdonare
.
Difatti
le
prime
rivolte
dei
contadini
scoppiarono
non
quando
la
feudalità
era
più
dura
,
ma
quando
i
nobili
impararono
a
stare
fra
loro
e
la
gaia
scienza
e
le
corti
d
'
amore
cominciarono
a
dirozzarli
e
ad
allontanarli
dalle
rustiche
abitudini
dell
'
isolato
castello
.
Ed
una
osservazione
importante
fa
su
questo
riguardo
Adamo
Mickievicz
.
Secondo
quest
'
autore
la
nobiltà
polacca
fu
popolare
fra
i
contadini
finché
visse
in
mezzo
a
loro
;
questi
si
lasciavano
allora
togliere
volentieri
il
pane
dalla
bocca
,
perché
il
loro
signore
potesse
comprare
cavalli
ed
armi
di
lusso
per
la
caccia
ed
anche
per
andare
a
sciabolare
i
Turchi
ed
i
Russi
.
Ma
,
quando
l
'
educazione
francese
s
'
introdusse
fra
i
nobili
polacchi
,
quando
essi
impararono
a
dare
le
feste
di
ballo
all
'
uso
di
Versailles
e
passarono
le
loro
giornate
danzando
il
minuetto
,
allora
contadini
e
nobiltà
cominciarono
a
fare
due
popoli
a
parte
,
né
i
primi
sostennero
validamente
la
seconda
nelle
lotte
,
che
alla
fine
del
secolo
decimottavo
combattè
contro
gli
stranieri
.
Anche
l
'
aristocrazia
celtica
dell
'
Irlanda
,
la
vecchia
nobiltà
degli
O
'
e
dei
Mac
era
,
secondo
il
Macaulay
e
tutti
gli
altri
storici
,
popolarissima
fra
i
contadini
,
le
cui
fatiche
fornivano
al
capo
del
clan
il
lusso
della
sua
rozza
ed
abbondante
tavola
,
le
cui
figlie
erano
talora
prelevate
per
il
suo
rustico
harem
;
ma
quei
nobili
erano
considerati
quasi
come
membri
della
famiglia
,
essi
coi
contadini
avevano
comune
,
dicevasi
,
il
sangue
e
certo
le
abitudini
e
le
idee
.
Invece
odiatissimo
fu
il
proprietario
inglese
che
li
surrogò
,
e
che
,
forse
più
moderato
e
certo
più
regolato
e
corretto
nelle
esigenze
,
era
però
straniero
di
lingua
,
di
religione
,
di
consuetudini
,
viveva
lontano
,
e
,
anche
stando
vicino
,
avea
per
tradizione
acquistato
l
'
abitudine
di
stare
isolato
,
senza
alcun
contatto
coi
suoi
dipendenti
,
tranne
quello
strettamente
necessario
fra
padroni
e
servi
.
V
.
-
-
Gli
è
che
vi
sono
nell
'
umanità
sentimenti
individualmente
forse
imponderabili
,
di
analisi
difficile
e
di
più
difficile
definizione
,
ma
il
cui
insieme
è
fortissimo
e
può
contribuire
alla
preparazione
di
fatti
sociali
importantissimi
.
Chi
scrisse
che
l
'
uomo
si
lascia
guidare
dal
solo
interesse
,
diede
una
massima
generale
di
un
valore
pratico
presso
che
nullo
,
la
quale
riesce
a
farci
apprendere
qualche
cosa
solo
a
patto
di
analisi
e
distinzioni
molto
minute
.
Chi
crede
che
l
'
interesse
sia
quello
solo
che
viene
materialmente
espresso
per
mezzo
del
denaro
,
e
che
si
misura
a
soldi
ed
a
lire
,
è
una
persona
di
poco
cuore
e
che
non
ha
testa
sufficiente
per
capire
gli
altri
uomini
.
In
verità
per
ogni
individuo
l
'
interesse
equivale
al
proprio
gesto
;
ognuno
quindi
l
'
intende
in
una
maniera
speciale
,
e
per
molti
la
soddisfazione
dell
'
amor
proprio
,
del
sentimento
della
dignità
personale
,
di
vanità
grandi
e
piccole
,
di
capricci
e
rancori
individuali
,
vale
più
dei
godimenti
puramente
materiali
.
Questi
concetti
bisogna
sopratutto
tener
presenti
quando
si
vogliono
studiare
le
relazioni
fra
ricchi
e
poveri
,
fra
superiori
e
subordinati
,
o
meglio
fra
le
diverse
classi
sociali
.
In
fondo
,
purché
i
primi
bisogni
siano
abbastanza
soddisfatti
,
ciò
che
contribuisce
principalmente
a
far
nascere
ed
a
mantenere
la
ruggine
fra
le
diverse
classi
sociali
non
è
tanto
la
differenza
dei
godimenti
materiali
quanto
l
'
appartenere
a
due
ambienti
diversi
giacché
,
ad
una
parte
almeno
delle
classi
inferiori
,
ancor
più
delle
privazioni
,
può
riuscire
amara
l
'
esistenza
di
un
mondo
superiore
dal
quale
è
esclusa
:
di
un
mondo
il
cui
accesso
,
senza
esser
proibito
da
leggi
né
da
privilegi
ereditari
,
è
ostacolato
da
un
filo
di
seta
:
sottilissimo
,
che
difficilmente
però
si
può
scavalcare
:
la
differenza
di
coltura
,
di
maniere
e
di
abitudini
sociali
.
Fin
dall
'
antichità
si
è
scritto
che
in
ogni
città
ed
in
ogni
Stato
vi
sono
due
popolazioni
nemiche
,
che
stanno
sempre
alle
vedette
per
nuocersi
l
'
una
all
'
altra
:
queste
due
popolazioni
sarebbero
i
ricchi
ed
i
poveri
.
Or
la
massima
non
ci
pare
che
possa
avere
un
'
applicazione
assoluta
e
sopratutto
generale
,
e
quanto
già
abbiamo
detto
può
servire
a
spiegare
le
moltissime
eccezioni
e
restrizioni
colle
quali
la
si
deve
accogliere
.
Generalmente
i
poveri
seguono
i
ricchi
,
o
meglio
le
classi
dirette
seguono
le
dirigenti
,
ogni
volta
che
sono
imbevute
delle
stesse
opinioni
e
credenze
ed
hanno
un
'
educazione
intellettuale
e
morale
non
troppo
dissimile
;
le
plebi
inoltre
sono
fide
coadiutrici
delle
classi
elevate
nelle
lotte
contro
gli
stranieri
,
quando
il
nemico
appartiene
ad
un
tipo
sociale
così
differente
da
inspirare
uguale
ripugnanza
a
ricchi
ed
a
poveri
.
Infatti
in
Spagna
nel
1808
ed
in
Vandea
contadini
e
signori
combatterono
insieme
,
né
i
primi
profittarono
mai
dei
disordini
dell
'
anarchia
per
svaligiare
le
case
dei
secondi
.
Non
ci
è
quasi
esempio
che
le
classi
povere
di
un
paese
cristiano
si
siano
sollevate
per
aiutare
una
invasione
maomettana
,
e
molto
meno
poi
le
classi
povere
di
un
paese
maomettano
favorirebbero
l
'
invasione
cristiana
.
La
democrazia
sociale
dell
'
Europa
centrale
ed
occidentale
si
mostra
indifferente
riguardo
al
concetto
di
nazionalità
e
proclama
l
'
alleanza
dei
proletari
di
tutti
i
paesi
contro
i
capitalisti
di
tutto
il
mondo
;
or
queste
teorie
potrebbero
forse
avere
una
certa
efficacia
pratica
se
avvenisse
una
lotta
fra
Tedeschi
e
Francesi
,
ovvero
fra
Italiani
ed
Inglesi
,
popoli
appartenenti
tutti
,
presso
a
poco
,
allo
stesso
tipo
sociale
.
Ma
se
si
trattasse
di
respingere
una
seria
invasione
tartara
o
chinese
,
o
semplicemente
turca
o
russa
,
noi
crediamo
che
la
grande
maggioranza
dei
proletari
,
anche
colà
dove
sono
fortemente
imbevuti
di
collettivismo
mondiale
,
darebbero
volentieri
la
loro
cooperazione
alle
classi
dirigenti
.
Chi
ha
molto
viaggiato
avrà
notato
un
fatto
,
che
ha
la
sua
importanza
:
spessissimo
i
poveri
di
paese
diverso
,
come
del
resto
fanno
anche
i
ricchi
che
appartengono
a
differenti
contrade
,
si
affratellano
fra
di
loro
assai
più
che
ricchi
e
poveri
dello
steseti
paese
.
Però
ciò
accade
finché
si
è
tra
popoli
i
costumi
dei
quali
abbiamo
molta
affinità
con
quelli
di
casa
propria
;
perché
se
si
va
in
contrade
molto
lontane
,
dove
si
trovino
idee
ed
abitudini
interamente
nuove
,
allora
il
ricco
ed
il
povero
dello
stesso
paese
,
o
anche
semplicemente
di
paesi
vicini
,
si
sentiranno
fra
di
loro
assai
più
legati
che
cogli
stranieri
della
loro
classe
.
Il
che
vuol
dire
che
,
presto
o
tardi
,
arriva
un
punto
in
cui
la
differenza
di
tipo
sociale
è
assai
maggiore
con
lo
straniero
che
fra
le
diverse
classi
dello
stesso
paese
.
VI
.
-
-
L
'
isolamento
psicologico
ed
intellettuale
delle
plebi
,
il
distacco
troppo
marcato
fra
la
coltura
,
le
credenze
e
la
educazione
delle
varie
classi
sociali
possono
dare
origine
a
parecchi
fenomeni
sociali
,
interessanti
certamente
per
lo
studioso
di
scienze
politiche
,
ma
pericolosi
per
le
società
ove
accadono
.
Ed
in
primo
luogo
,
in
séguito
a
quest
'
isolamento
,
quasi
necessariamente
si
forma
in
mezzo
alla
plebe
un
'
altra
classe
dirigente
,
spesso
in
antagonismo
con
quella
,
che
tiene
in
mano
il
governo
legale
.
Quando
questa
classe
dirigente
plebea
è
bene
organizzata
può
dare
a
chi
ufficialmente
governa
una
data
società
serii
impicci
.
In
molti
paesi
cattolici
,
ad
esempio
,
l
'
influenza
morale
sui
contadini
è
ancora
quasi
tutta
in
potere
del
clero
:
questi
hanno
per
il
curato
tutta
quella
fiducia
che
negano
al
funzionario
governativo
.
In
altri
,
dove
il
popolo
vede
in
questo
funzionario
e
nel
signore
degli
uomini
,
se
non
del
tutto
nemici
,
certo
completamente
estranei
,
gli
elementi
più
risoluti
e
maneschi
della
plebe
qualche
volta
riescono
a
formare
vastissime
e
tenacissime
associazioni
,
che
esigono
tasse
,
amministrano
una
giustizia
speciale
per
proprio
conto
,
hanno
la
loro
gerarchia
,
i
loro
capi
,
i
loro
tribunali
riconosciuti
.
Si
viene
così
a
costituire
un
vero
Stato
entro
lo
Stato
,
un
Governo
occulto
spesso
più
temuto
,
più
obbedito
e
,
se
non
più
amato
,
certo
più
compreso
del
Governo
legale
.
Dappertutto
poi
dove
una
frazione
della
classe
politica
,
o
perché
convertita
ad
una
nuova
formola
politica
,
o
per
altre
ragioni
,
aspira
a
rovesciare
il
Governo
legale
,
essa
usa
sempre
di
appoggiarsi
sulle
classi
inferiori
,
che
facilmente
la
seguono
quando
sono
nemiche
od
indifferenti
verso
l
'
ordine
di
cose
costituito
.
È
per
questa
alleanza
,
così
spesso
conclusa
,
che
noi
vediamo
la
plebe
strumento
necessario
di
quasi
tutte
le
sommosse
e
rivoluzioni
e
così
spesso
stare
a
capo
dei
movimenti
popolari
uomini
di
una
condizione
sociale
superiore
.
Accade
pure
talvolta
il
fenomeno
opposto
:
cioè
che
quella
parte
della
classe
politica
,
che
ha
in
mano
il
potere
e
resiste
alle
correnti
innovatrici
,
si
appoggi
sulle
classi
basse
,
che
restano
fedeli
alle
antiche
idee
ed
all
'
antico
tipo
sociale
.
Così
avvenne
in
Spagna
dopo
il
1822
e
fino
al
1830
,
così
nel
Napolitano
nel
1799
ed
in
parte
fino
al
1860
.
In
questi
casi
si
possono
avere
periodi
di
governo
goffo
,
ignorante
e
plebeo
,
del
genere
di
quello
che
fu
definito
la
negazione
di
Dio
.
Ma
il
più
pericoloso
fra
gli
effetti
,
che
può
produrre
la
differenza
di
tipo
sociale
fra
le
varie
classi
sociali
e
l
'
isolamento
reciproco
fra
esse
,
che
necessariamente
l
'
accompagna
,
è
la
mancanza
di
energia
nelle
classi
superiori
,
che
divengono
deficienti
di
caratteri
arditi
e
pugnaci
e
ricche
di
individui
molli
e
passivi
.
Abbiamo
già
accennato
come
nello
Stato
a
tipo
feudale
questo
fatto
riesca
quasi
impossibile
:
giacché
,
là
dove
la
società
si
divide
in
frammenti
quasi
indipendenti
l
'
uno
dall
'
altro
,
i
capi
di
ogni
singolo
gruppo
devono
essere
necessariamente
energici
,
essendo
la
loro
supremazia
in
gran
parte
affidata
alla
propria
forza
materiale
,
e
morale
,
che
hanno
campo
inoltre
di
continuamente
applicare
ed
esplicare
nelle
lotte
cogli
immediati
vicini
.
Ma
,
quando
l
'
organizzazione
sociale
è
progredita
,
allora
la
superiorità
della
cultura
e
della
ricchezza
e
sopra
tutto
la
coesione
e
l
'
organizzazione
della
classe
governante
,
la
quale
usufruisce
dei
vantaggi
della
macchina
burocratica
,
possono
,
fino
ad
un
certo
punto
,
supplire
alla
mancanza
di
energia
individuale
.
Può
così
accadere
che
una
parte
notevole
della
classe
governante
,
specialmente
quella
che
dà
alla
società
il
tono
e
l
'
indirizzo
intellettuale
,
si
disabitui
dal
trattare
cogli
uomini
delle
classi
inferiori
e
dal
direttamente
comandarli
.
È
questa
la
condizione
di
cose
necessaria
perché
la
frivolezza
ed
una
specie
di
cultura
tutta
astratta
e
convenzionale
prendano
il
posto
del
senso
della
realtà
e
della
vera
ed
esatta
conoscenza
della
vita
umana
;
perché
gli
animi
perdano
ogni
virilità
e
comincino
a
farsi
strada
le
teorie
sentimentali
ed
esageratamente
umanitarie
sulla
bontà
innata
della
specie
umana
,
specialmente
quando
non
è
guasta
dalla
civiltà
,
e
sulla
preferenza
assoluta
da
darsi
,
nelle
arti
di
governo
,
ai
mezzi
dolci
e
persuasivi
piuttosto
che
a
quelli
rigidi
ed
imperiosi
.
Si
crede
allora
,
come
scrisse
il
Taine
,
che
,
poiché
la
vita
sociale
per
secoli
ha
proceduto
blanda
ed
ordinata
,
come
un
fiume
delle
acque
impetuose
tra
i
suoi
robusti
argini
,
gli
argini
siano
diventati
superflui
e
si
possano
impunemente
abbattere
,
perché
il
fiume
è
rinsavito
.
In
questi
errori
tanto
più
facilmente
una
classe
politica
è
esposta
a
cadere
quanto
più
essa
è
,
se
non
legalmente
,
effettivamente
chiusa
agli
elementi
provenienti
dalle
classi
inferiori
;
perché
in
queste
le
necessità
della
vita
,
la
gara
continua
ed
aspra
per
il
pane
,
la
mancanza
di
coltura
letteraria
,
mantengono
sempre
svegli
gli
aviti
istinti
della
lotta
e
la
rudezza
inesauribile
della
natura
umana
.
Ad
ogni
modo
,
si
aggiunga
o
no
all
'
isolamento
intellettuale
e
morale
anche
quest
'
altro
coefficiente
dell
'
isolamento
per
dir
così
familiare
,
certo
è
che
,
quando
la
classe
dirigente
è
degenerata
nel
modo
che
abbiamo
accennato
,
perde
l
'
attitudine
a
provvedere
ai
casi
suoi
ed
a
quelli
della
società
.
,
che
ha
la
disgrazia
di
essere
da
essa
guidata
.
Allora
lo
Stato
rovina
al
primo
urto
un
po
'
forte
che
venga
dal
nemico
esterno
,
chi
governa
non
sa
affrontare
la
minima
tempesta
,
ed
i
rivolgimenti
che
una
classe
politica
forte
ed
avveduta
avrebbe
attuato
con
perdite
infinitamente
minori
di
ricchezza
,
di
sangue
umano
e
di
senso
morale
pigliano
l
'
aspetto
di
cataclismi
sociali
.
to
una
influenza
grandissima
su
tutte
le
idee
politiche
del
secolo
scorso
,
dovremo
ritornare
nei
seguenti
capitoli
.
CAPITOLO
V
.
La
difesa
giuridica
.
I
.
Varie
opinioni
intorno
al
progresso
del
senso
morale
.
-
-
II
.
La
scuola
evoluzionista
.
-
-
III
.
Dottrina
del
Bucale
-
-
Disciplina
del
senso
morale
.
-
-
IV
,
In
flnenza
delle
credenze
religiose
nella
disciplina
del
senso
morale
.
-
-
V
.
Influenza
dell
'
organizzazione
politica
.
-
-
VI
.
Il
semplicismo
politico
in
rapporto
alla
difesa
giuridica
.
-
-
VII
.
I
Governi
misti
-
-
Completamento
della
teoria
di
Montesquieu
sulla
divisione
dei
poteri
.
-
-
VIII
.
Influenza
della
separazione
del
prestigio
religioso
dal
potere
laico
.
-
-
IX
.
Influenza
della
distribuzione
della
ricchezza
.
-
-
X
.
Rappresentanza
ed
equilibrio
di
tutte
le
forze
politiche
.
-
-
XI
.
L
'
unità
di
tipo
nella
classe
politica
.
I
.
-
-
Non
sarebbe
indispensabile
definire
che
cosa
sia
il
senso
morale
:
giacché
si
tratta
di
un
concetto
,
che
tutti
sentono
e
capiscono
,
senza
che
sia
necessario
che
venga
da
una
formola
determinato
e
circoscritto
.
Ad
ogni
modo
diremo
come
per
esso
generalmente
s
'
intenda
quell
'
insieme
di
sentimenti
,
per
i
quali
la
naturale
propensione
degli
individui
umani
ad
esplicare
le
proprie
facoltà
ed
attività
,
a
soddisfare
i
propri
appetiti
e
le
proprie
volontà
,
a
comandare
ed
a
godere
,
viene
frenata
dalla
naturale
compassione
per
il
danno
ed
il
dispiacere
,
che
altri
uomini
potrebbero
risentirne
.
Qualche
volta
questo
sentimento
arriva
al
punto
che
la
soddisfazione
morale
per
aver
procurato
il
piacere
e
l
'
utile
altrui
vince
quella
materiale
di
aver
provveduto
al
proprio
.
re
educazione
politica
che
ebbe
,
fin
quasi
agli
ultimi
anni
del
secolo
scorso
,
la
sua
classe
dirigente
.
Quando
la
limitazione
all
'
appagamento
del
proprio
piacere
,
di
fronte
al
sacrificio
altrui
,
è
determinata
dai
sentimenti
affettuosi
verso
le
persone
che
ci
stanno
più
vicine
e
che
ci
sono
ordinariamento
care
,
allora
si
dice
che
essa
è
basata
sulla
simpatia
;
quando
essa
è
inspirata
soltanto
dal
rispetto
che
si
deve
agli
altri
uomini
,
anche
estranei
,
anche
nemici
,
sol
perché
uomini
,
allora
si
ha
il
sentimento
più
delicato
e
molto
meno
diffuso
della
giustizia
.
L
'
idealizzazione
e
l
'
esagerazione
di
questi
sentimenti
sono
state
concretate
nelle
note
formole
:
ama
il
prossimo
tuo
come
te
stesso
,
non
fare
agli
altri
quello
che
non
vorresti
che
fosse
fatto
a
te
.
Esse
però
hanno
piuttosto
il
significato
di
uno
sforzo
per
raggiungere
un
perfezionamento
morale
,
che
mai
potrà
essere
toccato
,
anziché
quello
di
un
consiglio
pratico
ed
applicabile
alla
vita
reale
.
Infatti
,
tranne
le
eccezioni
dovute
quasi
sempre
all
'
amor
paterno
e
materno
,
ogni
individuo
è
quello
che
a
preferenza
di
tutti
può
e
sa
provvedere
meglio
ai
casi
suoi
,
e
,
perché
vi
provveda
bene
,
è
necessario
che
ami
sé
stesso
almeno
un
po
'
più
degli
altri
e
che
li
tratti
in
modo
differente
dal
proprio
io
.
È
una
quistione
molto
discussa
quella
intorno
al
progresso
od
alla
stabilità
del
senso
morale
.
Si
sa
,
che
un
chiarissimo
scrittore
del
secolo
scorso
,
il
Buckle
,
osservando
che
i
principi
etici
più
puri
ed
elevati
furono
già
noti
e
proclamati
anche
in
società
antichissime
,
sostenne
che
il
progresso
delle
società
umane
è
quasi
esclusivamente
intellettuale
e
scientifico
,
non
già
morale
.
A
conclusioni
essenzialmente
diverse
viene
la
moderna
e
numerosa
scuola
evoluzionista
:
secondo
questa
,
il
senso
morale
può
e
deve
continuamente
progredire
in
grazia
della
lotta
per
l
'
esistenza
,
in
base
alla
quale
entro
ogni
società
sopravvivono
a
preferenza
gli
individui
più
ricchi
di
sentimenti
altruistici
,
che
sono
i
più
utili
agli
interessi
del
corpo
sociale
,
e
,
nella
lotta
tra
società
diverse
,
fini
scono
sempre
per
vincere
quelle
dove
gli
stessi
sentimenti
sono
in
media
più
forti
.
Esamineremo
brevemente
le
due
dottrine
,
tanto
quanto
basterà
a
dimostrare
che
nessuna
di
esse
può
venire
riguardata
come
base
inconcussa
di
deduzioni
scientifiche
,
e
cominceremo
dalla
seconda
che
fino
ad
oggi
è
la
più
sparsa
e
diffusa
.
II
.
-
-
Or
,
anche
non
tenendo
conto
di
quanto
abbiamo
creduto
di
dimostrare
nella
prima
parte
del
nostro
lavoro
,
circa
la
lotta
per
l
'
esistenza
,
che
viceversa
fra
gl
'
individui
di
una
società
arrivata
ad
un
grado
anche
mediocrissimo
di
cultura
,
sarebbe
piuttosto
lotta
per
la
preminenza
,
ci
pare
un
vero
paradosso
il
principio
proclamato
dai
sedicenti
positivisti
,
secondo
il
quale
,
entro
ogni
gruppo
sociale
,
o
ai
gradi
più
elevati
,
od
anche
addirittura
alla
sopravvivenza
dovrebbero
arrivare
preferibilmente
gl
'
individui
più
morali
e
perciò
più
dotati
di
sentimenti
altruistici
.
Tutto
ciò
che
in
questo
proposito
possiamo
concedere
,
e
concediamo
volentieri
,
è
che
un
individuo
specialmente
sprovvisto
di
senso
morale
,
e
che
non
sappia
abbastanza
mascherare
le
sue
tendenze
,
avrà
a
superare
difficoltà
maggiori
degli
altri
per
l
'
antipatia
e
ripugnanza
che
generalmente
inspirerà
;
ma
anche
un
individuo
di
senso
morale
specialmente
squisito
si
troverà
in
condizioni
svantaggiosissime
.
In
sostanza
,
in
tutti
i
negozi
grandi
e
piccoli
della
,
vita
,
egli
dovrà
lottare
con
armi
assolutamente
impari
.
La
maggioranza
degli
uomini
userà
contro
lui
quelle
arti
,
che
egli
potrà
conoscere
benissimo
,
ma
che
si
guarderà
bene
dall
'
adoperare
;
e
da
ciò
ricaverà
un
danno
certo
maggiore
di
quello
che
risentirà
dalla
malevolenza
di
cui
è
circondato
un
accorto
briccone
,
che
sa
misurare
bene
le
sue
bricconate
.
In
verità
si
può
essere
eccezionalmente
buoni
quasi
senza
averne
conscienza
,
per
naturale
semplicità
di
animo
,
od
anche
conscientemente
per
magnanimità
di
cuore
,
per
insuperabile
ripugnanza
al
male
ed
inflessibile
dirittura
di
carattere
;
ma
non
già
perché
si
possa
menomamente
credere
che
con
la
bontà
si
ottenga
più
facilmente
il
conseguimento
dei
propri
fini
o
ciò
che
comunemente
si
dice
la
riuscita
ed
il
successo
nella
vita
.
L
'
utilitarismo
inteso
in
questo
senso
come
base
della
morale
,
ci
si
permetta
di
dirlo
,
non
può
essere
che
la
furberia
di
un
ipocrita
o
il
sogno
di
uno
sciocco
.
È
chiaro
quindi
che
,
in
tutte
le
società
,
la
così
detta
evoluzione
e
selezione
dei
migliori
dovrebbe
risolversi
in
un
perpetuarsi
e
moltiplicarsi
dei
tipi
di
moralità
media
,
che
sono
veramente
i
più
adatti
a
ciò
che
si
dice
la
lotta
per
l
'
'
esistenza
;
e
la
sopravvivenza
,
e
forse
è
più
esatto
dire
la
preminenza
,
dovrebbe
a
preferenza
spettare
a
quei
caratteri
,
che
in
ogni
ambiente
sociale
,
rappresentano
la
più
aurea
mediocrità
morale
.
Senonché
ci
pare
che
,
neppure
così
sostanzialmente
modificata
;
la
teoria
degli
evoluzionisti
riesca
accettabile
;
giacché
essa
suppone
ad
ogni
modo
che
l
'
elemento
morale
sia
sempre
il
fattore
principale
,
che
contribuisce
a
preferenza
degli
altri
alla
riuscita
o
al
mancamento
degli
scopi
,
che
ogni
individuo
si
prefigge
nella
vita
.
Or
praticamente
la
cosa
non
va
così
.
A
tacere
dell
'
influenza
della
fortuna
,
che
è
più
grande
di
quello
che
generalmente
si
immagina
,
la
ricchezza
o
la
deficienza
di
certe
qualità
intellettuali
,
come
sarebbero
la
prontezza
della
percezione
e
la
finezza
dell
'
osservazione
,
contribuiscono
moltissimo
a
portare
un
uomo
ai
più
alti
gradini
della
società
o
a
tenerlo
nei
più
bassi
.
Ma
sopratutto
vi
contribuiscono
altre
qualità
,
che
dipendono
dalla
tempra
dell
'
individuo
senza
che
siano
,
propriamente
parlando
,
né
intellettuali
né
morali
.
Esse
sono
la
tenacia
nei
propositi
,
la
,
confidenza
in
sé
stesso
,
e
,
sopra
tutto
l
'
attività
.
Anzi
,
a
voler
giudicare
in
qualunque
società
se
un
individuo
si
farà
o
no
avanti
nella
vita
non
si
può
certo
usare
un
criterio
unico
,
ma
volendo
tener
d
'
occhio
il
criterio
principale
,
si
deve
guardare
se
è
attivo
e
se
sa
bene
impiegare
la
sua
attività
.
Una
parte
sola
della
teorica
selezionista
possiamo
ammettere
come
vera
;
crediamo
infatti
che
si
possa
accettare
che
nella
lotta
fra
due
società
(
caeteris
paribus
)
,
debba
trionfare
quella
i
cui
individui
sono
in
media
più
provvisti
di
senso
morale
,
e
che
quindi
saranno
più
uniti
,
più
fiduciosi
gli
uni
degli
altri
,
più
capaci
di
abnegazione
.
Ma
questa
eccezione
nuoce
anziché
giovare
al
complesso
della
tesi
evoluzionista
;
giacché
,
se
in
una
data
società
una
media
più
elevata
del
senso
morale
non
può
provenire
dalla
sopravvivenza
dei
migliori
,
ammesso
che
il
fatto
esista
,
non
si
può
attribuirlo
che
ad
una
migliore
organizzazione
della
società
stessa
:
a
quelle
cause
cioè
d
'
indole
storica
,
che
sono
le
peggiori
nemiche
di
coloro
,
che
i
fenomeni
sociali
vogliono
precipuamente
spiegare
mercé
i
mutamenti
dell
'
organismo
e
della
psiche
individuale
.
III
.
-
-
Sebbene
meno
lontane
dal
nostro
modo
di
vedere
,
pure
non
possiamo
accettare
le
teorie
del
Buckle
senza
modificarle
o
almeno
senza
completarle
.
È
verissimo
infatti
che
in
società
molto
antiche
troviamo
massime
e
leggi
,
che
dinotano
un
senso
morale
molto
squisito
;
in
papiri
,
ad
esempio
,
che
rimontano
alla
dodicesima
dinastia
egiziana
,
si
leggono
precetti
che
valgono
quasi
quelli
della
morale
cristiana
e
buddistica
.
Platonici
e
Stoici
nel
mondo
greco
romano
,
gli
Esseni
in
quello
ebraico
sono
pure
i
rappresentanti
di
una
morale
superiore
,
e
numerose
traccie
di
essa
,
si
possono
agevolmente
rintracciare
nelle
civiltà
chinese
,
indiana
e
persiana
anteriori
all
'
êra
volgare
.
Ma
bisogna
considerare
e
notare
che
,
benché
la
data
alla
quale
rimontano
i
precetti
accennati
sia
remota
,
pure
essi
sono
stati
escogitati
ed
accolti
da
popoli
la
cui
civiltà
era
già
antica
ed
il
cui
senso
morale
avea
perciò
subìto
una
lunghissima
elaborazione
.
Invero
,
se
un
paragone
è
possibile
fra
la
morale
di
una
tribù
primitiva
e
quella
di
un
popolo
relativamente
civile
e
che
per
lunghi
secoli
ha
vissuto
organizzato
in
grandi
e
numerosi
organismi
politici
,
è
quello
stesso
che
si
può
fare
fra
la
morale
di
un
bambino
e
quella
di
un
adulto
.
La
prima
rappresenta
l
'
incoscienza
,
la
seconda
la
coscienza
:
nel
primo
gli
istinti
buoni
e
cattivi
sono
semplicemente
abbozzati
,
nel
secondo
li
osserviamo
completamente
sviluppati
e
maturi
.
Tanto
il
fanciullo
che
il
selvaggio
possono
fare
il
male
,
e
grandissimo
male
,
ma
nel
loro
operato
prevarrà
sempre
il
cieco
,
bestiale
impeto
al
calcolo
ed
alla
premeditazione
,
e
possono
anche
fare
il
bene
senza
mai
raggiungere
in
esso
la
squisita
correttezza
,
il
consciente
sacrifizio
di
sé
di
cui
è
capace
l
'
uomo
adulto
e
civile
.
Ma
non
è
soltanto
nella
maggiore
perfezione
degli
istinti
morali
ed
immorali
che
l
'
uomo
civile
differisce
dal
selvaggio
;
giacché
,
nelle
società
di
antica
cultura
e
che
per
secoli
hanno
goduto
di
una
salda
organizzazione
politica
,
la
compressione
degli
istinti
immorali
,
ciò
che
alcuni
penalisti
chiamerebbero
la
contro
spinta
che
li
frena
,
è
indiscutibilmente
più
forte
,
ed
acquista
tutta
l
'
importanza
di
una
inveterata
abitudine
.
In
queste
società
si
vanno
per
lunga
e
lenta
elaborazione
creando
quegli
organi
,
che
fanno
si
che
,
in
un
certo
numero
di
rapporti
pubblici
e
privati
,
la
moralità
generale
tenga
a
freno
la
manifestazione
della
immoralità
individuale
.
Quasi
tutti
comprendono
,
quando
non
sono
interessati
ed
appassionati
,
che
un
dato
atto
non
risponde
a
quei
sentimenti
di
giustizia
,
che
sono
comuni
nella
società
in
cui
vivono
;
ma
certo
potrebbe
darsi
che
la
gran
maggioranza
commettesse
quello
stesso
atto
sotto
la
spinta
della
passione
o
di
un
forte
interesse
.
Or
l
'
opinione
pubblica
,
la
religione
,
la
legge
e
tutta
l
'
organizzazione
sociale
che
la
fa
osservare
,
sono
l
'
espressione
della
coscienza
della
moltitudine
,
che
nei
casi
generali
è
spassionata
e
disinteressata
,
contro
l
'
uno
o
i
pochi
ai
quali
la
violenza
dei
sentimenti
egoistici
vela
,
in
un
dato
momento
,
il
retto
intendimento
del
giusto
e
dell
'
onesto
;
il
giudice
è
lo
strumento
del
senso
morale
di
tutti
,
che
,
caso
per
caso
,
tiene
a
dovere
e
frena
le
passioni
e
gl
'
istinti
malvagi
di
ciascuno
.
Quindi
non
solo
in
una
civiltà
avanzata
gl
'
istinti
morali
,
come
le
passioni
egoistiche
,
si
affinano
e
diventano
più
coscienti
e
perfetti
,
ma
in
una
società
la
cui
organizzazione
politica
è
molto
progredita
,
la
disciplina
morale
è
indiscutibilmente
maggiore
,
e
sono
più
numerosi
e
più
specificati
gli
atti
troppo
egoistici
,
che
dal
controllo
e
freno
reciproco
degli
individui
che
la
compongono
sono
proibiti
ed
ostacolati
.
In
ogni
società
vi
è
certamente
,
un
numero
di
individui
relativamente
piccolo
,
che
ha
tendenze
spiccatamente
refrattarie
ad
ogni
disciplina
sociale
.
;
ed
è
pure
certo
che
vi
ha
un
certo
numero
di
coscienze
superiori
e
di
caratteri
saldamente
temprati
,
per
i
quali
ogni
freno
,
che
li
mantenga
nella
retta
via
,
riesce
quasi
superfluo
.
Ma
fra
questi
due
estremi
vi
è
la
maggioranza
immensa
delle
coscienze
mediocri
,
per
le
quali
il
timore
del
danno
e
della
pena
,
il
fatto
che
delle
proprie
azioni
si
è
responsabili
davanti
ad
altri
,
che
non
sono
né
complici
né
subordinati
,
sono
mezzi
efficacissimi
per
far
superare
vittoriosamente
le
mille
tentazioni
,
che
la
vita
pratica
offre
alla
trasgressione
dei
doveri
morali
.
I
meccanismi
sociali
che
regolano
questa
disciplina
del
senso
morale
formano
ciò
che
noi
chiamiamo
la
difesa
giuridica
.
Diciamo
subito
che
essi
non
sono
in
tutte
le
società
ugualmente
perfetti
:
può
darsi
anzi
,
e
si
è
dato
il
caso
,
che
una
società
scientificamente
ed
artisticamente
più
progredita
di
un
'
altra
resti
,
da
questo
lato
,
in
uno
stato
di
notevole
inferiorità
.
E
può
darsi
anche
che
la
difesa
giuridica
si
vada
infiacchendo
e
diventi
meno
efficace
in
società
le
quali
sono
in
un
periodo
di
progresso
scientifico
ed
economico
.
È
innegabile
poi
che
una
grave
catastrofe
,
come
sarebbe
una
lunga
guerra
od
una
grande
rivoluzione
,
produce
dovunque
un
periodo
di
dissoluzione
sociale
;
la
disciplina
dei
sentimenti
egoisiici
allora
vien
meno
,
le
abitudini
colle
quali
essi
sono
stati
lungamente
frenati
si
scuotono
,
e
gli
istinti
bestiali
,
addormentati
ma
non
spenti
da
un
lungo
periodo
di
pace
e
di
civiltà
,
riappaiono
vivaci
.
Giacché
se
da
una
parte
la
maggiore
cultura
è
riuscita
a
dissimularli
,
dall
'
altra
li
ha
resi
più
temprati
ed
acuiti
.
È
così
che
vediamo
talvolta
gruppi
di
avventurieri
appartenenti
a
popoli
civili
in
contatto
con
popoli
barbari
o
di
tipo
sociale
differentissimo
,
credersi
sciolti
dagli
ordinari
vincoli
morali
e
perpetrare
le
azioni
per
le
quali
rimasero
celebri
i
conquistatori
spagnuoli
nell
'
America
,
e
Warren
Hastings
e
Clive
nell
'
India
;
ed
è
ricorrendo
agli
stessi
criteri
che
si
possono
spiegare
gli
eccessi
tremendi
della
guerra
dei
trent
'
anni
,
della
Rivoluzione
francese
e
di
altre
guerre
civili
.
IV
.
-
-
Se
noi
guardiamo
ai
principali
popoli
,
che
hanno
avuto
ed
hanno
una
storia
,
vediamo
che
in
essi
la
disciplina
del
senso
morale
è
affidata
tanto
alle
religioni
quanto
a
tutta
l
'
organizzazione
legislativa
.
In
origine
anzi
presso
tutti
,
ed
ancora
adesso
presso
molti
popoli
,
la
legge
civile
e
il
precetto
religioso
si
sono
assolutamente
confusi
e
le
sanzioni
che
li
accompagnavano
andavano
e
vanno
sempre
uniti
.
Oggi
nei
paesi
di
civiltà
europea
e
chinese
l
'
organizzazione
laica
o
civile
e
quella
religiosa
sono
più
o
meno
nettaimente
separate
:
e
la
seconda
riesce
tanto
più
efficace
quanto
più
forte
è
la
fede
che
sa
inspirare
e
mantenere
;
mentre
la
prima
fonda
la
sua
perfezione
nella
se
città
ed
alle
lotte
civili
entro
le
città
stesse
,
che
ebbero
luogo
durante
la
guerra
del
Peloponneso
.
È
da
notare
che
a
tutti
i
cataclismi
sociali
,
che
distruggono
la
disciplina
morale
,
tiene
sempre
dietro
un
periodo
di
rilassamento
di
questa
disciplina
,
che
non
si
va
ricostituendo
che
lentamente
.
Il
Letourneau
nel
suo
libro
«
La
Sociologie
après
l
'
ethnogrnphie
»
ha
fatto
molto
bene
rilevare
come
i
progressi
intellettuali
presso
i
barbari
ed
i
selvaggi
,
siano
assai
più
rapidi
di
quelli
morali
.
E
questo
fatto
,
che
avviene
anche
nelle
società
civili
che
escono
da
un
periodo
di
disorganizzazione
sociale
,
e
che
proviene
dalla
lentezza
con
cui
si
stabiliscono
e
ristabiliscono
le
abitudini
morali
,
contribuisce
a
dare
un
'
apparenza
di
verità
alla
dottrina
del
Buckle
sulla
stabilità
assoluta
del
senso
morale
.
Il
lettore
,
che
è
al
corrente
dei
moderni
studi
sociologici
,
avrà
notato
che
noi
abbiamo
affatto
evitato
ogni
indagine
sulla
origine
degli
istinti
morali
od
altruistici
;
infatti
per
i
nostri
studi
ci
è
sufficiente
di
constatare
che
essi
sono
innati
nell
'
uomo
e
necessari
per
la
vita
sociale
.
Avrà
pure
notato
che
il
nostro
modo
di
vedere
è
opposto
a
quello
sostenuto
dal
Rousseau
,
che
l
'
uomo
,
cioè
,
naturalmente
è
buono
,
ma
che
la
società
lo
fa
cattivo
e
perverso
.
Noi
invece
crediamo
che
la
organizzazione
sociale
avendo
per
conseguenza
il
freno
reciproco
degli
individui
umani
,
li
migliori
;
non
già
distruggendone
gl
'
istinti
malvagi
,
ma
abituando
a
domarli
.
sua
maggiore
conformità
a
certe
tendenze
psicologiche
,
che
sarà
nostro
dovere
d
'
indagare
.
Si
è
lungamente
disputato
se
la
sanzione
religiosa
,
quando
è
separata
da
quella
politica
,
riesca
più
efficace
di
questa
;
se
il
timore
dell
'
inferno
valga
in
pratica
più
del
carcere
e
del
gendarme
:
ci
pare
che
una
risposta
precisa
ed
applicabile
a
tutti
i
casi
,
che
la
questione
può
presentare
,
difficilmente
possa
darsi
.
E
ovvio
che
un
paese
la
cui
organizzazione
politica
,
è
fiacca
e
primitiva
e
nel
quale
la
fede
religiosa
è
ardente
,
trovasi
in
condizioni
essenzialmente
diverse
di
quelle
di
un
altro
paese
,
nel
quale
gli
entusiasmi
religiosi
siano
intiepiditi
ed
il
regime
politico
,
amministrativo
e
giudiziario
assai
perfezionato
.
Più
avanti
dovremo
trattare
lungamente
dell
'
efficacia
etica
delle
religioni
in
genere
;
ad
ogni
modo
possiamo
fin
da
ora
dire
,
che
,
sebbene
tanto
il
precetto
religioso
che
le
leggi
civili
siano
emanazione
di
quel
senso
morale
collettivo
,
che
è
indispensabile
in
tutte
le
associazioni
umane
,
sebbene
sia
innegabile
che
un
qualche
effetto
pratico
tutte
le
religioni
hanno
e
devono
avere
,
pure
è
per
lo
meno
arrischiata
l
'
opinione
di
coloro
,
che
ne
vorrebbero
esagerare
l
'
importanza
.
Se
chi
pensa
così
avesse
ragione
,
grande
,
ad
esempio
,
dovrebbe
essere
la
differenza
morale
fra
un
popolo
cristiano
ed
uno
idolatra
.
Or
certo
,
se
si
paragona
un
popolo
cristiano
civile
ad
un
popolo
idolatra
barbaro
,
il
distacco
morale
è
immenso
;
ma
se
poniamo
accanto
due
popoli
allo
stesso
grado
di
barbarie
,
dei
quali
uno
abbia
abbracciato
il
Cristianesimo
e
l
'
altro
no
,
allora
si
trova
che
,
nella
pratica
,
essi
si
diportano
presso
a
poco
alla
stessa
maniera
,
o
almeno
non
vi
è
un
distacco
molto
sensibile
nella
loro
condotta
:
i
moderni
Abissini
sono
un
esempio
vivente
e
notorio
di
quanto
affermiamo
.
Se
poi
paragoniamo
la
società
ancora
pagana
,
ma
politicamente
ben
'
ordinata
,
dell
'
epoca
di
Marco
Aurelio
con
quella
cristiana
ma
disordinatissima
,
che
ci
viene
descritta
da
Gregorio
di
Tours
,
dubitiamo
forte
che
il
parallelo
non
riesca
tutto
favorevole
alla
prima
.
Invero
è
proprio
della
natura
umana
che
un
danno
certo
e
prossimo
,
per
quanto
relativamente
piccolo
,
sia
generalmente
più
temuto
di
un
danno
incerto
e
remoto
per
quanto
grande
.
Per
la
massa
delle
coscienze
volgari
,
nel
momento
che
la
cupidità
.
,
la
libidine
o
la
vendetta
le
spinge
al
furto
,
allo
stupro
,
all
'
omicidio
,
il
timore
dell
'
ergastolo
e
del
patibolo
sono
mezzi
più
potenti
e
sopratutto
più
sicuri
di
prevenzione
della
possibilità
degli
eterni
tormenti
;
e
se
ciò
è
vero
per
i
grandi
strappi
al
senso
morale
,
che
si
fanno
solo
nei
momenti
di
passione
violenta
,
è
verissimo
per
le
piccole
violazioni
ai
precetti
più
ovvii
dell
'
equità
e
della
giustizia
,
alle
quali
possiamo
essere
indotti
dalla
spinta
quotidiana
dei
piccoli
interessi
e
delle
piccole
bizze
.
Infatti
quale
legge
morale
o
religiosa
non
riconosce
che
il
pagare
i
debiti
è
,
in
massima
,
una
cosa
giusta
e
doverosa
?
Eppure
dobbiamo
confessare
che
moltissimi
buoni
credenti
si
asterrebbero
dal
farlo
,
e
troverebbero
mille
cavilli
e
pretesti
per
ingannare
la
propria
coscienza
,
se
non
vi
fossero
costretti
dalla
pubblica
vergogna
e
sopratutto
dall
'
usciere
.
Non
ci
vuole
un
sentimento
troppo
delicato
per
capire
che
il
bastonare
un
altro
è
una
cosa
,
per
lo
meno
,
scorretta
;
eppure
l
'
abitudine
di
alzare
le
mani
sul
prossimo
nei
momenti
d
'
ira
,
viene
nelle
masse
combattuta
efficacemente
solo
dalla
sicurezza
che
chi
dà
un
pugno
si
espone
a
riceverne
subito
un
altro
,
e
che
l
'
affare
può
anche
terminare
col
carcere
o
con
la
multa
.
E
noi
vediamo
,
purtroppo
,
che
gli
esseri
più
deboli
e
più
incapaci
di
difesa
,
le
donne
ed
i
fanciulli
,
i
quali
appunto
per
ciò
dovrebbero
essere
maggiormente
tutelati
dal
sentimento
religioso
e
morale
,
sono
le
vittime
più
frequenti
delle
brutalità
manesche
.
E
in
paesi
molto
religiosi
,
ma
nei
quali
le
classi
inferiori
sono
completamente
abbandonate
all
'
arbitrio
di
quelle
superiori
,
non
è
cosa
straordinaria
che
i
padroni
battano
servì
e
vassalli
.
Certo
che
la
fede
religiosa
,
come
l
'
entusiasmo
patriottico
e
le
passioni
politiche
,
possono
,
in
dati
momenti
di
sovraeccitazione
straordinaria
,
produrre
grandi
correnti
di
abnegazione
e
di
sacrificio
e
spingere
le
masse
a
fatti
ed
a
sforzi
che
,
a
chi
tien
conto
solo
della
natura
ordinaria
dell
'
uomo
,
sembrano
quasi
sovrumani
.
I
giubilei
cattolici
e
i
revivals
protestanti
ce
ne
porgono
più
di
un
esempio
,
e
,
come
fatti
caratteristici
,
si
possono
anche
citare
il
gran
movimento
di
carità
e
d
'
amore
,
che
agitò
l
'
Umbria
al
tempo
di
S
.
Francesco
d
'
Assisi
,
e
qualche
fugace
giornata
della
rivoluzione
francese
e
dei
moti
del
1848
in
Italia
.
Ma
la
possibilità
che
hanno
certi
sentimenti
di
eccitare
febbri
passeggiare
non
ci
deve
indurre
in
errore
intorno
alla
loro
reale
efficacia
nella
vita
ordinaria
dell
'
umanità
.
Si
sono
viste
città
intiere
,
in
momenti
di
sovraeccitazione
patriottica
e
religiosa
,
spogliarsi
dei
propri
beni
per
donarli
allo
Stato
od
alla
Chiesa
:
ma
certo
nessuna
organizzazione
politica
può
a
lungo
sussistere
se
l
'
imposta
,
non
ha
un
carattere
coattivo
;
e
la
Chiesa
stessa
,
quando
ha
potato
,
ha
reso
obbligatorie
le
decime
.
Il
sentimento
patriottico
ed
ancor
più
il
religioso
,
e
più
ancora
quando
sono
combinati
in
unica
passione
,
bastano
a
produrre
insurrezioni
generali
e
violente
,
ed
in
certi
momenti
hanno
indotto
intere
popolazioni
a
pigliare
le
armi
per
imprendere
spedizioni
lontane
ed
arrischiatissime
,
come
ad
esempio
avvenne
nelle
prime
due
o
tre
crociate
.
Ma
essi
non
bastano
a
fornire
eserciti
saldi
e
sicuri
,
che
in
tutti
i
momenti
siano
pronti
laddove
il
bisogno
lo
richieda
;
tranne
che
non
si
tratti
di
popolazioni
nelle
quali
la
guerra
sia
un
'
occupazione
ordinaria
e
fornisca
lucri
abituali
.
Questa
specie
di
eserciti
,
fra
gemi
che
vivono
ordinariamente
d
'
agricoltura
,
d
'
industrie
e
di
commercio
,
sono
invece
il
prodotto
di
una
salda
disciplina
sociale
,
che
costringe
inesorabilmente
ogni
individuo
a
fare
il
suo
dovere
ed
a
prestare
il
suo
servizio
in
dati
tempi
e
in
dati
modi
.
V
.
-
-
Or
è
certo
che
l
'
organizzazione
propriamente
detta
politica
,
quella
che
stabilisce
l
'
indole
dei
rapporti
tra
la
classe
governante
e
quella
governata
e
tra
i
vari
gradi
e
le
diverse
frazioni
della
prima
,
è
il
fattore
,
che
contribuisce
precipuamente
a
determinare
il
grado
di
perfezione
,
che
può
raggiungere
la
,
difesa
giuridica
di
un
popolo
.
Un
Governo
onesto
,
un
Governo
di
verità
e
di
giu
stizia
,
un
Governo
veramente
liberale
,
come
l
'
intendeva
il
Guicciardini
,
è
la
miglior
garenzia
che
,
anche
i
diritti
che
più
comunemente
s
'
intendono
per
privati
,
la
tutela
,
cioè
della
proprietà
e
della
vita
,
saranno
efficamente
custoditi
.
Un
regime
corrotto
,
nel
quale
può
accadere
che
chi
comanda
,
in
nome
di
Dio
o
del
popolo
poco
importa
,
libito
faccia
licito
in
sua
legge
,
è
evidente
che
sarà
insufficiente
anche
nell
'
adempiere
a
questa
missione
;
e
,
sebbene
ufficialmente
possa
riguardo
ad
essa
proclamare
principii
accettabili
ed
anche
elevati
,
pure
nella
pratica
questi
saranno
malamente
osservati
.
È
un
'
osservazione
non
solo
facile
,
ma
diremo
quasi
banale
questa
:
che
i
rapporti
fra
governanti
e
governati
e
fra
le
varie
categorie
dei
primi
,
sono
più
o
meno
inspirati
a
principii
di
moralità
e
giustizia
,
secondo
la
diversità
dei
paesi
e
dei
tempi
.
Infatti
non
vi
è
chi
non
veda
subito
la
differenza
,
che
corre
su
questo
riguardo
fra
il
governo
dei
pascià
e
dei
visir
turchi
del
buon
tempo
antico
,
dello
stampo
di
Maometto
Köproli
,
Mustafà
Bairakdar
ed
Alì
Tebelen
,
che
disponevano
alla
spiccia
delle
sostanze
,
del
corpo
e
della
vita
dei
raiah
ed
anche
talvolta
dei
credenti
da
loro
governati
,
e
quello
dei
mandarini
chinesi
,
che
in
conclusione
devono
far
capo
alla
corruzione
burocratica
per
potere
aggiunger
qualche
supplemento
al
loro
stipendio
;
e
per
eseguire
una
sentenza
di
morte
,
a
meno
che
una
provincia
non
sia
sottoposta
a
leggi
eccezionali
,
devono
spedire
il
processo
a
Pekino
per
esservi
riveduto
ed
all
'
occorrenza
corretto
.
Salta
subito
agli
occhi
che
la
Russia
sotto
Ivano
IV
il
terribile
,
quando
le
confische
e
gli
sterminii
in
massa
d
'
intere
città
erano
cose
ordinarie
,
era
retta
,
in
modo
alquanto
diverso
di
come
è
governata
oggi
;
né
è
meno
evidente
che
la
Russia
d
'
oggi
,
è
governata
in
modo
diverso
dall
'
Inghilterra
,
dove
ogni
arresto
personale
deve
essere
subito
e
seriamente
legalizzato
.
E
neppure
è
dubbio
che
le
grandi
nazioni
dell
'
Europa
centrale
ed
occidentale
siano
rette
in
modo
alquanto
diverso
delle
Repubbliche
dell
'
America
meridionale
,
dove
la
fucilazione
,
che
il
partito
vincitore
infligge
ai
capi
del
partito
vinto
,
non
è
ancora
andata
in
disuso
,
ed
in
qualcuna
delle
quali
,
in
epoca
non
remota
,
coloro
che
ressero
per
qualche
anno
il
potere
ebbero
modo
di
rubare
non
dei
milioni
ma
dei
miliardi
.
Tutte
queste
sensibilissime
variazioni
nel
grado
di
bontà
del
regime
politico
sono
da
alcuni
molto
facilmente
spiegate
colle
differenze
di
razza
.
Abbiamo
già
nella
prima
parte
del
nostro
lavoro
ampiamente
trattato
quest
'
argomento
;
ci
limiteremo
ora
a
rammentare
che
il
vizio
della
razza
difficilmente
si
può
invocare
quando
si
tratta
di
popoli
,
che
hanno
saputo
creare
civiltà
,
molto
avanzate
e
che
in
altri
tempi
aveano
organizzazioni
politiche
nelle
quali
la
difesa
giuridica
era
relativamente
eccellente
rispetto
a
quella
delle
nazioni
,
che
ora
da
questo
lato
li
sopravanzano
,
e
che
finalmente
,
nei
loro
rapporti
privati
,
non
mostrano
quella
inferiorità
,
organica
del
senso
morale
,
che
solo
nelle
pubbliche
faccende
verrebbe
a
manifestarsi
.
Altri
la
spiegano
colla
differenza
del
grado
di
civiltà
:
e
questi
hanno
senza
dubbio
una
parte
di
ragione
;
perché
,
come
più
avanti
dovremo
dimostrare
,
è
assai
difficile
,
per
non
dire
impossibile
,
che
una
società
vasta
e
numerosa
come
una
nazione
moderna
abbia
molto
perfezionato
la
sua
difesa
giuridica
,
se
non
ha
raggiunto
uno
sviluppo
intellettuale
ed
economico
abbastanza
notevole
.
Ma
la
parte
è
cosa
differente
dal
tutto
:
giacché
molti
sono
i
popoli
che
hanno
avuto
periodi
di
splendore
materiale
ed
anche
intellettuale
e
che
,
quasi
costretti
da
una
specie
di
forza
fatale
,
non
hanno
mai
potuto
disfarsi
da
certi
tipi
di
organizzazione
politica
,
i
quali
sembrano
del
tutto
impropri
ad
assicurare
un
vero
progresso
nella
morale
delle
classi
governanti
:
quindi
,
ciò
che
comunemente
appellasi
civiltà
è
,
evidentemente
,
una
condizione
necessaria
,
ma
non
sufficiente
per
il
vero
progresso
politico
.
Si
può
invero
affermare
che
le
abitudini
contribuiscono
grandemente
nel
determinare
il
grado
massimo
di
perfezione
o
d
'
imperfezione
nella
difesa
giuridica
,
che
un
popolo
è
capace
di
stabilmente
godere
o
sistematicamente
tollerare
.
Infatti
sì
può
senza
stento
ammettere
che
sarebbe
impossibile
che
,
in
una
od
anche
in
poche
generazioni
,
i
moderni
Persiani
,
ad
esempio
,
possano
diventare
adatti
al
regime
che
ora
vige
in
Inghilterra
,
o
che
i
nostri
contemporanei
Inglesi
possano
ridursi
a
tale
da
essere
governati
come
lo
sono
i
sudditi
dello
Scià
.
Abbiamo
già
,
accennato
al
fatto
che
le
abitudini
morali
si
modificano
assai
più
lentamente
di
quelle
intèllettuali
,
però
esse
,
per
quanto
lentamente
,
pur
si
modificano
;
e
possono
andar
cambiando
in
senso
buono
come
in
senso
cattivo
.
Se
è
vero
quindi
che
gl
'
Inglesi
moderni
non
tollererebbero
più
un
re
come
Riccardo
3°
un
lord
cancelliere
come
Francesco
Bacone
,
un
giudice
come
Jeffreys
,
un
generale
comandante
le
truppe
nella
Scozia
come
Graham
di
Claverhouse
e
probabilmente
neppure
un
lord
protettore
come
Cromwell
,
se
si
può
ragionevolmente
sperare
che
Bernabò
Visconti
e
Cesare
Borgia
sarebbero
impossibili
fra
gl
'
Italiani
d
'
oggidì
,
non
è
men
vero
che
,
a
qualche
secolo
d
'
intervallo
,
i
Romani
,
dei
quali
Polibio
avea
ammirato
l
'
organizzazione
politica
che
era
forse
la
migliore
di
tutta
l
'
antichità
classica
,
si
adattarono
a
sopportare
la
tirannide
di
Tiberio
,
di
Caligola
e
di
Nerone
,
e
che
i
discendenti
dei
Greci
contemporanei
di
Aristide
,
di
Pericle
e
di
Epaminonda
stettero
per
lunghi
secoli
sotto
il
governo
degli
imperatori
bizantini
.
Inoltre
è
innegabile
che
vi
devono
essere
delle
cause
,
che
determinano
il
formarsi
di
alcune
abitudini
a
preferenza
di
altre
;
sicché
,
ammesso
anche
che
la
varietà
di
regime
politico
sia
dovuta
principalmente
alla
differenza
di
abitudini
politiche
,
resta
integro
il
problema
intorno
alla
ricerca
delle
cause
per
le
quali
le
dette
abitudini
si
sono
variamente
stabilite
.
In
conclusione
noi
crediamo
di
trovarci
davanti
ad
una
grande
legge
psicologica
,
la
quale
può
sola
spiegare
perché
gl
'
istinti
morali
di
un
popolo
più
o
meno
si
affermano
e
si
sviluppano
nella
sua
organizzazione
politica
;
legge
che
in
fondo
non
è
che
una
delle
tante
esplicazioni
dell
'
altra
legge
più
generale
,
che
abbiamo
esposto
in
principio
di
questo
capitolo
,
la
quale
spiega
la
maggiore
o
minore
forza
dei
freni
morali
in
tutte
le
manifestazioni
della
vita
sociale
.
VI
.
-
-
La
preponderanza
assoluta
di
una
sola
forza
politica
,
il
predominio
di
un
concetto
semplicista
nell
'
organizzazione
dello
Stato
,
l
'
applicaziione
severamente
logica
d
'
un
solo
principio
ispiratore
di
tutto
il
diritto
pubblico
,
sono
gli
elementi
necessari
per
qualunque
genere
di
dispotismo
;
tanto
per
quello
fondato
sul
diritto
divino
,
che
per
l
'
altro
che
presume
di
avere
la
sua
base
nella
sovranità
popolare
;
per
il
fatto
che
essi
permettono
a
chi
ha
in
mano
il
potere
di
sfruttare
maggiormente
,
a
beneficio
delle
proprie
passioni
,
i
vantaggi
di
una
posizione
superiore
.
Giacché
,
quando
coloro
che
stanno
alla
testa
della
classe
governante
sono
gli
interpreti
esclusivi
della
volontà
di
Dio
o
del
popolo
,
ed
esercitano
la
sovranità
in
nome
di
questi
enti
,
in
società
profondamente
imbevute
di
credenze
religiose
o
di
fanatismo
democratico
,
e
quando
altre
forze
sociali
organizzate
non
esistono
all
'
infuori
di
quelle
,
che
rappresentano
il
principio
sul
quale
si
basa
la
sovranità
della
nazione
,
allora
nessuna
resistenza
,
nessun
controllo
efficace
sono
possibili
,
che
valgano
a
temperare
la
naturale
tendenza
,
che
hanno
coloro
che
stanno
a
capo
della
gerarchia
sociale
ad
abusare
dei
loro
poteri
.
Una
classe
governante
,
che
tutto
si
può
permettere
in
nome
di
un
sovrano
,
che
tutto
può
fare
,
subisce
una
vera
degenerazione
morale
;
quella
degenerazione
che
è
comune
a
tutti
gli
uomini
,
i
cui
atti
sono
esenti
dal
freno
e
dal
controllo
,
che
ad
essi
ordinariamente
impone
l
'
opinione
e
la
coscienza
dei
loro
simili
.
Le
responsabilità
dei
subordinati
,
che
finiscono
col
risolversi
nell
'
irresponsabilità
e
nell
'
onnipotenza
dell
'
uomo
,
o
del
piccolo
gruppo
di
uomini
che
stanno
a
capo
della
gerarchia
di
tutti
i
funzionari
,
si
chiamino
Czar
,
Sultano
o
Comitato
di
salute
pubblica
,
comunicano
a
tutta
la
macchina
politica
i
vizi
che
l
'
assolutismo
genera
nei
capi
.
Giacché
tutto
si
può
osare
quando
s
'
interpreta
la
volontà
,
vera
o
supposta
,
di
chi
crede
avere
il
diritto
che
tutto
pieghi
ad
un
suo
cenno
,
senza
che
abbia
la
possibilità
di
tutto
vedere
e
senza
che
altre
coscienze
libere
e
disinteressate
possano
controllare
le
sue
passioni
ed
i
suoi
errori
.
E
gli
effetti
di
un
simile
sistema
sono
pronti
e
tristissimi
.
Crediamo
che
nessuno
come
il
russo
Dostoiewsky
,
che
visse
lungamente
nel
paese
dell
'
autocrazia
e
passò
dieci
anni
nelle
miniere
della
Siberia
,
abbia
fra
i
moderni
descritto
con
più
verità
e
sentimento
la
degenerazione
del
carattere
,
che
il
potere
assoluto
produce
negli
uomini
,
sicché
non
rinunciamo
a
trascrivere
le
sue
parole
.
Egli
dice
:
«
Chi
possiede
la
potenza
illimitata
sulla
carne
ed
il
sangue
del
suo
simile
,
chi
ha
la
facoltà
di
avvilire
coll
'
avvilimento
supremo
un
altro
essere
,
è
incapace
di
resistere
al
desiderio
di
fare
il
male
.
La
tirannia
è
un
'
abitudine
,
che
diventa
alla
lunga
una
malattia
.
Il
miglior
uomo
del
mondo
può
abbrutirsi
così
da
non
distinguersi
da
una
fiera
.
Il
sangue
inebria
,
lo
spirito
diviene
accessibile
ai
fenomeni
più
anormali
,
che
possono
sembrare
delle
vere
gioie
.
La
possibilità
di
una
tale
licenza
diviene
alle
volte
contagiosa
a
tutto
un
popolo
;
eppure
la
società
,
che
disprezza
il
carnefice
ufficiale
,
non
disprezza
codesti
carnefici
potenti
»
.
Or
è
appunto
questa
specie
di
ubbriachezza
morale
,
rilevata
pure
da
parecchi
moderni
psichiatri
,
quella
che
spiega
gli
eccessi
degli
onnipotenti
,
che
ci
dà
la
chiave
delle
follie
criminose
di
parecchi
imperatori
romani
,
di
Ivano
IV
e
Pietro
il
Grande
,
di
tanti
sultani
dell
'
Oriente
,
di
Robespierre
,
di
Barrere
,
di
Carrier
e
di
Lébon
.
Si
può
obbiettare
che
vi
sono
stati
sovrani
assoluti
buoni
,
come
ve
ne
sono
stati
di
cattivi
,
e
che
nell
'
Europa
continentale
,
prima
della
recente
adozione
dei
Governi
costituzionali
e
parlamentari
,
l
'
assolutismo
non
produsse
risultati
così
disastrosi
da
giustificare
quanto
noi
abbiamo
sostenuto
.
Rispondiamo
facilmente
che
l
'
assolutismo
europeo
posteriore
al
Medio
Evo
fu
tutt
'
altro
che
completo
;
perché
anche
l
'
autorità
di
un
Luigi
XIV
uvea
freni
possenti
nella
tradizione
di
un
tempo
in
cui
il
Re
non
era
che
il
primo
dei
baroni
,
nei
privilegi
secolari
della
nobiltà
e
delle
provincie
,
e
sopratntto
nella
separazione
più
o
meno
completa
della
Chiesa
dallo
Stato
.
Ad
ogni
modo
,
tanta
è
la
ricchezza
e
la
varietà
della
natura
umana
,
che
ammettiamo
,
ciò
che
del
resto
è
provato
dalla
storia
,
che
alcuni
individui
abbiano
saputo
interamente
dominare
le
proprie
passioni
e
conservarsi
puri
ed
onesti
,
anche
dopo
essere
stati
lungamente
investiti
di
un
'
autorità
assoluta
.
Ma
l
'
influenza
benefica
di
questi
fortunati
accidenti
è
meno
grande
di
quello
che
comunemente
si
crede
:
giacché
,
in
un
paese
abituato
stabilmente
ad
un
regime
dispotico
,
la
massa
della
classe
politica
usa
ad
essere
adulatrice
e
vile
coi
superiori
,
necessariamente
deve
diventare
superba
,
dispotica
,
soverchiatrice
cogli
in
inferiori
;
gli
uomini
sciaguratamente
essendo
così
fatti
che
,
quanto
più
sono
soggetti
al
capriccio
ed
all
'
arbitrio
di
chi
sta
in
alto
,
tanto
più
,
in
generale
,
tendono
a
far
pesare
il
loro
capriccio
ed
il
loro
arbitrio
su
chi
sta
in
basso
e
resta
in
loro
balìa
.
VII
.
-
-
Nell
'
antichità
Aristotile
,
Polibio
e
qualche
altro
scrittore
,
dando
la
preferenza
ai
governi
misti
di
monarchia
,
aristocrazia
e
democrazia
,
intuirono
chiaramente
la
legge
,
che
abbiamo
enunciato
.
In
verità
,
nello
Stato
greco
,
l
'
antica
monarchia
appoggiata
al
carattere
sacro
ed
alla
tradizione
,
l
'
aristocrazia
che
rappresentava
pure
la
tradizione
ed
ordinariamente
la
proprietà
territoriale
,
la
democrazia
basata
sulla
ricchezza
mobiliare
,
sul
numero
,
sulle
passioni
della
folla
,
erano
altrettante
forze
politiche
,
la
cui
contemperanza
,
finché
una
non
prevalse
esclusivamente
sulle
altre
,
potea
dare
,
e
diede
,
un
tipo
di
organizzazione
politica
,
nel
quale
la
difesa
giuridica
era
,
nei
tempi
ordinari
,
sufficientemente
garantita
.
Anche
in
Roma
,
all
'
epoca
nella
quale
la
sua
costituzione
fu
tanto
ammirata
da
Polibio
,
troviamo
contemperate
le
influenze
della
grande
proprietà
patrizia
e
della
piccola
proprietà
plebea
con
quella
della
proprietà
mobiliare
dei
cavalieri
;
troviamo
le
tradizioni
delle
grandi
famiglie
di
ottimati
,
discendenti
dai
Numi
,
mantenere
la
loro
possanza
di
fronte
alle
passioni
popolari
ed
ai
servizi
ed
alle
ricchezze
recenti
delle
grandi
famiglie
plebee
,
e
troviamo
queste
forze
politiche
diverse
estrinsecarsi
nelle
varie
autorità
politiche
,
militari
,
amministrative
e
giudiziarie
,
alleandosi
e
temperandosi
in
modo
da
dar
luogo
allo
Stato
giuridicamente
più
perfetto
di
tutta
l
'
antichità
.
Nel
secolo
scorso
Montesquieu
dallo
studio
della
Costituzione
inglese
ricavò
la
dottrina
la
quale
insegna
che
,
perché
un
paese
sia
libero
,
è
necessario
che
il
potere
vi
freni
il
potere
e
che
l
'
esercizio
dei
tre
poteri
fondamentali
,
che
egli
trovava
in
qualunque
Stato
,
sia
affidato
ad
organi
politici
diversi
.
Omai
i
trattatisti
di
diritto
costituzionale
hanno
dimostrato
che
una
separazione
assoluta
dei
tre
poteri
trovati
dal
Montesquieu
non
esiste
e
che
non
è
necessario
che
essi
siano
precisamente
tre
.
Ma
non
è
questo
forse
il
difetto
principale
della
dottrina
del
Montesquieu
,
difetto
del
resto
piuttosto
imputabile
ai
numerosi
scrittori
,
che
ad
essa
attinsero
,
che
al
suo
primo
autore
.
Costoro
infatti
,
tenendo
gli
occhi
rivolti
alla
teoria
del
maestro
,
hanno
dato
importanza
piuttosto
al
suo
lato
formale
,
e
,
diremmo
quasi
curialesco
,
anziché
a
quello
sostanziale
e
politico
.
Si
è
dimenticato
troppo
che
un
organo
politico
,
per
essere
efficace
a
frenare
l
'
azione
di
un
altro
,
deve
rappresentare
una
forza
politica
,
deve
essere
l
'
organizzazione
di
un
'
autorità
e
di
un
'
influenza
sociale
,
che
nel
seno
della
società
valga
qualche
cosa
,
di
fronte
all
'
altra
,
che
s
'
incarna
nell
'
organo
politico
,
che
si
deve
controllare
.
È
per
questa
ragione
,
che
,
malgrado
la
lettera
degli
Statuti
e
delle
Carte
fondamentali
,
noi
vediamo
in
parecchie
monarchie
parlamentari
,
il
Capo
dello
Stato
non
sostenuto
né
da
vecchie
tradizioni
,
né
dal
prestigio
quasi
scomparso
del
diritto
divino
,
né
dall
'
influenza
delle
classi
economicamente
elevate
,
della
burocrazia
e
dell
'
esercito
,
diventare
insufficiente
a
controbilanciare
l
'
azione
della
Camera
elettiva
;
la
quale
viene
sostenuta
dalla
credenza
che
essa
rappresenti
l
'
universalità
dei
cittadini
e
riunisce
in
sé
un
cumulo
notevole
di
attitudini
,
di
interessi
,
di
ambizioni
e
di
energie
.
È
perciò
che
vediamo
,
negli
stessi
paesi
,
la
magistratura
proclamata
a
parole
uno
dei
poteri
fondamentali
dello
Stato
,
ma
ridotta
di
fatto
ad
essere
un
ramo
della
burocrazia
dipendente
dal
Gabinetto
ligio
alla
maggioranza
della
Camera
elettiva
,
mancare
di
prestigio
e
d
'
indipendenza
e
non
attirare
a
sé
energie
morali
e
intellettuali
bastevoli
a
rilevarne
l
'
importanza
.
È
sempre
per
la
stessa
ragione
che
vediamo
qualche
Camera
alta
,
composta
di
funzionari
in
riposo
,
di
deputati
che
rinunziano
alla
vita
politica
militante
e
di
qualche
ricco
del
quale
il
Ministero
ha
trovato
conveniente
di
soddisfare
la
vanità
,
e
che
non
offre
perciò
un
sufficiente
pascolo
né
agli
spiriti
pugnaci
,
né
a
quelli
ambiziosi
,
essere
rigettata
facilmente
in
seconda
linea
dalla
Camera
bassa
,
che
le
siede
accanto
.
VIII
.
-
-
Il
primo
elemento
,
e
diremo
anzi
il
più
essenziale
,
perché
un
organismo
politico
possa
progredire
nel
senso
di
ottenere
una
difesa
giuridica
,
sempre
migliore
,
è
la
separazione
del
potere
laico
dall
'
ecclesiastico
;
o
,
per
dir
meglio
,
bisogna
che
il
principio
a
nome
del
quale
si
esercita
l
'
autorità
temporale
non
abbia
nulla
di
sacro
e
di
immutabile
.
Quando
il
potere
si
appoggia
ad
un
ordine
d
'
idee
e
di
credenze
,
al
di
fuori
del
quale
non
è
riputato
potervi
essere
né
verità
,
né
giustizia
,
è
quasi
impossibile
che
esso
nella
pratica
sia
discusso
e
temperato
e
che
il
progresso
sociale
possa
arrivare
al
punto
che
le
diverse
potestà
si
armonizzino
e
frenino
fra
di
loro
,
in
maniera
che
sia
evitato
l
'
arbitrio
di
chi
sta
in
alto
nella
gerarchia
sociale
.
L
'
immobilità
relativa
di
certi
tipi
sociali
si
deve
appunto
attribuire
alla
ragione
che
abbiamo
accennato
.
Il
carattere
sacro
,
delle
caste
ha
ad
esempio
impedito
da
molti
secoli
qualunque
progresso
sociale
nella
civiltà
indiana
.
E
bisogna
tener
presente
che
essa
in
origine
dovette
avere
un
brillantissimo
sviluppo
,
altrimenti
non
si
potrebbero
spiegare
i
grandi
progressi
materiali
ed
artistici
,
che
raggiunse
;
il
che
fa
supporre
,
ciò
che
del
resto
pare
confermato
da
recenti
studi
,
che
la
divisione
e
l
'
isolamento
delle
varie
caste
non
siano
stati
sempre
così
rigorosi
come
ora
li
troviamo
.
Anche
le
società
maomettane
sono
colpite
dalla
stessa
debolezza
.
Questo
fatto
,
parzialmente
osservato
da
molti
,
è
stato
con
grande
esattezza
rilevato
dal
Leroy
Beaulieu
.
Parlando
questo
autore
dei
Tartari
maomettani
,
che
ancora
abitano
la
Russia
nei
governi
di
Kazan
,
Astrakan
e
Crimea
,
li
descrive
corre
agiati
,
puliti
e
dediti
al
commercio
,
ma
aggiunge
:
«
il
vero
vizio
dell
'
Islam
,
la
sua
vera
causa
d
'
inferiorità
politica
non
è
nel
suo
domma
,
né
nella
sua
morale
,
ma
nella
confusione
dello
spirituale
col
temporale
,
della
legge
religiosa
colla
civile
.
Il
Corano
essendo
insieme
Bibbia
e
codice
,
le
parole
del
Profeta
tenendo
il
posto
del
diritto
,
le
leggi
ed
i
costumi
sono
per
sempre
resi
sacri
dalla
religione
e
da
questo
solo
fatto
deriva
che
la
civiltà
maomettana
è
necessariamente
stazionaria
»
.
Per
completare
quest
'
analisi
,
così
fine
e
così
giusta
,
potea
aggiungere
che
,
nei
paesi
dove
le
popolazioni
maomettane
sono
indipendenti
,
il
sovrano
è
quasi
sempre
Califfo
o
vicario
del
Profeta
,
o
almeno
dal
Califfo
fa
derivare
nominalmente
o
realmente
la
sua
autorità
;
ed
a
questo
titolo
nessuno
dei
credenti
può
rifiutargli
obbedienza
assoluta
,
a
meno
che
non
impugni
come
illegittima
l
'
autorità
del
califfato
e
non
si
faccia
iniziatore
di
una
riforma
religiosa
.
I
popoli
cristiani
hanno
potuto
superare
il
pericolo
della
confusione
accennata
dal
Leroy
Beaulieu
ed
hanno
potuto
creare
lo
Stato
laico
per
un
complesso
di
circostanze
favorevoli
.
In
primo
luogo
il
Vangelo
contiene
fortunatamente
poche
massime
che
siano
applicabili
direttamente
alla
vita
politica
;
in
secondo
luogo
non
bisogna
dimenticare
che
la
Chiesa
cattolica
,
malgrado
che
abbia
sempre
aspirato
ad
avere
una
parte
preponderante
nel
potere
politico
,
non
ha
potuto
giammai
monopolizzarlo
interamente
per
due
principalissime
ragioni
,
inerenti
alla
sua
costituzione
.
La
prima
è
che
,
generalmente
,
è
stato
prescritto
il
celibato
dei
preti
e
,
sempre
,
quello
dei
monaci
;
sicché
non
si
sono
potute
stabilire
vere
dinastie
di
abati
e
di
vescovi
sovrani
;
e
da
questo
lato
anzi
dobbiamo
essere
molto
grati
a
Gregorio
VII
.
La
seconda
consiste
nel
fatto
che
la
missione
ecclesiastica
,
malgrado
i
numerosi
esempi
con
trarci
che
troviamo
nel
bellicoso
Medio
Evo
,
è
stata
sempre
per
sua
natura
poco
conciliabile
coll
'
esercizio
delle
armi
.
Il
precetto
il
quale
vuole
che
la
Chiesa
aborrisca
dal
sangue
non
si
è
potuto
mai
interamente
obliare
,
e
in
tempi
relativamente
ordinati
e
pacifici
,
va
finito
col
prevalere
:
sicché
anche
nei
secoli
che
vanno
,
dal
decimoprimo
al
decimoquarto
,
gli
scrittori
guelfi
accanto
alla
supremazia
papale
hanno
dovuto
ammettere
l
'
esistenza
di
un
imperatore
,
di
un
sovrano
laico
,
che
di
questa
fosse
lo
strumento
ed
il
braccio
secolare
.
Non
bisogna
poi
dimenticare
che
il
dispotismo
più
completo
,
al
quale
siano
stati
sottoposti
dei
popoli
cristiani
,
lo
troviamo
a
Bisanzio
ed
in
Russia
,
dove
i
sovrani
laici
riuscirono
più
completamente
a
ridurre
sotto
la
loro
diretta
influenza
l
'
autorità
ecclesiastica
,
e
che
le
la
Spagna
nei
secoli
undecimo
e
dodicesimo
e
nei
recentissimi
movimenti
,
che
abbiamo
già
rammentato
.
Naturalmente
in
tutti
questi
movimenti
,
accanto
ai
motivi
religioni
,
non
mancarono
mai
quelli
di
carattere
assolutamente
mondano
.
IX
.
-
-
Dopo
la
separazione
dell
'
autorità
laica
da
quella
ecclsiastica
,
i
coefficienti
più
potenti
di
una
difesa
giuridica
più
o
meno
progredita
si
trovano
nel
modo
come
è
distribuita
in
una
società
la
ricchezza
e
nel
mondo
come
è
organizzata
la
sua
forza
militare
.
E
qui
occorre
anzitutto
fare
una
distinzione
fra
i
popoli
che
sono
ancora
nel
periodo
feudale
e
quelli
che
già
hanno
un
'
organizzazione
burocratica
.
Nello
Stato
feudale
il
monopolio
della
ricchezza
,
che
,
in
uno
stadio
ancor
rozzo
di
civiltà
,
consiste
nel
possesso
della
terra
,
e
la
supremazia
militare
si
trovano
ordinariamente
concentrati
nella
classe
dominatrice
;
ma
questo
stato
di
cose
,
pur
presentando
moltissimi
inconvenienti
,
non
produce
mai
gli
effetti
,
che
avrebbe
in
una
organizzazione
sociale
più
perfezionata
.
Il
capo
di
uno
Stato
feudale
infatti
potrà
fare
un
torto
a
qualcuno
dei
suoi
baroni
,
ma
non
potrà
mai
essere
il
padrone
assoluto
di
tutti
i
suoi
feudatarii
,
perché
questi
disponendo
di
una
parte
,
diciamo
così
,
della
pubblica
forza
,
potranno
sempre
esercitare
di
fatto
quel
diritto
di
resistenza
,
che
negli
Stati
burocratici
,
quando
è
sancito
,
resta
scritto
nelle
costituzioni
e
nei
libri
di
diritto
pubblico
.
Ed
anche
i
singoli
baroni
hanno
un
limite
alla
tirannia
,
che
possono
esercitare
contro
la
massa
dei
loro
soggetti
,
nella
disperazione
degli
stessi
,
che
si
può
cambiare
facilmente
in
ribellione
.
Quindi
in
tutti
i
paesi
veramente
feudali
,
il
dominio
dei
capi
,
a
scatti
violento
ed
arbitrario
,
è
ordinariamente
assai
limitato
dalle
consuetudini
;
e
si
sa
ad
esempio
che
gli
Abissini
e
sopratutto
gli
Afgani
non
prestano
che
un
'
obbedienza
molto
condizionale
ai
loro
Ras
ed
ai
loro
Emiri
.
Abbiamo
già
visto
come
le
tradizioni
e
gli
avanzi
di
un
regime
feudale
valgano
a
temperare
l
'
autorità
di
un
capo
dello
Stato
,
tanto
che
,
neppure
all
'
epoca
di
Luigi
XIV
e
di
Federico
il
Grande
di
Prussia
,
la
monarchia
europea
può
essere
paragonata
ai
regimi
politici
,
a
capo
dei
quali
stavano
o
stanno
gli
imperatori
di
Bisanzio
o
gli
Scià
di
Persia
.
Ma
quando
al
contrario
la
classe
,
che
ha
il
monopolio
della
ricchezza
e
delle
armi
estrinseca
il
suo
potere
per
mezzo
di
una
burocrazia
accentratrice
e
di
un
esercito
stanziale
onnipotente
,
allora
si
può
avere
il
dispotismo
nelle
sue
peggiori
manifestazioni
:
si
ha
cioè
una
forma
di
governo
barbara
primitiva
,
la
quale
tiene
a
sua
disposizione
gli
strumenti
di
una
civiltà
avanzata
,
un
giogo
di
ferro
,
che
può
essere
applicato
da
mani
rozze
e
inconscienti
e
che
difficilmente
si
può
spezzare
,
perché
è
temprato
da
artefici
provetti
.
Che
l
'
onnipotenza
di
un
esercito
stanziale
sia
una
delle
forme
peggiori
di
regime
politico
è
cosa
così
ovvia
e
conosciuta
,
che
non
ci
affaticheremo
ad
insistervi
ancora
.
Si
sa
pure
che
il
so
verchio
accentramento
della
ricchezza
in
una
frazione
della
classe
governante
ha
prodotto
la
decadenza
di
organismi
politici
relativamente
molto
perfetti
come
ad
esempio
la
repubblica
romana
.
È
impossibile
infatti
che
leggi
ed
istituzioni
,
che
garentiscano
la
giustizia
ed
i
diritti
dei
deboli
,
siano
efficaci
,
quando
la
ricchezza
è
così
distribuita
,
che
di
fronte
ad
un
piccolo
numero
di
persone
,
che
possiedono
le
terre
ed
i
capitali
,
vi
è
una
moltitudine
di
proletari
,
che
non
hanno
altra
risorsa
che
le
proprie
braccia
ed
hanno
bisogno
dei
ricchi
per
non
morir
di
fame
dall
'
oggi
al
domani
.
In
questa
condizione
di
cose
la
massima
che
la
legge
è
uguale
per
tutti
,
la
proclamazione
dei
diritti
dell
'
uomo
ed
il
suffragio
universale
non
sono
che
ironie
;
ed
è
pure
un
'
ironia
il
dire
che
ogni
plebeo
porta
nel
suo
sacco
il
bastone
di
maresciallo
,
cioè
che
può
diventare
alla
sua
volta
capitalista
.
Giacché
,
anche
ammesso
che
qualcuno
lo
diventerà
,
egli
non
sarà
il
migliore
di
animo
e
di
costumi
,
ma
il
più
infaticabile
,
il
più
fortunato
e
forse
anche
il
più
briccone
,
mentre
la
massa
resterà
sempre
ugualmente
sottomessa
a
coloro
che
stanno
in
alto
.
Non
ci
è
poi
da
farsi
illusioni
sulle
conseguenze
pratiche
di
un
regime
in
cui
la
direzione
della
produzione
economica
,
la
distribuzione
di
essa
ed
il
potere
politico
fossero
indissolubilmente
legati
ed
attribuiti
alle
stesse
persone
.
Noi
vediamo
che
,
a
misura
che
lo
Stato
assorbe
e
distribuisce
una
parte
maggiore
della
pubblica
ricchezza
,
i
capi
della
classe
politica
hanno
maggiori
mezzi
d
'
influenza
e
di
arbitrio
sui
loro
subordinati
e
più
agevolmente
si
sottraggono
al
controllo
di
chicchessia
.
Non
ci
è
invero
chi
non
sappia
come
una
delle
cause
più
importanti
della
decadenza
del
Parlamentarismo
sia
la
grande
quantità
di
impieghi
,
di
appalti
,
di
lavori
pubblici
e
di
altri
favori
d
'
indole
economica
,
che
i
governanti
possono
distribuire
o
ad
individui
o
a
collettività
di
persone
;
e
gl
'
inconvenienti
di
questo
regime
sono
maggiori
colà
appunto
dove
relativamente
più
grande
è
la
quantità
di
ricchezza
che
il
Governo
ed
i
corpi
elettivi
locali
assorbono
e
distribuiscono
;
e
dove
quindi
è
più
difficile
procacciarsi
una
posizione
indipendente
ed
un
onesto
guadagno
senza
aver
che
fare
con
le
pubbliche
amministrazioni
.
Se
poi
tutti
gli
strumenti
della
produzione
fossero
in
mano
del
Governo
,
i
funzionari
,
che
la
produzione
dovrebbero
dirigere
e
distribuire
,
sarebbero
gli
arbitri
della
fortuna
e
del
benvivere
di
tutti
;
e
giammai
oligarchia
più
possente
,
camorra
più
universale
si
sarebbe
avuta
in
una
società
di
coltura
avanzata
.
Quando
tutti
i
vantaggi
morali
e
materiali
dipendessero
da
coloro
che
hanno
in
mano
il
potere
,
non
ci
è
viltà
che
non
si
farebbe
per
contentarli
;
come
non
ci
è
violenza
o
frode
alla
quale
non
si
ricorrerebbe
per
arrivare
al
potere
,
ossia
per
appartenere
al
numero
di
coloro
che
distribuiscono
la
torta
,
anziché
restare
fra
i
molti
altri
che
si
devono
contentare
della
porzione
loro
attribuita
.
Una
società
si
trova
nelle
condizioni
migliori
per
applicarvi
una
organizzazione
politica
relativamente
perfetta
,
quando
in
essa
esiste
una
classe
numerosa
,
in
posizione
economica
presso
che
indipendente
da
coloro
che
hanno
nelle
mani
il
supremo
potere
,
la
quale
ha
quel
tanto
di
benessere
;
che
è
necessario
per
dedicare
una
parte
del
suo
tempo
a
perfezionare
la
sua
cultura
e
ad
acquistare
quell
'
interesse
al
pubblico
bene
,
quello
spirito
diremmo
quasi
aristocratico
,
che
solo
possono
indurre
gli
uomini
a
servire
il
proprio
paese
senza
altre
soddisfazioni
che
quelle
che
procura
l
'
amor
proprio
.
In
tutti
i
paesi
,
che
sono
stati
e
sono
all
'
avanguardia
della
difesa
giuridica
,
o
come
comunemente
dicesi
della
libertà
,
una
classe
simile
si
è
sempre
trovata
.
Esisteva
a
Roma
,
quando
vi
era
quella
,
numerosa
plebe
composta
di
piccoli
proprietari
,
che
,
per
la
frugalità
dei
tempi
,
poteva
bastare
a
sé
stessa
e
che
seppe
,
passo
passo
,
con
una
tenacia
maravigliosa
,
conquistare
il
diritto
di
piena
cittadinanza
.
Esisteva
nell
'
Inghilterra
del
secolo
decimosettimo
ed
esiste
in
quella
presente
;
giacché
nell
'
una
e
nell
'
altra
si
è
trovata
e
si
trova
una
numerosa
gentry
,
formata
prima
a
preferenza
di
medii
proprietari
,
ora
a
preferenza
di
medii
capitalisti
,
che
ha
fornito
e
fornisce
il
miglior
contingente
alla
classe
politica
.
Esisteva
ed
esiste
negli
Stati
Uniti
d
'
America
,
dove
la
classe
dei
farmers
agiati
ha
fornito
e
fornisce
gli
elementi
politici
migliori
;
ed
esiste
più
o
meno
in
tutti
gli
Stati
d
'
Europa
centrale
ed
occidentale
.
Colà
dove
,
per
cultura
,
per
educazione
,
per
troppo
scarsa
agiatezza
,
questa
classe
è
insufficiente
alla
sua
missione
,
il
governo
parlamentare
come
farebbe
qualunque
altro
regime
politico
,
dà
i
frutti
peggiori
.
X
.
-
-
È
indiscutibile
poi
che
col
crescere
della
civiltà
aumenta
un
numero
di
quelle
influenze
morali
e
materiali
,
che
sono
suscettibili
di
diventare
forze
politiche
.
Accanto
alla
ricchezza
immobiliare
si
crea
ad
esempio
quella
mobiliare
,
frutto
delle
industrie
e
dei
commerci
;
gli
studi
progrediscono
,
le
occupazioni
che
hanno
per
base
una
cultura
scientifica
acquistano
importanza
,
e
si
forma
una
nuova
classe
sociale
,
la
quale
può
,
fino
ad
un
certo
punto
,
bilanciare
il
prestigio
materiale
dei
ricchi
e
quello
morale
dei
sacerdoti
.
Inoltre
la
tolleranza
reciproca
,
che
può
essere
effetto
di
una
cultura
avanzata
,
permette
la
coesistenza
di
diverse
correnti
religiose
e
politiche
,
che
naturalmente
si
bilanciano
e
controllano
a
vicenda
,
e
nello
stesso
tempo
rende
possibile
la
discussione
pubblica
degli
atti
dei
governanti
.
La
specializzazione
stessa
delle
funzioni
pubbliche
fa
si
che
influenze
diverse
possano
estrinsecarsi
e
partecipare
al
reggimento
dello
Stato
.
Senonché
è
da
osservare
che
ogni
forza
politica
,
perché
si
faccia
valere
proporzionatamente
alla
sua
reale
importanza
,
è
necessario
che
sia
organizzata
,
e
che
,
perché
sia
bene
organizzata
,
sono
indispensabili
diversi
coefficienti
,
fra
i
quali
principalissimi
il
tempo
e
la
tradizione
.
È
perciò
che
spesso
vediamo
un
vero
disquilibrio
prodursi
,
in
diverse
epoche
ed
in
paesi
diversi
,
fra
l
'
importanza
che
una
classe
aveva
nella
società
e
la
sua
diretta
influenza
nel
governo
del
paese
.
Oltreciò
vi
è
quasi
sempre
qualche
forza
politica
,
che
ha
la
tendenza
invincibile
a
soverchiare
,
ad
assorbire
le
altre
,
ed
a
distruggere
quindi
l
'
equilibrio
giuridico
legalmente
stabilito
.
Ciò
è
vero
tanto
per
le
forze
politiche
che
hanno
un
carattere
materiale
,
come
sarebbero
la
ricchezza
e
la
preponderanza
mirare
,
quanto
per
quelle
che
hanno
un
carattere
morale
,
come
sono
le
grandi
correnti
religiose
e
dottrinali
.
Ognuna
di
queste
correnti
pretende
di
avere
il
monopolio
della
verità
e
della
giustizia
,
ed
ogni
specie
di
esclusivismo
e
di
bacchettoneria
,
siano
essi
cristiani
o
maomettani
,
abbiano
il
carattere
sacro
o
quello
razionalista
,
s
'
inspirino
all
'
infallibilità
del
papa
o
a
quella
della
democrazia
,
sono
da
questo
lato
ugualmente
perniciosi
.
Ogni
paese
,
ogni
epoca
,
può
avere
la
sua
speciale
corrente
d
'
idee
e
di
credenze
che
,
essendo
la
più
forte
,
preme
sul
meccanismo
politico
e
tende
a
sconvolgerlo
.
Avviene
anzi
generalmente
che
si
apprezzino
benissimo
i
danni
prodotti
dalle
correnti
già
indebolite
e
passate
di
moda
,
che
si
stigmatizzino
con
orrore
le
lesioni
gravissime
che
esse
hanno
fatto
al
sentimento
della
giustizia
;
mentre
non
si
scorgono
o
si
scusano
o
si
condannano
debolmente
i
danni
analoghi
,
che
la
corrente
invoga
ha
fatto
o
minaccia
di
fare
.
Si
grida
e
si
proclama
che
la
libertà
è
raggiunta
,
che
la
bufera
è
passata
,
mentre
in
verità
essa
non
ha
che
cambiato
di
direzione
e
,
ci
si
passi
la
metafora
,
di
forma
e
di
colore
.
Al
giorno
d
'
oggi
in
Éuropa
due
sono
le
forze
morali
,
che
aspirano
a
rompere
l
'
equilibrio
giuridico
:
la
Chiesa
cattolica
e
la
democrazia
sociale
.
La
prima
,
malgrado
la
sua
mirabile
organizzazione
,
può
essere
per
il
momento
riguardata
come
meno
violenta
e
pericolosa
e
continuerà
ad
esserlo
fino
a
quando
le
minaccie
della
seconda
non
avranno
spinto
di
nuovo
le
classi
alte
in
grembo
a
quelle
credenze
,
che
esse
hanno
ora
abbandonato
o
professano
molto
tiepidamente
.
Fra
le
forze
materiali
,
quella
che
più
facilmente
si
può
imporre
a
tutti
i
poteri
dello
Stato
e
riesce
più
facilmente
a
violare
,
non
diciamo
le
norme
della
giustizia
e
dell
'
equità
,
ma
qualche
volta
anche
il
testo
preciso
della
legge
,
è
la
ricchezza
mobiliare
;
o
almeno
quella
parte
di
essa
che
è
potentemente
organizzata
.
Il
grande
sviluppo
del
credito
e
del
sistema
bancario
,
le
grandi
compagnie
per
azioni
,
che
spesso
dispongono
dei
mezzi
di
comunicazione
di
estesissime
contrade
e
d
'
interi
Stati
,
l
'
estensione
grandissima
che
hanno
preso
i
debiti
pubblici
,
hanno
creato
,
negli
ultimi
cento
anni
,
nuove
compagini
,
nuovi
i
elementi
d
'
importanza
politica
,
la
cui
azione
invadente
e
prepotente
parecchi
dei
maggiori
Stati
del
nuovo
e
del
vecchio
mondo
hanno
avuto
già
occasione
di
sperimentare
.
La
relativa
facilità
di
organizzazione
della
ricchezza
mobiliare
,
la
possibilità
di
accentrare
la
direzione
di
una
parte
ragguardevole
di
essa
in
mano
di
pochi
individui
contribuisce
a
spiegare
la
sua
preponderanza
.
Abbiamo
qui
uno
dei
tanti
esempi
di
minoranze
organizzate
che
prevalgono
sulle
maggioranze
disorganizzate
.
Un
piccolissimo
numero
d
'
individui
possono
dirigere
tutte
le
Banche
d
'
emissione
di
uno
Stato
,
oppure
tutte
le
compagnie
che
esercitano
la
grande
industria
dei
trasporti
ferroviari
o
marittimi
,
oppure
anche
possono
essere
arbitri
delle
grandi
compagnie
per
azioni
,
che
esercitano
industrie
indispensabili
alla
difesa
del
paese
,
come
quelle
metallurgiche
,
o
compiono
opere
pubbliche
per
le
quali
neppure
le
finanze
dei
Governi
più
ricchi
sarebbero
sufficienti
.
Questi
individui
,
che
hanno
il
maneggio
di
centinaia
di
milioni
,
possiedono
mezzi
svariatissimi
per
allarmare
o
lusingare
interessi
molto
estesi
,
per
intimidire
e
corrompere
funzionari
,
ministri
,
deputati
e
giornalismo
;
senza
che
quella
parte
del
capitale
nazionale
,
che
è
senza
dubbio
la
parte
maggiore
,
la
quale
si
trova
impegnata
in
moltissime
industrie
mediocri
o
piccole
,
ovvero
dispersa
in
una
moltitudine
di
mani
,
sotto
forma
di
risparmi
più
o
meno
grandi
,
possa
menomamente
reagire
contro
di
essi
.
E
si
noti
che
anche
la
parte
principale
del
capitale
delle
Banche
e
delle
Compagnie
industriali
per
azioni
,
appartiene
ordinariamente
ai
piccoli
e
mediocri
azionisti
,
i
quali
non
solo
restano
completamente
passivi
,
ma
spesso
sono
le
prime
vittime
dei
loro
duci
,
che
sulle
loro
perdite
riescono
a
fondare
la
loro
fortuna
e
la
loro
influenza
.
XI
.
-
-
È
da
notare
infine
che
qualunque
ordinamento
politico
semplicista
,
basato
sopra
un
principio
assoluto
,
il
quale
fasi
che
tutta
la
classe
politica
sia
organizzata
sopra
unico
tipo
,
rende
malagevole
la
partecipazione
alla
vita
pubblica
di
tutte
le
influenze
sociali
e
più
malagevole
il
controllo
,
che
le
une
possono
sulle
altre
esercitare
.
Ciò
è
vero
tanto
quando
il
potere
è
esclusivamente
affidato
ad
impiegati
,
che
si
suppongono
nominati
dal
principe
,
che
quando
esso
è
in
mano
a
funzionari
elettivi
,
la
cui
scelta
si
dice
che
appartenga
al
popolo
.
Dappoiché
i
freni
che
la
burocrazia
come
la
democrazia
possono
imporre
a
loro
stesse
,
e
che
si
esplicano
per
mezzo
di
altri
burocratici
o
di
molteplici
funzionari
elettivi
,
riescon
sempre
insufficienti
e
nella
pratica
non
raggiungono
mai
interamente
il
loro
scopo
.
La
storia
amministrativa
dell
'
impero
romano
ci
fornisce
infatti
un
esempio
opportuno
della
incapacità
d
'
una
burocrazia
accentratrice
a
frenare
efficamente
sé
stessa
.
Si
sa
che
in
origine
,
tanto
nella
capitale
che
nei
municipî
,
nelle
colonie
e
nelle
città
di
provincia
,
vi
era
,
sotto
la
supremazia
di
Roma
repubblicana
o
imperiale
,
quello
che
gl
'
Inglesi
chiamano
un
>
hi
rend
=
'
italic
'
>
self
goverrnment
;
le
cariche
pubbliche
erano
cioè
gratuitamente
esercitate
da
una
numerosa
classe
agiata
.
Ma
fin
dal
principio
dell
'
impero
le
funzioni
,
che
in
Roma
fino
allora
erano
state
attribuite
agli
edili
ed
ai
censori
,
furono
date
a
funzionari
speciali
stipendiati
,
aiutati
nel
loro
servizio
da
un
personale
numeroso
d
'
impiegati
pure
retribuiti
.
Così
la
cura
dell
'
alimentazione
della
città
fu
affidata
al
praeefectus
annonae
,
i
lavori
pubblici
ai
Curatores
viarum
,
aquarum
,
operum
pubblicorum
,
riparum
et
alvei
Tiberis
,
la
sorveglianza
dell
'
illuminazione
e
sugli
incendi
al
praefectus
vigilum
e
la
polizia
al
praefectus
urbis
.
Ben
presto
il
sistema
della
capitale
si
andò
estendendo
ai
municipî
,
che
andarono
perdendo
la
loro
autonomia
amministrativa
.
Infatti
,
fin
dalla
fine
del
primo
secolo
dell
'
impero
,
vediamo
diminuire
sensibilmente
l
'
autorità
dei
duumviri
juris
dicendo
e
degli
aediles
,
ai
quali
era
affidata
l
'
amministrazione
municipale
delle
singole
città
,
che
vennero
poco
a
poco
sostituiti
da
impiegati
:
juridici
,
correctores
,
curatores
rerum
publicarum
..
Per
quanto
l
'
evoluzione
fosse
lenta
,
a
partire
da
Nerva
e
Traiano
interpolatamene
l
'
autorità
dei
funzionari
elettivi
veniva
sospesa
e
le
loro
attribuzioni
erano
affidate
per
un
dato
tempo
ad
un
curator
,
simile
al
nostro
regio
commissario
,
e
nello
stesso
tempo
si
andava
lentamente
accrescendo
l
'
autorità
ispettiva
e
l
'
ingerenza
del
corrector
provinciae
,
equivalente
nel
caso
al
nostro
prefetto
.
Finché
,
alla
fine
del
secondo
secolo
,
vediamo
quasi
universalmente
spente
le
autonomie
municipali
ed
una
vastissima
ed
assorbente
rete
burocratica
stendersi
per
tutto
l
'
impero
.
Contemporaneamente
decadeva
l
'
agiata
borghesia
municipale
,
che
componeva
l
'
ordo
decurionum
,
la
quale
partecipava
al
reggimento
delle
città
e
dal
cui
seno
uscivano
appunto
coloro
,
che
coprivano
le
cariche
di
duumviro
e
di
edile
.
Or
,
quando
l
'
accentramento
burocratico
ed
il
fiscalismo
ebbero
creata
la
società
romana
del
Basso
Impero
,
composta
di
una
classe
ristrettissima
di
grandi
proprietari
e
di
alti
funzionari
e
di
un
'
altra
numerosissima
di
persone
assolutamente
povere
,
prive
di
ogni
importanza
sociale
,
e
che
,
sebbene
libere
di
nascita
,
decadevano
facilmente
fino
a
ridursi
alla
condizione
di
coloni
,
noi
vediamo
comparire
un
'
istituzione
originalissima
,
un
nuovo
organo
burocratico
,
che
avea
appunto
la
missione
di
difendere
e
tutelare
le
classi
disagiate
e
gli
avanzi
dei
piccoli
proprietari
contro
gli
abusi
della
burocrazia
.
Il
defensor
civitatis
creato
da
Valentiniano
I
°
,
nel
364
,
era
appunto
un
impiegato
,
creato
apposta
per
proteggere
la
plebe
urbana
contro
le
soverchierie
degli
alti
funzionari
e
dei
ricchi
,
che
con
quelli
facevano
causa
comune
;
egli
dovea
specialmente
curare
che
i
reclami
dei
poveri
fossero
accolti
come
di
diritto
e
potessero
arrivare
ai
piedi
del
trono
.
Ma
questo
sforzo
,
che
fece
l
'
assolutismo
burocratico
per
correggere
e
controllare
sé
stesso
,
malgrado
le
rettissime
intenzioni
del
legislatore
,
non
dovette
avere
una
sensibile
efficacia
;
giacché
i
mali
antichi
non
disparvero
e
le
cause
,
che
conducevano
l
'
impero
alla
dissoluzione
,
continuarono
,
colla
stessa
forza
ad
agire
.
In
Russia
l
'
assolutismo
burocratico
trova
le
sue
antichissime
radici
nell
'
influenza
bizantina
,
che
fin
dall
'
epoca
di
Wladimiro
il
Grande
e
dei
suoi
successori
si
fece
sentire
a
Kief
,
e
fu
certo
raf
forzato
dalla
terribile
dominazione
mongolica
,
che
sopravvenne
nel
secolo
tredicesimo
e
fece
sentire
il
suo
velo
fin
nel
decimosesto
.
Ed
anche
quivi
la
famosa
cancelleria
segreta
organizzata
dallo
czar
Alessio
,
verso
la
metà
del
secolo
decimosettimo
,
non
era
che
una
polizia
speciale
,
che
facea
capo
direttamente
al
sovrano
ed
era
incaricata
discrutare
gli
abusi
ed
anche
i
tentativi
di
rivolta
degli
alti
impiegati
e
dei
boiari
,
i
cali
formavano
in
fondo
una
unica
classe
.
Or
l
'
attuale
terza
sezione
,
tanto
tristemente
famosa
,
discende
in
linea
diretta
e
legittima
da
questa
cancelleria
segreta
,
più
volte
nominalmente
abolita
,
ma
sempre
di
fatto
conservata
;
e
pare
che
,
più
che
a
correggere
la
venalità
e
la
corruttela
della
burocrazia
russa
,
essa
sia
stata
efficace
nell
'
aumentare
l
'
oppressione
,
che
questa
fa
subire
a
tutto
il
resto
del
paese
.
Negli
Stati
Uniti
d
'
America
vediamo
al
contrario
l
'
impotenza
della
democrazia
a
controllare
e
limitare
sé
stessa
.
Non
si
può
negare
che
i
redattori
della
Costituzione
del
1787
abbiano
avuto
gran
cura
di
attuare
il
contrappeso
e
l
'
equilibrio
perfetto
dei
diversi
poteri
e
dei
diversi
organi
politici
.
Data
la
base
assolutamente
democratica
del
Governo
,
la
mancanza
assoluta
di
un
potere
,
che
direttamente
non
provenga
dalle
elezioni
popolari
,
difficilmente
crediamo
che
si
sarebbe
potuto
immaginare
di
meglio
.
Di
fatti
,
anche
non
tenendo
conto
,
che
colà
il
Senato
,
munito
di
poteri
più
efficaci
delle
Camere
alte
europee
e
fondato
sul
sentimento
,
ancor
vivace
delle
autonomie
dei
singoli
Stati
,
è
certamente
molto
autorevole
,
il
Presidente
,
che
usa
liberamente
del
diritto
di
veto
,
che
non
può
essere
buttato
giù
da
un
voto
della
Camera
bassa
e
che
riassume
nella
propria
persona
la
responsabilità
del
Governo
per
un
intero
lustro
,
come
organo
della
difesa
giuridica
è
superiore
ai
Gabinetti
dei
paesi
parlamentari
:
corpi
collettivi
meno
autorevoli
,
che
hanno
più
bisogno
di
cattivarsi
la
simpatia
dei
deputati
e
dei
politicanti
,
ed
i
di
cui
membri
sentono
meno
il
peso
della
responsabilità
personale
.
Certo
si
deve
anzi
a
questa
larghezza
di
poteri
ed
al
sentimento
della
responsabilità
personale
,
che
spesso
si
sviluppa
stando
in
una
carica
elevatissima
,
se
,
nell
'
ultimo
mezzo
secolo
,
abbiamo
visto
alcuni
Presidenti
,
come
il
Johnson
,
l
'
Hayes
ed
il
Cleveland
,
opporsi
con
tenacia
e
coraggio
ai
peggiori
eccessi
dei
partiti
,
che
li
avevano
eletti
.
Ma
questa
perfezione
che
chiameremo
formale
,
del
meccanismo
del
Governo
federale
ed
anche
dei
Governi
dei
singoli
Stati
non
ha
potuto
riparare
che
fino
ad
un
certo
punto
al
vizio
fondamentale
di
tutto
il
regime
politico
ed
amministrativo
dell
'
Unione
americana
.
Vizio
,
che
è
stato
molto
aggravato
dalla
tendenza
,
che
fra
il
1820
ed
il
1850
cominciò
a
prevalere
e
che
ora
è
diventata
quasi
generale
,
per
la
quale
il
suffragio
è
quasi
in
tutti
gli
Stati
divenuto
universale
;
sicché
un
'
unica
categoria
di
elettori
dà
i
suffragi
in
tutte
le
elezioni
e
si
son
rese
direttamente
elettive
e
temporanee
le
nomine
dei
giudici
dei
vari
Stati
,
che
prima
erano
a
vita
e
generalmente
attribuite
ai
rispettivi
governatori
.
In
questo
modo
la
stessa
cricca
elettorale
elegge
infallibilmente
le
autorità
federali
e
quelle
locali
;
governatori
,
giudici
e
Parlamento
sono
in
fondo
gli
istrumenti
delle
stesse
influenze
,
le
quali
diventano
le
padrone
assolute
ed
irresponsabili
di
tutto
uno
Stato
.
Tanto
più
che
i
politicanti
americani
,
che
fanno
un
mestiere
delle
elezioni
,
sono
abilissimi
nell
'
arte
di
stabilire
il
Ring
(
letteralmente
tradotto
l
'
anello
,
il
circolo
)
,
cioè
il
sistema
mediante
il
quale
tutti
i
poteri
,
che
dovrebbero
controllarsi
e
completarsi
a
vicenda
,
diventano
l
'
emanazione
di
un
solo
caucus
o
comitato
elettorale
.
Ma
si
potrebbe
obiettare
che
,
col
sistema
del
suffragio
universale
,
tutte
le
forze
e
tutte
le
influenze
politiche
possono
essere
rappresentate
nella
classe
governante
proporzionatamente
alla
loro
importanza
numerica
,
e
che
riesce
perciò
impossibile
ad
una
minoranza
di
monopolizzare
il
potere
a
proprio
vantaggio
e
farne
così
uno
strumento
alle
proprie
vedute
ed
alle
proprie
passioni
.
A
quest
'
obiezione
,
che
riflette
un
sistema
d
'
idee
ancora
molto
in
voga
,
ma
che
noi
non
abbiamo
accettato
ed
abbiamo
fin
qui
indirettamente
combattuto
,
risponderemo
direttamente
nel
capitolo
venturo
.
CAPITOLO
VI
.
Polemiche
.
I
.
La
teoria
democratica
.
-
-
II
.
Rapporti
fra
il
regime
rappresentativo
e
la
difesa
giuridica
.
-
-
III
.
Significato
della
così
detta
azione
dello
Stato
.
-
-
IV
.
Questioni
intorno
ai
limiti
di
questa
azione
.
-
-
V
.
La
dottrina
del
Comte
sui
tre
stadi
intellettuali
e
politici
.
-
-
VI
.
Valore
pratico
del
parallelismo
stabilito
dal
Comte
.
-
-
VII
.
Classificazione
degli
Stati
,
secondo
lo
Spencer
,
in
militari
ed
industriali
.
-
-
VIII
Debolezze
e
lacune
di
questa
classificazione
.
I
.
-
-
Nei
precedenti
capitoli
abbiamo
esposto
quali
siano
,
secondo
il
nostro
modo
di
vedere
,
alcune
delle
leggi
e
tendenze
costanti
che
regolano
le
società
umane
.
Ora
possiamo
più
agevolmente
fare
la
critica
di
alcune
opinioni
e
teorie
politiche
,
ancora
o
almeno
fino
a
poco
tempo
fa
,
molto
in
voga
,
le
quali
vengono
,
secondo
noi
,
dalle
leggi
che
abbiamo
ricordato
più
o
meno
sfatate
.
Molte
fra
le
dottrine
sulla
libertà
e
sull
'
uguaglianza
,
come
ancora
sono
comunemente
intese
,
dottrine
che
il
secolo
decimottavo
ha
escogitato
,
che
il
diciannovesimo
ha
maturato
e
tentato
di
applicare
e
che
il
ventesimo
probabilmente
liquiderà
o
modificherà
sostanzialmente
,
si
riassumono
e
si
concretano
nel
concetto
che
vuole
a
base
di
ogni
Governo
suffragio
universale
.
Si
crede
in
infatti
molto
comunemente
che
Governo
libero
,
egalitario
,
legittimo
,
sia
esclusivamente
quello
basato
sulla
volontà
della
maggioranza
,
la
quale
coi
suoi
suffragi
trasmette
per
un
dato
tempo
i
suoi
poteri
ai
propri
mandatari
.
Fino
a
qualche
generazione
addietro
e
per
parecchi
scrittori
ed
uomini
politici
anche
oggi
,
tutte
le
imperfezioni
dei
Governi
a
base
rappresentativa
sono
state
attribuite
alla
incompleta
o
falsata
applicazione
di
questi
principii
.
Una
scuola
così
vasta
,
credenze
cotanto
diffuse
,
non
si
sfatano
con
qualche
pagina
,
quindi
noi
ora
non
faremo
una
confutazione
in
regola
delle
teorie
sulle
quali
si
fonda
il
suffragio
universale
.
Del
resto
,
indipendentemente
da
quanto
abbiamo
già
detto
su
questo
argomento
nel
presente
lavoro
,
di
esso
ci
siamo
occupati
anche
in
altri
scritti
;
sicché
ora
accenneremo
semplicemente
a
qualcuno
degli
argomenti
fondamentali
che
meglio
possono
minare
le
basi
dell
'
edificio
intellettuale
,
sul
quale
il
suffragio
universale
è
poggiato
.
Ci
basterà
quindi
di
dimostrare
che
la
supposizione
per
la
quale
l
'
eletto
è
ritenuto
l
'
organo
della
maggioranza
dei
suoi
elettori
ordinariamente
non
è
conforme
alla
verità
.
E
,
fondandoci
sull
'
esperienza
dei
fatti
e
ricordando
alcune
osservazioni
pratiche
,
che
tutti
hanno
presenti
e
che
riguardano
il
modo
come
si
svolge
il
fenomeno
elettorale
,
facilmente
proveremo
il
nostro
assunto
.
Quel
che
avviene
colle
altre
forme
di
Governo
,
che
cioè
la
minoranza
organizzata
domina
la
maggioranza
disorganizzata
,
avviene
pure
,
e
perfettamente
,
malgrado
le
apparenze
contrarie
,
col
sistema
rappresentativo
.
Quando
si
dice
che
gli
elettori
scelgono
il
loro
deputato
,
si
usa
una
locuzione
molto
impropria
;
la
verità
è
che
il
deputato
si
fa
scegliere
dagli
elettori
,
e
,
se
questa
frase
sembrasse
in
qualche
caso
troppo
rigida
e
severa
,
potremmo
temperarla
dicendo
che
i
suoi
amici
lo
fanno
scegliere
.
Accade
nelle
elezioni
,
come
in
tutte
le
altre
manifestazioni
della
vita
sociale
,
che
gl
'
individui
,
che
hanno
la
voglia
e
sopratutto
i
mezzi
morali
,
intellettuali
e
materiali
per
imporsi
agli
altri
,
primeggiano
su
questi
altri
e
li
comandano
.
Il
mandato
politico
è
stato
quasi
assimilato
a
quello
civile
già
noto
nel
diritto
privato
.
Ma
,
nei
rapporti
privati
,
la
delegazione
di
poteri
e
di
facoltà
presuppone
sempre
nel
mandante
la
più
ampia
libertà
nella
scelta
del
mandatario
.
Or
appunto
questa
libertà
di
scelta
,
ritenuta
amplissima
in
teoria
,
diventa
necessariamente
quasi
nulla
ed
irrisoria
nella
pratica
delle
elezioni
politiche
.
Infatti
se
ogni
elettore
dasse
il
suo
voto
al
candidato
del
suo
cuore
,
sicuramente
non
ne
risulterebbe
altro
,
nella
quasi
totalità
dei
casi
,
che
una
grande
dispersione
di
voti
;
poiché
è
quasi
impossibile
che
molte
volontà
,
non
coordinate
e
non
organizzate
,
s
'
incontrino
nella
scelta
spontanea
di
un
individuo
,
la
quale
può
essere
determinata
da
criteri
diversissimi
e
quasi
tutti
subiettivi
.
Per
dare
al
suo
voto
qualche
efficacia
ogni
singolo
elettore
è
perciò
costretto
a
limitare
la
scelta
in
un
campo
ristrettissimo
,
cioè
fra
le
due
o
tre
persone
che
hanno
qualche
probabilità
di
riuscita
;
e
questa
probabilità
hanno
ordinariamente
solo
coloro
che
sono
sostenuti
da
un
gruppo
,
da
un
comitato
,
da
una
minoranza
organizzata
,
che
ne
propugna
la
candidatura
.
Abbiamo
altrove
ragionato
lungamente
dei
modi
come
si
formano
queste
minoranze
organizzate
attorno
ai
candidati
singoli
,
od
ai
gruppi
di
candidati
.
Ci
basterà
ora
ricordare
che
esse
sono
ordinariamente
fondate
sull
'
influenza
del
censo
,
sopra
cointeressamenti
materiali
o
sui
legami
di
famiglia
,
di
classe
,
di
setta
o
di
partito
politico
.
Buona
o
cattiva
che
sia
la
loro
composizione
,
è
innegabile
che
i
comitati
ed
i
deputati
,
che
alle
volte
sono
i
loro
strumenti
,
alle
volte
i
loro
duci
e
padroni
,
rappresentano
l
'
organizzazione
di
un
numero
rilevante
di
valori
e
di
forze
sociali
.
La
vera
conseguenza
pratica
del
regime
rappresentativo
è
perciò
non
già
il
governo
della
maggioranza
,
ma
la
partecipazione
di
un
certo
numero
di
valori
sociali
al
reggimento
dello
Stato
,
la
influenza
e
l
'
organizzazione
di
molte
forze
politiche
,
che
in
uno
Stato
assoluto
,
cioè
retto
dalla
sola
burocrazia
,
sarebbero
rimaste
inerti
ed
escluse
.
II
.
-
-
Esaminando
i
rapporti
che
il
regime
rappresentativo
ha
con
la
difesa
giuridica
si
possono
fare
le
seguenti
distinziomi
ed
osservazioni
.
Se
è
verissimo
che
la
gran
maggioranza
degli
elettori
è
passiva
,
nel
senso
che
non
ha
libertà
di
scegliere
il
suo
rappresentante
,
ma
solo
un
limitatissimo
diritto
di
opzione
fra
i
diversi
candidati
,
pure
questa
facoltà
,
per
quanto
sia
limitata
,
fa
sì
che
i
pretendenti
alla
deputazione
,
cerchino
di
attirare
a
sé
quella
forza
che
può
dare
il
tracollo
alla
bilancia
in
prò
dell
'
uno
o
dell
'
altro
;
e
perciò
fanno
ogni
sforzo
per
adulare
,
carezzare
ed
attirarsi
le
simpatie
delle
masse
.
In
questo
modo
certi
sentimenti
e
certe
passioni
della
folla
devono
necessariamente
avere
influenza
sull
'
animo
dei
deputati
,
e
l
'
eco
di
un
'
opinione
molto
sparsa
,
di
un
malcontento
molto
forte
si
fa
facilmente
sentire
fin
nelle
più
alta
sfere
dei
governanti
.
Si
può
obiettare
che
quest
'
influenza
della
maggioranza
degli
elettori
necessariamente
è
ristretta
alle
grandi
linee
dell
'
indirizzo
politico
;
che
essa
si
fa
sentire
solo
in
pochissimi
argomenti
di
carattere
generale
e
che
,
entro
questi
limiti
,
anche
nei
Governi
assoluti
,
le
classi
dirigenti
sono
obbligate
a
tener
conto
dei
sentimenti
delle
masse
.
È
certo
infatti
che
il
Governo
più
dispotico
deve
procedere
molto
cautamente
quando
si
tratta
di
urtare
i
sentimenti
,
le
convinzioni
,
i
pregiudizi
della
maggioranza
dei
governati
,
o
quando
deve
imporre
ad
essa
sacrifici
pecuniari
ai
quali
non
è
abituata
;
ma
la
cautela
,
nell
'
offenderla
sarà
anche
maggiore
quando
ogni
singolo
deputato
,
il
cui
voto
può
essere
tanto
utile
e
necessario
al
potere
esecutivo
,
sa
che
il
malcontento
delle
turbe
può
,
a
breve
scadenza
,
procacciare
il
trionfo
di
un
aborrito
rivale
.
Il
regime
rappresentativo
ha
poi
effetti
molto
diversi
a
seconda
che
varia
la
composizione
molecolare
del
corpo
elettorale
.
Se
tutti
gli
elettori
,
che
hanno
qualche
influenza
per
coltura
e
posizione
sociale
,
sono
entro
i
Comitati
,
e
se
al
di
fuori
di
questi
non
resta
che
una
massa
di
poveri
e
di
ignoranti
,
è
impossibile
che
essa
possa
esercitare
con
qualche
serietà
ed
efficacia
il
suo
diritto
di
controllo
ed
opzione
,
ed
in
questo
caso
fra
le
diverse
minoranze
organizzate
,
che
si
disputano
il
campo
,
vince
infallibilmente
quella
che
più
spende
e
più
inganna
.
Lo
stesso
avviene
se
entro
il
corpo
elettorale
le
persone
che
hanno
capacità
ed
indipendenza
economica
,
rappresentano
una
minoranza
sparuta
,
la
quale
non
ha
modo
d
'
influire
direttamente
sul
voto
delle
maggioranze
;
perché
,
come
ordinariamente
accade
nelle
grandi
città
,
queste
si
sottraggono
alla
loro
azione
morale
e
materiale
.
Mentre
quando
le
capacità
politiche
dispongono
esse
direttamente
dei
voti
della
maggioranza
e
riescono
a
sottrarla
alla
azione
dei
Comitati
e
dei
galoppini
,
può
avvenire
che
il
controllo
sull
'
opera
di
costoro
sia
efficace
.
Sicché
il
paragone
fra
i
meriti
e
le
dottrine
dei
diversi
candidati
sarà
relativamente
serio
e
spassionato
solo
quando
le
forze
elettorali
non
sono
interamente
in
potere
di
coloro
che
delle
elezioni
fanno
un
'
occupazione
abituale
od
un
mestiere
.
Ma
la
vera
garanzia
giuridica
nei
Governi
rappresentativi
sta
nella
discussione
pubblica
,
che
ha
luogo
in
seno
alle
assemblee
.
Dentro
queste
possono
penetrare
forze
ed
elementi
politici
disparatissimi
e
basta
una
piccola
minoranza
indipendente
per
controllare
l
'
operato
di
una
grande
maggioranza
e
sopratutto
per
limitare
l
'
onnipotenza
della
organizzazione
burocratica
.
Ma
quando
le
assemblee
,
oltre
ad
essere
organi
di
discussione
e
di
pubblicità
,
diventano
,
come
accade
nei
Governi
parlamentari
,
il
corpo
politico
che
riassume
in
sé
tutto
il
prestigio
e
tutto
il
potere
dell
'
autorità
legittima
,
allora
,
malgrado
il
freno
delle
pubbliche
discussioni
,
su
tutta
la
macchina
amministrativa
e
giudiziaria
può
pesare
la
tirannia
irresponsabile
ed
anonima
degli
elementi
che
prevalgono
nelle
elezioni
e
parlano
a
nome
del
popolo
:
si
può
avere
cioè
uno
dei
peggiori
tipi
di
organizzazione
politica
che
la
maggioranza
reale
di
una
società
moderna
possa
tollerare
.
Il
referendum
nei
Governi
a
base
quasi
esclusivamente
rappresentativa
può
essere
un
modo
abbastanza
efficace
col
quale
quel
complesso
di
odii
ed
amori
,
entusiasmi
e
disgusti
,
che
,
quando
sono
veramente
sparsi
e
generali
,
formano
ciò
che
più
verisimilmente
si
appella
la
pubblica
opinione
,
può
reagire
contro
l
'
operato
e
l
'
iniziativa
della
minoranza
governante
.
Difatti
,
trattandosi
non
di
fare
una
scelta
od
un
'
elezione
,
ma
di
dire
un
sì
od
un
no
sopra
una
determinata
questione
,
ogni
singolo
voto
non
può
an
dare
disperso
,
ed
ha
la
sua
pratica
importanza
indipendentemente
da
ogni
organizzazione
e
coordinazione
di
setta
,
di
partito
,
di
comitati
.
È
certo
però
che
col
referendum
non
si
avvera
neppure
l
'
ideale
democratico
del
Governo
della
maggioranza
,
poiché
il
governare
,
più
che
nel
consentire
o
proibire
le
modificazioni
della
Costituzione
od
anche
della
legislazione
,
consiste
nel
dirigere
tutta
la
macchina
militare
,
finanziaria
,
giudiziaria
ed
amministrativa
,
o
nell
'
influire
su
chi
la
dirige
.
Inoltre
il
referendum
se
da
una
parte
limita
il
potere
della
classe
governante
,
dall
'
altra
non
è
men
vero
che
può
seriamente
ostacolare
tutti
i
miglioramenti
dell
'
organismo
politico
;
i
quali
saranno
sempre
più
facilmente
apprezzati
dalla
classe
governante
,
per
quanto
possa
essere
interessata
e
corrotta
,
che
dalla
maggioranza
dei
governati
.
III
.
-
-
Una
quistione
,
che
si
agita
molto
tra
gli
scrittori
di
scienze
sociali
,
è
quella
relativa
alla
maggiore
o
minore
ingerenza
che
spetta
allo
Stato
.
Noi
cercheremo
di
dimostrare
che
essa
non
è
una
questione
sola
,
ma
un
complesso
di
questioni
,
ed
,
applicando
le
teorie
che
nei
capitoli
precedenti
abbiamo
esposte
,
forse
contribuiremo
a
dissipare
alcuni
equivoci
e
malintesi
,
che
finora
ne
hanno
ostacolato
il
retto
e
,
preciso
intendimento
,
ed
hanno
perciò
impedito
che
si
venisse
,
almeno
in
qualcuna
di
esse
,
a
conclusioni
precise
.
È
molto
sparso
ancora
quel
modo
di
vedere
,
che
fa
della
so
società
e
dello
Stato
due
enti
perfettamente
separati
e
distinti
e
spesso
li
considera
anche
come
antagonisti
.
Or
,
prima
di
tutto
,
noi
crediamo
che
occorra
determinare
chiaramente
che
cosa
si
intende
per
Società
e
che
cosa
s
'
intende
per
Stato
.
Stando
alle
regole
dei
Codici
ed
alle
concezioni
del
diritto
amministrativo
,
lo
Stato
è
certamente
un
ente
distinto
,
capace
di
vita
giuridica
,
il
quale
rappresenta
gli
interessi
della
collettività
ed
amministra
il
demanio
pubblico
;
e
che
,
come
tale
,
può
venire
in
conflitto
d
'
interessi
con
i
privati
e
con
gli
altri
enti
giuridici
.
Politicamente
parlando
però
lo
Stato
non
è
che
l
'
organizzazione
di
tutte
le
forze
sociali
,
che
hanno
valore
politico
.
Esso
,
in
altre
parole
,
rappresenta
il
complesso
di
tutti
quegli
elementi
,
che
in
una
società
sono
atti
alla
funzione
politica
e
sanno
e
vogliono
ad
essa
partecipare
;
è
quindi
il
risultato
della
loro
coordinazione
e
della
loro
disciplina
.
Questo
è
il
vero
punto
di
vista
da
cui
lo
Stato
va
considerato
dai
cultori
delle
scienze
sociali
;
giacché
è
brutto
e
pericoloso
errore
,
che
dura
ancora
nel
nostro
secolo
ed
impedisce
il
retto
apprezzamento
dei
problemi
politici
,
la
tendenza
curialesca
a
riguardarli
dal
lato
,
non
diciamo
giuridico
,
ma
prettamente
ed
esclusivamente
giudiziario
.
Sicché
,
secondo
il
nostro
modo
di
vedere
,
antagonismo
fra
Stato
e
Società
non
può
esistere
,
potendosi
riguardare
lo
Stato
come
quella
parte
della
Società
,
che
disimpegna
la
funzione
politica
,
e
tutte
le
questioni
riguardanti
la
,
ingerenza
o
non
ingerenza
dello
Stato
vengono
ad
assumere
un
nuovo
aspetto
,
per
il
quale
,
piuttosto
che
studiare
quali
debbano
essere
i
limiti
dell
'
azione
dello
Stato
,
si
deve
cercare
quale
sia
il
miglior
tipo
di
organizzazione
politica
;
quello
cioè
che
consente
a
tutti
gli
elementi
,
che
hanno
valore
politico
in
una
data
Società
,
di
essere
meglio
utilizzati
e
specializzati
,
meglio
sottoposti
al
reciproco
controllo
ed
al
principio
della
responsabilità
individuale
per
gli
atti
che
compiono
nelle
loro
rispettive
mansioni
.
Comprendiamo
che
quando
si
hanno
certe
abitudini
intellettuali
non
è
facile
il
mutarle
rapidamente
ed
adattarsi
a
nuovi
metodi
di
osservazione
e
ad
una
nuova
maniera
di
considerare
un
dato
argomento
.
Però
confidiamo
che
basterà
un
semplice
accenno
alle
pratiche
applicazioni
che
può
avere
il
sistema
da
noi
esposto
,
è
il
lettore
si
familiarizzi
con
esso
e
ne
scorga
anche
i
vantaggi
.
Ad
esempio
,
quando
si
contrappone
l
'
azione
dello
Stato
all
'
iniziativa
privata
spesso
non
si
fa
elle
un
paragone
fra
l
'
opera
della
burocrazia
e
quella
che
possono
esercitare
altri
elementi
direttivi
della
Società
,
che
,
in
qualche
caso
,
possono
anche
,
senza
essere
impiegati
stipendiati
,
rivestire
un
carattere
ufficiale
.
Nelle
nostre
società
di
tipo
europeo
,
per
quanto
burocratizzate
,
la
burocrazia
non
è
lo
Stato
,
ma
soltanto
una
parte
di
esso
.
Sicché
quando
si
dice
comunemente
che
in
Italia
ed
in
Francia
,
in
Germania
ed
in
Russia
,
lo
Stato
fa
tutto
ed
assorbe
tutto
,
bisogna
interpretare
la
massima
nel
senso
che
la
burocrazia
francese
,
italiana
,
tedesca
e
russa
hanno
molte
più
attribuzioni
di
quelle
di
altri
paesi
,
ad
esempio
,
di
quella
inglese
e
dell
'
americana
.
Come
,
quando
si
parla
del
famoso
Self
govermnent
inglese
,
del
popolo
dell
'
Inghilterra
che
si
governa
da
sé
stesso
,
non
bisogna
supporre
,
come
se
ne
potrebbe
avere
la
tentazione
stando
alla
dizione
usata
,
che
nei
paesi
del
continente
europeo
,
i
Francesi
,
gl
'
Italiani
,
i
Tedeschi
ed
i
Russi
non
si
governino
da
loro
stessi
e
che
essi
affidino
a
stranieri
la
direzione
delle
rispettive
funzioni
politiche
ed
amministrative
;
ma
bisogna
intendere
semplicemente
che
certi
uffici
,
che
in
Inghilterra
sono
affidati
a
persone
nominate
dagli
elettori
o
anche
nominate
dal
Governo
,
ma
scelte
fra
i
notabili
dei
diversi
luoghi
e
non
retribuite
né
traslocabili
a
volontà
,
sono
negli
altri
paesi
d
'
Europa
disimpegnati
da
burocratici
.
IV
.
-
-
Abbiamo
già
accennato
come
,
sebbene
la
burocrazia
e
le
assemblee
che
dispongono
del
supremo
potere
politico
,
abbiano
avuto
ed
abbiano
ingerenza
in
certi
rami
della
produzione
economica
,
quali
sarebbero
,
ad
esempio
,
la
manutenzione
e
costruzione
delle
opere
pubbliche
e
le
banche
di
emissione
,
pure
sembra
accertato
che
la
direzione
di
questo
ramo
dell
'
attività
sociale
non
sia
stata
mai
,
in
nessuna
società
pervenuta
ad
un
certo
grado
di
coltura
e
prosperità
,
completamente
burocratizzata
.
Questa
direzione
è
stata
ed
è
in
massima
sempre
affidata
ad
elementi
,
che
cento
fanno
parte
delle
forze
direttrici
della
società
e
quindi
sono
vere
forze
politiche
,
ma
non
entrano
nei
quadri
della
pubblica
amministrazione
.
Si
potrebbe
anche
ricordare
quanto
sia
stata
in
generale
dannosa
l
'
ingerenza
degli
elementi
che
hanno
la
direzione
propriamente
politica
,
cioè
legislativa
,
amministrativa
e
giudiziaria
,
della
società
,
nelle
faccende
economiche
,
e
quanta
parte
del
depauperamento
,
che
affligge
qualche
nazione
moderna
,
si
debba
a
quest
'
ingerenza
attribuire
.
Generalmente
coloro
che
vogliono
restringere
le
funzioni
dello
Stato
dovrebbero
inspirarsi
a
questo
pratico
e
semplicissimo
concetto
:
che
,
in
tutti
i
rami
dell
'
attività
sociale
,
nell
'
istruzione
pubblica
,
nel
culto
,
nella
beneficenza
,
nell
'
amministrazione
dalla
giustizia
,
nell
'
organizzazione
militare
,
ecc
.
la
funzione
direttiva
è
sempre
necessaria
e
che
deve
essere
affidata
ad
una
classe
speciale
,
che
abbia
le
attitudini
necessario
a
disimpegnarla
.
Or
quando
si
vuole
togliere
,
in
tutto
od
in
parte
,
una
di
queste
attribuzioni
alla
burocrazia
od
ai
corpi
elettivi
bisogna
tener
presente
che
è
necessario
che
esista
in
seno
alla
società
una
categoria
di
persona
,
che
possieda
le
attitudini
,
ossia
abbia
la
necessaria
preparazione
morale
ed
intellettuale
ed
anche
la
posizione
economica
sufficiente
per
adempire
al
nuovo
ufficio
che
le
viene
affidato
.
Spesso
anche
non
basta
che
in
una
società
vi
siano
gli
elementi
adatti
a
ciò
,
ma
bisogna
che
siano
bene
scelti
e
bene
coordinati
,
altrimenti
l
'
esperimento
può
fallire
e
produrre
risultati
dannosi
.
Noi
crediamo
,
ad
esempio
,
che
questa
sia
stata
la
vera
ragione
per
la
quale
l
'
istituzione
dei
giurati
non
ha
fatto
buona
,
prova
in
molti
paesi
del
continente
europeo
.
I
così
detti
giudici
popolari
infatti
rappresentano
l
'
intervento
di
elementi
sociali
estranei
alla
magistratura
regolare
nell
'
amministrazione
della
giustizia
penale
;
ma
sono
troppo
numerosi
per
poter
essere
tutti
intellettualmente
e
moralmente
preparati
al
loro
ufficio
,
e
perché
il
farne
parte
dia
tale
iena
soddisfazione
di
amor
proprio
da
fare
loro
acquistare
quello
spirito
di
corpo
,
quel
sentimento
,
diremmo
quasi
aristocratico
,
che
è
necessario
per
rialzare
il
carattere
medio
di
uomini
ai
quali
così
delicate
mansioni
sono
affidate
.
Dall
'
altra
parte
coloro
che
invocano
un
maggiore
intervento
dello
Stato
dovrebbero
pensare
al
significato
pratico
e
positivo
di
questa
parola
,
spogliandola
di
tutto
ciò
che
essa
ha
di
vago
,
di
indeterminato
,
diremmo
quasi
di
magico
e
di
soprannaturale
nell
'
uso
comune
.
Spesso
ai
giorni
nostri
contro
tutti
i
danni
della
concorrenza
privata
,
come
rimedio
a
tutte
le
cupidigie
,
alla
libidine
del
prepotere
,
a
tutti
gli
eccessi
dell
'
individualismo
,
o
meglio
dell
'
egoismo
,
s
'
invoca
l
'
intervento
dello
Stato
.
Il
quale
,
organo
del
diritto
e
del
progresso
morale
,
dovrebbe
sollevare
gli
umili
e
debellare
i
superbi
;
e
,
puro
di
tutte
le
volgari
preoccupazioni
degli
interessi
personali
,
dovrebbe
reprimere
tutte
le
iniquità
,
provvedere
a
tutti
i
bisogni
materiali
e
morali
,
avviare
l
'
umanità
sui
floridi
sentieri
della
giustizia
,
della
pace
,
dell
'
armonia
,
universale
.
Quanto
scemerebbe
questa
fiducia
se
,
invece
di
pensare
alloStato
ente
astratto
,
posto
quasi
al
di
fuori
della
società
,
si
tenesse
presente
ciò
che
esso
è
in
fatti
,
vale
a
dire
l
'
organizzazione
concreta
di
una
gran
parte
degli
elementi
dominatori
di
una
società
.
Se
si
pensasse
che
,
nella
nostra
società
europea
,
quando
si
parla
di
azione
dello
Stato
,
la
frase
si
riferisce
all
'
azione
che
pos
sono
esercitare
ministri
,
deputati
ed
impiegati
;
tutta
bravissima
gente
,
che
,
per
quanto
possa
essere
migliorata
o
frenata
dal
sentimento
della
responsabilità
,
dalla
disciplina
,
e
dallo
spirito
di
corpo
,
ha
tutte
le
facoltà
e
tutte
le
debolezze
umane
.
Eccellenti
persone
,
che
però
,
come
tutti
gli
uomini
,
hanno
gli
occhi
,
che
si
possono
all
'
occorrenza
aprire
o
chiudere
,
e
la
bocca
,
che
può
,
se
condo
i
casi
,
parlare
,
tacere
ed
anche
mangiare
;
e
le
quali
possono
peccare
anch
'
esse
di
orgoglio
,
di
accidia
,
di
cupidigia
e
di
vanità
,
ed
avere
le
loro
simpatie
ed
antipatie
,
le
loro
amicizie
ed
avversioni
,
le
loro
passioni
ed
i
loro
interessi
,
e
fra
questi
anche
quello
di
restare
al
proprio
posto
,
ed
all
'
occorrenza
di
conseguirne
uno
migliore
.
V
.
-
-
Sarebbe
opera
impossibile
,
od
almeno
assai
difficile
,
il
rispondere
a
tutte
le
teorie
e
le
dottrine
,
che
si
allontanano
dal
nostro
modo
di
vedere
intorno
alle
tendenze
costanti
ossia
le
leggi
,
che
regolano
l
'
organizzazione
delle
società
,
umane
.
Fra
queste
dottrine
due
però
ve
ne
sono
,
strettamente
connesse
e
legate
,
che
,
per
la
loro
odierna
diffusione
,
hanno
tale
importanza
,
che
di
esso
non
possiamo
assolutamente
tacere
.
Intendiamo
alludere
alle
teorie
del
Comte
ed
a
quelle
dello
Spencer
.
Il
primo
,
come
si
sa
,
ha
messo
in
rilievo
i
tre
stadi
dell
'
intendimento
umano
:
il
teologico
,
il
metafisico
ed
il
positivo
,
ai
quali
fa
corrispondere
tre
tipi
diversi
di
ordinamento
sociale
:
il
militare
,
il
feudale
e
l
'
industriale
.
Il
secondo
classifica
invece
semplicemente
le
società
umane
in
Stati
militari
,
fondati
sulla
coercizione
,
ed
in
Stati
industriali
,
basati
sul
contratto
e
sul
libero
consenso
di
coloro
che
li
compongono
.
Sulle
orme
di
questi
illustri
sociologhi
,
ora
gran
parte
di
coloro
che
,
specialmente
in
Italia
,
si
occupano
di
scienze
sociali
e
politiche
,
fanno
di
questi
concetti
la
pietra
angolare
dei
loro
ragionamenti
e
dei
loro
sistemi
.
In
linea
generale
sulla
classificazione
dei
tre
stadi
intellettuali
fatta
dal
Comte
ci
pare
che
ci
sia
poco
da
obiettare
.
L
'
uomo
infatti
può
spiegarsi
tutti
i
fenomeni
,
tanto
dell
'
universo
inorganico
che
di
quello
organico
,
compresi
quelli
sociali
,
attribuendoli
ad
enti
soprannaturali
,
all
'
intervento
cioè
di
Dio
o
degli
Dei
,
di
genî
,
benefici
o
malefici
,
che
sono
autori
della
vittoria
e
della
sconfitta
,
dell
'
abbondanza
e
della
carestia
,
della
salute
e
della
pestilenza
,
ed
allora
si
ha
il
periodo
detto
teologico
.
Li
può
anche
spiegare
attribuendoli
a
cause
prime
,
frutto
della
sua
imaginazione
oppure
di
un
'
osservazione
superficiale
e
sconnessa
dei
fatti
,
come
quando
credeva
dipendesse
dal
moto
e
dalla
congiunzione
dei
pianeti
la
sorte
degli
individui
e
delle
nazioni
,
dalle
combinazioni
degli
umori
la
sanità
del
corpo
umano
,
e
dalla
quantità
di
metalli
preziosi
posseduti
la
ricchezza
dei
popoli
,
ed
allora
è
nello
stadio
aprioristico
o
metafisico
.
Può
infine
,
rinunciando
a
conoscere
le
cause
prime
di
questi
fenomeni
,
studiarne
,
con
rigoroso
sistema
d
'
osservazione
,
le
leggi
naturali
che
li
regolano
e
farne
suo
prò
,
ed
allora
è
nel
periodo
scientifico
o
positivo
.
Dove
cominciano
le
obiezioni
e
le
critiche
al
sistema
,
del
Comte
è
quando
si
vuole
fare
una
distinzione
cronologica
netta
e
precisa
fra
le
varie
società
,
umane
,
assegnandole
ad
uno
dei
tre
periodi
accennati
.
Poiché
è
impossibile
negare
elle
tatti
e
tre
i
periodi
intellettuali
coesistano
in
tutte
le
società
umane
,
dalle
più
mature
a
quelle
che
sono
ancora
,
per
dir
così
,
nello
stadio
selvaggio
.
Infatti
la
Grecia
antica
ci
diede
Ippocrate
ed
Aristotile
,
Roma
Lucrezio
,
la
moderna
civiltà
europea
ci
ha
dato
la
fisica
,
la
chimica
,
l
'
economia
politica
,
ha
inventato
il
telescopio
ed
il
microscopio
,
si
è
impadronita
della
elettricità
,
ed
ha
scoperto
i
microbi
,
che
cagionano
le
pestilenze
e
le
malattie
;
eppure
non
si
può
non
riconoscere
che
ad
Atene
come
a
Roma
antica
,
a
Parigi
come
a
Berlino
,
a
Londra
come
a
New
York
,
la
maggioranza
defili
individui
erano
e
sono
in
pieno
periodo
teologico
,
o
almeno
in
quello
metafisico
.
Come
non
ci
fu
epoca
alcuna
della
classica
antichità
nella
quale
non
si
consultassero
auguri
ed
oracoli
,
non
si
facessero
sacrifici
e
non
si
credesse
ai
presagi
,
così
vediamo
ancora
le
religioni
rivelate
avere
una
parte
importantissima
nella
vita
dei
nostri
contemporanei
e
,
dove
esse
s
'
indeboliscono
,
vediamo
svilupparsi
le
superstizioni
spiritistiche
e
gli
assurdi
metafisici
della
democrazia
sociale
.
E
d
'
altra
parte
il
selvaggio
che
nella
pianta
e
nel
sasso
vede
un
feticcio
,
che
crede
che
lo
stregone
della
tribù
possa
produrre
la
pioggia
e
scongiurare
il
fulmine
,
non
potrebbe
vivere
se
non
possedesse
alcune
vere
nozioni
positive
.
Quando
egli
studia
le
abitudini
della
selvaggina
,
quando
impara
a
distinguerne
le
orme
e
tien
conto
della
direzione
del
vento
per
sorprenderla
ed
impadronirsene
,
fa
suo
prò
di
osservazioni
accumulate
e
coordinate
da
lui
e
dai
suoi
maggiori
,
agisce
perciò
secondo
i
dettami
di
una
vera
scienza
.
Ma
vi
ha
di
più
:
come
si
può
già
intuire
dagli
esempi
accennati
,
non
solo
nella
stessa
epoca
e
nello
stesso
popolo
possono
coesistere
i
tre
periodi
intellettuali
del
Comte
,
ma
anche
nello
stesso
individuo
.
Diremo
anzi
che
questa
è
la
regola
generale
,
della
quale
gli
esempi
a
centinaia
saltano
agli
occhi
di
tutti
,
e
che
il
contrario
è
l
'
eccezione
.
A
chi
infatti
non
è
accaduto
di
conoscere
qualche
capitano
di
nave
buon
credente
,
che
presta
fede
anche
ai
miracoli
della
Madonna
di
Lourdes
o
della
Madonna
di
Pompei
,
che
in
politica
o
nelle
scienze
economiche
si
trova
incompleto
stadio
metafisico
e
che
,
quando
si
tratta
di
dirigere
la
rotta
e
comandare
la
manovra
della
sua
nave
,
fa
uso
di
criteri
rigorosamente
scientifici
?
Tutti
o
quasi
tutti
i
medici
,
fino
a
due
secoli
fa
,
erano
credenti
nelle
loro
religioni
,
e
perciò
non
negavano
l
'
efficacia
delle
preghiere
e
dei
voti
nella
guarigione
delle
malattie
;
inoltre
sul
funzionamento
dei
diversi
organi
del
corpo
umano
e
sulle
virtù
di
certi
semplici
avevano
svariate
credenze
assolutamente
metafisiche
,
dovute
in
gran
parte
all
'
influenza
di
Galero
e
dei
medici
arabi
,
ma
nello
stesso
tempo
non
mancavano
certo
di
cognizioni
positivo
,
che
rimontano
ad
Ippocrate
,
e
che
,
lentamente
elaborate
dall
'
esperienza
di
tanti
secoli
,
permettevano
in
certi
casi
una
cura
razionale
.
Similmente
le
preghiere
per
invocare
la
vittoria
dell
'
Altissimo
ed
i
Te
Deum
per
ringraziarlo
furono
in
uso
in
Europa
,
assai
tempo
dopo
che
Gustavo
Adolfo
,
Turenne
e
Montecuccoli
aveano
cominciato
a
condurre
le
guerre
con
norme
scientifiche
.
Senofonte
,
per
citare
un
caso
concreto
,
quando
credeva
che
un
sogno
fosse
un
avvertimento
degli
Dei
era
in
pieno
periodo
teologico
;
sulla
forma
della
terra
e
sulla
composizione
dei
corpi
aveva
certamente
delle
idee
,
che
i
geografi
ed
i
chimici
dei
giorni
nostri
avrebbero
giustamente
caratterizzato
per
metafisiche
;
ma
,
nel
condurre
la
famosa
ritirata
dei
diecimila
,
quando
,
ad
esempio
,
per
riparare
la
colonna
principale
,
che
marciava
coi
bagagli
,
dai
continui
assalti
della
cavalleria
persiana
la
faceva
coprire
da
due
linee
di
fiancheggiatori
armati
alla
leggiera
,
si
regolava
secondo
criteri
,
che
,
dato
il
sistema
d
'
armamento
allora
in
uso
,
anche
uno
stratega
moderno
avrebbe
trovato
scientifici
e
positivi
.
Lo
stesso
autore
se
nella
Ciropedia
si
mostra
prevalentemente
teologico
e
metafisico
,
diventa
di
nuovo
positivo
nel
suo
trattato
sull
'
arte
di
cavalcare
,
perché
su
quest
'
argomento
,
come
farebbe
un
moderno
,
trae
i
suoi
precetti
dallo
studio
della
natura
del
cavallo
.
VI
.
-
-
La
verità
è
che
in
questo
,
come
in
tanti
altri
casi
,
il
semplicismo
non
si
adatta
bene
alle
scienze
che
riguardano
la
psicologia
dell
'
uomo
,
animale
molto
complesso
,
pieno
di
contraddizioni
,
e
che
non
sempre
si
cura
di
esser
logico
e
coerente
;
e
che
perciò
anche
quando
crede
e
spera
che
Dio
possa
intervenire
in
sostegno
della
sua
causa
,
ha
cura
contemporaneamente
di
tenere
asciutte
le
polveri
,
di
valersi
cioè
del
sussidio
dell
'
intelletto
e
dell
'
esperienza
propria
e
degli
altri
.
Il
solo
argomento
veramente
valido
,
che
si
potrebbe
addurre
a
favore
della
classificazione
del
Comte
,
è
questo
:
che
,
sebbene
i
tre
stadi
intellettuali
coesistano
in
tutte
le
società
umane
e
si
possano
rintracciare
nella
maggioranza
degli
individui
che
le
compongono
,
pure
possono
essere
,
secondo
i
casi
,
assai
inegualmente
distribuiti
;
sicché
un
popolo
può
avere
un
corredo
di
cognizioni
scientifiche
indiscutibilmente
superiore
a
quelle
di
un
altro
,
e
,
secondo
le
varie
epoche
della
sua
storia
,
può
su
questo
riguardo
grandemente
progredire
o
decadere
;
come
pure
è
innegabile
che
le
dottrine
metafisiche
e
le
credenza
soprannaturali
hanno
generalmente
maggiore
presa
ed
influenza
sulle
nazioni
e
sugli
individui
maggiormente
sprovvisti
di
cultura
scientifica
.
Ma
,
così
ridotta
,
la
teoria
del
Comte
rassomiglia
molta
a
quest
'
altra
,
per
verità
alquanto
banale
:
che
quanto
più
una
società
è
scientificamente
progredita
,
meno
campo
resta
alle
dottrine
aprioristiche
,
e
di
altrettanto
diminuisce
in
essa
l
'
influenza
del
soprannaturale
.
Dove
poi
i
concetti
del
padre
della
moderna
sociologia
ci
sembrano
anche
più
lontani
dalla
verità
è
nella
parte
che
si
riferisce
al
parallelismo
fra
i
tre
stadi
intellettuali
ed
i
tre
tipi
di
organizzazione
politica
che
egli
stabilisce
:
il
militare
,
cioè
,
il
feudale
e
l
'
industriale
,
-
-
corrispondenti
il
primo
alla
infanzia
,
il
secondo
all
'
adolescenza
,
il
terzo
alla
maturità
delle
società
umane
.
La
funzione
militare
,
l
'
organizzazione
cioè
di
una
forza
armata
per
la
difesa
interna
ed
esterna
di
un
popolo
,
e
se
si
vuole
,
secondo
portano
gl
'
interessi
,
i
pregiudizi
e
le
passioni
umane
,
anche
per
l
'
offesa
,
fino
ad
oggi
è
stata
ed
è
una
necessità
di
tutte
le
società
umane
.
La
preponderanza
politica
maggiore
o
minore
dell
'
elemento
militare
dipende
,
in
parte
,
da
cause
che
abbiamo
già
studiato
,
dall
'
essere
cioè
o
no
questo
elemento
una
forza
politica
più
o
meno
indispensabile
ed
assorbente
,
più
o
meno
da
altre
forze
politiche
bilanciata
,
ed
in
parte
da
altre
cagioni
,
che
quando
sarà
il
momento
opportuno
non
mancheremo
di
esporre
.
Intanto
possimo
fin
d
'
ora
con
sicurezza
affermare
che
non
vediamola
necessità
del
connubio
indissolubile
che
,
secondo
il
Comte
,
vi
dovrebbe
essere
fra
la
prevalenza
politica
del
militarismo
e
la
prevalenza
,
nel
mondo
intellettuale
e
morale
,
del
periodo
teologico
.
Diremo
anzi
di
più
:
che
non
ci
pare
cioè
in
niun
modo
provato
,
che
il
tipo
di
organizzazione
,
che
il
citato
autore
chiama
militare
,
debba
esclusivaunente
prevalere
solo
in
quelle
società
,
che
si
trovano
al
primo
stadio
del
loro
sviluppo
,
e
,
per
parlare
il
linguaggio
dei
moderni
positivisti
,
nello
stato
d
'
infanzia
.
La
società
ellenica
,
ad
esempio
,
dopo
Alessandro
Magno
si
trovava
evidentemente
organizzata
secondo
un
tipo
,
che
qualunque
sociologo
avrebbe
caratterizzato
per
quello
militare
.
Le
leghe
repubblicane
della
Grecia
propriamente
detta
,
posteriormente
alla
conquista
macedone
,
non
ebbero
che
una
importanza
politica
molto
limitata
;
esse
,
fino
alla
conquista
romana
,
furono
sempre
nella
clientela
o
nel
vassallaggio
dei
grandi
regni
ellenizzati
d
'
Egitto
,
d
Siria
e
sopratutto
di
Macedonia
,
i
quali
erano
vere
monarchie
militari
assolute
e
fondate
sulla
forza
degli
eserciti
.
Eppure
,
proprio
in
quell
'
epoca
,
la
società
greca
era
tutt
'
altro
che
in
uno
stato
d
'
infanzia
o
in
un
periodo
teologico
,
perché
poco
prima
di
allora
si
erano
formate
ed
allora
fiorivano
quelle
scuole
filosofiche
,
che
rappresentano
il
massimo
sforzo
del
pensiero
ellenico
verso
la
scienza
positiva
.
Lo
stesso
si
può
osservare
nella
società
romana
,
quando
,
dopo
Cesare
,
si
affermò
l
'
assolutismo
imperiale
sorretto
dai
pretoriani
e
dalle
legioni
.
La
prevalenza
delle
credenze
religiose
,
la
fede
ardente
che
in
esse
un
popolo
può
avere
,
producono
poi
immancabilmente
la
preponderanza
politica
delle
classi
sacerdotali
.
Ora
queste
non
sempre
sono
fuse
interamente
colle
classi
militari
,
né
sempre
hanno
con
esse
completa
comunanza
di
sentimenti
e
d
'
interessi
.
La
stessa
unione
fra
il
trono
e
l
'
altare
,
che
ebbe
luogo
in
Europa
al
principio
di
questo
secolo
dopo
la
Santa
Alleanza
,
fu
dovuta
alla
peculiare
circostanza
che
entrambi
erano
direttamente
minacciati
dalla
corrente
razionalista
e
rivoluzionaria
.
Ma
questo
fatto
,
lungi
dal
formare
una
regola
generale
,
che
possa
esser
presa
come
legge
universale
,
è
da
riguardarsi
piuttosto
come
uno
dei
tanti
fenomeni
transitori
che
nella
storia
si
producono
.
Non
mancano
certo
gli
esempi
in
contrario
;
e
sono
facili
a
portarsi
quelli
dell
'
India
,
dove
ci
fu
un
'
epoca
,
nella
quale
la
casta
dei
Bramini
si
trovò
in
lotta
con
quella
dei
guerrieri
,
e
l
'
altro
dalle
lotte
avvenute
in
Europa
fra
il
Papato
e
l
'
Impero
.
Ci
pare
poi
impossibile
trovare
una
giustificazione
qualsiasi
,
fondata
sui
fatti
,
di
quella
parte
della
dottrina
del
Comte
,
che
,
alla
prevalenza
della
metafisica
nel
pensiero
umano
,
fa
corrispondere
la
prevalenza
del
sistema
feudale
nell
'
ordinamento
palifico
.
Abbiamo
già
visto
come
,
ciò
che
comunemente
si
chiama
l
'
organizzazione
feudale
,
sia
un
tipo
politico
relativamente
semplice
,
che
si
riscontra
spessissimo
nell
'
inizio
dello
grandi
società
umane
e
si
riproduce
quando
un
grande
Stato
burocratico
viene
a
dissolversi
.
Quantunque
il
progresso
politico
e
quello
scientifico
non
procedano
sempre
di
pari
passo
,
come
è
provato
dalla
storia
d
'
Italia
nel
Rinascimento
,
pure
si
può
ammettere
con
molte
riserve
che
,
in
generale
,
ad
uno
stadio
politico
primitivo
o
ad
un
periodo
di
decadenza
e
dissoluzione
politica
,
corrisponda
uno
stato
d
'
ignoranza
quasi
generale
od
un
periodo
di
accasciamento
intellettuale
.
Ma
,
non
si
sa
proprio
vedere
il
perché
questo
debba
essere
caratterizzato
dal
prevalere
dei
concetti
metafisici
anziché
di
quelli
teologici
;
come
pure
non
si
può
ammettere
che
,
durante
,
il
fiorire
di
un
ordinamento
feudale
,
l
'
attività
scientifica
debba
,
essere
necessariamente
spenta
.
Confucio
,
che
visse
in
un
'
epoca
nella
quale
la
China
era
ordinata
feudalmente
,
non
fu
certo
un
metafisico
;
e
dall
'
altro
lato
la
scienza
del
trivio
e
del
quadrivio
,
come
del
resto
qualunque
altra
specie
di
cultura
che
non
sia
affatto
superficiale
,
è
ignota
agli
Afgani
ed
agli
Abissini
moderni
.
Il
Comte
si
fonda
sull
'
esempio
del
Medio
Evo
europeo
:
quest
'
e
poca
ebbe
senza
dubbio
i
suoi
grandi
scrittori
metafisici
,
come
ne
ebbe
pure
la
classica
antichità
;
però
il
voler
fare
del
pensiero
medioevale
quasi
un
ponte
di
passaggio
fra
l
'
antichità
teologica
ed
il
moderno
pensiero
scientifico
è
un
concetto
falso
,
come
è
falsa
la
credenza
che
il
feudalismo
sia
stato
la
forma
politica
organicamente
intermedia
fra
gli
antichi
imperi
ieratici
e
lo
Stato
moderno
.
Ma
basta
leggere
gli
scrittori
medioevali
,
specialmente
quelli
delle
epoche
che
si
allontanano
un
poco
dalla
caduta
dell
'
Impero
d
'
occidente
e
non
sono
troppo
vicine
al
Rinascimento
,
per
capire
subito
quanto
il
pensiero
medioevale
fosse
assai
più
profondamente
,
assai
più
costituzionalmente
teologico
di
quello
antico
.
Quegli
scrittori
ed
i
loro
contemporanei
sono
immensamente
più
lontani
,
più
diversi
da
noi
,
di
quanto
lo
siano
stati
i
contemporanei
di
Aristotile
e
di
Cicerone
.
E
l
'
ordinamento
feudale
si
formava
e
fioriva
proprio
in
quei
secoli
nei
quali
la
paura
continua
delle
carestie
e
della
peste
,
le
frequenti
apparizioni
di
Enti
celesti
ed
infernali
,
turbavano
,
imbecillivano
completamente
i
cervelli
umani
;
quando
il
terrore
del
demonio
era
lo
stata
permanente
di
quelle
povere
anime
,
in
cui
,
per
mancanza
di
qualunque
cultura
,
la
ragione
deperiva
ed
il
maraviglioso
,
il
soprannaturale
diventavano
un
elemento
familiare
come
l
'
aria
respirabile
.
VII
.
-
-
Resterebbe
a
dimostrare
come
il
terzo
rapporto
necessario
,
che
pone
il
Comte
fra
il
regime
industriale
e
la
scienza
positiva
,
sia
anch
'
esso
fallace
.
Ce
ne
dispensiamo
,
perché
,
in
quest
'
ultima
parte
,
i
concetti
dell
'
autore
del
sistema
di
politica
positiva
non
hanno
avuta
molta
eco
,
essendo
essi
troppo
diversi
da
quelli
che
finora
sono
più
in
voga
fra
i
nostri
contemporanei
,
e
non
offrendo
sufficiente
appiglio
a
giustificare
,
con
una
parvenza
di
metodo
scientifico
,
passioni
ed
interessi
che
finora
hanno
molta
forza
.
Infatti
si
sa
che
l
'
industrialismo
secondo
il
Comte
è
un
tipo
di
organizzazione
sociale
di
là
da
venire
,
nel
quale
la
funzione
direttiva
della
società
dovrebbe
essere
affidata
ad
un
sacerdozio
scientifico
positivista
e
ad
un
patriziato
bancario
ed
industriale
,
fra
i
quali
non
dovrebbe
essere
facile
ai
membri
delle
classe
inferiore
di
penetrare
.
Perché
l
'
autore
,
prevedendo
il
caso
,
non
dimenticò
di
scrivere
che
«
il
sacerdozio
disporrà
i
proletari
a
disprezzare
qualunque
tendenza
ad
uscire
dalla
propria
classe
,
come
contraria
alla
dignità
dell
'
ufficio
popolare
e
funesta
alle
giuste
aspirazioni
del
popolo
,
che
sempre
è
stato
tradito
dai
suoi
disertori
»
.
Altra
idea
fondamentale
dell
'
A
.
è
che
tutto
il
movimento
intellettuale
e
politico
della
fine
del
secolo
decimottavo
e
della
prima
meta
del
decimonono
sia
stato
un
movimento
rivoluzionario
,
che
ha
avuto
per
risultato
l
'
anarchia
morale
e
politica
proveniente
dalla
distruzione
del
regime
monoteista
feudale
al
quale
nulla
si
è
saputo
sostituire
.
Coerentemente
a
questo
modo
di
vedere
,
il
regime
parlamentare
è
severamente
condannato
dal
Comte
,
come
un
effetto
del
periodo
anarchico
nel
quale
siamo
;
la
stessa
funzione
rappresentativa
,
per
la
quale
gl
'
inferiori
scelgono
i
superiori
,
è
definita
da
quest
'
autore
come
una
operazione
rivoluzionaria
.
Piuttosto
ci
converrà
fermarci
sulla
seconda
teoria
,
che
abbiamo
già
accennato
;
sulla
modificazione
cioè
che
lo
Spencer
,
e
dopo
lui
moltissimi
moderni
sociologhe
,
hanno
apportato
alle
dottrine
del
loro
maestro
,
classificando
le
società
umane
in
due
tipi
,
rappresentati
dallo
Stato
militare
e
dallo
Stato
industriale
.
Qualunque
classificazione
deve
essere
fondata
sopra
caratteri
distintivi
netti
e
precisi
e
lo
Spencer
infatti
non
manca
di
avvertirci
che
,
sebbene
«
durante
l
'
evoluzione
sociale
si
vedano
i
caratteri
dei
due
tipi
mescolarsi
,
pare
,
nella
teoria
come
nei
fatti
è
possibile
di
seguire
con
tutta
la
chiarezza
desiderabile
i
caratteri
opposti
,
che
distinguono
ciascuna
delle
due
organizzazioni
nel
loro
completo
sviluppo
»
.
Or
,
trattandosi
di
un
autore
così
reputato
,
anzi
addirittura
cose
celebre
,
si
può
ammettere
che
egli
sia
il
migliore
giudice
dell
'
opera
propria
;
ma
tuttavia
avremmo
desiderato
una
chiarezza
e
certo
una
precisione
maggiore
in
quei
due
capitoli
dei
principii
di
sociologia
nei
quali
l
'
illustre
scrittore
tratta
ex
professo
di
questo
argomento
;
e
non
esitiamo
a
confessare
che
,
certo
per
colpa
nostra
,
non
ci
siamo
formato
un
concetto
del
tutto
determinato
delle
idee
che
egli
espone
in
proposito
.
Il
criterio
fondamentale
della
classificazione
dello
Spencer
,
quello
che
non
solo
è
esposto
nei
due
capitoli
accennati
,
ma
al
quale
continuamente
si
allude
,
in
tutte
le
sue
opere
ed
in
quelle
dei
suoi
numerosi
seguaci
,
è
questo
:
che
la
società
militare
è
fondata
sul
regime
degli
statuti
,
sulla
coercizione
che
i
governanti
esercitano
sui
governati
,
mentre
quella
industriale
è
basata
sul
contratto
,
sul
libero
consenso
di
coloro
che
ne
fanno
parte
,
né
più
né
meno
come
una
società
letteraria
,
industriale
e
commerciale
,
la
quale
non
è
possibile
senza
il
libero
assentimemto
dei
soci
.
Ora
,
ci
perdonino
tutti
coloro
che
hanno
abbracciato
questo
concetto
,
ma
a
noi
sembra
,
e
non
possiamo
fare
a
meno
di
confessarlo
,
che
esso
si
fondi
sopra
presupposti
eminentemente
aprioristici
e
che
non
reggono
alla
prova
dei
fatti
.
Qualunque
organizzazione
politica
crediamo
invece
che
sia
contemporaneamente
spontanea
e
coercitiva
;
spontanea
poiché
essa
proviene
dalla
natura
dell
'
uomo
,
come
è
stato
osservato
fin
da
Aristotile
,
e
nello
stesso
tempo
coercitiva
,
perché
è
un
fatto
necessario
,
l
'
uomo
non
potendo
vivere
altrimenti
.
È
naturale
quindi
,
ed
è
spontaneo
,
e
nello
stesso
tempo
è
indispensabile
,
che
,
dove
ci
sono
uomini
,
ci
sia
una
società
,
e
che
,
dove
vi
è
una
società
,
ci
sia
anche
uno
Stato
;
cioè
una
minoranza
dirigente
ed
una
maggioranza
che
da
essa
è
diretta
.
Si
potrebbe
obiettare
che
noi
spostiamo
la
quistione
in
modo
artificiosamente
a
noi
vantaggioso
,
e
che
,
sebbene
l
'
esistenza
di
un
'
organizzazione
sociale
sia
un
fatto
naturale
e
necessario
là
dove
ci
sono
gruppi
o
moltitudini
umane
,
pure
ci
possono
essere
alcuni
Stati
i
cui
ordinamenti
riscuotono
l
'
assentimento
,
o
almeno
l
'
acquiescenza
completa
,
della
gran
maggioranza
degli
individui
che
ne
fanno
parte
,
mentre
altri
questa
condizione
non
raggiungono
.
Non
neghiamo
che
la
cosa
sia
precisamente
così
,
ma
non
vediamo
però
perché
i
primi
si
debbano
chiamare
Stati
industriali
ed
i
secondi
Stati
militari
.
Infatti
il
consenso
della
maggioranza
di
un
popolo
in
una
data
forma
di
regime
politico
,
dipende
unicamente
dal
fatto
che
questo
regime
è
fondato
sopra
credenze
religiose
o
filosofiche
universalmente
accettate
;
o
,
per
parlare
il
linguaggio
nostro
,
dipende
dalla
diffusione
e
dall
'
ardore
della
fede
,
che
la
classe
governata
ha
nella
formola
politica
con
la
quale
la
classe
governante
giustifica
il
suo
potere
.
Ora
questa
fede
,
in
generale
,
è
certo
maggiore
in
quegli
Stati
,
che
lo
Spencer
classificherebbe
fra
gli
Stati
militari
e
che
presentano
tutti
i
caratteri
che
egli
ad
essi
suole
attribuire
;
cioè
negli
Stati
dove
un
Governo
assoluto
ed
arbitrario
si
fonda
sul
diritto
divino
.
Infatti
nelle
monarchie
orientali
spesso
si
congiura
contro
la
persona
del
sovrano
,
ma
fino
a
pochi
anni
fa
è
stata
rara
(
aspirazione
ad
una
forma
diversa
di
Governo
;
e
fra
i
popoli
della
moderna
Europa
noi
vediamo
che
i
Turchi
ed
i
Russi
,
ad
eccezione
di
una
piccola
minoranza
istruita
,
sono
stati
quelli
fra
i
quali
il
regime
che
esisteva
fino
a
pochi
anni
fa
era
più
in
armonia
coll
'
ideale
politico
della
gran
maggioranza
della
nazione
.
Del
resto
in
tutti
i
paesi
barbari
la
popolazione
può
essere
malcontenta
del
capo
o
dei
capi
,
ma
ordinariamente
non
concepisce
e
non
desidera
un
regime
politico
migliore
.
Senza
che
sia
mai
tassativamente
detto
,
da
alcuni
esempi
citati
dallo
Spencer
e
dal
capitolo
che
segue
i
due
già
rammentati
,
e
che
tratta
del
passato
e
dell
'
avvenire
delle
istituzioni
politiche
,
si
potrebbe
arguire
che
per
lui
gli
Stati
industriali
sono
quelli
nei
quali
il
Governo
ha
una
base
rappresentativa
,
o
nei
quali
vi
è
almeno
la
tendenza
a
non
riconoscere
altra
autorità
legittima
se
non
quella
che
emana
dai
popolari
comizi
.
Però
malgrado
gl
'
indizi
che
abbiamo
accennato
,
non
possiamo
ammettere
che
sia
precisamente
questo
il
concetto
del
chiarissimo
autore
.
Perché
altrimenti
tutti
i
suoi
volumi
di
Sociologia
,
non
servirebbero
che
a
rinforzare
quella
corrente
d
'
idee
già
tanto
diffusa
,
che
comunemente
appellasi
radicale
,
e
che
dallo
stesso
Spencer
e
da
molti
dei
suoi
seguaci
è
stata
più
o
meno
direttamente
combattuta
.
Inoltre
egli
non
può
ignorare
quanto
il
sistema
elettivo
sia
stato
diffuso
nelle
repubbliche
dell
'
antica
Grecia
,
a
Roma
e
persino
fra
gli
antichi
Germani
,
che
tumultuariamente
sceglievano
i
loro
capi
innalzandoli
sugli
scudi
,
e
tutti
questi
popoli
,
stando
ai
suoi
criteri
,
andrebbero
classificati
fra
quelli
che
avevano
un
tipo
accentuatamente
militare
.
Né
infine
si
può
ammettere
che
alla
sua
alta
mente
siano
sfuggite
totalmente
le
considerazioni
già
più
o
meno
accennate
in
altri
libri
e
da
altri
autori
,
e
che
noi
abbiamo
sommariamente
svolte
nel
principio
di
questo
capitolo
.
Or
dalle
considerazioni
ricordate
risulta
che
la
partecipazione
del
popolo
ai
comizi
elettorali
non
significa
che
esso
diriga
il
Governo
e
che
la
classe
dei
governati
scelga
quella
dei
governanti
,
ma
piuttosto
che
la
funzione
elettorale
,
quando
si
svolge
in
buone
condizioni
sociali
,
equivale
ad
un
mezzo
col
quale
alcune
forze
politiche
controllano
e
limitano
l
'
azione
delle
altre
.
VIII
.
-
-
Lo
Spencer
stabilisce
altri
caratteri
distintivi
fra
i
due
tipi
militare
ed
industriale
,
che
ci
sembrano
ugualmente
vaghi
ed
indeterminati
.
Scrive
egli
,
ad
esempio
,
che
colla
decrescenza
del
militarismo
e
l
'
accrescimento
relativo
dell
'
industrialismo
,
si
va
da
un
ordinamento
sociale
nel
quale
gl
'
ìndividui
esistono
a
profitto
dello
Stato
ad
un
altro
ordinamento
nel
quale
lo
Stato
esiste
a
profitto
degl
'
individui
.
Distinzione
sottile
,
che
ci
rammenta
quella
che
si
farebbe
qualora
si
disputasse
se
nell
'
uomo
il
cervello
esista
a
profitto
del
resto
del
corpo
o
il
resto
del
corpo
esista
a
vantaggio
del
cervello
.
Altrove
asserisce
che
l
'
azione
dello
Stato
militare
è
regolatrice
positiva
,
nel
senso
che
impone
una
quantità
di
atti
da
compire
,
mentre
quella
dello
Stato
industriale
è
regolatrice
negativa
,
limitandosi
essa
a
prescrivere
gli
atti
che
non
si
possono
commettere
;
non
avendo
presente
che
non
esiste
organizzazione
sociale
nella
quale
l
'
azione
dirigente
non
sia
nello
stesso
tempo
positiva
e
negativa
,
e
che
,
siccome
l
'
attività
emana
è
limitata
,
moltiplicando
la
regolamentazione
negativa
,
si
ottiene
,
riguardo
all
'
inceppamento
dell
'
iniziativa
individuale
,
quasi
lo
stesso
risultato
di
quello
che
produce
una
soverchia
regolamentazione
positiva
.
Alcuni
caratteri
poi
dello
Stato
militare
che
lo
Spencer
enumera
si
riferiscono
alle
società
soverchiamente
burocratizzate
,
come
sarebbero
quelle
che
l
'
autore
ritrova
nell
'
antico
Perù
;
dove
gli
ufficiali
pubblici
dirigevano
le
colture
e
distribuivano
l
'
acqua
(
probabilmente
a
scopo
d
'
irrigazione
oppure
in
paesi
ed
in
tempi
di
estrema
,
siccità
)
;
mentre
altri
al
contrario
si
riscontrano
nei
popoli
,
dove
l
'
autorità
sociale
è
ancora
,
od
è
stata
recentemente
,
debole
,
e
che
si
trovano
in
quel
periodo
di
organizzazione
rozza
e
primitiva
che
noi
abbiamo
definito
l
'
ordinamento
feudale
o
ne
sono
usciti
da
poco
.
Fra
quest
'
ultimi
va
messa
l
'
usanza
della
vendetta
privata
,
che
il
chiarissimo
autore
,
il
quale
crede
opportuno
citare
in
proposito
l
'
autorità
di
Brantôme
,
trova
ancora
diffusa
in
Francia
alla
fine
del
Medio
Evo
perfino
fra
gli
ecclesiastici
.
Inoltre
,
dove
vige
quest
'
usanza
,
e
quindi
presso
tutti
i
popoli
barbari
,
o
la
cui
organizzazione
sociale
è
molto
indebolita
,
è
naturale
che
il
valore
personale
sia
qualità
molto
pregiata
e
così
va
spiegata
quest
'
altra
caratteristica
che
lo
Spencer
attribuisce
alle
società
militari
.
Aggiungiamo
che
lo
stesso
accade
in
quelle
società
che
,
per
svariate
ragioni
,
hanno
dovuto
sostenere
molte
guerre
offensore
e
difensive
,
e
che
è
naturale
che
la
bravura
sia
l
'
unico
attributo
che
conferisce
prestigio
ed
influenza
,
là
dove
la
rozzezza
non
permette
alle
attitudini
scientifiche
,
od
a
quelle
che
mirano
a
produrre
la
ricchezza
,
di
svilupparsi
.
Finalmente
non
possiamo
tacere
che
la
tendenza
,
che
lo
Spencer
attribuisce
alle
società
militari
,
di
vivere
delle
proprie
risorse
economiche
ricorrendo
il
meno
possibile
agli
scambi
internazionali
,
è
più
che
altro
una
conseguenza
della
rozzezza
e
dell
'
isolamento
di
molti
popoli
e
,
presso
altri
già
più
civili
,
dei
pregiudizi
delle
masse
sfruttati
dagli
interessi
dei
pochi
,
che
sanno
raggiungere
il
loro
tornaconto
a
danno
dei
molti
.
È
molto
probabile
infatti
che
ben
poco
abbiano
profittato
degli
scambi
cogli
altri
popoli
quelle
tribù
che
lo
Spencer
cita
così
spesso
come
tipi
di
società
industriali
primitive
;
ed
al
giorno
d
'
oggi
le
correnti
protezioniste
pur
troppo
non
si
sono
fatte
sentire
meno
forti
nell
'
industriale
America
del
Nord
che
nella
militare
Germania
.
Né
vuolsi
per
ultimo
dimenticare
che
mal
si
apporrebbero
coloro
i
quali
volessero
distinguere
le
società
industriali
dal
grado
di
sviluppo
economico
che
hanno
raggiunto
,
o
quelle
militari
dall
'
energia
e
dalla
prevalenza
guerresca
che
hanno
saputo
ottenere
.
Giacché
lo
stesso
Spencer
direttamente
od
indirettamente
ci
avverte
che
questo
criterio
,
forse
superficiale
ma
certo
molto
semplice
e
facilmente
percepibile
,
è
da
scartare
.
Difatti
,
riguardo
alla
prima
ipotesi
,
l
'
egregio
l
'
autore
non
manca
di
far
rilevare
che
«
non
bisogna
confondere
una
società
industriale
con
una
società
industriosa
»
e
che
«
le
relazioni
sociali
che
caratterizzano
il
tipo
industriale
possono
coesistere
con
un
'
attività
produttrice
molto
limitata
»
;
e
riguardo
alla
seconda
,
lo
Spencer
non
vorrà
ammettere
che
la
Repubblica
romana
abbia
avuto
una
organizzazione
più
militare
e
meno
industriale
,
nel
senso
che
egli
dà
a
quest
'
espressione
,
degli
Imperi
Orientali
che
furono
da
essa
conquistati
,
o
che
i
conquistatori
inglesi
siano
stati
meno
inoltrati
nel
tipo
industriale
dei
conquistati
indiani
.
Malgrado
queste
e
malgrado
altre
obiezioni
,
che
si
potrebbero
muovere
alla
classificazione
dello
Spencer
,
non
possiamo
però
negare
,
che
,
diremo
così
,
nascosta
ed
ottenebrata
da
un
equivoco
,
con
essa
una
grande
verità
non
sia
stata
intravista
.
È
certo
che
,
oltre
ai
criteri
di
classificazione
che
abbiamo
già
accennato
e
che
ci
siamo
sforzati
di
confutare
,
molti
altri
se
ne
possono
desumere
da
tutte
le
affermazioni
sue
,
dall
'
insieme
delle
sue
opere
e
sopratutto
dallo
spirito
che
le
anima
.
Dal
complesso
di
quanto
questo
autore
ha
scritto
non
si
può
infatti
fare
a
meno
di
ricavare
che
egli
per
Stato
militare
intende
quello
in
cui
la
difesa
giuridica
è
meno
progredita
,
e
per
Stato
industriale
un
altro
tipo
di
società
,
in
cui
la
giustizia
e
la
morale
sociale
sono
maggiormente
tutelate
.
L
'
equivoco
,
di
cui
teste
abbiamo
parlato
e
che
ha
impedito
allo
Spencer
di
procedere
oltre
nello
scoprire
una
grande
verità
,
scientifica
,
consiste
in
ciò
:
che
egli
,
preoccupato
dal
fatto
che
la
violenza
materiale
è
stata
ed
è
uno
dei
maggiori
ostacoli
al
progredire
della
difesa
giuridica
'
'
ha
creduto
nello
stesso
tempo
che
la
guerra
e
la
necessità
di
un
'
organizzazione
militare
sia
di
ogni
violenza
l
'
origine
.
Così
concependo
il
problema
,
si
è
confusa
la
causa
con
uno
dei
suoi
effetti
.
Si
è
creduto
che
la
guerra
sia
l
'
esclusiva
origine
della
tendenza
,
che
ha
la
natura
umana
a
prepotere
sui
propri
simili
,
mentre
non
è
che
una
delle
sue
tante
manifestazioni
.
Ora
questa
tendenza
,
che
,
nei
rapporti
esterni
fra
popolo
e
popolo
,
non
può
essere
frenata
che
dalla
prevalenza
sempre
maggiore
degli
interessi
materiali
ben
intesi
,
nei
rapporti
interni
fra
gl
'
individui
dello
stesso
popolo
,
abbiamo
già
visto
che
viene
,
fino
ad
un
certo
punto
,
neutralizzata
solo
dalla
moltiplicità
delle
forze
politiche
che
in
una
società
si
possono
affermare
e
dal
controllo
che
le
une
sulle
altre
possono
esercitare
.
Su
quanto
abbiamo
scritto
già
sopra
quest
'
importante
argomento
nella
abbiamo
da
togliere
,
ma
certo
molto
ci
resta
da
aggiungere
.
È
infatti
nostro
compito
l
'
esaminare
come
mai
fra
le
classi
dirigenti
,
fra
le
forze
politiche
,
quella
frazione
che
rappresenta
appunto
la
forza
materiale
,
che
tiene
in
mano
le
armi
,
non
rompa
l
'
equilibrio
giuridico
a
suo
vantaggio
e
non
s
'
imponga
sistematica
mente
alle
altre
.
Certo
la
possibilità
che
questo
fatto
avvenga
è
un
pericolo
continuo
,
al
quale
tutte
le
società
sono
esposte
e
che
suole
minacciare
specialmente
quelle
che
si
trovano
in
un
periodo
di
rapido
rinnovamento
di
forze
e
di
formole
politiche
.
Senonché
l
'
esame
dei
rapporti
fra
gli
ordinamenti
militari
e
la
difesa
giuridica
,
la
ricerca
dei
metodi
migliori
affinché
il
detto
pericolo
sia
scongiurato
,
è
tema
così
arduo
che
a
trattarlo
consacreremo
un
apposito
capitolo
del
nostro
lavoro
.
Per
ora
solo
dobbiamo
far
rilevare
che
le
idee
dello
Spencer
su
questo
argomento
,
delle
quali
abbiamo
cercato
di
porre
in
luce
i
lati
deboli
per
quel
che
riguarda
la
generalità
sistematica
,
non
sono
neppure
tali
da
potersi
approvare
rispetto
a
quelle
applicazioni
pratiche
,
che
,
più
o
meno
direttamente
,
l
'
autore
suggerisce
.
Egli
infatti
fra
gli
ordinamenti
militari
mostra
di
prediligere
quelli
nei
quali
«
il
soldato
,
volontariamente
arruolato
a
certe
condizioni
determinate
,
partecipa
in
qualche
maniera
delle
condizioni
di
un
libero
operaio
»
e
crede
che
un
tale
ordinamento
convenga
ad
una
società
«
in
cui
il
tipo
industriale
si
è
già
affermato
»
.
In
altri
termini
ciò
significa
che
quella
frazione
della
società
,
che
ha
più
gusto
per
il
mestiere
delle
armi
,
dovrebbe
assumere
volontariamente
,
mediante
compenso
,
che
,
per
questo
come
per
gli
altri
mestieri
sarebbe
determinato
dalle
condizioni
del
mercato
,
l
'
incarico
della
difesa
militare
sì
interna
che
esterna
.
Ora
pare
a
noi
,
e
molto
prima
di
noi
era
parso
a
Machiavelli
ed
a
tanti
altri
scrittori
,
che
a
meno
di
circostanze
speciali
ed
eccezionali
,
sia
appunto
questo
il
sistema
,
che
,
nei
popoli
di
coltura
avanzata
,
dà
peggiori
risultati
;
che
più
facilmente
sviluppa
nella
classe
militare
la
tendenza
ad
opprimere
le
altre
e
toglie
a
queste
la
possibilità
di
ogni
rimedio
efficace
e
di
ogni
riparo
.
CAPITOLO
VII
.
Chiese
,
partiti
e
sette
.
I
.
Istinto
della
lotta
fra
le
collettività
umane
.
-
-
II
.
Altri
coefficienti
delle
gare
religiose
e
politiche
.
-
-
III
.
Qualità
dei
fondatori
di
nuove
religioni
e
dottrine
politiche
.
-
-
IV
.
Nuclei
dirigenti
di
ogni
nuova
religione
o
dottrina
politica
.
-
-
V
.
Condizioni
transitorie
per
l
'
adattabilità
delle
dottrine
religiose
e
politiche
ai
vari
momenti
storici
.
-
-
VI
.
Condizioni
permanenti
per
la
loro
adattabilità
alla
natura
umana
.
-
-
VII
.
Transazioni
pratiche
di
certe
dottrine
.
-
-
VIII
.
Organizzazione
stabile
dei
nuclei
dirigenti
.
-
-
IX
.
Contemperanza
dei
sentimenti
generosi
e
degli
interessi
materiali
.
-
-
X
.
Sistemi
per
attirare
e
dominare
le
masse
.
-
-
Efficacia
della
forza
materiale
.
-
-
XI
.
Altre
arti
adoperate
allo
stesso
scopo
.
-
-
XII
.
Conclusione
del
capitolo
.
I
.
-
-
Narra
Buffon
che
,
racchiudendo
un
certo
numero
di
daini
in
un
parco
,
avviene
immancabilmente
che
dividonsi
in
due
truppe
sempre
in
guerra
fra
loro
.
Pare
che
un
istinto
molto
simile
a
questo
faccia
sentire
la
sua
influenza
sugli
uomini
.
Essi
hanno
infatti
la
naturale
inclinazione
alla
lotta
,
ma
questa
solo
sporadicamente
assume
il
carattere
individuale
,
di
un
solo
cioè
in
guerra
contro
un
solo
;
perché
,
anche
lottando
,
l
'
uomo
resta
un
animale
eminentemente
sociale
.
Vediamo
perciò
abitualmente
gli
uomini
formarsi
in
nuclei
,
fra
i
quali
vi
sono
capi
e
gregari
;
e
gl
'
individui
,
che
ogni
nucleo
compongono
,
sono
fra
di
loro
specialmente
affratellati
e
concordi
e
sfogano
gli
istinti
pugnaci
contro
coloro
che
fanno
parte
degli
altri
nuclei
.
Questo
istinto
di
attrupparsi
e
di
combattere
contro
gli
altri
attruppamenti
è
la
prima
base
ed
il
fondamento
più
primitivo
tanto
delle
lotte
esterne
,
che
accadono
fra
società
diverse
,
che
delle
fazioni
,
delle
sette
,
dei
partiti
,
ed
in
certo
modo
anche
delle
varie
chiese
e
di
tutte
le
divisioni
e
suddivisioni
che
sorgono
in
seno
ad
una
stessa
società
e
vi
occasionano
lotte
morali
e
qualche
volta
,
materiali
.
Esso
,
nelle
società
molto
piccole
e
primitive
,
nelle
quali
vi
è
molta
unità
morale
ed
intellettuale
ed
ogni
individuo
ha
gli
stessi
costumi
,
le
stesse
credenze
e
le
stese
superstizioni
,
può
bastare
da
solo
a
mantenere
le
abitudini
discordi
e
bellicose
.
Gli
Arabi
e
i
Kabili
della
Barberia
,
ad
esempio
,
hanno
tutti
le
stesse
credenze
religiose
,
lo
stesso
grado
e
lo
stesso
tipo
di
cultura
intellettuale
e
morale
,
eppure
,
quando
non
combattevano
contro
l
'
infedele
in
Algeria
,
ed
a
Tunisi
,
contro
i
Turchi
a
Tripoli
,
e
contro
il
Sultano
nel
Marocco
,
erano
sempre
in
lotta
,
fra
loro
.
Ogni
confederazione
di
tribù
,
era
in
rivalità
od
in
lotta
aperta
contro
la
confederazione
vicina
;
nel
seno
della
stessa
confederazione
vi
erano
discordie
e
spesso
si
faceva
parlare
la
polvere
fra
le
tribù
che
la
componevano
;
dentro
la
tribù
vi
erano
ininnieizic
fra
i
vari
douars
,
e
spesso
il
douar
era
diviso
dalle
contese
fra
le
singole
famiglie
.
Altre
volte
,
quando
gli
ambienti
sociali
sano
piccoli
,
anche
tra
minuscole
frazioni
di
popoli
abbastanza
civili
le
lotte
interne
possono
nascere
senza
che
siano
giustificate
da
differenze
morali
ed
intellettuali
delle
parti
nemiche
,
o
,
se
pure
queste
differenze
si
accampano
,
non
sono
che
un
puro
pretesto
.
Così
i
nomi
di
Guelfi
e
Ghibellini
fornirono
piuttosto
la
giustificazione
e
l
'
occasione
anziché
la
causa
alle
lotte
intestine
dei
nostri
Comuni
medioevali
;
e
lo
stesso
si
può
dire
generalmente
dei
nomi
di
liberale
,
clericale
,
radicale
e
socialista
,
che
assumono
oggi
le
fazioni
,
che
si
contendono
il
potere
amministrativo
nei
piccoli
Comuni
dell
'
Italia
meridionale
.
In
momenti
poi
di
eccezionale
apatia
intellettuale
,
pretesti
,
anche
frivolissimi
,
possono
dare
occasione
a
lotte
abbastanza
importanti
in
seno
a
società
molto
grandi
e
progredite
.
A
Bisanzio
,
ad
esempio
,
durante
e
dopo
l
'
impero
di
Giustiniano
,
i
due
partiti
dei
Verdi
e
dei
Turchini
o
dei
Prasini
e
dei
Veneti
,
che
spesso
insanguinarono
con
lotte
molto
cruenti
le
vie
della
città
,
ebbero
origine
dal
parteggiare
che
facevano
gli
spettatori
del
circo
per
i
cocchieri
di
differente
colore
.
Un
pallido
ricordo
di
queste
lotte
si
ebbe
,
prima
del
1848
,
in
qualche
città
italiana
,
dove
una
parte
della
gioventù
si
accalorava
per
la
preminenza
di
qualche
prima
donna
o
prima
ballerina
.
II
.
-
-
Prima
di
procedere
oltre
apriamo
una
brevissima
parentesi
e
facciamo
osservare
che
,
tanto
nelle
società
piccole
che
nelle
grandi
,
quando
il
bisogno
di
lottare
trova
il
suo
sfogo
nelle
gare
e
nelle
guerre
esteriori
,
esso
è
in
certo
modo
appagato
ed
è
men
facile
che
si
esplichi
nelle
discordie
e
nei
certami
civili
od
interni
.
Ciò
premesso
,
diremo
come
,
guardando
attentamente
alla
natura
dei
partiti
,
delle
sette
,
delle
fazioni
politiche
,
filosofiche
e
religiose
,
che
si
manifestano
in
generale
in
seno
ai
popoli
civili
,
facilmente
ci
possiamo
accorgere
che
in
esse
all
'
istinto
pugnace
di
attrupparsi
e
combattere
,
che
è
il
più
primitivo
e
,
se
ci
fosse
lecita
la
parola
,
diremmo
il
più
animalesco
,
si
mescolano
altri
coefficienti
intellettuali
e
psicologici
più
complessi
e
più
umani
.
Nelle
società
grandi
e
civili
tenute
insieme
,
oltre
che
dalla
affinità
morale
ed
intellettuale
anche
da
una
forte
e
complicata
organizzazione
politica
,
vi
è
la
possibilità
di
una
libertà
speculativa
ed
affettiva
molto
maggiore
che
in
quelle
piccole
e
rozze
.
Perciò
in
un
gran
popolo
le
lotte
politiche
e
religiose
sono
anche
determinate
dalla
moltiplicità
delle
correnti
d
'
idee
,
di
credenze
e
di
affetti
,
che
riescono
ad
affermarsi
;
dalla
formazione
di
crogiuoli
intellettuali
e
morali
diversi
,
entro
i
duali
le
convinzioni
ed
i
sentimenti
dei
singoli
individui
sono
variamente
elaborati
.
Così
noi
vediamo
il
Buddismo
svilupparsi
in
seno
alla
società
bramanica
,
il
Profetismo
e
posteriormente
le
varie
scuole
dei
Saducei
e
degli
Esseni
e
la
setta
degli
Zelanti
tenere
agitata
la
vita
d
'
Israele
,
lo
Stoicismo
,
il
Manicheismo
,
il
Cristianesimo
ed
il
culto
mitriaco
contendersi
la
supremazia
del
mondo
romano
ellenico
,
il
Mazdeismo
propagarsi
nella
Persia
dei
Sassanidi
,
il
Maomettismo
nascere
in
Arabia
e
diffondersi
rapidamente
in
Asia
.
,
Africa
ed
Europa
.
Fenomeni
perfettamente
analoghi
,
sebbene
adattati
all
'
indole
più
razionalista
della
moderna
civiltà
europea
sono
il
liberalismo
ed
il
radicalismo
del
secolo
decimonono
,
e
meglio
ancora
la
democrazia
sociale
,
che
,
nata
quasi
contemporaneamente
al
liberalismo
,
ha
mantenuto
più
a
lungo
la
sua
forza
di
propaganda
e
come
è
stata
uno
dei
fattori
storici
più
importanti
della
fine
del
secolo
decimonono
,
continuerà
ad
esserlo
nei
primi
decenni
del
ventesimo
.
Accanto
a
queste
che
abbiamo
nominato
,
nella
storia
dei
popoli
civili
sarebbe
facile
rintracciare
moltissime
altre
correnti
minori
,
le
quali
,
con
più
o
meno
fortunata
diffusione
,
hanno
tutte
raggiunto
una
certa
importanza
,
ed
hanno
tutte
contribuito
a
dar
pascolo
agli
istinti
della
disputa
,
della
lotta
,
del
sacrificio
e
della
persecuzione
,
che
sono
così
radicati
nei
cuori
degli
uomini
.
Il
modo
come
nascono
tutte
queste
dottrine
o
correnti
di
idee
,
di
sentimenti
,
di
convinzioni
,
ha
sempre
qualche
cosa
di
costante
,
che
dà
all
'
esordio
di
ognuna
di
esse
alcuni
caratteri
comuni
.
L
'
uomo
,
essere
debole
assai
davanti
le
sue
passioni
ed
anche
davanti
quelle
degli
altri
,
egoista
spesso
più
che
necessità
il
comporti
,
ordinariamente
vano
,
invidioso
,
meschino
,
conserva
nella
quasi
totalità
degli
individui
due
grandi
aspirazioni
,
due
sentimenti
che
lo
nobilitano
,
lo
elevano
,
lo
purificano
:
cerca
la
verità
,
ama
la
giustizia
;
e
qualche
,
volta
è
capace
di
sacrificare
a
questi
due
sentimenti
anche
una
parte
più
o
meno
grande
dell
'
appagamento
delle
sue
passioni
Te
dei
suoi
interessi
materiali
.
L
'
uomo
civile
,
essere
assai
più
complesso
e
delicato
del
selvaggio
e
del
barbaro
,
può
,
in
qualche
caso
,
elevarsi
fino
ad
una
concezione
assai
raffinata
dei
sentimenti
accennati
.
In
certi
momenti
storici
,
in
una
data
società
un
individuo
può
sorgere
,
che
acquisti
la
convinzione
che
egli
ha
qualche
cosa
di
nuovo
a
dire
riguardo
alla
ricerca
della
verità
,
una
dottrina
più
elevata
da
insegnare
per
la
migliore
attuazione
della
giustizia
;
quest
'
individuo
è
il
piccolo
seme
,
che
può
,
date
alcune
doti
di
carattere
,
il
favore
dell
'
ambiente
e
molteplici
circostanze
accidentali
,
produrre
la
pianta
che
stenderti
,
i
suoi
rami
in
gran
parte
del
mondo
.
III
.
-
-
La
storia
non
sempre
ci
ha
conservato
i
particolari
biografici
di
questi
fondatori
di
religioni
e
di
scuole
politico
sociali
,
che
in
fondo
sono
pur
esse
quasi
religioni
spoglie
dell
'
elemento
teologico
.
Di
alcuni
però
sappiamo
abbastanza
;
e
ad
esempio
Maometto
,
Lutero
,
Calvino
e
sopratutto
Rousseau
,
possono
essere
con
una
relativa
facilità
analizzati
.
La
qualità
fondamentale
,
che
tutti
debbono
avere
,
è
una
profonda
convinzione
della
propria
importanza
o
meglio
dell
'
efficacia
,
dell
'
opera
loro
.
Se
credono
in
Dio
si
stimeranno
sempre
destinati
dall
'
Onnipotente
a
riformare
la
religione
e
la
umanità
intiera
.
Indiscutibilmente
poi
non
è
in
essi
che
si
potrà
ricercare
il
perfetto
equilibrio
di
tutte
le
facoltà
intellettuali
e
morali
,
ma
neppure
possono
essere
considerati
come
pazzi
;
giacché
la
follia
è
un
male
che
presuppone
nell
'
individuo
che
ne
è
colpito
uno
stato
anteriore
e
normale
di
sanità
.
Vanno
piuttosto
classificati
fra
coloro
che
ordinariamente
sono
chiamati
originali
o
esaltati
;
nel
senso
che
attribuiscono
a
certi
lati
della
vita
o
dell
'
attività
umana
una
importanza
esagerata
,
e
che
tutto
il
loro
essere
,
tutto
lo
sforzo
di
cui
sono
capaci
,
giuocano
sopra
una
carta
,
cercando
di
raggiungere
l
'
ideale
della
loro
esistenza
per
una
via
inusitata
che
dai
più
sarebbe
ritenuta
assurda
.
Ma
evidentemente
chi
ha
il
perfetto
equilibrio
di
tutte
le
sue
facoltà
,
chi
fa
il
conto
esatto
dei
risultati
da
raggiungere
di
fronte
agli
sforzi
ed
ai
sacrifici
che
sono
necessari
per
ottenerli
,
chi
giudica
modestamente
e
sensatamente
dell
'
importanza
del
proprio
individuo
e
dell
'
efficacia
reale
e
duratura
che
la
sua
azione
,
dato
il
corso
ordinario
degli
eventi
umani
,
può
esercitare
nel
mondo
,
chi
calcola
esattamente
e
freddamente
le
probabilità
prò
e
contro
la
riuscita
,
non
intraprenderà
mai
un
'
iziativa
originale
e
ardita
e
non
farà
mai
grandi
cose
.
Se
tutti
gli
uomini
fossero
normali
ed
equilibrati
,
la
storia
del
mondo
sarebbe
molto
diversa
,
e
,
conviene
anche
confessarlo
,
sarebbe
molto
monotona
.
Qualità
fondamentale
del
capo
partito
,
del
fondatore
d
'
una
setta
o
di
una
religione
ed
in
generale
,
si
può
dire
,
di
qualunque
pastore
di
popoli
,
che
voglia
far
sentire
la
propria
personalità
ed
indirizzare
una
società
secondo
le
sue
vedute
,
è
il
sapere
infondere
in
altri
le
proprie
convinzioni
e
sopratutto
i
propri
sentimenti
,
il
riuscire
a
far
si
che
molti
vivano
della
sua
vita
intellettuale
e
morale
e
compiano
dei
sacrifici
per
gli
ideali
,
che
egli
ha
concepito
.
Questa
facoltà
comunicatrice
dei
sentimenti
e
delle
passioni
proprie
non
è
comune
à
tutti
i
riformatori
;
quelli
che
ne
mancano
,
anche
che
abbiano
una
forte
originalità
di
pensiero
e
di
sentimento
,
riescono
inefficaci
nella
vita
pratica
e
spesso
finiscono
coll
'
entrare
nella
categoria
dei
novatori
senza
seguito
,
dei
geni
incompresi
,
i
quali
difficilmente
possono
evitare
il
ridicolo
.
Al
contrario
coloro
che
la
posseggono
non
solo
sanno
inspirare
agli
apostoli
ed
alle
turbe
i
loro
entusiasmi
e
persino
suscitarne
il
delirio
,
ma
finiscono
anche
col
far
nascere
una
specie
di
vene
razione
per
la
loro
persona
e
col
diventare
l
'
oggetto
di
un
vero
culto
,
per
il
quale
ogni
loro
minimo
atto
acquista
importanza
,
ogni
loro
parola
è
senza
discussione
creduta
,
ogni
loro
cenno
ciecamente
obbedito
.
Attorno
ad
essi
si
forma
un
ambiente
di
esaltazione
,
che
è
sommamente
contagioso
e
che
è
padre
di
atti
arditi
e
sacrifici
,
che
certamente
non
sarebbero
possibili
se
gli
uomini
che
ne
sono
gli
autori
fossero
nel
loro
stato
normale
.
È
così
che
si
spiega
il
successo
enorme
di
certe
predicazioni
ed
insegnamenti
e
la
fortuna
straordinaria
che
,
ad
esempio
,
ebbero
nel
Medio
Evo
due
tipi
,
così
diversi
in
tante
altre
cose
ma
così
simili
nell
'
arte
di
interessare
gli
uomini
,
come
furono
San
Francesco
d
'
Assisi
ed
Abelardo
.
Così
si
spiega
come
Maometto
fosse
tenuto
in
tale
venerazione
dai
suoi
discepoli
ed
adepti
,
che
conservavano
quali
reliquie
i
peli
della
sua
barba
e
(
bisogna
far
la
parte
alla
rozzezza
dei
tempi
)
raccoglievano
con
venerazione
i
suoi
sputi
,
e
come
bastasse
una
sua
insinuazione
perché
i
suoi
più
pericolosi
avversari
fossero
assassinati
.
E
così
si
spiega
pure
come
,
ad
un
cenno
di
Mazzini
,
non
siano
mancate
quasi
mai
persone
disposte
ad
assumere
le
imprese
più
arrischiate
e
perigliose
,
e
come
in
tutti
i
tentativi
di
comunismo
pratico
,
che
si
sono
fatti
nel
secolo
decimonono
da
Owen
e
da
Fourier
fino
a
David
Lazzaretti
,
siansi
trovate
sempre
un
certo
numero
di
persone
disposte
a
sacrificare
la
loro
sostanza
.
Quando
qualcheduno
di
questi
fondatori
o
capi
di
scuole
politiche
o
religiose
è
anche
uomo
di
guerra
,
come
fu
Giovanni
Ziska
,
riesce
ad
infondere
nei
suoi
seguaci
una
sicurezza
di
vincere
e
quindi
un
coraggio
poco
comuni
.
Non
si
deve
poi
cercare
in
tutti
i
caratteri
originali
,
che
si
fanno
iniziatori
di
un
movimento
d
'
idee
e
di
sentimenti
,
un
senso
morale
assolutamente
squisito
che
presieda
uniformemente
a
tutti
gli
atti
della
loro
vita
,
perché
non
sempre
lo
si
troverebbe
.
Preoccupati
quasi
esclusivamente
di
raggiungere
il
loro
ideale
,
per
il
conseguimento
di
questo
scopo
sono
quasi
sempre
pronti
a
soffrire
essi
ed
a
far
soffrire
anche
gli
altri
.
Generalmente
anzi
hanno
un
alto
disprezzo
o
almeno
una
gran
trascuranza
per
tutto
ciò
che
si
riferisce
ai
bisogni
quotidiani
ed
agli
interessi
materiali
ed
immediati
della
vita
,
e
,
anche
che
non
lo
dicano
espressamente
,
biasimano
sempre
in
cuor
loro
la
gente
dedita
a
seminare
,
mietere
e
conservare
il
raccolto
,
perché
pensano
che
,
una
volta
stabilito
quello
che
essi
credono
il
regno
di
Dio
o
della
verità
e
della
giustizia
,
i
bisogni
degli
uomini
saranno
così
facili
ad
essere
appagati
come
quelli
degli
uccelli
dell
'
aria
o
dei
pesci
delle
acque
.
Quando
vivono
in
tempi
razionalisti
,
ed
apparentemente
più
positivi
,
non
tengono
conto
dell
'
esaurimento
della
pubblica
ricchezza
che
il
solo
tentativo
di
attuare
i
loro
ideali
potrebbe
produrre
.
Su
questo
riguardo
,
del
resto
,
conviene
distinguere
tre
periodi
attraverso
i
quali
la
vita
di
ogni
grande
riformatore
può
passare
.
Il
primo
è
quello
durante
il
quale
egli
concepisce
la
sua
dottrina
e
questa
si
va
elaborando
nell
'
intimo
della
sua
coscienza
,
e
,
durante
questo
stadio
,
egli
può
conservarsi
in
perfetta
buona
fede
e
potrà
essere
accasato
di
fanatismo
,
ma
non
già
di
doppiezza
e
ciarlataneria
;
il
secondo
comincia
quando
inizia
la
sua
predicazione
,
ed
allora
la
necessità
di
impressionare
gli
altri
lo
spinge
fatalmente
a
caricare
alcune
tinte
e
quindi
alla
posa
;
il
terzo
periodo
si
ha
quando
è
così
fortunato
da
poter
tentare
l
'
attuazione
pratica
dei
suoi
insegnamenti
.
Arrivato
a
quest
'
ultimo
stadio
e
trovandosi
necessariamente
in
contatto
diretto
con
tutte
le
imperfezioni
e
le
debolezze
della
natura
umana
,
deva
se
vuole
riuscire
,
moralmente
decadere
.
Allora
tutti
i
riformatori
convengono
nell
'
interno
della
loro
coscienza
che
il
fine
giustifica
i
mezzi
,
che
non
si
possono
guidare
gli
uomini
senza
alcun
poco
ingannarli
,
e
,
di
transazione
in
transazione
,
si
arriva
al
punto
che
riesce
malagevole
anche
al
più
acuto
psicologo
il
distinguere
dove
finisca
in
essi
la
sincera
convinzione
e
dove
cominci
la
messa
in
scena
e
la
fufarnteria
.
Certo
è
che
svariatissimi
elementi
morali
possono
coesistere
nello
stesso
individuo
,
come
ad
esempio
in
Enfantin
,
il
secondo
sommo
pontefice
del
Sansimonismo
,
ed
in
Maometto
,
nel
quale
non
si
può
negare
l
'
aspirazione
sincera
ed
onesta
verso
una
religione
meno
rozza
e
materiale
di
quella
che
gli
Arabi
praticavano
prima
di
lui
,
mentre
è
pure
certo
che
qualche
volta
i
versetti
del
Corano
,
che
l
'
Arcangelo
Gabriele
mano
mano
gli
comunicava
,
giungevano
opportuni
per
liberarlo
da
impegni
presi
e
perfino
per
esentarlo
dall
'
osservanza
di
certi
freni
morali
,
che
in
versetti
precedenti
erano
stati
stabiliti
.
IV
.
-
-
Accanto
all
'
individuo
,
che
primo
concepisce
una
nuova
dottrina
,
vi
è
sempre
un
greppo
più
o
meno
numeroso
,
che
riceve
direttamente
la
parola
dal
maestro
e
che
dei
suoi
sentimenti
è
profondamente
imbevuto
.
Ogni
Messia
deve
avere
i
suoi
apostoli
,
dappoiché
l
'
uomo
ha
in
quasi
tutte
le
manifestazioni
della
sua
attività
morale
e
materiale
bisogno
della
società
;
non
c
'
è
entusiasmo
che
non
si
spenga
,
non
ci
è
fede
che
non
si
scuota
se
restano
in
un
prolungato
isolamento
.
La
scuola
,
la
chiesa
,
l
'
agape
,
la
loggia
,
il
convegno
abituale
,
comunque
si
chiami
,
di
un
gruppo
di
persone
,
che
sentono
e
pensano
nello
stesso
modo
,
che
hanno
gli
stessi
entusiasmi
,
gli
stessi
odî
,
gli
stessi
amori
e
comprendono
ugualmente
la
vita
,
fortifica
,
esalta
e
sviluppa
i
loro
sentimenti
e
produce
tale
un
'
assimilazione
di
questi
nel
carattere
di
ogni
singolo
individuo
da
renderne
la
traccia
indelebile
.
È
in
questo
gruppo
dirigente
che
d
'
ordinario
la
inspirazione
primitiva
del
maestro
viene
sviluppata
,
raffinata
,
completata
tanto
da
diventare
un
vero
sistema
politico
,
religioso
o
filosofico
scevro
da
incongruenze
e
contraddizioni
troppo
apparenti
.
È
dentro
di
esso
che
si
mantiene
il
fuoco
sacro
della
propaganda
anche
dopo
che
il
primo
autore
della
dottrina
è
scomparso
;
ed
è
a
questo
nucleo
,
che
si
recluta
da
sé
per
coaptazione
,
che
l
'
avvenire
della
nuova
dottrina
è
affidato
.
Giacché
per
quanto
l
'
originalità
di
vedute
,
la
forza
dei
sentimenti
,
l
'
attitudine
alla
propaganda
di
un
maestro
siano
grandi
,
tutte
queste
qualità
riescono
inefficaci
se
,
prima
di
materialmente
o
moralmente
morire
,
egli
non
ha
fondato
la
scuola
;
mentre
,
al
contrario
,
quando
il
soffio
che
anima
questa
è
energico
e
potente
,
tutti
i
difetti
e
le
imperfezioni
,
che
posteriormente
si
possono
scorgere
nell
'
opera
,
del
primo
autore
della
dottrina
,
possono
essere
mano
mano
corretti
o
dimenticati
e
la
propaganda
può
continuare
attiva
ed
efficace
.
Al
di
fuori
del
nucleo
dirigente
resta
la
folla
dei
proseliti
,
ma
questa
,
mentre
numericamente
forma
l
'
elemento
maggiore
e
dà
e
fornisce
alla
Chiesa
od
al
partito
la
forza
materiale
ed
anche
economica
,
intellettualmente
e
moralmente
è
il
fattore
più
trascura
bile
di
qualunque
dottrina
politica
e
religiosa
.
Le
masse
,
difficili
ad
essere
conquistate
da
una
dottrina
nuova
,
non
l
'
abbandonano
poi
che
con
difficoltà
;
e
,
quando
ciò
avviene
,
la
colpa
è
quasi
sempre
del
nucleo
dirigente
;
giacché
è
quasi
sempre
in
mezzo
ad
esso
che
prima
s
'
insinuano
l
'
indifferentismo
e
lo
scetticismo
.
La
miglior
maniera
di
far
credere
è
quella
di
essere
profondamente
convinto
,
l
'
arte
di
appassionare
consiste
nell
'
essere
fortemente
appassionato
.
Quando
il
sacerdote
non
sente
la
sua
fede
il
popolo
diventerà
indifferente
ed
abbraccerà
un
'
altra
dottrina
,
che
avrà
ministri
più
zelanti
;
se
l
'
ufficiale
non
è
imbevuto
di
spirito
militare
,
se
non
sarà
pronto
a
dar
la
vita
per
il
decoro
della
propria
bandiera
,
il
soldato
non
si
batterà
;
se
il
settario
non
sarà
infanatichito
non
potrà
trascinare
le
turbe
alla
ribellione
.
Se
si
tratta
di
dottrine
o
credenze
antiche
,
da
un
pezzo
formate
,
che
si
sono
già
tradizionalmente
imposte
,
ed
il
cui
campo
d
'
azione
è
omai
fissato
e
circoscritto
,
è
generalmente
la
nascita
che
ascrive
un
individuo
nelle
file
dei
loro
seguaci
.
In
Germania
o
negli
Stati
Uniti
,
ad
esempio
,
quasi
sempre
si
è
cattolici
,
protestanti
od
israeliti
a
seconda
che
si
nasca
in
una
famiglia
che
professi
una
di
queste
religioni
;
in
Spagna
ed
in
Italia
chi
ha
ancora
una
religione
è
quasi
sempre
cattolico
.
Se
però
in
un
paese
vi
sono
diverse
dottrine
,
ancora
nello
stadio
di
formazione
e
di
propaganda
attiva
,
che
si
fanno
vicendevolmente
la
concorrenza
,
allora
la
scelta
individuale
,
nelle
persone
di
media
levatura
,
dipende
da
un
cumulo
di
circostanze
,
in
parte
accidentali
,
in
parte
frutto
dell
'
abilità
con
cui
la
propaganda
di
una
data
dottrina
,
vien
fatta
.
In
Francia
ed
anche
in
Italia
il
giovinetto
può
diventare
conservatore
o
radicale
socialista
a
seconda
delle
idee
del
padre
,
del
professore
o
del
compagno
,
che
esercita
più
influenza
,
sopra
di
lui
nel
momento
che
i
suoi
principii
cominciano
a
formarsi
;
un
libro
che
capita
nelle
sue
mani
,
un
giornale
che
si
legge
quotidianamente
,
in
un
'
età
in
cui
i
concetti
generali
non
sono
ancora
precisati
e
si
ha
principalmente
bisogno
di
entusiasmarsi
,
amando
od
odiando
qualche
cosa
e
qualche
uomo
,
possono
determinare
l
'
intiero
indirizzo
di
una
vita
.
Giacché
,
siccome
le
convinzioni
politiche
,
religiose
o
filosofiche
sono
in
fondo
per
molti
uomini
una
cosa
molto
secondaria
,
specialmente
dopo
che
è
trascorsa
la
prima
gioventù
ed
è
venuta
l
'
età
delle
occupazioni
pratiche
e
degli
affari
,
così
un
po
'
per
indolenza
.
,
un
po
'
per
abitudine
,
un
po
'
per
malinteso
amor
proprio
e
per
la
così
detta
coerenza
di
carattere
,
si
finisce
spessissimo
,
quando
l
'
interesse
fortemente
nel
contrasta
,
col
conservare
per
tutta
la
vita
quelle
dottrine
,
che
si
sono
abbracciate
in
un
momento
d
'
impeto
fanciullesco
,
consacrando
ad
esse
quel
po
'
di
energia
e
di
attività
,
che
anche
gli
uomini
comunemente
detti
positivi
sogliono
riserbare
per
ciò
che
si
reputa
l
'
ideale
.
Dal
fatto
però
che
la
scelta
individuale
di
una
credenza
o
di
un
colore
politico
può
essere
determinata
dal
caso
non
si
deve
indurre
che
questo
sia
la
causa
principale
che
contribuisce
alla
riuscita
delle
varie
scuole
o
chiese
.
Vi
sono
invece
dottrine
molto
adatte
al
proselitismo
,
ed
altre
ve
ne
sono
assai
meno
adatte
.
Tre
infatti
sono
i
fattori
dai
quali
quasi
esclusivamente
dipende
la
larga
diffusione
di
un
insegnamento
politico
o
religioso
.
Il
primo
consiste
nella
sua
adattabilità
ad
un
dato
momento
storico
.
Il
secondo
corrisponde
alla
sua
attitudine
a
soddisfate
un
maggior
numero
di
passioni
,
di
sentimenti
e
d
'
inclinazioni
umane
,
di
quelle
specialmente
che
sono
più
diffuse
e
radicate
nelle
masse
.
Il
terzo
finalmente
è
costituito
dalla
buona
organizzazione
del
nucleo
dirigente
,
formato
di
tutti
gl
'
individui
specialmente
dediti
al
mantenimento
ed
alla
diffusione
dello
spirito
,
che
informa
una
data
dottrina
.
V
.
-
-
Perché
una
dottrina
sia
adatta
ad
un
dato
momento
storico
di
una
data
società
,
bisogna
anzitutto
che
corrisponda
allo
stato
di
maturità
che
lo
spirito
umano
ha
raggiunto
in
quel
momento
ed
in
quella
società
.
Una
religione
monoteista
trionferà
,
facilmente
quando
gli
intelletti
saranno
abbastanza
progrediti
per
comprendere
come
tutti
i
fenomeni
naturali
si
possano
attribuire
ad
unica
causa
ed
unica
sia
la
forza
che
regge
l
'
universo
.
Il
razionalismo
potrà
essere
il
fondamento
di
altre
dottrine
,
quando
il
libero
esame
ed
i
risultati
delle
scienze
naturali
e
storiche
avranno
infirmato
il
contenuto
delle
religioni
rivelate
,
e
la
concezione
di
un
Dio
,
fatto
ad
immagine
e
somiglianza
dell
'
uomo
,
che
interviene
arbitrariamente
negli
eventi
umani
,
apparirà
assurda
alle
classi
dirigenti
.
Nei
secoli
durante
i
quali
il
Cristianesimo
si
diffuse
nell
'
impero
romano
,
ancora
quasi
tutti
,
pagani
e
cristiani
,
credevano
nel
soprannaturale
e
nel
miracolo
;
ma
il
soprannaturale
pagano
era
già
divenuto
troppo
grossolano
ed
incoerente
,
mentre
quello
cristiano
,
che
,
oltre
a
rispondere
meglio
ai
bisogni
dell
'
animo
umano
,
era
,
più
sistematico
e
meno
fanciullesco
,
doveva
trionfare
.
Luciano
,
perfettamente
scettico
,
che
ride
di
tutti
,
pagani
e
cristiani
,
nel
secondo
secolo
dell
'
èra
volgare
è
un
'
eccezione
.
Il
pubblico
colto
di
allora
nella
sua
media
intelligenza
era
meglio
rappresentato
da
Celso
,
che
,
deista
e
credente
nel
soprannaturale
e
nei
miracoli
,
pure
attaccava
col
ridicolo
il
Vecchio
ed
il
Nuovo
Testamento
.
Ma
,
giacché
si
era
posto
in
questa
,
via
tanto
conveniente
ad
un
razionalista
,
e
che
,
sedici
secoli
dopo
,
in
circostanze
diverso
,
dovea
riuscire
così
bene
a
Voltaire
,
avrebbe
dovuto
facilmente
accorgersi
come
fosse
molto
più
facile
provocare
il
ridicolo
ed
anche
il
disgusto
sulle
turpi
azioni
e
le
puerili
baruffe
di
cui
davano
spettacolo
gli
Dei
dell
'
Olimpo
.
Ed
in
verità
riesce
evidente
che
da
parecchio
tempo
il
paganesimo
classico
non
potea
bastare
più
né
al
sentimento
,
né
all
'
intelletto
degli
uomini
e
,
come
bene
osserva
il
Renan
,
il
mondo
romano
ed
ellenico
se
non
fosse
divenuto
cristiano
si
sarebbe
convertito
al
culto
di
Mitra
,
o
a
qualche
altra
religione
asiatica
più
mistica
del
Paganesimo
classico
e
meno
incoerente
.
Similmente
Rousseau
apparve
ed
ebbe
fortuna
quando
,
prima
l
'
Umanesimo
e
la
Riforma
,
poi
i
progressi
delle
scienze
esatte
e
naturali
,
infine
Voltaire
e
l
'
Enciclopedia
,
avevano
sfatato
tatto
il
mondo
cristiano
e
medioevale
,
sicché
poteva
riuscire
accetta
una
,
nuova
spiegazione
razionale
,
se
non
ragionevole
,
delle
istituzioni
politiche
.
Se
noi
esaminiamo
la
vita
di
Lutero
e
di
Maometto
facilmente
possiamo
vedere
che
la
Germania
e
l
'
Arabia
erano
,
quando
essi
apparvero
,
preparate
ad
accogliere
le
loro
dottrine
.
Se
teniamo
presente
che
l
'
uomo
,
quando
ha
una
certa
cultura
,
e
soprattutto
quando
non
è
sotto
la
pressione
assorbente
dei
bisogni
materiali
,
ha
generalmente
la
tendenza
ad
interessarsi
a
qualche
cosa
di
superiore
,
che
riguardi
gl
'
interessi
della
società
alla
quale
appartiene
e
si
elevi
al
di
sopra
delle
cure
ordinarie
della
vita
,
facilmente
ci
possiamo
accorgere
che
è
assai
più
facile
che
una
nuova
dottrina
,
possa
attecchire
colà
dove
questa
tendenza
non
trova
,
il
suo
pascolo
nell
'
organizzazione
politica
già
esistente
;
dove
perciò
gli
entusiasmi
,
le
ambizioni
,
il
desiderio
di
lottare
e
primeggiare
più
difficilmanle
riescono
ad
avere
uno
sfogo
.
Certo
,
ad
esempio
,
il
Cristianesimo
non
si
sarebbe
rapidamente
diffuso
quando
Roma
repubblicana
potea
offrire
ai
suoi
cittadini
le
emozioni
delle
lotte
elettorali
o
quando
essa
faceva
il
suo
terribile
duello
con
Cartagine
;
sicché
fu
la
pace
dell
'
impero
che
,
attutendo
le
guerre
fra
le
nazioni
,
riserbando
tutte
le
pubbliche
funzioni
ai
soli
impiegati
,
preparando
un
lungo
periodo
di
sicurezza
e
di
ozio
politico
,
rese
alla
nuova
religione
il
miglior
servizio
possibile
.
Similmente
la
consolidazione
dello
stato
burocratico
,
che
avvenne
nel
secolo
passato
,
la
fine
delle
guerre
religiose
,
la
formazione
di
una
classe
colta
ed
agiata
che
era
esclusa
dalle
funzioni
politiche
,
fornirono
il
sostrato
che
rese
possibile
prima
il
movimento
liberale
e
poi
quello
radicale
socialista
.
Conviene
anche
ammettere
che
una
nazione
si
può
trovare
,
di
remo
così
,
psicologicamente
esaurita
o
riposata
.
È
lo
stesso
concetto
che
,
forse
con
meno
proprietà
di
parola
,
si
esprime
quando
si
dice
che
un
popolo
è
vecchio
o
giovane
.
Quando
una
società
da
parecchi
secoli
non
ha
subìto
rivoluzioni
o
gravi
rivolgimenti
politici
e
si
prepara
,
ad
uscire
da
questo
suo
lungo
torpore
,
riesce
più
facile
di
convincerla
che
il
trionfo
di
una
nuova
dottrina
,
l
'
inizio
di
una
nuova
forma
di
governo
debbano
segnare
il
principio
di
un
'
èra
nuova
,
dell
'
età
dell
'
oro
o
del
regno
della
cuccagna
,
all
'
avvento
del
quale
tutti
gli
uomini
debbono
diventare
buoni
e
felici
.
Al
contrario
è
naturale
che
,
dopo
una
serie
di
rivolgimenti
,
l
'
entusiasmo
e
la
fede
che
inspirano
i
novatori
e
le
novità
politiche
,
diminuiscano
di
molto
e
che
un
certo
senso
di
scetticismo
e
di
stanchezza
si
diffonda
nelle
masse
.
Però
questo
esaurimento
della
facoltà
di
credere
e
di
entusiasmarsi
si
produce
assai
più
difficilmente
di
quanto
a
prima
vista
possa
sembrare
.
Non
solo
infatti
sfuggono
in
gran
parte
alla
influenza
deleteria
della
disillusione
tutte
le
dottrine
religiose
,
che
si
fondano
sul
soprannaturale
,
sulla
soluzione
del
problema
che
riguarda
la
causa
,
prima
dell
'
universo
e
che
rimandano
ad
un
'
altra
vita
l
'
attuazione
di
un
ideale
di
felicità
e
di
giustizia
;
ma
anche
quelle
apparentemente
più
positivo
,
che
dovrebbero
dare
i
loro
frutti
in
questa
vita
,
resistono
assai
bene
alle
smentite
che
dà
loro
l
'
esperienza
quotidiana
dei
fatti
.
In
fondo
le
illusioni
durano
perché
,
per
la
quasi
totalità
degli
uomini
,
l
'
illudersi
è
un
bisogno
meno
materiale
,
ma
non
meno
sentito
di
tanti
altri
;
perciò
un
sistema
di
illusioni
non
si
sfata
facilmente
finché
non
lo
si
sostituisca
con
un
sistema
nuovo
.
Alle
volte
,
quando
ciò
non
è
possibile
,
neppure
una
serie
di
sofferenze
,
delle
prove
terribili
,
frutto
di
più
terribili
esperienze
,
bastano
a
far
ricredere
un
popolo
;
o
meglio
l
'
accasciamento
,
più
che
la
delusione
,
dura
finché
vive
la
generazione
,
che
è
stata
personalmente
desolata
e
decimata
;
ma
poi
,
appena
le
energie
sociali
si
rinfrancano
alquanto
,
se
l
'
indirizzo
delle
idee
e
l
'
educazione
dei
sentimenti
non
mutano
,
le
stesse
illusioni
produrranno
nuove
lotte
e
nuove
sventure
.
VI
.
-
-
L
'
attitudine
di
una
dottrina
a
soddisfare
i
bisogni
dell
'
anima
umana
,
oltreché
dalle
necessità
di
tempo
e
di
luogo
alle
quali
abbiamo
già
accennato
,
dipende
anche
da
condizioni
permanenti
,
da
vere
leggi
psicologiche
,
che
è
necessario
siano
da
essa
osservate
.
Anzi
è
questo
il
secondo
ed
importantissimo
fattore
del
successo
delle
nuove
dottrine
politiche
e
religiose
deh
quale
veniamo
ora
a
parlare
.
Come
regola
generale
un
sistema
d
'
idee
,
di
credenze
,
di
affetti
per
essere
accolto
da
grandi
masse
umane
,
deve
rispondere
da
una
parte
ai
sentimenti
più
elevati
dell
'
animo
,
deve
perciò
promettere
il
regno
della
giustizia
e
dell
'
uguaglianza
in
questo
mondo
o
nell
'
altro
,
e
proclamare
che
i
buoni
saranno
premiati
,
i
malvagi
puniti
.
Ma
nello
stesso
tempo
non
sarà
male
se
darà
un
po
'
di
soddisfazione
all
'
invidia
ed
a
quel
rancore
,
che
generalmente
si
,
ha
contro
i
forti
ed
i
fortunati
,
e
sarà
molto
opportuna
l
'
affermazione
che
,
in
questa
vita
o
nell
'
altra
,
verrà
un
momento
in
cui
gli
ultimi
saranno
i
primi
ed
i
primi
saranno
gli
ultimi
.
Gioverà
molto
se
qualche
lato
della
dottrina
che
si
vuole
propagare
potrà
offrire
un
rifugio
agli
animi
dolci
e
buoni
,
che
dalle
lotte
e
dalle
delusioni
della
vita
cercano
un
conforto
nel
raccoglimento
e
nella
rassegnazione
;
sarà
pure
utile
ed
anzi
indispensabile
che
essa
abbia
modo
di
usufruire
e
di
indirizzare
lo
spirito
di
abnegazione
e
di
sacrificio
,
che
in
alcuni
individui
è
preponderante
,
ma
la
dottrina
stessa
deve
lasciare
anche
una
qualche
base
all
'
orgoglio
ed
alla
vanità
.
Sicché
i
credenti
devono
essere
sempre
il
popolo
o
la
classe
degli
eletti
o
almeno
devono
rappresentare
l
'
avanguardia
del
vero
progresso
.
Il
Cristiano
quindi
deve
poter
pensare
con
soddisfazione
che
,
al
di
fuori
della
propria
fede
,
tutti
saranno
dannati
;
il
Bramino
deve
poter
rallegrarsi
che
egli
solo
discende
dalla
testa
di
Brama
ed
ha
l
'
altissimo
onore
di
leggere
i
libri
sacri
;
il
Buddista
deve
apprezzare
altamente
il
privilegio
di
raggiungere
più
presto
il
Nirvana
,
il
Maomettano
deve
con
soddisfazione
rammentare
che
egli
solo
è
il
vero
credente
e
che
tutti
gli
altri
sono
cani
infedeli
in
questa
vita
e
dannati
nell
'
altra
,
il
radicale
socialista
infine
deve
esser
convinto
che
sono
putridi
ed
egoisti
borghesi
o
pecoroni
ignoranti
e
servili
coloro
che
non
pensano
come
lui
.
Così
si
provvede
al
bisogno
di
stimare
se
stesso
ed
il
proprio
culto
o
le
proprie
convinzioni
e
nello
stesso
tempo
a
quello
di
disprezzare
ed
odiare
gli
altri
.
Dall
'
odio
alla
lotta
non
vi
è
che
un
passo
,
e
difatti
non
vi
è
setta
politica
o
credenza
religiosa
che
non
l
'
ammetta
,
cruenta
od
incruenta
secondo
i
casi
,
contro
coloro
che
non
accettano
i
suoi
dogmi
.
Se
la
scansa
assolutamente
e
predica
in
tutti
i
casi
mansuetudine
e
sottomissione
è
segno
che
si
sente
del
tutto
debole
e
che
troppo
rischierebbe
ad
intraprenderla
.
Nella
lotta
,
poi
trovano
pascolo
tutti
gli
appetiti
meno
nobili
ma
non
meno
diffusi
del
cuore
umano
:
l
'
amore
del
lusso
,
la
libidine
di
sangue
e
di
donne
,
l
'
ambizione
di
comandare
e
prepotere
.
Certo
non
si
può
fare
una
ricetta
con
i
quantitativi
che
esigo
la
soddisfazione
di
ogni
sentimento
umano
per
la
fondazione
di
una
duratura
setta
politica
o
dottrina
religiosa
,
ma
si
può
affermare
con
sicurezza
che
a
raggiungere
questo
scopo
è
necessaria
l
'
alleanza
di
una
certa
quantità
di
sentimenti
elevati
e
di
passioni
basse
,
di
metallo
prezioso
e
di
metallo
vile
;
altrimenti
la
lega
non
riesce
resistente
.
Ogni
dottrina
che
non
tiene
abbastanza
conto
delle
qualità
diverse
e
contraddittorie
delle
masse
umane
,
ha
poca
forza
di
propaganda
e
,
se
si
vuole
diffondere
,
deve
essere
nella
pratica
modificata
.
Anzi
la
mescolanza
del
bene
e
del
male
è
così
ingenita
nella
natura
umana
,
che
un
po
'
di
metallo
fino
deve
esistere
anche
nella
lega
di
cui
sono
impastate
le
associazioni
di
malfattori
e
le
sette
misteriose
ed
assassine
,
ed
un
po
'
di
metallo
basso
deve
entrare
anche
in
quel
complesso
di
sentimenti
,
che
inspira
le
comunità
degli
asceti
,
che
fanno
completo
sacrificio
di
sé
stessi
,
ed
i
gruppi
degli
eroi
.
La
soverchia
scarsezza
dei
due
elementi
ha
sempre
però
lo
stesso
risultato
di
impedire
la
larga
diffusione
della
dottrina
o
della
,
disciplina
speculo
,
che
un
dato
instituto
impone
ai
suoi
membri
.
Infatti
è
accaduto
ed
accade
che
si
formi
una
setta
brigantesca
,
che
predichi
il
furto
,
l
'
omicidio
e
la
distruzione
;
ma
,
anche
in
questo
caso
,
noi
vediamo
che
la
perpetrazione
di
questi
fatti
è
colorita
con
qualche
speciosa
dottrina
politica
o
religiosa
,
che
serve
ad
attirare
nel
sodalizio
qualche
illuso
non
del
tutto
spregevole
,
il
quale
col
suo
briciolo
di
rispettabilità
rende
più
tollerabile
agli
altri
la
loro
turpitudine
e
introduce
nel
sodalizio
quel
tanto
di
senso
morale
,
che
è
indispensabile
perché
le
bricconate
riescano
.
Esempio
di
società
di
questo
genere
abbiamo
negli
Assassini
,
che
nel
Medio
Evo
funestarono
la
Siria
e
l
'
Irak
Arabi
,
nei
Thugs
o
strangolatori
dell
'
India
,
negli
anarchici
militanti
d
'
Europa
e
d
'
America
e
forse
anche
in
qualche
società
secreta
della
China
.
Vediamo
pure
d
'
altra
parte
,
che
associazioni
di
uomini
si
sono
costituite
nelle
quali
si
è
stabilito
di
rinunciare
ad
ogni
vanità
e
ad
ogni
godimento
di
questo
mondo
e
si
è
accettato
il
sacrificio
completo
della
propria
personalità
in
pro
del
sodalizio
o
della
umanità
intera
.
I
conventi
dei
bonzi
e
gli
ordini
religiosi
del
cattolicesimo
sono
esempi
abbastanza
noti
di
istituti
di
questa
specie
.
E
nondimeno
,
sebbene
essi
siano
in
generale
reclutati
fra
gl
'
individui
i
quali
,
o
per
circostanze
speciali
della
vita
o
per
naturale
vocazione
al
sacrificio
ed
alla
rassegnazione
,
sono
più
adatti
al
loro
speciale
ufficio
,
pure
non
si
può
dire
che
siano
del
tutto
esenti
dalle
passioni
mondane
;
giacché
il
desiderio
di
riscuotere
l
'
ammirazione
dei
devoti
,
la
voglia
che
hanno
molti
individui
di
primeggiare
nell
'
ordine
e
quella
,
forse
ancora
più
forte
,
che
l
'
ordine
primeggi
sopra
i
sodalizi
rivali
,
sono
molle
potentissime
,
che
contribuiscono
alla
durata
di
simili
associazioni
ed
alla
loro
prosperità
.
gli
altri
.
Non
sappiamo
se
il
fatto
sia
rigorosamente
vero
,
ma
la
conseguenza
che
ne
trae
lo
scrittore
inglese
è
certamente
esatta
.
Ma
nell
'
uno
e
nell
'
altro
caso
,
oltre
che
un
briciolo
di
bene
si
è
trovato
sempre
mescolato
al
male
e
che
un
briciolo
di
male
ha
sempre
intossicato
il
bene
,
siamo
di
fronte
costantemente
a
sodalizi
non
troppo
grandi
,
e
che
sopratutto
non
hanno
mai
compreso
tutti
i
membri
di
una
grande
società
umana
.
Malgrado
tutte
le
speciose
giustificazioni
del
delitto
,
che
si
sono
escogitate
,
le
sette
assassine
e
ladre
non
sono
state
finora
che
delle
vere
malattie
sociali
,
che
sono
riuscite
per
qualche
tempo
a
terrorizzare
ed
anche
ad
influenzare
vaste
contrade
,
ma
non
hanno
mai
convertito
un
gran
popolo
ai
loro
principii
.
Anche
il
convento
è
stato
sempre
un
'
eccezione
e
,
dove
la
vita
monacale
si
è
estesa
ed
è
diventata
un
mestiere
abituale
di
una
parte
notevole
della
popolazione
,
essa
ha
rapidamente
tralignato
.
Le
Chiese
ebionite
,
che
nei
primi
tempi
del
Cristianesimo
esigevano
che
ogni
fedele
mettesse
in
comune
i
propri
guadagni
e
volevano
estendere
il
tipo
monacale
all
'
intera
società
cristiana
,
vissero
sempre
vita
stentata
e
presto
dovettero
scomparire
.
Giacché
se
tesori
di
abnegazione
si
possono
ottenere
da
un
piccolo
numero
d
'
individui
scelti
ed
educati
con
acconcia
disciplina
,
lo
stesso
non
è
possibile
quando
si
abbia
da
fare
con
un
'
intiera
massa
umana
,
nella
quale
necessariamente
il
bene
è
me
scolato
al
male
ed
i
bisogni
e
le
passioni
di
ogni
genere
si
fa
uno
sentire
.
È
perciò
che
qualunque
esperimento
di
palingenesi
sociale
per
provare
qualche
cosa
dovrebbe
essere
applicato
ad
un
popolo
intero
;
dato
che
se
ne
trovi
uno
che
si
presti
ad
un
simile
studio
.
VII
.
-
-
È
per
queste
ragioni
che
una
religione
la
cui
morale
è
troppo
elevata
produce
tutto
al
più
quei
buoni
risultati
,
certo
non
disprezzabili
,
che
spesso
si
ottengono
quando
gli
uomini
si
sforzano
di
raggiungere
un
ideale
di
bene
,
che
è
al
di
sopra
delle
loro
forze
l
'
attuare
,
ma
nella
pratica
deve
finire
sempre
coll
'
essere
poco
scrupolosamente
osservata
.
L
'
urto
continuo
fra
la
credenza
religiosa
e
le
necessità
umane
,
fra
ciò
che
si
riconosce
santo
e
conforme
alla
legge
divina
e
ciò
che
si
fa
,
costituisce
la
eterna
,
contradizione
,
la
inevitabile
ipocrisia
della
vita
,
di
molti
popoli
e
non
soltanto
dei
popoli
cristiani
.
Poco
prima
,
che
il
Cristianesimo
diventasse
,
mercé
Costantino
,
la
religione
ufficiale
dell
'
impero
romano
,
il
buon
Lattanzio
esclamava
:
«
Se
il
vero
Dio
soltanto
fosse
onorato
(
cioè
se
tutti
si
fossero
convertiti
al
Cristianesimo
)
,
non
vi
sarebbero
più
dissensioni
né
guerre
.
Gli
uomini
sarebbero
tutti
uniti
con
i
legami
di
pila
carità
indissolubile
,
perché
essi
si
riguarderebbero
tutti
come
fratelli
.
Nessuno
macchinerebbe
più
agguati
per
disfarsi
del
suo
vicino
,
ciascuno
si
contenterebbe
di
poco
e
non
vi
sarebbero
più
frodi
e
latrocinii
.
Come
diventerebbe
fortunata
la
condizione
degli
uomini
,
che
età
dell
'
oro
comincierebbe
per
il
mondo
!
»
.
Doveva
essere
questa
infatti
l
'
opinione
di
un
cristiano
,
convinto
che
ogni
credente
dovesse
porre
interamente
in
pratica
i
precetti
e
lo
spirito
della
sua
religione
e
che
reputava
possibile
che
questi
fossero
osservati
da
un
'
intiera
società
,
come
lo
erano
da
quelle
anime
elette
che
,
col
sacrificio
della
loro
vita
,
non
rinnegavano
la
fede
davanti
le
persecuzioni
di
Diocleziano
.
Se
Lattanzio
fosse
vissuto
solo
cinquant
'
anni
più
tardi
,
forse
si
sarebbe
accorto
come
nessuna
religione
basti
ad
elevare
sensibilmente
e
rapidamente
il
livello
morale
di
tutto
un
popolo
;
se
fosse
rinato
nel
Medio
Evo
avrebbe
potuto
accertarsi
come
adattandosi
sempre
più
alle
mutevoli
condizioni
storiche
ed
alle
esigenze
perenni
dell
'
animo
umano
,
la
stessa
religione
,
che
aveva
dato
il
martire
e
che
dava
il
missionario
,
era
buona
a
produrre
pure
il
crociato
e
l
'
inquisitore
.
I
Maomettani
,
in
generale
,
osservano
il
Corano
assai
più
scrupolosamente
di
come
i
Cristiani
obbediscono
al
Vangelo
.
Ma
ciò
non
proviene
soltanto
dalla
loro
fede
più
cieca
,
che
è
un
effetto
della
loro
maggiore
ignoranza
scientifica
;
ma
anche
dal
fatto
che
le
prescrizioni
di
Maometto
sono
moralmente
meno
elevate
,
e
quindi
umanamente
più
realizzabili
di
quelle
di
Cristo
.
Coloro
che
praticano
l
'
Islam
si
astengono
,
in
generale
,
molto
severamente
dal
vino
e
dalla
carne
di
maiale
,
ma
un
individuo
,
che
non
ne
abbia
mai
gustato
,
non
risente
un
disagio
apprezzabile
se
è
privo
di
questi
alimenti
.
L
'
adulterio
è
anche
fra
i
seguaci
dell
'
Islam
assai
più
raro
che
fra
i
Cristiani
,
ma
il
divorzio
è
fra
i
primi
molto
più
facile
e
Maometto
permette
di
prendere
diverse
mogli
,
né
proibisce
di
praticare
le
schiave
.
È
raccomandato
assai
ai
credenti
nell
'
Islam
di
fare
l
'
elemosina
ai
compagni
di
fede
e
il
essere
con
essi
larghi
di
ogni
sorta
di
aiuti
,
ma
è
anche
loro
inculcato
di
far
la
guerra
agli
infedeli
,
ed
è
anzi
riputata
opera
meritoria
lo
sterminarli
in
guerra
ed
il
sottoporli
a
tributo
in
pace
.
In
fondo
nel
Corano
si
trovano
perciò
prescrizioni
per
tutti
i
gusti
e
,
restando
fedeli
alla
sua
lettera
,
ed
al
suo
spirito
,
si
può
andare
in
paradiso
per
parecchie
strade
maestre
.
Non
è
da
dimenticare
che
qualche
credenza
islamitica
,
la
quale
urta
uno
degli
i
istinti
più
forti
e
radicati
nella
natura
umana
,
è
quella
appunto
che
meno
facilmente
riesce
ad
influenzare
la
condotta
dei
Musulmani
.
Maometto
infatti
promette
il
paradiso
a
tutti
coloro
che
soccombono
nella
guerra
,
santa
.
Ora
,
se
ogni
credente
conformasse
la
sua
condotta
a
quanto
assicura
,
il
Corano
,
ogni
volta
che
un
esercito
maomettano
si
trova
di
fronte
ai
miscredenti
dovrebbe
vincere
o
perire
fino
all
'
ultimo
uomo
.
Non
si
può
negare
che
un
certo
numero
di
individui
si
comporti
conforme
al
detto
del
Profeta
,
ma
la
maggioranza
preferisce
per
ordinario
la
sconfitta
alla
morte
,
benché
accompagnata
dall
'
eterna
beatitudine
.
I
Buddisti
sono
,
in
generale
,
osservantissimi
dei
precetti
esteriori
della
loro
religione
,
però
nel
metterne
in
pratica
lo
spirito
e
le
prescrizioni
sanno
,
come
i
Cristiani
,
togliersi
di
imbarazzo
facendo
col
cielo
opportuni
accomodamenti
.
Penultimo
re
di
Birmania
fu
il
saggio
ed
accorto
Meudoume
Men
:
oltre
a
governare
bene
i
suoi
sudditi
,
egli
era
molto
appassionato
per
le
discussioni
religiose
e
filosofiche
,
né
mancava
mai
di
far
venire
alla
sua
presenza
tutti
gli
Inglesi
e
gli
altri
Europei
di
distinzione
,
che
passavano
per
Mandalay
capitale
dei
suoi
Stati
.
Discorrendo
con
costoro
si
sforzava
sempre
di
sostenere
la
superiorità
,
della
morali
buddista
su
quella
delle
altre
religioni
,
e
non
mancava
mai
di
richiamare
l
'
attenzione
dei
suoi
interlocutori
sul
fatto
che
la
condotta
dei
Cristiani
non
rispondeva
ordinariamente
ai
precetti
della
loro
religione
;
e
certamente
non
dovea
stentare
molto
a
dimostrare
che
la
maniera
come
gl
'
Inglesi
avevano
tolto
il
suo
predecessore
una
parte
dei
suoi
Stati
non
era
in
nulla
conforme
al
Vangelo
.
Egli
dal
canto
suo
,
essendo
stato
educato
in
un
monastero
di
bonzi
,
era
rigido
osservatore
delle
prescrizioni
buddistiche
;
alla
sua
corte
non
era
affatto
permesso
di
macellare
alcun
animale
,
e
gli
Europei
che
lungamente
vi
soggiornavano
,
ai
quali
la
dieta
esclusivamente
vegetale
riusciva
ostica
,
erano
costretti
a
cercarvi
di
nascosto
un
supplemento
nei
boschi
,
dove
andavano
in
traccia
d
'
uova
d
'
uccelli
.
Non
avrebbe
poi
dato
giammai
,
e
per
nessuna
ragione
al
mondo
,
l
'
ordine
di
una
esecuzione
capitale
.
Infatti
,
quando
la
presenza
di
qualcuno
lo
incomodava
troppo
,
l
'
arguto
monarca
si
limitava
a
domandare
replicatamente
al
suo
primo
ministro
:
il
tale
è
ancora
in
questo
mondo
?
E
,
quando
il
primo
ministro
rispondeva
finalmente
di
no
,
Mendoume
Men
sorrideva
placidamente
.
Egli
non
aveva
offeso
i
precetti
della
sua
religione
,
ma
non
per
questo
aveva
ottenuto
meno
il
suo
scopo
,
cioè
,
che
un
'
anima
umana
avesse
anticipato
il
cominciamento
di
quella
serie
di
trasmigrazioni
,
che
la
devono
condurre
alla
fusione
nell
'
anima
universale
preconizzata
dalle
credenze
buddistiche
.
Una
dottrina
essenzialmente
virile
che
ben
poco
,
anzi
quasi
nulla
,
concedeva
alle
passioni
,
alle
debolezze
ed
anche
ai
sentimenti
umani
fu
quella
stoica
.
Ma
appunto
per
questo
lo
stoicismo
limitò
la
sua
influenza
ad
una
frazione
della
classe
colta
,
e
le
masse
restarono
completamente
estranee
alla
sua
propaganda
.
La
scuola
stoica
potè
quindi
in
una
data
epoca
contribuire
alla
formazione
del
carattere
di
una
parte
della
classe
dirigente
dell
'
impero
romano
e
ad
essa
senza
dubbio
si
deve
una
serie
di
buoni
imperatori
;
ma
dal
momento
che
i
suoi
adepti
non
sedettero
più
sui
gradini
di
un
trono
restò
completamente
inefficace
.
Impotente
a
trasformarsi
,
perché
la
parte
intellettuale
e
strettamente
filosofica
aveva
in
essa
quasi
totalmente
assorbito
quella
dommatica
ed
affettiva
,
non
potè
contendere
l
'
impero
del
mondo
romano
al
Cristianesimo
,
come
non
sarebbe
riuscita
a
contenderlo
al
Mosaismo
,
all
'
Islam
ed
al
Buddismo
.
Certo
non
si
può
affermare
che
sia
indifferente
per
un
popolo
l
'
abbracciare
una
qualsiasi
religione
o
dottrina
politica
.
Anzi
difficilmente
si
potrà
sostenere
che
gli
effetti
pratici
del
Cristiane
simo
siano
uguali
a
quelli
del
Maomettismo
o
della
democrazia
sociale
.
È
quindi
indiscutibile
che
una
credenza
alla
lunga
può
determinare
una
certa
piega
nei
sentimenti
emani
le
cui
conseguenze
possono
essere
grandissime
.
Ma
ciò
che
ci
pare
ugualmente
i
indiscutibile
è
che
nessuna
credenza
riuscirà
a
render
l
'
uomo
sostanzialmente
diverso
da
quello
che
è
;
e
,
per
parlare
un
linguaggio
compreso
da
chiunque
,
oltre
che
dagli
adepti
delle
scienze
sociali
,
nessuna
lo
renderà
del
tutto
buono
o
del
tutto
cattivo
,
completamento
altruista
od
assolutamente
egoista
.
Un
adattamento
a
quella
mediocrità
morale
ed
affettiva
,
che
risponde
alla
media
dell
'
umanità
,
è
in
tutte
indispensabile
.
Coloro
che
questa
verità
non
vogliono
riconoscere
ci
pare
che
agevolino
il
còmpito
a
quegli
altri
che
,
dalla
inefficacia
relativa
dei
sentimenti
religiosi
e
delle
dottrine
politiche
,
traggono
argomento
per
proclamarne
l
'
inefficacia
assoluta
.
VIII
.
-
-
Resta
a
parlare
dell
'
organizzazione
del
nucleo
dirigente
e
dei
mezzi
che
esso
usa
per
convertire
le
masse
,
o
mantenerle
fedeli
ad
una
data
credenza
o
dottrina
.
Come
il
lettore
rammenterà
,
è
questo
il
terzo
dei
fattori
dal
quali
dipende
la
riuscita
e
la
durata
di
qualunque
sistema
religioso
o
politico
.
Come
abbiamo
già
visto
,
la
prima
formazione
del
nucleo
dirigente
di
una
nuova
dottrina
politica
o
religiosa
avviene
per
coaptazione
spontanea
;
in
seguito
la
sua
organizzazione
è
basata
principalmente
su
quel
fenomeno
dello
spirito
umano
,
al
quale
abbiamo
pure
accennato
,
che
chiameremo
mimetismo
e
consiste
nella
tendenza
che
hanno
le
passioni
,
i
sentimenti
e
le
credenze
di
un
individuo
a
svilupparsi
secondo
la
corrente
,
che
prevale
nell
'
ambiente
in
cui
egli
moralmente
si
forma
e
viene
educato
.
È
un
fatto
perfettamente
naturale
che
,
in
un
popolo
arrivato
ad
un
certo
grado
di
cultura
,
un
certo
numero
di
giovani
abbia
la
facoltà
di
entusiasmarsi
per
ciò
che
crede
vero
e
morale
,
per
quelle
idee
;
in
apparenza
almeno
,
generose
ed
elevate
,
che
riguardano
il
destino
della
nazione
e
dell
'
umanità
.
Questi
sentimenti
e
lo
spirito
di
abnegazione
e
di
sacrificio
,
che
ne
è
la
conseguenza
,
possono
restare
allo
stato
puramente
potenziale
ed
atrofizzarsi
od
avere
uno
splendido
sviluppo
a
seconda
che
siano
o
no
coltivati
;
e
possono
dare
frutti
diversissimi
secondo
la
maniera
diversa
come
sono
coltivati
.
Nel
figlio
di
un
mercante
a
minuto
,
che
non
ha
altro
contatto
che
cogli
avventori
ed
i
commessi
della
bottega
paterna
,
è
probabile
che
non
abbiano
mai
occasione
di
affermarsi
o
manifestarsi
;
a
meno
che
non
si
tratti
di
uno
di
quegli
individui
superiori
e
rarissimi
,
che
riescono
a
formarsi
da
sé
;
mentre
un
giovane
allevato
fin
dai
primi
anni
religiosamente
ed
educato
in
seguito
in
un
seminario
cattolico
potrà
diventare
un
missionario
,
che
tutta
la
sua
vita
consacrerà
al
trionfo
della
fede
.
Un
altro
,
nato
in
una
famiglia
blasonata
,
educato
in
un
collegio
militare
,
e
che
poi
entrerà
come
sottotenente
in
un
reggimento
,
dove
troverà
compagni
e
superiori
imbevuti
delle
stesse
convinzioni
,
crederà
suo
dovere
primo
ed
esclusivo
d
'
obbedire
per
tutta
la
vita
agli
ordini
del
Sovrano
ed
all
'
occorrenza
farsi
ammazzare
per
lui
.
Un
altro
infine
,
venuto
su
fra
antichi
congiuratori
e
rivoluzionari
,
che
da
bambino
avrà
provato
entusiasmi
e
fremiti
al
racconto
di
persecuzioni
politiche
e
di
episodi
delle
barricate
,
la
cui
cultura
intellettuale
si
sarà
formata
sugli
scritti
di
Rousseau
,
di
Mazzini
o
di
Marx
,
crederti
:
santo
il
lottare
sempre
contro
l
'
oppressione
dei
Governi
costituiti
e
per
la
rivoluzione
affronterà
il
carcere
ed
il
patibolo
.
Tutto
ciò
accade
perché
,
una
volta
formato
l
'
ambiente
cattolico
ecclesiastico
,
il
burocratico
militare
,
il
rivoluzionario
,
un
individuo
,
un
giovane
specialmente
,
che
non
sia
assolutamente
d
'
intelletto
superiore
o
di
animo
del
tutto
volgare
,
presto
entro
quell
'
ambiente
darà
alle
sue
facoltà
affettive
quella
direzione
che
da
esso
gli
viene
indicata
;
sicché
,
a
seconda
dei
casi
,
si
svilupperanno
nell
'
alunno
certi
sentimenti
anziché
altri
,
lo
spirito
di
ribellione
e
di
lotta
,
ad
esempio
,
a
preferenza
di
quello
di
obbedienza
passiva
e
di
sacrificio
.
L
'
educazione
(
i
Francesi
direbbero
il
dressage
)
riesce
,
l
'
abbiamo
già
accennato
,
sui
giovani
a
prefe
rema
che
sugli
adulti
,
sui
caratteri
entusiasti
e
passionati
,
anziché
su
quelli
freddi
,
ponderati
e
calcolatori
,
sui
docili
anziché
sui
ribelli
;
tranne
nel
caso
che
la
dottrina
si
trovi
in
un
periodo
,
o
sia
per
la
sua
essenza
tale
,
che
riesca
utile
di
coltivare
e
sviluppare
l
'
istinto
della
ribellione
.
Una
condizione
sopra
tutte
è
opportuna
e
quasi
indispensabile
perché
si
raggiunga
lo
scopo
,
che
abbiamo
accennato
,
dell
'
assimilazione
cioè
degli
individui
all
'
ambiente
:
che
quest
'
ambiente
sia
chiuso
a
tutte
le
influenze
esteriori
,
che
nessun
sentimento
e
sopratutto
nessuna
idea
al
di
fuori
di
quelle
che
portano
la
marca
,
della
fabbrica
vi
penetri
.
Nel
seminario
non
deve
entrare
nessun
libro
posto
all
'
indice
,
la
filosofia
si
deve
riassumere
in
S
.
Tommaso
d
'
Aquino
,
la
cultura
deve
esservi
essenzialmente
teologica
e
patristica
,
i
racconti
che
desteranno
l
'
interesse
e
serviranno
di
pascolo
alla
curiosità
dei
giovani
saranno
tolti
dalla
storia
dei
martiri
e
confessori
.
Nel
collegio
militare
si
narreranno
le
gesta
dei
grandi
capitani
,
le
glorie
del
proprio
esercito
e
della
propria
dinastia
,
l
'
educazione
e
l
'
istruzione
saranno
quelle
strettamente
necessarie
per
far
conoscere
il
mestiere
delle
armi
ed
apprezzare
altamente
l
'
onore
di
essere
officiale
,
gentiluomo
e
servire
fedelmente
il
Re
e
la
patria
.
Nella
conventicola
rivoluzionaria
non
si
parlerà
che
delle
vittorie
e
delle
glorie
del
popolo
impeccabile
,
delle
nefandezze
dei
tiranni
e
dei
loro
satelliti
,
della
cupidità
e
viltà
dei
borghesi
e
sarà
proscritto
qualunque
libro
elio
non
sia
redatto
secondo
lo
spirito
e
le
vedute
dèi
maestri
.
Ogni
barlume
di
equanimità
,
ogni
raggio
che
porti
la
luce
di
altri
mondi
morali
ed
intellettuali
,
il
quale
penetri
in
uno
di
questi
ambienti
chiusi
,
vi
produce
dubbi
,
titubanze
,
diserzioni
.
La
storia
vera
,
sincera
,
obiettiva
dei
fatti
,
quella
che
insegna
a
conoscere
ed
a
valutare
gli
uomini
indipendentemente
dalla
loro
casta
,
religione
o
partito
politico
,
che
solo
tien
conto
delle
loro
debolezze
e
delle
loro
virtù
,
che
educa
e
forma
il
senso
dell
'
osservazione
e
del
reale
,
deve
esservi
assolutamente
interdetta
.
In
fondo
non
si
tratta
dunque
che
di
un
vero
squilibrio
dello
spirito
,
che
ogni
ambiente
procaccia
,
alla
recluta
elio
entro
il
suo
seno
viene
attirata
,
alla
quale
si
offre
della
vita
un
'
immagine
parziale
,
accuratamente
riveduta
,
circoscritta
e
corretta
,
che
il
neofita
prende
per
quella
iutiera
e
reale
.
Si
esagerano
certi
sentimenti
si
comprimono
certi
altri
,
si
dà
del
giusto
,
dell
'
onesto
,
del
dovere
una
idea
,
se
non
fondamentalmente
errata
,
certo
del
tutto
incompleta
.
Però
bisogna
anche
riconoscere
che
le
persone
perfettamente
equilibrate
,
che
conoscono
ed
apprezzano
tutti
i
doveri
e
ad
ognuno
di
essi
annettono
la
giusta
importanza
,
è
difficile
assai
che
consacrino
tutta
la
loro
vita
e
la
loro
energia
ad
uno
scopo
particolare
e
determinato
.
E
la
forza
di
una
esagerazione
e
,
se
così
si
vuole
,
di
una
illusione
collettiva
quella
che
produce
i
grandi
fatti
storici
e
fa
muovere
il
mondo
.
Se
un
Cristiano
ammettesse
che
anche
senza
battesimo
si
può
essere
ugualmente
onesto
e
che
fosse
possibile
salvarsi
l
'
anima
rinnegando
la
propria
fede
,
si
sarebbe
spento
l
'
ardore
dei
missionari
e
dei
martiri
ed
il
Cristianesimo
non
sarebbe
divenuto
uno
dei
grandi
fattori
della
storia
umana
.
Se
molti
tra
i
fautori
di
una
rivoluzione
fossero
ben
persuasi
che
l
'
indomani
della
vittoria
lo
stato
della
società
non
potrebbe
essere
gran
fatto
migliorato
,
e
se
dubitassero
che
vi
è
anche
il
rischio
di
peggiorarlo
,
sarebbe
difficilissimo
trascinarli
sulle
barricate
.
Le
nazioni
infatti
in
cui
lo
spirito
critico
abbonda
e
che
sono
(
in
fondo
giustamente
)
scettiche
sugli
effetti
pratici
che
possono
avere
dottrine
nuove
,
non
si
fanno
mai
iniziatrici
di
grandi
movimenti
sociali
e
finiscono
coll
'
essere
trascinate
a
rimorchio
dalle
altre
più
facilmente
entusiasmatili
;
ed
,
a
guardar
bene
,
lo
stesso
accade
fra
gl
'
individui
di
ulto
stesso
popolo
,
entro
il
quale
i
più
riflessivi
finiscono
spessissimo
coll
'
esser
trascinati
dai
più
impulsivi
.
Dappoiché
non
sempre
accade
che
i
pazzi
siano
trattenuti
dai
savi
,
spesso
anzi
i
primi
costringono
gli
altri
a
tener
loro
compagnia
.
IX
.
-
-
Ma
una
volta
passato
il
periodo
eroico
di
ogni
istituzione
,
quello
della
prima
propaganda
,
allora
la
riflessione
e
gl
'
interessi
presto
reclamano
i
loro
diritti
.
L
'
entusiasmo
,
lo
spirito
di
sacrificio
,
la
unilateralità
di
vedute
,
bastano
a
fondare
religioni
e
partiti
politici
,
ma
non
sono
sufficienti
a
diffonderli
molto
ed
a
durevolmente
conservarli
.
Allora
il
reclutamento
del
nucleo
dirigente
si
modifica
o
meglio
si
completa
;
poiché
accade
sempre
che
fra
gl
'
individui
che
lo
compongono
si
entri
per
considerazioni
puramente
idealiste
,
ma
l
'
età
nella
quale
l
'
idealismo
è
tutto
passa
presto
nella
gran
maggioranza
degli
individui
umani
,
e
bisogna
trovare
anche
qualche
cosa
che
soddisfi
l
'
ambizione
,
la
vanità
,
la
sete
di
godimenti
materiali
.
In
una
parola
,
insieme
ad
un
centro
d
'
idee
e
di
sentimenti
,
bisogna
creare
un
centro
d
'
interessi
.
E
qui
riappare
e
ritroviamo
di
nuovo
la
teoria
della
lega
del
metallo
puro
col
metallo
vile
,
che
abbiamo
precedentemente
enunciata
.
In
un
nucleo
dirigente
veramente
bene
organizzato
tutti
i
caratteri
devono
trovare
il
loro
posto
:
chi
vuol
sacrificarsi
agli
altri
e
chi
vuole
sfruttare
il
prossimo
a
favor
suo
,
chi
vuol
sembrare
potente
e
chi
vuole
esserlo
effettivamente
senza
curarsi
delle
apparenze
,
chi
ama
soffrire
le
privazioni
e
chi
vuol
godere
i
piaceri
della
vita
.
Tutti
questi
elementi
fusi
e
disciplinati
sotto
un
regime
forte
ed
autoritario
,
entro
il
quale
ogni
individuo
sa
che
,
finché
resterà
fedele
allo
scopo
ed
all
'
indirizzo
dell
'
istituzione
,
le
sue
tendenze
saranno
appagate
,
e
,
se
ad
essa
si
ribella
,
potrà
essere
moralmente
ed
anche
materialmente
distrutto
,
formano
quegli
organismi
sociali
,
che
sfidano
le
più
svariate
vicende
storiche
e
durano
per
decine
di
secoli
.
E
la
mente
ricorre
spontanea
alla
Chiesa
cattolica
,
che
di
tutti
questi
organismi
è
stato
ed
è
il
più
saldo
ed
il
più
tipico
,
e
non
si
può
non
restare
ammirati
di
fronte
alla
complessità
ed
alla
sapienza
del
suo
ordinamento
.
Il
seminarista
,
il
novizio
,
la
sorella
di
carità
,
il
missionario
,
il
predicatore
,
il
frate
mendicante
,
l
'
opulento
abate
ed
il
convento
aristocratico
,
il
curato
di
campagna
,
il
ricco
arcivescovo
,
qualche
volta
anche
principe
sovrano
,
il
cardinale
che
prende
il
passo
sui
primi
ministri
,
il
Papa
,
fino
a
qualche
secolo
fa
uno
dei
più
potenti
sovrani
temporali
,
tutti
in
essa
hanno
il
loro
posto
e
la
loro
ragione
d
'
essere
.
Il
Macaulay
ha
fatto
rilevare
un
grande
vantaggio
,
che
ha
il
Cattolicesimo
sul
Protestantesimo
e
che
sarebbe
il
seguente
:
quando
in
seno
al
secondo
nasce
uno
spirito
entusiasta
e
squilibrato
finisce
sempre
col
trovare
una
nuova
spiegazione
della
Bibbia
e
col
fondare
quindi
un
'
altra
delle
tante
sette
in
cui
si
divide
la
Riforma
;
mentre
lo
stesso
individuo
dal
Cattolicesimo
sarebbe
stato
perfettamente
utilizzato
e
sarebbe
divenuto
un
elemento
di
forza
anziché
di
disgregazione
.
Avrebbe
infatti
vestito
un
saio
di
frate
,
sarebbe
divenuto
un
famoso
predicatore
e
,
nel
caso
che
fosse
stato
un
carattere
veramente
originale
,
un
cuore
davvero
caldo
,
e
che
i
tempi
avessero
aiutato
,
se
ne
sarebbe
potuto
fare
anche
un
San
Francesco
d
'
Assisi
od
un
Sant
'
Ignazio
di
Lodola
.
Ora
questo
esempio
,
pur
così
calzante
,
ci
svela
solo
uno
dei
tanti
modi
con
cui
la
gerarchia
cattolica
sa
mettere
a
profitto
tutte
le
attitudini
umane
.
Si
dice
che
il
celibato
degli
ecclesiastici
sia
contro
natura
,
e
veramente
per
un
certo
numero
di
uomini
è
sacrificio
grandissimo
il
restar
privi
di
una
famiglia
legale
;
ma
d
'
altra
parte
bisogna
riflettere
che
a
questo
prezzo
soltanto
si
può
avere
una
milizia
scevra
di
affetti
privati
ed
isolata
dal
resto
della
società
;
e
per
i
caratteri
che
ad
esso
sono
proclivi
,
il
celibato
stesso
non
esclude
certe
soddisfazioni
materiali
.
Credono
anche
molti
che
la
Chiesa
sia
tralignata
e
che
abbia
perduto
forza
ed
influenza
perché
si
è
allontanata
dalle
sue
origini
e
non
è
stata
più
unicamente
l
'
ancella
dei
poveri
.
Ma
anche
questo
è
un
modo
di
vedere
superficiale
e
quindi
erroneo
.
Forse
alla
fine
del
secolo
decimonono
o
al
principiare
del
ventesimo
,
quando
tutti
parlano
e
s
'
interessano
,
o
mostrano
d
'
interessarsi
,
delle
classi
diseredate
,
può
convenire
anche
al
Sommo
Pontefice
di
rammentarsi
un
poco
di
più
che
Egli
è
il
servo
dei
servi
di
Dio
.
Ma
,
tolte
certe
epoche
transitorie
,
la
Chiesa
cattolica
non
sarebbe
divenuta
quella
che
è
stata
,
né
sarebbe
durata
tanto
tempo
in
auge
,
se
si
fosse
conservata
sempre
una
istituzione
a
puro
beneficio
dei
miseri
e
popolare
soltanto
fra
gli
straccioni
.
Essa
al
contrario
accortamente
ha
trovato
il
modo
di
farsi
apprezzare
tanto
dal
povero
che
dal
ricco
:
al
primo
ha
offerto
elemosine
e
consolazioni
,
il
secondo
ha
conquistato
colla
magnificenza
e
colle
soddisfazioni
,
che
ha
saputo
procacciare
alla
sua
vanità
ed
al
suo
amor
proprio
.
E
tanto
quest
'
indirizzo
è
stato
bene
scelto
,
che
tutti
i
nemici
della
Chiesa
,
mentre
da
una
parte
le
hanno
rimproverato
il
suo
lusso
e
la
sua
mondanità
,
d
'
altra
parte
,
se
sono
stati
accorti
,
hanno
avuto
sempre
cura
di
toglierle
,
per
quanto
è
stato
possibile
,
influenza
e
ricchezze
;
ed
un
'
altra
,
istituzione
,
che
ora
in
parecchi
paesi
a
combatter
la
Chiesa
cattolica
si
è
tutta
consacrata
,
dal
canto
suo
non
manca
,
di
procacciare
,
per
quanto
può
,
soddisfazioni
personali
e
vantaggi
materiali
ai
suoi
aderenti
.
X
.
-
-
Organizzato
il
nucleo
dirigente
,
i
sistemi
da
esso
adoperati
per
conquistare
le
masse
e
mantenerle
fedeli
alla
dottrina
possono
essere
vari
.
Quando
non
s
'
incontrano
forti
ostacoli
esteriori
o
nella
natura
stessa
di
un
sistema
politico
o
religioso
,
possono
dare
beoni
risaltati
tanto
i
metodi
di
propaganda
fondati
sulla
persuasione
e
l
'
educazione
graduale
delle
turbe
,
quanto
gli
altri
che
ricorrono
alla
violenza
.
La
violenza
è
anzi
forse
il
modo
più
spiccio
di
far
prevalere
convinzioni
ed
idee
,
ma
naturalmente
per
usarla
è
ovvio
che
bisogna
essere
i
più
forti
.
Nel
secolo
decimonono
si
è
molto
diffusa
la
persuasione
che
la
forza
e
la
persecuzione
non
valgano
a
combattere
le
dottrine
fondate
sulla
verità
,
alle
quali
è
riserbato
l
'
avvenire
,
e
che
sono
del
pari
inutili
contro
quelle
sbagliate
,
delle
quali
la
ragione
popolare
fa
giustizia
da
sé
.
Or
,
ci
si
conceda
di
esser
sinceri
,
è
difficile
trovare
un
concetto
più
erroneo
,
perché
fondato
sopra
una
maggiore
superficialità
di
osservazioni
e
sopra
una
maggiore
inesperienza
dei
fatti
storici
,
di
questo
che
abbiamo
ora
esposto
:
esso
ci
pare
uno
di
quelli
che
faranno
più
ridere
i
posteri
alle
nostre
spalle
.
Che
un
simile
modo
di
vedere
sia
predicato
da
tutti
i
partiti
e
da
tutte
le
sette
,
che
non
hanno
ancora
nelle
mani
il
potere
,
lo
comprende
benissimo
;
perché
l
'
istinto
del
proprio
interesse
le
deve
indurre
a
professare
questa
opinione
;
ma
la
stoltezza
incomincia
quando
essa
è
accettata
dagli
altri
.
Quid
est
veritas
?
diceva
Pilato
,
e
noi
cominciamo
col
domandare
che
cosa
sia
una
dottrina
vera
e
una
dottrina
falsa
?
Scientificamente
parlando
,
tutte
le
dottrine
religiose
,
anche
quelle
più
diffuse
,
sono
false
,
e
certo
non
si
sosterrà
che
il
Maomettismo
,
ad
esempio
,
che
ha
conquistato
tanta
parte
del
mondo
,
sia
fondato
sulla
verità
scientifica
.
È
quindi
molto
più
esatto
il
dire
che
vi
sono
dottrine
le
quali
soddisfano
i
sentimenti
più
sparsi
e
radicati
nei
cuori
umani
e
che
quindi
hanno
una
gran
forza
di
diffusione
,
e
dottrine
le
quali
posseggono
in
minor
grado
la
qualità
accennata
,
e
che
quindi
,
benché
dal
lato
intellettuale
possano
essere
più
accettabili
,
si
diffonderanno
meno
.
E
,
se
si
vuole
,
si
possono
anche
distinguere
le
dottrine
la
cui
diffusione
è
giovevole
agli
interessi
della
civiltà
e
della
giustizia
e
produce
una
maggior
somma
di
pace
,
di
moralità
,
di
benessere
,
dalle
dottrine
colle
quali
si
può
ottenere
un
effetto
contrario
;
le
quali
pur
troppo
non
sono
quelle
che
sempre
presentano
meno
i
caratteri
della
diffusibilità
.
Noi
,
ad
esempio
,
crediamo
che
la
democrazia
sociale
minacci
l
'
avvenire
della
civiltà
moderna
,
eppure
bisogna
riconoscere
che
essa
si
fonda
sul
sentimento
della
giustizia
,
sulla
invidia
e
sulla
sete
dei
godimenti
;
qualità
così
diffuse
negli
uomini
,
specialmente
in
quelli
presenti
,
che
sarebbe
errore
grandissimo
negare
alle
dottrine
socialiste
una
gran
forza
di
propaganda
.
Si
rammenta
sempre
l
'
esempio
del
Cristianesimo
che
trionfò
malgrado
le
persecuzioni
,
e
del
liberalismo
moderno
che
vinse
i
tiranni
che
lo
comprimevano
.
Ciò
dimostra
soltanto
che
una
persecuzione
condotta
male
non
può
bastare
a
tutto
,
e
che
vi
sono
forse
dei
casi
in
cui
la
forza
stessa
non
basta
ad
arrestare
una
corrente
d
'
idee
;
ma
l
'
eccezione
non
può
servire
di
fondamento
ad
un
principio
generale
.
La
verità
è
che
quasi
sempre
se
le
persecuzioni
mal
fatte
,
tardivamente
intraprese
,
condotte
con
mollezza
ed
oscitanza
,
possono
anche
giovare
al
trionfo
di
una
dottrina
,
la
persecuzione
spietata
,
energica
,
che
colpisce
la
dottrina
avversaria
appena
essa
si
manifesta
,
è
il
modo
più
adatto
per
combatterla
.
Il
Cristianesimo
non
sempre
nell
'
impero
romano
fu
perseguitato
energicamente
,
ebbe
lunghi
periodi
di
tolleranza
,
e
le
persecuzioni
stesse
furono
di
frequente
parziali
,
limitate
cioè
in
qualche
provincia
;
infine
non
trionfò
definitivamente
se
non
quando
un
imperatore
,
che
aveva
in
mano
la
forza
costituita
,
cominciò
a
favorirlo
.
Similmente
la
propaganda
liberale
non
solo
non
fu
ostacolata
,
ma
fu
quasi
aiutata
dai
governi
dalla
metà
del
secolo
decimottavo
fino
alla
Rivoluzione
francese
.
Combattuta
in
seguito
con
intermittenza
e
non
mai
contemporaneamente
in
tutto
il
mondo
europeo
,
trionfò
quando
i
Governi
stessi
si
convertirono
o
furono
colla
forza
,
interna
od
esterna
,
abbattuti
.
Di
fronte
a
questi
due
esempi
dubbi
quanti
altri
ve
ne
sono
decisamente
contrari
.
Lo
stesso
Cristianesimo
nei
suoi
inizi
difficilmente
si
diffuse
fuori
dei
confini
dell
'
impero
romano
;
in
Persia
,
ad
es
.
,
non
fu
accolto
,
non
solo
perché
trovò
ostacolo
nella
religione
nazionale
,
ma
anche
perché
vi
fu
energicamente
perseguitato
.
Colla
spada
e
col
fuoco
Carlo
Magno
,
durante
lo
spazio
di
una
generazione
,
lo
impiantò
fra
i
Sassoni
.
L
'
evangelizzazione
dell
'
impero
romano
avea
richiesto
secoli
;
pochi
anni
bastarono
a
quella
di
molti
paesi
barbari
,
perché
una
volta
convertiti
i
Re
ed
i
grandi
,
il
popolo
in
massa
chinava
la
cervice
al
battesimo
.
In
questo
modo
molto
spiccio
la
croce
fu
impiantata
nei
diversi
regni
anglo
sassoni
,
in
Polonia
,
in
Russia
,
nei
paesi
scandinavi
ed
in
Lituania
.
Nel
secolo
decimosettimo
la
religione
cristiana
,
fu
quasi
spenta
nel
Giappone
mediante
una
persecuzione
spietata
e
quindi
efficace
.
Colla
persecuzione
il
Buddismo
fu
sradicato
dall
'
India
sua
patria
,
il
Mazdeismo
dalla
Persia
dei
Sassanidi
ed
il
Babismo
dalla
Persia
moderna
,
la
nuova
religione
del
Taeping
dalla
China
.
mercé
la
persecuzione
sparirono
gli
Albigesi
dalla
Francia
meridionale
ed
il
Maomettismo
ed
il
Mosaismo
furono
sbarbicati
dalla
Spagna
e
dalla
Sicilia
.
La
Riforma
religiosa
in
fondo
non
trionfò
che
in
quei
paesi
in
cui
fu
appoggiata
dai
Governi
ed
in
qualche
caso
da
una
rivoluzione
vittoriosa
.
La
stessa
rapida
diffusione
del
Cristianesimo
,
che
si
attribuisce
a
miracolo
,
è
nulla
di
fronte
a
quella
ben
più
rapida
del
Maomettismo
.
Il
primo
in
tre
secoli
si
estese
per
tutto
il
territorio
dell
'
impero
romano
;
il
secondo
in
soli
ottanta
anni
allargò
i
suoi
confini
da
Samarcanda
ai
Pirenei
.
Ma
il
primo
agiva
unicamente
colla
predicazione
e
la
persuasione
,
il
secondo
impiegava
a
preferenza
la
scimitarra
.
Del
resto
il
fatto
che
tutti
i
partiti
politici
e
tutte
le
credenze
religiose
tendono
ad
esercitare
un
'
influenza
su
chi
comanda
,
e
,
quando
possono
,
a
monopolizzare
il
comando
,
è
la
miglior
prova
che
essi
,
anche
se
non
lo
confessano
apertamente
,
hanno
l
'
intima
convinzione
che
il
disporre
di
tutte
le
forze
più
efficaci
di
un
organismo
sociale
,
e
specialmente
di
lino
Stato
burocratico
,
sia
il
modo
migliore
per
diffondere
e
sostenere
le
loro
dottrine
.
XI
.
-
-
Indipendentemente
dall
'
uso
della
forza
materiale
,
sugli
altri
modi
che
usano
le
varie
religioni
ed
i
partiti
politici
per
attirare
le
turbe
,
per
conservare
sopra
di
esse
il
predominio
e
sfruttarne
la
credulità
,
ci
sono
da
fare
osservazioni
analoghe
a
quelle
che
abbiamo
già
fatte
,
relativamente
alla
necessità
che
hanno
i
fondatori
di
dottrine
e
le
dottrine
stesse
di
adattarsi
ad
una
certa
mediocrità
morale
.
I
seguaci
di
ogni
sistema
politico
o
religioso
usano
su
questo
riguardo
rilevare
accuratamente
le
pecche
degli
avversari
,
avendo
la
pretensione
di
esserne
mondi
,
ma
in
fatti
tutti
sono
,
con
molte
gradazioni
è
vero
,
più
o
meno
intinti
della
stessa
pece
.
In
verità
,
come
abbiamo
già
accennato
,
si
può
essere
perfettamente
morali
finché
non
si
viene
in
contatto
cogli
altri
uomini
e
sopratutto
finché
non
si
ha
la
pretensione
di
gridarli
,
ma
quando
si
vuole
dirigere
la
loro
condotta
,
allora
è
necessario
far
giuocare
tutte
le
loro
molle
sensibili
,
sfruttare
tutte
le
loro
debolezze
,
e
chi
volesse
soltanto
fare
appello
ai
loro
sentimenti
generosi
sarebbe
assai
facilmente
vinto
da
altri
meno
scrupoloso
.
Gli
Stati
non
si
governano
coi
paternostri
,
diceva
Cosimo
dei
Medici
(
il
padre
della
patria
)
:
ed
invero
è
difficile
assai
il
condurre
le
moltitudini
secondo
certe
vedute
,
quando
non
si
sa
all
'
occorrenza
lusingare
le
passioni
,
soddisfare
fantasie
ed
appetiti
ed
incutere
paura
.
A
guardarci
bene
si
vede
che
le
arti
usate
per
adescare
le
turbe
,
in
tutti
i
tempi
ed
in
tutti
i
luoghi
,
hanno
avuto
ed
hanno
una
grande
analogia
,
perché
è
occorso
sempre
di
mettere
a
profitto
le
stesse
debolezze
umane
.
Tutte
le
religioni
,
anche
quelle
che
rinnegano
il
soprannaturale
,
hanno
il
loro
speciale
stile
declamatorio
,
con
cui
si
fanno
le
prediche
,
i
discorsi
od
i
sermoni
;
tutte
hanno
per
colpire
la
fantasia
il
loro
rituale
e
le
loro
pompe
esteriori
;
le
processioni
alcune
le
fanno
coi
ceri
e
salmodiando
litanie
,
altre
dietro
le
bandiere
rosse
al
suono
della
marsigliese
o
cantando
l
'
inno
dei
lavoratori
.
Religioni
e
partiti
politici
mettono
ugualmente
a
profitto
i
vanitosi
e
creano
per
loro
gradi
,
uffici
e
distinzioni
,
ed
ugualmente
sfruttano
i
semplici
e
gli
ingenui
e
gli
avidi
di
sacrificio
o
di
notorietà
per
creare
il
martire
,
e
,
una
volta
ottenuto
il
martire
,
hanno
cura
di
mantenerne
vivo
il
culto
,
che
serve
tanto
a
rafforzare
la
fede
.
Altra
volta
nei
conventi
si
soleva
scegliere
il
più
baccellone
dei
frati
e
lo
si
accreditava
come
santo
,
attribuendogli
anche
miracoli
,
e
ciò
allo
scopo
di
aumentare
la
celebrità
e
quindi
la
ricchezza
e
l
'
influenza
del
sodalizio
,
le
quali
erano
sapute
ben
adoperare
da
coloro
che
aveano
diretto
la
commedia
.
Ai
giorni
nostri
sette
e
partiti
politici
sono
abilissimi
nel
creare
l
'
uomo
superiore
,
l
'
eroe
leggendario
,
il
carattere
che
non
si
discute
,
il
quale
serve
anche
esso
a
mantenere
il
lustro
della
congrega
e
procaccia
ricchezze
e
potere
ai
furbi
che
ne
fanno
parte
.
Quando
il
conte
zio
rammentava
al
padre
provinciale
dei
cappuccini
le
marachelle
che
il
padre
Cristoforo
avea
commesse
in
gioventù
:
è
la
gloria
dell
'
abito
,
rispondeva
di
botto
il
padre
provinciale
,
che
uno
che
al
secolo
ha
potuto
far
dire
di
sé
,
con
quest
'
abito
indosso
diventa
tutt
'
altro
.
Questa
è
senza
dubbio
risposta
prettamente
fratesca
,
ma
agiscono
peggio
dei
frati
partiti
e
sette
politiche
,
che
,
purché
i
loro
adepti
siano
fedeli
alla
bandiera
,
ne
coprono
e
ne
scusano
le
peggiori
ribalderie
.
Per
essi
chiunque
porta
l
'
abito
indosso
diventa
di
botto
tutt
'
altro
.
Quel
complesso
di
dissimulazioni
,
artifici
e
furberie
,
che
va
comunemente
inteso
col
nome
di
gesuitismo
,
non
è
proprio
soltanto
dei
seguaci
di
Loyola
;
forse
questi
ebbero
l
'
onore
di
dargli
il
nome
perché
lo
coordinarono
,
lo
perfezionarono
e
quasi
lo
costituirono
a
sistema
;
ma
in
fondo
lo
spirito
gesuitico
non
è
che
una
esagerazione
dello
spirito
settario
portato
alle
ultime
conseguenze
.
Tutte
le
religioni
e
tutti
i
partiti
,
che
,
con
più
o
meno
sincerità
iniziale
d
'
entusiasmo
,
si
sono
prefissi
di
condurre
gli
uomini
secondo
un
dato
scopo
,
hanno
,
con
maggiore
o
minor
temperanza
,
usato
modi
analoghi
a
quelli
dei
Gesuiti
e
qualche
volta
forse
anche
peggiori
.
Il
principio
che
il
fine
giustifica
i
mezzi
si
è
adottato
per
il
trionfo
di
tutte
le
cause
e
di
tutti
i
sistemi
sociali
e
politici
;
per
tutti
i
partiti
,
come
in
tutti
i
culti
,
vige
l
'
usanza
di
giudicare
uomini
grandi
solo
quelli
che
militano
nelle
loro
file
,
gli
altri
tutti
essendo
bricconi
o
cretini
;
e
,
quando
peggio
non
si
può
fare
,
si
mantiene
un
ostinato
silenzio
sui
meriti
degli
individui
,
che
stanno
fuori
della
chiesa
o
della
chiesuola
.
Tutti
i
settari
praticano
l
'
arte
di
mantenere
formalmente
e
letteralmente
la
parola
data
violandola
nella
sostanza
;
tutti
conoscono
il
modo
di
torcere
la
narrazione
dei
fatti
a
loro
profitto
;
tutti
sanno
trovare
i
caratteri
semplici
e
timorati
e
conoscono
le
vie
di
cattivarsene
la
fiducia
ed
averne
aiuti
e
sussidi
per
l
'
idea
e
per
le
persone
che
la
rappresentano
e
ne
sono
gli
apostoli
.
Purtroppo
perciò
anche
se
i
Gesuiti
sparissero
il
gesuitismo
resterebbe
;
e
basta
guardarsi
un
poco
attorno
per
essere
convinti
di
questa
verità
.
XI
.
-
-
E
difficile
assai
che
venga
un
giorno
in
cui
le
lotte
e
le
gare
fra
religioni
e
partiti
diversi
debbano
finire
;
ciò
sarebbe
possibile
quando
tutto
il
mondo
civile
appartenesse
ad
unico
tipo
sociale
,
ad
unica
religione
,
e
non
vi
fossero
più
dispareri
sul
modo
di
raggiungere
un
miglioramento
sociale
.
Or
,
senza
accogliere
le
teorie
di
qualche
autore
tedesco
che
ammette
la
necessità
dei
partiti
politici
,
perché
rispondono
alle
varie
tendenze
,
che
si
manifestano
nelle
diverse
età
,
dell
'
uomo
,
noi
possiamo
facilmente
constatare
che
qualunque
nuova
religione
,
qualunque
nuovo
indirizzo
politico
,
che
arrivano
a
raggiungere
un
certo
successo
,
si
suddividono
ordinariamente
in
altre
sette
;
nelle
quali
gli
istinti
della
disputa
e
della
lotta
trovano
il
loro
sfogo
,
e
che
combattono
fra
loro
collo
stesso
zelo
e
lo
stesso
accanimento
,
che
prima
adoperavano
contro
le
religioni
ed
i
partiti
avversari
.
I
numerosi
scismi
e
le
eresie
continuamente
ripullulanti
del
Cristianesimo
,
del
Maomettismo
e
di
tante
altre
religioni
,
lo
divisioni
che
già
,
nascono
in
seno
alla
democrazia
,
sociale
,
ancor
lontana
,
dal
suo
trionfo
,
che
forse
non
raggiungerà
mai
,
provano
la
difficoltà
straordinaria
di
attuare
quell
'
universalità
,
di
un
solo
mondo
morale
ed
intellettuale
,
alla
quale
abbiamo
accennato
.
Del
resto
,
ammesso
anche
che
essa
,
si
possa
facilmente
conseguire
,
non
ci
pare
desiderabile
:
finora
la
libertà
,
di
pensare
,
osservare
e
giudicare
serenamente
e
spassionatamente
uomini
e
cose
è
stata
possibile
,
sempre
,
s
'
intende
,
per
pochi
individui
,
solo
in
quelle
società
il
dominio
delle
quali
è
stato
conteso
da
diverse
correnti
religiose
e
politiche
.
Questa
stessa
condizione
,
abbiamo
già
visto
al
capitolo
quinto
,
essere
indispensabile
quasi
per
ottenere
quella
maggior
giustizia
nei
rapporti
fra
governanti
e
governati
,
che
è
compatibile
coll
'
imperfetta
natura
umana
,
il
che
sarebbe
ciò
che
comunemente
viene
inteso
per
libertà
politica
.
Nelle
società
infatti
nelle
quali
la
scelta
fra
più
correnti
religiose
e
politiche
non
è
più
possibile
,
perché
una
sola
è
riuscita
ad
imporsi
esclusivamente
,
il
pensatore
isolato
ed
originale
deve
tacere
,
e
,
al
monopolio
morale
ed
intellettuale
,
si
unisce
infallibilmente
quello
politico
a
pro
di
una
casta
o
di
una
sola
forza
sociale
.
Base
delle
moderne
dottrine
massoniche
è
la
credenza
,
che
l
'
uomo
tende
a
divenire
fisicamente
,
intellettualmente
e
moralmente
sempre
più
sano
ed
elevato
,
e
che
solo
l
'
ignoranza
e
la
superstizione
,
che
hanno
generato
le
religioni
dommatiche
,
lo
hanno
allontanato
e
lo
allontanano
dal
seguire
questa
via
,
che
sarebbe
per
lui
la
più
naturale
,
e
lo
hanno
spinto
alle
persecuzioni
,
alle
stragi
,
alle
lotte
fratricide
.
Un
simile
modo
di
vedere
non
ci
pare
accettabile
.
Quelle
che
ora
molti
chiamano
superstizioni
,
tutte
le
religioni
rivelate
,
non
sono
state
certo
insegnate
all
'
uomo
da
un
Ente
extra
umano
,
ma
furono
create
dagli
uomini
stessi
e
nella
natura
umana
hanno
trovato
il
loro
alimento
e
la
loro
ragion
d
'
essere
.
Esse
non
sono
che
solo
in
parte
,
e
qualche
volta
minima
,
responsabili
delle
lotte
,
delle
stragi
e
delle
persecuzioni
,
dovute
spesso
più
alle
passioni
degli
uomini
che
ai
dommi
che
le
religioni
insegnano
.
Anzi
crediamo
che
la
scusa
dei
tempi
e
dei
fanatismi
religiosi
e
politici
non
valga
a
togliere
,
innanzi
la
storia
imparziale
,
che
una
piccola
frazione
della
responsabilità
individuale
per
gli
eccessi
di
ogni
genere
;
perché
in
ogni
tempo
,
in
ogni
religione
,
in
ogni
dottrina
,
ciascuno
può
e
sa
trovare
quella
tendenza
,
che
alla
sua
indole
è
più
confacente
.
E
tanto
ciò
è
vero
che
il
Maomettismo
non
impedì
a
Saladino
di
essere
umano
e
generoso
anche
cogli
infedeli
,
come
il
Cristianesimo
non
mitigò
la
ferocia
di
Riccardo
cuor
di
leone
;
che
la
stessa
religione
,
che
diede
Simone
di
Monfort
e
Torquemada
,
diede
pure
S
.
Francesco
d
'
Assisi
e
Santa
Teresa
,
che
nello
stesso
anno
1793
,
in
cui
vissero
ed
operarono
Marat
,
Robespierre
e
quel
convenzionale
Carrier
,
che
a
Nantes
faceva
annegare
a
migliaia
i
bambini
dei
Vandeisti
,
il
capo
vandeista
Bon
champs
,
ferito
,
al
letto
di
morte
implorava
ed
otteneva
la
vita
e
la
libertà
di
quattromila
prigionieri
repubblicani
,
che
i
suoi
commilitoni
volevano
moschettare
.
Del
resto
lotte
vivissime
si
sono
avute
,
e
persecuzioni
e
stragi
,
nell
'
ultimo
secolo
,
si
sono
perpetrate
in
nome
di
altre
dottrine
,
che
non
hanno
alcun
fondamento
nel
soprannaturale
e
proclamano
la
libertà
,
l
'
uguaglianza
e
la
fratellanza
di
tutti
gli
uomini
.
In
verità
il
sentimento
,
che
nasce
spontaneo
da
una
rapida
e
spregiudicata
sintesi
della
storia
dei
popoli
,
è
la
,
compassione
per
le
qualità
contradittorie
della
povera
razza
umana
:
così
ricca
di
abnegazione
,
così
pronta
alle
volte
al
sacrificio
individuale
e
nella
quale
,
nello
stesso
tempo
,
ogni
tentativo
più
o
meno
indovinato
,
e
qualche
volta
non
indovinato
affatto
,
per
raggiungere
un
miglioramento
morale
e
quindi
materiale
,
va
unito
allo
sfrenarsi
di
odii
,
di
rancori
,
delle
passioni
peggiori
.
Tragico
destino
quello
degli
uomini
:
i
quali
,
pur
aspirando
sempre
a
conseguire
ed
attuare
il
bene
,
trovarono
nello
stesso
tempo
il
modo
di
scannarsi
e
perseguitarsi
a
vicenda
,
fino
a
ieri
,
per
l
'
interpretazione
di
un
dogma
o
di
un
passo
della
Bibbia
;
hanno
continuato
a
scannarsi
ed
a
perseguitarsi
oggi
per
inaugurare
il
regno
della
libertà
,
dell
'
uguaglianza
e
della
fratellanza
;
e
forse
si
scanneranno
,
si
perseguiteranno
,
si
martirizzeranno
atrocemente
domami
,
quando
,
in
nome
della
democrazia
,
sociale
,
si
vorrà
fare
sparire
dal
mondo
ogni
traccia
dì
violenza
e
d
'
ingiustizia
.
CAPITOLO
VIII
.
Le
rivoluzioni
.
I
.
Carattere
delle
rivoluzioni
nelle
città
elleniche
e
nei
Comuni
medioevali
.
-
-
II
.
Guerre
civili
e
rivoluzioni
in
Roma
antica
,
nell
'
Europa
feudale
e
nei
paesi
maomettani
.
-
-
III
.
Rivoluzioni
in
China
.
-
-
IV
.
Insurrezioni
di
carattere
nazionale
.
-
-
V
.
Insurrezioni
rurali
in
Europa
.
-
-
VI
.
Rivoluzioni
tipiche
della
Francia
moderna
.
-
-
VII
.
Condizioni
per
la
riuscita
di
queste
rivoluzioni
.
I
.
-
-
Abbiamo
esaminato
i
modi
come
si
formano
e
si
affermano
le
correnti
d
'
idee
,
di
sentimenti
e
di
passioni
,
che
ordinariamente
influiscono
a
mutare
l
'
indirizzo
delle
società
umane
.
Resta
a
vedere
in
qual
maniera
queste
correnti
riescano
talora
materialmente
ad
imporsi
:
mediante
l
'
uso
della
forza
,
cambiando
anche
gli
individui
che
stanno
al
potere
e
facendo
si
che
essi
rappresentino
i
loro
principii
.
Simili
mutamenti
,
nelle
società
che
hanno
raggiunto
un
certo
sviluppo
nella
loro
organizzazione
,
possono
avvenire
o
per
iniziativa
o
almeno
col
consenso
di
quella
frazione
della
società
,
alla
quale
suole
essere
affidata
la
tutela
di
tutto
il
corpo
politico
e
che
,
nei
casi
ordinari
,
ha
il
monopolio
delle
armi
,
oppure
per
opera
di
altri
elementi
e
forze
sociali
,
che
quella
frazione
riescono
a
vincere
.
Allora
ha
luogo
quel
fenomeno
,
abbastanza
frequente
nella
storia
contemporanea
,
che
comunemente
chiamasi
rivoluzione
e
che
sarà
ora
nostro
cómpito
di
brevemente
analizzare
.
I
rivolgimenti
dei
piccoli
Stati
,
nei
quali
l
'
organizzazione
burocratica
non
esiste
o
è
assolutamente
embrionale
,
non
hanno
che
un
'
analogia
del
tutto
apparente
con
quelli
dei
grandi
e
sopratutto
colle
rivoluzioni
moderne
.
Nell
'
antichità
classica
,
ad
esempio
,
quando
un
tiranno
diveniva
padrone
di
una
città
,
oppure
un
'
oligarchia
si
sostituiva
alla
democrazia
,
e
spesso
anche
quando
il
tiranno
o
l
'
oligarchia
venivano
rovesciati
,
in
fondo
si
trattava
sempre
di
una
cricca
,
più
o
meno
numerosa
,
che
,
nella
direzione
della
cosa
pubblica
,
ne
sostituiva
un
'
altra
.
Rasando
lo
Stato
greco
funzionava
regolarmente
,
tutta
la
classe
governante
,
cioè
tutti
coloro
che
non
erano
né
schiavi
,
né
stranieri
domiciliati
,
né
operai
manovali
partecipavano
alle
funzioni
politiche
.
Quando
si
stabiliva
il
regime
tirannico
,
ovvero
oligarchico
,
o
anche
duella
degenerazione
della
democrazia
che
dicevasi
oclocrazia
,
allora
una
frazione
di
questa
classe
usurpava
per
sé
tutto
il
potere
a
detrimento
del
l
'
altra
,
che
veniva
in
parte
uccisa
,
in
parte
spogliata
dei
beni
ed
esiliata
.
Alla
loro
volta
i
vincitori
dovevano
temere
le
rappresaglie
dei
vinti
,
i
quali
se
riuscivano
a
superarli
li
trattavano
alla
stessa
maniera
.
La
lotta
era
quindi
condotta
a
base
di
forza
e
di
furberia
,
cogli
assassinii
e
le
sorprese
,
e
le
parti
in
lizza
spesso
ricorrevano
all
'
appoggio
degli
stranieri
o
di
qualche
pugno
di
mercenari
e
,
una
volta
vittoriose
,
usavano
occupare
la
rocca
e
togliere
le
armi
a
tutti
coloro
che
non
erano
fra
i
loro
accoliti
,
e
queste
,
essendo
allora
abbastanza
costose
,
non
si
potevano
facilmente
rimpiazzare
.
Raro
avveniva
,
come
nel
caso
delle
imprese
condotte
da
Pelopida
ed
Epaminonda
a
Tebe
e
da
Timoleone
a
Siracusa
,
che
si
profittasse
della
vittoria
per
stabilire
un
regime
meno
sanguinario
e
violento
,
ed
in
questo
caso
la
benefica
innovazione
durava
solo
quanto
l
'
influenza
personale
o
la
vita
di
colui
,
che
ne
era
stato
autore
.
Qualche
altra
volta
invece
la
fazione
usurpatrice
riusciva
a
mantenersi
al
potere
per
più
di
una
generazione
,
come
avvenne
per
i
Pisistraditi
e
per
i
due
Dionigi
.
Agatocle
,
uno
dei
peggiori
tiranni
del
mondo
greco
,
mori
vecchio
ed
era
,
arrivato
al
potere
da
giovane
,
e
pare
che
solo
il
veleno
sia
riuscito
ad
abbreviare
la
sua
vita
ed
il
suo
governo
.
Nei
Comuni
italiani
,
la
cui
organizzazione
politica
somigliava
a
quella
della
classica
Grecia
,
rivissero
le
abitudini
dell
'
antico
Stato
ellenico
:
una
fazione
con
a
capo
un
signore
sbandiva
gli
avversari
o
li
assassinava
,
e
in
tutti
e
due
i
casi
s
'
impadroniva
dei
loro
beni
;
spesso
bisognava
sopraffare
per
non
essere
sopraffatti
.
Ordinariamente
le
due
famiglie
più
ricche
e
potenti
del
Comune
se
ne
contendevano
armata
mano
la
supremazia
;
anche
esse
,
come
gli
antichi
capi
parte
greci
,
appoggiandosi
,
quando
potevano
,
agli
aiuti
stranieri
ed
ai
mercenari
.
Così
Torriani
e
Visconti
si
disputarono
il
possesso
di
Milano
e
la
scena
,
con
poche
varianti
,
si
ripetè
nei
Comuni
minori
.
Paci
,
tregue
,
intenerimenti
religiosi
,
provocati
da
frati
e
da
cittadini
dabbene
,
come
quello
che
racconta
il
buon
Dino
Compagni
,
non
ottenevano
che
un
effetto
momentaneo
e
,
peggio
ancora
,
spesso
non
erano
che
arti
colle
quali
i
più
ribaldi
sopraffacevano
i
meno
malvagi
assalendoli
quando
erano
impreparati
e
indifesi
.
Col
Rinascimento
i
costumi
si
fecero
meno
armigeri
,
la
lotta
in
campo
aperto
più
rara
,
ma
la
perfidia
ed
il
tradimento
diventarono
ancor
più
sottili
e
con
il
lungo
uso
furono
quasi
innalzati
all
'
altezza
di
scienza
.
In
qualche
città
prevalsero
i
così
detti
modi
civili
:
in
Firenze
i
potenti
,
ad
esempio
,
si
strinsero
fra
loro
con
parentadi
,
mantennero
un
certo
equilibrio
e
conservarono
la
preponderanza
riempiendo
le
borse
(
ora
sarebbero
le
liste
elettorali
)
con
i
loro
clienti
.
Questa
fu
la
politica
che
segui
l
'
oligarchia
mercantile
con
a
capo
gli
Albizzi
finché
fu
vivo
Niccolò
d
'
Uzzano
e
quella
che
segui
Cosimo
dei
Medici
coi
suoi
consorti
,
sebbene
,
all
'
occorrenza
,
sapesse
usare
altri
mezzi
.
Altrove
,
nelle
Romagne
e
nell
'
Umbria
,
le
lotte
si
prolungarono
fin
dopo
il
1500
,
come
tra
veri
masnadieri
.
A
Perugia
gli
Oddi
,
cacciati
dai
Baglioni
,
li
sorpresero
di
notte
;
ma
i
Baglioni
combatterono
perfino
in
camicia
e
non
si
fecero
sopraffare
;
vittoriosi
poi
si
sterminarono
fra
di
loro
.
Oliverotto
da
Fermo
ottenne
la
signoria
della
sua
città
trucidando
,
a
capo
della
sua
compagnia
di
ventura
,
suo
zio
ed
i
maggiorenti
del
luogo
,
che
l
'
avevano
invitato
ad
amichevole
banchetto
.
Tanto
nelle
lotte
civili
delle
città
greche
,
quanto
in
quelle
dei
Comuni
italiani
,
la
temperanza
e
l
'
umanità
poco
potevano
giovare
,
la
prevalenza
dovea
ordinariamente
restare
ai
più
pronti
ed
ai
più
furbi
,
a
coloro
che
meglio
sapevano
fingere
e
meno
pativano
di
scrupoli
.
Anche
il
caso
fortuito
avea
una
gran
parte
nella
buona
riuscita
di
un
'
impresa
e
si
raccontano
in
proposito
molti
episodi
romanzeschi
.
Un
cane
che
latrava
,
un
'
ubbriacatura
presa
qualche
ora
prima
o
dopo
,
una
lettera
letta
a
tempo
o
rimandata
chiusa
per
l
'
indomani
,
decidevano
del
successo
di
un
colpo
di
mano
;
come
avvenne
quando
Epaminonda
e
Pelopida
s
'
impadronirono
di
Tebe
ed
Arato
di
Sicione
.
È
da
notare
poi
che
,
tanto
le
lotte
civili
che
tormentarono
gli
Stati
greci
,
quanto
quelle
che
dilaniarono
i
Comuni
italiani
non
contribuirono
sensibilmente
a
maturare
alcun
vero
cambiamento
sociale
.
Mutavano
i
governanti
,
ma
la
società
,
chiunque
trionfasse
,
rimaneva
quasi
sempre
organizzata
alla
stessa
maniera
.
I
grandi
fattori
storici
,
la
scienza
e
l
'
arte
ellenica
,
l
'
emancipazione
dei
servi
della
gleba
,
il
rinascimento
artistico
e
letterario
,
si
svolsero
indipendentemente
dalle
gare
sanguinose
,
che
turbarono
la
Grecia
e
l
'
Italia
.
Tutto
al
più
le
guerre
civili
non
poterono
influire
che
a
ritardarne
lo
sviluppo
,
simili
in
ciò
alle
guerre
esteriori
,
rendo
ed
abbattendo
un
paese
ne
ostacolano
economici
ed
intellettuali
.
Qualunque
scienza
politica
,
basata
poi
esclusivamente
sull
'
osservazione
dei
periodi
storici
ai
quali
abbiamo
accennato
,
non
potea
riuscire
che
incompleta
e
superficiale
.
E
tale
è
appunto
quella
che
si
rivela
nella
famosa
opera
di
Machiavelli
intitolata
il
Principe
,
troppo
vituperata
,
troppo
lodata
,
ed
alla
quale
in
ogni
caso
si
è
attribuita
soverchia
importanza
..
Al
giorno
d
'
oggi
un
osservatore
,
che
tenesse
mente
al
modo
come
nelle
Borse
,
nelle
Società
anonime
,
e
nelle
Banche
si
fanno
e
si
disfanno
le
fortune
private
,
potrebbe
facilmente
scrivere
un
libro
sull
'
arte
di
arricchirsi
,
nel
quale
dovrebbe
probabilmente
dare
consigli
tali
sui
modi
di
parere
onesto
e
di
non
esserlo
e
di
rubare
scansando
la
Corte
d
'
assise
,
da
far
diventare
facezie
innocenti
i
precetti
che
si
trovano
nel
libro
del
segretario
fiorentino
.
Ma
,
l
'
abbiamo
già
accennato
,
un
simile
lavoro
non
farebbe
parte
della
scienza
economica
,
come
l
'
arte
di
arrivare
al
potere
e
restarci
,
in
date
condizioni
sociali
,
non
è
la
scienza
politica
.
E
che
non
si
tratti
di
scienza
,
cioè
di
grandi
leggi
psicologiche
che
si
ritrovano
in
tutte
le
grandi
società
umane
,
è
provato
dal
fatto
che
i
suggerimenti
del
Machiavelli
potevano
giovare
forse
a
Ludovico
il
Moro
od
a
Cesare
Borgia
,
come
probabilmente
avrebbero
servito
a
Dionigi
,
ad
Agatocle
ed
a
Giasone
di
Fere
,
ai
dey
di
Algeri
,
ad
Ali
Tebelen
ed
anche
a
Mehemet
Alì
,
quando
questi
esclamava
che
l
'
Egitto
era
all
'
asta
e
sarebbe
rimasto
a
colui
che
avrebbe
speso
l
'
ultima
somma
e
dato
l
'
ultimo
colpo
di
sciabola
;
ma
agli
uomini
politici
dell
'
Europa
moderna
od
a
quelli
della
Repubblica
romana
avrebbero
apportato
un
sussidio
molto
scarso
.
Sebbene
,
a
scanso
di
equivoci
,
convenga
confessare
che
la
rettitudine
,
l
'
abnegazione
e
la
buona
fede
forse
in
nessun
luogo
ed
in
nessun
tempo
siano
state
e
siano
le
qualità
più
adatte
per
conseguire
il
potere
e
conservarlo
.
Dopo
guanto
abbiamo
già
esposto
non
occorre
neppure
di
far
rilevare
che
negli
Stati
moderni
,
di
organizzazione
molto
complicata
,
assai
più
vasti
degli
antichi
e
poggiati
sulla
burocrazia
e
gli
eserciti
stanziali
,
è
impossibile
compire
le
rivoluzioni
mediante
uno
o
più
colpi
di
pugnale
od
organizzando
bene
una
sorpresa
od
un
'
imboscata
:
perciò
i
rivoluzionari
moderni
inspirandosi
a
quelli
classici
commettono
un
grossolano
anacronismo
.
Ciò
non
vuol
dire
però
che
le
reminiscenze
classiche
siano
affatto
inutili
,
perché
esse
sono
sempre
molto
adatte
a
riscaldare
i
cervelli
dei
giovani
ed
a
mantenere
l
'
ambiente
rivoluzionario
,
e
,
fin
dall
'
epoca
del
Rinascimento
,
furono
in
questo
senso
abilmente
sfruttate
.
Se
il
regicidio
infatti
ora
non
basta
a
rovesciare
un
Governo
,
l
'
assassinio
politico
può
sempre
servire
a
spargere
la
titubanza
ed
il
terrore
nei
capi
della
classe
governante
ed
a
renderne
meno
energica
l
'
azione
;
inoltre
,
siccome
quasi
tutti
gli
assassini
politici
soccombono
nell
'
esecuzione
delle
loro
imprese
,
così
diventano
martiri
di
un
'
idea
,
ed
il
culto
che
loro
si
viene
ti
tributare
è
uno
dei
mezzi
meno
onesti
,
ma
non
meno
efficaci
,
per
mantenere
una
propaganda
rivoluzionaria
.
II
.
-
-
Roma
repubblicana
fu
in
complesso
lo
Stato
antico
in
cui
la
difesa
giuridica
fu
meglio
assicurata
e
le
lotte
civili
perciò
meno
sanguinose
e
più
rare
.
Durante
i
lunghi
contrasti
fra
patrizi
e
plebei
,
nel
foro
non
mancarono
i
tumulti
e
qualche
volta
si
trascorse
anche
fino
alle
pugnalate
,
qualche
altra
volta
accadde
che
una
mano
di
facinorosi
occupasse
di
sorpresa
il
Campidoglio
,
ma
,
per
secoli
interi
,
non
ci
furono
fazioni
che
usurpassero
violentemente
il
potere
trucidando
ed
esiliando
gli
avversari
.
Quando
furono
uccisi
i
Gracchi
per
ben
due
volte
lo
svolgersi
legale
delle
votazioni
fu
impedito
col
sangue
,
e
quando
poi
fu
violentemente
rivocata
la
deliberazione
dei
comizi
,
che
affidava
,
il
comanda
della
guerra
d
'
Asia
a
Silla
,
avvenne
che
questi
,
con
esempio
nuovo
,
entrasse
in
città
a
capo
di
un
esercito
.
Giacché
le
legioni
,
militando
lungamente
fuori
d
'
Italia
,
aveano
acquistato
il
carattere
di
eserciti
stanziali
ed
erano
divenuti
tali
da
potere
essere
strumenti
ciechi
in
mano
dei
loro
capi
.
Sicché
fra
eserciti
regolari
si
combatterono
poi
le
guerre
civili
,
ed
il
capo
dell
'
ultimo
esercito
che
in
queste
guerre
fu
vittorioso
,
Ottaviano
Augusto
,
mutò
stabilmente
la
forma
di
governo
e
diè
principio
alla
monarchia
burocratica
e
militare
.
D
'
allora
in
poi
le
soldatesche
regolari
si
arrogarono
il
diritto
di
mutare
non
già
la
forma
,
ma
il
Capo
del
Governo
.
Nell
'
Europa
feudale
,
ed
in
generale
in
tutti
i
popoli
feudalmente
organizzati
,
le
lotte
civili
e
le
rivoluzioni
assunsero
ed
assumono
sempre
il
carattere
di
guerre
fra
le
fazioni
in
cui
si
dividevano
o
si
dividono
i
baroni
o
capi
locali
.
Così
avveniva
che
in
Germania
all
'
elezione
di
un
nuovo
imperatore
spesso
si
formassero
fra
i
baroni
e
le
città
,
libere
due
partiti
,
che
si
combattevano
a
vicenda
,
ognuno
seguendo
il
sovrano
di
sua
scelta
che
proclamava
legittimo
.
Altrove
,
come
in
Sicilia
all
'
epoca
delle
lotte
fra
la
nobiltà
latina
e
la
catalana
,
le
parti
contendenti
si
disputavano
il
possesso
persona
del
Re
o
del
principe
o
principessa
ereditaria
,
giacché
questo
possesso
dava
il
modo
ad
una
fazione
di
mettersi
sotto
lo
scudo
della
legittimità
o
di
proclamare
ribelli
e
felloni
gli
avversari
.
Per
analoghe
ragioni
in
Francia
Borgognoni
ed
Armagnacchi
si
contendevano
il
possesso
della
persona
del
Re
o
del
Delfino
.
Altre
volte
i
baroni
si
schieravano
sotto
gli
stendardi
di
due
dinastie
rivali
,
come
avvenne
in
Inghilterra
durante
la
guerra
delle
due
Rose
.
Quando
poi
tutta
o
quasi
tutta
la
nobiltà
si
sollevava
unanime
contro
un
sovrano
,
allora
la
rivoluzione
era
presto
compiuta
ed
il
Re
veniva
,
agevolmente
sbalzato
e
ridotto
all
'
impotenza
;
quest
'
ultimo
caso
,
non
raro
in
tutti
i
regimi
feudali
,
accadde
con
una
certa
frequenza
nella
Scozia
.
Come
nelle
lotte
civili
degli
Stati
greci
e
dei
Comuni
italiani
,
così
pure
in
quelle
intestine
fra
i
baroni
dello
stesso
regno
,
la
parte
vincitrice
soleva
,
quando
ciò
era
possibile
,
spossessare
i
vinti
dei
loro
feudi
,
che
distribuiva
fra
i
suoi
accoliti
.
Se
gli
assassinii
e
sopratutto
gli
avvelenamenti
erano
più
rari
,
ai
vinti
,
quando
non
perivano
sul
campo
di
battaglia
,
sovrastava
spesso
la
scure
del
carnefice
.
Tutta
la
nobile
famiglia
Chiaramonti
peri
a
Palermo
sul
palco
fatale
;
sul
palco
e
sui
campi
di
battaglia
fu
sterminata
quasi
tutta
la
vecchia
nobiltà
inglese
durante
le
successive
vittorie
e
sconfitte
delle
due
case
di
Yorck
e
di
Lancaster
.
In
Francia
parecchi
capi
Armagnacchi
furono
assassinati
,
altri
uccisi
a
furor
di
popolo
dalla
plebe
di
Parigi
,
ed
assassinato
alla
sua
volta
moriva
Giovanni
senza
paura
duca
di
Borgogna
.
Nei
paesi
maomettani
,
non
tenendo
conto
degli
intrighi
di
serraglio
,
che
producono
la
deposizione
e
la
morte
di
un
sultano
e
ne
elevano
un
altro
,
le
rivoluzioni
propriamente
dette
,
mentre
da
un
lato
hanno
molta
analogia
con
le
lotte
che
si
combattevano
nell
'
Europa
feudale
,
dall
'
altro
racchiudono
spesso
i
germi
di
un
movimento
,
che
ora
chiameremmo
socialista
,
nascosto
e
dissimulato
da
una
riforma
religiosa
.
Difatti
,
malgrado
che
gli
sforzi
di
molti
sovrani
orientali
ed
africani
per
circondarsi
di
truppe
regolarmente
assoldate
siano
alle
volte
abbastanza
riusciti
,
pure
,
nella
maggioranza
delle
popolazioni
musulmane
,
specialmente
in
quelle
che
abitano
la
campagna
e
che
menano
una
vita
più
pastorale
che
agricola
,
l
'
antichissima
organizzazione
delle
tribù
si
è
conservata
,
e
l
'
insurrezione
dei
capi
di
esse
,
come
quella
dei
baroni
europei
,
per
sostenere
un
pretendente
al
trono
od
i
diritti
di
una
nuova
dinastia
è
rimasta
sempre
un
fatto
possibile
.
Fra
le
tribù
stesse
poi
può
sempre
sorgere
un
novatore
,
il
quale
pretenda
di
ricondurre
l
'
Islam
alla
primitiva
purezza
e
predichi
una
riforma
religiosa
,
ed
allora
,
se
la
sua
propaganda
è
seguita
dal
successo
,
si
ha
la
rivoluzione
religiosa
e
sociale
.
Giacché
nei
paesi
orientali
ed
anche
nel
nord
dell
'
Africa
,
se
non
vi
é
la
lotta
di
classe
fra
capitalisti
e
proletari
,
che
si
vorrebbe
inaugurare
nell
'
Europa
moderna
,
si
è
mantenuto
per
diecine
di
secoli
e
dura
sempre
il
sordo
antagonismo
fra
le
tribù
povere
e
brigantesche
del
deserto
e
della
montagna
e
quelle
più
ricche
,
che
abitano
i
fertili
piani
,
e
più
ancora
fra
le
prime
,
e
le
imbelli
e
doviziose
popolazioni
delle
città
.
Né
si
può
dire
che
l
'
Islam
non
offra
appiglio
al
risorgere
del
vecchio
spirito
egalitario
dispregiatore
delle
ricchezze
e
dei
godimenti
,
che
già
troviamo
in
alcuni
profeti
ebraici
,
in
Isaia
ed
in
Amos
il
mandriano
di
Tecoa
.
Se
Maometto
non
disse
che
era
più
facile
che
un
carrello
passasse
attraverso
la
cruna
di
un
ago
anziché
un
ricco
andasse
in
Paradiso
,
era
però
assai
amante
della
semplicità
dei
costumi
,
e
delle
gioie
di
questo
mondo
non
pregiava
che
le
donne
ed
i
profumi
.
Una
volta
che
si
presentarono
a
lui
come
ambasciadori
ottanta
cavalieri
dei
Beni
Kende
,
tribù
recentemente
convertita
all
'
Islamismo
,
in
magnifico
arnese
con
abiti
di
seta
,
egli
fece
subito
loro
osservare
che
la
nuova
religione
non
permetteva
il
lusso
,
e
quelli
stracciarono
subito
le
ricche
vestimenta
.
Il
secondo
califfo
Omar
,
che
conquistò
tante
terre
e
tanti
tesori
,
desinava
frugalmente
per
terra
,
e
,
quando
morì
,
lasciò
per
eredità
personale
un
solo
abito
e
tre
dramme
.
Così
si
spiega
facilmente
come
nella
Barberia
,
durante
l
'
undecimo
e
dodicesimo
secolo
,
le
vecchie
dinastie
arabe
venissero
vinte
e
spossessate
dalla
riforma
religiosa
degli
Almoravidi
,
che
alla
loro
volta
furono
rovesciati
da
una
nuova
riforma
religiosa
,
detta
degli
Almohaidi
.
In
tutti
e
due
i
casi
le
tribù
del
deserto
o
della
montagna
caldeggiarono
le
dottrine
riformatrici
e
si
sovrapposero
alle
popolazioni
più
colte
e
più
ricche
del
Tell
o
zona
marittima
.
Elementi
consimili
si
possono
facilmente
trovare
nella
setta
dei
Wahabiti
dell
'
Arabia
e
nelle
più
recenti
fortune
del
Mahadismo
dell
'
alto
Nilo
.
Va
da
sé
che
come
i
prischi
Saraceni
,
una
volta
padroni
delle
ricche
contrade
della
Siria
,
della
Persia
,
e
dell
'
Egitto
,
dimenticarono
la
frugalità
dei
Sarabehoni
,
ossia
degli
uomini
che
avevano
conosciuto
il
Profeta
,
qualcuno
dei
quali
nella
sua
vecchiaia
ebbe
campo
di
scandalizzarsi
per
il
fasto
spiegato
dai
califfi
Ommiadi
di
Damasco
,
che
fu
poi
superato
dai
califfi
Abbassidi
di
Bagdad
;
così
anche
nel
caso
degli
Almoravidi
ed
Almohaidi
,
la
natura
umana
presto
trionfò
dell
'
ardore
settario
.
Anche
questi
infatti
,
una
volta
in
possesso
delle
reggie
di
Fez
e
di
Cordova
,
obliarono
la
vita
semplice
che
avevano
praticato
e
predicato
negli
altipiani
al
di
là
dell
'
Atlante
,
ed
adottarono
tutte
le
raffinatezze
del
lusso
orientale
.
Se
risultati
perfettamente
identici
non
hanno
dato
i
Wahabiti
,
i
Mahdisti
ed
altre
sette
maomettane
,
ciò
è
avvenuto
per
la
minor
fortuna
che
finora
esse
hanno
avuto
.
III
.
-
-
In
China
le
rivoluzioni
ed
i
rivolgimenti
violenti
non
sono
stati
rari
,
ci
riesce
però
ancora
difficile
di
apprezzare
le
cause
sociali
di
quelli
molto
antichi
.
Sappiamo
che
l
'
Impero
Celeste
è
passato
attraverso
regimi
economici
e
politici
diversi
,
che
da
Stato
feudale
,
che
era
prima
,
è
diventato
uno
Stato
burocratico
;
a
seconda
di
questi
cambiamenti
hanno
dovuto
,
certo
cambiare
i
motivi
e
le
forme
delle
ribellioni
.
Ci
è
noto
gusto
:
che
,
quando
l
'
educazione
di
una
dinastia
era
molto
decaduta
,
quando
principi
fiacchi
facevano
governare
le
donne
e
gli
eunuchi
o
perdevano
il
tempo
a
cercare
la
bevanda
dell
'
immortalità
,
e
gli
abusi
dei
funzionari
oltrepassavano
certi
limiti
,
allora
qualche
governatore
ribelle
o
qualche
ardito
avventuriero
,
posti
a
capo
di
bande
d
'
insorti
,
battevano
qualche
volta
le
truppe
del
Governo
,
aiutati
dall
'
universale
malcontento
,
spossessavano
la
vecchia
e
fondavano
una
nuova
dinastia
.
La
quale
conservava
una
maggiore
energia
per
qualche
generazione
,
finché
anch
'
essa
s
'
infiacchiva
e
di
nuovo
si
accentuavano
gli
antichi
abusi
.
Le
invasioni
dei
barbari
del
settentrione
e
dei
Tibetani
occasionarono
ed
agevolarono
spesso
questi
cambiamenti
.
Quando
poi
il
paese
intiero
cadde
sotto
la
dominazione
dei
Mongoli
,
col
tempo
maturò
una
di
quelle
potentissime
reazioni
dello
spirito
nazionale
,
che
spesso
si
accentuano
fra
i
popoli
di
antica
civiltà
,
come
avvenne
nell
'
antico
Egitto
colla
cacciata
degli
Hiqsos
,
e
come
in
questo
secolo
è
accaduto
in
Grecia
ed
in
Italia
.
Alla
fine
del
secolo
decimoquarto
un
gruppo
di
uomini
entusiasti
ed
energici
,
con
a
capo
il
bonzo
Rong
ou
,
sollevò
lo
stendardo
della
rivolta
contro
i
Mongoli
ed
,
aiutati
dall
'
esplosione
del
sentimento
nazionale
,
che
avvenne
in
tutta
la
China
,
riuscirono
a
ricacciare
i
barbari
al
di
là
della
grande
muraglia
.
Rong
ou
fu
il
fondatore
della
dinastia
dei
Ming
,
che
governò
il
paese
fino
allo
scorcio
del
secolo
decimosettimo
.
Durante
il
secolo
decimonono
la
China
,
diventata
uno
Stato
quasi
completamente
burocratizzato
,
ebbe
un
'
altra
,
rivoluzione
che
,
sebbene
non
sia
riuscita
,
pure
merita
,
di
essere
ricordata
,
ed
è
importante
sopratutto
per
l
'
analogia
che
offre
con
quella
che
aveva
messo
sul
trono
il
bonzo
Rong
ou
.
In
seguito
al
disordine
che
la
guerra
cogli
Inglesi
,
terminata
cogli
svantaggiosi
trattati
del
1842
e
1844
,
produsse
in
tutto
l
'
impero
,
una
rivolta
contro
la
dinastia
straniera
dei
Tartari
Manschù
scoppiò
nelle
vicinanze
di
Nankin
,
l
'
antica
capitale
dei
Ming
,
il
cuore
del
nazionalismo
chinese
.
La
cacciata
dello
straniero
e
la
fondazione
di
una
nuova
religione
,
nella
quale
i
dorami
del
Cristianesimo
erano
curiosamente
mescolati
ed
adattati
alle
idee
filosofiche
ed
alle
superstizioni
popolari
dei
Chinesi
,
fornirono
la
base
morale
della
rivoluzione
.
Un
maestro
di
scuola
,
letterato
d
'
infima
classe
,
una
specie
di
spostato
,
che
rispondeva
al
nome
di
Rong
Sieou
Tsien
,
ne
fu
il
capo
supremo
;
attorno
a
lui
un
gruppo
di
uomini
energici
,
intelligenti
,
ambiziosi
ne
secondarono
i
primi
movimenti
e
lo
aiutarono
tanto
nell
'
escogitare
il
sistema
religioso
e
filosofico
accennato
,
quanto
nel
dirigere
le
prime
imprese
dell
'
insurrezione
.
La
macchina
burocratica
chinese
era
allora
profondamente
scossa
per
le
sconfitte
toccate
e
la
inferiorità
manifestata
di
fronte
agli
Europei
,
i
popoli
erano
malcontenti
,
sicché
i
primi
successi
dei
ribelli
furono
rapidissimi
.
Entrati
in
Nankin
nel
1853
,
essi
vi
proclamarono
il
Taè
ping
,
cioè
l
'
éra
della
pace
universale
,
e
nello
stesso
tempo
Rong
Sieou
Tsien
,
che
certo
non
era
un
uomo
volgare
,
fu
assunto
al
grado
di
Imperatore
Celeste
e
capo
stipite
della
nuova
dinastia
nazionale
.
Siccome
però
,
anche
in
China
,
la
forza
bruta
necessaria
alla
riuscita
delle
rivoluzioni
si
trova
a
preferenza
nella
feccia
della
società
,
i
gregari
dell
'
esercito
che
dovea
inaugurare
la
pace
universale
si
reclutarono
a
preferenza
fra
i
soldati
disertori
,
i
delinquenti
sfuggiti
alla
giustizia
,
e
,
in
generale
,
fra
tutti
i
vagabondi
e
gli
spostati
,
che
abbondano
nelle
grandi
città
tanto
chinesi
che
europee
.
Ben
tosto
i
capi
furono
impotenti
a
frenare
gli
eccessi
dei
loro
seguaci
,
e
le
bande
del
Taè
ping
portarono
dappertutto
il
saccheggio
,
la
desolazione
,
la
strage
.
Le
mosse
stesse
della
insurrezione
non
furono
più
dirette
da
un
pensiero
politico
,
ma
dalla
libidine
del
furto
e
del
sangue
,
ed
i
paesi
che
essa
dominava
subirono
tutti
gli
orrori
di
una
vera
anarchia
.
La
nuova
guerra
coll
'
Inghilterra
e
colla
Francia
scoppiata
il
1860
e
la
insurrezione
dei
Maomettani
del
nord
ovest
prolungarono
per
parecchi
anni
questo
stato
di
cose
,
ma
appena
il
Governo
chinese
,
liberatosi
in
parte
dai
suoi
imbarazzi
,
potè
spedire
forze
considerevoli
contro
i
ribelli
,
questi
,
che
ornai
aveano
per
duto
interamente
la
simpatia
delle
popolazioni
,
si
trovarono
ridotti
a
mal
partito
.
Nankin
fu
accerchiata
,
quasi
tutti
i
primi
compagni
di
Rong
Sieou
Tsien
,
i
soli
capaci
di
vedute
politiche
e
larghi
concetti
,
erano
periti
,
e
questi
,
attorniato
da
una
massa
raunaticcia
pronta
a
saccheggiare
come
a
tradirlo
,
disperando
di
resistere
ancora
,
si
avvelenò
nel
suo
palazzo
il
30
giugno
1864
.
Venti
giorni
dopo
le
truppe
imperiali
,
padrone
di
Nankin
,
decapitavano
il
giovane
figlio
del
defunto
capo
dei
ribelli
,
e
soffocavano
atrocemente
nel
sangue
una
rivolta
che
tra
il
sangue
si
era
mantenuta
.
Adunque
,
anche
nel
Celeste
Impero
,
come
nei
paesi
maomettani
e
come
in
gran
parte
è
accaduto
in
Europa
,
l
'
idealità
della
concezione
politica
,
in
nome
della
quale
nacque
la
rivoluzione
,
si
turbò
e
si
perdette
quasi
interamente
appena
si
entrò
nel
periodo
della
sua
attuazione
.
Ed
un
altro
punto
di
contatto
possiamo
trovare
fra
la
insurrezione
del
Taè
ping
e
quelle
europee
nel
fatto
che
anche
in
China
il
movimento
rivoluzionario
fu
preceduto
e
preparato
dalle
società
secrete
.
Infatti
,
fin
dal
secolo
decimottavo
,
si
è
avvertita
colà
l
'
opera
di
associazioni
occulte
,
che
mantengono
vivo
il
malcontento
del
popolo
e
l
'
odio
contro
la
dinastia
straniera
.
Esse
del
resto
sono
sopravvissute
alla
rivolta
,
che
avevano
contribuito
a
suscitare
.
Pare
anzi
che
all
'
opera
loro
si
debbano
gai
assassinii
di
parecchi
europei
,
diretti
a
suscitare
al
Governo
di
Pechino
imbarazzi
colle
Potenze
occidentali
,
e
che
a
queste
società
siano
affiliati
,
proprio
come
accade
in
paesi
molto
più
noti
della
China
,
patrioti
ardenti
e
disinteressati
,
malfattori
che
del
legame
settario
si
valgono
per
procacciarsi
l
'
impunità
,
e
perfino
funzionari
che
ne
approfittano
alle
volte
per
far
carriera
.
IV
.
-
-
Fra
le
rivoluzioni
europee
hanno
un
carattere
speciale
quelle
che
rappresentano
la
reazione
di
un
popolo
sottomesso
verso
il
popolo
oppressore
.
Tali
furono
l
'
insurrezione
della
Svezia
contro
la
Danimarca
sotto
Gustavo
Wasa
,
quella
dell
'
Olanda
contro
la
Spagna
,
della
Spagna
stessa
contro
la
Francia
nel
1808
,
della
Grecia
contro
la
Turchia
,
dell
'
Italia
contro
l
'
Austria
,
della
Polonia
contro
la
Russia
.
Queste
insurrezioni
somigliano
più
alle
guerre
esteriori
fra
due
popoli
anziché
alle
lotte
civili
,
e
sono
quelle
che
più
facilmente
riescono
.
Oggi
però
coi
grossi
eserciti
stanziali
che
abbiamo
,
il
popolo
che
insorge
,
per
avere
forti
probabilità
di
vittoria
,
deve
già
godere
di
una
semi
indipendenza
,
in
maniera
che
una
parte
di
esso
sia
militarmente
bene
organizzata
.
Nella
Spagna
nel
1808
,
oltre
alle
famose
guerrillas
,
anche
gli
eserciti
regolari
presero
parte
attivissima
a
favore
dell
'
insurrezione
;
in
Italia
al
1848
l
'
esercito
piemontese
ebbe
la
parte
principale
nella
lotta
contro
lo
straniero
,
e
le
truppe
regolari
del
Piemonte
insieme
agli
alleati
francesi
diedero
nel
1859
i
colpi
che
decisero
della
sorte
della
penisola
.
Anche
la
Polonia
,
nel
1830
e
31
,
potè
lottare
quasi
un
anno
contro
il
colosso
russo
,
perché
esisteva
fino
allora
un
esercito
polacco
che
sposò
la
causa
nazionale
.
L
'
insurrezione
del
1863
e
1864
condotta
da
sole
bande
irregolari
ebbe
infatti
risultati
assai
meno
importanti
e
fu
repressa
mercé
sforzi
assai
minori
.
Nella
stessa
classe
di
rivoluzioni
va
messa
quella
degli
Stati
Uniti
contro
l
'
Inghilterra
.
Si
sa
che
le
colonie
anglo
americane
godevano
,
anche
prima
del
1776
,
una
larghissima
autonomia
;
sicché
quando
si
strinsero
in
confederazione
e
proclamarono
l
'
indipendenza
,
poterono
facilmente
,
un
po
'
colle
antiche
milizie
dei
vari
Stati
,
un
po
'
coi
volontari
,
organizzare
una
forza
armata
colla
quale
tennero
in
bilico
le
truppe
mandate
dalla
madre
patria
a
soggiogarli
,
finché
,
soccorsi
dalla
Francia
,
riuscirono
ad
emanciparsi
interamente
.
Quando
scoppiò
la
rivoluzione
inglese
del
1613
l
'
Inghilterra
non
era
ancora
uno
Stato
burocratico
,
ed
il
Re
Carlo
I
non
poteva
disporre
che
di
uno
scarsissimo
esercito
stanziale
.
Sicché
dalla
parte
del
Parlamento
combatterono
in
principio
le
milizie
dei
Comuni
,
dalla
parte
del
Re
sostennero
principalmente
il
peso
della
lotta
i
nobili
di
campagna
,
ossia
i
Cavalieri
.
Questi
erano
assai
più
esercitati
nelle
armi
e
furono
sulle
prime
facilmente
vittoriosi
,
ma
quando
Cromwell
seppe
formare
pria
un
reggimento
e
poi
un
esercito
di
truppe
stanziali
e
disciplinate
,
allora
la
lotta
non
fu
più
possibile
;
ed
alla
testa
di
quell
'
esercito
il
lord
protettore
non
solo
vinse
i
Cavalieri
,
ma
sottomise
la
Scozia
e
l
'
Irlanda
,
tenne
a
posto
i
Livellatori
,
mandò
a
casa
poco
garbatamente
il
lungo
Parlamento
e
divenne
il
padrone
assoluto
delle
isole
britanniche
.
Certo
la
memoria
di
questi
fatti
per
lungo
tempo
rese
diffidenti
gl
'
Inglesi
,
amanti
delle
costituzionali
franchigie
,
verso
le
truppe
stanziali
;
essa
fece
si
che
si
lasciassero
mancare
a
Carlo
II
e
Giacomo
II
i
mezzi
per
mantenere
un
grosso
esercito
stanziale
,
che
si
cercassero
tutti
i
modi
di
tenere
esercitate
le
milizie
delle
contee
,
e
che
si
costringesse
lo
stesso
Guglielmo
d
'
Orange
a
rinviare
nel
continente
,
con
suo
grande
rammarico
,
quei
vecchi
reggimenti
olandesi
alla
testa
dei
quali
aveva
rovesciato
l
'
ultimo
degli
Stuardi
.
V
.
-
-
Altro
fenomeno
sociale
importante
troviamo
nelle
insurrezioni
contadinesche
piuttosto
frequenti
in
diverse
contrade
di
Europa
nella
seconda
metà
del
secolo
decimottavo
e
nella
prima
metà
di
quello
decimonono
.
Tali
furono
,
a
tacere
di
quelle
che
scoppiarono
in
Russia
al
principio
dell
'
impero
di
Caterina
II
,
sotto
colore
di
rimettere
sul
trono
diverse
persone
che
si
spacciavano
per
lo
Czar
Pietro
III
morto
assassinato
,
e
di
quella
spagnuola
del
1808
alla
quale
prese
parte
tutta
la
nazione
,
la
grande
insurrezione
della
Vandea
nel
1793
,
quella
del
Napoletano
nel
1799
contro
la
repubblica
partenopea
,
l
'
altra
dei
calabresi
contro
Giuseppe
Bonaparte
del
1808
,
quella
del
Tirolo
nel
1809
e
le
diverse
insurrezioni
carliste
della
Biscaglia
e
della
Navarra
.
Il
Macaulay
,
parlando
della
insurrezione
rurale
che
fu
capitanata
da
Monmouth
all
'
epoca
di
Giacomo
II
,
osserva
che
essa
fu
possibile
,
perché
allora
in
Inghilterra
i
contadini
erano
tutti
un
po
'
militari
.
E
veramente
una
seria
insurrezione
delle
plebi
agricole
è
solo
possibile
dove
esse
hanno
una
certa
abitudine
alle
armi
;
o
almeno
dove
la
caccia
,
o
il
brigantaggio
,
o
le
lotte
di
famiglia
e
di
campanile
mantengono
la
famigliarità
coi
colpi
di
fucile
.
Nella
Russia
i
moti
che
abbiamo
già
accennati
,
dei
quali
il
più
importante
venne
capitanato
da
Pugatcheff
,
furono
una
conseguenza
dell
'
odio
che
i
contadini
,
i
cosacchi
,
e
tutti
gli
scorridori
abituati
alla
libertà
della
steppa
nutrivano
per
l
'
accentramento
burocratico
,
che
allora
,
si
andava
accentuando
e
contro
gli
impiegati
tedeschi
,
che
di
questo
accentramento
erano
ritenuti
principali
autori
.
Però
gl
'
insorti
mantennero
sempre
un
carattere
,
che
ora
si
direbbe
lealista
,
percbè
sostenevano
che
il
vero
Czar
si
trovava
nel
loro
campo
,
e
che
la
Czarina
,
che
risiedeva
a
Pietro
burgo
ed
a
Mosca
,
era
una
usurpatrice
.
Sentimenti
,
da
un
lato
conservatori
e
dall
'
altro
lato
avversi
alla
soverchia
ingerenza
dello
Stato
,
troviamo
anche
in
tutte
le
insurrezioni
contadinesche
,
generalmente
avvenute
quando
i
partiti
novatori
trionfanti
,
in
nome
della
civiltà
e
del
progresso
,
hanno
voluto
imporre
sacrifici
nuovi
.
I
Vandeisti
,
infatti
,
per
quanto
malcontenti
della
Repubblica
,
che
perseguitava
i
loro
curati
,
benché
irritatissimi
per
il
supplizio
di
Luigi
XVI
,
si
sollevarono
in
massa
soltanto
nel
marzo
1793
quando
la
Convenzione
decretò
una
leva
generale
.
I
contadini
del
Napoletano
nel
1799
,
oltreché
lesi
dai
novatori
nelle
loro
abitudini
e
nelle
loro
credenze
,
furono
dalle
truppe
francesi
taglieggiati
e
saccheggiati
in
malo
modo
.
Nella
Spagna
nel
1808
,
oltre
al
sentimento
cattolico
e
nazionale
altamente
offeso
,
diceva
si
e
credevasi
che
gl
'
invasori
francesi
venissero
provveduti
di
gran
numero
di
manette
,
che
dovevano
servire
a
condurre
fuori
del
paese
tutta
la
gioventù
destinata
ad
essere
arruolata
negli
eserciti
napoleonici
.
Nella
Biscaglia
e
nella
Navarra
spagnuola
le
diverse
insurrezioni
carliste
sono
state
in
gran
parte
causate
dalla
gelosia
colla
quale
queste
provincie
hanno
tutelato
il
mantenimento
degli
antichi
fueros
,
che
loro
assicuravano
molte
immunità
rispetto
ai
pubblici
pesi
ed
un
'
amministrazione
locale
quasi
indipendente
.
I
primi
capi
delle
insurrezioni
rurali
sogliono
essere
per
cultura
e
condizione
sociale
di
poco
superiori
ai
contadini
.
Il
famoso
cabecilla
spagnuolo
Mina
era
un
mulattiere
;
nel
Napoletano
al
1799
il
solo
Rodio
era
un
leguleio
di
provincia
,
ma
Pronio
,
Mammone
e
Nunziante
facevano
prima
i
mugnai
o
i
sotto
ufficiali
.
Andrea
Hoffer
,
il
capo
della
insurrezione
tirolese
del
1809
,
era
un
agiato
oste
:
i
moti
iniziali
dell
'
insurrezione
vandeista
furono
diretti
dal
barbiere
Gaston
,
dal
vetturale
Cathelinau
e
dal
guardacaccia
Stofflet
.
Se
però
le
classi
superiori
aderiscono
all
'
insurrezione
,
dando
ad
essa
forza
e
consistenza
,
presto
sorgono
altri
capitani
di
una
condizione
sociale
superiore
.
Fu
così
che
in
Vandea
i
contadini
andarono
ai
castelli
dei
signori
,
naturalmente
esitanti
perché
capivano
meglio
le
difficoltà
dell
'
impresa
,
e
li
persuasero
o
li
costrinsero
quasi
a
mettersi
alla
loro
testa
.
Così
furono
trascinati
nell
'
azione
i
gentiluomini
Lescure
,
Bonchamps
,
Larochejacquelin
e
Charette
.
Quest
'
ultimo
,
freddo
,
astuto
,
di
un
'
attività
e
di
un
'
energia
indomabili
,
spiegò
subito
tutte
le
doti
di
un
perfetto
capoparte
;
sicché
,
invece
di
frenare
gli
eccessi
dei
suoi
seguaci
,
fece
loro
commettere
tutte
le
vendette
che
vollero
,
al
fine
di
comprometterli
e
le
garli
irrevocabilmente
alla
causa
della
ribellione
.
Fra
i
capi
delle
rivolte
rurali
e
conservatrici
il
solo
che
posa
essere
paragonato
a
lui
è
il
biscaglino
Zumalacarreguy
,
capo
supremo
della
prima
insurrezione
carlista
,
che
anch
'
egli
era
un
piccolo
gentiluomo
campagnuolo
.
Un
carattere
comune
alle
insurrezioni
conservatrici
dei
contadini
,
come
a
quelle
che
in
nome
della
libertà
e
del
progresso
si
fanno
nelle
grandi
città
,
è
il
seguente
:
per
poco
che
esse
durino
presto
si
forma
una
classe
di
persone
che
vi
prende
gusto
ed
ha
interesse
a
continuarle
.
Il
primo
movimento
può
avere
un
carattere
di
universalità
,
ma
ben
tosto
nella
massa
si
distinguono
coloro
che
,
una
volta
lasciate
le
abituali
occupazioni
,
non
vogliono
tornarvi
,
perché
sentono
svilupparsi
l
'
istinto
della
lotta
e
delle
avventure
.
Vi
sono
infatti
uomini
,
che
non
attitudine
per
farsi
molto
avanti
nei
momenti
ordinari
della
vita
sociale
,
ma
al
contrario
sanno
farsi
valere
nei
momenti
eccezionali
,
come
sono
le
guerre
civili
;
costoro
hanno
naturalmente
la
tendenza
a
che
l
'
eccezione
diventi
regola
generale
.
Così
vediamo
che
,
dopo
la
prima
fase
,
la
più
grandiosa
,
dell
'
insurrezione
vandeista
,
che
si
chiuse
colla
terribile
rotta
di
Savenay
,
la
guerra
si
prolungò
ancora
per
anni
,
perché
,
attorno
ai
capi
,
si
erano
formati
nuclei
di
uomini
risoluti
,
che
altro
mestiere
non
volevano
esercitare
che
quello
del
partigiano
.
Più
si
accentua
questa
tendenza
quando
la
rivoluzione
è
un
mezzo
di
far
rapida
fortuna
,
come
avvenne
a
Rodio
ed
a
Pronio
,
che
diventarono
di
botto
generali
,
ed
a
Nunziante
e
Mammone
,
che
furono
riconosciuti
colonnelli
.
Nella
Spagna
il
lievito
rivoluzionario
lasciato
dai
sei
anni
della
guerra
d
'
indipendenza
fermentò
nelle
successive
guerre
civili
,
nelle
quali
il
nocciolo
delle
insurrezioni
fu
sempre
formato
da
avventurieri
che
speravano
fortune
ed
avanzamenti
;
poiché
molti
gradi
furono
colà
guadagnati
servendo
ed
abbandonando
in
tempo
le
diverse
parti
combattenti
.
VI
.
-
-
Le
rivoluzioni
che
rappresentano
fatti
sociali
apparentemente
più
strani
,
perché
dovuti
a
condizioni
politiche
più
speciali
,
sono
senza
dubbio
quelle
scoppiate
in
Francia
durante
il
secolo
decimonono
.
Esse
sono
state
infatti
rese
possibili
solo
da
una
eccessiva
burocratizzazione
e
da
altre
circostanze
peculiari
alle
quali
brevemente
accenneremo
.
Non
mettiamo
nel
novero
la
grande
rivoluzione
del
1789
,
che
fu
una
vera
dissoluzione
delle
classi
e
delle
forze
politiche
che
fin
allora
avevano
diretto
la
Francia
.
Si
sa
che
allora
l
'
amministrazione
e
l
'
esercito
,
disorganizzati
completamente
dall
'
inesperienza
dell
'
Assemblea
nazionale
,
dall
'
emigrazione
e
dalla
propaganda
dei
clubs
,
non
furono
per
parecchio
tempo
più
al
caso
di
far
rispettare
le
decisioni
di
qualunque
governo
.
Sicché
il
potere
caduto
dalle
mani
del
Re
non
fu
raccolto
da
un
ministero
che
aveva
la
fiducia
dell
'
Assemblea
costituente
,
ed
appartenne
volta
per
volta
alla
setta
od
all
'
uomo
che
,
in
un
dato
giorno
,
sapea
farsi
seguire
a
Parigi
da
un
nucleo
di
forza
armata
;
fosse
questi
La
Fayette
a
capo
della
guardia
nazionale
o
Danton
colla
plebe
dei
sobborghi
armata
di
picche
.
Però
fin
d
'
allora
comincia
a
manifestarsi
una
tendenza
che
si
andrà
vieppiù
accentuando
nella
prima
metà
del
secolo
decimonono
.
Coloro
che
dirigevano
le
insurrezioni
cercavano
sempre
di
impadronirsi
della
persona
o
delle
persone
,
che
rappresentavano
il
simbolo
o
l
'
istituzione
alla
quale
la
Francia
,
o
per
antica
tradizione
o
per
fede
nei
principii
nuovi
,
obbediva
;
ed
,
una
volta
riusciti
nel
loro
intento
,
erano
realmente
padroni
del
Paese
.
Così
fecero
gli
insorti
al
6
ottobre
1789
,
quando
,
obbedendo
evidentemente
ad
una
parola
d
'
ordine
,
andarono
a
Versailles
e
s
'
impadronirono
del
Re
.
Abolita
la
monarchia
,
fu
contro
la
Convenzione
nazionale
che
si
diressero
i
colpi
di
mano
,
come
quello
del
31
maggio
1793
che
fece
l
'
Assemblea
la
quale
rappresentava
la
Francia
,
schiava
di
un
pugno
di
marmaglia
parigina
.
La
provincia
tentò
allora
di
reagire
,
ma
invano
,
perché
l
'
esercito
restò
obbediente
ai
comandi
che
venivano
dalla
capitale
in
nome
della
Convenzione
,
per
quanto
fosse
notorio
che
questa
era
coartata
.
La
stessa
generale
acquiescenza
per
tutto
ciò
che
avveniva
nella
sede
del
Governo
contribuì
molto
al
felice
risultato
dei
diversi
colpi
di
stato
,
che
avvennero
sotto
il
Direttorio
e
fino
allo
stabilirsi
dell
'
impero
napoleonico
.
Ma
forse
ancora
più
caratteristico
è
quello
che
avvenne
nel
1830
,
nel
1848
e
nel
1870
.
Dopo
un
combattimento
più
o
meno
lungo
,
qualche
volta
relativamente
insignificante
,
con
quella
frazione
di
truppe
,
che
difendeva
nella
capitale
i
fabbricati
dove
stavano
i
rappresentanti
del
supremo
potere
fin
allora
riconosciuto
legittimo
,
la
folla
armata
e
disarmata
fece
fuggire
sovrani
e
ministri
,
sciolse
le
assemblee
e
tumultuariamente
formò
un
Governo
,
composto
di
uomini
più
o
meno
noti
al
paese
,
i
quali
s
'
insediarono
nei
luoghi
dove
gli
antichi
capi
del
Governo
erano
soliti
a
governare
,
e
di
là
,
coadiuvati
quasi
sempre
dai
soliti
funzionari
,
telegrafarono
alla
Francia
che
,
grazie
al
popolo
vittorioso
,
essi
erano
diventati
i
padroni
del
Paese
;
e
Paese
,
amministrazione
ed
esercito
prontamente
li
obbedirono
.
Pare
la
storia
della
lanterna
maravigliosa
di
Aladino
,
la
quale
quando
,
per
caso
od
astuzia
,
capitava
in
mano
ad
uno
,
fosse
egli
anche
un
semplice
ed
ignorante
fanciullo
,
subito
i
gemi
lo
servivano
ciecamente
e
rendevano
il
possessore
più
ricco
e
potente
dei
sultani
dell
'
Oriente
,
senza
che
nessuno
gli
domandasse
come
e
perché
il
prezioso
talismano
fosse
pervenuto
nelle
sue
mani
.
Si
può
obiettare
che
nel
1830
il
Governo
era
diventato
cieco
strumento
del
partito
legittimista
,
che
era
uscito
dalla
legalità
,
che
una
gran
parte
della
Francia
era
decisamente
contraria
,
all
'
indirizzo
politico
che
esso
seguiva
e
che
una
parte
stessa
delle
truppe
agì
mollemente
o
non
agì
del
tutto
nel
momento
decisivo
.
La
catastrofe
del
1870
contribuisce
pure
a
spiegarci
il
cambiamento
di
Governo
,
che
allora
in
Francia
ebbe
luogo
.
Ma
nessun
elemento
di
questo
genere
abbiamo
per
renderci
ragione
della
subitanea
rivoluzione
del
1848
:
né
le
Camere
,
né
la
burocrazia
,
né
l
'
esercito
avevano
allora
simpatie
per
il
Governo
repubblicano
,
la
maggior
parte
dei
dipartimenti
vi
era
contraria
;
a
Parigi
stessa
la
guardia
nazionale
,
in
febbraio
oscillante
,
perché
desiderava
la
caduta
del
Ministero
Guizot
,
nel
marzo
e
nell
'
aprile
successivi
fece
manifestazioni
reazionarie
.
Eppure
bastarono
poche
ore
di
titubanza
,
perché
Luigi
Filippo
,
la
sua
famiglia
ed
i
suoi
ministri
dovessero
fuggire
non
da
Parigi
,
ma
dalla
Francia
,
le
Camere
fossero
annullato
ed
un
Governo
provvisorio
,
i
cui
membri
furono
,
in
mezzo
ad
una
folla
tumultuante
,
proclamati
al
Palazzo
Barbone
,
assumesse
,
di
punto
in
bianco
,
la
direzione
politica
della
Francia
.
Il
cittadino
Caussidière
,
fino
al
giorno
avanti
perseguitato
dalla
polizia
,
alla
testa
di
un
gruppo
d
'
insorti
e
con
le
mani
ancora
sporche
di
polvere
,
andò
nel
pomeriggio
del
24
febbraio
1848
alla
Prefettura
di
polizia
e
,
fin
dalla
stessa
sera
,
ne
divenne
il
capo
ed
il
direttore
.
L
'
indomani
tutti
i
capi
servizio
gli
promisero
la
loro
fedele
cooperazione
e
,
volenti
o
nolenti
,
mantennero
la
promessa
.
Il
Blanc
,
nella
prefazione
dell
'
opera
testé
citata
,
dice
che
Luigi
Filippo
cadde
principalmente
perché
i
suoi
fautori
lo
sostenevano
per
interesse
non
già
per
devozione
personale
.
Secondo
quest
'
autore
,
aveva
il
Re
borghese
pochi
nemici
,
molti
cointeressati
,
ma
al
momento
del
pericolo
non
si
trovò
un
amico
.
Questa
ragione
crediamo
che
abbia
un
valore
molto
limitato
;
giacché
non
ci
pare
che
tutti
coloro
che
sostengono
una
forma
di
governo
debbano
avere
affezione
personale
od
amicizia
disinteressata
per
l
'
individuo
,
che
di
questa
forma
sta
a
capo
.
Anzi
questi
sentimenti
non
possono
essere
sinceramente
sentiti
che
dalle
poche
persone
o
poche
famiglie
,
che
stanno
nella
sua
intimità
.
La
devozione
politica
per
un
sovrano
o
anche
per
il
capo
di
una
repubblica
è
tutt
'
altra
cosa
.
Piuttosto
,
come
abbiamo
già
accennato
,
ci
pare
invece
che
la
causa
principale
dei
subitanei
rivolgimenti
della
Francia
sia
il
soverchio
accentramento
burocratico
,
peggiorato
dal
regime
parla
mentare
,
il
quale
fa
sì
che
gli
impiegati
siano
già
abituati
ai
cambiamenti
di
padrone
e
d
'
indirizzo
e
sappiano
per
esperienza
che
a
contentare
chi
sta
in
alto
ci
si
guadagna
molto
e
che
a
scontentarlo
ci
si
perde
assai
.
Con
un
simile
regime
ciò
che
abbisogna
alla
gran
maggioranza
dell
'
esercito
,
della
burocrazia
ed
anche
a
quella
parte
dalla
popolazione
che
per
interesse
od
istinto
ama
l
'
ordine
,
è
un
governo
;
non
un
dato
governo
;
sicché
coloro
che
di
fatto
stanno
a
capo
della
macchina
dello
Stato
trovano
sempre
le
forze
conservatrici
pronte
a
sostenerli
e
l
'
intiero
organismo
politico
si
muove
quasi
ugualmente
,
qualunque
sia
la
mano
che
lo
faccia
,
agire
.
Certo
con
questo
sistema
si
può
ottenere
piuttosto
un
cambiamento
nelle
persone
che
hanno
in
mano
il
sapremo
potere
,
anziché
nel
vero
indirizzo
politico
di
una
società
;
e
ciò
appunto
è
accaduto
in
Francia
,
dopo
il
1830
,
il
1818
ed
il
1870
:
giacché
,
se
si
vuole
tentare
un
mutamento
più
radicale
,
gli
stessi
governanti
usciti
dalla
Rivoluzione
sono
trascinati
ad
impedirlo
,
come
avvenne
nel
giugno
1818
e
nel
1871
,
dagli
elementi
conservatori
che
sono
i
loro
strumenti
e
nello
stesso
tempo
i
loro
padroni
.
È
pure
indiscutibile
che
un
forte
sentimento
della
legalità
e
della
legittimità
del
Governo
preesistente
ostacolerebbe
l
'
obbedienza
passiva
ad
un
nuovo
regime
sorto
dalle
barricate
,
ma
un
sentimento
di
questo
genere
per
nascere
ed
affermarsi
ha
bisogno
del
tempo
e
della
tradizione
,
ed
in
Francia
troppo
rapidi
furono
i
cambiamenti
avvenuti
fino
al
1870
perché
la
tradizione
vi
potesse
attecchire
.
Bisogna
finalmente
tener
presente
che
,
durante
il
secolo
decimonono
,
in
Francia
ed
in
gran
parte
d
'
Europa
le
minoranze
rivoluzionarie
hanno
potuto
fare
assegnamento
non
solo
sulla
simpatia
delle
masse
povere
ed
incolte
,
ma
anche
,
e
principalmente
forse
,
su
quelle
delle
classi
,
che
pure
hanno
una
certa
cultura
.
A
torto
od
a
ragione
,
si
è
,
per
tre
quarti
di
secolo
,
insegnato
alla
gioventù
che
molte
fra
le
più
importanti
conquiste
della
vita
moderna
si
sono
ottenute
in
seguito
alla
grande
rivoluzione
o
colle
rivoluzioni
.
Data
una
simile
educazione
,
non
è
da
maravigliare
se
i
tentativi
e
le
vittorie
dei
rivoluzionari
non
siano
vedute
con
ripugnanza
dalla
generalità
,
fino
a
tanto
almeno
che
non
ne
minacciano
o
danneggiano
seriamente
gli
interessi
materiali
.
Naturalmente
i
sentimenti
ai
quali
abbiamo
accennato
devono
essere
per
un
pezzo
più
forti
e
diffusi
in
quei
paesi
nei
quali
gli
stessi
Governi
di
fatto
o
legali
sono
usciti
da
una
rivoluzione
;
in
modo
che
,
pur
condannando
le
ribellioni
in
genere
,
devono
pur
celebrare
quella
buona
,
quella
santa
insurrezione
dalla
quale
ripetono
la
loro
origine
.
VII
.
-
-
Uno
dei
modi
principali
mercé
i
quali
la
tradizione
e
le
passioni
rivoluzionarie
si
sono
mantenute
in
molti
paesi
d
'
Europa
sono
le
società
politiche
,
specialmente
quelle
segrete
.
È
nel
loro
seno
infatti
che
si
educano
i
gruppi
dirigenti
,
che
sanno
poi
fomentare
le
passioni
delle
masse
e
condurle
verso
un
dato
fine
.
Quando
si
potrà
scrivere
imparzialmente
la
storia
del
secolo
decimarono
essa
si
dovrà
molto
occupare
dell
'
efficacia
colla
quale
qualche
società
segreta
molto
diffusa
ha
saputo
spargere
le
idee
liberali
e
democratiche
,
modificando
profondamente
e
rapidamente
l
'
indirizzo
intellettuale
di
una
gran
parte
della
società
europea
.
Giacché
,
se
non
si
tenesse
conto
di
una
propaganda
attiva
,
organizzata
e
ben
diretta
,
difficilmente
si
potrebbe
spiegare
come
certi
modi
di
vedere
,
che
sulla
fine
del
secolo
decimottavo
erano
patrimonio
dei
salotti
eleganti
e
di
una
società
ristrettissima
,
ora
si
sentono
ripetere
in
fondo
ai
più
remoti
villaggi
da
persone
ed
in
ambienti
,
che
certo
non
si
sono
modificati
in
forza
di
una
cultura
propria
.
Se
però
nella
preparazione
intellettuale
e
morale
delle
rivoluzioni
le
associazioni
,
sia
palesi
che
segrete
,
ordinariamente
eccellono
,
lo
stesso
non
si
può
dire
quando
si
tratta
di
spingere
le
masse
all
'
azione
immediata
,
di
suscitare
un
movimento
a
mano
armata
in
un
dato
punto
ed
in
un
giorno
stabilito
;
perché
allora
società
e
congiure
,
per
una
volta
che
riescono
,
dieci
volte
almeno
falliscono
.
La
ragione
è
evidente
:
per
lanciare
una
rivoluzione
non
bastano
gli
spostati
pronti
ad
ogni
rischio
,
che
si
trovano
in
tutte
le
grandi
città
europee
,
ma
bisogna
anche
la
cooperazione
di
una
parte
notevole
delle
masse
.
Or
queste
non
si
commuovono
senza
che
vi
sia
un
gran
fermento
negli
spiriti
causato
da
avvenimenti
,
che
i
Governi
spesso
non
sanno
o
non
possono
evitare
,
ma
che
nello
stesso
tempo
le
socìetà
rivoluzionarie
non
possono
creare
,
e
dei
quali
perciò
possono
soltanto
trarre
abilmente
profitto
.
Una
grande
speranza
delusa
,
un
rapido
peggioramento
delle
condizioni
economiche
,
una
sconfitta
toccata
all
'
esercito
nazionale
o
una
rivolta
vittoriosa
di
un
paese
vicino
sono
tutti
fatti
molto
adatti
a
sovraeccitare
una
moltitudine
già
preparata
dall
'
educazione
rivoluzionaria
.
Allora
il
nucleo
dei
ribelli
stabilmente
organizzato
,
se
sa
profittare
del
momento
,
può
sperare
un
successo
;
ma
se
al
contrario
si
lancia
solo
nell
'
azione
,
senza
alcun
sussidio
di
circostanze
eccezionali
,
viene
infallibilmente
e
con
facilità
sopraffatto
,
come
accadde
in
Francia
in
occasione
dei
moti
del
1832
,
1832
,
e
1840
.
Perciò
le
Polizie
,
che
d
'
ordinario
si
preoccupano
poco
della
propaganda
dei
principii
e
stanno
solo
attente
a
prevenire
e
sventare
i
colpi
di
mano
dei
gruppi
rivoluzionari
,
dei
quali
riescono
abbastanza
facilmente
a
conoscere
i
progetti
e
le
intenzioni
immediate
mercé
qualche
spia
che
insinuano
nel
loro
seno
,
dànno
prova
di
quella
meschinità
di
vedute
,
che
pare
una
qualità
comune
e
quasi
fatale
in
tutte
le
presenti
istituzioni
conservatrici
.
In
Francia
,
in
Spagna
ed
anche
in
Italia
si
trova
qualche
città
,
nella
quale
è
più
facile
trascinare
le
masse
selle
barricate
.
È
questo
uno
dei
tanti
effetti
dell
'
abitudine
e
della
tradizione
,
per
le
quali
una
popolazione
,
che
una
volta
ha
fatto
alle
fucilate
ed
ha
rovesciato
il
Governo
costiuito
,
crederà
,
per
una
generazione
almeno
,
possibile
di
rinnovare
con
buon
esito
il
tentativo
,
a
meno
che
ripetuti
e
sanguinosi
in
accessi
non
la
disingannino
.
Aggiungiamo
che
gl
'
individui
,
che
panno
parecchie
volte
affrontato
il
fuoco
,
acquistano
una
specie
d
'
educazione
guerresca
e
diventano
capaci
di
battersi
meglio
.
Malgrado
però
tutti
i
vantaggi
di
tempo
,
di
luogo
,
di
circostanze
,
dei
quali
un
movimento
rivoluzionario
può
fruire
,
certo
ai
giorni
nostri
,
coi
grossi
eserciti
stanziali
che
abbiamo
e
mercé
i
mezzi
pecuniari
e
gli
strumenti
bellici
,
che
solo
i
poteri
costituiti
sono
al
caso
di
procurarsi
,
nessun
Governo
può
essere
colla
forza
rovesciato
se
gli
uomini
stessi
che
lo
dirigono
non
sono
per
i
primi
scossi
ed
esitanti
,
o
se
almeno
non
sono
trattenuti
da
una
forte
paura
di
assumere
la
responsabilità
repressione
sanguinosa
.
Le
concessioni
all
'
ultima
ora
,
gli
e
contrordini
,
le
titubanze
di
coloro
che
hanno
in
mano
la
legale
e
che
la
debbono
adoperare
,
sono
i
veri
e
più
efficaci
della
riuscita
di
una
rivoluzione
e
la
storia
delle
giorno
febbraio
1848
è
su
questo
riguardo
molto
istruttiva
.
Ed
è
dannosa
illusione
il
credere
che
,
mentre
nei
posti
più
elevati
tenna
e
si
ha
paura
di
compromettersi
,
si
possano
trova
ufficiali
subalterni
che
assumano
la
responsabilità
di
una
energica
iniziativa
o
anche
di
una
energica
esecuzione
di
ordini
perplessi
e
contradittori
.
Resta
ora
ad
esaminare
in
che
modo
si
siano
costituiti
citi
stanziali
e
quali
siano
le
condizioni
perché
non
dei
questi
organismi
complessi
e
delicati
,
che
,
senza
turbare
riamente
l
'
equilibrio
giuridico
delle
altre
forze
sociali
,
saputi
ben
adoperare
,
strumenti
così
efficaci
in
mano
dei
legali
.
Di
ciò
tratteremo
nel
seguente
capitolo
.
abbia
contribuito
,
come
spiega
il
Blanc
nella
sua
storia
della
rivoluzione
del
1848
,
quella
certa
organizzazione
che
aveano
avuto
negli
opifici
nazionali
.
L
'
elemento
rivoluzionario
si
battè
anche
meglio
nel
1871
,
perché
,
facendo
esso
parte
della
guardia
nazionale
parigina
,
era
stato
accuratamente
armato
,
organizzato
ed
esercitato
.
CAPITOLO
IX
.
Gli
eserciti
stanziali
.
I
.
La
funzione
militare
nelle
civiltà
primitive
.
-
-
II
.
Lo
Stato
burocratico
e
gli
eserciti
mercenari
e
stanziali
.
-
-
III
.
Preponderanza
politica
abituale
dell
'
elemento
militare
.
-
-
IV
.
Ragioni
per
le
quali
questa
preponderanza
è
stata
limitata
e
distrutta
nei
paesi
di
civiltà
europea
.
-
-
V
.
Importanza
pratica
delle
moderne
milizie
cittadine
.
-
-
VI
.
Diversità
di
classe
fra
la
bassa
forza
e
gli
ufficiali
in
molti
eserciti
stanziali
.
-
-
VII
.
Giudizi
e
pregiudizi
intorno
alle
speciali
attitudini
militari
dei
vari
popoli
.
-
-
VIII
.
Gli
eserciti
stanziali
,
la
guerra
e
l
'
avvenire
della
civiltà
di
tipo
europeo
.
I
.
-
-
Nei
paesi
selvaggi
o
molto
barbari
,
nei
quali
la
produzione
economica
è
rudimentale
,
nel
caso
abbastanza
frequente
che
si
venga
alla
guerra
,
tutti
gl
'
individui
maschi
ed
adulti
sono
soldati
.
Giacché
nelle
società
primitive
,
dato
che
esista
la
pastorizia
nomade
o
che
vi
sia
anche
un
embrione
di
agricoltura
e
d
'
industria
,
queste
non
sono
mai
così
sviluppate
da
assorbire
interamente
l
'
attività
emana
;
sicché
restano
sempre
tempo
ed
energia
sufficienti
per
darsi
alle
scorrerie
avventurose
,
le
quali
forniscono
un
'
occupazione
non
solo
piacevole
ma
quasi
sempre
lucrosa
.
Nelle
popolazioni
dunque
alle
quali
accenniamo
,
le
arti
pacifiche
sono
lasciate
volentieri
alle
donne
o
tutto
al
più
agli
schiavi
e
gli
uomini
si
dànno
a
preferenza
alla
caccia
ed
alla
guerra
.
Così
è
accaduto
ed
accade
fra
tutte
le
razze
ed
in
tutti
i
climi
,
quando
si
trovino
le
condizioni
che
abbiamo
rilevate
:
così
vivevano
gli
antichi
Germani
e
fino
a
pochi
anni
fa
gli
avanzi
delle
odierne
Pelli
Rosse
,
gli
Sciti
dell
'
antichità
classica
ed
i
Turcomanni
dell
'
êra
moderna
,
e
così
vivono
fino
ad
oggi
una
parte
dei
Negri
dell
'
interno
dell
'
Africa
e
le
tribù
ariane
,
semitiche
o
mongole
,
che
,
nelle
regioni
più
inaccessibili
dell
'
Asia
,
hanno
potuto
conservare
un
'
indipendenza
di
fatto
.
Un
coefficiente
favorevole
alla
durata
di
questo
stato
di
cose
è
la
esistenza
di
organismi
politici
minimi
,
l
'
autonomia
di
fatto
di
ogni
piccola
tribù
o
minuscolo
villaggio
,
che
può
rendere
diuturna
la
guerra
e
continui
il
ladroneggio
e
le
rappresaglie
fra
vicini
.
Difatti
anche
le
tribù
barbare
sottomesse
ad
un
Governo
regolare
che
impedisce
le
guerre
intestine
,
alla
lunga
diventano
pacifiche
;
come
,
ad
esempio
,
è
accaduto
in
gran
parte
alle
popolazioni
nomadi
dell
'
Asia
da
lungo
tempo
sottoposte
al
Governo
chinese
ed
a
quelle
fra
il
Volga
e
gli
Urali
,
che
pure
da
un
pezzo
subiscono
il
giogo
della
Russia
.
Al
contrario
,
nel
Medio
Evo
,
vediamo
in
Germania
ed
anche
in
Italia
popolazioni
relativamente
colte
mantenere
costumi
molto
guerreschi
,
perché
divise
in
feudi
e
Comuni
fra
i
quali
di
fatto
durava
il
diritto
del
pugno
.
Appena
però
grandi
organismi
politici
,
anche
rudimentali
ed
imperfetti
,
si
vanno
costituendo
,
e
sopratutto
appena
lo
sviluppo
economico
è
più
avanzato
e
la
guerra
non
fornisce
più
l
'
occupazione
maggiormente
lucrosa
,
allora
vediamo
consacrarsi
al
mestiere
delle
armi
una
classe
speciale
,
la
quale
ritrae
il
proprio
sostentamento
non
tanto
dalle
prede
,
che
fa
sugli
avversari
,
quanto
dai
tributi
,
che
,
sotto
diverse
forme
,
preleva
sui
lavoratori
pacifici
del
paese
che
essa
tutela
e
difende
.
Generalmente
,
siccome
in
un
periodo
di
mediocre
civiltà
e
cultura
la
produzione
è
quasi
esclusi
vamente
agricola
,
i
guerrieri
o
sono
proprietari
delle
terre
,
che
fanno
da
altri
coltivare
,
o
dai
lavoratori
della
terra
ritraggono
pesanti
ed
onerose
contribuzioni
.
Così
accadde
durante
quel
periodo
primitivo
della
classica
antichità
nel
quale
la
paure
dominatrice
e
militare
della
città
era
costituita
unicamente
dai
proprietari
di
terre
,
e
lo
stesso
fenomeno
si
ha
più
spiccatamente
in
tutti
i
paesi
feudalmente
organizzati
.
Lo
troviamo
perciò
tra
i
Latini
ed
i
Germani
del
Medio
Evo
come
anche
fra
gli
Slavi
;
presso
i
quali
si
determinò
più
tardi
,
perché
più
tardi
abbandonarono
la
vita
nomade
ed
entrarono
nel
periodo
stabilmente
agricolo
;
e
lo
troviamo
pure
,
in
certe
epoche
,
in
China
,
nel
Giappone
e
nell
'
India
,
nella
quale
era
rientrato
in
pieno
vigore
durante
quell
'
epoca
di
decadenza
e
di
anarchia
,
che
segui
la
dissoluzione
dell
'
impero
del
Gran
Mogol
.
Organizzazioni
analoghe
si
possono
rintracciare
in
Turchia
,
nell
'
Abissinia
,
in
Afganistan
e
nei
periodi
di
decadenza
.
,
che
si
frappongono
fra
le
diverse
fasi
dell
'
antichissima
civiltà
egiziana
;
in
tutte
quelle
società
,
insomma
,
che
non
panna
ancora
abbandonato
quel
primo
e
più
rozzo
periodo
di
cultura
,
che
possiamo
in
una
grande
nazione
trovare
,
ovvero
che
,
dopo
avere
raggiunto
una
civiltà
molto
più
avanzata
,
per
ragioni
interne
ed
esterne
decadono
,
si
decompongono
,
e
,
come
tipo
sociale
,
si
trasformano
e
periscono
,
come
fu
il
caso
dell
'
Impero
romano
.
II
.
-
-
Quando
però
la
civiltà
degli
Stati
feudali
va
aumentando
,
non
tarda
a
manifestarsi
in
essi
la
tendenza
verso
la
centralizzazione
e
perciò
verso
l
'
ordinamento
burocratico
.
Dappoiché
il
potere
centrale
cerca
costantemente
di
emanciparsi
dalla
necessità
di
ricorrere
alla
buona
volontà
dei
piccoli
organismi
politici
,
che
formano
lo
Stato
;
buona
volontà
che
non
è
sempre
pronta
e
disinteressata
.
Quindi
,
anche
per
tenerli
ubbidienti
e
disciplinati
,
cerca
di
fornirsi
direttamente
dei
mezzi
coi
quali
efficacemente
si
impone
la
propria
volontà
agli
altri
uomini
:
il
denaro
,
cioè
,
ed
i
soldati
.
È
così
che
si
vanno
creando
i
corpi
mercenari
,
che
sono
a
servizio
diretto
del
capo
dello
Stato
,
e
questo
fatto
è
così
naturale
e
costante
,
che
,
in
embrione
almeno
,
lo
troviamo
in
tutti
i
paesi
feudalmente
organizzati
.
Al
giorno
d
'
oggi
infatti
il
Negus
d
'
Abissinia
,
oltre
il
contingente
che
gli
forniscono
i
vari
Ras
,
ha
un
primo
nucleo
di
armati
formato
dalle
guardie
addette
alla
sua
persona
che
egli
mantiene
direttamente
colle
requisizioni
che
affluiscono
a
Corte
,
ed
anche
dai
servitori
della
sua
casa
,
beccai
,
palafrenieri
e
panattieri
,
che
seguono
l
'
Imperatore
dappertutto
ed
all
'
occorrenza
diventano
soldati
.
Anche
nella
Bibbia
troviamo
che
il
primo
nucleo
dell
'
esercito
di
David
e
dei
suoi
successori
era
composto
dai
guerrieri
che
mangiavano
alla
mensa
del
Re
e
dai
mercenari
Cretesi
e
Filistei
;
tutta
gente
molto
provetta
nelle
armi
,
la
quale
represse
la
rivolta
capitanata
da
Assalonne
sebbene
fosse
secondata
dalla
maggioranza
del
popolo
.
Il
Rénan
crede
anzi
che
questo
fatto
di
un
nucleo
di
sbirri
stranieri
presi
al
servizio
del
Governo
centrale
sia
proprio
soltanto
dei
popoli
semitici
,
presso
i
quali
lo
spirito
di
tribù
e
di
famiglia
è
così
forte
,
che
gli
elementi
indigeni
non
riescono
adatti
a
far
rispettare
i
diritti
dello
Stato
,
che
vengono
sempre
posposti
agli
interessi
della
propria
fazione
.
Ma
in
verità
pare
a
noi
che
ciò
accada
dappertutto
dove
l
'
aggregato
sociale
si
componga
di
piccoli
nuclei
provvisti
di
tutti
gli
organi
necessari
ad
una
vita
indipendente
e
che
quindi
possono
facilmente
ribellarsi
al
potere
centrale
.
Sicché
il
Re
d
'
Inghilterra
,
che
nel
Medio
Evo
procurava
di
assoldare
Fiamminghi
e
Brabanzoni
,
il
Re
di
Francia
che
si
circondava
di
Svizzeri
,
il
signore
italiano
che
stipendiava
i
Tedeschi
,
in
fondo
obbedivano
alle
stesse
necessità
politiche
che
spingevano
i
Re
di
Giuda
ad
assoldare
Filistei
e
Cretesi
,
e
spinsero
più
tardi
i
Califfi
di
Bagdad
ad
assoldare
la
guardia
turca
.
A
nostra
conoscenza
solo
il
genio
organizzatore
di
Roma
portò
a
tale
perfezione
l
'
ordinamento
degli
eserciti
cittadini
reclutati
nella
classe
dominatrice
ed
agiata
e
composti
d
'
individui
che
pigliavano
le
armi
solo
in
caso
di
bisogno
,
da
renderne
possibile
,
senza
scosse
e
quasi
insensibilmente
,
la
trasformazione
in
un
vero
e
proprio
esercito
stanziale
formato
di
soldati
di
mestiere
.
Generalmente
però
l
'
inizio
degli
eserciti
stanziali
si
deve
trovare
nei
nuclei
di
mercenari
indigeni
o
stranieri
che
il
potere
centrale
assolda
per
avere
un
punto
di
appoggio
di
fronte
alle
altre
forze
militari
feudalmente
organizzate
.
La
nazionalità
dei
mercenari
stessi
può
qualche
volta
essere
stata
determinata
da
ragioni
politiche
e
forse
anche
da
abitudini
ed
attitudini
tradizionali
,
ma
il
criterio
che
più
comunemente
ha
prevalso
è
senza
dubbio
quello
economico
del
minimo
mezzo
col
massimo
risultato
:
cioè
di
avere
il
maggior
numero
possibile
di
soldati
colla
minima
,
spesa
.
Perciò
sono
stati
sempre
i
paesi
relativamente
poveri
di
capitali
e
ricchi
di
popolazione
,
nei
quali
il
tempo
e
la
vita
degli
uomini
si
possono
avere
a
più
buon
patto
,
quelli
che
hanno
fornito
,
come
regola
generale
,
i
contingenti
più
importanti
alle
truppe
assoldate
.
III
.
-
-
Stranieri
o
indigeni
i
mercenari
stabilmente
organizzati
,
una
volta
diventati
la
forza
preponderante
di
un
paese
,
hanno
sempre
cercato
d
'
imporsi
al
resto
della
società
.
Come
la
classe
feudale
,
essi
,
una
volta
conseguito
il
monopolio
delle
armi
,
ne
hanno
profittato
per
ottenere
privilegi
,
per
vivere
quanto
più
grassamente
è
stato
possibile
alle
spalle
dei
lavoratori
,
e
sopratutto
per
ridurre
alla
loro
dipendenza
il
supremo
potere
politico
;
e
la
loro
influenza
è
stata
tanto
più
esclusiva
quanto
più
perfetta
era
la
loro
organizzazione
e
quanto
più
completa
la
disorganizzazione
militare
del
resto
della
nazione
.
Alcuni
esempi
in
proposito
sono
a
tutti
familiari
e
,
senza
rammentare
i
pretoriani
e
le
legioni
che
disponevano
dell
'
Impero
romano
,
diremo
che
quasi
ogni
volta
che
i
Governi
,
per
reagire
contro
l
'
anarchia
feudale
o
per
altre
ragioni
,
hanno
creato
corpi
di
truppe
stanziali
,
si
sono
poi
trovati
quasi
sempre
in
balia
di
questi
.
Ivano
IV
di
Russia
,
per
non
dipendere
interamente
dai
contingenti
forniti
dai
boiardi
e
poter
governare
più
assoluto
,
formò
il
corpo
degli
strelitzi
stabilmente
assoldato
,
e
che
dipendeva
direttamente
dal
Sovrano
;
e
ben
tosto
gli
strelitzi
fecero
e
disfecero
gli
czar
,
diventarono
quasi
i
padroni
della
Russia
,
e
Pietro
il
Grande
non
se
ne
potè
liberare
altrimenti
che
mitragliandoli
e
decapitandoli
a
migliaia
.
A
Costantinopoli
i
Sultani
vollero
anch
'
essi
avere
una
milizia
completamente
fida
,
che
all
'
occorenza
marciasse
senza
scrupoli
,
non
solo
contro
gl
'
infedeli
,
ma
anche
contro
gli
scheiks
degli
Arabi
e
dei
Kurdi
,
i
begs
albanesi
e
bosniaci
ed
i
kan
dei
Turcomanni
e
dei
Tartari
,
perché
formata
da
gente
senza
patria
e
senza
famiglia
,
educata
esclusivamente
nella
devozione
all
'
Islam
ed
al
Padischiàh
;
e
crearono
i
giannizzeri
reclutati
con
fanciulli
circassi
,
greci
e
di
altre
nazioni
cristiane
,
comprati
o
rapiti
giovanissimi
alle
loro
famiglie
.
E
ben
tosto
i
giannizzeri
crearono
e
deposero
i
Sultani
,
furono
i
veri
padroni
dell
'
Impero
degli
Osmanli
,
strangolarono
l
'
infelice
Selim
III
,
che
primo
volle
frenare
la
loro
onnipotenza
,
ed
il
sultano
Mahmud
dovette
sterminarli
per
vincerli
.
Ed
i
sultani
di
Costantinopoli
avrebbero
potuto
far
tesoro
dell
'
esperienza
degli
Abbassidi
di
Bagdad
,
loro
predecessori
nel
califfato
.
Costoro
fin
dagli
inizi
del
nono
secolo
,
e
forse
anche
prima
,
per
avere
una
milizia
fida
,
che
non
avesse
la
tentazione
d
'
innalzare
lo
stendardo
dei
Fatimiti
o
degli
Ommeiadi
,
come
non
di
rado
facevano
le
truppe
arabe
,
avevano
formato
la
guardia
turca
.
A
partire
dal
califfo
Motasem
(
833842
)
,
questa
guardia
divenne
onnipotente
ed
i
mercenari
turchi
commisero
in
Bagdad
ogni
sorta
di
eccessi
.
Il
successore
di
Motasem
,
di
nome
Vatek
,
fu
dai
Turchi
deposto
e
surrogato
col
fratello
Al
Motavakel
e
poi
in
quattro
anni
(
866870
)
essi
fecero
e
disfecero
tre
altri
califfi
;
finché
il
califfo
Motamed
,
dopo
la
morte
di
Musa
loro
capo
,
potè
alquanto
imbrigliarli
e
,
sparpagliatili
sulle
frontiere
del
Khorasan
e
della
Dsungaria
,
riguardava
come
proprie
vittorie
le
sconfitte
che
essi
toccavano
.
In
conclusione
la
storia
c
'
insegna
che
ordinariamente
la
classe
che
ha
portato
la
lancia
od
il
fucile
si
è
imposta
all
'
altra
,
che
ha
maneggiato
la
vanga
o
la
spola
.
Appena
una
società
è
tanto
progredita
che
la
produzione
economica
debba
assorbire
un
gran
numero
di
braccia
e
d
'
intelligenze
,
fra
popoli
civili
dati
abitualmente
alle
occupazioni
pacifiche
,
il
dichiarare
in
principio
che
tutti
sono
soldati
,
quando
non
vi
è
una
salda
organizzazione
militare
ed
un
nucleo
di
capi
e
di
ufficiali
particolarmente
consacrati
al
mestiere
delle
armi
,
equivale
in
pratica
a
non
avere
nel
momento
del
pericolo
alcun
soldato
e
ad
esporre
un
paese
popolatissimo
a
restare
in
balia
di
un
piccolo
esercito
,
nazionale
o
straniero
,
purché
sia
ben
esercitato
ed
organizzato
.
Dall
'
altro
lato
l
'
affidare
il
mestiere
delle
armi
esclusivamente
a
quella
frazione
della
società
,
che
spontaneamente
vi
è
più
adatta
e
volontariamente
lo
assume
,
sistema
che
pare
il
più
naturale
ed
ovvio
,
e
che
molti
popoli
nel
passato
hanno
adottato
,
presenta
pure
gravissimi
e
vari
inconvenienti
.
In
una
società
disorganizzata
,
in
ogni
villaggio
si
formerà
una
banda
di
uomini
composta
da
coloro
,
che
avranno
più
ripugnanza
al
lavoro
metodico
e
più
inclinazione
alle
avventure
ed
alla
violenza
,
e
questa
banda
ed
il
suo
capo
tiranneggeranno
i
pacifici
lavoratori
senza
regola
né
legge
.
In
una
società
semi
organizzata.,
l
'
insieme
di
queste
bande
costituirà
la
classe
dominatrice
,
che
sarà
signora
e
padrona
di
tutta
la
ricchezza
,
e
l
'
influenza
politica
,
come
fu
il
caso
della
feudalità
medioevale
nell
'
occidente
di
Europa
,
e
della
nobiltà
polacca
fino
a
poco
più
di
un
secolo
fa
.
In
uno
stato
burocratico
,
che
rappresenta
il
tipo
di
organizzazione
sociale
più
complicato
,
l
'
esercito
stanziale
,
che
comprenderà
tutti
gli
elementi
più
belligeri
e
saprà
facilmente
e
prontamente
obbedire
ad
unico
impulso
,
facilmente
s
'
imporrà
al
resto
della
società
.
Il
gran
fatto
moderno
,
quasi
generale
nelle
nazioni
di
civiltà
europea
,
di
grossi
eserciti
stanziali
rigidi
custodi
della
legge
,
ossequenti
agli
ordini
dell
'
autorità
civile
,
e
la
cui
importanza
politica
è
scarsa
ed
indirettamente
esercitata
,
se
non
è
assolutamente
senza
esempio
nella
storia
umana
,
rappresenta
quindi
una
fortunata
eccezione
.
Solo
l
'
abitudine
di
poche
generazioni
e
la
dimenticanza
del
passato
fanno
sì
che
esso
sembri
normale
a
noi
,
che
abbiamo
vissuto
sulla
fine
del
secolo
decimonono
e
sul
principio
del
ventesimo
e
che
troviamo
strano
quando
questo
stato
di
cose
subisce
qualche
eccezione
.
Ma
in
verità
un
simile
risultato
si
è
potuto
ottenere
solo
in
grazia
,
ad
un
grande
e
sapiente
sviluppo
di
quei
sentimenti
sui
quali
è
basata
la
difesa
giuridica
,
e
sopratutto
mercé
una
serie
di
circostanze
storiche
eccezionalmente
favorevoli
,
che
sarà
nostra
cura
di
brevemente
rammentare
.
Accenniamo
fin
da
ora
che
non
è
impossibile
che
altre
circostanze
sto
riche
,
che
si
vanno
elaborando
,
riescano
ad
indebolire
ed
a
sfasciare
il
complicato
,
delicato
e
sapiente
meccanismo
degli
eserciti
moderni
;
ciò
che
ci
ricondurrebbe
ad
un
tipo
di
organizzazione
militare
,
forse
più
naturale
e
più
semplice
,
ma
certo
anche
più
barbaro
e
meno
adatto
ad
una
difesa
giuridica
perfezionata
.
IV
.
-
-
La
lenta
elaborazione
storica
per
la
quale
si
è
arrivati
alla
costituzione
dei
moderni
eserciti
stanziali
rimonta
alla
fine
del
Medio
Evo
.
Fu
durante
il
secolo
decimoquinto
che
,
in
Francia
dapprima
,
e
poi
nelle
altre
regioni
d
'
Europa
la
monarchia
accentratrice
,
madre
dello
Stato
burocratico
moderno
,
andò
sostituendo
le
truppe
stanziali
alle
milizie
feudali
.
Se
fin
d
'
allora
l
'
Europa
ebbe
relativamente
poco
a
soffrire
dalle
insurrezioni
e
dalle
sovrapposizioni
militari
,
ciò
si
deve
al
fatto
che
la
sostituzione
avvenne
lentamente
,
gradatamente
e
che
,
anche
sulla
,
fine
del
Medio
Evo
,
la
costituzione
degli
eserciti
europei
fu
complicata
in
guisa
che
diversi
e
disparati
elementi
sociali
vi
erano
rappresentati
e
si
bilanciavano
a
vicenda
.
La
cavalleria
infatti
,
al
principiare
del
periodo
storico
al
quale
abbiamo
accennato
,
era
in
generale
formata
dagli
uomini
d
'
arme
,
gentiluomini
di
nascita
,
profondamente
imbevuti
di
spirito
aristocratico
e
feudale
,
che
stavano
però
al
soldo
del
Re
;
mentre
la
fanteria
era
una
raccolta
di
avventurieri
di
vari
paesi
.
Poco
a
poco
prevalse
il
sistema
di
affidare
anche
il
comando
dei
reggimenti
e
poi
delle
compagnie
di
fanteria
a
gentiluomini
,
per
nascita
ed
indole
diversi
dai
loro
soldati
.
Inoltre
,
fino
a
Luigi
XIV
ed
anche
dopo
,
si
prolungò
l
'
antico
uso
che
un
signore
raccoglieva
per
conto
suo
uno
squadrone
,
un
reggimento
,
una
compagnia
fra
gli
uomini
delle
sue
terre
,
e
con
il
corpo
già
formato
si
metteva
:
al
soldo
di
un
sovrano
.
In
caso
di
bisogno
poi
si
supponeva
sempre
che
il
Re
potesse
convocare
sotto
le
armi
tutta
la
nobiltà
del
Reame
.
Malgrado
però
che
la
mescolanza
,
dei
vari
elementi
sociali
e
delle
varie
nazionalità
avesse
impedito
agli
eserciti
del
cinque
cento
e
della
prima
metà
del
seicento
di
diventare
padroni
degli
Stati
che
servivano
,
pare
non
era
cosa
facile
il
mantenere
una
tollerabile
disciplina
fra
truppe
formate
dagli
avventurieri
di
ogni
paese
ed
in
gran
parte
dalla
zavorra
della
società
.
Se
restarono
proverbiali
gli
eccessi
dei
lanzichinecchi
tedeschi
e
dei
micheletti
spagnuoli
,
non
è
a
credere
elio
i
reggimenti
francesi
,
svizzeri
od
italiani
,
croati
o
valloni
,
si
diportassero
molto
meglio
.
Bisogna
leggere
la
corrispondenza
di
don
Giovanni
d
'
Austria
per
vedere
con
quanti
stenti
,
con
quanta
destrezza
ed
energia
del
capitano
e
degli
ufficiali
fosse
mantenuta
una
disciplina
molto
relativa
fra
le
truppe
che
repressero
la
rivolta
dei
Mori
negli
Alpuxarres
,
che
s
'
imbarcarono
nelle
galee
che
vinsero
a
Lepanto
e
che
servirono
nella
guerra
di
Fiandra
.
Già
nei
primi
anni
del
secolo
decimosesto
il
cardinale
Ximenes
all
'
udire
che
un
esercito
spagnuolo
,
sbarcato
per
conquistare
Algeri
,
era
stato
sconfitto
o
quasi
di
strutto
,
dicesi
elio
abbia
esclamato
:
«
Dio
sia
lodato
;
ecco
finalmente
liberata
la
Spagna
da
tanti
mali
arnesi
!
»
.
Ed
alla
fine
dello
stesso
secolo
,
fra
le
cose
impossibili
che
Cervantes
faceva
desiderare
al
curato
ed
al
farmacista
del
villaggio
dove
nacque
il
cavaliere
della
Mancia
,
ci
era
anche
questa
:
che
i
soldati
,
che
dall
'
interno
del
paese
si
avviavano
ai
porti
per
imbarcarsi
per
l
'
estero
,
non
saccheggiassero
per
la
via
i
contadini
loro
connazionali
.
Sono
note
poi
le
gesta
delle
milizie
di
tutti
i
paesi
,
che
combatterono
nella
famosa
guerra
dei
trent
'
anni
.
In
Inghilterra
una
delle
cause
principalissime
per
le
quali
si
mantenne
a
lungo
l
'
avversione
agli
eserciti
stanziali
fu
la
paura
della
vita
licenziosa
che
menavano
i
soldati
di
mestiere
.
Sotto
Giacomo
II
fu
famoso
per
stupri
e
rapine
un
reggimento
inglese
tornato
in
patria
dopo
avere
servito
alcuni
anni
in
Tangeri
sotto
il
colonnello
Kirke
.
Siccome
questo
reggimento
portava
nella
bandiera
per
insegna
un
agnello
,
i
soldati
che
di
esso
facevano
parte
furono
,
con
umorismo
britannico
,
soprannominati
gli
agnelli
di
Kirke
.
Una
disciplina
migliore
non
si
ebbe
che
nella
fine
del
secolo
decimosettimo
e
sopratutto
nel
secolo
decimottavo
,
durante
il
quale
vediamo
sparire
quasi
generalmente
le
milizie
feudali
e
cittadine
e
cominciare
l
'
êra
dei
veri
e
propri
eserciti
stanziali
alla
moderna
.
Allora
la
necessità
di
tenere
molti
uomini
in
arme
e
la
difficoltà
di
pagarli
tanto
quanto
bastava
per
averli
volontarii
,
fecero
si
che
si
cominciasse
ad
introdurre
la
coscrizione
nella
maggior
parte
dei
paesi
del
continente
europeo
.
Inoltre
poi
i
soldati
non
vennero
più
raccolti
fra
gli
avventurieri
e
la
feccia
della
società
,
ma
furono
piuttosto
scelti
fra
i
contadini
ed
operai
,
che
,
anziché
dedicarsi
per
tutta
la
vita
al
mestiere
delle
armi
,
tornarono
dopo
pochi
anni
alle
loro
ordinarie
occupazioni
e
gli
ufficiali
continuarono
ad
appartenere
ad
una
classe
totalmente
distinta
.
Essi
infatti
divennero
sempre
più
dei
gentiluomini
burocratizzati
,
che
,
all
'
ordine
ed
alla
puntualità
gelosamente
la
prerogativa
di
custodire
le
mura
e
i
fortilizi
delle
città
con
milizie
cittadine
.
Ad
esempio
in
Palermo
,
sotto
la
dominazione
spagnuola
,
sebbene
gli
abitanti
si
conservassero
quasi
sempre
fedelissimi
sudditi
di
Sua
Maestà
Cattolica
,
pare
non
poteva
entrare
che
un
numero
ben
piccolo
di
soldati
stranieri
per
custodire
il
Palazzo
reale
ed
il
Castello
a
mare
,
ed
i
baluardi
con
le
artiglierie
restavano
in
potere
della
milizia
cittadina
formata
dalle
onorate
maestranze
.
Qualche
volta
che
si
trattò
d
'
introdurre
altre
soldatesche
in
città
,
le
dette
maestranze
,
sempre
professando
devozione
e
fedeltà
al
Re
,
barricarono
le
strade
e
puntarono
i
cannoni
dei
baluardi
sul
palazzo
reale
.
La
rivolta
di
Messina
del
1676
fu
in
parte
occasionata
dal
tentativo
,
che
fece
lo
stratigoto
don
Luigi
dell
'
Hoyo
,
di
sorprendere
i
forti
che
erano
custoditi
dalla
milizia
cittadina
.
Il
timore
che
inspirava
la
soldatesca
era
fondato
sulla
condotta
li
cenziosa
,
che
si
supponeva
dovessero
tenere
i
soldati
.
dell
'
impiegato
,
accoppiarono
lo
spirito
cavalleresco
ed
il
sentimento
dell
'
onore
tradizionale
nella
nobiltà
.
Solo
nell
'
Inghilterra
e
negli
Stati
Uniti
d
'
America
durò
e
dura
l
'
antico
sistema
di
reclutare
i
soldati
volontariamente
ed
a
preferenze
tra
gli
spostati
delle
classi
più
povere
della
società
.
In
questi
due
paesi
,
e
specialmente
negli
Stati
Uniti
,
le
truppe
stanziali
si
sono
mantenute
relativamente
scarse
;
perché
,
per
la
loro
posizione
geografica
,
la
loro
difesa
esteriore
può
in
gran
parte
essere
affidata
alla
marina
da
guerra
,
mentre
l
'
ordine
interno
è
in
parte
mantenuto
da
milizie
cittadine
e
sopratutto
dalla
numerosa
e
bene
organizzata
polizia
.
Inoltre
vi
si
conserva
negli
eserciti
regolari
più
rigorosamente
che
negli
eserciti
del
continente
europeo
la
distinzione
di
classe
fra
gli
ufficiali
e
la
bassa
forza
;
distinzione
la
quale
fa
si
che
i
primi
per
attinenze
di
famiglia
e
per
educazione
siano
strettamente
legati
a
quella
minoranza
,
che
,
per
nascita
,
cultura
,
e
ricchezza
,
sta
al
vertice
della
piramide
sociale
.
V
.
-
-
Il
valore
pratico
della
milizia
cittadina
americana
finora
si
è
dimostrato
molto
mediocre
.
Già
lo
stesso
Washington
diceva
che
,
se
fosse
stato
invitato
a
rispondere
con
giuramento
a
questa
domanda
:
se
le
milizie
erano
utili
od
inutili
,
non
avrebbe
esitato
a
rispondere
che
erano
inutili
.
Le
guerre
esterne
infatti
ed
anche
quelle
di
secessione
si
sono
combattute
quasi
esclusivamente
dall
'
esercito
federale
aumentato
da
,
arruolamenti
volontari
e
,
nei
disordini
interni
,
è
dubbio
almeno
se
la
milizia
sia
più
efficace
a
sedarli
che
ad
accrescerli
.
Essa
non
ha
saputo
impedire
i
frequenti
linciaggi
,
e
davanti
gli
scioperanti
si
è
dispersa
o
è
venuta
a
patti
,
come
accadde
nel
1887
ed
in
altri
scioperi
più
recenti
,
nei
quali
l
'
ordine
è
stato
ristabilito
dall
'
esercito
federale
.
Ad
ogni
modo
la
milizia
americana
diede
il
modello
e
fu
in
certo
modo
la
madre
della
guardia
nazionale
europea
,
alla
quale
fino
a
quaranta
o
cinquant
'
anni
addietro
si
attribuiva
una
grande
importanza
,
principalmente
per
lo
scopo
politico
che
credevasi
dovesse
disimpegnare
:
si
voleva
infatti
costituire
con
essa
un
corpo
armato
,
il
quale
,
emancipato
dalla
cieca
disciplina
militare
,
custodisse
le
istituzioni
parlamentari
contro
gli
attentati
del
potere
esecutivo
sostenuto
dalle
truppe
stanziali
.
Già
fin
dalla
grande
rivoluzione
francese
Mirabeau
avea
rivelato
molto
bene
gl
'
inconvenienti
della
formazione
di
un
simile
corpo
,
il
quale
favoriva
,
o
reprimeva
la
rivolta
secondo
gli
umori
del
momento
e
si
costituiva
in
certo
modo
arbitro
armato
fra
le
autorità
costituite
ed
i
rivoluzionari
.
Malgrado
ciò
nel
1830
,
quando
si
fece
la
revisione
della
Carta
,
non
si
trascurò
di
sancire
con
un
articolo
speciale
che
«
la
Carta
e
tutti
i
diritti
che
essa
consacrava
restavano
affidati
al
patriottismo
ed
al
coraggio
delle
guardie
nazionali
»
e
,
quando
Garibaldi
entrò
in
Napoli
,
per
salvare
dalla
distruzione
il
Castel
S
.
Elmo
,
da
dove
fino
allora
le
truppe
regie
avevano
tenuto
la
città
sotto
il
loro
cannone
,
dovette
promettere
che
esso
sarebbe
stato
sempre
custodito
dalla
guardia
nazionale
napoletana
.
In
Francia
,
a
dir
vero
,
non
sempre
l
'
opera
delle
guardie
nazionali
riuscì
inefficace
;
nel
1832
e
1834
e
nelle
giornate
di
giugno
1848
la
paura
del
socialismo
produsse
scatti
di
coraggio
nei
pacifici
borghesi
parigini
,
e
la
guardia
nazionale
coadiuvò
l
'
esercito
nella
repressione
delle
rivolte
;
ma
nel
febbraio
1848
,
scontenta
del
Ministero
Guizot
,
e
non
comprendendo
che
si
faceva
una
rivoluzione
,
fu
dapprincipio
ostile
alle
truppe
,
poi
dubbiosa
ed
inerte
,
e
la
sua
condotta
fu
causa
principalissima
della
caduta
della
monarchia
di
luglio
.
Non
seppe
poi
ostacolare
il
colpo
di
Stato
del
2
dicembre
1851
,
e
nel
187071
,
essendo
stati
ammessi
a
servire
nelle
sue
file
anche
gli
operai
socialisti
,
gli
elementi
di
disordine
ebbero
,
com
'
è
naturale
,
il
disopra
sopra
quelli
d
'
ordine
,
e
la
milizia
cittadina
di
Parigi
fornì
i
pretoriani
alla
Comune
.
Ai
giorni
nostri
,
in
parte
perché
la
poca
efficacia
e
solidità
dell
'
istituzione
sono
diventate
coll
'
esperienza
troppo
evidenti
,
in
parte
perché
ogni
professionista
,
o
bottegaio
,
avendo
servito
qualche
tempo
nell
'
esercito
permanente
,
ha
perduto
l
'
entusiasmo
per
le
parate
e
per
l
'
uniforme
,
la
guardia
nazionale
è
stata
abolita
in
tutti
i
grandi
paesi
d
'
Europa
.
VI
.
-
-
Prima
di
concludere
sull
'
argomento
dell
'
organizzazione
militare
della
moderna
Europa
e
sui
suoi
rapporti
colla
difesa
giuridica
dobbiamo
ancora
fare
due
osservazioni
.
La
prima
riguarda
la
divisione
della
forza
armata
in
due
classi
,
delle
quali
l
'
una
comprende
gli
ufficiali
,
reclutati
quasi
sempre
nella
classe
politicamente
dirigente
e
che
hanno
una
educazione
ed
istruzione
speciale
e
cominciano
il
loro
servizio
con
un
grado
abbastanza
elevato
,
mentre
l
'
altra
viene
composta
dai
gregari
e
dai
graduati
inferiori
i
quali
difficilmente
hanno
aperto
l
'
adito
ai
gradi
maggiori
.
Or
questa
distinzione
,
che
patirebbe
a
prima
vista
oltremodo
convenzionale
ed
arbitraria
,
si
ritrova
più
o
meno
precisa
in
tutti
quei
grossi
eserciti
stanziali
,
di
epoche
e
paesi
differentissimi
,
che
sono
stati
meglio
organizzati
.
Essa
era
già
applicata
in
certe
epoche
dell
'
antico
Egitto
,
giacché
i
papiri
che
rimontano
a
quelle
dinastie
,
durante
le
quali
le
armi
egiziane
più
si
distinsero
,
ci
parlano
di
officiali
dei
carri
di
guerra
e
di
ufficiali
di
fanteria
educati
in
speciali
collegi
militari
,
dove
erano
iniziati
a
tutte
le
durezze
della
vita
delle
armi
,
e
per
entrare
nei
quali
si
doveva
pagare
abbastanza
,
non
già
in
danaro
,
che
allora
non
esisteva
,
ma
in
schiavi
ed
in
.
È
stata
applicata
in
certo
modo
nella
China
moderna
,
dove
il
mandarinato
militare
ha
avuto
qualche
analogia
colla
nostra
ufficialità
;
giacché
il
mandarino
militare
doveva
superare
un
esame
davanti
alle
autorità
militari
della
provincia
ed
entrava
poi
con
un
grado
abbastanza
elevato
nelle
milizie
di
una
delle
diciotto
provincie
chinesi
.
Ma
era
sopratutto
in
vigore
nelle
legioni
romane
degli
ultimi
secoli
della
repubblica
e
dei
primi
secoli
dell
'
impero
,
nelle
quali
si
mantenne
lungamente
la
distinzione
fra
la
milizia
comune
e
quella
detta
equestris
,
che
si
iniziava
servendo
come
contubernalis
(
oggi
si
direbbe
aiutante
di
campo
)
del
console
o
del
comandante
la
legione
,
il
quale
poi
apriva
l
'
adito
al
grado
di
tribuno
militare
ed
agli
altri
gradi
superiori
;
mentre
,
chi
iniziava
la
sua
carriera
da
semplice
soldato
nella
milizia
comune
,
potè
per
lunghissimi
secoli
solo
arrivare
a
centurione
primipilare
,
ufficio
che
costituiva
quasi
il
bastone
di
maresciallo
della
bassa
forza
.
Organizzazione
questa
che
assicurava
il
possesso
dei
gradi
elevati
nell
'
esercito
alla
stessa
classe
sociale
che
occupava
le
alte
magistrature
civili
e
che
,
avendo
la
ricchezza
ed
il
potere
politico
,
formava
l
'
aristocrazia
dell
'
antica
Roma
.
VII
-
-
L
'
altra
osservazione
riguarda
uno
dei
giudizi
e
pregiudizi
più
sparsi
nel
mondo
:
che
le
qualità
militari
siano
cioè
assai
inegualmente
distribuite
fra
i
popoli
,
dei
quali
alcuni
sarebbero
naturalmente
timidi
e
poltroni
ed
altri
arditi
e
valorosi
.
Certo
non
si
potrà
mai
dimostrare
che
qualche
cosa
di
vero
non
vi
sia
in
questi
pregiudizi
.
Ma
d
'
altra
parte
ci
pare
indiscutibile
che
sono
principalmente
le
abitudini
più
o
meno
guerresche
di
un
popolo
,
la
solidità
ed
il
tipo
dell
'
ordinamento
militare
che
ha
adottato
,
gli
elementi
che
più
contribuiscono
ad
accrescere
la
sua
fama
bellicosa
.
La
verità
è
che
la
guerra
,
come
tutti
i
mestieri
pericolosi
,
richiede
una
certa
abitudine
per
essere
affrontata
con
calma
e
sangue
freddo
;
quando
quest
'
abitudine
manca
,
non
può
essere
supplita
che
o
da
quei
momenti
d
'
orgasmo
,
che
si
producono
in
rarissimi
periodi
della
vita
dei
popoli
,
o
da
quel
sentimento
del
dovere
e
dell
'
onore
che
,
in
una
classe
molto
ristretta
ed
eletta
,
può
essere
suscitato
e
mantenuto
vivo
da
una
educazione
speciale
.
Or
nelle
nazioni
civili
,
nelle
quali
la
gran
maggioranza
non
può
stabilmente
dedicarsi
alle
lotte
cruente
,
l
'
organizzazione
militare
deve
tendere
allo
scopo
di
distribuire
fra
le
masse
una
piccola
minoranza
che
a
queste
lotte
è
abituata
o
che
è
preparata
dall
'
educazione
speciale
,
che
abbiamo
accennato
,
in
modo
che
possa
padroneggiare
i
gregari
,
esercitare
sopra
di
essi
un
'
influenza
decisiva
ed
indurli
ad
affrontare
un
pericolo
,
che
altrimenti
avrebbero
evitato
.
Siccome
l
'
organizzazione
,
alla
quale
abbiamo
accennato
,
può
essere
più
o
meno
perfetta
e
può
anche
completamente
mancare
,
siccome
la
classe
dirigente
può
essere
familiare
col
mestiere
delle
armi
e
può
anche
esserne
,
per
circostanze
diverse
,
completamente
schiva
,
noi
vediamo
,
percorrendo
la
storia
dei
popoli
civili
,
che
quasi
tutti
hanno
avuto
i
loro
momenti
di
gloria
militare
,
e
quasi
tutti
hanno
avuto
i
loro
periodi
di
debolezza
materiale
.
Gl
'
Indiani
,
tante
volte
saccheggiati
e
conquistati
da
Turchi
,
Mongoli
,
Afgani
e
Persiani
e
che
nel
secolo
decimottavo
si
fecero
sottomettere
da
poche
migliaia
d
'
Inglesi
,
furono
il
popolo
asiatico
che
resistette
più
valorosamente
ai
Macedoni
.
Gli
indigeni
dell
'
Egitto
per
lunghi
secoli
hanno
avuto
fama
di
soldati
poco
valorosi
,
eppure
si
reclutavano
fra
gli
abitatori
della
bassa
valle
del
Nilo
le
truppe
degli
Ahmes
e
dei
Touthmes
,
che
ai
loro
tempi
erano
i
primi
eserciti
del
mondo
.
Da
Leonida
ad
Alessandro
Magno
i
Greci
furono
considerati
soldati
valorosissimi
,
ed
all
'
epoca
di
Senofonte
parlavano
col
massimo
disprezzo
dei
Siri
e
degli
abitanti
della
Mesopotamia
,
ma
quando
sorse
l
'
Islam
,
le
popolazioni
semitiche
dell
'
Asia
ripresero
il
sopravvento
e
fecero
scempio
delle
pacifiche
popolazioni
che
ubbidivano
all
'
impero
di
Bisanzio
.
Gl
'
Italiani
del
Rinascimento
erano
cattivi
soldati
,
perché
disabituati
della
vera
guerra
,
ma
fra
i
loro
padri
si
erano
reclutati
i
legionari
di
Roma
,
valore
sufficiente
aveano
mostrato
all
'
epoca
dei
Comuni
e
,
solo
qualche
secolo
dopo
Machiavelli
,
i
reggimenti
italiani
emularono
per
la
solidità
quelli
spagnuoli
nella
famosa
giornata
di
Rocroy
.
I
Na
poletani
,
nel
passato
specialmente
imputati
di
codardia
,
dovettero
questa
loro
fama
piuttosto
alla
mancanza
di
coesione
ed
unità
morale
,
che
hanno
mostrato
in
diverse
occasioni
,
che
a
deficienza
di
valore
personale
,
ed
in
Spagna
ed
in
Russia
,
sotto
Napoleone
I
ed
in
altre
occasioni
le
truppe
napolitane
si
sono
assai
bene
comportate
.
VIII
.
-
-
Ai
giorni
nostri
ci
è
una
reazione
contro
i
grossi
eserciti
stanziali
e
si
adducono
a
carico
di
essi
le
braccia
,
che
tolgono
agli
opifici
ed
all
'
agricoltura
,
i
vizi
che
inspirano
alla
gioventù
e
sopratutto
l
'
intollerabile
spesa
di
cui
sono
cagione
Vero
è
che
questi
lagni
sono
a
preferenza
mossi
da
quegli
elementi
sociali
che
in
ogni
tempo
hanno
avuto
più
la
tendenza
a
farsi
valere
ed
imporsi
colla
forza
al
resto
della
società
,
da
quelli
che
avrebbero
naturalmente
e
spontaneamente
più
gusto
per
il
mestiere
delle
armi
e
che
trovano
ostacolo
all
'
esplicazione
dei
loro
istinti
,
forse
incoscienti
,
nella
presente
organizzazione
militare
delle
masse
pacifiche
e
lavoratrici
;
ma
è
pur
vero
che
le
necessità
,
che
hanno
condotte
le
diverse
nazioni
europee
alla
organizzazione
degli
eserciti
moderni
,
hanno
ora
l
'
effetto
di
allargare
sempre
più
l
'
applicazione
di
quei
principii
sui
quali
essi
sono
fondati
in
maniera
da
snaturarne
la
compagine
.
Le
guerre
napoleoniche
prima
e
poi
sopratutto
quella
del
1870
avendo
dato
la
vittoria
a
quelle
nazioni
,
che
hanno
armato
e
mobilizzato
eserciti
più
numerosi
,
hanno
condotto
a
tale
esagerazione
,
in
quasi
tutti
i
paesi
del
continente
europeo
,
il
sistema
del
servizio
militare
obbligatorio
,
che
ora
si
è
arrivati
al
punto
da
aver
la
pretesa
di
raccogliere
,
in
caso
di
bisogno
,
nei
quadri
dell
'
esercito
tutta
la
popolazione
valida
di
uno
Stato
di
trenta
,
quaranta
o
più
milioni
di
abitanti
.
Ma
per
rendere
possibile
l
'
attuazione
di
una
simile
pretesa
si
è
dovuto
da
una
parte
accorciare
tanto
la
durata
del
servizio
da
rendere
dubbio
che
i
coscritti
abbiano
il
tempo
di
acquistare
quelle
abitudini
,
quello
speciale
spirito
di
corpo
,
che
devono
distinguere
il
soldato
dal
resto
della
società
,
e
che
,
per
ragioni
tecniche
e
sopratutto
politiche
,
è
necessario
che
non
siano
soverchiamente
indebolite
.
E
,
d
'
altra
parte
,
si
è
dovuto
aumentare
tanto
la
spesa
per
gli
uomini
,
per
i
quadri
e
per
gli
armamenti
,
che
sono
in
continuo
rinnovamento
,
da
renderne
sempre
più
difficile
la
continuazione
e
da
produrre
quel
mostruoso
accumulo
del
debito
pubblico
,
che
è
una
delle
principalissime
piaghe
di
molti
paesi
moderni
e
sotto
il
quale
qualcuno
di
quelli
economicamente
meno
forti
rischia
di
soccombere
.
Né
ciò
è
tutto
:
la
macchina
militare
,
a
forza
di
essere
ingrandita
,
è
diventata
sempre
più
complicata
e
delicata
ed
il
dirigerne
il
funzionamento
in
tempo
di
mobilitazione
e
di
guerra
è
divenuta
opera
irta
di
sempre
maggiori
difficoltà
.
Ed
è
lecito
anche
domandarsi
se
la
guerra
stessa
sarà
un
fatto
possibile
,
quando
ogni
giorno
di
ostilità
,
fra
i
danni
economici
del
paese
e
le
spese
dell
'
erario
,
costerà
ad
ogni
nazione
parecchie
decine
di
milioni
;
quando
,
il
giorno
in
cui
sarà
dichiarata
,
saranno
turbati
gl
'
interessi
e
gli
affetti
di
tutte
le
famiglie
di
un
popolo
civile
.
-
-
Or
,
se
gli
interessi
economici
e
le
ripugnanze
morali
,
che
si
oppongono
ad
uno
scoppio
bellicoso
fra
nazioni
civili
,
riescono
ad
evitarlo
solo
per
sessanta
o
settanta
anni
di
seguito
,
è
dubbio
se
fra
le
nuove
generazioni
potrà
durare
ancora
quello
spirito
militare
e
patriottico
sul
quale
sono
fondati
gli
eserciti
moderni
e
che
solo
rende
possibili
gli
enormi
sacrifici
materiali
,
che
essi
costano
.
Quando
il
decadere
dei
sentimenti
accennati
e
la
lunghissima
pace
avranno
di
fatto
abolito
o
reso
parvenza
vana
e
senza
subbietto
gli
eserciti
stanziali
,
rinascerà
il
pericolo
che
la
prevalenza
militare
ritorni
ad
altre
razze
,
ad
altre
civiltà
,
che
hanno
sunto
ed
avranno
svolgimento
diverso
da
quella
europea
e
se
ne
saranno
appropriati
i
mezzi
ed
i
metodi
di
distruzione
.
-
-
E
se
anche
questo
pericolo
parrà
ad
alcuni
troppo
lontano
e
chimerico
,
nessuno
potrà
negare
che
,
nel
seno
stesso
delle
popolazioni
europee
,
vi
saranno
sempre
i
caratteri
violenti
e
quelli
timidi
,
le
discrepanze
d
'
interessi
e
la
voglia
d
'
imporsi
con
la
forza
materiale
.
-
-
Sicché
,
sciolta
una
volta
od
indebolita
la
grande
organizzazione
per
la
quale
il
monopolio
della
funzione
militare
è
stato
tolto
a
quella
categoria
di
persone
che
naturalmente
vi
ha
più
gusto
ed
attitudine
,
chi
impedirà
alle
piccole
organizzazioni
dei
forti
,
degli
arditi
e
dei
violenti
di
ricostituirsi
per
opprimere
i
deboli
ed
i
pacifici
?
E
la
guerra
,
morta
all
'
ingrande
,
non
rinascerà
a
minuto
nelle
contese
tra
le
famiglie
,
le
classi
ed
i
villaggi
?
In
verità
dai
dubbi
,
che
abbiamo
espresso
,
si
può
trarre
una
conclusione
,
che
noi
non
osiamo
quasi
nettamente
formulare
:
che
la
guerra
stessa
cioè
,
nella
sua
forma
presente
causa
ancora
di
tanti
mali
e
madre
di
tante
barbarie
,
sia
un
fatto
che
di
tanto
intanto
si
rende
necessario
,
affinché
non
decada
ciò
che
ci
ha
di
meglio
nel
funzionamento
delle
odierne
società
europee
ed
esse
non
ritornino
ad
un
tipo
di
difesa
giuridica
meno
elevato
.
Grave
e
terribile
conclusione
,
che
non
sarebbe
del
resto
che
un
'
altra
di
quelle
conseguenze
della
natura
umana
,
così
complicata
e
contradittoria
,
alle
quali
abbiamo
già
accennato
alla
fine
del
capitolo
settimo
;
di
quella
natura
umana
per
la
quale
il
bene
,
nello
svolgimento
della
storia
dei
popoli
,
è
sempre
fatalmente
connesso
col
male
,
ed
il
miglioramento
giuridico
e
morale
di
una
società
va
unito
con
lo
sfogo
delle
passioni
più
basse
ed
egoistiche
e
degli
istinti
più
brutali
.
CAPITOLO
X
.
Conclusione
.
I
.
Scopo
della
conclusione
.
-
-
II
.
I
tre
problemi
della
vita
moderna
-
-
Il
problema
religioso
.
-
-
III
.
L
'
avvenire
del
Cristianesimo
.
-
-
IV
.
Il
Cristianesimo
e
la
scienza
positiva
.
-
-
V
.
Il
problema
politico
.
-
-
VI
.
Esame
critico
del
Parlamentarismo
.
-
-
VII
.
Le
riforme
del
Parlamentarismo
.
-
-
VIII
.
Quale
sarebbe
la
riforma
fondamentale
-
-
Ostacoli
che
incontra
.
IX
-
-
Esame
critico
del
collettivismo
.
-
-
XII
.
La
giustizia
nell
'
organizzazione
sociale
.
-
-
XIII
.
Esame
critico
dell
'
anarchia
.
-
-
XIV
.
La
lotta
di
classe
.
-
-
XV
.
Effetti
pratici
della
democrazia
sociale
.
-
-
XVI
.
Cause
della
stessa
.
-
-
XVII
.
Probabilità
di
trionfo
della
democrazia
sociale
.
-
-
XVIII
.
Rimedi
atti
a
combatterla
.
-
-
XIX
.
Missione
della
scienza
politica
.
I
.
-
-
Il
chiudere
questo
nostro
lavoro
sarebbe
cosa
assai
breve
e
facile
se
ci
potessimo
limitare
ad
una
semplice
e
sommaria
enumerazione
degli
argomenti
che
abbiamo
finora
trattati
.
Basterebbe
infatti
rammentare
che
nel
primo
capitolo
abbiamo
esposto
le
ragioni
per
le
quali
crediamo
che
solamente
mercé
lo
studio
dei
fatti
storici
si
possano
scoprire
le
tendenze
costanti
,
ossia
le
leggi
,
che
regolano
l
'
ordinamento
delle
società
umane
,
e
che
nei
seguenti
capitoli
ci
siamo
appunto
occupati
di
determinare
la
natura
e
l
'
azione
di
alcune
delle
dette
leggi
.
Abbiamo
voluto
infatti
dimostrare
che
,
in
qualunque
aggregato
umano
che
abbia
raggiunto
un
certo
grado
di
cultura
,
esiste
una
minoranza
dirigente
,
la
quale
si
recluta
in
modi
diversi
,
ma
,
sempre
fondati
sul
possesso
delle
molteplici
e
variabili
forze
sociali
;
cioè
di
quelle
qualità
,
che
,
secondo
i
tempi
ed
i
luoghi
,
dànno
agli
individui
chele
posseggono
prestigio
morale
e
preminenza
intellettuale
ed
economica
,
e
forniscono
i
modi
di
dirigere
le
volontà
altrui
.
Abbiamo
anche
cercato
,
di
porre
in
chiaro
che
ogni
società
si
fonda
sopra
un
complesso
di
credenze
e
principii
religiosi
e
filosofici
,
che
ad
essa
sono
speciali
,
e
in
base
ai
quali
spiega
e
giustifica
il
suo
ordinamento
.
Ciò
ci
ha
dato
occasione
di
occuparci
della
diversità
dei
tipi
sociali
,
dovuta
principalmente
alla
fondamentale
diversità
di
alcuni
di
questi
sistemi
filosofici
e
religiosi
o
formole
politiche
,
che
si
dividono
l
'
impero
di
quella
parte
massima
dell
'
umanità
,
che
ha
raggiunto
un
certo
grado
di
cultura
.
Due
poi
sono
i
punti
di
questa
parte
del
nostro
lavoro
,
che
ci
sembrano
più
specialmente
suscettibili
di
applicazioni
scientifiche
e
pratiche
di
qualche
importanza
.
Quello
nel
quale
ci
siamo
sforzati
di
provare
che
la
migliore
difesa
giuridica
,
il
maggior
rispetto
del
senso
morale
da
parte
dei
governanti
si
può
ottenere
solo
mediante
la
partecipazione
al
Governo
ed
il
controllo
reciproco
di
molteplici
forze
politiche
.
E
l
'
altro
che
consiste
nella
dimostrazione
,
che
ci
sembra
di
aver
sufficientemente
dato
,
della
incapacità
che
ha
qualunque
dottrina
filosofica
o
religiosa
a
cambiare
radicalmente
e
durevolmente
la
natura
umana
;
specialmente
quando
,
invece
di
limitare
la
,
propria
propaganda
ad
un
piccolo
numero
di
individui
scelti
,
di
anime
elette
,
la
estende
a
tutta
intera
una
grande
società
e
pretende
governarla
informandola
ai
suoi
principii
;
senza
con
ciò
negare
la
notevole
efficacia
pratica
che
può
avere
la
prevalenza
di
un
dato
indirizzo
dottrinario
o
religioso
.
Infine
i
capitoli
ottavo
e
nono
riguardano
l
'
applicazione
delle
teorie
precedentemente
esposte
ad
un
fenomeno
cosi
comune
nei
tempi
moderni
come
è
stata
la
rivoluzione
violenta
e
ad
un
altro
fenomeno
in
contraddizione
col
primo
,
che
è
l
'
ordinamento
dei
moderni
eserciti
stanziali
,
il
quale
impedisce
a
quella
frazione
della
società
,
che
potrebbe
naturalmente
assumere
il
monopolio
militare
,
di
imporsi
colla
violenza
alle
altre
forze
sociali
.
Però
noi
crediamo
che
in
quest
'
ultimo
capitolo
un
còmpito
un
po
'
più
delicato
e
difficile
ci
resti
ancora
da
esaurire
.
Crediamo
che
sia
nostro
dovere
l
'
esaminare
al
lume
dei
principii
,
che
abbiamo
già
esposto
,
i
problemi
più
importanti
che
agitano
ora
le
nazioni
di
civiltà
europea
.
Forse
con
ciò
da
un
lato
determine
remo
meglio
la
natura
di
questi
problemi
e
potremo
anche
indagare
più
agevolmente
quali
siano
le
soluzioni
più
probabili
,
che
essi
avranno
;
e
dall
'
altro
lato
potremo
meglio
scientificamente
precisare
i
nostri
concetti
e
porre
in
luce
ancora
più
le
conseguenze
pratiche
,
che
se
ne
possono
trarre
.
Aggiungiamo
che
all
'
indagine
predetta
siamo
pure
spinti
da
quello
stimolo
,
tanto
naturale
ed
umano
,
che
certamente
agisce
tanto
sul
lettore
che
sullo
scrittore
,
e
che
fa
si
che
siamo
indotti
ad
interessarci
sommamente
a
quei
fatti
ed
a
quelle
quistioni
,
che
si
svolgono
intorno
a
noi
,
nel
paese
e
fra
la
generazione
fra
i
quali
viviamo
.
II
.
-
-
Diciamo
subito
che
i
problemi
di
cui
ci
occuperemo
sono
tre
.
In
primo
luogo
esamineremo
se
le
presenti
religioni
a
base
dommatica
o
,
per
precisare
meglio
il
nostro
concetto
,
se
le
diverse
forme
del
Cristianesimo
riusciranno
a
sopravvivere
alla
presente
corrente
rivoluzionaria
ed
a
resistere
al
movimento
razionalista
,
che
tende
a
distruggerle
.
In
secondo
luogo
vedremo
se
la
prevalenza
delle
autorità
politiche
elettive
,
e
sopratutto
quel
sistema
di
governo
che
è
comunemente
chiamato
Parlamentismo
,
siano
suscettibili
di
una
lunga
durata
,
e
,
nel
caso
che
si
debbano
necessariamente
modificare
,
esamineremo
in
che
senso
le
modificazioni
potranno
o
dovranno
avvenire
.
In
terzo
luogo
finalmente
getteremo
lo
sguardo
sull
'
avvenire
della
nostra
civiltà
di
fronte
alla
democrazia
sociale
,
di
questa
grandiosa
corrente
di
sentimenti
e
d
'
idee
,
che
invade
tanti
paesi
d
'
Europa
e
d
'
America
,
e
che
,
mentre
da
un
lato
è
una
vera
conseguenza
della
loro
storia
più
recente
,
dall
'
altro
è
un
fattore
attissimo
a
modificare
il
loro
avvenire
.
Il
primo
di
questi
problemi
può
a
prima
vista
sembrare
il
più
facile
dei
tre
,
ma
certo
non
lo
è
:
infatti
contiene
forse
una
parte
maggiore
d
'
imprevedibile
e
d
'
imponderabile
che
il
secondo
ed
il
terzo
,
che
sembrano
,
giustamente
,
casi
complicati
e
coi
quali
del
resto
è
intimamente
connesso
.
Diciamo
perciò
fin
da
ora
che
,
specialmente
su
questo
primo
problema
,
una
risposta
precisa
,
netta
e
sicura
non
la
daremo
,
e
che
ci
limiteremo
piuttosto
ad
ipotesi
ed
a
previsioni
cautamente
generiche
e
pensatamente
incerte
.
Molti
con
sicurezza
affermano
che
la
scienza
ammazzerà
il
dogma
.
Questa
opinione
,
superficialmente
considerata
,
è
senza
dubbio
per
diversi
lati
accettabile
.
Non
si
può
negare
infatti
che
le
scienze
fisiche
e
chimiche
,
la
geologia
,
la
preistoria
,
la
critica
degli
stessi
documenti
storici
,
battano
in
breccia
tutto
il
soprannaturale
del
Vecchio
e
del
nuovo
Testamento
e
l
'
inspirazione
dei
santi
Padri
.
Diciamo
anzi
di
più
;
che
,
anche
se
la
scienza
non
intaccasse
direttamente
le
credenze
religiose
,
una
mente
educata
alle
sue
severe
indagini
ed
ai
suoi
metodi
rigorosi
deve
sentire
,
se
è
spassionata
,
una
invincibile
ripugnanza
ad
accettare
dottrine
ed
asserzioni
dommatiche
,
che
deve
considerare
come
gratuitamente
affermate
.
Però
d
'
altra
parte
è
da
tener
presente
che
le
credenze
religiose
non
hanno
mai
risposto
ad
un
bisogno
del
nostro
raziocinio
,
ma
piuttosto
ad
altre
necessità
della
psicologia
e
sopratutto
del
sentimento
umano
.
Se
da
un
certo
punto
di
vista
possono
essere
considerate
come
illusioni
,
bisogna
pure
riconoscere
che
esse
son
mantenute
non
tanto
dalla
loro
apparenza
di
verità
,
quanto
dal
bisogno
che
hanno
gli
uomini
d
'
illudersi
.
E
questo
bisogno
è
così
generale
,
così
forte
,
specialmente
in
certi
momenti
della
vita
,
che
noi
vediamo
spesso
individui
d
'
intelletto
robusto
,
abituato
al
senso
della
realtà
,
corredato
di
studi
positivi
,
e
talvolta
anche
di
carattere
calmo
ed
equilibrato
,
pagare
ad
esso
un
largo
tributo
.
Né
in
proposito
dobbiamo
attribuire
troppa
importanza
ad
un
fenomeno
al
quale
ora
assistiamo
,
segnatamente
nei
paesi
cattolici
,
e
che
può
condurre
ad
apprezzamenti
erronei
.
Le
pratiche
del
Cristianesimo
nelle
grandi
città
della
Francia
,
in
parecchie
della
Spagna
e
dell
'
alta
Italia
,
forse
anche
in
taluna
della
Germania
e
dell
'
America
settentrionale
,
vanno
scomparendo
,
e
scompaiono
ivi
a
preferenza
nelle
plebi
anziché
nelle
classi
che
hanno
una
certa
agiatezza
e
cultura
.
Or
non
deve
da
ciò
dedursi
che
l
'
educazione
razionalista
e
positiva
abbia
fatto
fra
quelle
plebigrandi
progressi
.
Si
può
non
solo
dubitare
della
verità
delle
dottrine
religiose
,
ma
esser
convinti
che
esse
sono
tutte
fenomeni
storici
prodotti
però
da
bisogni
innati
e
profondi
dello
spirito
umano
,
perché
una
educazione
positiva
della
mente
,
nutrita
di
larghi
studi
,
l
'
ha
a
poco
a
poco
abituato
a
non
ritenere
per
vero
se
non
ciò
che
sia
scientificamente
provato
.
In
questo
caso
l
'
individuo
,
perdendo
un
sistema
di
illusioni
,
resta
cosi
bene
equilibrato
che
non
è
certo
disposto
ad
abbracciarne
un
altro
,
e
sopratutto
il
primo
che
capita
.
Ma
la
totalità
dei
miscredenti
plebei
ed
anche
,
bisogna
dirlo
,
la
gran
maggioranza
dei
miscredenti
di
qualche
cultura
,
che
abbiamo
ora
nelle
nazioni
di
civiltà
europea
,
non
arriva
al
razionalismo
per
questa
strada
:
non
crede
,
e
schernisce
,
semplice
mente
perché
è
cresciuta
in
un
ambiente
nel
quale
le
hanno
insegnato
a
non
credere
ed
a
schernire
.
Ed
,
in
queste
condizioni
,
la
mente
,
che
respinge
il
Cristianesimo
perché
è
una
credenza
basata
sul
soprannaturale
,
è
sempre
disposta
ad
accoglierne
altre
certo
più
grossolane
e
volgari
.
L
'
operaio
di
Parigi
,
di
Barcellona
o
di
Milano
,
il
bracciante
delle
Romagne
o
il
piccolo
commerciante
di
Berlino
in
fondo
non
sono
emancipati
dall
'
ipse
dixit
,
più
di
quanto
lo
sarebbero
se
andassero
a
messa
o
frequentassero
la
predica
del
pastore
protestante
o
la
Sinagoga
.
Invece
di
credere
ciecamente
al
prete
credono
con
uguale
cecità
all
'
agitatore
rivoluzionario
.
Si
stimano
all
'
avanguardia
della
civiltà
ed
hanno
lo
spirito
accessibile
a
tutte
le
ubbie
ed
a
tutti
i
sofismi
.
Lo
stadio
morale
ed
intellettuale
che
hanno
raggiunto
,
lungi
dall
'
essere
un
illuminato
positivismo
,
non
è
che
un
volgare
,
sensuale
e
degradante
materialismo
,
o
indifferentismo
religioso
che
voglia
dirsi
.
Prima
di
ridere
del
lazzarone
,
che
ha
fede
nella
liquefazione
del
sangue
di
San
Gennaro
,
dovrebbero
rendersi
capaci
di
non
ammettere
per
vere
cose
ugualmente
assurde
e
certo
più
dannose
.
III
.
-
-
Ora
,
così
stando
le
cose
,
prevalendo
in
parte
delle
masse
non
già
un
positivismo
od
agnosticismo
per
dir
così
,
organico
,
ma
un
volgare
ateismo
d
'
imitazione
,
il
terreno
che
le
credenze
,
religiose
hanno
con
rapidità
perduto
,
può
essere
,
almeno
per
un
certo
spazio
di
tempo
,
prima
cioè
che
l
'
indifferenza
religiosa
diventi
tradizionale
,
con
una
relativa
rapidità
riguadagnato
.
Può
darsi
benissimo
che
le
dottrine
socialiste
e
gli
istinti
rivoluzionari
abbiano
fra
qualche
generazione
manifestamente
dichiarato
la
loro
bancarotta
,
può
anche
darsi
che
a
questo
risultato
si
arrivi
dopo
lotte
civili
,
dopo
sofferenze
morali
ed
economiche
grandissime
;
paragonabili
,
non
già
a
quelle
che
si
ebbero
a
patire
dopo
le
piccole
rivoluzioni
passeggiere
del
secolo
decimonono
,
ma
alle
altre
,
che
provarono
così
duramente
la
generazione
che
assistè
alla
grande
rivoluzione
francese
.
È
risaputo
intanto
che
il
Cristianesimo
è
a
preferenza
la
religione
dei
tempi
difficili
anziché
di
quelli
prosperi
;
di
Esso
si
può
fare
facilmente
a
meno
quando
la
vita
è
facile
ed
agiata
,
quando
l
'
avvenire
si
presenta
ridente
,
quando
i
godimenti
materiali
non
fanno
difetto
;
ma
si
sente
al
contrario
urgente
il
bisogno
delle
sue
speranze
e
dei
suoi
conforti
quando
si
è
colpiti
da
disillusioni
amare
e
da
catastrofi
,
quando
le
privazioni
ed
i
dolori
rendono
amaro
l
'
oggi
e
più
amara
la
prospettiva
dell
'
indomani
.
Bisogna
rammentare
che
già
una
volta
trionfò
definitivamente
quando
le
classi
alte
e
medie
del
mondo
antico
subirono
quella
tremenda
catastrofe
,
quelle
inenarrabili
sofferenze
,
che
furono
la
conseguenza
delle
vittorie
definitive
dei
barbari
e
della
caduta
dell
'
impero
romano
d
'
occidente
.
Se
,
sulla
fine
del
secolo
decimono
od
all
'
alba
di
quello
venturo
,
molte
vite
fossero
sacrificate
,
ed
una
buona
parte
del
capitale
europeo
fosse
sciupato
in
lotte
ed
in
vani
tentativi
di
riforme
sociali
,
non
è
improbabile
che
al
fasto
ed
allo
sperpero
,
che
sono
stati
una
delle
caratteristiche
degli
ultimi
decenni
del
secolo
decimonono
,
non
debba
succedere
un
'
èra
di
abbattimento
e
di
relativa
miseria
,
durante
la
quale
le
dottrine
cristiane
troverebbero
propizio
il
terreno
per
riguadagnare
il
cuore
delle
masse
.
Finora
,
nei
paesi
cattolici
,
essendo
appunto
la
Chiesa
catto
lica
quella
che
gode
di
una
maggiore
autonomia
e
che
pretende
una
più
grande
ingerenza
nelle
cose
dello
Stato
,
la
propaganda
anti
religiosa
è
stata
direttamente
od
indirettamente
favorita
dalle
autorità
laiche
con
le
quali
il
Papato
si
è
trovato
in
violenti
conflitti
d
'
interessi
.
Ciò
è
avvenuto
specialmente
in
Francia
,
nei
primi
anni
della
monarchia
di
luglio
e
durante
un
certo
periodo
della
terza
repubblica
,
ed
in
Italia
,
durante
e
dopo
la
caduta
del
potere
temporale
dei
Papi
.
Ma
è
erroneo
scambiare
queste
lotte
,
che
sono
episodii
che
di
quando
in
quando
si
sono
rinnovati
nella
vita
dei
popoli
cattolici
,
con
l
'
essenza
stessa
;
della
loro
storia
,
dando
ad
esse
il
carattere
di
guerre
a
morte
non
interrotte
né
da
paci
né
da
tregue
.
Come
è
accaduto
spessissimo
nei
secoli
scorsi
,
dopo
essersi
accanitamente
disputata
una
posizione
,
bisogna
che
quella
delle
due
parti
in
contesa
che
l
'
ha
perduta
si
abitui
alla
nuova
condizione
delle
cose
e
si
rassegni
,
almeno
tacitamente
,
ad
accettarla
.
Di
queste
ore
di
tacita
rassegnazione
la
Chiesa
cattolica
ne
conta
parecchie
nella
sua
lunga
storia
.
Non
è
possibile
poi
che
tanto
la
Chiesa
che
lo
Stato
non
finiscano
coll
'
accorgersi
che
nelle
loro
lotte
presenti
,
il
vero
tertius
gaudens
,
come
ebbe
a
scrivere
lo
Schäffle
e
come
vede
da
sé
chiunque
sia
spassionato
ed
abbia
appena
appena
un
zinzino
di
senno
politico
,
è
la
democrazia
sociale
.
Non
è
possibile
che
questi
due
Enti
non
vedano
alla
lunga
il
gran
bene
,
che
,
camminando
con
un
certo
accordo
,
si
possono
scambievolmente
fare
.
Ormai
in
Francia
pare
che
un
movimento
nel
senso
da
noi
indicato
si
vada
sempre
più
eccentuando
.
Ed
anche
in
Italia
il
tempo
è
e
sarà
il
miglior
maestro
,
e
molta
gente
va
vedendo
,
e
vedrà
sempre
più
chiaramente
,
che
,
se
da
un
lato
il
Cattolicesimo
dura
e
facilmente
non
si
distrugge
,
dall
'
altro
neppure
è
possibile
distruggere
la
storia
;
annullare
cioè
quei
fatti
ai
quali
un
lungo
volgere
di
anni
ha
apposto
il
suo
incancellabile
suggello
ed
ha
dato
l
'
autorità
di
cosa
giudicata
.
Corre
ormai
il
ventiseiesimo
anno
dal
di
nel
quale
le
ultime
traccio
del
potere
temporale
dei
papi
furono
distrutte
,
ed
era
già
un
pezzo
che
gli
ultimi
suoi
avanzi
non
si
potevano
più
reggere
per
forza
propria
.
Chiunque
vive
nel
mondo
europeo
,
e
specialmente
in
quello
italiano
,
e
non
vuole
affettare
vani
timori
né
pascersi
d
'
inconsulte
speranze
,
deve
scorgere
chiaramente
l
'
impossibilità
materiale
della
sua
restaurazione
;
e
tutto
fa
preveder
che
la
quistione
,
che
ad
essa
si
riferisce
,
va
posta
tra
quelle
che
il
secolo
ventesimo
dimenticherà
,
incalzato
,
come
sarà
,
da
tante
altre
questioni
più
nuove
,
più
calde
,
più
urgenti
.
IV
.
-
-
Meno
conciliabile
è
,
a
dir
vero
,
il
dissidio
fra
il
metodo
scientifico
positivo
e
quella
base
soprannaturale
e
dogmatica
che
si
trova
in
tutte
le
religioni
,
quella
cristiana
compresa
,
e
che
il
Cattolicesimo
segnatamente
ha
di
recente
esagerato
.
Ma
bisogna
tener
presente
che
la
fede
è
cosa
vecchia
e
la
scienza
relativamente
nuova
.
Essa
avea
già
mostrato
qualche
barlume
di
sé
nell
'
antico
Egitto
,
in
Babilonia
,
nell
'
India
braminica
,
in
China
;
barlumi
però
non
coordinati
,
avvolti
quasi
sempre
nel
mistero
ed
interrotti
da
lunghi
secoli
di
oscurità
.
Più
forte
fu
la
luce
che
sviluppò
la
civiltà
greco
romana
;
ma
anch
'
essa
si
spense
quasi
al
declinare
del
mondo
antico
;
altri
sprazzi
ne
vediamo
apparire
durante
l
'
epoca
più
splendida
della
civiltà
araba
,
che
fecondò
germi
preparati
dalla
Grecia
e
dalla
Persia
dei
Sassanidi
;
ma
anch
'
essi
furono
soffocati
dall
'
imbarbarimento
progressivo
del
mondo
maomettano
.
Come
base
integrante
di
una
civiltà
,
come
vero
portato
di
un
periodo
storico
,
la
scienza
positiva
comincia
nel
secolo
decimosesto
e
non
si
affermò
che
nel
decimottavo
in
questa
Europa
,
che
ereditò
e
fecondò
dottrine
e
nozioni
elaborate
da
tanti
popoli
e
da
tante
civiltà
.
Ora
,
la
guerra
fra
questa
nuova
forza
sociale
,
che
si
volea
affermare
,
e
la
religione
che
si
voleva
difendere
,
e
che
per
prima
cosa
cercò
di
soffocare
nelle
fasce
il
nuovo
concorrente
,
fu
naturale
e
spiegabile
.
E
la
religione
prima
cercò
di
negare
,
e
poi
colpì
d
'
anatema
i
risultati
della
scienza
,
e
d
'
altra
parte
la
scienza
assunse
con
particolare
impegno
la
missione
di
sbugiardare
agli
occhi
delle
masse
i
dogmi
della
religione
.
Tante
istituzioni
però
e
tante
persone
sembrano
incompatibili
,
le
quali
,
dalla
impossibilità
di
eliminarsi
a
vicenda
e
dalla
necessità
,
che
ne
viene
in
conseguenza
,
di
far
vita
insieme
,
sono
costrette
a
compatirsi
.
Se
la
scienza
poi
attacca
direttamente
od
indirettamente
il
dogma
,
almeno
essa
si
svolge
in
un
campo
differente
da
quello
delle
religioni
;
il
pensiero
scientifico
infatti
spiega
la
sua
azione
sul
raziocinio
umano
,
mentre
la
fede
ha
la
sue
base
nel
sentimento
.
Il
primo
necessariamente
è
accessibile
solo
a
quel
piccolo
numero
di
individui
,
che
hanno
la
capacità
e
la
possibilità
di
menare
una
vita
fortemente
intellettiva
,
mentre
l
'
altra
estende
la
sua
azione
sulle
masse
.
Certo
più
incompatibili
assai
che
la
scienza
ed
una
religione
sono
due
religioni
diverse
,
che
necessariamente
si
devono
sbugiardare
a
vicenda
e
si
fanno
la
concorrenza
sullo
stesso
terreno
.
Eppure
noi
vediamo
che
,
parecchie
volte
,
dopo
lunghe
ed
atroci
lotte
,
due
religioni
,
una
volta
convinte
della
impossibilità
di
distruggersi
,
finiscono
col
tollerarsi
a
vicenda
.
Così
è
avvenuto
ed
avviene
dovunque
cattolici
e
protestanti
,
cristiani
e
maomettani
,
maomettani
ed
idolatri
hanno
convissuto
e
convivono
pacificamente
nello
stesso
paese
.
Ma
forse
la
China
ci
offre
su
questo
argomento
un
esempio
,
che
fa
più
al
caso
nostro
.
Colà
le
classi
colte
e
governanti
seguono
un
vago
Deismo
,
che
in
fondo
è
un
vero
e
proprio
positivismo
razionale
,
mentre
il
popolo
è
buddista
,
seguace
della
religione
di
Lao
Tze
,
o
maomettano
.
Il
Buddismo
è
anche
in
certo
modo
legalmente
riconosciuto
e
l
'
autorità
partecipa
ufficialmente
alle
sue
feste
.
Or
potrebbe
avvenire
qualche
cosa
di
molto
analogo
in
Europa
.
Quivi
ci
pare
assai
improbabile
che
in
un
prossimo
avvenire
religioni
nuove
possano
,
non
diciamo
nascere
,
ma
diffondersi
;
sicché
le
varie
forme
del
Cristianesimo
manterranno
la
loro
preponderanza
in
quei
paesi
dove
attualmente
la
hanno
.
Alla
lunga
una
reciproca
tolleranza
potrebbe
stabilirsi
fra
il
positivismo
o
meglio
l
'
agnosticismo
scientifico
degli
individui
più
colti
e
le
credenze
seguite
,
non
solo
dalle
masse
povere
ed
incolte
,
ma
anche
da
tutta
quella
gran
parte
delle
classe
agiata
,
che
per
sesso
,
per
abitudine
,
per
l
'
educazione
ricevuta
o
per
temperamento
,
è
più
ossequente
agli
impulsi
del
sentimento
.
V
.
-
-
I
primi
dovrebbero
comprendere
che
non
si
ottiene
alcun
vantaggio
sociale
facendo
la
propaganda
della
miscredenza
fra
coloro
che
sentono
il
bisogno
delle
credenze
religiose
,
o
che
son
troppo
ignoranti
per
arrivare
a
formarsi
una
concezione
originale
e
propria
intorno
a
certi
problemi
naturali
e
sociali
.
E
d
'
altra
parte
,
coloro
che
dirigono
il
movimento
cristiano
,
e
specialmente
quello
cattolico
,
dovrebbero
pure
persuadersi
.
,
e
questa
persuasione
a
dir
vero
è
alquanto
difficile
che
acquistino
,
che
ormai
la
scienza
è
diventata
tanta
parte
della
vita
dei
popoli
civili
,
che
non
può
riuscire
facile
,
e
diremmo
quasi
che
non
può
riuscire
possibile
,
di
soffocarla
e
distruggerla
.
Però
le
soluzioni
,
alle
quali
abbiamo
ora
accennato
,
dei
problemi
moderni
riguardanti
i
rapporti
tra
lo
Stato
e
la
Chiesa
e
fra
la
scienza
e
le
religioni
dommatiche
,
sono
soltanto
da
ritenersi
come
possibili
;
il
che
non
vuol
dire
che
siano
facili
e
sopratutto
che
sian
le
più
probabili
.
Perché
fossero
adottate
,
dovrebbero
avere
molto
senno
politico
le
parti
che
attualmente
sono
in
conflitto
,
e
purtroppo
,
a
preferenza
del
senno
,
le
passioni
,
i
rancori
ed
i
fanatismi
dirigono
gli
avvenimenti
umani
.
Non
bisogna
poi
dimenticare
che
attualmente
la
corrente
democratica
socialista
rappresenta
quasi
un
'
altra
religione
,
che
fa
una
,
terribile
concorrenza
a
quella
cristiana
,
ed
è
con
essa
,
quasi
assolutamente
incompatibile
.
Or
,
è
pure
possibile
che
,
nell
'
urto
fra
queste
due
correnti
,
non
resti
più
la
libertà
,
la
tolleranza
sufficiente
perché
continui
a
prosperare
ed
a
vivere
quel
piccolissimo
strato
sociale
capace
di
conservare
l
'
indipendenza
del
pensiero
davanti
i
grandi
problemi
sociali
e
politici
.
Pur
troppo
le
epoche
nelle
quali
è
stato
permesso
di
liberamente
esprimere
il
proprio
pensiero
,
di
non
esser
servo
di
alcun
fanatismo
,
di
altana
superstizione
,
sono
epoche
privilegiate
e
piuttosto
eccezionali
nella
storia
dei
popoli
,
ed
esse
non
hanno
durato
ordinariamente
molto
a
lungo
.
Spesso
le
società
umane
si
sono
adagiate
per
secoli
in
un
sistema
di
credenze
,
e
ad
esso
hanno
sacrificato
la
libertà
di
discutere
e
di
pensare
,
oppure
si
sono
dilaniate
aspramente
perché
due
diverse
correnti
di
dottrine
e
di
credenze
hanno
conteso
in
tutti
i
modi
perla
preponderanza
sociale
.
I
momenti
di
pace
,
di
tolleranza
relativa
,
nei
quali
le
passioni
sono
state
alquanto
imbrigliate
e
l
'
intelletto
ha
potuto
con
calma
osservare
e
ragionare
,
sono
stati
in
fondo
fortunate
parentesi
,
divise
fra
loro
da
lunghi
periodi
di
cieco
ed
esclusivo
fanatismo
o
di
selvaggia
lotte
e
persecuzioni
.
E
,
che
ognuna
di
queste
parentesi
possa
essere
chiusa
,
è
provato
dai
tipi
di
civiltà
che
troviamo
ora
decaduti
od
immobilizzati
,
e
che
dovettero
avere
anch
'
essi
dei
momenti
in
cui
il
pensiero
umano
fu
relativamente
libero
,
altrimenti
non
si
potrebbe
spiegare
il
grado
di
progresso
intellettuale
,
che
bure
un
giorno
raggiunsero
.
E
,
anche
restando
nell
'
Europa
,
si
può
rammentare
che
da
Aristotile
si
andò
indietro
fino
al
bizantinismo
,
dalla
civiltà
splendida
e
positiva
dei
primi
secoli
dell
'
impero
romano
,
che
solo
nei
secoli
decimottavo
e
decimonono
le
più
colte
nazioni
hanno
sorpassato
,
si
andò
,
con
una
decadenza
ora
lenta
ora
rapida
,
alla
barbarie
,
che
troviamo
descritta
da
Gregorio
di
Tours
e
Paolo
Diacono
ed
a
quella
,
forse
ancora
più
supina
e
degradante
,
che
troviamo
documentata
nella
cronaca
di
Raul
Glaber
.
È
ripensando
a
queste
grandi
eclissi
dell
'
intelletto
amano
che
,
senza
fare
pronostici
la
cui
difficoltà
è
evidente
,
sorgo
nell
'
animo
il
triste
sospetto
che
all
'
epoca
presente
potrà
succederne
un
'
altra
in
cui
non
sarà
libero
per
ogni
individuo
il
professare
o
il
non
professare
pubblicamente
la
religione
cristiana
ed
in
cui
la
spontanea
e
sincera
espressione
del
pensiero
umano
,
la
piena
indipendenza
dell
'
indagine
scientifica
potrà
essere
limitata
dalla
necessità
di
conservare
intatto
quel
tipo
sociale
,
che
,
dopo
lunghe
ed
accanite
lotte
,
sarà
riuscito
vittorioso
.
V
.
-
-
Legato
al
problema
religioso
e
sopratutto
al
terzo
problema
,
cioè
all
'
avvenire
della
nostra
civiltà
di
fronte
allo
svolgimento
della
democrazia
sociale
,
è
il
secondo
problema
elle
ora
imprendiamo
a
trattare
,
che
riguarda
la
crisi
che
traversano
i
Governi
rappresentativi
e
sopratutto
quelli
parlamentari
;
crisi
che
,
ristretta
oggi
nel
campo
delle
idee
e
delle
opinioni
,
può
allargarsi
domani
in
quello
dei
fatti
e
determinare
mutamenti
graduali
o
repentini
nelle
istituzioni
che
reggono
tanta
parte
d
'
Europa
.
Cominciamo
coll
'
osservare
infatti
che
,
non
tenendo
conto
delle
nuove
forze
sociali
,
che
si
affermarono
durante
il
secolo
decimottavo
,
forze
basate
sopra
la
produzione
di
nuore
ricchezze
e
sulla
diversa
,
distribuzione
delle
ricchezze
stesse
e
sul
sorgere
di
una
classe
media
colta
ed
agiata
,
due
furono
le
correnti
intellettuali
che
produssero
i
movimenti
politici
,
i
quali
hanno
condotto
alla
loro
volta
quasi
tutti
i
popoli
di
civiltà
europea
ai
governi
rappresentativi
e
spesso
anche
ai
governi
parlamentari
.
La
prima
è
quella
basata
sulle
dottrine
del
Montesquieu
,
e
che
chiameremo
la
corrente
liberale
,
la
quale
,
mercé
la
divisione
dei
poteri
,
ha
voluto
fare
un
argine
all
'
assolutismo
burocratico
,
ed
abbiamo
già
visto
come
,
benché
incompleto
,
il
sistema
d
'
idee
al
quale
ora
accenniamo
non
si
possa
dire
fondamentalmente
errato
.
La
seconda
è
la
corrente
democratica
,
il
cui
padre
intellettuale
è
indiscutibilmente
il
Rousseau
,
la
quale
pone
come
base
legale
di
ogni
potere
politico
la
sovranità
popolare
,
il
mandato
che
i
governanti
ricevono
dalla
maggioranza
dei
cittadini
,
e
fa
dipendere
dalla
sincera
attuazione
di
questo
presupposto
non
solo
la
legittimità
dei
governi
,
ma
anche
la
loro
bontà
,
ossia
la
loro
attitudine
a
soddisfare
gli
interessi
e
gli
ideali
delle
masse
ed
a
condurle
verso
il
miglioramento
economico
,
intellettuale
e
morale
.
Or
,
come
più
avanti
cercheremo
di
dimostrare
,
questa
seconda
corrente
d
'
idee
,
venendo
alle
sue
ultime
esplicazioni
e
conseguenze
,
ha
prodotto
anche
la
moderna
democrazia
sociale
.
Le
numerose
obiezioni
che
ora
si
muovono
ai
governi
rappresentativi
,
e
sopratutto
a
quelli
nei
quali
,
per
la
larga
base
data
al
suffragio
popolare
,
e
più
ancora
per
la
preponderanza
che
ha
politicamente
l
'
organo
elettivo
detto
comunemente
camera
bassa
,
l
'
ideale
democratico
si
potrebbe
dire
a
preferenza
attuato
,
sono
di
tre
ordini
:
Una
prima
categoria
di
attacchi
e
di
critiche
infatti
si
riferisce
ai
pettegolezzi
,
alle
lungaggini
,
alle
futilità
di
cui
spesso
si
occupano
le
assemblee
parlamentari
.
Un
'
altra
,
che
fin
d
'
ora
crediamo
di
potere
affermare
che
è
meglio
fondata
,
viene
a
preferenza
formulata
dai
socialisti
avanzati
e
dagli
anarchici
,
e
si
può
riassumere
nell
'
accusa
che
,
dato
il
presente
sistema
d
'
ineguale
distribuzione
della
ricchezza
,
i
parlamenti
non
rappresentano
gli
interessi
e
le
aspirazioni
della
maggioranza
,
ma
piuttosto
quelle
delle
classi
ricche
e
dirigenti
.
La
terza
finalmente
,
certo
più
fondata
di
tutte
,
riguarda
la
soverchia
ingerenza
,
non
tanto
della
Camera
come
corpo
politico
,
quanto
dei
singoli
deputati
,
nella
giustizia
,
nell
'
amministrazione
,
nella
distribuzione
di
tutta
,
quella
,
parte
grandissima
di
ricchezza
sociale
,
che
è
,
sotto
forma
di
imposte
e
di
tasse
,
assorbita
dallo
Stato
e
da
esso
impiegata
nei
diversi
servizi
pubblici
e
di
quell
'
altra
parte
,
pure
grande
,
concentrata
nelle
banche
e
nelle
grandi
speculazioni
industriali
,
nelle
Opere
Pie
,
la
quale
non
sfugge
ordinariamente
alla
influenza
e
sorveglianza
dei
governi
moderni
.
Non
ci
è
infatti
chi
non
veda
a
prima
,
vista
quanto
sia
dannosa
la
continua
ingerenza
,
la
faccenderia
dei
deputati
in
un
regime
fortemente
burocratizzato
quale
sua
origine
feudale
avea
tratto
il
principio
della
rappresentanza
e
l
'
avea
conservato
e
sviluppato
.
è
il
nostro
;
ad
essa
si
è
dato
un
nome
speciale
,
recente
e
pure
già
odioso
:
si
chiama
infatti
comunemente
il
Parlamentarismo
.
VI
.
-
-
Or
gl
'
inconvenienti
insiti
a
qualunque
regime
di
discussione
,
la
lungaggine
delle
assemblee
,
la
vacuità
di
molti
discorsi
nei
quali
è
facile
scorgere
che
lo
sfogo
di
piccole
ambizioni
e
del
piccolo
amor
proprio
individuale
ha
una
parte
maggiore
che
la
devozione
al
pubblico
interesse
,
la
leggerezza
con
cui
spesso
si
compilano
nuove
leggi
,
l
'
ostruzionismo
che
qualche
volta
ritarda
provvedimenti
necessari
,
le
stesse
violenze
di
linguaggio
non
sempre
giustificate
,
sono
tutti
senza
dubbio
difetti
gravi
;
ma
possono
sembrare
gravissimi
e
di
capitale
importanza
solo
a
chi
ha
la
persuasione
che
il
regime
politico
di
un
popolo
possa
andare
esente
dalle
debolezze
inerenti
alla
natura
umana
.
La
capacità
che
ha
l
'
uomo
di
concepire
il
bene
,
la
giustizia
assoluta
,
il
modo
migliore
di
adempiere
al
proprio
dovere
,
e
la
difficoltà
grandissima
che
poi
prova
nel
regolare
le
proprie
azioni
conformandosi
scrupolosamente
a
questi
suoi
concepimenti
,
producono
la
conseguenza
inevitabile
che
non
vi
è
uomo
di
Stato
e
forma
di
Governo
che
non
possano
essere
oggetto
di
censure
numerose
ed
,
astrattamente
considerate
,
anche
giuste
.
L
'
unico
criterio
pratico
per
giudicare
tanto
gli
uomini
che
i
regimi
politici
è
dunque
quello
di
paragonarli
con
gli
altri
,
e
sopratutto
con
quelli
che
li
hanno
preceduti
e
,
quando
si
può
,
con
quelli
che
li
hanno
seguito
.
Or
,
valutati
a
questa
stregua
,
i
vizi
delle
Assemblee
,
le
cattive
con
seguenze
che
il
loro
controllo
e
la
loro
partecipazione
al
potere
può
produrre
in
tutti
i
regimi
rappresentativi
,
compresi
quelli
costituzionali
,
sono
ben
poca
cosa
di
fronte
ai
danni
innegabili
che
si
avrebbero
dal
loro
annullamento
o
dalla
loro
completa
esautorazione
.
Infatti
,
nelle
presenti
condizioni
della
società
,
alla
soppressione
della
assemblee
rappresentative
seguirebbe
immancabilmente
quel
regime
,
che
si
chiama
comunemente
assoluto
,
e
che
noi
crediamo
che
si
potrebbe
meglio
battezzare
come
esclusivamente
burocratico
,
perché
ha
come
caratteristica
principale
l
'
allontanamento
dalla
vita
pubblica
,
di
tutte
le
forze
politiche
,
di
tutti
i
valori
sociali
,
che
non
fanno
parte
della
burocrazia
e
,
se
non
altro
,
la
loro
subordinazione
assoluta
all
'
elemento
burocratico
.
Certo
non
escludiamo
interamente
che
il
disgusto
sempre
crescente
del
parlamentarismo
e
sopratutto
la
paura
della
democrazia
sociale
,
là
dove
essa
assume
un
carattere
minacciosamente
rivoluzionario
,
possano
spingere
parecchi
popoli
della
moderna
Europa
verso
un
tale
regime
;
ma
non
possiamo
ammettere
che
ciò
sarà
un
bene
;
e
non
occorre
una
lunga
dimostrazione
per
questa
nostra
tesi
,
dopo
quanto
abbiamo
esposto
,
nel
capitolo
quinto
,
sui
pericoli
e
gli
inconvenienti
della
preponderanza
assoluta
,
non
soggetta
a
limitazione
ed
a
discussione
alcuna
,
di
una
sola
forza
politica
.
E
che
non
si
tratti
di
un
'
obiezione
puramente
teorica
e
dottrinale
,
ma
di
un
valore
pratico
grandissimo
,
è
facilmente
provato
dall
'
esempio
di
qualche
paese
di
civiltà
europea
,
dove
il
regime
rappresentativo
ancora
molto
imperfettamente
funziona
,
come
ad
esempio
sarebbe
la
Russia
,
e
forse
meglio
ancora
dalle
ricordanze
dell
'
antico
regime
francese
e
da
quelle
più
recenti
che
gl
'
Italiani
,
specialmente
quelli
del
Mezzogiorno
,
possono
facilmente
rievocare
.
Solo
l
'
abitudine
ai
vantaggi
di
un
regime
di
discussione
pubblica
di
tutti
gli
atti
dei
Governi
può
non
fare
scorgere
a
prima
vista
agli
osservatori
superficiali
della
giovane
generazione
quale
sarebbe
là
rovina
morale
che
verrebbe
dalla
sua
caduta
;
rovina
che
si
esplicherebbe
in
una
serie
di
attentati
alla
difesa
giuridica
,
alla
giustizia
,
a
tutto
ciò
che
comunemente
dicesi
la
libertà
,
assai
più
perniciosi
di
tutti
quelli
che
possono
essere
addebitati
,
non
diciamo
ai
governi
rappresentativi
in
genere
,
ma
anche
ai
meno
corretti
fra
i
Governi
parlamentari
.
Le
obiezioni
che
i
socialisti
molto
avanzati
e
gli
anarchici
fanno
comunemente
al
sistema
rappresentativo
hanno
fondamento
in
una
osservazione
già
da
noi
esposta
nel
capitolo
VI
del
presente
lavoro
ed
altrove
,
che
molti
altri
scrittori
hanno
pare
formulato
e
che
è
da
maravigliare
soltanto
che
non
sia
più
diffusa
ed
accreditata
.
Alludiamo
al
fatto
evidente
che
i
membri
di
una
Camera
elettiva
non
sono
quasi
mai
scelti
liberamente
e
spontaneamente
dalla
maggioranza
dei
loro
elettori
,
perché
questi
non
hanno
che
una
limitatissima
libertà
di
opzione
tra
i
pochissimi
candidati
,
la
riuscita
dei
quali
presenta
una
certa
probabilità
.
Certo
questa
contraddizione
flagrante
tra
il
fatto
ed
il
diritto
,
fra
la
base
giuridica
del
mandato
politico
e
la
sua
pratica
esplicazione
,
è
una
debolezza
grandissima
di
qualunque
sistema
rappresentativo
.
Però
essa
può
fornire
un
argomento
di
capitale
importanza
contro
al
detto
sistema
solo
a
coloro
,
e
sono
ancora
moltissimi
,
che
accettano
la
teoria
della
sovranità
popolare
secondo
la
interpretazione
ristretta
e
precisamente
circoscritta
,
che
ne
hanno
dato
Rousseau
ed
i
suoi
seguaci
della
scuola
democratica
,
poi
quali
significa
che
il
Governo
di
ogni
società
debba
emanare
dalla
maggioranza
numerica
dei
cittadini
.
Ma
se
,
come
noi
crediamo
,
la
sola
cosa
importante
e
possibile
in
un
regime
politico
è
che
vi
prendano
parte
tutti
i
valori
sociali
,
che
in
esso
trovino
un
posto
tutti
coloro
che
hanno
qualcuna
delle
qualità
,
che
,
in
un
dato
tempo
e
in
un
dato
popolo
,
determinano
il
prestigio
e
l
'
influenza
delle
classi
e
degli
individui
,
allora
si
può
ammettere
che
,
come
non
va
combattuta
una
religione
per
la
scarsa
veridicità
dei
suoi
dogmi
quando
moralmente
produce
buoni
risultati
,
così
le
applicazioni
di
una
dottrina
politica
si
possono
accettare
finché
hanno
per
conseguenza
un
miglioramento
della
difesa
giuridica
,
benché
la
dottrina
stessa
offra
facilmente
il
fianco
ad
una
critica
inspirata
a
criteri
positivi
.
Or
è
innegabile
che
il
sistema
rappresentativo
dà
a
molteplici
forze
sociali
il
modo
di
partecipare
al
regime
politica
,
controllando
e
limitando
l
'
azione
di
altre
forze
sociali
,
cioè
,
della
burocrazia
.
E
certamente
,
se
queste
sole
fossero
le
conseguenze
e
le
applicazioni
possibili
della
dottrina
della
sovranità
popolare
,
converrebbe
accertarle
,
pur
riconoscendo
la
scarsa
base
scientifica
della
corrente
d
'
idee
e
di
sentimenti
che
le
ha
prodotte
.
Né
si
dica
che
il
fatto
che
le
maggioranze
vere
e
reali
hanno
un
'
influenza
molto
limitata
nella
scelta
dei
rappresentanti
dipenda
esclusivamente
dalle
presenti
disuguaglianze
sociali
.
Indiscutibilmente
,
quando
queste
esistono
,
è
naturale
che
la
scelta
degli
elettori
cada
a
preferenza
su
coloro
che
nella
disuguaglianza
rappresentano
i
punti
più
elevati
della
scala
sociale
;
ma
,
anche
se
per
un
'
ipotesi
,
che
crediamo
impossibile
,
la
scala
fosse
livellata
in
modo
da
diventare
un
piano
,
resterebbe
sempre
la
prevalenza
inevitabile
delle
minoranze
organizzate
e
facili
ad
organizzare
,
di
fronte
alle
maggioranze
disorganizzate
.
La
moltitudine
degli
elettori
sarebbe
perciò
sempre
costretta
a
scegliere
i
suoi
rappresentanti
fra
i
candidati
sostenuti
dai
gruppi
di
persone
per
gusto
ed
interesse
più
attivamente
dedite
alla
vita
politica
.
Adunque
,
ciò
che
vi
è
di
più
fondato
nelle
critiche
,
che
ormai
da
più
di
un
ventennio
si
fanno
contro
i
Governi
rappresentativi
,
sta
tutto
nella
soverchia
ed
esclusiva
prevalenza
degli
elementi
elettivi
,
che
si
verifica
in
molti
di
essi
e
specialmente
quando
degenerano
nel
Parlamentarismo
.
Il
fatto
che
,
dove
questo
è
in
vigore
,
esce
dal
seno
della
Camera
elettiva
il
Ministero
,
che
dirige
tutta
la
vasta
ed
assorbente
macchina
burocratica
,
e
quello
più
grave
ancora
che
Presidenti
del
Consiglio
e
Ministri
restano
in
carica
finché
piaccia
alla
maggioranza
della
detta
Camera
il
conservarli
,
sono
le
prime
e
vere
radici
dei
mali
così
comunemente
lamentati
.
È
per
essi
che
nelle
Camere
la
discussione
degli
atti
del
Governo
ed
il
controllo
,
che
sopra
l
'
azione
governativa
i
deputati
dovrebbero
esercitare
,
sono
quasi
sempre
traviati
da
ambizioni
personali
ed
interessi
di
parte
.
È
per
essi
che
il
desiderio
naturale
nei
governanti
di
fare
il
bene
viene
efficacemente
e
costantemente
combattuto
dal
desiderio
,
non
meno
naturale
,
di
fare
il
proprio
interesse
,
che
il
sentimento
del
dovere
professionale
è
nei
ministri
e
nei
deputati
sempre
bilanciato
da
tutte
le
ambizioni
e
da
tutti
gli
amor
propri
giustificati
ed
ingiustificati
.
È
per
essi
che
la
macchina
amministrativa
e
giudiziaria
viene
mutata
in
grande
agenzia
elettorale
col
relativo
sperpero
di
pubblico
danaro
e
di
senso
morale
,
che
le
pretese
di
qualunque
grande
elettore
,
attraverso
il
deputato
che
ha
bisogno
di
lui
,
e
del
ministro
che
ha
bisogno
del
deputato
,
bastano
talvolta
a
far
rinnegare
qualunque
rispetto
all
'
equità
ed
alla
legge
.
È
infine
per
questa
costante
,
procurata
,
flagrante
contraddizione
fra
il
dovere
e
l
'
interesse
di
chi
governa
e
di
chi
deve
limitare
e
giudicare
l
'
azione
del
Governo
,
che
la
burocrazia
e
l
'
elemento
elettivo
,
che
dovrebbero
controllarsi
a
vicenda
,
finiscono
col
corrompersi
e
a
vicenda
.
VII
.
-
-
Prima
di
studiare
i
rimedi
proposti
e
da
proporre
ad
un
simile
stato
di
cose
conviene
fermarsi
un
momento
per
esaminare
cosa
accadrebbe
se
esso
durasse
immutato
per
un
certo
spazio
di
tempo
,
se
,
ad
esempio
,
per
mezzo
secolo
ancora
nulla
di
sostanziale
fosse
mutato
nelle
istituzioni
che
reggono
tanta
parte
della
società
europea
e
non
avvenissero
in
essa
nuovi
rivolgimenti
talmente
violenti
da
spostare
le
influenze
e
le
fortune
personali
.
Or
,
dato
che
questa
ipotesi
,
cosa
che
ci
pare
difficile
,
possa
avverarsi
,
respingiamo
formalmente
quell
'
opinione
,
un
tempo
abbracciata
da
molti
ed
ora
seguita
da
pochi
,
secondo
la
quale
le
istituzioni
parlamentari
avrebbero
in
sé
stesse
una
virtù
riparatrice
dei
mali
che
producono
negli
inizi
della
loro
applicazione
.
Possiamo
però
ammettere
che
questi
mali
cambierebbero
un
po
'
di
natura
per
quel
fenomeno
della
stabilità
o
cristallizzazione
delle
influenze
politiche
,
che
avviene
in
tutti
i
paesi
il
cui
regime
politico
non
è
per
un
lungo
tempo
cambiato
da
infiltrazioni
straniere
o
da
un
lavorìo
interiore
d
'
idee
e
di
passioni
.
I
figli
delle
notorietà
presenti
del
Parlamento
,
della
Banca
e
della
burocrazia
arriverebbero
infatti
sempre
più
facilmente
ai
posti
già
occupati
dai
padri
,
e
si
formerebbe
un
piccolo
mondo
,
una
consorteria
di
famiglie
influenti
,
entro
la
quale
sarebbe
difficile
agli
uomini
nuovi
di
penetrare
.
Accadrebbe
ciò
che
è
accaduto
in
Roma
repubblicana
,
dove
le
diverse
generazioni
delle
famiglie
più
cospicue
si
succedevano
nelle
cariche
più
elevate
e
nell
'
Inghilterra
del
secolo
decimottavo
e
dei
primi
decenni
del
decimonono
fino
alla
riforma
del
1832
,
quando
le
antiche
famiglie
parlamentari
erano
alternativamente
alla
testa
dell
'
Opposizione
o
del
Gabinetto
,
e
si
accentuerebbe
ciò
che
già
accade
in
Francia
ed
in
Italia
,
paesi
dove
il
sistema
rappresentativo
è
ancora
recente
,
nei
quali
spesso
vediamo
i
figli
,
i
fratelli
ed
i
generi
degli
uomini
politici
ereditare
i
collegi
dei
loro
parenti
.
mercé
questa
maggiore
stabilità
della
classe
che
avrebbe
l
'
alta
direzione
politica
si
renderebbe
più
difficile
il
farsi
avanti
agli
nomini
di
merito
e
di
nascita
oscura
,
ma
crescerebbe
la
difficoltà
anche
por
coloro
elle
escono
dalla
folla
e
salgono
i
primi
gradini
della
notorietà
e
dell
'
influenza
politica
lusingando
e
acuendo
le
più
basse
o
le
più
insensate
aspirazioni
della
folla
.
Il
tempo
farebbe
pure
dimenticare
la
prima
origine
impura
di
molte
fortune
e
molte
influenze
,
ai
figli
nati
in
elevata
fortuna
sarebbero
risparmiate
le
bassezze
e
le
contraddizioni
che
,
per
arrivarvi
,
furono
necessarie
ai
padri
,
ma
diventerebbe
sempre
più
flagrante
la
contraddizione
fra
lo
spirito
delle
istituzioni
e
coloro
,
che
sarebbero
chiamati
a
rappresentarle
,
e
l
'
oligarchia
,
che
governerebbe
a
nome
del
popolo
,
e
che
non
potrebbe
mai
ripudiare
interamente
le
arti
e
lo
ipocrisie
necessarie
in
qualunque
regime
parlamentare
,
starebbe
sempre
più
lontana
ed
appartata
dai
sentimenti
e
dalle
passioni
del
popolo
.
E
per
popolo
non
intendiamo
solo
le
masse
dei
contadini
e
degli
operai
,
ma
,
anche
quelle
numerose
classi
medie
,
fra
le
quali
si
svolge
tanta
parte
dell
'
attività
economica
ed
intellettuale
del
paese
.
Prescindendo
quindi
dagli
effetti
naturali
,
che
eserciterebbe
l
'
azione
del
tempo
,
la
quale
,
come
abbiamo
visto
,
sarebbe
di
dubbia
utilità
,
non
è
difficile
escogitare
quelle
modificazioni
degli
istituti
presenti
,
che
attenuerebbero
i
danni
del
Parlamentarismo
.
Non
ci
è
infatti
chi
non
veda
quanto
riuscirebbe
utile
l
'
aumentare
le
guarentigie
d
'
indipendenza
della
magistratura
,
assicurando
ai
magistrati
in
tutti
i
paesi
quella
vera
e
reale
inamovibilità
di
grado
e
di
luogo
,
che
ora
è
praticata
soltanto
in
alcuni
,
ed
elevando
,
a
fatti
non
a
parole
,
la
loro
posizione
sociale
ed
il
loro
prestigio
.
Non
ci
è
chi
non
veda
quanto
gioverebbe
in
Francia
ed
in
Italia
ed
altrove
l
'
introdurre
il
sistema
della
responsabilità
di
tutti
gli
impiegati
dello
Stato
al
modo
tedesco
,
in
guisa
che
tutti
i
pubblici
funzionari
di
grado
elevato
rispondessero
dell
'
opera
loro
da
vanti
tribunali
amministrativi
realmente
indipendenti
,
e
sottraendo
nello
stesso
tempo
i
detti
funzionari
agli
arbitrii
dei
Ministri
e
quindi
dei
deputati
.
Si
potrebbe
anche
organizzare
meglio
il
controllo
finanziario
,
aumentando
l
'
indipendenza
della
Corte
dei
Conti
.
Disgraziata
mente
tutti
questi
rimedi
,
che
attenuerebbero
la
gravità
di
alcuni
sintomi
del
male
senza
toglierne
la
radice
,
sono
pure
di
difficile
attuazione
per
la
resistenza
che
gli
elementi
dominatori
che
hanno
il
battesimo
del
suffragio
popolare
,
e
che
vengono
comunemente
appellati
democratici
,
oppongono
tacitamente
od
apertamente
,
in
nome
degli
intangibili
principii
della
sovranità
nazionale
,
ogni
qual
volta
si
tratta
di
aumentarti
il
prestigio
e
le
attribuzioni
di
quegli
istituti
,
che
limitano
la
loro
onnipotenza
.
Più
radicale
ed
efficace
rimedio
sarebbe
senza
alcun
dubbio
quello
,
che
è
stato
vagheggiato
da
molti
,
e
che
consiste
in
un
ritorno
al
sistema
costituzionale
del
quale
il
Governo
parlamentare
non
è
che
una
trasformazione
e
,
secondo
alcuni
,
una
degenerazione
.
Non
bisogna
nascondere
che
un
movimento
politico
che
cercasse
di
arrivare
a
questo
resultato
,
avrebbe
una
certa
facilità
di
pratica
attuazione
,
perché
realmente
,
stando
alla
lettera
degli
Statuti
e
delle
Carte
fondamentali
sulle
quali
posa
l
'
edificio
giuridico
dei
Governi
moderni
,
non
si
può
scorgere
alcuna
differenza
fra
il
regime
parlamentare
e
quello
costituzionale
,
anzi
tutti
i
testi
ammettono
esclusivamente
l
'
esistenza
di
un
regime
costituzionale
non
già
di
quello
parlamentare
.
Questa
forma
di
Governo
non
si
è
perciò
stabilita
se
non
in
base
ad
una
serie
di
concessioni
tacitamente
richieste
dalla
pubblica
opinione
e
tacitamente
con
sentite
dai
Capi
degli
Stati
;
sicché
basterebbe
un
cambiamento
nell
'
opinione
pubblica
per
tornare
ad
una
interpretazione
più
autentica
dei
principii
codificati
nelle
Costituzioni
.
Aggiungiamo
non
essere
esatto
ciò
che
alcuni
credono
,
che
il
Governo
parlamentare
cioè
abbia
avuto
in
Inghilterra
la
sanzione
di
una
durata
parecchie
volte
secolare
;
perché
realmente
esso
cominciò
colà
a
delinearsi
soltanto
poco
prima
della
metà
del
secolo
decimottavo
e
non
ha
funzionato
secondo
le
norme
,
che
i
trattatisti
credono
corrette
,
se
non
durante
il
secolo
decimonono
e
specialmente
durante
il
lungo
regno
della
regina
Vittoria
e
durante
quelli
dei
suoi
successori
.
Malgrado
ciò
confessiamo
che
una
evoluzione
politica
,
nel
senso
indicato
ci
parrebbe
ora
di
una
opportunità
molto
dubbia
.
In
Francia
,
in
Italia
e
negli
altri
paesi
parlamentari
del
continente
europeo
il
funzionamento
di
tutti
gli
istituti
politici
è
ormai
le
gato
al
presupposto
che
debba
vigere
in
fatto
il
regime
parlamentare
.
E
discutibile
se
sia
stato
giovevole
il
passaggio
diretto
dal
regime
burocratico
assolato
a
quello
parlamentare
,
senza
fermarsi
prima
,
almeno
per
un
certo
tempo
,
nel
periodo
semplice
mente
costituzionale
;
ma
,
poiché
gli
eventi
hanno
così
proceduto
,
bisogna
subirne
le
conseguenze
.
Or
principalissima
conseguenza
delle
teorie
e
delle
consuetudini
politiche
,
che
hanno
finora
prevalso
in
tanta
parte
d
'
Europa
,
è
stata
questa
:
che
la
Camera
elettiva
,
sicura
che
il
Gabinetto
potea
essere
sempre
rovesciato
da
un
suo
voto
contrario
,
non
ha
curato
abbastanza
la
necessità
di
limitarne
i
poteri
e
le
attribuzioni
.
Sicché
essa
è
stata
larghissima
nell
'
aumentare
le
risorse
,
le
funzioni
,
le
inframmettenze
dello
Stato
,
ed
è
stata
forse
poco
gelosa
della
intangibilità
di
alcuni
dei
suoi
poteri
;
perché
ha
pensato
che
coloro
che
dello
Stato
sono
a
capo
sarebbero
sempre
gli
strumenti
della
sua
maggioranza
.
Così
stando
le
cose
,
è
evidente
che
il
passaggio
rapido
dal
regime
parlamentare
al
costituzionale
,
nei
paesi
che
sono
al
primo
abituati
,
condurrebbe
ad
un
sistema
di
Governo
molto
più
autoritario
e
ristretto
di
quello
che
vediamo
in
vigore
in
quelle
nazioni
nelle
quali
il
costituzionalismo
puro
non
si
è
mai
trasformato
e
le
funzioni
di
tutti
i
poteri
sono
rimaste
sempre
conformi
alla
lettera
degli
Statuti
fondamentali
.
Senza
farsi
illusioni
,
si
può
con
quasi
sicurezza
affermare
che
una
simile
evoluzione
,
decapitando
la
Camera
dei
rappresentanti
,
togliendole
cioè
la
principale
delle
sue
attribuzioni
e
nello
stesso
tempo
conservando
intatta
tutta
quell
'
assorbente
organizzazione
burocratica
,
tutti
quei
mezzi
e
quelle
abitudini
di
corruzione
coi
quali
ora
i
Governi
parlamentari
sanno
modificare
i
responsi
delle
urne
,
toglierebbe
almeno
per
molto
tempo
ogni
spontaneità
di
azione
,
ogni
importanza
politica
ai
Parlamenti
e
ci
condurrebbe
ad
un
regime
molto
simile
a
quell
'
assolutismo
burocratico
,
del
quale
abbiamo
poco
sopra
accennato
i
vizi
e
gl
'
inconvenienti
.
Ed
è
anche
da
tener
presente
che
questi
sarebbero
più
sentiti
,
più
amari
,
più
gravi
se
il
Gabinetto
,
che
inaugurerebbe
il
nuovo
sistema
,
fosse
uscito
,
come
è
molto
probabile
,
dal
Parlamentarismo
e
fosse
quindi
inquinato
da
tutte
le
corruttele
e
le
ipocrisie
inerenti
alla
sua
origine
.
VIII
.
-
-
Il
rimedio
più
efficace
e
più
sicuro
ai
mali
del
Parlamentarismo
starebbe
in
un
discentramento
largo
ed
organico
,
il
quale
non
dovrebbe
solo
consistere
in
un
passaggio
di
attribuzioni
dalla
burocrazia
centrale
a
quella
provinciale
,
e
dalle
Camere
del
Parlamento
nazionale
ai
corpi
elettivi
locali
,
ma
nell
'
affidare
gran
parte
delle
mansioni
,
che
ora
sono
esercitate
dalla
burocrazia
e
dai
corpi
elettivi
,
a
quella
classe
di
persone
,
che
per
cultura
ed
agiatezza
ha
capacità
,
indipendenza
,
prestigio
sociale
assai
superiore
a
quello
delle
masse
;
la
quale
non
si
dà
ai
pubblici
impieghi
e
che
ora
,
quando
non
riesce
o
non
vuole
farsi
eleggere
alla
deputazione
,
o
non
entra
a
far
parte
dei
Consigli
provinciali
o
di
quelli
dei
grandi
Comuni
,
resta
completamente
lontana
dalla
vita
pubblica
.
È
in
questo
modo
soltanto
che
si
possono
lenire
i
mali
del
Parlamentarismo
o
rendere
meno
pericoloso
per
le
pubbliche
libertà
il
passaggio
da
esso
al
regime
costituzionale
.
Se
non
fosse
noto
altrimenti
,
si
potrebbe
rilevare
da
quanto
noi
abbiamo
già
scritto
che
le
magagne
dei
Governi
parlamentari
hanno
quasi
tutte
origine
dall
'
indebita
ingerenza
che
la
burocrazia
,
per
mezzo
principalmente
dei
Prefetti
,
esercita
nella
formazione
degli
elementi
elettivi
centrali
e
locali
e
da
quella
,
ugualmente
indebita
,
che
gli
elementi
elettivi
centrali
,
ossia
i
deputati
,
esercitano
alla
loro
volta
sella
burocrazia
.
Da
ciò
proviene
un
indecente
ed
ipocrita
mercimonio
di
tolleranze
reciproche
e
di
scambievoli
favori
,
che
è
la
vera
cancrena
di
parecchie
nazioni
europee
.
Or
questo
cerchio
non
si
rompe
aumentando
i
poteri
della
burocrazia
o
allargando
le
attribuzioni
dei
corpi
elettivi
,
ma
si
spezzerà
soltanto
chiamando
nuovi
elementi
politici
,
nuove
forze
sociali
al
servizio
della
cosa
pubblica
,
perfezionando
la
difesa
giuridica
mediante
la
partecipazione
ai
pubblici
uffici
di
tutte
le
persone
,
che
hanno
attitudine
a
ciò
e
che
non
sono
impiegati
salariati
promovibili
e
traslocatili
a
beneplacito
di
un
Ministro
,
né
devono
attendere
la
riconferma
della
loro
carica
dalla
sollecitazione
dei
voti
,
dal
beneplacito
di
un
comitato
o
di
un
faccendiere
elettorale
.
In
Francia
,
in
Italia
ed
altrove
,
in
ogni
provincia
o
dipartimento
si
potrebbe
applicare
il
concetto
testé
esposto
,
facendo
la
lista
di
tutti
coloro
che
hanno
una
laurea
universitaria
e
pagano
un
dato
censo
,
e
formandone
una
categoria
speciale
di
funzionari
gratuiti
,
la
quale
,
sebbene
aperta
a
tutti
coloro
che
arrivassero
a
conquistare
i
titoli
enunciati
,
pare
per
l
'
omogeneità
della
condizione
sociale
e
per
la
naturale
tendenza
che
ha
l
'
uomo
per
le
distinzioni
sociali
,
acquisterebbe
presto
solidità
e
spirito
di
corpo
,
e
dedicherebbe
volentieri
una
parte
del
suo
tempo
ai
pubblici
negozi
.
Fra
gl
'
individui
appartenenti
a
questa
categoria
si
dovrebbero
scegliere
a
sorte
o
nominare
a
vita
,
secondo
i
casi
,
i
giudici
conciliatori
,
gli
ufficiali
incaricati
di
redigere
le
liste
degli
elettori
politici
e
comunali
e
alcuni
nuovi
funzionari
,
che
dovrebbero
essere
incaricati
di
certe
mansioni
di
polizia
giudiziaria
.
Nella
stessa
classe
dovrebbero
essere
scelti
i
componenti
dei
tribunali
amministrativi
di
primo
grado
,
che
dovrebbero
surrogare
,
là
dove
esistono
,
le
presenti
Giunte
amministrative
e
che
potrebbero
essere
anche
presieduti
da
un
magistrato
di
carriera
.
Lo
stesso
elemento
potrebbe
,
anzi
dovrebbe
,
essere
rappresentato
nei
Consigli
di
prefettura
.
Certo
non
possiamo
qui
esporre
minutamente
tutto
un
sistema
di
riforme
delle
istituzioni
politiche
ed
amministrative
della
società
europea
e
diamo
quindi
soltanto
l
'
idea
fondamentale
,
che
del
resto
non
è
esclusivamente
nostra
,
alla
quale
le
riforme
dovrebbero
essere
inspirate
,
tracciamo
la
via
che
ci
pare
opportuno
e
necessario
di
seguire
.
Non
ci
dissimuliamo
neppure
le
obiezioni
,
che
alla
immediata
applicazione
dei
nostri
concetti
si
potrebbero
opporre
.
Anzi
,
sebbene
non
abbiano
tutte
la
stessa
gravità
,
è
nostro
dovere
farne
un
sommario
esame
.
Si
può
dire
infatti
che
la
presente
istituzione
della
giuria
è
organizzata
secondo
il
metodo
da
noi
propugnato
e
che
pure
essa
fa
cattiva
prova
e
si
va
di
giorno
in
giorno
sempre
più
discreditando
.
Ma
,
in
primo
luogo
,
osserviamo
che
le
accuse
contro
la
giuria
sono
forse
esagerate
nel
senso
che
d
'
inconvenienti
,
che
ad
essa
esclusivamente
si
attribuiscono
,
sono
forse
a
preferenza
il
frutto
di
una
tendenza
generale
del
secolo
verso
una
soverchia
mitezza
nella
repressione
dei
reati
comuni
;
tendenza
contro
la
quale
,
presto
o
tardi
,
dovrà
affermarsi
una
forte
reazione
.
In
secondo
luogo
poi
gli
elementi
che
entrano
nella
giuria
non
sono
esclusivamente
quelli
da
noi
indicati
,
perché
,
essendosi
allargata
molto
,
anzi
troppo
,
la
base
di
questo
istituto
,
ne
fa
parte
una
maggioranza
di
persone
,
che
non
ha
la
preparazione
intellettuale
e
morale
sufficiente
al
delicato
ufficio
elio
deve
esercitare
.
Or
gli
organismi
sociali
spesso
funzionano
male
,
non
già
perché
il
principio
al
quale
devono
la
loro
origine
sia
sostanzialmente
falso
,
ma
perché
è
male
applicato
.
Certo
,
ad
esempio
,
è
giusto
il
principio
propugnato
dal
Machiavelli
,
che
la
forza
armata
a
tutela
dell
'
ordine
e
dell
'
indipendenza
di
uno
Stato
debba
essere
composta
di
cittadini
,
che
a
turno
prestino
il
loro
servizio
,
anziché
di
stranieri
e
di
mercenari
,
che
della
milizia
fanno
un
mestiere
.
Ma
,
mentre
una
sapiente
ed
accorta
applicazione
di
questo
principio
ha
prodotto
i
moderni
eserciti
stanziali
,
un
'
applicazione
inorganica
e
leggiera
dello
stesso
avrebbe
risultati
identici
a
quelli
che
diedero
l
'
ordinanza
fiorentina
creata
secondo
i
suggerimenti
del
segretario
fiorentino
e
la
guardia
nazionale
che
funzionò
in
Italia
fino
a
quarant
'
anni
fa
.
Si
può
anche
obiettare
che
la
formazione
di
una
classe
di
funzionari
come
quella
da
noi
accennata
avrebbe
qualche
cosa
di
artificiale
e
di
arbitrario
.
Non
neghiamo
che
ad
un
osservatore
superficiale
la
critica
possa
sembrare
giusta
,
perché
nessun
istituto
umano
,
nessuna
legge
,
si
sottrae
alla
necessità
di
stabilire
limiti
che
hanno
qualche
cosa
di
artificioso
e
convenzionale
;
ma
,
nel
caso
nostro
,
se
guardiamo
alla
sostanza
delle
cose
,
ci
pare
che
sia
perfettamente
il
contrario
.
Nei
nostri
costumi
e
nelle
nostre
abitudini
private
facciamo
infatti
sempre
una
notevole
distinzione
tra
colui
che
ha
un
'
elevata
cultura
e
per
la
sua
posizione
economica
fa
parte
della
buona
società
,
e
l
'
uomo
povero
ed
ignorante
;
e
,
se
politicamente
sono
ambidue
considerati
alla
stessa
stregua
,
ciò
dipende
appunto
dal
fatto
cha
nel
nostro
ordinamento
politico
prevalgono
criteri
arbitrari
e
convenzionali
.
Se
una
cosa
ci
deve
perciò
far
maraviglia
è
la
nullità
politica
come
classe
di
coloro
che
hanno
i
requisiti
accennati
.
E
diciamo
pensatamente
come
classe
,
perché
poi
,
individualmente
,
escono
ora
quasi
tutti
dagli
strati
sociali
che
hanno
una
certa
agiatezza
ed
una
certa
cultura
coloro
che
coprono
le
cariche
elettive
di
qualche
importanza
,
cioè
i
deputati
,
i
consiglieri
provinciali
o
dipartimentali
ed
i
sindaci
ed
i
consiglieri
comunali
delle
grandi
città
.
Il
male
è
che
ne
escono
dopo
esser
passati
,
meno
rare
eccezioni
,
attraverso
un
sistema
di
selezione
alla
rovescia
,
che
esclude
dai
posti
di
maggiore
importanza
quanti
non
vogliono
o
non
possono
comprare
i
voti
degli
elettori
,
oppure
coloro
che
hanno
carattere
troppo
elevato
per
sacrificare
all
'
ambizione
la
dignità
,
e
troppa
lealtà
e
correttezza
per
profondere
promesse
che
sanno
di
non
poter
mantenere
,
o
che
si
mantengono
soltanto
col
sacrificio
dell
'
utile
pubblico
a
quello
privato
.
Più
grave
,
più
reale
è
l
'
ostacolo
che
all
'
attuazione
pratica
dei
nostri
concetti
verrebbe
dalle
presenti
condizioni
economiche
di
molti
paesi
d
'
Europa
.
Nel
secolo
scorso
e
nella
prima
metà
di
quello
presente
,
la
gentry
inglese
ha
esercitato
quasi
tutti
gli
uffici
equivalenti
a
quelli
che
noi
vorremmo
affidati
alla
classe
,
che
ad
essa
corrisponde
nella
società
del
continente
europeo
;
e
li
ha
esercitato
in
base
ad
un
sistema
analogo
a
quello
che
vorremmo
introdurre
nei
nostri
paesi
,
sistema
che
purtroppo
,
è
bene
che
lo
dichiariamo
fin
da
ora
,
per
l
'
influenza
delle
moderne
idee
democratiche
,
ha
perduto
negli
ultimi
decenni
molto
terreno
anche
al
di
là
della
Manica
.
Ma
l
'
Inghilterra
è
stata
negli
ultimi
secoli
un
paese
relativamente
ricco
e
,
fino
a
cinquant
'
anni
fa
,
la
scienza
non
avea
una
così
larga
applicazione
nei
varii
rami
dell
'
attività
sociale
:
perciò
a
stabilire
il
prestigio
di
un
individuo
bastava
una
certa
agiatezza
ed
una
certa
educazione
morale
e
non
era
,
come
oggi
,
quasi
indispensabile
che
a
questi
fattori
si
aggiungesse
una
cultura
superiore
.
Ora
le
necessità
dei
tempi
e
soprattutto
il
bisogno
di
mantenere
la
propria
influenza
possono
indurre
la
classe
più
ricca
,
quella
che
possiede
le
grandi
fortune
,
a
scuotere
la
tradizionale
ignavia
,
della
quale
ha
dato
in
molti
paesi
spettacolo
,
ed
a
seguire
i
corsi
universitari
;
ma
questa
classe
è
e
sarà
sempre
molto
ristretta
,
e
non
potrà
bastare
a
tutti
gli
uffici
che
abbiamo
enumerato
,
se
non
è
unita
a
quell
'
altra
,
che
possiede
solo
una
onesta
e
mediocre
agiatezza
.
Intanto
questo
strato
sociale
è
appunto
quello
,
che
più
stenta
a
mantenere
il
proprio
rango
,
colpito
come
è
,
forse
a
preferenza
degli
altri
,
dai
pesantissimi
e
depauperanti
sistemi
tributari
moderni
.
Sicché
esso
difficilmente
in
molti
paesi
conserva
quel
margine
di
benessere
economico
,
che
è
indispensabile
per
adire
la
cultura
superiore
quasi
esclusivamente
a
scolo
di
decoro
individuale
,
di
lusso
di
famiglia
,
di
utilità
sociale
;
ma
a
preferenza
la
consegue
con
uno
scopo
professionale
,
costretta
come
è
ad
avere
quei
diplomi
,
che
sono
necessari
per
l
'
esercizio
delle
carniere
dette
liberali
.
E
fin
qui
il
danno
sociale
sarebbe
forse
tollerabile
,
ma
il
peggio
è
che
l
'
ingombro
di
queste
carriere
spinge
sempre
più
questa
classe
verso
la
ricerca
affannosa
dei
pubblici
impieghi
,
i
quali
per
le
pressioni
degli
aspiranti
si
moltiplicano
non
solo
nulle
amministrazioni
centrali
,
ma
anche
in
quelle
locali
,
occasionando
nuove
spese
e
nuove
ingerenze
burocratiche
.
Sicché
si
stabilisce
un
cerchio
fatale
di
cause
ed
effetti
reciproci
,
per
il
quale
la
rovina
della
media
proprietà
e
dei
capitalisti
mediocri
,
dovuta
al
soverchio
peso
delle
imposte
,
rende
quasi
necessario
di
aumentare
ancora
le
imposte
:
e
vengono
così
trasformati
in
funzionari
di
carriera
,
quegli
stessi
elementi
sociali
,
che
,
in
un
paese
più
prospero
,
resterebbero
liberi
cittadini
e
costituirebbero
il
più
efficace
controllo
all
'
azione
della
burocrazia
.
Ma
anche
le
difficoltà
economiche
si
potrebbero
gradatamente
superare
,
se
,
alla
formazione
di
una
nuova
aristocrazia
a
basi
larghe
,
di
una
classe
numerosa
,
che
racchiuderebbe
quasi
tutte
le
energie
morali
e
le
forze
intellettuali
delle
nazioni
e
che
sarebbe
lo
strumento
più
atto
a
contrappesare
le
oligarchie
burocratiche
,
bancarie
ed
elettorali
,
non
fosse
più
forte
e
meno
vincibile
ostacolo
quella
corrente
democratica
,
ancora
tanto
in
voga
,
la
quale
nessuna
legittimità
di
azione
politica
,
nessuna
prerogativa
,
ammette
,
che
non
emani
direttamente
o
indirettamente
dal
suffragio
popolare
.
Questa
corrente
,
che
,
come
abbiamo
già
accennato
,
ha
contribuito
potentemente
a
diminuire
,
negli
ultimi
decenni
,
le
attribuzioni
della
gentry
inglese
e
le
ha
affidate
in
cambio
all
'
elemento
elettivo
od
alla
burocrazia
,
spiegherebbe
tutta
la
forza
di
cui
è
ancora
capace
per
impedire
che
una
evoluzione
in
senso
inverso
si
compisse
nel
continente
europeo
.
In
fondo
perciò
la
maggiore
difficoltà
nei
rimedi
da
applicare
ai
mali
del
parlamentarismo
sta
tutta
nelle
condizioni
intellettuali
delle
società
,
che
sono
rette
a
sistema
parlamentare
,
nelle
dottrine
cioè
e
nelle
opinioni
che
in
esse
sono
più
diffuse
;
e
,
nella
ricerca
di
questi
rimedi
,
finiamo
col
trovarci
di
fronte
a
quello
stesso
ordine
d
'
idee
e
di
passioni
al
quale
deve
la
sua
origine
la
democrazia
sociale
.
IX
.
-
-
Cominciando
l
'
esame
di
quest
'
ultimo
ed
importantissimo
degli
argomenti
,
che
ci
eravamo
prefissi
di
trattare
,
sarà
opportuno
premettere
un
po
'
di
storia
.
In
parecchi
movimenti
religiosi
e
sociali
,
che
poi
hanno
assunto
grandi
proporzioni
,
può
riuscire
difficile
il
rintracciare
esattamente
e
determinare
la
parte
precisa
che
il
primo
fondatore
ed
i
suoi
prischi
collaboratori
hanno
avuto
nella
maniera
come
i
detti
movimenti
praticamente
si
sono
svolti
;
diciamo
di
più
che
non
è
agevole
l
'
accertare
la
fede
di
nascita
dei
primi
maestri
ed
i
caratteri
che
,
fin
dalla
nascita
,
erano
loro
speciali
.
La
personalità
di
Sakya
Muni
resta
confusa
infatti
tra
il
vago
e
l
'
incerto
delle
leggende
buddistiche
e
forse
non
si
potrà
mai
determinare
la
parte
che
Manete
,
primo
fondatore
del
Manicheismo
,
ebbe
in
quelle
credenze
che
poi
produssero
in
Persia
sulla
fine
del
secolo
quinto
una
specie
di
tentativo
di
rivoluzione
sociale
.
Ma
,
quando
spuntò
l
'
alba
del
socialismo
odierno
,
eravamo
già
in
un
periodo
intellettualmente
assai
più
maturo
,
nel
quale
le
dottrine
nuove
ed
i
ricordi
personali
venivano
subito
raccolti
e
fissati
in
libri
pubblicati
a
migliaia
di
copie
,
che
non
saranno
mai
forse
interamente
distrutti
e
perduti
.
I
primordi
perciò
delle
attuali
dottrine
riformatrici
sono
noti
e
possono
essere
seguiti
passo
per
passo
;
ed
,
arrivando
alle
loro
non
lontane
origini
,
facilmente
constatiamo
che
Voltaire
e
i
suoi
seguaci
ebbero
una
parte
importantissima
nel
distruggere
il
mondo
antico
,
ma
non
accennarono
quasi
mai
a
sistemi
sociali
nuovi
che
a
quello
allora
vigente
si
potessero
sostituire
.
Sicché
il
vero
padre
di
quei
sentimenti
,
di
quelle
passioni
,
di
quel
modo
di
comprendere
e
giudicare
la
vita
sociale
,
che
hanno
avuto
per
conseguenza
pratica
la
nascita
e
lo
sviluppo
della
democrazia
sociale
,
è
indiscutibilmente
,
per
come
molti
hanno
già
osservato
prima
di
noi
,
Giangiacomo
Rousseau
.
Certo
è
facile
trovare
nella
China
,
nell
'
India
,
per
fino
nell
'
antico
Egitto
,
in
qualche
scrittore
greco
e
romano
,
nella
Persia
dei
Sassanidi
,
fra
i
Profeti
d
'
Israele
e
fra
i
Santi
Padri
della
Chiesa
cattolica
,
negli
eresiarchi
cristiani
del
Medio
Evo
e
del
principio
dell
'
éra
moderna
e
fra
i
riformatori
della
religione
maomettana
,
idee
,
sentimenti
,
giudizi
staccati
e
talvolta
anche
sistemi
completi
di
credenze
,
che
si
avvicinano
mirabilmente
a
duelli
dei
moderni
socialisti
.
Ciò
è
molto
naturale
perché
i
sentimenti
sui
quali
poggiano
tanto
le
scuole
socialiste
propriamente
dette
,
quanto
quelle
anarchiche
,
non
sono
certo
esclusivi
delle
odierne
generazioni
europee
ed
americane
.
Inoltre
l
'
applicazione
dello
spirito
critico
all
'
analisi
delle
istituzioni
sociali
contemporanee
,
collo
scopo
di
fornire
una
base
razionale
e
sistematica
,
almeno
apparente
,
alla
esplicazione
dei
sentimenti
accennati
,
è
pure
un
fatto
antico
ed
abbastanza
ovvio
,
che
può
accadere
in
tutte
le
società
umane
arrivate
ad
un
certo
periodo
della
loro
maturità
.
Però
ciò
non
significa
che
il
socialismo
odierno
discenda
per
filiazione
morale
ed
intellettuale
diretta
e
non
interrotta
da
alcuna
delle
dottrine
che
hanno
con
esso
qualche
analogia
,
e
che
fiorirono
nelle
diverse
parti
del
mondo
in
secoli
più
o
meno
remoti
,
e
perirono
dopo
aver
lasciato
nella
storia
traccie
più
o
meno
profonde
della
loro
propaganda
.
Le
odierne
scuole
riformatrici
,
tanto
socialiste
che
anarchiche
,
che
non
si
riattaccano
ad
alcun
principio
religioso
ed
hanno
una
base
puramente
razionale
,
sono
invece
un
parto
spontaneo
delle
condizioni
intellettuali
e
morali
del
secolo
decimottavo
e
del
secolo
decimonono
.
Il
loro
germe
è
tutto
in
quella
dottrina
che
proclama
l
'
uomo
naturalmente
buono
,
e
sostiene
che
la
società
lo
rende
cattivo
,
dimenticando
che
la
struttura
di
una
società
non
è
che
un
risultato
delle
transazioni
e
degli
equilibri
fra
gli
svariati
e
,
complicatissimi
istinti
umani
.
Or
il
primo
che
formulò
nettamente
questa
dottrina
,
colui
che
ne
fu
il
propugnatore
più
illustre
,
è
senza
dubbio
il
filosofo
ginevrino
,
nelle
cui
opere
,
del
resto
,
non
solo
appare
esplicitamente
il
concetto
che
pone
la
giustizia
assoluta
a
fondamento
di
tutte
le
istituzioni
politiche
e
condanna
perciò
ogni
disuguaglianza
politica
ed
economica
,
ma
anche
agevolmente
si
riconoscono
quei
sentimenti
di
rancore
verso
i
prediletti
della
fortuna
,
i
ricchi
,
i
potenti
,
che
entrano
per
tanta
parte
nel
bagaglio
polemico
dei
socialisti
delle
generazioni
passate
e
della
presente
.
Il
lavoro
sull
'
origine
della
ineguaglianza
fra
gli
uomini
,
nel
quale
il
Rousseau
poneva
quei
germi
che
,
fecondati
maravigliosamente
dall
'
ambiente
,
doveano
tanto
svilupparsi
,
fu
pubblicato
nel
1754
e
già
l
'
anno
dopo
,
nel
1755
,
dai
principii
posti
si
traevano
le
naturali
conseguenze
in
un
libro
lungamente
oscuro
,
attribuito
per
un
pezzo
al
Diderot
,
ma
il
cui
vero
autore
è
certo
Morelly
,
e
nel
quale
già
sono
grossolanamente
ma
chiaramente
tracciate
le
linee
fondamentali
di
una
riforma
sociale
in
senso
collettivista
;
ed
ugualmente
per
l
'
abolizione
della
proprietà
privata
conchiudeva
nel
1776
uno
scrittore
,
ai
suoi
tempi
abbastanza
celebre
e
conosciuto
,
cioè
l
'
abate
Mahly
,
e
la
famosa
frase
di
Proudhon
che
la
proprietà
è
un
furto
la
troviamo
già
in
un
opuscolo
pubblicato
nel
1718
da
quel
Brissot
di
Warville
,
che
divenne
poi
uno
dei
cali
più
noti
del
partito
grondino
.
Si
è
molto
disputato
e
si
disputa
ancora
se
gli
uomini
che
diressero
il
gran
movimento
rivoluzionario
francese
alla
fine
del
secolo
XVIII
fossero
stati
o
no
intinti
di
dottrine
socialiste
.
Anteriormente
al
1848
il
Blanc
lo
ha
affermato
ed
il
Quinet
,
fondandosi
principalmente
sulle
memorie
del
convenzionale
Baudot
,
lo
ha
negato
.
A
noi
pare
evidente
che
il
socialismo
debba
essere
una
conseguenza
necessaria
della
democrazia
pura
,
se
almeno
per
democrazia
devesi
intendere
la
negazione
di
ogni
superiorità
sociale
che
non
sia
basata
sul
libero
consenso
della
maggioranza
;
e
su
questo
punto
non
esitiamo
a
dar
perfettamente
ragione
allo
Stahl
e
torto
al
Tocqueville
e
ad
altri
,
che
hanno
sostenuto
il
contrario
.
Però
una
conseguenza
necessaria
,
non
vuol
dire
che
debba
essere
immediata
,
ed
è
naturale
anzi
che
corra
un
certo
tempo
fra
il
tentativo
di
attuare
l
'
uguaglianza
assoluta
nel
campo
politico
e
l
'
altro
col
quale
si
cerca
,
di
applicarla
anche
nel
campo
economico
,
giacché
ordinariamente
solo
l
'
esperienza
insegna
che
la
prima
è
del
tutto
apparente
se
non
è
completata
dalla
seconda
.
Sicché
,
durante
il
periodo
che
corre
dal
1789
al
1793
,
un
po
'
perché
l
'
esperienza
mancava
.
,
un
po
'
perché
le
dottrine
socialiste
erano
ancora
nella
loro
infanzia
e
non
erano
state
ancora
bene
elaborate
e
concretate
in
sistemi
che
avessero
almeno
l
'
apparenza
scientifica
,
sopratutto
poi
perché
i
capi
dei
rivoluzionari
d
'
azione
,
se
erano
soldati
,
si
contentavano
di
arrivare
in
un
par
d
'
anni
da
sergenti
a
generali
,
se
avvocati
,
si
limitavano
a
diventare
(
quando
non
morivano
sulla
ghigliottina
)
legislatori
,
proconsoli
,
membri
dei
Comitati
di
salute
pubblica
,
o
alla
peggio
altissimi
funzionari
,
e
perché
tutti
costoro
,
insieme
ai
contadini
,
trovavano
assai
comodo
acquistare
dallo
Stato
le
proprietà
private
degli
emigrati
mercé
un
pugno
di
assegnati
senza
valore
,
le
teorie
che
ufficialmente
prevalsero
nelle
varie
Assemblee
legislative
e
costituenti
furon
quelle
che
i
socialisti
odierni
chiamano
individualiste
e
borghesi
.
Vero
è
che
se
tali
furono
le
dottrine
prevalenti
,
ben
altra
intonazione
ebbero
gli
istinti
e
le
passioni
che
allora
si
scatenarono
,
e
che
,
se
non
si
fece
ufficialmente
la
guerra
alla
ricchezza
ed
alla
proprietà
privata
in
genere
,
la
si
fece
,
in
generale
con
molta
efficacia
,
ai
proprietari
ed
ai
ricchi
.
Quindi
di
fatti
e
discorsi
dei
rivoluzionari
d
'
allora
,
perfettamente
all
'
unisono
colle
aspirazioni
dei
socialisti
rivoluzionari
di
mezzo
secolo
fa
e
d
'
oggi
,
se
ne
possono
citare
a
dovizia
.
Nondimeno
,
quando
il
movimento
rivoluzionario
era
già
al
suo
declinare
,
troviamo
un
tentativo
per
attuare
l
'
uguaglianza
assoluta
e
porre
termine
alle
oppressioni
ed
ai
privilegi
,
mediante
l
'
abolizione
della
proprietà
privata
e
la
concentrazione
di
tutta
la
ricchezza
nelle
mani
dello
Stato
.
Questo
infatti
era
il
fine
,
che
,
come
è
notorio
,
si
proponeva
di
raggiungere
il
famoso
Caio
Gracco
Baboeuf
.
La
cospirazione
degli
Eguali
,
della
quale
costui
era
a
capo
,
comprendeva
tutta
quella
parte
dei
sopravvissuti
giacobini
,
che
nelle
idee
socialiste
,
come
abbiamo
visto
non
ignote
alla
fine
del
secolo
scorso
,
volevano
attingere
la
forza
ravvivatrice
della
rivoluzione
,
che
accennava
a
spegnersi
nell
'
anarchia
o
nel
cesarismo
.
Compagno
del
Baboeuf
,
che
,
sventata
la
sua
congiura
,
fu
ghigliottinato
tomo
si
sa
nel
1797
,
era
l
'
Italiano
Buonarroti
,
anello
di
congiunzione
fra
i
socialisti
del
secolo
scorso
e
quelli
della
prima
metà
del
presente
.
Egli
infatti
espose
chiaramente
le
dottrine
del
suo
maestro
in
un
libro
che
comparve
nel
1828
,
che
contiene
tutta
la
parte
essenziale
delle
dottrine
secondo
la
quali
lo
Stato
deve
diventare
unico
proprietario
delle
terre
e
dei
capitali
.
Questo
libro
ebbe
una
grandissima
influenza
nell
'
educazione
in
tellettuale
di
tutte
le
conventicole
rivoluzionarie
che
si
formarono
in
Francia
poco
prima
e
sopratutto
doto
della
rivoluzione
del
1830
,
quando
le
passioni
e
gl
'
intelletti
cominciarono
ad
agitarsi
nel
senso
di
una
radicale
riforma
della
società
e
si
costituì
il
primo
grande
ambiente
socialista
.
Pochi
anni
prima
del
Buonarroti
aveano
cominciato
le
loro
pubblicazioni
il
Fourier
ed
il
Saint
Simon
,
e
nei
dieci
o
quindici
anni
che
seguirono
il
1830
il
socialismo
veniva
fecondato
dalle
pubblicazioni
di
Pietro
Leroux
,
di
Luigi
Blanc
e
di
Proudhon
,
per
tacere
degli
astri
minori
.
E
,
a
stare
bene
attenti
,
nella
feconda
fioritura
d
'
idee
riformatrici
che
ebbe
luogo
in
Francia
dal
1820
al
1848
,
troviamo
già
,
accennate
tutte
le
varietà
o
le
gradazioni
del
socialismo
presente
.
Abbiamo
infatti
già
il
socialismo
legalitario
di
Fourier
e
quello
rivoluzionario
di
Blanc
,
ci
sono
già
in
Proudhon
i
germi
delle
dottrine
anarchiche
e
nel
Buchez
è
già
abbozzato
il
socialismo
cristiano
;
e
,
se
guardiamo
ai
metodi
coi
quali
si
faceva
la
propaganda
,
constatiamo
anche
allora
la
pubblicazione
del
romanzo
collettivista
che
mena
grande
rumore
.
X
.
-
-
Se
una
lettura
attenta
degli
scrittori
socialisti
anteriori
al
1848
,
che
sono
quasi
tatti
Francesi
,
ci
può
facilmente
convincere
che
essi
poco
o
nulla
lasciarono
da
inventare
ai
Tedeschi
che
vennero
dopo
,
se
si
può
agevolmente
scorgere
che
Marx
non
ha
fatto
,
che
sviluppare
sistematicamente
,
in
una
forma
più
strettamente
logica
e
valendosi
di
una
conoscenza
più
ampia
dell
'
economia
politica
,
classica
ed
anche
della
filosofia
hegeliana
,
quegli
stessi
principii
,
che
già
avevano
posato
il
Buonarroti
,
il
Leroux
,
il
Blanc
e
sopratutto
il
Proudhon
,
non
è
men
vero
che
il
socialismo
contemporaneo
è
un
fenomeno
sociale
assai
più
grave
di
quello
di
sessanta
anni
fa
.
La
sua
diffusione
,
infatti
,
è
senza
paragone
maggiore
,
perché
,
invece
di
essere
ristretto
quasi
unicamente
alle
grandi
città
della
Francia
e
sopratutto
a
Parigi
,
abbraccia
quasi
tutta
l
'
Europa
oltre
agli
Stati
Uniti
d
'
America
ed
all
'
Australia
,
sicché
si
può
dire
che
sia
un
bene
od
un
male
comune
a
tutti
i
popoli
di
civiltà
europea
.
Né
in
profondità
ha
guadagnato
meno
che
in
estensione
;
giacché
gl
'
istinti
rivoluzionari
ed
i
propositi
generosi
,
che
prima
trovavano
un
obbiettivo
ed
uno
sfogo
nel
movimento
semplicemente
democratico
o
in
quello
per
la
ricostituzione
di
alcune
nazionalità
,
ora
che
i
governi
rappresentativi
a
larga
base
sono
stati
introdotti
quasi
dappertutto
ed
hanno
avuto
spesso
per
risultato
le
delusioni
del
Parlamentarismo
,
ora
che
l
'
unità
italiana
e
quella
tedesca
sono
da
un
pezzo
quasi
compiute
e
che
la
quistione
polacca
può
sembrare
tristamente
giudicata
,
si
sono
tutti
concentrati
nell
'
aspirazione
di
riforme
sostanziali
del
presente
ordinamento
sociale
.
È
venuto
un
momento
in
cui
sono
molti
al
mondo
che
hanno
sete
di
giustizia
e
nutrono
la
speranza
di
poterla
,
presto
soddisfare
.
Ormai
non
è
più
un
pensatore
,
un
uomo
di
cuore
isolato
«
che
ha
veduto
tutte
le
oppressioni
che
si
fanno
sotto
il
sole
,
ha
veduto
le
lagrime
degli
oppressi
,
i
quali
non
hanno
alcun
consolatore
,
né
forza
da
potere
scampare
dalle
mani
dei
loro
oppressori
»
e
,
colla
constatazione
generale
del
danno
,
va
unita
la
fiducia
nella
possibilità
di
un
sollecito
rimedio
.
La
credenza
che
i
primi
Cristiani
avevano
nel
prossimo
avvento
del
regno
di
Dio
,
che
dovea
fare
sparire
il
male
,
premiare
i
giusti
,
punire
i
malvagi
,
trova
il
suo
riscontro
nella
persuasione
,
diffusa
in
tutti
gli
strati
sociali
,
che
la
parte
maggiore
delle
iniquità
,
che
si
trovano
nel
mondo
,
sia
imputabile
alla
maniera
come
è
ora
organizzata
la
società
,
e
che
esse
potrebbero
essere
evitate
se
coloro
che
hanno
nelle
mani
il
potere
sociale
non
fossero
lo
strumento
dei
ricchi
e
dei
forti
ed
intervenissero
efficacemente
a
favore
dei
deboli
.
Questa
persuasione
,
che
omai
ha
conquistato
tante
menti
e
riscalda
tanti
cuori
,
la
convinzione
omai
tanto
sparsa
che
vi
sia
una
quistione
sociale
,
che
fra
poco
siano
inevitabili
importanti
riforme
del
diritto
di
proprietà
,
della
famiglia
,
di
tutta
la
presente
organizzazione
industriale
e
capitalistica
,
i
tentativi
e
le
promesse
,
che
gli
stessi
governanti
ed
i
Sovrani
non
mancano
talvolta
di
fare
su
questo
argomento
,
contribuiscono
a
formare
quell
'
ambiente
intellettuale
e
morale
in
cui
il
socialismo
militante
vive
,
prospera
,
si
diffonde
.
Col
favore
infatti
di
quest
'
ambiente
,
attorno
ai
più
reputati
maestri
ed
organizzatori
,
si
sono
formate
due
numerosissime
organizzazioni
politiche
,
ognuna
delle
quali
ha
le
sue
aspirazioni
,
i
suoi
programmi
,
le
sue
dottrine
abbastanza
circoscritte
e
determinate
,
quasi
due
vere
Chiese
:
esse
sono
costituite
dai
seguaci
del
collettivismo
e
da
quelli
dell
'
anarchia
.
Ambedue
hanno
,
a
somiglianza
delle
comunità
religiose
,
una
certa
tendenza
all
'
universalità
e
,
se
non
spediscono
missionari
a
convertire
i
barbari
,
esercitano
però
la
loro
propaganda
in
quasi
tutti
i
popoli
di
civiltà
europea
;
in
una
di
esse
più
specialmente
,
cioè
in
quella
collettivista
,
vediamo
che
,
malgrado
i
numerosi
eresiarchi
ed
i
frequenti
scismi
,
fenomeno
comune
a
tutti
gli
organismi
giovani
e
pieni
di
vita
,
i
capi
,
gl
'
ispiratori
,
si
riuniscono
in
frequenti
concilii
nazionali
ed
universali
,
e
discutono
intorno
ai
dogmi
,
alla
disciplina
,
alla
linea
di
condotta
elle
il
partito
deve
tenere
,
e
fissano
norme
e
metodi
,
che
poi
sono
dalla
moltitudine
dei
credenti
universalmente
accettati
.
XI
.
-
-
L
'
esporre
succintamente
i
postulati
del
collettivismo
è
cosa
abbastanza
facile
,
essendo
essi
già
abbastanza
noti
a
tutte
le
persone
di
qualche
cultura
dopo
che
,
da
non
pochi
anni
a
questa
parte
,
i
suoi
seguaci
son
diventati
tosi
numerosi
da
essere
rappresentati
nei
Parlamenti
dell
'
Italia
,
della
Francia
e
sopratutto
della
Germania
,
dove
essi
assumono
il
titolo
,
che
noi
crediamo
il
più
scientificamente
adatto
a
designarli
,
di
democrazia
sociale
.
Secondo
dunque
la
dottrina
universalmente
riconosciuta
per
ortodossa
,
lo
Stato
rappresentante
della
collettività
dei
cittadini
dovrebbe
essere
l
'
unico
proprietario
di
tutti
gli
strumenti
di
produzione
,
siano
essi
capitali
propriamente
detti
,
macchine
o
terreni
,
e
dovrebbe
essere
l
'
unico
direttore
e
l
'
unico
distributore
della
produzione
economica
.
Non
essendovi
più
né
proprietari
d
'
immobili
,
né
capitalisti
privati
,
tutti
lavorerebbero
per
conto
dell
'
intera
società
,
e
l
'
organismo
sociale
provvederebbe
a
tutti
o
in
ragione
del
bisogno
di
ogni
individuo
,
come
avrebbe
voluto
una
formola
più
semplice
e
più
,
antica
,
o
in
ragione
del
lavoro
compiuto
,
come
vorrebbe
la
formola
più
nuova
ed
ora
più
generalmente
accettata
.
Tutta
la
macchina
così
organizzata
sarà
poi
amministrata
e
di
retta
da
capi
scelti
dal
popolo
a
suffragio
universale
,
che
avranno
cura
di
attribuire
ad
ognuno
quella
qualità
di
lavoro
di
cui
è
più
capace
,
faranno
in
modo
che
i
prodotti
del
lavoro
e
dei
capitali
sociali
non
siano
sciupati
né
indebitamente
sottratti
o
goduti
,
e
nello
stesso
tempo
ne
distribuiranno
ad
ogni
individuo
,
con
perfetta
equità
e
giustizia
,
quella
quota
esatta
,
che
gli
spetta
o
come
prodotto
del
proprio
lavoro
onestamente
ed
infallibilmente
calcolato
,
o
per
i
propri
bisogni
,
dei
quali
con
eguale
imparzialità
i
governanti
si
saranno
formato
un
esatto
criterio
.
Or
noi
non
vogliamo
tener
conto
delle
lotte
civili
,
delle
violenze
,
che
molti
giustamente
ritengono
indispensabili
per
l
'
attuazione
di
questo
programma
e
che
certo
non
farebbero
che
esasperare
gli
odi
e
rancori
e
le
cupidigie
e
,
dividendo
la
popolazione
in
vincitori
e
vinti
e
mettendo
i
secondi
in
balìa
dei
primi
,
darebbero
agio
di
sfrenarsi
ai
più
malvagi
tra
gl
'
istinti
umani
.
Ammettiamo
anzi
che
le
riforme
accennate
siansi
potute
compiere
pacificamente
e
di
comune
accordo
,
o
che
i
secoli
col
loro
volgere
abbiano
già
spento
l
'
ultima
eco
delle
guerre
fratricide
,
con
le
quali
il
nuovo
tipo
di
organizzazione
sociale
si
era
inaugurato
.
Ammettiamo
anche
di
più
,
che
la
produzione
e
la
ricchezza
totale
della
società
non
sia
,
come
vogliono
gli
economisti
,
e
come
ci
pare
che
essi
abbiano
indiscutibilmente
provato
,
col
nuovo
sistema
notevolmente
diminuita
.
Anzi
siamo
prontissimi
a
riconoscere
che
il
lato
etico
del
problema
sociale
debba
avere
un
'
assoluta
prevalenza
su
quello
esclusivamente
economico
e
che
giustamente
per
molte
menti
e
molte
coscienze
il
poco
,
ben
diviso
,
sia
preferibile
al
molto
,
diviso
male
.
Ma
,
dopo
aver
tanto
conceduto
,
abbiamo
il
diritto
ed
il
dovere
di
proporre
un
'
altra
quistione
,
che
chiameremo
politica
,
perché
è
la
più
larga
,
la
più
comprensiva
che
si
possa
immaginare
;
perché
è
un
prodotto
spontaneo
dell
'
esame
sintetico
di
ogni
ordine
di
rapporti
sociali
;
perché
la
sua
soluzione
deve
interessare
non
meno
gli
economisti
ortodossi
che
i
socialisti
,
non
meno
i
capitalisti
che
gli
operai
,
i
ricchi
che
i
poveri
;
perché
essa
è
la
prima
,
la
più
importante
per
tutti
i
cuori
nobili
,
per
tutti
gl
'
intelletti
spregiudicati
,
che
,
al
disopra
di
qualunque
formola
e
di
qualunque
partito
,
pongono
la
ricerca
spassionata
di
un
assestamento
sociale
che
rappresenti
il
massimo
del
bene
che
sia
lecito
alla
nostra
povera
umanità
di
raggiungere
.
Abbiamo
dunque
il
diritto
ed
il
dovere
di
chiedere
se
,
con
l
'
attuazione
del
sistema
comunista
o
di
quello
collettivista
,
la
giustizia
,
la
verità
,
l
'
amore
ed
il
compatimento
reciproco
fra
gli
uomini
avranno
nel
mondo
un
posto
,
maggiore
di
quello
che
ora
vi
occupano
:
se
i
forti
,
che
staranno
sempre
in
alto
,
saranno
meno
soverchiatori
;
se
i
deboli
,
che
rimarranno
sempre
in
basso
,
saranno
meno
soverchiati
.
A
questa
domanda
rispondiamo
fin
d
'
ora
recisamente
,
ma
osiamo
dirlo
ponderatamente
,
con
un
no
.
Un
uomo
di
mente
ci
disse
una
volta
che
era
impossibile
allo
studioso
di
scienze
storiche
e
politiche
di
prevedere
esattamente
ciò
che
avverrà
in
un
futuro
prossimo
o
remoto
nelle
società
umane
,
perché
vi
è
sempre
negli
eventi
umani
una
parte
dovuta
a
ciò
che
comunemente
si
chiama
il
caso
fortuito
,
la
quale
non
potrà
mai
essere
in
anticipazione
calcolata
;
aggiungeva
però
che
si
può
al
contrario
prevedere
molto
bene
ciò
che
non
avverrà
mai
,
l
'
in
dagine
negativa
avendo
una
base
sicura
nella
conoscenza
della
natura
umana
,
la
quale
mai
permetterà
che
si
attui
realmente
ciò
che
ad
essa
fondamentalmente
ripugna
.
La
seconda
di
queste
massime
ci
pare
molto
applicabile
al
caso
che
ora
stiamo
studiando
,
e
la
sua
applicazione
deve
riuscire
tanto
più
facile
che
in
gran
parte
non
si
tratta
già
di
prevedere
ciò
che
potrà
o
no
accadere
,
ma
di
constatare
semplicemente
ciò
che
è
accaduto
e
tutti
i
giorni
accade
;
sicché
il
moltissimo
già
per
esperienza
noto
ci
rendo
agevolissimo
lo
stabilire
ciò
che
sarà
il
poco
,
che
alcuni
credono
ancora
un
ignoto
.
Infatti
le
società
comuniste
e
collettiviste
sarebbero
senza
dubbio
rette
da
magistrati
eletti
esclusivamente
a
suffragio
universale
,
e
noi
sappiamo
già
come
funzionino
i
poteri
politici
dove
essi
sono
in
mano
quasi
esclusivamente
ai
così
detti
mandatari
del
popolo
.
Sappiamo
già
come
le
maggioranze
non
abbiano
che
un
semplice
diritto
di
opzione
fra
i
pochi
candidati
possibili
e
come
non
possano
perciò
esercitare
sopra
di
essi
che
un
controllo
saltuario
,
limitato
e
spesso
inefficace
;
sappiamo
come
l
'
indicazione
dei
candidati
stessi
sia
quasi
sempre
l
'
opera
di
minoranze
organizzate
per
gusto
o
per
mestiere
dedite
alla
politica
elettorale
,
di
caucus
e
di
comitati
i
cui
interessi
sono
spessissimo
in
contradizione
con
quelli
delle
maggioranze
.
Conosciamo
già
quali
siano
le
astuzie
usate
dai
peggiori
per
falsare
a
loro
profitto
i
verdetti
delle
urne
,
quali
siano
le
bugie
che
si
dicono
,
le
promesse
fallaci
e
le
violenze
che
si
fanno
,
per
carpire
i
voti
degli
elettori
.
Ma
,
possono
obiettare
i
comunisti
e
collettivisti
,
tutto
ciò
avviene
perché
esiste
la
presente
organizzazione
capitalistica
,
perché
ora
i
latifondisti
ed
i
proprietari
delle
grandi
fortune
mobiliari
hanno
mille
modi
diretti
ed
indiretti
di
coartare
e
comprare
i
voti
dei
poveri
,
dei
quali
si
giovano
per
rendere
il
suffragio
universale
una
menzogna
ed
assicurarsi
la
preponderanza
,
politica
;
ed
è
appunto
per
evitare
gl
'
inconvenienti
testé
enumerati
che
bisognerebbe
,
quando
non
ci
fossero
altre
ragioni
,
cambiare
radicalmente
l
'
ordinamento
sociale
.
Coloro
che
ragionano
in
questo
modo
dimenticano
però
un
particolare
della
questione
,
che
a
noi
non
pare
trascurabile
;
dimenticano
cioè
che
,
anche
nelle
società
organizzate
come
essi
vorrebbero
,
vi
sarebbero
sempre
coloro
che
amministrerebbero
la
pubblica
ricchezza
e
vi
sarebbe
la
grande
massa
degli
amministrati
,
che
si
dovrebbero
contentare
della
parte
che
loro
verrebbe
attribuita
.
Or
gli
amministratori
della
repubblica
sociale
,
che
sarebbero
nello
stesso
tempo
i
capi
politici
;
diverrebbero
indubbiamente
molto
più
potenti
dei
ministri
e
dei
milionari
d
'
oggidì
.
Poiché
l
'
uomo
,
che
avrà
la
facoltà
di
costringere
gli
altri
ad
un
dato
lavoro
e
di
fissare
la
porzione
di
godimenti
e
di
soddisfazioni
morali
e
materiali
,
che
dovrà
essere
il
correspettivo
di
questo
lavoro
,
per
quanto
possa
essere
frenato
da
leggi
e
regolamenti
,
sarà
sempre
il
despota
dei
suoi
fratelli
e
potrà
sempre
far
piegare
a
suo
vantaggio
la
loro
coscienza
e
la
loro
volontà
.
E
tutte
le
menzogne
,
tutte
le
viltà
tutte
le
violenze
e
le
baratterie
,
che
ora
non
servono
soltanto
per
brigare
i
suffragi
del
popolo
ma
si
adoperano
anche
per
farsi
avanti
nei
pubblici
impieghi
o
semplicemente
per
far
quattrini
presto
e
con
modi
poco
scrupolosi
,
in
un
regime
collettivista
sarebbero
tutte
consacrate
allo
scopo
di
diventare
amministratori
dell
'
azienda
sociale
.
Unica
,
sarebbe
la
mèta
degli
avidi
,
dei
furbi
e
dei
violenti
,
unica
la
tendenza
delle
cabale
e
delle
combriccole
,
che
non
mancherebbero
di
formarsi
a
scapito
dei
caratteri
più
miti
,
più
giusti
,
più
leali
.
E
la
differenza
sarebbe
tutta
a
vantaggio
della
società
presente
;
poiché
la
distruzione
della
pluralità
delle
forze
politiche
,
della
diversità
dei
modi
e
delle
vie
con
cui
ora
si
acquista
l
'
importanza
sociale
,
toglierebbe
ogni
indipendenza
ed
ogni
possibilità
di
controllo
reciproco
.
Ora
almeno
l
'
impiegato
può
ridersi
del
milionario
;
un
buon
operaio
,
che
sappia
bene
guadagnarsi
la
vita
colle
proprie
braccia
,
nulla
ha
da
temere
dal
capo
divisione
,
dal
deputato
o
dal
ministro
;
chiunque
abbia
una
posizione
discreta
come
proprietario
,
industriale
o
professionista
può
portare
la
fronte
alta
dinanzi
a
tutti
i
poteri
dello
Stato
ed
a
tutti
i
latifondisti
ed
alti
baroni
della
finanza
che
stanno
nel
mondo
.
Col
collettivismo
nessuno
potrà
fare
a
meno
di
essere
sottomesso
agli
uomini
che
saranno
al
governo
,
essi
soli
potranno
dispensare
i
favori
,
il
pane
,
la
gioia
ed
il
dolore
della
vita
.
Una
tirannide
unica
,
assorbente
e
schiacciante
graverà
su
tutti
;
i
grandi
della
terra
saranno
i
padroni
assoluti
di
tutto
,
e
la
parola
indipendente
di
chi
da
loro
nulla
teme
e
nulla
spera
non
verrà
più
a
frenarne
gli
eccessi
.
Cita
il
George
frequentemente
,
nel
suo
libro
intitolato
Progresso
e
Povertà
,
un
passo
dei
Vedas
nel
quale
è
detto
che
gli
elefanti
folli
d
'
orgoglio
ed
i
parasoli
ricamati
d
'
oro
sono
il
frutto
della
proprietà
privata
della
terra
.
Al
giorno
d
'
oggi
,
che
la
civiltà
è
più
raffinata
e
la
vita
più
multiforme
,
la
ricchezza
può
procacciare
ben
altro
che
elefanti
e
parasoli
;
ma
in
fondo
i
privilegi
che
essa
conferisce
a
chi
la
possiede
consistono
nel
render
più
facile
il
conseguimento
dei
piaceri
intellettuali
,
nel
più
abbondante
godimento
di
quelli
materiali
,
in
soddisfazioni
di
vanità
,
e
d
'
amor
proprio
e
sopratutto
nel
poter
disporre
delle
volontà
altrui
,
conservando
indipendente
la
propria
.
Or
i
capi
di
una
repubblica
comunista
o
collettivista
disporrebbero
più
che
mai
tirannicamente
delle
volontà
degli
altri
e
,
potendo
distribuire
privazioni
o
favori
,
avrebbero
mezzo
di
godere
,
forse
più
gesuiticamente
ma
con
eguale
abbondanza
,
di
quei
piaceri
materiali
e
di
quei
trionfi
della
vanità
,
che
ora
sono
patrimonio
dei
potenti
e
dei
milionari
;
come
questi
,
e
meglio
di
questi
,
potrebbero
avvilire
la
dignità
dègli
altri
uomini
e
potrebbero
corrompere
la
virtù
delle
donne
.
XII
.
Più
che
nella
parte
positiva
,
la
forza
delle
dottrine
socialiste
e
di
quelle
anarchiche
sta
nella
parte
negativa
,
cioè
nella
critica
acuta
,
minuziosa
,
spietata
,
che
fanno
degli
ordinamenti
presenti
.
Or
che
la
distribuzione
della
ricchezza
,
così
come
si
è
fatta
per
il
passato
e
come
avviene
ai
nostri
tempi
,
considerata
dal
punto
di
vista
della
giustizia
assoluta
,
offra
margine
a
molti
e
gravissimi
appunti
,
perché
consacra
grandi
e
flagranti
ingiustizie
,
è
cosa
tanto
evidente
che
l
'
affermarla
ci
pare
quasi
una
vera
e
propria
banalità
.
In
verità
non
ci
volevano
il
sottilissimo
ingegno
del
Proudhon
,
non
le
lunghe
ed
algebriche
deduzioni
del
Marx
,
né
la
potente
e
sanguinosa
ironia
del
Lassalle
,
per
provare
ciò
che
salta
tanto
agevolmente
agli
occhi
di
tutti
,
anche
dell
'
osservatore
più
superficiale
e
profano
:
che
il
godimento
individuale
dei
beni
della
vita
non
è
proporzionato
,
non
diciamo
allo
stento
,
ma
neppure
al
merito
del
lavoro
,
che
è
stato
impiegato
a
produrli
.
Accade
nella
vita
economica
ciò
che
osserviamo
tutti
i
giorni
nella
vita
politica
,
in
quella
scientifica
,
in
tutti
i
rami
,
insomma
,
dell
'
attività
sociale
:
che
il
successo
,
cioè
,
quasi
mai
è
proporzionato
al
merito
;
che
fra
il
servizio
reso
da
un
individuo
alla
società
ed
il
guiderdone
che
ne
ricava
vi
è
quasi
sempre
un
grande
e
spesso
stridente
squilibrio
.
Il
combattere
il
socialismo
volendo
negare
o
semplicemente
attenuare
la
verità
del
fatto
testé
da
noi
accennato
,
equivale
a
porsi
sopra
un
terreno
nel
quale
si
è
sicuri
di
avere
la
peggio
.
Gli
economisti
ortodossi
,
che
qualche
volta
l
'
hanno
tentato
ed
hanno
cercato
dimostrare
che
la
proprietà
privata
delle
terre
e
dei
capitali
non
solo
è
indispensabile
o
utile
per
la
convivenza
sociale
,
ma
risponde
anche
ai
dettami
assoluti
della
morale
e
della
giustizia
,
ci
pare
che
abbiano
prestato
il
fianco
a
poderosissimi
attacchi
;
e
la
loro
tesi
,
che
in
ogni
tempo
potrebbe
essere
giudicata
difficile
,
anzi
quasi
disperata
,
raggiunge
l
'
evidenza
dell
'
assurdità
nei
tempi
che
corrono
,
quando
tutti
sappiamo
con
quali
modi
si
costituiscano
di
frequente
le
grandi
fortune
.
Tutto
ciò
che
si
può
e
si
deve
obiettare
alla
critica
demolitrice
dei
socialisti
si
riassume
in
una
verità
,
che
può
sembrare
crudele
ed
alla
quale
abbiamo
già
accennato
,
ma
elle
è
utile
e
morale
che
sia
altamente
e
ripetutamente
proclamatati
Questa
verità
consiste
nella
constatazione
che
non
vi
può
essere
organizzazione
sociale
che
sia
basata
esclusivamente
sul
sentimento
della
giustizia
e
che
da
questo
lato
quindi
non
lasci
molto
a
desiderare
.
Ed
è
naturale
che
sia
tosi
,
perché
ogni
individuo
non
è
mai
nella
sua
condotta
privata
e
pubblica
guidato
esclusivamente
dal
senso
del
giusto
,
ma
anche
dalle
sue
passioni
e
dai
suoi
bisogni
.
Solo
chi
si
isola
dal
mondo
,
chi
rinuncia
ad
ogni
ambizione
di
ricchezza
o
di
potere
,
ad
ogni
vanità
mondana
,
ad
esplicare
in
qualsiasi
modo
la
propria
personalità
,
può
lusingarsi
che
i
suoi
atti
siano
inispirati
dal
sentimento
assoluto
della
giustizia
;
ma
l
'
uomo
d
'
azione
,
che
sta
nella
vita
politica
o
in
quella
degli
affari
,
sia
egli
commerciante
o
proprietario
,
professionista
o
manuale
,
sacerdote
di
una
religione
od
apostolo
del
socialismo
,
mira
sempre
a
raggiungere
il
successo
,
e
perciò
la
sua
condotta
sarà
sempre
il
risultato
di
una
transazione
,
consciente
od
inconsciente
,
fra
il
sentimento
della
giustizia
ed
i
suoi
interessi
.
Il
volere
,
con
sentimenti
così
fatti
,
costituire
un
tipo
di
organizzazione
sociale
corrispondente
in
tutto
a
quell
'
ideale
di
giustizia
che
l
'
uomo
può
concepire
ma
,
non
sa
attuare
,
è
un
'
utopia
che
in
certe
circostanze
può
diventare
pericolosa
;
quando
essa
cioè
riesce
a
far
convergere
una
quantità
di
forze
intellettuali
e
morali
verso
il
conseguimento
di
uno
scopo
che
non
sarà
mai
una
verità
e
che
il
giorno
che
si
tenterà
di
realizzare
non
potrà
produrre
che
il
trionfo
dei
peggiori
e
lo
sconforto
e
la
delusione
dei
buoni
.
I
dottori
del
socialismo
affermano
che
tutte
o
almeno
gran
parte
delle
imperfezioni
umane
,
delle
ingiustizie
che
ora
,
si
commettono
sotto
il
sole
,
non
sono
un
effetto
delle
naturali
condizioni
etiche
della
nostra
specie
,
ma
piuttosto
di
quelle
che
ad
essa
vengono
imposte
dalla
presente
organizzazione
borghese
.
Uno
di
questi
dottori
in
un
suo
recente
lavoro
ha
detto
esplicitamente
che
«
cambiando
le
condizioni
sociali
,
secondo
gl
'
intenti
che
si
propone
il
socialismo
,
avremo
una
profonda
trasformazione
della
natura
umana
»
.
Or
noi
non
faremo
il
torto
ai
riformatori
odierni
di
supporre
che
essi
vogliano
riprodurre
sotto
una
forma
nuova
il
vecchio
aforisma
di
Rousseau
:
che
l
'
uomo
nasce
buono
e
la
società
lo
rende
cattivo
.
Poiché
,
per
accettare
incondizionatamente
questo
giudizio
,
bisogna
nuche
ammettere
che
la
società
non
sia
il
risultato
della
naturale
e
spontanea
attività
degli
uomini
,
ma
sfasi
costituita
per
influenza
di
un
ente
sovrumano
od
extraumano
,
che
sì
è
divertito
a
darci
leggi
,
istituti
e
consuetudini
,
che
hanno
attossiccato
e
sconvolto
la
bontà
,
la
generosità
,
la
magnaminità
innate
della
stirpe
di
Adamo
.
Non
crediamo
neppure
che
i
socialisti
moderni
pensino
che
la
presente
organizzazione
sociale
risponda
solo
agli
istinti
di
altre
razze
,
di
altre
generazioni
umane
,
il
cui
senso
morale
dovea
essere
molto
più
basso
di
quello
della
generazione
contemporanea
,
la
girale
,
nobile
ed
elevata
come
è
,
sentirebbe
urgente
il
bisogno
di
liberarsi
,
come
da
una
tunica
di
Nesso
,
degli
istituti
ereditati
dai
suoi
poco
scrupolosi
maggiori
.
Dappoiché
,
ammesso
questo
modo
di
applicare
le
teorie
evoluzioniste
alle
società
umane
,
ammesso
che
la
selezione
abbia
da
qualche
secolo
ad
ora
sensibil
mente
rialzato
il
livello
medio
della
moralità
,
bisogna
anche
ammettere
che
il
progresso
morale
già
ottenuto
avrebbe
dovuto
sensibilmente
diminuire
,
anziché
aumentare
,
gl
'
inconvenienti
della
organizzazione
borghese
.
Or
ciò
non
è
evidentemente
accaduto
:
gli
uomini
non
sono
diventati
,
stando
anche
a
quello
che
dicono
i
socialisti
,
meno
egoisti
e
duri
di
cuore
.
Giacché
,
se
il
contrario
fosse
vero
,
se
un
atomo
dell
'
utile
proprio
non
avesse
spesso
per
loro
ugual
peso
di
una
gran
somma
d
'
interessi
e
di
dignità
altrui
,
se
tutta
una
società
fosse
nella
sua
gran
maggioranza
composta
di
persone
giuste
e
compassionevoli
,
di
gente
retta
ed
intera
,
come
piaceva
al
Signore
d
'
Israele
e
come
certo
sarebbe
piaciuta
ai
signori
Marx
e
Lassalle
,
verrebbero
ridotti
ai
minimi
termini
tutti
quei
funesti
risultati
del
rapace
capitalismo
e
della
disperata
concorrenza
,
i
quali
dagli
autori
ora
citati
sono
stati
con
sì
rara
maestria
rilevati
.
Sicché
l
'
interpretazione
più
positiva
,
che
si
possa
ora
dare
all
'
antica
dottrina
di
Rousseau
,
è
quella
che
viene
appunto
seguita
da
moltissimi
fra
coloro
che
militano
nelle
file
del
partito
collettivista
o
anche
fra
gli
anarchici
.
Essi
credono
infatti
che
il
lavorio
naturale
della
selezione
sia
profondamente
disturbato
e
pervertito
nelle
presenti
società
borghesi
e
che
esso
potrà
liberamente
agire
ed
avere
i
suoi
benefici
effetti
solo
quando
saranno
attuati
quei
programmi
,
che
variano
secondo
le
diverse
scuole
riformatrici
.
Ragionando
in
questo
modo
è
evidente
che
si
scolata
,
una
speranza
,
che
non
si
potrà
mai
provare
anticipatamente
se
sarà
,
realizzata
che
si
calcola
sopra
un
progresso
morale
che
si
asserisce
che
si
raggiungerà
,
per
attuare
un
tipo
di
organizzazione
sociale
,
che
lo
suppone
di
già
raggiunto
e
che
potrebbe
forse
funzionare
soltanto
quando
fosse
raggiunto
.
Non
si
farebbe
infine
che
rinnovare
,
in
grande
e
con
effetti
più
disastrosi
,
l
'
errore
al
quale
dobbiamo
principalmente
i
danni
presenti
del
Parlamentarismo
.
Ma
in
verità
,
se
lo
studio
spassionato
della
storia
ci
può
dire
qualche
cosa
,
esso
c
'
insegna
,
come
crediamo
di
avere
dimostrato
al
capitolo
VII
di
questo
lavoro
,
che
è
assai
difficile
il
modificare
sensibilmente
il
livello
morale
medio
di
tutto
un
popolo
ché
abbia
già
raggiunto
da
un
pezzo
un
grado
elevato
di
civiltà
,
e
che
l
'
influenza
,
che
i
diversi
tipi
di
organizzazione
sociale
e
politica
possono
avere
in
queste
modificazioni
,
è
certo
minore
di
quanto
immaginano
i
novatori
d
'
oggidì
.
C
'
insegna
inoltre
che
tutte
le
volte
che
,
nel
corso
dei
secoli
,
quest
'
influenza
si
è
esplicata
in
modo
benefico
,
questo
si
è
ottenuto
perché
l
'
arbitrio
individuale
e
collettivo
di
coloro
che
avevano
in
mano
un
potere
è
stato
frenato
e
controllato
da
altri
uomini
posti
in
condizioni
di
assoluta
indi
pendenza
e
di
nessuna
,
comunanza
,
d
'
interessi
con
coloro
che
dove
vano
controllare
.
È
stato
necessario
ed
indispensabile
perciò
che
sfasi
potuta
avere
la
moltiplicità
delle
forze
politiche
,
che
parecchie
fossero
le
vie
colle
quali
si
arrivava
ad
acquistare
l
'
importanza
sociale
e
che
le
diverse
forze
politiche
fossero
rappresentate
nel
reggimento
dello
Stato
.
Il
collettivismo
ed
il
comunismo
,
come
tutte
le
dottrine
basate
sulle
passioni
e
la
fede
cieca
delle
masse
,
tendono
a
distruggere
l
'
accennata
moltiplicità
delle
forze
politiche
e
,
riducendo
ogni
potere
in
mano
ai
soli
eletti
del
popolo
,
abolendo
per
giunta
,
la
ricchezza
individuale
,
che
in
tutte
le
società
mature
ha
fornito
spesso
il
mezzo
d
'
acquistare
indipendenza
e
prestigio
senza
il
concorso
dei
reggitori
dello
Stato
,
non
possono
condurre
che
alla
menomazione
della
difesa
giuridica
,
a
ciò
che
in
linguaggio
povero
si
chiama
la
tirannia
dei
governanti
sui
governati
.
Quella
tirannia
,
ch
'
è
stata
sempre
il
risultato
pratico
di
tutte
le
dottrine
politiche
sempliciste
,
che
,
non
osservando
quanto
vi
sia
di
complicato
e
difficili
nella
natura
umani
,
hanno
voluto
adattare
l
'
organizzazione
sociale
ad
un
sole
concetto
unilaterale
ed
assoluto
ed
hanno
voluto
stabilirla
sopra
un
principio
esclusivo
,
sia
stato
esso
quello
della
volontà
di
Dio
,
interpretata
dai
suoi
ministri
e
dai
suoi
vicari
terrestri
,
o
quello
della
volontà
del
popolo
,
esercitata
per
mezzo
dei
suoi
rappresentanti
.
Certo
,
per
quanto
una
sana
dottrina
politica
possa
suggerire
rimedi
legislativi
ed
indicare
quell
'
indirizzo
atto
a
diminuire
al
quanto
le
ingiustizie
sociali
;
per
quanto
i
congegni
della
difesa
giuridica
possano
esser
migliorati
in
modo
da
moderare
l
'
oltracotanza
,
degli
nomini
investiti
dei
pubblici
poteri
;
i
benefici
che
da
tutte
le
riforme
inspirate
a
questi
criteri
si
potrebbero
avere
sono
tempre
ben
poca
cosa
di
fronte
a
quell
'
êra
di
felicità
,
di
uguaglianza
,
di
giustizia
,
universale
,
che
le
varie
scuole
socialiste
implicitamente
od
esplicitamente
promettono
ai
loro
seguaci
.
I
detti
benefici
corrispondono
ai
pochi
e
dubbi
anni
di
discreta
sanità
fisica
che
un
coscienzioso
medico
può
,
con
le
debite
riserve
,
garantire
ai
suoi
clienti
;
premio
,
invero
,
molto
scarso
di
una
diuturna
osservanza
di
tutte
le
norme
igieniche
,
specialmente
se
vien
paragonato
alla
pronta
e
sicura
guarigione
di
tutti
i
malanni
ed
alla
vita
quasi
secolare
elio
viene
promessa
dall
'
elisir
del
ciarlatano
.
Chiediamo
sinceramente
venia
di
un
ravvicinamento
,
che
certo
dal
lato
morale
non
è
applicabile
ad
uomini
che
in
buona
fede
sostengono
le
loro
idee
;
ma
osserviamo
che
potrebbe
darsi
benissimo
che
il
medico
dimostrasse
la
fallacia
dell
'
elisir
e
che
il
ciarlatano
lo
sfidasse
di
rimando
ad
inventarne
un
altro
,
che
avesse
realmente
quella
virtù
che
dovei
esser
contenuta
nel
suo
.
Siamo
certi
che
il
medico
risponderebbe
che
,
appunto
perché
egli
conosce
quale
sia
la
moltiplicità
dei
germi
patogenici
e
quanto
siano
varie
e
numerose
le
cause
che
possono
deteriorare
il
delicato
organismo
del
corpo
umano
,
non
pretenderà
mai
di
trovare
il
rimedio
universale
e
sicuro
di
tutte
le
malattie
,
poiché
,
se
semplicemente
lo
tentasse
,
scenderebbe
subito
al
livello
del
ciarlatano
.
XIII
.
Gli
anarchici
,
come
abbiamo
già
notato
,
fondano
la
loro
critica
demolitrice
delle
istituzioni
vigenti
sulle
stesse
passioni
,
sullo
stesso
ordine
di
osservazione
e
d
'
idee
che
costituiscono
la
basi
della
propaganda
collettivista
;
con
questa
differenza
soltanto
,
che
essi
sono
ordinariamente
più
violenti
,
e
qualche
volta
addirittura
feroci
,
non
solo
negli
atti
,
ma
anche
nelle
parole
.
Negli
ideali
che
si
propongono
di
attuare
,
si
distinguono
però
profondamente
da
tutte
le
scuole
socialiste
.
Mentre
queste
,
in
fatti
,
per
abolire
od
attenuare
notevolmente
le
ingiustizie
e
le
disuguaglianze
che
si
lamentano
nel
mondo
,
vorrebbero
modificare
,
sia
pure
radicalmente
,
l
'
organizzazione
presente
della
società
,
gli
anarchici
,
saggiamente
argomentando
che
,
con
qualunque
tipo
di
organizzazione
sociale
,
vi
sarebbero
sempre
le
disparità
di
condizione
fra
gli
nomini
,
e
continuerebbero
a
coesistere
i
dominatori
ed
i
dominati
,
o
,
come
essi
dicono
,
gli
sfruttatori
e
gli
sfruttati
,
propugnano
la
distruzione
di
ogni
società
organizzata
.
Fanno
come
colui
che
,
avendo
scoperto
che
nessun
morigerato
tenore
di
vita
può
assicurare
una
salute
perfetta
,
ricorre
,
come
rimedio
sicuro
contro
ogni
possibilità
di
malattia
,
al
suicidio
.
Seguaci
più
logici
e
più
rigorosi
del
padre
di
tutti
i
novatori
moderni
,
ossia
di
Giangiacomo
Rousseau
,
i
partigiani
dell
'
anarchia
ritengono
dunque
che
,
essendo
la
società
organizzata
l
'
origine
di
tutti
gli
abusi
,
questi
non
possano
venir
altrimenti
eliminati
che
con
una
disorganizzazione
completa
del
consorzio
ornano
,
ossia
con
un
ritorno
allo
stato
di
natura
.
Ma
con
ciò
non
fanno
che
ripetere
,
force
inconsciamente
,
un
errore
del
loro
maestro
;
poiché
la
verità
è
che
lo
stato
naturale
dell
'
uomo
,
come
del
resto
quello
di
molti
altri
animali
,
non
è
il
disgregamento
individuale
,
ma
la
società
,
che
può
esser
soltanto
più
o
meno
vasta
,
più
o
meno
organizzata
.
Il
supporre
quindi
che
un
fatto
tosi
universale
,
come
è
quello
tanto
facilmente
constatabile
che
tatti
gli
nomini
vivono
socialmente
,
sia
dovuto
all
'
interesse
ed
alla
furberia
di
pochi
,
è
un
concetto
che
,
certo
non
noi
per
i
primi
,
ci
permettiamo
di
definire
come
assurdo
ed
infantile
.
Aristotile
,
che
visse
ventuno
secoli
prima
del
filosofo
e
romanziere
ginevrino
,
ebbe
una
percezione
infinitamente
pia
chiara
e
precisa
,
della
vera
natura
dell
'
uomo
quando
scrisse
che
questi
è
un
animale
politico
.
Ma
le
facoltà
intellettuali
del
peripatetico
greco
probabilmente
non
furono
mai
turbate
né
da
un
puntiglioso
amor
proprio
,
né
dalla
vanità
letteraria
;
e
si
può
anche
supporre
che
la
protezione
dei
sovrani
di
Macedonia
,
o
il
saper
bastare
ai
propri
bisogni
,
lo
abbiano
sottratto
alla
necessità
di
inasprirsi
il
carattere
e
guastarsi
il
fegato
stando
vicino
a
persone
spesso
frivole
,
qualche
volta
pettegole
,
quasi
sempre
di
condizione
sociale
superiore
.
Nel
fatto
,
ammesso
che
l
'
ipotesi
anarchica
si
avverasse
,
che
fosse
distrutto
perciò
il
tipo
odierno
di
organizzazione
sociale
,
che
non
ci
fossero
più
nazioni
né
Governi
,
che
fossero
spazzati
via
gli
eserciti
stanziali
,
la
,
burocrazia
,
le
Camere
e
sopratutto
i
poliziotti
e
le
carceri
,
resterebbe
sempre
la
necessità
di
vivere
,
e
perciò
di
usare
delle
terre
e
degli
altri
strumenti
di
produzione
e
resterebbero
sempre
le
armi
ed
i
caratteri
intraprendenti
ed
arditi
disposti
ad
usarne
per
asservire
altri
.
Dati
questi
elementi
,
si
costituirebbero
subito
piccoli
nuclei
sociali
,
in
cui
molti
lavorerebbero
e
pochi
armati
ed
organizzati
li
spoglierebbero
o
tutelerebbero
,
vivendo
in
ogni
modo
alle
loro
spalle
;
si
tornerebbe
elce
a
quel
tipo
di
organizzazione
semplice
e
primitivo
,
nel
quale
ogni
gruppo
di
armati
è
padrone
assoluto
di
un
cantuccio
di
terra
e
dei
suoi
coltivatori
,
dato
che
lo
sappia
conquistare
e
difendere
con
le
proprio
armi
;
tipo
che
noi
abbiamo
chiamato
feudale
.
Accadrebbe
,
infine
,
ciò
che
accadde
in
Europa
,
quando
la
dissoluzione
dell
'
impero
di
Carlo
Magno
finì
di
disgregare
quel
tanto
di
organizzazione
sociale
che
era
sopravvissuto
alla
caduta
dell
'
Impero
romane
,
ciò
che
accadde
nell
'
India
quando
i
successori
del
Gran
Mogol
furono
ridotti
all
'
impotenza
,
ciò
che
accadrà
in
ogni
società
di
cultura
avanzata
che
,
per
cagioni
interiori
od
esteriori
,
si
disgrega
e
discioglie
.
Certo
coloro
che
si
sentono
baldi
e
forti
e
non
hanno
nulla
da
perdere
si
avvantaggerebbero
di
un
simile
rivolgimento
,
che
da
rebbe
la
preponderanza
come
forza
politica
solo
alla
violenza
ed
al
valor
personale
;
ma
ne
sarebbe
danneggiata
l
'
immensa
maggioranza
,
dei
pacifici
,
forse
il
novanta
per
cento
degli
nomini
,
che
al
regno
del
bugno
preferisce
anche
una
imperfettissima
giustizia
sociale
,
un
po
'
di
tranquillità
e
la
sicurezza
di
godere
almeno
una
parte
dei
frutti
del
proprio
lavoro
.
Per
non
far
nascere
fallaci
speranze
dobbiamo
intanto
osservare
che
i
risultati
,
che
il
trionfo
dell
'
anarchia
ci
farebbe
raggiungere
,
non
si
possono
ottenere
in
pochi
anni
,
o
anche
in
qualche
generazione
.
Giacché
,
se
occorsero
molti
secoli
per
arrivare
dalla
barbarie
al
grado
presente
di
civiltà
,
ne
deve
passare
pure
qualcuno
perché
una
società
vada
perdendo
le
altitudini
civili
e
ritorni
in
uno
stato
di
relativa
barbarie
.
Che
se
poi
si
volesse
addirittura
tornare
alla
barbarie
assoluta
,
allo
stato
delle
tribù
,
che
vivono
di
caccia
,
di
pesca
,
di
agricoltura
nomade
,
allora
ci
vorrà
un
tempo
anche
maggiore
;
quello
cioè
che
occorre
perché
la
vecchia
e
popolatissima
Europa
ci
riduca
ad
una
popolazione
che
sia
appena
un
ventesimo
di
quella
presente
.
A
meno
che
,
per
far
presto
,
i
fautori
dell
'
anarchia
,
oltre
a
sterminare
i
borghesi
e
,
come
essi
dicono
,
i
loro
satelliti
e
sicofanti
,
non
vorranno
pure
distruggere
violentemente
la
grandissima
maggioranza
di
quegli
sfruttati
,
sulla
sorte
dei
quali
ora
spargono
tante
lagrime
.
XIV
.
-
-
Una
dottrina
comune
a
tutti
i
partiti
novatori
,
siano
essi
anarchici
o
semplicemente
socialisti
,
è
quella
della
così
detta
lotta
di
classe
.
Questa
,
dottrina
,
svolta
abbastanza
largamente
per
la
prima
volta
dal
Marx
,
è
uno
dei
migliori
cavalli
di
battaglia
di
tutti
coloro
che
attaccano
l
'
ordinamento
presente
della
società
;
occorre
perciò
dirne
qualche
cosa
.
E
prima
di
tutto
facciamo
rilevare
che
essa
è
fondata
sopra
un
esame
incompleto
,
unilaterale
e
tendenzioso
della
storia
,
col
quale
si
vorrebbe
provare
che
tutta
l
'
attività
delle
società
civili
siasi
finora
esplicata
negli
sforzi
che
hanno
fatto
le
classi
dominatrici
per
mantenersi
al
potere
e
sfrattarlo
a
loro
vantaggio
e
in
quelli
delle
classi
basse
tendenti
a
scuotere
questo
giogo
.
Or
ritroviamo
nel
passato
di
tutti
i
popoli
importantissimi
fatti
sociali
,
che
non
possono
essere
contenuti
in
verun
motto
nella
vernice
angusta
di
questo
quadro
.
Ad
esempio
,
la
lotta
della
Grecia
contro
la
Persia
,
quella
di
Roma
contro
Cartagine
,
l
'
immensa
diffusione
del
Cristianesimo
e
del
Maomettismo
,
le
Crociate
e
lo
stesso
risorgimento
della
nazionalità
italiana
,
che
,
come
diceva
un
arguto
e
coltissimo
economista
,
piuttosto
che
a
fattori
economici
,
fu
dovuto
alla
influenza
esercitata
dai
poeti
e
dai
romanzieri
.
Venendo
poi
alle
gare
civili
,
che
dovrebbero
a
preferenza
essere
determinate
dalla
lotta
di
classe
,
osserviamo
che
anche
in
questo
punto
il
fenomeno
sociale
è
posto
in
luce
dai
socialisti
in
modo
parziale
e
quindi
errato
.
Troviamo
di
quando
in
quando
nella
storia
,
esempi
di
insurrezioni
violente
delle
classi
più
povere
o
di
frazioni
di
queste
,
come
furono
,
ad
esempio
,
le
ribellioni
degli
Iloti
a
Sparta
e
quelle
degli
schiavi
a
Roma
,
le
Jacqueries
della
Francia
ed
altri
moti
contadineschi
e
dei
minatori
,
che
sono
scoppiati
nei
secoli
scorsi
in
Germania
,
in
Inghilterra
ed
anche
in
Russia
.
Essi
sono
stati
occasionati
o
la
oppressioni
inusitate
e
veramente
intollerabili
o
,
più
di
frequente
,
da
disordini
degli
Stati
all
'
origine
dei
quali
gli
insorti
erano
rimasti
estranei
,
ma
elle
avevano
loro
offerto
il
destro
di
avere
delle
armi
e
un
principio
di
organizzazione
.
Ad
ogni
modo
però
è
certo
che
tutti
i
movimenti
ai
quali
hanno
preso
parte
esclusivamente
le
sole
classi
che
vivono
di
lavoro
manuale
,
sono
stati
sempre
con
una
relativa
facilità
,
e
talvolta
con
crudeltà
,
repressi
,
e
che
quasi
mai
hanno
contribuito
a
migliorare
stabilmente
le
condizioni
di
queste
classi
.
Le
sole
lotte
,
cruenti
od
incruenti
,
che
hanno
avuto
il
risultato
pratico
di
modificare
l
'
ordinamento
delle
società
e
sopratutto
la
composizione
delle
classi
dirigenti
,
sono
state
quelle
che
nuovi
elementi
d
'
influenza
e
nuove
forze
politiche
,
sorte
nel
seno
della
classe
governata
ma
che
rappresentavano
numericamente
una
frazione
minima
di
essa
,
hanno
impegnato
per
ottenere
duella
partecipazione
al
Governo
dello
Stato
,
che
esse
credevano
,
e
forse
era
,
loro
ingiustamente
ostacolata
.
Fu
così
che
le
famiglie
più
ricche
della
plebe
romana
,
escluse
dal
consolato
e
da
altre
cariche
cospicue
,
ingaggiarono
nel
quinto
e
quarto
secolo
avanti
l
'
êra
volgare
quella
lotta
con
l
'
antico
patriziato
,
che
ebbe
per
effetto
la
costituzione
di
una
classe
dirigente
più
larga
,
fondata
sul
criterio
del
censo
anziché
su
quello
esclusivo
della
nascita
,
classe
che
formò
la
nobiltà
degli
ultimi
secoli
della
Repubblica
.
Fu
pure
così
che
quella
parte
del
terzo
stato
francese
,
che
,
durante
il
secolo
scorso
,
aveva
acquistato
ricchezze
quasi
uguali
e
cultura
ed
attitudine
di
governo
anche
superiore
a
quelle
della
nobiltà
ebbe
,
dopo
la
Rivoluzione
,
aperto
l
'
accesso
a
tutte
le
cariche
pubbliche
.
E
,
se
è
vero
che
,
tanto
nell
'
uno
che
nell
'
altro
caso
,
la
massa
dei
governanti
ebbe
a
godere
i
vantaggi
di
una
maggiore
difesa
giuridica
,
ciò
avvenne
perché
i
suoi
interessi
si
trovarono
concordi
con
quelli
delle
nuove
forze
politiche
,
che
richiedevano
l
'
ammissione
nella
classe
governante
;
avvenne
perché
queste
nuove
forze
,
per
ottenere
il
loro
intento
,
dovettero
propugnare
principii
di
utilità
,
sociale
e
di
giustizia
,
l
'
applicazione
dei
quali
,
se
giovava
più
direttamente
a
loro
,
giovava
pare
ai
membri
più
umili
del
civile
consorzio
.
Certo
anzi
non
si
pro
disconoscere
che
questo
che
abbiamo
accennato
sia
tino
dei
tanti
modi
coi
quali
il
sorgere
di
nuovi
elementi
d
'
influenza
sociale
può
migliorare
e
rendere
più
equi
i
rapporti
fra
governanti
e
governati
;
ma
ciò
non
vuol
dire
che
qualche
volta
sia
avvenuto
,
o
possa
avvenire
,
che
l
'
intiera
massa
dei
governati
,
di
fatto
non
di
diritto
,
si
sostituisca
o
venga
messa
a
pari
alla
minoranza
governante
,
che
finisca
perciò
la
distinzione
fra
duella
che
i
socialisti
chiamano
classe
sfruttatrice
e
la
classe
che
essi
dicono
sfruttata
.
Resta
a
vedere
poi
se
sia
esatta
questa
divisione
della
società
,
di
cui
tanto
scrivono
e
che
tanto
vanno
predicando
,
in
una
classe
parassita
,
che
nella
contribuisce
alla
produzione
ed
al
benessere
sociale
e
ne
gode
la
parte
migliore
,
ed
una
classe
,
che
tutto
fa
,
tutto
produce
e
che
viene
rimunerata
appena
col
necessario
alla
vita
e
qualche
volta
neppure
con
questo
.
Ora
,
neppure
isolando
completamente
,
come
fanno
spesso
gli
economisti
ed
i
loro
avversari
socialisti
,
i
fenomeni
riguardanti
la
produzione
e
la
distribuzione
della
ricchezza
da
tutti
gli
altri
fatti
sociali
,
questo
modo
di
vedere
risulta
perfettamente
conforme
alla
verità
.
Giacché
se
è
vero
che
è
il
capitale
,
non
il
capitalista
,
quello
che
fornisce
agli
operai
i
mezzi
e
la
possibilità
di
un
lavoro
proficuo
,
se
è
pur
vero
che
è
la
terra
,
non
il
proprietario
di
essa
,
ciò
che
è
necessaria
al
contadino
,
non
si
può
negare
che
l
'
individuo
,
che
sa
riunire
nelle
sue
mani
una
forte
quantità
di
capitale
e
sa
impiegarlo
proficuamente
a
scopo
industriale
,
ed
il
proprietario
che
sa
dirigere
bene
la
cultura
dei
suoi
fondi
,
non
rendano
un
vero
servizio
sociale
aumentando
la
produzione
e
la
ricchezza
;
servizio
del
quale
e
perfettamente
giusto
che
abbiano
una
rimunerazione
.
Che
se
poi
guardiamo
l
'
insieme
dei
fenomeni
sociali
,
se
teniamo
presente
che
la
produzione
della
ricchezza
è
strettamente
legata
al
grado
di
coltura
che
un
paese
ha
raggiunto
,
alla
bontà
,
del
suo
ordinamento
politico
ed
amministrativo
,
allora
l
'
accusa
di
parassitismo
leggermente
lanciata
all
'
intiera
classe
dirigente
composta
di
proprietari
,
di
capitalisti
,
d
'
industriali
,
d
'
impiegati
,
di
professionisti
,
di
tutti
coloro
,
insomma
,
che
non
vivono
di
lavoro
manuale
,
ci
parrà
supremamente
ingiusta
e
tale
che
soltanto
dalla
più
cieca
,
passione
può
essere
accolta
.
Ora
infatti
che
la
grande
industria
e
l
'
agricoltura
hanno
bisogno
ogni
giorno
di
più
delle
applicazioni
della
scienza
,
ora
che
la
produzione
economica
è
basata
quasi
tutta
sugli
scambi
fra
paesi
lontanissimi
,
che
non
sono
possibili
se
gli
nomini
non
sono
riuniti
in
grandi
nazioni
e
sotto
governi
sapientemente
organizzati
,
è
assurdo
l
'
asserire
che
tutto
è
prodotto
dai
lavoratori
manovali
e
tutto
debba
loro
legittimamente
appartenere
;
è
iniquo
dimenticare
i
servizi
che
rende
quella
classe
che
mantiene
la
pace
e
l
'
ordine
,
dirige
tutto
il
movimento
politico
ed
economico
,
conserva
e
fa
progredire
l
'
alta
cultura
scientifica
e
rende
possibile
che
grandi
masse
umane
vivano
e
collaborino
insieme
.
In
piena
giustizia
non
si
può
negare
a
questa
classe
che
una
parte
non
disprezzabile
della
produzione
economica
,
sia
consacrata
a
sostentarla
con
tutta
quell
'
agiatezza
,
che
è
necessaria
affinché
conservi
e
sviluppi
la
propria
superiorità
intellettuale
e
morale
.
Giacché
se
è
certo
,
che
senza
la
cooperazione
dei
lavoratori
manovali
,
essa
sarebbe
condannata
a
decadere
e
forse
anele
a
perire
,
è
pure
certo
che
,
senza
gli
elementi
dirigenti
,
i
lavoratori
manovali
cadrebbero
subito
in
uno
stato
di
barbarie
,
che
farebbe
immensamente
diminuire
la
produzione
economica
e
deteriorerebbe
quindi
in
modo
grandissimo
il
loro
stato
morale
e
materiale
.
Su
questo
argomento
la
più
antica
lezione
di
sociologia
,
l
'
apologo
delle
membra
e
dello
stomaco
,
che
Menenio
Agrippa
recitava
,
circa
ventiquattro
secoli
fa
,
avanti
la
plebe
romana
adunata
sul
Monte
Sacro
,
resta
sempre
quella
che
meglio
risponde
alla
verità
delle
cose
.
Ciò
che
tutti
debbono
riconoscere
,
e
che
nessuno
potrà
negare
,
è
che
nelle
classi
elevate
vi
è
buon
numero
di
parassiti
o
sfruttatori
,
che
molto
godono
e
molto
consumano
senza
rendere
alcun
vero
servizio
sociale
,
né
di
direzione
,
né
di
esecuzione
;
e
che
vi
sono
in
esse
anche
elementi
che
profittano
della
loro
posizione
per
trarre
una
rimunerazione
dei
loro
servizi
infinitamente
superiore
ai
loro
meriti
reali
.
A
questi
elementi
abbiamo
già
.
Accennato
fin
dal
capitolo
V
del
presente
lavoro
,
quando
abbiamo
parlato
di
quelle
tali
forze
sociali
,
che
tendono
sempre
con
la
loro
soverchia
preponderanza
a
rompere
l
'
equilibrio
giuridico
a
loro
vantaggio
;
e
se
mal
non
ci
apponiamo
,
abbiamo
nominato
come
particolarmente
pericolosi
a
questo
riguardo
i
banchieri
,
alcuni
grossi
industriali
e
speculatori
e
generalmente
coloro
che
riuniscono
in
unica
mano
grosse
frazioni
di
capitale
mobiliare
.
Però
,
osservando
questi
sfruttamenti
,
che
avvengono
in
molti
paesi
mediante
le
famose
tariffe
protezioniste
,
ed
in
alcuni
altri
anche
mediante
i
privilegi
bancari
,
dobbiamo
convenire
che
essi
sono
esercitati
tanto
a
danno
delle
classi
lavoratrici
che
a
pregiudizio
delle
frazioni
più
grosse
della
classe
dirigente
;
sicché
anche
questa
,
nella
sua
grande
maggioranza
,
paga
largamente
il
fio
della
sua
debolezza
ed
ignoranza
,
sopportando
sacrifici
che
vanno
a
pro
di
un
numero
piccolissimo
d
'
individui
.
Del
resto
parassiti
e
sfruttatori
esistono
in
tutti
gli
strati
sociali
,
come
pure
in
tutti
i
gradini
della
scala
economica
e
gerarchica
vi
sono
gli
sfrattati
.
È
uno
sfruttatore
colui
che
sciupa
in
lusso
,
giuochi
e
bagordi
una
fortuna
,
e
disfà
in
questo
modo
il
capitale
ereditato
,
ed
è
uno
sfruttato
quegli
che
laboriosantente
ed
onestamente
l
'
ha
accumulato
,
faticando
molto
,
consumando
poco
e
forse
godendo
niente
.
È
sfruttatore
l
'
uouno
politico
,
che
arriva
ai
primi
posti
profittando
della
facilità
che
hanno
i
popoli
a
lasciarsi
ingannare
,
lusingando
le
borie
e
le
vanità
delle
masse
,
comprando
le
coscienze
,
usando
ed
abusando
di
tutte
le
cattive
qualità
e
le
debolezze
dei
suoi
simili
,
ed
è
uno
sfruttato
l
'
uomo
di
Stato
che
,
più
che
all
'
effetto
ed
all
'
applauso
,
mira
al
vantaggio
reale
dei
governati
ed
è
sempre
pronto
a
lasciare
il
potore
quando
questo
vantaggio
crede
di
non
poter
più
raggiungere
.
È
sfruttatore
l
'
impiegato
che
ha
conquistato
il
suo
posto
ingannando
gli
esaminatori
o
rendendo
servizi
loschi
ai
politicanti
e
lo
conserva
e
fa
carriera
e
lavora
,
il
meno
possibile
,
adulando
i
suoi
superiori
o
tradendo
il
suo
dovere
d
'
ufficio
,
ed
è
uno
sfrattato
il
suo
collega
che
fa
...
precisamente
tutto
il
contrario
.
E
uno
sfruttatore
il
soldato
,
che
si
eclissa
nel
momento
del
pericolo
ma
si
fa
vivo
quando
si
tratta
di
avere
la
medaglia
o
la
ricompensa
,
ed
è
uno
sfruttato
il
suo
commilitone
,
che
affronta
la
morte
e
le
ferite
senza
pensare
a
farsene
un
titolo
per
posare
ad
eroe
e
chiedere
posti
di
favore
e
sussidi
per
tutta
la
vita
.
Sono
sfruttatori
quei
contadini
e
sopratutto
quegli
operai
pigri
,
viziosi
,
e
disonesti
,
che
cominciano
coll
'
essere
i
parassiti
dei
loro
parenti
più
laboriosi
,
continuano
coll
'
essere
i
parassiti
dei
loro
compagni
,
ai
quali
scroccano
aiuti
dando
in
cambio
chiacchere
e
cattivi
consigli
,
e
dei
padroni
ai
quali
scroccano
il
salario
dando
in
cambio
un
lavoro
mal
fatto
ed
incompleto
,
e
finiscono
spesso
coll
'
essere
parassiti
della
società
intera
nel
carcere
;
e
sono
sfruttati
tutti
quei
lavoratori
manovali
,
che
coscienziosamente
e
tacitamente
adempiono
al
loro
dovere
,
che
mai
si
sottraggono
al
disagio
ed
alla
fatica
,
o
vivono
stentatamente
senza
poter
migliorare
la
propria
posizione
o
mettere
qualche
cosa
da
parte
per
la
vecchiaia
.
È
uno
sfruttatore
colui
che
,
restando
pensatamente
celibe
,
insidia
all
'
onore
delle
donne
altrui
,
ed
è
uno
sfruttato
chi
,
dopo
essersi
sobbarcato
ai
pesi
ed
alla
responsabilità
di
una
famiglia
regolarmente
costituita
,
diventa
bersaglio
alle
insidie
del
primo
.
Finalmente
è
uno
sfruttatore
lo
scienziato
che
consegue
la
cattedra
scrivendo
il
libro
che
piace
a
coloro
che
devono
essere
i
suoi
giudici
,
o
consegue
la
celebrità
o
la
popolarità
pubblicando
l
'
opera
che
piace
alle
turbe
,
perché
lusinga
la
passione
del
giorno
;
ed
è
uno
sfruttato
quegli
che
all
'
amaro
della
verità
sacrifica
buona
parte
del
suo
successo
e
si
rassegna
perciò
a
rimanere
in
un
rango
inferiore
a
quello
in
cui
,
se
meno
onesto
,
il
suo
ingegno
ed
i
suoi
sardi
l
'
avrebbero
chiamato
.
Un
tempo
gli
sfruttati
si
chiamavano
i
buoni
,
gli
onesti
,
i
galantuomini
,
i
bravi
,
i
laboriosi
ed
i
morigerati
,
e
gli
sfruttatori
venivano
definiti
come
viziosi
,
scioperati
,
poltroni
,
intriganti
,
farabutti
e
delinquenti
.
-
-
Si
chiamino
pure
come
si
vogliono
,
e
forse
non
è
male
che
ci
siano
due
espressioni
sole
,
che
sintetizzino
le
molteplici
categorie
delle
quali
sono
formate
le
due
classi
di
cui
ci
siamo
occupati
,
che
ci
sono
sempre
state
e
purtroppo
sempre
ci
saranno
nel
mondo
.
-
-
L
'
importante
è
che
si
tenga
presente
che
,
se
più
miseri
e
più
da
compiangere
sono
gli
sfruttati
delle
classi
più
basse
,
un
buon
numero
pure
ne
deve
esistere
nelle
classi
medie
ed
alte
;
altrimenti
verrebbe
meno
quel
tanto
di
abnegazione
e
di
sentimento
del
dovere
che
è
indispensabile
nella
minoranza
dirigente
affinché
il
consorzio
civile
possa
durare
.
XV
.
-
-
Resta
a
vedere
se
tutta
questa
gran
corrente
di
idee
e
di
passioni
,
che
complessivamente
va
designata
col
nome
di
socialismo
,
pur
non
essendo
fondata
sopra
un
'
osservazione
esatta
delle
leggi
che
regolano
la
vita
sociale
,
pur
mirando
ad
un
ideale
,
che
non
si
potrà
,
raggiungere
se
non
quando
sarà
,
radicalmente
mutata
la
natura
umana
,
abbia
almeno
l
'
effetto
pratico
di
migliorare
le
condizioni
morali
e
quindi
materiali
della
,
maggioranza
.
-
-
La
sua
azione
in
questo
caso
sarebbe
benefica
e
potrebbe
paragonarsi
a
quella
di
altre
grandi
illusioni
collettive
,
che
,
rendendo
gli
uomini
più
buoni
,
più
scambievolmente
tolleranti
,
meno
impazienti
di
fronte
alle
ingiustizie
del
mondo
,
fanno
,
nei
limiti
del
possibile
,
meno
dura
l
'
esistenza
per
tetti
coloro
che
restano
negli
ultimi
gradini
della
scala
economica
e
contribuiscono
con
ciò
a
fortificare
la
compagine
della
società
.
-
-
Fin
da
ora
dichiariamo
che
l
'
indagine
sommaria
,
che
faremo
su
questo
importante
argomento
,
ci
darà
un
risultato
tutt
'
altro
chee
positivo
.
Si
sa
che
tutti
i
libri
,
oltre
ad
avere
una
influenza
,
intellettuale
,
che
si
esplica
mercé
le
dottrine
in
essi
contenute
ed
a
seconda
del
modo
come
certi
problemi
della
vita
umana
vengono
studiati
e
presentati
al
lettore
,
hanno
pure
un
'
influenza
che
chiameremo
morale
,
la
quale
dipende
dalle
passioni
e
dai
sentimenti
che
gli
autori
consciamente
ed
inconsciamente
sovraeccitauo
od
attutiscono
.
Or
,
se
cominciamo
ad
esaminare
sotto
quest
'
ultimo
punto
di
vista
le
opere
dei
maggiori
dottori
del
socialismo
e
specialmente
di
quelli
della
seconda
metà
del
secolo
decimonono
,
che
sono
più
noti
,
certamente
troviamo
che
un
soffio
di
pace
,
d
'
amore
di
concordia
sociale
spira
da
quelle
di
Rodbertus
,
di
Carlo
Marlo
e
sopratutto
di
Enrico
George
,
nel
quale
più
che
l
'
odio
contro
i
forti
si
sente
una
nobile
e
tenera
compassione
per
i
deboli
;
ma
in
altri
più
numerosi
,
ed
a
tacere
di
Bakounine
,
in
qualcheduno
degli
autori
più
divulgati
e
più
ortodossi
,
in
Marx
,
ad
esempio
,
nello
stesso
Lassalle
,
il
sentimento
che
predomina
,
attraverso
la
facilità
polemica
ed
il
brio
o
l
'
aridità
e
la
pesantezza
con
cui
è
condotto
il
ragionamento
scientifico
,
è
l
'
avversione
contro
il
ricco
ed
il
potente
,
che
si
esplica
di
continuo
coll
'
ironia
,
col
sarcasmo
,
coll
'
invettiva
.
Nei
loro
scritti
il
capitalista
viene
sempre
considerato
e
dipinto
quasi
come
un
uomo
di
altra
razza
,
di
altro
sangue
,
che
il
povero
non
deve
riguardare
come
un
suo
simile
,
il
quale
ha
fondamentalmente
le
sue
stesse
debolezze
e
la
sue
virtù
,
che
si
manifestano
in
modo
un
po
'
diverso
,
solo
perché
diverso
è
per
lui
l
'
ambiente
,
diverse
sono
le
tentazioni
e
le
necessità
della
vita
,
ma
,
come
un
rivale
ed
un
nemico
,
come
un
essere
infesto
,
oppressore
,
degradato
e
degradante
,
la
cui
rovina
soltanto
può
rendere
possibile
la
propria
redenzione
e
la
propria
salvezza
.
Indiscutibilmente
un
movimento
così
vasto
e
complesso
come
la
democrazia
:
sociale
non
si
può
fondare
unicamente
sui
buoni
istinti
della
natura
umana
;
sicché
riconosciamo
come
naturale
e
necessario
che
,
accanto
al
sentimento
della
giustizia
ed
all
'
aspirazione
verso
una
società
migliore
,
anche
le
passioni
basse
,
antisociali
e
selvaggie
vi
trovino
il
loro
pascolo
.
Il
male
è
che
precisamente
a
quest
'
ultime
le
dottrine
socialiste
offrono
un
campo
troppo
fertile
e
vasto
dove
possono
oltremodo
moltiplicarsi
e
lussureggiare
.
Si
è
insegnato
al
povero
che
il
ricco
gavazza
col
frutto
dei
suoi
sudori
,
che
gli
viene
rapito
mediante
una
artificiosa
organizzazione
della
società
basata
sulla
violenza
e
la
frode
.
Questa
credenza
in
tutte
le
coscienze
,
che
non
siano
assolutamente
nobili
e
pure
,
serve
mirabilmente
a
giustificare
lo
spirito
di
ribellione
,
la
sete
dei
godimenti
materiali
,
la
bestemmia
l
'
odio
,
la
maledizione
;
essa
feconda
il
sentimento
della
vendetta
e
l
'
invidia
istintiva
verso
quelle
superiorità
naturali
e
sociali
,
che
solo
una
lunga
abitudine
e
la
convinzione
che
sono
fatti
necessari
ed
inevitabili
possono
rendere
universalmente
indiscusse
ed
accettate
.
Debolezza
innegabile
di
tutto
il
movimento
socialista
è
poi
la
soverchia
materializzazione
del
concetto
della
felicità
umana
e
quindi
della
giustizia
sociale
.
-
-
I
socialisti
,
dopo
aver
idealizzato
troppo
l
'
uomo
,
credendolo
migliore
di
quello
che
è
,
giacché
attribuiscono
all
'
ordinamento
sociale
gran
parte
dei
vizi
e
delle
debolezze
che
sono
inerenti
alla
natura
umana
,
mostrano
poi
un
concetto
troppo
basso
dei
loro
simili
quando
credono
,
o
mostrano
di
credere
,
che
la
ricchezza
sia
compagna
inseparabile
del
godimento
e
la
povertà
vada
fatalmente
unita
alla
sofferenza
.
Leggendo
i
loro
scritti
ed
ascoltando
i
loro
sermoni
parrebbe
che
la
felicità
indivisuale
sia
esattamente
proporzionata
alla
quantità
di
danari
che
ognuno
possiede
.
-
-
Or
,
per
quanto
un
simile
sistema
sia
polemicamente
comodo
per
tutti
i
novatori
,
facendo
apparire
maggiore
assai
di
quella
che
realmente
sia
l
'
ingiustizia
della
società
odierna
,
esso
non
corrisponde
alla
verità
,
perché
,
fortunatamente
,
le
cose
non
vanno
così
.
Infatti
,
sebbene
il
poter
mantenere
quel
tenore
di
vita
al
quale
siamo
abituati
e
sopratutto
la
sicurezza
del
domani
,
siano
condizioni
indispensabili
di
un
certo
benessere
,
pure
non
è
men
vero
che
alla
felicità
individuale
contribuiscono
molti
altri
elementi
obiettivi
e
subiettivi
.
-
-
In
fondo
chi
è
buono
ed
ha
l
'
animo
ben
temprato
può
essere
molto
più
soddisfatto
di
un
altro
che
gli
è
assai
superiore
in
ricchezza
ed
anche
di
posizione
sociale
,
ed
il
riconoscere
che
fa
generalmente
il
mondo
che
il
primo
è
stato
mal
rimaritato
può
,
insieme
all
'
intima
soddisfazione
della
sua
coscienza
,
essere
uno
degli
elementi
della
sua
maggiore
felicità
.
Altre
dottrine
,
altre
credenze
si
sono
trovate
davanti
al
grave
e
tormentoso
problema
della
vita
.
,
nella
quale
spesso
il
giusto
ed
il
buono
soccombe
,
l
'
iniquo
ed
il
malvagio
trionfa
,
ma
l
'
hanno
risoluto
in
modo
diverso
di
come
pretende
risolverlo
il
socialismo
.
Gli
stoici
,
ad
esempio
,
non
potendo
fare
sparire
dal
mondo
il
dolore
,
educavano
i
loro
adepti
a
sopportarlo
fortemente
;
non
potendo
promettere
a
tutti
il
godimento
dei
beni
materiali
,
ne
inculcavano
il
disprezzo
anche
a
coloro
elle
erano
nella
possibilità
di
largamente
fruirne
.
Lo
stesso
disprezzo
delle
gioie
della
carne
,
del
piacere
materiale
troviamo
negli
inizi
ed
in
tutti
i
momenti
di
fervore
del
Cristianesimo
.
E
se
è
vero
che
l
'
esagerazione
di
questo
indirizzo
può
produrre
quel
misticismo
,
che
aliena
dal
mondo
e
dalla
vita
,
i
caratteri
più
nobili
e
più
proclivi
al
sacrificio
di
sé
,
non
è
men
vero
che
un
insegnamento
così
fatto
è
non
solo
moralmente
più
elevato
,
ma
anche
più
pratico
di
quello
diametralmente
opposto
che
tengono
in
generale
i
socialisti
;
il
quale
può
avere
per
conseguenza
,
il
momentaneo
decadimento
di
alcuni
dei
sentimenti
più
elevati
della
natura
umana
.
L
'
uguaglianza
fra
tutti
gli
uomini
e
l
'
aspirazione
verso
la
giustizia
assoluta
non
è
la
prima
volta
che
sono
predicate
per
il
mondo
.
Ma
esse
possono
essere
bandite
poggiandosi
sull
'
amore
,
sulla
tolleranza
,
sul
compatimento
reciproco
,
e
possono
anche
essere
proclamate
facendo
appello
all
'
odio
ed
alla
violenza
.
Si
può
intimare
al
ricco
ed
al
potente
di
considerare
il
povero
ed
il
misero
come
suo
fratello
e
si
può
anche
far
credere
al
povero
ed
al
misero
che
il
ricco
ed
il
potente
sia
il
suo
nemico
.
La
prima
maniera
è
quella
seguìta
da
Gesù
,
dagli
apostoli
,
da
S
.
Francesco
d
'
Assisi
,
che
dicevano
ai
ricchi
:
date
.
La
seconda
è
quella
osata
dalla
maggioranza
dei
socialisti
presenti
,
che
,
descrivendo
i
godimenti
dei
ricchi
come
il
prodotto
dei
sudori
furati
ai
poveri
,
implicitamente
od
esplicitamente
dicono
a
questi
:
prendete
.
Non
è
chi
non
veda
come
tale
differenza
sostanziale
di
metodo
debba
avere
in
pratica
,
conseguenze
incalcolabili
.
XVI
.
-
-
Dopo
guanto
abbiamo
scritto
non
occorrerà
lunga
mente
soffermarsi
per
esporre
quali
siano
le
cause
della
corrente
socialista
.
Il
lettore
avrà
già
compreso
che
la
causa
delle
cause
è
quella
che
abbiamo
combattuto
in
tutto
il
presente
lavoro
,
cioè
l
'
indirizzo
intellettuale
del
secolo
nelle
dottrine
che
riguardano
la
organizzazione
della
società
,
i
modi
di
vedere
che
finora
prevalgono
,
nelle
persone
di
mezzana
e
qualche
volta
di
elevata
cultura
,
circa
le
leggi
che
regolano
i
rapporti
politici
.
Naturalmente
poi
questa
causa
prima
si
presenta
in
mille
forme
e
genera
quelle
molteplici
cause
secondarie
e
dirette
,
che
sono
state
da
parecchi
scrittori
più
o
meno
completamente
rilevate
.
Noi
ne
accenneremo
soltanto
alcune
,
alle
quali
forse
non
si
è
data
finora
l
'
importanza
che
meritano
;
notando
che
spesso
esse
assumono
l
'
apparenza
,
e
anche
la
realtà
di
malattie
del
senso
morale
anziché
di
errori
di
discernimento
e
del
giudizio
.
Giacché
per
la
strettissima
connessione
che
vi
è
in
tutto
ciò
che
riguarda
l
'
ordinamento
sociale
fra
il
mondo
morale
e
quello
intellettuale
,
di
frequente
avviene
che
il
falso
indirizzo
nel
campo
speculativo
,
l
'
apprezzamento
sbagliato
sulla
natura
e
le
tendenze
sociali
degli
uomini
,
si
traducano
in
pratica
nel
mettere
questi
in
una
posizione
moralmente
falsa
;
e
quindi
nel
renderli
più
facili
alle
transazioni
ed
alle
colpe
,
diminuendo
l
'
efficacia
degli
istinti
più
nobili
e
avendo
per
necessaria
conseguenza
,
un
abbassamento
del
livello
medio
del
carattere
e
della
coscienza
.
Ad
esempio
,
una
delle
cause
prossime
ed
immediate
,
un
coefficiente
importante
del
progresso
della
propaganda
socialista
è
l
'
allargamento
del
suffragio
politico
,
e
meglio
ancora
il
suffragio
universale
,
che
,
in
omaggio
ai
principii
della
scuola
radicale
ed
alla
logica
democratica
,
si
è
venuto
adottando
in
tanta
parte
di
Europa
.
Ora
il
suffragio
a
larga
base
può
riuscire
pericoloso
,
non
tanto
perché
,
come
molti
sperano
o
temono
,
dando
ai
proletari
il
diritto
di
deporre
la
scheda
nell
'
urna
,
i
loro
rappresentanti
genuini
possano
formare
la
,
maggioranza
delle
assemblee
politiche
;
giacché
in
fondo
,
con
qualunque
sistema
elettorale
,
la
preponderanza
resterà
,
sempre
alle
classi
più
influenti
anziché
a
quelle
più
numerose
;
ma
piuttosto
per
l
'
omaggio
che
la
maggior
parte
dei
candidati
,
per
superare
più
facilmente
i
rivali
,
si
affretta
a
rendere
ai
sentimenti
ed
ai
pregiudizi
popolari
.
Omaggio
che
porta
facilmente
a
fare
professioni
di
fede
e
promesse
fondate
sui
posturati
del
socialismo
.
Naturalmente
il
sistema
fa
sì
che
i
caratteri
più
schietti
ed
energici
vengano
a
preferenza
allontanati
dalla
vita
pubblica
,
che
le
transazioni
e
le
restrizioni
morali
diventino
sempre
più
comuni
,
e
,
colpe
risaltato
ultimo
,
fa
imbecillire
sempre
più
,
moralmente
ed
intellettualmente
,
le
schiere
dei
così
detti
conservatori
.
Altro
elemento
importantissimo
nella
elaborazione
dei
partiti
socialisti
è
la
tradizione
rivoluzionaria
ancora
vivissima
nei
paesi
latini
,
nei
quali
le
classi
dirigenti
hanno
fatto
di
tutto
per
tenerla
viva
e
perpetuarla
.
Come
ha
osservato
il
Villetard
e
come
già
abbiamo
accennato
nel
capitolo
VIII
,
in
Francia
,
almeno
fino
a
pochi
anni
addietro
,
ad
eccezione
forse
dei
clericali
legittimisti
,
solo
gl
'
interessi
sono
stati
conservatori
,
ma
le
idee
ed
i
sentimenti
inspirati
non
solo
dall
'
istruzione
e
dall
'
educazione
privata
,
ma
sopratutto
da
quella
ufficiale
,
sono
stati
eminentemente
rivoluzionari
.
E
lo
stesso
si
può
dire
dell
'
Italia
negli
ultimi
cinquanta
anni
.
Si
sa
quanto
sia
naturale
nella
gioventù
il
bisogno
di
entusiasmarsi
e
di
avere
davanti
un
tipo
,
un
modello
,
che
rappresenti
l
'
ideale
della
virtù
e
della
perfezione
,
che
ognuno
cerca
,
per
quanto
può
,
di
imitare
.
Or
il
modello
che
si
è
posto
davanti
ai
giovani
moderni
,
tanto
da
noi
elle
oltre
Alpe
,
non
è
,
e
non
può
essere
,
il
cavaliere
che
si
fa
uccidere
per
la
sua
bella
,
la
sua
fede
ed
il
suo
Re
ma
molto
meno
è
stato
il
funzionario
,
il
magistrato
,
il
militare
rigido
custode
della
legge
e
della
consegna
;
esso
è
puramente
e
semplicemente
il
rivoluzionario
d
'
azione
:
l
'
uomo
che
,
in
nome
della
libertà
e
dell
'
eguaglianza
,
ha
combattuto
i
tiranni
,
si
è
ribellato
al
potere
costituito
,
e
che
,
vinto
,
ne
ha
subìto
intrepido
lo
persecuzioni
,
vincitore
lo
ha
rovesciato
e
spesso
lo
ha
sostituito
.
Dopo
che
si
è
così
studiosamente
coltivata
la
simpatia
per
i
ribelli
,
dopo
che
si
è
insegnato
che
tutto
quanto
essi
hanno
fatto
è
stato
nobile
e
generoso
,
è
naturale
che
la
corrente
dei
sentimenti
e
delle
idee
della
nuova
generazione
siasi
spinta
verso
quella
dottrina
,
che
può
giustificare
e
render
necessaria
la
ribellione
.
Dappoiché
,
non
essendoci
più
una
Bastiglia
da
espugnare
,
non
potendosi
più
cacciare
dal
Louvre
gli
Svizzeri
,
di
Carlo
X
,
compita
presso
a
poco
l
'
unità
d
'
Italia
diventato
quel
Governo
,
che
fu
definito
come
la
negazione
di
Dio
,
una
memoria
talmente
remota
che
lo
si
comincia
a
giudicare
con
imparzialità
,
lo
spirito
di
ribellione
non
si
può
applicare
che
contro
le
istituzioni
,
che
dalle
antiche
rivoluzioni
sono
venute
fuori
,
e
contro
gli
uomini
che
di
queste
istituzioni
stanno
a
capo
e
che
sono
stati
spesso
gli
antichi
rivoluzionari
.
È
ciò
parrà
anche
più
naturale
e
ovvio
se
si
pop
mente
che
,
in
parte
per
le
imperfezioni
inseparabili
da
qualunque
regime
politico
,
in
parte
per
la
loro
debolezza
intrinseca
,
le
nuove
istituzioni
non
hanno
potuto
appagare
tutte
quelle
speranze
di
rigenerazione
sociale
che
in
esse
si
erano
riposte
,
e
che
gli
antichi
congiuratori
e
rivoluzionari
diventati
uomini
di
Stato
e
reggitori
di
popoli
certo
non
sono
stati
immuni
da
errori
e
peccati
.
Così
stando
le
cose
,
chi
si
potrà
maravigliare
se
quegli
elementi
giovani
che
credono
possibile
una
più
radicale
riforma
della
società
,
I
se
coloro
che
sperano
con
essa
di
acquistare
importanza
politica
,
se
buona
parte
di
quanto
vi
è
di
nobile
,
di
attivo
,
di
generoso
ed
ambizioso
nella
generazione
che
si
prepara
a
raccogliere
l
'
eredità
dei
vecchi
,
abbia
abbracciato
le
dottrine
socialiste
?
Ha
acquistato
una
certa
popolarità
fra
le
persone
di
qualche
cultura
una
massima
del
Machiavelli
,
il
quale
scrisse
che
per
salvare
o
rinvigorire
le
istituzioni
antiche
bisognava
richiamarle
ai
loro
principii
.
Leggendo
la
storia
dei
principi
mongoli
discendenti
da
Gengiskan
ne
abbiamo
trovata
un
'
altra
,
che
può
avere
un
significato
diametralmente
opposto
a
quella
del
segretario
fiorentino
e
che
ci
pare
più
vera
,
perché
applicabile
ad
un
numero
maggiore
di
casi
pratici
.
Secondo
gli
storici
dunque
,
Yeliui
Cutsai
,
primo
ministro
di
Octai
figlio
di
Gengi
skan
,
avrebbe
di
frequente
detto
al
suo
padrone
e
signore
:
il
vostro
impero
fu
conquistato
a
cavallo
,
ma
non
lo
potete
governare
restando
a
cavallo
.
Nessuno
vorrà
negare
l
'
intuito
politico
del
ministro
mongolo
;
perché
veramente
,
e
lo
potremmo
con
facilità
dimostrare
,
i
modi
con
cui
si
conservano
gli
Stati
,
le
religioni
ed
i
partiti
politici
,
i
sentimenti
e
le
passioni
che
bisogna
a
quest
'
uopo
coltivare
,
sono
di
frequente
essenzialmente
diversi
di
quelli
che
hanno
servito
a
fondarli
.
Tornando
al
caso
nostro
,
facilmente
riconosciamo
che
uno
Stato
nuovo
,
un
nuovo
regime
politico
possono
esser
fondati
mediante
la
rivoluzione
,
ammettiamo
anzi
che
qualche
volta
ciò
possa
essere
necessario
;
ma
è
certo
però
che
nessuno
Stato
si
consolida
,
nessun
regime
dura
se
continua
lo
spirito
rivoluzionario
,
e
peggio
ancora
se
coloro
che
hanno
nelle
mani
il
potere
proseguono
a
fomentarlo
,
invece
di
coltivare
quei
sentimenti
,
quelle
passioni
,
quei
modi
di
vedere
,
che
ad
esso
sono
diametralmente
opposti
.
Prima
di
terminare
questo
argomento
rammenteremo
di
volo
altre
cause
,
che
contribuiscono
indubbiamente
ai
progressi
del
socialismo
e
che
sono
state
già
da
altri
autori
ampiamente
svolte
.
Tali
sarebbero
le
improvvisate
ricchezze
di
tanti
speculatori
,
quasi
sempre
disonestamente
guadagnate
e
più
malamente
spese
nell
'
acquisto
di
immeritata
ed
ingiustificata
influenza
politica
,
oppure
in
un
lusso
volgare
ed
appariscente
,
che
offende
le
mediocrità
degli
onesti
ed
insulta
quasi
alla
inopia
dei
più
miseri
.
Tutto
l
'
andazzo
del
secolo
,
del
resto
,
congiura
ad
aumentare
questo
danno
,
perché
,
mentre
si
predica
uguaglianza
,
democrazia
e
che
tutti
gli
uomini
hanno
gli
stessi
diritti
,
mai
forse
ci
è
stato
tanto
pubblico
squilibrio
nei
godimenti
materiali
,
mai
la
ricchezza
,
comunque
raggiunta
,
ha
servito
meglio
ad
aprire
tutte
le
porte
,
mai
essa
è
stata
più
stupidamente
ostentata
.
Altri
fattori
del
socialismo
sarebbero
la
guerra
,
inconsulta
che
si
è
fatta
al
sentimento
religioso
,
la
povertà
pubblica
,
prodotta
dalle
imposte
eccessive
e
sovratutto
dai
soverchi
debiti
e
dalle
troppe
spese
improduttive
,
le
immoralità
notorie
dei
governanti
,
le
ingiustizie
e
le
ipocrisie
del
Parlamentarismo
,
le
fabbriche
di
spostati
,
che
si
sono
istituite
mediante
l
'
ordinamento
presente
dell
'
insegnamento
secondario
e
superiore
.
Finalmente
occupa
un
posto
distinto
in
questa
enumerazione
l
'
uso
invalso
di
servirsi
dell
'
influenza
che
si
ha
sull
'
opinione
pubblica
e
sui
governi
per
ottenere
concessioni
di
monopolii
o
dazi
così
detti
protettori
dell
'
industria
e
dell
'
agricoltura
nazionale
.
Giacché
in
questa
maniera
si
giustifica
qualunque
altra
forma
di
socialismo
,
avendone
già
adottato
una
veramente
pessima
che
fa
servire
L
'
autorità
dello
Stato
ad
avvantaggiare
alcuni
pochi
,
per
lo
più
doviziosi
,
a
danno
di
tutti
gli
altri
poveri
e
ricchi
.
Si
sa
che
la
trascuranza
delle
norme
igieniche
,
la
penuria
di
buoni
viveri
,
buona
acqua
e
sane
abitazioni
,
se
non
hanno
l
'
effetto
di
generare
il
bacillo
del
cholera
,
indebolendo
però
gli
organismi
umani
ed
ostacolando
le
difese
contro
il
morbo
,
ne
agevolano
la
diffusione
colà
dove
esso
è
entrato
,
e
producono
lo
sviluppo
della
epidemia
.
Analogamente
tutti
i
coefficienti
che
abbiamo
enumerato
,
tutti
gli
atti
di
mal
governo
,
se
non
sono
rettamente
responsabili
di
aver
dato
origine
a
quell
'
infezione
intellettuale
che
è
il
socialismo
,
certo
,
aumentando
il
malcontento
o
diminuendo
quindi
la
resistenza
organica
della
società
,
ne
agevolano
il
progresso
.
Sarebbe
perciò
molto
opportuno
il
consigliare
alle
classi
dirigono
una
più
stretta
igiene
sociale
,
il
che
vuol
dire
l
'
abbandono
dei
vecchi
errori
.
Disgraziatamente
il
consiglio
facile
a
dare
è
piuttosto
difficile
ad
eseguire
;
perché
sia
accolto
e
messo
in
pratica
,
le
dette
classi
dovrebbero
avere
maggiore
moralità
e
sopratutto
preveggenza
e
capacità
maggiori
di
quelle
di
cui
finora
hanno
dato
,
in
molti
paesi
,
spettacolo
.
XVII
.
-
-
Forse
ben
pochi
fra
coloro
che
oggi
seguono
con
un
certo
interesse
lo
svolgimento
della
vita
pubblica
in
Europa
ed
in
America
,
non
si
sono
fatta
la
domanda
se
la
democrazia
sociale
sia
o
no
destinata
a
trionfare
in
un
avvenire
più
o
meno
prossimo
.
Dobbiamo
sinceramente
confessare
che
molti
,
i
quali
certo
non
hanno
simpatia
per
le
dottrine
socialiste
e
che
non
hanno
alcun
interesse
a
favorirle
,
sono
però
inclinati
a
rispondere
affermativamente
alla
domanda
accennata
,
e
questo
è
uno
dei
fratti
di
quell
'
educazione
intellettuale
per
la
quale
la
gran
maggioranza
delle
persone
di
qualche
coltura
è
abituata
a
considerare
la
storia
dell
'
umanità
come
un
cammino
continuo
verso
la
realizzazione
di
quelle
idee
,
che
ora
diconsi
comunemente
avanzate
.
La
credenza
cieca
,
poi
nel
trionfo
fatale
,
inevitabile
e
più
o
meno
prossimo
del
loro
programma
è
comunissima
nei
seguaci
del
collettivismo
e
dell
'
anarchia
,
ed
è
per
essi
un
grandissimo
elemento
di
forza
,
rendendo
loro
lo
stesso
servizio
che
ai
Cristiani
primitivi
rese
la
fede
nel
prossimo
avvento
del
Regno
di
Dio
o
nella
vita
futura
.
Come
questi
,
infatti
,
fondati
sulla
fiducia
che
avevano
nella
rivelazione
divina
,
affrontavano
intrepidi
il
martirio
,
così
i
novatori
odierni
sopportano
volentieri
le
noie
,
i
disagi
,
le
persecuzioni
,
quando
per
caso
debbono
qualcuna
patirne
,
pregustando
anticipatamente
la
gioia
della
sicura
,
e
molti
credono
,
della
vicina
vittoria
.
Dopo
quanto
abbiamo
già
scritto
nessuno
si
meraviglierà
se
noi
affermiamo
recisamente
che
,
anche
nell
'
ipotesi
che
collettivisti
ed
anarchici
fossero
vittoriosi
in
parecchi
Stati
e
s
'
impadronissero
dell
'
autorità
politica
,
sarebbe
sempre
impossibile
la
realizzazione
del
loro
programma
;
poiché
i
postulati
del
collettivismo
,
del
comunismo
e
dell
'
anarchia
non
potranno
mai
avere
una
pratica
,
attuazione
.
Resta
però
a
vedere
quanta
probabilità
di
divenire
una
realtà
abbia
la
ipotesi
che
abbiamo
accennata
.
Giacché
il
semplice
tentativo
,
continuato
per
qualche
anno
,
di
porre
in
vigore
,
ad
esempio
,
la
teorie
collettiviste
,
se
non
altererà
le
leggi
costanti
,
che
regolano
la
organizzazione
delle
società
umane
,
leggi
che
finiranno
sempre
coll
'
imporsi
e
col
trionfare
,
graverà
terribilmente
sulla
sorte
della
generazione
sulla
quale
l
'
esperimento
sarà
fatto
.
Essa
,
sbattute
fra
la
rivoluzione
e
la
inevitabile
reazione
;
sarà
ad
ogni
modo
costretta
,
a
ritornare
verso
un
tipo
di
governo
assai
più
rozzo
ed
assoluto
di
quello
al
quale
siamo
omai
abituati
e
dovrà
subire
necessariamente
una
decadenza
nella
.
Difesa
giuridica
e
un
vero
disastro
morale
e
materiale
,
i
quali
fra
qualche
secolo
potranno
essere
studiati
con
interesse
e
forse
anche
con
diletto
,
come
un
bel
caso
di
patologia
sociale
,
ma
intanto
procacceranno
sofferenze
inenarrabili
a
coloro
,
che
ne
saranno
stati
gli
spettatori
e
le
vittime
.
Ma
,
anche
posta
in
questi
termini
,
la
questione
non
è
di
quelle
che
si
possono
risolvere
con
sicurezza
,
perché
molti
sono
gli
argomenti
che
si
possono
addurre
pro
e
contro
il
trionfo
tempo
raneo
di
una
rivoluzione
sociale
,
e
gli
elementi
del
giudizio
variano
abbastanza
da
uno
Stato
all
'
altro
di
Europa
,
e
variano
ancora
di
più
se
si
tien
conto
delle
colonie
inglesi
e
degli
Stati
Uniti
d
'
America
.
Certo
è
assai
meno
facile
l
'
attuazione
di
un
semplice
tentativo
di
collettivismo
che
l
'
abbattere
la
più
salda
delle
dinastie
regnanti
.
Non
bisogna
infatti
dimenticare
che
,
nel
presente
ordinamento
sociale
,
le
due
redini
di
cui
si
serve
qualunque
Governo
per
condurre
una
nazione
,
sono
la
burocrazia
,
e
l
'
esercito
stanziale
.
Or
,
come
abbiamo
già
accennato
nel
capitolo
VIII
,
nelle
rivoluzioni
precedenti
,
fatta
eccezione
della
grande
rivoluzione
francese
,
si
è
cambiato
il
cavaliere
,
male
redini
non
si
sono
spezzate
,
esse
anzi
hanno
continuato
a
funzionare
.
Or
se
trionfasse
una
grande
rivoluzione
sociale
,
è
assai
dubbio
se
il
presente
corpo
d
'
impiegati
ed
ufficiali
potrebbe
continuare
nelle
sue
funzioni
,
e
sopratutto
è
oltremodo
dubbio
se
nelle
fila
dei
vincitori
si
troverebbe
il
personale
adatto
a
surrogarli
.
Non
agendo
più
i
consueti
organi
del
Governo
,
si
avrebbe
un
periodo
d
'
anarchia
dal
quale
non
si
sa
che
cosa
potrebbe
uscire
,
ma
che
intanto
renderebbe
impossibile
persino
la
continuazione
momentanea
di
un
saggio
qualunque
di
collettivismo
.
L
'
ordinamento
presente
della
società
fornisce
poi
forze
di
resistenza
immense
e
di
cui
ancora
non
si
è
esperimentato
il
valore
.
Incalcolabile
è
il
numero
di
uomini
e
d
'
interessi
la
cui
sorte
è
legata
alla
continuazione
del
regime
che
oggi
prevale
.
Banchieri
,
commercianti
,
industriali
;
impiegati
pubblici
e
privati
,
possessori
di
titoli
di
credito
pubblico
,
depositari
di
risparmi
anche
piccoli
,
proprietari
grandi
e
piccini
,
formano
un
esercito
numerosissimo
,
i
cui
gregari
se
possono
anche
simpatizzare
colle
idee
di
,
uguaglianza
sociale
,
quando
si
tratta
di
progetti
vaghi
ed
a
lunga
scadenza
,
certo
penserebbero
altrimenti
se
ne
vedessero
immediata
l
'
esecuzione
ed
imminente
fosse
la
lesione
dei
loro
interessi
.
Bisogna
anche
calcolare
che
un
Governo
può
in
certi
momenti
avere
il
monopolio
di
mezzi
d
'
azione
efficacissimi
,
quali
sarebbero
la
posta
,
il
telegrafo
e
le
ferrovie
,
che
esso
può
disporre
dei
milioni
che
si
trovano
nelle
pubbliche
casse
,
senza
pregiudizio
di
quelli
che
in
un
momento
grave
possono
fornigli
le
Banche
ed
il
corso
forzoso
,
e
che
esso
infine
ha
a
sua
disposizione
la
polizia
e
l
'
esercito
stanziale
,
che
,
se
non
è
stato
già
disorganizzato
dalle
concessioni
fatte
allo
spirito
democratico
,
quando
è
saldo
e
risolutamente
adoperato
può
,
anche
ridotto
ad
un
numero
relativamente
scarso
,
comprimere
sempre
qualunque
tentativo
d
'
insurrezione
armata
.
D
'
altra
parte
si
deve
tener
conto
della
propaganda
continua
che
,
in
tutti
gli
strati
sociali
,
anche
in
quelli
che
dovrebbero
essere
più
inclinati
alla
difesa
dell
'
ordine
presente
,
fa
la
democrazia
sociale
.
Propaganda
,
che
se
raramente
ottiene
delle
conversioni
piene
ed
intere
fra
gli
uomini
di
una
certa
età
e
di
una
certa
posizione
sociale
,
rende
dubbiosi
della
giustizia
della
propria
causa
molti
di
coloro
,
che
,
per
interesse
o
per
ufficio
,
dovrebbero
combattere
la
nuova
corrente
rivoluzionaria
,
e
che
nel
momento
del
pericolo
può
far
diventare
oscillanti
buona
parte
di
quelle
forze
,
che
hanno
la
missione
di
arrestarla
.
E
questa
titubanza
può
diventare
un
grave
fattore
di
sconfitta
se
è
complicata
colla
lenta
azione
dissolvente
,
che
in
tutti
gli
organi
dello
Stato
esercita
il
regime
parlamentare
.
Come
si
può
esigere
infatti
fermezza
,
nel
pericolo
,
ed
un
servizio
scrupoloso
e
leale
senza
debolezze
ed
esitazioni
,
da
una
macchina
burocratica
abituata
al
mutevole
arbitrio
dei
successivi
Ministeri
;
da
Prefetti
ed
ufficiali
di
polizia
cambiati
periodicamente
in
agenti
elettorali
?
Quale
affidamento
potranno
dare
uomini
,
che
,
par
obbligo
quasi
di
ufficio
,
non
devono
avere
fedeltà
e
devozione
sincera
per
alcun
principio
,
per
alcuna
persona
,
che
devono
combattere
oggi
colui
al
quale
ubbidirono
fino
a
ieri
,
e
il
cui
studio
principale
deve
esser
quello
di
non
incorrere
nella
collera
del
padrone
presente
,
senza
farsi
troppo
nemico
il
padrone
futuro
?
In
questo
modo
si
potranno
formare
buoni
equilibristi
,
adatti
tutto
al
più
per
i
momenti
ordinari
della
vita
amministrativa
,
ma
che
non
avranno
né
l
'
abitudine
alla
cieca
obbedienza
,
né
il
coraggio
di
ardite
iniziative
e
di
assumere
gravi
responsabilità
,
e
che
sopratutto
mancheranno
della
fermezza
di
mente
e
di
cuore
,
così
rara
negli
uomini
abituati
a
transazioni
ed
a
ripieghi
,
e
che
pure
è
la
qualità
più
indispensabile
per
gli
alti
funzionari
di
un
Governo
nei
momenti
straordinari
in
cui
avvengono
le
rivoluzioni
.
Ciò
che
sopratutto
poi
rende
difficile
qualunque
presagio
è
il
fatto
che
il
giorno
in
cui
lo
scoppio
rivoluzionario
avverrà
(
e
non
è
secondo
noi
sicuro
che
debba
avvenire
)
,
non
sarà
determinato
né
dai
capi
della
democrazia
sociale
,
né
dagli
uomini
che
staranno
al
governo
dei
vari
Stati
.
Esso
sarà
la
conseguenza
o
di
errori
in
volontari
dei
governanti
,
o
di
avvenimenti
inconsciamente
provocati
,
che
nessuno
avrà
avuto
la
forza
d
'
impedire
e
che
produrranno
in
una
data
società
una
scossa
ed
una
agitazione
grandiosa
.
Or
non
sappiamo
,
né
possiamo
sapere
,
se
l
'
occasione
che
si
presenterà
e
nella
quale
il
partito
rivoluzionario
sarà
in
certo
modo
forzato
ad
agire
,
potrà
essere
per
questo
la
migliore
possibile
;
se
allora
cioè
le
sue
forze
saranno
del
tutto
organizzate
e
quelle
dei
suoi
avversaria
abbastanza
disorganizzate
.
D
'
altra
parte
bisogna
tener
presente
che
se
il
momento
favorevole
di
iniziare
la
rivoluzione
dovesse
ancora
per
molto
tempo
tardare
,
ciò
sarebbe
dannoso
ai
rivoluzionari
stessi
.
Perché
è
difficilissimo
mantenere
a
lungo
fra
le
masse
una
agitazione
qualsiasi
,
quando
non
si
fa
alcuno
sforzo
concreto
affinché
queste
possano
sperare
che
vedranno
l
'
attuazione
di
quegli
ideali
,
che
l
'
agitazione
stessa
si
propone
di
raggiungere
;
e
perché
in
Francia
ed
in
qualche
altro
paese
,
dove
si
conservano
le
abitudini
e
le
tradizioni
della
lotta
a
mano
armata
,
esse
andrebbero
interamente
perdute
,
e
mancherebbero
del
tutto
quei
capi
,
che
,
coll
'
autorità
e
l
'
esperienza
acquistate
nei
precedenti
cimenti
,
potrebbero
meglio
dirigire
l
'
andamento
delle
future
rivoluzioni
.
Infine
il
valore
personale
degli
uomini
,
che
reggeranno
il
potere
supremo
nei
grandi
Stati
d
'
Europa
e
d
'
America
nel
momento
che
si
giocherà
la
partita
decisiva
,
se
pure
questa
sarà
giocata
,
costituirà
un
fattore
non
indifferente
di
vittoria
o
di
sconfitta
per
la
democrazia
sociale
rivoluzionaria
.
XVIII
.
-
-
Ad
ogni
modo
è
certo
che
,
anche
che
sia
evitato
un
movimento
violento
,
ammesso
pure
che
tra
le
file
dei
novatori
il
partito
detto
evoluzionista
abbia
a
conservare
sempre
tale
preponderanza
da
poter
impedire
,
per
ora
e
per
qualche
generazione
ancora
,
una
lotta
a
mano
armata
,
non
per
questo
la
democrazia
sociale
cesserà
di
essere
un
violento
agente
dissolvitore
della
società
moderna
.
Sicché
se
la
nuova
dottrina
non
sarà
debellata
,
l
'
ordine
di
cose
ora
prevalente
rimarrà
sempre
in
uno
stato
di
equilibrio
instabile
,
e
non
sarà
in
gran
parte
custodito
che
dalla
forza
materiale
.
Or
questa
può
bastare
ad
impedire
,
giorno
per
giorno
lo
scoppio
di
una
catastrofe
violenta
,
ma
non
può
ridare
al
consorzio
civile
quell
'
unità
morale
senza
la
quale
esso
non
può
godere
di
uno
stabile
assetto
.
Ci
pare
perciò
indiscutibile
che
la
civiltà
europea
,
se
sarà
costretta
a
stare
lungamente
e
diuturnamente
sulle
difese
contro
le
tendenze
delle
scuole
socialiste
,
sarà
,
per
questo
solo
,
costretta
a
decadere
.
E
la
decadenza
si
manifesterà
tanto
se
vorrà
con
esse
transigere
,
far
concessioni
e
quasi
venire
a
patti
,
come
fra
poco
meglio
vedremo
,
quanto
se
adotterà
un
sistema
di
coazione
e
di
resistenza
assoluta
,
per
mantenere
il
quale
dovrà
abbandonare
buona
parte
delle
sue
idealità
,
diminuire
la
libertà
del
pensiero
ed
adottare
nuovi
tipi
di
governo
,
che
segneranno
una
vera
diminuzione
nella
tutela
della
giustizia
e
nella
difesa
giuridica
.
Rimedi
se
ne
sono
suggeriti
molti
e
certo
buona
parte
di
essi
non
è
da
respingere
;
ma
,
anche
i
migliori
,
se
accrescono
,
come
già
abbiamo
visto
,
la
forza
di
resistenza
del
malato
,
non
tolgono
la
vera
causa
della
malattia
.
Di
questa
specie
di
farmachi
abbiamo
testé
parlato
e
non
crediamo
opportuno
di
ritornarci
sopra
.
Se
si
migliora
l
'
economia
nazionale
,
se
si
diminuiscono
le
imposte
,
se
si
rende
più
equa
ed
efficace
la
giustizia
,
se
si
tolgono
tutti
gli
abusi
che
si
possono
fare
scomparire
,
sarà
certo
per
la
società
un
bene
non
disprezzabile
;
ma
la
democrazia
sociale
,
che
aspira
alla
giustizia
assoluta
,
ed
all
'
uguaglianza
assoluta
,
le
quali
mai
si
potranno
ottenere
,
non
disarmerà
certo
per
questo
e
non
perdonerà
alla
società
borghese
solo
perché
essa
confesserà
in
parte
le
sue
colpe
e
farà
penitenza
;
giacché
,
diversamente
del
Dio
dei
cristiani
,
il
vero
socialista
di
fronte
all
'
ordinamento
economico
presente
vuole
la
morte
del
peccatore
,
non
giacche
si
converta
e
viva
.
Un
secondo
ordine
di
rimedi
nel
quale
molto
hanno
sperato
uomini
di
Stato
e
qualche
sovrano
moderno
,
consiste
nell
'
applicare
l
'
intervento
dello
Stato
a
sanare
o
diminuire
molte
delle
ingiustizie
,
delle
sofferenze
,
che
sono
il
prodotto
dell
'
individualismo
economico
,
della
concorrenza
spietata
che
si
fanno
proprietari
e
grandi
industriali
,
e
che
hanno
per
effetto
la
miseria
e
l
'
incertezza
del
domani
per
i
proletari
salariati
.
Anche
su
questo
punto
noi
ci
siamo
già
abbastanza
spiegati
nel
capitolo
VI
del
presente
lavoro
.
Abbiamo
infatti
già
detto
che
non
vi
è
una
questione
sociale
,
ma
vi
sono
molte
questioni
sociali
,
e
che
,
caso
per
caso
,
l
'
intervento
dello
Stato
,
ossia
della
burocrazia
e
delle
altre
classi
dirigenti
organizzate
,
può
essere
giustificato
o
respinto
.
Certo
vi
sono
esempi
in
cui
quest
'
intervento
,
moderatamente
usato
,
può
essere
accolto
,
come
avviene
per
la
limitazione
di
certi
lavori
per
le
donne
ed
i
fanciulli
.
Non
negheremo
anche
che
per
quel
che
riguarda
la
carità
,
l
'
assistenza
pubblica
o
la
mutua
assistenza
,
l
'
organizzazione
moderna
sia
affatto
insufficiente
;
poiché
fra
lo
Stato
ed
il
grosso
Comune
,
strumento
dello
Stato
,
enti
troppo
grandi
,
entro
i
quali
l
'
individuo
sparisco
ed
è
dimenticato
,
e
la
famiglia
moderna
ridotta
ornai
alla
massima
semplicità
,
alla
minima
espressione
possibile
,
nella
quale
neppure
i
fratelli
sentono
spesso
il
dovere
di
aiutare
i
loro
consanguinei
,
non
vi
sono
organismi
intermedie
.
Tali
erano
fra
noi
nell
'
antichità
,
nel
Medio
Evo
e
fino
a
qualche
secolo
fa
,
le
corporazioni
e
le
fratellanze
d
'
arte
e
di
professione
,
e
organismi
consimili
si
trovano
anche
ora
in
tutto
le
altre
civiltà
.
Essi
impongono
certi
obblighi
a
coloro
che
ne
fanno
parte
;
ma
riconoscono
pure
in
essi
certi
diritti
e
sopratutto
impediscono
che
l
'
individuo
o
la
famiglia
,
colpiti
da
un
momentaneo
disastro
,
siano
lasciati
nell
'
abbandono
e
ridotti
alla
disperazione
.
Indiscutibilmente
quindi
da
questo
lato
qualche
cosa
vi
è
da
rifare
,
e
forse
basterebbe
che
i
Governi
lasciassero
fare
perché
spontaneamente
si
andassero
ricostituendo
quelle
solidarietà
naturali
,
che
per
formarsi
hanno
principalmente
bisogno
di
un
lungo
periodo
di
stabilità
nelle
popolazioni
e
negli
interessi
economici
.
Ben
altro
però
è
ciò
che
ordinariamente
si
pretende
dall
'
intervento
dello
Stato
;
perché
si
vorrebbe
da
molti
che
questo
direttamente
influisse
sulla
distribuzione
della
ricchezza
,
togliendo
,
mediante
le
imposte
,
ai
ricchi
il
superfluo
per
darlo
ai
poveri
.
Or
questo
concetto
,
che
raccoglie
molte
simpatie
anche
tra
i
conservatori
,
come
quello
che
tende
a
contentare
tutti
i
numerosissimi
socialistoidi
,
cioè
quella
turba
grandissima
,
che
,
senza
essere
ascritta
al
partito
collettivista
od
all
'
anarchico
,
forma
quell
'
ambiente
di
simpatia
nel
quale
i
detti
partiti
possono
prosperare
e
propagarsi
,
è
veramente
pericoloso
.
Non
bisogna
infatti
dissimularsi
che
una
sua
applicazione
alquanto
larga
,
colpendo
troppo
gravemente
il
capitale
,
o
pretendendo
,
ad
esempio
,
d
'
imporre
un
dato
tipo
di
cultura
delle
terre
,
ucciderebbe
ciò
che
i
Francesi
chiamano
la
vacca
da
latte
;
cioè
farebbe
diminuire
grandemente
la
produzione
della
ricchezza
e
quindi
aumenterebbe
la
miseria
ed
il
malcontento
in
tutti
gli
strati
sociali
.
Inaugurando
un
simile
sistema
,
non
si
avrebbe
il
collettivismo
,
non
sparirebbero
le
disuguaglianze
sociali
,
e
quindi
resterebbe
sempre
ai
novatori
qualche
cosa
di
sostanziale
da
chiedere
,
ma
si
turberebbe
oltremodo
tutta
l
'
economia
della
società
detta
borghese
e
se
ne
disorganizzerebbe
del
tutto
il
funzionamento
.
Che
i
seguaci
del
Marx
caldeggino
transitoriamente
l
'
applicazione
del
sistema
accennato
è
naturale
ed
è
logico
;
perché
è
il
solo
che
possa
ridurre
la
società
al
punto
da
rendere
desiderabile
un
esperimento
di
collettivismo
;
ma
ci
pare
molto
strano
che
quelli
,
che
le
loro
teorie
non
accettano
,
sperino
di
neutralizzarle
e
combatterle
agendo
in
modo
da
peggiorare
le
condizioni
economiche
di
tutti
e
riducendo
quasi
tutti
nella
condizione
di
attendere
un
miglioramento
dal
collettivismo
.
Il
socialismo
cristiano
,
e
più
specialmente
quello
cattolico
,
è
infine
ritenuto
da
molti
mezzo
adattissimo
a
neutralizzare
quello
ateo
,
materialista
e
rivoluzionario
,
e
sforzi
lodevolissimi
,
e
non
del
tutto
inefficaci
,
si
sono
fatti
e
si
fanno
in
questo
senso
.
Non
bisogna
però
avere
una
fiducia
illimitata
in
questa
diversione
.
Come
abbiamo
già
accennato
,
il
Cristianesimo
ed
il
socialismo
,
sebbene
ambidue
profittino
di
quella
sete
di
giustizia
e
d
'
ideale
,
che
è
così
comune
negli
uomini
,
pur
costretti
a
vivere
in
un
mondo
dove
esistono
tante
nequizie
delle
quali
essi
stessi
sono
gli
autori
,
si
appoggiano
poi
,
ad
altri
sentimenti
,
che
nelle
due
dottrine
sono
tutt
'
altro
che
identici
.
I
loro
metodi
di
propaganda
,
le
loro
aspirazioni
sono
anche
essenzialmente
diverse
,
e
diversissimo
è
l
'
ambiente
intellettuale
,
che
è
loro
necessario
per
prosperare
.
Giacché
la
base
del
Cristianesimo
è
la
fede
nel
soprannaturale
,
in
un
Dio
che
vede
le
lacrime
dei
miseri
e
li
consola
in
questa
vita
e
li
premia
nell
'
altra
;
mentre
il
socialismo
,
nato
dalla
filosofia
razionalista
del
secolo
passato
,
si
fonda
sulle
dottrine
materialiste
,
che
insegnano
tutta
la
felicità
consistere
nell
'
appagamento
degli
istinti
e
delle
passioni
terrene
.
Sono
perciò
due
piante
di
natura
differentissima
,
che
possono
benissimo
contrastarsi
gli
umori
del
suolo
,
ma
delle
quali
è
impossibile
tentare
lo
scambievole
innesto
.
È
vana
perciò
la
speranza
che
il
ramoscello
cristiano
inserito
nel
tronco
socialista
ne
possa
modificare
i
frutti
,
togliendo
loro
ogni
sapore
aspro
,
ogni
virtù
nociva
,
e
rendendoli
dolci
e
salubri
;
ed
il
socialismo
cristiano
invero
altro
non
è
e
non
può
essere
che
un
nome
nuovo
applicato
ad
una
cosa
vecchia
,
cioè
alla
carità
cristiana
.
La
quale
può
senza
dubbio
rendere
ancora
grandissimi
servigi
alla
società
europea
,
ma
potrebbe
interamente
distruggere
il
socialismo
ateo
e
rivoluzionario
solo
quando
il
mondo
divenisse
di
nuovo
talmente
imbevuto
di
spirito
cristiano
come
lo
fu
nei
secoli
meno
colti
del
Medio
Evo
.
XIX
-
-
Nelle
condizioni
presenti
della
civiltà
europea
,
il
rimedio
che
può
colpire
il
male
alla
radice
,
quello
che
,
facendo
sparire
i
succhi
vitali
dei
quali
l
'
albero
si
nutre
,
può
solo
farlo
disseccare
,
è
ben
altro
.
La
democrazia
sociale
,
come
crediamo
di
aver
già
dimostrato
,
è
principalmente
una
malattia
intellettuale
del
secolo
nostro
.
E
,
sebbene
essa
abbia
trovato
propizio
anche
l
'
ambiente
morale
,
preparato
da
tutti
i
rancori
,
le
ambizioni
è
le
cupidigie
,
che
sono
la
necessaria
conseguenza
di
un
lungo
periodo
rivoluzionario
e
dagli
spostamenti
di
fortuna
che
a
questo
vanno
uniti
,
sebbene
le
sia
stata
sommamente
giovevole
la
disillusione
prodotta
dalla
democrazia
parlamentare
,
che
dovea
inaugurare
nel
mondo
il
regno
della
giustizia
e
dell
'
uguaglianza
ed
ha
così
male
adempiuto
ai
suoi
impegni
,
pure
l
'
origine
della
nuova
dottrina
,
è
dovuta
ad
un
dato
sistema
d
'
idee
,
che
in
fondo
è
la
conseguenza
logica
di
quello
al
quale
l
'
antica
democrazia
pura
si
era
inspirata
.
La
credenza
nella
possibilità
che
il
Governo
emani
dalla
maggioranza
,
la
fede
nella
incorruttibilità
di
questa
maggioranza
,
la
fiducia
assoluta
che
gli
uomini
emancipati
da
ogni
principio
d
'
autorità
,
che
non
abbia
la
sua
base
nel
consenso
universale
,
da
ogni
superstizione
aristocratica
,
monarchica
e
religiosa
,
potranno
inaugurare
quel
regime
politico
,
che
più
risponde
agli
interessi
generali
ed
a
quelli
della
giustizia
,
hanno
formato
quel
complesso
di
idee
e
di
sentimenti
,
che
ha
combattuto
e
combatte
le
credenze
cristiane
nel
popolo
ed
è
il
principale
ostacolo
a
qualunque
compromesso
con
la
Chiesa
.
Lo
stesso
ordine
d
'
idee
e
di
sentimenti
ha
prodotto
la
democrazia
parlamentare
e
,
come
abbiamo
visto
,
impedisce
ora
che
si
applichino
al
parlamentarismo
rimedi
radicali
;
e
lo
stesso
infine
è
quello
che
ci
porta
inesorabilmente
verso
il
socialismo
ed
in
ultimo
verso
l
'
anarchia
.
Poiché
,
dopo
che
l
'
esperienza
ha
dimostrato
che
la
semplice
uguaglianza
politica
,
estrinsecata
col
suffragio
universale
,
non
produce
l
'
uguaglianza
di
fatto
e
mantiene
la
preminenza
di
una
data
classe
n
di
certe
influenze
sociali
,
è
naturale
ed
è
logico
che
si
escogiti
un
sistema
,
che
distrugga
le
disparità
delle
fortune
private
e
ponga
in
condizioni
uguali
coloro
che
,
aspirando
a
reggere
la
società
,
domandano
il
suffragio
del
popolo
.
E
,
dopo
che
un
'
esperienza
un
po
'
più
matura
avrà
accertato
,
o
semplicemente
fatto
intuire
,
che
neanche
in
questo
modo
si
avrà
un
Governo
che
sia
la
sincera
emanazione
della
volontà
della
maggioranza
,
e
che
molto
meno
si
avrà
la
giustizia
assoluta
,
sorgerà
,
come
ultimo
portato
di
un
concetto
metafisico
che
invano
ha
corso
verso
la
sua
realizzazione
,
la
dottrina
che
caldeggia
la
fine
di
qualunque
tipo
di
organismo
sociale
,
e
perciò
l
'
anarchia
.
La
verità
è
quindi
che
la
dottrina
democratica
,
che
pure
ha
reso
innegabili
servigi
alla
civiltà
,
e
che
,
incarnandosi
nel
sistema
rappresentativo
del
quale
ha
trovato
il
modello
in
Inghilterra
,
ha
contribuito
alla
realizzazione
di
importantissimi
miglioramenti
nella
difesa
giuridica
,
ottenuti
merce
un
regime
di
libera
discussione
che
si
è
applicato
in
tante
parti
d
'
Europa
ora
che
si
è
arrivati
alle
sue
ultime
deduzioni
logiche
,
e
che
i
principii
sui
quali
è
fondata
si
vogliono
attuare
fino
alle
loro
ultime
conseguenze
,
produce
la
disorganizzazione
ed
il
decadimento
dei
paesi
nei
quali
prevale
.
Ed
è
necessario
che
sia
così
;
perché
la
detta
dottrina
,
sotto
apparenze
pseudo
scientifiche
,
è
in
fondo
perfettamente
apriorista
.
Infatti
le
sue
premesse
non
sono
in
nulla
giustificate
dai
fatti
,
giacché
,
nelle
società
umane
,
l
'
uguaglianza
assoluta
non
è
mai
esistita
,
ed
il
potere
politico
non
è
stato
e
non
sarà
mai
fondato
sul
consenso
esplicito
della
maggioranza
;
perché
esso
è
stato
e
sarà
sempre
esercitato
da
quella
minoranza
organizzata
che
ha
avuto
od
avrà
i
mezzi
,
variabili
secondo
i
tempi
,
di
imporre
la
sua
supremazia
alla
moltitudine
.
Abbiamo
già
visto
che
solo
un
'
organizzazione
sapiente
ed
un
numero
veramente
grande
di
circostanze
storiche
favorevoli
hanno
potuto
rendere
questa
preponderanza
della
classe
dirigente
meno
pesante
ed
abusiva
.
Scrisse
Rénan
che
l
'
Impero
romano
avrebbe
potuto
arrestare
il
propagarsi
del
Cristianesimo
ad
una
sola
condizione
:
diffondendo
cioè
quell
'
insegnamento
positivo
delle
scienze
naturali
che
solo
può
sviluppare
il
senso
del
reale
e
che
,
col
porre
in
chiaro
che
nei
fatti
naturali
il
nostro
mondo
ubbidisce
a
leggi
immutabili
,
riesce
a
sradicare
dallo
spirito
umano
,
la
credenza
nei
miracoli
e
nell
'
intervento
continuo
del
soprannaturale
.
Ma
allora
le
scienze
naturali
erano
appena
in
uno
stato
embrionale
,
ed
il
Cristianesimo
trionfò
.
Ora
,
nel
mondo
in
cui
viviamo
,
il
socialismo
sarà
solo
arrestato
se
la
scienza
politica
positiva
arriverà
nelle
discipline
sociali
a
schiacciare
del
tutto
gli
attuali
metodi
aprioristici
ed
ottimisti
,
se
cioè
la
scoperta
e
la
dimostrazione
delle
grandi
leggi
costanti
,
che
si
manifestano
in
tutte
le
società
umane
,
metterà
a
nudo
l
'
impossibile
attuazione
della
concezione
democratica
.
A
questo
patto
,
ma
a
questo
patto
soltanto
,
le
classi
intellettuali
saranno
interamente
sottratte
all
'
influenza
della
democrazia
sociale
e
formeranno
un
ostacolo
invincibile
al
suo
trionfo
.
Finora
,
questo
o
quell
'
altro
postulato
dei
socialisti
è
stato
dagli
studiosi
di
scienze
sociali
,
e
sopratutto
dagli
economisti
,
studiato
in
modo
da
farne
rilevare
l
'
evidente
fallacia
.
Ma
ciò
non
basta
,
perché
equivale
a
dimostrare
falsi
uno
o
parecchi
miracoli
senza
distruggere
la
fede
nella
possibilità
dei
miracoli
.
Ad
un
intero
sistema
metafisico
si
deve
opporreun
intero
sistema
positivo
.
Scrisse
pure
recentemente
un
altro
egregio
autore
che
«
nell
'
insegnamento
superiore
,
agli
errori
del
marxismo
bisogna
contrapporre
le
teorie
dell
'
Economia
politica
e
della
sociologia
positiva
,
perché
gl
'
intelletti
giovanili
non
restino
in
balìa
di
chimere
ad
essi
presentate
come
gli
ultimi
risultati
della
scienza
»
.
Saggie
e
giuste
parole
,
ma
che
finora
contengono
più
l
'
espressione
di
un
lodevole
desiderio
che
l
'
indicazione
di
un
rimedio
di
pronta
e
sicura
efficacia
.
Eccellente
cosa
è
invero
lo
studio
dell
'
Economia
politica
,
ma
non
basta
da
solo
a
bandire
dalla
mente
le
chimere
alle
quali
si
accenna
.
Perché
questa
disciplina
,
che
ha
acutamente
indagato
le
leggi
che
regolano
la
produzione
e
la
distribuzione
della
ricchezza
,
non
si
è
consacrata
eziandio
a
studiare
i
rapporti
che
hanno
con
le
altre
leggi
che
spiegano
la
loro
azione
sull
'
organizzazione
politica
delle
società
umane
;
perché
gli
economisti
non
si
sono
dedicati
ad
osservare
quelle
credenze
,
quelle
illusioni
collettive
,
che
possono
diventare
,
in
una
data
società
,
generali
e
formano
tanta
parte
della
storia
del
mondo
;
essendoché
è
risaputo
che
l
'
uomo
non
vive
di
solo
pane
.
E
in
quanto
poi
alla
sociologia
positiva
,
l
'
egregio
autore
che
abbiamo
citato
ci
permetta
di
credere
che
finora
non
sfasi
manifestata
,
almeno
nella
maggioranza
delle
sue
dottrine
,
come
scienza
matura
ed
indiscutibile
.
Ci
pare
infatti
che
,
nella
seconda
metà
del
secolo
decimonono
,
la
concorrenza
alla
metafisica
democratico
socialista
sia
stata
fatta
solo
da
altri
sistemi
sedicenti
positivi
,
ma
ugualmente
metafisici
,
che
hanno
anche
meno
riscontro
nella
vita
reale
dei
popoli
e
sono
anche
meno
suscettibili
di
pratiche
applicazioni
.
Fra
le
diverse
metafisiche
è
naturale
che
la
prevalenza
sia
rimasta
a
quella
che
meglio
sa
lusingare
le
passioni
più
vive
e
più
generali
.
Arduo
quindi
è
il
còmpito
che
resta
alla
scienza
politica
.
E
lo
sarà
tanto
più
,
perché
le
verità
,
che
è
sua
missione
di
rivelare
,
non
saranno
generalmente
gradite
ed
urteranno
molte
passioni
e
molti
interessi
.
È
quindi
molto
probabile
che
,
malgrado
l
'
abitudine
alla
libera
discussione
,
che
distingue
i
nostri
tempi
,
la
diffusione
dei
nuovi
risultati
scientifici
incontrerà
ancora
una
volta
quegli
ostacoli
,
che
hanno
ritardato
i
progressi
degli
altri
rami
dello
scibile
.
Né
è
da
credere
che
le
nuovissime
dottrine
potranno
trovare
un
appoggio
nei
Governi
,
in
quelle
classi
dirigenti
,
che
dovrebbero
pure
sostenerle
.
Perché
gli
interessi
,
di
qualunque
natura
siano
,
amano
la
polemica
,
non
la
discussione
spassionata
,
e
sostengono
solo
la
teoria
che
serve
ad
un
fine
particolare
ed
immediato
,
che
giustifica
un
uomo
,
sostiene
un
dato
Governo
od
un
partito
;
non
già
quella
che
potrà
portare
pratiche
conseguenze
solo
in
momenti
relativamente
lontani
e
nell
'
interesse
generale
della
società
.
Se
la
scienza
quindi
finirà
col
trionfare
,
la
sua
vittoria
sarà
,
ora
come
sempre
,
dovuta
alla
coscienza
degli
studiosi
onesti
,
per
i
quali
,
sopra
ogni
altra
considerazione
,
sta
il
dovere
di
ricercare
ed
esporre
la
verità
.